#Quel Limbo Infinito
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pier-carlo-universe · 1 month ago
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Intervista a Rosetta Sacchi, nuova autrice di Alessandria today - italianewsmedia.com
Oggi abbiamo il piacere di intervistare Rosetta Sacchi, nuova firma della redazione di Alessandria Today.
Oggi abbiamo il piacere di intervistare Rosetta Sacchi, nuova firma della redazione di Alessandria Today. Poetessa di talento e autrice del libro “Quel limbo infinito (Le lunghe attese della vita)”, Rosetta condivide con noi il suo percorso poetico, le ispirazioni e le sfide che ha affrontato lungo il cammino artistico. Domande e risposte: Cosa ti ha spinto a iniziare a scrivere poesie durante…
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chimeraselene · 1 year ago
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Ciao lupo,
È da un po’ che non ti scrivo direttamente …. Sai a un certo punto credevo di avercela fatta , di essere uscita da quel circolo vizioso , di aver rispettato i miei buoni propositi per questo quarto di vita ….e invece..
Invece eccomi qui ,goino di crisi 6 .
La situazione, sai , sta peggiorando… ora non riesco più a trattenere , vado in autodistruzione in meno di 5 parole e nemmeno più il rosso mi conforta .
Ciao lupo, sono sempre più un disastro , io non so più cosa o come fare ! Non provo nulla, non ci riesco e se lo faccio la solita crisi diventa ingestibile …
Lacrime infinite e pelle disintegrata … sento di aver perso ogni minimo appoggio, ogni limite e di essere lì , in un limbo infinito tra il “prendo coraggio e risalgo(?)” o ho davvero tutto questo “CORAGGIO” di lasciarmi andare una volta per tutte?!
Da dove ripartire o come annegare? Scelta complicata
Buonanotte, tua sempre V.
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inconsutile · 2 years ago
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Da quando si erano messi in viaggio il deserto aveva continuato a dilatarsi e ingrandirsi. Quella distesa uniforme, crudele, sconfinata generava alla fine un orizzonte spietato, che a sua volta, percorso un ennesimo tratto, ne originava un altro. Più andavano avanti nel viaggio, più quell'orizzonte sembrava diventare infinito e si ostinava a rigenerarsi. E in quel limbo che si allungava tra la distesa di sabbia e l'orizzonte tremolava il miraggio, tendeva scherzosamente la lingua e non cessava di ammaliare, ammiccando e facendo moine. Era come se quei tre elementi, legati da un'alleanza segreta, cospirassero per rendere il loro cammino eterno.
— Ibrahim al-Koni, La patria delle visioni celesti (da “La patria delle visioni celesti e altri racconti del deserto”)
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doandroidsdreams · 5 months ago
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HOSPITAL WAITING ROOM - capitolo 1
LA LETTERA
Le mattonelle bianche scintillavano sotto la luce abbagliante e fredda di quelle lampade enormi appese al soffitto, altrettanto bianco.
La luce delle lampade rispecchiava nel pavimento creando tanti piccoli riflessi, che davano un sottotono blu a quel corridoio che non sembrava avere né un inizio, né una fine.
Un ragazzo alto e ossuto con i capelli neri stava aspettando impazientemente, era nervoso. Batteva con frequenza il piede sinistro sul pavimento traslucido. Faceva un rumore assordante in quel silenzio infinito. 
Il ragazzo era vestito in maniera elegante, ma si vedeva che aveva passato molto tempo seduto nel corridoio dell'ospedale ad aspettare, a preoccuparsi, a distruggersi pian piano, ed è per questo che aveva un’aria trasandata, abbandonata a se stessa.
Era seduto su quelle poltrone che si trovano lì, in un limbo, in quel posto dove si aspetta. Si aspetta che qualcuno esca da una porta e ci chiami, o che esca semplicemente dalla porta senza chiamarci, così da poter finalmente andare via. In questo limbo, o ancora meglio, girone infernale, sono presenti delle poltrone imbottite, di un colore indefinito, forse blu, forse nero, che volevano rendere l'idea di essere confortevoli e accoglienti, ma che in realtà erano decisamente scomode. Il nostro soggetto aveva i capelli spettinati e delle occhiaie profonde che gli segnavano il volto. Sul cappotto aveva un bigliettino da visita. Su di esso si intravedeva solo il nome scritto in grassetto “Yakhya Sheripov”.
