#Morti 12 luglio
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perfettamentechic · 1 year ago
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12 luglio … ricordiamo …
12 luglio … ricordiamo … #semprevivineiricordi #nomidaricordare #personaggiimportanti #perfettamentechic
2022: Tony Binarelli, pseudonimo di Antonio Binarelli, illusionista e personaggio televisivo italiano. Nel 1972 approda in televisione, come professionista. Proprio in televisione ha recitato nella parte di sé stesso nelle due puntate dello sceneggiato Rai del 1972 Serata al Gatto Nero. Consulente per il Teatro Sistina di Roma per molte produzioni teatrali, nel corso della sua carriera ha…
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gregor-samsung · 1 year ago
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“ Attilio ed Emilio Bandiera erano figlioli di un contrammiraglio della marina austriaca, di cui essi stessi facevano parte, l'uno come alfiere di vascello e l'altro come alfiere di fregata. Non volendo servire l'Austria, dopo aver preso parte ad alcuni moti rivoluzionari, essi si erano ricoverati a Corfù. E in quel contatto con altri esuli in terra straniera; in quel comunicarsi continuo di aspirazioni e di speranze, più rincresceva loro l'inedia che l'esilio. Ond'è che decisero una spedizione arditissima, quasi folle per ardimento. Insieme a Ricciotti, a Moro e a pochi audacissimi, pensarono di compiere uno sbarco sulle coste di Calabria. Ivi avrebbero cercato di far rivoltare le popolazioni calabresi e, se fossero riesciti, di mettere in fiamme tutto il regno di Napoli. Nel 1844, nella notte dal 12 al 13 giugno, i due fratelli Bandiera partirono per la spiaggia calabrese. Era in essi presentimento di morte. Quasi al momento di partire Nicola Ricciotti ed Emilio Bandiera così scrivevano a Garibaldi: « Se soccomberemo, dite ai nostri concittadini che imitino l'esempio, poiché la vita ci venne data per utilmente impiegarla; e la causa per la quale avremo combattuto e saremo morti, è la più pura, la più santa che mai abbia scaldato i petti degli uomini; essa è quella della libertà, della eguaglianza, della umanità, dell'indipendenza, dell'unità d'Italia ». Erano buoni e sinceri: aveano soprattutto la giovanile ingenuità senza di che non è possibile compiere né tentare imprese come quella cui essi si avventuravano. La sera del 16 giugno il piccolo drappello sbarcò sulla costa calabrese, alla foce del fiume Nebo. Il luogo dello sbarco era tristissimo: ma la terra d'Italia parve a essi sacra e la baciarono all'arrivo. Il piccolo drappello, mal guidato, inesperto dei luoghi, aveva anche nel suo seno chi dovea tradirlo. Gli esuli speravano di trovare al loro arrivo popolazioni desiderose di rivolte: e trovarono l'ostilità e la indifferenza. Nella valle di San Giovanni in Fiore — paese già sacro alla leggenda religiosa — circuiti da soldati del re, dopo disperata lotta in cui parecchi morirono, dovettero arrendersi. Un mese dopo, i due fratelli Bandiera furono fucilati, il 25 luglio, in quella stessa terra da cui avevano sperato partisse il segnale della rivolta. Mai nessuna morte fu più compianta della loro. Erano giovani, ricchi, di alto casato: avevano rinunziato con serenità superumana a tutte le gioie della vita. Aveano tutte le qualità per destare negli animi il compianto, e la loro morte fu una delle cose che più nocquero a Ferdinando II. “
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Brano tratto dal saggio breve Eroi (1898) raccolto in:
Francesco Saverio Nitti, Eroi e briganti, Edizioni Osanna (collana Biblioteca Federiciana n° 3), Venosa (PZ), 1987¹; pp. 18-19.
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m2024a · 3 months ago
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Incidente sulla statale del Brennero, scontro tra auto e camion: due morti PESCANTINA (VERONA) - Due persone sono morte e una è rimasta ferita in un incidente avvenuto stamani, 27 luglio, alle ore 6.30 lungo la Strada statale 12 del Brennero, a Pescantina, in provincia di Verona. Le vittime sono un 25enne di Colognola ai Colli e una 45enne di San Pietro in Cariano. L'incidente Secondo quanto si è appreso, si è trattato di uno scontro fra un'automobile e un camion. Sul posto sono intervenuti gli operatori del Suem 118 con tre mezzi, assieme alla polizia Stradale e ai vigili del fuoco. La persona rimasta ferita è stata portata in codice verde all'Ospedale di Negrar di Valpolicella. Per le altre due non c'era nulla da fare, i sanitari hanno potuto solo constatarne la morte. Statale chiusa A causa dell'incidente la statale è stata temporaneamente chiusa in entrambe le direzioni di marcia. Sul posto sono presenti le squadre Anas e le forze dell'ordine per chiarire la dinamica del sinistro, per la gestione del traffico in piena sicurezza e per consentire il ripristino della regolare viabilità nel più breve tempo possibile.
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staipa · 4 months ago
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Un nuovo post è stato pubblicato su https://www.staipa.it/blog/julian-assange-e-wikileaks-tra-liberta-di-stampa-e-sicurezza-nazionale/?feed_id=1579&_unique_id=6697a149abce7 %TITLE% Julian Assange, il controverso fondatore di WikiLeaks, è una delle figure più polarizzanti e discusse del nostro tempo. Nato a Townsville, in Australia, il 3 luglio 1971, Assange ha mostrato fin da giovane un talento innato per l'informatica. Con il soprannome di "Mendax", ha hackerato numerosi sistemi di sicurezza, tra cui quelli della NASA e del Pentagono. Tuttavia, è stato con la creazione di WikiLeaks nel 2006 che Assange ha scosso il mondo e di è ritagliato un ruolo nella storia. WikiLeaks è una fondazione nata con l'intento di creare una piattaforma per la pubblicazione di documenti riservati e sensibili, senza filtri editoriali, consentendo al pubblico dei cittadini comuni di accedere direttamente a quelle informazioni in maniera gratuita. Il primo grande colpo mediatico è avvenuto nel 2010, quando WikiLeaks ha pubblicato una serie di documenti forniti da Chelsea Manning, un'analista dell'esercito statunitense. Questi documenti includevano video di attacchi aerei in Iraq, inclusi episodi in cui civili e giornalisti furono colpiti da elicotteri Apache, migliaia di rapporti segreti su operazioni militari nella guerra in Afghanistan, documenti che mostrano torture, morti civili e altre violazioni nella guerra in Iraq e migliaia di cablogrammi diplomatici del Dipartimento di Stato USA, rivelando comunicazioni riservate su varie questioni globali. La pubblicazione ha suscitato fin da subito un dibattito mondiale ancora aperto: Assange è stato osannato da alcuni come un eroe della trasparenza e criticato aspramente da altri come una minaccia alla sicurezza nazionale. Successivamente WikiLeaks ha pubblicato una serie di documenti importanti, tra cui: The Guantánamo Files (2011): Documenti su 779 detenuti di Guantánamo Bay. Rivelazioni sulle condizioni di detenzione, sulle accuse e sulle valutazioni di rischio. Informazioni su molti detenuti ritenuti innocenti o di basso rischio ma ancora detenuti. Syria Files (2012): Oltre due milioni di e-mail provenienti da personalità politiche, aziende e istituzioni siriane. Dettagli sulla struttura del potere siriano e sulle operazioni di aziende internazionali in Siria. Comunicazioni che mostrano la repressione del governo siriano e il controllo dei media. TPP (Trans-Pacific Partnership) Documents (2013): Testi segreti dei negoziati del TPP, un accordo commerciale tra 12 paesi. Rivelazioni sulle disposizioni che potrebbero influenzare i diritti dei lavoratori, l'ambiente e l'accesso ai farmaci. Critiche sulla segretezza delle trattative e sull'influenza delle grandi aziende. Hillary Clinton Emails (2016): E-mail sottratte dal Comitato Nazionale Democratico (DNC) e dalla campagna di Hillary Clinton. Rivelazioni su strategie elettorali, discorsi privati a Wall Street e influenze interne nel DNC. Contribuzione alle accuse di favoritismo del DNC verso Clinton a scapito di Bernie Sanders. Vault 7 (2017): Documenti sulla CIA riguardanti strumenti di hacking e cyber-spionaggio. Informazioni su software e exploit usati per sorvegliare smartphone, computer e smart TV. Dettagli sull'arsenale di cyber-armi della CIA e su vulnerabilità non rivelate al pubblico. Nel frattempo nel 2012 la vita di Assange ha preso una piega drammatica, quando si è rifugiato nell'ambasciata ecuadoriana a Londra per evitare l'estradizione in Svezia, dove era ricercato per accuse di reati sessuali. Anche se queste accuse sono state successivamente archiviate, il timore di Assange era di essere estradato negli Stati Uniti, dove avrebbe potuto affrontare gravi accuse relative alla pubblicazione di documenti riservati. Assange è rimasto nell'ambasciata per quasi sette anni, vivendo in uno spazio ristretto e sotto costante sorveglianza ma WikiLeaks nel frattempo continuava a raccogliere documenti e a pubblicarli. Nel 2019, la
