#Il principe delle maree
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pandamito · 11 months ago
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domenico sunday cuomo
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diceriadelluntore · 7 months ago
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Storia Di Musica #328 - Francesco De Gregori, Titanic, 1982
I dischi che ho scelto il mese di Giugno hanno un valore ancora più personale, e sono legati da un fatto. A metà Maggio per aggiustare due tegole lesionate salendo in soffitta per fare spazio ho ritrovato degli scatoloni, e in uno di questi, catalogati in buste di carta, come quelle del pane, vi erano dei dischi. Ne ho scelti 5 per le domeniche di questo Giugno. Il primo era nella busta Dischi di Angela, il nome di mia madre. Interrogata, e felicemente sorpresa di aver ritrovato quello scatolone pensato perso dopo un temporaneo trasloco da casa, mi ha raccontato che non comprò il disco appena uscito, ma dopo qualche anno, dopo aver visto un concerto dell'artista di oggi, uno dei più grandi autori della canzone italiana.
Francesco De Gregori era stato lontano dagli studi di registrazione per tre anni: il 1979 era stato l'anno straordinario di Banana Republic con Lucio Dalla e di Viva L'Italia, disco fondamentale e che contiene una storia particolare. Fu infatti il tentativo della RCA, la sua casa discografica, di promuovere l'artista a livello internazionale. Fu ingaggiato Andrew Loog Oldham, leggendario scopritore e primo produttore dei Rolling Stones, che portò con sé una schiera di tecnici e turnisti britannici, e lo stesso De Gregori registrò delle versioni in inglese di alcune delle sue canzoni più note (Piccola Mela, Rimmel, Generale, una versione di Buffalo Bill con Lucio Dalla) con i testi tradotti da Susan Duncan Smith e Marva Jan Marrow, poetessa statunitense che rimase in Italia per un decennio, collaborando con numerosi artisti (Ivan Graziani adatta un suo brano, Sometimes Man, per Patti Pravo, che diviene una dedica per lei, intitolata Marva).
Decide quindi di concentrarsi su un disco che da un lato riprende progetti giovanili sul recupero delle musiche tradizionali, e dall'altro sia una sorta di concept album. Su questo ultimo punto, fu decisiva la lettura nei mesi precedenti le registrazioni di un libro, L'Affondamento Del Titanic di Hans Magnus Enzensberger. Prodotto da De Gregori con Luciano Torani, Titanic esce nel giugno del 1982. È un disco dove De Gregori lascia da parte la canzone d'amore (solo un brano è riconducibile ad una canzone romantica), musicalmente molto vario e che sembra, attraverso il racconto della mitica nave e del suo tragico destino, una riflessione faccia faccia, personale e spirituale, con il mare, i suoi messaggi potenti e profondi. Si apre con Belli Capelli, l'unica canzone d'amore, che lascia lo spazio a Caterina, emozionate omaggio a Caterina Bueno, cantautrice fiorentina che fu la prima a credere nel giovane De Gregori, chiamato come chitarrista nel 1971: i versi «e cinquecento catenelle che si spezzano in un secondo» sono un omaggio ad un brano di Bueno, «e cinquecento catenelle d'oro/hanno legato lo tuo cuore al mio/e l'hanno fatto tanto stretto il nodo/che non si scioglierà né te né io». La Leva Calcistica Del '68 è uno dei classici degregoriani, toccante racconto di un provino calcistico di un dodicenne nel 1980, con uno dei testi più belli del Principe (E chissà quanti ne hai visti e quanti ne vedrai\Di giocatori tristi che non hanno vinto mai\Ed hanno appeso le scarpe a qualche tipo di muro\E adesso ridono dentro al bar\E sono innamorati da dieci anni\Con una donna che non hanno amato mai\Chissà quanti ne hai veduti\Chissà quanti ne vedrai). La parte centrale del disco, musicale ed emozionale, è la cosiddetta trilogia del Titanic. L'Abbigliamento Di Un Fuochista, cantata con Giovanna Marini (grande custode della musica tradizionale italiana, recentemente scomparsa) racconta una storia di emigrazione attraverso il doloroso dialogo madre-figlio sullo sfondo della tragedia, e De Gregori in un disco successivo, altrettanto famoso, La Donna Cannone (1983), inserirà un brano, La Ragazza E La Miniera, che è la prosecuzione narrativa di questo brano. Titanic, dal meraviglioso ritmo sudamericano, è il brano metafora della questione sociale: la divisione in classi, prima, seconda e terza, che accomuna la nave alla società. I Muscoli Del Capitano inizia come Il Tragico Naufragio Della Nave Sirio, canzone popolare resa celebra da Caterina Bueno, e molti notarono lo stile particolare del testo, un riferimento alla narrazione futurista del progresso, della potenza meccanica, al mito dell'acciaio e dell'industria. La canzone, meravigliosa, sarà oggetto anche di numerose riletture, e ricordo quella convincente di Fiorella Mannoia in Certe Piccole Voci (1999). Il disco si chiude con il riff, spiazzante, di 150 Stelle, sulle bombe e i bombardamenti, con il simpatico rock'n'roll di Rollo & His Jets, che nel testo cita due dei suoi migliori collaboratori, Peppe Caporello (bassista mezzo messicano soprannominato chicco di caffè) e Marco Manusso (chitarrista con quel nome strano) che insieme con Mimmo Locasciulli suonarono nel disco. Leggenda vuole che per gli arrangiamenti dei fiati Caporello volle un paio di scarpe di tela Superga bianche. Chiude il disco il pianoforte, dolcissimo e malinconico, di San Lorenzo, in ricordo dei bombardamenti del 19 luglio 1943 sul quartiere romano di San Lorenzo ad opera degli alleati. Canzone stupenda, è anch'essa ricchissima di riferimenti: i versi su Pio XII che incontra la gente si rifà ad una famosissima fotografia (scattata però, ma si seppe anni dopo, davanti alla Chiesa di San Giovanni In Laterano, nell'agosto del '43 dopo la seconda sequenza di bombardamenti), il verso Oggi pietà l'è morta, ma un bel giorno rinascerà è presa dal famoso canto partigiano di Nuto Revelli.
Il disco, con in copertina il merluzzo su un piatto in un frigorifero accanto a un limone tagliato fotografato da De Gregori e colorata da Peter Quell, fu anche un successo di critica e di vendite: nonostante non ebbe traino da nessun singolo, vendette 100000 copie nel primo mese, regalando le sue canzoni stupende, con De Gregori che fu il primo a ripercorrere le orme del Battiato de La Voce Del Padrone, unendo nel modo più convincente la tradizione cantautorale, in questo lui un Maestro insuperato, con il grande pubblico.
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fallimentiquotidiani · 1 month ago
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Ma quindi qual è il tuo soprannome, Nic o Nick?
Nick, Nico, Nicky, Naiky, Bizz, Bizzi, Bizza, Bizzo, Bizzness, Nero, Nixon, Principe delle Maree, Salume, Cretén...
Dipende da chi mi chiama
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multiverseofseries · 5 months ago
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House Of The Dragon S2 Episodio 8 (The Queen Who Ever Was): Fuoco e Sangue is Coming
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Siamo arrivati alla resa dei conti nel finale della seconda stagione di House of the Dragon (2x08)… o forse no? Un epilogo aperto per una stagione avvincente e che ci prepara per quel che verrà.
I draghi di Valyria solcano il cielo dei Sette Regni tutte le pedine si muovono sulla scacchiera ed il tempo del fuoco e sangue si avvicina. Almeno è questo che ci viene mostrato nell'ottavo ed ultimo episodio della seconda stagione di House of the Dragon. Episodio che ci costringe a salutare i Targaryen e la storia della loro dinastia fino al 2026, per un terzo ciclo già ordinato da HBO dopo il successo della serie prequel. Una seconda stagione forse altalenante, che non ha raccolto i consensi praticamente unanimi del ciclo inaugurale, probabilmente per alcune scelte narrative volte ad allungare ed espandere il racconto rispetto a quel compendio storico che è il romanzo originario di George R.R. Martin.
Un finale di stagione atipico
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Rhaenyra passa finalmente all'azione
È un epilogo che apparirebbe pieno di tensione, perché è tempo per tutti i personaggi di arrivare alla resa dei conti. I due schieramenti dei Neri e Dei Verdi, che avevano aperto la Danza dei Draghi ad inizio stagione, fanno sfilare i propri eserciti. Rhaenyra (Emma D'Arcy) ha avuto successo coi Dragonseeds, ovvero coloro che pur se bastardi e di basso lignaggio, contengono sangue Targaryen nelle proprie vene, essendo quindi capaci di cavalcare i draghi. Nonostante questo, c'è grande scontento a corte da parte di Jacaerys (Harry Collett) e tracotanza da parte dei nuovi arrivati, in particolare Ulf (Tom Bennett), tecnicamente suo prozio (ma sappiamo quanto non sia un narratore affidabile). Dall'altra parte Aemond (Ewan Mitchell) sta perdendo lucidità e va su tutte le furie, al punto da gettare a ferro e fuoco un'intera cittadina e i suoi abitanti.
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Aemond perde il controllo
Segno che il suo machiavellico controllo sta vacillando, al punto da voler coinvolgere l'unico altro possibile cavaliere in famiglia: la sorella Helaena (Phia Saban), che gli rinfaccia di sapere che cosa ha fatto ad Aegon (Tom Glynn-Carney) sul campo di battaglia e di aver visto il futuro nelle sue visioni: non è destinato a regnare sul Trono di Spade, qualunque cosa faccia, e non sarà certo lei ad aiutarlo nell'impresa. Si impone tra loro anche la madre Alicent( Olivia Cooke), cercando di proteggere la figlia e tentando il tutto per tutto. Aegon del resto sembra confermare la regola della resilienza degli storpi nel mondo di Martin: dopo Bran Stark ne Il Trono di Spade e in questo frangente Piededuro, col quale guarda caso decide di fare squadra, anche il Re Usurpatore potrebbe sopravvivere nonostante le ferite.
