#Pino Luciano
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thurstongrey · 2 months ago
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oxfords---notbrogues · 1 year ago
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Pino Luciano photographed by @maurodelsignore
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canesenzafissadimora · 1 year ago
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Una delle domande più frequenti che mi pongo è: come andrebbe affrontata la vita, affinché risulti leggera, spensierata, felice?
Massimo Troisi direbbe che andrebbe presa come viene, anche se a lui verrebbe sempre e comunque una "chiavica".
Totò direbbe che la vita andrebbe presa con dimenticanza, perché è in quegli attimi che risiedono brevi istanti di felicità. Nella dimenticanza!
Gigi Proietti direbbe che la vita andrebbe vissuta come al teatro dove tutto è finto ma nulla è falso.
Giorgio Gaber direbbe che la vita va affrontata senza il buonsenso comune ma neanche con la retorica di un pazzo.
Rita Levi Montalcini direbbe che è meglio aggiungere vita ai giorni, che non giorni alla vita.
Mogol direbbe che non si nasce giovani ma lo si diventa affrontando le difficoltà. Ma, ad ogni modo, si lascia la vita in vecchiaia perché così si prova meno dolore distaccandosene.
Pino Daniele direbbe che nella vita andrebbe fatto e dimenticato, così da poter dare al futuro l'occasione per poter essere migliore del nostro presente.
Charles Bukowski direbbe che la vita sarebbe orribile se non si avesse la possibilità di impazzire almeno una volta.
Eduardo De Filippo direbbe che affrontare la vita da superstiziosi sarebbe da ignoranti ma, non essere superstiziosi, ahimè... porterebbe male.
Fabrizio De Andrè direbbe che condurre una buona vita è un obbligo che ci farà sopportare male la nostra morte.
Cesare Pavese direbbe che va affrontata con amore, perché esso è l'anestetico che rende tutto meno doloroso.
Luciano De Crescenzo direbbe che la vita è divisa in tre fasi: rivoluzione, riflessione e televisione. Si comincia col voler cambiare il mondo e si finisce col cambiare i canali alla televisione.
Daniele Luttazzi direbbe che dovremmo anche ringraziare perché la vita è un attimo appena, altrimenti, sai quante persone dovremmo mandare a quel paese?
Nelson Mandela direbbe che la vita è composta da tanti impossibili passi che vengono, finalmente, compiuti.
E potrei continuare all'infinito ad elencare personaggi più o meno noti e il loro pensiero sull'esistenza comune. La verità resta una: nessuno conosce la verità. Nessuno sa in che modo va affrontata la vita. Esiste un solo modo per scoprirlo: vivere.
Luigi Mattiello
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francobollito · 1 year ago
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Una delle domande più frequenti che mi pongo è: come andrebbe affrontata la vita, affinché risulti leggera, spensierata, felice?
Massimo Troisi direbbe che andrebbe presa come viene, anche se a lui verrebbe sempre e comunque una "chiavica".
Totò direbbe che la vita andrebbe presa con dimenticanza, perché è in quegli attimi che risiedono brevi istanti di felicità. Nella dimenticanza!
Gigi Proietti direbbe che la vita andrebbe vissuta come al teatro dove tutto è finto ma nulla è falso.
Giorgio Gaber direbbe che la vita va affrontata senza il buonsenso comune ma neanche con la retorica di un pazzo.
Mogol direbbe che non si nasce giovani ma lo si diventa affrontando le difficoltà. Ma, ad ogni modo, si lascia la vita in vecchiaia perché così si prova meno dolore distaccandosene.
Pino Daniele direbbe che nella vita andrebbe fatto e dimenticato, così da poter dare al futuro l'occasione per poter essere migliore del nostro presente.
Charles Bukowski direbbe che la vita sarebbe orribile se non si avesse la possibilità di impazzire almeno una volta.
Eduardo De Filippo direbbe che affrontare la vita da superstiziosi sarebbe da ignoranti ma, non essere superstiziosi, ahimè... porterebbe male.
Fabrizio De Andrè direbbe che condurre una buona vita è un obbligo che ci farà sopportare male la nostra morte.
Cesare Pavese direbbe che va affrontata con amore, perché esso è l'anestetico che rende tutto meno doloroso.
Luciano De Crescenzo direbbe che la vita è divisa in tre fasi: rivoluzione, riflessione e televisione. Si comincia col voler cambiare il mondo e si finisce col cambiare i canali alla televisione.
Daniele Luttazzi direbbe che dovremmo anche ringraziare perché la vita è un attimo appena, altrimenti, sai quante persone dovremmo mandare a quel paese?