polizia britannica ha arrestato Assange all'interno dell'ambasciata ecuadoriana, portando a un nuovo capitolo nella sua lunga battaglia legale. Negli Stati Uniti, Assange rischia una lunga pena detentiva sotto l'Espionage Act, una legge controversa che molti ritengono sia stata applicata in modo troppo ampio per reprimere il giornalismo investigativo. La sua estradizione ha sollevato ulteriori questioni sulla libertà di stampa e sui diritti umani, dividendo ulteriormente l'opinione pubblica. Il caso di Assange ha portato alla luce le tensioni tra il diritto del pubblico di essere informato e la necessità di proteggere la sicurezza nazionale. Le pubblicazioni di WikiLeaks hanno rivelato informazioni cruciali su operazioni militari, scandali politici e segreti aziendali, ma hanno anche messo a rischio la vita di individui coinvolti e compromesso operazioni di intelligence. Questa dicotomia riflette la complessità del ruolo di Assange: un eroe della trasparenza per alcuni, un traditore per altri. Da un lato, la libertà di cronaca è un principio cardine delle democrazie moderne. I giornalisti devono poter lavorare senza timori di censura o ritorsioni, per garantire che i cittadini siano informati e possano partecipare attivamente alla vita politica. La trasparenza è essenziale per smascherare la corruzione, le ingiustizie e gli abusi di potere. WikiLeaks, sotto la guida di Assange, ha portato alla luce numerose informazioni che altrimenti sarebbero rimaste nascoste, contribuendo a una maggiore consapevolezza pubblica. Dall'altro lato, la sicurezza dello stato non può essere ignorata. La divulgazione di informazioni sensibili può compromettere operazioni militari, mettere a rischio vite umane e minare la stabilità politica. La pubblicazione di documenti riservati senza alcun filtro può avere conseguenze impreviste e potenzialmente disastrose. Gli stati hanno il diritto e il dovere di proteggere i loro cittadini e le loro istituzioni da minacce interne ed esterne. Il caso Assange è quindi emblematico delle sfide che la società moderna deve affrontare. La sua vicenda evidenzia l'importanza di trovare un equilibrio tra la necessità di trasparenza e quella di sicurezza. Questo equilibrio non è facile da raggiungere e richiede un costante dialogo tra giornalisti, legislatori e cittadini. La storia di Assange continua a evolversi e il suo impatto sul dibattito globale sulla libertà di stampa e la sicurezza nazionale rimane significativo. La sua figura, controversa e carismatica, ha acceso un dibattito che non si spegnerà presto e che continuerà a influenzare il modo in cui percepiamo il ruolo della stampa e la natura della trasparenza in una società libera. Di pochi giorni fa è la notizia che grazie a un accordo con gli Stati Uniti avrà la possibilità di tornare libero in Australia dopo la decisione degli Stati Uniti di offrire un patteggiamento che avrebbe ridotto le accuse contro Assange, portandolo ad accettare l'accordo per evitare una lunga pena detentiva. Da qui in poi c'è solo da immaginare quali eventi devono ancora accadere, ma di sicuro il dibattito creato da Assange e la sua WikiLeaks continuerà ancora a lungo.
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lamilanomagazine · 4 months ago
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Agrigento, tre migranti morti durante la traversata: fermati due scafisti
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Agrigento, tre migranti morti durante la traversata: fermati due scafisti La Polizia di Stato di Agrigento ha dato esecuzione ad un provvedimento di fermo di indiziato di delitto emesso dalla Procura della Repubblica di Agrigento nei confronti di 2 soggetti, rispettivamente di nazionalità egiziana e siriana, sbarcati a Lampedusa lo scorso 7 luglio. I due fermati sono ritenuti responsabili del reato di cui all'art. 12 bis d.lgs.... Leggi articolo completo su La Milano Read the full article
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giancarlonicoli · 4 months ago
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27 giu 2024 10:51
"SU USTICA MANCA LA VERITÀ, CHIEDIAMO COLLABORAZIONE AI PAESI AMICI” – IL MESSAGGIO DI SERGIO MATTARELLA PER L’ANNIVERSARIO DELLA STRAGE DEL DC9 ITAVIA: 44 ANNI FA, L’AEREO BOLOGNA-PALERMO FU ABBATTUTO E LE 81 PERSONE A BORDO RIMASERO UCCISE – I MISTERI E LE OMBRE SULLE RESPONSABILITÀ FRANCESI: DUE SETTIMANE DOPO I FATTI, SANDRO PERTINI AFFRONTÒ A MUSO DURO VALERY GISCARD D’ESTAING: “DOVREBBERO CHIEDERSI PERCHÉ MAI SIA STATA SCELTA L’ITALIA COME BERSAGLIO…” -
USTICA: MATTARELLA, MANCA LA VERITÀ,PAESI AMICI COLLABORINO +
(ANSA) - Nel cielo di Ustica, 44 anni or sono, si compì una strage di dimensioni immani. Rimasero uccise tutte le 81 persone a bordo del DC9 in volo da Bologna a Palermo. La Repubblica fu profondamente segnata da quella tragedia, che resta una ferita aperta anche perché una piena verità ancora manca e ciò contrasta con il bisogno di giustizia che alimenta la vita democratica".
Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione del 44/mo anniversario della strage di Ustica. "La Repubblica non si stancherà di continuare a cercare e chiedere collaborazione anche ai Paesi amici per ricomporre pienamente quel che avvenne".
LE OMBRE FRANCESI SUL CIELO DI USTICA: LA STRAGE 44 ANNI FA
Estratto dell’articolo di Daria Lucca e Paolo Miggiano per “il manifesto”
È il 12 luglio del 1980. Due settimane prima un Dc9 Itavia da Bologna a Palermo, con ottantun civili a bordo, è stato abbattuto nel cielo di Ustica. Pochi giorni più tardi, a metà luglio, un Mig-23 libico precipiterà sui monti della Sila. Tre settimane dopo, il 2 agosto, una bomba abbatterà l’intera ala sinistra della stazione di Bologna, causando ottantacinque morti e oltre duecento feriti.
Ma è ancora il 12 luglio 1980 e Sandro Pertini, presidente della Repubblica italiana è in vacanza sui monti di Entreves, in Val d’Aosta. Va a mangiare in un ristorante frequentato anche, tre volte l’anno, dal presidente francese Valéry Giscard D’Estaing. Pertini è attorniato dalla gente del posto, che ha paura e chiede se la minaccia di terrore e guerra finirà.
«Non sono qui per predire il futuro», risponde il presidente, ma prosegue: «Noi abbiamo il terrorismo e certi governanti stranieri che guardano con disdegno all’Italia… dovrebbero chiedersi perché mai sia stata scelta l’Italia come bersaglio… l’Italia è un ponte democratico che unisce l’Europa all’Africa e al Medio Oriente. Se, per dannata ipotesi, questo ponte democratico saltasse, ci sarebbero gravi conseguenze: lo sconvolgimento degli equilibri nel bacino del Mediterraneo e un pericolo per la pace mondiale».
Una donna lo incalza: «Vai avanti». E Pertini sbotta: «Se salta il ponte democratico rappresentato dall’Italia non se ne potranno rallegrare né la Francia, né la Germania, né l’Inghilterra. Parliamoci chiaro. E ditelo al signor Giscard D’Estaing».
COSA RIMPROVERA Pertini a Giscard? Solo l’ospitalità offerta ai terroristi rossi italiani fuggiti in Francia? Oppure anche qualcosa di storto successo, per colpa francese, sul cielo di Ustica, due settimane prima? Difficile saperlo.
La prima volta che la Francia viene tirata in ballo per la strage di Ustica è nell’immediatezza dei fatti. Una telefonata alla sede romana del Corriere della sera accredita Marco Affatigato come esponente dei Nar, i neofascisti dei Nuclei armati rivoluzionari, e lo racconta imbarcato sul volo Bologna – Palermo. […] il terrorista stesso si affretta, tramite la madre, a smentire. Lui è vivo e vegeto in Francia. E’ un depistaggio, non conta. Ma intanto l’attenzione immediata è diretta verso una bomba, i Nar sono accreditati come bombaroli e la prua geopolitica è diretta a nord ovest.
