#Questa non è poesia
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i do enjoy a courtroom drama i must admit but unfortunately none of them measure up to “bravo bravo. noi condividiamo. ma ora siamo davanti alla corte d’assise e lei è imputato di 16 omicidi”
#per me non è nemmeno la poesia del pacciani#è questa cazzo di risposta. la tempistica. l'intonazione#ci esco di cervello
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la mia musica potrebbe essere la colonna sonora di metal gear solid
#diodato#quando dico che sto ancora basando la mia personalità su questa puntata di De Core non sto scherzando per nulla proprio.#antonio diodato in arte diodato ha fregato l'Italia intera facendosi passare come l'anima sensibile l'artista romantico di Fai Rumore#e invece è solo un maledetto nerd che fa chiusone sui videogiochi si ubriaca in discoteca due volte a settimana e fa risse ai matrimoni#che comunque l'ho sentito come ha pronunciato ''hideo kojima'' con le aspirazioni giuste e tutto il resto. Percepito.#weeb diodato save me....weeb diodato.... giappominkia even....#kojima vediamo di attivarci e fare qualcosa a riguardo#scannerizzamelo e mettimelo in death stranding 2 ti prego giuro che esistono altri uomini oltre a mads mikkelsen giur#....le canzoni di diodato come colonna sonora di mgs diobono che cosa totalmente folle pazza incredibile da dire.#ascoltando ora la sua discografia con l'occhio mentale aperto#cosa devo fare per far aperitivo con diodato e farmi infodumpare sui suoi videogiochi preferiti ditemi cosa!!!!!#poi sì certo mgs gioco pieno di poesia ma signor diodato ci può dire la sua opinione sulla snake/otacon per cortesia#de core podcast#italy tag#musica italiana#roba mia
