#Piu vita alla vita
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artigrafichsblog · 8 months ago
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PIU’ VITA ALLA VITA – 70 VOLTE FESTA”
di Matteo Pucci
Magister della Comunità Masci La Spezia
06-05-2024
Nell’ambito delle celebrazioni in tutta Italia per i settant’anni del M.A.S.C.I. MOVIMENTO ADULTI SCOUT CATTOLICI ITALIANI la Comunità spezzina “Mario di Carpegna” ha programmato e organizzato per domenica 12 maggio 2024 una giornata di gioco, di festa e di attività per vivere insieme alla Città un’esperienza di crescita e di piacevole incontro.
Il 70° del MASCI nazionale sarà un evento che parallelamente, nel periodo aprile-giugno 2024, sarà vissuto con modalità e tempi differenti sia dai livelli regionali del Movimento sia da ogni altra Comunità di Adulti Scout in tutta Italia e dunque attraverserà l’intera penisola facendo conoscere cosa è il Masci oggi, come i singoli e le Comunità vivono oggi i valori dello scautismo nella società, nella Chiesa, nell’ambiente. Per il MASCI spezzino, festeggiare il 70° compleanno dalla nascita del Movimento degli Adulti Scout cattolici in Italia sarà l’occasione per fare conoscere ancora di più alla comunità locale spezzina le nostre attività, il nostro impegno, il nostro servizio e le finalità dello scautismo adulto. La giornata sarà vissuta in un clima di festa, di gioia, di condivisione e di accoglienza e sarà aperta alla partecipazione di gruppi, movimenti, associazioni ed ogni singola persona che voglia condividere e festeggiare con gli scout. Il programma del 12 maggio prevede: La mattinata (9-12.30): gioco cittadino in stile caccia al tesoro, per conoscere e riscoprire la storia e gli angoli più belli e significativi di Spezia. Le squadre / equipaggi – composte ognuna da circa una decina di persone guidate da un Responsabile maggiorenne - si muoveranno a piedi per le vie e le piazze del Centro storico cittadino, alla ricerca degli indizi e superando le prove necessarie per condurli al “tesoro”. Il pomeriggio (14.30-17): Festa musicale in Piazza Unità d’Italia. Alcuni gruppi/complessi faranno musica in strada ripercorrendo attraverso le note e le canzoni l’adesione ai valori e agli ideali dello scautismo. Durante la festa, scout di ieri e di oggi condivideranno simbolicamente la loro storia e il loro cammino scout portando segni e testimonianze materiali di quanto vissuto. Alle 18: Santa Messa conclusiva celebrata dal Vescovo diocesano Mons. Luigi Ernesto Palletti e rinnovo della Promessa scout (Santuario Ns Signora della Salute, Piazza Brin) PIU’ VITA ALLA VITA’ sarà anche l’occasione per un impegno concreto del MASCI italiano per lasciare un segno in 3 progetti “di Vita”: una culla termica da donare al centro di prima accoglienza a Lampedusa, una falegnameria da donare al villaggio Milenge nel Nord Zambia, un bosco di 21 alberi da piantare ad Argenta, paese di don Minzoni. Nella giornata e successivamente saranno raccolte offerte che possono essere anche versate sul IBAN MASCI nazionale: IT54C0760103200000038275004 con causale “UN DONO PER IL 70°”.
https://www.youtube.com/watch?v=50Ki3kgFTlM
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francesco-nigri · 2 years ago
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La contemporaneità della poesia
La contemporaneità della poesia Dopo anni di versi in ritmica classica (endecasillabi per lo più) sono approdato, ormai da tempo, ai versi liberi. E sarebbe più corretto parlare di metrica libera, in cui la misura del verso è regolata da unità ritmiche (successione regolare di accenti principali), anziché dal numero delle sillabe (come nella metrica tradizionale). Questo “approdo” (dinamico) fa…
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ilpianistasultetto · 5 months ago
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MEDAGLIA D'ORO.
Ieri sera la Imane Khelif  ha vinto la medaglia d'oro nella finale contro la cinese Yang Liu. 
Sono contento. Non tanto per la medaglia di pugile, piu' come risarcimento morale, direi. Non un premio all'atleta ma un premio alla persona. Una specie di risarcimento morale per tutte le cose scritte e dette su di lei : " e' un uomo, ha il fisico e i muscoli da uomo. Una falsa donna col pisello tra le gambe che vuole vincere facile combattendo contro "donne femmine".
Ecco, tutti hanno parlato di Imane Khelif come atleta ma nessuno lo ha fatto pensando a Imane persona. Una bimbetta nata femmina che scopre di avere un problema fisico, un corpo che produce troppo testosterone rendendola ne' donna donna, ne' uomo uomo. Una donna dimezzata, una specie di fenomeno strano, da irridere, una donna che suscita solo battutacce, una da compatire. Una bimba che cresce tra mille complessi . Chissa' quanti maschietti avranno detto: "quella non la scoperei manco morto". Qualcuno si e' chiesto che vita d'inferno avra' passato Imane Khelif? I baci mancati, il sesso negato, le amicizie, la sofferenza di un padre e di una madre per gestire quella situazione?
Per questa volta, lo sport lo accantono e metto questa medaglia d'oro al collo di una donna. Una medaglia al coraggio di affrontare una vita che ha regalato mille avversita'. Una medaglia per tutte le donne che come lei vengono ripudiate da una societa' che fa enorme fatica ad accettarle.
@ilpianistasultetto
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ambrenoir · 2 months ago
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LA LETTERA D'AMORE PIU BELLA CHE IO ABBIA MAI LETTO.
"Cara Francesca,
Spero che questa mia lettera ti trovi bene.
Non so quando la riceverai. Quando io me ne sarò già andato.
Ho sessantacinque anni, ormai, e ne sono passati esattamente tredici dal nostro primo incontro, quando imboccai il vialetto di casa tua in cerca di indicazioni sulla strada.
Spero con tutto me stesso che questo pacchetto non sconvolga in alcun modo la tua vita. Il fatto è che non sopporto di pensare alle mie macchine fotografiche sullo scaffale riservato all’attrezzatura di seconda mano di un negozio o nelle mani di uno sconosciuto. Saranno in pessime condizioni quando le riceverai, ma non ho nessun altro a cui lasciarle e mi scuso del rischio che forse ti costringerò a correre mandandotele.
Dal 1965 al 1975 ho viaggiato quasi ininterrottamente. Nell’intento di allontanarmi almeno parzialmente dalla tentazione di telefonarti o di venire a cercarti, tentazione che da sveglio in pratica non mi lascia mai, ho accettato tutti gli incarichi oltreoceano che sono riuscito a procurarmi. Ci sono stati momenti, molti momenti, in cui mi sono detto: << All’inferno, vado a Winterset e, costi quel che costi, porto Francesca via con me>>.
Ma non ho dimenticato le tue parole, e rispetto i tuoi sentimenti. Forse avevi ragione, non lo so. So però che uscire dal viale di casa tua, in quella arroventata mattinata di agosto, è stata la prova più ardua che abbia mai affrontato e che mai avrò occasione di affrontare. Dubito, in effetti, che molti uomini ne abbiano vissute di più dure.
Ho lasciato il National Geographic, nel 1975 e da allora mi sono dedicato soprattutto a fotografare ciò che piaceva a me, prendendo il lavoro là dove potevo, servizi locali o regionali che non mi impegnavano mai più di pochi giorni.
Finanziariamente è stata dura, ma tiro avanti.
Come ho sempre fatto.
Buona parte del mio lavoro lo svolgo nella zona di Puget Sound. Mi va bene così. Pare che invecchiando gli uomini si rivolgano sempre più spesso all’acqua.
Ah, sì, adesso ho un cane, un golden retriever.
L’ho chiamato Highway, e lo porto quasi sempre con me, quando siamo in viaggio, se ne sta con la testa fuori dal finestrino, in cerca di posti interessanti da fotografare.
Nel 1972 sono caduto da una rupe nell’Acadia National Park, nel Maine, e mi sono fratturato una caviglia.
Nella caduta ho perso la catena e la medaglia, ma fortunatamente non erano finite lontano. Le ho recuperate e un gioielliere ha provveduto ad aggiustare la catena.
Vivo con il cuore impolverato, Meglio di così non saprei metterla. C’erano state delle donne prima di te, qualcuna, ma nessuna dopo. Non mi sono votato deliberatamente alla castità: è solo che non provo alcun interesse.
Una volta ho avuto modo di osservare il comportamento di un’oca canadese la cui compagna era stata uccisa dai cacciatori. Si uniscono per la vita, sai. Dopo l’episodio, ha continuato ad aggirarsi intorno allo stagno per qualche giorno. L’ultima volta che l’ho vista, nuotava tutta sola tra il riso selvatico, ancora alla ricerca. Immagino che da un punto di vista letterario la mia analogia sia troppo scontata, ma è più o meno così che mi sento anch’io.
Con la fantasia, nelle mattine caliginose o nei pomeriggi in cui il sole riflette sull’acqua a nord-ovest, cerco di immaginare dove sei e che cosa stai facendo.