LA SECONDA VOLTA, la cosa è più seria. Il 17 dicembre 1980, il quotidiano britannico Evening Standard pubblica la notizia di «fonte romana» secondo cui il Dc9 Itavia è stato abbattuto per errore durante un’esercitazione da un missile lanciato da un aereo militare decollato da una portaerei francese: «Si pensa che il missile abbia agganciato per errore i motori del Dc9, che erano più potenti di quelli del radiobersaglio, il vero obiettivo»,
In realtà, la Francia era comparsa nella vicenda fin dalla sera stessa della strage, solo che magistrati e opinione pubblica dovranno attendere anni per venirlo a sapere. La stessa notte dell’incidente il capitano Giancarlo Trinca, secondo pilota del primo elicottero di soccorso aereo decollato da Ciampino, sente chiamare a più riprese in lingua inglese la Clemenceau, portaerei dei bleus, sulla frequenza di emergenza aerea internazionale, la 6715 della rete SiprNet.
Un torrente di comunicazioni che viene ascoltato anche al sottocentro soccorso di Ciampino, prima e dopo l’abbattimento del Dc9, dal sottufficiale Massimiliano Bozicevich. Parlavano così tanto che non riuscivamo a comunicare col nostro elicottero, testimonierà anni dopo Bozicevich ai magistrati.
Il torrente di parole in inglese avremmo potuto ascoltarlo anche noi. Degli otto registratori audio del centro di controllo del traffico aereo di Ciampino, uno è dedicato proprio alle comunicazioni terra-bordo-terra del soccorso. Ma il nastro del soccorso, assieme ad altri nastri registrati quella sera a Ciampino, non sono mai arrivati a periti e magistrati. Ne sono arrivati, pare, tre su otto.
Lo scoppio del Dc 9 della compagnia Itavia sul cielo di Ustica fu causato da «un oggetto non identificato che ha attraversato la zona dell’incidente da ovest ad est ad alta velocità e approssimativamente nello stesso momento in cui l’incidente si è verificato»…. c’è da appurare la natura dell’oggetto non identificato che è entrato in collisione con il Dc 9.
Si avanza l’ipotesi di un missile partito per sbaglio da un caccia non italiano e non americano
QUANDO I GIUDICI SCOPRONO […] l’esistenza di comunicazioni riguardanti la Clemenceau, chiedono riscontri a Parigi, che nega: le loro porte-avions, Foch e Clemenceau il 27 giugno erano in porto a Tolone. Tuttavia, i dati non coincidono alla perfezione. Ad esempio, su Cols Bleu, rivista ufficiale della marina d’oltralpe, la Foch non compare in alcuna collocazione, in porto o in mare, per la giornata del 27.
Paradossalmente, mentre gli Usa si preoccBupano di smentire subito ogni coinvolgimento della Navy […], la Francia non apre bocca. isognerà arrivare al 1986, il 4 settembre, perché il direttore del Sismi chieda ufficialmente conto all’omologo francese. Due settimane dopo, lo Sdece risponde che la caduta del Dc9 non costituisce «affaire de terrorisme» e pertanto non hanno informazioni. Non è terrorismo. E’ forse un affare di stato?
Il direttore del Sismi in quel momento è l’ammiraglio Fulvio Martini. Ascoltato in Commissione stragi, […] dirà […] che in quell’area un missile può «essere solo americano o francese». A quel punto, i commissari chiedono se abbia svolto attività specifica su Stati Uniti e Francia e Martini dichiara: «Per farlo avrei dovuto essere attivato dai politici», intendendo che non lo fu.
PARIGI TORNA prepotentemente in ballo quando il giudice Priore mette assieme i tracciati radar di Ciampino e Poggio Ballone, che guardano ambedue sul Tirreno centrale. E allora si scoprono un gran numero di tracce in movimento, decollo e atterraggio, dalla prospiciente base di Solenzara, in Corsica.
[…] Che i cugini francesi non avessero all’epoca scrupoli ad agire sul territorio italiano è provato da una serie di fatti.
Il 14 agosto una serie di candelotti fanno saltare i ponti radio di una società all’Elba che serve anche Radio Corsica International. Si sospetta sia opera dei servizi di Parigi. Sempre nel 1980, a Genova la nave libica Dat Assawari subisce un attentato, rivendicato da un fantomatico FLM, cioè Fronte di Liberazione Maltese. Sigla dietro a cui sembrano muoversi i servizi segreti francese e inglese.
Ma torniamo a Pertini. Subito dopo la strage alla stazione di Bologna del 2 agosto, Gheddafi gli invia un messaggio di cordoglio che il presidente italiano decide di non rendere pubblico, con «particolare rammarico» del Colonnello. Così l’ambasciatore italiano a Tripoli, Alessandro Quaroni, descrive l’umore di Gheddafi, in un telegramma cifrato del 14 settembre 1980 inviato alla Farnesina: il «colonnello – cui stampa italiana viene abbondantemente tradotta – era rimasto colpito da mancata menzione del messaggio di cordoglio al Presidente Pertini». Anche questo è contenuto del dossier Ustica desecretato da Matteo Renzi.
Insomma gli eventi accaduti nel cielo tra Ponza e Ustica sono sicuramente complessi. Come disse Rino Formica a La Stampa nel 1990, «questo incidente copre qualcosa di più importante dell’incidente stesso… Non voglio dire che il Dc9 sia stato abbattuto intenzionalmente, ma se si è trattato di un incidente non lo si è voluto dire subito perché, evidentemente, la causa è ancora più drammatica della tragedia». Formica era il ministro dei Trasporti a cui il direttore del Registro aeronautico italiano, Saverio Rana, nell’immediatezza degli eventi, aveva mostrato il tracciato del radar di Ciampino che mostra la manovra d’attacco di un caccia e un secondo aereo che fugge.
Passano i decenni e il dito socialista sui francesi, alzato per primo da Pertini, viene di nuovo puntato da Giuliano Amato che, nel settembre dell’anno scorso, chiede al presidente francese Emmanuel Macron di riconoscere il pasticcio che sarebbe stato combinato dal suo predecessore Giscard.
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viendiletto · 10 months ago
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27 gennaio, una data da non dimenticare per Fiume
Il 27 gennaio 2024 ricorre il centesimo anniversario di un avvenimento negletto dal secondo dopoguerra ad oggi, ma che all’epoca suscitò entusiasmo e manifestazioni di giubilo in tutta Italia. Veniva infatti firmato quel giorno il cosiddetto “Patto di Roma” con cui il Regno d’Italia e il Regno dei Serbi-Croati-Sloveni (che divenne poi la futura Jugoslavia) si spartivano di comune accordo il territorio del minuscolo “Libero Stato di Fiume”.
Creato a seguito del trattato di Rapallo del 12 novembre 1920 fu una creatura nata morta. Fiume, fino al 1918 Corpus separatum della corona di Santo Stefano (l’odierna Ungheria) era città prettamente italiana che si affacciava sulle rive del golfo del Quarnaro, circondata però da un entroterra a predominanza slava. Il trattato di Londra del 26 aprile 1915 con cui il regno d’Italia s’impegnava ad entrare in guerra contro le potenze centrali gli garantiva cospicui compensi territoriali ma improvvidamente il ministro degli esteri italiano Sidney Sonnino non aveva reputato di richiedere tra essi anche la città liburnica. Il 30 Ottobre 1918 il consiglio comunale in carica di Fiume, denominatosi “Consiglio Nazionale Italiano” proclamava all’unanimità (compresi i consiglieri eletti nelle liste del locale partito autonomista di Riccardo Zanella) l’unione della città alla madrepatria italiana.
La città nel novembre 1918 fu raggiunta dalle truppe del regio esercito ma contemporaneamente la Francia, che mirava ad usare la città come base navale, vi insediò un contingente di truppe coloniali annamite. Il presidente americano Woodrow Wilson si palesò subito fermamente contrario a concedere Fiume all’Italia per motivi di ritorno elettorale (puntava molto per essere rieletto sul voto degli immigrati slavi negli USA ) e anche per un certo arrogante manicheismo, decisamente ingenuo e fuori luogo nel contesto della conferenza di pace di Versailles, dove aveva visto e permesso a Francia ed Inghilterra di tutto e di più. Ben presto scoppiarono disordini tra i cittadini fiumani, spalleggiati dai Granatieri di Sardegna, e le truppe francesi: nel luglio 1919 scontri provocati dai soldati francesi portarono all’uccisione di alcuni soldati dell’esercito transalpino. I granatieri furono allontanati dalla città e sostituiti con altre truppe meno “solidali” con i fiumani.
