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UN LIBRO E UNA PHOTO
STORIA DI ROMA
#buonpranzo #pranzo #libro #letture #storiadiroma #luigi_pareti #paolo_brezzi
#photo #photoricordi #roma1974 #lungotevere #caneapasseggio #risobasmati #risottoconverdure #acquadifonte #salviamoilpianeta #dallapartedeibambini #noallamafia #stopomofobia #norazzismo #nocaporalato #nofemminicidi #stop_morti_lavoro #noalfascismo #antifascista
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21 luglio 2018
Saggezza è imparare. Imparare da amici e da nemici, da sorrisi e da lacrime, da vittorie e sconfitte: la Vita è una Scuola di cui l'Anima è allieva.
Un abbraccio <3 x 7
Adam
#adamkadmon #educare #evoluzione #positività #norazzismo #salvarevite
https://twitter.com/AdamKadmon7777/status/1020649556374163456
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🕯️GIORNATA DELLA MEMORIA In questa ricorrenza, vogliamo anche ricordare le tante persone che in quel periodo storico hanno rifiutato la logica dell'odio. Ci siano d'insegnamento! . #GiornatadellaMemoria #Olocausto #shoah #27gennaio #norazzismo #nofascismo #igeacentropromozionesalute #igeacps — view on Instagram https://ift.tt/JNaMRXT
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Posted @withregram • @soumi_diawara5 "Alle Olimpiadi di Città del Messico 1968, durante la cerimonia di premiazione dei 200 metri piani, gli atleti statunitensi Tommie Smith e John Carlos salgono sul podio con i pugni alzati, i guanti neri (simbolo del black power), i piedi scalzi (segno di povertà), la testa bassa e una collanina di piccole pietre al collo ("ogni pietra è un nero che si batteva per i diritti ed è stato linciato"). Un'immagine che passerà alla storia. Oggi nel campus della San Jose University, una statua ricorda quell'evento. Nel monumento non si trova una statua ma soltanto le orme di Peter Norman, l'atleta australiano che arrivò secondo: «Io sto con voi, datemi una coccarda e la indosserò durante la premiazione. In quel momento pensai di aver fatto la cosa più giusta, fu anche per me un giorno storico e non solo per la medaglia d’argento...». Quella coccarda l’aveva confezionata l’Olympic Project for Human Rights, un’organizzazione nata nel 1967 per protestare contro la segregazione razziale negli USA, che aveva chiesto agli atleti di appuntarsela al petto in segno di protesta. Le informazioni sui guanti invece sono discordanti: si narra che fu lo stesso Norman a prestarli ai due atleti neri che ne erano sprovvisti, oppure Smith che li prestò a Carlos; ad ogni modo, uno aveva il pugno destro e l'altro quello sinistro. Norman pagò a carissimo prezzo questo gesto, venne mobbizzato dall'intera federazione australiana di atletica e quasi sempre escluso dalle competizioni, a costo di non mandare nessuno." Quando fu progettato e presentato il progetto a Norman, disse di lasciare libero il suo posto per permettere a chiunque volesse salire sul podio e prendere una posizione. "Oggi vogliamo salire idealmente anche noi su quelle orme, per far nostra quella protesta per i diritti dei neri, ahimè così attuale..." Prendere una posizione è un atto di coraggio nonostante tutto. Abbiate il coraggio di prendere una posizione. #olimpiadi #norazzismo #razzismo #blacklivesmatters #italiangirl #calcio #europe #europei #italy🇮🇹 #italian https://www.instagram.com/p/CQknxS_r975/?utm_medium=tumblr
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C'è differenza tra opinione e crimine. Prova a cercare sul vocabolario magari aiuta #ilrazzismononèunopinione #lomofobianonèunopinione #ilbullismononèunopinione #noallediscriminazioni #discriminarenonèunopinione #lediversitàarricchiscono #norazzismo #inmyopinion (presso Finale Ligure) https://www.instagram.com/p/CQxfzacMRMA/?utm_medium=tumblr
#ilrazzismononèunopinione#lomofobianonèunopinione#ilbullismononèunopinione#noallediscriminazioni#discriminarenonèunopinione#lediversitàarricchiscono#norazzismo#inmyopinion
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Pace
Ciao a tutti ragazzi, come state?