Diventava sempre più nervoso, come se i suoi pensieri si accumulassero, l’uno dietro l’altro, come un secchio messo sotto un rubinetto che perde acqua, che accumula goccia dopo goccia, fino a che non straborda. Ciò era visibile molto chiaramente nella sua espressione e nei suoi movimenti. 
Il suo telefono cominciò a squillare in una maniera stridente ed interminabile.
All'improvviso si alzò di scatto, come una molla. E si diresse avanti ed indietro per il corridoio con il telefono all'orecchio...
Il libro è disponibile su Amazon e kindle!
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jamajia · 3 years ago
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(La magnificenza delle parole)
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♣️VESTITA DI ME ♣️
My.Soul)
Ascolterò quel respiro che fiorisce sulle labbra mentre il silenzio fa pace con il mio io nel lento sciarbordio di onde che accarezzano la pelle e apre l'anima alla poesia per dimenticare quel profondo vuoto in cui cadono le speranze come frammenti luccicanti dentro il mare,in modo da sentire sussurri di parole da quel cielo che mi osserva e scommette su di me o per vedere come me la cavo senza quelle sensazioni in cui sprofonda la mia malinconia,e che a pensarci,ci stó bene dentro perché vivo il ricordo a modo mio di cose e fotogrammi,scene e palcoscenici di passato desiderio in cui al profumo io mi arrendo e piango avro la notte per pensarci,se stare dentro o fuori in quel sottile limbo in cui l'orizzonte è sogno di stare in un altro mondo a sfiorare pelle del mio ingrato desiderio di far pace anche con chi è passato ed è rimasto dentro il cuore...immaginando di essere toccato dalle sue dita affusolate e ben curate,come a dirmi...l'essenza è quel che conta nel grande imbroglio della vita,e ci sono io,eccitata ad aspettarti dentro il piacere di questo grande infinito che osserva e prende proprio le lacrime per farne grani di rosario di preghiera.
In cui l'amore è un distillato
Che proviene proprio dal cuore e fa muovere universi,sino a farli trascinare
In dove imprime il desiderio.
Andrea Laia)
Un poeta eccezionale, pieno di empatia, ma oltretutto vero! Dove scende in sè stesso per vedere il proprio paradiso, dopo l'inferno. Imprime il desiderio nel suo lento dire del proprio universo.
L'amore...già ♣️
Magnifico.
♣️AMATEVI♣️
Buona domenica ♣️
All Content Copyright © jamajia All Rights Reserved.3.3 sia© . Foto nadir web🔆©ore 8.29 .8/10/2021/
Notte.♣️
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sorella-di-icaro · 3 years ago
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Forse non sapete cosa significhi guardarsi allo specchio e vedersi perciò che non si è veramente
Non potete capire che ogni volta che mi specchio e vedo wuel danno riflesso attraverso quel dannato specchio ho voglia solo di prendere qualche cosa da lanciargli contro per spaccarlo in mille pezzi per poi piangere subito dopo per il semplice fatto che ciò che ho pensato sul mio corpo non era nulla di positivo
Ogniqualvolta che mi guardo allo specchio vorrei semplicemente strapparmi la pelle di dosso perché non ho il corpo che ho sempre sognato e che tutto ciò mi mette a disagio
Sin dall'adolescenza ho sempre desiderato un corpo da modella, sapete... come quello che si vedono nelle foto su Instagram, con il corpo slanciato e un sorriso sicuro sui loro volti perché si sono a loro agio con il loro corpo e con sé stesse in generale senza dar conto al numero delle calorie che ingeriscono o far fronte a disturbi alimentari come me
Io invece ne faccio fronte con i disturbi alimentari ne soffro sin da piccola di anoressia con non voglia di mangiare, affinché questa malattia si è pian piano trasformata in bulimia con tanto di vomito e tantissimi sensi di colpa
Ora sono in un limbo tra l'abbuffarmi e non mangiare 2 / 3 giorni perché soffro di sensi di colpa a causa che io vedo il cibo come nemico principale e a volte come amico che mi consola nei momenti più tristi e ora non so più come uscirne da questo infinito limbo fatto di paranoia, ansia e depressione che spero che un giorno ne uscirò.
