#Mad Parodia
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El asombroso Circo de JOJO
hice otra Parodia de MAD Esta vez con el asombroso circo digital con Circo de Jojo Lo Llamo
El Asombrozo Circo De Jojo
Buena Parodia Verdad AAHH
#el asombroso circo digital#El Circo De Jojo#Asombroso Circo Digital#Circo De Jojo#Circo Digital#TADC#JOJOSCIRCUS#The Amazing Digital Circus#gooseworx#MAD#MAD PARODIA#mad parody#cartoonnetwork#Parodia#Parody#digital art#Fanart#2024
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Storia Di Musica #323 - Devotchka, A Mad & Faithfull Telling, 2008
Il mese di Aprile ha visto come protagonisti dei dischi sulla cui copertina ci sono una o più mani (l’avevate capito, lo so). Aggiungo che sono dischi di musica indipendente degli anni 2000, definizione che accompagna lavori prodotti e distribuiti da piccole etichette musicali che non fanno parte di grandi agglomerati di industria multimediale. È stato un viaggio che mi ha fatto scoprire molte band che conoscevo poco o non conoscevo affatto, ed è sempre una bellissima esperienza lo scoprire. Concludiamo questo percorso con una band che si forma a Denver, verso la fine degli anni ’90, con due caratteristiche peculiari: suonano un punk gitano ricchissimo di richiami alla cultura gipsy europea (e non solo), l’altro è la scelta del nome. Si chiamano infatti DeVotchKa, traslitterazione nel nostro alfabeto di девочка, che in russo vuol dire ragazza. La band è formata da ottimi polistrumentisti: Nick Urata, che canta e suona il theremin, la chitarra, il bouzouki, spesso il pianoforte e occasionalmente anche la tromba; Tom Hagerman suona il violino e la fisarmonica; Jeanie Schroder, cantante e suonatrice di bassotuba, contrabbasso e flauto; chiude il gruppo Shawn King, percussioni e spesso tromba aggiunta. Iniziano come band di accompagnamento agli spettacoli di burlesque della regina del genere, Dita Von Theese. Grazie alla crescente notorietà di Dita, girano quasi tutti gli Stati Uniti, divenendo uno dei punti forti dello show. Durante le serate, vendono dei dischi autoprodotti: nel 2004 una loro canzone, How It Ends, entra a far parte della colonna sonora del bel film Ogni Cosa è Illuminata (film tratto dall'omonimo romanzo di Jonathan Safran Foer diretto da Liev Schreiber con Elijah Wood e Eugene Hütz, frontman dei Gogol Bordello che furono il gruppo apripista del genere punk gypsy). Dopo una applauditissima performance al Festival di Bonnaroo del 2006, iniziano ad essere richiesti anche oltre il circuito underground. Una mano gliela dà anche Win Butler degli Arcade Fire: propone loro di fare un Ep di Cover, tra cui The Last Beat Of My Heart di Siouxsie And The Banshees, Somethin' Stupid di Frank e Nancy Sinatra e addirittura Venus In Furs dei Velvet Underground, Ep che si chiama Curse Your Little Heart. Questo disco verrà notato da Jonathan Dayton e Valerie Faris che chiamano i DeVotchKa a scrivere la colonna sonora del loro film, Little Miss Sunshine, lavoro per cui ricevono persino una nomination ai Grammy 2006 come Miglior Colonna Sonora originale. È la svolta finale.
