#Neologismos
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estefanyailen · 13 days ago
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- “Decir que alguien tiene un desorden equivale a la misma actitud que adoptamos al descubrir una avería en nuestro automóvil; ya no se trata de una excusa ni de compasión, sino de una exigencia de reparación a fin de reducir el desorden y adaptar socialmente al paciente”.
— "La representación social: fenómenos, concepto y teoria" - Denise Jodelet (P: 472).
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timriva-blog · 11 days ago
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Comment Hitler a fait de la langue nazie une arme politique
Pour persuader le peuple de la supériorité de son régime, Hitler a recouru à une novlangue répondant à des règles précises. Voici lesquelles. Écrit par Michel Feltin-Palas Les mots, parfois, deviennent des armes politiques. Les premiers à l’avoir compris sont sans doute les Révolutionnaires français, qui modifièrent les noms de lieux (Tremblay-le-Vicomte devint Tremblay-sans-Culottes) ; les…
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Actividad #4
"Tecnicismos y Neologismos" por Lluvia Dayana Vázquez Tobías
En el tema visto observamos los significados de Tecnicismos y Neologismos los cuales son:
Tecnicismos: Palabra que tiene un sentido preciso dentro de la jerga de una ciencia, un arte, una profesión o una actividad determinada.
Neologismos: Palabra o expresión de nueva creación en una lengua.
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Comentario: Gracias a este ejercicio, podré reconocer los tecnicismos y neologismos de un Texto
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antoniussoules · 3 months ago
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Miércoles, ombligo de semana de estresividad, dónde necesito un abrazo, un café y un billete de lotería, ya mañana vemos que pedo.. !!
Antonius Soules 💊
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parolerandagie · 2 years ago
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Neologismo
Nictonauta
Nìctonàuta s.m. [dal greco nyx (notte) e, sempre dal greco, nay´tes (navigante)] - chi naviga, realmente o metaforicamente o allegoricamente, nella notte, tanto in termini di vero e proprio muoversi e viaggiare (per mare, per una città, per un luogo, o verso una meta), quanto in termini di insonnia operosa (svolgendo un lavoro, o pensando, riflettendo, meditando), sia, questa insonnia, volontaria o meno. Caratterizza l’uso di questo sostantivo l’evidenza di un punto d’arrivo (manifesto o sottinteso), sia esso reale o geografico o semplicemente costituito da una decisione da prendere, o un ragionamento da compiere, o la comprensione di una situazione, o quantomeno sia evidente il tentativo di raggiungerlo.
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aitan · 7 months ago
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israleare (verbo)
1. Prendere qualcosa che non è tuo e poi far vedere che ti appartiene mentre fai la vittima.
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nofuckingbody · 1 year ago
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maybe if I read iracema I'll be fine
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michelenigrowordpresscom · 4 months ago
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"Carte nel buio", prefazione di Carla Malerba
versione pdf: “Carte nel buio”, prefazione di Carla Malerba Nell’ultima raccolta di Michele Nigro si definisce un percorso poetico sempre coerente alle sue precedenti scritture. Già in Pomeriggi perduti il lirismo dell’autore mi era apparso fortemente introspettivo, con richiami provenienti da conoscenze approfondite di grandi autori italiani e stranieri, ma soprattutto avevo scorto la pacata…
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canalmenorca · 1 year ago
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«Veroño»
Veranillo de San Miguel
https://www.canalmenorca.com/verono/
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terraernani · 1 year ago
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Mãe, vou vassourar a sala
A ideia para este artigo surgiu depois de ter ouvido uma criança dizer: “Mãe, vou vassourar a sala” e pretende mostrar que a criança, independentemente de escolarização formal, já tem o domínio das regras da língua que fala. Quando a criança disse à mãe que ia vassourar a sala, a palavra nova, criada por ela, foi formada por uma regra que ela internalizou a partir da observação de uma ocorrência…
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cromodinamica · 1 year ago
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Questo sito contiene la storia di "petaloso", di Matteo, il bambino che ha desiderato che diventasse una parola vera, e del tentativo di trasformare un errore in una storia a lieto fine.
Tutto comincia un giorno di Febbraio, un giorno normale, nella 3° C della scuola primaria O. Marchesi di Copparo, un piccolo paese in provincia di Ferrara.
Durante un esercizio in classe i bambini devono associare due aggettivi ad alcune parole date dalla Maestra Margherita, docente brillante, con il senso dell’umorismo ed il ciuffo sempre colorato.
Al piccolo Matteo, 8 anni, cercando le parole migliori per descrivere un fiore, viene in mente di scrivere: “profumato e petaloso”. Petaloso, per Matteo, un bimbo piuttosto sveglio appassionato di natura ed animali, vuol significare “con molti petali, pieno di petali”, o almeno per lui è un modo semplice e veloce per esprimere questo concetto.
