#Martina Corgnati
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Frattini - Lumen e altre immagini Il lungo viaggio del segno
Martina Corgnati
Edizioni Gabriele Mazzotta , Milano 2005, 96 pagine, 33 ill.b/n, 36 ill.colori, brossura, 22 x 24 cm, ISBN 9788820217556
euro 15,00
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Il catalogo, in italiano e inglese, accompagna la mostra Lumen di Vittore Frattini e testimonia il passaggio dalle opere postinformali degli anni '55 - '66 alle visioni materiche e notturne delle sue sculture. Questi oggetti, come scrive Martina Corgnati, non si possono chiamare sculture poiché ne eludono le tecniche e mancano del soggetto, sono smaterializzate, stanno in una nicchia concettuale al confine tra scultura e design. Frattini non rinuncia all'immagine pur esplorandola nel nome dell'asemanticità, considerata dall'artista stesso una forma di libertà. Vittore Frattini è un artista che, attraverso il segno, penetra nell'intimo, nella verità degli oggetti, guardando alla realtà con una libertà estrema che certamente si può percepire nella libertà creativa e sperimentale delle sue tecniche e dei materiali utilizzati,contaminate, trasversali, in continuo dialogo con la sfida dei linguaggi tardo novecenteschi. Il catalogo si avvale di una grafica dinamica e di un apparato fotografico sostanzioso che cerca di esplorare le sculture girando loro attorno con uno sguardo voyeuristico che si sofferma sui particolari accentuando il senso di disorientamento. "Lumen" è infatti un viaggio nei segni, ma implica un particolare punto di vista: quello dall'alto, che genera una perdita di direzione; in queste opere non è più rintracciabile una direzione certa e forse in questo risiede una forte metafora della modernità. Completano il catalogo la biografia e un ricordo di Mario Luzi in forma di poesia.
Vittore Frattini Lumen e altre immagini Il lungo viaggio del segno
Spoleto, Galleria Civica d’Arte Moderna 21 maggio- 18 giugno 2005
27/11/22
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#Vittore Frattini#Martina Corgnati#art exhibition catalogue#Gall.Arte Mod.Spoleto 2005#scultura e design#art books#fashionbooksmilano
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In arte Milva a Bologna
“In arte, Milva” è la mostra aperta al pubblico fino al 4 febbraio 2024 presso il Museo internazionale e biblioteca della musica di Bologna, nata dall’accordo siglato dal Rettore dell’Università di Bologna Giovanni Molari e dalla professoressa Martina Corgnati, figlia di Milva, pseudonimo di Maria Ilva Biolcati, per valorizzare e condividere il percorso dell’artista, fra musica, teatro, cinema,…
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23 aprile … ricordiamo …
23 aprile … ricordiamo … #semprevivineiricordi #nomidaricordare #personaggiimportanti #perfettamentechic
2021: Milva, pseudonimo di Maria Ilva Biolcati, è stata una cantante e attrice teatrale italiana. Era soprannominata la Pantera di Goro. Si è sposata il regista Maurizio Corgnati e ha avuto una figlia, Martina Corgnati. Ha avuto una relazione sentimentale con Mario Piave, con Massimo Gallerani e con Luigi Pistilli. (n. 1939) 2017: Kathleen Crowley, Betty Jane Kathleen Crowley, attrice…
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#23 aprile#Antonietta Zocchi#Betty Jane Kathleen Crowley#Edgar Neville#Fernand Fonssagrives#Gianni Baghino#Giovanni Nedo Baghino#Harriette Johns#Hubert Tuelly Longdon#IV Conte di Berlanga del Duero#James Flavin#Jhon Mills#Kathleen Crowley#Kenneth Paul Block#Lidia Maresca#Lidia Martora#Madeleine Louise Hélène Thornton#Madeleine Sherwood#Madeleine Thornton-Sherwood#Nietta Zocchi#Otto Ludwig Preminger#Otto Preminger#Paulette Goddard#Pauline Marion Levy#Ricordiamo#Sir Lewis Ernest Watts John Mills#Terence Longdon#William Shakespare