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tashaodinsbane · 4 years ago
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12.12.76                            Ultimatum
M:«Ohi» Hanno fumato, baciato, bevuto, e non tutti sono usciti indenni da quella mattinata: chi ha lividi fisici, chi più emotivi, ed è forse proprio per questo motivo che una volta fuori dai Tre Manici di Scopa, è l`atteggiamento della Terzina Serpeverde che lei nota maggiormente.«Te la fumi una sigaretta con me?» semplice e decisa, con quello che è un pretesto bell`e buono per separarsi dagli altri ed avere un momentino di pace. E se Tasha accettasse, ecco quindi rallentare, fermarsi all`incrocio con una traversa tranquilla e richiudere la zip dello zaino «Allora, che succede?» Occhi affilati che cercano i suoi, indagatori ma non invadenti.
T: «Mah.Proviamo»Tasha si stringe nelle spalle ed esce una mano dalla tasca per accettare la sigaretta. Non ha idea di cosa fare,in realtà. Quindi attende che sia Merrow ad aprire le danze e poi ne copia i movimenti. Tira una boccata di fumo e comincia a tossire, decisamente non abituata allo strano gusto «Che deve succedere?» chiede tra un colpo di tosse e l’altro.
... Fumata nera per la Odinsbane. La Loghain stringe le labbra tra loro, la Marlino`s che si sta lentamente consumando ma non produce ancora colore dal momento in cui non ha aspirato.
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M: «Non deve succedere niente.» dice solamente, forse riferita alle sigarette, non pensando sia una risposta al suo dire «Inspira, piano e profondamente. Fai scendere il fumo verso i polmoni e non esagerare. Poi espira, dalla bocca o dal naso, come ti viene meglio.» infatti indice e medio della destra vanno a prendere di taglio la sigaretta, con lei che inspira lentamente ed altrettanto lentamente butta fuori un fumo bluastro dalle piccole narici bianche, continuando a fissare quel nero altrui finchè non scompare nell`aria nevosa che le circonda «Sei strana.Ti va di dirmi perchè?»
T:«Non so» Si,è strana. Si sente strana, ma non sa come spiegarsi, non sa se vuole spiegarsi.Attende qualche istante e poi espira schiudendo le labbra e lasciando andare un’altra nuvoletta di fumo nero. Stavolta però si notano delle sfumature indaco in tutto quel nero cupo. Fa la vaga sì,ma sa che con gli amici ha poco da nascondere. È un libro aperto e i sentimenti le si leggono chiaramente in faccia. Perché girarci intorno allora? «Hai baciato Luke»Ecco. Più diretta di così. Non aggiunge altro. Nuvoletta nera, indaco e cos’è quello?Del giallo?
M:«Si.» non ci gira tanto intorno nemmeno lei, riservandole la stessa cortesia di trasparenza. Attende qualche altro secondo, con quel giallo che stria gli altri colori della Merlino`s della Odinsbane, facendole inclinare all`indietro il capo ed appoggiarlo al muro, socchiudendo le palpebre e trattenendo la sigaretta all`angolo sinistro della bocca, muovendola piano su e giù, facendo passare i secondi «Cosa ti aspettavi da una mattinata di gioco della bottiglia?»Non aggiunge altro però, ruvida nei modi di fare com`è, nonostante il fatto che abbia deciso di parlarle indichi comunque un debole verso i sentimenti della Serpeverde, che non ignora come avrebbe fatto con chiunque altro  «Quando speravi di dirglielo?» chiede poi, a bruciapelo.
T:«Avevo capito che il gioco finiva lì. E invece vi trovo a baciarvi.Con la lingua» perché va specificato. Lei un bacio così non l’hai mai dato.«Insomma....siete amici no?»Perché insomma,leggendo tra le righe la domanda è un’altra.  «Dire cosa a chi?»Finta tonta.
M:«Ma che ne so se siamo amici.. Ci ho parlato poco. Fino all`anno scorso nemmeno mi ricordavo il suo nome. »
T: «Come non lo sai?» esclama facendo finalmente uscire un tono più deciso. Il cappuccio le cade dalla testa,scoprendo i capelli color cioccolato e mostrando le guance arrossate «Cioè, insomma, lui ti piace in quel senso?Romantico?»
