#Guerre del Mondo Emerso
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#Books#book saga#bookworm#bookblr#Licia Troisi#Cronache del Mondo Emerso#Guerre del Mondo Emerso#Leggende del Mondo Emerso#you have no idea hoe long I waited for this#finally#after all these years#I have them all#meme#it's a meme for me ok??? tot#fantasy#fantasy books#fantasy book series#I fucking love this saga you have no idea#Licia Troisi my beloved#/p#I love all the sagas I've read from her#except one#we don't tlak about La Saga del Dominio guys#we don't talk about that one#Idk what she was smoking when she wrote that one#but whatever ut was it must have been crazy#like girl send me the number of your dealer frfr#(it's a joke)#I don't actually do drugs guys#please don't cancel me
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Honorable mentions per ulysses moore, le ragazze dell'olimpo e milla e sugar, yall are so right ma io li avevo quasi rimossi per quanto tempo è passato. 😔😔
Solo libri che ho letto tra elementari e medie e niente di super famoso quindi niente harry potter twilight hunger games percy jackson shadowhunters ecc guys. Enjoy!
#ero suoer indecisa io stessa raga#come posso scegliere tra tutti i miei libri preferiti#alla fine ho messo drizzt visto che prob sarò l'unica che l'#l'ha letto akhskajsklf#but my heart goes to le cronache del mondo emerso e eragon#poi fairy oak poi hyperversum e il reame perduto e poi gli altri#mi sono scordata di aggiungere la scacchiera nera sorryyyy#ma tanto non mi entrava nelle opzioni rip#idem per arthur e il popolo dei minimei#nina la bambina della sesta luna#mondo emerso#le cronache del mondo emerso#le guerre del mondo emerso#le leggende del mondo emerso#fairy oak#la ragazza drago#artemis fowl#eragon#il ciclo dell'eredità#hyperversum#drizzt#il libro del destino#il reame perduto#ooooooh mi sono scordata le ragazze dell'olimpoooo rip#fuuuk mi sono scordata pure septimus heap#madoo che ricordi#vbb non posso fare un poll con tutti i oibri che ho letto a 10 anni non finirei più
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Storia e origini del fumetto noir
Il Fumetto Noir, genere affascinante e misterioso, è un'arte che affonda le sue radici nel passato ma continua a esercitare un fascino irresistibile ancora oggi. In questo articolo, esploreremo le origini di questo genere tra mistero e suspense, faremo un viaggio nelle strade buie dell'America dove è nato e scopriremo il suo impatto in Italia, dove ha trovato una nuova casa tra passato e presente. Benvenuti nel mondo dell'oscura bellezza delle ombre del Fumetto Noir.
Origini del Fumetto Noir: Tra Mistero e Suspense
Le origini del fumetto noir sono avvolte da un'atmosfera di mistero e suspense che ha contribuito a renderlo uno dei generi più affascinanti della narrativa grafica. Nato negli Stati Uniti nel periodo tra le due guerre mondiali, il fumetto noir si distingue per la sua atmosfera cupa e decadente, i personaggi ambigui e la trama intricata. I temi centrali del genere includono il crimine, la corruzione, la vendetta e l'oscurità dell'animo umano. I protagonisti spesso sono detective privati, poliziotti corrotti o criminali con una morale distorta. Sono l'opposto del genere manga che invece è molto più vitale e divertente. Il fumetto noir rappresenta un viaggio nell'oscurità dell'animo umano, esplorando le zone d'ombra della società e sfidando il lettore ad affrontare il lato oscuro della realtà.
Dove è Nato il Fumetto Noir: Un Viaggio nelle Strade Buie dell'America
Il fumetto noir ha radici profonde nelle strade buie dell'America, dove ha preso forma e ha iniziato a diffondersi. Questo genere è emerso nel periodo post-bellico, negli anni '40 e '50, riflettendo l'atmosfera cupa e inquietante di un'America segnata dalla guerra e dal dopoguerra. Le città decadenti, le strade deserte e gli ambienti urbani degradati sono diventati ottime buste per fumetti il palcoscenico perfetto per le storie noir, ricche di mistero e suspense. I personaggi principali spesso erano detective privati, gangster o donne fatali, che si muovevano in un mondo corrotto e violento. Le opere di autori come Dashiell Hammett e Raymond Chandler hanno contribuito a definire questo genere, portando avanti una tradizione che ancora oggi affascina i lettori di tutto il mondo.
