#Il messaggero
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The Giver o anche: Mondadori fa anche cose buone.
The Giver è una saga distopica composta da quattro libri e scritta da Lois Lowry iniziata nel lontano 1993 e che Mondadori ha da poco ristampato in un volume unico, da qui il titolo di questo articolo. Quattro libri, dunque: Il Donatore, La Rivincita, Il Messaggero e Il Figlio, tutti autoconclusivi e tutti con un salto temporale di qualche anno tra loro, fino a coprire un arco narrativo di dieci…
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#ilmessaggero https://www.primepaginequotidiani.com/quotidiano.php?id=17
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Hermes, il dio greco dei ladri
Mercurio, o Hermes, antica divinità dei Greci e dei Romani. Secondo la leggenda greca, era figlio di Giove e Maia, figlia di Atlante. Nacque in una grotta del monte Cillene, in Arcadia, donde il suo epiteto cilleno. Poco dopo la sua nascita, scappando dalla sua culla, si recò a Pieria e rubò alcuni dei buoi di Apollo, che condusse a Pilo, dove ne uccise due per un banchetto e un sacrificio, e nascose il resto. Ritornato a Cillene, trovò una tartaruga all'ingresso della sua caverna, del cui guscio e di alcuni intestini di bue costruì la prima lira. Apollo, sapendo chi aveva rubato il suo bestiame, andò a Cillene per chiedere la restituzione; e quando Mercurio negò il furto lo condusse davanti a Giove, che lo obbligò a confessare. Ma quando Apollo sentì Mercurio esibirsi sulla lira, ne fu così felice che permise al giovane musicista di trattenere il bestiame e gli presentò il suo caduceo d'oro, o bastone pastorale
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MELCHISEDEC: IL TERZO MESSAGGERO
MELCHISEDEC: IL TERZO MESSAGGERO
di Mike Plato Pistis Sophia: Quando giungeva il tempo del numero di Melchisedec, il grande ricevitore della luce (Paralemptor), egli era solito entrare fra gli eòni e fra tutti gli arconti che sono uniti nella sfera e nel destino; da tutti gli arconti degli eòni, da tutti gli arconti del destino e da quelli della sfera egli asportava la luce purificata, alimentando tra loro ciò che era motivo di…
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Non ho bisogno di te, ho voglia di te.
Non ho spazi vuoti da riempire, ho spazi da condividere.
Non mi aspetto che tu mi renda felice, desidero sorridere della tua gioia e farti sorridere della mia.
Non ti amo da morire, non sono tua e non sei mio.
Sono completa anche senza di te, sei perfetto anche senza di me.
Non morirò se andrai via, non smetterai di essere felice se andrò via.
Non ti carico della responsabilità della mia personale soddisfazione,
ti accolgo come specchio e messaggero, ti offro i miei occhi per indagare nei tuoi.
Non ti lego né mi lascio legare dal bisogno di essere amata, dalla paura dell'abbandono.
Io non sono sola senza di te, tu non sei perso senza di me.
Siamo due meravigliosi e preziosi universi, completi, perfetti, che si incontrano per creare nuovi mondi.
Non chiuderò porte e finestre per tenerti accanto a me, non ti permetterò di limitare il mio volo.
Onoro la tua libertà scegliendo ogni giorno la mia.
Emanuela Pacifici
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“A bolt of lightning you don’t expect. A rare flower that seemed like it would never bloom again. The parable of Ferrari, the most prestigious and successful team in the three-quarters of a century of history of F1, and that of the baronet Lewis Hamilton, the driver with a cabinet full of trophies like no other, will truly intersect.”
_ Il Messaggero as quoted in Motor Sport Magazine
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A 2,600-Year-Old Unopened Etruscan Tomb Discovered in Italy
Community leaders and archeologists in central Italy recently gathered in the municipality of Montalto di Castro for the opening of a tomb that dates back more than 2 1/2 millennia, the municipality announced in a social media post last week.
"Today … we witnessed the opening of an ancient Etruscan tomb buried at the Osteria Necropolis in Vulci," the municipality of Montalto di Castro, which sits along the Mediterranean Sea about 100 miles northwest of Rome, wrote Oct. 27 on Facebook, calling the grand unveiling "a day of culture and history" in a translated statement.
Historians say the Etruscans built their civilization on a portion of the land that is now modern-day Italy, beginning as early as 900 B.C., and operated as a network of city-states not completely unlike the Roman Republic that came after it. The Etruscans dominated Italy until falling, as a result of the Roman-Etruscan wars, to the then-expanding Roman empire around the 4th century B.C.
