#Pino Luciano
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#pino Luciano#orazio Luciano#napoli#style#mensfashion#vintagestyle#tailoring#sprezzatura#sprezza#pitti uomo
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Una delle domande più frequenti che mi pongo è: come andrebbe affrontata la vita, affinché risulti leggera, spensierata, felice?
Massimo Troisi direbbe che andrebbe presa come viene, anche se a lui verrebbe sempre e comunque una "chiavica".
Totò direbbe che la vita andrebbe presa con dimenticanza, perché è in quegli attimi che risiedono brevi istanti di felicità. Nella dimenticanza!
Gigi Proietti direbbe che la vita andrebbe vissuta come al teatro dove tutto è finto ma nulla è falso.
Giorgio Gaber direbbe che la vita va affrontata senza il buonsenso comune ma neanche con la retorica di un pazzo.
Rita Levi Montalcini direbbe che è meglio aggiungere vita ai giorni, che non giorni alla vita.
Mogol direbbe che non si nasce giovani ma lo si diventa affrontando le difficoltà. Ma, ad ogni modo, si lascia la vita in vecchiaia perché così si prova meno dolore distaccandosene.
Pino Daniele direbbe che nella vita andrebbe fatto e dimenticato, così da poter dare al futuro l'occasione per poter essere migliore del nostro presente.
Charles Bukowski direbbe che la vita sarebbe orribile se non si avesse la possibilità di impazzire almeno una volta.
Eduardo De Filippo direbbe che affrontare la vita da superstiziosi sarebbe da ignoranti ma, non essere superstiziosi, ahimè... porterebbe male.
Fabrizio De Andrè direbbe che condurre una buona vita è un obbligo che ci farà sopportare male la nostra morte.
Cesare Pavese direbbe che va affrontata con amore, perché esso è l'anestetico che rende tutto meno doloroso.
Luciano De Crescenzo direbbe che la vita è divisa in tre fasi: rivoluzione, riflessione e televisione. Si comincia col voler cambiare il mondo e si finisce col cambiare i canali alla televisione.
Daniele Luttazzi direbbe che dovremmo anche ringraziare perché la vita è un attimo appena, altrimenti, sai quante persone dovremmo mandare a quel paese?
Nelson Mandela direbbe che la vita è composta da tanti impossibili passi che vengono, finalmente, compiuti.
E potrei continuare all'infinito ad elencare personaggi più o meno noti e il loro pensiero sull'esistenza comune. La verità resta una: nessuno conosce la verità. Nessuno sa in che modo va affrontata la vita. Esiste un solo modo per scoprirlo: vivere.
Luigi Mattiello
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Pino Luciano photographed by @maurodelsignore
#menswear#men's style#men's fashion#street style#street fashion#style#fashion#Florence#Italy#men’s suits#men’s formalwear#seersucker#seersucker suit
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Una delle domande più frequenti che mi pongo è: come andrebbe affrontata la vita, affinché risulti leggera, spensierata, felice?
Massimo Troisi direbbe che andrebbe presa come viene, anche se a lui verrebbe sempre e comunque una "chiavica".
Totò direbbe che la vita andrebbe presa con dimenticanza, perché è in quegli attimi che risiedono brevi istanti di felicità. Nella dimenticanza!
Gigi Proietti direbbe che la vita andrebbe vissuta come al teatro dove tutto è finto ma nulla è falso.
Giorgio Gaber direbbe che la vita va affrontata senza il buonsenso comune ma neanche con la retorica di un pazzo.
Mogol direbbe che non si nasce giovani ma lo si diventa affrontando le difficoltà. Ma, ad ogni modo, si lascia la vita in vecchiaia perché così si prova meno dolore distaccandosene.
Pino Daniele direbbe che nella vita andrebbe fatto e dimenticato, così da poter dare al futuro l'occasione per poter essere migliore del nostro presente.
Charles Bukowski direbbe che la vita sarebbe orribile se non si avesse la possibilità di impazzire almeno una volta.
Eduardo De Filippo direbbe che affrontare la vita da superstiziosi sarebbe da ignoranti ma, non essere superstiziosi, ahimè... porterebbe male.
Fabrizio De Andrè direbbe che condurre una buona vita è un obbligo che ci farà sopportare male la nostra morte.