Oggi volevo proporvi un’argomento un po’ diverso dal solito. Non volevo scrivere dei miei soliti pensieri, di ciò che accade nella mia vita, ma bensì cosa accade nel mondo. So benissimo che molti di voi abbiano già sentito parlare dell’ omicidio di Georg Floyd (non voglio annoiarvi rispiegandovi di nuovo l’accaduto, perché spero che voi tutti vi siate informati tramite i vari social che al giorno d’oggi abbiamo a disposizione.)
Volevo parlarvi di cosa ne penso io del razzismo. Prima di tutto premetto che io ho origini pugliesi, da parte di papà, ma sono sempre vissuta al Nord fin da quando sono nata, ho convissuto con bambini e adulti che facevano battutine offensive contro quelli del Sud. Una volta mi sono pure ritrovata a fare la bambina esclusa dalla classe perché avevo un papà che veniva da un’altra parte d’Italia. Tutto questo lo dico perché se abbiamo pregiudizi tra persone dello stesso stato, come pensate che il razzismo non ci sia contro persone di origini differenti dalle nostre? Ormai noi abbiamo uno stereotipo per ogni singola cosa, per come ci si bisogna vestire, per come bisogna parlare, per come bisogna portare i capelli e per altre mille cose inutili. Immaginate voi in che mondo viviamo, in un ondo in cui se non sei uguale a tutti gli altri non sei nessuno, in un mondo in cui se non si ha lo stesso colore di pelle allora una persona è inferiore ad un’altra, in un mondo che se non si fa una rivolta violenta o una manifestazione non si viene ascoltati. E voi pensate che le persone come Georg Floyd non avessero già cercato di farsi accettare, o non avessero già cercato di parlare della loro frustrazione? Per tutte le cose che devono subire ogni santo giorno, per tutte le minacce, le critiche, le brutte parole che le altre persone dicono nei loro confronti. Be sappiate che da quello che sto vedendo, quasi quasi mi viene da pensare che siamo noi, quelli con la carnagione chiara, che siamo sottomessi, e sapete da chi? Proprio da NOI STESSI. Con questo post voglio lanciarvi una proposta, se siete amanti della lettura, provate a leggere “Ricominciare da sé - Osho” visto che parla di come noi occidentali abbiamo uno stile di vita frenetico e di come questo stile di vita influenzi anche noi stessi.
Vi lascio il link del libro per chi fosse interessato:https://www.amazon.it/Ricominciare-sé-Osho/dp/8804586664/ref=sr_1_1?adgrpid=53382640515&dchild=1&gclid=CjwKCAjwt-L2BRA_EiwAacX32Ynb6xUAOgWPdoAX58zgw3aKc6WPxrpH2r692ZPAJUC0-HKH5XX_rhoCf8MQAvD_BwE&hvadid=255215599439&hvdev=c&hvlocphy=1008898&hvnetw=g&hvqmt=e&hvrand=1572754944013886994&hvtargid=kwd-312119547784&hydadcr=28402_1801116&keywords=ricominciare+da+se+osho&qid=1591299971&sr=8-1&tag=slhyin-21
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Nell’ultimo anno si è parlato di CPR ( Centri per i rimpatri) soltanto per sottolineare il “disagio” delle forze di polizia incaricate della sorveglianza, criminalizzare gli “ospiti” di queste strutture detentive, o per creare allarme ipotizzando una “regia esterna” delle numerose proteste che nei casi più gravi sono culminate con incendi e danneggiamenti. Mai un accenno alle condizioni disastrose delle strutture, all’abbattimento dei costi e quindi dei servizi di assistenza e consulenza garantiti dagli enti gestori, alla eterogeneità della popolazione detenuta, che per effetto del decreto sicurezza, poi convertito nella legge n.132 del 2018, annovera sempre più spesso richiedenti asilo denegati e soggetti vulnerabili rimasti privi di un permesso di soggiorno per la cancellazione della protezione umanitaria.