Nelson Mandela direbbe che la vita è composta da tanti impossibili passi che vengono, finalmente, compiuti.
E potrei continuare all'infinito ad elencare personaggi più o meno noti e il loro pensiero sull'esistenza comune.
La verità resta una: nessuno conosce la verità. Nessuno sa in che modo va affrontata la vita. Esiste un solo modo per scoprirlo: vivere.
~Luigi Mattiello
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maurodelsignore · 2 years ago
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Florence with Pino Luciano
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pettirosso1959 · 1 year ago
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Da Andrea Brandi: "Molti hanno scoperto l'esistenza di Geolier con Sanremo. Io, purtroppo, lo conosco da prima. Da un po' di tempo, tutto ciò che tocca Geolier si trasforma in platino. Il suo primo grande successo è stato "P' Secondigliano", un vergognoso pezzo del 2018 totalmente privo di significato: un debosciato fiero che la sua inutile esistenza sia girare per Secondigliano, evidenziando la sua superiorità data dal fatto che indossa roba di marca: Balenciaga, Louis Vuitton, Ferragamo. Nei primi 20 secondi del video, mette subito in chiaro il suo pubblico di riferimento facendo un'impennata col motorino senza indossare il casco. Normalmente avrei ignorato una tale feccia, ma come potevo ignorare (oggi decine di) milioni di visualizzazioni? Commentai su YouTube qualcosa tipo: «Sei il cesso di Napoli», opinione che non venne particolarmente apprezzata dai suoi fan, tanto da costringermi a cancellare il commento per non essere infastidito. In un altro suo grande successo, "Narcos", afferma letteralmente: «Nel cassetto ho una pistola Glock pronta da usare mentre "trappo" come Genny di Gomorra mentre uccide un cristiano, infatti ogni mio pezzo è una Hit da Napoli a Milano». Poi continua: «Mi scopo le femmine "degli altri" di cui neanche conosco il nome, perché ho un "fratello" criminale e un altro figlio di un boss della camorra: io sono intoccabile a Secondigliano come Narcos. Non ho mai visto i cartoni animati, solo Lucky Luciano», ovviamente, nel video della canzone imbraccia un fucile mitragliatore placcato d'oro su un SUV carico di altre armi e lanciarazzi. Non conosco tutte le canzoni di questo energumeno: ascoltare questa merda m'innesca i conati di vomito. Ogni volta, per riprendermi, devo metter su qualche vecchio disco di Pino Daniele per ricordare che Napoli non è solo sta roba qua. Geolier è un pagliaccio, un cattivo esempio da cui stare alla larga. Rappresenta tutto il peggio di Napoli, infatti per raccattare voti a Sanremo punta sul ridicolo "fanatismo" tribale partenopeo. Per cui tutto ciò che proviene da Napoli è il meglio del meglio e non teme confronti: pure la merda è deliziosa e profumata. Chiunque osa contrapporsi a questa narrazione è un razzista e anti-meridionale. Allora, da napoletano voglio dirlo chiaramente: se schierarsi contro questa merda fumante vuol dire essere razzista, sono razzista. Ma, a differenza di ciò che altri veri razzisti dicono, la logica indica che il successo di Geolier non può essere frutto del solo "voto partenopeo" inviato in massa col reddito di cittadinanza. E nemmeno dalla regione, visto che c'è rivalità tra città confinanti (Salerno e Napoli sono tipo Livorno e Pisa, almeno calcisticamente). No, l'apprezzamento proviene da tutta Italia; e non è iniziato con Sanremo ma svariati anni prima. Come ciò sia stato possibile, se dipenda dal fatto che canta "trap", il genere del momento con tante collaborazioni importanti; oppure nessuno capisce un cazzo di quello che dice; oppure, peggio ancora: capiscono cosa dice e lo venerano per questo, la risposta la lascio a voi."