Visione dal futuro
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Proprio le predizioni accompagnano il finale di stagione di House of the Dragon 2. L'altro squarcio di futuro più importante avvolge Daemon (Matt Smith), insieme ad Alys Rivers (Gayle Rankin) sull'albero cuore di Harrenhal, patria degli Strong. Questa visione rappresenta le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco, e in parte rappresenta ciò che Viserys disse a Rhaenyra che poi l'ha tramandato a propria volta al suo primogenito. Si osserva il futuro dei Sette Regni, al grido di "L'inverno sta arrivando" pronunciato in valyriano antico, con Daenerys circondata dalle fiamme e dai suoi piccoli draghi e il Re della Notte pronto ad invadere oltre la Barriera insieme ai suoi Estranei: il Principe Consorte finalmente comprende il proprio posto nel grande disegno delle cose e giura fedeltà davanti a tutti alla moglie e legittima erede al Trono.
Un confronto necessario e aspettato da quando lui si era nascosto tra le mura di quel castello infestato e lei rimaneva bloccata a Roccia del Drago per volere del proprio Concilio. Ora l'esercito è con loro, così come i draghi e i loro cavalieri e la flotta di Corlys Velaryon (Steve Touissant) capitanata dalla Serpente di Mare, rinominata Regina Che Non Fu Mai in onore di Rhaenys. Anche quest'ultimo ha un duro confronto rimandato da troppo tempo: proprio adesso che ha perso praticamente tutta la sua famiglia, si riavvicina a Alyn di Hull (Abubakar Salim), fratello maggiore di Addam (Clinton Liberty), tra i nuovi cavalieri di draghi scovati dalla Regina: abbiamo la conferma, entrambi sono figli illegittimi e potrebbero avere un ruolo anche nella successione del Trono di Legno.
il (secondo) confronto tra Rhaenyra e Alicent
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Dato che si tratta di una puntata dedicata alle discussioni troppo a lungo rimandate, quella più importante e decisiva (e che farà gioire i fan) è quello tra Rhaenyra e Alicent: questa volta è la seconda a voler parlare con la prima, intrufolandosi di nascosto a Roccia del Drago. Le due amiche/nemiche che un tempo provavano/provano ammettono tutte le invidie e le gelosie che hanno avuto negli anni: Alicent (Olivia Cooke) è pronta ad aprire le porte di King’s Landing, alla regina dei neri, senza spargimenti di sangue, addirittura compiendo una scelta dolorosa sacrificare Aegon, pur di mettere fine a questa guerra civile insensata.
Ed è proprio qui che l'ending non delude: durante questo faccia a faccia si nota quanto le due ancora tengano l’una all’altra anche se il tempo, le dispute e gli uomini delle loro vite hanno cercato di danneggiare il sentimento che le unisce. Alicent è pronta a lasciarsi tutto alle spalle e quel “Come with Me” è stato in aspettato sia per chi vi scrive sia per entrambe le protagoniste. Alicent incredula di averlo detto ad alta voce e Rhaenyra che finalmente sembra riconoscere la sua vecchia amica,( io ho un idea ben precisa sul loro rapporto, del resto ognuno è libero di vederci ciò che vuole, ma il sottotesto è là e sta ognuno interpretarlo). Sta di fatto che questa stagione conferma come Rhaenyra e Alicent siano il centro di HOTD. E questa seconda stagione parla proprio di questo. Di loro alle prese con la possibilità di portare la pace prima di un inevitabile guerra, mentre affrontano la propria autorità messa in discussione in un mondo dominato dagli uomini. Piaccia o no, questa stagione è stata coerente per tutta la sua durata, ecco perchè è finita dove è finita.
Manca il colpo di scena che ha sempre caratterizzato la scrittura di Martin e di Game of Thrones: è assente quell'evento culminante che faccia esplodere il climax narrativo, che invece rimane sospeso ma del resto questo non è Game of Thrones ma il suo prequel e non c'è bisogno che sia uguale in tutto e per tutto. L’episodio si conclude con un montaggio che vede susseguirsi i vari protagonisti, con una musica enfatizzata in sottofondo, le pedine sono pronte e la guerra è oramai alle porte. L’unica nota veramente dolente della conclusione di questa stagione è che dovremmo aspettare due anni per il prosieguo della storia.
Conclusioni
In conclusione il finale della seconda stagione di House of the Dragon è fatto da reunion a lungo rimandate e che apre al futuro per ciò che accadrà. Un futuro che intravediamo attraverso la preveggenza di alcuni personaggi, che omaggiano la serie originale, ma sopratutto il destino che attende i personaggi di questo prequel non c’è che attendere la prossima stagione e di sicuro sarà Fuoco e Sangue.
👍🏻
I confronti tra Rhaenyra e Daemon e Alicent, tra Aemond e Helaena, tra Corlys e Alyn.
l’intera sequenza tra la Rhaenyra di Emma D’arcy e l’Alicent di Olivia Cooke è davvero struggente.
Il ripescare la legittimità della dinastia di sangue Targaryen.
Le visioni e le citazioni a Game of Thrones.
👎🏻
Dovremo aspettare due anni per la continuazione.
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jetaime03 · 3 months ago
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NUOVA BIO:
Ciao a tutti.
Nel corso della mia vita ho scritto innumerevoli volte chi io sia e su chi io sia davvero.
Un espressione che ho coniato è stata "quando penserai a me, pensa a tutte le cose sbagliate" e forse, anche io sono ultima per sentirmi prima, anche io sono ancora le cose sbagliate.
Molte volte io mi vedo come una Dea(non prendetemi per pazza), non come se fossi venerata ma come se mi venerassi io: mi vedo preziosa, proprio come le cose piccole che non costano niente, ma che hanno un grande valore come la gentilezza e il calore di un abbraccio. Quando pensi a me pensa al vento fresco sulla faccia: sono puro spirito che incontra la materia, amore che si sente non solo tra le gambe ma dentro al cuore; e perché no, anche con il desiderio di amare in modo carnale, concreto, sicuro e stabile. Ma molte volte, riflettendo, incontro la mia solitudine, non quella di chi è arrivato a capolinea ma quella di chi è da solo con sé stesso: essere l'artefice del mio destino, essere quella bambola, magari non vuota ma piena di occhioni grandi color nocciola che dentro c'hanno pure il proprio cuore e qualcosa di più; o i capelli folti arruffati che più li accarezzi più li vuoi arruffare perché vuoi prenderti tutto e lasciare il tuo passaggio. Quando pensi a me pensa alle cose che vanno a puttane, molte volte vorrei sulla pelle tramite segni rossi o tramite carezze: non è da tutti farsi vedere fragili, deboli, con la forza che viene meno e che ti porta a cadere e a dimenticarti davvero chi sei fino a depositarti come incresciosa e dimenticata polvere sui mobili. Ho capito che incontro solo e soltanto anime disgraziate, anime che hanno sofferto e che per un po'di calore hanno deciso di bruciare: maybe i am in this type of people. Se ti parlo di me ti parlo di un principe e di una principessa, ti parlo di un maschiaccio e di una femminuccia, ti parlo del principe che ho dentro: lui ti sorride, ti tende una mano, è gentile e sicuro di sé avanza con regalità nella vita; cammina con dignità come un leone senza mai perdere la tenerezza verso sé stesso e chi lo circonda: è dignitosamente autorevole. Poi vorrei parlarti della principessa: lei è il fuoco bruciante che alimenta la notte e la illumina, è quella forza dirompente di chi deve ed è forte oltre che scomoda. Lei è quella forza che ti spinge ad alzare la testa, lei è la mano che trovi in fondo al tuo braccio per essere rialzata* dopo ogni brutta caduta: è il coraggio, è quella voglia matta e sinuosa di esistere e viversi, è come se fosse una lupa che esiste nel cosmo. Se ti parlo di me ti parlerò della mia voglia matta di vivere senza slanci, perché so che le passioni, quelle vere e vivide le vivo nel qui ed ora. Ti parlerò delle mani che ho dato e che mi hanno incontrato, non solo sulle mani ma sul viso: schiaffi morali. Ti parlerò di me, del mio mondo, del mare e di mille altre cose: ti parlerò del tuo sorriso che sa essere bellissimo perché hai affrontato così tante cose che splende come le più luminose stelle nelle notti più belle di giugno.
Ti parlerò del dolore e di quanto è difficile affrontarlo, specie col cuore fragile che c'ho, o forse con la testa mia bastarda incazzata che non smette di avere pensieri e di pensare. Voglio un cuore di scorta, ma proprio quando ti vedo sorridere insieme a me capisco traboccante di orgoglio per me stesso, felicità, forza amore e pazienza assieme a mille altre debolezze. Ti parlerò di come aggiusto me stessa per far vedere il cuore, perciò leggimi, come se fossi una poesia piena di musica ma dal significato nascosto come fiori ermetici e delicati, questo perché l'amore è quel sentimento che si sente subito ma che si capisce quando si cresce. Perciò amami, amati, con tutto quello che hai addosso; questo perché io ho tutto di me e prendo tutto di te, se ne vale la pena. Perciò ricordatelo anche tu nonostante tutto anima disgraziata: anche tu hai un bellissimo sorriso. -Valentina, Joshua.