Il 12 settembre 1919 Gabriele d’Annunzio, il poeta soldato, alla guida di un reggimento dei granatieri ed altre truppe raccolse il grido di dolore dell’infelice città e vi si insediò tenendo alta la fiaccola dell’italianità fiumana fino al “Natale di sangue” 1920 quando fu scacciato dal regio esercito in ottemperanza appunto al trattato di Rapallo. Insediatosi nel 1921 il governo zanelliano il nuovo staterello fu subito e continuamente scosso da feroci scontri tra i cittadini che volevano l’annessione all’Italia ed i sostenitori di Zanella. Nel 1922, dopo ulteriori feroci scontri con morti e feriti, Zanella abbandonava la città rifugiandosi nella vicina Sussak, sotto l’ala protettrice di Belgrado.
Vennero alfine intavolate trattative che portarono alla divisione del territorio conteso: la città a maggioranza italiana passava al Regno d’Italia, cui era unita da una stretto corridoio che andava da Volosca a Borgomarina, nei sobborghi occidentali della città; l’entroterra con il Delta (posto tra l’Eneo e la Fiumara, ad est della città, ove erano posti i magazzini maggiori del porto e il binario della ferrovia che univa Fiume all’entroterra mitteleuropeo) e porto Bàross (per gli italiani porto Nazario Sauro, foraneo al porto principale di Fiume) passavano al regno serbo-croato-sloveno.
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Il 16 marzo 1924 l’annessione veniva sancita dalla visita in città del Re Vittorio Emanuele III di Savoia: veniva così coronato, purtroppo solo temporaneamente ed in modo incompleto, il sogno dei cittadini della “città olocausta”, come la definì d’Annunzio.
Franco Pizzini Sezione di Venezia dell’Associazione Nazionale Alpini Capogruppo alpini di Fiume d’Italia 
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kritere · 1 year ago
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Donna trovata con la gola tagliata, il marito impiccato: omicidio-suicidio ad Agrigento
DIRETTA TV 6 Luglio 2023 Due coniugi sono stati trovati morti a Fontanelle. Sul posto pattuglie della Questura di Agrigento che stanno cercando di ricostruire cosa sia accaduto. 12 CONDIVISIONI Immagine di repertorio Possibile omicidio-suicidio a Fontanelle, un quartiere periferico di Agrigento. Due persone, marito e moglie, sono state trovate morte. La donna aveva 45 anni, il marito…
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persa-tra-i-miei-pensieri · 2 years ago
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"La Setta degli Elementi"
La scrittura ogamica
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Secondo i celti, ciascuna cosa aveva il suo corrispettivo negli alberi, utilizzavano infatti l’Ogham, un tipo di alfabeto che racchiudeva significati mistici e dove ogni lettera simboleggiava un tipo diverso di albero.
La scrittura ogamica ha un aspetto particolare, in quanto è formata da una lunga linea, ai cui lati, o attraverso la quale, si dispongono delle tacche che vanno da una a cinque.
Tale sistema formato da tacche poteva essere utile anche per comunicare in modo cifrato, infatti alcuni ricercatori hanno individuato una corrispondenza tra le quattro serie di cinque caratteri dell’alfabeto ogamico e le dita della mano, che sono cinque, dotate di tre falangi, quindi di quattro spazi (includendo la punta del dito) che era possibile indicare, per trasmettere un messaggio in codice.
Ogham craobh significa Scrittura arborea.
Le consonanti:
- Beith: associato alla betulla, l’albero degli inizi, il primo a mettere le foglie e perciò il primo a comparire in questo alfabeto.
Per propiziare l’anno nuovo si usava scacciare lo spirito dell’Anno Vecchio proprio con verghe di betulla.
Il suo mese lunare va dal 24 dicembre al 20 gennaio, proprio il periodo appena successivo al solstizio invernale.
- Luis: il sorbo selvatico, famoso per le sue bacche di un rosso acceso.
Per i greci questo colore era associato ai morti, e infatti il sorbo è l’albero del risveglio e del ritorno alla vita.
Il suo mese lunare va dal 21 gennaio al 17 febbraio, e circa a metà di questo lasso di tempo si trova Imbolc, la celebrazione del ritorno della luce.
- Nion: il frassino
Le verghe (bastone) dei druidi erano fatte di questo materiale, inoltre Yggdrasil, l’albero del mondo nell’immaginario norreno, era proprio un enorme frassino.
Per i greci era una pianta sacra a Poseidone, il dio dei mari, e infatti nel Galles si usa costruire i remi a partire da questo legname.
Il suo mese lunare va dal 18 febbraio al 17 marzo, periodo delle piene, in cui l’elemento acquatico raggiunge la sua massima potenza.
- Fearn: l’ontano, albero oracolare che cresce sulle rive delle isole fluviali un tempo sede di santuari dove risiedeva un oracolo.
Quando viene tagliato, il suo tronco si tinge di rosso, quasi stillasse sangue, inoltre le sue foglie sono ricoperte da una patina viscosa che le rende impermeabili, pure il suo legname resiste bene all’acqua e per questo era utilizzato per i pilastri delle palafitte.
Il suo mese lunare va dal 18 marzo, quando inizia a fiorire, al 14 aprile. In questo periodo avviene l’equinozio primaverile.
- Saille: il salice, albero sacro a Ecate, dea greca connessa all’aspetto magico della Luna.
Il suo è il quinto mese dell’anno, così come si tratta della quinta lettera che stiamo analizzando, ed il V, a Roma, era il numero sacro alla dea lunare Minerva.
Precisamente il suo mese lunare va dal 15 aprile al 12 maggio, momento molto particolare, in quanto si celebrava Beltane, la rinascita della natura, accendendo grandi fuochi e venendo trascinati in festività al termine delle quali si usava cospargersi di cenere e rugiada per propiziare il benessere e la fertilità delle donne e della terra.
- Huath: il biancospino, dai fiori candidi e dalle bacche sanguigne, al quale sono legati i concetti di purificazione e castità.
Il suo mese lunare va dal 13 maggio al 9 giugno.
- Duir: la quercia, uno degli alberi dalla simbologia più forte in assoluto.
Duir è la radice da cui molte lingue anglosassoni hanno fatto derivare la parola porta, ma anche la parola druido trova qui le proprie origini.
Essa, come dice la tradizione, chiama il fulmine, ed infatti è associata a divinità tonanti come Zeus, Giove o Thor.
Il suo mese lunare va dal 10 giugno al 7 luglio, a metà del quale avviene il solstizio d’estate e il re sacro riceve la sua investitura.
- Tinne: l’agrifoglio
Nella mitologia gallese, Sir Gawain, il Cavaliere Verde, era armato di una mazza fatta con questo legname, proprio come il celtico Cu Chulainn.
Talvolta è assimilato ai significati legati al re sacro tipici della quercia, in fondo il dio del tuono presso i Galli si chiamava Tannus, e Tinna quello etrusco.
Il suo mese lunare va dall’8 luglio al 4 agosto.
- Coll: il nocciolo, l’albero dei sapienti e dei poeti. Quest'albero dà frutti dopo nove anni, e il nove è il numero sacro alle Muse ispiratrici.
Fionn, l’eroe celtico, aveva lo scudo fatto di questo materiale.
Il suo mese lunare va dal 5 agosto al 1 settembre.
- Muin: la vite (o, nei luoghi dove questa non cresceva, il rovo)
Pianta legata al vino e alla frenesia, è appannaggio di Dioniso.
La vendemmia avviene nella stagione autunnale, infatti nel suo periodo si celebra l‘equinozio d’autunno.
Il suo mese lunare va dal 2 al 29 settembre.
-Gort: l’edera. Simbolo di rinascita e rinnovamento, forse per il fatto che cresce a spirale e sale verso l’alto.
Il suo mese lunare va dal 30 settembre al 27 ottobre, ultimi momenti buoni per il raccolto, prima del sopraggiungere dell’inverno.
-Ngetal: il giunco
Rappresentava la sovranità del faraone, visto che il suo scettro era fatto di questo materiale.
Era utilizzato per coprire le capanne e fabbricare solidi tetti ed era perciò simbolo di un lavoro concluso secondo la corretta usanza.
Il suo mese lunare va dal 28 ottobre al 24 novembre.
-Ruis: il sambuco, albero connesso alle streghe.
Il suo mese lunare va dal 25 novembre al 23 dicembre, comprendendo il solstizio d’inverno, e da qui si può comprendere la sua associazione con l’oscurità e la magia.
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Le vocali:
Esse rappresentano i giorni dei solstizi e degli equinozi.
-Ailm: l’abete, albero della nascita in molte culture e legato alla figura della divinità femminile e lunare.
Indica il primo giorno dell’anno.
-Onn: il ginestrone, dotato di fiori giallo dorati, come il sole delle prime giornate calde, rappresenta infatti il momento tanto atteso dell’equinozio di primavera.
-Ura: l’erica, dal colore rosso e rosato, che cresce in montagna è collegata al potente sole di mezza estate.
-Eadha: il pioppo bianco, canuto come la vecchiaia e come i giorni sempre più freddi dell’equinozio d’autunno.
