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Recensione di "Elogio dell'ignoranza e dell'errore" di Gianrico Carofiglio: Una Riflessione Filosofica Sull'Umanità. A cura di Alessandria today
Gianrico Carofiglio ci invita a rivalutare l’ignoranza e l’errore come elementi essenziali della crescita personale e della conoscenza.
Gianrico Carofiglio ci invita a rivalutare l’ignoranza e l’errore come elementi essenziali della crescita personale e della conoscenza. Nel suo nuovo saggio, “Elogio dell’ignoranza e dell’errore”, Gianrico Carofiglio propone una riflessione profonda e innovativa su due concetti che spesso vengono considerati negativi: l’ignoranza e l’errore. Invece di stigmatizzarli, Carofiglio ci invita a…
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DELLE GENTILEZZA E DEL CORAGGIO. Non avevo mai pensato che gentilezza e coraggio potessero essere pensate come due facce della stessa medaglia. Nel mio immaginario ho sempre pensato che le persone gentili stessero da una parte con le loro buone maniere, la loro timidezza, il loro “savoir faire” e i coraggiosi da un’altra con i loro muscoli, le loro mascelle volitive e i loro tatuaggi. Ho smesso di pensarlo quando vidi la famosa foto di Charlie Cole, che ritraeva un uomo con in mano un sacchetto della spesa in Piazza Tienanmen che fermava, con gentilezza e coraggio, una fila di carri armati. Deve pensarla così anche Gianrico Carofiglio che nel suo prezioso e profondo “Della gentilezza e del coraggio”, espone e cerca di corroborare la tesi che la politica si possa fare con queste due rare doti umane. Lo fa attraverso i nove intensi capitoli attraverso i quali si sviluppa il libro, edito da Feltrinelli. Si parte dall’ascolto, come primario atto del rispetto del nostro “competitor” politico, sottolineando come l’atto dell’ascolto sia molto diverso da quello del sentire e richieda un grande grado di partecipazione all’altrui pensiero. Concetto in realtà non nuovo che tra gli altri sviluppò molto bene Paul Watzlawick in un suo celebre saggio, “Di bene in peggio”. Ma Carofiglio sembra giocare, non solo sul piano della psicologia e sociologia politica, ma anche su alcuni piani diversi, come il tentativo di demolire il luogo comune e la stupidità attraverso l’analisi dei vezzi linguistici (come nel bellissimo capitolo dedicato alla fallacia) del demagogo e del politico d’assalto, ma soprattutto con gli strumenti di un’analisi, anche piuttosto approfondita, della saggezza delle cosiddette arti marziali orientali. “Sconfiggere il nemico senza combattere è l’abilità suprema” dice Gichin Funakoshi, fondatore del karate moderno e la citazione, fatta propria da Carofiglio sembra pervadere, e anche sovrastare, tutte le altre argomentazioni. In fondo è proprio la neutralizzazione dell’aggressività e l’eliminazione o la riduzione della violenza e del conflitto ad essere la mossa principale della dialettica politica. Come è noto il pensiero di Carofiglio non è neutro o senza colore politico, tutt’altro, identificando nei populismi e nei sovranismi della destra contemporanea, il brodo di coltura della aggressività verbale della dialettica politica. In realtà l’aggressività verbale non è sempre e solo stata della destra, ma quel che è certo che in questi ultimi decenni, lo strumento principale con cui la destra in Italia e altrove ha portato avanti le proprie battaglie è sempre passata attraverso ad essa insieme alla costruzione di un nemico (quasi sempre immaginario) e alla demagogia. Il libro di Carofiglio, forse ingenuo nella finalità ultima, propone una dialettica diversa, basata su un rispetto vero e non di facciata, ma soprattutto sulla capacità di neutralizzazione della spirale della sopraffazione linguistica, attraverso l’esercizio di queste due grandi doti umane quali gentilezza e coraggio. Un esercizio difficile, ma fruttuoso, magari cominciando proprio dai social...
