#Maison Futuro
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raoullemercier · 2 years ago
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2019, EMMA - Espoo Museum of Modern Art, Finlande Maison Futuro, circa 1970, Matti Suuronen architecte
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fashionbooksmilano · 8 months ago
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Italo Rota
Projects, works, visions 1997-2007
Skira, Milano 2008, 352 pagine, 27x22cm, ISBN 9788876246401
euro 25,00
email if you want to buy [email protected]
Un libro d'autore su un architetto dallo stile provocatorio, radicale e visionario.
Italo Rota è stato uno degli architetti italiani di maggior interesse sulla scena italiana ed europea degli ultimi anni. Dopo i fortunati esordi in Francia alla fine degli anni Ottanta con il progetto per l’ala Richelieu del Louvre e per gli spazi pubblici di Nantes, il ritorno in Italia negli anni Novanta sancisce una nuova fase progettuale e creativa ricchissima che va dagli allestimenti museali e per la Maison Cavalli (showroom caffè a Miami, Milano e Mosca, mostre e sfilate) ad una serie di nuovi edifici pubblici in Italia e India. Il suo stile provocatorio, radicale e visionario ne fanno un autore di riferimento obbligato per comprendere alcuni dei possibili sviluppi dell’architettura del prossimo futuro; insieme il suo rapporto disinibito con la storia, il progetto e la decorazione fanno dei suoi lavori una fonte di riflessione importante. Il volume si occupa soprattutto dell’attività degli ultimi quindici anni spaziando dagli allestimenti fino al disegno degli spazi pubblici da Rouen a Brescia, Verona e Palermo; una sezione è dedicata ad i nuovi spazi collettivi con le biblioteche per ragazzi di Anzola e Perugina, con la chiesa di Roma, il casinò di Lugano, un tempio induista a Bombay, il progetto per la riforma dell’Arengario a Milano. Testi e materiali di progetto sono montati nel volume a comporre un vero e proprio libro d’autore in cui progetto e pensiero sull’architettura si mescolano mirabilmente.
Io conoscevo molto bene Italo Rota che è stato un mio ottimo cliente e amico. L'ultima volta che l'ho visto era al mercato dei libri di Piazza Diaz il mese scorso con la moglie Margherita Palli
08/04/24
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thebeautycove · 26 days ago
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CARON PARIS - OUD EXCELSA - La Collection Merveilleuse - Eau de Parfum - Novità 2024 -
Feeling the connection. A pivotal moment, realizing that Caron, the Art Perfumery legend, 120 years later, shines in the vivid unparalleled Ernest Daltroff’s vision. Heritage and olfactory culture are preserved in full glory and, thanks to the renowned expertise of master perfumer Jean Jacques and contemporary flair of Olivia de Rothschild as creative director, we’re welcomed to experience enthralling olfactory journeys through masterpieces that transcend time.
...
Atmosfere da vivere in pienezza, apprezzando ogni singolo istante nel fluire di tanta purezza olfattiva. Avvertire la profonda connessione tra passato, presente e futuro, un momento cruciale per Caron, leggenda della profumeria d’arte che, a 120 anni dalla fondazione, riluce nella vivida, impareggiabile visione di Ernest Daltroff.
Patrimonio e cultura olfattiva restano intatti, preservati nel loro integro splendore e, grazie alla rinomata perizia compositiva del master perfumer Jean Jacques e all’estro contemporaneo del direttore creativo Olivia de Rothschild, ancora oggi, con rinnovato entusiasmo, possiamo essere testimoni di emozionanti percorsi olfattivi attraverso capolavori che trascendono il tempo.
Così è per Oud Excelsa, ultimo ingresso nell'esclusiva La Collection Merveilleuse cui Caron concede il pregio di eccelse materie prime, selezionate per qualità e provenienza responsabile certificata.
La fragranza conquista con irresistibile avvenenza, evoca atmosfere crepuscolari, misteriose e concentra nel binomio aromatico oud-caffè la sua evocativa allure, come un raffinato talismano alchemico.
Note cesellate in impeccabile armonia, l'incipit così aderente con un fastoso cisto in assoluta accostato a sontuosi legni, betulla, papiro, cedro atlas e la nobiltà dell'oud che emerge trionfante, sublimando sfumature ambrate, cuoiate calde e diffusive.
