#Maurizio Ferraresi
Explore tagged Tumblr posts
Text
Ragusa: il festival Barocco e Neobarocco
Ragusa: il festival Barocco e Neobarocco. Ragusa ha vissuto la quarta edizione del festival Barocco e Neobarocco, che ha accolto nello straordinario scenario di Ibla e di Donnafugata grandi maestri e accademie della moda e del design per reinventare, insieme alle eccellenze e ai talenti locali, l’estetica barocca mantenendone lo spirito. A Palazzo della Cancelleria, si sono scoperte le creazioni realizzate dal designer Angelo Sanzone e da Roberto Semprini, curatore del festival. Sono state 6 le location principali di Barocco e Neobarocco. Piazza Pola è stato il cuore del festival con diversi ospiti, tra cui Mauro Ferraresi e Cristina Morozzi, e musica con il Coro polifonico Cantus Novo. Incontri con artisti come Nigel Coates, Alessandro Enriquez, Maurizio Favetta e Sara Ricciardi, e giornalisti come Aurelio Magistà di Repubblica, Patrizia Piccinini di Architectural Digest e Gilda Bojardi direttrice di Interni. Palazzo Cosentini ha ospitato le esposizioni di Accademia di Belle Arti di Brera, Università Vanvitelli della Campania, Accademia di Timişoara e Liceo Artistico di Ragusa; degli artisti Nigel Coates, Giuseppe Campailla, Roberto Semprini, Maurizio Favetta, Dario Ghibaudo e Barbara Vicari, dell' azienda Korean a Via TOV. Palazzo della Cancelleria ha accolto per tre giorni le installazioni di Angelo Sanzone e Roberto Semprini. Alessandro Enriquez curerà il macro allestimento A.M.O.R.E a San Vincenzo Ferreri, aperto al pubblico fino al 20 giugno. Sempre l’Auditorium San Vincenzo Ferreri ospiterà nel suo sagrato il concerto di Deborah Iurato, che si terrà alle ore 17.30 di sabato 1 giugno, in occasione dell’apertura dell’esposizione. “È con desiderio di crescita, con fame di bellezza – afferma il sindaco Peppe Cassì - che abbiamo vissuto la nuova edizione di Barocco e Neobarocco, nel solco di un percorso che mira ad ampliare costantemente le prospettive di questo Festival ormai conosciuto in tutta Italia. Le celebrazioni di San Giorgio, Ragusa Ibla (ma non solo Ibla), si sono apprestate ad accogliere maestri nazionali e internazionali del design e della moda per una rilettura del barocco in cui la nostra città è ben più che una irripetibile scenografia. Ragusa, i suoi artigiani, le sue scuole, la sua gente è stata pronta ad accogliere e a cimentarsi, a mostrare la meraviglia di ieri e valorizzare i talenti di oggi, a stupire”.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
0 notes
Text
Vincenzo Costanzo joined the children’s choir of the Teatro San Carlo in Naples at the age of six. He made his debut as a soloist at the age of 11 in a contemporary opera, again at the Teatro San Carlo. He studied piano and solfège in a private school, and then obtained his degree at the local conservatory. At the same time, he graduated in Computer Engineering, continuing his singing studies with Marcello Ferraresi, and then perfecting his skills with Piero Giuliacci. Despite his young age, Vincenzo Costanzo has already won an Oscar Della Lirica (New Generation Tenor award) in Doha (Qatar) in 2014, and has had the opportunity to work with internationally renowned directors and conductors such as Myung-whun Chung at the Teatro La Fenice in Venice and in Tokyo, James Conlon at the Teatro Real in Madrid, Emma Dante at the Teatro Massimo in Palermo, Daniel Oren and Franco Zeffirelli at the Arena di Verona and Liliana Cavani at the Gran Teatre del Liceu in Barcelona. His most recent engagements include Un Ballo in Maschera, Simon Boccanegra (Gabriele Adorno), Tosca (Cavaradossi), Maurizio Di Sassonia in Adriana Lecouvreur and Madama Butterfly (Pinkerton). Dear Vincenzo, thank you for accepting our invitation! Now you are at Sabbioneta, at Teatro all’Antica, for a new project: Giuseppe Verdi’s La Traviata, alongside Elisa Balbo and Luca Micheletti. What can you tell us about this project? How did this idea come about? How is it going on so far? Hello, dear readers of OPERA Charm. A few days ago we finished the shooting of La Traviata in the suggestive theater of Sabbioneta. It has been a wonderful experience, but unfortunately I can’t release any information about it because the project has not been announced yet. I can only give you a little spoiler: the technology used for audio and video shooting is totally innovative and unprecedented. You’ll hear about it soon. To go a bit backwards: when did you feel for the first time that opera is your path and who are those who guided your first steps towards the stage? What’s the moment that you consider to be the actual beginning of your career? In my family I am the only musician and artist. I have felt a vocation within me since I was a child. I took my first steps on stage at the age of 9 at the San Carlo Theatre in Naples and I identify the beginning of my career with the victory of the Voci Verdiane award in Busseto at the age of 21. You had the chance to work with Daniel Oren, Franco Zeffirelli, Andrea Battistoni, Leo Nucci, Juraj Valcuha, Giampaolo Bisanti, Francesco Ivan Ciampa and many others. What each “gesture” has thought you and which of them had the most important impact on you as an artist until now? I have been lucky enough to be part of the opera world since I was very young and every single person I have met during my journey has enriched me as a man and an artist. I could name a thousand episodes that have made me understand the sacrifice and dedication necessary for this ancient art. reposted from https://opera-charm.com/
0 notes
Text
Kilowatt 2020: Trent'anni di grano, Polvere, Eve #2
Kilowatt 2020: Trent’anni di grano, Polvere, Eve #2
Nella giornata di venerdì 24 luglio, Sansepolcro ospita il Teatro delle Ariette, Collettivo Superstite e Filippo Michelangelo Ceredi. (more…)
View On WordPress
#Adriana Renna#Annalisa Esposito#Filippo Michelangelo Ceredi#Giulio Bellotto#Kilowatt Festival#Kilowatt Festival 2020#Maurizio Ferraresi#Maurizio Pini#Paola Berselli#Recensione Eve#Recensione Polvere#Recensione Trent&039;anni di grano#Riccardo Reina#Stefano Pasquini
