#Porta Venezia
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Open - Contemporary Family Room Example of a mid-sized contemporary open concept room with white walls, a two-sided fireplace, a brick fireplace, exposed beams, and wall paneling. There is no television in this room.
#sfruttamento spazio#open#soppalco#riscaldamento a pavimento#secret door#porta venezia#porta a scomparsa
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The Blue Door. (This is not a dead end. The archway on the left opens onto a street).

La Porta blu. (No se trata de un callejón sin salida. El arco a la izquierda se abre a una calle).
(English / Español / Italiano)
A door catches our eye as we stroll through Ruga Giuffa in Venice. We are magnetised by the intense turquoise blue colour (like Mishima's eyes 😻) and the oriental shapes, reminding us that Venice was a gateway to the Orient.
Ruga Giuffa is the area where the first Armenian community settled. ´´Ruga´´ is a street with rows of shops on either side walkable only on foot. This Ruga takes its name from Giuffa or Julfa, a suburb of Ispahan in present-day Iran. The Armenians had to flee from their homeland which was destroyed and plundered by the Persian King Schach-Abas. The Armenians of the Ruga Giuffa traded in silk, cotton fabrics, wool and dyes imported from the East.
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Una puerta llama nuestra atención cuando paseamos por Ruga Giuffa en Venecia. Nos sentimos magnetizados por ese color azul turquesa intenso (como los ojos de Mishima😻) y esas formas orientales, que nos recuerdan que Venecia fue puerta a Oriente.
Ruga Giuffa, es la zona donde se asentó la primera comunidad de armenios. La ´´Ruga´´ es una calle con hileras de comercios a cada lado sólo transitable a pie. Esta Ruga toma el nombre de Giuffa o Julfa, suburbio de Ispahan, en la actual Irán. Los armenios tuvieron que huir de su tierra natal destruida y saqueada por el Rey de Persia, Schach-Abas. Los armenios de la Ruga Giuffa se dedicaron al comercio de la seda, tejidos de algodón, lana y tintes que importaban de Oriente.
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Passeggiando per Ruga Giuffa a Venezia, una porta cattura la nostra attenzione. Ci sentiamo magnetizzati dal colore blu turchese intenso (come gli occhi di Mishima 😻) e le forme orientali ci ricordano che Venezia era una porta d'Oriente.
Ruga Giuffa è la zona in cui si è insediata la prima comunità armena. La ´´Ruga´´ è una strada con file di negozi su entrambi i lati percorribile solo a piedi. Questa Ruga prende il nome da Giuffa o Julfa, un sobborgo di Ispahan nell'attuale Iran. Gli armeni dovettero fuggire dalla loro patria, distrutta e saccheggiata dal re persiano Schach-Abas. Gli armeni della Ruga Giuffa commerciavano in seta, tessuti di cotone, lana e tinture importate dall'Oriente.
Source: www.venecisima.com
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Porta della Carta, Palazzo Ducale, Piazza San Marco, Venezia, ITALIA
#porta della carta#carta gate#puerta de la carta#palazzo ducale#ducal palace#palacio ducal#piazza san marco#saint mark's square#plaza san marcos#venezia#venice#venecia#italy#italia#europe#europa
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Venezia porta a porta
Fotografie di Massimo Nordio
Introduzione di Piero Fròsini
Edizione curata da Laura Casalis
Franco Maria Ricci Editore, Milano 1981, 110 pagine, 23,5x25 cm, ISBN88-216-0327.X
euro 35,00
email if you want to buy : [email protected]
Il vasto labirinto d’acque chiamato Venezia racchiude un immenso lascito artistico e culturale, tanto ricco da abbagliare e sopraffare. Per chi la sappia esplorare con amore, la città si rivela un’altra, meno evidente, più segreta, ma davvero unica. Per chi avesse il coraggio di lasciare l’imponente patrimonio delle arti “maggiori” alle comitive organizzate, e volesse cercare il senso e il ricordo di un mondo nelle sue più modeste e quotidiane manifestazioni, potrebbe scoprire per esempio la misteriosa poesia delle maniglie e dei battenti metallici di cui sono ornate le antiche porte. Raccolti in questo volume, questi gioielli nascosti, presentano al lettore una Venezia “minore” ma carica di tradizione, che si dischiude solo agli occhi del visitatore che fa del suo girovagare per la città un’avventura sempre nuova.
22/07/23
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#Venezia#porta a porta#antiche porte#maniglie#gioielli nscosti#battenti metallici#Venezia “minore”#Massimo Nordio#photography books#desiogn books#designbooksmilano#fashionbooksmilano
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IN CHE SENSO MYSS KETA SARÀ L'OSPITE SPECIALE NEL PRIMO EPISODIO DI DRAG RACE ITALIA SEASON 3????!!