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Milano, museo del Novecento: da domani la mostra “Fluxus, arte per tutti”
Milano, museo del Novecento: da domani la mostra “Fluxus, arte per tutti”. Dal 25 novembre al 16 aprile 2023 il Museo del Novecento presenta “Fluxus, arte per tutti. Edizioni italiane dalla collezione Luigi Bonotto” a cura di Patrizio Peterlini e Martina Corgnati. La mostra, in programma nello spazio degli Archivi, analizza per la prima volta tramite pubblicazioni, opere e documenti il ruolo chiave dell’Italia nell’ambito di Fluxus, a sessant’anni dal Festival “FLuXuS Internationale FesTsPiELe NEUEsTER MUSiK” di Wiesbaden del settembre 1962. Nato tra la fine degli anni Cinquanta e l’inizio degli anni Sessanta grazie all’artista, architetto e organizzatore culturale George Maciunas, Fluxus si sviluppa soprattutto negli Stati Uniti, in Europa e in Giappone, ed è al centro di una rivoluzione estetica e sociale che mira a intrecciare arti visive e performative, musica sperimentale e teatro dando anche vita a festival, happening e concerti con la volontà di eliminare la divisione nelle arti e, in generale, quella tra esistenza e creazione artistica. Anche l’Italia partecipa in misura importante alla diffusione di Fluxus, in particolare con significative esperienze nella produzione di “edizioni”: oggetti, cartelle di grafica, libri d’artista in diversi esemplari. Queste opere sono realizzate da mecenati e operatori culturali insieme ai protagonisti del movimento, come Eric Andersen, Joseph Beuys, George Brecht, Giuseppe Chiari, Philip Corner, Geoffrey Hendricks, Allan Kaprow, George Maciunas, Nam June Paik, Ben Patterson, Dieter Roth, Wolf Vostell, Bob Watts e molti altri. La realizzazione di edizioni gioca un ruolo essenziale nella diffusione sistematica del movimento, una scelta strategica che identifica come punti di forza i bassi costi di produzione, la facilità di distribuzione (anche per posta) e l’accessibilità al grande pubblico grazie ai prezzi economici. Caratteristiche che rispondono in pieno all’idea di democratizzazione dell’arte perseguita da Fluxus. È infatti nel secondo manifesto del 1963 che Maciunas parla di una Revolutionary Flood che renda l’arte accessibile e comprensibile a tutti, con un attacco diretto e senza mediazioni al sistema del mercato. L’idea dell’inondazione s’incarna nelle piccole edizioni che caratterizzano la produzione Fluxus: una miriade di piccoli oggetti che, come l’acqua, possono arrivare ovunque portando con sé la nuova visione estetica del mondo. I multipli e le numerose edizioni in mostra, provenienti dalla Collezione Luigi Bonotto, esplorano e approfondiscono il radicale cambiamento che la diffusione delle edizioni apporta nella fruizione dell’opera d’arte nel mondo Fluxus e dei suoi estimatori. Da oggetto d’élite, destinato a pochi fruitori di una ristretta cerchia di facoltosi intenditori, l’opera diviene un oggetto cheap, accessibile e acquistabile da chiunque, spesso corredata di un “manuale di istruzioni” per un’azione da compiere a casa propria. Questo ulteriore passo verso la de-costruzione del mondo dell’arte ha avuto e continua ad avere ripercussioni ancora difficilmente indagabili. Di fatto, non solo qualsiasi oggetto può essere elevato ad arte, ma a operare questo passaggio può essere chiunque, senza necessariamente aver bisogno di un riconoscimento ufficiale. In mostra sono esposte edizioni di: Eric Andersen, Ay-O, Joseph Beuys, George Brecht, John Cage, Giuseppe Chiari, Philip Corner, Willem De Ridder, Jean Dupuy, Robert Filliou, Albert M. Fine, Henry Flynt, Ken Friedman, Al Hansen, Geoffrey Hendricks, Dick Higgins, Joe Jones, Allan Kaprow, Milan Knizak, Alison Knowles, Jackson Mac Low, George Maciunas, Walter Marchetti, Jonas Mekas, Larry Miller, Charlotte Moorman, Claes Oldenburg, Yoko