M: «E`luichehadetto che voleva venire al balloconme» e poi niente, parte la maledizione  «ed ionontrovopropriomotivo per dirgli di no. Tashaperl`amor di Merlino! Hai avutoquasi un anno per dirgli cosa Gramo provi, ed ora tisenti in competizioneper un ca**o di bacio? Alza il culo e vaiadirglichetipiace, per l`anima di Godric, o giuro che la sera del ballo lo affogo con la lingua fino a fargli dimenticarecomesi chiama.» un po too much? Maybe, ma la Loghain è una creatura sincera, ed ancor più sotto soliloquium di quella maledizione. Peccato che sta volta non sembri nemmeno un pochino pentita, rimanendo a fissare Tasha con una calma quasi innaturale ed uno sguardo da sorella maggiore che è sinceramente preoccupato per lei, ed altrettanto spazientito «Insomma, se lui non sa niente, come fai a sapere se ti ricambia o se è meglio passare oltre? Vuoi rimanere all`infinito nel limbo?» espressione disgustata ed una folata di fumo argento dalle piccole narici. Cenere schiccherata a terra ed occhi affilati a lei.
T: «Non è competizione. Non proprio...»Si chiama gelosia,bella. Tasha sbatte le palpebre più volte,spalanca gli occhi e fissa la ragazza con espressione...oltraggiata?sconvolta?divertita?Non sa come reagire. Ha poco tempo per farlo tra una frase e l’altra che le viene praticamente sputata addosso. Si lecca le labbra,quando lei finisce di parlare e resta interdetta a fissarla. «Si,mi piace» confessa. «Ma l’ho capito quando l’ho visto baciare t...un’altra. Non mi è piaciuto per niente»Sospira e riporta la merlino’s alle labbra. Qualche altro colpetto di tosse trattenuto, e poi lascia andare fuori un fumo completamente indaco.   «Beh,visto che a me piace,e tanto,magari non baciarlo di nuovo. Non prima che gli abbia parlato». «Hai ragione:devo dirglielo.Ma....come glielo dico?»
M:«Hmmm no. Facciamo così: hai tempo fino al ballo per dirgli cosa provi. Hai aspettato un sacco di tempo, Odinsbane.Se non gli avrai detto qualcosa entro quella serata... non serve che ripeta la cosa, vero?» le mette fretta, si, ma è anche la sua mancina che si leva dalla tasca e cercherebbe di posarsi sulla spalla destra della Terzina, stringendola con affetto sincero  «ti prego non fare discorsi inutili. Vai dritta al punto: chiedigli se a lui piaci perchè lui a te piace. E che te ne sei accorta quando hai visto noi oggi.E qualunque sia la sua risposta, Tasha, ricorda che tu sei una delle ragazzette più in gamba che io conosca. Non sarà certo un Corvonero a cambiare questo fatto.» piccola precauzione, nonostante gli occhi contornati dallo smokey scuro, siano tutti attirati dalla Odinsbane «Se invece va bene... voglio vederlo girare con un Testabolla perenne per paura che tu lo faccia rimanere senza aria nei polmoni. Hm?» ci stai, si? Sogghigno sornione e stregattesco.
T:«Hmm,magari lo soffoco io al ballo»commenta e allunga la sua di mano per darle una piccola spinta lasciando finalmente andare una risata nervosa «Se mi va bene con un bacio,altrimenti con le mani»E insomma il delitto d’amore va fatto senza bacchetta! «Dritta al punto:ci proverò» promette con un piccolo sorriso sul volto rasserenato. Lascia andare il mozzicone di sigaretta per terra e,se ne avesse tirato un’ultima boccata probabilmente sarebbe stata di un bel verde brillante,visto il modo in cui le successive parole di Merr le riscaldano il cuore. «Oh» è tutto quello che dice mentre fissa le iridi grigie in quelle simili dell’amica .E gli occhi non sono forse più lucidi di commozione? Si limita ad addossare contro il suo fianco il proprio peso,in una specie di abbraccio senza braccia, un contatto silenzioso e amichevole. Scoppia a ridere immaginando il testabolla su Luke «Grazie. E scusa se...sono stata...un po’ cosi» Si stacca da lei e dalla parete, indicando con un cenno del capo il resto del gruppo «Torniamo da loro?» un invito a seguirla ,a farle ancora da spalla in quel giretto ad Hogsmeade.