Niente di complicato…ti vedo in giardino, seduta sulla veranda, in piedi davanti al lavello della cucina. Cose così.
Ricordo tutti. Il tuo profumo e il tuo sapore, che erano come l’estate stessa. La tua pelle contro la mia, e il suono dei tuoi bisbigli mentre ti amavo.
Robert Penn Warren scrisse: << Un mondo che sembra abbandonato da Dio >>. Non male, molto vicino a quello che provo per te certe volte. Ma non posso vivere sempre coì. Quando la tensione diventa eccessiva, carico Harry e, in compagnia di Highway, ritorno sulla strada per qualche giorno.
Commiserarmi non mi piace. Non è nella mia natura. E in genere non me la passo poi tanto male.
Al contrario, sono felice di averti almeno incontrata.
Avremmo potuto sfiorarci come due frammenti di polvere cosmica, senza sapere mai nella l’uno dell’altra.
Dio o l’universo o qualunque altro nome si scelga di dare ai grandi sistemi di ordini ed equilibri, non riconosce il tempo terrestre. Per l’universo, quattro giorni non sono diversi da quattro miliardi di anni luce. Per quanto mi riguarda, cerco di tenerlo sempre a mente.
Ma, dopo tutto, sono un uomo.
E tutte le considerazioni filosofiche non bastano a impedirmi di desiderarti, ogni giorno, ogni momento, con la testa piena dello spietato gemito del tempo, del tempo che non potrò mai vivere con te.
Ti amo, di un amore profondo e totale. E così sarà sempre."
“I ponti di Madison County”, R.J.Waller
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l-incantatrice · 6 months ago
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"La vita è piu facile
se si teme soltanto un giorno
alla volta."
-Charlie Brown-
BUONGIORNO ♣️
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francesca-70 · 8 months ago
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Una forza e una generosità straordinarie sono il dono di ogni madre, e sono la base di quell’amore incondizionato che solo una madre sa offrire e che tutti dovremmo avere la possibilità di assaporare. Un vecchio proverbio napoletano recita: «Chi tene ‘a mamma, nun chiagne» (chi ha la mamma, non piange), ed è vero. Le madri sono scudo pronto a difenderci da ogni dolore, a volte persino esagerando.
La verità è che l’amore può tutto, che un sorriso, uno sguardo sincero, una carezza sono sorsi di eternità, che nel dolore la fiducia nel domani può soltanto diventare più grande.
Una terribile battaglia da combattere “un lungo addio”.. “un addio rubato..un addio mancato.. un addio finto”.
Perché tra di noi, mamma, non può esserci addio.
La mia persona più amata si dissolve lentamente in piccoli pezzi, ed è impossibile andare a ripescare quale sia stata l’ultima conversazione. Struggente ed emozionante, «il segreto della vita».
Tutto ruota intorno ai ricordi e alla memoria, al loro disperdersi e riemergere continuo e imprevedibile, trasportando tutti in una sorta di infinito presente. Una storia di cui non conosco né l’inizio né la fine, ma di cui ho vissuto e vivo intensamente ogni giorno con dolore, paura, rabbia, fatica, solitudine, curiosità, ostinazione. Facile perdersi in questo guazzabuglio di emozioni. Non so dire con precisione quando quel processo abbia avuto inizio. Sono stata incapace di cogliere i primi segnali quotidiani. E mi sono trovata direttamente a decidere quanti scatoloni avrebbero occupato i ricordi della mia infanzia e della mia adolescenza, riempiendoli ad una velocità molto superiore a quella delle mie emozioni, che mi soffocavano la gola. “Questo è il momento più difficile”, mi racconto ma intanto sto tatuando il mio cuore. In maniera indelebile.
Figlia unica di un genitore non autosufficiente, come la definisce la USL.
Il muro che ho dovuto attraversare per trovare il mio binario è fatto di rifiuto, disoriento.
Dovevo combattere con i fantasmi del mio passato, guardare negli occhi una persone che non mi riconosceva piu e specchiarmi nelle sue paure. Una micidiale danza di emozioni contrastanti: l’eterno presente senza ieri e senza domani il passato remoto improvvisamente prende vita catapultandoti in una dimensione surreale e spiazzante. Mi trito il cuore cercando di cogliere un’espressione diversa sul volto, un lampo negli occhi, un gesto, ma lei ė in un'altra dimensione e questo fa male. Come tenere tutto dentro.
Ecco come vedo, assisto e vivo questo lento perdersi. Un lento svanire. Spegnersi poco a poco, spettatore di questa surreale esibizione della vita. Dove il regista è il tempo e la trama è composta dalla memoria, dai ricordi, che a tratti riemergono da quel luogo fuori dallo spazio e dal tempo. Sono sempre lì. Sono sempre loro. Solo nascosti in qualche angolino. Basta aspettare il momento giusto... ed eccoli.
Un viaggio nei legami affettivi più forti, nelle nostre paure e nei nostri bisogni di amare, alla ricerca della felicità anche nelle situazioni apparentemente più avverse.
A 52 anni proprio non me lo aspettavo. Di figli ne avevo già uno, ormai grande, proiettato verso un futuro luminoso insieme alla famiglia che si era creato.
Ed io, invece, ecco che mi ritrovo, inaspettatamente, a dover fare i conti con la dolorosa esperienza di diventare “madre di mia madre", nel suo lento declino fisico e mentale.
Eppure il suo sguardo, di tanto in tanto, torna per un fugace momento (tanto fugace che, a volte mi chiedo se sia veramente successo) a fissarsi su di me, limpido e cosciente. Come se davvero fosse tornata a vederMi...tornata ad essere mia madre. Quella che si preoccupava per me. E si prendeva cura di me, sempre con un sorriso sulle labbra. Non so bene come spiegarmi. C’è da non trovare le parole quando hai a che fare con una persona che se ne sta andando lontano, sempre più, suo malgrado. C’è da augurarselo di non trovarle, mettere in fila i pensieri richiederebbe di voler vedere quello che si ha davanti e io non voglio.
“Mamma, sono io, sono Francesca”. Te lo ricordo, te lo ripeto, non perderlo il mio nome. Non lasciarmi andare. Nei tuoi pensieri troncati, assillanti, confusi non sei persa, perché non si può affogare in una pozzanghera, e non sei rinchiusa finché fai di tutto per stare a galla. Attaccati a me, aggrappati all'amo, salda più che puoi, con le mani e con lo sguardo, che ti tiro verso di me, non smettere di respirare.
Quanto fa male trasformarsi. “Sono io, mamma, sono Francesca”. “Lo so,” mi rispondi. Sei arrabbiata. In te c’è ancora forza...non molli, non cedi, ti ribelli. Mi prenderesti a schiaffi. Ti vedo, seduta sul divano. Ti stringi, ti rimpicciolisci, scompari, eppure io ti trovo sempre. So dove cercarti. So dove trovarmi. Anche se potremmo essere il gioco dei contrari io e te. Tu, che sei tanto diversa da me eppure ti assomiglio. Ho paura..e nello stesso tempo ho Il bisogno di non far vedere agli altri che sto male.
Ho tanti sensi di colpa: sono una mamma, come te. Quanta malinconia c’è, quanto mi ricordo di te..ricordi che si diluiscono. All’inizio mi concentro sul come fare per catturarti e quando ti ho catturata penso a come trattenerti; quando sto per perderti cerco di invogliarti a restare con un nuovo stratagemma; quando ti ho persa iniziano i propositi per fare meglio la volta dopo. Ricomincio, riprovo, non mollo mai. I tentativi si susseguono senza sosta. Non c’è fine, non c’è pausa. Ci pensi anche quando non lo fai. Ci deve essere da qualche parte una linea di confine che, se oltrepassata, è un cambio perenne di stato. E ci pensi mentre fai la spesa o sei in fila dal dottore, mentre parli al telefono con un’amica e perfino mentre ti fai la doccia. Quando sei sotto il getto dell’acqua tiepida piangi per il fallimento: non importa quanto poco ti consoli l’esserci per accudirla. L’acqua si miscela alle lacrime nel gorgo dello scarico e dovrebbe andare giù, lasciarti, non tornare, giusto? No, non va giù. La lacrima stagna, imputridisce. Si deposita. È l’acqua delle pozzanghere. Non conosce colore, non conosce fine. Non riflette tutto il cielo, non è nemmeno una finestra. Non bisogna scoraggiarsi.. ma mi mancano le forze o forse il coraggio. A volte ricordo i tempi piu felici che sono anche i più taglienti.“Eccomi! Ciao, come stai oggi? Hai visto che è arrivata l'estate???....
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Guardami,
"sono Francesca, mamma
Mamma❤”.
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falcemartello · 1 year ago
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COS' È LA DISTRAZIONE DI MASSA...
🔻Noam Chomsky, uno dei piu' importanti intellettuali oggi in Vita, ha elaborato la lista delle 10 strategie della manipolazione attraverso i mass media.
