#Narrativa Italiana.
Explore tagged Tumblr posts
Text
"Domino" di Riccardo Bruni: un intricato mistero tra affari loschi e segreti inconfessabili. Recensione di Alessandria today
Dante Baldini, tra investigazioni private e loschi intrighi nella Rocca Tirrenica
Dante Baldini, tra investigazioni private e loschi intrighi nella Rocca Tirrenica. Nel terzo capitolo della serie dedicata all’investigatore privato Dante Baldini, Riccardo Bruni ci porta in un giallo dai contorni oscuri, ambientato nel suggestivo scenario della Rocca Tirrenica. Il romanzo “Domino” prende il via con un mistero legato a una somma di denaro trovata dalla vedova Cristina Serpieri,…
#affari illeciti#Alfa 159#architetto Serpieri#Colpi di scena#complotti politici#costa toscana#Dante Baldini#Domino#filmati compromettenti#gialli italiani#giallo contemporaneo#Giallo Italiano#indagine investigativa#indagini calcistiche#indagini private#investigatore Dante Baldini#investigatore ex poliziotto#Investigatore privato#investigazioni criminali#investigazioni private#mistero#mistero nella costa toscana#narrativa contemporanea#Narrativa Italiana.#narrativa noir#noir italiano#ottobre caldo#Pedro Ramos Navarro#Riccardo Bruni#Rocca Tirrenica
0 notes
Text
Io conoscevo molta gente ma non amavo nessuno perché credevo di avere abbastanza esperienza per non illudermi sull'amore degli altri (Grazia Deledda, Il sigillo d'amore).
87 notes
·
View notes
Text
" «Tu, vieni con me!», intimò una guardia di sicurezza in borghese a mia madre. «Perché?». «Lo sai benissimo perché!». La trascinò per il braccio facendola sfilare lungo la coda infinita delle casse, i pantaloni di tre taglie più grandi, su cui inciampava a ripetizione per tenere il passo dell'uomo. Ci spintonò dentro a quello che sembrava più uno sgabuzzino che un ufficio. Il capo della sicurezza era già lì a darci il benvenuto, le sue lenti da vista appoggiate pigramente sulla testa grassa e pelata. «Mia mamma non ha fatto nulla. Perché ci avete portato qui?». La guardia che ci aveva trascinato nel cubicolo strappò la borsa dalle mani di mia madre. Lei oppose resistenza, ma lui la lanciò immediatamente al capo. Senza mai toglierci lo sguardo di dosso, il ciccione ne estrasse un tubetto di fondotinta già parzialmente rimosso dalla confezione di plastica. Ce lo sventolò sotto gli occhi con fare derisorio e schioccò la lingua per esprimere disapprovazione. La donna che mi aveva predicato l’onestà fino a vomitare, a quanto pare era una ladra. Peggio, aveva scelto di rubare il fondotinta più economico del negozio, neanche lontanamente vicino al suo colore, perché in Italia cosmetici per neri non esistevano. Ma i veri ladri erano loro.
Il nuovo centro commerciale aveva già risucchiato la vita delle maggiori attività indipendenti della valle. Ci erano riusciti esibendo la crème de la crème della cucina italiana: risotti scotti e patate troppo unte, verdure bagnate di sale e spruzzate di pesticidi insieme a banane più verdi delle lattughe. La rete di consegna del pane caldo fatto a mano collassò quasi subito. Per risparmiare pochi spiccioli, papà fu uno dei primi traditori a surgelare lotti di pane dal centro commerciale, per poi scongelarli giorno per giorno. Prima ci avventuravamo fino a Celadina per comprare la carne direttamente dal macellaio di fiducia, col grembiule sempre macchiato di sangue. Adesso caricavamo nel carrello polpette ibride e bistecche impanate precotte. Fu poi il turno della pizza. Quella calda e filante sfornata dal forno a legna del nostro pizzaiolo fu sostituita da quella congelata e smunta di una nota marca. E quel poco che avevamo risparmiato nell'affare del diabolico centro commerciale, lo perdevamo ogni volta che c’impilavamo mozzarella e prosciutto, nel tentativo di imbellire la pizza precotta e di renderla mangiabile. Il colosso aziendale aveva fatto piazza pulita, distruggendo quei piccoli riti quotidiani che tessevano la rete di un’intera comunità. Famiglie che facevano giornalmente avanti e indietro dalla lattaia, dal panettiere, in merceria, dal sarto, dal ciabattino. Scambiando due chiacchiere con Giulio, mentre suo figlio ci metteva una vita a tagliarti una fetta di salame. O facendo gossip con Marino, il sarto che non osava sollevare un ago prima di metterti un bel bricco di caffè sul fornello. Adesso se n’erano andati tutti, un’intera generazione di disoccupati. Le strade del centro divennero un deserto. Al loro posto, estranei monitoravano il nuovo centro commerciale attraverso telecamere di sicurezza. "