0 notes
Photo
MINISTRA LORENZIN, MI SPIEGA COS’È ANDATA A FARE ALL’INAUGURAZIONE DI UN NUOVO ALLEVAMENTO INTENSIVO? di Giulia Innocenzi Perché un ministro della Salute dovrebbe andare all’inaugurazione di un nuovo allevamento? E perché proprio di un allevamento intensivo? E perché, durante l’inaugurazione, dovrebbe esprimersi invitando i cittadini a consumare più carne? Si è tenuta ieri l’inaugurazione di un nuovo allevamento intensivo di Bonifiche Ferraresi a Jolanda di Savoia, in provincia di Ferrara. Evento in pompa magna, preceduto il 19 luglio scorso, dalla visita del presidente del Consiglio Paolo Gentiloni. Ieri, invece, c’erano Assocarni e Coldiretti, il ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina in video-collegamento e la ministra della Salute Beatrice Lorenzin venuta appositamente. È andata all’inaugurazione di allevamenti che i cittadini non vogliono. Non creano posti di lavoro, visto che gli allevamenti intensivi sono strutture meccanizzate in cui c’è bisogno di pochissimi operai per decine di migliaia di animali. Sono strutture da cui provengono esalazioni molto forti, che spesso costringono gli abitanti a rintanarsi in casa, soprattutto d’estate (potete immaginare migliaia di animali fermi nello stesso posto a defecare? E potete immaginarvi di vivere vicino a quelle strutture che raccolgono i liquami nei vasconi senza neanche il coperchio?). E sono strutture che spesso inquinano le falde acquifere a causa di spargimenti di liquami fatti con disattenzione, o peggio ancora, senza rispettare le regole. Con il suo ministero Beatrice Lorenzin è infatti responsabile dei controlli sugli allevamenti. Conoscerà quindi benissimo il dato sul consumo di antibiotici degli animali allevati in Italia, questo sì un unicum: il 70% di quelli in commercio nel nostro Paese finisce negli allevamenti, tant’è che siamo al terzo posto per consumo di questi farmaci in Europa, dopo Cipro e Spagna. Gli animali vanno imbottiti di antibiotici perché altrimenti non sopravvivrebbero, visto che le condizioni negli allevamenti intensivi sono estreme, sia a livello igienico sanitario che per il sovraffollamento. CHI NON MANGIA CARNE È COME I NO VAX Ma la ministra non si è fermata qui, e davanti a una platea composta da addetti del settore zootecnico, si è detta «preoccupata» per la tendenza ad abbandonare la carne, mode «basate sulla disinformazione», come nel caso «delle battaglie sui vaccini». Ma ha tranquillizzato tutti dicendo che in mezzo ai radicalismi c’è l’equilibrio: «la dieta mediterranea». Sì, dieta che in Italia fa ormai soltanto il 10% della popolazione, visto che il consumo di carne, anche se per la prima volta dopo decenni in diminuzione, si avvicina ai livelli europei. Quindi una ministra della Salute va a promuovere l’apertura di un nuovo allevamento intensivo, modello produttivo fra i più inquinanti. Oltretutto di bovini, che sono gli animali che più emettono gas nocivi responsabili del cambiamento climatico ...In quella sede dice che chi rinuncia alla carne è vittima di disinformazione, un po’ come quelli che non vaccinano i propri figli, e che il fenomeno va combattuto. Anziché incentivarlo, visto che un eccessivo consumo di carne, come stiamo facendo proprio noi italiani, è responsabile di tante malattie, dette del «benessere», per non parlare del tumore. L’Organizzazione mondiale della sanità, a seguito degli ottocento studi analizzati dal gruppo di lavoro dell’Agenzia dell’Onu per la ricerca sul cancro, ha definito la carne rossa, cioè quella dei bovini, «probabilmente cancerogena», legame osservato «soprattutto per il cancro al colon-retto, ma anche per il cancro al pancreas e per quello alla prostata». Quindi, qualcuno mi spiega che diavolo ci è andata a fare la ministra?
29 notes
·
View notes
Text
Un lampo di Dybala tiene la Juve al primo posto. Ma esplode il caso Ronaldo. Volano Lazio e Cagliari
Nuovo post su italianaradio https://www.italianaradio.it/index.php/un-lampo-di-dybala-tiene-la-juve-al-primo-posto-ma-esplode-il-caso-ronaldo-volano-lazio-e-cagliari/
Un lampo di Dybala tiene la Juve al primo posto. Ma esplode il caso Ronaldo. Volano Lazio e Cagliari
Un lampo di Dybala tiene la Juve al primo posto. Ma esplode il caso Ronaldo. Volano Lazio e Cagliari
Tutto come prima in vetta alla classifica di Serie A dopo poco più di un quarto di campionato: all’Allianz Stadium, per il posticipo domenicale della 12° giornata, la Juventus batte 1-0 il Milan, mette la freccia, risorpassa l’Inter e torna al comando. A oggi dunque la sfida scudetto resta un affare tra i campioni in carica e i nerazzurri di “lacrima” Conte, con i bianconeri nettamente favoriti per le mille risorse che hanno: tanti grandi calciatori che possono risolverti la partita in qualsiasi momento. A Mosca in Champions contro la Lokomotiv, era stato decisivo Douglas Costa, oggi Dybala. Splendido il gol della “Joya”. Ma in casa Juve esplode il caso Cristiano Ronaldo.
I fatti. CR7, fuori forma da giorni e alle prese con piccole noie fisiche, come a Mosca non incide e così Sarri decide di toglierlo al 55′ per inserire Dybala. Applausi doppi a Maurizio Sarri: per il coraggio mostrato nel togliere lo spento Ronaldo e per l’inserimento di Dybala, mossa vincente. Il permaloso portoghese (già sostituito a Mosca: due volte in quattro giorni, un unicum per lui), non l’ha presa bene, è uscito rivolgendo una frase incomprensibile a Sarri, ha fatto un gesto di stizza con la mano e si è infilato direttamente nel tunnel che porta negli spogliatoi senza passare per la panchina. Come se non bastasse, si è fatto la doccia e se ne è andato a casa prima che la partita finisse. Un comportamento non degno di un campione come lui; anche se conosciamo bene il caratterino di CR7, un uomo capace di disertare le serate per la consegna di premi prestigiosi se non è lui il vincitore.