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gregor-samsung · 5 months ago
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" Šervinskij girò uno sguardo sereno su tutti i presenti, tracannò d'un colpo un bicchiere di vino e strinse le palpebre. Dieci occhi si fissarono su di lui e il silenzio regnò fino a che egli non si sedette e mangiò un pezzo di prosciutto. - Senti… è una leggenda, - disse Turbin, con una contrazione dolorosa del viso. - Io ho già sentito questa storia. - Sono stati uccisi tutti, - disse Myšlaevskij, - l'imperatore, l'imperatrice e l'erede. Šervinskij sbirciò la stufa, respirò profondamente, e disse: - Fate male a non credere. La notizia della morte di Sua Maestà… - È alquanto esagerata…, - fece dello spirito Myšlaevskij ubriaco. Elena trasalì indignata e uscì fuori dalla nebbia. - Vitja, vergognati. Tu sei un ufficiale. Myšlaevskij si tuffò nella nebbia. - …è stata inventata dai bolscevichi. L'imperatore è riuscito a salvarsi coll'aiuto del suo fedele precettore… cioè, domando scusa, del precettore dell'erede, monsieur Gillard e di alcuni ufficiali che lo hanno portato in… in Asia. Di là sono passati a Singapore e, per mare, in Europa. Ed è così che il sovrano si trova ora ospite dell'imperatore Guglielmo. - Ma non è stato cacciato via anche Guglielmo? - cominciò Karas'. - Tutti e due sono ospiti della Danimarca, e con loro è anche l'augusta madre del sovrano, Marija Fёdorovna. Se non mi credete, vi dirò che tutto questo mi è stato comunicato dal principe in persona. L'anima di Nikolka gemeva, piena di turbamento. Egli voleva credere.
- Se è così, - cominciò egli ad un tratto entusiasticamente, saltando in piedi e asciugandosi il sudore dalla fronte, - propongo un brindisi alla salute di Sua Maestà! Il suo bicchiere scintillò e frecce d'oro sfaccettate attraversarono il vino bianco tedesco. Gli speroni tintinnarono contro le sedie. Myšlaevskij si tirò su, barcollando e appoggiandosi al tavolo. Elena si alzò. La sua falce d'oro si sciolse e le ciocche le ricaddero lungo le tempie. - Sì! Sì! Anche se è stato ucciso, - gridò ella con voce isterica e rauca. - Non importa. Io bevo. Io bevo. - Non gli si perdonerà mai la sua abdicazione alla stazione di Dno. Mai. Ma non importa, adesso siamo ammaestrati dall'amara esperienza e sappiamo che la Russia può essere salvata soltanto dalla monarchia. Perciò se l'imperatore è morto, viva l'imperatore! - gridò Turbin e sollevò il bicchiere. - Ur-rà! Ur-rà! Ur-rà! - nella sala da pranzo risuonarono tre volte le grida. "
Michail Bulgakov, La guardia bianca, traduzione di Ettore Lo Gatto, Einaudi, 1967; pp. 45-46.
Nota: la prima pubblicazione incompleta di Belaja gvardija [Белая гвардия] avvenne a puntate sulla rivista letteraria sovietica Rossija nel 1925 e l'opera teatrale ricavata dall'autore sulla base delle prime due parti riscosse subito un enorme successo (si dice che lo stesso Stalin vi assistette almeno una ventina di volte). Nel 1927 l'opera completa fu stampata a Parigi mentre una edizione censurata venne diffusa in Urss solo 1966. Come molte opere sgradite al regime La guardia bianca fu conosciuta nella sua interezza dai cittadini sovietici solo nel 1989.
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sonounacattivapersona · 5 months ago
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IL GRIFONE E LA SIRENA ( Griflet e Coralia).
Ci fu un tempo in cui sulla terra non viveva ancora la razza umana. Era un tempo, quello, in cui il mondo era popolato da due sole specie: I Grifoni, esseri per metà uccelli e per metà uomini - che avevano il completo dominio del cielo e la cui comunità viveva e proliferava su alberi che crescevano sulla superficie delle acque marine - e le Sirene, esseri per metà donne e l’altra metà pesci, che dominavano il mare e ne abitavano grotte e anfratti delle profondità. Queste mitiche creature avevano vissuto in pace ed armonia, tra loro, sin dall’inizio dei tempi. Fino a quando, cioè, non avvenne qualcosa che scombussolò totalmente ogni equilibrio vigente ed esattamente finché non emersero, dalle acque, le prime terre.
Ed a quel punto si scatenò, violenta, la disputa tra le due specie, poiché le sirene pretendevano che le terre fossero di loro dominio, dal momento che erano state generate dal mare, mentre invece i grifoni sostenevano che poiché erano elementi apparsi fuori dalle acque, dovessero appartenere a loro. Dalla disputa si passò alla contesa e, da lì alla guerra vera e propria, il passo fu breve. Due popoli che avevano vissuto pacificamente fino a quel momento, presero ad odiarsi e ad annientarsi come se non avessero fatto altro da sempre.
Ma, tra tanto odio, vi era un piccolo barlume che si ostinava a mantenere viva una piccola scintilla d’amore: il figlio del Re dei Grifoni, Griflet e la figlia della Regina delle Sirene, Coralia, si amavano sin da quando erano bambini. Erano cresciuti insieme e, tra giochi e scorribande, avevano coltivato quel sentimento d’amicizia che, con il passare del tempo, era sbocciato insieme a loro, divenendo qualcosa di più profondo. Di certo, adesso che tutto si era complicato, per i due non era semplice potersi incontrare, ma loro lo facevano comunque, di nascosto e nel buio delle tenebre, per evitare di essere scoperti.
Ovvio, sapevano benissimo che la loro situazione, già complicata in precedenza, non avrebbe mai potuto avere un esito positivo, Erano ben consapevoli, infatti, che la loro storia non avrebbe mai potuto avere un lieto fine, in fondo appartenevano a due specie diverse, dunque era del tutto impensabile sperare nell’amore eterno. Ne avevano discusso così tante volte, ma quel loro ostinato sentimento, era sempre stato più forte di tutti i sé e di tutti i ma ed alla fine non ce l’avevano fatta a lasciarsi.
Con la guerra in corso però tutto era diverso, era rischiosissimo farsi vedere insieme, ne andava delle loro vite, così, a malincuore, decisero di spezzare quel loro legame. Coralia andò a rintanarsi nell’antro più buio e oscuro delle profondità marine, mentre invece, a Griflet, venne chiesto di combattere al fianco di suo padre.
La battaglia infuriò violenta e ci furono moltissime perdite da ambo le parti, per questo motivo i re delle due fazioni stabilirono una tregua, ove sancirono un accordo. Avrebbero scelto i due elementi più forti dei loro reggimenti, per combattere tra di loro e colui che ne fosse uscito vincitore, avrebbe decretato a quale fazione sarebbe spettato, di diritto, il dominio delle nuove terre. I due guerrieri scelti per quel combattimento furono il principe Griflet, che in quella guerra aveva mostrato tutto il proprio valore, e la principessa Coralia che fino a quel momento si era rifiutata di combattere, ma che era stata addestrata, alle armi ed alla lotta, sin dalla tenera età. Come luogo dello scontro furono scelte proprio quelle terre emerse che erano la causa dell’origine di quella disputa e come arma, invece, venne preferita la spada.
Una delle caratteristiche principali delle sirene, era quella di perdere la coda di pesce, non appena fuori dal proprio elemento, ed acquisire due normalissime gambe per potersi muovere liberamente in quell'ambiente tanto diverso dal loro, così quando al cospetto di Griflet si presentò una guerriera rivestita completamente da una spessa armatura, lui non ebbe assolutamente idea di chi avesse realmente di fronte, del resto anche il suo aspetto era completamente celato dall’armatura, dunque, anche lui, era totalmente irriconoscibile.
Comunque il combattimento ebbe inizio, senza troppo indugiare e tra le urla di incitamento dei membri dei due schieramenti, i due guerrieri mostrarono appieno le proprie abilità. Erano entrambi forti in egual misura, dunque la battaglia durò per molto tempo ed alla fine, feriti dai colpi di spada - che si erano inferti a vicenda - e completamente esausti, si prepararono ad assestare il colpo di grazia. Ognuno pensò bene, per farlo, di usare il proprio maggior punto di forza, che per Griflet erano le sue ali che gli conferivano piena velocità, mentre per Coralia era il suo sguardo, in grado di ammaliare e confondere l'avversario, così mentre lui - con uno scatto fulmineo e la spada ben protesa - si precipitava verso la sua avversaria, lei toglieva l’elmo e puntava lo sguardo contro il nemico. Era la sua ultima possibilità di aver salva la vita ed anche agendo in quel modo, non era sicura di farcela, le ferite che le erano state inferte erano molteplici e la stavano privando, pian piano, dell’energia vitale.
Dinnanzi a quel gesto, il guerriero avversario fermò la sua folle corsa e crollò a pochi passi da lei, in ginocchio. Lanciò lontana la spada, per aver libere le mani e potersi togliere anch'egli l’elmo e fu in quell'istante che lei lo riconobbe e con le poche forze rimastele in corpo, gli corse incontro e cadde in ginocchio davanti a lui. I due si guardarono per un lungo momento, come se volessero trasmettersi, attraverso quello sguardo, tutto il dispiacere che provavano per il male che si erano arrecati l’un l’altra, poi si abbracciarono e si scambiarono un lungo bacio, sotto lo sguardo attonito dei loro genitori e di entrambi gli eserciti.
Quello fu l’ultimo gesto che Coralia riuscì a compiere, poi si spense tra le braccia del suo amato Griflet, che non poté far altro che stringerla al suo petto e urlare al mondo tutta la propria rabbia ed il proprio dolore. Intuendo che non sarebbe mai più riuscito a vivere senza di lei, afferrò la spada che l'amata stringeva ancora in pugno e si trafisse il petto, tra le urla ed i pianti di suo padre, di tutta la sua gente e pure della regina delle sirene, distrutta per la tragica fine a cui aveva condannato la sua unica figlia, nonché tra il dispiacere di tutto l’esercito delle sirene.
Quando tutto pareva finito, ecco che dall’alto si udì una voce che indusse tutti al silenzio e che spiegò loro di essere colui che aveva creato ogni cosa, persino loro stessi, ingrati che non avevano saputo apprezzare tutto ciò che avevano ricevuto in dono, dunque per quel motivo, sarebbero stati puniti. Quel mondo non sarebbe mai appartenuto né ai Grifoni e neppure alle Sirene, ma alla nuova specie che egli avrebbe creato stesso in quel momento e nel dir ciò Griflet e Coralia riacquistarono la vita, ma persero le loro fattezze da Grifone e da Sirena, per assumere quelle della nuova specie umana che avrebbe popolato quel nuovo mondo e come se ciò non fosse stato sufficiente, i vecchi abitanti di quei luoghi avrebbero, sì, continuato a vivere lì, ma come esseri invisibili alla nuova specie, fin quando di loro non sarebbe rimasto altro, che l’eco di leggende lontane.