Nel 2008 esce il disco di oggi, A Mad & Faithful Telling: prodotto dalla band con Craig Schumacher (che ha lavorato con i Calexico, Giant Sand, Amos Lee tra gli altri) è un po’ il riassunto del loro modo di fare musica. Una musica divertente e divertita, che mischia folk, tradizioni gitane, Sudamerica e Europa, con ganci pop davvero notevoli. Ai quattro si aggiunge una corposa sezione fiati e di archi e un piccolo coro. Basso Profundo è un viaggio nella musica balcanica che qualche anno prima è esplosa nell’ambito world (con i film di Kusturica e la musica di Goran Bregović) dall’andamento baldanzoso e ritmico. C’è la musica mariachi in Along The Way, soprattutto nei fiati. L’intro da carillon di The Clockwise Witness è preludio ad un grande brano, dalle ondeggianti parti musicali, un piccolo gioiello dove la voce di Urata fa la sua bella figura. Head Honcho e Undone (dalla bellissima chitarra che sa di musiche ispaniche) sanno di omaggio agli spaghetti western, e potrebbero fare da colonna sonora a qualche scena dei film di Quentin Tarantino. Translitterator è il brano più pop, anche qui con un intro da musica di orchestrina giocattolo, una musica che fa pensare ai circhi, ai teatri delle marionette. Ci sono due splendidi strumentali: Comrade Z, che unisce i fiati mariachi con i ritmi gitani e Strizzalo, divertente parodia di un valzer italiano, da sagra di paese, con la fisarmonica, il basso tuba e dei romantici violini (spesso hanno usato l’italiano per le loro composizioni, uno dei loro primi dischi si chiama Una Volta). New World, una malinconica ballata moderna, chiude il disco, e fu usata in una puntata della serie Tv Weeds. Il disco è viaggio musicale tra circhi di frontiera, feste messicane, passeggiate in città dell’Europa dell’Est e paesaggi italiani. Sarà in top ten della Heatseekers di Billboard e diventerà il loro più grande successo. Successo che li porterà a suonare pure in Europa, addirittura come apertura dei concerti di grandi band, come i Muse.
Pubblicheranno nel 2009 la colonna sonora del film I Love You Phillip Morris (black comedy con Jim Carrey e Ewan McGregor) e altri dischi, l'ultimo del 2018 This Night Falls Forever, continuando nel frattempo a portare in giro la loro musica scanzonata, potenzialmente irresistibile anche per la cura e le qualità musicali dei musicisti.
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"Ay, pq será que los rowdys no aparecieron en el reboot?"
Los triple hijos de su mona madre si hubieran aparecido:
(no jeit, si me ardí bien macizo cuando aparecieron menos de una fracción de capítulo 🥹 y lo peor? No tenían del todo su paleta de colores original, y me los mandaron a volar de un torpeo 😞)
Pero yo los amo y aquí me hice un mini reencuentro 👻 (cabe recordar que los hptas del reboot eliminaron a mil villanos y parece que las chicas a parte de estar hechas de papel, tienen amnesia, pq ni por estorbo mencionan a villanos como Sedusa o al doctor D!ck, y lo más imperdonable, borrar el lore de Bunny 🚫🚫🚫 para mí el reboot siempre fue una buena parodia para reírme un ratito 🦅 pero si me preguntan solo 1 o 2 caps de 10 qué me ponga son relativamente sostenibles ☠️ y si los miro, namás son partecitas qué me dieron risa 🤖 (Un tip, si recuerdan el reboot, esa vaina parece hecha por MAD XD)
#the powerpuff girls#the rowdyruff boys#ppg fanart#ppg blossom#ppg buttercup#ppg bubbles#ppg brick#ppg butch#ppg boomer#ppg reboot#crossover#headcanon
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La portada que Roberto Parada realizó para MAD Magazine con relación a “The X-Files”, la cual al mismo tiempo es una parodia de la obra pictórica “American Gothic” de Grant Wood. La revista incluía un artículo dedicado a “The Truman Show” y “Armageddon”. Salió a la venta en octubre de 1998 como parte de un especial de ciencia ficción y horror.
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De mis parodias favoritas de la revista MAD. Una vez tuve una edición facsimilar de esta historieta.
V-Vampires!
by Wally Wood (art) & Harvey Kurtzman (script)
from MAD #3 - Jan/Feb 1952.
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I don't understand why is this such an issue. It's a thug character... and G's are thugs. Black people also have this sort of characters... imagine being mad for doing a thug character. I prefer this and invizibilization which is the main problem with spain.
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Es la mordida del 87???