Ono, Nam June Paik, Ben Patterson, Dieter Roth, Takako Saito, Tomas Schmit, Carolee Schneemann, Mieko Shiomi, Gianni-Emilio Simonetti, Daniel Spoerri, Ben Vautier, Wolf Vostell, Robert Watts, Emmett Williams e altri. Dall’inizio degli anni Settanta, la Collezione Bonotto raccoglie numerosissime testimonianze tra opere, documentazioni audio, video, manifesti, libri, riviste ed edizioni degli artisti Fluxus e delle ricerche verbo-visuali internazionali sviluppate dalla fine degli anni Cinquanta: Lettrismo, Poesia Concreta, Poesia Visiva, Poesia Sonora e Poesia Digitale. Tutta la collezione (opere e documenti) è interamente e liberamente consultabile on line sul sito della Fondazione Bonotto (www.fondazionebonotto.org) che, grazie all’enorme lavoro di connessioni sviluppate tra le varie schede, è divenuto un punto di riferimento importante a livello internazionale per approfondire la conoscenza di Fluxus e della Poesia Concreta, Visiva, Sonora e Digitale.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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"Leoncillo. L'antico" Museo Novecento Firenze di Riccardo Rescio
“Leoncillo. L’antico” Museo Novecento Firenze di Riccardo Rescio
I&f RotoWeb Illustrato dicembre 2021 Il Museo Novecento di Firenze in collaborazione con il MAF, Museo Archeologico Nazionale di Firenze, nella conferenza stampa di giovedi 2 dicembre 2021, hanno presentato la Mostra “Leoncillo.L’antico”, curata da Martina Corgnati e Enrico Mascelloni, con la Direzione Artistica di Sergio Risaliti, Direttore del Museo Novecento di Firenze. Dal 3 dicembre 2021 al…
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Milva, Redheaded Italian Diva of Many Artistic Hues, Dies at 81
Milva, Redheaded Italian Diva of Many Artistic Hues, Dies at 81
ROME — Milva, whose charisma, warm voice and flaming red hair made her one of Italy’s most recognizable divas from the 1960s through the ’80s, died on April 23 at a hospital in Milan. She was 81. Her daughter, Martina Corgnati, said the cause was a neurovascular disease. In an eclectic career that spanned more than 50 years, Milva sang at pop festivals and performed in high-culture houses like…
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Milva la Rossa
https://www.unadonnalgiorno.it/milva/
È stata una delle interpreti più intense della canzone italiana. La sua voce ha suscitato profonde emozioni in intere generazioni.
Milva, cantante, attrice e performer italiana, ha calcato i palcoscenici di tutto il mondo. Conosciuta come ‘la Rossa’ per il colore dei suoi capelli e le sue idee politiche.
Ad oggi detiene il record di artista italiana con il maggior numero di album realizzati in assoluto: 173 tra album, tra registrazioni in studio, live e raccolte di cui 39 per il solo mercato italiano e 126 singoli. Ha pubblicato con successo dischi anche in Francia, Giappone, Corea del Sud, Grecia, Spagna, Russia e Sud America. Ha partecipato 15 volte al Festival di Sanremo.
Nella sua lunga carriera Milva è passata dalla canzone popolare al teatro di Giorgio Strelher, passando per la musica di Franco Battiato, adorata da Astor Piazzolla, ha interpretato le canzoni dei grandi compositori greci, francesi, tedeschi e tanto altro.
È l’unica artista italiana a essere stata: Ufficiale dell’Ordre des arts et des lettres (1995), Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Federale di Germania (2006), Commendatrice dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana (2007) e Cavaliera della Legion d’onore della Repubblica Francese (2009).
Nata con il nome di Maria Ilva Biolcati, in un piccolo paese sul delta del Po, Goro, in provincia di Ferrara, il 17 luglio del 1939, studia canto a Bologna, dove si trasferisce nel 1955 con la famiglia; inizialmente si esibisce nei locali notturni con il nome d’arte di Sabrina.