Marilena Umuhoza Delli, Negretta. Baci razzisti, Red Star Press (collana Tutte le strade), 2020. [ Libro elettronico ]
#Negretta. Baci razzisti#letture#immigrati#umiltà#razzismo#Marilena Umuhoza Delli#letteratura italiana contemporanea#discriminazione#Lombardia#narrativa#Bergamo#Italia#maleducazione#disprezzo#bambini#educazione#stranieri#citazioni letterarie#traumi#stigma#proletariato#ricordi d'infanzia#proletari#Rwanda#centro commerciale#intolleranza#anni '80#piccolo commercio#vita di provincia#madre e figlia
20 notes
·
View notes
Text
Ti ho amato al punto di non poter sopportare l’idea di ferirti pur essendo ferita, e amandoti ho amato i tuoi difetti, i tuoi errori, le tue bugie, le tue bruttezze, le tue contraddizioni, il tuo corpo. E forse il tuo carattere non mi piaceva, né il tuo modo di comportarti, però ti ho amato di un amore più forte del desiderio, più cieco della gelosia: a tal punto implacabile, a tal punto inguaribile, che ormai non potevo più concepire la vita senza te. Ne hai fatto parte quanto il mio respiro, le mie mani, il mio cervello e rinunciare a te è stato come rinunciare a me stessa, ai miei sogni, alle mie illusioni, alle mie speranze, alla vita.
#un uomo#Oriana Fallaci#Oriana Fallaci citazioni#citazioni#citazione#citazioni libri#citazione libro#narrativa italiana#scrittrici italiane#amare#amore
14 notes
·
View notes
Text
[Gli anni di Mara][Marco Barbieri Bottoni]
Scopri la verità nascosta dietro le pagine di un diario apparentemente innocuo. Una storia familiare che si trasforma in un thriller inaspettato, tra le pagine di un'agenda che rivela segreti inconfessabili
Una scoperta sconvolgente: il diario della madre svela una verità inaspettata Titolo: Gli anni di MaraScritto da: Marco Barbieri BottoniEdito da: PendragonAnno: 2024Pagine: 285ISBN: 9788833647241 La trama di Gli anni di Mara di Marco Barbieri Bottoni Leggere il diario della propria madre è come leggere una fiaba prima di addormentarsi e poi scoprire in sogno che era un thriller. È ciò che…
#2024#Fazi#fiction#gay#Giuseppina Oneto#Italia#LGBT#LGBTQ#LGBTQIA+#libri gay#Narrativa#narrativa italiana#Olga Dies Dreaming#Olga muore sognando#USA#Xochitl Gonzalez
2 notes
·
View notes
Text
(Da La bella estate)
Quando vide Guido l'ultima volta, la sera prima che partisse, Ginia sentí di colpo che far l'amore come piaceva a lui, era una cosa da morire, e rimase istupidita, tanto che Guido scostò la tenda per vederle la faccia, ma Ginia gli tenne le mani e non volle. Quando poi venne Rodrigues, e Ginia li lasciò a chiacchierare, allora capí che cosa voglia dire non essere sposati e non poter passare insieme giorno e notte. Scese la scala, sbalordita, e stavolta era convinta di non essere piú lei e che tutti se ne accorgessero. «È per questo», pensava, «che far l'amore è proibito, è per questo». E si chiedeva se anche Amelia, se anche Rosa, c'erano passate. Si vide nelle vetrine camminare come ubriaca, sentiva di essere un'altra da quell'immagine molle che passava come un'ombra. Adesso capiva perché tutte le attrici avevano quegli occhi sbattuti. Ma non doveva esser questo che lasciava incinte, perché le attrici non hanno bambini.
Appena Severino fu uscito, Ginia chiuse la porta e si spogliò davanti allo specchio. Si trovò sempre la stessa e le parve impossibile. Si sentiva la pelle come staccata dal corpo e ancora un resto di brividi freschi la correvano. Ma non era cambiata, era pallida e bianca come sempre. «Ci fosse Guido, mi vedrebbe», pensò in fretta, «lascerei che mi guardi. Gli direi che adesso sono davvero una donna».
