#Inno alla libertà
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"Amati" di Patrizia Gallina: Un Inno alla Libertà e all’Amore per Sé Stessi. Il nuovo brano della poliedrica artista genovese celebra l’accettazione, la diversità e l’autenticità
Patrizia Gallina, artista versatile e figura ben nota nel mondo dello spettacolo e del giornalismo, torna a incantare il pubblico con il suo nuovo brano, "Amati", uscito venerdì 13 settembre.
Patrizia Gallina, artista versatile e figura ben nota nel mondo dello spettacolo e del giornalismo, torna a incantare il pubblico con il suo nuovo brano, “Amati”, uscito venerdì 13 settembre. Questo pezzo rappresenta un messaggio potente e universale, un invito all’accettazione di sé e alla celebrazione della diversità. Con una melodia coinvolgente e testi profondi, Patrizia ci ricorda…
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Per Elodie, Meloni, prima donna a rompere il tetto di cristallo della politica diventando Primo Ministro in Italia, non è un modello per le donne. E non difenderebbe i diritti delle donne.
Il modello giusto invece è lei, che quei diritti li difende mostrando la faiga, perché il suo corpo è un “inno alla libertà” (altra fonte di reddito non ha).
Il problema non è Elodie povera puttanella consumabile e dimenticabile, è la massa beota che la segue. Guarda caso i piùscemi tra i rapper scemi sinistri se ne escono col "Meloni bocchinara": senza capirlo le Elodie nutrono bestie buone a nulla capaci di tutto, anche di picchiare e ammazzar donne quando gli gira male.
La sinistra non è parte del problema, è essa stessa IL problema razzismo, misoginia, -fobie varie, pensiero debole e tossico.
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“contraflow driving without control” photo by Fabrizio Pece (tumblr | 500px | instagram) Erano circa le undici di una mattina come molte altre. Con la testardaggine di chi è convinto di sfidare il destino potendolo battere, Raymon pedalava senza mani, nel senso opposto a quello di marcia, mentre il suo volto esprimeva una smodata sicurezza.
Ogni pedalata era un atto di puro coraggio, un inno alla vulnerabilità di chi decide di andare alla deriva senza mappe.
Le automobili che lo sfioravano suonavano il clacson, ma lui continuava la sua sciocca cavalcata, come se la sua visione distorta del mondo lo proteggesse da ogni pericolo.
Si infilò in un vicolo all'ombra, dove la luce stessa pareva troppo timida per seguirlo.
Chissà se in quel momento, mentre il suono di una sirena di un'ambulanza si faceva sempre più vicino, Raymon capì l'assurdità delle sue scelte. La vita, come una strada al crepuscolo, non fa sconti a chi trascura il buon senso per inseguire una libertà priva di significato.
La città, con le sue strade illuminate come palcoscenici e gli angoli in ombra a fare da sipario all'ordinarietà, assisteva impotente alla tragedia di un uomo. Convinto di attraversare indenne l'oscurità, finì per smarrirsi per sempre nella sua stessa incoscienza.
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Primavera di libri
Torniamo a suggerirvi nuove letture e film “raccomandati” dai vostri bibliotecari di fiducia.
Un autentico caso letterario l’inedito di Gabriel García Márquez Ci vediamo in agosto, che, come narra la leggenda a proposito dell’Eneide di Virgilio, l’autore avrebbe voluto distruggere: “un omaggio alla femminilità, una storia di libertà e di desiderio che non si sopisce con l’età e nemmeno con l’amore coniugale”. I figli hanno consentito la pubblicazione di questo breve romanzo, che esce in contemporanea in tutti i paesi e ci delizia come una sorpresa inaspettata, nonostante la volontà del suo artefice, forse troppo esigente con sé stesso.