Sorprende la simmetria raggiunta con la nota caffè, amplificata nella sua essenza dalle molecole di sintesi natrotar e robuston a definire un profilo odoroso più tostato, fumé ed apprezzata in freschezza da accenti speziati di cardamomo. 
Alla mano del maestro spetta la rifinitura emblematica con rosa bulgara, fiore feticcio della Maison, che tutto accoglie ed eleva in una dimensione di ricercatezza senza tempo. Sublime.
Determinante l'apporto di Olivia de Rothschild, che ha ideato e sviluppato il design dei nuovi flaconi O impilabili e ricaricabili, oltre al revamping del packaging più allineato all'esigenza di conformità ai nuovi canoni di upcycling e sostenibilità.
Creata da Jean Jacques.
Eau de Parfum 30, 50, 100 ml. flacone refillable. Online qui
©thebeautycove   @igbeautycove
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ochoislas · 1 year ago
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REGRESO
Vuelto a casa el viajero limpia sus botas estrían sus ojos desangrados paisajes luego con dedos renegridos hojea un libro mazo de hechos mal trabados cosidos por un hilo blanco de rigor que ningún delirio pasa
En la roca el estallido de la fuente altiva y serena brindaba el jarro de olvidanzas cañonazo lejano cuyo tronido se asoma a la orilla del oído para estimar la profundidad de este pozo de silencio
¿Será hoy cuando las gentes saldrán de las casas con palmas encendidas y carnívoras bocas? ¿Será hoy cuando los colores humanos devorarán el verde de los bosques y de los pastos de muerte?
En linda y calma tormenta la vida remonta el horizonte las plantas pacen el jugo de las peñas las gotas de agua calan las prisiones
Vuelto a casa el viajero se lava las manos reaviva la pipa apagada presenta ambos puños al futuro que le repone sus graves cadenas de silencio
Luego se acuesta el viajero luego se duerme y duerme y duerme y duerme.
*
RETOUR
Rentré chez lui le voyageur nettoie ses bottes ses yeux striés du sang des paysages puis de ses doigts noircis feuillette un livre bouquet de faits mal liés cousus d'un fil forcément blanc que ne traverse aucun délire
Dans le roc l'éclatement de la source fière et calme tendait la cruche des oublis coup de canon lointain dont le tonnerre se penche à l'orée de l'oreille pour évaluer la profondeur de ce puits de silence
Est-ce aujourd'hui que les hommes s'en iront hors des maisons avec des paumes en feu et des bouches carnivores? Est-ce aujourd'hui que les couleurs humaines dévoreront le vert des bois et des pacages de mort?
En bel orage tranquille la vie remonte par-dessus l'horizon Les plantes paissent le suc des pierres les gouttes d'eau suintent dans les prisons
Rentré chez lui le voyageur se lave les mains rallume sa pipe éteinte tend les deux poings à l'avenir qui lui remet ses lourdes chaînes de silence
puis il se couche le voyageur puis il s'endort et dort et dort et dort
Michel Leiris
di-versión©ochoislas
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shaddad · 1 year ago
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entre tecnologia e técnica, entre passado e futuro, a coleção outuno/inverno 23 da maison balenciaga
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notiziariofinanziario · 2 months ago
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Celine ha annunciato che sarà Michael Rider a prendere le redini del brand come nuovo direttore artistico
Michael Rider sarà responsabile di tutte le linee del marchio Celine. Il debutto della prima collezione è previsto per il 2025 e si tratta quindi di un ritorno più che atteso per lo stilista, che ha già lavorato per dieci anni da Celine accanto a Phoebe Philo, dopo il suo inizio nella moda da Balenciaga sotto l'ala di Nicholas Ghesquiere. La sua ultima esperienza si era invece conclusa qualche mese fa, quando nel maggio di quest'anno aveva lasciato la direzione di Polo Ralph Lauren, dove lavorava dal 2018.  "Sono molto felice di ri-accogliere Michael da Celine, una maison che lui conosce profondamente" ha dichiarato la CEO Severine Merle. "La sua visione creativa, il suo talento, la sua personalità e il suo attaccamento all'heritage di Celine fanno di lui una scelta naturale per continuare a perseguire un successo duraturo per il brand".  "Celine è una maison i cui valori sono molto vicini al mio cuore e che ha una storia magnifica su cui lavorare" ha affermato il designer. "Sono onorato di tornare per costruire il futuro del brand insieme al team di Celine". Read the full article
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2t2r · 5 months ago
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La Futuro House de Royse City, maison vaisseau spatial abandonnée
Nouvel article publié sur https://www.2tout2rien.fr/futuro-house-royse-city-maison-vaisseau-spatial-abandonnee/
La Futuro House de Royse City, maison vaisseau spatial abandonnée
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boomgers · 3 months ago
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A veces bailar con el diablo es la única salida… “La Casa De Modas”
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El mundo de la moda y el drama se entrelazan en esta mirada realista detrás de escena cuando un video viral protagonizado por el renombrado diseñador de una marca de alta costura, Vincent Ledu, sacude a la icónica casa de moda de su familia, LEDU, poniendo en riesgo su futuro.