Il Fumetto Noir in Italia: Un Fascino Oscuro tra Passato e Presente
Il Fumetto Noir in Italia: Un Fascino Oscuro tra Passato e Presente In Italia, il fumetto noir ha un fascino oscuro che affonda le radici nel passato ma continua a essere una presenza influente anche nel presente. Negli anni '70, autori come Hugo Pratt hanno introdotto il genere nel panorama italiano con storie piene di atmosfera e mistero. Oggi, nuovi talenti si sono affacciati sulla scena buste per fumetti forum creando opere che combinano l'estetica noir con tematiche contemporanee. L'oscura bellezza delle ombre viene esplorata attraverso personaggi complessi e trame intricate, che affascinano i lettori con il loro mix di suspense e introspezione psicologica. Il fumetto noir italiano rappresenta un viaggio emozionante attraverso le sfumature più cupe dell'animo umano, mantenendo vivo l'interesse per questo genere affascinante.
Il fumetto noir, con la sua oscura bellezza delle ombre, ha affascinato e coinvolto lettori di tutto il mondo. Le sue origini misteriose e il suo legame con le strade buie dell'America hanno reso questo genere unico e affascinante. In Italia, il fumetto noir buste per fumetti blog trovato un terreno fertile per crescere e svilupparsi. Ma quale sarà il futuro di questo genere? Sarà in grado di adattarsi ai cambiamenti della società contemporanea? Lasciamo aperto questo interrogativo, lasciando spazio alla riflessione sul destino del fumetto noir.
Infine lasciamo un collegamento a questo interessante articolo che parla delle tecniche di disegno e sceneggiatura dei fumetti per capire come si crea un fumetto e quante cose ci sono da fare prima di poter trasformare un'idea in un vero fumetto con tanto di storia e sceneggiatura. Da non perdere.
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Si è conclusa lo scorso 27 ottobre l’Assemblea Organizzativa nazionale della Fai Cisl a Roma, presso l’auditorium Seraphicum, che ha visto la partecipazione di 400 delegati, operatori e dirigenti e durante la quale la Federazione ha rilanciato i suoi obiettivi che puntano sulla centralità della persona, su più protagonismo dei lavoratori nelle imprese e su un attento radicamento del sindacato sul territorio. «Con le nostre scelte – ha affermato Onofrio Rota, Segretario Generale della Fai Cisl – stiamo organizzando una Federazione con una visione ampia, pragmatica, in sinergia con la Cisl e con tutto il sistema confederale dei servizi. Per noi vale quella che chiamiamo “sinergia militante”, una pratica concreta, quotidiana, della condivisione di valori, competenze, obiettivi, che si lega anche al mondo dell’associazionismo ispirato come noi ad un nuovo Umanesimo del Lavoro, ai principi del Manifesto di Assisi, a quella transizione ecologica che, come ha scritto Papa Francesco nella recente Laudate Deum, se ben gestita è in grado di generare innumerevoli posti di lavoro». Inoltre, tra gli obiettivi organizzativi della Fai, sono stati sottolineati nel dibattito: il rafforzamento della formazione e della politica dei quadri; della comunicazione e del proselitismo radicato nel territorio, al fine di condurre battaglie per la buona contrattazione e per la qualità del lavoro contro il caporalato e le tante sacche di marginalità e precarietà diffuse nel lavoro agroalimentare e che colpiscono soprattutto immigrati, giovani e donne. La sfida è quella di guidare il cambiamento che sta avvenendo nel mondo del lavoro e della società. Una società che, come ha spiegato il sondaggista Pagnoncelli durante la tavola rotonda conclusiva, dal titolo “Il mondo di domani: lavoro, sostenibilità, partecipazione”, il sindacato trova più povera e con maggiori timori per il futuro, soprattutto per l’economia e l’occupazione. In questo scenario di policrisi che si è venuto a creare, a causa del mix di pandemia e guerre, è significativo che il 58% del totale del campione ritiene che la propria posizione economica e sociale sia scesa o afferma di avere difficoltà o, addirittura, versa in condizione di povertà. Anche le guerre sono un motivo di allarme, soprattutto per le ripercussioni sul sistema produttivo. Per il 15% degli intervistati il covid rimane motivo