#Giovanni Grasso
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genevieveetguy · 22 days ago
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The Gates of Heaven (La porta del cielo), Vittorio De Sica (1945)
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perfettamentechic · 6 months ago
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3 maggio … ricordiamo …
3 maggio … ricordiamo … #semprevivineiricordi #nomidaricordare #personaggiimportanti #perfettamentechic
2023: Alessandro D’Alatri, regista, sceneggiatore e attore italiano. Iniziò a recitare giovanissimo. Fece il suo debutto nel 1969. Passò alla regia nei primi anni ottanta, dirigendo più di 100 spot pubblicitari che ottennero ottimi riconoscimenti. Nel 1991 realizzò il suo primo film Americano rosso. Ne seguirono altri di successo. Fu docente del corso di Filmmaker alla ACT MULTIMEDIA, la scuola…
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fashionbooksmilano · 11 months ago
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GZ Giuseppe Zanasi
Opere 1997-2009
scritti di Giovanni Grasso-Fravega, Peter Weiermair, Mauro Nasti, Armando Torno, Antonio Faeti
Zanasi Bologna, 2009, 94 pagine, 23,4x32,5cm, brossura editoriale con sovraccoperta illustrata da un labirinto in oro e le iniziali GZ
euro 40,00
email if you want to buy [email protected]
Per gusto ed eleganza è stato il più ‘parigino’ dei nostri librai antiquari. La sua prematura scomparsa ci ha privato non solo di un libraio di indiscusso fascino e competenza, ma pure di un ideatore di libri, anche per la cura e la passione di affidare i grandi classici che amava alla ‘rilettura’ di artisti come Folon, Roberto Innocenti, Giovanni Grasso-Fravega o Antonio Saliola, e alla maestria di rilegatori d’alta gamma, come il riminese Luigi Castiglioni «il nostro unico vero legatore italiano». Gli ultimi due volumi da lui realizzati, ad esempio, Le Petit Chaperon Rouge e il Peter Pan, pubblicato poco prima della morte, resteranno negli annali dei grandi illustrati italiani del secondo Novecento. Perfino i suoi cataloghi di vendita erano rari, preziosi e ricercati: in essi instillava la medesima cura, passione e ricercatezza che amava infondere nei grandi libri che pubblicava, in una strana e fascinosa commistione tra libreria antiquaria, editoria, ideazione di libri, promozione culturale, bibliografia e bibliofilia (memorabili rimangono i cataloghi antiquari di erotica, di gastronomia e sui grandi illustrati Art Nouveau e Art Déco, primo fra tutti l’amato François-Louis Schmied). Negli ultimi anni, però, confidava agli intimi che il mondo dell’antiquariato lo aveva stancato preferendo, alla ricerca dei grandi libri, la realizzazione di quelli che maggiormente amava lui, per condividerli con pochi amici.
19/12/23
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daimonclub · 10 months ago
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Storia e interpretazioni del Carnevale
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Storia e interpretazioni del Carnevale Storia e interpretazioni del Carnevale. Le date del Carnevale cambiano ogni anno, essendo una festa mobile e sono diverse tra rito ambrosiano e romano. Quest’anno, ovvero il 2024, il periodo del Carnevale inizia il 28 gennaio e finisce il 13 febbraio, cosiddetto Martedì Grasso: la domenica di Carnevale è l’11 febbraio. La quaresima viene dopo il carnevale per ricordarci che siamo polvere e non coriandoli. Franco Lissandrin A carnevale tutto il mondo è giovane, anche i vecchi. A carnevale tutto il mondo è bello, anche i brutti. Nicolaï Evreïnov San Valentino e Carnevale cadono nello stesso mese. Trovo stupido mettere così vicino due feste di maschere. Francesco D’Antonio A Carnevale ogni scherzo vale, ma che sia uno scherzo che sa di sale. Proverbio Odio il Carnevale. Ci provi con una principessa Disney e ti ritrovi a letto con un camionista di Brembate. Anonimo Avete fatto caso che l'ultima domenica di carnevale i cimiteri sono un mortorio? Totò Il termine deriverebbe dal latino "carnem levare" (eliminare la carne), poiché indicava il banchetto che si teneva l'ultimo giorno di Carnevale (Martedì grasso), subito prima del periodo di astinenza e digiuno della Quaresima. In alternativa si è ipotizzato che il termine possa invece aver tratto origine dall'espressione latina carne levamen (avente l'analogo significato di "eliminazione della carne"), oppure dalla parola carnualia ("giochi campagnoli") o ancora dalla locuzione carrus navalis ("nave su ruote", quale esempio di carro carnevalesco) se non addirittura da currus navalis ("corteo navale"), usanza di origine pagana e occasionalmente sopravvissuta fino al XVIII secolo tra i festeggiamenti del periodo. Le prime testimonianze dell'uso del vocabolo "carnevale" (detto anche "carnevalo") vengono dai testi del giullare Matazone da Caligano alla fine del XIII secolo e del novelliere Giovanni Sercambi verso il 1400.
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Saturnalia Romani I festeggiamenti maggiori avvengono il Giovedì grasso e il Martedì grasso, ossia l'ultimo giovedì e l'ultimo martedì prima dell'inizio della Quaresima. In particolare il Martedì grasso è il giorno di chiusura dei festeggiamenti carnevaleschi, dato che la Quaresima nel rito romano inizia con il Mercoledì delle ceneri e si festeggia da Venezia a Rio De Janeiro, tra maschere, travestimenti, dolci e scherzi. Una piccola differenza è rappresentata dal Carnevale ambrosiano, la cui durata - finisce infatti con il «sabato grasso», quattro giorni dopo rispetto al tradizionale «martedì» («il martedì grasso» è il giorno che precede la Quaresima e la tradizione vuole che nella giornata si consumino i dolci fatti in casa, in vista del periodo di digiuno che seguirà) - sembra risalire a un pellegrinaggio del vescovo Ambrogio che aveva annunciato il suo ritorno «in tempo per celebrare con i milanesi le ceneri». La popolazione posticipò il rito alla domenica successiva per aspettarlo. È nel Medioevo che ritroviamo molti aspetti della festa attuale. Il Carnevale italiano si distingue per le sue maschere regionali e tradizionali, ognuna con le proprie caratteristiche: da Arlecchino a Pulcinella. E ogni regione ha anche i propri dolci tipici e tradizionali, come le chiacchiere, conosciute anche come frappe o bugie. L’Italia vanta la presenza di alcuni dei Carnevali più belli e famosi del mondo: Venezia, Viareggio, Putignano, Ivrea e altri. Una curiosità? Uno dei simboli del Carnevale sono, assieme alle stelle filanti, i coriandoli di carta che nacquero nel 1875 da un’idea dell’ingegnere Enrico Mangili di Crescenzago (Milano). L’ingegnere li realizzò a partire dalle carte traforate usate per l’allevamento dei bachi da seta. Un’invenzione contesa con un altro ingegnere di Trieste, Ettore Fenderlche, che nel 1876 ritagliò dei triangolini di carta. Il carnevale è una festa mobile che si celebra nei paesi di tradizione cristiana e in particolare in quelli di rito cattolico: i festeggiamenti si svolgono spesso in pubbliche parate in cui dominano elementi giocosi e fantasiosi, in particolare, l'elemento distintivo e caratterizzante è l'uso del mascheramento. I caratteri della celebrazione del carnevale hanno origini in festività molto antiche, come per esempio le antesterie, che erano delle feste celebrate in onore di Dioniso, in ambiente ionico-attico, che avevano a che fare direttamente col piacere del vino e con il "fiorire primaverile". Questi giorni di festa cadevano infatti nel mese di Antesterione (a cavallo fra febbraio e marzo) con l'avvicinarsi della primavera . Ad Atene venivano chiamate "antiche Dionisie" per distinguerle dalle "grandi Dionisie" più recenti e introdotte infatti da Pisistrato nel VI secolo a.C.) o i saturnali romani, una delle più diffuse e popolari feste religiose di Roma antica, che si celebrava ogni anno, dal 17 al 23 dicembre, in onore di Saturno, antico dio romano della seminagione. Durante le feste dionisiache e saturnali si realizzava un temporaneo scioglimento dagli obblighi sociali e dalle gerarchie per lasciar posto al rovesciamento dell'ordine, allo scherzo e anche alla dissolutezza.