Tutt’altro che deprimente, Piccoli suicidi tra amici di Arto Paasilinna è ormai diventato un classico. Scritto con stile quasi cronachistico, la sua apparente freddezza (che peraltro ben si addice alle gelide lande della Finlandia da cui provengono i personaggi del libro) non fa che accrescere l’ironia, magari un po’ macabra, di cui è pervaso. “… ogni giorno è per ciascuno sempre il primo della vita che gli resta da vivere, anche se siamo troppo occupati per rendercene conto” è la sintesi filosofica di un romanzo divertente, originale, che si risolve in un inno non banale alla vita, alla solidarietà, all’amicizia. Un vero toccasana “per tempi agitati”, citando Mauro Bonazzi, come sono quelli in cui ci troviamo a vivere. Dalla postfazione di Diego Marani: “Una delle cose più belle dei romanzi di Paasilinna è che dopo il tumulto, il fragore e le spericolate rincorse tutto si risolve delicatamente, come una risata di cui resta solo il gioioso ricordo, nell’acqua increspata d’un lago, nel vento della sera, nell’odore di foraggio appena tagliato. … In questo libro la grande beffata è la morte”.
Ambientato a Bologna durante le festività natalizie tra la fine del 1953 e l’inizio del ’54, Intrigo italiano di Carlo Lucarelli ci ripropone la compagnia del commissario De Luca, sempre ombroso, inappetente e drogato di caffeina. Lo accompagna un giovane poliziotto che lo introduce negli ambienti musicali degli amanti del jazz, di cui era appassionato un noto professore morto in circostanze non chiare. Ma il mistero si infittisce quando anche la vedova viene trovata uccisa e De Luca stesso è controllato dai Servizi Segreti. Non siamo più in tempo di guerra mondiale, ma di guerra fredda e anche i migliori si devono aggiornare. Un giallo di classe, con una ricostruzione storica sempre molto accurata. È del 2022 il ritorno del commissario Marino, segretamente ma attivamente antifascista, in Bell’abissina, dopo l’esordio del 1993 con Indagine non autorizzata, quando era ancora soltanto ispettore. Si tratta di un cold case soltanto apparente, perché la serie di delitti, legati da somiglianze via via sempre più chiare, si protrae dal passato al presente pericolosamente minacciato dall’imminente scontro bellico. Marino ha un temperamento diverso da quello di De Luca e si getta anima e corpo in questa indagine che coinvolge corrotti fiancheggiatori del regime. Un incontro, come dice l’autore stesso nei Ringraziamenti, tra la storia, con la s minuscola, frutto di fantasia, e la Storia, quella del secondo conflitto mondiale che Lucarelli conosce molto bene e che ha trattato anche in diverse trasmissioni televisive.
Irresistibile la doppietta di Simenon che vi proponiamo. Gli altri, inedito in Italia fino alla pubblicazione di Adelphi del 2023, è scritto in forma di diario-confessione e ci guida con il suo ritmo irresistibile tra i meandri di un suggestivo castello francese, che racchiude, ça va sans dire, una morte misteriosa, una giovane e affascinante castellana, nonché un burbero e attempato maggiordomo, sospettosamente depositario di ogni segreto… Come sempre, con pochi abili tratti l’autore descrive una serie di personaggi che non potrebbero essere fra loro più diversi, anche se appartenenti alla stessa famiglia: la sua penna riesce a far sembrare del tutto naturali e accettabili legami apparentemente inconciliabili e al limite della moralità. Il finale è riservato all’apertura del testamento: a chi andrà la cospicua eredità del vecchio Antoine Huet? Ma soprattutto: in che modo la ricchezza influirà sulla vita e le abitudini dei protagonisti? A voi il piacere di scoprirlo. Il romanzo La prigione inizia ex abrupto con un misterioso omicidio, su cui la polizia indaga. Ma duplice è la ricerca intrapresa dall’autore: da una parte il movente del delitto, dall’altra la psicologia del protagonista, costretto a scavare nella sua vita per scoprire su sé stesso e sulle persone che gli erano più intimamente vicine segreti che ignorava o che, più probabilmente, cercava di rimuovere per superficialità, paura o inadeguatezza. Così la prigione diventa una metafora per descrivere una vita fasulla che implode in un solo istante di un giorno d’autunno. Al di là del caso limite rappresentato dal fatto di sangue e delle inevitabili differenze di carattere, è talmente accurata l’analisi psicologica che ogni lettore potrebbe ritrovare qualcosa di sé nell’indole del protagonista e comprendere i suoi atti apparentemente privi di logica. Simenon, come sempre, con ritmo inesorabile e accanito vaglio introspettivo ci conduce all’unica soluzione possibile.