di ansia. Infine, solo un italiano su due si fida ancora delle istituzioni, mentre solo 1 su 4 ha fiducia nell’azione del sindacato. Proprio per questo motivo, come ha ricordato il Segretario Generale della Cisl Luigi Sbarra durante il suo intervento conclusivo, la Federazione, assieme a tutte le categorie, sta portando avanti la raccolta di firme per una legge sulla partecipazione dei lavoratori nelle scelte aziendali, per dare piena attuazione dell’articolo 46 della Costituzione. Da quanto è emerso durante il dibattito, la legge sulla partecipazione indica un preciso cammino, è una condizione win to win per imprese e lavoratori, capace di accrescere il valore aggiunto. «La nostra campagna in questi mesi ci ha dato tante occasioni di incontro e dialogo nei luoghi di lavoro e nelle principali piazze d’Italia. Una spinta in più – ha dichiarato Luigi Sbarra – per portare al traguardo a dicembre la nostra proposta tutta la squadra della Fai Cisl, che ha ben individuato nella correlazione tra lavoro, sostenibilità e partecipazione, la chiave per reinterpretare la modernità del “Sindacato Nuovo” così come lo aveva concepito Giulio Pastore».
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"Koselleck, che quest'anno avrebbe compiuto cent'anni come mio nonno se fossero ancora vivi, partendo da un'intuizione geniale dello Schmitt del saggio sul Leviatano del '38, nel suo Kritk und Krise aveva descritto un interessante fenomeno di ripoliticizzazione. Vado a memoria, l'ho letto anni fa: con l'assolutismo si mettono a tacere le guerre di religione, si impone l'obbedienza esteriore al Leviatano (si veda Hobbes) ma si lascia al suddito la libertà nel foro interiore della coscienza. In questo spazio interiore, che è morale, spirituale, religioso, progressivamente si politicizzano molti aspetti, nasce una sotterranea critica prima morale poi politica (quindi allo Stato assoluto) che sfocia nella riproposizione delle guerre di religione in forma ideologica, nell'età dell'Illuminismo e della Rivoluzione Francese. In sostanza l'impossibilità di fare delle proprie credenze una politica esplicita porta ad una politicizzazione indiretta delle stesse, che dall'interno della coscienza individuale riconquistano poi lo spazio pubblico della poltica.
Mi veniva in mente, leggendo "La correzione del mondo", che forse potremmo usare lo stesso schema interpretativo per leggere le guerre culturali. Raffaele Alberto Ventura aveva avanzato un parallelismo fra guerre di religione e "La guerra di tutti", proponendo riflessioni neo-hobbesiane. A mio avviso però sarebbe interessante, con Koselleck, provare a pensare invece un parallelismo fra le cultural wars e la ripoliticizzazione illuministica. Di fatto il neoliberismo è stato una forma di immunizzazione della sfera pubblica e delle sue istituzioni dal conflitto politico, dando come contropartita la possibilità di una almeno teorica espansione dello spazio di libertà interiore, individuale, morale, di costume, relativo all'identità personale ecc... Non si può più parlare di rivoluzione, di struttura economica, di politica ecc... ma siamo liberi di coltivare i nostri convincimenti in fatto di morale, di linguaggio, di costume ecc... con l'idea che questa sfera fosse sostanzialmente innocua per il potere politico-economico, che nelle sue metamorfosi (vedi neoliberismo progressista) sarebbe riuscito ad assorbire e neutralizzare qualche scossone emerso da questi ambiti. Un compromesso diverso, ma che ci ricorda un po' quello dell'assolutismo, con la differenza che ormai ciò che nelle guerre di religione era pubblico, è già immediatamente percepito come privato: la religione stessa è il terreno che lo prova. Bene, ora in questo mondo spoliticizzato il conflitto, che non può non esistere perché siamo esseri dinamici, non cattivi, ma dinamici sì, riemerge a partire dai contenuti spoliticizzati consegnati al foro interiore. Si creano le cultural wars non più come innocui problemi da terza pagina dei quotidiani, ma come conflitti che espongono la prima potenza militare mondiale ad una possibile guerra civile. La ripoliticizzazione non avviene, come speravamo, sui "problemi materiali", "quelli che