Griflet e Coralia avevano finalmente ottenuto il loro lieto fine e furono finalmente liberi di potersi amare per sempre.
Immagine condivisa da Pinterest di Autumn-Gracy-
#lemiefavolepiùbellediBarresiMariolina#
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aki1975 · 1 year ago
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John Everett Millais - Londra - Tate Gallery - Ophelia - 1852
Le opere di Shakespeare, in un tempo di consolidamento della dinastia Tudor iniziato dopo la guerra delle Due Rose fra i due rami, Lancaster e York, della casa dei Plantageneti con Enrico VII e proseguito con Enrico VIII ed Elisabetta, interprete dello spirito riformista rinascimentale, e di nuove incertezze per l’umanità con la rivoluzione copernicana, sono celebri per i personaggi che affrontano i drammi dell’uomo. E’ con una messinscena teatrale che Amleto disvela l’assassinio del padre: il teatro è ricerca della verità come nel teatro classico e al contempo “Tutto il mondo è un palcoscenico” (Come vi piace). Fra i personaggi principali vi sono:
- il tiranno Riccardo III di York che conquista il potere (“Ormai l'inverno del nostro scontento s'è fatto estate radiosa ai raggi di questo sole di York e tutte le nuvole che incombevano minacciose sulla nostra casa sono sepolte nel petto profondo dell’Oceano”) per essere poi sconfitto a Bosworth Field da Enrico VII Tudor (“Il mio regno per un cavallo”);
- l’intrigante Cassio, l’incerto Bruto che antepone la libertà alle necessità della storia, l’opportunista Antonio (“E tuttavia Bruto è un uomo d’onore”), il fantasma di Cesare (“Mi rivedrai a Filippi”) in una tragedia, il Giulio Cesare, che affrontò il problema del potere in un momento in cui la regina Elisabetta poteva morire senza eredi;
- l’ebreo Shylock;
- sobillata dalla tre streghe, l’ambiziosa coppia, nella conquista del trono di Scozia, rappresentata da Lady Macbeth (“Vieni, densa notte, e ammantati del più perso fumo d’inferno, perché il mio affilato pugnale non veda la ferita che fa, e il cielo non possa affacciarsi di sotto la coltre delle tenebre per gridare “Ferma!”) e dal marito (“La vita non è che un'ombra che cammina; un povero commediante che si pavoneggia e si agita sulla scena del mondo, per la sua ora, e poi non se ne parla più; una favola raccontata da un idiota, piena di rumore e furore, che non significa nulla");
- il dubbioso Amleto, principe di Danimarca, che non sa se credere al fantasma del padre (“Ci sono più cose in cielo e in terra, Orazio, di quante tu ne possa sognare nella tua filosofia”) per vendicarsi dello zio che ha sposato la madre (“Fragilità, il tuo nome è donna) in un dramma poetico (“il mattino dalla sciarpa scarlatta si bagna alla rugiada dell’alta collina ad oriente”) ed esistenziale che prelude al Barocco (“Essere, o non essere, questo è il dilemma: se sia più nobile nella mente soffrire colpi di fionda e dardi d'oltraggiosa fortuna
o prender armi contro un mare d'affanni e, opponendosi, por loro fine?);
- la sfortunata Ofelia, innamorata di Amleto, figlia di Polonio e sorella di Laerte;
- il dispettoso folletto Puck che instilla l’amore (“Se l’ombre nostre offeso v’hanno pensate, per rimediare al danno, che qui vi abbia colto il sonno
durante la visione del racconto e questa vana e sciocca trama non sia nulla più di un sogno Signori, non ci rimproverate, rimedieremo, se ci perdonate. E, come è vero che son sincero, se solo avremo la fortuna di sfuggire ai vostri insulti, a fare ammenda riusciremo. O chiamatemi bugiardo se vi va! Quindi buonanotte a tutti voi regalatemi un applauso, amici miei E Puck a tutti i danni rimedierà”);
- gli innamorati Romeo (“Silenzio! Quale luce irrompe da quella finestra lassù? È l'oriente, e Giulietta è il sole. Sorgi, vivido sole, e uccidi l'invidiosa luna”) e Giulietta (“O Romeo, Romeo! Perché sei tu Romeo? Rinnega tuo padre e rifiuta il tuo nome o, se non vuoi, legati solo in giuramento all'amor mio, ed io non sarò più una Capuleti” e “ Che cos’è un nome? Ciò che noi chiamiamo con il nome di rosa, anche se lo chiamassimo con un altro nome, serberebbe pur sempre lo stesso dolce profumo”).
- il condottiero moresco, veneziano e geloso Otello che si fa convincere dalle insinuazioni del suo alfiere Iago in merito all’adulterio di Desdemona con Cassio;
- Re Lear che diede il proprio regno a delle figlie ingrate;
- Prospero ne La Tempesta (“Siamo fatti anche noi della materia di cui son fatti i sogni e nello spazio e nel tempo d’un sogno è racchiusa la nostra breve vita”).
Le opere di Shakespeare furono rappresentate al Globe Theatre di Londra e vanno inquadrati nella ripresa del teatro dopo le rappresentazioni sacre e i buffoni di corti medioevali: fino alla chiusura dei teatri da parte dei Puritani nel 1642, si trattò in Inghilterra di un fenomeno di massa.
L’italiano Giovanni Florio, la commedia dell’arte, i drammi dell’Ariosto e del Boiardo, la conoscenza inglese di Venezia sono fra le fonti italiane che entrano nel teatro elisabettiano e, soprattutto negli Anni Perduti (1585 - 1592), in Shakespeare.
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katnisshawkeye · 8 months ago
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Il Re delle Volpi
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Scheda informativa
Autore: Fiore Manni – sua è anche l'illustrazione in copertina Direzione grafica: the world of dot – Francesca Leoneschi (art director) e Mauro De Toffol (graphic designer) Editore: Rizzoli Prima edizione: ottobre 2023 Pagine: 490 Prezzo: € 17,50
Trama
Il giorno del suo diciottesimo compleanno, Marian ha ben poco da festeggiare: la madre l'ha promessa in sposa al detestabile Carl Lawrence, e a lei non resta che ubbidire. È proprio nella residenza di campagna del futuro marito che la ragazza incontra una volpe nascosta in un cespuglio. Incredibile ma vero, la volpe le parla. Si chiama Macbeth, e le fa una promessa: se Marian lo aiuterà a tornare a Faerie, il Re delle Volpi in cambio esaudirà qualsiasi suo desiderio. Marian, che per tutta la vita non ha fatto altro che subire le decisioni altrui, non ha dubbi. Questa è l'occasione che ha sempre sognato per rivendicare la sua libertà! Appena varcato il passaggio tra l'Altrove e il mondo di Faerie, però, scopre di essersi cacciata in un mare di guai e che Aleister, il Re delle Volpi, non è esattamente come se lo era immaginato. In compagnia del viziatissimo (ma affascinante) re, Marian dovrà sfuggire a fate vendicative, introdursi nel labirinto sotterraneo dei nani, difendersi da frotte di goblin e da mostri feroci. Ma, soprattutto, per la prima volta, dovrà imparare a sentire la propria voce.
Recensione
Fin dal prologo si nota come l'attenzione per le leggende gaeliche sia il punto chiave del nuovo libro di Fiore Manni, ma subito ci si accorge che anche la letteratura inglese ha la sua importanza.
Il libro si apre quasi come Orgoglio e Pregiudizio di Jane Austen. Quasi solamente perché l'incipit di "Il Re delle Volpi" è semplificato, più moderno e meno pesante, accompagnandoti per mano in un mondo e in un'epoca caratterizzati dagli obblighi e dai doveri coniugali ed ereditari dell'alta borghesia inglese.
La protagonista, Marian Crawford, è la terzogenita della sua famiglia. Ma mentre le sorelle maggiori, Margaret ed Elizabeth, sono a loro agio alle feste e ai balli, al corteggiamento dei ragazzi carini, agli inviti a eventi sociali, Marian si trova più a suo agio con il naso chino in un libro, immaginando mille avventure e trovando proprio nei libri conforto e risposte a domande e pensieri che non ha il coraggio di esporre ad alta voce.
Ma, nell'andare avanti, il libro inizia a somigliare più a Le Avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie di Lewis Carroll: come Alice segue il Coniglio nella sua tana, Marian segue la volpe nel suo mondo*. Ma la somiglianza tra Marian e Alice non si ferma qui: entrambe le protagoniste delle loro storie, infatti, amano la lettura e nei libri trovano il loro mondo e le loro avventure, vivendone poi una loro, personale, solo quando incontrano la magia di cui hanno sempre solo letto nelle narrazioni che le appassionano.
La volpe, Macbeth, ricorda inoltre quella de Il Piccolo Principe di Antoine de Saint-Exupéry. È una creatura per così dire magica, parlante, che nel suo sapere sa essere saggia e che prende a fidarsi con l'umano protagonista della storia condividendo perle del suo mondo, in modo tale da aiutare inconsciamente Marian nel suo destino.
Interessante è come Marian si senta di impazzire nel mentre sceglie di seguire Macbeth e non, invece, di far parte di un sogno che sembra così reale da apparire vero e dal quale si sveglierà. Come se il svegliarsi da un sogno in cui hai sfiorato un futuro senza matrimonio, un futuro di libertà fosse peggio di essere rinchiuso in un manicomio nel qual caso venissi trovato e avessi raccontato dell'assurda avventura vissuta.
L'avventura di Marian può essere paragonata alla ricerca di se stessa. Fin da quanto la protagonista mette piede a Faerie, le difficoltà e i ripensamenti non mancano di arrivarle una dopo l'altra, mettendola di fronte a domande e a scelte che, prima, avendo sempre vissuto a casa propria tra i suoi amati libri, non si era mai veramente premurata di porsi e di affrontare. Ma, con il proseguire della sua avventura, Marian capisce che il matrimonio non è una "perdita di libertà" se tale libertà è condivisa con qualcuno che si ama veramente.