Sarri ha provato a minimizzare. Il tecnico della Juventus ha cercato di sdrammatizzare l’episodio dicendo: “Nessun problema con Cristiano, anzi lo ringrazio perché ha giocato in condizioni imperfette poi l’ho sostituito perché non stava bene. La cosa importante è che si sia messo a disposizione. Se si arrabbia quando esce questo fa parte del gioco. Nell’ultimo mese ha avuto anche un problemino al ginocchio: un mesetto fa ha preso un colpo e ha un piccolo risentimento al collaterale che gli provoca dolore a polpaccio e adduttori, non può allenarsi più di tanto. Questo acciacchino lo sta condizionando. Ripeto, ci sta l’incazzatura al momento del cambio, sarei molto più preoccupato se non si arrabbiasse. Non è un problema preoccupante, è solo un piccolo problema che lo sta condizionando negli allenamenti. Irrispettoso verso i compagni? Come ho detto questo non lo so. Se è vero che se ne è andato prima della fine è un problema da risolvere con i suoi compagni. Ci sarà una discussione con i compagni che diranno le loro impressioni”. Ora si attendono sviluppi: c’è attesa per capire come reagirà il club di Andrea Agnelli al comportamento di Ronaldo.
Juventus-Milan 1-0. Paulo Dybala, 7 gol contro il Milan, la sua vittima preferita. Szczesny chiude la porta. La partita sta tutta qui. Un’altra gara vinta con grande sofferenza dalla Juve. Tutto in HD: 13 minuti prima del 90′ la “Joya” riceve palla da Higuain, salta secco Romagnoli e con il destro (quindi non con il suo piede preferito) la mette rasoterra nell’angolino. Un grande classico juventino: vittoria di misura, nel secondo tempo, con un gol dalla panchina. Le grandi squadre d’altronde si vedono anche in certi dettagli. Per quanto riguarda il Milan, continuano i piccoli segnali di crescita dopo il cambio in panchina con Pioli al posto di Giampaolo. Ma poca roba. La squadra rossonera continua a ruminare gioco senza incidere. Una manovra sterile pure per colpa di un attacco spuntato. Piatek non è più il “pistolero” di una volta, Leao è impalpabile e presuntuoso. Se non riesci a fare gol non vai lontano, anzi precipiti a 4 punti dalla zona retrocessione come oggi.
Lazio e Cagliari sempre in formato Champions League. Contro il Lecce all’Olimpico, quarta vittoria di fila per i biancocelesti che rifilano un 4-2 ai salentini ma devono faticare molto prima di godersi i tre punti che valgono il terzo posto insieme al sempre più sorprendente Cagliari. A Roma, decidono il match: una doppietta di Correa (argentino ancora una volta determinante), un gol di Milinkovic Savic e un rigore realizzato dal capocannoniere Immobile alla sua 200esima gara in Serie A. E dire che il buon Lecce di Liverani era riuscito a pareggiare con Lapadula, prima di sbagliare con Babacar il rigore del potenziale 2-2; Lapadula sulla ribattuta di Strakosha insacca. Gol inizialmente convalidato dall’arbitro Manganiello e poi annullato su segnalazione del VAR Pairetto. Il motivo? L’invasione di Lapadula, che oltrepassa la linea dell’area di rigore prima che Babacar calci. Ennesimo dubbio intervento della moviola in campo, sempre usata con due pesi e due misure, che fa infuriare il patron del Lecce Sticchi Damiani. Sul 4-1 Lazio è Lamantia a segnare la seconda rete dei pugliesi.
Estasi sarda. Il Cagliari non si ferma più, neppure sotto il diluvio che flagella la Sardegna Arena. Per Rolando Maran, dunque, 10 risultati utili consecutivi che eguagliano il record stabilito dagli isolani con Marco Giampaolo nella stagione 2006-2007. La Fiorentina è asfaltata: finisce 5-2 il lunch-match di turno. Una partita senza storia già nel primo tempo che si chiude sul 3-0 per il Cagliari. Viola inesistente e in confusione: errori in difesa (Milenkovic su tutti), centrocampo sovrastato da quello dei sardi in cui spicca Marko Rog. Poi, è soprattutto Radja Nainggolan a disegnare calcio, imbeccare i compagni, vincere i contrasti e segnare il secondo gol in campionato, con la sua specialità: il tiro da fuori. Domandina del giorno: quanto avrebbe fatto comodo un “Ninja” così ad Antonio Conte? Forse “mister lacrima” avrebbe fatto bene a non scaricare il belga come ha fatto in estate. A segno anche Pisacane, Simeone, e Joao Pedro. La Fiorentina salva, parzialmente, la faccia solo grazie alla doppietta dell’interessante 19enne Vlahovic: un talento da seguire e coltivare.
Roma sconfitta a Parma e sorpassata in classifica da Lazio e Cagliari. In un colpo solo, i giallorossi precipitano dal terzo al quinto posto (a pari punti con l’Atalanta che pareggia in casa Samp). Sprocati e Cornelius lanciano i ducali che salgono in ottava posizione superando Fiorentina e Verona. Match equilibrato allo stadio Tardini e sbloccato da un sinistro sporco di Sprocati al 68′. Al terzo minuto di recupero, con la Roma in avanti a caccia del pari, Cornelius trova il raddoppio in contropiede con un gran sinistro. Ma è una Roma stanca, parecchio stanca, quella che si presenta in Emilia. Alla lunga, le tante partite ravvicinate, disputate praticamente sempre con gli stessi giocatori causa i numerosi infortuni, si sono fatte sentire. Stavolta il tecnico Fonseca ha sbagliato nel continuare a dare fiducia agli stessi titolari. Alla vigilia l’allenatore portoghese aveva detto: “Siamo in fiducia, non c’è bisogno di cambiare”. E invece, stavolta c’era bisogno di un turn over più massiccio; anche perché qualche risorsa in panchina c’era. Altro dato che fa riflettere: questa Roma soffre le squadre che la mettono sul piano fisico e che si chiudono a riccio. Intanto, tiene banco il “caso Florenzi”. Il capitano continua a non essere utilizzato dal tecnico giallorosso. Nonostante tutto, il c.t. azzurro Mancini lo ha convocato in Nazionale per dargli fiducia.