-Idho: il tasso, albero della morte.
Con il legno di tasso si costruivano ottimi archi, che avevano lo scopo di uccidere i nemici, e con le sue bacche si ricavava una poltiglia utile per avvelenare le frecce. Alla luce di ciò, non ci stupisce il suo legame con il solstizio d’inverno, il giorno più buio e freddo dell’anno.
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toscanoirriverente · 3 years ago
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Dunque: i filosofi Agamben e Cacciari hanno sollevato un polverone, pubblicando un documento che, accusando chi è favorevole al green pass di voler introdurre un’ulteriore, pericolosa forma di restrizione della libertà sulla strada che porta a forme non democratiche di governo, in realtà esprimono anche una serie di argomenti, sotto la forma retorica di domanda, che sono tipicamente utilizzati dalla galassia di chi si oppone al vaccino per giustificare le proprie scelte. Domande, cioè, che sottintendono dubbi tali da rendere legittima la scelta di non vaccinarsi, al pari di quella di vaccinarsi; e, per converso, rendono illegittima ogni forma di coercizione al vaccino, cui è assimilata anche la richiesta del green pass.
Non intendo rispondere al documento pubblicato originariamente il 26 luglio sul sito dell’Istituto per gli studi filosofici di Napoli: altri, anche più titolati di me visto il genere di argomenti utilizzati, ne hanno mostrato l’ovvia inconsistenza e la grossolanità. (...)  Sorrentino sul Sole 24 Ore, che in un’accurata disamina dell’origine del documento di Agamben e Cacciari parla di “salti logici” dei due filosofi. 
A me, tuttavia, interessa rispondere al solo Cacciari, perché ieri, pressato evidentemente dalle numerosi reazioni, ha sentito il bisogno di articolare meglio il suo pensiero, trovando ospitalità sulla Stampa. Di questo articolo ci sarebbe molto da dire, ma a me interessa rispondere su alcuni punti precisi, laddove cioè il filosofo “con grande umiltà” pone alla “Scienza” con la maiuscola una serie di domande. Domande che, come accennavo in precedenza, assomigliano agli artifici retorici dei No vax, volti a dimostrare l’esistenza di dubbi che non sussistono, nel senso che si tratta di questioni già risolte, le quali però si finge che siano ancora aperte. 
Chiede “alla Scienza”, innanzitutto, Cacciari: “Non dovrebbe un cittadino leggere e sottoscrivere prima della vaccinazione l’informativa dello stesso ministero della Salute?” Questa, naturalmente, non è affatto una domanda di pertinenza scientifica, né per merito né per metodo; ma proverò comunque a dare una risposta. Al sottoscritto, come a tutti coloro che si sono presentati per la vaccinazione, è stata presentata la documentazione necessaria per poter prestare il proprio consenso informato; documentazione differente per ogni tipo di vaccino e aggiornata a mano a mano che nuove informazioni divenivano disponibili. Già la modulistica in questione conteneva informazioni di significato non accessibile a tutti, per esempio la composizione del vaccino utilizzato; e per questo presso ogni hub vaccinale era possibile porre domande o formulare richieste di chiarimento con i medici presenti; questo per non parlare dell’opera dei medici di base, che si sono prestati alla campagna vaccinale e hanno fornito informazioni personalizzate ai propri pazienti. Mai i cittadini hanno conosciuto con così grande dettaglio, aggiornamento e meticolosità la natura di ciò che si iniettavano; dunque trovo l’obiezione fuori luogo.
La seconda domanda è un tipico cavallo di battaglia degli antivaccinisti, che è usato per instillare paura, e Cacciari la formula così: “Che cosa ne pensa la Scienza del documento integrale Pfitzer [sic!] in cui si dice apertamente che non è possibile prevedere gli effetti del vaccino a lunga distanza, poiché non si sono potute rispettare le procedure previste (solo 12 mesi di sperimentazione a fronte degli anni che sono serviti per quello delle normali influenze)?”. Mi piacerebbe innanzitutto verificare le fonti di questa affermazione, ma assumiamo che sia vera, e che davvero da qualche parte Pfizer abbia scritto una cosa del genere “apertamente”. Intanto, per il vaccino influenzale che inoculiamo ogni anno non vi è affatto un periodo di anni di sperimentazione clinica, visto che ogni anno si cambia vaccino a causa della variazione di quelli che si ritengono saranno i ceppi prevalenti nell’inverno. In secondo luogo, come ho già scritto più volte, quello di “lunga distanza” è un concetto relativo: quanto sarebbe la “distanza” temporale che si vorrebbe, per essere convinti? E perché proprio quella? In ogni caso, sappia Cacciari che i tempi di sviluppo e di somministrazione di massa di alcuni vaccini sono stati anche più ristretti del caso attuale; e anche se in quelle occasioni ci fu già chi prospettò potenziali e indefiniti “effetti a lungo termine”, questi non sono stati osservati. Il problema comunque è che la richiesta di “escludere effetti a lungo termine” è semplicemente impossibile da soddisfare, ed è pertanto usata dagli oppositori di qualunque sviluppo tecnologico nella forma di un malinteso principio di precauzione; non si può rispondere a questa richiesta, così come non si può provare l’inesistenza o l’esistenza di un dio. Il ragionamento è diverso: di fronte a un pericolo concreto, che si manifesta nel presente, si raggiunge il massimo di sicurezza che sperimentazioni su decine di migliaia di persone per alcuni mesi possono garantire, e poi, in presenza di morti e malati di virus, si procede con il vaccino. In alternativa, cosa avrebbe detto il filosofo Cacciari, se al propagarsi del virus e all’impilarsi dei morti, le aziende farmaceutiche avessero tenuti chiusi i depositi, attendendo qualche anno per maggior sicurezza di non arrecare danno? Sarebbe stato etico veder morire le persone, avendo a disposizione i dati che si avevano quando è iniziata la campagna vaccinale?
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perfettamentechic · 2 years ago
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12 luglio … ricordiamo …
12 luglio … ricordiamo … #semprevivineiricordi #nomidaricordare #personaggiimportanti #perfettamentechic
2020: Kelly Preston, Kelly Kamalelehua Palzis Preston-Travolta, è stata un’attrice e modella statunitense. Nel 1991 sposa l’attore John Travolta. (n. 1962) 2018: Robert Wolders, attore olandese. È famoso per aver sposato nel 1975 l’attrice Merle Oberon, la quale morì nel 1979. (n. 1936) 2018: Roger Perry, è stato un attore statunitense, la cui carriera è iniziata alla fine degli anni cinquanta…
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abr · 3 years ago
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Mal di testa, dolori muscolari, febbriciattola, brividi. I più comuni effetti lievi dei quattro vaccini anti Covid utilizzati in Italia. Il 12,8% delle segnalazioni raccolte dal sistema di farmacovigilanza di Aifa (Agenzia italiana del farmaco) riguarda invece reazioni gravi, 16 su 100 mila dosi. Per gravi si intendono un insieme di sintomi paragonabili a quelli dell'influenza stagionale, anche intensi, più frequenti dopo la seconda dose dei vaccini a mRna (Rna messaggero) e dopo la prima dose di quello targato AstraZeneca. Il bilancio è contenuto nel settimo rapporto pubblicato ieri nel sito dell'agenzia. Rientra in un lavoro di sorveglianza effettuato a livello europeo (...). Finora i dati comunitari sono in linea fra loro. Compreso quel 12,8% dell'Italia (...) «un tasso assolutamente non preoccupante» (...).Tra il 27 dicembre e il 26 luglio Aifa ha raccolto 84.322 segnalazioni su un totale di quasi 66 milioni di dosi, con una tasso pari a 128 ogni 100 mila dosi. (...) Per la prima volta emergono indicazioni sui giovani: «Nella fascia 12-19 anni la distribuzione per tipologia di eventi avversi non è sostanzialmente diversa da quella osservata negli adulti». Sono una novità anche le prime rilevazioni sulle vaccinazioni eterologhe (due dosi di aziende diverse) negli ultra sessantenni: 114 invii su quasi 400 mila somministrazioni. (...).
tal Margherita de Bac (parente della contessa De Blanck?) sul Cds, via https://www.dagospia.com/rubrica-39/salute/dite-scettici-che-vaccino-anti-covid-39-farmaco-piu-39-278770.htm
Felicissimo , da pro vax, che questi NON VACCINI (*) non stiano apparentemente causando catastrofi. 
Trovo però sinistramente anti scientifico affermare come fanno nel titolo, che si tratti dei farmaci più testati di tutti i tempi : confonde QUANTI ne stian in(o)culando tra gli Occidentali - altrove ‘un so -coi sinora incompleti TEST VERI DOVUTI, eseguiti in modo codificato non ‘ndo cojo cojo (la Scienza è Metodo, non democratica quantità). Confermando by the way senza volerlo che questa è una SPERIMENTAZIONE DI MASSA.
