#Gelso
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Morus alba, M. nigra, M. rubra (Gelso bianco, nero, rosso): semina
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Cristina e Grandi Donne – Una serata in ricordo di Cristina Antoni
Alessandria celebra la vita e le passioni di Cristina Antoni con un evento dedicato alle donne iconiche, a sostegno dell'Istituto Europeo di Oncologia e dell'Hospice Il Gelso.
Alessandria celebra la vita e le passioni di Cristina Antoni con un evento dedicato alle donne iconiche, a sostegno dell’Istituto Europeo di Oncologia e dell’Hospice Il Gelso. Venerdì 22 novembre 2024, l’Aula Magna dell’Istituto Leonardo da Vinci di Alessandria sarà teatro di un evento speciale dedicato alla memoria di Cristina Antoni, a un anno dalla sua scomparsa. La serata, dal…
#Alessandria#Alessandria today#Amicizia#Arte#Arte alessandrina#aula magna#Barbara Rossi#Beneficenza#Cinema#Città di Alessandria#Commemorazione#costumi d’epoca#costumi storici#Cristina Antoni#Cultura#Dino Porcu#donne famose#donne iconiche#Evento benefico#Evento culturale#figura femminile#Fulvia Maldini#Gianfranco Cuttica di Revigliasco#Google News#grandi donne#Hospice Il Gelso#istituto da Vinci#Istituto Europeo di Oncologia#italianewsmedia.com#Leonardo da Vinci
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CRISTINA E GRANDI DONNE
a cura di Jacopo Scafaro CRISTINA E GRANDI DONNE A un anno dalla scomparsa di Cristina Antoni, Alessandria la ricorda con una serata dedicata alla sua passione per l’arte, alla sua energia e al suo impegno culturale. Un evento che, tra racconti, musica e omaggi a figure femminili ispiratrici, ne celebrerà l’eredità, destinando i fondi raccolti a cause benefiche a lei care. A un anno dalla…
#alessandria#beneficenza#città di Alessandria#cristina antoni#HOSPICE IL GELSO#Luciano tirelli#provincia di Alessandria
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Zebra No Tellin’ Lies 1984 Atlantic ————————————————— Tracks: 01. Wait Until the Summer’s Gone 02. I Don’t Like It 03. Bears 04. I Don’t Care 05. Lullaby 06. No Tellin’ Lies 07. Takin’ a Stance 08. But No More 09. Little Things 10. Drive Me Crazy —————————————————
Guy Gelso
Felix Hanemann
Randy Jackson
* Long Live Rock Archive
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Il Gelso bianco una scoperta sorprendente
Il Gelso Bianco (Morus alba) è una pianta che ha affascinato l’umanità per secoli, non solo per i suoi frutti deliziosi ma anche per le sue numerose proprietà botaniche e terapeutiche. Originario dell’Asia orientale, il Gelso Bianco è stato introdotto in molte regioni del mondo e ha guadagnato popolarità come albero da frutto e per i suoi usi botanici e fitoterapici. Dal punto di vista…
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FRANCALANCI
Le immagini presentano trittici di VISIONI METABOLISTE. Ogni singola immagine nella realtà è realizzata in stampa cromogenica su Fujiflex Cristal Archive in formato 120x120, 90x90, 30x30 cm ed in stampa Fine Art su Carta di gelso Awagami.
www.massimofrancalanci.it
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Ikenaga Yasunari (1965-), pittura su carta Washi, ricavata da gelso, canapa e riso, la seta, con inchiostri composti da ossa di pesci e altri estratti animali.
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Nei tuoi occhi un Ritaglio di
Luna, ad infrangere il mare.
Nelle tue labbra spicchi di sole che vibrano, profumando di gelso l'aria intorno a te.
E le tue mani brandiscono sciabole di speranza, per poter avere, da te, anche solo una dolce, tenera carezza.
E. D'Agata
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Mi nutro di luce, biscotti
e more di gelso.