Di fronte ad una situazione che in passato era stata denunciata con interventi e Rapporti assai dettagliati, non è stata concessa alcuna possibilità di ingresso ai rappresentanti della società civile, come gli attivisti della Campagna LasciateCientrare, e sotto questo profilo l’avvicendamento al Viminale non ha cambiato nulla. Da ultimo questa “continuità” di governo della detenzione amministrativa è denunciata in un volume divulgativo edito dal settimanale Left dal titolo “Mai Più”. Anzi, si è puntato soltanto su comunicazioni propagandistiche per mettere in risalto un aumento irrisorio delle persone soggette al trattenimento amministrativo e quindi dei conseguenti rimpatri. Che comunque rimangono solo una frazione molto modesta dei casi di espulsione o respingimento per cui i questori dispongono l’accompagnamento forzato in frontiera, in assenza di qualsiasi possibilità di regolarizzazione successiva all’ingresso o al soggiorno irregolare. Soprattutto per coloro che provengono dal circuito carcerario, magari senza neppure avere riportato una condanna definitiva, il meccanismo delle espulsioni con accompagnamento forzato porta inesorabilmente al trattenimento nel CPR in tutti i casi in cui al momento della scarcerazione non siano ancora pronti i documenti necessari per il rimpatrio. E spesso si tratta di persone presenti in Italia da molti anni.
Dal CPR di Torino ( via Brunelleschi) al CPR di Ponte Galeria a Roma, fino ai CPR siciliani di Trapani (Milo) ancora lo scorso 3 gennaio e di Caltanissetta ( Pian del lago), oggi, non è passato mese senza che si registrassero proteste che in qualche caso si sono trasformate in gravi danneggiamenti delle strutture. Dopo queste proteste si è innescata una girandola di trasferimenti da un centro all’altro, su disposizione del ministero dell’interno, che hanno contribuito ad estendere a tutti i centri un clima di rivolta contro un regime detentivo e condizioni di trattenimento che si traducevano assai spesso in deprivazione totale della dignità della persona e dei suoi più elementari diritti fondamentali, dal diritto alla salute al diritto alla difesa. Il raddoppio dei termini di trattenimento amministrativo (da 90 a 180 giorni), previsto dal Decreto sicurezza 1 ( legge n.132 del 2018) ha contribuito ad elevare i livelli di tensione all’interno di queste strutture, da Torino a Caltanissetta, da Gradisca D’Isonzo a Lamezia,a Palazzo S.Gervasio, Bari, Brindisi,Lecce, Crotone, Milano, Modena, Bologna, anche se non ha inciso in misura significativa sul numero delle persone effettivamente rimpatriate. Nel corso degli anni sono stati diversi i casi in cui hanno perso la vita “per cause naturali”, persone migranti trattenute nei CPR in condizioni di privazione di una tempestiva assistenza.
Come riporta Mediterraneo Cronaca nella giornata di domenica 12 gennaio, si è verificata l’ennesima morte di un “ospite” trattenuto all’interno di un CPR, questa volta nel centro di Pian del lago a Caltanissetta. Anche in questo caso mancano notizie ufficiali, non si ha certezza sulle cause del decesso, né si conosce dove sia stata trasferita la salma del ragazzo, sembra un tunisino, che ha perso la vita, dopo essersi sentito male nei giorni precedenti, come sembra, ma dopo essere andato a letto “normalmente”, come ha subito precisato la questura di Caltanissetta.
Quello che è certo è che dopo questa ennesima morte all’interno di un centro di detenzione, è scoppiata una protesta che è culminata con l’incendio di alcune parti della struttura, un incendio poi sedato dall’intervento di due grossi mezzi dei vigili del fuoco. Non si conosce invece la sorte degli “ospiti” del centro di Pian del lago, che tra pochi giorni avrebbe comunque chiuso i battenti, per lavori di ristrutturazione che erano stati già appaltati. E’ del resto noto che la domenica è un giorno “particolare”, almeno per i migranti trattenuti di nazionalità tunisina, perché il lunedì ( ed il giovedì) si organizzano i voli di rimpatrio, e coloro che vengono imbarcati sugli aerei apprendono generalmente all’alba dello stesso giorno la notizia del proprio rimpatrio, anche in casi nei quali sono ancora pendenti ricorsi giurisdizionali contro l’espulsione o procedure per il riconoscimento della protezione umanitaria o internazionale. Si registrano anche casi di rimpatrio di richiedenti asilo per effetto della nuova prassi delle cd. “procedure accelerate in frontiera”, subito dopo gli sbarchi, e per l’adozione di una “lista di paesi terzi sicuri” che riduce la possibilità, per chi proviene da questi paesi, di trovare protezione in Italia.