Furio Scarpelli e Agenore Incrocci hanno firmato, sotto la nota sigla di Age&Scarpelli, “le più memorabili sceneggiature dell’epoca d’oro del cinema italiano”, da Totò le Mokò di Bragaglia, a La banda degli onesti di Mastrocinque, C’eravamo tanto amati di Scola, I soliti ignoti, L’armata Brancaleone e La Grande guerra di Monicelli, per citarne solo una minima parte. Tra gli inediti di Scarpelli che Sellerio sta ripubblicando (è del 2019 Amori nel fragore della metropoli) vi consigliamo Si ricorda di me, signor tenente?, romanzo che introduce i protagonisti alternando, con la tecnica del flash back, la narrazione contemporanea al memoriale di guerra. Lo scavo nel complesso passato del personaggio principale porterà alla luce gravi traumi, profondi e rimossi sensi di colpa. Ma chi è lo sgangherato seccatore che apostrofa con la domanda del titolo il vecchio Giulio, tranquillo pensionato che passeggia per le vie della Milano del 1999? Un truffatore, un commilitone o un rigurgito della sua coscienza addormentata? Si legge piacevolmente tutto d’un fiato.
Per una lettura diversa dal solito vi proponiamo Nightmare Alley, La fiera delle illusioni di William Lindsay Gresham, “una tipica storia noir”, da cui sono stati tratti ben due film: un classico con il fascinoso Tyrone Power in una veste per lui inedita e il recentissimo remake di Guillermo Del Toro con Bradley Cooper, Cate Blanchett, Willem Dafoe. Diviso in due parti (con un finale ad anello): da un lato il fantastico, bizzarro, grottesco mondo del circo, con i suoi misteri e le sue crudeltà; dall’altra quello dell’alta borghesia, non meno pericoloso. In sintesi, il libro e i due film sono “Tre facce della stessa storia che presentano tutte letture degne di essere lette e viste per una storia che potrebbe benissimo svolgersi anche al giorno d’oggi. I prestigiatori, che siano o meno appassionati di mentalismo/spiritismo, vi troveranno molti spunti interessanti.”
Un prezioso suggerimento dal passato: se vi fosse sfuggito, potete rimediare cogliendo dai nostri scaffali Il peso falso di Joseph Roth. Un autentico gioiello che mischia allo stile formulare dei poemi omerici, un’autentica passione d’amore e una finissima riflessione sull’essere umano, dominato dai suoi difetti, quasi deterministicamente volto verso il male, incapace di sfuggire alla tentazione del peccato, anche quando è mosso dalle migliori intenzioni. I temi sono quelli consueti della poetica di Roth, e spesso tornano anche gli stessi personaggi, che inevitabilmente cadono nella colpa: il tutto senza pessimismo né amarezza, anzi forse con una leggera sfumatura di fatalistica ironia.
Come una diabolica matrioska le vicende biografiche dell’autore, Herbert Clyde Lewis, giornalista e scrittore americano, nato a New York da ebrei russi emigrati, si ripercuotono sul protagonista del romanzo per poi accanirsi inspiegabilmente sulle vicissitudini editoriali dell’opera che vi vogliamo consigliare, Gentiluomo in mare. Sì, perché come l’autore ebbe una vita difficile, nonostante gli incessanti sforzi profusi per affermarsi e l’indubbio talento, così il protagonista di questo delizioso romanzo breve è vittima di “una sorte bizzarra e cattiva”, per citare la splendida canzone di Lauzi-Conte, e infine la novella fu ingiustamente ignorata alla sua prima pubblicazione nel 1937 per essere poi “ripescata” (è proprio il caso di dirlo) dall’abisso dei libri dimenticati per la prima volta in Argentina nel 2010: da quel momento il successo, più che meritato anche se postumo, divenne planetario. Davvero “una perlita”, come fu definito nella recensione argentina.
#gabriel garcia marquez#arto paasilinna#carlo lucarelli#georges simenon#furio scarpelli#agenore incrocci#william lindsay gresham#joseph roth
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Another promise, another scene
Another packaged lie to keep us trapped in greed
And all the green belts wrapped around our minds
And endless red tape to keep the truth confined...
La canzone "Uprising" dei Muse è un inno alla giustizia sociale e un invito a sollevarsi contro le forze oppressive.
La canzone parla di come la paranoia e le bugie siano usate per mantenere le persone docili e obbedienti, e incoraggia l'ascoltatore a liberarsi e a reclamare il proprio potere.