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Il Tabellone dei gelati è della mitica gelateria De Luca di Briga Marina
All’interno del bar del sig. Placido regnava il solito caos siciliano dove le regole del buon vivere erano non infrante, ma sicilianamente scavalcate, nel senso che erano accantonate, messe da parte, in quanto fare i furbi e lasciare agli altri leggi e regolamenti, fa parte del codice genetico siciliano . Così essere arrivati prima degli altri non aveva valore se gli altri vi si mettevano davanti richiamando rumorosamente l’attenzione del barista o se chiamavano un barista per nome in quanto suoi cugini, fratelli, compari amici o conoscenti. Per cui, nella bolgia che ne seguiva il sig Placido, proprietario della famosa gelateria, si comportava come un giudice della cassazione ricordandosi chi c’era prima o dopo malgrado i tanti millantatori di permanenze risalenti anche ad un ora prima. Il sig. Placido, serio e preciso indicava un cliente e con il volto freddo e professionale da croupier di casinò chiedeva “Cosa le faccio?” E qui partiva l’elenco di gusti che il sig Placido, rapido e preciso, disponeva ad arte su un cono. D’improvviso qualcuno si fece largo nella calca di golosi. Era un ragazzo alto e robusto che teneva in braccio una bambina che lo stringeva piangendo “No cori i papà non cianciri … scusati, …. la bambina … scusate … non cianciri u papà, chi ora ti cattu u gilatino …” Al suo passaggio la gente prima protestava poi, vedendo la bambina che piangeva si spostava presa a compassione dai lacrimoni che scendevano dai suoi occhi. L’uomo con la bambina in mano arrivò al bancone e il sig. Placido, vedendo il dramma in atto si avvicino chiedendo “Che ha questa bambina? Lo vuole un gelatino? Che gusto vuoi picciridda?” “dicci u papà che gusti vuoi? Senti, senti il signor Placido che gusti ci sono, glielo dica signor Placido” “C’è bacio, gianduia, stracciatella, nocciola, zuppa inglese, caffè, Babà, crema d’arancia, mandorla tostata, pistacchio, setteveli al pistacchio, Rocher, nero fondente, sette veli, fondente all’arancio, amarena, torrone, snickers, parfait di mandorle, caramello salato, nutella, Taormina, fiordilatte, cioccolato bianco, cocco, cedro, fragola, ananas, pesca, bergamotto, melone e gelso. Quale vuoi?” “Quale vuoi u papà, dicillu al signor Placido” La bambina lo guardò spaesata e poi puntò gli occhi annacquati sul sig. Placido. Ebbe un singulto del pianto “Diccillu o signor Placido chi gilatinu voi” Fece il vecchietto sulla destra del padre “prendi il cioccolato che è buonissimo” Suggerì il vecchietto sulla sinistra. Nella gelateria scese un silenzio denso e pieno d’attesa mentre tutti osservavano la bambina come se dovesse dare una terna vincente. Lei guardò il signor Placido e lentamente si strinse al padre e bisbigliò nell’orecchio “Va bene u papà signor Placido pi cortesia, ci pò mettiri un po' di panna su un cono”. Un sospiro di sollievo si allargò nella sala e tutti commentarono felici la scelta della bambina. Con la solita rapidità ed efficienza il signor placido riempi un cono di panna disegnando un riccio sulla punta e lo passo alla bambina. “se lo paghi” Fece il padre allungando cinque euro “lasciassi stare, un pensiero mio alla bambina” Fece il signor Placido rimettendo il coperchio sul pozzetto della panna e guardando la folla davanti a se chiese con la solita professionalità “chi servo?” Si udì un boato di voci e la bolgia nella gelateria incominciò nuovamente.
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Avvolti nel mito
Tessuti e costumi tra Settecento e Novecento. Dalla collezione Montgomery
A cura di Annie M. van Assche
Ideart, Milano 2005, 208 pagine, 24,5x28cm,
euro 40,00
Mostra Palazzo Ducale Genova 16 aprile 21 agosto 2005 "Giappone, l'arte del mutamento"
Centoquarantasei tessuti tradizionali di uso quotidiano bellissimi e rari in fibra vegetale come banano, ramia, cotone, glicine, gelso e tiglio, ma anche in pelle di daino, molti tinti in indaco e vistosamente decorati: grandi falchi, carpe che saltano nel ribollio delle acque d'una cascata, disegni di nodi complessi e colorati come mazzi di fiori, immagini mitiche e legate alla tradizione giapponese e cinese come le gru mancesi e le tartarughe di mille anni, draghi e tigri, che proteggevano chi le indossava durante le giornate di lavoro. Si tratta di abiti da lavoro, coprifuton, kimono, stendardi, gualdrappe da cavallo, foulard a uso borsa, casacche da pompiere della collezione Montgomery, la più importante raccolta privata di design tradizionale d'uso corrente, pubblicati nella loro totalità per la prima volta in questo volume.