Infatti, usando parafrasi Boskoviana (*): vaccino è quando Autorità fischia, approvando i risultati di tutti i livelli di test codificati e obbligatori. Se va bene finiranno il livello tre dei trial dovuti per poter sottoporre un farmaco ad approvazione a Dicembre 2023 (Pfizer). Quindi per adesso sono NON VACCINI, a maggior ragione per la tecnologia mai provata prima sull’uomo su cui sono basati. “Le parole sono importanti” (cit.) e in Italì vantar titoli non conseguiti è reato. 
Ciò fissato, passiamo al merito dei dati presentati nell’articolo: 128 “segnalazioni” su ogni 100.000 dosi, fa più di 1 per mille: non è poco. Inoltre, se per il virus contano le terapie intensive e i morti (in modo “largo”, come sappiamo non da gomblottisti ma dall’Avvocatura di Stato), non ce lo specificano per i (non) vaccini: parlano solo di “reazioni gravi” mettendo assieme  lesioni permanenti o morti con “banali” sintomi influenzali. Presentar dati così, ammesso sian veri,  per chi i dati li mastica da sempre suona lievemente sospetto. 
Continuiamo a mantenere sospeso il giudizio nonostante la propaganda rassicurante. Fa un po’ ridere, in tempi in cui laggente pretende di avere il tracciamento completo di quel che mangia, altrimenti non lo mangia, mentre per la roba che si sbatte in vena, Fìdati Esselunga ... vabbé. 
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m2024a · 4 months ago
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Moglie e marito morti in vacanza, Erica e Claudio vittime di un incidente in moto in Bulgaria: lasciano due figli L'incidente - uno scontro frontale con un altro veicolo - è avvenuto nella zona di Berkovica, a pochi chilometri dal confine con la Serbia Moglie e marito morti in vacanza, Erica e Claudio vittime di un incidente in moto in Bulgaria: lasciano due figli Una coppia, Claudio Tomat, di 50 anni, e la moglie Erica Cantarutti, di 48, di Premariacco (Udine), sono morti in un incidente stradale accaduto in Bulgaria durante un viaggio in moto verso la Turchia, meta delle loro vacanze, dove avrebbero dovuto raggiungerli i due figli, in aereo, nei prossimi giorni. L'incidente - uno scontro frontale con un altro veicolo - è avvenuto nella zona di Berkovica, a pochi chilometri dal confine con la Serbia, vicino al bivio per il villaggio di Komarevo, sulla strada statale 81, che collega i comuni di Montana e Berkovica alla capitale Sofia. Le autorità bulgare hanno comunicato il decesso della coppia a quelle italiane: è stata l'ambasciata a Sofia a mettersi in contatto prima con il comune friulano e quindi con i carabinieri per riferire ai figli e agli altri parenti la tragica notizia. Ultimo aggiornamento: Martedì 16 Luglio 2024, 12:29
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paoloxl · 3 years ago
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Attacchi razzisti in Turchia. Una famiglia curda uccisa
La scorsa settimana abbiamo dovuto informare la comunità internazionale dei gravi attacchi razzisti che sono stati compiuti contro i curdi in Turchia. In una sola settimana ci sono stati una serie di attacchi razzisti contro i curdi nelle province di Afyon, Ankara e Konya.
Attacchi razzisti in Turchia. Una famiglia curda uccisa
Abbiamo condiviso le nostre preoccupazioni sul fatto che se il governo non interrompe le sue campagne diffamatorie criminalizzanti e l’incessante incitamento all’odio contro HDP e contro i curdi in generale, e se non riesce a perseguire efficacemente i colpevoli è probabile che si verifichino molti altri attacchi sanguinosi.
Purtroppo le nostre paure si sono già realizzate e, questa volta, sette persone, tra cui tre donne, sono state uccise. Il 30 luglio 2021 è stato compiuto un attacco armato contro l’abitazione della famiglia Dedeoğulları nel quartiere Hasanköy nel distretto Meram di Konya, quartiere dove questa famiglia curda vive da ventiquattro anni. Dopo l’attacco la casa è stata data alle fiamme dagli aggressori. Sette membri della famiglia sono morti nell’attacco.
La famiglia Dedeoğulları negli ultimi quindici anni è stata oggetto di attacchi razzisti anti-curdi da parte dei vicini. La sera del 12 maggio sono stati attaccati con bastoni, pietre e coltelli da un gruppo di sessanta persone, compresi i loro vicini e parenti dei loro vicini, che hanno affermato: “Siamo nazionalisti, non vi lasceremo vivere qui”.
In quel precedente attacco, sette persone, tra cui quattro donne, erano rimaste ferite. Sette persone erano state arrestate il 14 maggio, ma da allora cinque di loro sono state rilasciate, nonostante le ripetute obiezioni dell’avvocato della famiglia. In quel precedente attacco, sette persone, tra cui quattro donne erano rimaste ferite. Sette persone erano state arrestate il 14 maggio, ma da allora cinque di loro sono state rilasciate nonostante le ripetute obiezioni dell’avvocato della famiglia.
Questo è lo stesso distretto di Konya, dove, come abbiamo riportato nella nostra nota precedente, Hakim Dal, 43 anni, è stato ucciso in un attacco razzista il 21 luglio. Come abbiamo detto prima, questi attacchi razzisti sono il risultato delle politiche di criminalizzazione portate avanti dalla coalizione AKP-MHP contro i curdi e HDP.
Sono accompagnati da continui arresti dei membri del nostro partito e dal caso della chiusura contro il nostro partito. Questi ripetuti attacchi razzisti non sono casuali e se il governo non cambia la sua politica nei confronti dei curdi, aumenteranno e diventeranno ancora più violenti.
Ribadiamo che la responsabilità politica di questi attacchi è fermamente del governo. Chiedono quindi una risposta politica. Chiediamo alla comunità internazionale di aumentare la sua solidarietà con HDP e i curdi in quanto gli attacchi contro di noi sono in forte aumento e stanno diventando ancora più letali.
Per favore dimostrate una solidarietà pubblica e un sostegno alle famiglie curde che affrontano la violenza razzista in Turchia, e per favore aggiungete la vostra voce alla nostra richiesta al governo turco di astenersi da discorsi e azioni che alimentano questo razzismo anti-HDP e anti-curdo.
Feleknas Uca e Hişyar Özsoy
Co-portavoci HDP per gli Affari Esteri
31 luglio 2021
Da Rete Kurdistan
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3nding · 4 years ago
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SECONDA ONDATA
Per capire il presente, bisogna conoscere il passato. È una legge vera sempre, anche nel nostro caso: per capire quanto può essere grave la seconda ondata, bisogna studiare come si è sviluppata la prima. Ma c’è un problema, ci scontriamo con la questione sempre evidenziata: i dati dei contagi di febbraio e marzo erano fortemente sottostimati a causa del numero insufficiente di tamponi.
Ora però abbiamo una informazione chiave: l’esito della indagine sierologica dell’ISTAT, che ha stimato il numero reale dei contagi sino a giugno. Il risultato dell'indagine è che un milione e mezzo di italiani sono entrati in contatto con il virus nella prima ondata, circa sei volte di più di quanti ne sono stati identificati coi tamponi.
Per ricostruire la curva reale dei contagi potremmo quindi moltiplicare per sei il valore giornaliero dei contagi identificati, ma sarebbe una soluzione brutale e sbagliata: il numero di tamponi effettuati non è stato uniforme, ma spaventosamente basso rispetto ai contagi in marzo, per poi aumentare in aprile e raggiungere un numero in linea con le necessità nei mesi successivi.
Ho quindi adottato un metodo diverso per ricostruire la probabile curva dei contagi nella prima ondata. Attenzione, il post sarà lungo. Ma non è possibile ridurlo, se non omettendo informazioni chiave sulla metodologia.
Prima di tutto sono partito da una semplice media mobile a 7 giorni sui dati grezzi (per eliminare il ciclo settimanale dovuto ai fine settimana), poi ho identificato una soglia minima (il 2%) nel rapporto positivi/test sotto la quale il numero degli identificati si può ritenere parzialmente affidabile. La soglia del 2%, che ho scelto in modo empirico, è risultata molto vicina a quella che meglio approssima il risultato dell’Istat, come vedremo dopo. In che periodo siamo stati sotto questa soglia? Solo dai primi di maggio siamo scesi stabilmente sotto a questo valore e ora ci stiamo pericolosamente tornando.
Anche i dati grezzi del rapporto test/casi sono stati sottoposti a media mobile su 7 giorni. Infine tutti i valori dei positivi identificati sono stati considerati sottostimati in modo proporzionale alla distanza dalla soglia in quel momento, ciò vuol dire che nel picco epidemico di metà marzo i valori sono stati incrementati di un fattore dieci, in certi casi anche superiore.