Cesare Pavese direbbe che va affrontata con amore, perché esso è l'anestetico che rende tutto meno doloroso.
Luciano De Crescenzo direbbe che la vita è divisa in tre fasi: rivoluzione, riflessione e televisione. Si comincia col voler cambiare il mondo e si finisce col cambiare i canali alla televisione.
Daniele Luttazzi direbbe che dovremmo anche ringraziare perché la vita è un attimo appena, altrimenti, sai quante persone dovremmo mandare a quel paese?
Nelson Mandela direbbe che la vita è composta da tanti impossibili passi che vengono, finalmente, compiuti.
E potrei continuare all'infinito ad elencare personaggi più o meno noti e il loro pensiero sull'esistenza comune.
La verità resta una: nessuno conosce la verità. Nessuno sa in che modo va affrontata la vita. Esiste un solo modo per scoprirlo: vivere.
~Luigi Mattiello
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Florence with Pino Luciano
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Da Andrea Brandi: "Molti hanno scoperto l'esistenza di Geolier con Sanremo. Io, purtroppo, lo conosco da prima. Da un po' di tempo, tutto ciò che tocca Geolier si trasforma in platino. Il suo primo grande successo è stato "P' Secondigliano", un vergognoso pezzo del 2018 totalmente privo di significato: un debosciato fiero che la sua inutile esistenza sia girare per Secondigliano, evidenziando la sua superiorità data dal fatto che indossa roba di marca: Balenciaga, Louis Vuitton, Ferragamo. Nei primi 20 secondi del video, mette subito in chiaro il suo pubblico di riferimento facendo un'impennata col motorino senza indossare il casco. Normalmente avrei ignorato una tale feccia, ma come potevo ignorare (oggi decine di) milioni di visualizzazioni? Commentai su YouTube qualcosa tipo: «Sei il cesso di Napoli», opinione che non venne particolarmente apprezzata dai suoi fan, tanto da costringermi a cancellare il commento per non essere infastidito. In un altro suo grande successo, "Narcos", afferma letteralmente: «Nel cassetto ho una pistola Glock pronta da usare mentre "trappo" come Genny di Gomorra mentre uccide un cristiano, infatti ogni mio pezzo è una Hit da Napoli a Milano». Poi continua: «Mi scopo le femmine "degli altri" di cui neanche conosco il nome, perché ho un "fratello" criminale e un altro figlio di un boss della camorra: io sono intoccabile a Secondigliano come Narcos. Non ho mai visto i cartoni animati, solo Lucky Luciano», ovviamente, nel video della canzone imbraccia un fucile mitragliatore placcato d'oro su un SUV carico di altre armi e lanciarazzi. Non conosco tutte le canzoni di questo energumeno: ascoltare questa merda m'innesca i conati di vomito. Ogni volta, per riprendermi, devo metter su qualche vecchio disco di Pino Daniele per ricordare che Napoli non è solo sta roba qua. Geolier è un pagliaccio, un cattivo esempio da cui stare alla larga. Rappresenta tutto il peggio di Napoli, infatti per raccattare voti a Sanremo punta sul ridicolo "fanatismo" tribale partenopeo. Per cui tutto ciò che proviene da Napoli è il meglio del meglio e non teme confronti: pure la merda è deliziosa e profumata. Chiunque osa contrapporsi a questa narrazione è un razzista e anti-meridionale. Allora, da napoletano voglio dirlo chiaramente: se schierarsi contro questa merda fumante vuol dire essere razzista, sono razzista. Ma, a differenza di ciò che altri veri razzisti dicono, la logica indica che il successo di Geolier non può essere frutto del solo "voto partenopeo" inviato in massa col reddito di cittadinanza. E nemmeno dalla regione, visto che c'è rivalità tra città confinanti (Salerno e Napoli sono tipo Livorno e Pisa, almeno calcisticamente). No, l'apprezzamento proviene da tutta Italia; e non è iniziato con Sanremo ma svariati anni prima. Come ciò sia stato possibile, se dipenda dal fatto che canta "trap", il genere del momento con tante collaborazioni importanti; oppure nessuno capisce un cazzo di quello che dice; oppure, peggio ancora: capiscono cosa dice e lo venerano per questo, la risposta la lascio a voi."