Non vi sono ancora garanzie effettive che nel caso di rimpatri forzati effettuati verso paesi che hanno stipulato con l’Italia accordi bilaterali che prevedono procedure “semplificate”, come nel caso della Nigeria, siano effettivamente rispettati i diritti fondamentali della persona, come imporrebbe l’art. 19 del Testo Unico sull’immigrazione n.286/1998. Il Centro di permanenza per i rimpatri di Ponte Galeria è diventato uno snodo finale prima dell’imbarco da Roma.
Quanto continua a verificarsi all’interno dei centri di detenzione italiani , e da ultimo i fatti di Pian del lago a Caltanissetta, dimostrano una totale continuità nell’azione dei vertici del Viminale nella gestione del sistema dei rimpatri con accompagnamento forzato e dei centri di permanenza per i rimpatri (CPR) in particolare. Se è fallito il piano originario proposto dall’ex ministro dell’interno Minniti, che voleva aprire dieci nuovi CPR, si assiste al continuo peggioramento delle condizioni di trattenimento, tanto in quelli esistenti da tempo, quanto in quelli di più recente apertura o riconversione, come a Macomer, in Sardegna, di Gorizia in Friuli e di Trapani Milo in Sicilia.
Occorre intensificare le visite nei CPR del Garante nazionale per le persone private della libertà personale e restituire alle organizzazioni non governative, ed alle campagne come LasciateCientrare, la possibilità di svolgere attività di monitoraggio periodico per verificare che i diritti fondamentali delle persone trattenute non siano indebitamente negati, e che i rapporti di appalto siano conformi alle prescrizioni di legge ed ai capitolati predisposti dal ministero dell’interno.
Si tratta di verificare la conformità delle prassi attualmente applicate nella gestione dei CPR rispetto alle garanzie costituzionali (in particolare gli articoli 13, 24 e 32 Cost.) accordate a qualunque straniero presente in Italia, anche se si trova in condizione irregolare, come prescrive l’art. 2 del Testo Unico sull’immigrazione n.286/1998. Occorre ricostruire una rete sul territorio che possa verificare l’attuazione effettiva dei diritti di difesa ed il rispetto delle garanzie procedurali accordate agli “ospiti” dei CPR,
Occorre poi verificare la compatibilità delle modalità di trattenimento amministrativo in Italia con la direttiva europea 2008/115/CE ( Direttiva rimpatri) e con la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea, che richiama il divieto di trattamenti inumani o degradanti ( art. 4) già previsto dall’art. 3 della Convenzione Europea a salvaguarda dei diritti dell’Uomo.
Ribadiamo infine l’urgenza dell’abrogazione delle norme criminogene del “decreto sicurezza uno”, poi convertito nella legge 132 del 2018 che prolungano i termini del trattenimento amministrativo, lo estendono anche ai richiedenti asilo e cancellano la protezione umanitaria. Norme e prassi conseguenti che, se non interverrà una abrogazione da parte del Parlamento, occorrerà portare all’esame della Corte Costituzionale e degli organi della giustizia europea ed internazionale.