Il risultato lo potete vedere nella curva nera del grafico, a scala logaritmica: al momento del picco nei dati (20 marzo) avevamo quasi 70 mila contagi al giorno. E’ un numero enorme, soprattutto se consideriamo che era concentrato quasi esclusivamente in Lombardia e regioni limitrofe. Per avere un termine di paragone, è pari quanti ne venivano registrati un mese fa in tutti gli Stati Uniti. La data del picco è consistente con il lock-down del 12 marzo: questa curva è costruita a partire dagli identificati e in quel periodo (in cui venivano tamponati solo i sintomatici più gravi) tra il momento del contagio e il momento in cui si veniva identificati passavano vari giorni. Solo dal giorno del lock-down la curva ha iniziato, finalmente, a scendere.
Come possiamo validare la curva prodotta? Con due indicatori: il primo è che la cumulata di tutti i casi produce 1 milione e 620 mila casi, un valore di poco superiore a quello stimato dall'ISTAT, che peraltro secondo molti potrebbe soffrire di una certa sottostima (perché gli anticorpi nel tempo tendono a scomparire).
Il secondo è la pendenza della curva (la linea tratteggiata) nel suo primo tratto, cioè nel periodo di crescita libera del virus: una pendenza mostruosa, un tasso di crescita del 32% al giorno, con un tempo di raddoppio di soli 2.5 giorni. Ricordiamo che il grafico è in scala logaritmica: in pochissimi giorni il numero di contagi giornalieri scala interi ordini di grandezza, passa da 100 a 1000 a 10.000 contagi al giorno.
Dove avevamo già visto questo mostruoso tasso di crescita? Forse lo ricorderete, nella curva dei decessi dei primi grafici di marzo, esattamente uguale. La linea blu nel grafico riporta i decessi giornalieri (mediati su 7 giorni) e la linea tratteggiata è il suo trend nella fase di crescita libera del virus. I due trend, contagi e decessi giornalieri, sono perfettamente paralleli, con uno shift di soli 5 giorni: un tempo ridottissimo rispetto all'attuale, perché purtroppo in quel momento i casi gravi venivano identificati troppo tardi o addirittura solo al momento del decesso.
Ora abbiamo chiaro qual’è il potenziale di espansione di questo virus in una vita normale, quella che abbiamo purtroppo lasciato alle spalle dal 12 marzo: senza mascherine, distanziamento, aerazione, senza alcuna limitazione a locali, eventi, assembramenti, il virus raddoppia contagi e morti ogni 2.5 GIORNI. La crescita spaventosa dei decessi in marzo non era dovuta a fantomatiche realtà locali, ma alla velocissima e spaventosa diffusione dei contagi nei giorni precedenti. Il rapporto tra i due, cioè la letalità, è stata sicuramente più alta in italia rispetto ad altri paesi, per ragioni legate alla struttura della popolazione e al collasso del sistema sanitario nella fase acuta, ma in realtà questo è vero nelle fasi successive all'esplosione iniziale, perché nella fase di crescita il rapporto tra i due è stabile e poco superiore all’1%.
E oggi?
Ora ha senso guardare la curva dei contagi di agosto (la linea rossa, asse del tempo in alto) e il suo trend di crescita (la linea tratteggiata), confrontandolo con lo spaventoso trend di febbraio-marzo. La seconda ondata si presenta come una esponenziale con tasso di crescita del 6.5% al giorno, equivalente a un tempo di raddoppio di 11 giorni. E’ un valore enormemente più basso di quello di febbraio grazie alle regole ancora in vigore (a cui per qualche giorno abbiamo stupidamente derogato per le discoteche, e lui ne ha approfittato immediatamente per tornare a esplodere) ma è anche un tasso di crescita enormemente più alto di quello che ci possiamo permettere, che è ZERO.
Perché un tempo di raddoppio di 11 giorni vuol dire che all'apertura delle scuole avremmo 3 mila casi al giorno e a fine settembre circa 10 mila (assumendo che l’apertura delle stesse non aumenti il fattore di crescita, cosa che temo impossibile). Come spiega benissimo Emanuele Ghedini, il meccanismo è molto simile a quello di un reattore nucleare che diventa critico: a partire da inizio giugno abbiamo estratto lentamente le barre di controllo dal nocciolo e ora la potenza del reattore è tornata a crescere in modo esponenziale.
Ora qualcuno starà già pensando: si, ma terapie intensive e decessi non aumentano, quindi stiamo ben sereni.
In realtà non è vero: il 31 luglio avevamo 41 pazienti in terapia intensiva, ora 67. Ma quello che bisogna capire, ancora una volta, è cosa voglia dire una crescita esponenziale e il valore atteso nel tempo. Con poco più di mille contagiati al giorno, perlopiù giovani e identificati molto prima di quanto si facesse in marzo, il valore atteso è dell’ordine dei 10 nuovi decessi al giorno, e non ora, ma tra 1-2 settimane. Quindi è normale che al momento i decessi sembrino stabili. Ma con 10 mila contagiati a fine settembre, il valore atteso è 100 decessi a metà ottobre. E a quel punto comincia a crescere anche la letalità, perché alcune strutture sanitarie iniziano a collassare, perché il contagio rientra nelle RSA, etc. Quel che succede poi, lo sapete.
Tutto ciò non è scritto. È la strada che stiamo seguendo, ma una strada si può cambiare. Sarà un lungo inverno, diamoci delle tappe, degli obiettivi. Bisogna capire la potenza del tempo in una crescita esponenziale, per sfruttare al meglio il tempo, ogni attimo. Fare e richiedere un’accortezza in più, ogni giorno. Tenere la mascherina in modo corretto. Non parlare in faccia alle persone. Pensarci un attimo prima di infilarsi in un certo luogo. Spiegare di nuovo ai figli perché lo facciamo.
Diamoci delle tappe, la prima è arrivare all'apertura delle scuole.
Fausto Tomei, fb
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bangtanitalianchannel · 4 years ago
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Aggiornamenti del 2020 dell’account Twitter “Smeraldo Books” 
Seokjin 27 giugno anno 22 Lo Smeraldo era calpestato sotto i miei piedi. E iniziò nuovamente un loop temporale.
Yoongi 12 maggio anno 22 Tutti devono avere una ragione per desiderare di essere morti. E per desiderare di essere vivi. Perché Jungkook voleva morire? E per cosa aveva vissuto?
Namjoon 18 luglio anno 22 In momenti differenti, sono stato sopraffatto da dubbi irrequieti e scetticismo. E mi sono chiesto: credo a Taehyung? E la riposta era sempre la stessa.
Hoseok 11 maggio anno 22 Avrei perso nuovamente qualcuno di importante per me? Mi veniva da piangere. “Chi è preoccupato per chi qua? Se sei davvero preoccupato per me e ti dispiace, per favore semplicemente sopravvivi.”
Taehyung 10 luglio anno 22 Sembrava che i sogni si aspettassero una qualche risposta da me. Come se mi stessero dicendo che c'era un problema e io dovevo risolverlo. Ma da solo non riuscivo a fare nulla.
Jimin 14 giugno anno 22 Se noi sette potessimo davvero diventare una cosa sola, Hoseok hyung sarebbe il nostro guardiano, che si prende sempre cura di noi. Ma in realtà internamente non era spensierato e socievole come sembrava dall'esterno.
Jungkook 22 luglio anno 22 Perché gli hyung mi hanno mentito? 
[Sono poi seguiti degli estratti più lunghi, in parte condizionati dall’esito di sondaggi postati sempre sull’account Twitter “Smeraldo Books”. Riportiamo qui i testi completi ottenuti dopo le votazioni] 
#1 11 aprile anno 22 La scorsa notte ho fatto un sogno. C'erano i miei amici delle superiori, e nel sogno capitavano cose terribili e violente. Seokjin hyung li guardava, senza che la sua espressione cambiasse mentre avvenivano le tragedie. Ho disegnato la sua faccia minacciosa e l'ho mostrata a Namjoon hyung.
“Seokjin è tornato.”
Namjoon hyung mi ha raccontato come lui e Seokjin hyung si sono incontrati. Mi ha anche detto che Seokjin sembrava essere cambiato. Un incubo e notizie su Seokjin hyung per la prima volta dopo due anni. Non in grado di considerarla come una semplice coincidenza, mi sentivo in ansia.
Dovrei chiedere il numero di Seokjin hyung.
“Hai il numero di Seokjin hyung?”