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notiziariofinanziario · 11 days ago
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Gli anni Ottanta hanno segnato l’apice del successo di Marisa Laurito, soprattutto al fianco dell’amico Renzo Arbore. Una vita privata lontana dai riflettori Marisa Laurito è conosciuta per la sua carriera artistica, ma anche per la sua vivace personalità. Nonostante la notorietà, è sempre stata discreta riguardo alla sua vita privata, preferendo mantenere una netta separazione tra la sua sfera personale e quella professionale. Molte informazioni le si devono all’uscita nel 2021 dell’autobiografia Una vita scapricciata, dove Laurito si racconta dagli esordi con De Filippo alle nozze durate solo tre mesi con l’ex calciatore Cordova. Marisa Laurito non ha figli e racconta di aver avuto relazioni importanti, pur sottolineando di non aver mai sentito la necessità di conformarsi a modelli tradizionali di vita familiare. Se gli amori di Marisa Laurito non ha dato i risultati attesi dalla protagonista, la convivenza con un ex imprenditore bresciano funziona benissimo dal 2002. “È una persona speciale, solida, piacevole, ma soprattutto seria”, il racconto di Marisa Laurito dell’uomo conosciuto in un bar grazie all’amico Renzo Arbore. “Conobbi Renzo grazie a Luciano De Crescenzo. In quel periodo io ero primadonna al Bagaglino e approdare a Quelli della notte, in una banda di sciamannati, per me fu un tuffo nel buio: era tutto un gioco in cui i primi a divertirsi, prima ancora del pubblico, eravamo noi”, le parole di Laurito. L’amicizia tra Marisa e Renzo dura ancora oggi più forte che mai. Un altro legame importante per Marisa Laurito è quello con la propria città natale, Napoli. Un amore viscerale in grado di influenzare profondamente la sua carriera e il suo stile artistico. Marisa Laurito: l’arte di re-inventarsi L’attrice, cabarettista e conduttrice Marisa Laurito nasce a Napoli il 19 aprile 1951. Si avvicina al mondo della recitazione fin da giovanissima, entrando a far parte della compagnia teatrale di Eduardo De Filippo. Dal suo maestro cerca di carpire ogni più piccolo segreto. Debutta con lui nel 1969 in Le bugie con le gambe lunghe, per poi firmare il primo contratto il giorno del suo 21esimo compleanno, che all’epoca determinava la maggiore età. In seguito entra a far parte del gruppo I Cabarinieri, inaugurando il 15 dicembre 1972 il Teatro cabaret Sancarluccio di Napoli. Nella seconda metà degli anni ’70 prende parte come comparsa a molte trasposizioni televisive delle opere di De Filippo trasmesse dalla Rai. In totale recita in una ventina di film. Il debutto al cinema arriva nel 1976, prima in piccole parti, come in Pari e dispari con Bud Spencer e Terence Hill, poi con ruoli più incisivi, come in I guappi non si toccano del 1979, con Pino Mauro e Richard Harrison, oppure in La pagella del 1980 con Marc Porel. In quest’ultima pellicola Marisa Laurito interpreta la moglie del protagonista Mario Trevi. Negli anni ’80 acquisisce molta popolarità lavorando a fianco di Renzo Abore in Quelli della notte e con Raffaella Carrà nello show di prima serata Buonasera Raffaella, andato in onda tra il 1985 e il 1986. Come conduttrice riscuote un buon successo alla guida di trasmissioni come Marisa la nuit del 1987 e nell’edizione ’88/’89 di Domenica In, diretta da Gianni Boncompagni. In quell’occasione canta la sigla Ma le donne, brano che contribuisce ad aumentare la sua popolarità tra il pubblico. Proprio come cantante partecipa al Festival di Sanremo 1989 con la canzone Il babà è una cosa seria. Le sue esibizioni sul palco dell’Ariston sono ricordate anche per i suoi abiti da sera piuttosto voluminosi e appariscenti. Sono gli anni del maggior successo, culminato con la vittoria del Telegatto nel 1989 come personaggio televisivo femminile dell’anno. Nei primi anni ’90 alterna nuovamente con buon riscontro di pubblico l’attività di attrice e quella di conduttrice. Passata su Canale 5, conduce Paperissima al fianco di Ezio Greggio. Il successivo ritorno in Rai è accompagnato da alcuni programmi non fortunatissimi in quanto ad ascolti, come Caro bebè del 1995 in collaborazione coi Trettré. Nel 1997 torna a recitare, facendo parte del cast della seconda stagione della fiction Dio vede e provvede, con Angela Finocchiaro, Maria Amelia Monti e Nadia Rinaldi. Negli anni 2000 si dedica prevalentemente al teatro, tralasciando l’attività televisiva. Tra il 2006 e il 2009 porta in scena Menopause the Musical, per la regia di Manuela Metri. Tra il 2009 e il 2010 interpreta il ruolo di Consolazione nella commedia Aggiungi un posto a tavola. Nella stagione 2013-2014 torna in tv come una delle conduttrici del programma I fatti vostri di Rai2, nel quale si occupa della rubrica di cucina. Nell’autunno del 2014 è una delle concorrenti di Ballando con le stelle, dove viene eliminata nella prima puntata. Nel 2020 viene scelta come direttrice artistica del Teatro Trianon di Napoli. Nel febbraio del 2023 è protagonista, in sostituzione di Orietta Berti, della seconda edizione del programma Quelle brave ragazze, al fianco di Mara Maionchi e Sandra Milo. L’anno successivo è giudice della terza edizione di Celebrity Chef, programma al quale aveva già partecipato come concorrente nella prima edizione. Dal 2022 prende parte alla fiction Mina Settembre, dove Marisa Laurito interpreta ruolo di Rosa, la zia di Mina. Read the full article
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havaforever · 2 months ago
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ARTE POVERA - A la Bourse de Commerce... Faut-Il en dire davantage sur cet oxymore plein d'humour, voire de cynisme ??? Je ne sais pas....