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Festa dei pazzi nel medioevo Da un punto di vista storico e religioso il carnevale rappresentò, dunque, un periodo di festa ma soprattutto di rinnovamento simbolico, durante il quale il caos sostituiva l'ordine costituito, che però una volta esaurito il periodo festivo, riemergeva nuovo o rinnovato e garantito per un ciclo valido fino all'inizio del carnevale seguente. Il ciclo preso in considerazione è, in pratica, quello dell'anno solare. Nel mondo antico, romano, la festa in onore della dea egizia Iside, importata anche nell'impero Romano, comporta la presenza di gruppi mascherati, come attesta lo scrittore Lucio Apuleio nelle Metamorfosi (libro XI). Presso i Romani la fine del vecchio anno era rappresentata da un uomo coperto di pelli di capra, portato in processione, colpito con bacchette e chiamato Mamurio Veturio. (Un rito simile avveniva nelle Lupercalia che erano un festival della fertilità dedicato a Fauno, il dio romano dell'agricoltura, nonché ai fondatori romani Romolo e Remo. Vedi la Storia di San Valentino per leggere come si svolgeva esattamente il rituale) Durante le antesterie passava il carro di colui che doveva restaurare il cosmo dopo il ritorno al caos primordiale e più o meno la stessa celebrazione avveniva già in Babilonia, quando poco dopo l'equinozio primaverile veniva appunto riattualizzato il processo originario di fondazione del cosmo, descritto miticamente dalla lotta del dio salvatore Marduk con il drago Tiamat che si concludeva con la vittoria del primo. Il noto storico delle religioni Mircea Eliade scrive nel saggio Il Mito dell'Eterno Ritorno: "Ogni Nuovo Anno è una ripresa del tempo al suo inizio, cioè una ripetizione della cosmogonia. I combattimenti rituali fra due gruppi di figuranti, la presenza dei morti, i saturnali e le orge, sono elementi che denotano che alla fine dell'anno e nell'attesa del Nuovo Anno si ripetono i momenti mitici del passaggio dal Caos alla Cosmogonia". In seguito Eliade afferma che "allora i morti potranno ritornare, poiché tutte le barriere tra morti e vivi sono rotte e ritorneranno giacché in questo momento paradossale il tempo sarà annullato ed essi potranno di nuovo essere contemporanei dei vivi". Le cerimonie carnevalesche, diffuse presso i popoli Indoeuropei, mesopotamici, nonché di altre civiltà, hanno perciò anche una valenza purificatoria e dimostrano il "bisogno profondo di rigenerarsi periodicamente abolendo il tempo trascorso e riattualizzando la cosmogonia". Eliade scrive anche che "l'orgia è anch'essa una regressione nell’oscuro, una restaurazione del caos primordiale; in quanto tale, precede ogni creazione, ogni manifestazione di forme organizzate". L'autore aggiunge poi che "sul livello cosmologico l'orgia corrisponde al Caos o alla pienezza finale; nella prospettiva temporale, l'orgia corrisponde al Grande Tempo, all'istante eterno, alla non - durata. La presenza dell'orgia nei cerimoniali che segnano divisioni periodiche del tempo tradisce una volontà di abolizione integrale del passato mediante l'abolizione della Creazione. Il carnevale si inquadra quindi in un ciclico dinamismo di significato mitico: è la circolazione degli spiriti tra cielo, terra e inferi. Il Carnevale riconduce a una dimensione metafisica che riguarda l'uomo e il suo destino. In primavera, quando la terra comincia a manifestare la propria energia, il Carnevale segna un passaggio aperto tra gli inferi e la terra abitata dai vivi. Le anime, per non diventare pericolose, devono essere onorate e per questo si prestano loro dei corpi provvisori: essi sono le maschere che hanno quindi spesso un significato apotropaico, in quanto chi le indossa assume le caratteristiche dell'essere "soprannaturale " rappresentato.
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Maschere della commedia dell'arte italiana Le maschere che incarnano gli antenati, le anime dei morti che visitano cerimonialmente i vivi, sono anche il segno che le frontiere sono state annientate e sostituite in seguito alla confusione di tutte le modalità. La confusione delle forme è illustrata dallo sconvolgimento delle condizioni sociali (nei Saturnali lo schiavo è promosso padrone, il padrone serve gli schiavi; in Mesopotamia si deponeva e si umiliava il re, ecc.), dalla sospensione di tutte le norme, ecc. Lo scatenarsi della licenza, la violazione di tutti i divieti, la coincidenza di tutti i contrari, ad altro non mirano che alla dissoluzione del mondo, affinché possa in seguito essere rigenerato e ricreato. L'antica tradizione del carnevale si è mantenuta anche dopo l'avvento del Cristianesimo: anche a Roma stessa, capitale del Cristianesimo, la maggiore festa pubblica tradizionale è stata il Carnevale Romano fino alla sua soppressione negli anni successivi all'Unità d'Italia. A Firenze i Medici organizzavano grandi mascherate su carri chiamate "trionfi" e accompagnate da canti carnascialeschi, cioè canzoni a ballo di cui anche Lorenzo il Magnifico fu autore. Celebre è Il trionfo di Bacco e Arianna scritto proprio dal Magnifico. Nella Roma del regno pontificio si svolgevano invece la corsa dei barberi (cavalli da corsa) e la "gara dei moccoletti" accesi che i partecipanti cercavano di spegnersi reciprocamente. Nella storia dell'arte invece, una famosa opera pittorica è la Lotta tra Carnevale e Quaresima del pittore olandese Pieter Bruegel il Vecchio. Personaggi mascherati del carnevale veneziano sono presenti in vari dipinti del Settecento veneziano di Canaletto, Francesco Guardi e negli interni di Pietro Longhi. Il Carnevale non termina ovunque il Martedì grasso: fanno eccezione il Carnevale di Viareggio, il Carnevale di Ovodda, il carnevale di Poggio Mirteto, il Carnevale di Bientina, il carnevale di Borgosesia e il Carnevalone di Chivasso. Anche il Carnevale di Foiano della Chiana termina la domenica dopo le Ceneri. In diversi Carnevali il martedì grasso si rappresenta, spesso con un falò, la "morte di Carnevale". Secondo lo studioso Michail Bachtin, che trattò del carnevale nel suo testo - L’opera di Rabelais e la cultura popolare. Riso, carnevale e festa nella tradizione medievale e rinascimentale. - "Il carnevale, in opposizione alla festa ufficiale, era il trionfo di una sorta di liberazione temporanea dalla verità dominante e dal regime esistente, l’abolizione provvisoria di tutti i rapporti gerarchici, dei privilegi, delle regole e dei tabù... Era l’autentica festa del tempo, del divenire, degli avvicendamenti e del rinnovamento. Si opponeva a ogni perpetuazione, a ogni carattere definitivo e a ogni fine. Volgeva il suo sguardo all’avvenire incompiuto... Tutte queste forme di riti e spettacoli organizzati in modo comico erano molto diffuse in tutti i paesi dell’Europa medievale, ma si distinguevano per la loro ricchezza e la loro complessità nei paesi di cultura romanza, e in particolare in Francia .