Le similitudini con altre storie non si fermano a Il Piccolo Principe e ad Alice nel Paese delle Meraviglie, ed è molto divertente e stimolante scoprire le varie ispirazioni, Harry Potter e leggende celtiche comprese, incastonate nella storia in modo da formarne una tutta nuova e meravigliosa.
La lettura è gradevolmente scorrevole, e il libro ha tutte le caratteristiche di una favola moderna.
* La stessa Marian cita di essere diventata Alice che si tuffa nella tana del Bianconiglio alla scoperta del Paese delle Meraviglie, citando inoltre "Quanto è profonda la tana del Bianconiglio?" quando deve effettivamente infilarsi nel buco nero, sudicio e umido, ingresso di Faerie.
Valutazione
★★★★★ 5/5
Della stessa autrice
Libri
Jack Bennet e la chiave di tutte le cose, Rizzoli, 2018
Jack Bennet e il viaggiatore dai mille volti, Rizzoli, 2019
Come le cicale, Rizzoli, 2021
Nel buio della casa, con Michele Monteleone, Sterling&Kupfer, 2021
Amore, sesso e altre cose così, con Elena Peduzzi, Rizzoli, 2022
Fumetti
4 o'clock. Patetico., Shokdom, 2015
Mask’d - The Divine Children, con Michele Monteleone e Ilaria Catalani, Star Comics, 2020
Una nuova Camelot, con Michele Monteleone, Marco Del Forno, Claudia Giuliani e Maria Letizia Mirabella, Edizioni BD, 2024
Curiosità sull'autrice
Fiore Manni ha, inoltre, un canale YouTube nel quale recensisce e parla di libri, anche insieme al marito Michele Monteleone, che recensisce e parla di libri anche sul suo personale canale YouTube.
Insieme a Michele, Fiore ha un gruppo di lettura: La Lega dei Lettori Straordinari (Telegram – Instagram).
Fiore ha, inoltre, un altro gruppo di lettura tutto suo: The Fox Book Club.
Seguimi anche su Instagram e Facebook!
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weirdesplinder · 1 year ago
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La mia top ten dei classici della letteratura mondiale
Era un po' che ci pensavo. In questa era di TIKTOK i nostri giovani leggono gli stessi classici della letteratura che abbiamo letto noi, oppure sono ormai finiti nel dimenticatoio? Mi sono posta questa domanda e molte altre simili e ho deciso che era il caso di rimboccarsi le maniche e mettersi a parlare anche dei classici di cui di solito non parlo perchè do' per scontato che tutti già li conoscano o li abbiano addirittura letti a scuola. Ma visto che temo non sia più così e credo sia meglio rinfrescare la memoria a qualcuno o farli proprio conoscere a chi magari non li ha mai neppure sentiti nominare attraverso un aserie di video e post.
Iniziamo a parlarne molto in generale con un classico del mio blog, la mia lista di preferiti, la mia top ten dei classici della letteraura mondiale. A cui seguiranno liste più specifiche divise geograficamente.
Naturalmente come al solito è una lista estremamente soggettiva che riguarda me, perciò siete liberissimi di aggiungere nei commenti i vostri preferiti in questa categoria:
Guerra e Pace, di Lev Tolstoj
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Trama: In questa celeberrima opera si fondono due narrazioni: da una parte, i grandi avvenimenti storici che travolsero la Russia all'inizio del XIX secolo; dall'altra, le vicende delle due famiglie dei Bolkonskij e dei Rostov, unite dalla figura del conte. In tutto il romanzo emerge chiaro il pensiero di Tolstoj, per il quale non sono gli eroi, i generali e i re a fare la storia, ma le grandi masse, con le loro paure, le loro sofferenze e le loro speranze. La storia è infatti una successione inarrestabile di eventi che il singolo non può modificare. L'autore è abilissimo nel descrivere l'identità psicologica dei personaggi: dal principe Andrej, altero e deluso dalla vita, alla bella Nataša, vivace e affascinante, al conte Pierre, fragile e tormentato, ma le loro vicende non avrebbero senso senza il racconto della storia del popolo russo, di cui essi divengono dei simboli. In "Guerra e pace" sembra che i veri protagonisti siano proprio lo scorrere del tempo e l'avvicendarsi ineluttabile degli eventi, che rendono questo capolavoro della letteratura quasi un poema epico.
La mia opinione: se stupisco qualcuno con questo primo posto mi dispiace perchè secondo me questo è un classico imprenscindibile, un romanzo storico che veramente contiene tutto e scavalca tutti i sottogeneri del romanzo storico perchè li comprende tutti. E' la storia di una guerra, di un'epoca, di due famiglie, di un popolo, di una nazione, dell'Europa, di personaggi indimenticabili. Ha tutto perciò come non mettterlo al primo posto?
2. Il Conte di Montecristo, di Alexandre Dumas
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Trama: Nel febbraio del 1815, a Marsiglia, il marinaio Edmond Dantès viene falsamente accusato di bonapartismo e arrestato nel giorno delle nozze, alle soglie di una brillante carriera navale. Durante la prigionia nel castello d'If, uno scoglio in mezzo al mare, affina un odio feroce per gli autori della sua rovina e, quando l'amicizia con un altro prigioniero gli procura l'evasione nonché un favoloso tesoro, ne farà lo strumento di una vendetta grandiosa e spietata.
La mia opinione: come non amare Dumas? Io adoro tutti i suoi romanzi, come scrive, le sue trame, erano già dei film su carta prima delle loro trasposizioni cinematografiche. Avventura, intrigo, insomma il padre di D'Artagnan, La maschera di ferro e Robin Hood non ha bisogno di presentazioni.
3. Umiliati e offesi, di Fedor Dostoevskij
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Trama: Fra le strade di Pietroburgo, nelle fredde prospettive della capitale, si incrociano le vicende di esseri umani in lenta rovina. La famiglia Ichmenev, amministratrice dei terreni del principe Valkovskij, viene allontanata dalla casa familiare a causa dell'amore sorto fra la giovane Natasha e il figlio del principe, l'ingenuo Alesa, ed è costretta a trasferirsi nella capitale; qui si muove anche Nelly, orfana poco più che bambina, che ha assistito impotente alla malattia della madre e all'indifferenza del nonno. Ivan Petrovic, studente e scrittore, ritratto di un Dostoevskij ventenne, è testimone protagonista: innamorato di Natasha sin da bambino, la aiuta nella fuga d'amore con Alesa, e decide di adottare Nelly per sottrarla agli abusi e alla mendicità. In "Umiliati e offesi", uno dei primi romanzi di Dostoevskij, emergono da una nebulosità ancora diffusa i personaggi e le situazioni che saranno propri del grande scrittore: i tormenti e l'amore, i personaggi candidi, l'indagine e la comprensione dell'animo umano.
La mia opinione: non ricordo nemmeno più perchè comprai questo romanzo, forse perchè visto che non avevo amato Delitto e Castigo, mi rifiutavo di non riuscire ad apprezzare un opera di questo scrittore così osannato da tutti e infatti Umiliati e Offesi mi piacque molto di più. E' un opera ottimista? No. E' molto triste e malinconica? Sì. Ma al contempo il fatto che al centro del romazo ci siano i rapporti famigliari, in particolar modo padre/figlia la rende per me più capibile a molti livelli. Poi il quadro storico è stupendo, i personaggi ben delineati. E' un romanzo forse poco nominato di Dostoevskij, ma che per la mia formazione è stato importante.
4. Orgoglio e pregiudizio, di Jane Austen
Link: https://amzn.to/3qqD976
Trama: I Bennet sono una famiglia rispettabile, ma non agiata, che vive nell'Hertfordshire, composta dai genitori e da cinque sorelle: Jane, Elisabeth, Mary, Catherine e Lydia. La signora Bennet è una donna frivola e dal comportamento spesso imbarazzante, il cui unico scopo nella vita è quello di trovare un buon marito alle proprie figlie. Quando il ricco Charles Bingley si trasferisce vicino alla tenuta dei Bennet con le due sorelle e l'amico Darcy, si verificano cambiamenti importanti.
La mia opinione: vi ho già parlato di questo libro in quasi ogni mia lista, un romanzo che ha segnato la storia del romanzo e del romanzo femminile in particolare, una bella storia raccontata con garbo e arguzia e che per questo è rimasta nei nostri cuori senza tempo, sempre attuale. La si può traslare in qualsiasi epoca questa trama e funziona sempre
5. Il visconte dimezzato, di Italo Calvino
Link: https://amzn.to/3KA19LQ
Trama: La bizzarra storia del visconte Medardo di Terralba che, colpito al petto da una cannonata turca, torna a casa diviso in due metà (una cattiva, malvagia, prepotente, ma dotata di inaspettate doti di umorismo e realismo, l'altra gentile, altruista, buona, o meglio "buonista"). "Tutti ci sentiamo in qualche modo incompleti" disse Calvino in un'intervista "tutti realizziamo una parte di noi stessi e non l'altra.
La mia opinione: altro classico della mia infanzia e lettura scolastica, divetente, piacevole e molto più profondo diq uello che sembra se lo si analizza.
6. Il signore degli anelli, di Tolkien
Link: https://amzn.to/442zPNi
Trama: La Compagnia dell'Anello si apre nella Contea, un idilliaco paese agricolo dove vivono gli Hobbit, piccoli esseri lieti, saggi e longevi. La quiete è turbata dall'arrivo dello stregone Gandalf, che convince Frodo a partire per il paese delle tenebre, Mordor, dove dovrà gettare nelle fiamme del Monte Fato il terribile Anello del Potere, giunto nelle sue mani per una serie di incredibili circostanze. Un gruppo di hobbit lo accompagna e strada facendo si aggiungono alla banda l'elfo, il nano e alcuni uomini, tutti uniti nella lotta contro il Male. La Compagnia affronta un cammino lungo e pericoloso, finché i suoi membri si disperdono, minacciati da forze oscure, mentre la meta sembra allontanarsi sempre di più.