Periodo: 1400-1800 (XV-XVIII) Rinascimento,1800-1960 (XIX-XX) Moderno
25/05/24
#avvolti nel mito#exhibition catalogue#Palazzo Ducale Genova 2005#Giappone#arte mutamento#kimono#collezione Montgomery#designbooksmilano#fashionbooksmilano
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La Relazione d’Aiuto di Maria Angela Gelati: Come Gestire il Percorso del Lutto
Un evento per scoprire l’importanza della relazione d’aiuto nel supporto ai dolenti, presso la Biblioteca Civica di Alessandria.
Un evento per scoprire l’importanza della relazione d’aiuto nel supporto ai dolenti, presso la Biblioteca Civica di Alessandria. Sabato 23 novembre 2024, alle ore 15:00, la Biblioteca Civica “Francesca Calvo” di Alessandria ospiterà la presentazione del libro “La relazione d’aiuto. Come aiutare a gestire il percorso del lutto” di Maria Angela Gelati. L’incontro, organizzato dall’Associazione…
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AINU Paint Compelling Post-Doom Landscape on Self-Titled Debut
~Doomed & Stoned Debuts~
By Billy Goate
AINU is a welcome new name to us, a three-piece heavy cinematic psychedelic post-doom powerhouse from Genoa, Italy (where many a band has popped onto our radar over the years, most recently Isaak). Here emerges today five soundscapes of the instrumental variety, part of the explosion in instrumental rock and metal that has emerged in recent years. The album is 'Ainu' (2024) which, besides being the name for the indigenous peoples of northern Japan, means simply "human."
First track is the stormy "Il Faro," which takes its name from The Lighthouse and appears to quote from an Italian language version of the 2019 film in its opening minutes. While I may not understand the dialogue, I can tell that there's a lot of passion and fluster in the words, and contrasts with a backdrop of eastern drone and psychedelic post-metal atmosphere, gathering like massive rain clouds.
The full band drops its weight two-minutes in and caught away in a swell. From the get-go we notice Ainu is a band that's quite confident in itself as an instrumental unit. The collaboration between Dani on guitar, Jacco on bass, and Gelso on drums is tight. Each instrument is deftly captured on this recording, the bass in particular has lots of clarity and plenty of oomph. It rewards listening with earphones, especially, but you can open up your speakers with this one and give the benefit of a full room -- the sound will claim it all. Listen for a key moment of transition 5:20 in with a warm, doomy bassline.
In many ways, this 12:43 piece mirrors a day on ocean's cliffs overlooking the waters and experiencing moments that are turbulent, mysterious, and serene. It is indeed cinematic in its vision, and this applies in many ways to the evolving scenes that follow.
Likewise, second track "Aiutami A Ricordare" (which means "Help Me Remember") generates big, rumbling sound in the service of a broad tapestry (it also makes its big splash around 5 minute mark with swinging bombast.
"D.E.V.S." and "Khrono" (the latter featuring guest musicians Francesco Bucci and Giorgio Nattero) reference the American science fiction thriller television miniseries D.E.V.S. and samples from the show here and there. The first two-minute track begins with surreal and calming ambience, but soon errupt into second -- a strumming, churning, tremelo-filled current. It's easy to get swept away in the momentum.
Whether you're listening intently, riding, or doing something else around the house, these songs always find a way to pull you into their moods, and here it is serious, searching, and tumultuous. "Krono" ("Time") ends with some of that broad, brash tossing back and forth Yob energy.
"Call Of The Sea," while not the longest, is certainly one of the more ambitious of the record and closes this cinquefoil journey out. The band takes time to build the story, and one could picture themselves picturing the landscape from a seagull's view. After three-and-a-half minutes of development comes the brake-squeaking dissonance announcing a transition, which comes with cymbals, watery reverberating strings, and a bass riff which you almost want to go on forever. It's Bongripper worthy stuff, but not meant to a barnstormer here, just enough gravity to keep our feet planted while our heads sail far above with the whirling, misty ambience of echoing loops and Lili Refrain's remarkable guest vocals. It's not really important to know what words she is singing, so much as to experience it, for it is beautiful and enchanting.