Dedicate 5 minuti e non ve ne pentirete.
Non foss'altro per ampliare le proprie conoscenze.
1-La strategia della distrazione
L’elemento primordiale del controllo sociale è la strategia della distrazione che consiste nel deviare l’attenzione del pubblico dai problemi importanti e dei cambiamenti decisi dalle élites politiche ed economiche, attraverso la tecnica del diluvio o inondazioni di continue distrazioni e di informazioni insignificanti.
La strategia della distrazione è anche indispensabile per impedire al pubblico d’interessarsi alle conoscenze essenziali, nell’area della scienza, l’economia, la psicologia, la neurobiologia e la cibernetica. Mantenere l’Attenzione del pubblico deviata dai veri problemi sociali, imprigionata da temi senza vera importanza.
Mantenere il pubblico occupato, occupato, occupato, senza nessun tempo per pensare, di ritorno alla fattoria come gli altri animali (citato nel testo “Armi silenziose per guerre tranquille”).
2- Creare problemi e poi offrire le soluzioni.
Questo metodo è anche chiamato “problema- reazione- soluzione”. Si crea un problema, una “situazione” prevista per causare una certa reazione da parte del pubblico, con lo scopo che sia questo il mandante delle misure che si desiderano far accettare.
Ad esempio: lasciare che si dilaghi o si intensifichi la violenza urbana, o organizzare attentati sanguinosi, con lo scopo che il pubblico sia chi richiede le leggi sulla sicurezza e le politiche a discapito della libertà.
O anche: creare una crisi economica per far accettare come un male necessario la retrocessione dei diritti sociali e lo smantellamento dei servizi pubblici.
3- La strategia della gradualità.
Per far accettare una misura inaccettabile, basta applicarla gradualmente, a contagocce, per anni consecutivi.
E’ in questo modo che condizioni socioeconomiche radicalmente nuove (neoliberismo) furono imposte durante i decenni degli anni ‘80 e ‘90: Stato minimo, privatizzazioni, precarietà, flessibilità, disoccupazione in massa, salari che non garantivano più redditi dignitosi, tanti cambiamenti che avrebbero provocato una rivoluzione se fossero state applicate in una sola volta.
4- La strategia del differire.
Un altro modo per far accettare una decisione impopolare è quella di presentarla come “dolorosa e necessaria”, ottenendo l’accettazione pubblica, nel momento, per un’applicazione futura.
E’ più facile accettare un sacrificio futuro che un sacrificio immediato.
Prima, perché lo sforzo non è quello impiegato immediatamente. Secondo, perché il pubblico, la massa, ha sempre la tendenza a sperare ingenuamente che “tutto andrà meglio domani” e che il sacrificio richiesto potrebbe essere evitato.
Questo dà più tempo al pubblico per abituarsi all’idea del cambiamento e di accettarlo rassegnato quando arriva il momento.
5- Rivolgersi al pubblico come ai bambini.
La maggior parte della pubblicità diretta al gran pubblico, usa discorsi, argomenti, personaggi e una intonazione particolarmente infantile, molte volte vicino alla debolezza, come se lo spettatore fosse una creatura di pochi anni o un deficiente mentale.
Quando più si cerca di ingannare lo spettatore più si tende ad usare un tono infantile.
Perché? “Se qualcuno si rivolge ad una persona come se avesse 12 anni o meno, allora, in base alla suggestionabilità, lei tenderà, con certa probabilità, ad una risposta o reazione anche sprovvista di senso critico come quella di una persona di 12 anni o meno” (vedere “Armi silenziosi per guerre tranquille”).
6- Usare l’aspetto emotivo molto più della riflessione.
Sfruttate l'emozione è una tecnica classica per provocare un corto circuito su un'analisi razionale e, infine, il senso critico dell'individuo.
Inoltre, l'uso del registro emotivo permette aprire la porta d’accesso all’inconscio per impiantare o iniettare idee, desideri, paure e timori, compulsioni, o indurre comportamenti.
7- Mantenere il pubblico nell’ignoranza e nella mediocrità.
Far si che il pubblico sia incapace di comprendere le tecnologie ed i metodi usati per il suo controllo e la sua schiavitù.
“La qualità dell’educazione data alle classi sociali inferiori deve essere la più povera e mediocre possibile, in modo che la distanza dell’ignoranza che pianifica tra le classi inferiori e le classi superiori sia e rimanga impossibile da colmare dalle classi inferiori".
8- Stimolare il pubblico ad essere compiacente con la mediocrità.
Spingere il pubblico a ritenere che è di moda essere stupidi, volgari e ignoranti ...
9- Rafforzare l’auto-colpevolezza.
Far credere all’individuo che è soltanto lui il colpevole della sua disgrazia, per causa della sua insufficiente intelligenza, delle sue capacità o dei suoi sforzi. Così, invece di ribellarsi contro il sistema economico, l’individuo si auto svaluta e s'incolpa, cosa che crea a sua volta uno stato depressivo, uno dei cui effetti è l’inibizione della sua azione.
E senza azione non c’è rivoluzione!
10- Conoscere gli individui meglio di quanto loro stessi si conoscono.
Negli ultimi 50 anni, i rapidi progressi della scienza hanno generato un divario crescente tra le conoscenze del pubblico e quelle possedute e utilizzate dalle élites dominanti.
Grazie alla biologia, la neurobiologia, e la psicologia applicata, il “sistema” ha goduto di una conoscenza avanzata dell’essere umano, sia nella sua forma fisica che psichica. Il sistema è riuscito a conoscere meglio l’individuo comune di quanto egli stesso si conosca.
Questo significa che, nella maggior parte dei casi, il sistema esercita un controllo maggiore ed un gran potere sugli individui, maggiore di quello che lo stesso individuo esercita su sé stesso.
https://it.m.wikipedia.org/wiki/Noam_Chomsky
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ottomanladies · 3 months ago
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DAUGHTERS OF MURAD III
As we all know, Murad III was the sultan who had thirty daughters when he died, but in 1598 seventeen or eighteen daughters died due to plaque, so there were twelve or thirteen who were left. There were several daughters of Safiye Sultan, and much more daughters of concubines, who were married in mass ceremony in summer of 1613.
When Murad ascended the throne, Venetian ambassadors started to report about his family composition. Let’s now see reports from early reign of Murad III:
Report from Giacomo Soranzo from 1576 (page 205) (provided by Maria Pia Pedani)
Sultan Amorat III di questo nome, et XIII imperator de Turchi, è al presente di età di 33 anni. Ha una figliola di XII anni et dui figliuoli maschi, il primo, sultan Mehemet, di IX anni, et l’altro sultan Soleiman di VIII.
Report from Giovanni Correr from 1578 (page 239) (provided by Maria Pia Pedani)
Sarebbe, dicono, inclinato per natura a disordinar con le donne, perché si diletta grandemente della conversation loro; pure, con tanta commodità et quantità che n’ha, si tien per fermo che ’l sia contento della sola moglie, la qual se ben non le ha per ancora fatto chebin, che tanto vuol dire come indotata et sposata, ama grandemente, né mai dorme lontano da lei, et con essa ha tre figliuoli, una femina de XI anni et dui maschi, il primo di IX, et l’altro di V anni.
Report from Giacomo Soranzo from 1584 (page 268) (provided by Maria Pia Pedani)
Questo sultan Mehemet, solo et unico figliolo maschio di Sua Maestà con doi figliole femine, se ben ha havuto altri quattro figlioli maschi, che son morti, tutti di una istessa madre, è hora in età di XVI in XVII anni, et la prima figliola di XIIII dissegnata, come si crede, a Ibrain bassà, et [6] l’altra più picciola.
Report from Paolo Contarini from 1583; book Relazioni degli ambasciatori veneti al Senato (page 243):
Ha Sua Maesta un figliuolo unico maschio chiamato Sultan Memet, di eta d’ anni 18, e che l’ anno passato fu ritagliato, com’ e noto alla Serenita Vostra, di maggior vita e di piu bella statura del padre, di color olivastro, e negli occhi mostra esser crudele; s’ intende ch’ egli abbia animo grande, e che spesso biasma il padre, perche dipende dal consiglio delle done e non va in persona alla guerra. Ha pure Sua Maesta due figliuole, una di eta di quattordici anni, che, come ho detto, e destinata per moglie ad Ibraim bassa, e l’ altra e di anni dieci, ne per ancora e destinata ad alcuno, sebben si ragiona che la sultana madre abbia intenzionne di farla dar per moglie a Mamut aga, capigi bassi del serenissimo Signor, allievo e molto favorito di Sua Maesta.
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As far as I understood from reports above:
Beside Mehmed, Safiye gave birth to four sons who died before 1584; one of them was named Süleyman who was year younger than Mehmed, thus being born in 1567. Also, Mahmud and Selim (who were born respectively in 1572 and 1579; see A Comparison of Seyyid Lokman’s Records of the Birth, Death and Wedding Dates of Members of Ottoman Dynasty (1566-1595) with the Records in Ottoman Chronicles by Pazan Ibrahim), were also sons of Safiye, according to birth dates.