Nel 1959 vince un concorso per voci nuove indetto dalla RAI e, nel 1960, negli ambienti della canzone si comincia a parlare di lei con ammirazione. Debutta al Festival di Sanremo nel 1961 dove arriva terza con la canzone Il mare nel cassetto, brano nel quale ha modo di rivelare le sue eccezionali doti vocali.
Nel 1961 viene segnalata dalla critica discografica come “cantante dell’anno“. Sempre nel 1961 debutta al cinema con il film “La bellezza d’Ippolita“, al fianco di Gina Lollobrigida.
Nel 1962 intraprende la sua prima tournée all’estero. Il successo è tale che viene ospitata all’Olympia di Parigi.
Milva è stata ostentatamente antifascista, ha spesso intonato canzoni di libertà, storie di vita vissuta proletaria e brani tratti dal repertorio folk.
Ha affrontato testi attinti dal patrimonio degli spiritual in stile afroamericano, gospel di spiccata intonazione sociale e religiosa e canzoni di protesta, in cui il testo assumeva un significato preciso di rivendicazione politica e esistenziale.
Nel 1965 inizia a lavorare in teatro col grande Giorgio Strehler, diventando ben presto una delle più accreditate interpreti del repertorio brechtiano e di Kurt Weill, prima di lei, di totale appannaggio delle cantanti tedesche.
Gradualmente, si allontana dal repertorio della musica leggera per immergersi sempre di più nell’esplorazione di partiture di nicchia, legate particolarmente all’esperienza teatrale.
Nel 1967, al Piccolo Teatro di Milano, Milva debutta con il recital Io, Bertolt Brecht, al fianco di Giorgio Strehler, regista e attore, guida e protagonista.
�� del 1973, il memorabile allestimento de l’Opera da tre soldi di Brecht in cui Milva è una straordinaria Jenny delle Spelonche, accanto a Domenico Modugno, che indossa i panni di Mackie Messer.
Pur essendo considerata una raffinata interprete, non perde i contatti con il pubblico più vasto e meno elitario della televisione che la osanna a ogni sua apparizione pubblica, mettendo tutti d’accordo.
In seguito, estende ulteriormente il suo repertorio, proiettandosi verso i sentieri, raffinati quanto inesplorati, della grande musica d’autore greca, collabora con prestigiosi poeti internazionali impegnati nella politica e nel sociale.
Riassumere tutte le realizzazioni artistiche di Milva è quasi impossibile, tale e tanto è l’impegno profuso nelle più svariate direzioni, non si possono però omettere le collaborazioni con Peter Brook e con Astor Piazzolla, che la elegge come sua interprete favorita e le dedica l’opera Maria de Buenos Aires. E ancora con Alda Merini, di cui canterà le poesie in un intero album.
Nel 2010, dopo cinquantun anni di carriera, pubblica il terzo album scritto e prodotto per lei da Franco Battiato (dopo Milva e dintorni del 1982 e Svegliando l’amante che dorme del 1989), intitolato Non conosco nessun Patrizio. Il disco arriva subito nella top 20 dei dischi più venduti in Italia e l’artista annuncia il suo ritiro dalle scene per problemi di salute.
Tra l’inverno e la primavera del 2011, malgrado l’annuncio, Milva ritorna in teatro nello spettacolo, già portato in scena dal 2008, La variante di Lüneburg con musiche di Valter Sivilotti. Nel 2018, al Festival di Sanremo, le viene assegnato il Premio alla Carriera, ritirato dalla figlia Martina Corgnati.
Affetta da una malattia neuro degenerativa, si spegne a Milano il 24 aprile 2021, all’età di 81 anni.
È stata un’artista che ha subito tante evoluzioni nella sua vita e carriera, un carattere forte e determinato, si è spesso scontrata contro ciò che non riteneva giusto non risparmiando parole e gesti di dissenso. Una donna volitiva che si è fatta strada in un’epoca in cui non era per niente facile. Considerata spesso una mina vagante, fino all’ultimo giorno ha lottato e si è esposta per ciò in cui credeva, aveva anche postato il momento in cui si era vaccinata contro il covid-19.