Stadio Luigi Ferraris: la Samp ci prova ma un’Atalanta stanca e ridotta in 10 uomini porta a casa un punto. La Spal getta alle ortiche una grande occasione. Match senza reti e con poche emozioni a Marassi. Padroni di casa più aggressivi ma incapaci di sfondare anche dopo l’espulsione di Malinovskyi. Seconda partita di seguito senza segnare per la Dea che continua a vantare il miglior attacco del campionato. Mentre, la nuova Samp versione bunker di Claudio Ranieri, strappa uno 0-0 che muove sì la classifica ma che alla fine le va anche stretto per quanto visto in campo. Finisce a reti bianche anche la sfida della Dacia Arena tra Udinese e Spal con i ferraresi che recriminano per il rigore che l’ottimo Musso ha parato a Petagna. Adesso spazio alla nuova sosta per le Nazionali, la Serie A torna con il 13° turno e con il botto. Si riparte infatti sabato 23 novembre con gli anticipi Atalanta-Juventus, Milan-Napoli e Torino-Inter.
Tutto come prima in vetta alla classifica di Serie A dopo poco più di un quarto di campionato: all’Allianz Stadium, per il posticipo domenicale della 12° giornata, la Juventus batte 1-0 il Milan, mette la freccia, risorpassa l’Inter e torna al comando. A oggi dunque la sfida scudetto resta un affare…
Fabio Camillacci
0 notes
Link
Articolo su estense.com con un mio commento
0 notes
Link
FERMIGNANO – Sabato 16 marzo alle ore 20 e domenica 17 marzo alle 12.30, nel Salone comunale di Fermignano, il “Teatro delle Ariette”, storica formazione bolognese, proporrà lo spettacolo “ATTORNO A UN TAVOLO, piccoli fallimenti senza importanza”, di Paola Berselli e Stefano Pasquini (che è anche il regista) “per riflettere sul nostro presente, per mangiare insieme, per non essere spettatori, ma protagonisti di un’esperienza comune, per sentirsi a casa”.
In uno spazio scenico condiviso (una cucina), con un grande tavolo al centro ed intorno tavoli da lavoro, forno, pentole, fornelli, Paola Berselli, Maurizio Ferraresi e Stefano Pasquini faranno accomodare gli spettatori attorno al tavolo e apparecchieranno, servendo acqua e vino, focacce, formaggio, verdure e tagliatelle, raccontando storie di vita, esperienze personali, piccoli fallimenti apparentemente senza importanza, inquietudini.
Una vera cena (sabato) ed un vero pranzo (domenica), in cui si tenterà di creare, per il tempo effimero dello spettacolo, una comunità provvisoria (info e prenotazione obbligatoria al 340.8962837).
Lo spettacolo dà il via alla rassegna teatrale “E’ Stagione”, a cura dell’associazione culturale “Luoghi Comuni” con i patrocini del Comune di Fermignano e della Provincia di Pesaro e Urbino ed il sostegno della Regione Marche e dell’istituzione “Teatro comunale di Cagli”. Un inizio di stagione interessante, con una compagnia la cui originale storia è raccontata nel libro “Teatro delle Ariette. La vita attorno a un tavolo” (uno dei suoi spettacoli più noti, “Teatro da mangiare?” ha realizzato più di 1000 repliche).
“Da cinque anni – raccontano i fondatori dell’associazione Luoghi Comuni Alice Toccacieli e Yuri Punzo – lavoriamo sul territorio proponendo laboratori teatrali per non professionisti, laboratori negli spazi educativi e sociali (scuole e centri diurni), ospitalità di artisti professionisti per workshop intensivi e formazione, produzione di spettacoli e percorsi condivisi con altre associazioni. Grazie alla collaborazione con il Comune di Fermignano portiamo avanti un progetto speciale di teatro e costruzione della comunità rivolto agli allievi delle scuole medie”.
“E’ Stagione” proseguirà il 4 maggio con I’mnatura, progetto di Emanuela Dall’Aglio per il “Teatro delle Briciole” (nell’ambito del festival fermignanese di letteratura per l’infanzia “Stacciaminaccia”), per poi continuare con “La cosa principale” (atto unico dell’attrice storica del collettivo del “TeatroDue” di Parma Laura Cleri tratto dal romanzo “Mal di pietre” di Milena Agus), la rassegna “Arrivano i nostri” e concludere a giugno con la “Festa del Teatro”.
Maggiori informazioni sulla pagina Facebook @AssLuoghiComuni o telefonando al numero 340.8962837.
foto di Stefano Vaja
0 notes
Text
La mia costante ricerca di partite, mi porta questa domenica di nuovo al PalaDozza di Bologna, il tempio del basket nella città delle Due Torri. Arrivo di buon ora nei pressi del palazzetto di Piazza Azzarita ed è ormai un classico notare qualsiasi bar nei dintorni del palazzo, gremito da numerosi tifosi fortitudini.
Con circa 20 minuti di anticipo sull’orario d’inizio, faccio il mio ingresso, posizionandomi nella parte alta della tribuna stampa, a pochi metri di distanza dal settore ospiti. Altra costante da rimacare ad ogni occasione: il tutto esaurito anche per questa uscita casalinga della Fortitudo: 5.570 i presenti.
Giusto il tempo di sistemare l’attrezzatura che inizia la prestazione canora della Fossa dei Leoni in Curva Schull, anche oggi il sesto uomo sul parquet del PalaDozza. Come sempre rimango sorpreso in positivo dall’ascendente che ha la Fossa verso gli altri settori che riesce spesso a coinvolgere nel tifo: sia chiaro, succede soprattutto nei momenti “fermi” della partita quali time-out o pausa tra un quarto e l’altro, ma in quegli attimi, sentir rimbombare (e animato) tutto il palazzetto, è sempre una bella emozione.
