#Manincor
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marcogiovenale · 11 months ago
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ix edizione del premio di poesia elio pagliarani: le opere ammesse alla partecipazione
NONA  EDIZIONE DEL PREMIO NAZIONALE ELIO PAGLIARANI 2024 Cerimonia di premiazione al  Palazzo delle Esposizioni di Roma il 25 maggio 2024 Il Premio Nazionale Elio Pagliarani, giunto alla sua nona edizione, è lieto di comunicare l’elenco delle raccolte ammesse a partecipare alla nona edizione 2024. Il Premio alla carriera è stato attribuito, su proposta della Presidente, a Giovanni Fontana che…
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lamilanomagazine · 8 months ago
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Verona Piano Festival: la musica classica tra ville e palazzi storici
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Verona Piano Festival: la musica classica tra ville e palazzi storici Musica, arte, eccellenze del territorio. Torna il Verona Piano Festival, cartellone di concerti nei luoghi della cultura di Verona e provincia promosso dall'Associazione Musicale Liszt 2011. E lo fa con un cartellone, per l'estate 2024, più che raddoppiato. Ben 14, infatti, gli appuntamenti in programma per questa 12^ edizione. Quattro mesi di bellezza, dal 6 giugno al 6 ottobre, con un unico filo conduttore: la musica e i suoi protagonisti. Orchestre, gruppi da camera vocali e strumentali, solisti, giovani artisti vincitori di premi internazionali e musicisti già acclamati in tutto il mondo allieteranno infatti le serate estive in dieci location da sogno: corti, pievi, dimore storiche dal centro storico, alla Valpolicella, alla Valpantena, che per l'occasione verranno valorizzate da accompagnamenti culturali e degustazioni di vini veronesi. "Una grande manifestazione musicale che unisce le forze migliori della città – sottolinea il presidente della 4^ Commissione consiliare – per rendere possibile nell'arco di quattro mesi la realizzazione di un ampio cartellone di appuntamenti in città e in provincia. Un Festival che arricchisce, con spettacoli musicali di altissima qualità, la programmazione culturale della nostra città. Musica che diventa anche l'occasione per scoprire luoghi importanti del nostro patrimonio, in una veste diversa e suggestiva". Il programma è stato presentato questa mattina a Palazzo Barbieri. Sono intervenuti anche il direttore artistico Roberto Pegoraro, presidente dell'Associazione Liszt 2011, il vicepresidente di BCC Valpolicella Benaco Banca, il presidente della Società di Belle Arti di Verona Gianni Lollis, la direttrice dei Musei civici Francesca Rossi e il professore ordinario di Slavistica all'Università di Verona e presidente della International Dostoevsky Society Stefano Aloe. Programma del Festival mesi giugno/luglio Il Festival debutta con un'anteprima e un concerto inaugurale entrambi gratuiti, in collaborazione con i Musei Civici di Verona, nel Cortile del Museo di Castelvecchio. Giovedì 6 giugno, anteprima con il Coro della University of Alabama at Birminghman, che proporrà 'Musiche per coro dall'America contemporanea' (visita del Cortile a cura di Gianni Lollis). Il concerto inaugurale si terrà invece martedì 11 giugno con 'Passione Kreutzer: da Beethoven a Tolstoj': introduzione al romanzo 'La Sonata a Kreutzer' di Lev Tolstoj a cura di Anna Giust e Stefano Aloe, adattamento teatrale di Andrea de Manincor, quindi Sonata 'A Kreutzer' eseguita da Davide Alogna al violino e Roberto Pegoraro al pianoforte. Martedì 18 giugno alla Pieve di San Giovanni in Valle (illustrata dai volontari di Verona Minor Hierusalem) in scena 'Violino e violoncello: geometrie variabili', con Enzo Ligresti al violino e Giorgio Fiori al violoncello. Intenso il programma del mese di luglio. Si comincia martedì 2 luglio al Teatro Filarmonico con il grande pianista australiano Leslie Howard in 'Franz Liszt tra Borodin e Glazunov'. Una settimana dopo ad animarsi sarà Villa Mosconi Bertani di Negrar con 'Giovani orchestrali... vecchi capolavori', con la St. Alban's Orchestra diretta da Robert Hodge. Domenica 14 luglio si torna in città: il Bastione delle Maddalene ospiterà infatti 'Dalla classica al Jazz', con la Exeter Orchestra diretta da Peter Tamblyn e Matt Davies (ingresso gratuito), concerto preceduto dalla visita al bastione a cura di Daniele Bressan. Lunedì 22 luglio ci si sposta a Zevio, dove alla Chiesa di San Pietro Apostolo andrà in scena 'Armonie visive', con l'Ensemble At the Movies e Paolo Savio al pianoforte. Una settimana dopo, 'Danze spagnole' a Villa Arvedi di Grezzana, con uno dei più grandi chitarristi europei, Giulio Tampalini, accompagnato dalla danza di Anna Beschi (introduzione sulla villa a cura di Silvia Baschirotto, degustazione di vini offerta da