Sicuramente ha segnato la storia dello spettacolo e della musica del nostro paese e non solo.
Milva la Rossa ci mancherà!
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Giorgio Griffa Tre linee con un arabesco
Martina Corgnati
Art Director Luisa Carugo - Referenze Fotografiche Luciano Carugo
Novecento Grafico, Bergamo 2010, 72 pagine
euro 30,00
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Libro stampato nel 2010 per accompagnare una serie di 30 lavori su carta di Giorgio Griffa scelti tra i più belli del ciclo “Tre linee con un arabesco”. All'inizio degli anni '90 si pone la questione di costituire una nuova compagine sociale in cui i soggetti siano le opere stesse, di modo che alla convivenza delle varie sequenze di segni si accompagni la sequenza dei lavori. Le tre linee con arabesco vengono allora scelte come criterio unificante. Ogni opera deve contenere tre linee e un arabesco e fissare la sua identità secondo il proprio divenire interno che è ogni volta inevitabilmente diverso. Ogni opera porta un numero, che non è un elemento decorativo aggiunto, ma sta a indicare la posizione di quell'opera all'interno del ciclo, la prima il numero 1, la seconda il numero 2, eccetera.
11/01/22
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#Giorgio Griffa#Tre linee arabesco#lavori su carta#Martina Corgnati#rare books#art books#fashionbooksmilano
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BIO
Clara Sofia Rosenberg is an Art Critic, Architect and independent Artist. Her aim is to curate and produce an Art that connects people,and a sustainable Architecture that helps them,in the respect of the environment.
CV
ARCHITECTURE
From February 2022: Architect at CCHE architects Lausanne, CH
From December 2021: Architect curator at Felicia Lamanuzzi Architetto, CH
June 2020: works as architect in Lugano, Ticino.
2016-2020 “Accademia di Architettura”, Mendrisio, Bsc Architecture 2019: opens TheActive-Landscape: a sustainable architecture collective among Accademia di Architettura di Mendrisio
https://theactive-landscape.tumblr.com/
Oct 2018/ June 2019 , internship at Junya Ishigami, Tokyo, Japan
ART
From 2012:
Rosenberg&Rosenberg&Co. - FABBRICA ARTIGIANALE ITALIANA OPERE ARTE
2014-2016: Art Gallery Assistant and curator, Alberto Peola Gallery of Contemporary Art, Turin.
Opens “LaGilda”, independent school and collective of contemporary art:
https://lagildahome.tumblr.com/
2013-2014:
MA, Fine Arts, 110/110 cum laude “Accademia Albertina delle Belle Arti” Turin, Italy
2009-2012: BA, Fine Arts (History of Contemporary Art) 110/110 cum laude “Accademia Albertina delle Belle Arti” Turin, Italy
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SHOWS
CURATOR:
2020, "Art Coronavirus2020" TheActive-Landscapewebsite,2020
2016, LaGilda, “Work in Project@MEA”, Mea Antiques, oriental art gallery, Torino
2015, Victoria Stoian, “Rallenting Codri Earthquake”, Studiolacittà, Verona 2015, Victoria Stoian, “Codri Earthquake”, Galleria Alberto Peola, Torino
2015, “Pinksie the whale”, Palazzo Ersel, Torino
2015, LaGilda, “Work in Project@SCOOP”, SCOOP, Società Cooperativa di Progettazione, Torino.
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ARTIST:
2015, “Between Crinkles”, Palazzo Montevecchio, Turin, curated by Caterina Avataneo
2015 “Auction, Pinksie the whale”, Palazzo Ersel, Turin
2013, “Sguardi Luminosi”, Mirafiori Galerie, Turin, curated by Guido Curto
2014, “Exhibition Italia-Israele”, Cripta San Michele, Turin, curated by Luca Beatrice.