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Je serai donc très formelle :
À partir du 9 octobre 2024, Pinault Collection présente à la Bourse de Commerce, une exposition d’envergure dédiée à l’Arte Povera. Entre héritage et influence, l’exposition traverse plus de 250 œuvres historiques, contemporaines, et issues de ce courant artistique italien majeur des années 1960.
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L'exposition « Arte Povera » s’attache à éclairer aussi bien la naissance italienne que le rayonnement international de ce courant, à travers les œuvres des treize principaux protagonistes de l’Arte Povera : Giovanni Anselmo, Alighiero Boetti, Pier Paolo Calzolari, Luciano Fabro, Jannis Kounellis, Mario Merz, Marisa Merz, Giulio Paolini, Pino Pascali, Giuseppe Penone, Michelangelo Pistoletto, Emilio Prini et Gilberto Zorio.
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Dans l’architecture singulière de la Bourse de Commerce, transformée par l’architecte japonais Tadao Ando, l’exposition est envisagée comme un paysage que l’on arpente et devient le terrain où s’enracine la poétique infinie de l’Arte Povera.
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Imaginée par la commissaire Carolyn Christov-Bakargiev, spécialiste internationalement reconnue de ce courant artistique, l’exposition rassemble une cinquantaine d’œuvres historiques et emblématiques de la Collection Pinault mises en correspondance avec celles d’autres collections prestigieuses, publiques et privées.
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partenaires-jaiunticket · 3 months ago
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ARTE POVERA
Jusqu'au 20 janvier 2025
A la Bourse de Commerce - Pinault Collection
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Entre héritage et influence, l’exposition traverse plus de 250 œuvres historiques, contemporaines, et issues de ce courant artistique italien majeur des années 1960.
Cette exposition s’attache à éclairer aussi bien la naissance italienne que le rayonnement international de ce courant, à travers les œuvres des treize principaux protagonistes de l’Arte Povera : Giovanni Anselmo, Alighiero Boetti, Pier Paolo Calzolari, Luciano Fabro, Jannis Kounellis, Mario Merz, Marisa Merz, Giulio Paolini, Pino Pascali, Giuseppe Penone, Michelangelo Pistoletto, Emilio Prini et Gilberto Zorio. Dans l’architecture singulière de la Bourse de Commerce, transformée par l’architecte japonais Tadao Ando, l’exposition est envisagée comme un paysage que l’on arpente et devient le terrain où s’enracine la poétique infinie de l’Arte Povera.
N’hésitez plus, vous pourrez vous aussi dire, J’ai un ticket :
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thurstongrey · 1 year ago
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antennaweb · 7 months ago
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canesenzafissadimora · 3 months ago
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Una delle domande più frequenti che mi pongo è: come andrebbe affrontata la vita, affinché risulti leggera, spensierata, felice?
Massimo Troisi direbbe che andrebbe presa come viene, anche se a lui verrebbe sempre e comunque una "chiavica".
Totò direbbe che la vita andrebbe presa con dimenticanza, perché è in quegli attimi che risiedono brevi istanti di felicità. Nella dimenticanza!
Gigi Proietti direbbe che la vita andrebbe vissuta come al teatro dove tutto è finto ma nulla è falso.
Giorgio Gaber direbbe che la vita va affrontata senza il buonsenso comune ma neanche con la retorica di un pazzo.
Mogol direbbe che non si nasce giovani ma lo si diventa affrontando le difficoltà. Ma, ad ogni modo, si lascia la vita in vecchiaia perché così si prova meno dolore distaccandosene.
Pino Daniele direbbe che nella vita andrebbe fatto e dimenticato, così da poter dare al futuro l'occasione per poter essere migliore del nostro presente.