contano", ma proprio a partire dagli unici argomenti su cui era rimasto lecito parlare. Lo scontento per le crisi economiche prende le forme della protesta conservatrice: viene così tradotta nello spazio pubblico perché non abbiamo più le parole per dirla in altro modo, perché ormai la sfera pubblica è interamente investita da questi temi. Dalla lotta per i costumi, per la morale ecc. si giunge di nuovo alla lotta di tutti contro tutti, ma in questo caso qualcosa non avviene, la ripoliticizzazione è solo parziale. Se infatti quel reazionario di Koselleck pensava che la Rivoluzione Francese si fosse limitata a politicizzare contenuti necessariamente confliggenti, perché generati da una sorta di "politeismo dei valori" ineliminabile, in realtà, poi, la Rivoluzione si era agganciata a processi profondi di trasformazione della realtà che potevano essere risolti in senso progressivo e razionale. Il conflitto aveva acquisito un senso (auto-fondato) nella storia. Con le guerre culturali del nuovo millennio questo non è successo, o meglio è successo l'inverso. Se il conflitto novecentesco aveva la pretersa di essere razionale, e l'assolutismo neoliberista lo ha neutralizzato, la ripoliticizzazione è avvenuta nella forma delle guerre di religione: indecidibili razionalmente, incapaci di sintesi e di produrre Storia. In sostanza sembra che il processo descritto da Koselleck sia il medesimo in termini di analogia formale, ma sia contenutisticamente opposto."
Un tizio su Fb
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Allora:
Trilogia di Brent Weeks "L'angelo della notte" (uno dei miei preferiti se non il mio preferito)
Trilogia di Trudi Canavan "The black Magician" (molto bello anche questo)
Trilogia di Paul Hoffman "La mano sinistra di Dio" (Merita molto)
Se ci spostiamo in Italia comunque i soliti nomi sopra tra tutti Licia Troisi anche se la preferivo con La saga delle cronache del mondo emerso e delle guerre del mondo emerso e i Regni di Nashira.
Questi sono tra i più interessanti. Personalmente ti consiglio la prima trilogia. E' uscito di recente un altro libro a distanza di 10 anni se non di più solo in inglese. Ti assicuro che è un mondo che ti rimane dentro. Questo. Buona lettura qualunque cosa tu scelga.
Ti ringrazio 🌺
Di Licia Troisi ho letto anch'io le cronache del Mondo emerso molto bello anche se forse un po'prolisso!!
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i miss 😢
read, read, and read again…a saga and never have enough.
Licia Troisi Dubhe and Nihal
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VI CAPITA MAI DI GUARDARE LA VOSTRA LIBRERIA E ACCORGERVI TRISTEMENTE DI QUANTE POCHE DONNE CI SIANO? IO Sì, QUINDI ECCOVI UN ELENCO NON RICHIESTO DELLE AUTRICI PRESENTI AL MOMENTO NELLA MIA LIBRERIA (e alcune da quella di mio padre):
Simonetta Agnello Hornby, Il veleno dell’oleandro Susanna Kaysen, La ragazza interrotta Mary Shelley, Frankestein Emily Brontë, Cime Tempestose Louisa May Alcott, Piccole Donne (da leggere) Lisa Hallidey, Asimmetria Karen Blixen, La mia Africa (da leggere); I vendicatori angelici (da leggere); Racconti d’inverno, Capricci del destino Donna Tartt, The Secret History (da leggere); The Goldfinch Gillian Flynn, Gone Girl; Sharp Objects; Khao Nashiki, Un’estate con la Strega dell’Ovest Marguerite Yourcenar, L’opera al nero (da leggere), Mishima o la visione del vuoto (da leggere); Alexis; Pellegrina e straniera; Virginia Woolf, Gita al faro (da leggere); Le onde; Orlando Zeruya Shalev, Quel che resta della vita (da leggere) Harper Lee, Il buio oltre la siepe Isabel Allende, La casa degli spiriti; Eva Luna; Eva Luna racconta; La città delle bestie; La foresta dei pigmei; Il regno del drago d’oro; Paula (da leggere); Inés dell'anima mia (da leggere) Banana Yoshimoto, Kitchen; N.P.; Le sorelle Donguri; Ricordi di un vicolo cieco; High&Dry; Honeymoon; A proposito di lei; Sonno Profondo; L’abito di piume; Il corpo sa tutto; Lucertola; Presagio triste; Moshi Moshi; Il lago; Tugumi; Another world; Il giardino segreto; Il dolore, le ombre, la magia; Andromeda Heights Margaret Atwood, The handmaid’s tale Elsa Morante, Lo scialle andaluso (da leggere) Oriana Fallaci, Un uomo (da leggere) Muriel Barbery, L’eleganza del riccio Kristen Roupenian, Cat person Jen Beagin, Facciamo che ero morta Clarissa Pinkola Estés, Donne che corrono con i lupi (da leggere) Chris Kraus, I love Dick; Aliens & Anorexia; Topor Jane Austen, Emma (da leggere); Orgoglio e Pregiudizio Marina Cvetaeva, Scusate l’amore Jane Blocker, Where is Ana Mendieta? (sto leggendo) Majgull Axelesson, La tua vita e la mia Halldóra Thoroddsen, Doppio vetro Charlotte Brontë, Jane Eyre Jean Rhys, Il grande mare dei Sargassi Maria Antonietta, Sette ragazze imperdonabili Sylvia Plath, Diari (da leggere); La campana di vetro; Tutte le poesie Grazia Deledda, Canne al vento (da leggere) Sally Rooney, Normal People; Conversations with friends Irène Némirovsky, I cani e i lupi; La preda Anaïs Nin, Diari 1931-1966 (da leggere) Muriel Spark, Memento Mori Ruth Benedict, Il crisantemo e la spada (da leggere) Natalia Ginzburg, Lessico Famigliare Margaret Mazzantini, Nessuno si salva da solo Suzanne Collins, Hunger Games (la trilogia) Licia Troisi, Le guerre del Mondo Emerso; Le cronache del Mondo Emerso Mary Oliver, Felicity; Devotions; House of Light; Red Bird Chimamanda Ngozi Adichie, We should all be feminists Djuna Barnes, La foresta della notte (sto leggendo); La passione (da leggere) Colette, Il grano in erba (da leggere); La gatta (da leggere)
Datemi qualche nuovo consiglio amici!
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It was Dubhe for me!
Italian wlw rise up if your first gay crush was Nihal della Terra del Vento
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summer reading list
i do not get a real summer this year, but here’s a decadent (coming from someone who’s a very slow reader, it may not seem much to others) list of books i’d (eventually, it will likely not happen) like to read!
bookclubs
★ la curée by zola
★ le ventre de paris by zola
★ klara and the sun by kazuo ishiguro
★ picks for july/august
★ moby dick by herman melville
rereads
★ the house of hades by rick riordan
★ the blood of olympus by rick riordan
★ madame bovary by flaubert
★ le guerre del mondo emerso (volume 1, volume 2 and volume 3) by licia troisi
non-fiction
★ disfigured by amanda leduc
★ vivre dans le feu by marina tsvetaeva
★ les femmes ont toujours travaillé by sylvie schweitzer
★ the education of an idealist by samantha power
fiction
★ lovely war by julie berry
★ the fifth season by n.k. jemesin
★ people from my neighbourhood by hiromi kawakami
★ the mountains sing by nguyễn phan quế mai
★ in other lands by sarah rees brennan
★ heidi by johanna spyri
★ blanca & roja by anna-marie mclemore
★ la maison de claudine by colette
★ the house in the cerulean sea by t.j. klune
★ night of the dragon by julie kagawa
★ how to pronounce knife by souvankham thammavongsa
★ l'amour d'erika ewald by stefan zweig
★ three strong women by marie ndiaye
★ l'affaire saint-fiacre by georges simenon
★ soul mountain by gao xingjian
graphic novels
★ heartstopper (volume 4) by alice oseman
★ bloom by kevin panetta and savanna ganucheau
★ on a sunbeam by tillie walden
poetry
★ bittersweet by natasha ramoutar
★ blue horses by mary oliver
plays
★ ruy blas by victor hugo
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Salve prof., oggi riflettevo su una questione. Se è vero che esistono i fenomeni di apporto e di asporto, e se è vero che esiste un fenomeno come la “preghiera” che qualcuno dice essere efficace in circostanze “particolari”, è possibile che durante la preghiera si crei in realtà una biochimica emozionale positiva che va a teletrasportarsi nel corpo di chi sta male, determinando quindi un cambiamento anche della sua biochimica? A me non piace il (continua)
il cristianesimo, però trovo interessante una pratica diffusa all’interno della mistica cristiana che si chiama “pena di sostituzione”. Il mistico decide di assumere su di sé le pene di un altro, e anche in questo caso ci sono testimonianze che convalidano il fenomeno (sempre da prendere con le pinze chiaramente). Potrebbe trattarsi anche qui di asporto e apporto, trasferimento da un corpo a un altro, della sensazione dolorifica? Grazie in anticipo, chiedo scusa per le imprecisioni. Con stima.