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100 domande curiose
1. Libro preferito?
2. Autore preferito?
3. Poesia preferita?
4. Ti piace scrivere?
5. Ti piace leggere?
6. Disegni?
7. Ti piace l'arte?
8. Sei mai stato/a ad un museo?
9. Artista preferito?
10. Film preferito?
11. Attore/attrice preferito/a?
12. Regista preferito?
13. Colonna sonora preferita?
14. Saga preferita?
15. Personaggio preferito di Harry Potter?
16. Personaggio preferito di un libro?
17. Personaggio preferito di un film?
18. Serie tv preferita?
19. Canzone preferita?
20. Cantante preferito/a?
21. Band preferita?
22. Hai mai scritto una canzone?
23. Hai mai scritto una lettera a mano?
24. Hai mai ricevuto una lettera scritta a mano?
25. La pazzia più grande che hai fatto?
26. Ti piacciono le sorprese?
27. La sorpresa migliore che hai ricevuto?
28. La sorpresa più bella che hai fatto?
29. Quale pianeta visiteresti?
30. Preferiresti essere una sirena o una fata?
31. Quale decade preferisci?
32. Sei una persona creativa?
33. Quale lavoro vorresti esistesse?
34. Quali animali vorresti si unisserero per dare vita ad una nuova specie?
35. Pic nic al mare o in montagna?
36. Ti piace il teatro?
37. Hai mai visto un balletto?
38. Sei mai stato/a ad un concerto?
39. Hai mai cantato in pubblico?
40. Hai mai ballato in pubblico?
41. Adotteresti un bambino?
42. Adotteresti un animale?
43. Moto o auto?
44. Preferisci nuotare o volare?
45. Quale personaggio Disney pensi di essere?
46. Quale villain Disney ti rappresenta?
47. Quale cultura ti affascina?
48. Se potessi condividere un senso (tatto, vista,olfatto, gusto,udito) con la tua anima gemella quale condivideresti?
49. Vampiro o licantropo?
50. Credi nella fiamma gemella?
51. Temporale o arcobaleno?
52. Musica classica o rock?
53. Ti piace recitare?
54. Hai mai suonato in pubblico?
55. Hai mai recitato in pubblico?
56. Sai leggere i silenzi?
57. Sai rispettare i silenzi?
58. Soffri il solletico?
59. Riesci a fare ridere gli altri?
60. Sai ascoltare?
61. Ti fidi?
62. Ti piace fare foto?
63. Sei fotogenico/a?
64. Musica in streaming, Spotify, CD o vinile?
65. Anime preferito?
66. Manga preferito?
67. Meglio i manga/anime di ieri o quelli di oggi?
68. Cartone animato preferito?
69. Il tuo cavallo di battaglia in cucina?
70. Il piatto che proprio non ti riesce?
71. Quale colore non sopporti?
72. Cosa non può mancare in casa tua?
73. Quale tua caratteristica vorresti avessero anche gli altri?
74. Cosa "rubesti" da un altra persona?
75. Come organizzeresti il primo appuntamento?
76. Come vorresti fosse il tuo prima appuntamento?
77. Faresti il primo passo?
78. Amicizia uno a uno o gruppo di amici?
79. Le parole che vorresti sentirti dire?
80. Cosa vorresti dire agli altri?
81. Credi nel destino?
82. Credi nella fortuna?
83. Pratichi la gratitudine?
84. Ti senti cambiato rispetto a 10 anni fa?
85. Cosa cambieresti di questi ultimi 10 anni?
86. Come ti vedi tra 10 anni?
87. La famiglia è solo quella di sangue?
88. Gli amici sono una seconda famiglia?
89. Si deve sempre perdonare chi si ama?
90. Cosa non ti perdoni?
91. Vorresti tornare bambino/a o diventare adulto/a?
92. Vorresti essere del sesso contrario al tuo?
93. Balletto preferito?
94. Ballerino/a preferito?
95. Conosci il messaggio dei fiori?
96. Giorno o notte ?
97. Alba o tramonto?
98. Freddo o caldo?
99. Sole o pioggia?
100. Scegli tu questa domanda
#domande#noia#100#100 domande#quiz#test#domanda#questions#question#bored#compagnia#life#vita#ask#gioco#game
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A volte, devo fermarmi e ricordarmi che ho solo ventiquattro anni, solo ventiquattro anni anche se le ferite e le cicatrici sono molte, molte di più.
Imparerò a curarmi da sola, rattoppare, ricucire un cuore stanco. Imparerò a cadere tra le sole mie braccia, le uniche che non possono tradirmi, che non mi faranno cadere. Imparerò a non ferirmi, perché non lo merito, imparerò a non farmi più ferire da chi, per poter convivere con se stesso, usa solo la menzogna. Imparerò a difendermi meglio, consapevole che l'amore non è e non sarà mai un campo di battaglia, ma solo luogo di riposo per l'anima. Imparerò che il male che ricevo equivale al male che hanno dentro e non a quello che merito io. Imparerò, e tornerò ad amare la poesia nella sua forma più vera e pura. Imparerò, e tornerò ad amarmi. Da sola, rimetto a posto il mio mondo crollato a pezzi tante e tante volte, ma mai come questa volta. Da sola ricorderò che ho solo ventiquattro anni.
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Sta sera incontro l'uomo del deserto, chiamato così perché l'ho conosciuto quando era in missione in Afghanistan, bloccato là un anno, a causa del covid
È un soldato infatti , e sì ho un debole per le divise 😅 e non solo perché sono eccitanti ma perché volevo fare il soldato e per una serie di ragioni..
niente, sono un civile.
Comunque, torniamo a noi
Ci siamo scritti per anni e divenuti amanti per qualche mese, poi finita per mio volere
Nessuna mira godereccia mi ha pervasa per questa serata perché siamo rimasti buoni amici, o almeno così me la racconto
Il soldato ha fatto tutto il normale percorso per l'elaborazione del lutto/rottura/separazione :
negazione, rabbia, elaborazione , depressione e accettazione
Da manuale proprio!
Ricordo ogni singolo passaggio e se non fosse che capisco e conosco a memoria sto merdoso travaglio, credo che avrei organizzato una spedizione punitiva con tutti i peggiori ceffi che conosco, per fracassare ogni suo singolo ossicino.
E io qualcuno lo conosco eh!
Mi ha fatto paura in un paio di occasioni e infinita tenerezza in altre, ma ho avuto ragione ad attendere pazientemente : era solo chiacchiere e distintivo e adesso è nella fase in cui dice "... come ero scemo eh, mi redo conto di aver esagerato, ma sai la mente umana..." E attacca con dei soliloqui che ascolta solo lui, appunto, dove cita nomi di pensatori sepolti da anni.
Da Eraclito a Kant fino ad arrivare a Galimberti, che si starà toccando le palle visto che è vivo 😅
Ha una laurea in filosofia che mi fa venire il mal di testa..
Bla bla bla..
Comunque, nonostante tutto io voglio bene all'uomo del deserto, si era innamorato e mi aveva fatto sentire speciale o ricordato come ci si sente quando lo si è per qualcuno
Vabbè, provo a non divagare eh!!