Charles Bukowski direbbe che la vita sarebbe orribile se non si avesse la possibilità di impazzire almeno una volta.
Eduardo De Filippo direbbe che affrontare la vita da superstiziosi sarebbe da ignoranti ma, non essere superstiziosi, ahimè... porterebbe male.
Fabrizio De Andrè direbbe che condurre una buona vita è un obbligo che ci farà sopportare male la nostra morte.
Cesare Pavese direbbe che va affrontata con amore, perché esso è l'anestetico che rende tutto meno doloroso.
Luciano De Crescenzo direbbe che la vita è divisa in tre fasi: rivoluzione, riflessione e televisione. Si comincia col voler cambiare il mondo e si finisce col cambiare i canali alla televisione.
Daniele Luttazzi direbbe che dovremmo anche ringraziare perché la vita è un attimo appena, altrimenti, sai quante persone dovremmo mandare a quel paese?
Nelson Mandela direbbe che la vita è composta da tanti impossibili passi che vengono, finalmente, compiuti.
E potrei continuare all'infinito ad elencare personaggi più o meno noti e il loro pensiero sull'esistenza comune. La verità resta una: nessuno conosce la verità. Nessuno sa in che modo va affrontata la vita. Esiste un solo modo per scoprirlo: vivere.
Da: Luigi Mattiello - "E poi smisi di morire"
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almanach-international · 10 months ago
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19 avril : le débarquement des 33 patriotes à l’origine de l’Uruguay
C’est une geste patriotique que l’Uruguay célèbre chaque 19 avril par un jour férié. Avant d’exister en tant qu’État, l’Uruguay a vu son territoire disputé par les Argentins, les Brésiliens et même les Anglais. En 1821, le pays a été annexé par le Brésil, sous le nom d'« État Cisplatino ». Le 19 avril 1825, à 23 h., un groupe de révolutionnaires uruguayens en exil dirigé par Juan Antonio Lavalleja,  traversait secrètement le fleuve Uruguay et débarquait sur la plage d'Agraciada. Ils étaient trente-trois. L’Uruguay avait constitué la province orientale de l’Argentine, si bien que ces patriotes, encouragés par l’Argentine, étaient appelés les Orientaux et ce jour férié commémore le Desembarco de los 33 Orientales.
Une fois sur l’autre rive du Rio de la Plata, ils plantèrent ce qui sera connu sous le nom de drapeau des 33 Orientaux et prêtèrent serment d'expulser le gouvernement brésilien d'Uruguay. Quatre mois plus tard, faute d’avoir réintégré le giron argentin, l'Uruguay déclarait officiellement son indépendance du Brésil, le 25 août 1825. Après 500 jours de combats (guerre Argentine-Brésil), le Brésil finira par reconnaître l'indépendance de l'Uruguay en 1828.
Des années plus tard, alors que l'État oriental de l'Uruguay devenait une nouvelle nation souveraine, sur ordre du gouverneur et capitaine général de l'État, le général de brigade Juan Antonio Lavalleja, le colonel de l'époque, Manuel Oribe, reçut l'ordre de préparer la « Liste officielle des 33 Orientales ». » de 1825, qui fut certifiée par le général Lavalleja le 28 juillet 1830.
Cette liste comprenait : le Colonel Don Juan Antonio Lavalleja, lieutenant-colonel Don Manuel Oribe ; les sergent-majors Don Pablo Zufriategui et Don Simón del Pino ; les Capitaines Don Manuel Lavalleja, Don Jacinto Trápani, Don Manuel Freire, Don Gregorio Sanabria, Don Santiago Gadea, Lieutenants Don Basilio Araujo, Manuel Menéndez, Enseigne Don Atanasio Sierra, Don Pantaleón Artigas ; Sergents Don Juan Spikerman, Don Andrés Areguat, Don Celedonio Rojas ; Cabos, Avelino Miranda, Agustín Velázquez ; le cadet Don Andrés Spikerman ; Soldats Ramón Ortiz, Juan Ortíz, Ignacio Nuñez, Francisco Lavalleja, Carmelo Colmán, Santiago Nevas, Juan Rosas, Juan Acosta, Luciano Romero, Ignacio Medina, Felipe Carapé, Baqueano Andrés Cheveste. Esclaves Joaquín Artigas et Dionisio Oribe'. (Ces deux derniers furent libérés par Lavalleja comme soldats, au quartier général de Barra del Pintado de la Florida, en juin 1825).