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JOKER COMICS DELLA MARVEL HA ISPIRATO MAD
JOKER COMICS DELLA MARVEL HA ISPIRATO MAD
Mad è la rivista umoristica americana più importante degli ultimi decenni, anche se negli ultimi anni praticamente non esce più, se non come raccolta di ristampe. Nasce nel 1952 come comic book (albo a fumetti) e tre anni dopo assume il formato magazine (rivista). La casa editrice di Mad è la Ec Comics di William Gaines, nota soprattutto per la produzione di fumetti horror di qualità. Curatore e…
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Cuando llega la hora del almuerzo, ¡Gordom esta ahí para llenar el hambre de los trabajadores! Xddd
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Que buenas parodias tenía MAD xd
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SPY KIDS X FAMILY
hice Mi Parodia de MAD entre Spy X Family con Mini Espias como ya vieron En la Busquedas De Google como ya hicieron con espias contra espia con Spy X Family
yo tambien Lo Vi en CN Parodiando Mini Espias con espia contra espia
#spy x family#Mini Espias#spy kids#Mad#mad parody#Mad Parodia#cartoonnetwork#parodia#Fanart Parodia#2024
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TAKASHI MIIKE: ANATOMÍA DE JAPÓN
Por Alexander Dugin
Traducción de Juan Gabriel Caro Rivera
Engañosas metamorfosis del Arquetipo de la Gran Madre de Mishima
El arquetipo de Mishima en la cultura japonesa de la posguerra fue el ejemplo más alto de la sutil dialéctica, en la que se hizo sentir la combinación peculiar del liberalismo modernista que ha introducido una serie de aspectos matriarcales en el sintoísmo. Así se construyó una nueva cultura japonesa, en la que todo lo japonés propiamente dicho, relacionado con la auténtica identidad japonesa, estaba prohibido, pervertido o sustituido. Esta cultura, que dio nombres brillantes en la literatura, el cine, la música, etc., se basó en la rápida degradación del espíritu tradicional japonés, en la desintegración profundamente arraigada del Logos celestial, disipándose entrópicamente en partículas infinitamente pequeñas. Era una cultura en decadencia, que fascinaba en gran medida a Occidente con su exotismo, rapidez y originalidad. Los intelectuales japoneses de la posguerra, que decidieron "esperaremos un poco más...", haciendo todo esto algo cada vez más dolorosa y perverso.
En este sentido, el célebre director de cine japonés Takashi Miike puede considerarse un vivo ejemplo de la cultura japonesa moderna, reflejando la estructura de su estado actual, alguien quien ha rodado muchas películas de diversos méritos, pero en muchas de ellas ha logrado reflejar las principales líneas de fuerza que atraviesan el Japón moderno. Un cauteloso europeísmo con su sesgo en la etnología y la ecología de Akira Kurasawa, e incluso la trágica paradoja de Takeshi Kitano, en Miike es superado por las formas más extremas de expresión del absurdo, la crueldad y la degeneración. La sociedad japonesa de Miike no es solo una sociedad extremadamente degenerada, es una sociedad que prácticamente no existe, que se ha convertido en su propio simulacro, una ilustración del posmodernismo japonés. Occidente penetró en el núcleo mismo de la cultura japonesa, destruyó todos sus lazos orgánicos, cortó todas las cadenas semánticas y los "residuos de lo japonés" afloraron a la superficie, en forma de sadismo, crueldad, colapso familiar, degeneración, mafia, perversión, corrupción, patología y al mismo tiempo etnocentrismo, de todo esto están llenas las peliculas de Miike.
Mad yakuza
Cada película de Miike refleja un lado u otro del morbo de la sociedad japonesa. Toda una serie de películas sobre los yakuza que son una representación grotesca de pseudo-samuráis, militantes, grupos extremadamente masculinos, que se distinguen por una crueldad excesiva, una indiferencia moral absoluta y, al mismo tiempo, profundamente comprometidos con la descomposición del sistema social de Japón, donde la corrupción, el inmoralismo y la falta de sentido se han convertido en una norma universalmente reconocida.
Miike describe a sus héroes la mayoría de las veces en un contexto surrealista, donde el absurdo alcanza su clímax, los yakuza, los policías, la gente común y los héroes al azar se mezclan más allá de cualquier reconocimiento en un tejido continuo irreconocible de desmembramiento sangriento, todo tipo de perversiones, crueldad injustificada, completamente desprovisto de motivación, en el contexto del cual la “decisión del samurai” y la “ética militar” se convierten en una parodia completamente sin sentido.