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🎧 For Pino <:)
Allentown - Billy Joel Industrial Disease - Dire Straits Nights In White Satin - Moody Blues Una Furtiva Lagrima (Luciano Pavarotti)
#!answered#!pino#(so i hc that he's very much a 'dad rock' kind of guy)#(obviously never worked in a coal town or any similar profession but he absolutely gets the spirit)#(also a bit of a romantic hence the last two songs)#(really enjoys pavarotti)
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ARTE POVERA
Jusqu'au 20 janvier 2025
A la Bourse de Commerce - Pinault Collection
Entre héritage et influence, l’exposition traverse plus de 250 œuvres historiques, contemporaines, et issues de ce courant artistique italien majeur des années 1960.
Cette exposition s’attache à éclairer aussi bien la naissance italienne que le rayonnement international de ce courant, à travers les œuvres des treize principaux protagonistes de l’Arte Povera : Giovanni Anselmo, Alighiero Boetti, Pier Paolo Calzolari, Luciano Fabro, Jannis Kounellis, Mario Merz, Marisa Merz, Giulio Paolini, Pino Pascali, Giuseppe Penone, Michelangelo Pistoletto, Emilio Prini et Gilberto Zorio. Dans l’architecture singulière de la Bourse de Commerce, transformée par l’architecte japonais Tadao Ando, l’exposition est envisagée comme un paysage que l’on arpente et devient le terrain où s’enracine la poétique infinie de l’Arte Povera.
N’hésitez plus, vous pourrez vous aussi dire, J’ai un ticket :
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#orazioluciano#pino luciano#Napoli#tailoring#seersucker#bespoke#mensfashion#vintagestyle#sprezzatura#sprezza
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Una delle domande più frequenti che mi pongo è: come andrebbe affrontata la vita, affinché risulti leggera, spensierata, felice?
Massimo Troisi direbbe che andrebbe presa come viene, anche se a lui verrebbe sempre e comunque una "chiavica".
Totò direbbe che la vita andrebbe presa con dimenticanza, perché è in quegli attimi che risiedono brevi istanti di felicità. Nella dimenticanza!
Gigi Proietti direbbe che la vita andrebbe vissuta come al teatro dove tutto è finto ma nulla è falso.
Giorgio Gaber direbbe che la vita va affrontata senza il buonsenso comune ma neanche con la retorica di un pazzo.
Mogol direbbe che non si nasce giovani ma lo si diventa affrontando le difficoltà. Ma, ad ogni modo, si lascia la vita in vecchiaia perché così si prova meno dolore distaccandosene.
Pino Daniele direbbe che nella vita andrebbe fatto e dimenticato, così da poter dare al futuro l'occasione per poter essere migliore del nostro presente.
Charles Bukowski direbbe che la vita sarebbe orribile se non si avesse la possibilità di impazzire almeno una volta.
Eduardo De Filippo direbbe che affrontare la vita da superstiziosi sarebbe da ignoranti ma, non essere superstiziosi, ahimè... porterebbe male.
Fabrizio De Andrè direbbe che condurre una buona vita è un obbligo che ci farà sopportare male la nostra morte.
Cesare Pavese direbbe che va affrontata con amore, perché esso è l'anestetico che rende tutto meno doloroso.
Luciano De Crescenzo direbbe che la vita è divisa in tre fasi: rivoluzione, riflessione e televisione. Si comincia col voler cambiare il mondo e si finisce col cambiare i canali alla televisione.
Daniele Luttazzi direbbe che dovremmo anche ringraziare perché la vita è un attimo appena, altrimenti, sai quante persone dovremmo mandare a quel paese?
Nelson Mandela direbbe che la vita è composta da tanti impossibili passi che vengono, finalmente, compiuti.
E potrei continuare all'infinito ad elencare personaggi più o meno noti e il loro pensiero sull'esistenza comune. La verità resta una: nessuno conosce la verità. Nessuno sa in che modo va affrontata la vita. Esiste un solo modo per scoprirlo: vivere.