Safiye for sure had at least two daughters; Ayşe, who was four years younger than her brother Mehmed, thus being born in 1570, and Fatma, who was four years younger than her elder sister and eight years younger than her brother, thus being born in 1574. Beside them, it seems that Safiye had one more daughter, who was older from Mehmed two to three years, thus being born in 1563-1564.
From later reign of Murad III we have also some informations:
Report from Lorenzo Bernardo in 1590 provided by Maria Pia Pedani (actually the report was made in 1586/87; because this bailo was there until 1587)
Fra tutti questi che a quella Porta potessero far bene e male a questo Senato è la sultana moglie, uno de principali mezi appresso il Gran Signore. Questa è di natione albanese, molto savia e prudente, si è mostrata da un tempo in qua molto bene affetta alle cose della Serenità Vostra, e però mi son trattenuto con lei con alcune galanterie di poco valore, perché non si mostra avida né ha causa di essere tale perché è ricchissima. Il suo favore non solo è da stimare al presente, ma molto più per l’avenire, in tempo che regnasse  il prencipe suo figliolo, appresso il quale è di molta autorità. È d’età d’anni 38 in 39, e sono anni 25 ch’hebbe commercio col Gran Signore col quale per anni 18 continui hebbe molti figlioli, de quali al presente ne vivono tre solamente, cioè Meemet prencipe, la figliola maritata in Ibraim bassà et una figliola che hora è da marito.
Safiye’s Household and Venetian Diplomacy; page 29 note 64
16 Aug. 1590  – the marriages of two daughters of the sultan has been arranged; the first is beautiful and will marry the beylerbeyi of Greece; the other is humpback, but not a monster, and she will marry Siyavuş paşa
Safiye’s Household and Venetian Diplomacy; page 29 (note 63 confirms spring 1591 as date)
In 1591 the rich Hümaşah Ayşe, the daughter of Mihrimah and Rüstem, proposed to pay the expenses of one hundred galleys for six months, if her son-in-law Çiğala-zâde Sinan paşa was made kapudanpaşa. At the same time a sister of prince Mehmed tried to obtain the same office for her brother-in-law Mehmed paşa.
Report from Matheo Zane from April 18, 1592, to the Doge and Senate (source: Calendar of State Papers and Manuscripts Relating to English Affairs (1893); page 23 – I will only provide first part of the letter)
The appointment of Sciavus as Gran Vizir was made against the intentions of the Sultan himself, who, in his own mind, had designed to make Sciavus second Vizir, and Sinan Gran Vizir. But Sinan was far away, and his Majesty was aware that there was pressing danger if he refused to satisfy the troops by the removal of Ferrad; he accordingly conferred the seals to Sciavus. This appointment is more popular among the people and the merchants than with the troops, who remember that the disorders of their payment took place in the time of Sciavus, though the head of the Beglierbey of Greece paid the penalty for all. It is thought that if the Sultan’s daughter, who is twenty-six years old, marries Sciavus he will keep his office, if not there is danger of his losing it…
Alphonse la Martine claims in his work History of Turkey (p. 108):
Ferhad-Pasha, grown old in the wars of Persia, was appointed grand vizier in the place of Sinan-Pasha, who returned for the third time into his sumptuous exile of Malghara. Ferhad had espoused the daughter of the Sultana Safiye. This princess governed under her son Mahomet III from the depths of the harem, still more absolutely than under Amurath.
Report from Girolamo Capello from 1600 (p. 416, provided by Maria Pia Pedani)
Rimane per ultimo Sciaus, di nazione ongaro, e per quello che viene detto nato nobilmente. Questo fu grandemente amato da sultan Selim; è persona di bell’aspetto, grave, di poche parole e risoluto, e nessuno vien formato di maggior intelligenza di lui, né più atto a regger tanto peso, essendo stato tre volte primo visir, se bene gl’attribuiscono nome di sfortunato, essendo nel tempo del suo governo successi incendii grandissimi et accidenti infausti, e sempre che si sente voce di mutazione di governo egli viene nominato per primo; ma si giudica che non potrà riuscire per non esser in grazia della regina, essendo che doppo la morte della prima sua moglie, non volse prendere un’altra sultana. Con tutto ciò non manca chi lo pone innanzi. E l’ultimo ordine che diede il Gran Signore a Sciaus, ch’egli non dovesse partir per la Mecca, facendolo ritornar in Costantinopoli mentre era in pronto per andarsene (se bene altri dicono che fosse sua invenzione per vedere come si muoveva il re) lo pose in gran speranza, che Sua Maestà si volesse servir di lui. Nell’amicizia di questo si conserva il medico Benvenisti ebreo, che per vedersi privo del donativo che Vostra Serenità gli faceva già molto tempo di 500 zecchini l’anno, quasi pretesi da lui per obligo di servizi prestati, si rende ora poco ben affetto, se bene lo dissimula. Ma si ha da lodar Dio che Vostra Serenità ora si trova libera dalla mano di tutte quest’arpie delle quali non avrà bisogno, piacendo a Sua Divina Maestà per gran pezzo, e quando anco Sciaus risorgesse, saranno ambedue sempre amicissimi di lei perché sono avarissimi, oltre che Sciaus si è sempre mostrato ben inclinato verso questo Serenissimo Dominio.
From this reports I was able to obtain, I understand next:
Safiye’s daughter Ayşe, who was from 1586 married to Ibrahim Pasha was sent with her husband to Egypt where she lived until end of reign of her father. But, there were at least two daughters of Safiye Sultan in the capital whose marriages occurred, even if their ceremonies was not reported by bailos.
In 1590, two daughters of Murad III (and Safiye) were promised respectively to governor of Rumelia (ambassadors often reffered them as beylerbeys of Greece) and Siyavuş Pasha. It seems that Sultana who was promised to governor of Rumelia was married to him latest in 1591, as her sister tried to obtain function of Kapudan Pasha for her husband (even though daughter of Rustem Pasha succeeded in her intention for obtaining that title to her son-in-law).  It also seems that her husband’s identity was Mehmed Pasha, more precisely Nişancı Kara Mehmed Pasha. Sometimes referred as Boyalı Mehmed Pasha. Mehmed Pasha died in June 1593.
I would suggest that this Sultana might be Fatma, as she would be 16 y.o., by the same age her sister Ayşe married Ibrahim Pasha. Also, as Mehmed Pasha died in June 1593, she could soon remarry. Also, there is a interesting quote in work DAMAD HALIL PASHA (d. 1603): THE LIFE AND CAREER OF A “MODERATE” OTTOMAN PASHA (pp. 1643-1644) which says that ‘’the death of Nişancı Mehmed Pasha, one of the dome viziers, on 21 June 1593 seems to have made it easier for Halil Pasha to become vizier’’.
On the other hand, there is a Sultana who was promised to Siyavuş Pasha after he was widowed after death of Fatma Sultan, sister of Murad III. From 1592  report of Matheo Zane, we find out that this Sultana is twenty-six years old and that marriage negotiations are still going on. By report from 1600, it is clear that this Sultana who was engaged to Siyavuş Pasha was Safiye’s daughter, because Girolamo Capello reported that Siyavuş Pasha refused to remarry to Murad III’s daughter and he eventually fell out of favour of Safiye Sultan. It seems that this daughter was the eldest daughter of Murad III, beside Ayşe Sultan and Fatma Sultan, who were married at the time.
Beside that
In Sicill-I Osmani cilt 1, page 26, says that daughter of Murad III named Mihrimah was the eldest daughter of her father when she died and that she married Mirahur Ahmed Pasha. Also in work Bu mülkün kadın sultanları by Sakaoğlu, Mihrimah is claimed as eldest daughter of Murad III, and that she was married to Mirahur Ahmed Pasha in 1604. But, if she was eldest daughter and was married in 1604 to Ahmed Pasha, she was 40 years old, which means she had another marriages during reign of her father and brother about whom we know nothing. I would go with her being the one trying to be married to her late aunt’s husband Siyavuş Pasha. If the description is right, and she was humpback, but not a monster, I would suggest she was maybe retired in her Palace or Topkapi Palace the most of her time because of health problems.
It seems that Murad III also had another daughter, Hümaşah, who was absolutely wronged by Alderson, he assigned her husbands of Şehzade Mehmed’s daughter Hümaşah Sultan and Şehzade Mehmed’s granddaughter Fatma Hanımsultan. Actually, thanks to Ragusan envoys, we know that she was wife of Nakkaş Hasan Pasha. According to Factions and Favourites at the Courts of Sultan Ahmed I, this marriage occurred between January and March 1605, but there are venetian reports which claim differently:
Resta quarlo Visir Assan Nacas, che in turco vuol dir pittore, per qualche gusto che ha di quella professione; e uomo di 54 anni, picciol di persona, nacque in Russia, d’ingegno sottile, poiche oltre il dipingere, sa ancora lavorare un orologio. Fu Silictar del re passato che il fece anco Visir, e gli die’in moglie una sua sorella – zia del presente Gran Signore; onde resta egli ancora parente della Maesta Sua.