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In Biblioteca puoi scoprire autori e opere che non conoscevi o di cui avevi sentito parlare ma che ancora non avevi avuto modo di leggere. Ed è per questo che abbiamo deciso di dedicare un angolo alla scoperta di questi "tesori nascosti".
Oggi l'opera e gli autori prescelti sono: “Il silenzio dell'onda " di Gianrico Carofiglio.
“Il silenzio dell’onda” è un romanzo di un autore che amo molto e che conosco di più per i suoi thriller legali, lo scrittore ex magistrato Gianrico Carofiglio. Un romanzo, questo, popolato da sentimenti, vissuti ingombranti, perdite e scoperte fortuite - come la (ri)scoperta dell'amore. Una storia simbolo di un passato non poi così remoto che chiede, silenzioso, riscatto e di un presente che reclama con forza disperata nuova fiducia. Roberto, Emma, Giacomo, Ginevra: personaggi intrecciati da un filo doppio che li percorre e stringe, per poi annodarne, inevitabilmente, le esistenze. E ciò avviene attraverso una narrazione che ha il sapore di un viaggio tutto interiore che possa diradare i timori e redimere da colpe e scelte errate; vite che entrano in contatto, quelle di Roberto, carabiniere in congedo temporaneo, e di Emma con un trascorso da attrice di poca fama, sulla soglia del palazzo che ospita lo studio dello psicologo da entrambi frequentato. Fragili e ingenue esistenze - degli adolescenti Giacomo, taciturno e sensibile figlio di Emma, e Ginevra, sua compagna di classe - che si incontrano e chiedono aiuto reciproco grazie all'espediente onirico. Dimensione del sogno che, grazie alla presenza del saggio cane parlante Scott, offre i presupposti (reali) per l'amicizia tra i due ragazzi. Personaggi che, inizialmente distanti, infine convergono in una tensione di affetti, dimostrazioni di fiducia, sfide personali, sconfitte e superamento delle avversità. Fino a provare “un'ebbrezza che tagliava tutto da parte a parte: il tempo, lo spazio, la tristezza e il bene e il male, e l’amore e il dolore e la gioia e la colpa. E il perdono - anche quello più difficile, che chiediamo a noi stessi”. Finché dal trambusto caotico e dalle esperienze più dolorose e destabilizzanti, l’orizzonte si affaccia sereno, silenzioso, proprio come la sensazione di tempo e suono lontani e sospesi (immobili) sotto l'onda più alta, perfetta, quella che, mentre si sta richiudendo, inghiotte il surfista nel suo “tunnel”.
Gianrico Carofiglio è uno scrittore, ex magistrato ed ex politico italiano; è stato a lungo un pubblico ministero, specializzato in indagini sulla criminalità organizzata. Nel 2007 viene nominato consulente della commissione parlamentare antimafia e dal 2008 al 2013 è senatore della Repubblica. Esordisce nella narrativa nel 2002 con Testimone inconsapevole, creando il personaggio dell’avvocato Guido Guerrieri, protagonista dei romanzi Ad occhi chiusi (2003), Ragionevoli dubbi (2006), Le perfezioni provvisorie La regola dell’equilibrio (2014) e La misura del tempo (2019, finalista Premio Strega 2020). Il maresciallo dei Carabinieri Pietro Fenoglio è il protagonista di un’altra serie di romanzi: Una mutevole verità (2014, Premio Scerbanenco), L’estate fredda (2016) e La versione di Fenoglio (2019).