Cantine di Verona). Il calendario di luglio si chiude, martedì 30, alla Cantina Fratelli Zanoni di Lazise con 'Un secolo e mezzo di pianoforte', con il pianista Maurizio Moretta. Programma completo sul sito: https://veronapianofestival.it/programma.html Per informazioni è possibile contattare il numero 345 160 4938 o consultare il sito veronapianofestival.it e inviare una mail a [email protected] Biglietti. Prevendita su veronapianofestival.it, vivaticket.it e punti vendita autorizzati - in loco dalle ore 19.30. Inizio concerti ore 21. Introduzione artistica della location, ove prevista, ore 20.30. (l'ingresso è riservato ai possessori del biglietto per il concerto). "Il Verona Piano Festival trasmette il grande patrimonio della musica colta, e del suo accesso a questa, ad un pubblico trasversale e quindi alle nuove generazioni – spiega il direttore artistico Roberto Pegoraro –. Un Festival che affonda le sue radici nei territori dell'affascinante provincia scaligera, che ci accoglieranno diventando essi stessi luoghi sociali di arricchimento culturale e di aggregazione. Spazi - alcuni già noti, altri meno conosciuti - capaci di presentare i contenuti artistici in una nuova dimensione esperienziale e che, a nostra volta, cercheremo di valorizzare con l'aiuto di esperti storici dell'arte, per un viaggio meraviglioso attraverso secoli di architettura, di arte, di musica".... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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stelladilemmen · 3 years ago
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An educational trip to Trentino Südtirol
This weekend, Kostantin and I participated in a course by Cambium Formazione on the introduction of animals to farms and how they should be cared for.
After passing through the "gates" of Trentino, represented by the austere fortresses that are imposed on the view of the traveler coming from the south along the Adige Valley, we arrived in Mezzolombardo, almost at the border with South Tyrol. There lies the Foradori Winery, which kindly hosted the first part of the internship conducted by Adriano Zago, an enologist and agronomist who collaborates with Stella di Lemmen and many other organic and biodynamic wineries. With him, in the role of main teacher, the veterinarian Marcello Volanti from Verona.
Foradori, with its wineries, vegetable gardens and part of the vineyards, is set in the heart of the village. Once crossed the portal of the estate, it is possible to perceive a flow of order and harmony emanated by the deep synergy between man and nature.
Elisabetta Foradori is responsible for this enchantment: she was able to lead the winery, established in the beginning of the 1900's, towards economic success, but most of all - supported by the impulse of her husband Rainer Zierock - towards ontological success, which happens when human beings and nature communicate and go on together.
So now, to close the circle, several happy bovines graze in the vineyards of the Foradori winery and contribute to the success of its legendary wines, which reach sixty countries of the planet.
There could not have been a better location to listen to the heartfelt indications of our veterinary teacher, vigilant and prepared, who suggested us many important points to think about.
The next day, visits to the marvelous biodynamic farms of South Tyrol Manincor and Lageder allowed us to verify even more how animals can be limpidly integrated into the agricultural organism, enriching it with value and content.
Kostantin rightly noted how respect for the animal allows it to relate to man, in the fullness of its own ease, as a particular entity and not just as part of a group.
Personally, the topic that struck me the most among the many aspects discussed was the one concerning the death of the animal, a delicate issue often neglected or experienced with embarrassment, although it is a natural part of the cycle of breeding and therefore should be addressed with serenity.
Marcello Volanti pointed out that animals live in the present, they remember negative experiences but do not have a sense of death. Basically, if they live well, death does not represent a problem for them; this brought back to my mind the passage of the Apocalypse: "It is done! I am the Alpha and the Omega, the Beginning and the End. To the thirsty I will give freely from the spring of the water of life." (21:6).
Thanks to all of our hosts, I continue to meditate while gazing at the shining snowy peaks of Trentino in silence. Soon we will have to leave and return to the sea.
Un viaggio istruttivo in Trentino Alto Adige
Questo fine settimana io e Kostantin abbiamo partecipato al corso di Cambium Formazione sull’introduzione degli animali in azienda e su come andrebbero accuditi per il loro benessere.