Vulci, an archaeological site in the northern Lazio region not far from Montalto di Castro, was once a rich Etruscan city. Its ruins have become a popular spot for tourist visits and as well as a place of interest for archaeological excavations.
The tomb discovered there earlier this year was found remarkably intact when it was officially opened at the end of October, for the first time in about 2,600 years, according to the Italian online magazine Finestre sull'Arte, which focuses on ancient and contemporary art. It was opened and explored following the opening of a similar tomb in the area this past April, the magazine reported. Montalto di Castro Mayor Emanuela Socciarelli attended the opening along with Simona Baldassarre, the councilor of culture for the Lazio region, Simona Carosi, the manager of the Superintendency of Archaeology for the province of Viterbo and southern Etruria, and Carlos Casi, the director of the Vulci Foundation, which helped lead the excavation alongside archeologists.
Archaeologists found a collection of long-lost treasures inside the ancient tomb, including a collection of pottery and amphorae, which are tall jars with two handles and a narrow neck typically associated with ancient Greek or Roman cultures. The jars contained wine from Greece, likely from the island of Chios, Finestre sull'Arte reported. It could be a relic of the wine trade happening at that time in history.
Utensils, cups, iron objects, and a variety of ceramics and decorative accessories were also found inside the tomb in perfect condition, as was a tablecloth that may have been used for a funerary ritual offering called "the last meal" or "meal of the dead." A bronze cauldron was also found.
The stockpile of personal belongings found inside the tomb suggests the family for whom it was constructed was probably quite wealthy in their day.
The complex structure and layout of the burial site is also important to archeologists and historians, Casi told the Italian news outlet Il Messaggero, noting that the tomb "appears to be characterized by a partition saved in the rock which creates a passage arch between the dromos, i.e. the short corridor with steps, and the vestibule, from which the two rooms were accessed, the front one and the one on the left: the usual one on the right is missing, evidently because the space had already been occupied by other tombs."
By EMILY MAE CZACHOR.
#A 2600-Year-Old Unopened Etruscan Tomb Discovered in Italy#Montalto di Castro#Osteria Necropolis in Vulci#ancient tomb#ancient grave#ancient necropolis#ancient artifacts#archeology#archeolgst#history#history news#ancient history#ancient culture#ancient civilizations#roman history#roman empire#etruscan history
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Molti anni fa una persona che amo molto mi disse: “Ti manca l’aria? Esci e vai a prenderla.”
Le emozioni non si vivono che attraverso il corpo e il cervello, che le traduce per noi in metafore, è un organo, esattamente come tutti gli altri.
Abbiamo spesso bisogno di perimetrare ciò che sentiamo nei contorni di un’immagine, che ci consenta di focalizzarlo e, più o meno efficacemente e rapidamente, di metabolizzarlo.
Quello che a volte dimentichiamo, però, è che l’immagine che il nostro cervello produce per descrivere la nostra condizione emotiva non è mai casuale, non è mai soltanto una metafora: è, al contrario, un’indicazione precisa, che arriva dalle esigenze reali del corpo, inteso come sistema integrato, di cui il cervello si fa messaggero.
Vedi tutto nero? Fai una passeggiata all’alba.
Ti prude la lingua? Mettila in uso e parla.
Senti sfuggire la terra sotto ai piedi? Appoggiali bene al suolo, bilànciati sul tuo baricentro.
Ti manca l’aria? Esci e vai a prenderla.
#ninoelesirene#pensieri#frasi#persone#riflessioni#sentimenti#letteraturabreve#emozioni#amore#aforismi#metafore#nina
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#ilmessaggero https://www.primepaginequotidiani.com/quotidiano.php?id=17
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Puoi uccidere il messaggero, ma non potrai mai uccidere il messaggio!
Qual era il messaggio di Bob Marley?
Vorrei ricordarlo o scoprirlo. Credo che ognuno di noi ha successo per ciò che di vero dice, la verità ha una luce propria che non dipende dalla simpatia o bravura a fare determinate cose, é come le fai, perché le fai. Poi ci sono le eccezioni e le manipolazioni...ma quelle non m' interessano.
Perché Bob Marley era così seguito? Per il ritmo della sua musica o per il messaggio che portava?