Tra le altre opere di narrativa e saggistica: i romanzi Il passato è una terra straniera (2004) Né qui né altrove. Una notte a Bari (2008), Il silenzio dell’onda (2011, finalista Premio Strega 2012), Il bordo vertiginoso delle cose (2013), Le tre del mattino (2017); il graphic novel Cacciatori nelle tenebre (2007) e La casa nel bosco (2014), scritti con il fratello Francesco; il dialogo Il paradosso del poliziotto (2009); le raccolte di racconti Non esiste saggezza (2010) e Passeggeri notturni (2016), che ispirano l’omonimo film a episodi per la tv; i saggi L’arte del dubbio (2007), La manomissione delle parole (2010), da cui è tratto uno spettacolo teatrale da lui stesso interpretato, Con parole precise. Breviario di scrittura civile (2015), il libro-intervista Con i piedi nel fango (con Jacopo Rosatelli, 2018) e Della gentilezza e del coraggio. Breviario di politica e altre cose (2020). I libri di Gianrico Carofiglio, con sei milioni di copie vendute, sono tradotti o in corso di traduzione in tutto il mondo.
Recensione a cura di Rita Pagliara
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I Miei Libri del 2017
Un buon libro dovrebbe lasciare decisamente esausti al termine. Si vivono diverse vite durante la lettura. William Styron
1. Marc Levy - Il Primo Giorno
2. Simona Morani - Quasi Arzilli
3. Francesco Paolo De Ceglia - Il Segreto Di San Gennaro
4. Daniel Glattauer - Le Ho Mai Raccontato Del Vento Del Nord?
5. Rene Fulop-Miller - Rasputin E L’ultimo Zar
6. Romana Petri - Le Serenate Del Ciclone
7. Pablo Tusset - Il Meglio Che Possa Capitare Ad Una Brioche
8. AA.VV. - Il Pregiudizio Universale
9. Maurizio De Giovanni - Le Mani Insanguinate
10. Amor Towles - Un Gentiluomo A Mosca
11. Simone De Beauvoir - Una Donna Spezzata
12. Marc Levy - La Prima Stella Della Notte
13. Isaia Sales - Storia Dell’Italia Mafiosa
14. Sarah Perry - Il Serpente dell’Essex
15. Suad Amiry - Damasco
16. Louise Erdrich - La Casa Tonda
17. Guy De Maupassant - Bel-Ami
18. Vittorio Zucconi - Gli Spiriti Non DImenticano
19. Naomi J. Williams - Navi Perdute
20. Oliver Potzsch - Il Mago E La Figlia Del Boia
21. Alessandro D’Avenia - L’Arte Di Essere Fragili
22. Umberto Eco - La Ricerca Della Lingua Perfetta Nella Cultura Europea
23. Gianrico Carofiglio - L’Estate Fredda
24. George Sanders - Lincoln Nel Bardo
25. Jose Saramago - L’Anno Della Morte Di Ricardo Reis
26. Waller R. Newell - Tiranni
27. David Szalay - Tutto Quello Che È Un Uomo
28. Antonio Albanese - Lenticchie Alla Julienne
Il numero di titoli è uguale all’anno scorso ma ho letto qualche pagina in più, 9675. Manco ancora il traguardo delle 10.000. I libri sono stati di ottima qualità. con alcune punte, due in particolare, un romanzo ed un saggio, che se volete vi racconto in privato.