Un article de l'Almanach international des éditions BiblioMonde, 19 avril 2024
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cinquecolonnemagazine · 10 months ago
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Case di personaggi famosi da visitare
Più di 90 case di personaggi famosi sparse in tutta Italia aperte al pubblico. E' l'iniziativa organizzata dall'Associazione Nazionale Case della Memoria. La terza edizione delle Giornate nazionali delle case dei personaggi illustri si svolgerà oggi, 6 aprile, e domani. I visitatori potranno entrare nelle case in cui scrittori, musicisti, scienziati hanno vissuto anche solo parte della loro vita e scoprire il loro lato più intimo. Case di personaggi famosi: scrittori e poeti Se vi trovate nei pressi di Forlimpopoli, in provincia di Forlì-Cesena, non potete perdere Casa Artusi, sede dell'omonima Fondazione, un vero e proprio museo della cucina di casa. Pellegrino Artusi è il padre indiscusso della cucina moderna, il suo manuale "La Scienza in Cucina e l’Arte di Mangiar Bene" è presente ancora oggi nelle case degli italiani. Nella sua casa, un edificio di 2800 metri quadri ricavata dalla ristrutturazione del complesso monumentale della Chiesa dei Servi, trovano posto una scuola di cucina, una bottega, un ristorante ed enoteca. La casa di Tonino Guerra, a Pennabili in provincia di Rimini, è piena di cimeli di ogni tipo: un’antica chiave, uno scettro africano, un amuleto sciamano. Alle pareti si possono ammirare, accanto ai suoi pastelli e bozzetti, un disegno colorato di Wim Wenders, un acquarello di Michelangelo Antonioni, un De Chirico oltre a diverse opere di artisti russi. Le lettere di Pasolini, Natalia Ginzburg, Calvino, Fellini (solo per citarne alcuni) testimoniano la sua fortunata carriera di scrittore e di sceneggiatore. Politici e patrioti L’8 agosto 1867, la villa Tinti-Fabiani di Castelfiorentino, in provincia di Firenze, ospitò, anche se solo per una notte, il generale Giuseppe Garibaldi impegnato a raccogliere adesioni in Toscana in vista dell'imminente attacco allo Stato Pontificio. La villa conserva ancora la stanza in cui Garibaldi pernottò con gli arredi originali. A Ghirlaza, in provincia di Oristano, è possibile visitare la casa in cui Antonio Gramsci trascorse la sua infanzia e l'adolescenza. Acquistata dal PCI nel 1965, la casa è diventata il “Centro di documentazione e ricerca sull’opera gramsciana e sul movimento operaio”, un luogo che celebra la memoria dell'uomo, del politico, dell'ideologo, del suo pensiero e della sua opera nota in tutto il mondo. Papi , Santi e testimoni Tra le dimore visitabili in Sicilia vogliamo segnalarvi la casa di don Pino Puglisi e del giudice Rosario Livatino, entrambi beatificati dalla Chiesa. A Palermo, l'appartamento in cui don Puglisi visse dal 1969 al 1993 è diventata un Museo che testimonia la sua vita al servizio del prossimo e un centro di crescita spirituale. La casa del Giudice Rosario Livatino sita a Canicattì, in provincia di Agrigento, testimoniano la sua fede religiosa e la tempra morale. Valori che hanno segnato la sua carriera da magistrato fino alla morte avvenuta per mezzo della mafia. Cantanti e personaggi dello spettacolo Quasi vent'anni fa veniva realizza a Modena la Casa Museo Luciano Pavarotti. La villa in cui il maestro visse gli ultimi anni della sua vita conserva tutti gli oggetti a lui appartenuti e i ricordi legati alla sua carriera. Ambienti realizzati secondo le sue minuziose indicazioni che testimoniano perfettamente la sua personalità. La casa di campagna della famiglia Tognazzi a Velletri, invece, è la sede del Museo dedicato a Ugo Tognazzi. Un luogo dov'è possibile respirare aria di cinema grazie alla Fondazione dedicata all'attore romano simbolo indiscusso del cinema italiano. In copertina foto di Michele Bitetto su Unsplash Read the full article
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djs-party-edm-italia · 1 year ago
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Circus beatclub - Brescia, super weekend: 15/12 Beat Fever - Off Beat, 16/12 Tommaso Replica per Crush 17/12 Panorama con Albert Marzinotto
E' un weekend pieno di musica quello che inizia venerdì 15 dicembre e si conclude domenica 17 dicembre '23 a notte inoltrata al Circus beatclub - Brescia. Tre party, tre appuntamenti molto diversi tra loro.