Source: Relazioni degli stati Europei lette al Senato dagli ambasciatori Veneti nel secolo decimosettimo, p. 142
Also, in Journal of Ottoman Studies cilt 11 from 1991 (p. 184) and Osmanlı Devletinin Saray Teşkilatı (1984; page 165) from Uzunçarşılı, there are claims of Ahmed I fulfilling his aunt Hümaşah Sultan’s reguest for some appropriate allocations from the imperial kitchen. Most interesting is 82 numarali muhimme defteri, where Hümaşah Sultan gave in 1617 some kethudas to her nephew Ahmed I, he even refers to her as hȃlem Hümaşah Sultan (derived hrom hala, which means aunt). I strongly suggest she being daughter of Safiye Sultan, as she was given name in honour of Şehzade Mehmed’s daughter who gifted her mother to her father. I also suggest she was the youngest of her siblings, being born around 1580. As she was child in 1580s, ambassadors probably didn’t have the chance to see her and she was confined to Topkapi. She received the highest salary for princess, beside four daughters of Kösem Sultan, as she was full-sister of Sultan. She also gifts during reign of Sultan Ibrahim, and on list of fourteen princesses which received gifts from envoys in 1655, in book ‘’Acta et diplomata Ragusina’’ she is reffered as Inasce sultana moglie di Hassan pascia.
Also, there were other daughters of Murad III, who were not daughters of Safiye Sultan.
In mass marriage ceremony in 1613, seven daughters of Murad III who resided in Old Palace were given to court officials. According to book Topçular Katibi Abdülkadir Efendi Tarihi  (p. 624), we are given identities of husbands of those Sultanas
Küçük Mirahur Mehmed Aga
Mirahur-I Evvel Muslu Aga
Bostancıbaşı Hasan Aga
Cığalazade Mehmed Bey
Kurşuncuzade Mustafa Pasha
Kefe Beylerbesi Mehmed Pasha
Kapucıbaşı Topal Mehmed Pasha
Also, author puts in footnotes that there was one daughter of Murad III who married in Shaban of 1022 H. (September 1613) governor of Rumelia Ahmed Pasha.
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* In work Bu mülkün kadın sultanları by Sakaoğlu, Fahri Sultan is claimed to be married to Çukadar Ahmed Pasha in 1604, who died in 1618. Year 1604 is incorrect, as she was married to him in 1613. Additionaly, in work Searching for Osman by Tezcan Baki, on page 328, it is claimed that daughter of Murad III who married governor of Rumelia Ahmed Pasha (later governor of Damascus; died 1618)  remarried to Çerkez Mehmed Ali Pasha, who was Grand Vizier of Murad IV. Actually, this Ahmed Pasha was Mirahur Ahmed Pasha, who was governor of Damascus from 1617 until 1618 (I checked on world statesmen site). It seems that Çukadar and Mirahur Ahmed Pasha are the same person, but it seems that when Murad III’s daughter Mihrimah Sultan died, pasha was remarried to Fahri Sultan. Additionally, her marriage to Grand Vizier would explain why she received the highest salary of 430 aspers in 1639. She was not daughter of Safiye Sultan, but she was wife of Grand Vizier of Murad III, thus being given the highest salary among full-sisters of sultans. According to Ulucay, Fahri Sultan remarried to Soffi Bayram Pasha, which is true, because she was recorded in 1639 as widow of his, and received gifts from Ragusan envoys as his widow. Interestingly, it seems that she remarried during reign of Sultan Ibrahim to certain Dilaver Pasha, who was vizier under Mehmed IV and died in 1656. In list of gifts, she was referred as Fahre sultan, moglie di Dilaver pascia in 1648, 1662, 1670 and 1676. She is recorded in Acta et diplomata Ragusina, which provides gifts for fourteen Sultanas in 1655 as Faslite sultana, moglie di Lauer bassa. There are also court records from 1662:
Eyüb Mahkemesi (Havass-ı Refia) 74 Numaralı Sicil (H. 1072 - 1073 / M. 1661 - 1662)
III. Murad’ın kızı Fahrî Sultan’ın kocası Dilâver Paşa’dan intikal eden malları satan vekili Süleyman Bey’den herhangi bir alacağı kalmadığı Husûs-ı âti’l-beyânı mahallinde tahrîr için kıbel-i şer‘den bi’t-taleb irsâl olunan mevlânâ Sâlih Efendi b. Mehmed, ol dahi zeyl-i kitâbda muharrerü’l-esâmî olan müslimîn ile medîne-i hazret-i Ebâ Eyyûb el-Ensârî -dâme fî rıdvâni’l-Bârî- de vâki‘ Debbâğlar Deresi demekle ma‘rûf mahalde sâkine fahrü’l-muhadderât zevi’l-muvakkarât tâcü’l-mestûrât aliyyetü’z-zât safiyyetü’s-sıfât Fahrî Sultan bt. el-merhûm el-mebrûr ed-darrâc ilâ medârici rahmeti Rabbihi’l-gafûr Sultan Murad Hân -aleyhi’r-rahmeti ve’l-gufrân- hazretlerinin sa‘âdet-hânelerine varılıp akd-i meclis-i şer‘-i şerîf olundukda, sultân-ı müşârün-ileyhâ meclis-i ma‘kūd-ı mezkûrda, işbu kitâb-ı sıhhat-nisâbın sâhibi kıdvetü’l-emâcid ve’l-ekârim câmi‘ü’l-mehâmid ve’l-mekârim Sultanzâde Süleyman Bey b. el-merhûm Davud Paşa mahzarında tav‘an ikrâr ve takrîr-i kelâm edip bundan akdem fevt olan zevcim merhûm Dilâver Paşa zimmetinde mütekarrir olan mehr-i müeccelim mukābelesinde mecmû‘-ı muhallefâtı hatt-ı şerîf-i sa‘âdet-makrûn ile bana ihsân buyurulmağın ben dahi muhallefât-ı müteveffâ-yı mezbûru izn-i hâkim-i askerî ile sûk-ı sultânîde semen-i misli ile bey‘ ve kabz-ı semen ve bana îsâle mûmâ-ileyh Süleyman Bey’i tarafımdan vekîl ve nâib-i menâb nasb ve ta‘yîn eylediğimde ol dahi vekâlet-i mezbûreyi kabûl ve târih-i mezbûrda mahrûse-i Galata’da kassâm-ı askerî olan Hasan Efendi ma‘rifetiyle muhallefât-ı müteveffâ-yı mezbûru sûk-ı sultânîde bi’l-vekâle bey‘ ve kabz-ı semen eyledikden sonra defter-i kassâm mûcebince makbûzu olan meblağı tamamen bana def‘ ve teslîm, ben dahi kabz ve tesellüm etmişidim el-hâletü hâzihî husûs-ı mezbûra ve mütâlebât ve eymân ve muhâsamâtdan mûmâ-ileyh Süleyman Bey’in zimmetini ibrâ-i âmm-ı kātı‘ü’n-nizâ‘ ile ibrâ ve iskāt eyledim min ba‘d mûmâ-ileyh Süleyman Bey ile merhûm Dilâver Paşa muhallefâtına ve sâir husûsa müte‘allik da‘vâ ve nizâ‘ım yokdur, zuhûr dahi ederse lede’l-hükkâmi’l-kirâm kebîrihimi’llâhi’l-meliki’l-Allâm mesmû‘a ve makbûle olmasın deyicek gıbbe’t-tasdîki’ş-şer‘iyyi’l-vicâhiyyi’l-mu‘teber mâ hüve’l-vâki‘ kayd şüd. Fi’l-yevmi’s-sâbi‘ min şehri Ramazâni’l-mübârek li sene isneteyn ve seb‘în ve elf.
Also, in document dated from late 1662, which is about vakfiye of Fahri Sultan, she mentions at the end her sister Saime Sultan. Source:
11 numarali Istanbul Mahkemesi Defteri (H. 1073) pp. 303-304
On page 304, you will see Fahri Sultan refers to her as kız karındaşım Sâ’ime Sultân hazretlerini.
But, this Saime Sultan was also on list of gifts; in 1642 she was referred as wife of Topal Ahmed Pasha, and in 1648 she is referred as wife of Sarhoş Mehmed Pasha. In 1662 and 1670, she received gifts as widow, but in 1676 she was not mentioned, which means that she died in early 1670s.