Amore e libertà: questa è la filosofia del cantautore giamaicano Bob Marley, una filosofia di vita che lo segnerà per sempre nella storia della musica contemporanea. Basti pensare che oltre ad essere stato un grande cantante, Bob Marley abbia dedicato la sua vita ai più poveri e emarginati della società di allora, perfino ottenendo una medaglia di pace delle Nazioni Unite nel 1978.
Bob Marley ha voluto raccontare la sua lotta personale ma in particolare quella del popolo, contro il razzismo, l’oppressione politica e tutti quei mali che la società del suo tempo portava con sé.
La sua musica esorta a lottare per l’uguaglianza e per i diritti che ognuno di noi merita di avere.
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Il pellegrino impara camminando la lezione del saper uscire da sè stesso, abbandona il vecchio io, per entrare nella più alta ed edificante realtà della dimensione dell'anima e dello spirito. Ecco vive nel mondo ma non è più del mondo. Cosi è nuova creatura, le cose vecchie sono passate e, ora tutto è nuovo, il viaggio, le persone, l'amore.
Cammina, fa fatica, suda, guarda, vede, ammira, ascolta il canto del silenzio, riflette, medita sulla grande opera della creazione, il senso della vita.
È messaggero d'amore, vive per amare, ama per vivere. Testimone di pace nell'anima e nel cuore.
lan ✍️
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Momento momento momento.
Mi sono capitati sotto gli occhi svariati articoli, da Repubblica al Messaggero, dove si ammette candidamente che l'esercito russo è ormai inarrestabile in Donbass e che con la presa di Pokrovsk tutto il fronte ucraino rischia di crollare.
Non solo, ormai si parla senza mezzi termini di "cessioni territoriali" necessarie a porre fine alla guerra, dato che l'offensiva di Kursk è stata ormai annichilita.
Ma scusate, Kiev non era a due passi dalla vittoria? Le orde del perfido Zar non erano state fermate e addirittura ricacciate? Le armi occidentali non avevano umiliato Mosca?
Ovviamente era tutto falso. E questi buffoni, che urlando "slava ukraine" dal loro divano hanno supportato come tifosi una terribile mattanza, sapevano la verità.
I più grandi criminali restano loro.
Matteo Brandi
Pro Italia - Segreteria Nazionale
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"Non c'è riposo per un messaggero finché il messaggio non viene consegnato." ~Rumi~ art by_darcyie ******************** "There is no rest for a messenger 'til the message is delivered." ~ Rumi ~ art by_darcyie
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Da: SGUARDI SULL’ARTE LIBRO SECONDO - di Gianpiero Menniti
PARADIGMI DELLA RAPPRESENTAZIONE
Due modi d'interpretare, non solo il tema religioso ma il proprio tempo: simbologie opposte.
Il Cristo di Piero della Francesca è una rappresentazione di onnipotenza disincantata, la forza della verità che si erge, maestosa eppure solitaria e rassegnata, lascia dietro di sé le tracce del mondo sconfitto dalla sterile condizione dell'umanità immersa nel sonno della ragione.
Risorgere potrebbe apparire inutile.
Eppure, è il segno potentissimo che rivela la radicalità della scelta, tra salvezza e morte.
Al contrario, il "Risorto" di Paolo Veronese è trionfante, posseduto dalla mistica ascesa al cielo, ormai incurante delle vicende terrene, come un dio pagano si erge al di sopra della materialità e delle miserie umane, avvolto nella luce che acceca e spaventa, mentre l'angelo sul fondo, in una scena lontana, indica alle pie donne il compimento del disegno divino.
Il primo è un Cristo messaggero che invita gli uomini a destarsi per contemplare la dualità della storia e la necessità della scelta.
Ed un Cristo che imprime la sua "auctoritas" sulla realtà terrena in una plateale, solida fissità capace di suscitare un ineluttabile moto di conversione.
Il secondo è un "redentore" che offre il mistero della sua resurrezione come implacabile superiorità del divino sull'umano, come luce sulle tenebre, come leggerezza che vince la "gravitas" dell'esistenza terrena.
Ma che guarda in alto.
E si lascia contemplare nella sua apoteosi.
Due narrazioni della cristianità, opposte, inconciliabili.
Tra la severità che accoglie e l'alterità che allontana.
- Piero della Francesca (1416-1492): "La Resurrezione",1460-1465, Museo Civico, Borgo San Sepolcro (AR) - Paolo Veronese (1528-1588): "La Resurrezione di Cristo",1570 circa, Museo dell'Ermitage, San Pietroburgo
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Franz Zadrazil - Il Messaggero (1979)
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