Si parte venerdì 15 dicembre  con l'appuntamento Off Beat che per l'occasione diventa Beat Fever. In console e sul palco gli artisti della Circus family. Si continua a ballare sabato 16 dicembre '23 con l'evento Crush. Sul palco come special guest c'è Tommaso Replica, dj e producer capace di proporre sui social sorprendenti Mash Up decisamente emozionanti in cui mette insieme brani di artisti diversissimi tra loro: Pino Daniele, Geolier, Gigi D'Alessio, Rocco Hunt, Clementino, Luchè... senz'altro anche in console sa come far scatenare ogni pubblico. 
Il weekend di Circus beatclub - Brescia si chiude domenica 17 dicembre '23 con Panorama, party quest'anno musicato da un artista d'eccezione come Albert Marzinotto. E' un vero top dj italiano dal groove decisamente house. Atipico, divertente e spensierato, ecco come si descrive l'artista, nato a Venezia nel 1989. Nel 2015 vince il format TOP DJ andato in onda su Sky Uno, e questo gli permette di aumentare la sua popolarità e i suoi sostenitori, nello stesso anno realizza il suo primo singolo "Safe and Sound" dalle sonorità Deep/Tropical-House ed inizia a far ballare la gente in diversi luogo noti, come il Muretto di Jesolo, gli MTV Digital Days a Monza, la Praja di Gallipoli. Ha poi aperto più volte concerti di Jovanotti. Recentemente le sue tracce sono state suonate dai migliori dj della scena underground tra cui Loco Dice, Marco Carola, Nic Fanciulli, Luciano, Steve Lawler e molti altri. La sua musica è un equilibrio perfetto tra lo stile Old School rappresentato dai vinili assieme agli strumenti elettronici che utilizza ad ogni sua esibizione come computer, controller, Synth e Drum Machine.
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Circus beatclub - Brescia
Come ogni anno, ed è un vero record nel panorama italiano, anche per la stagione '23 - '24, Circus beatclub si rifà il look: alle pareti un color ghiaccio scuro perfetto per il futuro (e pure per il presente), impianto luci tutto nuovo, schermi e mirrorball che si muovono durante la serata, nuovi divani, nuova console a cui si accede in modo diverso... chi balla al Circus balla sempre nello stesso club, certo, ma proprio da questa stagione il club sarà sempre diverso grazie ad allestimenti, scenografie ed interventi particolare. 
Lo slogan mette energia: : "future is now", il futuro è adesso. Il ritmo del video disponibile sui social è forte ed elettronico, ma la voce che lo accompagna è calda, latina, come a mettere insieme la forza i suoni del futuro con la voglia di far tardi con il sorriso, con gli amici di sempre - è tutto visibile qui: Istagram.com/p/Cxa8uxktZYM/ -.
Il video che presenta la nuova stagione di Circus beatclub a Brescia in realtà inizia con il racconto di ciò che è stato: 25 anni di notti in via Dalmazia. Il locale infatti ha iniziato la sua lunga storia nel 1999. 25 anni di divertimento, dance, musica, show. Come scrive lo staff sui social, the Club is back. Con ben 4 serate molto diverse tra loro. 
Il giovedì è Rehab, con sonorità hip hop anche internazionali ed il ritmo di Jay K. La domenica Panorama porta in console per ogni serata un top dj italiano attivo in mezzo mondo che sarà resident di un appuntamento già molto atteso, dedicato ad un pubblico che si accontenta solo del meglio. Ecco poi il venerdì e il sabato, da sempre il cuore del divertimento pop al Circus beatclub, che è gestito anche in questa stagione '23 ' - '24 dal gruppo guidato da Antonio Gregori, lo stesso che ha portato al successo anche MOLO a Brescia, grande disco estiva ed il River a Soncino (Cremona), aperto tutto l'anno. Il venerdì al Circus è OffBeat, una notte dedicata a sonorità sempre diverse e scatenate, mentre il sabato è Crush, dedicato agli artisti della Circus Family: Toma e Brio alla voce, Dr.Space in console e tanti, tanti altri. 
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Circus beatclub Brescia
www.circusbeatclub.com [email protected] 
info +39 333 210 5400 (WhatsApp)
Via Dalmazia 127, 25125 Brescia
ingresso a pagamento con consumazione
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sounds-right · 1 year ago
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Circus beatclub - Brescia, super weekend: 15/12 Beat Fever - Off Beat, 16/12 Tommaso Replica per Crush 17/12 Panorama con Albert Marzinotto
E' un weekend pieno di musica quello che inizia venerdì 15 dicembre e si conclude domenica 17 dicembre '23 a notte inoltrata al Circus beatclub - Brescia. Tre party, tre appuntamenti molto diversi tra loro.