Dopo aver varcato le "porte" del Trentino, rappresentate dalle austere rocche che si impongono alla vista del viaggiatore proveniente da sud percorrendo la valle dell'Adige, siamo arrivati a Mezzolombardo, quasi al confine con l’Alto Adige. Lì si trova l'Azienda Agricola Foradori, che ha gentilmente ospitato la prima parte dello stage condotto da Adriano Zago, enologo e agronomo che collabora con Stella di Lemmen e con molte altre aziende biologiche e biodinamiche. Con lui, nella veste di docente principale, il veterinario Marcello Volanti di Verona.
Foradori, con le sue cantine, gli orti e una parte dei vigneti è incastonata nel cuore del paese. Varcato il portale della tenuta si percepisce un flusso di ordine e armonia sprigionato dalla profonda sinergia tra umano e natura.
Di quest’incanto è responsabile Elisabetta Foradori, che ha saputo traghettare l’azienda, nata nel primi del Novecento, verso il successo economico, ma soprattutto - sostenuta dall’impulso del marito Rainer Zierock - il successo ontologico, che si verifica quando l’essere umano e l’essere della natura comunicano e procedono di concerto.
Così adesso, a chiusura del cerchio, alcuni felici bovini pascolano nei vigneti dell’Azienda Foradori, e contribuiscono alla riuscita dei suoi leggendari vini, che raggiungono sessanta paesi del pianeta.
Non poteva esserci migliore location per ascoltare le accorate indicazioni del nostro docente veterinario, vigile e preparato, che ci ha suggerito numerosi spunti importanti sui quali riflettere.
Il giorno successivo, le visite alle meravigliose Aziende Agricole biodinamiche dell’Alto Adige Manincor e Lageder hanno permesso di verificare ancor più come gli animali possano integrarsi limpidamente nell’organismo agricolo, arricchendolo di valore e di contenuti.
Kostantin ha giustamente notato come il rispetto per l’animale consente a quest’ultimo di rapportarsi con l’uomo, nel pieno del suo proprio agio, come entità particolare e non solo come parte di un gruppo.
Personalmente, l’argomento che più mi ha colpito tra i numerosi aspetti trattati è stato quello che riguarda la morte dell'animale, tema delicato ma spesso trascurato o vissuto con imbarazzo, pur facendo naturalmente parte del ciclo dell'allevamento e dovendo quindi venire affrontato con serenità.
Marcello Volanti ha sottolineato che gli animali vivono nel presente, ricordano l’esperienza negativa ma non hanno un’immagine della morte. In sostanza, se vivono bene la morte non costituisce un problema per loro; questo mi ha riportato alla memoria la frase dell’Apocalisse: "Ogni cosa è compiuta! Io sono l'Alfa e l'Omega, il principio e la fine; a chi ha sete Io darò in dono della fonte dell'acqua della vita." (21:6).
Grazie a tutti i nostri ospiti, continuo a meditare osservando le splendenti cime innevate del Trentino in silenzio. Presto dovremo partire per fare ritorno al mare.
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vinomarco · 7 years ago
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kulinarische inspirationstour in südtirol - @unterwirtgufidaun - sensationelles menü, perfekter service, tolle weine - #gufidaun #unterwirt #altoadige #südtirol #alpenküche #mediterranean #kulinarik #inspiration #sogut #manincor #foodspiration #deliciousfood #enjoylife #genuss (hier: Unterwirt Gufidaun)
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myrtiworld · 8 years ago
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Manincor Wine Estate. It is located just above Caldaro lake and the view from the winery is indisputably beautiful. But of course this is not the only reason why this wine estate is so special.  
Its roots go back to the early 1600s but Manincor is still a magnificent example of mixing old and new, functional and beautiful, natural and industrial. Above all, it is a great place to enjoy a bottle of wine – not just any wine, but biodynamic wine.
Sustainability is such a big topic nowadays. However, I had never really associated sustainability and biodynamics with wine making until the day I visited Manincor.  Having the chance to take a peek at the different parts of the winery including the old and new cellar or the various rooms where the grapes are being processed is at least fascinating or even educating I would say!
Every single element of the winery has been very well thought and designed in a way that respects nature and its ecosystems; from the architecture and the cooling systems -geothermal energy is used to control the temperature in the cellars- to the vineyards that often offer their shade to hens and chickens that actually live there and contribute to the biodynamic farming. Even the newest parts of the winery have been built respecting these values.  The new cellar has been solely built underground avoiding any intervention in the beautiful scenery. I was lucky enough to meet Walter Angonese, one of the two architects, as well as the owner, Count Michael Goëss-Enzenberg, and listen to some interesting insights and stories over a glass of wine!