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corneliusnolitta · 4 years ago
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Perso nei tuoi occhi
Mi sono perso nei tuoi dorati occhi. Ho lasciato che il mio animo vagasse, in un limbo infinito. Un limbo dove unica cima ancorata alla realtà, sei tu. Fin da quel lontano giorno in cui ti vidi la prima volta. Complice un raggio di un sole invernale, che diede maggior luce al tuo sguardo e si rifletté sui tuoi ramati capelli. Sguardo che da allora mi imbriglia in una possente rete. Non son più capace di allontanarmi da te. Il sol pensiero di saperti lontana, stringe in una morsa il mio petto. Ora, sola mia paura e preoccupazione, è che troppo presto giunga l’ora di salutarti.
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larisposta42 · 4 years ago
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Il meteo di questi giorni rispecchia perfettamente il mio stato d’animo attuale.
Per qualche minuto sembra rasserenarsi, quasi spuntare il sole, ma dura poco, si addensano le nubi, tutto diventa grigio e comincia a piovere. 
Pioggia che cambia in un’attimo da diluvio universale a pioggerella. Ma il meglio che ci si può avere è un cielo offuscato e nebuloso.
Il sereno non sembra arrivare mai...
Ho voglio di cambiare, sono stanco di questo limbo infinito, fatto di tristezza, malinconia e vuoto che non da cenno a riempirsi...
Perciò, quando ti ho chiesto di vederci, speravo con tutte le mie forze che accettassi. Voglio parlarti per toglietemi questo peso di dosso.
DEVO e VOGLIO voltare pagina, e l’unico modo è parlarti...
Hai accettato, e di questo te ne sono grato, spero tu non cambierai idea all'ultimo...
In fondo, ho solo bisogno di sentire quel “NO”, così da poterci mettere una pietra sopra, sapere una volta per tutte che la tua porta per me è chiusa definitivamente.
E cosi potrò lasciare il passato dove deve stare, tra i ricordi felici, e NIENTE PIU’.
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scrivi-e-lascia-scrivere · 4 years ago
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Aveva gli occhi di un azzurro cielo mentre piangeva. Così in contrasto con le emozioni che si teneva dentro. Credeva di essere forte tanto da non accettare di essere consolata, eppure lo sanno tutti che non si può essere forti per sempre e bisogna avvolte accettare una mano. Con gli occhi velati di lacrime vedevo in lei una nuova persona, l’avevo vista singhiozzare su molte delle mie magliette estive e l’avevo sentita singhiozzare in molte delle nostre chiamate invernali, ma mai come quella volta avevo letto in lei una rassegnazione e un dolore così forti. Mi sono sentita così impotente davanti a lei da vedere per la prima volta me stessa come una persona inutile. Rifiutava il mio affetto nel disperato tentativo di non scoppiare in quello che sarebbe diventato uno sfogo infinito, uno sfogo inutile che non l’avrebbe portata da nessuna parte. Doveva parlare con chi la rendeva così felice eppure così triste, ma cosa dirgli? Tutto, non facevo che ripeterglielo da mesi, ma non riuscivo a darle il coraggio per dirgli tutto ciò che le passava per la testa. Voleva lui ma allo stesso tempo non era in grado di dirglielo, voleva una relazione visibile a tutti ma non riusciva ad uscire dall’ombra. Ma come potevano loro stare nell’ombra se qualsiasi persona nel raggio di 10 metri si rendeva conto dei loro sguardi, delle loro parole, dei loro gesti. Come si poteva fingere di non tenere ad una persona quando tutto lo urlava? Non ne avevo idea, frullavano in me decine di discorsi che non sono riuscita a pronunciare, decine e decine di parole che cercavano di uscire dalla mia bocca per incoraggiarla per aiutarla ad uscire da quel limbo. Ma allo stesso tempo mi chiedevo se non ci fossi stata io, avrebbe ceduto a quelle avance del ragazzo così simile al suo? Non sapevo come comportarmi se non guardare in quel cielo velato da acqua che lievemente scorreva sulle sue guance. Poi un motorino si è fermato al nostro fianco, lui. Non esattamente il principe delle favole a cavallo ma aveva un motorino e posso quasi dire siano la stessa cosa ai tempi nostri. Non avevo potuto far altro che andarmene e sperare che tutto uscisse fuori, che finalmente le cose tra loro cambiassero. Ma ahimè veramente non ho idea di cosa sia success
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pier-carlo-universe · 1 month ago
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Quel Limbo Infinito di Rosetta Sacchi: Poesie sull'attesa e il passare del tempo. Recensione di Alessandria today
Una raccolta poetica che esplora le attese della vita, le speranze e le paure, in un viaggio quotidiano tra sogni, incontri e il fluire delle stagioni.