Il ritornello "Non ci costringeranno, smetteranno di degradarci, non ci controlleranno e saremo vittoriosi" è una dichiarazione di forza, solidarietà e speranza di fronte alle avversità.
La canzone esorta gli ascoltatori a restare uniti e a lottare per la giustizia, affermando il proprio diritto alla libertà e all'autonomia.
Fonte l'Al
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1, 45 🌹
Buongiorno 🌹 grazie per avermi posto queste domande! ✨
1. Libro preferito? 📚
Risposta molto difficile da dare, ma questo è un gioco, perciò alla fine ho fatto la mia scelta: la saga di "Piccole Donne" di Louisa May Alcott, pubblicata dal 1868 al 1886 in quattro volumi: "Piccole donne", "Piccole donne crescono", "Piccoli uomini", "I ragazzi di Jo".
La storia è semplice, i personaggi sono ben sviluppati ed è tutto lineare: nessun colpo di scena, conflitto tra buoni e cattivi, né avventura. Intriso di moralità americana, è un inno alla bellezza del quotidiano e un invito a rendere il mondo un posto migliore attraverso i nostri doni e le nostre scelte, ma anche un vero e proprio manifesto femminista, che utilizza le vicende di una normale famiglia per fornire un esempio concreto di società paritaria, giusta, in cui uomini e donne crescono insieme e lavorano in squadra per raggiungere un fine comune, più nobile, oltre il genere e il ceto di appartenenza: la felicità e la libertà di trovare la propria strada, rimanendo sempre fedeli a sé stessi.
Obiettivamente parlando, a parte la trama e i valori morali che amo e condivido, dal punto di vista dello spessore psicologico dei personaggi sono stati scritti libri più avvincenti, con elementi chiaroscuri, tormenti, mille sfaccettature. Perché allora ho scelto quest'opera?
Perché, al di là dei punti di forza e debolezza sopradescritti, mai nella mia vita da lettrice mi era capitato di trovare il mio alter ego letterario, finché non mi sono imbattuta in Jo March. A parte alcune differenze nell'aspetto fisico, infatti, nell'anima siamo praticamente identiche. Ricordo che man mano che leggevo inviavo le foto delle parti in cui lei era emotivamente coinvolta al mio migliore amico, il quale, senza che lo condizionassi, confermava ogni nostra somiglianza e aveva i brividi, come me. In generale, anche familiari e amici più cari si sono trovati sulla stessa linea di pensiero. Sono quindi legata a quest'opera ad un livello molto più profondo degli altri e non è qualcosa che capita così soventemente. Credo sia un fatto straordinario. ✨
45. Quale personaggio Disney pensi di essere? 🏰
Quando ero bambina pensavo di essere Ariel, ma ora che sono una donna adulta credo di essere un'unione di Belle e Mulan.
Come Belle, amo leggere e sognare, rimango fedele a me stessa senza scendere a compromessi, anche a costo di rimanere sola; sono gentile, dolce, sorridente e generosa con tutti ma apro il mio cuore solo a pochi eletti; inoltre, vado sempre oltre l'apparenza delle situazioni e delle persone, risultando "troppo buona" agli occhi degli altri, anche se, a mio avviso, avere l'intelligenza emotiva e l'empatia elevate è una grande ricchezza. 🌹
Come Mulan, ho un forte senso del dovere, tanto da essere molto severa con me stessa; sono goffa e imbranata, ma anche determinata, coraggiosa e pronta a combattere per i miei obiettivi e valori, più con i fatti che con le parole. Ancora non so se il mio riflesso sia uguale a me, credo sia un interrogativo da porsi ogni giorno, dinanzi alle scelte grandi e piccole. Infine, "Il fiore che sboccia nelle avversità è il più raro e bello di tutti" è uno dei miei incoraggiamenti preferiti, perché mi ci sono sempre ritrovata. 🌸
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LILIANA MORO, ANDANTE CON MOTO (parte I)