Un ejemplo sorprendente de cómo el género popular de películas japonesas de Miike sobre los yakuza (en una versión mucho más moderada, representada por una serie de obras de otro famoso director japonés, Takashi Kitano) se convierte en un delirio surrealista, puede servir como la película "Yakuza Horror Theatre: Gozu" (2003) y la serie la película "Policía que sufre de una escisión de personalidad esquizofrénica" (2000), donde los temas clásicos de Miike se convierten en una mezcla de patología del delirio y hallazgos postmodernos absurdos.
La crueldad dolorosa y sangrienta en sí misma, aparte de cualquier trama inteligible capaz de racionalizar al menos parcialmente todo esto, se convierte en un contenido independiente de películas como “Ichi the Killer” (2001) o “Izo” (2004). En la película “Ichi the Killer”, el joven con retraso mental Ichi, que no tiene emoción alguna, a lo largo de la película mata sin sentido, por orden y por accidente, a todos los que se le acercan con la ayuda de patines afilados. Y la película "Izo" ofrece una versión surrealista del personaje histórico real, el samurái Izo Okada (1832-1865), que se convierte en un espíritu inmortal de destrucción según Miike, que renace una y otra vez con un objetivo: el exterminio total de todos los que se interponen en su camino. Al mismo tiempo, la posición del propio Miike en la interpretación de los personajes retratados y sus acciones permanece estrictamente neutral: describe todo lo que sucede con minuciosidad y precisión documental, sin importarle en absoluto cómo lo evaluará el público. Como regla general, los espectadores estiman esto de manera bastante adecuada:
En el posmodernismo, el significado está abolido, y la única forma de interpretación sigue siendo el hecho mismo de la contemplación y la devoción siguiendo cada giro de la trama en última instancia sin sentido para tirar de mi cabeza lo que vi en el mismo momento de salir del cine o los créditos finales de la transmisión televisiva.
Zebraman: un vuelo a ninguna parte
Con la misma neutralidad y puntualidad distante, Miike interpreta otros temas: en particular, la completa desintegración de la familia japonesa y la desaparición de los estados y relaciones sociales clásicos en ella (películas "Visitante Q" [2001] o "Felicidad de la familia Katakuri" [2001]); la criminalización radical de las escuelas japonesas y la autonomización del arquetipo adolescente, privado de los procedimientos para crecer en las condiciones de la individualismo liberal (“Crow Zero” [2007] y “Crow Zero-2” [2009]); convirtiendo a Japón en un vertedero industrial y a los japoneses en sus habitantes (Shangrila [2002]), etc.
Especialmente es necesario enfatizar la apelación de Miike a las tramas mitológicas y arquetípicas, a veces presentadas de una manera deliberadamente infantil con la ayuda de una estrategia posmoderna reflejada. Entonces, en la serie de películas "Muerto o Vivo" estamos hablando de las reencarnaciones de dos ángeles castigadores que destruyen el capitalismo corrupto.
Las películas “Zebraman” (2004) y “Zebraman 2” (2010) representan el mito del Kirin, la versión japonesa de Qilin, el unicornio amarillo, el símbolo del Logos chino, que está encarnado en la grotesca figura de unos patéticos maestros de escuela que creían en los cómics y trataban de volar por el cielo como los superhumanos y los héroes que salvan a la humanidad.
La Gran Madre
La muy sutil película "Kinoproba" (1999), que se convirtió en una de las películas más famosas de Miike, está dedicada al elemento oscuro de lo femenino, donde bajo la máscara de una niña frágil se esconde una esencia sádica sedienta de sangre que busca el engaño, el asesinato, la tortura, el desmembramiento y la muerte a todo lo que se le presente.
