#Pierangelo Bertoli
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ninocom5786 · 4 months ago
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Affrontare
Rischiare
Agire colpo su colpo
Opporre resistenza
Osare
Rispondere
Ecco come ho affrontato e affronto i bulli e il bullismo. Sempre A MUSO DURO. Le maniere forti a volte servono, le parole sono inutili.
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somehow---here · 2 years ago
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Pierangelo Bertoli, I miei pensieri sono tutti lì, 1983
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visionairemagazine · 2 years ago
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ADDIO AD ALBERTO RADIUS, ARTISTA DI SPESSORE E UOMO DAL GRANDE CUORE.
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Alberto Radius ci ha lasciato questa mattina dopo una lunga malattia. Ne hanno dato la notizia la moglie Cristiana e il figlio Andrea che hanno dichiarato: “Ci lascia un grande vuoto, ma tutti noi porteremo per sempre la sua musica nel cuore”. Sono molti i messaggi postati sui social per ricordarlo. Produttore, chitarrista, ex Formula 3, collaboratore di Lucio Battisti, Radius è stato un innovatore nella storia del rock italiano. Amava sperimentare continuamente e aveva continuato ad esibirsi fino a pochi mesi fa, per amore della Musica. La sua ultima apparizione in televisione è stata da Serena Bortone su Rai1 dove, nonostante la malattia, ha imbracciato la sua fedele chitarra, incantando gli altri ospiti e i telespettatori. A Sanremo 2021, durante la serata dedicata alle cover, era salito sul palco insieme ai Coma Cose, regalando momenti di grande levatura musicale. Questo eterno ragazzo, nato a Roma, già da giovanissimo ‘on the road’, è stato uno dei più importanti chitarristi rock italiani. La sua è stata una lunga e prestigiosa carriera. E' nel suo Studio di via Capolago che il grande Franco Battiato registrò “La voce del padrone” e altri successi. Simbolo del prog rock, Alberto Radius ha lasciato delle indelebili impronte di stile, lavorando con molti Artisti del panorama musicale italiano. Come ha dichiarato il cantautore Roby Cantafio, Radius era un artista di spessore e un uomo dal grande cuore. Ogni chitarrista aveva da imparare qualcosa da lui. Era stato il fratello di Little Tony, Enrico Ciacci, a insegnargli a suonare la chitarra. Aveva appena 12 anni. Verso la fine degli anni cinquanta comincia ad esibirsi nelle sale da ballo con i White Booster e in seguito, per due anni, entra a far parte dell'orchestra di Mario Perrone. Dopo il servizio militare, suona con i fratelli Gigi e Franco Campanino nei club di molte città italiane e sarà proprio con i Campanino che aprirà nel 1965 alcune serate dell'Equipe 84. Trasferitosi a Milano, suona con gli inglesi Simon & Pennies per poi passare ai Quelli (la band che diventerà la Premiata Forneria Marconi). Insieme a Tony Cicco e Gabriele Lorenzi, fonda i Formula 3 che, dopo l'incontro con Lucio Battisti, debuttano con l'etichetta Numero Uno, fondata dal cantautore. Dopo due anni incide il primo album da solista e nel 1974, dopo lo scioglimento dei Formula 3, contribuisce a fondare la band Il Volo. La sua produzione discografica da solista conta vari album e lavori importanti come “Nel ghetto”. Parallelamente, inizia un'intensa carriera da session man che lo vede affiancare Lucio Battisti, Pierangelo Bertoli, Mino Di Martino, Marcella Bella, Goran Kuzminac, Cristiano Malgioglio, Franco Battiato e i vari artisti con cui ha lavorato il cantautore siciliano in quel periodo: Milva, Alice, Giusto Pio, Sibilla e Giuni Russo, di cui, a volte, è stato anche produttore.
"Eppur mi son scordato di te" è la canzone più famosa del repertorio dei Formula 3, ma noi non ci scorderemo mai di lui.