Perle Foster, la antigua musa de Vincent, aun a su sombra, une fuerzas con la visionaria e innovadora diseñadora Paloma Castel en un intento desesperado por salvar, evolucionar y reinventar la centenaria Maison LEDU. Diane Rovel, la implacable CEO del lujoso grupo Rovel, aprovechando la precaria posición de Vincent, lanza una ofensiva para apoderarse de Maison LEDU. Movida no solo por su ambición de adquirir una marca más, sino por un deseo de venganza, en este juego vale todo.
Estreno: 20 de septiembre de 2024 en Apple TV+.
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Basada en una idea original de Alex Berger, la serie cuenta con las actuaciones de Lambert Wilson, Amira Casar, Zita Hanrot, Carole Bouquet, Pierre Deladonchamps, Antoine Reinartz, Anne Consigny, Florence Loiret Caille, Park Ji Min y Corentin Fila.
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cinquecolonnemagazine · 4 months ago
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Moda e sostenibilità: quando il connubio può essere perfetto
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Moda e sostenibilità sono un connubio possibile? Soprattutto negli ultimi anni ed in particolare tra le nuove generazioni si è sviluppata una forte cultura eco-sostenibile. Indossare capi second hand o dare nuova vita a materiali di recupero attraverso la creatività diventa un trend che non mostra segni di cedimento. Il brand FRii Shirt di Francesca Riillo nasce proprio dall’esigenza di stimolare questa cultura sostenibile. Soprattutto nelle generazioni che rappresentano il futuro ed attraverso la moda possono veicolare questo importante messaggio. Francesca Riillo eco-fashion designer, capisce che la moda è la sua grande passione già in tenera età tra i primi disegni di abiti ed i cartamodelli. Si forma nel settore da giovanissima fino a conseguire la laurea in 'Progettazione e Produzione Moda' all'Università degli Studi di Firenze, facoltà di Architettura e contemporaneamente si diploma al Polimoda. Durante questi anni inizia a lavorare per brand importanti. Questa sua passione le consente di spaziare tra la moda Prêt-à-porter e quella sportswear, facendo scouting trip in giro per il mondo scoprendo nuove culture, diversi tessuti e stimolando la creatività. Nel suo lungo percorso di stilista e designer oltre a conoscere il lato patinato della moda ha conosciuto anche quello meno etico, sviluppando una cultura molto forte sul tema eco. Così dopo un periodo molto intenso di lavoro nel settore, decide di prendersi del tempo per dedicarsi a focalizzare i suoi veri obiettivi. La sua massima aspirazione è sempre stata quella di diventare Direttore Creativo di una grande Maison di moda lontana dai vecchi fasti di un tempo, per risollevarne le sorti e riportarla in auge. È grazie al suo duro lavoro, a questa ambizione e alla forte cultura eco- sostenibile che nasce “FRii”. Un brand eco sostenibile che si occupa di creazioni nate da materiali di recupero. “Ad un certo punto ho creduto che anch’io che nel mio piccolo avrei potuto fare qualcosa, rimanendo fedele alla mia passione per la moda, per la creatività, per gli abiti, ma con uno scopo finale che fosse un messaggio positivo, di cambiamento, prima ancora che commerciale. Ed è così che è nato il mio brand. “ Francesca perché hai scelto questa strada? “Non è stata una scelta vera e propria, quanto qualcosa che mi si è palesata per caso. Durante un mio lavoro come fashion designer per un brand emergente, sono stata a stretto contatto con la sartoria per la realizzazione dei modelli. Avevo preso delle buste di cotone di scarto da una lavanderia industriale, erano lenzuola di un hotel destinate allo smaltimento come rifiuti tessili o, nella