Da: Luigi Mattiello - "E poi smisi di morire"
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19 avril : le débarquement des 33 patriotes à l’origine de l’Uruguay
C’est une geste patriotique que l’Uruguay célèbre chaque 19 avril par un jour férié. Avant d’exister en tant qu’État, l’Uruguay a vu son territoire disputé par les Argentins, les Brésiliens et même les Anglais. En 1821, le pays a été annexé par le Brésil, sous le nom d'« État Cisplatino ». Le 19 avril 1825, à 23 h., un groupe de révolutionnaires uruguayens en exil dirigé par Juan Antonio Lavalleja, traversait secrètement le fleuve Uruguay et débarquait sur la plage d'Agraciada. Ils étaient trente-trois. L’Uruguay avait constitué la province orientale de l’Argentine, si bien que ces patriotes, encouragés par l’Argentine, étaient appelés les Orientaux et ce jour férié commémore le Desembarco de los 33 Orientales.
Une fois sur l’autre rive du Rio de la Plata, ils plantèrent ce qui sera connu sous le nom de drapeau des 33 Orientaux et prêtèrent serment d'expulser le gouvernement brésilien d'Uruguay. Quatre mois plus tard, faute d’avoir réintégré le giron argentin, l'Uruguay déclarait officiellement son indépendance du Brésil, le 25 août 1825. Après 500 jours de combats (guerre Argentine-Brésil), le Brésil finira par reconnaître l'indépendance de l'Uruguay en 1828.
Des années plus tard, alors que l'État oriental de l'Uruguay devenait une nouvelle nation souveraine, sur ordre du gouverneur et capitaine général de l'État, le général de brigade Juan Antonio Lavalleja, le colonel de l'époque, Manuel Oribe, reçut l'ordre de préparer la « Liste officielle des 33 Orientales ». » de 1825, qui fut certifiée par le général Lavalleja le 28 juillet 1830.
Cette liste comprenait : le Colonel Don Juan Antonio Lavalleja, lieutenant-colonel Don Manuel Oribe ; les sergent-majors Don Pablo Zufriategui et Don Simón del Pino ; les Capitaines Don Manuel Lavalleja, Don Jacinto Trápani, Don Manuel Freire, Don Gregorio Sanabria, Don Santiago Gadea, Lieutenants Don Basilio Araujo, Manuel Menéndez, Enseigne Don Atanasio Sierra, Don Pantaleón Artigas ; Sergents Don Juan Spikerman, Don Andrés Areguat, Don Celedonio Rojas ; Cabos, Avelino Miranda, Agustín Velázquez ; le cadet Don Andrés Spikerman ; Soldats Ramón Ortiz, Juan Ortíz, Ignacio Nuñez, Francisco Lavalleja, Carmelo Colmán, Santiago Nevas, Juan Rosas, Juan Acosta, Luciano Romero, Ignacio Medina, Felipe Carapé, Baqueano Andrés Cheveste. Esclaves Joaquín Artigas et Dionisio Oribe'. (Ces deux derniers furent libérés par Lavalleja comme soldats, au quartier général de Barra del Pintado de la Florida, en juin 1825).
Un article de l'Almanach international des éditions BiblioMonde, 19 avril 2024
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Case di personaggi famosi da visitare
Più di 90 case di personaggi famosi sparse in tutta Italia aperte al pubblico. E' l'iniziativa organizzata dall'Associazione Nazionale Case della Memoria. La terza edizione delle Giornate nazionali delle case dei personaggi illustri si svolgerà oggi, 6 aprile, e domani. I visitatori potranno entrare nelle case in cui scrittori, musicisti, scienziati hanno vissuto anche solo parte della loro vita e scoprire il loro lato più intimo. Case di personaggi famosi: scrittori e poeti Se vi trovate nei pressi di Forlimpopoli, in provincia di Forlì-Cesena, non potete perdere Casa Artusi, sede dell'omonima Fondazione, un vero e proprio museo della cucina di casa. Pellegrino Artusi è il padre indiscusso della cucina moderna, il suo manuale "La Scienza in Cucina e l’Arte di Mangiar Bene" è presente ancora oggi nelle case degli italiani. Nella sua casa, un edificio di 2800 metri quadri ricavata dalla ristrutturazione del complesso monumentale della Chiesa dei Servi, trovano posto una scuola di cucina, una bottega, un ristorante ed enoteca. La casa di Tonino Guerra, a Pennabili in provincia di Rimini, è piena di cimeli di ogni tipo: un’antica chiave, uno scettro africano, un amuleto sciamano. Alle pareti si possono ammirare, accanto ai suoi pastelli e bozzetti, un disegno colorato di Wim Wenders, un acquarello di Michelangelo