L’amico Gigi Cifarelli gli ha dedicato questo bellissimo e commovente scritto che voglio condividere con voi:
“Alberto mio caro sapevamo che la festa della Vita stava volgendo al termine. Abbiamo scherzato e riso insieme ancora tante volte lo scorso anno e resterai sempre nel mio cuore, come in quello di tanti altri per i quali eri la chitarra della Formula 3 e di Lucio Battisti, i nostri dell'infanzia. Ma quanto ti devo? E per fortuna te l'ho sempre detto e l'ho sempre detto a chiunque. Come dimenticare? Fu come in un sogno. Correva proprio lo stesso periodo dell'anno, febbraio/marzo 1985. una sera stavo suonando al Capolinea (la mia seconda casa) e ad un certo punto, in fondo la sala riconosco quel capoccione pieno di capelli irsuti che ti caratterizzavano e trasalii... È Alberto Radius... Che meraviglia il mio idolo da bambino... Mi affrettai a fare una pausa per raggiungerti sperando di poterti anche solo stringere la mano. Appena poggiai la chitarra  invece ti vidi partire per venirmi incontro, ero emozionato e sorpreso... Tesi le mia mano per stringere la tua e il mio desiderio era quello di esternarti il mio affetto e la mia gioia nel poterti conoscere, ma non mi facesti nemmeno iniziare. Partisti a cannone esordendo così: “Aoh!! Ma ma li mortacci tua! Ma d'addo vieni?? Da Marte? Maestrone (e mi ha poi sempre chiamato così) ... Anzi sai che famo? Domani devi da vení in via Capolago 5 a lo studio mio. Famo un ber Disco.” Me l'aveva detto Marco (E. Nobili), ma chi se lo aspettava? Non dormii la notte e alle 9, il giorno dopo, stavo da Te. Già scrivevo per Guitar Club e così conobbi direttamente il caro Marco e anche Giuni Russo, i tuoi cari amici, che adesso avrai raggiunto, e conobbi anche la cara Rossana Pasturenzi, tuttora una cara amica. Ci sedemmo, progettammo e in due settimane nacque "Coca&Rhum", il mio primo disco e la mia vera scrittura, da lì, grazie a tutto questo, partì una sequela di cose bellissime della mia Vita. Coca&Rhum fu disco dell'anno e io iniziai a essere votato nei referendum, vincendone tanti.  Ero un ragazzo ed ebbi tante gioie e tante gratificazioni. In questa foto c'è tutto l'affetto che provavi per me e che io ho sempre ricambiato. Senza di Te nulla sarebbe stato così e domani il mio concerto al Grace di Lodivecchio, vicino a San Colombano dove mi invitavi sempre e ci sono venuto troppo poco, sarà dedicato a Te, Alberto mio caro. Ti vorrò bene sempre... Saluta tutti quelli che abbiamo amato insieme. Hendrix su tutti.” ❤️Gg
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dudewayspecialfarewell · 1 year ago
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Potete usare questa giustificazione per non presentarvi ad una riunione di lavoro:
In mia assenza ascoltate la discografia di Pierangelo Bertoli
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sophiamcdougall · 6 months ago
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Oh is the videos-in-reblogs feature working again? Anyway I did another one. Pieroangelo Bertoli, the singer in the wheelchair, is singing in standard Italian. The others are singing in Sardinian, which is so different that I can only understand it with the aid of an Italian translation. When in English-language music have we ever had anything like this? When have we ever even had a hit single sung by an polio survivor artist in a wheelchair, just for starters? Let alone if it was half in, say, Welsh? When has as (marvellously) weird-looking a person as Andrea Parodi got to be any kind of star?
It's actually slightly chilling that Parodi sings "You're only 51," as that is the age at which he would die, 15 years after this performance. Pierangelo Bertoli, here 50, only lived to 59, too. Parodi has the most intensely joyous voice I think I've ever heard.
Just translated Colapesce and Dimartino's 'Musica Leggerissima' for no good reason.
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donaruz · 3 months ago
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"Io ho una cosa grande, lotto per la libertà".