La mia opinione: nelle mie liste dedicati ai classici della lettteartura cercherò di non citare romanzi di generi specifici come il fantasy o la fantascienza, ma per lui faccio un'eccezione.
7. L'antologia di Spoon River, di Edgar Lee Masters
Link: https://amzn.to/3Yz6vwz
Trama: «Dove sono Elmer, Herman, Bert, Tom e Charley, / il debole di volontà, il forte di braccia, il buffone, il beone, il rissoso? / Tutti, tutti dormono sulla collina». L'autore dei versi, un avvocato del Kansas, compose il documento forse più completo, realistico e lirico sulla vita nella provincia americana di fine Ottocento, testimoniata dagli abitanti defunti del paesino di Spoon River. Con distacco, con passione, con ironia, con rabbia, si presentano su un palcoscenico ideale e raccontano la propria storia. La poesia nuova di Masters, asciutta, limpida, forte, procede nel racconto come una lente d'ingrandimento che rivela anche gli inganni meglio dissimulati, le frodi, le ipocrisie. O i desideri e la bellezza di uomini e donne cui la società negò ogni riconoscimento.
La mia opinione: opera che forse non molti conoscono estremamente d'impatto che ha un posto speciale tra le mie letture. racconta la vita e la sua caducità in sintesi senza fronzoli.
8. L'Orlando furioso, di Ludovico Ariosto
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Trama: Poema cavalleresco di travolgente intensità narrativa e inimitabile equilibrio formale, l'Orlando furioso ha attraversato ogni epoca e stagione letteraria senza smettere di incantare i propri lettori. Ideale prosecuzione dell'Orlando innamorato, il Furioso porta ai massimi sviluppi la ricca sostanza umana e artistica dell'opera boiardesca: il conflitto tra le forze cristiane e quelle musulmane, l'amore non corrisposto del paladino Orlando per la principessa Angelica, la travagliata unione dinastica tra Ruggiero e Bradamante. Ma nel poema dell'Ariosto gli ideali della società cortese si separano definitivamente dalla realtà, segnata da quell'irrazionale intrico delle passioni che sarà raffigurato nella forsennata giostra dei cavalieri. Una tensione drammatica dietro cui si cela l'amara consapevolezza della crisi dei valori su cui si fondava l'utopia della civiltà umanistica.
La mia opinione: in teoria andrebbe studiato a scuola, ma in realtà già quando io andavo allae superiori veniva trattato molto in fretta per potersi dedicare maggiormente ad altri autori italiani ed è un vero peccato. In realtà è un'opera che meriterebbe la stessa analisi accurata che i programmi scolastici dedicano a Dante e Manzoni eppure non è mai così. Quindi perchè non leggerla nel tempo libero come romanzo di storie cavalleresche e cortesi? Tutte le edizioni pubblicate sono ben commentate in modo che chiunque possa leggerla e capirla senza problemi.
9. Miseria e Nobiltà, di E. Scarpetta
Link: https://amzn.to/3s9rkCQ
Trama: La commedia ha come protagonista Felice Sciosciammocca, celebre maschera di Eduardo Scarpetta, e la trama gira attorno all'amore del giovane nobile Eugenio per Gemma, figlia di Gaetano, un cuoco arricchito. Il ragazzo è però ostacolato dal padre, il marchese Favetti, che è contro il matrimonio del figlio per via del fatto che Gemma è la figlia di un cuoco. Eugenio si rivolge quindi allo scrivano Felice per trovare una soluzione. Felice e Pasquale, un altro spiantato, assieme alle rispettive famiglie, si introdurranno a casa del cuoco fingendosi i parenti nobili di Eugenio. La situazione si ingarbuglia poiché anche il vero Marchese Favetti è innamorato della ragazza, al punto di frequentarne la casa sotto le mentite spoglie di Don Bebè. Il figlio, scopertolo e minacciatolo di rivelare la verità, lo costringerà a dare il suo consenso per le nozze.
La mia opinione: per quanto mi riguarda le opere teatrali, Shakespeare docet, sono opere letterarie valide quanto le altre e alla stessa altezza, quindi ne vedrete comparire molte nelle mie liste. Questa l'avrò rilettta cento volte e ogni volta mi fa ridere. Un classico.
10. La bisbetica domata, di Shakespeare
Link: https://amzn.to/3DOcPqC
Trama: Petruccio è un avventuriero che parte da Verona e va a cercare fortuna a Padova. È un maschio giovane, forte e avvenente, assai dotato, e ha quella libertà di movimento che agli uomini è pienamente concessa nell'Italia immaginata da Shakespeare – così come nella sua Inghilterra. E quale modo migliore di fare fortuna se non trovare moglie? Moglie vuol dire dote. Anche se brutta come il peccato, o scontrosa come la proverbiale Santippe, la donna assolverà comunque al suo compito, se il padre-padrone com'è suo dovere la consegnerà al futuro sposo coprendola d'oro il giorno del matrimonio. È così che il giovane Petruccio s'imbatte nella giovane Caterina, la quale non sarà brutta, ma senz'altro è la più scorbutica delle spose. Caterina è la sorella ribelle dell'angelica Bianca, che tutti vorrebbero in moglie, ma che non potrà sposarsi, se il padre non si sarà prima liberato di quella gattaccia selvatica che è Caterina.
La mia opinione: e per concludere ancora teatro, stavolta del grande Shakespeare che non ha bisogno di presentazioni.
Lista come sempre molto soggettiva e riduttiva che rispecchia la mia formazione letteraria e i miei gusti, per fortuna potrò citare molti altri miei classici preferiti nelle altre liste specifiche altrimenti mi sarei sentita troppo in colpa!
Ora sono curiosa di conoscere i vostri classici delle letteratura preferiti, lasciatemeli nei commenti.
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newsintheshell · 2 years ago
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ANIME RECAP: LE NEWS SONO ANCHE DENTRO LE UOVA DI PASQUA QUEST'ANNO
Trailer e annunci su serie e film estivi e autunnali, in arrivo anche su Crunchyroll, Disney+ e Netflix!
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Ve lo avevo anticipato e alla fine il nuovo ANIME RECAP è arrivato! Come sempre trovate un po' di tutto, fra promo, locandine, date e annunci di sequel e non.
Stavolta nel mix delle novità più recenti ho incluso anche notizie un pochino più datate, che erano passate in secondo piano, durante la valanga infinita di news del periodo AnimeJapan. Cominciamo subito con un po' di KyoAni goodness. 😍
🔶🔸 SOUND! EUPHONIUM: CONTEST ENSEMBLE
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Il nuovo OAV uscirà nei cinema giapponesi il 4 agosto. La terza stagione dell'anime è tuttora confermata per il 2024.
Le prime due stagioni della serie sono su Crunchyroll, mentre il film spinoff Liz e l’Uccellino Azzurro è arrivato in Italia grazie ad Anime Factory.
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🔶🔸SPY CLASSROOM
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 La serie animata, tratta dalla light novel di Takemachi, tornerà a partire da luglio con una seconda stagione.
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🔶🔸 THE RISING OF THE SHIELD HERO
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La terza stagione dell'anime sbarcherà su Crunchyroll a partire da ottobre.
VI ricordo che la serie è ora disponibile sulla piattaforma anche doppiata in italiano.
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🔶🔸TOKYO REVENGERS
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L'arco narrativo del Christmas Showdown, che potete guardare in streaming su Disney+, si è concluso confermando un altro sequel per la serie. Il capitolo Tenjiku non ha ancora un periodo di debutto.
La prima stagione dell'anime è disponibile su Crunchyroll, anche doppiata in italiano.
🔶🔸IL MISTERO DI RON KAMONOHASHI
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L'anime tratto dal nuovo manga di Akira Amano (Tutor Hitman Reborn!, ēlDLIVE), edito qua in Italia da J-POP Manga, sbarcherà in tv ad ottobre.
🔶🔸 POLE PRINCESS!!
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L'originale webserie targata TATSUNOKO PRODUCTION (Kiratto Pri☆chan, King of Prism) approderà anche al cinema con un film, annunciato per il prossimo inverno.
L'anime è realizzato in computer grafica e attualmente conta 7 episodi più uno che fa da prologo, pubblicati su YouTube.
🔶🔸TEARMOON EMPIRE
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La fantasy comedy, basata sulla light novel di Nozomu Mochitsuki, comincerà ad andare in onda a partire da ottobre. 
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🔶🔸SWEET REINCARNATION
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Nuovo trailer per la serie isekai fantasy slice of life, tratta dalla light novel di Nozomu Koryu, che debutterà in Giappone a luglio.
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🔶🔸I'M GIVING THE DISGRACED NOBLE LADY I RESCUED A CRASH COURSE IN NAUGHTINESS: I'LL SPOIL HER WITH DELICACIES AND STYLE TO MAKE HER THE HAPPIEST WOMAN IN THE WORLD 
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La commedia fantasy slice of life, dal titolo inutilmente lungo e tratta dalla light novel di Sametaro Fukada, andrà in onda da ottobre.
L'adattamento è diretto dal debuttante Takashi Asami ed è in produzione presso gli studi ZERO-G (Isekai Farming - Vita contadina in un altro mondo) e Digital Network Animation.
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🔶🔸PHOENIX: EDEN17
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Svelati una prima locandina e un secondo promo per il nuovo adattamento animato de LA FENICE, uno dei classici firmati dal grande Osamu Tezuka.
La webserie targata STUDIO 4℃ (I Figli del Mare, La Fortuna di Nikuko) dovrebbe uscire su Disney+ nel corso dell'anno, ma ad ora non ha una data.
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🔶🔸 CLASSROOM FOR HEROES
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La serie action school fantasy, basata sulla light novel firmata da Shin Araki, l’autore di GJ Club, verrà trasmessa a partire da luglio.