Antonioni, un De Chirico oltre a diverse opere di artisti russi. Le lettere di Pasolini, Natalia Ginzburg, Calvino, Fellini (solo per citarne alcuni) testimoniano la sua fortunata carriera di scrittore e di sceneggiatore. Politici e patrioti L’8 agosto 1867, la villa Tinti-Fabiani di Castelfiorentino, in provincia di Firenze, ospitò, anche se solo per una notte, il generale Giuseppe Garibaldi impegnato a raccogliere adesioni in Toscana in vista dell'imminente attacco allo Stato Pontificio. La villa conserva ancora la stanza in cui Garibaldi pernottò con gli arredi originali. A Ghirlaza, in provincia di Oristano, è possibile visitare la casa in cui Antonio Gramsci trascorse la sua infanzia e l'adolescenza. Acquistata dal PCI nel 1965, la casa è diventata il “Centro di documentazione e ricerca sull’opera gramsciana e sul movimento operaio”, un luogo che celebra la memoria dell'uomo, del politico, dell'ideologo, del suo pensiero e della sua opera nota in tutto il mondo. Papi , Santi e testimoni Tra le dimore visitabili in Sicilia vogliamo segnalarvi la casa di don Pino Puglisi e del giudice Rosario Livatino, entrambi beatificati dalla Chiesa. A Palermo, l'appartamento in cui don Puglisi visse dal 1969 al 1993 è diventata un Museo che testimonia la sua vita al servizio del prossimo e un centro di crescita spirituale. La casa del Giudice Rosario Livatino sita a Canicattì, in provincia di Agrigento, testimoniano la sua fede religiosa e la tempra morale. Valori che hanno segnato la sua carriera da magistrato fino alla morte avvenuta per mezzo della mafia. Cantanti e personaggi dello spettacolo Quasi vent'anni fa veniva realizza a Modena la Casa Museo Luciano Pavarotti. La villa in cui il maestro visse gli ultimi anni della sua vita conserva tutti gli oggetti a lui appartenuti e i ricordi legati alla sua carriera. Ambienti realizzati secondo le sue minuziose indicazioni che testimoniano perfettamente la sua personalità. La casa di campagna della famiglia Tognazzi a Velletri, invece, è la sede del Museo dedicato a Ugo Tognazzi. Un luogo dov'è possibile respirare aria di cinema grazie alla Fondazione dedicata all'attore romano simbolo indiscusso del cinema italiano. In copertina foto di Michele Bitetto su Unsplash Read the full article
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Milano: a Palazzo Lombardia premiazione scuole vincitrici concorso 'Accendi la mente, usa le mani', organizzato da Motomorphosis
Milano: a Palazzo Lombardia premiazione scuole vincitrici concorso 'Accendi la mente, usa le mani', organizzato da Motomorphosis. Sfruttare la creatività come mezzo privilegiato per far riflettere gli studenti sull'importanza della sicurezza stradale. È questo uno dei punti di forza del progetto educativo: 'Accendi la mente, usa le mani', promosso dall'associazione culturale Motomorphosis con il patrocinio di Regione Lombardia, della Polizia di Stato, dell'Arma dei Carabinieri e da ADI (Associazione per il Disegno Industriale). Il contest ha coinvolto istituzioni scolastiche e università italiane, permettendo agli studenti di declinare in maniera creativa la moto simbolo istituzionale dell'associazione, disegnata in esclusiva da Pino Spagnolo, nome di riferimento nel campo del design. Il concorso nasce con l'obiettivo di diffondere e sviluppare nel sistema educativo di istruzione e formazione la cultura della sicurezza e della salute, nonché il rispetto del prossimo nell'ambito della convivenza stradale. LA PREMIAZIONE A PALAZZO LOMBARDIA - a Palazzo Lombardia si è svolta la cerimonia di premiazione del progetto alla presenza, tra gli altri, dell'assessore all'Istruzione, Formazione, Lavoro di Regione Lombardia Simona Tironi e di Andrea Carinato Cavalieri Ducati, fondatore e presidente di Motomorphosis. Hanno partecipato all'evento, tra gli altri, anche il presidente di ADI Lombardia, Luciano Galimberti e due giovani motociclisti: Valentino Sponga (campione italiano Junior Aprilia 250) e Matteo Bottino (campione europeo Motorally). PORTARE A SCUOLA IL TEMA DELLA SICUREZZA STRADALE - "E' un progetto molto importante - ha spiegato l'assessore Tironi - perché ci permette di portare