Classico il repertorio vocale della Fossa, dai cori per la squadra ai giocatori singoli in campo, anche nei confronti di coach Boniciolli, il quale è omaggiato anche da uno striscione di sostegno, vista l’assenza odierna. Altri due striscioni sono dedicati a Maurizio Albertini (ex general manager dei biancoblu) e Lanfranco Malagoli (detto “Lungo”), lo storico speaker della Fortitudo a 20 anni dalla scomparsa: durante il timeout il palazzetto ascolta in religioso silenzio l’omaggio del figlio nei confronti di tutta la tifoseria, momento davvero toccante che viene concluso con la Fossa che intona “orgoglioso di essere fortitudino”.
A livello visivo sono presenti come sempre i due bandieroni nella parte bassa della curva, svariati due aste in ogni angolo del settore si unisono a tante bandierine e bella è anche la sciarpata che coinvolge tutta la Schull. Di grande impatto anche il “trenino” nell’ultimo quarto, con la quasi totalità della Curva che gira le spalle al campo, saltando per 2-3 minuti.
Svariati battimani durante tutto l’arco della partita, guidati positivamente dai tamburi. Encomiabile il “Forza Fortitudo alè alè”, mentre nel settore distinti il gruppo Unici si evidenzia per un paio di cori contro la tifoseria ospite e per lo sventolio di qualche tricolore.
Circa un centinaio i tifosi ferraresi nel settore ospiti: la trasferta verrà ricordata per la diatriba sul costo dei biglietti, che a pochi giorni di distanza ha rischiato di far saltare la trasferta ai gruppi organizzati del tifo estense, come comunicato dalla stessa Curva Nord Ferrara nei giorni precedenti. Dopo un accordo tra le due società, il gruppo è ritornato sui propri passi comunicando e confermando la presenza fortemente rimasta in bilico.
Per la prima volta m’imbatto nei tifosi estensi, il cui sostegno si raccoglie dietro lo striscione Curva Nord Ferrara e il drappo Nuove Leve. Partono bene grazie anche al momentaneo vantaggio della loro squadra, man mano che passano i minuti però il resto del settore preferisce assistere alla partita, senza dar manforte ai ragazzi che continuano col sostegno, seppur in poche unità. Non è un caso se in vari momenti sia del terzo che del quarto quarto, il settore rimane in silenzio, anche per via del largo passivo in campo. Durante la partita sfoggiano qualche bandierone e qualche due aste, ad inizio partita si vede anche esposto lo striscione “SOLO PER LA MAGLIA”.
Al fischio finale è 83-66 per i padroni di casa, che confermano la seconda posizione in classifica del girone Est di Serie A2 con 26 punti, mentre Ferrara rimane fermo nelle zone medio-basse della classifica con 16 punti. Svariati insulti tra le due tifoserie per tutto l’arco della partita.
Francesco Passarelli
Fortitudo Bologna-Ferrara, Serie A2: un ricordo per dei fortitudini doc La mia costante ricerca di partite, mi porta questa domenica di nuovo al PalaDozza di Bologna, il tempio del basket nella città delle Due Torri.
0 notes
Text
Nuove tecnologie per coltivare i terreni
Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali rende noto che oggi, in occasione della visita del Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni e del Ministro Maurizio Martina alle Bonifiche ferraresi, è stato presentato un progetto innovativo di diffusione dell'agricoltura di precisione nelle piccole e medie imprese agricole italiane. Il progetto vede una partnership pubblico-privata tra l'Ismea, ente finanziario del Mipaaf, e Bonifiche ferraresi. La finalità del Progetto ISMEA/BF è favorire l’adozione e la diffusione su vasta scala territoriale di sistemi di gestione avanzata attraverso l’utilizzo delle tecnologie innovative in favore delle imprese agricole e agroalimentari italiane, in coerenza con le strategie di sviluppo delineate a livello europeo e nazionale. "Vogliamo sostenere ancora di più - ha dichiarato il Ministro Maurizio Martina - la diffusione delle tecnologie nelle nostre piccole e medie imprese agricole, per rendere più forti, sostenibili e competitive. La partnership che abbiamo presentato oggi fa parte di questo lavoro e può attivare da sola la copertura di circa 145.000 ettari con servizi di Agricoltura di Precisione dal 2018 alla fine del 2023. È un traguardo ambizioso che dice molto dell'altezza di questa sfida. La distintività del nostro modello agricolo passa anche per la capacità di utilizzare l'innovazione per la tutela della nostra biodiversità unica". L'investimento complessivo ammonta a 12 milioni di euro, di cui 4 saranno a carico di Ismea. Dal progetto ci si attende per le piccole e medie imprese coinvolte: - un miglioramento della competitività aziendale; - un impatto positivo per quanto riguarda il miglioramento della sostenibilità ambientale; - un miglioramento riguarda l’accesso al credito; - un miglioramento nel medio periodo riguarda gli strumenti di gestione dei rischi aziendali. Click to Post
0 notes
Text
Premio Strega - Mozzarella italiana D.O.P.
Anche quest'anno si apre il bando per il famosissimo premio Strega, per la precisione l'iscrizione è stata aperta da poco ma come ci si iscrive al premio? Quali sono le reali possibilità di vincerlo? E la risonanza nelle librerie? Analizziamo assieme quello che c'è oltre il vetro, oscurato, di un premio così importante.
Dal 1944 i conti non tornano
Cominciarono, nell’inverno e nella primavera 1944, a radunarsi amici, giornalisti, scrittori, artisti, letterati, gente di ogni partito unita nella partecipazione di un tempo doloroso nel presente e incerto nel futuro. Sono queste le parole con cui Maria Bellonci presenta il premio Strega, ambito da molti scrittori e vinto da pochi, 70 per la precisione. Il premio è istituito a Roma, ed è definito come: Il premio letterario Strega degli Amici della domenica; nome con cui sono identificati i componenti della giuria dal gruppo che si riuniva in casa Bellonci il pomeriggio della domenica. La giuria era composta alla data di fondazione del premio (1947) da centosettanta Amici e comprende attualmente quattrocento votanti. Un bel numero di persone a quanto pare, che legge e commenta i romanzi proposti e screma i partecipanti fino al numero minimo, così da poter sottoporre solo i migliori al giudizio finale con cui decretare il vincitore.
Però...