2 notes
·
View notes
Text
ciao amici e amiche, cerco blog di scrittura e lettura e, se ci sono, anche dei gruppi di lettura - scrivetemi pure a riguardo, sarei felice di fare conoscenza 🪷🌈
#scrittura#scrittoreemergente#lettura#leggere fantasy#libro#gruppo telegram#gruppo tumblr#nuove conoscenze#narrativa italiana#fantascienza#fantasyitaliano#lista di lettura#lettureconsigliate#consigli di lettura#scrivere#scrivetemi#cerco compagnia#nuove amicizie#nuovi blog#recensioni#recensione libro#recensioni libri#recensione
4 notes
·
View notes
Text
A ciascuno il suo - L. Sciascia
Da qualche parte avevo letto che per riprendere a leggere consigliavano dei gialli. Casualmente un libro breve che avevo già in casa era proprio A ciascuno il suo.
Per quanto abbia apprezzato la storia e la prosa, non ho potuto fare altro che storcere il naso per quanto riguarda passaggi piuttosto frequenti che riguardano la descrizione delle donne. Alla fine del libro si comprende che la prospettiva è esclusivamente quella del protagonista (a mo' di Humbert Humbert), però rimane il fatto che sono piuttosto fastidiose e pesanti da leggere.
Del resto, esattamente come per L'affaire Moro, è molto interessante leggere la capacità analitiche dell'autore. Nulla è scontato, tutto è legato all'ambiente, alla situazione storica e, non da meno, alle propensioni dell'individuo. La prosa mi è piaciuta particolarmente perché non solo tende a riprendere il parlato, ma spesso riesce a sorprendere: a noi lettori capita spesso di anticipare la fine di una frase perché sappiamo già come si conclude. Con Sciascia succede pochissimo. E, ovviamente, questo è un punto a suo favore. Molto carino, a suo modo leggero e semplice da leggere.
5 notes
·
View notes
Text
Una ferita per riaprirsi prima si deve chiudere.
Antonio Manzini, Gli ultimi giorni di quiete
2 notes
·
View notes
Text
A dirla tutta, ho un cassetto ancora più angosciante, pieno di vestitini per neonati che mia madre compra per la mia futura prole, pur sapendo che non voglio avere figli.
-Non lo faccio per te, - mi dice, - lo faccio per i miei nipoti.
In compenso il corredo che mia nonna mi aveva messo da parte per il giorno in cui mi sarei sposata [...] e a cui mia madre si era fieramente ribellata ("Mia figlia si sceglierà da sola la biancheria che vuole!") è finito nelle sue mani, e così mentre lei dorme nelle lenzuola di lino ricamate con le mie iniziali, io mi crogiolo in un'indipendenza mai rivendicata fatta di cotone Ikea.
Mia madre tratta il proprio amore filiale come una conquista, l'affrancamento da una brutalità cieca e disperata. Mia nonna aveva provato ad abortirla ficcandosi una stampella nell'utero. Nei racconti di famiglia non ci sono altri dettagli sull'evento, a parte la tacita evidenza che qualcosa deve essere andato storto visto che mia madre è nata.
Veronica Raimo, Niente di vero
2 notes
·
View notes
Text
My favorite things va letto con più attenzione perché è pieno di riflessioni, metafore, similitudini e pensieri profondi attraverso i quali passa la definizione di ogni personaggio. E non piacerà a tutti, sia perché è difficile che qualcosa piaccia davvero a tutti sia perché quando un autore dà un ruolo così centrale ai suoi gusti musicali – spacciandoli per quelli del protagonista, forse – non vuole neanche piacere a tutti.
2 notes
·
View notes
Text
“La Vita” di Marcello Comitini: una poesia intensa che svela il dolore umano. Recensione di Alessandria today
Un viaggio lirico nell’animo umano, tra dolore, crudeltà e speranza, attraverso l’occhio poetico di Marcello Comitini.