La Maestra Margherita deve segnare l'errore ma, dimostrando con una piccola ricerca sul vocabolario che questa parola non esiste, completa il giudizio descrivendolo come “errore bello”, perché in effetti Matteo non ha fatto altro che applicare una regola grammaticale. I bambini non sono soddisfatti: la parola non c'è sul vocabolario, ma come fa un nuovo termine ad entrarvi? Matteo è convinto che se una cosa non c'è allora si può inventare! La maestra Margherita rimane al gioco e invita Matteo e la sua classe a scrivere una lettera all'Accademia della Crusca, l'istituto nazionale per la salvaguardia e lo studio della lingua italiana, per chiedere il riconoscimento della parola “Petaloso”. Detto e fatto…
Dopo solo 2 settimane, il 23 febbraio, arriva inaspettata la risposta dell’Accademia, che giudica la Parola ben formata e utilizzabile nella lingua Italiana, specificando però che, per entrare nel Dizionario, deve essere usata, diffusa e utilizzata da tante persone e il suo significato riconosciuto da tutti.
La risposta dell'Accademia sorprende tutti, compresa la Maestra, che pubblica la lettera su vari social network; in un attimo la parola "petaloso" diventa virale, fa il giro del Bel Paese e non solo, tutti i social, i giornali, le radio, le televisioni la rilanciano; l’Hashtag #Petaloso invade i social e in 24 ore, arrivano Tweet da migliaia di persone, tutte vicine alla storia di Matteo, tutte con l’intento di aiutarlo per fare entrare la sua nuova parola sul Dizionario.
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(Illustrazione: la Terra, circondata da tanti petali bianchi sorridenti, con uno stelo come un fiore. In alto a sinistra, un Sole antropomorfo. In basso, la scritta in corsivo "Petaloso".)
Ultimate Word Tournament!
estrelar (Portuguese) [is.tɾeˈla(ʁ)]   to cover with stars or to shape into a star.
petaloso (Italian) [pe.taˈlo.zo] provided with petals; full of petals.
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estefanyailen · 15 days ago
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“Ahora se preocupan menos del tener que del ser (...) más deseosos de consumir ocio que de acumular capital (...) han optado por la felicidad presente”.
— "La representación social: fenómenos, concepto y teoria" - Denise Jodelet (P: 471).
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timriva-blog · 13 days ago
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L’Étranger, La Honte... Ces classiques de la littérature sont désormais disponibles en créole
À l’occasion de la journée internationale du créole ce lundi seront publiées les premières traductions en créole réunionnais des œuvres littéraires d’Albert Camus et d’Annie Ernaux. La maison d’édition, Orphie, vient de publier une traduction en créole réunionnaise de L’Étranger d’Albert Camus. Bridgeman Images Écrit par Aliénor Vinçotte Chaque année depuis 1983, le 28 octobre, la culture et la…
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patrizio-ag · 2 years ago
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https://davventura.altervista.org/approfondimenti-dragonlance-in-italiano-e-altre-cose/ Nel #romanzo #IDraghidelCrepuscolodAutunno, #StefanoNegrini ebbe a che fare con il #neologismo «#Fewmaster»; lo lasciò non tradotto seppure è un termine inventato della lingua inglese con un senso comprensibile per un madrelingua, ma fu la scelta giusta, perché Fewmaster è parola che ha senso solo nel mondo di #Krynn, anzi, nel più ristretto ambito della gerarchia dell’#esercitodraconico… no!, delle armate dei #signorideidraghi. https://www.instagram.com/p/Cl9J3gbIcdh/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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aitan · 1 year ago
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* Parolitico © è un'invenzione linguistica di mia figlia Stefania, 11 anni. L'ho presa in prestito per portarla qua:
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crazy-so-na-sega · 27 days ago
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bulimofobia o distopie immaginarie
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Immaginiamo di coniare il neologismo bulimofobia. Bulimofobia, detestare la bulimia e bulimofilia , vorrebbe dire amare, e molto chi vomita.
Una sensazione inebriante e geniale, ottenuta senza danneggiare nessuno, a voi cosa vi cambia, una persona che vomita ha messo e tolto dal suo stomaco cibo pagato con i suoi soldi o con quelli dei genitori, sicuramente non della comunità. Peccato l’esofago e i denti che crollano, peccato le ossa che crollano, peccato che la psiche crolli e diventi sempre più dipendente dal vomito, migliaia e migliaia di calorie quotidianamente mangiate e vomitate.
Bulimofobia: la parola non esiste perché al momento la bulimia non ha valenza politica, le persone che vomitano non hanno ancora fatto i pride e non hanno arruolato il loro comportamento sotto l’egida dei diritti e la protezione dei partiti democratici.
Immaginiamo di vivere in una società dove la bulimofobia sia vietata, sia perseguita come il più grave dei reati. Immaginiamo che un gruppo di medici, medici un po’ particolari, per esempio medici che non facciano gastroscopie e non controllano gli esami del sangue, che quindi che non vedono la esofagite, il potassio troppo basso tipici del vomito involontario, diciamo degli psichiatri, dichiarino che
Esistono le “bulimiche” come categoria: mangiare e vomitare cioè non è un comportamento, ma una struttura, una maniera di essere, qualcosa che fa parte dell’identità.
Le bulimiche nascono bulimiche e muoiono bulimiche: essendo la bulimia un’identità, non accoglierle e rifiutarle è intollerante e malvagio.
Il vomito auto indotto una forma di normalità, lo dichiarino per votazione: è evidente che tutto questo non è scienza, ma anti scienza.
E ora immaginiamo che i medici che dichiarano i danni fisici e psichici e ricordino che è un comportamento reversibile siano perseguiti.
basta guardarsi intorno....🤔
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