“Per sognare non bisogna chiudere gli occhi, bisogna leggere”
Michel Foucault
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Giovedì 3 settembre, dalle ore 19, in occasione dell’uscita del saggio "Della gentilezza e del coraggio. Breviario di politica e altre cose" (Feltrinelli), alla libreria Feltrinelli di Bari (via Melo 119), l’autore, Gianrico Carofiglio, incontrerà i lettori e firmerà le copie del libro. https://dormirebari.blogspot.com/2020/08/presentazione-e-firmacopie-per-il-della.html
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Emilia, terra di narratori: dal 16 al 20 giugno la Festa del Racconto
Il racconto come forma del presente, per la sua capacità di aprire, nello spazio di una narrazione breve, intensa e coinvolgente, una dimensione di profondità e di meditazione. Ma pure il racconto come eredità di un nobile passato, di cui recuperare quelle radici che in terra d’Emilia hanno trovato la loro più compiuta maturazione in narratori popolari, colti, in scrittori e fotografi-narratori: come Cesare Zavattini, Luigi Ghirri, Gianni Celati, lo scrittore che ha difeso di più la tradizione del racconto collocandolo nella bassa padana, lungo il Po, fino alla sua foce. Torna dal 16 al 20 giugno a Carpi, Novi, Soliera e Campogalliano la Festa del Racconto, FdR, cinque giornate di appuntamenti, oltre 20 grandi ospiti, incontri, reading e spettacoli, una ricca programmazione dedicata ai bambini: una 16ma edizione che si rinnova e affida la Direzione scientifica a Marco A. Bazzocchi, critico letterario, saggista e docente del Dipartimento di Filologia Classica e Italianistica dell’Università di Bologna, che commenta “Piccole finzioni, grandi pensieri è il sottotitolo che ho scelto per l’edizione 2021, per focalizzare l’attenzione sulla capacità del racconto di aprire lo sguardo del lettore su una visione del mondo ampia, non conforme al quotidiano, capace di immergerci subito in altri tempi e in altre geografie ma nello stesso tempo di parlarci direttamente di quanto ci riguarda”. Gli incontri sono articolati attorno a tre nuclei centrali: l’ascolto di racconti del passato con la guida di scrittori del presente, l’esperienza diretta di scrittori che si dedicano al racconto, la discussione intorno al valore del racconto oggi, nell’esperienza di ogni lettore. Ad aprire la Festa, mercoledì 16 giugno a Soliera, sarà Caterina Bonvicini, curatrice di Ferite, raccolta di racconti dedicata ai 50 anni di Medici senza Frontiere nella quale sette scrittori e sette scrittrici si confrontano con il tema del dolore, della lacerazione e della scrittura come cura. Ospite d’onore dell’edizione lo scrittore Gianrico Carofiglio (sabato 19 giugno ore 11, Carpi), autore di best seller tradotti in tutto il mondo e frequentatore dei più diversi generi letterari, dal romanzo al saggio al racconto breve, che in dialogo con Bazzocchi ripercorrerà la sua attività di scrittore e intellettuale. La tradizione del racconto sarà esplorata da Ermanno Cavazzoni, narratore delle pianure legato alla grande tradizione emiliana che risale a Boiardo e all’Ariosto, che guiderà il pubblico nella lettura di un singolare racconto di Kafka: assieme a lui sul palco di Piazza Martiri (venerdì 18 giugno, ore 18, Carpi) Gabriele Romagnoli, autore di racconti “in bottiglia” e Daniele Benati, che proporrà la sua singolare traduzione in dialetto emiliano di Samuel Beckett. Si ascolteranno le voci di scrittrici e scrittori che hanno praticato e praticano la forma narrativa del racconto, come Nadia Terranova, erede della lunga tradizione siciliana di racconti favolistici, e Alessandra Sarchi, attenta esploratrice dell’animo femminile, insieme sabato 19 giugno alle ore 17.30 nel Cortile d’Onore di Palazzo dei Pio a Carpi. Una singolare forma di racconto è quella esplorata dallo psicanalista Francesco Stoppa (sabato 19 giugno ore 19, Carpi), che parlerà della sua esperienza di ascolto dei pazienti, confluita nel libro Le età del desiderio in cui esplora e mette in rapporto le esperienze di due fasi della vita distanti ma affini per alcuni aspetti, l’adolescenza e la vecchiaia; e ancora Marcello Fois, in dialogo con il professor Bazzocchi sui racconti di provincia e di