* starts jumping up and down while silent screaming in the void *
#fae rambles#drag race italia#AAAAAAAAAAAAAAH#myss keta#STO VOLANDO ALTISSIMO#si torna a porta venezia bitches
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e allora buon sabato amycy
(🕯️🕯️🕯️🕯️🕯️3 punti 🕯️🕯️🕯️🕯️🕯️)
#non posso nemmeno vederla💀💀💀#magari porta bene#contro i phascy#👊🏻👊🏻👊🏻#poi domani non vi azzardate ad apparire a venezia per tornare a roma GRAZIE
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PRIMA PAGINA Il Gazzettino di Oggi martedì, 25 marzo 2025
#PrimaPagina#ilgazzettino quotidiano#giornale#primepagine#frontpage#nazionali#internazionali#news#inedicola#oggi gazzettino#martedi#marzo#jesolo#fermato#tabaccaio#roberto#basso#pagina#porta#scena#goffredo#pavan#quotidiano#nordest#venezia#mestre#calcio#sara#sugli#contrastare
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✨ 5 Esperienze Imperdibili a Pochi Passi da Venezia! ✨ Hai voglia di scoprire luoghi unici vicino alla Serenissima? 🚤🌍 Se pensi di conoscere già tutto di Venezia, aspetta di vedere cosa si nasconde nei suoi dintorni! 😍 Ho selezionato 5 destinazioni sorprendenti per una gita fuori porta tra storia, cultura e panorami mozzafiato. Ti aspettano ville sontuose, antichi siti archeologici, isole segrete e borghi incantevoli! ✨ 🔗 Leggi il post completo qui 📍 Qual è il tuo preferito? Diccelo nei commenti! 👇💬
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PALAZZO DUCALE, PUERTA DE LA CARTA
DUCAL PALACE, PAPER DOOR
PALAZZO DUCALE, PORTA DELLA CARTA

(Español / English / Italiano)
La entrada principal del Palacio Ducal recibe el nombre de Porta della Carta ('Puerta del Papel') porque en ella se exponían los decretos oficiales; es de estilo gótico flamígero y presenta en el tímpano un león de San Marcos( simbolo de la Serenissima Repubblica di Venezia) ante el que se arrodilla el dux Foscari
La Porta della Carta, proyecto de los arquitectos Giovanni Bon y Bartolomeo Bon (también autores de la Ca' d'Oro) fue terminado en 1442.
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The main entrance to the Doge's Palace is called Porta della Carta ('Paper Door') because it is where the official decrees were displayed; it is in the flamboyant Gothic style and has a lion of St Mark (symbol of the Serenissima Repubblica di Venezia) in the tympanum, before which the Doge Foscari kneels.
The Porta della Carta, designed by the architects Giovanni Bon and Bartolomeo Bon (also the authors of the Ca' d'Oro) was completed in 1442.
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L'ingresso principale di Palazzo Ducale è chiamato Porta della Carta perché vi si esponevano i decreti ufficiali; è in stile gotico fiorito e presenta nel timpano il leone di San Marco (simbolo della Serenissima Repubblica di Venezia), davanti al quale si inginocchia il Doge Foscari.
La Porta della Carta, progettata dagli architetti Giovanni Bon e Bartolomeo Bon (autori anche della Ca' d'Oro), fu completata nel 1442.
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Un anniversario...
(english translation here)
Per tutta la primavera Bonaparte aveva rincorso gli austriaci per il territorio friulano, la paura attanagliava i cuori tra i soldati, e il 18 aprile si era firmato il trattato preliminare di Leoben, che decretava come fine immediato la cessazione delle ostilità tra Francia e Impero Asburgico, la restituzione di Trieste e Gorizia all’Austria e l’occupazione legittima francese dei territori della Serenissima.
Il 25 aprile si svolse l'incontro tra la delegazione della Serenissima e Napoleone il quale, di fronte agli sbigottiti emissari, rinfacciò alla Repubblica di avere rifiutato la sua “generosa” proposta di alleanza, dichiarandosi pronto a rovesciare Venezia.
Tra ultimatum, minacce, tentativi pacifici e non di placare l’ira di Bonaparte, si arriva alla mattina del 12 maggio. Tra voci di congiure e dell'imminente attacco francese, il Maggior Consiglio della repubblica si riunì per l'ultima volta. L’erroneo timore che fosse scoppiata una rivolta porta i pochi presenti a votare per lo scioglimento del Governo, tra le grida dei veneziani che, al contrario delle aspettative dei magistrati, celebravano la repubblica.