E quindi, tutta sta manfrina?
Perché sta notte, tanto per cambiare non dormivo, e ho pensato, non al soldatino e a come sarà rivederlo dopo 2 anni,
ma a Lui
Lui, chi?
Lui Lui
l'Oreste, dal nome inventato più brutto del mondo, se pur nome mitologico, figlio di Clitennestra e Agamennone ( ma andrò a controllare, potrebbe essere una gran cazzata )
Ok, ok, adesso le divagazioni sono davvero insopportabili
Cazzo c'entra Lui? Eeeh c'entra! perché ho pensato/sognato che sarebbe stato fico scrivergli e chiedergli di vederci nel parcheggio sotto il suo ufficio, dove una delle tante volte gli ho succhiato il cazzo così poeticamente che quando ho alzato la testa dalle sue gambe ero Beatrice e lui Dante ❤️
Lo so, cazzata pure questa , infatti mai succhiato un cazzo poeticamente, anzi, i versi che gli piaceva farmi fare sembravano piu quelli dell'Idraulico Liquido dentro allo scarico intasato
Presente?
Altro che poesia!
Comunque! L'idea era quella di vederlo un po' prima dell'incontro , ma solo per fagli strofinare il cazzo in mezzo alle mie cosce, frugando tra il pelo, senza nemmeno entrare, solo sfregarlo, sul pube, sul clitoride, con il rischio di incendiare tutto e guardargli mettere la bocca a forma di piccola "o", come fa ogni volta che sta godendo ( magari è uno dei falsi ricordi che ho, ma chiessenefrega, è il mio sogno lucido, ci faccio un po' che cazzo mi pare )
Il membro turgido infilato lì al calduccio, con le mutandine leggermente abbassate e poi guardarlo godere ed esplodere sulla stoffa interna, e lasciare una bella macchia biancastra e appiccicaticcia
Madonna, mi bagno come una puttanella
Poi risistemo le mutande e dall'esterno schiaccio bene il tutto sul pelo nero
Piccoli movimento circolari per fare in modo che la sua essenza arrivi alla mia pelle e gli odori si mischino a creare la fragranza che mi accompagnerá tutta la sera.
Lui sarà con me, sentirò le mutandine bagnate, l'umido ad ogni movimento, e penserò
"perché nn mi sono fatta sborrare in culo che così mi colava tutto giù per le cosce ad ogni passo... " e cristodio, adesso vado a prendere vibrox e me lo pianto anche nelle orecchie perché con sti pensieri, all'uomo del deserto, gli tocca buttarmelo e non si può, che poi mi devo sorbire altri 2 anni di colpe e angoscia con Heidegger e compagnia bella!
Dai, vado.. Sarà una giornata faticosa
Cià.
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È fatto obbligo tassativo l'ascolto fino a completa assimilazione del messaggio ed educazione alla poetica...immediato, lento, indolente, sognante..
Siamo sempre stati sicuri che non saremmo mai cambiati
Quante volte ce lo siamo detto, quante volte ce lo siamo promesso? Per poi scoprire che tutto cambia, tutto muta. Presa d'atto? Delusione?
"Freddi e spaventati, i fantasmi di tutto ciò che siamo stati"..
Si cambia..si cambia..si cambia fino all’ineluttabilità della morte, paragonando l’esistenza a una canzone.
Questa è la fine di ogni canzone che l'uomo canta!.
Quanta poesia decadentista.. Poesia che e' "Cura"..
youtube
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La lavastoviglie consegnata ma non installata, aggiornamenti?
la ringrazio per la domanda
riassunto della giornata: arriva la lavastoviglie portata a braccia da due possenti corrieri (tecnici?) degni dei migliori video di pornhub. e sulla bonazzitudine dei due corrieri chiudiamo la parte positiva della vicenda.
vado a illustrare il seguito
i due giovini avrebbero dovuto installare la nuova, MA... dopo aver smontato la vecchia lavastoviglie, mi dicono che la mia prolunga di scarico non è compatibile e loro non hanno prolunghe "quindi ora portiamo via la vecchia e tante care cose, ciao ciao! avrai un rimborso per l'installazione, cccciaaaoooo" e scappano come ladri, ohibò resto lì come un'idiota e, dato che ho già i vestiti addosso, esco e vado al primo brico: non hanno i tubi di scarico per lavastoviglie. ah! vado a un secondo brico: niente da fare (immaginate l'escursione termica tra parcheggi di catrame sciolto e interni di brico... e fu così che il mio barbatrucco del capezzolo unico si rivelò in tutta la sua tremenda poesia) cerco un negozio di idraulica, lo trovo, trovo la prolunga del tubo, torno a casa e...