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TEXTS:
2014, “Riccardo Gualino’s Modern and Contemporary collection of art”, relator Martina Corgnati, 2014
2013, “Art and psychoanalysis: from Mike Kelley to Sigmund Freud”
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ARTICLES:
Artribune: http://www.artribune.com/author/clararosenberg/
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My Art Book published by SKIRA, edited by the art critic and historian Martina Corgnati (department head of cultural heritage and contemporary art university of Brera Milan).
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#Kim SeungHwan. Organism & Eternality
Da giovedì 10 giugno a domenica 11 luglio 2021 lo Studio Museo Francesco Messina presenta la mostra Organism & Eternality, prima grande personale dello scultore e designer coreano Kim SeungHwan. #KimSeungHwan #NoNewsMagazine #NNMagazine #NNMag #mostremilano #milano
Da giovedì 10 giugno a domenica 11 luglio 2021 lo Studio Museo Francesco Messina presenta la mostra Organism & Eternality, prima grande personale dello scultore e designer coreano Kim SeungHwan in un museo milanese, a cura di Martina Corgnati. (more…)
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Gian Paolo Barbieri A History of Fashion
a cura di Davide Faccioli, Gian Paolo Barbieri e Armando Chitolina, Con un testo di Martina Corgnati.
Photology s.r.l., Milano 2002, 212 pagine, 17,50x21 cm, copertina rigida rilegata con cofanetto, ISBN 9788888359014
euro 60,00
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Antologia di immagini e nostalgie pubblicata da Photology nel 2002. Le fotografie rappresentano uno specchio di un ventennio, degli anni simbolo del costume e della fantasia, i Sessanta e i Settanta. Geometrie, colori e innovazioni. Materiali ricchi e poveri posano insieme. Piume e zollette di zucchero. E donne, donne vere.
Mostra Photology, Milano 1 Febbraio- 6 Aprile 2002 con il patrocinio della camera Nazionale della Moda italiana
10/06/21
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#Gian Paolo Barbieri#History of Fashion#sixties#seventies#fashion photography#fotografia di moda#photography books#libri di fotografia#Photology#Armando Chitolina#Davide Faccioli#photography exhibition catalogue#fashion books#fashionbooksmilano
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sede: Banca Mediolanum (Limena). cura: Maria Palladino.
Mostra personale di pittura ispirata al filone cinematografico dei “musicarelli”, in voga fra gli anni ’50 e i ’70 allo scopo di promuovere e diffondere le canzoni e gli artisti del tempo, che hanno fatto storia e che a tutt’oggi costituiscono nomi di grande rilievo e pregio per la nostra nazione, nel panorama intenazionale: Mina, Celentano, Rita Pavone, Caterina Caselli, Little Tony e tanti altri. Le opere, 30 inediti a tecnica mista su tela dell’artista Gianni Dorigo, ripercorrono, volgendo lo sguardo alle principali correnti del contemporaneo, queste pellicole, “rivissute” e arricchite attraverso la sensibilità, il gusto elaborativo e tecnico, il senso estetico e l’abilità interpretativa dell’artista. Una esposizione che regala parte di un’epoca restituendola alla nostra attenzione e al piacere dello sguardo, alla memoria comune e, grazie alla qualità sinestetica delle opere, un viaggio introspettivo alla ricerca e alla scoperta di emozioni ritrovate. Maria Palladino