Estas engañosas metamorfosis de la Gran Madre, presentadas vívidamente en la "Prueba de la pantalla", reflejan el diagnóstico más preciso del estado moderno de la civilización japonesa: bajo la pulcra e inocente limpieza y precisión tecnológica que presenta el tipo de adolescente japonesa, hay un abismo de decadencia, vicio, degeneración y destrucción, desde que la contemplación de la conciencia colectiva de la sociedad japonesa busca escapar por todos los medios posibles, pero que solo lo alcanza por medio del arte y los instintos psicológicos, hasta cubrirlas con una ola de horror total. En "Kinoproba" puedes leer la versión posmoderna contemporánea de la historia de la visita de Izanagi al país de Yomi y su fatal encuentro con Izanami en el infierno.
El chino volador
La actitud del propio Takashi Miike hacia el mundo que representa es bastante difícil de entender, ya que ha realizado muchas películas, a veces bastante diversas y con diferentes actitudes ideológicas, unidas únicamente por el indudable posmodernismo estilístico del director. Pero la clave de su posición se puede encontrar en la película El pueblo de las aves chino (1998) (Tugoku no tojin - 中国 の 鳥 人), en la que, más franco que en otras películas, revela una ideología personal cuidadosamente oculta. En esta película, dos mundos, Japón y China, se oponen de manera bastante transparente, pero no como fenómenos sociales, sino como dos espacios simbólicos. Japón está representado por el ingenuo e indefenso empleado Wada y un yakuza de mediana edad enviados en busca de tesoros a las abandonadas montañas de China. Ambos se muestran como representantes de una civilización completamente decadente, sin valores morales o religiosos, sin cosmovisión, sin identidad propia positiva, actuando en virtud del individualismo y la inercia dictada por la influencia de las circunstancias materiales. Este es el típico japonés de Miike, una especie de anti-Japón, su doble negro ocupada y moderno de la posguerra.
Una vez en China, los héroes no llegan a una sociedad socialista, sino que se encuentran en un entorno natural habitado por una etnia que no se ve absoluto afectada por la Modernidad y que vive en condiciones de valores simples, claros y transparentes, mitos, leyendas celestiales y en la sinceridad. El núcleo principal de los mitos de estos habitantes de un pequeño pueblo perdido, donde los japoneses con gran dificultad se suben a las tortugas de agua, se encuentra en la leyenda de los "pueblos voladores".
Miike da una explicación racional en el espíritu del materialismo escéptico: estamos hablando de los recuerdos de los eventos de la Segunda Guerra Mundial, cuando un piloto estadounidense cayó cerca de la aldea; los habitantes, habiendo visto el avión por primera vez, decidieron que se trataba de un hombre volador, especialmente porque el piloto caído sobrevivió y dejó descendientes entre los residentes locales, una niña de apariencia europea, que se considera, sin embargo, una perfecta mujer china. Poco a poco, los japoneses caen bajo el encanto directo de los residentes locales, se olvidan de sus objetivos pragmáticos para los que fueron enviados allí y comienzan a creer en los "chinos voladores". Los propios lugareños no renuncian a sus intentos de despegar de la tierra, una y otra vez portando alas artificiales y saltando desde las laderas de la montaña. En algún momento, los japoneses se unen a ellos: primero, el gerente Wada, y luego el más escéptico, pero en el fondo ingenuo y vivaz yakuza. La película culmina con escenas de saltos desesperados desde el acantilado por los propios japoneses y en las últimas tomas vemos una figura humana volando alto en el cielo con alas artificiales.
La ontología china es un ser flotante basado en la "magia del aliento" (M. Granet). En la película Miike se muestra literal y visualmente. En el contexto de este "ser flotante" (posguerra), Japón es visto como un reino de muerte y tierra, gravedad y decadencia. Tal topología comparativa encaja completamente en nuestra imagen noológica: el Logos chino, junto con el Budismo Tao y Mahayana, especialmente en la tradición Ch'an, se ha convertido en el componente más importante de la cultura japonesa a través de la "fascinación por China", que es el comienzo más importante de toda la historia japonesa (según L. Frobenius, la cultura / paideuma comienza con la "obsesión", "fascinación", Ergriffenheit). El surgimiento de la síntesis japonesa-china, correspondiente al diálogo activo y significativo del budismo y el confucianismo con el sintoísmo, las tradiciones locales y la dinastía imperial japonesa que dio lugar a la máxima encarnación del Logos japonés, donde en la estructura de la elipse japonesa el enfoque zen apoyó y fortaleció activamente el enfoque sintoísta, mientras que todo lo chino solo fundamentalizó e iluminó todo lo japonés. Esta se convirtió en la segunda fase de la Paideuma japonés (según L. Frobenius) - la fase de "expresión" (Ausdruck). La tercera fase fue la división de japoneses y chinos durante la era Meiji, y después del último intento de resurgimiento y la Revolución Conservadora durante el "Zen imperial" (la escuela de Kyoto, algunas formas de nacionalismo japonés en la primera mitad del siglo XX), la derrota en la Segunda Guerra Mundial, el colapso del Logos, del que solo quedaron momentos aplicados y técnicos (Anwendung).