ORRORE!!!
scopro che i due non erano scappati come ladri, bensì come due stronzi che mi hanno rotto il rubinetto dell'acqua!!! seguono madonne accaldatissime (io mi ero già tolta i vestiti, ero già felice per il cazzo di tubo, NO! ho dovuto cambiare anche il rubinetto con uno nuovo (che mio padre in cantina trovò). insomma, i vestiti ho dovuto rimetterli
cambia il rubinetto, installa la cazzo di lavastoviglie e...
MESSAGGIO DI ERRORE: SCARICO OSTRUITO
ma ostruito da che cosa, dio del cielo!? rismonta tutto, acqua in giro, tutto da pulire e non c'era ostruito proprio un bel cazzo niente
ora, comunque, funziona
come ho fatto? le ho parlato e le ho dato un bacino
ah, sono le 21.30 e oggi non ho fatto nemmeno colazione tra sta menata e una ricerca di assoluto sollazzo per vedere di far combaciare cose che...
vabbè, questa è un'altra storia
magari ora mi faccio uno yogurt
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Per un bicchiere di vino in più, quelle immagini scolpite nella mente, diventano più nitide, quel bicchiere che non ti aspetti di versare, noi due soli, che parliamo con la logica, ma la nostra anima emotiva pulsa di strani istinti, sensazioni che non puoi controllare quando tutto si inibidisce nel profumo dell’uva fermentata.
Quel bicchiere di vino in più, che avvicina le mie mani sul tuo corpo, percorrendo ogni tua morbida forma, un pizzico di timore, in attesa di una tua mossa, quel vino, che ti fa accettare le mie mani sulla tua pelle, i vestiti che si slacciano, il cuore che si imbarazza, il calore dell’alcool, e la voglia di provare, quella vibrazione che non ha un direzione, senza amore, senza storia, senza poesia ne frasi complesse.
Dove le parole non servono a nulla, dove ogni sguardo è intenso, ogni carezza diventa l’inferno, e ogni bacio sul collo, una sporca fuga dalla razionalità, dove i visi si toccano e le labbra si abbracciano, dove, i respiri si incrociano e la pelle bagnano.
Quel vino, che rende irrazionale ogni nostro movimento, dove la luce diventa scura e il mondo fuori da questa stanza, congela, perchè il calore è solo nostro stasera, guardandoti negli occhi, afferrandoti con voglia, nell’immagine riflessa in uno specchio disegniamo un quadro perfetto, nel calore delle tue gambe e un rest completo dei nostri pensieri…
Per un bicchiere di vino in più, il coraggio di raccontarti sul tuo corpo, qualsiasi cosa che per altri può risultare difficile, con il solo soffio delle mie fantasie, scriverò un romanzo, per farti sentire posseduta, dal diavolo…
(Ejay Ivan Lac)
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Dimartino in Cara Maestra Abbiamo Perso che dice “cara maestra (...) voglio che rimani ancora qui con me stanotte / ho bisogno di sentirti ancora mia / anche se non guido come l'altro / se non fumo come l'altro /voglio farti compagnia”
e poi “e avevo perso la mia anima / la mia anima a noleggio / su un bancone della carne / o tra le gambe di una ragazza, il giorno della festa”
e ancora “mi hai detto: / ‘tu non capisci la poesia / sei fatto solo per scopare’ “
he’s so slutty and for what
#roba mia#dimartino#musica italiana#che poi c'aveva quel baffetto madonna antonio per favore#non ironicamente tormentata da quel 'tu non capisci la poesia sei fatto solo per scopare'#perchè davvero mi sembra che per tutto l'album abbia proprio detto: sai che c'è hai ragion#embracing the slutty allegations#[au dove opzione 1) questa cosa gliela dice lorenzo quando boh in qualche modo iniziano una hatefucking relationship a mazara del vallo#con lorenzo che ancora pensa che antonio sia un finto intellettuale del cazzo#(l'uscita della canzone è precedente a mazara MA VABBE' AU)#oppure opzione 2) dima riporta a lorenzo en passant questa frase che gli è stata detta da una ex e lorenzo ne rimane folgorato#da un lato si incazza perchè oh ma come si permette questa di dire una cosa simile ad antonio come se fosse uno scemo#ma dall'altro lato. come dire. 'sei fatto solo per scopare'. non riesce a toglierselo dalla testa#e ci muore di curiosità ossessiva ma si vergogna a chiedere di più sul tipo di rapporto che antonio aveva con questa ex#e quanto può essere bravo antonio a letto#e si fa filmini mentali e vabbè risveglio omosessuale con tanto di: ahah sei il mio migliore amico ma forse con te potrei provare ahah#ahah just joking :) unless :)))
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Vi ricordate "La Ginestra"? Sapevate che Leopardi la scrisse un anno prima di morire?