Un viaggio lirico nell’animo umano, tra dolore, crudeltà e speranza, attraverso l’occhio poetico di Marcello Comitini. Nel suo componimento “La Vita”, Marcello Comitini esplora i sentimenti più profondi e universali dell’esperienza umana. Con una scrittura intensa e delicata, l’autore guida il lettore tra i simboli della fragilità e della resilienza, incarnati nei fiori colpiti dalla tempesta,…
#bellezza e crudeltà#crudeltà della vita#crudeltà nascosta#Dolore e speranza#Emozioni Umane#Eretica Edizioni#esistenza umana#fiori e resilienza#fiori nella poesia#forza poetica#fragilità umana#introspezione#introspezione umana#ipocrisia e dolore#ipocrisia sociale#La vita#lettura poetica#lettura riflessiva#Marcello Comitini#Marcello Comitini poeta#narrativa di Marcello Comitini#narrativa poetica#natura e condizione umana#poesia contemporanea#Poesia Intensa#poesia italiana#poesia italiana moderna#poesia metaforica#poesia simbolica#poesia sul dolore
2 notes
·
View notes
Text
Era fatto come i gatti, con cui si convive per decenni senza che mai vi consentano di penetrare la loro sacra pelle (Primo Levi, Il sistema periodico).
24 notes
·
View notes
Text
" C'è un momento nella storia di ogni famiglia in cui si appare felici a se stessi. Magari non lo si è affatto. Ma lo si porta scritto in faccia: io, famiglia da poco composta, sono nella mia pienezza e necessità, sono il cibo per l'occhio altrui, sono la carne terrena che imita la carne divina, sono la Famiglia nella sua beatitudine terrena. La si lascia stampata nelle fotografie questa felicità, sprizza dagli occhi, dai vestiti, dall'unità interna, da quel chiedersi, cercarsi, spingersi, annusarsi che abbiamo in comune con gli animali. Dopo, non si sa come, tutto si rompe, prende a sfaldarsi. La rosa ha dato il meglio di sè, ora perde i petali a uno a uno e assomiglia più a un dente cariato che a un fiore. L'odore è l'ultima cosa che se ne va; quel leggero sentore di carni addormentate, di fiati teneri e giovanissimi, quel profumo di necessità che costituisce la perfezione della famiglia nel suo nascere. È orribile trovarsi adulti, ormai usciti da quel paradiso dei sensi e degli odori, e capire di avere conservato quella felicità solo in qualche fotografia. Un singulto nel ritrovare nelle narici quegli odori di letti materni e sapere che sono persi per sempre. "
Dacia Maraini, Bagheria, (collana La scala), Milano, Rizzoli, 1993¹; pp. 101-102.
#Dacia Maraini#Bagheria#libri#letteratura italiana del XX secolo#romanzi#letture#letteratura degli anni '90#citazioni letterarie#narrativa italiana#Sicilia#relazioni familiari#padri e figli#passato#rimpianti#crescere#adultità#infanzia#famiglia#parenti#fotografie#felicità#odori#storie#Topazia Alliata#nostalgia#emozioni#sentimenti#lontananza#scrittrici#Fosco Maraini
10 notes
·
View notes
Text
Secondo me le persone non si siedono a caso sul treno. C’è chi cerca di sedersi sempre verso la destinazione e chi verso il punto di partenza. Chi guarda scorrere il paesaggio in avanti, chi indietro. Il primo è qualcuno che vuole andare dritto verso la sua meta, qualcuno che ha grandi sogni e progetti, qualcuno che non ha un passato in mezzo ai piedi che ancora lo trattiene, qualcuno che ha fretta di crescere e diventare grande; il secondo è qualcuno che ha qualcosa, là dietro, che ancora non si è messo a posto, qualcuno che vuole sempre capire tutto per bene e non si lascia mai scivolare addosso le cose, qualcuno che ha ricordi disseminati dietro di sé con cui ama crogiolarsi e tenersi compagnia.
#Enrico Galiano#Più forte di ogni addio#enrico galiano#più forte di ogni addio#narrativa#narrativa italiana#citazioni#citazione#citazioni libri#citazione libro#frasi#viaggio#treni#pensieri
7 notes
·
View notes
Text
[Tre notti][Vinicio Marchioni]
Tre notti: viaggio di un’adolescenza ribelle alla scoperta di sé e di un padre sconosciuto Titolo: Tre nottiScritto da: Vinicio MarchioniEdito da: RizzoliAnno: 2024Pagine: 288ISBN: 9788817188289 La trama di Tre notti di Vinicio Marchioni Periferia di Roma, venerdì 29 novembre 1991. Andrea ha quindici anni e sua madre lo accompagna per l’ultima volta a vedere il padre, o meglio ciò che resta di…
View On WordPress
#2024#fiction#gay#Italia#LGBT#LGBTQ#libri gay#Narrativa#narrativa italiana#Rizzoli#Roma#Tre notti#Vinicio Marchioni
2 notes
·
View notes