Che “Bella ciao” sia ormai un canto di protesta contro gli oppressori ed un inno alla libertà, è ormai universalmente riconosciuto. Naturalmente lo era anche nel 2010, quando Liliana Moro lo scelse per una essenziale ma toccante installazione sonora che è stata ricostruita nella sala d’ingresso del Pac di Milano in occasione della mostra, appena conclusasi ed intitolata “Andante con moto”. La sequenza continua di varie versioni in molte lingue, fuoriesce da una tromba acustica che pende dal soffitto: quasi una dichiarazione d’intenti, messa in grande evidenza, prima che il visitatore intraprenda il percorso verso le (altre) opere. Sulla parete di fondo una gigantografia in b/n del paesaggio industriale di Milano visto da via Breda, quartiere Bicocca, prima della sua trasformazione in zona universitaria, che sembra manifestare un desiderio di affermazione identitaria dell’artista. “Andante con moto” è una mostra da vedere e da ascoltare, come già fa presumere il titolo. Il suono, con le sue potenzialità comunicative e, perché no, ideologiche, è un mezzo ampiamente utilizzato dall’artista italiana nelle installazioni ambientali. E non è una novità che oggi, sempre più spesso, gallerie d’arte, spazi espositivi e musei, lo utilizzino per “accompagnare” le opere esposte. Siamo quindi in presenza di un avvenimento precursore di tendenze che sembrano ormai avere sempre più spazio. “Le nomadi” è una essenziale installazione costituita da una serie di zaini e zainetti, depositati a terra, dai quali fuoriescono famose arie d’opera cantate da Maria Callas, alternate e confuse con piste sonore che riproducono il rumore dell’acqua che scorre, e dedicata idealmente alle donne che hanno avuto un certo peso nella vita dell’artista. Si può dire che sue opere il suono diventi una sorta di architettura, capace di modellare gli spazi e di dar loro senso. Per Liliana Moro, l’estetizzazione dell’opera sembra essere un ostacolo al suo diretto intento comunicativo che è il vero scopo del suo agire. In “Moi” questo obiettivo risulta più evidente che mai: in questa installazione del 2012, dodici casse acustiche su lineari supporti e disposte in cerchio con la nota dell’artista che dice: “Studio per un probabile equilibrio in movimento”. Poi un’opera del 1977 dove due donne legate tra loro fanno suonare una nota su una pianola ancorata al fianco di una delle due donne (Liliana Moro stessa). Bisogna ammettere che l’operazione appare piuttosto cervellotica e che i risultati non sembrano essere efficaci come la macchinazione messa in atto. (continua)
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Per poter ballare per strada.
Per paura di baciarsi.
Per mia sorella, tua sorella, le nostre sorelle
.Per l'imbarazzo, per la vergogna
.Per i bambini che perdono i loro sogni
.Per i cani innocenti e proibiti
.Per queste lacrime, per questo pianto interrotto, per questo paradiso forzato e per gli intellettuali in carcere
Per i bambini rifugiati in Afghan
.Per sentire il senso di pace, per il sorgere del sole dopo lunghe notte e per la ragazza che desiderava essere un ragazzo.
Per donna, vita e libertà.
Per la libertà.
"Mi chiamo Pegah Moshir Pour, italiana di origini iraniane, consulente e attivista dei diritti umani e digitali. In Iran non sarei potuta essere così vestita e truccata e non avrei potuto parlare di diritti umani da un palcoscenico. Sarei stata arrestata, o forse addirittura uccisa. Per questo, come molti ragazzi del mio paese, ho deciso che la paura non ci fa più paura"
Drusilla Foer torna a Sanremo con l’attivista italo iraniana Pegah Moshir Pour. Il loro è un inno alla libertà, quella delle donne, quella dei bambini. “Per la libertà”, si ripetono le due donne stringendosi la mano e guardandosi dritto negli occhi.
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Il #rifiuto, l'#abbandono, l'#umiliazione , l'#ingiustizia. Il Film #Dogman del mitico Luc Besson, nelle sale in questi giorni, non è "solo" un film sulla violenza, né uno psycothriller e nemmeno un film sul rapporto e confronto animali-umani.
Il regista, in maniera geniale e appassionante, ci interroga su cosa ci trattiene qui, cosa ci spinge a vivere nonostante le ferite dell'anima e le fatiche del quotidiano, cosa rende una vita compiuta e per quale via.
Per me Dogman è un inno alla forza d'animo e all'amore tra esseri, umani o animali che siano. Perché c'è un punto, fuori dalla narrazione logica, in cui i nostri esseri si intersecano e si riconoscono,
al di là delle parole.
È un film che toglie le separazioni del mondo duale e ci rimette in contatto con la vastità delle possibilità esistenziali.