Questa poesia però non è soltanto una delle più celebri della poesia italiana, ma è la più bella di tutte, perché il messaggio che c’è dietro dà i brividi.
Immaginate di camminare sulle pendici del monte Vesuvio, dappertutto vedete cenere e lava; a un tratto però scorgete un fiore che si erge tra tante rovine.
La ginestra non è come le piante che vediamo spesso nei nostri giardini, ma è un fiore più raro, diverso dai suoi simili: cresce in luoghi solitari, «cosparsi di ceneri infeconde».
È l’unico fiore che riesce a crescere lungo le pendici desolate del Vesuvio. Però questo fiore solitario spande nell’aria un profumo dolcissimo.
Cosa vi sta dicendo Leopardi? Che dalla sofferenza e dalla diversità nasce la bellezza.
Van Gogh fu rinchiuso in manicomio, Alda Merini fu rinchiusa in manicomio, Beethoven diventò sordo, Pascoli perdette il padre da bambino, Dostoevskij venne condannato ai lavori forzati.
Se andate a leggere le biografie dei grandi uomini, vi troverete sempre questa cosa qui: una caduta, un momento di terribile disperazione, un ostacolo talmente grande che sembrava impossibile da superare.
Però proprio in manicomio Van Gogh dipinse alcuni dei suoi quadri più belli, e c’è un motivo se in ogni parte del mondo, le sue opere, a distanza di due secoli, continuano a suscitare emozioni tanto forti. Perché?
Perché ci raccontano la storia di un’anima che resiste e splende anche nelle tenebre.
Anche la Ginestra «resiste», non si arrende.
C’è sofferenza nella vita? Certamente.
Leopardi non vi mente, non vi mente mai. Non indossa la maschera del moralista, non vi vende illusioni, vi parla della ginestra che accetta la vita così com’è, con tutte le sue difficoltà e i suoi ostacoli, ma resta comunque lì, a creare bellezza in mezzo al deserto, a fare qualcosa di bello anche se nessuno dovesse venirlo a sapere.
- Guendalina Middei, da «Innamorarsi di Anna Karenina il sabato sera
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Storia Di Musica #329 - Diaframma, Siberia, 1984
Nella scatola ritrovata in soffitta, questo disco stava sotto un altro, con la copertina leggermente rovinata dall'umidità (e che sarà protagonista di una prossima Storia di Musica). All'interno c'era il bigliettino da visita di un negozio di dischi, Data Records 93, Via dei Neri, Firenze. Il disco di oggi è l'inizio di una delle più intense e importanti storie musicali italiane degli ultimi 40 anni nel nostro paese. Tutto inizia a Firenze, fine anni '70, quando l'onda punk in Europa è al massimo livello: in un liceo si formano i CFS, con Federico Fiumani alla chitarra e due suoi amici, Gianni Cicchi (batterista) e Salvatore Susini (bassista). Suonano cover delle band punk rock britanniche, nel 1980 Susini se ne va e viene sostituito dal fratello di Cicchi, Leandro, e nascono così i Diaframma, nome scelto per la comune passione dei tre per la fotografia (il diaframma fotografico è il meccanismo usato in ottica per regolare la quantità di luce che deve attraversare un obiettivo). Sin da subito, si appassionano alle sonorità post punk che in quegli anni saranno chiamate darkwave, ispirati a gruppi leggendari come i Joy Division o i primissimi The Cure di Robert Smith. Nel 1981 conoscono Nicola Vannini, un giovane cantante, e gli propongono di entrare nel gruppo: pubblicano in pochi mesi due canzoni unite in un singolo, Pioggia/Illusione Ottica e poi Circuito Chiuso (1982) e Altrove (1983). Vannini non si ambienterà mai del tutto, e poco prima delle registrazione del loro primo disco, viene sostituito da Miro Sassolini. Nelle stesse settimane, vengono scritturati da una neonata casa editrice musicale, la IRA Records di Firenze: fondata da Alberto Pirelli insieme alla moglie Anne Marie Parrocel diviene una delle etichette più attive e creative del panorama italiano. Ne è esempio il primo disco prodotto, Catalogue Issue, una compilation con alcune delle più interessanti band del territorio, tra cui oltre che i Diaframma si ricordano i Litfiba, i Moda, ed gli Underground Life. Pirelli coniò lo slogan nuova musica italiana cantata in italiano, dando consistenza all'impegno delle 4 band sull'utilizzo della lingua italiana nella musica alternativa del nostro paese, contro l'anglofila e l'alglofonia dominante di quegli anni.