One of the daughters of Murad III was Beyhan Sultan. There is a proof of her being daughter of Murad III:
Eyüb Mahkemesi (Havass-ı Refia) 37 Numaralı Sicil (H. 1047 / M. 1637 - 1638)
Beyhan Sultan bt. Sultan Murad Hân’ın tasarrufundaki menzil, bostan, çayır ve tarlaları Fâtıma Hatun bt. Abdüttevvâb’a sattığı Fahrü’l-muhadderât zahrü’l-muvakkarât tâcü’l-mestûrât, iklîletü’l-muhassenât Âişetü’z-zamân Fâtımatü’l-evân Beyhan Sultan bt. el-merhûm el-mebrûr ed-dâricü ilâ medârici’l-rahmeti’l-gafûr Sultan Murad Hân hazretlerinin taraf-ı şerîflerinden bey‘ ve tefvîz-i âti’z-zikri ikrâra vekîl olup vekâleti müşârün-ileyhâ hazretlerin ma‘rifet-i şer‘iyye ile ârifeyn olan zahrü’l-kuzât Mehmed Efendi b. ( ) el-Kadı ve Hâssa Baltacıları kethüdâsı olan el-Hâc Mehmed et-Teberdâr şehâdetleriyle sâbit olan kıdvetü’l-emâsil ve’l-akrân Câbir Ağa b. Abdülmennân mahfil-i kazâda Sultân-ı müşârün-ileyhâ hazretlerinin kethüdâları olan sâhib-i hâze’l-kitâb kıdvetü’l-muhadderât zübdetü’l-muvakkarât Fâtıma Hâtun bt. Abdüttevvâb tarafından dahi ikrâr-ı câ’i’l-beyânı tasdîka vekîl olup vekâleti mezbûre Fâtıma Hâtun’u ma‘rifet-i şer‘iyye ile ârifeyn olan Rıdvan Bey b. Abdullah ve Mustafa Bey b. Abdullah şehâdetleriyle sâbite olan fahrü’l-cüyûş Cafer Çavuş b. Abdullah muvâcehesinde bi’l-vekâle ikrâr-ı da‘vâ edip müvekkilem Sultân-ı müşârün-ileyhâ hazretlerinin silk-i mülk-i sahîhinde münselik olan emlâkinden olup Havâss-ı Aliyye kazâsı müzâfâtından Terkos nâhiyesine Kiteli nâm karyede vâki‘ bir tarafdan Osman Paşa mülkü ve bir tarafdan zikri âtî olan çiftliğe tâbi‘ olan çayır ve bir tarafı Sinan ve bir tarafı ba‘zan câmi‘-i şerîf ve ba‘zan tarîk-i âm ile mahdûd beş bâb tahtânî odayı ve bir sofayı ve bir anbarı ve harâba müşrif hamamı ve bir büyük ahırı ve bir küçük ahırı ve bir fırını ve harman kenarında vâki‘ samanlığı ve câmi‘-i şerîf kurbunda vâki‘ iki bâb tahtânî odayı müştemil çiftlik ta‘bîr olunur mülk menzilini ve menzil-i merkūm dâhilinde üç re’s kara sığır öküzünü ve demiriyle iki sabanı ve bir arabayı ve bir döğeni ve sâir âlât-ı zirâ‘at ve esbâb-ı hırâseti ve menzil-i merkūm kurbunda vâki‘ harman yerini mezbûre Fâtıma Hâtun’a fıddî nakd-i râyicü’l-vakt yetmiş beş bin akçeye tarafeynden îcâb ve kabûlü hâvî ve bey‘-i bâtt-ı sahîh-i şer‘î ve safka-i vâhide ile bey‘ ve teslîm edip ol dahi minvâl-i muharrer üzre iştirâ ve tesellüm eyledikden sonra yine karye-i mezbûre sınırı dâhilinde mevâzi‘-i adîdede vâki‘ ma‘lûmü’l-hudûd olup merhûm ve mağfûrun-leh Sultan Bayezid Hân -aleyhi’r-rahmetü ve’l-gufrân- hazretlerinin evkāf-ı şerîfesinden olan bir kıt‘a bostan yerinin ve beş kıt‘a çayırın ve tahmîmen yetmiş beş müd tohum istî‘âb eder elli kıt‘a tarlaların dahi hakk-ı tasarrufunu, mezbûrü’n-na‘t yirmi beş bin akçe bedel-i tefvîz ve evkāf-ı mezbûre mütevellîsi ma‘rifetiyle mezbûre Fâtıma Hâtun’a tevfîz edip ol dahi minvâl-i meşrûh üzre tefevvuz ve kabûl eyledikden sonra semen-i merkūm yetmiş beş bin akçe ve bedel-i tefvîz olan yirmi beş bin akçe cem‘an yüz bin akçeyi bi tamâmihî mezbûre Fâtıma Hâtun yedinden ahz ve kabz eyledi ba‘de’l-yevm zikr olunan emlâk-i mezbûre Fâtıma Hâtun’un mülk-i müşterâsı ve bostan ve çayırlar ve tarlalar dâhil-i taht-ı tasarrufu olmuşdur. Keyfe mâ teşâ’ ve tahtâr mutasarrıfe olsun dedikde vekîl-i mûmâ-ileyh Çâker Ağa’nın bi’l-vekâle cârî olan ikrâr-ı meşrûhunu vekîl-i âhar Cafer Çavuş bi’l-vekâle vicâhen tasdîk ve şifâhen tahkīk edicek mâ hüve’l-vâki‘ ketb olundu. Hurrire fi’l-yevmi’l-ışrîn min Şevvâli’l-mükerrem li sene seb‘a ve erba‘în ve elf.
It seems that Beyhan Sultan was recorded in 1648 as widow of Nideli Mustafa Pasha, who was actually Nigdeli Mustafa Pasha, who was killed in rebellion 1632. He was briefly Kapudan Pasha, governor of Egypt and defterdar. It seems that Beyhan Sultan was granted almost the highest salary (415 aspers) because of her husband’s positions during reign of Murad IV. She wasn’t of list of sultanas in 1655, so she died before that year.
I just don’t know if Nigdeli Mustafa Pasha is the same Mustafa Pasha that one of the daughters of Murad III married in 1613.
It seems that on list of gifts in 1642, there was daughter of Murad III named Abide Sultan who was wife of Muslu Pasha. Muslu Pasha was one of grooms in weddings of 1613.
There was also daughter of Murad III called Gevherhan Sultan, who died before 1639/1642, but was still alive in 1624, and was most probably wife of Bostancıbaşı Hasan Aga
Rumeli Sadâreti Mahkemesi 40 Numaralı Sicil (H. 1033-1034 / M. 1623-1624)
Vefat eden Hasan Paşa’nın III. Murad’ın kızı Gevherhan Sultan’a mehir borcu olduğu Bi’l-fi‘l atabe-i aliyyede baş defterdâr kāimmakāmı olan emîrü’l-ümerâi’l-kirâm kebîrü’l-küberâi’l-fihâm sâhibü’d-devleti ve’l-ikbâl sâhibü zeyli’l-izz ve’l-iclâl câmi‘u vücûhi’l-emvâl âmirü’l-hazâini bi-ahseni’l-a‘mâl Mehmed Paşa -dâme ikbâluhû- Dîvân-ı âlî -dâme mahfûfen bi’l-me‘âlî-’devüzerâ-i kirâm zümresinden olup azm-i dârü’s-selâm eden merhûm Hasan Paşa’nın halîle-i celîleleri dürre-i iklîlü’d-devleti’l-aliyye gurreti cebînü’l-hilâfeti’l-behiyye tâc�� fırakı’n-nisvân min men lehünne ulüvvü’ş-şân sâhibetü’s-sa‘âdeti ve’l-ihsân sâhibetü zeyli’n-ni‘meti ve’l-ihsân Fâtımatü’z-zamân Âişetü’l-evân hazret-i Gevherhân Sultan bt. es-sultâni’l-a‘zam ve’l-hâkāni’l-ekrem el-merhûm el-mebrûr es-sultan Murad Hân -beşşerahullâhü te‘âlâ bi-rahmetihî minhü ve rıdvân- cenâb-ı ismet-meâblarından husûs-ı âtîye vekîl olup vekâleti nehc-i şer‘î üzere sâbite olan merhûm müşârun-ileyhin kethüdâsı fahrü’l-iştibâh Mehmed Ağa b. Abdullah mahzarında takrîr-i kelâm edip merhûm-ı mezbûrun Rumeli’nde vâki‘ hâssları mahsûlü bin otuz üç senesi Martı ibtidâsından sene-i kâmile tamâmına varınca merhûm-ı mezbûrun voyvodalarına ber vech-i maktû‘ deruhde olunmuş olup hâlâ müşârun-ileyh Hasan Paşa merhûm olmağla havâss-ı mezbûre cânib-i mîrîden zabt olunmak lâzım geldikde müşârun-ileyhâ sultan hazretleri dahi sene tamâmına varınca yine havâss-ı mezbûreyi merhûm-ı müşârun-ileyhin voyvodaları zabt edip sene tamâmına değin cümle mahsûlü vezîr-i müşârun-ileyhin mûmâ-ileyhâ sultan hazretlerine mehr-i müeccelinden olan deyni için sultan hazretlerine teslîm olunmak üzere vekîl-i mezbûr Mehmed Ağa yediyle Hazîne-i âmireye on iki yük akçe teslîm olunmağın ber vech-i meşrûh cânib-i mîrîden dahi deruhde olunmuşdur min-ba‘d havâss-ı merkūmeyi sene tamâmına varınca yine merhûm-ı müşârun-ileyhin voyvodaları zabt edip cümle mahsûl sultan hazretlerine teslîm olunup muhassıl ve müfettiş ve ümenâ taraflarından kat‘â dahl olunmayıp ta‘arruz olunmamak üzere yedlerine emr-i şerîf-i âlîşân verilmişdir dedikde gıbbe’t-tasdîk vicâhen mâ-hüve’l-vâkı‘ bi’t-taleb ketb olundu.