Eh si, c'è un però che fa riflettere. Che mi ha fatto drizzare le antenne e documentare e infine redarre questo articolo: All’organizzazione del premio presiede un Comitato direttivo composto da due rappresentanti della Fondazione Maria e Goffredo Bellonci, due rappresentanti della società Strega Alberti Benevento, tre vincitori del Premio Strega e quattro Amici della domenica. Del Comitato non possono far parte dipendenti delle case editrici ammissibili a partecipare alla competizione. beh, fin qui tutto bene, ma continuando a leggere si nota che: Ogni libro è presentato da due Amici della domenica, i quali sono garanti del consenso dell’autore a partecipare al premio. Spetta ai due Amici motivare la candidatura inviando, ciascuno per proprio conto, una lettera di presentazione che contenga un breve giudizio critico sul libro proposto. Le lettere dovranno pervenire alla sede del premio (via Fratelli Ruspoli 2, 00198 Roma) entro il termine di anno in anno comunicato dalla segreteria. Ecco il problema. Bisogna essere presentati. È normale che un premio così ambito sarebbe invaso da proposte letterarie indecenti, la segreteria sommersa di plichi inviati da tutto il Bel Paese, ma è indegno che si classifichi come "importante" un concorso dove si può partecipare solo se almeno due giuristi ti propongono. Ed è qui che mi voglio soffermare, perché se i giuristi de "gli amici della domenica" fossero dei lettori forti (chi come me legge dai 20 ai 40 libri all'anno) allora sarebbe probabile che autori sconosciuti, ma molto bravi, riuscissero a partecipare. Purtroppo gli Amici della domenica sono tutt'altro che lettori forti, o per meglio dire, i lettori veri sono una minoranza. I militanti di questa schiera annoverano tra le loro fila politici, scrittori, persone influenti nell'ambito editoriale, manager ecc... In altre parole se non "conosci" non partecipi. La lista completa degli Amici della domenica è aggiornata annualmente, ed è consultabile a questo indirizzo. Noterete nomi quali: Gianni Alemanno (in forza quest'anno) Gianni Letta (in forza quest'anno) Stefano Rodotà (in forza quest'anno) Francesco Rutelli (in forza quest'anno) Walter Veltroni (in forza quest'anno) Inge Feltrinelli (in forza quest'anno) e altri 50 tra donne e uomini politici. Ci sono inoltre molti, moltissimi scrittori. Ma nessuno dei 400nomi presenti è etichettato come lettore. Nessuno. Presuppongo quindi che i nomi prima citati siano quindi dei grandissimi lettori, di ogni più disparato genere.
E i vincitori? Una bottiglia per domarli tutti!
La cosa buffa di questo premio è che a partecipare sono dei bravi scrittori, talentuosi per il genere a cui appartengono. I romanzi sono sempre molto impegnati e i temi trattati spesso sono toccanti e ci fanno riflettere. Ma alla fine dei giochi, una volta vinto il premio, dove finiscono questi scrittori? Risposta: una buona parte resta nel dimenticatoio da cui ha tirato fuori la testa per alcuni secondi. Eh si, perché Donato Carrisi o Roberto Saviano non hanno mai vinto un premio Strega eppure sono autori italiani di successo (più o meno apprezzati, ma quello è soggettivo), mentre gli ultimi cinque vincitori del premio Strega sono praticamente spariti: Saltiamo il 2016 e diamo al vincitore Edoardo Albinati una possibilità, magari scriverà un altro romanzo a breve. Chissà. Premio Strega 2015, vince Nicola Lagioia con “La Ferocia”, dopo questo romanzo pubblicato con Einaudi non ha scritto altro (dal 2014) Premio Strega 2014, il vincitore è Francesco Piccolo con “Il desiderio di essere come tutti”. Edito da Einaudi. Ancora. Pubblica un altro libro nel 2015, dal titolo "Momenti di trascurabile infelicità" riprendendo la stessa copertina e lo stesso tema del romanzo scritto da lui stesso nel 2010. Il titolo? "Momenti di trascurabile felicità". Vabbè. Premio Strega 2013, il vincitore è Walter Siti con "Resistere non serve a niente". Vince con Rizzoli, e riceve una valutazione di 2,5 stelle su 5 da oltre 100recensori indipendenti. Sfortuna? Mah. Premio Strega 2012, vince Alessandro Piperno con “Inseparabili". Edito da Mondadori, che trovate sempre a 2,5 stelle su 5 su ibs o amazon, per un totale di oltre 100 recensioni. Tutto ciò non vuol dire che siano cattivi autori, semplicemente che da un premio di tale portata mi aspetto che il pubblico reagisca con almeno 4 stelle su 5, considerando che i temi trattati sono impegnati e che quindi abbracciano dei lettori che non sono soliti comprare 50sfumature o Federico Moccia, e che a mio giudizio hanno una cultura letteraria capace di giudicare non solo la trama, ma anche il contenuto e la forma. È come chiedere a un falegname di giudicare un mobile dell'Ikea: sicuramente ne ha in casa uno per motivi di praticità ed economia, ma non lo valuterà mai al pari di un prodotto di artigianato confezionato con centinaia di ore di lavoro e passione. Tra le altre cose, avete per caso notato delle ridondanze tra i nomi? Vediamo i vincitori degli ultimi 70 premi strega Anno Vincitore Opera Editore 1947 Ennio Flaiano Tempo di uccidere Longanesi 1948 Vincenzo Cardarelli Villa Tarantola Meridiana 1949 Giovanni Battista Angioletti La memoria Bompiani 1950 Cesare Pavese La bella estate Einaudi 1951 Corrado Alvaro Quasi una vita Bompiani 1952 Alberto Moravia I racconti Bompiani 1953 Massimo