Tutto è pronto per il primo disco: scritto tutto da Federico Fiumani, prodotto da Ernesto De Pascale (che fu anche grande giornalista di musica) Siberia esce nel Dicembre del 1984. È un album in cui l'eleganza e la forza espressiva della musica incontra la poetica decadente di Fiumani, che nella voce di Sassolini trova un interprete perfetto del suo pensiero musicale e artistico. 8 brani che sono una carrellata di immagini che regalano sensazioni fredde, pungenti, dominate dalle falciate chitarristiche tipiche della musica del periodo e dal ritmo sincopato della batteria, e illuminati dai testi romantici e decadenti di Fiumani. Siberia, che apre il disco, è già l'emblema: una chitarra malinconica, il basso dai toni ombrosi ed un elegante sassofono accompagnano una voce tenebrosa rendendo il brano misterioso, Aspetterò questa notte pensandoti,\nascondendo nella neve il respiro,\poi in un momento diverso dagli altri\io coprirò il peso di queste distanze…\di queste distanze… di queste distanze. Non da meno Neogrigio, angosciante, turbinante, ventosa, capolavoro per i più sconosciuto. Impronte è una dolente poesia ritmata (Ho preferito andare prima di esser lasciat\Prima che il cuore da solo scivolasse nel buio\Insieme ai ventagli ingialliti\Resti un lampo intravisto oltre i vetri del treno\Nello spazio improvviso sopravvive in un sogno), e arriva un altro capolavoro: Amsterdam, dal leggendario ritornello (Dove il giorno ferito impazziva di luce\Dove il giorno ferito impazziva di luce) è una speranza di uscita dal dolore, e l'anno dopo, nel 1985, diventerà un formidabile duetto con i Litfiba di Piero Pelù e Ghigo Renzulli, band amica\nemica di quei tempi e destinata d un futuro radioso. Delorenzo è una ode baudeleriana, incentrata su un asfissiante basso, Memoria è un altro brano di discesa nell'oscurità, potente e misterioso, Specchi D'Acqua dal ritmo incalzante e quasi galoppante, è una fuga dagli incubi (Forse non sento le voci\Che mi allontanano\Sempre più in fretta\Dal ricordo latente\Di quei giorni sofferti), chiude il disco Desiderio Dal Nulla, trepidante, spasmodica, che continua nei suoi testi decadenti a raccontare il disagio.
Il disco fu osannato dalla critica dell'epoca, ma vista anche la dimensione indipendente del progetto, vendette poco. I Diaframma si fanno però un nome nella scena musicale alternativa italiana: è meno cupo ma altrettanto bello 3 Volte Lacrime, del 1986 e dopo Boxe (1988), un po' deludente, Fiumani scioglie il gruppo e lo riforma prendendo le redini anche del canto: pubblicherà con i nuovi Diaframma In Perfetta Solitudine (1990), che segnerà la sua volontà di continuare una carriera solista, tra cantautorato e musica rock, incisiva a volte a tratti scostante, con in primo piano la sua poesia dei testi, mai mancata.
Questo disco verrà ripubblicato in cd per la prima volta nel 1992, con aggiunta di altri due brani Elena e Ultimo Boulevard e nel 2001 con Amsterdam cantata con i Litfiba e numero brani live. Nel 2012, per il suo centesimo numero dell'edizione italiana, la rivista Rolling Stone Italia lo inserisce nella classifica del 100 migliori dischi italiani addirittura al 7.mo posto. È una riscoperta per almeno due generazioni: persino io lo comprai, non conoscendoli e non sapendo che nella soffitta di casa era, integro e impolverato, uno dei dischi più compiuti, affascinanti e belli non solo della stagione new wave post punk degli anni '80, ma dell'intera musica italiana.