Una raccolta poetica che esplora le attese della vita, le speranze e le paure, in un viaggio quotidiano tra sogni, incontri e il fluire delle stagioni. Il libro Quel Limbo Infinito (Le lunghe attese della vita) di Rosetta Sacchi è una raccolta di poesie scritte tra il 2011 e il 2017, che esplorano il tema universale dell’attesa. L’attesa non è solo una dimensione temporale, ma un sentimento che…
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pensieridinottesulletto · 3 years ago
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io non ne posso più
mi sento bloccat* in un limbo infinito
magari quel giorno sono mort* davvero e questa è la mia dannazione eterna.
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th1s1s4llw3n33d · 4 years ago
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Si può in due giorni essere arrivati al limite della sopportazione? Con l'unica paura di essere un peso per chiunque, anche per sé stessi. O forse, non è nemmeno una paura. È una certezza che si ha viste determinate situazioni, parole o frasi.
Sono un peso enorme per lei e per chiunque, non mi sopporteranno. Mi lasceranno andare e sarà la cosa migliore per tutti. Sarà un sospiro di sollievo e io ritornerò nel mio piccolo limbo senza sapere se ci sarà ritorno o no.
Un lato di me spera che accada.. non vuole far preoccupare le persone, lasciare che le mie stronzate si riversino su di loro, cambiare il loro umore solo perché il mio non è dei migliori..
E l'altro lato prega mattina e sera che non succeda.. Quel limbo devastante che sembra essere un loop infinito di dolore e rabbia. Esserci dentro ogni secondo senza sapere cosa possa passarti per la mente all'improvviso, quale azione tu possa compiere senza avvisare o pensarci lucidamente.
Mi dispiace, mi dispiace per tutti. Mi dispiace per lei.
Cristo dio porco.
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notediviaggio · 7 years ago
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Sono sulla sabbia. È notte, fresca e piena di luce lunare. In lontananza sento quella meraviglia sinfonica che altro non é che il rumore del mare. In completa solitudine, a guardare un cielo profondo ed infinito. Ci sono davvero o sto sognando? Tira un leggero vento, una brezza addosso che solleva i pensieri. Non è inverno e non è neanche primavera, è uno strano limbo in cui in qualche modo mi sono fermata, ma va bene, congeliamo il tempo. Facciamo una pausa. Consideriamo. Analizziamo. Sentiamo. Sono in un ristorante, ho un vestito rosso, lungo, e un elegante bicchiere di fronte con in fondo tracce di un cosmopolitan. Lui è in un altro tavolo. Non ho idea di chi sia nella vita quotidiana, che mestiere faccia o del perché sia lì, ma lo conosco. Lo conosco come conosco me. La pensiamo allo stesso modo e non ci siamo mai parlati, però lo so. E se ci siamo guardati per qualche secondo, anche lì il tempo si è deformato, lo spazio annullato. Quanto tempo fa è successo? Mi sembra un ricordo antico. Stringo la sabbia tra le dita. Sento che sta male. È una ragazza con cui sarò uscita quattro volte, ma sento che sta male e sto male anche io di conseguenza. Un bel peso, l’empatia. Ci serve energia, penso. Ci serve speranza. La abbraccio e le dico che dobbiamo rialzarci sempre, anche se non vediamo la ragione per farlo. Che dobbiamo allenarci. Che contro quell’orrore che sentiamo dobbiamo tirare un destro, un montante, arrabbiarci, affannarci - perché abbiamo tutti uno scopo, che è lo stesso per chiunque ma i modi per arrivarci sono veramente disparati; però vale la pena rialzarsi. C’è una terra a cui approdare, dopo tanto mare in tempesta, ed è una terra ricchissima. Però dobbiamo allenarci a vederla, essere pronti a viverci. Alzo la mano, la apro, la sabbia cade con un soffice tonfo. Qui sono a casa, nel mio appartamentino. È stata una serata fantastica, divertente, e abbiamo deciso di finirla a casa mia. Siamo rimasti in due, gli altri se ne sono andati. Ci sono vinili dappertutto, perché abbiamo ascoltato un pezzo di quello, un pezzo di questo. Ci piace davvero tanto, la musica. Quel giradischi è troppo moderno, vicino a quelle vecchie copertine. Sto cercando di svitare il tappo di una bottiglia di rosso. Ovviamente rosso. “Non offrirglielo quel vino, lascialo andare”. “Offriglielo subito, quando ti ricapita?”