Sono convinto che la forza di un pensiero di bene, abbia sempre n suo effetto, Anon. Però non penso che questo voglia dire prendere il male dell'altro su di sé. Non avrebbe senso né da un punto di vista logico né da quello spirituale. Il male o, meglio,il dolore è qualcosa che avverte un individuo che si trova in una posizione disarmonica con la sua natura biologica o psichica. Dunque la sua mente è estremamente ricettiva a qualunque influenza esterna che possa colpire quelle parti che si rendono disponibili a cambiare. Ecco che la preghiera, come un'energia sottile, se trova materiale analogo, può rafforzarlo e renderlo promotore di un aiuto. Non mi riferisco a rituali o altre pratiche insegnate dalle religioni o propagandate da un certo esoterismo, ma piuttosto a un semplice pensiero di bene che scaturisca dal profondo per l'affetto o la compassione che si può provare. Non altro.
Infatti, secondo me, la preghiera prima di tutto, è relazione. Non importa chi io possa pregare o come immagini la figura a cui mi rivolgo.
Prego che nel mondo possano cessare le guerre. Prego che le persone infelici trovino la loro strada di comprensione. Che i sogni dei miei amici possano realizzarsi. Che la grave malattia, che ha colpito chi mi sta vicino, possa essere superata. Che i problemi del mio lavoro possano essere risolti. Che chi mi è caro, ritorni ai giusti sentimenti.
Dov’è la differenza? Quale, di queste, è la preghiera più giusta? Qual è la più degna di essere ascoltata? Non è forse più importante il sentimento interiore di chi si esprime in una preghiera di aiuto, piuttosto che per chi o per cosa si stia pregando?
Io non credo che vi siano differenze o classificazioni del tipo di preghiera. E non credo neanche che sia importante a chi ci si rivolga. So solo che la forza del pensiero, accompagnata dalla giusta emotività, ha un potere immenso, e i miracoli possono avvenire (e avvengono) solo quando c’è “richiesta” e mai nella rassegnazione.
Ti riporto uno studio statistico da prendere con le molle, ma che è comunque indicativo di una tendenza alla ricerca. Da questo, pubblicato sulla rivista dell'American Medical Association, è emerso che, con la preghiera, le persone guariscono prima e meglio. Un gruppo di medici ha seguito novecentonovanta pazienti affetti da problemi cardiovascolari differenziando le terapie in due blocchi distinti: tutti sono stati curati con metodi tradizionali, ma quattrocentosessantasei di quei nocecentonovanta hanno potuto godere, a loro insaputa, delle "attenzioni spirituali" di settantacinque persone appartenenti a diverse religioni che si erano offerte di pregare per loro. La differenza è apparsa subito sorprendente, tant'è che le possibilità che sia una risultante del caso sono una contro venticinque.