Bontempelli L'amante fedele Mondadori 1954 Mario Soldati Le lettere da Capri Garzanti 1955 Giovanni Comisso Un gatto attraversa la strada Mondadori 1956 Giorgio Bassani Cinque storie ferraresi Einaudi 1957 Elsa Morante L'isola di Arturo Einaudi 1958 Dino Buzzati Sessanta racconti Mondadori 1959 Giuseppe Tomasi di Lampedusa Il Gattopardo Feltrinelli 1960 Carlo Cassola La ragazza di Bube Einaudi 1961 Raffaele La Capria Ferito a morte Bompiani 1962 Mario Tobino Il clandestino Mondadori 1963 Natalia Ginzburg Lessico famigliare Einaudi 1964 Giovanni Arpino L'ombra delle colline Mondadori 1965 Paolo Volponi La macchina mondiale Garzanti 1966 Michele Prisco Una spirale di nebbia Rizzoli 1967 Anna Maria Ortese Poveri e semplici Vallecchi 1968 Alberto Bevilacqua L'occhio del gatto Rizzoli 1969 Lalla Romano Le parole tra noi leggere Einaudi 1970 Guido Piovene Le stelle fredde Mondadori 1971 Raffaele Brignetti La spiaggia d'oro Rizzoli 1972 Giuseppe Dessì Paese d'ombre Mondadori 1973 Manlio Cancogni Allegri, gioventù Rizzoli 1974 Guglielmo Petroni La morte del fiume Mondadori 1975 Tommaso Landolfi A caso Rizzoli 1976 Fausta Cialente Le quattro ragazze Wieselberger Mondadori 1977 Fulvio Tomizza La miglior vita Rizzoli 1978 Ferdinando Camon Un altare per la madre Garzanti 1979 Primo Levi La chiave a stella Einaudi 1980 Vittorio Gorresio La vita ingenua Rizzoli 1981 Umberto Eco Il nome della rosa Bompiani 1982 Goffredo Parise Sillabario n.2 Mondadori 1983 Mario Pomilio Il Natale del 1833 Rusconi 1984 Pietro Citati Tolstoj Longanesi 1985 Carlo Sgorlon L'armata dei fiumi perduti Mondadori 1986 Maria Bellonci Rinascimento privato Mondadori 1987 Stanislao Nievo Le isole del paradiso Mondadori 1988 Gesualdo Bufalino Le menzogne della notte Bompiani 1989 Giuseppe Pontiggia La grande sera Mondadori 1990 Sebastiano Vassalli La chimera Einaudi 1991 Paolo Volponi La strada per Roma Einaudi 1992 Vincenzo Consolo Nottetempo, casa per casa Mondadori 1993 Domenico Rea Ninfa plebea Leonardo 1994 Giorgio Montefoschi La casa del padre Bompiani 1995 Mariateresa Di Lascia Passaggio in ombra Feltrinelli 1996 Alessandro Barbero Bella vita e guerre altrui di Mr. Pyle, gentiluomo Mondadori 1997 Claudio Magris Microcosmi Garzanti 1998 Enzo Siciliano I bei momenti Mondadori 1999 Dacia Maraini Buio Rizzoli 2000 Ernesto Ferrero N. Einaudi 2001 Domenico Starnone Via Gemito Feltrinelli 2002 Margaret Mazzantini Non ti muovere Mondadori 2003 Melania Gaia Mazzucco Vita Rizzoli 2004 Ugo Riccarelli Il dolore perfetto Mondadori 2005 Maurizio Maggiani Il viaggiatore notturno Feltrinelli 2006 Sandro Veronesi Caos Calmo Bompiani 2007 Niccolò Ammaniti Come Dio comanda Mondadori 2008 Paolo Giordano La solitudine dei numeri primi Mondadori 2009 Tiziano Scarpa Stabat Mater Einaudi 2010 Antonio Pennacchi Canale Mussolini Mondadori 2011 Edoardo Nesi Storia della mia gente Bompiani 2012 Alessandro Piperno Inseparabili. Il fuoco amico dei ricordi Mondadori 2013 Walter Siti Resistere non serve a niente Rizzoli 2014 Francesco Piccolo Il desiderio di essere come tutti Einaudi 2015 Nicola Lagioia La ferocia Einaudi 2016 Edoardo Albinati La scuola cattolica Rizzoli Non credo ci sia bisogno di aggiungere altro aggiungere altro
(In)Concludendo
Il premio Strega rimane, a dispetto dei miei barbari pensieri, uno dei premi più prestigiosi in Italia. Ho gettato un sasso sperando che le onde provocate possano stimolarvi a cercare altre informazioni, oltre a quelle che vi ho dato, e a confrontarle con gli altri siti in circolazione sul web. Il mio parere è evidente, siamo in Italia e ci conoscono in tutto il mondo per i nostri prodotti, che sono sempre di qualità elevatissima. I libri? No. Le Bufale. Simone Pinna Click to Post
0 notes
Text
Il Teatro delle Ariette incontra Luigi Dadina
Il Teatro delle Ariette incontra Luigi Dadina
Un viaggio verso la Valsamoggia per scoprire un modo di fare teatro sul liminale tra passato e possibilità. (more…)
View On WordPress
#Fabrizio de André#Luigi Dadina#Maurizio Ferraresi#Paola Berselli#Pier Paolo Pasolini#Stefano Pasquini
0 notes
Text
Pane e petrolio
Al Teatro delle Ariette, sperduto tra le dolci colline della Valsamoggia, arriva il nuovo spettacolo coprodotto con il Teatro delle Albe e dedicato a Pier Paolo Pasolini, Pane e petrolio.
Un ritorno al passato, i ricordi, gli amori per uomini e donne che hanno segnato, nel bene e nel male, la nostra infanzia e hanno contribuito a farci diventare ciò che siamo. Ma anche per la natura che ci…
View On WordPress
#Fabrizio de André#Luigi Dadina#Maurizio Ferraresi#Paola Berselli#Pier Paolo Pasolini#Stefano Pasquini
0 notes
Text
Opera Prima Festival/13 settembre 2019
Opera Prima Festival/13 settembre 2019
Seconda giornata del Festival ideato da Teatro del Lemming. Alla fine della giornata ci si chiede: dove sta andando la nuova generazione artistica?
(more…)
View On WordPress
#c.J. Grugher#Caroline Baglioni#Gianni Pampanini#Gianni Straropoli#Il nome della Rosa#Matan David#Maurizio Ferraresi#Michelangelo Bellani#Nava Zuckerman#Opera Prima Festival#Ori Lenkinski#Paola Berselli#Rachel Erdos#Shay Haramaty#Shmulik Shalit#Stefano Pasquini#Teatro delle Ariette#Tomer Giat
0 notes
Text
Al Teatro Quarticciolo, l’ormai collaudato linguaggio drammaturgico del Teatro delle Ariette replica con lo spettacolo Attorno a un tavolo.