iniziazione all’età adulta di Pier Vittorio Tondelli, il più importante scrittore italiano degli anni Ottanta, creatore di uno stile unico in grado di risuonare ancora oggi: i racconti di��Altri libertini saranno letti dall’attore Giusto Cucchiarini. Domenica 20 giugno alle 11 Piazza Martiri ospita l’incontro “Intorno al raccontare”: protagonisti Gabriele Pedullà, autore di racconti fondati su imprevisti, sorprese e scarti che svelano il lato inquieto del quotidiano, Marco Belpoliti, autore profondamente radicato nella terra d’Emilia, che racconta gli incontri con alcuni grandi personaggi che ha conosciuto tra Reggio, Modena e Carpi, raccolti nel volume Pianura, Valerio Magrelli, narratore attraverso la sua poesia della magia e delle angosce dell’infanzia. Accanto ai talk, i reading e gli spettacoli serali: giovedì 17 giugno a Campogalliano (Piazza Castello, ore 21) Marinella Manicardi interpreta “Una cosa divertente che non farò mai più”, esilarante racconto del grande scrittore americano David Forster Wallace. Venerdì 18 giugno alle 21.30 Peppe Servillo è protagonista dell’omaggio alle “Favole al telefono” di Gianni Rodari, spettacolo che indaga il linguaggio della fantasia con lo strumento della musica, con gli arrangiamenti del celebre compositore, arrangiatore e direttore d’orchestra Geoff Westley. Sabato 19 (dalle 16.30 alle 18.30, Giardino del Teatro Comunale di Carpi) gli attori Simone Francia e Simone Tangolo saranno protagonisti della “Maratona Queneau” alternandosi nella lettura degli “Esercizi di stile”, mentre alle 21.30 il Cortile d’Onore di Palazzo dei Pio di Carpi ospita “La Pianessa”, omaggio ai racconti immaginifici di Alberto Savinio con Lucia Poli accompagnata al pianoforte da Marco Scolastra. Domenica 20 giugno alle 21 il Parco della Resistenza di Novi ospita l’incontro con Fabio Concato: un viaggio tra racconti, aneddoti, emozioni e musica con uno degli autori italiani più amati di sempre, con canzoni che racchiudono tenerezze, lampi di allegria, momenti di malinconia, come annotazioni in un diario della memoria, mentre a Soliera (Parco della Resistenza, ore 21) è in programma lo spettacolo “Io sono poi da solo e loro sono tutti”, lettura-spettacolo di Paolo Nori, uno dei 5 finalisti al Premio Campiello, grande conoscitore della letteratura russa, dedicato alle Memorie del sottosuolo di Dostoevskij. La chiusura della Festa del Racconto - e un ideale ponte verso la Festa della Musica di Carpi che prende il via il 21 giugno – è affidata allo spettacolo in anteprima nazionale “Yo soy Maria”, con Amanda Sandrelli (Piazza Martiri, Carpi, ore 21.30): un omaggio al genio di Astor Piazzolla, che ha rivoluzionato il concetto stesso di tango, e alla poetica del suo fedele sodale Horacio Ferrer. La “Maria de Buenos Aires” dell’Operita di Piazzolla è trasferita ai giorni nostri, attraversati dall’emergenza pandemica, incarnando nella sua figura la speranza di rinascita di una città, e del mondo intero. La Festa del Racconto propone anche un ricco calendario di eventi dedicati ai più piccoli, tra letture animate e divertenti cacce al tesoro ai racconti, tra biblioteche, giardini e cortili di Carpi e Soliera: per tutta la giornata di venerdì 18 il Castello dei ragazzi di Carpi apre nuovamente le sue porte alle bambine e ai bambini, che verranno omaggiati con una sorpresa, mostrando la nuova pittura murale realizzata da Sonia Maria Possentini, che sarà protagonista di un laboratorio artistico e dello spettacolo “A rincorrere i sogni”. Domenica 20 giugno alle 19 “Città di parole”, grande caccia al tesoro alla scoperta di monumenti, scorci e curiosità sul centro storico di Carpi, alla ricerca della “lingua” segreta della città. Tutti gli eventi sono a ingresso gratuito, fino ad esaurimento dei posti disponibili, previa prenotazione obbligatoria aperta a partire dal 6 giugno: le modalità di accesso sono dettagliate sul sito www.festadelracconto.it. La Festa del Racconto di Carpi è promossa dai Comuni di Carpi, Campogalliano, Soliera e Novi di Modena, con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi e gode del patrocinio della Regione Emilia-Romagna. Read the full article
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