all'interno della scuola, di qualsiasi ordine e grado, la cultura della sicurezza stradale e quindi la consapevolezza dell'importanza di usare in maniera responsabile un mezzo di trasporto che abbiamo a disposizione. Partire dai nostri ragazzi per comunicare la centralità di questo tema è fondamentale, così come è particolarmente efficace veicolare questi messaggi con un concorso che mette alla prova gli studenti attraverso la creatività e 'l'intelligenza delle mani'. Il tutto con l'obiettivo di permettere loro di andare a concretizzare e assimilare quel concetto di sicurezza stradale che sembra così distante da noi". PARTIRE DAI RAGAZZI PER DIFFONDERE LA SICUREZZA STRADALE - "Questa iniziativa - ha aggiunto - è quindi un bellissimo strumento per ingaggiare sempre di più i ragazzi su un tema che oggi è importantissimo. Gli incidenti, infatti, continuano ad aumentare. Per questo è fondamentale partire dai più giovani e diffondere il più possibile la cultura della sicurezza stradale attraverso una didattica innovativa, come nel caso di questo concorso, oppure attraverso eventi dedicati alla riflessione su questo tema. La premiazione di oggi è un momento di confronto molto bello. Sono presenti tanti studenti che mostrano tutto il loro entusiasmo per essere riusciti a realizzare il progetto in cui sono stati coinvolti". PREMIARE LA CREATIVITA' DEGLI STUDENTI - "Questo appuntamento - ha evidenziato Ducati - è speciale, considerato che Motomorphosis è un progetto che si caratterizza per un filone comunicativo e uno ludico. Premiamo la creatività degli studenti delle scuole e delle università che l'anno scorso si sono messi alla prova con entusiasmo. Motomorphosis ha le due ruote come focus comunicativo, perché è quello più esposto mediaticamente, ma il nostro messaggio di sensibilizzazione va inteso nell'accezione più ampia possibile e si rivolge a qualunque utente viva la strada quotidianamente". "Il modello su cui lavorano i ragazzi - ha proseguito - è un prototipo inesistente. Ogni anno riceviamo centinaia di proposte digitali e non, creati liberamente dai ragazzi. A essere premiate sono le opere più belle". LA PREMIAZIONE - Il presidente di Motomorphosis Andrea Carinato Cavalieri Ducati ha annunciato i progetti vincitori e ha assegnato ai ragazzi i riconoscimenti: la motoscrivania per permettere ai ragazzi di riprodurre le loro proposte creative seguiti da un tutor Motomorphosis, ma anche e omaggi messi a disposizione dai partner, in base alle età dei vincitori. LE SCUOLE VINCITRICI - Le scuole premiate sono state: - scuola elementare 'Iqbal Masih', Bollate (MI) - scuola media 'Carducci', Gavirate (VA) - istituto superiore statale 'Zenale e Butinone', Treviglio (BG) L'ASSOCIAZIONE - L'associazione Motomorphosis, fondata nel 2009 da Andrea Carinato Cavalieri Ducati, è da sempre impegnata a sostenere iniziative didattiche, eventi e contest per raccontare il mondo della motocicletta, promuovendo inoltre la cultura della sicurezza nell'ambito della mobilità stradale e favorendo iniziative per riflettere su questo importante tema. L'intero progetto Motomorphosis e il bando del concorso sono consultabili all'indirizzo:http://www.motomorphosis.it... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Circus beatclub - Brescia, super weekend: 15/12 Beat Fever - Off Beat, 16/12 Tommaso Replica per Crush 17/12 Panorama con Albert Marzinotto
E' un weekend pieno di musica quello che inizia venerdì 15 dicembre e si conclude domenica 17 dicembre '23 a notte inoltrata al Circus beatclub - Brescia. Tre party, tre appuntamenti molto diversi tra loro.
Si parte venerdì 15 dicembre con l'appuntamento Off Beat che per l'occasione diventa Beat Fever. In console e sul palco gli artisti della Circus family. Si continua a ballare sabato 16 dicembre '23 con l'evento Crush. Sul palco come special guest c'è Tommaso Replica, dj e producer capace di proporre sui social sorprendenti Mash Up decisamente emozionanti in cui mette insieme brani di artisti diversissimi tra loro: Pino Daniele, Geolier, Gigi D'Alessio, Rocco Hunt, Clementino, Luchè... senz'altro anche in console sa come far scatenare ogni pubblico.