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Carnevale di Viareggio Tutte queste forme, organizzate sul principio del riso, presentavano una differenza estremamente netta, di principio si potrebbe dire, rispetto alle forme di culto e alle cerimonie ufficiali serie della chiesa e dello stato feudale... Esse rivelavano un aspetto completamente diverso del mondo, dell’uomo e dei rapporti umani, marcatamente non ufficiale, esterno alla Chiesa e allo Stato; sembravano aver edificato accanto al mondo ufficiale un secondo mondo e una seconda vita, di cui erano partecipi, in misura più o meno grande, tutti gli uomini del Medioevo, e in cui essi vivevano in corrispondenza con alcune date particolari. Tutto ciò aveva creato un particolare dualismo del mondo, e non sarebbe possibile comprendere né la coscienza culturale del Medioevo, né la cultura del Rinascimento senza tenere in considerazione questo dualismo. L’ignorare o il sottovalutare il riso popolare del Medioevo porta a snaturare il quadro di tutta l’evoluzione storica della cultura europea nei secoli seguenti . Un significato del tutto particolare aveva l’abolizione di tutti i rapporti gerarchici. In effetti, durante le feste ufficiali le differenze gerarchiche erano mostrate in modo evidente: in esse bisognava apparire con tutte le insegne del proprio titolo, grado e stato, e occupare il posto assegnato al proprio rango. La festa consacrava l’ineguaglianza. Al contrario, nel carnevale tutti erano considerati uguali, e nella piazza carnevalesca regnava la forma particolare del contatto familiare e libero fra le persone, separate nella vita normale – non carnevalesca – dalle barriere insormontabili della loro condizione, dei loro beni, del loro lavoro, della loro età e della loro situazione familiare. Concludendo possiamo dire che sin dall'antichità, come dimostrano appunto i Saturnali romani, la festa dei pazzi nel Medioevo e via dicendo, il Carnevale ha dunque sempre rappresentato un'esperienza fondamentalmente collettiva, è il momento del riso, della trasgressione, della satira e della parodia, dell'esaltazione, insomma, del "mondo alla rovescia", con la connessa contestazione dei rapporti gerarchici. La festa carnevalesca, con il suo spirito eversivo, ha influenzato profondamente, secondo Bachtin, alcuni generi letterari comico realistici soprattutto attraverso il linguaggio: un linguaggio radicalmente antiletterario, familiare, plebeo, "di piazza", realistico sino all'oscenità, corposo e instintuale, gioioso e vitalistico. Massima espressione dello spirito e della lingua carnevaleschi è appunto Rablais, a cui Bachtin ha dedicato uno studio veramente ponderoso; ma le radici antropologiche e culturali dello scrittore francese affondano in un "humus" antichissima: dalla novellistica milesia alla satira, dalla commedia al romanzo d'avventura e picaresco elementi del modo carnevalesco sostanziano i più diversi generi letterari, spesso in ironica e parodica dialettica con i generi più formalmente considerati seri. Puoi anche leggere i seguente posts con aforismi e citazioni sul Carnevale: Citazioni e aforismi sul carnevale Citazioni spiritose sul carnevale https://www.youtube.com/watch?v=q6sHx8dl1S8 https://www.youtube.com/watch?v=fw6E00OL_aQ Aforismi per argomento Aforismi per autore Pensieri e riflessioni Read the full article
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nazsefik · 2 years ago
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Sperduti nel buio è un film muto italiano del 1914 diretto da Nino Martoglio.
Si ritiene che il film sia andato perduto. L’ultima copia del film fu trafugata da soldati tedeschi dal Centro Sperimentale di Cinematografia durante la seconda guerra mondiale e di essa si sono perse le tracce.
È da molti critici considerato il padre più antico del Neorealismo per il suo carattere di cinema realistico regionale.
È considerato il primo film realista della storia, precursore del realismo russo, francese ed italiano. Il film ricavato dall’omonimo dramma di Roberto Bracco (1901), fu prodotto nel 1914 dalla Morgana film di Catania e diretto da Nino Martoglio. I protagonisti erano Giovanni Grasso e Virginia Balistrieri.
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arcobalengo · 2 years ago
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«Qui adesso cambia tutto e per capirne di più dobbiamo aspettare l’esito delle prossime elezioni politiche. Non si uccide la gallina dalle uova d’oro se non ce n’è già pronta un’altra che ne fa di più». Giovanni Falcone stava riflettendo con il collega e amico Piero Grasso, e il riferimento era all’omicidio di Salvo Lima, avvenuto due mesi prima. Il rientro a Palermo di Falcone con la moglie Francesca Morvillo era previsto per venerdì 22 maggio. Ma la magistrata venne bloccata, aveva una riunione la mattina successiva convocata dal presidente della commissione d’esame per uditori giudiziari, di cui faceva parte. Il volo fu rinviato al sabato pomeriggio.
[.....]
