Tumgik
#Nicoletta Marcialis
gregor-samsung · 3 years
Text
“ Quale è [...] lo stato della società in cui si trovano oggi gli Stati Uniti d'America? Una popolazione civile, ma sparsa su un territorio immenso e ancora vergine. Tutto è in movimento, e marcia rapidamente verso un miglioramento di tutte le cose. Ma questo movimento, a causa della grande disparità tra estensione del territorio e popolazione, è piuttosto fisico che morale. L'industria umana sembra assorbita dal desiderio di ricchezza; e non si pensa ancora a gioire delle proprie acquisizioni. Coloro che ricercano soltanto un'esistenza tranquilla e agiata, senza chiedere nulla agli uomini; coloro che vogliono sottrarsi a una oppressione non meritata; coloro infine che aspirano a un impiego redditizio della propria forza fisica, potranno facilmente realizzare negli Stati Uniti tutte le proprie speranze comportandosi bene e con sobrietà. Questo è il paese piú adatto per uomini sfortunati ma provvisti di mezzi di sostentamento, o per uomini senza ricchezze, ma laboriosi e temperanti. Passerà ancora molto tempo prima che questo paese diventi santuario delle scienze, delle belle arti, di quei piaceri intellettuali che fanno il fascino di una società. Stranieri che hanno effettuato un lungo soggiorno negli Stati Uniti hanno notato che gli Europei che vengono a visitarli, sia per curiosità o per un incarico pubblico, raramente si affezionano a questo paese, e sono di solito piuttosto impazienti di ripartire. È colpa degli americani, degli stranieri? Probabilmente gli uni e gli altri ne hanno una parte. Se gli americani sono, come li si accusa, egoisti o individualisti, si vedrà forse, esaminando la cosa piú da vicino, che gli Europei sono a loro volta in generale troppo esigenti. “
---------
Brano tratto da “Lo stato della società negli Stati Uniti d’America” resoconto del 1826 redatto dal diplomatico russo Petr Ivanovič Poletika raccolto in:
AA. VV., E i russi scoprirono l'America. Diari, memorie, testimonianze, a cura di Nicoletta Marcialis, Editori Riuniti (collana Albatros), 1989¹; pp. 157-58.
7 notes · View notes
gregor-samsung · 5 years
Quote
Da qualche tempo gli Stati Nord Americani attirano in Europa l'attenzione delle menti più curiose. La causa non va ricercata negli avvenimenti politici: l'America prosegue tranquilla il suo cammino, è sempre sicura e prospera, forte della pace assicuratale dalla sua posizione geografica, orgogliosa dei suoi ordinamenti. Ma alcune menti profonde recentemente si sono dedicate allo studio dei costumi e delle istituzioni americane, e le loro osservazioni hanno riaperto questioni che già da tempo si credevano risolte. Il rispetto per questo nuovo popolo e per la sua costituzione, frutto della più recente cultura, è stato fortemente scosso. Con stupore abbiamo visto la democrazia nel suo più ripugnante cinismo, nei suoi crudeli pregiudizi, nella sua intollerabile tirannide. Tutta la nobiltà, l'abnegazione, tutto ciò che esalta l'animo umano è soffocato da un implacabile egoismo e dalla passione per il benessere (comfort); una maggioranza che opprime sfacciatamente la società; la schiavitù dei negri che convive con l'istruzione e la libertà; la persecuzione della nobiltà in un popolo che non possiede aristocrazia; da parte degli elettori cupidigia e invidia; da parte dei governanti pavidità e opportunismo; il talento, per rispetto dell'uguaglianza, costretto ad un volontario ostracismo; il riccone che indossa una palandrana stracciata per non offendere sulla strada l'arrogante miseria che segretamente disprezza: questo è il quadro degli Stati Americani quale recentemente ci si è presentato. I rapporti degli Stati con le tribù indiane, gli antichi padroni della terra oggi abitata da oriundi europei, sono stati anch'essi sottoposti all'analisi rigorosa dei nuovi osservatori. Le evidenti ingiustizie, gli abusi e la disumanità del Congresso sono condannati con indignazione; comunque, in un modo o nell'altro, col ferro e col fuoco, col rhum e gli abusi, o con mezzi più etici, è certo che all'approssimarsi della civiltà la barbarie deve scomparire. Questa è una legge inesorabile. I superstiti degli antichi abitanti dell'America presto saranno completamente sterminati e le steppe sconfinate, i fiumi immensi, dove con le reti e le frecce si procuravano il cibo, si trasformeranno in terreni coltivati, ricoperti di alberi, e in porti commerciali, dove fumeranno i piroscafi e sventolerà la bandiera americana.
Brano di un articolo di A.S. Puškin pubblicato in Sovremennik (1836, n. 3, pp. 205-59) nel quale sono esposte le impressioni avute dalla lettura del celebre saggio di Tocqueville (De la démocratie en Amérique, 1835). Il testo, tradotto da Giuseppina Cavallo, è raccolto in:
AA.VV., E i russi scoprirono l' America. Diari, memorie, testimonianze, a cura di Nicoletta Marcialis, Editori Riuniti (collana Albatros), 1989¹; pp. 167-68.
19 notes · View notes