Ho chiesto a Namjoon hyung. Non sapevo cosa chiedere a Seokjin hyung, ma sentivo che dovevo andare a trovarlo. L'ho chiamato diverse volte, ma non ha risposto. Quindi ho finito per andare a casa sua. Mentre lo cercavo nella stanza illuminata al secondo piano, ho visto una mappa sul muro. Tra i posti contrassegnati sulla mappa, ce n'era uno che conoscevo.
“È lo studio di Yoongi hyung”.
#2 30 aprile anno 22 Quando io e Jungkook siamo andati a trovare Yoongi hyung un paio di giorni fa, abbiamo finito per farlo arrabbiare. Ero sulla strada per andarlo a trovare al suo studio, chiedendomi se avrei potuto parlargli di nuovo, ma ancora prima di arrivare, l'ho visto uscire. L'ho chiamato, ma non mi ha sentito ed è scomparso dietro l'angolo.
Nel mio sogno, si trovava in una stanza in fiamme. Gli avevo rubato l'accendino dalla stanza, ma dato che era un fumatore oramai avrebbe dovuto averne un altro con sé. Quando avevo provato a seguirlo, ho visto un SUV guidare lentamente nella sua ombra. Cos'è quella macchina? Ha a che fare con Yoongi hyung e l'incendio?
Yoongi hyung deve aver appiccato il fuoco. Dovrei seguirlo.
Mi sono ricordato di quanto Yoongi hyung si fosse arrabbiato un paio di giorni fa. Le cose ancora non andavano bene per lui. Facendo finta di non vedere la macchina, l'ho seguito di fretta. Ho visto il fumo alzarsi da un motel in lontananza. Era forse il luogo che avevo visto nel mio sogno? Mentre correvo verso il motel, ho visto qualcuno di molto familiare. Quella persona era Seokjin hyung, che se ne andava dopo aver lasciato qualcosa davanti al motel senza un attimo di esitazione, come se avesse pianificato tutto.
21 maggio anno 22
Ho quasi fatto qualcosa di terribile. A mio papà, che stava picchiando me e mia sorella... Se Hoseok hyung non mi avesse fermato, a quest'ora sarei in prigione. Hoseok hyung ha detto che era lì per chiedermi se volessi andare a fare una gita al mare, sotto suggerimento di Seokjin hyung. Ma non pensavo che Seokjin hyung ci avesse contattati perché voleva veramente fare una gita al mare. Ero certo che Seokjin hyung sapesse qualcosa su di noi o qualcosa che noi non sapevamo. Era Seokjin hyung che si era presentato di fronte al motel in cui si trovava Yoongi hyung e che aveva fatto entrare Jungkook nell'edificio. Sarei stato in grado di parlare con Seokjin hyung se fossi andato a quella gita al mare?
#3 22 maggio anno 22 Ci siamo riuniti tutti per la prima volta dopo tanto tempo grazie alla gita al mare. Quando abbiamo detto di voler fare una foto insieme, Seokjin hyung ha scosso la testa. Sono stato l'unico a vederlo accartocciare una foto di noi sei insieme. Non significavamo niente per lui adesso? Ho raccolto la foto accartocciata. E ho seguito Seokjin hyung che stava andando all'osservatorio da solo. Per qualche ragione, il vento all'osservatorio sembrava familiare. Potrei aver visto ciò in un sogno. Vedendo l'espressione fredda di Seokjin hyung, mi è venuto da piangere. Ho deciso di...
Chiedere a Seokjin hyung se ci stava aiutando.
“Lo so che ci stai aiutando. Non so come. Non riesco a spiegarlo.”
Ho proseguito riguardo le cose terribili che ci erano quasi successe e su come misteriose coincidenze fossero avvenute prima di quegli eventi terribili, evitandone l'avvenimento. Seokjin hyung mi ha spinto e ha detto,
“Non ho bisogno dell'aiuto di nessuno, e non aiuto nessuno.”
#4 C'è stata una improvvisa tempesta di sabbia che ha continuato per diversi minuti. Abbiamo vacillato come se stessimo per cadere dall'osservatorio. Quando la tempesta di sabbia si è calmata, Seokjin hyung se n'è andato senza dirci una parola. Hoseok hyung mi ha chiesto se fosse successo qualcosa, ma non avevo risposta. Mi sentivo frustrato e triste. Cosa dovrei fare? Dovrei... 
Seguire Seokjin hyung.
Non potevo terminare la conversazione a quel modo. Hyung! Seokjin hyung! Ho provato a fermarlo, ma se n'è andato senza guardarsi indietro. Ha guidato la sua macchina e ci ha lasciati così. Ero stupefatto. Non sono venuto a sapere nulla da lui. Ma ho scoperto alcune cose. Non riusciva a ricordare cosa eravamo stati. E in certi momenti sembrava stesse provando del dolore. Forse... aveva bisogno del nostro aiuto.
#5 13 giugno anno 22 Abbiamo scoperto molto in ritardo che Jungkook aveva avuto un incidente stradale sulla via del ritorno dalla gita al mare. Si era fatto male il giorno in cui eravamo tutti insieme e mi sono sentito una persona terribile per esserlo venuto a sapere così tardi. In aggiunta, si era trattato di un incidente con fuga, quindi ancora non si sapeva chi fosse stato. E Jungkook non riusciva a ricordare nulla. Mentre ero seduto di fianco al suo letto d'ospedale sorvegliando Jungkook, mi era sembrato che ci fosse qualcuno fuori. Era strano perché era notte tarda e gli orari di visita erano passati. Forse si trattava del tizio dell'incidente. Aveva quasi ucciso qualcuno, quindi era venuto per vedere se Jungkook ricordasse qualcosa. Dovrei...
Uscire e vedere chi è quella persona.  
Ho spalancato la porta e sono uscito di corsa. Non c'era nessuno. Ma ho visto la schiena di qualcuno mentre correva dietro un angolo. Era la mia immaginazione o ho visto Seokjin hyung? Anche Seokjin hyung era venuto per vedere Jungkook? E allora perché non era entrato?
#6 23 giugno anno 22 C'erano cinque di noi nella chat di gruppo alla quale Jimin ci aveva invitato di punto in bianco, tutti tranne Seokjin hyung e Jungkook. “Sapete cos'è la mappa dell'anima?” Eravamo perplessi, ma quando è stato fatto il nome di Seokjin hyung siamo diventati seri. Jimin ha detto che era stato all'ospedale, dove aveva visto Seokjin hyung. Jimin ha detto che Seokjin hyung aveva chiesto riguardo la mappa dell'anima a un dottore. Sentendo ciò, Namjoon hyung ha parlato come se si fosse improvvisamente ricordato di qualcosa. “Sapete, l'ha chiesto anche a me qualche giorno fa. Ha detto che doveva trovarla per poter porre fine a tutto.” Jimin ha detto che ne aveva già sentito parlare da qualche parte. Non sapevo cosa fosse la mappa dell'anima, ma doveva essere qualcosa di importante se Seokjin hyung stava facendo tutti quegli sforzi per cercarla. Ma a cosa doveva porre fine? “Perché la stiamo facendo lunga quando possiamo semplicemente chiedere a lui?” Yoongi hyung aveva ragione. Ma sapevamo anche che era improbabile che Seokjin hyung ce l'avrebbe detto se glielo avessimo chiesto. Se questo era il modo per aiutarlo, dovrei...
Scoprire qualcosa sulla mappa dell'anima.
Prima di tutto, avevamo bisogno di scoprire cosa fosse la mappa dell'anima per capire dove fosse e come trovarla. Namjoon hyung ha detto che sembrava un termine accademico e che l'avrebbe cercato in biblioteca. Ho detto che sarei andato con lui. Ma mentre ero sulla strada per recarmi in biblioteca, ho ricevuto una chiamata da Namjoon hyung. Una persona che lavora al distributore di benzina si è ammalato all'improvviso e avevano bisogno di lui per sostituirlo. Quando abbiamo deciso di rincontrarci il giorno dopo e sono tornato a casa, ho visto mio papà bere. Dopo averlo visto, mi sono voltato e sono uscito da casa. Potevo dormire al container di Namjoon hyung e andare con lui in biblioteca il giorno dopo. Non volevo stare vicino a mio papà... quando beveva.
#7 10 luglio anno 22 Ho di nuovo fatto quell'incubo. Ho visto come Namjoon hyung moriva nel container in fiamme. E ho anche visto Seokjin hyung guardare tutta la scena con i suoi occhi privi di sentimenti. Il mio incubo aveva forse a che fare con il fatto che Seokjin hyung fosse cambiato a quel modo? Quanto sarebbe continuato questo incubo? La mappa dell'anima... Seokjin hyung aveva detto che avrebbe dovuto trovarla per porre fine a tutto. Le sue sofferenze e il mio incubo... Possiamo porre fine a tutto se troviamo la mappa dell'anima? 
Traduzione e info a cura di Bangtan Italian Channel Subs (©maru)
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