Gianni Dorigo, nato a Ferrara nel 1953, vive a Firenze ed opera come artista dalla fine degli anni Sessanta. Dal 1980 è docente di “Visual design”. Con un’ininterrotta attività, promossa e seguita da gallerie e firme di rilievo, a 21 anni, nel 1974, tiene la sua prima personale e del 1995 è già la sua prima antologica, nel Palazzo Pretorio di Certaldo ( a cura di Claudio Cerritelli). E’ stato invitato a molte delle più importanti rassegne d’arte sia in Italia che in Europa, tra le quali la “Quadriennale” di Roma. Da oltre un ventennio la sua ricerca intesse uno speciale ed originale dialogo tra pittura e cinema. Il cinema diviene non solo fonte iconografica e d’ispirazione narrativa ma riflesso di memorie ed emozioni personali. Tra i cicli tematici più recenti si ricordano “Il fiore e il serpente” – l’immagine della donna nel cinema orientale (2007, mostra e catalogo a cura di Luca Beatrice, Sala espositiva del Comune di Castelnovo nei Monti, Reggio Emilia); “Il pianeta delle tempeste” – il cinema dell’URSS (2009, a cura di Martina Corgnati, Andrej Tarkovskij, Claudio Carrabba, Galleria “San Gallo Art Station”, Firenze); “Piccola storia del cinema tedesco” (2010, a cura di Sonia Zampini, presentata a Berlino e Karlsruhe); “Oltre l’inquadratura” (2011, a cura di Roberta Fiorini, Museo di San Casciano, Firenze); “Il cielo è rosso” – Immagini di cinema in Toscana (2012, mostra e catalogo a cura di Roberta Fiorini, Sala delle Colonne, Comune di Pontassieve, Firenze). Di seguito è stato invitato ad esporre in personale con “Il cielo è rosso – speciale Acqua Cheta musical” (2012, a cura di Barbara Cianelli, Teatro Politeama, Prato); “Il cielo è rosso” – Immagini di cinema in Toscana. La mostra in Mediateca (2013, a cura di Roberta Fiorini, Fondazione Sistema Toscana-Mediateca Regionale, Firenze); “Fotogrammi. Il cinema dipinto” (2013, SACI – Studio Art Centers International, Firenze); “Gianni Dorigo…al Cinema Azzurri” – Fotogrammi tra cinema e pittura (2013, Centro Multi +, Borgo San Lorenzo); per il Comune di Fiesole ha realizzato un’opera dedicata al regista Terry Gilliam, “Premio Fiesole” 2013 ai maestri del cinema, riprodotta anche come multiplo ritoccato a mano per una cartella; una sua opera ha dato immagine al XXXV° Festival Internazionale di Cinema e Donne (2013), a cura del Laboratorio Immagine Donna; nel 2014 la mostra “Musica da viaggio. Il cielo è rosso”, a Roma, “Bistrot il Tiepolo”, a cura di Lia Francesca Morandini. Tiene la personale “Se una notte d’inverno un viaggiatore”.Libri Einaudi come scatole magiche, presso Immaginaria Arti Visive Gallery a Firenze (presentata in catalogo da Paul Ginsborg), e per l’occasione le Edizioni Pulcinoelefante di Osnago pubblicano, in tiratura limitata, un multiplo dell’artista come “Omaggio a Roberto Cerati”. Nel 2015 è invitato a realizzare un’opera per la collezione di opere di piccolo formato dall’Archivio Carlo Palli, “Vitamine. Tavolette energetiche” (catalogo Polistampa), con mostra itinerante in diverse sedi quali il Museo del Novecento, Firenze, il GAMC, Viareggio, il Mart di Rovereto, il Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci, Prato; espone alcune opere del ciclo “I musicarelli”, ispirate ai film musicali italiani (con un testo di Ranieri Polese), nella mostra “I colori dello schermo” presso la Galleria Tornabuoni a Firenze; realizza un’opera per la rassegna “Bianco Nero in Toscana” (a cura di Ilaria Magni) presso il Centro Borghetto di Bagnolo a Montemurlo – Prato. Per il terzo anno consecutivo realizza un quadro che diventa immagine del XXXVII° Festival Internazionale di Cinema e Donne, “Persona”, (a cura di Paola Paoli e Maresa D’Arcangelo) e, in concomitanza, tiene la personale “Sirene e Amazzoni. Urla sospiri colori” presso “Spazio Glicine” a Firenze. Nel 2016 realizza due opere per la rassegna “Cento anni di pugilato italiano, 1916/2016”, la raccolta d’arte sul pugilato (a cura di Roberto Savi) presentata a Roma nella Casa delle Armi “CONI” al Foro Italico; crea quindici opere per il film “Seguimi” (regia di Claudio Sestieri, di prossima uscita) e un nuovo quadro per XXXVIII° Festival Internazionale di Cinema e Donne, “Sex and Story”. Nel 2017 espone un libro d’artista nella rassegna “Close relation between a Book and Artwork” presso la Wakayama Prefectural Library-Media Art Hall, a Wakayama in Giappone (a cura di Roberta Fiorini e Miya Ozaki) e realizza l’opera destinata al vincitore del “Premio Roberto Giammanco” nell’ambito di Human Rights Film Festival di Todi.