The excellent attention to detail combined with their love and passion about what they do is evident when it comes to the wines themselves as well. Most of them have their own distinctive bouquet and aromas. My favourite is La Rose de Manincor which is perfect for summer days!
Enjoying an inviting glass of wine being fully aware of its long history, its roots and its quality is indeed great!!
http://www.manincor.com/
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tallyspaiva · 2 years ago
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Sinopse: "Ashley e um grupo de amigos vão para uma casa na floresta para uma noite de diversão. Lá, encontram um velho livro que, quando lido em voz alta, desperta a morte. Os amigos acabam libertando uma corrente de demônios e agora terão que lutar por suas vidas ou acabarão como um deles." Dirigido por Sam Raimi Escrito por Sam Raimi Produzido por Robert Tapert Estrelando: Bruce Campbell Ellen Sandweiss Richard De Manincor Betsy Baker Theresa Tilly Gênero: Horror País: Estados Unidos Linguagem: Inglês Companhias Produtoras: Renaissance Pictures Distribuído por New Line Cinema 🎞 Tempo de execução do Filme: 1h 25m 📅 Data de lançamento: 25 de maio de 1989 (Brasil) ⚠️ Classificação Indicativa: 🚫 18 Anos 🚫 🟡IMDb: 7,4 / 10 🧑🏻‍💻Eu: ⭐️⭐️⭐️⭐️ ( 4/5 | 8.9 ) 🍅Rotten Tomatoes: 95% de Aprovação 🍅 CONSENSO CRÍTICO: "Este clássico filme de terror de baixo orçamento combina a quantidade certa de sangue e humor negro, dando a The Evil Dead uma quantidade igual de emoções e risadas." #theevildead #theevildead1981 #umanoitealucinante #umanoitealucinanteamortedodemônio #samraimi #horror #humornegro #classicosdocinema #decadade80 #filmesantigos #recomendaciones #newlinecinema #brucecampbell (em Brazil) https://www.instagram.com/p/CnEl4ZNuZZC/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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st-cube · 3 years ago
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Premio Speciale 2021 - Fondazione Zucchelli from StreetStyleStudio - Daniele Poli on Vimeo.
PREMIO SPECIALE 2021 28 novembre Opificio Golinelli, Bologna
Presentazione delle quattro performances artistico-musicali ideate e interpretate da studentesse e studenti dell’Accademia di Belle Arti e del Conservatorio di Musica Giovan Battista Martini, di Bologna, con il coordinamento dei docenti Anna de Manincor e Michele Serra.
• Über-opera “Il Conte di Klagenheim” Federica Casadei, Maria Krymskaya, Mario Quaggiotto
• Scena III – Intermezzo Alessandra Carta, Luca Cavicchi, Daniele Di Feo, Diego Tripodi
• Antelux Marco Menditto, Pavlo Mykhaylin, Francesco Morresi, Federico Urso
• #4 Sofia Borelli, Vasiliki Koushiappa, Gioele Villani, Xu Zeng
La Giuria che proclamerà la performance vincitrice: Elena Di Gioia, Lorenzo Balbi, Emanuele Benfenati
------ Video a cura di Daniele Poli streetstylestudio.com
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lamilanomagazine · 1 year ago
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Verona, Giorno della Memoria 2024, il monologo "Questo è stato" tratto dal diario di Piera Sonnino
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Verona, Giorno della Memoria 2024, il monologo "Questo è stato" tratto dal diario di Piera Sonnino Sono tante le iniziative promosse dal Comune per celebrare il Giorno della Memoria. Per non dimenticare, ma soprattutto per condividere e smuovere le coscienze di ragazzi, ragazze e adulti instaurando in ognuno uno spirito critico. Una di queste è il recital letterario "Questo è stato", in programma con una doppia rappresentazione venerdì 26 gennaio al Teatro della Santissima Trinità in via Santissima Trinità, 4, alle 11 per le scuole secondarie superiori, e alle 21, ad ingresso gratuito, per l'intera cittadinanza. Tratto dall'omonimo diario scritto da Piera Sonnino, con l'interpretazione di Sabrina Modenini, regia di Andrea De Manincor e la collaborazione produttiva di Enrico Carretta ed Eurodonne Italia Veneto, è promosso dalla Circoscrizione 1^ Centro