migliore delle ipotesi, venduti come stracci. Usavo questo materiale come ‘teletta’ per le prove. Mi resi conto da subito che questo tessuto, apparentemente di poco valore, era di una qualità straordinaria, se non in alcuni casi, superiore al tessuto scelto per la collezione. Era un cotone bianco, resistente, morbido, versatile e durevole. Presentava solo piccoli difetti che lo rendevano inutilizzabile per lo scopo al quale era destinato, ma che poteva rinascere se trasformato in qualcos’altro. In quel momento ho avuto l’intuizione: perché non utilizzare questo fantastico cotone per realizzare una camicia? Un capo senza tempo e senza stagione, senza genere, magnifico nella sua semplicità. Da quelle prime prove in sartoria fino alla nascita di FRii sono passati due anni. Anni di ricerca, di letture e informazione su sostenibilità, greenwashing, aziende ecologiche virtuose e colossi cinesi ultra-fast, capaci di sfornare dai 35 mila ai 100 mila capi al giorno! Un bel giorno decido che è il momento giusto, così compro 20 kg di lenzuola di scarto da una lavanderia industriale di zona. Cerco tre sarti, lavoro alla prima collezione (che poi quelle di FRii non sono vere e proprie collezioni ma modelli che escono saltuariamente) e parto. Spaventata ed entusiasta, con mille dubbi e felice come puoi esserlo solo quando fai qualcosa col cuore ancor prima che con la ragione”. Scegliere un Brand sostenibile oggi è un plus, pensi che il consumatore abbia maturato una coscienza sostenibile? “Penso che il mondo si stia a poco a poco (molto lentamente!) abituando all’idea che la moda, una cosa tanto amata e fino a ieri innocua e affascinante, sia uno strumento d’inquinamento così potente. L’Italia nello specifico non è ancora pronta ad abbracciare una sostenibilità vera, fatta di rinunce e di cambi di abitudini così radicati. I brand sostenibili, in genere, sono ancora retaggio di un target più alto perché si tratta di artigianato fatto a mano, di ore di lavoro pagate giustamente a chi le svolge, di materie prime naturali, mentre invece siamo abituati, specie i giovani, ad acquistare a poco, a troppo poco, abiti che non hanno il giusto prezzo. È chiaro che un/a ragazzo/a con una disponibilità economica limitata tenderà ad optare per il capo economico. Senza chiedersi perché costa poco, da dove viene e soprattutto, una volta dismesso, che fine farà. La nota positiva è che oggi molti corsi di studio hanno inserito nei loro programmi le materie che parlano di: fast fashion, impatto ambientale, economia circolare ed eco design per i creativi del futuro, affinché il cambiamento parta già dalla progettazione. Penso che una spinta importante per il mio percorso personale sia stato aver potuto insegnare ai giovani che saranno le figure del futuro fashion system. Attraverso uno scambio continuo di dare-avere, i ventenni attingono dalle nostre esperienze e attraverso la moda provano a comunicarci la loro visione del mondo, che a volte ci sfugge ed altre che non riconosciamo più”. Quali sono i valori che vuoi esprimere attraverso la nascita di FRii?  “Penso di essermi messa in testa di diventare portatrice di un messaggio che viene abbracciato ed allo stesso tempo espresso da chi compra una camicia, nel momento stesso in cui la si indossa. Quasi come a voler dire: “guardatemi, sto indossando una camicia che un tempo era un lenzuolo! Ed è pure bella! Naturalmente l’ultima parte della frase nasce dalla stilista che è fortemente presente ancora in me. La stilista alla quale piace il bello e che aspira alla condivisone di massa per una forma di accettazione. Quella parte di me che non voglio sopprimere, perché una parte del messaggio di FRii è anche questo. Un capo può essere