Il weekend di Circus beatclub - Brescia si chiude domenica 17 dicembre '23 con Panorama, party quest'anno musicato da un artista d'eccezione come Albert Marzinotto. E' un vero top dj italiano dal groove decisamente house. Atipico, divertente e spensierato, ecco come si descrive l'artista, nato a Venezia nel 1989. Nel 2015 vince il format TOP DJ andato in onda su Sky Uno, e questo gli permette di aumentare la sua popolarità e i suoi sostenitori, nello stesso anno realizza il suo primo singolo "Safe and Sound" dalle sonorità Deep/Tropical-House ed inizia a far ballare la gente in diversi luogo noti, come il Muretto di Jesolo, gli MTV Digital Days a Monza, la Praja di Gallipoli. Ha poi aperto più volte concerti di Jovanotti. Recentemente le sue tracce sono state suonate dai migliori dj della scena underground tra cui Loco Dice, Marco Carola, Nic Fanciulli, Luciano, Steve Lawler e molti altri. La sua musica è un equilibrio perfetto tra lo stile Old School rappresentato dai vinili assieme agli strumenti elettronici che utilizza ad ogni sua esibizione come computer, controller, Synth e Drum Machine.
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Circus beatclub - Brescia
Come ogni anno, ed è un vero record nel panorama italiano, anche per la stagione '23 - '24, Circus beatclub si rifà il look: alle pareti un color ghiaccio scuro perfetto per il futuro (e pure per il presente), impianto luci tutto nuovo, schermi e mirrorball che si muovono durante la serata, nuovi divani, nuova console a cui si accede in modo diverso... chi balla al Circus balla sempre nello stesso club, certo, ma proprio da questa stagione il club sarà sempre diverso grazie ad allestimenti, scenografie ed interventi particolare.
Lo slogan mette energia: : "future is now", il futuro è adesso. Il ritmo del video disponibile sui social è forte ed elettronico, ma la voce che lo accompagna è calda, latina, come a mettere insieme la forza i suoni del futuro con la voglia di far tardi con il sorriso, con gli amici di sempre - è tutto visibile qui: Istagram.com/p/Cxa8uxktZYM/ -.
Il video che presenta la nuova stagione di Circus beatclub a Brescia in realtà inizia con il racconto di ciò che è stato: 25 anni di notti in via Dalmazia. Il locale infatti ha iniziato la sua lunga storia nel 1999. 25 anni di divertimento, dance, musica, show. Come scrive lo staff sui social, the Club is back. Con ben 4 serate molto diverse tra loro.
Il giovedì è Rehab, con sonorità hip hop anche internazionali ed il ritmo di Jay K. La domenica Panorama porta in console per ogni serata un top dj italiano attivo in mezzo mondo che sarà resident di un appuntamento già molto atteso, dedicato ad un pubblico che si accontenta solo del meglio. Ecco poi il venerdì e il sabato, da sempre il cuore del divertimento pop al Circus beatclub, che è gestito anche in questa stagione '23 ' - '24 dal gruppo guidato da Antonio Gregori, lo stesso che ha portato al successo anche MOLO a Brescia, grande disco estiva ed il River a Soncino (Cremona), aperto tutto l'anno. Il venerdì al Circus è OffBeat, una notte dedicata a sonorità sempre diverse e scatenate, mentre il sabato è Crush, dedicato agli artisti della Circus Family: Toma e Brio alla voce, Dr.Space in console e tanti, tanti altri.
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Circus beatclub Brescia
www.circusbeatclub.com [email protected]
info +39 333 210 5400 (WhatsApp)
Via Dalmazia 127, 25125 Brescia
ingresso a pagamento con consumazione
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Circus beatclub - Brescia, super weekend: 15/12 Beat Fever - Off Beat, 16/12 Tommaso Replica per Crush 17/12 Panorama con Albert Marzinotto
E' un weekend pieno di musica quello che inizia venerdì 15 dicembre e si conclude domenica 17 dicembre '23 a notte inoltrata al Circus beatclub - Brescia. Tre party, tre appuntamenti molto diversi tra loro.