Storico. In scena Sabrina Modenini che, all'interno di un allestimento composto da un tavolo, una macchina da scrivere, un leggio e un paio di sedie, scrive e racconta una storia dolorosa. È il dramma di una famiglia ebrea al cospetto delle leggi razziali, e l'incubo di Piera, unica superstite, che si palesa in tutta la sua brutale drammaticità dopo l'8 settembre del 1943. Protetta dalla solidarietà e dall'umanità della gente comune, la famiglia sceglie di rimanere unita invece di smembrarsi in cerca della salvezza oltre il confine svizzero. Ma non può essere impedito l'arrivo ad Auschwitz, dove si consuma la tragedia. All'evento sarà presente la signora Bice Parodi, figlia di Piera Sonnino. L'ingresso è gratuito fino ad esaurimento posti. L'iniziativa è stata presentata questa mattina in Sala Delaini. Sono intervenuti l'assessore alle Politiche giovanili e Memoria storica Jacopo Buffolo, il presidente della Circoscrizione 1^ Lorenzo Dalai, l'attrice Sabrina Modenini, il regista Andrea De Manicor, il produttore Enrico Carretta e Margherita Alberganti di Eurodonne Italia Veneto. "Grazie alla grande sinergia con diverse istituzioni cittadine e associazioni – spiega l'assessore Jacopo Buffolo - è stato organizzato un programma con ventidue iniziative di vario tipo per celebrare il Giorno della Memoria. Ci saranno mostre, attività didattiche per studenti e spettacoli che ci aiuteranno a fare cultura di quella memoria civile che è costitutiva del nostro senso di comunità. Crediamo che sia un grande momento di riflessione su quelle che sono state le vicende della Shoah, della deportazione, dei politici e degli internati italiani, che nel nostro Paese ha riguardato centinaia di migliaia di persone. È dunque importante fare questo lavoro di memoria proprio nella nostra città, dalla quale passano tutti i treni diretti verso la Germania, e deve farci riflettere sul ruolo che Verona ha giocato, anche per i giovani che si sono impegnati per impedire la deportazione di connazionali e amici". "La presenza di Bice Parodi, figlia di Piera Sonnino, sarà un'ulteriore testimonianza per raccontare quanto è successo, per fare della memoria ancora una volta un antidoto per eventi tragici come quelli che andremo a ricordare" – commenta il presidente Lorenzo Dalai. "Il lavoro vuole essere una meditata testimonianza di un vissuto nel campo di concentramento di Auschwitz – ha detto Andrea De Manicor -. Sono passati settanta anni dalla liberazione del lager ma l'orrore di quello che gli allea hanno trovato rimane sempre vivo, soprattutto in questi tempi, che riscoprono la crudeltà del conflitto al centro di un'Europa che da un lato vorrebbe crescere, dall'altra si trova stroncata e stritolata ancora da una logica di appartenenza ai poteri del tutto ottocentesca". "Ogni singola storia ha una sua dignità per essere raccontata – spiega Sabrina Modenini -. Porteremo lo spettatore a connettersi con quella raccontata nel diario di Piera Sonnino, attraverso un monologo nel quale ci saranno parti recitate e parti lette dal libro". "Finalmente – sottolinea Enrico Carretta – sono state messe otto Pietre d'Inciampo sotto la casa genovese dei Sonnino, la più numerosa famiglia ebraica di Genova deportata nei campi di concentramento, da cui è tornata solo Piera". "Ringraziamo l'Amministrazione che si supporta nel riprendere tutte le nostre attività culturali, soprattutto in questo momento nel quale è importante ricordare ai ragazzi e alle ragazze tante cose e la sensibilità verso determinati argomenti" – ha affermato Margherita Alberganti -.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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cochraneespanol · 5 years ago
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¿Funciona el ejercicio para el dolor menstrual?
Armour  M, Ee  CC, Naidoo  D, Ayati  Z, Chalmers  KJ, Steel  KA, de Manincor  MJ, Delshad  E. Exercise for dysmenorrhoea. Cochrane Database of Systematic Reviews 2019, Issue 9. Art. No.: CD004142. DOI: 10.1002/14651858.CD004142.pub4.