Also, there was daughter of Murad III called Rukiye Sultan, but we know nothing about her except she was also daughter of Şemsiruhsar Hatun.
There was one more daughter of Murad III whose name we know, Hatice Sultan. She was married in 1613 to governor of Kefe Mehmed Pasha. She was still alive in 1639, when she was recorded in harem records as wife of late Mehmed Pasha-i Kefe. She was might remarried during reign of Sultan Ibrahim to some Magrip pascia, as she is recorded in 1648.
So, my final stating is as follows:
Mihrimah Sultan (1564 — before 1613); daughter with Safiye. Her marriages went unnoticed, she was might engaged in 1590 to Siyavuş Pasha, who later refused to remarry. She was married to Mirahur Ahmed Pasha in 1604. She died during reign of her nephew Ahmed I, and after her death her husband remarried to her sister Fahri Sultan.
Ayşe Sultan (1570 — 15 May 1605); daughter with Safiye, married firstly in 1586 to Ibrahim Pasha, married secondly in 1602 to Yemişci Hasan Pasha and lastly married in 1604 to Mahmud Pasha.
Fatma Sultan (1574 — 1620); daughter with Safiye. Might married firstly in 1590 to Nişancı Kara Mehmed Pasha, married in December 1593 to Halil Pasha, married in 1604 to Cafer Pasha (vizier, kapudan pasha (1606-1608), governor of Cyprus until his death in 1609). Öztuna claims she married two more times; in 1610 married kubbe vizier Hizir Pasha (d. 1610) and in 1611 to Murad Pasha.
Hümaşah Sultan (1580 — before 1662); daughter with Safiye. Married in late reign of Mehmed III or early reign of Ahmed I to Nakkaş Hasan Pasha. She was still alive in 1655, but died before 1662.
Fahri Sultan (1594? — 1579?); married in 1613 to Ahmed Pasha (once Mirahur), who was once married to her sister Mihrimah Sultan. After his death in 1618, she remarried Çerkez Mehmed Ali Pasha, who was Grand Vizier under Murad IV. After his death she remarried Soffu Bayram Pasha, and after his death she remained a widow for long time, receiving highest salaries among Ottoman princesses as once she was wife of Grand Vizier. During reign of Sultan Ibrahim lastly married to Dilaver Pasha. After his death, she received gifts as his widow in 1662, 1670 and 1676. She was omitted from gifts in late 1670s and she complained to Grand Vizier (Miović; p. 166). She was longest-lived child of Murad III.
Beyhan Sultan (?? — before 1655); married in 1613 to Kurucubasi Mustafa Pasha, remarried later to Nigdeli Mustafa Pasha.
Hatice Sultan (?? — after 1639); married in 1613 to governor of Kefe Mehmed Pasha.
Gevherhan Sultan (?? — after 1624); married to Bostancibasi Hasan Aga.
Saime Sultan (?? — before 1676); had at least three husbands during lifetime. Shie died in first half of 1670s.
Abide Sultan (?? — before 1648); married in 1613 to Muslu Aga. She died during reign of Sultan Ibrahim.
Rukiye Sultan (?? — ??); daughter of Şemsiruhsar Hatun, maybe one of the princesses married in 1613.
2 unknown daughters
I hope you like my analysis, and that I gave you interesting sources, reading and insights. I can't wait for your reaction and comments!
You really worked hard!! Thank you for sharing this with me, I really appreciate it. (I think you should be the one running this blog lmao)
Ottoman history is kind of a pain in the ass because Ottomanists do not speak to each other, apparently; one discovers something but that something gets ignored by everyone else. Also, Turkish historians tend to not use foreign sources, and it’s such a pity because there is so much information in ambassadorial reports.
I’m not sure Mihrimah was the eldest child of Murad III. Only Sicill-i Osmani says this (Sakaoğlu just cites it) and she was not given a “famous” husband, while Ayşe married Damad Ibrahim Pasha. Unless, as you said, she had some health problem so her marriage was delayed until Ahmed I finally “forced” her to get married like his other aunts. I’m sorry if I sound stupid but I don’t understand how you calculated her age 😭. Oh wait, did you just assume a year before Mehmed III? She undoubtedly existed, though.
About the marriages of Ahmed I’s aunts, I would add this from Ragusian diplomats:
30 June 1613: “...quel medesimo giorno che noi arivamo qui si sposso una delle sultane, zia del Gran Signore per suo Capicilar Chiehaia e l’altra si dice che la setimana prosima si sposara per il Beglerbei d’Urumelia stato prima Aga di Gianizari [Mirahur Ahmed Pascià — Mihrimah!!]; et cossi di mano in mano le altre cinque ...” 17 July 1613: “Questi giorni passati dopo l’arivo nostro si sono maritate tre soltane zie del Gran Signore figliole di Murat, et altre quatro sono sposate le quali fra quatro setimane si maritarano ancor loro, le maritate sono una per il Beglerbei di Romania, l’altra per il Bostangi Bascia gran nemico nostro..., la terza soltana vi e maritata per il Capicilar Ciechaia, ancor lui homo di cativo porto, et mal disposto verso le cose nostre..., le quatro soltane sposate vi sono una per il Pascia di Cairo l’altra per l’Aga di Gianizari la terza per il Ciuciuch Ibrachor Basci, e la quatra per Basc Capici Basci del Gran Signore, vi sono adesso quindeci soltane...”
These two dispatches seem to confirm the information you found in Topçular Katibi Abdülkadir Efendi Tarihi.
It would make sense for Safiye to be Ayşe, Fatma, Mihrimah and Hümaşah’s mother because their names carry meaning for Murad III (well, Ayşe and Fatma are for religious reasons) so I would venture they’re his eldest daughters.
About one of the husbands in the 1613 mass marriage, I have found — do not ask me where, I don’t remember — that Sülün Muslu Pasha was a vizier during the reign of Ahmed I. He could be Abide’s husband, as the Ragusians called him “Sulun Muslia”.
What about (in Öztuna):
MlHRBÂN SULTÂN: Med.Murâd III T. =Dâmâd Topal Mehmed Ağa, kapıcıbaşı, izd.21.2.1613.
Did you find anything about her? Uluçay, on the other hand, didn’t assign a husband to her but said that she was buried in the mausoleum of Murad III (the source is Hadikatü’l-Cevami). He also cited Uzunçarşılı’s Osmanlı Devletinin Saray Teşkilatı, page 162, but I couldn’t find anything about her in there. Or maybe it’s just Mihrimah but Hadikatü’l-Cevami called her Mihriban. According to Alderson, she was a consort instead.
Off topic but I can’t believe that Saime is an actual name because it’s so original. I spent hours trying to find an Ottoman name who sounded like Seime, when I first found it in Ragusian reports 😭
Anyway, you’re a really good historian!!
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questaelamiavita · 8 months ago
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Chi mi ha criticato mi ha reso importante.. chi ha cercato di farmi del male…mi ha reso più forte.. chi ha cercato di abbattermi.. mi ha fatto costruire una casa piu' resistente.. L'amore per me stesso mi ha reso tutto questo ,ed e grazie a lui se sono quello che sono " Un valido combattente ". Molto attento a tutto quello che capita intorno, la valutazione del rischio e' importante...Permaloso ? Si. Altruista ?Si. Ma non rinuncio alla bellezza della vita. Perche' la vita va vissuta e combattuta ,nessuno ti regala niente. W l'amore.