Por lo tanto, el viaje de los japoneses a China en Miike se convierte en una ruta para regresar a su patria espiritual, a los orígenes de la fascinación. “El chino volador” para Japón es un indicio fundamental de la época en que existían los japoneses voladores, cuyo eco trágicamente doloroso e irónico, su doble / simulacro, es el héroe de Zebramen. Pero esta ideología, que es el código principal de Miike, contrasta demasiado con la realidad -tanto metafísica como social, política, cultural y estilísticamente, por lo que, aparentemente, el director no se atrevió a desarrollar este tema trágico y peligroso, plagado de una repetición del camino de Yukio Mishima- con el mismo final, predeciblemente triste e, incluso peor, simulado. La sombra de Mishima pesa sobre todos los verdaderos artistas japoneses e incluso los mejores de ellos no pueden ir más allá de los límites de este arquetipo (y los conformistas liberales no van a ir nunca hacia allá). Esto predetermina el posmodernismo amargo e irónico de Miike y otros directores cercanos a él, como Shinya Tsukamoto, autor de películas extremadamente absurdas sobre la fusión de un hombre con una máquina (desarrollo posmoderno del tema de Mishima - "cuerpo y acero") "Tetsuo – Hombre de acero" (1989) e incluso el hombre del poste eléctrico "Poste de Tokio" (1995) o Takashi Shimitsu, que dirigió "Marebito" (2004) y "La Maldición" (2002) con varias secuelas. Japón se está desplazando gradualmente hacia el espacio de otro mundo, donde la línea entre el mecanismo y el hombre, entre los vivos y los fantasmas, entre la razón y la cascada descendente a lo irracional se está difuminando.
Bodegas sintoístas
Todas estas pinturas describen los pisos inferiores del cosmos sintoísta, donde la saturación de lo sagrado todavía se hace sentir claramente (y esta es la diferencia fundamental con el posmodernismo estadounidense o europeo, del cual lo sagrado fue expulsado en los albores del euromodernismo), pero toda coherencia, facilidad, orden, compulsión y espiritualidad se pierden irremediablemente. Este es un doble negro del Japón, de su pueblo y civilización, sumergido en la Tierra de las Raíces, Yomi, hasta el fondo del Universo Sintoísta en la etapa de su último y final enfriamiento. El surrealismo posmoderno japonés no es, por tanto, más que un realismo "fotográfico" fiable, una réplica exacta del estado del Logos japonés, que se encuentra en la última etapa de su decadencia y hundimiento.
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La portada que Roberto Parada realizó para MAD Magazine con relación a “The X-Files”, la cual al mismo tiempo es una parodia de la obra pictórica “American Gothic” de Grant Wood. La revista incluía un artículo dedicado a “The Truman Show” y “Armageddon”. Salió a la venta en octubre de 1998 como parte de un especial de ciencia ficción y horror.