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Oggi il cantautore Pierangelo Bertoli
avrebbe compiuto 82 anni.
(Sassuolo, 5 novembre 1942 – Modena, 7 ottobre 2002),
PIERANGELO BERTOLI
cantautore e interprete unico della musica popolare italiana. Uomo straordinario dentro e fuori dal palco, ha sempre raccontato nelle sue canzoni gli ultimi, gli emarginati, i lavoratori e i ribelli di ogni sorta.
Sempre in prima linea nell'impegno civile, sociale e politico, resta un punto di riferimento per tutti coloro che vogliono fare della musica uno strumento di lotta e di emancipazione collettiva.
Atlantide
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a--piedi--nudi · 2 months ago
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Ho raccolto l'energia necessaria per condividere con babbo l'addobbo dell'albero di natale; gli piace fare questa cosa, fin da piccolo è stato così, faceva anche un grande presepe. A me non interessa. In queste parole "a me non interessa" c'è tutto e niente. Tutto e niente. Non credo in dio, vorrei credere nell'uomo. Non ho studiato le religioni, non le pratico, di striscio m'appaiono tentativi tesi a salvarsi, mascherarsi, liberarsi, tentativi, palliativi. Gli esseri umani fanno fatica, soffrono, combattono e lo fanno spesso per la cosa sbagliata. Quest'anno abbiamo fatto quello grande, l'anno scorso no, papà era stato da poco operato e non se la sentiva. Io meno di lui, non l'ho assecondato. Abbiamo fatto quello grande e mamma non voleva perché lei è peggio di me. Ho portato giù un pezzo d'albero alla volta, lo abbiamo aperto bene, incastrato i pezzi, mamma con le mani nei capelli, cadono aghi di plastica dappertutto poi devo pulire e non ce la faccio con la schiena. Incastriamo tutto e allunghiamo bene i rami, recuperiamo le piccole pigne, mio padre da ordini bruschi, come se ogni mio movimento fosse un'idiozia, io rispondo a tono, sto facendo del mio meglio, guarda, ho fatto, e poi non è una gara, stiamo facendo un albero di natale, stiamo facendo una cosa assieme, non una gara. Si alzano i toni, urliamo un po', mia madre apre il sipario del dramma, ecco lo sapevo, per favore non fate così, non fate baruffa, io lo sapevo, ogni anno è la stessa cosa. Le rispondo che non si deve preoccupare, la nostra è solo una messa in scena. Ci scorniamo, alziamo la voce, esibiamo debolezze. In realtà il dramma è sempre dietro l'angolo. Guerra mentre si prepara l'albero di natale, è l'immagine perfetta del cortocircuito. Quest'anno ho deciso per sole luci bianche. Papà ha detto che a lui piacevano anche quelle colorate ma si è adeguato. Un bell'albero. Sotto un piccolo presepe di pasta di sale, molto vecchio, fatto da una zia. Papà, come mettiamo le luci io te nessuno mai...davvero, siamo la perfezione. Ride di gusto, ci crede, a me comunque piacevano anche quelle colorate. Accende la televisione, infastidito dalla musica, si guarda intorno ma da dove viene sta musica?
"Un giorno il denaro ha scoperto la guerra mondiale Ha dato il suo putrido segno all'istinto bestiale Ha ucciso, bruciato, distrutto in un triste rosario E tutta la terra si è avvolta di un nero sudario"
"Un'isola intera ha trovato nel mare una tomba"
"E presto la chiave nascosta di nuovi segreti Così copriranno di fango persino i pianeti Vorranno inquinare le stelle, la guerra tra i soli I crimini contro la vita li chiamano errori!"
Ogni anno se non ascolto Pierangelo Bertoli mentre faccio l'albero di natale non riesco a fare l'albero di natale.
Papà soffre. Mamma sadicamente ascolta in un misto di dolore e commozione.