#gallery-0-4 { margin: auto; } #gallery-0-4 .gallery-item { float: left; margin-top: 10px; text-align: center; width: 25%; } #gallery-0-4 img { border: 2px solid #cfcfcf; } #gallery-0-4 .gallery-caption { margin-left: 0; } /* see gallery_shortcode() in wp-includes/media.php */
Gianni Dorigo. Tutto è musica sede: Banca Mediolanum (Limena). cura: Maria Palladino. Mostra personale di pittura ispirata al filone cinematografico dei "musicarelli", in voga fra gli anni '50 e i '70 allo scopo di promuovere e diffondere le canzoni e gli artisti del tempo, che hanno fatto storia e che a tutt'oggi costituiscono nomi di grande rilievo e pregio per la nostra nazione, nel panorama intenazionale: Mina, Celentano, Rita Pavone, Caterina Caselli, Little Tony e tanti altri.
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LAUBA´s guests: Martina Corgnati and Meret Oppenheim
On Saturday, March 7th 2015, at 6 p.m. People and Art House will host the curator Martina Corgnati! The Italian curator dedicated most of her researches to the life and work of the leading artist of the Surrealist movement - Meret Oppenheim. In 2014 she published Oppenheim´s biography entitled Meret Oppenheim. Afferrare la vita per la coda / Meret Oppenheim. Grab life by the tail and that publication is the reason we are inviting you to join us in Lauba for the book presentation and a talk with the curator and other guests.
Participants:
Martina Corgnati, author Leonida Kovač, curator and art theorist Maria Sica, head of the Italian Cultural Institute in Zagreb Stefan Estermann, Swiss Ambassador in Croatia
#lauba#laubahouse#art#contemporary art#martina corgnati#leonida kovač#meret oppenheim#people and art house#zagreb#croatia#book promotion#surrealism#biography#Meret Oppenheim. Afferrare la vita per la coda#Afferrare la vita per la coda / Meret Oppenheim.
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Italy – Israel: Senses of the Mediterranean Italia-Israele. I Sensi del Mediterraneo May 3 - 27, 2011 Hangar Bicocca, Milan June 3 - July 31, 2011 Villa Durazzo, Santa Margherita Ligure curated by:Martina Corgnati & Mordechai Omer
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Organism & Eternality
Lo Studio Museo Francesco Messina presenta la mostra Organism & Eternality, prima grande personale dello scultore e designer coreano Kim SeungHwan in un museo milanese, a cura di Martina Corgnati. L’esposizione è concepita come un incontro tra due grandi maestri della scultura: le opere di Kim SeungHwan trovano collocazione all’interno degli spazi dell’ex chiesa di San Sisto in un dialogo ideale tra linguaggi espressivi e matrici differenti, che vede i lavori dell’artista coreano esprimersi accanto ai bronzi, alle cere e alle terrecotte dello scultore siciliano qui custodite. Come suggerisce la duplicità del titolo, Organism & Eternality è un progetto espositivo incentrato su due grandi corpus di opere che insieme offrono uno sguardo sull’evoluzione della ricerca di Kim SeungHwan durante gli ultimi trent’anni: Organism, una serie di sculture inedite in acciaio traslucido, specchiante, di nuova produzione; ed Eternality, una selezione di mezzibusti e teste in terracotta realizzate negli anni Novanta. Negli ambienti dello Studio Museo Francesco Messina di Milano si compie così un viaggio tra futuro e passato, artificio e natura, modernità e arcaicità, dove le nozioni di vita, eternità e spiritualità si dilatano superando ogni dialettica. Read the full article
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