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Bruja Escarlata y Visión 1x01 1x02 Temporada 1 Capitulo 1 2 serie TV ver completas en español
Ver serie TV - https://bruja-escarlata-y-vision-1x01-1x02.blogspot.com/
El esposo de Wanda Vision es un verdadero robot. Fue creado por el villano Ultron, por lo que luchó con Hank Pym y el resto de los Vengadores. Después de crear el robot, los científicos incrustaron cristales en su cabeza, lo que le permitió controlar todos sus movimientos. Pero en la última misión, todo cambia. La esperada serie de Marvel "Wanda / Vision" se lanzará en Disney + el 15 de enero. Mientras tanto, Marvel está despertando interés con prometedores avances y avances. Las películas de Año Nuevo más exitosas nombradas En el nuevo clip de un minuto, los personajes, como vemos, descubren la respuesta a la pregunta sobre la objetividad de la realidad. El teaser recibió más de 800.000 visitas en menos de un día. Al igual que los videos promocionales de programas anteriores, el último video confirma que Wanda / Vision está filmada en un género que puede definirse como una comedia retro psicodélica. Anteriormente se conocía que el estreno vendrá precedido por el lanzamiento de otra serie del universo Marvel llamada “Legends”, donde los dos primeros episodios estarán dedicados a Wanda y Vision. "Legends" se lanzará el 8 de enero. A mediados de noviembre de 2020, se conoció que la serie “Wanda / Vision” se estrenará el 15 de enero de 2021 y continuará luego de los eventos de la película “Avengers: Endgame”. Ahora Disney +, que estrenará el programa, ha revelado el recuento de episodios del programa. El programa recibirá 9 episodios. La serie será más larga de lo previsto, ya que anteriormente se dijo solo unos seis episodios, y un poco más tarde, unos ocho.
Las primeras reseñas críticas del proyecto de superhéroes “Wanda / Vision” comenzaron a aparecer en Twitter. Los expertos lo llaman "extraño" y "divertido". La serie es una parodia de una comedia de situación para la familia, centrada en la vida doméstica de Wanda Maximoff ("La Bruja Escarlata") y su pareja, un androide llamado Vision. Luego, el editor de Fandom llamó al proyecto "psicodélico e intrigante" y compartió que no puede esperar para ver toda la temporada. Stephen Weintraub de Collider elogió a los creadores del proyecto por asumir riesgos. Dorian Parks (también de Collider) calificó el programa como "extraño en el buen sentido" y concluyó que Marvel es excelente para parodiar comedias familiares. El columnista independiente Hermann Lassier describió los primeros tres episodios de la serie como "divertidos", y también dijo que estaba ansioso por ver lo que viene después. El proyecto está programado para comenzar en Disney + el 15 de enero. Los próximos estrenos de alto nivel en la plataforma serán The Falcon and the Winter Soldier (19 de marzo) y Loki (mayo). La trama se centrará en Scarlet Witch (Elizabeth Olsen) y Vision (Paul Bettany), que se acaban de casar y viven felices en Westview. Sin embargo, su realidad no es lo que parece. Originalmente se planeó que el proyecto comenzara antes de fines de 2020, pero la pandemia de coronavirus ha realizado algunos ajustes. El primer tráiler de la serie en el primer día tuvo 53 millones de visitas. Así, estableció un récord entre todos los proyectos ya lanzados en servicios de streaming. Esta no es una historia separada en el MCU, sino una especie de prólogo para la secuela de Doctor Strange de Sam Raimi. La serie emitirá un episodio a la semana hasta el 5 de marzo. Los papeles principales fueron interpretados por Elizabeth Olsen y Paul Bettany. Katherine Hahn, Randall Pak, Teyona Parris y Kat Dennings también aparecieron aquí. Wanda / Vision es una historia sobre los héroes de Wanda Maximoff y su esposo androide Vision. Llevan una vida familiar normal, pero pronto Wanda comienza a escuchar constantemente risas fuera de la pantalla y sospecha que algo está claramente mal en su mundo. La serie está inspirada en las clásicas comedias de situación estadounidenses del siglo XX. Los eventos del programa estarán conectados con la trama de la próxima película "Doctor Strange and the Multiverse of Madness".
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After Credits de “Mad Max: Furia en el camino” de 2015 (23 de agosto de 2016).
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Hola linda Maki me creerás que cuando le enseñé a una de mis hermanas tus vídeos, los que enseñé fueron el de pequeño dino-Wide Knowledge of the Late madness, agua de coco, soy gay perra, mango love meme me dice que estoy bien pinche loca y por esa razón no eres normal >:v
y porque dicen eso no entiendo si son solo parodias -_-
Soy rara(? y me gustan hacer videos randoms....alguien tiene que hacerlos
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