"È nato, si dice, poi fu crocefisso (astro del ciel) Aveva diviso il mondo in due parti (pargol divin) E quelli che l'hanno trattato più male (mite agnello re–) Son quelli che hanno inventato il Natale"
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weirdesplinder · 5 days ago
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4 romanzi per entrare nel mood del Festival di Sanremo
IL FESTIVAL DEGLI DEI, di Marino Bartoletti
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Trama: Un evento così non si era mai visto: né si sarebbe più visto per l’Eternità. Il Grande Vecchio aveva sempre avuto una passione per la musica, ma nessuno avrebbe immaginato che potesse ideare uno spettacolo del genere. Ed ecco allora la versione paradisiaca del Festival di Sanremo, con tutte le leggende che vi avevano preso parte e che ora erano nel Luogo: da Mia Martini a Domenico Modugno, da Gabriella Ferri a Mino Reitano, da Umberto Bindi a Ivan Graziani, da Lucio Dalla a Rino Gaetano, da Little Tony a Giorgio Gaber, da Milva a Sergio Endrigo, da Giuni Russo a Enzo Jannacci, da Mango a Claudio Villa, da Pierangelo Bertoli a Toto Cutugno a tanti tanti altri. Chi avrebbe vinto il Festival degli dei?
La mia opinione: fa parte della serie iniziata con il libro La cena degli dei, romanzi con una trama quasi inesistente che è solo cornice per raccontare aneddoti e curiosità sulle vite di personaggi famosi, in questo caso di cantanti famosi. non è proprio un vero e propeio romanzo, ma un libro di curiosità.
IL BREVE MESTIERE DI VIVERE, di Adriano Morosetti
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Trama: Febbraio 1993. Sanremo si prepara a ospitare il Festival e tra i numerosi giornalisti giunti a seguire l’evento, c’è anche Arturo Ferretti, tornato nella sua città natale come inviato di una scalcinata rivista di gossip. In una città messa sottosopra da troupe televisive, cantanti famosi e feste esclusive, Ferretti si ritrova invischiato nella morte di Nino, un vecchio amico. Per la polizia è un semplice incidente, ma troppe cose non tornano. Cinico e disilluso, il giornalista vorrebbe solo strappare uno scoop e andarsene, ma sa che non può farlo: per scoprire la verità e uscirne vivo, dovrà imparare a fare i conti con i fantasmi del passato, perché, come canta Enrico Ruggeri sul palco dell’Ariston, “il breve mestiere di vivere è il solo mistero che c’è”.
La mia opinione: giallo ambientato a Sanremo durante il Festival della  anzone italiane, quasi una Sanremo noir, un'atmosfera che personalmente non avevo mai attribuito alla città dei fiori che nemmeno sembra lei.
INFINITA NOTTE, di Alessandro Zaccuri
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Trama: Ci si potrebbe identificare in Gualtiero Ricasoli, dirigente Rai temutissimo, eppure terrorizzato dall'idea che il figlio possa metterlo in imbarazzo. Oppure si potrebbe simpatizzare con il figlio, il rapper Gabo, che moltiplica provocazioni e colpi di scena, esibendosi in acrobazie urbane e nascondendosi sotto una girandola di pseudonimi. Però ci sono anche Francy e Vanessa, adolescenti giudiziose e bruttine scese dalla provincia per innamorarsi proprio di Gabo e della sua musica. E poi c'è Miles De Michele, il manager italoamericano che per la prima volta in vita sua si perde nei meandri della violenza e del desiderio a causa di Jeanne, la bellissima ragazza di Mauritius capace di incantarlo con l'accento francese e la competenza sul martirio di Giovanna d'Arco. Dietro Jeanne, però, c'è Viktor, faccendiere della nuova Russia, e dietro Viktor c'è Babushka, la grande vecchia nelle cui vene scorre il sangue di regine e imperatrici. Se ancora non bastasse, ci si potrebbe mettere al seguito di Raffaele Maria Ferri, diventato scrittore di successo lui, figlio di un tranviere - grazie a un libro sui tassinari romani: cooptato come autore al Festival di Sanremo, si trova a districarsi fra le richieste del Conduttore e le trame ordite da Miriam, "la Cascella", depositaria di ogni segreto dello show-biz.