Si parte venerdì 15 dicembre con l'appuntamento Off Beat che per l'occasione diventa Beat Fever. In console e sul palco gli artisti della Circus family. Si continua a ballare sabato 16 dicembre '23 con l'evento Crush. Sul palco come special guest c'è Tommaso Replica, dj e producer capace di proporre sui social sorprendenti Mash Up decisamente emozionanti in cui mette insieme brani di artisti diversissimi tra loro: Pino Daniele, Geolier, Gigi D'Alessio, Rocco Hunt, Clementino, Luchè... senz'altro anche in console sa come far scatenare ogni pubblico.
Il weekend di Circus beatclub - Brescia si chiude domenica 17 dicembre '23 con Panorama, party quest'anno musicato da un artista d'eccezione come Albert Marzinotto. E' un vero top dj italiano dal groove decisamente house. Atipico, divertente e spensierato, ecco come si descrive l'artista, nato a Venezia nel 1989. Nel 2015 vince il format TOP DJ andato in onda su Sky Uno, e questo gli permette di aumentare la sua popolarità e i suoi sostenitori, nello stesso anno realizza il suo primo singolo "Safe and Sound" dalle sonorità Deep/Tropical-House ed inizia a far ballare la gente in diversi luogo noti, come il Muretto di Jesolo, gli MTV Digital Days a Monza, la Praja di Gallipoli. Ha poi aperto più volte concerti di Jovanotti. Recentemente le sue tracce sono state suonate dai migliori dj della scena underground tra cui Loco Dice, Marco Carola, Nic Fanciulli, Luciano, Steve Lawler e molti altri. La sua musica è un equilibrio perfetto tra lo stile Old School rappresentato dai vinili assieme agli strumenti elettronici che utilizza ad ogni sua esibizione come computer, controller, Synth e Drum Machine.
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Circus beatclub - Brescia
Come ogni anno, ed è un vero record nel panorama italiano, anche per la stagione '23 - '24, Circus beatclub si rifà il look: alle pareti un color ghiaccio scuro perfetto per il futuro (e pure per il presente), impianto luci tutto nuovo, schermi e mirrorball che si muovono durante la serata, nuovi divani, nuova console a cui si accede in modo diverso... chi balla al Circus balla sempre nello stesso club, certo, ma proprio da questa stagione il club sarà sempre diverso grazie ad allestimenti, scenografie ed interventi particolare.
Lo slogan mette energia: : "future is now", il futuro è adesso. Il ritmo del video disponibile sui social è forte ed elettronico, ma la voce che lo accompagna è calda, latina, come a mettere insieme la forza i suoni del futuro con la voglia di far tardi con il sorriso, con gli amici di sempre - è tutto visibile qui: Istagram.com/p/Cxa8uxktZYM/ -.
Il video che presenta la nuova stagione di Circus beatclub a Brescia in realtà inizia con il racconto di ciò che è stato: 25 anni di notti in via Dalmazia. Il locale infatti ha iniziato la sua lunga storia nel 1999. 25 anni di divertimento, dance, musica, show. Come scrive lo staff sui social, the Club is back. Con ben 4 serate molto diverse tra loro.
Il giovedì è Rehab, con sonorità hip hop anche internazionali ed il ritmo di Jay K. La domenica Panorama porta in console per ogni serata un top dj italiano attivo in mezzo mondo che sarà resident di un appuntamento già molto atteso, dedicato ad un pubblico che si accontenta solo del meglio. Ecco poi il venerdì e il sabato, da sempre il cuore del divertimento pop al Circus beatclub, che è gestito anche in questa stagione '23 ' - '24 dal gruppo guidato da Antonio Gregori, lo stesso che ha portato al successo anche MOLO a Brescia, grande disco estiva ed il River a Soncino (Cremona), aperto tutto l'anno. Il venerdì al Circus è OffBeat, una notte dedicata a sonorità sempre diverse e scatenate, mentre il sabato è Crush, dedicato agli artisti della Circus Family: Toma e Brio alla voce, Dr.Space in console e tanti, tanti altri.
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Circus beatclub Brescia
www.circusbeatclub.com [email protected]
info +39 333 210 5400 (WhatsApp)
Via Dalmazia 127, 25125 Brescia
ingresso a pagamento con consumazione
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