Alle 17.43 il Falcon 50 noleggiato dal Sisde atterrò sulla pista di Punta Raisi. Antonio Montinaro, caposcorta del giudice, si avvicinò al velivolo. Gli altri agenti di scorta della polizia di Stato attendevano davanti alle tre auto blindate. Giuseppe Costanza aprì il cofano e sistemò i bagagli. Poi salì dietro e lasciò le chiavi dell’auto al giudice, che aveva deciso di guidare. Accanto a Falcone si sedette la moglie. Ad aprire il corteo diretto a Palermo la Fiat Croma marrone guidata da Vito Schifani. Insieme a lui in auto c’erano Rocco Dicillo e Antonio Montinaro. A seguire la Croma azzurra guidata da Gaspare Cervello, dove a bordo c’erano anche gli agenti Paolo Capuzza e Angelo Corbo. Nel frattempo, il boss di Altofonte Gioacchino La Barbera stava percorrendo in macchina la stradina parallela all’autostrada, seguendo le tre blindate del giudice con il telefonino sempre acceso. Era in contatto con i mafiosi che da un paio di ore erano in attesa sulla collinetta di Capaci: Giovanni Brusca, Antonino Gioè, Santino Di Matteo, Salvatore Biondino, Mariano Tullio Troia, Giovanbattista Ferrante. Ad azionare il radiocomando fu Brusca (o almeno lui credette così), che per qualche istante esitò. «Via, via, via», lo esortò Nino Gioè, per ben tre volte. E alla terza Brusca pigiò il tasto. Ma come spesso accade in questa storia, spesso la realtà si discosta dalla narrazione ufficiale e ancora più spesso le cose sono sempre più complesse di quanto appaiono. Durante il processo d’appello sulla strage di Capaci che si svolse dinanzi alla Corte d’Assise di Appello di Caltanissetta, Pietro Riggio (ex agente del corpo della polizia penitenziaria e contemporaneamente affiliato alla cosca mafiosa di Caltanissetta, per conto della quale svolgeva il ruolo di esattore della mafia) dichiarò che il suo compagno di cella, l’ex appartenente alla polizia di Stato Giovanni Peluso, gli avrebbe confidato di aver lavorato per il Sisde e di aver partecipato alle fasi esecutive della strage insieme a un altro appartenente alla polizia di Stato, denominato “il turco”. Sempre nel corso delle stesse udienze, la genetista Nicoletta Resta (perita nominata dalla Corte d’Assise d’Appello) affermò che nel luogo in cui fu preparata la strage c’era stata e si era trattenuta certamente una donna in quanto resti di Dna femminile furono estratti dai reperti rinvenuti nei pressi del luogo dell’esplosione. La mafia non aveva mai acconsentito che una donna partecipasse a una qualsiasi sua azione, per cui tale donna doveva necessariamente provenire da un ambito non mafioso. Qualche anno dopo si svolse (sempre a Caltanissetta) il processo “Capaci bis”. Nel corso delle udienze questa volta Riggio venne preso sul serio e fu organizzato un confronto tra lui e Peluso, questa volta indagato per la strage del 23 maggio 1992. Riggio: «Peluso mi disse: “Ma tu sei sicuro, credi ancora che il tasto del telecomando l’abbia premuto Brusca?” Io rimasi spiazzato. “Mah – dissi - non lo so perché mi dice questo”. Però ho intuito subito, nell’immediatezza dei fatti, che sicuramente conosceva, sapeva qualche cosa, o diretta o de relato o non so come, che gli facesse affermare questa cosa che Brusca effettivamente non avesse premuto lui».
Franco Fracassi - The Italy Project
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edwin--artifex · 2 months ago
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“La Patrie dal Friûl”
regia di Marcello + Francesco Baldi, documentario in 3 parti da 51' sulla storia del Friuli-Venezia Giulia; edito in 4 lingue*; Lor. Enz. Multimedia produzioni ; Udine : Società filologica friulana, 2005: Libro + 1 DVD
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<- Castello di Udine (est./int.)
in memoriam Maestro Marcello Baldi (Telve, 1º agosto 1923 – Roma, 22 luglio 2008)
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Udine: Piazza della Libertà (c) Fabrice Galline ->
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"La Patrie dal Friûl" è un grande affresco sul Friuli. E' soprattutto con le emozioni e i sentimenti che si può fare la conoscenza vera con una patria, la patria del Friuli appunto. Il film è diviso in 3 parti: la prima, "Passaggio a Nord-Est", racconta il territorio, dalle montagne al mare, un piccolo "compendio dell'universo", e la storia del Friuli, dagli insediamenti paleoveneti, ai Celti, ai Longobardi, ai Romani, allo stato austriaco, fino agli avvenimenti più recenti, le due guerre mondiali e il drammatico e tragico terremoto del '76. La seconda parte "Salt onest lavorador" parla della gente friulana, della sua lingua, del suo patrimonio culturale. La terza, "l'è ben ver che mi lontani…" prendendo le mosse da una vecchia canzone di emigranti, illustra la diaspora friulana e il successivo moto di ritorno degli emigrati, tuttora in atto nelle terre d'origine, e le più antiche e significative tradizioni. Il film, edito in 4 lingue è supportato da musiche originali che s'ispirano ad antiche canzoni e melodie popolari della tradizione friulana.
Libro enciclopedico: La Patrie dal Friûl, (pp. 608, ill. a col.) , un identikit multimediale, composto da un elegante volume e 3 film contenuti in un dvd, riguardante i friulani e la loro civiltà. Il volume, elegantemente rilegato, vanta 56 contributi di autorevolissimi specialisti e 250 pagine di eccellenti fotografie scattate nei luoghi più suggestivi del Friuli.
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Ho avuto l'onore di essere scelto come voce narrante per la versione in lingua tedesco. Incisioni effettuate nello studio di registrazione DesanSound, Roma. In memoriam del nostro ingegnere del suono: Giovanni Grasso (r.i.p.)
*Narrazione: Furlan: Massimo Somaglino; Italiano: Gino La Monica; Spagnolo: Luis Moriones; Tedesco: Edwin Alexander Francis
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ulkaralakbarova · 4 months ago
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After reuniting with his first mentor Bruno and receiving his latest mission, an exiled Ciro is left to fearlessly confront whatever comes his way, navigating a new chapter of gang warfare while grappling with devastating memories of loss and trauma. Weaving between his past as an orphan in Naples’ cruel underworld and present as a hardened, cunning assassin with nothing left to lose, Ciro is plunged into the cold, dark depths of a world where immortality is just another form of damnation. Credits: TheMovieDb. Film Cast: Ciro Di Marzio: Marco D’Amore Ciro bambino: Giuseppe Aiello Bruno: Salvatore D’Onofrio Bruno giovane: Giovanni Vastarella Vera: Marianna Robustelli Stella: Martina Attanasio Virgilio: Gennaro Di Colandrea Yuri Dobeshenko: Aleksey Guskov Don Aniello Pastore: Nello Mascia Coppola: Nunzio Coppola ‘O Mierlo: Salvio Simeoli Gennaro Savastano: Salvatore Esposito Eligio: Rocco Giordano Film Crew: Writer: Maddalena Ravagli Director: Marco D’Amore Writer: Leonardo Fasoli Writer: Francesco Ghiaccio Music: Mokadelic Editor: Patrizio Marone Camera Operator: Guido Michelotti Producer: Giovanni Stabilini Producer: Riccardo Tozzi Producer: Marco Chimenz Assistant Makeup Artist: Zane Zilinska Key Hair Stylist: Aniello Piscopo Key Grip: Aurelio Langella Colorist: Andrea Baracca Boom Operator: Alessandro Molaioli First Assistant Director: Lorenzo Grasso Camera Operator: Fabrizio La Palombara Key Grip: Luigi Rocchetti Production Design: Carmine Guarino Second Assistant Camera: Daniele Marcoccia Assistant Makeup Artist: Alīna Blinkova Sound Mixer: Gianluca Costamagna Casting: Davide Zurolo Makeup Designer: Giulio Pezza Electrician: Carmine Porricelli Electrician: Ciro Tommasino Costume Design: Veronica Fragola Electrician: Daniele Caiuli Assistant Makeup Artist: Kristine Kajaka Sound Editor: Gianfranco Marongiu Assistant Editor: Andrea Prosperi Gaffer: Daniele Verdenelli Visual Effects: Alessandro Clener Assistant Camera: Fabio Ciotto First Assistant Camera: Giulio Innocenti Music Coordinator: Joshua Berman Assistant Hairstylist: Ieva Sebre Makeup & Hair Assistant: Santa Sandule Sound Designer: Luca Anzellotti Camera Operator: Mārtiņš Jurēvics Electrician: Francesco Sacco Drone Operator: Gvido Puke Script Supervisor: Giulia Contino Assistant Production Manager: Olita Varpa Assistant Hairstylist: Nicola Griguoli Assistant Editor: Eleonora Quaglia Movie Reviews:
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micro961 · 5 months ago
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Paolo Miano - “Sparta o Atene ?”