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gardenofyoga · 5 years ago
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Our latest episode with Michael de Manincor @theyogainstitute is live - it’s our first in a series of interviews with past (and present) @yogaaustralia presidents leading up to their 20th anniversary. We had a great conversation with Michael - spanning from his history with Yoga Australia to his PhD on Yoga and Mental Health. We also discuss training standards and future directions for yoga teaching and yoga therapy in Australia. Michael is one of the most highly respected and experienced yoga teachers in Australia - we’ve been wanting to talk to him for ages and it’s a great conversation! You can listen at podcast.flowartists.com (link in bio) or find us on Spotify, Apple podcasts and most podcast apps. . . . . #yogapodcast #yogateacher #theflowartistspodcast #mentalhealthawareness #mentalhealth #yogaformentalhealth #yogateachertraining #yogalife #yogatherapy (at The Flow Artists Podcast) https://www.instagram.com/p/B1njMISAN_w/?igshid=1n4p8ge365y0w
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vino75 · 7 years ago
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Alto Adige, terra di grandi bianchi
Negli ultimi decenni i vini bianchi dell’Alto Adige sono saliti alla ribalta nazionale e internazionale, affermandosi come vere eccellenze in termini assoluti. Molte etichette hanno ricevuto premi e riconoscimenti dalle più importanti guide dei vini, creando valore per tutto il territorio. Un successo ancor più sorprendente, se pensiamo che l’Alto Adige rappresenta una delle zone vitivinicole più piccole d’Italia, con una superficie vitata di circa 5.000 ettari. 
Pur essendo una regione piuttosto piccola, da un punto di vista pedoclimatico, non è un territorio omogeneo. E’ un mosaico di vigne molto sfaccettato per quanto riguarda esposizioni, altitudini, composizione dei suoli e microclima. La vite è coltivata tra i 200 e i 1.000 metri d’altitudine; si passa dalle zone più calde e soleggiate della Bassa Atesina, fino a salire verso la fredda Valle Isarco. Questa variabilità e complessità si è rivelata una grande ricchezza, che consente di coltivare ogni vitigno nelle aree più vocate, raggiungendo cosi i massimi livelli qualitativi.
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Alto Adige: un mosaico di zone
Se per tutte le denominazioni è sempre fuorviante procedere per generalizzazioni, che rischiano spesso di rivelarsi imprecise e approssimative, ancor più il principio vale per l’Alto Adige. Non si può parlare di un solo Alto Adige, ma di diverse zone che presentano caratteristiche diverse una dall’altra.
La Bassa Atesina è la zona con il clima più temperato, che può ancora beneficiare delle dolci brezze del lago di Garda che risalgono verso nord. I vitigni bianchi più coltivati nell’area sono il gewürztraminer, il moscato giallo e nelle vigne più alte il müller-Thurgau. Oltre il 65% delle vigne coltivate nella Bassa Atesina è a bacca bianca.
L’Oltradige si estende nella zona del Lago di Caldaro. E’ un’area con esposizioni dolci e ben soleggiate, dove si coltivano con ottimi risultati anche uve a bacca rossa. Sui versanti più alti troviamo le vigne di uve bianche, come gewürztraminer, sauvignon blanc, pinot bianco e moscato giallo, che rappresentano circa il 60% della produzione. 
La calda e soleggiata conca di Bolzano, caratterizzata da terreni alluvionali, è famosa soprattutto per i vini rossi. Le uve a bacca bianca sono solo il 35% del totale e i vitigni più coltivati sono il gewürztraminer e il pinot bianco. Tra Bolzano e Merano si estende la zone dell’alta Valle dell’Adige. Qui troviamo località molto famose come Terlano, Andriano e Nalles particolarmente vocate per i vini bianchi, che rappresentano oltre il 70% della produzione. Si coltivano pinot bianco, sauvignon blanc, chardonnay, riesling e müller-Thurgau, che grazie al clima fresco e ai terreni generati da antiche rocce di porfido, donano vini eleganti, minerali e longevi. L’area intorno a Merano è ben soleggiata, con estati calde, che favoriscono la coltivazione di vitigni a bacca rossa. Tuttavia non mancano i bianchi (45%), soprattutto sauvignon blanc e pinot bianco. 
Salendo da Merano verso nord si arriva in Val Venosta, caratterizzata da un clima fresco e da terreni piuttosto poveri e sabbiosi, che conferiscono ai vini profili di grande finezza ed eleganza. E’ la zona famosa per i grandi riesling altoatesini. 
Infine la Valle Isarco, che sale tra le montagne da Bolzano a Bressanone, è la zona vitivinicola più a nord. E’ il regno indiscusso dei grandi bianchi (90%) prodotti con vitigni che amano il clima freddo: sylvaner, kerner, riesling, grüner veltliner e müller-Thurgau. Una zona ancora giovane, ma molto vivace e ricca di vigneron di grandissimo talento.