Ainu's self-titled debut comes out June 28th via Subsound Records on vinyl, compact disc, and digital format (get it here).
Give ear...
Ainu by Ainu
SOME BUZZ
'Ainu' is a concept record that moves between powerful and stirring soundscapes, building up at a slow but steady pace between psychedelia and post-metal, stemming from the Genoa trio’s passion for cinema and their close relationship with the sea, its stories and creatures.
Featuring special appearances from Lili Refrain as well as Francesco Bucci (Ottone Pesante) and Giorgio Nattero (Carcharodon), this album is an intense, emotionally dense experience that uses the descriptive foundations of seamen and the calls of huge animals to recall the connection between the sound and the environment. An electrifying and contemplative journey for the heart and soul of heavy music lovers.
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#D&S Debuts#Ainu#Genoa#Italy#post-doom#post-sludge#instrumental#atmospheric#metal#Subsound Records#D&S Reviews#Doomed and Stoned
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Sagra sanctorum
La benedizione delle messi e delle bestie fertili.
Festoni, processione, frittelle e griglia mista maiale, cinquina, musica-musica-musica, vinaccio. Scrofe e porci indistinti sulla graticola e a sudare sulla pista liscia.
Suona l'orchestra "Gelso e i tulipani", tutti col bel vestito della festa, ma Gelso ha la camicia aperta, alla moda paesana, col vello maschio e i fiori sulla camicia. Lui ce l'ha diversa, verde, gli altri rossa. Che fan bandiera cha-cha-cha.
Mazurca ora, saltellano quei due, guardali guardali, che s'incrocian tutti che pare che cadano, ma non cadono mai, e poi mai. Che è come l'amore difficile, quello che l'equilibrio lo trovi solo se ti muovi, come a camminare che vien facile e non si fa fatica solo perchè si impara a mettere avanti il piede e a caderci sopra. Solo che è veloce.
Va' va' come vanno, se scopan così, ciao Pep, chissà che urla quella ecco perchè è tutto asciutto lui, ben drenato.
"51, 72, 64, 37", veloce la tombola, senza i commenti da smorfia, che qui l'unica acqua che si vede è quella del Ticino e quelle cose non sono arrivate su. Veloci a segnare coi fagioli sulle cartelle consunte conservate con cura dalla perpetua, nel cassetto della sagrestia, tra i ritagli d'ostia.
Che la tombola quest'anno è un corredo niente male, che poi era quello della figlia del Santino, che poveri cristiani i genitori, se n'è partita all'avventura con quel poco di buono del Tano, arrivato giusto per portarsela via lasciando il Cecco lì con la sua verginità. Che aveva fatto così fatica pure a farsi fare la sega da quella là, che invece col Tano pareva fosse una giumenta imbizzarrita. Pensa te.
"Va beh, dai, ciao... tombola!", eccola. Fatta dalla Marta, che c'ha un culo porco cane! Che poi quel culo pare sia una figa, da quel che dice il marito, che non manca mai di lodarlo. "Ma te ce l'hai piccolo, ti vien facile così!", e giù tutti a ridere, con la Fagiana che non ce la fa a non guardargli il pacco, più per riflesso incondizionato che per golosità, ma si sa, la Fagiana è la Fagiana.
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Introducing our Writer, Gelso! As they do not have a tumblr posted, please make sure to give them a follow on their other listed social medias!
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FRANCALANCI
Le immagini presentano trittici di VISIONI METABOLISTE. Ogni singola immagine nella realtà è realizzata in stampa cromogenica su Fujiflex Cristal Archive in formato 120x120, 90x90, 30x30 cm ed in stampa Fine Art su Carta di gelso Awagami.
www.massimofrancalanci.it
#FRANCALANCI#Le immagini presentano trittici di VISIONI METABOLISTE.#Ogni singola immagine nella realtà è realizzata in stampa cromogenica su Fujiflex Cristal Archive in formato 120x120#90x90#30x30 cm ed in stampa Fine Art su Carta di gelso Awagami.#www.massimofrancalanci.it#francalanci#arte#metabolista#disegno#design#https://www.massimofrancalanci.it#scultura#artecontemporanea#visionaria#f r a n c a l a n c i
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