DELITTO AL FESTIVAL DI SANREMO, di Achille Maccapani
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Trama: Sono le cinque di una domenica mattina. Il vicequestore di Sanremo Francesco Orengo è nel suo alloggio di servizio, in pieno riposo dopo un’intensa giornata lavorativa. Di colpo viene svegliato dal suo primo collaboratore, l’ispettore capo Dario Canevari: hanno trovato un cadavere nella toilette del teatro Ariston. L’omicidio è avvenuto poche ore prima, al termine della serata finale del Festival della Canzone Italiana presentata da Amadeus, con la partecipazione di Fiorello. Uno choc terribile per Sanremo: la capitale italiana della musica e del turismo, la città della Liguria più famosa in tutto il mondo. Per il commissario Orengo, tornato nel suo ponente ligure da poche settimane, dopo parecchi anni di esilio volontario tra la Lombardia e il Piemonte, è l’inizio di un turbine infernale. Al suo fianco, la squadra investigativa lavora a ritmo convulso, tra documenti raccolti, ricostruzioni del passato della vittima, un noto imprenditore nel settore delle calzature in provincia di Caserta, nonostante intoppi e boicottaggi, e numerosi risvolti nascosti che si agitano attorno a Sanremo e alla kermesse festivaliera. Ben presto, Orengo dovrà pure fare i conti con il suo difficile passato e un nemico che agisce per metterlo costantemente in difficoltà.
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arcipelagogoogle · 2 months ago
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Pierangelo Bertoli - Maddalena (live) 21/06/1984 ospite di Guccini
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❤️❤️❤️
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canesenzafissadimora · 4 months ago
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Eppure soffia
E l'acqua si riempie di schiuma, il cielo di fumi
La chimica lebbra distrugge la vita nei fiumi
Uccelli che volano a stento, malati di morte
Il freddo interesse alla vita ha sbarrato le porte
Un'isola intera ha trovato nel mare una tomba
Il falso progresso ha voluto provare una bomba
Poi pioggia che toglie la sete alla terra che è viva
Invece le porta la morte perché è radioattiva
Eppure il vento soffia ancora
Spruzza l'acqua alle navi sulla prora
E sussurra canzoni tra le foglie
E bacia i fiori, li bacia e non li coglie
Un giorno il denaro ha scoperto la guerra mondiale
Ha dato il suo putrido segno all'istinto bestiale
Ha ucciso, bruciato, distrutto in un triste rosario
E tutta la terra si è avvolta di un nero sudario
E presto la chiave nascosta di nuovi segreti
Così copriranno di fango persino i pianeti
Vorranno inquinare le stelle, la guerra tra i soli
I crimini contro la vita li chiamano errori
Eppure il vento soffia ancora
Spruzza l'acqua alle navi sulla prora
E sussurra canzoni tra le foglie
E bacia i fiori li bacia e non li coglie
Eppure sfiora le campagne
Accarezza sui fianchi le montagne
E scompiglia le donne fra i capelli
Corre a gara in volo con gli uccelli
Eppure il vento soffia ancora
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Pierangelo Bertoli
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unpensierorotondo · 6 months ago
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unaragazzadadifesa · 1 year ago
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Un'isola intera ha trovato nel mare una tomba
Il falso progresso ha voluto provare una bomba
Poi pioggia che toglie la sete alla terra che è viva
Invece le porta la morte perché è radioattiva
...