durevole nel tempo e rispettoso dell’ambiente, ma anche bello e sostenibile! Al di là di FRii e del suo aspetto commerciale noi vogliamo seguire la regola delle: Tre R dell’economia circolare: RIDURRE, RIUSARE, RICICLARE. Ridurre beni e servizi usando una minore quantità di risorse naturali e moderare la richiesta. Riusare inteso come allungare il ciclo di vita di un prodotto, anche trasformandolo (che è il lavoro di FRii). Riciclare cioè smaltire i rifiuti in modo corretto cercando di trasformarli in nuove risorse”. Come stilista e designer quale è il look che consigli d’estate? "Sicuramente la camicia è un capo must-have e non solo di questa stagione: oversize, boyfriend, corta a mostrare la pancia o con tagli asimmetrici, tutto è concesso purché valga sempre il detto ‘less is more’! Aperta come copricostume in spiaggia, con grandi tasche militari, abbinata agli shorts per il giorno, con collo coreana per lui&lei. Per la sera opterei per una camicia classica dentro un jeans morbido con tacco a colonna, stiloso e sexy; se invece siamo ad un party possiamo sbizzarrirci fra i moltissimi modelli di abiti midi e lunghi portati con sandolo basso, gonne a ruota o shorts corti che scoprono le gambe abbronzate. Occhio agli accessori, potrebbero cambiare le sorti di un intero look!" Secondo la tua esperienza quali sono i tessuti più utilizzati nel periodo estivo? “Naturalmente si cercano tessuti leggeri per affrontare meglio il caldo. Il lino rimane senza dubbio una prima scelta: naturale, piacevole al contatto col corpo, anallergico, nei toni neutri di facile abbinamento sia per la sera sia per il giorno. Segue il cotone: naturale e biodegradabile, leggero e morbido, con elevate proprietà di assorbimento, ma anche resistente e versatile. “Quella di usare il 100% cotone bianco per il mio brand, non è stata una scelta casuale, sia in termini di sostenibilità che di design: intanto perché (da ultimi dati sensibili) sono circa 10 milioni i chili di biancheria alberghiera che ogni anno finiscono in discarica: questo vuol dire che c’è tanto materiale “da salvare” che può avere una seconda vita. Poi perché il cotone è estremamente versatile, sia d’estate che d’inverno, varia solo a seconda del modello (manica lunga o corta, ad abito estivo o camicia sotto il maglione). In ultimo perché il cotone bianco è “no gender!" "Sconsiglio sempre vivamente i tessuti sintetici che possono trarre in inganno. Hanno una mano morbida e setosa che fanno pensare al “fresco”, in verità non lasciano traspirare la pelle e sono irritanti dell’epidermide." Quale è il focus della progettazione di FRii ?  “Uno dei messaggi di FRii è quello della durata del capo. Non solo in termini di manutenzione e cura della camicia, ma anche di utilizzo nel tempo, motivo per cui nella progettazione dei modelli un occhio è puntato sulle mode del momento (è inevitabile farlo anche per chi dice che lo sia!), e uno sul creare modelli che vadano bene “anche dopo”: una camicia classica non è di stagione, un camicione lungo con le tasche lo rimetterai l’hanno prossimo, una camicia coreana va bene sempre. E se cambiano le mode? Prima di buttare armatevi di ago e filo (o di sarte) e modificate i vostri abiti!" Cosa c'è nel futuro di FRii? “C’è la sperimentazione e la curiosità, motori che spingono la creatività nei modelli. Dalle camicie ad altri capi di abbigliamento, in fondo il cotone si presta a moltissime silhouette e forme.Nei materiali: le lenzuola di scarto sono e rimarranno la materia prima di FRii, ma ci sono molti altri tessuti di recupero che possono essere usati: cotone da copriletto, antichi corredi delle nonne, abiti dismessi da mixare col cotone. È tutto un mondo che non vedo l’ora di scoprire…" Read the full article