. “Non voglio fare casino”. “Voglio vivere fino in fondo”. C’è un dipinto su un cavalletto nell’angolo, barattoli di colore, stracci. Un po’ di libri a caso. Ma che ricordo è, questo? È passato? È futuro? Ci guardiamo. La mia mano, vuota, di nuovo sulla rena. È una persona che devo rivedere, penso. Una persona cruciale. Devo dirgli ancora che mi dispiace? No, non credo sarebbe quello che vorrebbe sentire da me. Sarebbe bello vederlo sorridere di nuovo, in un campo di fragole e rovine. Vorrei spiegargli che tanti tasselli stanno tornando a posto. Che penso che ci volesse, quel disastro di una vita fa, per diventare più grandi, per diventare migliori. Credo che gli farebbe bene. e poi vorrei dirgli che ho conosciuto un abbraccio che ha sciolto ogni paura, un big bang emotivo che mi ha svegliato dopo anni. È possibile fidarsi - no, è vitale fidarsi di nuovo. Stringo la sabbia in un pugno. Tutte queste sensazioni, tutti questi ricordi, mi appaiono come stelle, luminosi e lontani. Sono distanti, eppure dentro di me. Li vivo e rivivo e li abbandono e li mescolo per trarre una qualche lezione. Qual è il punto? Dove sto andando? Sto diventando, o sono sempre stata? Non so neanche in che dimensione mi trovo. Forse ognuno di questi ricordi costruisce il multiverso. Sono sempre io, sparpagliata in miliardi di miliardi di pezzi che hanno provocato supernove o tante, troppe altre danze cosmiche. Potrebbe dipendere tutto da me, tutto quanto da me. Una responsabilità che al solo pensarci fa impazzire, no? Consideriamo. Analizziamo. Sentiamo. Se potessi eliminare tempo e spazio, sarei pura luce. Intuizioni fantasiose e contradditorie che sembrano essere tutte perfettamente logiche, sotto questa luna. Non lo saprò mai. Un frammento di me ascolta il mare. Un altro sente la sabbia. Un altro è morto, un altro è appena nato. Ed un secondo più tardi, sono già altrove: miliardi di anni luce altrove.
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artmodeon · 4 years ago
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E lei era il diavolo. Tentatrice e seduttrice con quel suo bel sorriso, quando lo incrociavi desideravi solo la vita per poter stare ad ammirarla, ed invece lei ti conduceva verso la morte, la dannazione e la disperazione. Un limbo infinito fatto di sofferenza ed inquietudine, fino a farti impazzire del tutto. Nessuno ne usciva sano di mente, quel sorriso così bello e malizioso ti entrava nelle vene, e non riuscivi a dimenticarlo più.
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agirlwithwinterinside · 5 years ago
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Negli anni ho imparato a distinguere diversi desideri di morte. La maggior parte delle persone lo fanno per far tacere per sempre il dolore, altre per punire se stessi e qualcun altro con la propria dipartita dalla vita, altri ancora lo fanno per il potere che ne scaturisce.
Questi ultimi sono i più inclini a fallire perché fondamentalmente si nutrono del desiderio di morte e ne fanno un oggetto di gran vanto nel proprio privato. Lo tengono come un segreto di cui andare fieri, si sentono forti perché possono decidere per la sorte di qualcun altro: se stessi. Sono i più inclini a fallire perché sono quelli che lo desiderano meno.
E poi ci sono quelli che come me si sono abituati all'idea di non potersi uccidere ma nemmeno all'idea di vivere e allora passano il tempo in un limbo infinito di giorni vuoti, nella speranza che prima o poi arrivi quel qualcosa.
Tranquilli, qualcosa arriva di tanto in tanto per poi andare via velocemente com'è arrivato, lasciando sempre meno speranza, sempre meno... Voglia. Quelli come me si sono arresi, convivono con la vocina in testa che dice loro di farla finita perché tanto non servono a nulla a questo mondo ma allo stesso tempo sono troppo orgogliosi per darla vinta a un chissà chi che li vorrebbe morti.
In bilico, come dei funamboli, camminano sopra tutti in un mondo tetro che esiste solo nella loro mente. Dove tutti li odiano e non meritano amore, pur desiderandolo più di ogni altra cosa al mondo. Funamboli soli, senza appartenenza, senza dignità
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