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Thank you so much for uploading all those books!!! For the Italian books section, which ones would you recommend? I'd like to start reading in italian, but I don't know where to begin! :)
Hi anon! No problem at all! Ok so for the “Italian reading books” part I would suggest, depending on your level, “La ragazza drago” by Licia Troisi ( it’s a serie of 5 books, fantasy, nice but not to difficult, the order is: L'eredità di Thuban, L'albero di Idhunn, La clessidra di Aldibah, I gemelli di Kuma, L'ultima battaglia), I think I also uploaded all the “Shadowhunters” books I had (I don’t know if you already know them, but the author is Cassandra Clare and they are the “translated into Italian” version), you can also find 3 trilogies “Le cronache del mondo emerso” “Le guerre del mondo emerso” and “ Le leggende del mondo emerso” again by Licia Troisi (fantasy again I’m afraid, these are the books that got me into reading when I was 12yo, should you need the order of each trilogy I’ll write it in another message), these are more on the easy side (also I uploaded in this precise moment all the books I had of the “Percy Jackson” serie, the “Divergent” serie, the “A song of ice and fire” serie, “The Chronicles of Narnia” serie and the “Hunger games” serie ahahah) then you can find some classics like “Se una notte d'inverno un viaggiatore”, “La coscienza di Zeno” and “La storia” but they are more challenging. My mother suggested me “I primi tornarono a nuoto” and she says it’s beautiful, my aunt suggested “Donne che corrono coi lupi” which is one of her favorites, I don’t know about their level of difficulty though. I hope this will be helpful!
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Fame, poverta' e guerra
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Fame, poverta' e guerra
Nel 2000 le Nazioni Unite con l’approvazione di quasi tutti i paesi del mondo lanciarono gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio. Nel 2015, forse perché ci si era resi conto che sarebbero stati irraggiungibili, vennero lanciati gli Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile da raggiungere entro il 2030. Il primo di questi 17 Obiettivi è Sconfiggere la povertà una volta per tutte. Il secondo, invece, recita: Eliminare la fame nel mondo.
Purtroppo ancora oggi, nel mondo, sono miliardi i poveri e il loro numero continua ad aumentare. Avere alzato la soglia di povertà per ridurre il numero di persone in povertà estrema non ha risolto il problema: è servito solo a un mero trucchetto statistico che ha poca attinenza con i numeri reali.
Quanto alla fame nel mondo continua ad essere una delle piaghe aperte della società globale: secondo un rapporto di pochi mesi fa negli ultimi anni la tendenza al seppur lento miglioramento si è invertita e la fame è tornata ad aumentare: nel mondo una persona su nove (dati 2017) soffre la fame, 821 milioni di bambini, donne e uomini (6 milioni in più rispetto al 2016).
Le cause di questi fenomeni geopolitici sono note da anni: politiche di sviluppo sbagliate, variabilità del clima causato dall’inquinamento con conseguenze sul ciclo delle piogge e delle stagioni agricole, con fenomeni climatici sempre più estremi come siccità e alluvioni. Tutto questo fa sì che mentre un adulto su 8 è obeso, una persona su 9 al mondo soffre la fame. Anche l’Italia dove sarebbero ben 600mila le persone esposte a gravi insicurezze alimentari.
Fame e povertà sono due fenomeni che viaggiano fianco a fianco: il costo più elevato del cibo spesso causa uno scarsa nutrizione. Eppure entrambi questi fenomeni sarebbero non solo controllabili, ma eliminabili. A confermalo è Byanyima, direttrice di Oxfam International: “La fame è un prodotto dell’azione umana che alimenta povertà e disuguaglianze, guerre, malgoverno, sprechi e cambiamento climatico. Per sconfiggere definitivamente questo inaccettabile stato di cose, ci vuole lo stesso impegno politico che stiamo mettendo nel lasciare intere comunità morire di fame”.