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On Air dal 15 Giugno il nuovo singolo
In questo soul-rock dal marcato sapore anni ‘70, l’artista catanese usa la storica contrapposizione tra le città greche di Sparta e Atene per ironizzare sui “bastian contrario” di professione. Quelli che fanno la voce fuori dal coro pensando così di distinguersi dalla massa, e su coloro che trovano la propria ragione di vita nel conflitto fine a sé stesso, o che amano agitare le acque soltanto per soddisfare il proprio ego o per incolpare qualcuno delle proprie frustrazioni. Il testo di questa canzone è stato scritto a quattro mani con l’amico e rapper Dinastia. Il singolo, preceduto da “Un mazzo di fiori”, segue il disco dal titolo “Revoluzione”, uscito il 10 Aprile ed è accompagnato da un videoclip
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Dopo dieci anni dal precedente lavoro “Kokorozashi”, l’artista ritorna sulle scene musicali con un progetto musicale che esprime la maturità artistica ed umana acquisita nel corso degli anni. Nel corso dei quali ha dato vita ad un progetto parallelo con i Chrome Sky. Il brano è stato prodotto e mixato da Daniele Grasso per Dcave Records presso The Cave Studio Catania, musica Daniele Grasso e Paolo Miano, testo Paolo Miano e Maurizio Dinastia. Al singolo hanno inoltre collaborato Rosy Galeano (responsabile di produzione), Giovanni Spadaro (assistente di studio), Eleven Mastering (mastering) e Davide Gianmaria Aricò (fotografia).Paolo Miano inizia il suo percorso artistico dando il suo contributo alla ricca scena rock catanese degli anni ‘90 e ciò è evidenziato dalla sua presenza in alcune compilation dell'epoca, tra cui la celebre Lapilli, prodotta da Don Zientara, noto sound engineer dei Fugazi. Prende una lunga pausa dalla scena musicale per dedicarsi alla carriera di chimico. Ma l'irrefrenabile amore per l'arte lo chiama e così sceglie il percorso musicale a tempo pieno. Nel 2013, pubblica il suo primo album solista Kokorozashi, influenzato dal pop elettro-acustico e caratterizzato da un tocco di freschezza e brio. L'album riceve consensi di critica e pubblico, tanto da essere ripubblicato in versione spagnola per la Produlam Records, un'etichetta basca di prestigio. Paolo promuove con un tour in diverse città iberiche. Successivamente, decide di intraprendere un progetto completamente diverso con il polistrumentista e programmatore Mario Ferrarese, dando vita a Chrome Sky, un duo col quale pubblica due album e un EP. L'incontro con la Dcave Records e con il musicista e produttore Daniele Grasso (Basile, Afterhours, Twilight Singer; RadioSabir etc.)  conduce Paolo Miano alla firma di un nuovo contratto per la pubblicazione del suo e proprie frustrazioni. Il testo di questa canzone è stato scritto a quattro mani con l’amiprossimo album solista, questa volta orientato ai generi afroamericani come il blues, il soul e il funk in una visione contemporanea. I primi due singoli: "Senz'amuri" e “Un mazzo di fiori” sono già disponibili su tutte le piattaforme. Ad anticipare l’uscita di “Revoluzione”, il secondo album da solista di Paolo Miano. Questo nuovo percorso rappresenta un'importante svolta nella carriera dell’artista, evidenziando la sua continua voglia di sperimentare e di esplorare.
All’interno del video si è cercato di mettere in risalto il concetto intorno al quale ruota la canzone, l’inutilità del conflitto ed il desiderio di prevalere sull’altro. Queste sono tendenze animali dell’animo umano e come tali sono rappresentate da un interminabile incontro di braccio di ferro tra il bassista (Danilo Montagnino) e il coautore e rapper Dinastia. Il tutto si conclude con un finale inaspettato. “Farci una birra col nostro avversario anziché spaccarci la testa è il modo per neutralizzare quel manicheismo mentale che non ci fa vedere e riconoscere il cuore universale di tutti i fenomeni compresa la vita umana” dichiara il regista Alessandro Viani.
Contatti e social: instagram facebook
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siciliatv · 5 months ago
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Elezioni Europee 8-9 giugno 2024. I dati sui voti riportati dalle liste e dai candidati presenti nella Circoscrizione V : ITALIA INSULARE
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Elezioni Europee 8-9 giugno 2024. I dati sui voti riportati dalle liste e dai candidati presenti nella Circoscrizione V : ITALIA INSULARE Sezioni + Comunicazioni f. s.: 7.167 / 7.169 Dato aggiornato al: 10/06/2024 - 10:23 Liste Voti % FRATELLI D'ITALIA 420.444 21,25 FORZA ITALIA - NOI MODERATI - PPE 402.208 20,33 PARTITO DEMOCRATICO 330.909 16,73 MOVIMENTO 5 STELLE 321.376 16,24 LEGA SALVINI PREMIER 138.354 6,99 ALLEANZA VERDI E SINISTRA 121.494 6,14 LIBERTA' 117.856 5,96 PACE TERRA DIGNITA' 44.183 2,23 STATI UNITI D'EUROPA 42.456 2,15 AZIONE - SIAMO EUROPEI 29.100 1,47 ALTERNATIVA POPOLARE 9.928 0,50 TOTALE LISTE 1.978.308 100       FRATELLI D'ITALIA Sezioni: 7.163 / 7.169 Candidato Preferenze MELONI GIORGIA DETTA GIORGIA 242.050 MILAZZO GIUSEPPE 65.221 RAZZA RUGGERO BENEDETTO ITALO 61.500 GIAMMUSSO MASSIMILIANO DETTO MASSI, DETTO MUSSO 43.223 DEIDDA SALVATORE DETTO SASSO 29.405 AMATA ELVIRA 24.833 SAVARINO GIUSEPPA DETTA GIUSI 22.680 SCORPO ALESSIA 14.734   FORZA ITALIA - NOI MODERATI - PPE Sezioni: 7.163 / 7.169 Candidato Preferenze TAMAJO EDMONDO DETTO TAMAIO, DETTO DI MAIO, DETTO EDY, DETTO EDI, DETTO EDDY 121.356 FALCONE MARCO 99.953 CHINNICI CATERINA 93.291 DELL'UTRI MASSIMO 69.231 GRASSO BERNARDETTE FELICE 47.445 COSSA MICHELE 36.267 LA ROCCA RUVOLO MARGHERITA DETTA RITA 28.000 CALIA MADDALENA 22.995   PARTITO DEMOCRATICO Sezioni: 7.163 / 7.169 Candidato Preferenze SCHLEIN ELENA ETHEL DETTA ELLY 84.686 LUPO GIUSEPPE DETTO PEPPINO 49.627 BARTOLO PIETRO 44.384 NICITA ANTONIO 43.407 QUAQUERO ANGELA MARIA 42.338 TILOTTA LIDIA 37.361 TIMBRO MARIA FLAVIA 11.326 BELVISI GIUSEPPE 2.744   MOVIMENTO 5 STELLE Sezioni: 7.163 / 7.169 Candidato Preferenze ANTOCI GIUSEPPE 64.554 PILO CINZIA 39.494 CINQUE PATRIZIO 30.987 FARRUGGIA VIRGINIA 21.321 PORCU MATTEO 18.417 DI PRIMA ANTONELLA 17.386 MONTAUDO MATILDE DETTA MONTAURO, MONTALDO, MONTALTO 13.304 RANDAZZO ANTONINO 11.332     LEGA SALVINI PREMIER