Il panorama odierno dell’Alto Adige è di una regione a forte vocazione bianchista, tuttavia in passato non è sempre stato così. In molte zone la coltivazione dei vitigni a bacca bianca è una scoperta recente. Le aree più a sud, fino ad alcuni decenni fa, erano un grande vigneto di schiava, per una produzione di vini rossi di qualità piuttosto bassa. Grazie a un progressivo processo di cambiamento, orientato verso una viticoltura di qualità e a un lavoro di zonazione dei terreni, oggi la schiava è coltivata quasi esclusivamente nell’area di Santa Maddalena e Caldaro, mentre il resto del territorio è stato destinato ai vitigni a bacca bianca. Il clima soleggiato ma fresco e ventilato e la presenza di forti escursioni termiche tra il giorno e la notte, favoriscono la produzione di uve bianche dai profili aromatici intensi, fini ed eleganti. Attualmente oltre il 65% della produzione altoatesina è rappresentata da vini bianchi, con una percentuale in continua crescita di anno in anno. Grazie a questo vero e proprio rinascimento della cultura vitivinicola, il livello dei vini altoatesini ha raggiunto punte di vera eccellenza. Difficile proporre una selezione delle etichette più rappresentative della regione, ma cercheremo comunque di segnalare alcune bottiglie da provare assolutamente.
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Cominciamo con il Gewürztraminer, vitigno aromatico molto amato e di grande successo, coltivato soprattutto nella zona di Termeno. Per chi ama vini intensi, ma di buona freschezza consigliamo l’Alto Adige Gewürztraminer della Cantina Cortaccia, l’Alto Adige Gewürztraminer Vigna Kastelaz di Elena Walch e l’Alto Adige Gewürztraminer Vigna Kolbenhof di Hofstatter. Chi preferisce vini di maggior concentrazione e ricchezza, può scegliere l’Alto Adige Gewürztraminer Brenntal Riserva della Cantina Cortaccia o l’Alto Adige Gewürztraminer Nussbaumer di Tramin.
Il Sauvignon Blanc si esprime in Alto Adige con vini freschi, aromatici e fini. Molto amato per i suoi profumi esuberanti, regala bottiglie molto interessanti: l’Alto Adige Sauvignon Lieben Aich di Manincor, l’Alto Adige Sauvignon Voglar di Peter Dipoli, l’Alto Adige Sauvignon Porphyr & Kalk di Ignaz Niedrist e l’Alto Adige Sauvignon di Franz Haas.
Sempre per restare in ambito di famosi vitigni francesi, qualche consiglio per gli amanti dello Chardonnay: l’Alto Adige Chardonnay Löwengang di Alois Lageder, l’Alto Adige Chardonnay Selection di Peter Zemmer, l’Alto Adige Chardonnay Kreuth della Cantina di Terlano.
Il Pinot Bianco è un vino aristocratico, troppo spesso sottovalutato rispetto ad altre varietà aromaticamente più espressive. In realtà è un vino di grande eleganza ed equilibrio, raffinato e longevo. Sono molte le etichette interessanti: l’Alto Adige Pinot Bianco Eichhorn di Manincor, l’Alto Adige Pino Bianco Sirmian di Nals Margreid, l’Alto Adige Pinot Bianco Berg di Ignaz Niedrist, l’Alto Adige Barthenau Vigna S. Michele di Hofstatter, l’Alto Adige Pinot Bianco Vorberg della Cantina di Terlano e l’Alto Adige Pinot Bianco Praesulis di Gumphof.
Sempre per restare nella famiglia dei Pinot, segnaliamo un altro grande vino. Dimenticatevi tutti i Pinot Grigio in commercio e assaggiate una vera eccellenza: il Valle Isarco Pinot Grigio di Köfererhof del grande “bianchista” Günther Kerschbaumer.
Il Riesling, nobile vitigno del nord, nelle zone più fresche della Val Venosta e Valle Isarco produce vini di grande fascino. Tra i molti segnaliamo: il Val Venosta Riesling di Falkenstein, il Val Venosta Riesling e il Val Venosta Riesling Windbichel di Castel Juval - Unterortl, il Valle Isarco Riesling di Taschlerhof, il Valle Isarco Riesling di Pacherhof, il Valle Isarco Riesling Praepositus dell’Abbazia di Novacella.
Tra i figliocci del Riesling ricordiamo l’Alto Adige Müller-Thurgau Feldmarschall Von Fenner di Tiefenbrunner.