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latribune · 5 months ago
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osservatoriosubliminale · 5 months ago
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una telefonata ~ microstorie
Joseph attendeva una telefonata, da fin troppo tempo. Era tardi e per non pensarci, Joseph, guardava l'orizzonte, ricordandosi di dove fosse fino a poco tempo fa: eccolo lì, il Joseph di qualche anno fa. Viveva in una città minuscola, antica, antiquata, che non gli era mai piaciuta, che aveva sempre mal sopportato, così aveva deciso di andare a studiare fuori. In quel freddo in cui si ritrovava ora e che mal sopportava si sentiva a casa, anche se non sapeva bene cosa volesse dire sentirsi a casa. À la maison, come avrebbe imparato poi a dire. Joseph pensava alle responsabilità che si era ritrovato addosso, quasi senza volerlo: studiare, lavorare, cercare di costruirsi un futuro migliore in quel posto così inospitale, freddo, crudele sotto certi punti di vista. Il tutto da solo, il tutto senza di lei. Andare in quel posto era stata un'intuizione, un sentore che l'aveva spinto a rischiare il tutto per tutto pur di stare bene. Non conosceva nessuno, non conosceva la lingua, i posti, il cibo locale, le usanze, ma non era importante perché Joseph avrebbe imparato a mimetizzarsi in mezzo agli altri. Si sarebbe adattato, Joseph sapeva di poterlo fare. L'unico mezzo che gli ricordava dell'esistenza del suo passato, oltre a quell'attesa, era il suo cellulare. Ogni tanto, mentre studiava o si riscaldava le mani per non patire il freddo, il suo telefono squillava: a volte era la madre, che si preoccupava per lui. A volte il padre, per verificare se il figlio stesse bene, con tono freddo e austero, com'era sempre stato. Joseph, però, non voleva le loro telefonate, no. L'unica telefonata che voleva ricevere era la sua, solo quella. Joseph le voleva bene, ma sapeva che non avrebbe mai ricevuto quella chiamata, ma allo stesso tempo sperava: la sera, quando provava a dormire, guardava il soffitto e teneva il telefono forte a sé sperando che quella telefonata arrivasse. A volte immaginava lo squillo del cellulare, il suo numero di telefono sullo schermo, la sua voce, calda e lontana e ricostruiva, battuta dopo battuta, quella telefonata:
"Speravo tanto tu mi chiamassi".
Quella chiamata non arrivò mai e Joseph, dopo qualche anno, tornò a casa.
"Avevo paura a farlo, pensavo non volessi sentirmi".
Era tardi, fin troppo tardi. In dormiveglia il telefono di Joseph squillò, era lei.
"Invece volevo tanto che tu lo facessi, solo che avevo paura".
Joseph non se ne accorse e si addormentò, ignorandola.
"Avevo paura anch'io, tanta paura".
Il giorno dopo Joseph si svegliò e lesse il suo nome sul display.
"Io ce l'ho ancora".
La ignorò.
"Forse avrò sempre paura di te".
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fashionbooksmilano · 2 years ago
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La grammatica dei tessuti
Michela Finaurini
Illustrazioni : Shutterstock Images
Gribaudo, Milano 2022, 224 pagine, Rilegato,  18.4 x 25.5 cm,   ISBN 978-58-580-4312-7
euro 22,90
email if you want to buy :[email protected]
Il gioco dei colori e delle consistenze, la trama e l’ordito, la storia dei tessuti e il loro modo di “parlarci”, i miti e le leggende che li riguardano... Troverete questo e molto altro fra le pagine di un libro da leggere tutto d’un fiato, come un lungo racconto, o a piccoli brani, compagno quotidiano che ci svela il legame intimo fra noi e i tessuti del passato, del presente e del futuro. Per riconoscere, attraverso le parole dell’autrice, che il tessuto è “un’anima sopra la pelle”.