Sezioni: 7.163 / 7.169 Candidato Preferenze STANCANELLI RAFFAELE 44.162 VANNACCI ROBERTO 35.145 TURANO GIROLAMO DETTO MIMMO 18.620 TARDINO ANNALISA 17.578 GERMANA' ANTONINO SALVATORE 14.002 REITANO FRANCESCA 10.057 BONAFEDE ESTERINA 7.987 LUNESU MICHELINA 6.853     ALLEANZA VERDI E SINISTRA Sezioni: 7.163 / 7.169 Candidato Preferenze SALIS ILARIA 50.398 LUCANO DOMENICO DETTO MIMMO 25.780 ORLANDO LEOLUCA 18.539 MUSCAU FRANCESCO 9.979 PAGLIAZZO STEFANIA 6.496 BARBARA EMANUELE 3.318 DATO CINZIA 3.271 FIERTLER GIULIANA DETTA FIRTLER, DETTA FITLER 2.723     LIBERTA' Sezioni: 7.163 / 7.169 Candidato Preferenze DE LUCA CATENO 69.752 CASTELLI LAURA 30.666 LA VARDERA ISMAELE 20.208 FERRO GIULIA 10.956 BANDIERA EDGARDO DETTO EDY 10.747 AIELLO PIERA 3.609 FIGUS BARBARA 3.476 PARRINELLO ANTONIO GIUSEPPE 2.796     PACE TERRA DIGNITA' Sezioni: 7.163 / 7.169 Candidato Preferenze SANTORO MICHELE 21.047 FRESU GIOVANNI 5.757 SABENE BENEDETTA 3.065 MONNI ELISA 2.504 BACCOLI FEDERICA 2.097 LA VALLE RANIERO LUIGI 1.423 MANTINEO ANTONINO 1.253 BOMPIANI GINEVRA ROBERTA 1.206     STATI UNITI D'EUROPA Sezioni: 7.163 / 7.169 Candidato Preferenze RENZI MATTEO 15.739 FALLETTA VALENTINA 6.455 MICARI FABRIZIO 4.506 BERNARDINI RITA 3.883 PUTZOLU PIETRINA 2.927 BALLATORE LUCA 2.532 CALANNA FRANCESCO CONCETTO 1.522 POLITI CAROLA 886     AZIONE - SIAMO EUROPEI Sezioni: 7.163 / 7.169 Candidato Preferenze CALENDA CARLO 7.968 ALFANO SONIA 4.903 PALAZZOLO GIANNI DETTO GIANGIACOMO 3.558 TRUDU NICOLA 1.202 BONETTI ELENA 1.199 BENONI MARTINA 1.190 COCOMERO ROSANNA 583 DAMIANI GIANFRANCO 514     ALTERNATIVA POPOLARE Sezioni: 7.162 / 7.169 Candidato Preferenze ROMAGNOLI MASSIMO 4.364 BANDECCHI STEFANO 1.022 ALAIMO ALFONSO 437 GATTUSO MATTIA DETTA TEA 431 VALENTI VALENTINA 346 CIAMBRONE MANUELA 283   Read the full article
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paoloferrario · 6 months ago
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L'intervista di Massimo Gramellini a Giovanni Grasso (autore del romanzo: L'amore non lo vede nessuno, Rizzoli, 2024)
L’intervista di Massimo Gramellini a Giovanni Grasso, portavoce di MattarellaL’intervista di Massimo Gramellini a Giovanni Grasso, portavoce di Mattarella.Guarda ora
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lamilanomagazine · 6 months ago
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Verona. Le scuole della città e della provincia cantano Turandot di Puccini giovedì 2 maggio al Teatro Filarmonico.
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Verona. Le scuole della città e della provincia cantano Turandot di Puccini giovedì 2 maggio al Teatro Filarmonico. Giovedì 2 maggio al Teatro Filarmonico oltre 600 bambini e bambine, ragazzi e ragazze porteranno in scena Turandot di Puccini, nel progetto Scuola InCanto del Comune di Verona in collaborazione con Fondazione Arena. È possibile imparare a conoscere, cantare e amare l'opera lirica tra i banchi di scuola? A questa domanda hanno cercato di rispondere docenti e i giovani studenti delle scuole dell'infanzia, primaria e secondaria di I grado di Verona, Provincia e zone limitrofeattraverso il progetto Scuola InCanto organizzato dal Comune di Verona in collaborazione con Fondazione Arena. Il metodo didattico, già sperimentato in numerose città italiane e proposto per il primo anno a Verona, ha l'obiettivo di avvicinare ed appassionare i più piccini all'opera lirica, la forma d'arte più completa che unisce teatro, danza, musica e letteratura, riconosciuta dall'Unesco patrimonio immateriale dell'Umanità. Quest'anno il protagonista del progetto Scuola InCanto è stato il capolavoro incompiuto del genio di Lucca che tra un mese aprirà la 101ma edizione del Festival lirico in Arena. Il percorso è iniziato ad ottobre 2023 con la formazione dei docenti attraverso incontri di educazione al canto e alla musica per avvicinarli a trama, metrica e melodia dell'opera. I formatori di Europa InCanto hanno poi tenuto dei laboratori nelle classi delle scuole veronesi accompagnando la memorizzazione e perfezionando l'esecuzione dei brani dell'opera, svelandone segreti e curiosità. Per facilitare il progetto, insegnanti e alunni hanno avuto a disposizione un libro e una app che li hanno supportati nelle diverse fasi di apprendimento. Ma, come per le grandi star, è la messa in scena che corona un lungo lavoro di studio e impegno. Giovedì 2 maggio, con due spettacoli che si terranno alle 10.30 e alle 12.30, più di 600 bambine e bambini saliranno per la prima volta sul palcoscenico del Teatro Filarmonico e proporranno alla platea l'esecuzione di una speciale versione di Turandot, con apposite coreografie e con costumi da loro realizzati, vestendo i panni del popolo di Pechino. La Cina delle favole, i tre enigmi, una principessa di ghiaccio, l'amore e il coraggio: questi sono gli ingredienti di Turandot, il capolavoro pucciniano che quest'anno spegne le cento candeline. Il cast di giovani cantanti lirici sarà diretto dal Maestro concertatore e Direttore Germano Negri, alla guida dell'Orchestra Europa InCanto. Francesca Paoletti vestirà il ruolo del titolo, mentre il giovane innamorato Calaf sarà il tenore SeJoon An. La dolce Liù sarà Cecilia Taliano Grasso, mentre Timur avrà la voce di Luca Sozio. I ministri Ping, Pong e Pang saranno interpretati rispettivamente da Gianluca Failla, Francesco Cuccia e Paolo Mascari. Completano il cast l'Imperatore di Giovanni Adbbadessa e Francesco Nuzzi che condurrà la narrazione. La regia dello spettacolo è affidata a Germano Neri, con il Direttore di scena Sofia Neri, l'aiuto regista Angelica Azzellini e Teresa Gasperi Responsabile della Sartoria. Sono ancora disponibili i biglietti per gli spettacoli, da acquistare inviando una mail a [email protected] o direttamente presso la biglietteria del Filarmonico il giorno di spettacolo. Bambine e bambini potranno vivere un'esperienza a tutto tondo, prendendo parte allo spettacolo in tutte le sue fasi, al pari della creazione del cartellone delle opere che rendono ogni estate Verona il cuore internazionale della lirica: preparazione musicale, regia, realizzazione delle scenografie e dei costumi, fino alla messa in scena nel palcoscenico sotto le stelle più grande al mondo. Quest'anno sono quasi 50.000 gli studenti di tutta Italia che hanno impiegato questo metodo per apprendere l'opera lirica; l'auspicio dell'Amministrazione, al termine di questo primo anno, è far crescere il progetto e riunire in Arena bambine e bambini di tutta Italia, uniti nel segno della grande musica che fa viaggiare nel tempo e nello spazio.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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experience-made-chella · 10 months ago