Assistendo a Attorno a un tavolo, ci vengono alla memoria le domeniche di noi bambini. Le mamme preparavano le fettuccine o gli gnocchi, gettando farina e patate sulla vecchia spianatora (in italiano, spianatoia) in legno. La cucina diveniva allora un luogo chiuso perché affollata fin troppo di presenze femminili, con lo zinale legato in vita e i capelli raccolti. Il sugo sobbolliva a fiamma bassa fin dalla mattina; i cabaret con le pastarelle venivano custodite dentro un frigorifero panciuto.
Sulla scena, attorno a un grande tavolo, si sta tra il gioco, la sensualità e la replica. Il linguaggio del Teatro delle Ariette è ormai ben rodato da anni, rinnovando sempre la consueta domanda: come possiamo sapere quando accettare di buon grado il cambiamento, oppure resistervi? Il passaggio dal politeismo greco al monoteismo ha di fatto spogliato la natura del suo animismo. Con il trasferimento dell’anima del mondo in un solo dio trascendente, la natura ha smesso di essere la casa contemplativa di forze inaccostabili; è divenuta materia plasmabile, da piegare ai bisogni dell’uomo.
L’umanità si assume la responsabilità di fare della natura un progetto laico. Tuttavia Paola Berselli ci accoglie con domande quasi liturgiche: «Di quale Dio sei figlio? Cosa ti ha fatto essere su questa terra uomo o donna?». Veniamo così introdotti al “mistero”, mentre guardiamo riempire il nostro piatto. Il vino rosso è piacevolmente denso e corposo. Parola e cibo si accompagnano senza soluzione di continuità, con noi a godere insieme dell’uno e dell’altro, premuti piacevolmente da una sensualità che ci solleva – forse a causa del vino – a una leggerezza conosciuta da bambini e sempre vanamente inseguita.
Di fatto si chiede al pubblico di perdere il proprio nome, di sperimentare già da ora l’esperienza di una “morte” teatrale, di non essere più, ma di partecipare al flusso della vita come un seme che aspetta di nascere. È come andare in aereo – narra Stefano Pasquini in una pausa della preparazione – e depositare, lì sulla scaletta, ogni presunzione di dominio degli altri e di sé.
Si mangia quello che viene servito e, per una volta, si abbandonano quegli “esoterismi” culinari dettati da nevrosi ossessiva, da assunzione di un’etica superiore al semplice consumo o da insistenti e reali disturbi alimentari. Perché abbiamo paura di morire? O perché cerchiamo di innestare nella natura l’anima che gli è stata strappata via?
Come sapere quando resistere o cambiare? Masanobu Fukuoka ha costruito in quarant’anni il metodo del “non fare”: a un uomo bastano mille metri quadrati di terra. Si gettano le sementi tutte insieme, e il frutto cresce. Se si adopera solo una spanna in più, quel superfluo non ti sarà dato, ma nemmeno il necessario. Qual è la misura dell’uomo nel suo rapporto con il mondo? Rimaniamo con la domanda continuando a chiacchierare con gli interpreti, a bere l’ultimo bicchiere. Cerchiamo di portarci via la sensazione teatrale chiedendoci dove sia possibile comprare a Roma quel vino così buono. Anche le parole hanno un sapore. Come le sementi, anch’esse devono abbandonare ogni arroganza per fecondare e essere fecondati. Il Teatro delle Ariette è qui a ricordarcelo.
Attorno A Un Tavolo Ph. S.vaja Dsc00309 C 15x
Attorno A Un Tavolo Ph. S.vaja Dsc00350 C T 15x
Attorno A Un Tavolo Stefano Pasquini Ph.s.vaja
Attorno A Un Tavolo Teatro Delle Ariette (ph Stefano Vaja) Dsc07502 C1 T2 15x
Attorno A Un Tavolo Teatro Delle Ariette (ph Stefano Vaja)dsc07323 15x
Attorno A Un Tavolo Teatro Delle Ariette Ph.s.vaja
Attorno A Un Tavolo Teatro Delle Ariette Ph S Vaja
Lo spettacolo è andato in scena Teatro Biblioteca Quarticciolo via Ostuni 8, Roma dal 18 al 21 settembre 2018 ore 21.00 (Spettacolo con cena)
Attorno a un tavolo (piccoli fallimenti senza importanza) di Paola Berselli e Stefano Pasquini con Paola Berselli, Maurizio Ferraresi e Stefano Pasquini scenografia e costumi Teatro delle Ariette regia Stefano Pasquini produzione Teatro delle Ariette
Attorno a un tavolo (piccoli fallimenti senza importanza) Al Teatro Quarticciolo, l'ormai collaudato linguaggio drammaturgico del Teatro delle Ariette replica con lo spettacolo Attorno a un tavolo
#Masanobu Fukuoka#Maurizio Ferraresi#Paola Berselli#Recensione Attorno a un tavolo#Stefano Pasquini#Teatro delle Ariette
0 notes
Text
Teatro Naturale? Io, il couscous e Albert Camus
Teatro Naturale? Io, il couscous e Albert Camus
Fino a domenica 19 febbraio, è in scena al Teatro Quarticciolo l’ultima opera del Teatro delle Ariette, compagnia che coniuga recitazione, letteratura e gastronomia con spirito di grande armonia e amicizia.
(more…)
View On WordPress
#Albert Camus#il couscous e Albert Caamus#Maurizio Ferraresi#Paola Berselli#Stefano Pasquini#Teatro delle Ariette
0 notes
Text
Tutto quello che so del grano (secondo studio) | Da vicino nessuno è normale
Tutto quello che so del grano (secondo studio) | Da vicino nessuno è normale
Per festeggiare i vent’anni di un viaggio negli angoli più aridi della mente umana, il festival Da vicino nessuno è normale ospita, sempre nel suggestivo ex Ospedale Psichiatrico Paolo Pini, Tutto quello che so del grano, un inno (studio) all’amore lento, unico balsamo per le crepe della vita. (more…)
View On WordPress
#Da vicino nessuno è normale#Maurizio Ferraresi#Olinda Onlus#Paola Berselli#Recensione Tutto quello che so del grano#Stefano Pasquini#Teatro delle Ariette
1 note
·
View note