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Viviamo in un’epoca di interminabili seminari di creazione letteraria, corsi universitari di scrittura (figuriamoci, laurearsi in scrittura!), ci sono più poeti per centimetro quadro che erba nei giardini, più riviste di poesia, più libri di poesia (la maggior parte di questi pubblicati a pagamento, da case editrici che l’anno prossimo non esisteranno più), competizioni poetiche, performance poetiche, kermesse poetiche… e tuttavia, nonostante tutta questa attività, poco di importante si è scritto, si scrive .... Ormai nessuno crede che la poesia (o l’arte) sia in grado di cambiare il mondo. Nessuno si sente di compiere una missione sacra. Ci sono poeti dappertutto, che parlano soltanto tra di loro.
Paul Auster
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Ricordo questo luogo.
Ricordo giorni di profonda malinconia , in cui noi due ci parlavamo a stento. Non sapevo tu fossi con la mente altrove e telefonassi a un’altra informandola dei nostri spostamenti .
Ricordo che mangiavamo in silenzio , che non mi hai mai preso le mani , abbracciata, stretta a te. Eppure eravamo vicini da tanti anni .
Non sono più guarita da questo trauma. Non credo più agli uomini, non riesco più a vederne la bellezza o sensualità perché anche se non lo sapevo, per stanchezza , per tanti problemi di quel periodo in cui i miei genitori stavano morendo , mi ero appoggiata in una storia senza essere più la sexy o attraente donna che avresti voluto anche se riguardando le foto ero sempre con lo smalto alle unghie e truccata .
Forse alcuni non appartengono mai a nessuno e non sono mai accanto a nessuno, questa la mia unica conclusione.
A volte però riascolto la tua voce, rivedo le tue mani e le tue gambe, mi dico che tanto tempo con te mi ha dato un senso, protezione. Anche se spesso erano i miei monologhi a mandare avanti periodi di silenzio punitivo che ancora mi fanno male .
Tu mi hai cambiata , presa, portata via. Tu sei quel pazzo uomo che mi mancherà sempre e che sempre terrò lontano , anche quando vorrei venire sotto casa tua per guardare se hai piante sul balcone , donne in casa .
Tutto è cambiato eppure il tempo interiore è immobile e il nostro tempo nessuno lo avrà più.
Quello scorcio di poesia è stato mio, e sempre mi apparterrà
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"Averte mai sentito l’espressione «la bellezza salverà il mondo?» Vi siete mai chiesti cosa significa?
Questa è una delle più celebri frasi di Dostoevskij. La potete leggere ne L’Idiota, ma pochissimi ne hanno compreso il vero significato. In tanti credono che queste parole siano un semplice omaggio alla bellezza. Ma non è così. Che cosa vi sta dicendo in realtà Dostoevskij?
Ecco, pensate a cosa provate quando guardate un dipinto di Caravaggio o di Michelangelo. Quando osservate un tramonto. O un paesaggio talmente bello che vi toglie fiato. Sentite una sensazione di benessere, di piacere, ma anche qualcos’altro. Un sentimento più profondo ma anche più sottile. Guardate questa Venere di Botticelli: guardate i suoi occhi, i suoi capelli, il suo volto. Che emozioni vi trasmette? Una soave, irresistibile dolcezza che vi spezza il cuore. Vi sentite incantati, stupiti, commossi.
La grande bellezza ha sempre il potere di commuovere. «Dove c’è bellezza, c’è anche compassione, per la semplice ragione che la bellezza deve morire». Ogni momento può essere l'ultimo per noi, perché siamo mortali. Quando guardiamo un’alba che si specchia nelle acque del mare, quando vediamo nel viso di un uomo o di una donna una bellezza irresistibile, dentro di noi sappiamo che quel momento non tornerà. È questo che vi sta dicendo Dostoevskij. È la compassione che nasce in noi grazie alla contemplazione della bellezza che salverà il mondo. O meglio salverà l’uomo.
La bellezza che i media ci vendono invece è una bellezza plastificata, prodotta in serie, perché l’uomo per essere un buon consumatore deve innanzitutto credere di essere immortale. In una società che ha fatto dell’egoismo una moda e del consumismo un’arte, non c’è più spazio per la poesia, per pensare all’altro, per sentire. Non c’è più il tempo per vivere. Ma se voi invece di lasciarvi vivere, come fanno tanti, vi fate inebriare dalla bellezza della natura, dell’arte, della poesia, non troverete in queste cose soltanto una mera bellezza estetica ma la radice più profonda della vita stessa."