Fulvio Vassallo Paleologo
da Associazione Diritti e Frontiere – ADIF
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Mi rifiuto di accettare l’idea che l’umanità sia incatenata con nodi tragicamente indissolubili alla notte senza stelle del razzismo e della guerra al punto che l’alba luminosa della pace e della fratellanza non possa mai diventare realtà …. credo che la verità disarmata e l’amore incondizionato avranno l’ultima parola . (Martin Luther King)🌼🍀🌸🌹❤️🌍☘️☮️💖 #pieropelosphoto #canon #blacklivesmatter #norazzismo #peace&love https://www.instagram.com/p/CBIJ4KnlK8K/?igshid=j566hjcyeae2
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Vincenzo Mollica al Tg1 parla del nuovo singolo di @lucabarbarossa #MADUR feat. @mannarino #lucabarbarossa #mannarino #romaèdetutti #cantautore #roma #norazzismo #facciamorete #restiamoumani #producer #producerlife #musicproduction #recordingartist #canzoni https://www.instagram.com/p/BySdUt3onpp/?igshid=1vnzznn5psyi2
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siamo tutti diversi - 1
on est tous différents - 1
we are all different - 1
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PADRONE & SERVO
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Sedersi e riflettere 🙅♂️🙅♀️🌍 "Abbiamo imparato a volare come gli uccelli, a nuotare come i pesci ma non abbiamo imparato l'arte di vivere come fratelli" . #mlk #martinlutherking #blacklivesmatter #blackandwhite #novasiri #noracism #norazzismo #italy #italia #instagram #basilicata (presso Lungomare Di Nova Siri Marina) https://www.instagram.com/p/CgRFu84qVYP/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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In Francia, dopo gli attentati del 2015, Mounir, un intellettuale letterario parigino omosessuale di 40 anni di origine marocchina, vive in una situazione precaria. Si è appena trasferito in un appartamento in rue de Turenne. Madame Marty, anziana donna di 80 anni che vive al piano di sopra, lotta per sopravvivere in un minuscolo monolocale di 14 mq. L’amicizia tra questi due esclusi dalla Repubblica si intensifica fino al giorno in cui si trasforma in un incubo. Gli scontri tra i due si susseguono. Esasperata, Madame Marty chiama la polizia per far arrestare Mounir. Mescolando i suoi ricordi, i suoi pensieri, le sue riflessioni e i suoi slanci, Mounir ci presenta la sua infanzia in un quartiere marocchino, come ha vissuto la sua omosessualità, il suo esilio volontario, la solitudine degli invisibili. Una critica al razzismo e all’omofobia ben narrata, una lettura delirante che culmina in un finale inaspettato. ... #vertigo #funamboloedizioni #abdellahtaia #lavitalenta #norazzismo #noomofobia #editoriaindipendente #edicolaaldini #quartierenavilebologna #corticella #bolognina #bologna (presso Edicola Aldini) https://www.instagram.com/p/CUuBrOZMk44/?utm_medium=tumblr
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Posted @withrepost • @supercalifragilistiche Assassini! Il parlamento nero al servizio del governo fascio populista Salvini/Di Maio mentre il mare si riempie di morti approva l'infame decreto sicurezza che fa diventare il salvataggio in mare un reato! La maggior parte dei migranti naufragati proveniva dall'Eritrea e molti vengono da teatri di guerra in corso, Palestina, Sudan... Tra i morti ci sono donne e bambini". Assassini! Il parlamento nero al servizio del governo fasciopopulista Salvini/DiMaio mentre il mare si riempie di morti approva l'infame decreto sicurezza che fa diventare il salvataggio in mare un reato! MFPR #indivisibili #norazzismo #antifa #salvinimerda #nodecretosicurezzabis https://www.instagram.com/p/B0aQUTQCTam/?igshid=1rp5riejzdn1w
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Pagine buie... Reposted from @focus_history 🇮🇹 14 Luglio 1938: Il governo fascista fa pubblicare uno studio in cui si afferma l'esistenza della razza pura italiana alla quale gli ebrei non appartengono. Il documento diffuso sul Giornale d'Italia con il titolo: "Il fascismo e i problemi della razza" diventa il "Manifesto della razza" italiano. 🇬🇧 July 14, 1938: The fascist government publishes a study which affirms the existence of the pure Italian race to which the Jews do not belong. The document published in the Giornale d'Italia with the title: "Il fascismo e i problemi della razza" becomes the Italian "Manifesto della razza". #rome #dittatura #duce #history #fascismo #information #school #razzismo #cultury #racism #norazzismo #focushistory https://www.instagram.com/p/CRUAMkhrw2E/?utm_medium=tumblr
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