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mydenisv · 10 months ago
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Boxe e Gym Boxe Bologna e dintorni un giro fuoriporta per conoscere la nostra città
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Boxe a Bologna: scopri la Gym Boxe e le migliori palestre dove praticarla La boxe è uno sport che richiede forza, resistenza, coordinazione, velocità e strategia. Può aiutarti a migliorare, la tua forma fisica, la tua autostima e la tua capacità di gestire lo stress. Inoltre la boxe è anche uno sport che si adatta a tutti, indipendentemente dall'età, dal sesso e dalle condizioni fisiche. Infatti, esiste una forma di boxe amatoriale che ti permette di praticare questo sport in modo sicuro e divertente, senza il rischio di subire danni o traumi. Si chiama Gym Boxe ed è una disciplina regolata dalla Federazione Pugilistica Italiana (FPI). Cos'è la Gym Boxe? Devi sapere che la Gym Boxe, è un settore del pugilato amatoriale (con contatto controllato). Si pratica in forma individuale o in coppia, secondo l'articolo 7 del regolamento del pugilato FPI. La Gym Boxe ha come obiettivo la cura del benessere psicofisico attraverso l'apprendimento dei fondamentali tecnico-tattici. E una disciplina propedeutica alla pratica del pugilato e la partecipazione ad incontri prevede l'asenza contatto pieno. Oltre a questo, la Gym Boxe è adatta a tutti, d'età dai 13 anni ai 65 compiuti, sia uomini che donne. Si basa sui principi di lealtà, rispetto e fair play. Quali sono i benefici della Gym Boxe? La Gym Boxe è un'attività che offre numerosi benefici per il corpo e la mente. Tra i principali, possiamo citare: Miglioramento della capacità cardio-respiratoria, della circolazione sanguigna e del metabolismo. Tonificazione e definizione dei muscoli, in particolare di quelli delle braccia, delle spalle, del torace, dell'addome e delle gambe . Aumento della flessibilità, dell'equilibrio, della coordinazione e dei riflessi. Sviluppo della forza, della potenza e della resistenza muscolare. Riduzione del grasso corporeo e del peso in eccesso. Prevenzione e contrasto di patologie come l'ipertensione, il diabete, il colesterolo alto e l'osteoporosi. Rilascio di endorfine, sostanze che provocano una sensazione di benessere e di piacere. Riduzione dello stress, dell'ansia e della depressione. Aumento della fiducia in se stessi, dell'autostima e dell'autodisciplina. Miglioramento delle relazioni sociali e della capacità di lavorare in squadra. Dove fare Gym Boxe a Bologna? Presso Alma studios via del carrozzaio 15 Bologna :-) Qualche aneddoto o storiella sulla boxe a Bologna? La boxe a Bologna ha una lunga e gloriosa storia, che ha visto nascere e crescere campioni di fama mondiale, come il leggendario Nino Benvenuti, che vinse tre titoli mondiali in due categorie di peso, o il più recente Giovanni Parisi, che conquistò il titolo mondiale dei pesi leggeri nel 1992. Ma la boxe a Bologna è anche fatta di storie umane, di sfide, di emozioni, di sogni e di passioni. Aneddoti e storielle che raccontano la boxe a Bologna: Infatti Il pugilato bolognese ha una lunga e ricca tradizione, che ha dato vita a storie di successo, di passione e di coraggio. Ecco alcune storielle che raccontano la boxe a Bologna: Devi conoscere la storia di Franco Cavicchi, detto “Franco”, uno dei più grandi pesi massimi italiani, che vinse il titolo europeo nel 1955, battendo il francese Jean Maurice. Cavicchi era un operaio della Ducati, che si allenava la sera dopo il lavoro, e che portava sul ring la sua forza, la sua grinta e il suo orgoglio. Cavicchi morì nel 2018, all’età di 89 anni, lasciando un grande vuoto nel mondo della boxe Anche la storia di Patrizio Oliva, che iniziò a praticare la boxe a 14 anni, nella palestra Sempre Avanti, sotto la guida del maestro Romano Rubini. Oliva era un talento naturale, che si distinse per la sua tecnica, la sua velocità e la sua intelligenza. Oliva vinse il titolo olimpico nel 1980, a Mosca, e il titolo mondiale nel 1986, a Rimini, diventando uno dei più amati e celebrati campioni italiani2. per finire la storia di Sara Corazza e Valentina Alberti, due giovani pugilesse che si sono affermate nel panorama nazionale e internazionale, grazie alla loro determinazione, al loro sacrificio e alla loro passione. Sara è campionessa italiana della categoria 64 chili, mentre Valentina è medaglia d’argento ai Giochi olimpici europei 2015. Entrambe sono tesserate Aics nella Pugilistica tranvieri di Bologna, e hanno raccontato in un video come la boxe abbia cambiato in meglio la loro vita3. Queste sono solo alcune delle storielle che testimoniano la bellezza e la nobiltà della boxe a Bologna, uno sport che ha saputo formare campioni e persone @denistthai Read the full article
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personal-reporter · 1 year ago
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Una mostra su Maria Callas a Milano