È un film sulla #libertà di arrivare vivi di fronte alla morte.
Ho pianto parecchio dopo il termine, un pianto che ha ripulito sacche profonde di sofferenza incrostata. Un film che guarisce ferite profonde perché ha il coraggio di mostrarle in tutta la loro devastante intensità e verità.
grazie Luc Besson
Gloria Volpato
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VERONIQUE GABAI - READY FOR ROSÉ - Eau de Parfum - Novità 2023 -
Sublimation of summer. French riviera sun bottled.
There’s a place where the sun is pure gold… Mediterranean landscapes and French Riviera have no secrets for Veronique Gabai. I greatly appreciate and feel much my own indeed her fragrance collection in which she captures the regenerative fullness of her native sun, prizing every creation with a magnetic energy, a charismatic touch that embodies the uniqueness of this terroir. Such a joyful ode to the place where she belongs. A clear invitation to make these wellbeing and cheerfulness feelings your own. Forever and ever.
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Che bella estate quella che affronti con la leggerezza nel cuore, la libertà di sentire più forte e chiaro il ritmo dei tuoi pensieri, di abbandonarti al silenzio e planare su sensazioni dimenticate, acchiappare ogni istante di questo tempo così mutevole, sempre troppo avaro, troppo veloce e sentire di aver fiducia in questo andare controvento, in questo spendersi a solcare oceani di stelle e abissi dove il sole va a dormire.
È un'ottima estate questa, in compagnia di Veronique Gabai e delle sue fragranze. Una collezione ambiziosa e di inusitata raffinatezza che testimonia un meraviglioso sentire. Veronique raccoglie frammenti di vita, ne filtra l'essenza attraverso gioia ed eleganza trasformando il suo vissuto in affabulanti racconti olfattivi.
C'è un profondo rispetto per le proprie radici, la passione per gli aromi che la Costa Azzurra, sua terra d'origine, le ha trasmesso da sempre, l’incanto sensuale del luogo che ispira le sue creazioni, così potenti nel diffondere quell'energia emanata da sole, mare e natura.
Così sentire la meraviglia... è qualcosa di più dell'annusare, più di una sequenza di note olfattive, più di una formula, più di una sbrigativa concessione al sapere di buono. Più di una fragranza, un modo nuovo di percepire le sensazioni che trasmette e apprezzare la sollecitazione al ricordo che affiora nel contatto.
E siamo già altrove, dove il sole è oro puro con Ready for Rosé, fragranza-inno scanzonato all'estate, alla gioia di vivere, alla libertà, paradigma del godersi l'istante, del festeggiare insieme sulla spiaggia, salutare il giorno con un calice alzato sull'orizzonte e, in questo ghiacciatissimo rosé cogliere una nuova effervescente promessa.
Spumeggiante nella sua freschezza floreale, una magnolia che scintilla di rugiada e vento di mare, il suo sentore terso attraversa la composizione e si specchia in note verdi e candide corolle di gelsomino, rosa, fiore d'arancio, fresia.
Sembra dire sono qui per farti felice, regalarti un sorriso nell'allettante sfumatura frizzantina con il retroaroma piacevolmente asprigno del rabarbaro, e infine scoprirla così convincente, sfacciatamente desiderabile nella mutazione più calda e sensuale orchestrata da ambra, cedro e muschio. Divinamente vibrante e lucente su pelle. Così come un'estate che non vuoi scordare.
Creata da Frank Voelkl.
Eau de Parfum 85 ml. nel flacone design ricaricabile. Online qui
Ogni fragranza della collezione è personalizzabile attraverso i booster Eau du Jour e Eau de la Nuit.
