#MarcelDuchamp

[johnteagueart]

30" x 24" x 1 1/2"

acrylic on canvas

2018

[vincent-gallo-burner]

John frusciante // marcel duchamp [Rrose Sélavy]

[louisa-malchance]

Exercice de style, dessin aux 2 crayons ( d'une série inspirée par des photos glanées ici et là ). Source:

[666candies]

“Moonlit Night”, (1864),

By Ferdinand Knab

[portraitsgallery]

Jacques Villon, LE PHILOSOPHE (portrait de Marcel Duchamp), 1951.

[squarehead333]

You don't argue with artists, you just say words, and they say words, and there is absolutely no connection. Absolutely none. Beautiful on both sides, full of new words and flourishing language and so forth, but no actual exchange and no understanding of the other one's ideas.

Marcel Duchamp, interviewed by Calvin Tomkins, 1964

[cwnoa]

[silentblog997]

Some drawings of my favourite pieces in Tate Modern. It was such a fun day. Looking forward to the next one

[normally0]

Mona Re-Touché - Bull's Eye

[eric-sadahire]

Not everyone is an artist but…

everyone’s a fucking critic.

[johnteagueart]

36" x 24" x 1 1/2"

acrylic on canvas

2019

[viajeenmoto]

El mural en la calle Alsina 1743, inspirado en los discos ópticos de Marcel Duchamp, cambia la forma en que los habitantes de Buenos Aires interactúan con su entorno visual. François Abélanet trae vida y color al barrio de Montserrat.

[666candies]

“Galatée”, (1847) By Charles Jalaber

[eternelles-ritournelles]

Photographie de Marcel Duchamp et Eve Babitz posant pour le photographe Julian Wasser pendant la rétrospective Duchamp au Pasadena Museum of Art, 1963

[ilcadaveresquisito]

MARCEL DUCHAMP E LA SEDUZIONE DELLA COPIA

La Boîte en valise di Marcel Duchamp, alla Collezione Peggy Guggenheim di Venezia. 

La libertà di Duchamp di creare un'arte priva di una chiave di lettura immediata o evidente (almeno finché non le si dedichi un bel po' di tempo), è la stessa di cui parla Thomas Mann nel suo Doctor Faustus: una verità che si finisce di comprendere del tutto a decenni di distanza.  "L'arte è spirito, e lo spirito non deve affatto sentirsi obbligato verso la società, verso la comunità. Non deve farlo, secondo me, per amore della sua libertà, della sua nobiltà. Un'arte che va "verso il popolo", che fa propri i bisogni della folla [...] si immiserisce; e fargliene obbligo magari da parte dello Stato, ammettere soltanto un'arte che l'uomo umile comprenda è la peggior meschinità e la morte dello spirito. lo spirito, ne sono convinto, nelle sue avanzate più temerarie, nelle sue indagini più libere, nei tentativi meno adeguati alla folla può essere sicuro di servire in qualche modo indirettamente all'uomo e, a lungo andare, persino agli uomini".