Sempre per restare tra i vitigni che amano il freddo, segnaliamo qualche etichetta di Sylvaner, che in Valle Isarco ha trovato le migliori condizioni per regalare grandi vini, come il Valle Isarco Sylvaner di Garlider, il Valle lsarco Sylvaner Lahner di Taschlerhof, il Valle Isarco Sylvaner Sabiona della Cantina Produttori Valle Isarco, il Valle Isarco Sylvaner di Manni Nössing e il Valle Isarco Sylvaner di Köfererhof.
Altro vitigno tipico della Valle Isarco è il Kerner. Su tutti il Valle Isarco Kerner di Manni Nössing e a seguire: il Valle Isarco Kerner di Strasserhof, Valle Isarco Kerner Praepositus dell’Abbazia di Novacella e il Valle Isarco Kerner Sabiona della Cantina Produttori Valle Isarco.
Il Grüner Veltliner, il bianco più famoso e diffuso in Austria, in Valle Isarco offre vini eleganti e freschi, impreziositi da una delicata speziatura. Tra le bottiglie più interessanti segnaliamo: il Valle Isarco Grüner Veltliner di Kuenhof, il Valle Isarco Grüner Veltliner  di Köfererhof, l’Alto Adige Grüner Veltliner Praepositus dell’Abbazia di Novacella e il Valle Isarco Grüner Veltliner di Strasserhof.
Infine, dopo tanti vini in purezza, chiudiamo con alcune interessanti Cuvée Bianche: l’Alto Adige Manna di Franz Haas, l’Alto Adige Sophie di Manincor, l’Alto Adige Bianco Abtei Muri di Muri-Gries, l’Alto Adige Nova Domus della Cantina di Terlano e il prestigioso Alto Adige Terlaner I Grand Cuvée della Cantina di Terlano.
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fitnesshealthyoga-blog · 6 years ago
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A Powerful Documentary on the Science of Yoga • Yoga Basics
Have you ever wondered what science has to say about the ancient practice of yoga? This month’s inspirational video is a short documentary that will give you a look at current research on the science of yoga in just twenty minutes. While short for a documentary, the video is a bit longer than the ones we usually share—but it’s well worth it for a fascinating look into what’s really happening in your body and mind as you breathe and flow through your favorite poses.
According to Sat Bir Singh Khalsa, PhD, Assistant Professor of Medicine at Harvard Medical School and practicing yogi, there are four parts that make yoga what it is: the physical aspect, including asanas and breathing; the cultivation of mind-body awareness; the idea of experiencing deeper spiritual states; and the idea of self-regulation. He argues that self-regulation is critical and one of the pieces that makes yoga so special. As we improve our self-regulation skills, we learn to better control our stress response and cultivate better resilience and self-efficacy.
Michael de Manincor, longtime yoga teacher and Founder and Director of The Yoga Institute, agrees. As part of his ongoing research on mind-body therapies, Manincor has studied how yoga impacts mental health challenges like anxiety and depression. In this video he shares some illuminating findings, like that yoga can decrease symptoms of anxiety and depression in just twelve short minutes of practice! No excuse not to get on the mat now, right?
It’s fascinating to learn how science supports that which the body intuitively knows already. Watch the full Science of Yoga video below:
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About Stephanie Rogers
Stephanie Rogers is a writer and yogi based in Asheville, NC. She has been practicing yoga since she moved to Asheville in 2011. When she is not in the studio, she can be found working on nonfiction writing or with friends.
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foxpapa · 8 years ago
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Vigneto Manincor
2 notes · View notes
persinsala · 4 years ago
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Sempre in fieri / Santarcangelo dei Teatri
Sempre in fieri / Santarcangelo dei Teatri
Una proposta meticcia nei linguaggi, un calendario fitto di eventi tra narrazioni, performance site-specific, dialoghi e installazioni: il festival di Santarcangelo è davvero ripartito? (more…)
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dismappa · 7 years ago
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Il Piccolo Principe domani in Gran Guardia
Il Piccolo Principe domani in Gran Guardia
Palazzo della Gran Guardia Mercoledì 8 novembre 2017, ore 20.30 Ingresso libero
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fabriziofavale · 5 years ago
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Roccu - Fabrizio Favale and Martina Danieli directed by Anna de Manincor 2003 (Italy) from Fabrizio Favale on Vimeo.
A short dance film directed by Anna de Manincor | ZimmerFrei Performed by Fabrizio Favale and Martina Danieli Sound Massimo Carozzi | ZimmerFrei using Calabrian proverbs Photography Luigi Martinucci Editing Davide Pepe 2003, Bologna - Italy
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