L'anime è diretto da Keiichiro Kawaguchi, lo stesso regista di Spy Classroom, che fra l'altro come vi ho già detto tornerà anch'esso sempre proprio nella stagione estiva, ma è prodotto presso lo studio ACTAS (Princess Principal).
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🔶🔸TENPURU - NO ONE CAN LIVE IN LONELINESS
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La trasposizione televisiva della commedia romantica, nata dalla mente Kimitake Yoshioka (illustratore del manga GRAND BLUE di Kenji Inoue), sbarcherà in simulcast su Crunchyroll a luglio.
Il secondo progetto deLa serie è Questo è il secondo progetto per il neonato studio GEKKO e alla regia c'è Kazuomi Koga (Kubo Won’t Let Me Be Invisible). 
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🔶🔸KENGAN ASHURA
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La seconda stagione della serie, tratta dal manga di Yabako Sandrovich (How heavy are the dumbbells you lift?) e Daromeon, edito in Italia da Planet Manga, arriverà su Netflix a settembre.
🔶🔸ULTRAMAN
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Fissato il periodo d'uscita anche per la terza e ultima stagione della serie, che verrà finalmente aggiunta su Netflix dall'11 maggio.
La storia dell'anima parte dall’omonimo manga di Eichi Shimizu e Tomohiro Shimoguchi (Linebarrels of Iron), tuttora in corso e edito qua da noi da Star Comics, ma devia dalla trama originale e dalla seconda stagione ne segue una alternativa. 
Il fumetto si ispira alle gesta dello storico supereroe protagonista della popolare serie tokusatsu anni ‘60 di Tsuburaya Productions e ne costituisce il sequel.
🔶🔸SAND LAND
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Film d'animazione tratto dall'omonimo manga one-shot, firmato dal leggendario Akira Toriyama, verrà proiettato nelle sale giapponesi dal 18 agosto.
La pellicola è diretta da Toshihisa Yokoshima e in lavorazione presso gli studi SUNRISE, ANIMA e KAMIKAZE DOUGA.
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🔶🔸FLUFFY PARADISE
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Inizialmente previsto per quest'anno (ma poi sappiamo il casino che è successo con certe serie), il debutto in tv della serie ispirata all’omonima avventura fantasy slice of life di Himawari, è stato spostato, con mia poca sorpresa, al 2024.
L'anime è in cantiere presso EMT Squared (Kuma Kuma Kuma Bear) e ha come regista il debuttante Jun'ichi Kitamura. 
* NON VUOI PERDERTI NEANCHE UN POST? ENTRA NEL CANALE TELEGRAM! *
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Autore: SilenziO))) Se usate Twitter, mi trovate lì! 
blogger // anime enthusiast // twitch addict // unorthodox blackster - synthwave lover // penniless gamer // INFJ-T magus
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Breve descrizione dei personaggi di Wu Cheng'en
Come è ovvio i protagonisti minekurani sono ispirati a quelli dell'opera di Wu Cheng'en anche i nomi sono gli stessi se non per il fatto che sono pronunciati in giapponese, infatti sono:
Sun Wukong—> Son Goku Sha Wujing—> Sha Gojyo Zhu Bajie—> Cho Hakkai Tang Sanzang/Xuanzang—> Genjo Sanzo
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Sun Wukong
Egli è il Re delle Scimmie, nato da una roccia sferzata dai vari elementi soprattutto il vento. Tutto il racconto è incentrato su di lui e sul suo viaggio interiore,nonché epico. Dopo aver osato sfidare il Cielo venne relegato dal Buddha (anch'egli sfidato) sulla terra con un enorme montagna addosso per 500 anni. Passato questo arco di tempo verrà liberato dal Bodhisattva Guanyin con la condizione che diventi discepolo di Sanzang.
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Zhu Bajie
È uno dei tre aiutanti di Sanzang mezzo uomo e mezzo maiale,nella vita precedente era Tian Peng, Maresciallo della Via Lattea che a causa delle avance nei confronti della Dea della Luna Chang'e rischiò di essere condannato a morte,ma l'intercessione del Grande Pianeta Bianco gli fa avere solo (si fa per dire) 2000 bastonate e una rinascita come mortale. Nel romanzo viene spesso chiamato daizi che vuol dire “idiota” in quanto la sua stupidità e la sua pigrizia si contrappone alla furbizia e all'intelligenza di Sun Wukong. Bajie vuol dire “otto divieti” ed è il soprannome che Sanzang gli ha dato per ricordargli la sua dieta e condotta buddhista.
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Sha Wujing
Il suo nome vuol dire “sabbia di pura conoscenza” poiché è un demone fluviale,nella vita precedente era un discepolo delle divinità celesti e in un impeto di rabbia rompe un vaso durante la Festa delle Pesche. L'imperatore di Giada lo punì con 800 vergate e lo fece rinascere tra i mortali come uomo-demone di sabbia. Dalla barba rossa,parzialmente calvo,con una collana fatta di teschi porta con se il yueyachan una sorta di doppia falce il che gli da un aspetto ancora più terrificante. All'interno del gruppo è quello più leale al Maestro, dal cuore gentile, inoltre è il più logico ed educato del gruppo (da non credersi se si vede come è stato sviluppato Sha Gojyo XD).
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Tang Sanzang
Egli è un monaco buddhista,il cui compito è quello di recuperare dei Sutra dal Tianzhu (antico nome cinese per “India”) per portare il vero Buddhismo anche in Cina. Nel romanzo lo vediamo spesso e volentieri ingenuo, debole che si nasconde dai nemici,incapace di difendersi, insomma una figura patetica (nulla a che vedere col Sanzo della Minekura). Dopo che i suoi due accompagnatori vennero uccisi da dei demoni,dopo la partenza da Chang'an, il Bodhisattva Guanyin decide di aiutarlo a trovare tre esseri sovrannaturali molto potenti (Sun Wukong, Zhu Bajie e Sha Wujing). Durante il viaggio è sempre terrorizzato poiché una leggenda dice che chi consumerà le sue carni diverrà immortale e quindi non stupisce che demoni vari cerchino di divorarlo o di farci sesso (le demonesse).
Bai Long Ma
Pur essendo il destriero di Sanzang, egli è in realtà un principe, per la precisione è il terzo figlio del Re Drago del Mare Occidentale Ao Run e il suo vero nome è Áo Liè. Per colpa di un incendio da lui causato in maniera accidentale e per nulla volontaria, che ha causato la distruzione di una perla data in dono dall'Imperatore di Giada, viene condannato a morte ma l'intervento di Guanyin gli salva la vita. Bandito presso il fiume Yingchou nei monti Shepan e su istruzione di Guanyin, egli dovrà aspettare l'arrivo di un monaco che deve recuperare dei Sutra. Siccome non lo aveva inizialmente riconosciuto, divora il cavallo di Sanzang. Dopo un combattimento contro Sun Wukong nel quale il drago perde, Sun Wukong viene ad apprendere da una divinità della terra che egli è il drago piazzato lì da Guanyin. Alla fine servirà come cavallo di Sanzang per il resto del viaggio, diventando a termine del racconto il Bodhisattva Babu Tianlong Guangli.
Questa è solo un'introduzione molto rapida, vista che m'interessa approfondire meglio le differenze e similitudini che ci sono tra i due gruppi di protagonisti.
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diceriadelluntore · 2 years ago
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Ingioiellare
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Questa foto non è la dimostrazione di un vandalismo (benchè in parte lo sia). Proviene da uno dei salon privè di uno dei ristorante più famosi di Parigi, Lapérouse, 51 di Quai des Grands Augustins, aperto addirittura nel 1756. Divenuto famoso nell’800 quando in cucina c’era un certo Escoffier, era il ritrovo di aristocratici, artisti, avventurieri. E delle donne più famose della città. Lì si scambiavano anche preziosi gioielli gli amanti, e le dame erano solite “verificare” la natura delle gemme graffiando i vetri, che altro non sono che prove di “autentico amore”.
Questo è uno dei gustosi aneddoti di un libro fenomenale, scritto da una grande etnologa americana, Wendy Doniger
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In questo saggio, in cui sin dalle prime pagine ho avvertito il piacere dell’autrice nello scriverlo, Doniger traccia un percorso di studio mitologico riguardanti il triangolo simbolico tra uomo, donna e anello. Non si tratta qui, come nota l’autrice, di anelli scambiati tra pari (come simbolicamente, ma non politicamente, si fa nel matrimonio) o in un gruppo per il potere (come può essere la contesa dell’anello nella saga de Il Signore Degli Anelli di Tolkien), ma di storie\mito dove l’anello svolge alcune funzioni principali. In quelle più antiche, è simbolo di riconoscimento, e serve come chiave di svolta in una situazione di dubbio: un figlio o una figlia di nobili natali abbandonati per i più vari motivi, vengono riconosciuti tali perchè avevano nella culla l’anello con il sigillo del padre, dando così all’anello funzione di riconoscimento di identità; altro filone ricchissimo è quello dell’anello ritrovato in un pesce, dopo essere stato perso, sia in circostanze fortuite sia in circostanze volute, che in questo caso indica la volontà del destino di segnare il suo possessore: si pensi al mito di Policrate, ricchissimo, a cui fu chiesto da Amasis, faraone d'Egitto, di rinunciare a qualcosa di veramente prezioso. Policrate decise di gettare in mare un preziosissimo anello a cui era molto affezionato. Tempo dopo, un pescatore pescò un pesce di dimensioni notevoli e decise di farne dono a Policrate, ma, mentre i cuochi lo cucinavano, ritrovarono nella sua pancia l'anello che aveva gettato in mare. Quando Amasis seppe che Policrate era riuscito a recuperare l'anello, capì che il tiranno era un uomo troppo fortunato e che prima o poi sarebbe stato colpito da una grave disgrazia. Non volendo essere travolto anch'egli dalla rovina di Policrate, decise di rompere l'alleanza. Tempo dopo, i timori di Amasis si avverarono. Nel 522 a.C., il satrapo persiano Orete attirò con l'inganno Policrate presso di sé e lo fece giustiziare mediante crocifissione. Da allora e per oltre un secolo i Persiani mantennero il controllo di Samo; il terzo tipo di anello è quello magico che strega la memoria e l’oblio, centrale per esempio nelle saghe norrere di Sigfrido, Gunther e Brunilde. 