Si parte venerdì 15 dicembre  con l'appuntamento Off Beat che per l'occasione diventa Beat Fever. In console e sul palco gli artisti della Circus family. Si continua a ballare sabato 16 dicembre '23 con l'evento Crush. Sul palco come special guest c'è Tommaso Replica, dj e producer capace di proporre sui social sorprendenti Mash Up decisamente emozionanti in cui mette insieme brani di artisti diversissimi tra loro: Pino Daniele, Geolier, Gigi D'Alessio, Rocco Hunt, Clementino, Luchè... senz'altro anche in console sa come far scatenare ogni pubblico. 
Il weekend di Circus beatclub - Brescia si chiude domenica 17 dicembre '23 con Panorama, party quest'anno musicato da un artista d'eccezione come Albert Marzinotto. E' un vero top dj italiano dal groove decisamente house. Atipico, divertente e spensierato, ecco come si descrive l'artista, nato a Venezia nel 1989. Nel 2015 vince il format TOP DJ andato in onda su Sky Uno, e questo gli permette di aumentare la sua popolarità e i suoi sostenitori, nello stesso anno realizza il suo primo singolo "Safe and Sound" dalle sonorità Deep/Tropical-House ed inizia a far ballare la gente in diversi luogo noti, come il Muretto di Jesolo, gli MTV Digital Days a Monza, la Praja di Gallipoli. Ha poi aperto più volte concerti di Jovanotti. Recentemente le sue tracce sono state suonate dai migliori dj della scena underground tra cui Loco Dice, Marco Carola, Nic Fanciulli, Luciano, Steve Lawler e molti altri. La sua musica è un equilibrio perfetto tra lo stile Old School rappresentato dai vinili assieme agli strumenti elettronici che utilizza ad ogni sua esibizione come computer, controller, Synth e Drum Machine.
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Circus beatclub - Brescia
Come ogni anno, ed è un vero record nel panorama italiano, anche per la stagione '23 - '24, Circus beatclub si rifà il look: alle pareti un color ghiaccio scuro perfetto per il futuro (e pure per il presente), impianto luci tutto nuovo, schermi e mirrorball che si muovono durante la serata, nuovi divani, nuova console a cui si accede in modo diverso... chi balla al Circus balla sempre nello stesso club, certo, ma proprio da questa stagione il club sarà sempre diverso grazie ad allestimenti, scenografie ed interventi particolare. 
Lo slogan mette energia: : "future is now", il futuro è adesso. Il ritmo del video disponibile sui social è forte ed elettronico, ma la voce che lo accompagna è calda, latina, come a mettere insieme la forza i suoni del futuro con la voglia di far tardi con il sorriso, con gli amici di sempre - è tutto visibile qui: Istagram.com/p/Cxa8uxktZYM/ -.
Il video che presenta la nuova stagione di Circus beatclub a Brescia in realtà inizia con il racconto di ciò che è stato: 25 anni di notti in via Dalmazia. Il locale infatti ha iniziato la sua lunga storia nel 1999. 25 anni di divertimento, dance, musica, show. Come scrive lo staff sui social, the Club is back. Con ben 4 serate molto diverse tra loro. 
Il giovedì è Rehab, con sonorità hip hop anche internazionali ed il ritmo di Jay K. La domenica Panorama porta in console per ogni serata un top dj italiano attivo in mezzo mondo che sarà resident di un appuntamento già molto atteso, dedicato ad un pubblico che si accontenta solo del meglio. Ecco poi il venerdì e il sabato, da sempre il cuore del divertimento pop al Circus beatclub, che è gestito anche in questa stagione '23 ' - '24 dal gruppo guidato da Antonio Gregori, lo stesso che ha portato al successo anche MOLO a Brescia, grande disco estiva ed il River a Soncino (Cremona), aperto tutto l'anno. Il venerdì al Circus è OffBeat, una notte dedicata a sonorità sempre diverse e scatenate, mentre il sabato è Crush, dedicato agli artisti della Circus Family: Toma e Brio alla voce, Dr.Space in console e tanti, tanti altri. 
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Circus beatclub Brescia
www.circusbeatclub.com [email protected] 
info +39 333 210 5400 (WhatsApp)
Via Dalmazia 127, 25125 Brescia
ingresso a pagamento con consumazione
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