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intotheclash · 5 months ago
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Puntiamo lo sguardo oltre l’infamia, per indovinare un altro mondo possibile: l’aria sarà pulita da tutto il veleno che non venga dalla paure umane e dalle umane passioni; nelle strade, le automobili saranno schiacciate dai cani; la gente non sarà guidata dalla automobile, non sarà programmata dai calcolatori, né sarà comprata dal supermercato, né osservata dalla televisione; la televisione cesserà d’essere il membro più importante della famiglia e sarà trattato come una lavatrice o un ferro da stiro; la gente lavorerà per vivere, invece di vivere per lavorare; ai codici penali si aggiungerà il delitto di stupidità che commettono coloro che vivono per avere e guadagnare, invece di vivere unicamente per vivere, come il passero che canta senza saper di cantare e come il bimbo che gioca senza saper di giocare; in nessun paese verranno arrestati i ragazzi che rifiutano di compiere il servizio militare; gli economisti non paragoneranno il livello di vita a quello di consumo, né paragoneranno la qualità della vita alla quantità delle cose; i cuochi non crederanno che alle aragoste piaccia essere cucinate vive; gli storici non crederanno che ai paesi piaccia essere invasi; i politici non crederanno che ai poveri piaccia mangiare promesse; la solennità non sarà piu' una virtu', e nessuno prenderà sul serio chiunque non sia capace di prendersi in giro; la morte e il denaro perderanno i loro magici poteri, e né per fortuna né per sfortuna, la canaglia si trasformerà in virtuoso cavaliere; nessuno sarà considerato eroe o tonto perché fa quel che crede giusto invece di fare ciò che più gli conviene; il mondo non sarà più in guerra contro i poveri, ma contro la povertà, e l’industria militare sarà costretta a dichiararsi in fallimento; il cibo non sarà una mercanzia, né sarà la comunicazione un’affare, perché cibo e comunicazione sono diritti umani; nessuno morirà di fame, perché nessuno morirà d’indigestione; i bambini di strada non saranno trattati come spazzatura, perché non ci saranno bambini di strada; i bambini ricchi non saranno trattati come fossero denaro, perché non ci saranno bambini ricchi; l’educazione non sarà il privilegio di chi può pagarla; la polizia non sarà la maledizione di chi non può comprarla; la giustizia e la libertà, gemelli siamesi condannati alla separazione, torneranno a congiungersi, ben aderenti, schiena contro schiena; una donna nera, sara' presidente del Brasile e un’altra donna nera, sara' presidente degli Stati Uniti d’America; una donna india governerà il Guatemala e un’altra il Perù; in Argentina, le pazze di Plaza de Mayo saranno un esempio di salute mentale, poiché rifiutarono di dimenticare nei tempi dell’amnesia obbligatoria; la Santa Chiesa correggerà gli errori delle tavole di Mosè, e il sesto comandamento ordinerà di festeggiare il corpo; la Chiesa stessa detterà un altro comandamento dimenticato da Dio: “Amerai la natura in ogni sua forma”; saranno riforestati i deserti del mondo e i deserti dell’anima; i disperati diverranno speranzosi e i perduti saranno incontrati, poiché costoro sono quelli che si disperarono per il tanto sperare e si persero per il tanto cercare; saremo compatrioti e contemporanei di tutti coloro che possiedono desiderio di giustizia e desiderio di bellezza, non importa dove siano nati o quando abbiano vissuto, giacche' le frontiere del mondo e del tempo non conteranno più nulla; la perfezione continuerà ad essere il noioso privilegio degli dei; però, in questo mondo semplice e fottuto ogni notte sarà vissuta come se fosse l’ultima e ogni giorno come se fosse il primo.
(Eduardo Galeano)
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frammenti--di--cuore · 6 months ago
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stavo riguardando alcune foto del 2022 e mi ha fatto davvero effetto notare il mio viso così estremamente sorridente e felice, nonostante ricordi alla perfezione che quei giorni sono stati tra i piu terribili della mia vita. Giusto un promemoria per ricordare a noi stessi quanto quello che vediamo esternamente di una persona non necessariamente corrispondente al suo mondo interiore in quel momento.
Un faccia sorridente può tranquillamente essere la copertina di un cuore disperato.
z, promemoria
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ilpianistasultetto · 1 year ago
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Provo tenerezza per quest'uomo. Penso alla sua vita d'inferno, ai sabati passati quasi sempre tra Opera, Rebibbia e Ucciardone. Ha iniziato col portare un canestrello di arance al suo capo, Umberto Bossi; poi ad altri colleghi di partito, per passare ai parenti stretti: prima il suocero, condannato a 5anni e mezzo per bancarotta; adesso il cognato, accusato di truccare gli appalti anas a favore di "ditte amiche", alcune legate anche al clan Carminati.. Sono anni che Matteo fa quest'opera di volontariato. Visto l'aggravio di lavoro, non credo vada piu' col canestrello. Per portare qualche quintale di arance avra' comprato un buon furgone.. @ilpianistasultetto
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eternosecondo · 1 year ago
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"Prima che tu vada a dormire stasera volevo ricordarti una cosa: E' inutile che ti stressi per una persona alla quale non importa piu' niente di te. Ricomincia da capo, studia, lavora, allenati e costruisci la tua vita, torna come se nessuno se lo sarebbe mai aspettato. Il futuro sarà migliore di oggi, ma solo se decidi di andare avanti"
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telefonamitra20anni · 10 months ago
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La dolce vita: Il punto più alto il punto più fragile.
Oui, Je suis content! È il 1960, Marcello vive uno dei momenti più belli della sua vita di attore e di uomo, inizia cosi, la sua "dolce vita". Tutto scorre veloce, il successo gli piomba addosso e d'improvviso, si ritrova ad essere riconosciuto come il latin lover di fama mondiale, l'attore simbolo italiano da mettere in vetrina. In questo vortice di successo, l'uomo viveva il punto più alto e il punto più fragile della sua vita, Marcello riscopre le sue più tangibili inettitudini e debolezze, ritrovandosi per un momento smarrito, in uno status di felicità incosciente. Vive lo spericolato viaggio di una crisi personale che mette alla prova, la conoscenza il perdono e l'accettazione del suo essere uomo virtuoso, inetto, umano, fragile. Lui, fino ad allora, sentiva di essere in qualche modo sbagliato. Eppure, quella dolce vita la accoglie, complice in causa Federico, che riscopre amico, confidente, complice, anima affine. Fino a quel momento, Marcello non sapeva che nome dare alla filia, alla felice libertà di sentirsi se stesso, senza quel retrogusto amaro del senso di colpa. Federico lo guida, lo ascolta e lo comprende. Gli dice che guardarsi come dentro uno specchio può far certamente paura ma, può essere capace di raccontarti bellezza. Marcello lo ascolta, cresce, evolve, si conosce. È il 1960 e per lui, è un nuovo battesimo. Dal punto più alto lui, ha capito che tanto valeva essere, e che il giusto rifugio dal punto più fragile sarebbe stata la cura della comprensione. Da quel momento tutto ha avuto un sapore diverso, sebbene un uomo non possa conoscersi mai abbastanza, Marcello ha capito di essere solo un uomo libero alla ricerca di se stesso, con la giusta cinica comprensione, con il piu adeguato spirito critico che lo contraddistingueva.
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abr · 1 year ago
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QUALCOSA STA CAMBIANDO, PICCOLI SEGNALI
Sopra la foto di Hannah Neeleman, 33 anni, proclamata MrsAmerica a LasVegas.
NON E' UNA TRANS. MADRE DI SETTE FIGLI, vive con loro e il marito in una fattoria dello Utah dopo aver vissuto anche fuori Usa (non è una all american tutta wow e patate). Oggi fa la madre, la ranchera e l'imprenditrice: ha fondato "Ballerina Farm" brand che vende i prodotti del suo ranch in tutti gli Usa.
Ex Ballerina professionista a NYC dove si è diplomata con lode, è stata  Miss New York City, poi Mrs. Utah in 2021. Ha 6,1 milioni di follower su Instagram, TikTok e YouTube.
"LA PACE NEL MONDO" - Alla domanda, "when you have felt the most empowered" qual è stato il momento in cui ti sei sentita PIU REALIZZATA nella tua vita, lei ballerina di successo e imprenditrice ha risposto:
" Quando ho stretto i miei neonati tra le braccia per la prima volta, il senso di maternità è stata la sensazione più forte che io abbia mai provato. Per sette volte". IMPUNEMENTE !
.... STA CAMBIANDO ...
via https://www.sportskeeda.com/pop-culture/news-who-hannah-neeleman-all-south-dakota-mrs-american-2023-pro-life-response-wins-hearts
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contanosoloidettagli · 4 months ago
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Ho passato la maggior parte della mia vita di giovane adulta a scuola e poi ancora all'università.
Ci ho passato così tanti giorni lì dentro ad apprendere e così tante ore a casa sui libri a studiare che non riesco neanche a contarle.
Ed ho imparato tante cose sai, mi hanno insegnato l'italiano, la matematica, la geografia, la storia.
Mi hanno insegnato a usare riga e squadre, i pennelli, il flauto, il goniometro, la calcolatrice, il dizionario.
Da piu grande ho imparato qualcosa di più difficile e mi hanno insegnato i pensieri dei grandi filosofi, le equazioni di Maxwell, i poemi degli artisti, il calcolo degli integrali.
E poi indovina? All'università altro ancora e così mi hanno parlato degli stadi di Piaget, la teoria della Gestalt, il pensiero di Rousseau, la teoria ecologica di Bronfenbrenner e interi manuali di altre cose.
Davvero eh, ci ho passato così tanto tempo ad imparare che credevo di essere quasi pronta, ma mi sono accorta che nessuno mi ha mai insegnato la cosa più importante.
Nessuno mi ha mai insegnato a vivere senza averti accanto. E io non so come si fa.
Come si fa, papà?
Per ora so solamente che mi manchi da fermare il respiro e da trasformare le lacrime in scroscianti ruscelli.
Per ora non so altro e credo che dovrò imparare da sola, ma probabilmente non mi basterà una vita per farlo.
Ce la farò papà?
Non penso sai, mi manchi troppo.
Non mi abituerò mai alla tua assenza.
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