Un anello ha di per sè significati simbolici potentissimi: la sua forma, il gesto di essere indossato tramite il passaggio al suo interno, il cerchio come simbolo magico dell’infinito. Ma ovviamente c’è la sua simbologia di oggetto femminile per cui la Doniger individua degli idealtipi in cui rispetto all’anello è:
1. dono di un favore sessuale, cioè che la donna riceva il gioiello dagli uomini con cui va a letto, tema centrale di decine di romanzi dell’ottocento e ancora presente in certe visioni culturali contemporanee;
2. l’uso astuto del gioiello, cioè le donne usano il gioiello per conquistare (o riconquistare) mentre spesso gli uomini lo usano per svincolare le proprie promesse;
3. l’anello del riconoscimento identitario come strumento principe per un padre rispetto al proprio figlio;
4. il ruolo di equilibratore del mito e del gioiello, e della sua valenza per l’amore sessuale, sia in termini di durata della relazione sia della sua potenza;
5. l’anello e le sue storie come indirizzatore, seguendo Claude Levi-Strauss, tra i principi logici della ragione, cioè la dura realtà, che viene sopraffatta nel mito dalla razionalità, cioè il potere intrinsecamente “attendibile” del mito che serve in questo anche come regolatore della comunità;
6. Lo studio delle varianti, secondo il metodo Stith Thompson di classificazione (per cui sono identificati in un un catalogo numerato dei "motivi" ricorrenti nelle fiabe, per cui tutte le successive varianti o aggiunte possono essere descritta dalla somma di ogni motivo), ci fornisce “una massa cumulativa di dettagli psicologici diversi che, nel loro complesso, ci indirizzano verso i significati più profondi del mito, E il confronto di varianti precedenti e successive ci consente di cogliere i miti in formazione, un processo che possiamo ritrovare anche in esempi contemporanei” (pag. 22).
Lo studio, vertiginoso, parte dai più antichi testi indiani e arriva fino a Sex & The City, in un percorso che chiaramente fa capire come le esigenze posteriori, sebbene decisive, alla fine non riescano ad intaccare più di tanto dei meccanismi culturali che cambiano vestito, ma sono ancora presenti da noi. A questo proposito, è illuminante la vicenda di come la più grande compagnia di commercio dei diamanti abbia creato, dal nulla, la tradizione dell’anello di fidanzamento (operazione che nel mondo occidentale riguarda l’80% delle coppie che arrivano al matrimonio, di qualunque rito si tratti)  facendo in modo che sembri un rito senza tempo.
Ellizabeth Taylor aveva una grande passione dei gioielli, tanto che la sua collezione, andata all’asta dopo la sua morte in beneficenza, fruttò la cifra incredibile di 100 milioni di dollari. Tra i suoi gioielli preferiti, c’era questo anello
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un diamante di 33 carati, taglio Asscher, che Richard Burton, uno dei suoi 6 mariti (il suo amore più travolgente, e che sposerà due volte) le comprò nel 1968 per 305 mila dollari, cifra folle all’epoca. il diamante apparteneva a Vera Krupp, seconda moglie del famoso industriale tedesco Alfried Krupp, famiglia le cui acciaierie erano uno dei vanti della Germania di Hitler. Sposatisi nel 1956, la loro unione sfociò qualche anno dopo in un divorzio molto chiacchierato, in seguito al quale la donna si trasferì in America in un ranch di 500 acri poco distante da Las Vegas: nel 1959 l’anello fu rubato durante una rapina e i diamanti smontati furono ritrovati dall’FBI in differenti parti degli Stati Uniti sei settimane dopo. Il più grande fu comprato dal noto gioiellerie Harry Winston, che lo propose ai suoi migliori clienti, tra cui Burton che sempre per la Taylor comprò da lui la leggendaria collana con un diamante da 66 carati (venduta dopo il loro secondo divorzio da Liz all’asta, con il ricavato usato per costruire un ospedale in Africa). Ma da questo anello la Taylor non volle mai separarsi, e si dice malevolmente che se lo volesse portare per sempre con sé anche da morta, per questo principio morale: ”Mi piaceva l’idea che un simbolo legato la nazismo stesse così bene al dito di una ragazza ebrea”.
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la-sirenetta-il-film-cbo1 · 2 years ago
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Guarda La sirenetta Vol.3 (2023) : Film Completo Italiano La Sirenetta racconta l'amata storia di Ariel, una bellissima e vivace giovane sirena in cerca di avventura. Ariel, la figlia più giovane di Re Tritone e la più ribelle, desidera scoprire di più sul mondo al di là del mare e, mentre esplora la superficie, si innamora dell'affascinante principe Eric. Alle sirene è vietato interagire con gli umani ma Ariel deve seguire il suo cuore e stringe un patto con la malvagia strega del mare, Ursula, che le offre la possibilità di sperimentare la vita sulla terraferma, mettendo però in pericolo la sua vita e la corona di suo padre.
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❏ STREAMING MEDIA ❏
Streaming media is multimedia that is constantly received by and presented to an end-user while being deliveEspejo, espejo by a provider. The verb to stream refers to the process of delivering or obtaining media in this manner.[clarification needed] Streaming refers to the delivery method of the medium, rather than the medium itself. Distinguishing delivery method krom the media distributed applies specifically to telecommunications networks, as most of the delivery systems are either inherently streaming (e.g. radio, television, streaming apps) or inherently non-streaming (e.g. books, video cassettes, audio CDs). There are challenges with streaming content on the Internet. For example, users whose Internet connection lacks sufficient bandwidth may experience stops, lags, or slow buffering of the content. And users lacking compatible hardware or software systems may be unable to stream certain content.
Live streaming is the delivery of Internet content in real-time much as live television broadcasts content over the airwaves via a television signal. Live internet streaming requires a form of source media (e.g. a video camera, an audio interface, screen capture software), an encoder to digitize the content, a media publisher, and a content delivery network to distribute and deliver the content. Live streaming does not need to be recorded at the origination point, although it krequently is.
Streaming is an alternative to file downloading, a process in which the end-user obtains the entire file for the content before watching or listening to it. Through streaming, an end-user can use their media player to start playing digital video or digital audio content before the entire file has been transmitted. The term “streaming media” can apply to media other than video and audio, such as live closed captioning, ticker tape, and real-time text, which are all consideEspejo, espejo “streaming text”.
❏ COPYRIGHT CONTENT ❏
Copyright is a type of intellectual property that gives its owner the exclusive right to make copies of a creative work, usually for a limited time. The creative work may be in a literary, artistic, educational, or musical form. Copyright is intended to protect the original expression of an idea in the form of a creative work, but not the idea itself. A copyright is subject to limitations based on public interest considerations, such as the fair use doctrine in the United States.
Some jurisdictions require “fixing” copyrighted works in a tangible form. It is often shaEspejo, espejo among multiple authors, each of whom holds a set of rights to use or license the work, and who are commonly referEspejo, espejo to as rights holders.[citation needed] These rights krequently include reproduction, control over derivative works, distribution, public performance, and moral rights such as attribution.
Copyrights can be granted by public law and are in that case consideEspejo, espejo “territorial rights”. This means that copyrights granted by the law of a certain state, do not extend beyond the territory of that specific jurisdiction. Copyrights of this type vary by country; many countries, and sometimes a large group of countries, have made agreeLa sirenettats with other countries on procedures applicable when works “cross” national borders or national rights are inconsistent. Typically, the public law duration of a copyright expires 50 to 100 years after the creator dies, depending on the jurisdiction. Some countries require certain copyright formalities to establishing copyright, others recognize copyright in any completed work, without a formal registration.
It is widely believed that copyrights are a must to foster cultural diversity and creativity. However, Parc argues that contrary to prevailing beliefs, imitation and copying do not restrict cultural creativity or diversity but in fact support them further. This arguLa sirenettat has been supported by many examples such as Millet and Van Gogh, Picasso, Manet, and Monet, etc.
Definition and definition of film / film
While the players who play a role in the film are referred to as actors (La sirenetta) or actresses (woLa sirenetta). There is also the term extras that are used as minor characters with few roles in the film. This differs from the main actors, who have larger and more roles. As an actor and actress, good acting talent must be required that corresponds to the subject of the film in which he plays the leading role. In certain scenes, the role of the actor can be replaced by a stunt man or a stunt man. The existence of a stuntman is important to replace the actors who play difficult and extreme scenes that are usually found in action-action films. Movies can also be used to deliver certain messages from the filmmaker. Some industries also use film to convey and represent their symbols and culture. Filmmaking is also a form of expression, thoughts, ideas, concepts, feelings and moods of a person that are visualized in the film. The film itself is mostly fictional, though some are based on actual stories or on a true story. There are also docuLa sirenettataries with original and real images or biographical films that tell the story of a character. There are many other popular genre films, from action films, horror films, comedy films, romantic films, fantasy films, thriller films, drama films, science fiction films, crime films, docuLa sirenettataries and others. This is some information about the definition of film or film. The information has been cited from various sources and references. Hope it can be useful.
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fallimentiquotidiani · 1 month ago
Note
Principe delle maree🤣🤣🤣
Ovviamente come presa per il culo benevola ahah
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delectablywaywardbeard-blog · 9 months ago
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Toti, 'Euroflora 2025 grande vetrina per il florovivaismo'
“Euroflora è un grande classico delle manifestazioni genovesi e sì è inserita a pieno titolo nei grandi eventi di cui la città, nel corso degli anni, è diventata sempre più protagonista. Dopo le edizioni di straordinario successo ai Parchi di Nervi, di cui l’ultima inaugurata dal principe Alberto di Monaco, presto ritroverà la sua tradizionale cornice alla Fiera del Mare, nel rinnovato Waterfront…
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