Ma Venezia era caduta. La speranza c’è ancora, forse, per alcuni, di poter vivere con dignità. Avevano sperato da quel 12 maggio, avevano visto sfiorire gli alberi e morire l’estate, ma basta un incidente diplomatico, tra francesi e austriaci, i veneti lontani da ogni coinvolgimento, per infrangere ogni speranza insieme al vaso che giaceva in pezzi sul pavimento di Palazzo Florio. Da un tiranno ad un altro, da un imperatore francese si passa ad un imperatore austriaco. Meno di una settimana di tensione e gli accordi segretamente già presi a Leoben vengono confermati: in cambio dei territori della riva sinistra del Reno, l'Austria prende Veneto, Istria e Dalmazia. È il trattato di Campoformio, questa onda travolgente, che a Venezia alle onde così alte non ci si è abituati, e nel territorio veneto, come in tutta italia, vagano in una perpetua Odissea in centinaia.
L'esilio, la più grande tradizione italiana, si presenta di nuovo. E tra questi esiliati c’è lui, Foscolo che si ritrova a fuggire la propria casa, i cui tetti non potrà più salutare, né della terra natia, un’isoletta nel greco mar, ne la sua casa d’adozione, la grande Venezia, caduta tra gli inni esultanti.
Ma non solo Foscolo vaga per l’Italia. C’è un altro uomo, un patriota e uomo innamorato, che scrive, a volte disperato, a volte un po’ meno, al suo migliore amico, raccontandogli i suoi incontri, le sue giornate, le ultime della sua vita.
Ricorre oggi il 226° anniversario dalla scrittura dell’ultima lettera di quest’uomo, Jacopo Ortis, oltre al 1604° dalla data tradizionalmente individuata per la fondazione di Venezia, rendendo il 25 marzo un giorno alquanto poetico. Un’altra figura ha oscurato queste ricorrenze, il Sommo Poeta ha giustamente spodestato ogni altra celebrazione, ma credo che un omaggio all’esule veneto andrebbe fatto, senza nulla togliere all’esule fiorentino.
Propongo quindi un percorso tra le città e i paesi che hanno visto lo sviluppo di questa figura inventata ma alquanto veritiera, non le grandi città come Milano che hanno visto il suo incontro con Parini, ma il paesaggio euganeo che ha fatto da sfondo ai suoi pensieri più intimi.
L’esperienza più accurata vi farebbe partire da Venezia, ma per un viaggio in giornata consiglierei una visita a Padova, breve ma significativa, per poi spostarsi verso i colli e raggiungere Arquà Petrarca, ripercorrendo le stesse strade di Ortis nella famosa gita del novembre 1797, visitando la casa del Petrarca, rincuorando il fantasma del veneziano che aleggia tra le stanze che ora il sito non è più in rovina. Come ultima cosa vi direi di allontanarvi da Arquà, perdervi tra gli Euganei, ricercare quello che poteva essere il luogo in cui Ortis aveva soggiornato, nella casa di Teresa, la sua ubicazione sempre taciuta per motivi di sicurezza, ma forse anche per il troppo dolore di dare un nome al luogo che teneva in sè tutte le sue speranze, e che le aveva fatte svanire.
-Eurus
#italian tumblr#letteratura#literature#travel#travel blog#travel tips#viaggio#ugo foscolo#le ultime lettere di jacopo ortis#jacopo ortis#veneto#arquà petrarca#colli euganei#padova
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21 morti e 15 feriti (6 in condizioni gravi). Questo e' successo ieri in un incidente che ha visto precipitare da un cavalcavia presso Mestre un pulman di linea. Questo e' successo mentre il ministro dei trasporti, quello che dovrebbe vigilare e controllare la sicurezza sulle strade, invece di pensare a queste cose, pensa al ponte sullo Stretto di Messina e alle pesche di Esselunga. Come lui il governatore Del Veneto e il Sindaco di Venezia, politici che si sono messi a favore di telecamere per esprimere cordoglio ai morti invece di chiedere scusa per non aver fatto i lavori che servivano per mettere in sicurezza quel tratto di strada. Un guard-rail messo 70anni fa,mai sostituito e mai messo a norma. 21 morti e 15 feriti che questa gentaccia porta sulla coscienza. Certa politica fa vomitare.. @ilpianistasultetto
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Venezia, maggio 2024 “Foreigners Everywhere”, Biennale d’Arte.