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Per il centenario dalla nascita di Maria Callas, che cade  il 2 dicembre, Intesa Sanpaolo fino al 18 febbraio 2024, presso le Gallerie d’Italia di Milano, presenta la mostra Maria Callas. Ritratti dall’Archivio Publifoto Intesa Sanpaolo a cura di Aldo Grasso. La mostra, patrocinata dal Comune di Milano, è la prima iniziativa di Callas100, il palinsesto di iniziative organizzate nei mesi di novembre e dicembre dal Comune di Milano in collaborazione con Teatro alla Scala, Gallerie d’Italia e Piccolo Teatro di Milano per rendere omaggio alla celebre artista. Le Gallerie d’Italia di Piazza Scala si uniscono alle istituzioni milanesi nel ricordare la cantante lirica più ammirata al mondo, legata alla storia della città e del suo grande teatro d’opera. Le immagini in mostra restituiscono l’eccezionalità e il fascino di Maria Callas e provengono dall’Archivio Publifoto Intesa Sanpaolo, un patrimonio di memoria collettiva che arricchisce la conoscenza delle vicende storiche del Novecento Infatti c’è una selezione di 91 immagini dell’Archivio Publifoto Intesa Sanpaolo che coprono l’arco cronologico dal 1954 al 1970,  molte delle quali inedite o mai esposte, che ritrae la Callas nella quotidianità del fuori scena. Nonostante questa peculiarità, la mostra si apre e si chiude con due fotografie che ritraggono la grande artista all’interno del Teatro alla Scala: la prima, del 1° dicembre 1954, la ritrae insieme ai tre grandi direttori d’orchestra Arturo Toscanini, Victor De Sabata e Antonino Votto dopo una delle prove del La Vestale, mentre l’ultima è del 7 dicembre 1970 e rappresenta il suo ritorno alla Scala, come spettatrice, accanto a Wally Toscanini. L’Archivio Publifoto conserva oltre 1500 fotografie di Maria Callas che ritraggono la soprano in occasioni pubbliche e private, in un arco cronologico che segue gli anni più significativi della sua carriera, nei suoi passaggi a Milano, come parte di una straordinaria fonte storica e iconografica in grado di restituire dettagli importanti per ricostruire il mito di una donna che ha segnato un’epoca. Maria Callas fu la prima cantante lirica a godere di una grande esposizione mediatica e il racconto giornalistico sulla grande artista si affianca a quello della donna dalla vita intensa, soprattutto in campo sentimentale, rendendola una delle protagoniste della cronaca degli anni Cinquanta e Sessanta. I fotografi la seguivano ovunque, in particolare fuori dalla scena: per strada, al ristorante, in aeroporto o sul megayacht di Onassis, nell’atelier di Biki, nella sua casa milanese e in tribunale, ma anche sugi uomini che condizionarono la sua vita,  il marito, l’industriale Giovanni Battista Meneghini, e Aristotele Onassis, oltre alle amiche e amici di una vita: Antonio Ghiringhelli, Luchino Visconti, Vittorio De Sica, Franco Zeffirelli, e Pier Paolo Pasolini con cui girò il film Medea. Questa mostra si inserisce nell’ambito delle iniziative di valorizzazione dell’Archivio Publifoto, costituito da oltre 7 milioni di fotografie dell’Agenzia fondata da Vincenzo Carrese nel 1937, la più importante agenzia fotogiornalistica privata nata in Italia negli anni ’30. L’Archivio è stato acquistato da Intesa Sanpaolo nel 2015 e il  museo di Milano, insieme a quelli di Napoli, Torino e Vicenza, è parte del progetto museale Gallerie d’Italia di Intesa Sanpaolo guidato da Michele Coppola, Executive Director Arte, Cultura e Beni Storici della Banca. Read the full article
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giancarlonicoli · 1 year ago
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7 ott 2023 12:12
“ILLAZIONI ASSOLUTAMENTE FARNETICANTI” – IL CONSIGLIERE PER LA STAMPA DEL QUIRINALE, GIOVANNI GRASSO, SMENTISCE SECCAMENTE L’INDISCREZIONE DI ALESSANDRO SALLUSTI, SECONDO CUI IL COLLE SAREBBE INTERVENUTO PER FAR RIMUOVERE IL DIRETTORE DELLA “STAMPA”, MASSIMO GIANNINI (DA OGGI SOSTITUITO DA ANDREA MALAGUTI) – GRASSO: “LA PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA NON SI È MAI PERMESSA DI INTERFERIRE NELLE LIBERE DINAMICHE EDITORIALI” – SALLUSTI A TESTA BASSA CONTRO LA GIUDICE IOLANDA APOSTOLICO: “SE GIANNINI SCRIVE CHE IO GLI STO SULLE PALLE PUO’ CONTINUARE A FARE IL SUO LAVORO. SE LO FA UN MAGISTRATO...” – VIDEO  -
Estratto dell’articolo di www.lastampa.it
«Assolutamente farneticanti». Così il consigliere per la stampa del Quirinale Giovanni Grasso definisce le illazioni, diffuse questa sera dal direttore de Il Giornale Alessandro Sallusti, ospite della trasmissione di Lilly Gruber Otto e Mezzo su La7, di un intervento del Colle perché fosse sostituito il direttore de La Stampa Massimo Giannini. «Come dovrebbe essere noto a tutti, la presidenza della Repubblica non si è mai permessa di interferire nelle libere dinamiche editoriali e nella nomina di direttori. Chi afferma il contrario mente», dice Grasso.
A spiegare i motivi dell’avvicendamento ai vertici de La Stampa, durante la trasmissione è stato lo stesso Giannini. «Da giugno con il mio editore abbiamo avviato una riflessione sulla natura del giornale e su come lo si potesse rafforzare. Dopo una riflessione prolungata, si è deciso che La Stampa deve recuperare un rapporto diretto e vicino con il territorio». A prendere il suo posto è Andrea Malaguti, fino ad oggi vice direttore vicario del quotidiano torinese. [...]
2 – OTTO E MEZZO, CLAMOROSO SALLUSTI: "GIANNINI SCRIVE CHE GLI STO SULLE PALLE?"
Estratto dell’articolo di www.liberoquotidiano.it
Alessandro Sallusti, in collegamento con Lilli Gruber a Otto e mezzo su La7, nella puntata del 6 ottobre, critica duramente la condotta della giudice di Catania Iolanda Apostolico per aver partecipato nel 2018 alla manifestazione anti-Salvini e poi aver disapplicato il decreto Cutro sul trattenimento di alcuni migranti nel Centro di Pozzallo: "Andiamo con ordine. Il ragionamento di Massimo Giannini parte da un presupposto sbagliato, che un magistrato sia un cittadino come un altro, non è un cittadino come un altro. Ha delle libertà diverse dalle mie", attacca il direttore de Il Giornale. "Se Giannini scrive che io gli sto sulle pa*** può fare il lavoro che fa. Se lo fa un magistrato non può più giudicare né me né tutto ciò che è attinente a me, perché ha espresso un giudizio o un pregiudizio dal quale doveva astenersi", sottolinea Sallusti.
[…]
Dopodiché, spiazzando ulteriormente la conduttrice e lo stesso Massimo Giannini, Sallusti fa una seconda considerazione: "Il problema non è il video ma che un magistrato che ha espresso delle posizioni ha giudicato nel merito poi di quello per cui era andata a manifestare", prosegue il direttore del Giornale. Che conclude: "C'è un dettaglio che sfugge ai più, quando è scoppiato il putiferio la magistrata si è affrettata a cancellare i post. Allora se era normale, se lei era lì per tutelare l'ordine pubblico, cosa ridicola, perché li ha cancellati? Perché ha capito che erano di intralcio alla sua narrazione".
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