E presto la chiave nascosta di nuovi segreti
Così copriranno di fango persino i pianeti
Vorranno inquinare le stelle, la guerra tra i soli
I crimini contro la vita li chiamano errori
Eppure il vento soffia ancora
Spruzza l'acqua alle navi sulla prora
E sussurra canzoni tra le foglie
Bacia i fiori, li bacia e non li coglie
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alonewolfr · 1 year ago
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Le grandi solitudini ci fanno così ruvidi e staccano i telefoni, tu chiama col cuore se vuoi.
|| Pierangelo Bertoli
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giannilenox · 2 years ago
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Getta le tue reti
Buona pesca ci sarà
E canta le tue canzoni
Che burrasca calmerà
Pensa, pensa al tuo bambino
Al saluto che ti mandò
E tua moglie sveglia di buon mattino
Con Dio di te parlò
Con Dio di te parlò
Dimmi, dimmi, mio Signore
Dimmi che tornerà
L'uomo mio difendi dal mare
Dai pericoli che troverà
Troppo giovane son io
Ed il nero è un triste colore
La mia pelle bianca e profumata
Ha bisogno di carezze ancora
Ha bisogno di carezze ora
Pesca, forza, tira, pescatore
Pesca, non ti fermare
Poco pesce nella rete
Lunghi giorni in mezzo al mare
Mare che non t'ha mai dato tanto
Mare che fa bestemmiare
Quando la sua furia diventa grande
E la sua onda è un gigante
La sua onda è un gigante
Dimmi, dimmi, mio Signore
Dimmi se tornerà
Quell'uomo che sento meno mio
Ed un altro mi sorride già
Scaccialo dalla mia mente
Non indurmi nel peccato
Un brivido sento quando mi guarda
E una rosa egli m' ha dato
Una rosa lui m'ha dato
Rosa rossa pegno d'amore
Rosa rossa malaspina
Nel silenzio della notte ora
La mia bocca gli è vicina
No, per Dio, non farlo tornare
Dillo tu al mare
È troppo forte questa catena
Io non la voglio spezzare
Io non la voglio spezzare
Pesca, forza, tira, pescatore
Pesca non ti fermare
Anche quando l'onda ti solleva forte
E ti toglie dal tuo pensare
E ti spazza via come foglia al vento
Che vien voglia di lasciarsi andare
Più leggero nel suo abbraccio forte
Ma è così cattiva poi la morte
È così cattiva poi la morte
Dimmi, dimmi, mio Signore
Dimmi che tornerà
Quell'uomo che sento l'uomo mio
Quell'uomo che non saprà
Che non saprà di me
Di lui e delle sue promesse vane
Di una rosa rossa qui tra le mie dita
Di una storia nata già finita
Di una storia nata già finita
Pesca, forza, tira, pescatore
Pesca, non ti fermare
Poco pesce nella rete
Lunghi giorni in mezzo al mare
Mare che non t'ha mai dato tanto
Mare che fa bestemmiare
E si placa e tace senza resa
E ti aspetta per ricominciare
E ti aspetta per ricominciare
Pescatore
Brano di Pierangelo Bertoli
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sbagliomanonmollo · 2 years ago
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Ci lascia Alberto Radius, uno dei più grandi chitarristi italiani del rock progressivo. Celebre il suo rapporto con Lucio Battisti, Formula tre,(fondatore)Demetrio Stratos Pierangelo Bertoli Franco Battiato e tanti altri. Geniale chitarrista e interprete che ha fatto più belli e magici gli anni '70 della musica italiana.
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lexablackbird · 6 months ago
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So I was going to curate five tunes but then I noticed the rule was the first five songs on shuffle play. So:
Pinging the first five mutuals in my activity stream, but I'd love to hear from any of my mutuals, followers, or whomever stumbles on this post! @msbriket @mysteryoftheuniverse @aprillikesthings @silvermagpie0 @coonazz74
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Plus a special bonus video that was the first song I chose before realizing it was supposed to be the first five from random shuffle, Pierangelo Bertoli e Tazenda "Spunta la luna dal monte". This is a contrapuntal rendition of "Disamparados", a beautiful Sardinian song by Gino (aka Luigi) Marielli sung alongside with Italian lyrics by Pierangelo Bertoli. It placed 5th at Sanremo 1991, and I love it sooo much. The video below has the lyrics in both languages overlaid onscreen, which is great for a langblr girl like me so I can read along.
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Challenging you all!
Put your music library on shuffle, then list the first five songs that come up in a poll to let people vote for which one they like the most!
Then tag Tumblr friends to keep the game going!
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