©thebeautycove @igbeautycove
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Sogna ragazzo sogna: l'inno poetico di Roberto Vecchioni alla vita e ai sogni. Recensione di Alessandria today
Un viaggio attraverso le emozioni: un capolavoro intramontabile
Un viaggio attraverso le emozioni: un capolavoro intramontabile. Roberto Vecchioni, nel suo testo “Sogna ragazzo sogna”, ci consegna un messaggio potente e universale: il valore del sogno come forza motrice della vita. Ogni verso è un invito a non arrendersi, a coltivare la speranza e a difendere con tenacia i propri ideali, anche contro le avversità più grandi. Attraverso una scrittura intensa…
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UN INNO ALLA LIBERTÀ DI ESPRIMERE SE STESSI! Udagawa è un modello con un sogno segreto, diventare un makeup artist, ma è convinto di non avere abbastanza talento. Sumisaki è un’aspirante modella insicura per via delle sue lentiggini. Grazie a un festival scolastico, scopriranno insieme il potere di realizzare le proprie aspirazioni superando difficoltà e pregiudizi. All’esordio come mangaka,…
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Fabio Messieri celebra la libertà interiore con il nuovo singolo “Domenica è estate”
Il cantautore bolognese lancia un brano leggero e solare disponibile dal 6 dicembre su tutti i digital store e in promozione nazionale radiofonica
Fabio Messieri, talentuoso cantautore bolognese noto per la profondità dei suoi testi, torna con un nuovo singolo che segna una svolta nel suo percorso musicale. Dal 6 dicembre, il nuovo singolo“Domenica è estate” sarà disponibile su tutte le piattaforme digitali e in rotazione radiofonica nazionale, portando nelle case degli italiani una ventata di leggerezza e serenità.
“Domenica è estate” è per Fabio un bagliore improvviso. Dopo un periodo caratterizzato da brani più intimi e introspettivi questo singolo rappresenta una liberazione, un sorriso rivolto al sole che come ricorda il testo, “sta sempre là”. Con questa canzone, l’artista si apre a una nuova dimensione artistica riuscendo a trasmettere un messaggio positivo senza perdere l'autenticità che lo contraddistingue. È un inno alla semplicità e alla bellezza delle piccole cose, un’esplosione di gioia che invita l’ascoltatore a prendersi una pausa e godere dei momenti più luminosi della vita.
L’arrangiamento musicale di "Domenica è estate" rivela un accurato equilibrio tra sonorità fresche e melodie accattivanti. La traccia si muove agilmente tra pop moderno e influenze cantautorali, valorizzando la profondità delle parole senza risultare mai pesante. La cura nella produzione rispecchia la passione e la dedizione di Fabio che ha fatto della musica un mezzo per raccontare ed emozionare.
Ascolta il brano
Fabio Messieri non è nuovo al panorama artistico italiano. Fondatore, insieme ad altri artisti emergenti bolognesi, del Collettivo Ikaros, ha sempre lavorato per creare spazi e opportunità per nuovi talenti. Negli anni ha ricevuto prestigiosi riconoscimenti come la menzione speciale Club Tenco al concorso “Musica contro le mafie” e il premio per il miglior testo al Festival Via Emilia. Con “Domenica è estate”, il cantautore conferma ancora una volta il suo talento e la capacità di reinventarsi, aggiungendo una nuova sfumatura al suo percorso artistico.
Facebook: https://www.facebook.com/fabio.messieri
Instagram: https://www.instagram.com/fabiomessieri/
YouTube: https://www.youtube.com/@fabiomessieri
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[Il codice di Perelà][Aldo Palazzeschi]
Perelà: un essere puro e innocente in un mondo caotico. Segui il viaggio di questo personaggio unico, nato dal fuoco, che sfida le convenzioni e ispira una rivoluzione. Un classico della letteratura futurista, ora disponibile in una nuova edizione.
Un inno alla libertà: la storia di Perelà, l’uomo di fumo Titolo: Il codice di PerelàScritto da: Aldo PalazzeschiEdito da: MondadoriAnno: 2024Pagine: 264ISBN: 9788804787419 La trama di Il codice di Perelà di Aldo Palazzeschi A trentatré anni un uomo di fumo esce dal camino in cui è nato e si incammina per il mondo. Privo di peso, indenne da ogni interesse ed egoismo, si ritrova – suo malgrado…
#2024#Aldo Palazzeschi#fiction#gay#Il codice di Perelà#Italia#LGBT#LGBTQ#libri gay#Mondadori#Narrativa#narrativa italiana#Oscar Mondadori#Oscar Vault
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“CANZONE NUOVA”, nuovo singolo per i Roundeep
Dal 18 ottobre 2024 è disponibile sulle piattaforme di streaming digitale e in rotazione radiofonica "CANZONE NUOVA", il nuovo singolo dei Roundeep che venerdì 25 ottobre 2024 saranno in concerto al Teatro Filodrammatici di Treviglio (Bg).