Michela Finaurini da oltre 30 anni collabora con maison del lusso italiane nell’ambito dell’innovazione della ricerca tessile e della sperimentazione di materiali e lavorazioni, sempre tramite un’attenta analisi dei trend e dello sviluppo di tessuti, fibre, filati, pellami e metalli, attraverso un percorso dedicato alla progettazione e alla continua evoluzione di nuovi linguaggi contemporanei. Da alcuni anni è Textile Creative Director di diverse realtà tessili italiane ed è specializzata nei processi di sviluppo di materiali, stampe e ricami ecosostenibili. Affianca da sempre a questo ruolo quello di illustratrice di moda contemporanea, analista dei trend e artista, creando disegni, ispirazioni visive e opere d’arte che riguardano la moda. Ha esposto in diverse gallerie e contest nazionali e internazionali: Parigi, New York, Budapest, Milano, Ancona, Firenze.
02/12/22
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ordini a:        [email protected]
twitter:         @fashionbooksmi
instagram:   fashionbooksmilano, designbooksmilano tumblr:          fashionbooksmilano, designbooksmilano
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thebeautycove · 6 months ago
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ATELIER DES ORS - VILLA PRIMEROSE - Memory Lane Collection - Eau de Parfum - Novità 2024 -
Perfume Art. To enhance imagination, evoke memories, deepest emotions. A powerful trigger to remind experience of the past in which scent has been a destiny sign, a prompt guide to a marvelous time journey, from ancient eras to living present and more, a capsule to dive the unknown future. No one, for any reason, can escape this astonishing bewitchment. All life long.
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Destinazione raggiunta per Atelier des Ors che con la nuova collezione Memory Lane, di cui Villa Primerose e Blue Madeleine sono le iniziali creazioni a firma Marie Salamagne, ci riserva un viaggio alla scoperta di ricordi ed emozioni da far scintillare nel cuore, sensazioni profonde che solo un profumo sa riportare alla mente e conservare nel tempo.
Sensi sedotti da Villa Primerose fragranza che celebra un luogo incantevole, testimone degli albori della profumeria a Grasse.
Villa Primerose è una sontuosa residenza ottocentesca restituita al suo originario splendore da Jean-Philippe Clermont e destinata ad ospitare il cuore pulsante dell’attività della Maison, tra cultura olfattiva, sperimentazione, stile ed eleganza creativa.
Qui i ricordi diventano materia viva e si traducono in un esemplare richiamo all’antica tradizione pellettiera artigianale grassoise, ai primordi della profumeria, quando si realizzavano guanti per la nobiltà dell’epoca, opportunamente profumati con pregiate essenze floreali per annullare l’odore acuto della concia del pellame.
Detto fatto. Fatalità di note, sono rosa e cuoio a citare il patrimonio olfattivo delle origini, binomio odoroso tra passato e futuro, contrasto aromatico tra delicatezza e forza. 
Un omaggio alle proprie radici, riportate alla luce in questa meravigliosa scrittura aromatica che esalta la mitica rosa centifolia, sublima le sue sfumature nel tocco speziato di cardamomo e pepe rosa, la accosta, senza limitarne l’estensione, al vezzo poudre nostalgico di ambretta e iris, infine ne armonizza la fragrante generosità nel robusto allestimento finale con la nota cuoio, amorevolmente alleati e complici, si concedono ad un prolungato apprezzamento nell’impronta di muschio e legni ambrati. Passato Presente e molto Futuro.
Creata da Marie Salamagne.
Il flacone Maison sfoggia un delicata nuance rosa, all'interno i magici fiocchi dorati scintillano nel liquido. 