Già, le guerre. Non è la prima volta che vengono confrontate le spese stanziate per le guerre e, d’altro canto, il costo che avrebbe eliminare radicalmente fame e povertà nel mondo. Ultimo ma non ultimo, uno studio, United States Budgetary Costs of the Post-9/11 Wars Through FY2019: $5.9 Trillion Spent and Obligated, pubblicato alla fine dello scorso anno: secondo i ricercatori solo gli USA, dal 2011 ad oggi avrebbero speso ben 5.993 miliardi di dollari in guerre, missioni di pace e affini. La bramosia di portare nel mondo la democrazia dei paladini dei diritti dell’uomo (gli stessi che ad oggi – unico paese al mondo – non hanno ancora ratificato la Convenzione dei diritti dell’uomo del 1948!) li ha portati ad essere presenti militarmente in 80 paesi con decine e decina di basi militari fisse, oltre sessanta “centri per la lotta al terrorismo” e truppe sparse su tutti i continenti. L’autrice della ricerca Stephanie Savell, antropologa del militarismo, della sicurezza e dell’impegno civile, insieme ai colleghi del Costs of War Project del Watson institute for international and public affairs della Brown University, ha esaminato fonti governative statunitensi e straniere, rapporti pubblicati e non pubblicati, siti web militari e banche dati geografiche. Alla fine è emerso un quadro spaventoso: contrariamente a quanto credono gli stessi americani, non è vero che la guerra al terrorismo si sta esaurendo, anzi si è diffusa in oltre il 40% dei Paesi del mondo. SI tratta probabilmente del business del secolo. Un affare che ha un giro d’affari spaventoso, quasi tutto a carico delle casse dello stato: “Negli ultimi 17 anni, il Dipartimento di Stato ha speso 127 miliardi di dollari per addestrare poliziotti, militari e agenti di pattuglia di frontiera in molti Paesi e per sviluppare programmi di educazione antiterrorismo” ha dichiarato la Savell. Una somma enorme. Specie se si considera che si tratta del costo della guerra per un solo paese, gli USA.
La cosa più sorprendente, però, è il confronto con quanto sarebbe necessario, secondo i ricercatori della FAO e delle nazioni Unite, per eliminare radicalmente e per sempre la fame dal mondo: secondo il rapporto presentato al Global Forum di Roma ad ottobre dello scorso anno basterebbero “risorse aggiuntive fino a 265 miliardi di dollari per porre fine alla povertà e alla fame entro il 2030”.
265 miliardi di dollari per non dover più parlare di fame o di povertà nel mondo a fronte di una spesa di un solo paese per armi armamenti e simili che ammonta a quasi 6mila miliardi negli ultimi anni.
La conclusione, leggendo i rapporti dei ricercatori, è che, alche in questo come in molti altri casi, non è affatto vero che si vogliono risolvere i problemi del pianeta. La popolazione mondiale dispone di risorse in abbondanza per porre fine una volta per tutte a fame e povertà cronica. Basterebbe destinare a questo scopo circa lo 0,3% del Pil globale (stimato dalla Banca mondiale in oltre 80 mila miliardi di dollari a fine 2017). “Con il rapido avvicinarsi del 2030, istituzioni per lo sviluppo e istituzioni finanziarie internazionali devono collaborare con il settore privato per trovare soluzioni sostenibili alle principali sfide allo sviluppo, come la povertà, i cambiamenti climatici e le migrazioni”, ha detto Suma Chakrabarti, della Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo, “questo significa creare contesti in cui l’innovazione possa fiorire e dove gli investitori privati siano incentivati a contribuire ad una crescita economica inclusiva e alla sostenibilità ambientale”.
Periodicamente, i paesi che hanno sottoscritto gli accordi per gli Obiettivi Sostenibili del Millennio sono chiamati a rendere conto dei risultati ottenuti. E già si sa che per quanto riguarda la povertà e la fame (come per molti altri Obiettivi) i risultati saranno deludenti. Ogni volta i politici di turno fanno sforzi sovrumani per cercare di spiegare il perché di questi fallimenti: vengono riempite tonnellate di pagine e versati fiumi d’inchiostro, anche virtuale.
Alla fine, basta guardare i numeri per comprendere che la realtà è una sola: a chi governa il mondo non importa nulla della fame nel mondo e della povertà di centinaia di milioni di persone. Preferisce la guerra.
#CAlessandro Mauceri#Eliminare la fame nel mondo#fame#Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile#poverta'#Sconfiggere la povertà
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Alla fine tutto passa. Forse tornerà, anzi, lo farà di sicuro, ma a un certo punto passa.
Le Guerre del Mondo Emerso -La setta degli assassini-
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Day 3 - your favorite series: Cronache/Leggende/Guerre del mondo emerso by Troisi L.
Amazing fantasy saga, written by a very talented Italian writer, featuring some of the most badass female protagonists in literature.
We stan
Starting this 30-day book challenge with my bf @seekthetruthandreportit because talking about books is always a good idea. Tbh I just wanna scream about my favorite books/authors.
Day 1 - best book you read last year: South of the border, west of the sun by Murakami H.
It was the first book by this Murakami that I had the pleasure of reading and it immediately made him one of my favorite authors. The sad,soft story of two star-crossed lovers.
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