"Canzone nuova" è un brano che unisce un testo profondo e sonorità energica, raccontando la lotta di chi cerca di sfuggire alla routine e di ritrovare la propria identità. Attraverso immagini vivide e potenti, la canzone esprime la frustrazione e il desiderio di libertà di chi non si riconosce più nelle aspettative sociali. "Canzone nuova" diventa un inno per chi vuole ribellarsi, gridando la propria verità più oscura. Un brano che parla a chiunque si sente intrappolato e avverte il bisogno di cambiare, offrendo una nuova prospettiva di rinascita e speranza.
Spiega la band a proposito del nuovo brano: "Questo brano è una piccola parte della versione originale, poiché la nostra scrittura continua ci impedisce di creare brani sotto i tre minuti. Avevamo bisogno di una spinta emotiva verso il domani e quindi di una Canzone Nuova".
Venerdì 25 ottobre alle ore 21.30 i Roundeep saliranno sul palco del Teatro Filodrammatici di Treviglio (Bg) per raccontarsi in un concerto intimo e coinvolgente mai visto prima, regalando un'esperienza indimenticabile.
Per info e biglietti:
Biografia
I Roundeep sono una band formata da quattro elementi: Davide Lavarini (fondatore e frontman), Matteo Brambilla (chitarra), Gregory Cassani (batteria), Michele Liano (bassista).
La band vanta numerose esperienze live in Italia e ha partecipato a diversi contest vincendo "Sanremo Rock Lombardia" e "Una Voce per l'Europa" nel 2024.
I ragazzi non si identificano all'interno di un genere specifico, pertanto hanno deciso di crearne uno che li rispecchiasse al 100%: un rock cantautorale introspettivo, ovvero sonorità pop rock con testi impegnati che parlano di libertà spirituale.
"Canzone nuova" è il nuovo singolo dei Roundeep disponibile sulle piattaforme digitali di streaming e in rotazione radiofonica dal 18 ottobre 2024.
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“CANZONE NUOVA”, nuovo singolo per i Roundeep
Dal 18 ottobre 2024 è disponibile sulle piattaforme di streaming digitale e in rotazione radiofonica "CANZONE NUOVA", il nuovo singolo dei Roundeep che venerdì 25 ottobre 2024 saranno in concerto al Teatro Filodrammatici di Treviglio (Bg).
"Canzone nuova" è un brano che unisce un testo profondo e sonorità energica, raccontando la lotta di chi cerca di sfuggire alla routine e di ritrovare la propria identità. Attraverso immagini vivide e potenti, la canzone esprime la frustrazione e il desiderio di libertà di chi non si riconosce più nelle aspettative sociali. "Canzone nuova" diventa un inno per chi vuole ribellarsi, gridando la propria verità più oscura. Un brano che parla a chiunque si sente intrappolato e avverte il bisogno di cambiare, offrendo una nuova prospettiva di rinascita e speranza.
Spiega la band a proposito del nuovo brano: "Questo brano è una piccola parte della versione originale, poiché la nostra scrittura continua ci impedisce di creare brani sotto i tre minuti. Avevamo bisogno di una spinta emotiva verso il domani e quindi di una Canzone Nuova".
Venerdì 25 ottobre alle ore 21.30 i Roundeep saliranno sul palco del Teatro Filodrammatici di Treviglio (Bg) per raccontarsi in un concerto intimo e coinvolgente mai visto prima, regalando un'esperienza indimenticabile.
Per info e biglietti:
Biografia
I Roundeep sono una band formata da quattro elementi: Davide Lavarini (fondatore e frontman), Matteo Brambilla (chitarra), Gregory Cassani (batteria), Michele Liano (bassista).
La band vanta numerose esperienze live in Italia e ha partecipato a diversi contest vincendo "Sanremo Rock Lombardia" e "Una Voce per l'Europa" nel 2024.
I ragazzi non si identificano all'interno di un genere specifico, pertanto hanno deciso di crearne uno che li rispecchiasse al 100%: un rock cantautorale introspettivo, ovvero sonorità pop rock con testi impegnati che parlano di libertà spirituale.
"Canzone nuova" è il nuovo singolo dei Roundeep disponibile sulle piattaforme digitali di streaming e in rotazione radiofonica dal 18 ottobre 2024.
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