Inutile girarci intorno, l’opera più rappresentativa o almeno la più simbolica della Biennale d’arte di Venezia è certamente questa di Ynka Shonibare, non fosse altro che per il fatto che ben si adatta al titolo: “Foreigners Everywhere”. Come un viaggiatore nel tempo e nello spazio il cosmonauta-migrante porta con sé tutte le tracce della modernità e della memoria, cerca ed è cercato, trova ed è trovato. Esplora il continente più asperrimo, quello dell’anima degli esseri umani…
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Chissà se l'anno prossimo
#non lo dico perché porta sfiga#però#lo sto pensando#sto pensando a venezia 2023#ai nastri d'argento 2024#ai david 2024#e lo sto facendo con commozione#vorrei provare ad andare a venezia però uhm non saprei#però venezia 2023 forse è un po' troppo presto anche se ~*rumors*~
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PRIMA PAGINA Corriere Dello Sport di Oggi domenica, 23 febbraio 2025
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DOLCI VARI E PIGNOLATA MESSINESE
Non è l’ eccesso d’amore che porta Romeo a uccidersi sul corpo della dormiente Giulietta ? Non è l’eccesso d’amore che spinge il Moro di Venezia a uccidere Desdemona rea di aver tradito il suo stesso amore. Gli eccessi non sono mai visti come situazioni o eventi positivi. Essere golosi è un male perché l’eccesso di cibo o dolci porta a disfunzioni nel nostro organismo. Lo stesso vale anche per il sesso perchè l’eccesso di sesso può porta a decadimento fisico o morale esponendoci ai rischi di malattie innominabili . Non a caso, l’eccesso è visto come il sintomo evidente di un malessere interno, che non si riesce a comunicare e che per questo ci fa scivolare nella solitudine. L’eccesso quindi è sempre riprovevole anche se, a ben notare, la golosità o il sesso, o l’amore danno piaceri equivalenti in quanto portano tutti e tre al piacere fisico, prima ancora che emotivo o esistenziale. Pensavo questo quando mia moglie si è mangiata tutto il vassoio di Pignolata Messinese appena comprata perché, come dicevo, la golosità è un eccesso molto simile al sesso e se ci si butta su uno dei due eccessi, è perché forse manca l’altro o non è abbastanza soddisfacente. Che mia moglie volesse dirmi qualcosa? Non lo so. Nel dubbio ho comprato un altro chilo di pignolata e l’ho messa sul mio comodino del letto, se la vorrà dovrà passare sul mio corpo e allora vedremo se vorrà soddisfare l’eccesso carnale lasciando la pignolata al suo posto o viceversa. Non si sa mai di quale eccesso siamo spinti a saziare, ma l’importante è essere pronti a soddisfarlo perché senza quell’eccesso d’amore che Romeo e Giulietta hanno mortalmente soddisfatto, sarebbero solo una delle solite coppiette di illusi e banali adolescenti.
Isn't it the excess of love that leads Romeo to kill himself on the body of the sleeping Juliet? It is not the excess of love that pushes the Moor of Venice to kill Desdemona, guilty of having betrayed his own love for her. Excesses are never seen as positive situations or events. Being greedy is bad because excess food or sweets leads to dysfunctions in our body. The same also applies to sex because excess sex can lead to physical or moral decay, exposing us to the risks of unmentionable diseases. It is no coincidence that excess is seen as the obvious symptom of an internal malaise, which cannot be communicated and which therefore makes us slip into loneliness. Excess is therefore always reprehensible even if, if you carefully note, gluttony or sex or love give equivalent pleasures as all three lead to physical pleasure, even before emotional or existential pleasure. I was thinking this when my wife ate the entire tray of Pignolata Messinese she had just bought because, as I was saying, gluttony is an excess very similar to sex and if you indulge in one of the two excesses, it is because perhaps the other is missing or not It's quite satisfying. Did my wife want to tell me something? I do not know. When in doubt, I bought another kilo of pignolata and put it on my bedside table. If she wants it, she will have to pass it over my body and then we'll see if she wants to satisfy her carnal excess by leaving the pignolata in her place or vice versa. We never know what excess we are driven to satiate, but the important thing is to be ready to satisfy it because without that excess of love that Romeo and Juliet mortally satisfied, they would be just one of the usual couples of deluded and banal teenagers
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La settimana scorsa ho avuto l'occasione di andare al cinema per poter rivedere questo film sul grande schermo.
Uscito nel 2006 in anteprima alla mostra del cinema di Venezia, basato sull'omonimo romanzo di Yasutaka Tsutsui.
Personalmente credo si possa considerare uno di quei film che sopravviveranno al tempo.
La prima caratteristica che mi porta a questa affermazione è la costruzione dei personaggi, ci vengono date piccole sfumature di ognuno, talvolta in modo più velato di altre, questi dettagli si svelano necessari per capire appieno la trama e richiedono attenzione da parte dello spettatore che si trova a vivere il mistero della scomparsa della DC Mini cercando di collegare ogni elemento che viene fornito.
Un altro elemento fondamentale alla ricchezza di questa opera è la costruzione dell'antagonista di cui si possono capire le ragioni ma non i mezzi e che graficamente è raffigurato in maniera geniale.
Infine, le musiche di Susumu Hirasawa (che ha partecipato anche alla composizione delle colonne sonore per l'anime di Berserk) e le animazioni sono ciò che coronano questo come uno tra i film di animazione che resteranno classici per molto tempo.
Grazie maestro Satoshi Kon.
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