G. Middei, anche se voi mi conoscete come Professor X (Cari amici, con un senso di commozione vi comunico che il mio romanzo Clodio è alla sua ultima ristampa. Se vi piacciono la storia e la filosofia, vi lascio il link per leggerne un estratto gratuito: https://www.amazon.it/Clodio-G-Middei/dp/8832055848
#letteratura #cultura #istruzione #dostoevskij
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Sono quel tipo di ragazza che, trovandosi davanti a uno scaffale pieno di libri, non può fare a meno di perdersi tra le pagine: da lontano mi chiama la poesia, la bellezza, il fascino delle cose d’altri tempi. Amante di film e serie tv, vivo costantemente con la musica nelle orecchie così da potermi isolare più facilmente dall'inquinamento, dal rumore del mondo. La mia passione più grande è la fotografia: mi piace catturare gli attimi perché la vita è così fatua. Eterna sognatrice sentimentalista che, nonostante le continue delusioni, non riesce a smettere di farsi aspettative sulla vita e sulle persone. Perché sotto questa scorza c'è sempre stata un'anima tormentata, malinconica, triste ed incompresa che ha sofferto tanto e non ha ancora mai vissuto veramente e che spera, un giorno, di trovare la sua dimensione e un po' di vaga felicità.
Sono quel tipo di persona che si preoccupa sempre per gli altri ancora prima che per me stessa. Faccio tante piccole cose positive che non vengono notate e valorizzate, sono sempre disponibile per tutti ma nessuno si accorge se sono triste o si chiede se sono arrabbiata per qualcosa. È più facile giudicare e criticare che cercare di comprendere. Sono, in pratica, quel tipo di persona che continua a stupirsi del comportamento delle persone, come se le delusioni non le avessero ancora insegnato abbastanza… e forse è proprio questo il mio più grande difetto, o la mia più grande forza: credere ancora che il mondo possa essere gentile, che le persone possano andare oltre le apparenze, che prima o poi qualcuno si fermerà a chiedermi come sto veramente. E, mentre aspetto, continuo a dare, nonostante tutto, anche se spesso mi sento invisibile. Ma questa è la mia indole.
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Vi ricordate la Ginestra? Sapevate che Leopardi la scrisse un anno prima di morire?
Questa poesia però non è soltanto una delle più celebri della poesia italiana, ma è la più bella di tutte, perché il messaggio che c’è dietro dà i brividi.
Immaginate di camminare sulle pendici del monte Vesuvio, dappertutto vedete cenere e lava; a un tratto però scorgete un fiore che si erge tra tante rovine.
La ginestra non è come le piante che vediamo spesso nei nostri giardini, ma è un fiore più raro, diverso dai suoi simili: cresce in luoghi solitari, «cosparsi di ceneri infeconde».
È l’unico fiore che riesce a crescere lungo le pendici desolate del Vesuvio. Però questo fiore solitario spande nell’aria un profumo dolcissimo.
Cosa vi sta dicendo Leopardi? Che dalla sofferenza e dalla diversità nasce la bellezza.
Van Gogh fu rinchiuso in manicomio, Alda Merini fu rinchiusa in manicomio, Beethoven diventò sordo, Pascoli perdette il padre da bambino, Dostoevskij venne condannato ai lavori forzati.
Se andate a leggere le biografie dei grandi uomini, vi troverete sempre questa cosa qui: una caduta, un momento di terribile disperazione, un ostacolo talmente grande che sembrava impossibile da superare.
Però proprio in manicomio Van Gogh dipinse alcuni dei suoi quadri più belli, e c’è un motivo se in ogni parte del mondo, le sue opere, a distanza di due secoli, continuano a suscitare emozioni tanto forti. Perché?
Perché ci raccontano la storia di un’anima che resiste e splende anche nelle tenebre.
Anche la Ginestra «resiste», non si arrende.
C’è sofferenza nella vita? Certamente.
Leopardi non vi mente, non vi mente mai. Non indossa la maschera del moralista, non vi vende illusioni, vi parla della ginestra che accetta la vita così com’è, con tutte le sue difficoltà e i suoi ostacoli, ma resta comunque lì, a creare bellezza in mezzo al deserto, a fare qualcosa di bello anche se nessuno dovesse venirlo a sapere.
(Guendalina Middei - da «Innamorarsi di Anna Karenina il sabato sera»
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