Eau de Parfum 100 ml.   Online qui 
©thebeautycove   @igbeautycove
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lamilanomagazine · 1 year ago
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Moda, torna la Milano Fashion Week men's collection
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Moda, torna la Milano Fashion Week men's collection Milano, 13 dicembre 2023 - Dal 12 al 16 gennaio, tra debutti e grandi nomi, torna la Milano Fashion Week Men's Collection autunno/inverno 2024/2025. Il calendario, che prevede 27 sfilate tra fisiche e digitali, 39 presentazioni e otto eventi, è stato presentato oggi a Palazzo Giureconsulti dal Presidente della Camera nazionale della Moda Italiana, Carlo Capasa, e da Alessia Cappello, assessora allo Sviluppo Economico con delega alla Moda e Design del Comune di Milano. Tante le novità, dal debutto in passerella di Stone Island al ritorno in calendario di Fendi e Gucci, ma anche eventi come l'inaugurazione il 12 gennaio alla Triennale della mostra di Kiton "Tailoring school. A journey into education". "Creatività, innovazione, qualità e sostenibilità sono le leve principali per il continuo sviluppo del sistema della moda italiana - ha commentato il presidente di CNMI Carlo Capasa -. Il calendario della Fashion Week che presentiamo oggi si rivela ricco di appuntamenti che dimostrano il primato italiano nella moda maschile. Le previsioni di chiusura dell'anno 2023 segnano per l'industria della moda italiana una crescita del fatturato del 4%, per un totale di circa 103 miliardi di euro. Il 20% del fatturato abbigliamento e accessori, pari a 11 miliardi, è rappresentato dalle collezioni maschili, in crescita del 5% rispetto allo scorso anno. Si tratta di segnali incoraggianti e di una conferma della forza dei nostri brand e del Made In Italy nel mondo". "Milano torna ad essere la casa della moda con la prossima Fashion week men's collection di gennaio - ha aggiunto l'assessora Alessia Cappello -. Un calendario fitto di appuntamenti, tra sfilate, presentazioni ed eventi per raccontare la creatività e lo stile delle più prestigiose maison e di stilisti emergenti, ma anche un'occasione per promuovere le straordinarie eccellenze artigianali italiane, simbolo di tradizione e allo stesso tempo sempre più orientate verso l'innovazione e la responsabilità ambientale e sociale. Valori in armonia con l'identità di Milano e il suo impegno per il futuro. Anche per questa edizione siamo al fianco di CNMI veicolando la campagna di comunicazione in tutta la città, del resto la moda rappresenta un pilastro fondamentale per la crescita economica, l'occupazione e la reputazione internazionale di Milano, mai così attrattiva come in questo ultimo anno". Come sempre incentrata sulla narrazione dei luoghi iconici della città, la nuova campagna realizzata da CNMI, Comune di Milano e Yes Milano, è stata scattata dal fotografo Carmine Romano nella Metropolitana di Milano M3 Missori con il coinvolgimento di ATM (Azienda Trasporti Milanesi). La campagna sarà veicolata sugli schermi e attraverso le affissioni del Comune di Milano dall'8 al 16 gennaio. Gli appassionati e gli addetti ai lavori potranno seguire le sfilate in streaming sulla piattaforma al seguente link , che ospiterà anche una sezione dedicata agli showroom virtuali.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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shaddad · 1 year ago
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entre tecnologia e técnica, entre passado e futuro, a coleção outuno/inverno 23 da maison balenciaga
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orafixwatchblog · 1 year ago
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Jacob & Co: L'Incredibile Storia di un Pioniere dell'Orologeria di Lusso
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Jacob & Co non è solo un marchio di orologi di lusso: è un emblema di audacia, innovazione e stile unico. Scopriamo l'entusiasmante viaggio di questa maison di orologeria, da una piccola gioielleria di New York alla ribalta mondiale.
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La nascita di un'icona
La storia di Jacob & Co inizia nel 1986 nel cuore della frenetica New York, dove il giovane Jacob Arabo, un immigrato uzbeco dell’allora Unione Sovietica, apre una piccola gioielleria nel celebre quartiere Diamond District, un negozio che diventerà il primo tassello del suo futuro impero. 
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Arabo dimostra subito un talento innato per l'oreficeria e un occhio acuto per gli affari. L'attenzione al dettaglio, la creatività e la passione per l'innovazione diventano i marchi distintivi delle sue creazioni, catturando l'attenzione di un pubblico esigente e sofisticato. Nel giro di pochi anni i suoi pezzi unici attirano l'attenzione delle celebrità, catapultando il marchio nell’élite dell'orologeria e della gioielleria di lusso. 
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Nel 2007 viene fondata la Jacob & Co. SA a Ginevra in Svizzera dove vengono creati tutti i nuovi segnatempo di alta orologeria con incredibili complicazioni e sorprendenti scelte estetiche.
I Modelli Iconici
Jacob & Co ha oggi una vasta gamma di orologi di lusso che si distinguono per la loro unicità e il design innovativo. Alcuni di questi possono essere considerati pietre miliari del marchio... CONTINUA
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