#Francesco Pavolini
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organisationskoval · 2 years ago
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515) Partito Nazionale Fascista (PNF), National Fascist Party, Narodowa Partia Faszystowska – utworzona w listopadzie 1921 roku przez Benito Mussoliniego, włoska partia faszystowska. Partia zaprzestała działalności wraz ze śmiercią Mussoliniego i upadkiem Włoskiej Republiki Socjalnej. Określała się jako prawicowa. Założona w Rzymie 9 listopada 1921, była efektem transformacji, jaką przeszły paramilitarne formacje Fasci Italiani di Combattimento, w kierunku struktur bardziej koherentnych (Fasci zostało założone przez Mussoliniego w Mediolanie, na Piazza San Sepolcro 23 marca 1919 roku). PNF była instrumentem popularyzacji ideologii Mussoliniego. Była też głównym uczestnikiem zamachu stanu z 28 października 1922 roku, znanego jako Marsz na Rzym, który zakończył się porozumieniem pomiędzy królem Wiktorem Emanuelem III a Mussolinim (który został premierem). Po drastycznej modyfikacji prawa wyborczego (tzw. prawo Acerbo), PNF zwyciężyła w bardzo kontrowersyjnych wyborach z kwietnia 1924 roku. Ustawa przegłosowana w 1928 r. sprawiła natomiast, iż PNF stała się jedyną legalnie działającą partią polityczną we Włoszech. Sytuacja taka miała miejsce do 1943 roku. W latach 1920–1930 partia prowadziła tzw. włoskie batalie gospodarcze. Partia ta została rozwiązana po aresztowaniu Mussoliniego po wewnętrznym przewrocie w łonie Wielkiej Rady Faszystowskiej (pod przywództwem Dino Grandiego), który miał miejsce 24 lipca 1943 roku. Działalność PNF została oficjalnie zakazana przez rząd Pietro Badoglio 27 lipca tegoż roku. Po uwolnieniu przez nazistów Mussoliniego we wrześniu 1943 r., partia została ponownie utworzona, tym razem pod nazwą Republikańska Partia Faszystowska (Partito Fascista Repubblicano – PFR, powstała 13 września). Była to jedyna legalnie działająca partia w marionetkowej Włoskiej Republice Socjalnej. Jej sekretarzem był Alessandro Pavolini. PFR nie przetrwała egzekucji Mussoliniego i zlikwidowania Włoskiej Republiki Socjalnej w kwietniu 1945 r. Obecnie jest jedyną partią polityczną, której działalność jest oficjalnie zabroniona w konstytucji Włoch.
Sekretarze PNF:
Michele Bianchi (listopad 1921 – styczeń 1923)
brak jednego przywódcy (styczeń 1923 – październik 1923) - „triumwirat”: Michele Bianchi, Nicola Sansanelli, Giuseppe Bastianini
Francesco Giunta (15 października 1923 – 22 kwietnia 1924)
brak jednego przywódcy (23 kwietnia 1924 – 15 lutego 1925) - „Quattuorvirate”: Roberto Forges Davanzati, Cesare Rossi, Giovanni Marinelli, Alessandro Melchiorri
Roberto Farinacci (15 lutego 1925 – 30 marca 1926)
Augusto Turati (30 marca 1926 – 7 października 1930)
Giovanni Giuriati (październik 1930 – grudzień 1931)
Achille Starace (grudzień 1931 – 31 października 1939)
Ettore Muti (31 października 1939 – 30 października 1940)
Adelchi Serena (30 października 1940 – 26 grudnia 1941)
Aldo Vidussoni (26 grudnia 1941 – 19 kwietnia 1943)
Carlo Scorza (19 kwietnia 1943 – 25 lipca 1943).
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awesome-disposition · 1 year ago
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Tutti Insieme All'Improvviso (2016)
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Regia: Francesco Pavolini
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superfuji · 4 years ago
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L'eroe Mussolini e gli immigrati assassini: i fascio-fumetti invadono le scuole
La propaganda nera arriva dalla Germania sotto forma di vignette, graphic novel, opuscoli e libri animati pubblicati dalla galassia degli editori d'ultradestra: amministrazioni e assessori soprattutto di FdI li donano a istituti e biblioteche
C'E' LA CARICA dei tagliatori di teste al grido di “hail!”, che sostituisce, rievocandolo, il saluto hitleriano “heil”. C’è l’immigrato assassino che brandisce un machete insanguinato: lo stesso sangue grondante da un coltello impugnato dal solito uomo di colore che, nella narrazione fumettistica, rappresenta il male della società. C’è Mussolini raccontato come un eroe e c’è la ricostruzione fantasiosa e apologetica - in chiave martire-valoroso -, dell’uccisione a Dongo di Alessandro Pavolini, ultimo segretario del Partito fascista e comandante delle famigerate Brigate Nere. Sospesi tra realtà e finzione. Pieni di slogan e santini propagandistici, rimandi nostalgici, simboli del neofascismo e del neonazismo (rappresentati quasi sempre da personaggi “veri”, realmente esistiti e entrati nel pantheon dei camerati). Sono i fumetti dell’estrema destra. Scie, vignette, graphic novel, opuscoli, libri “animati”. Pubblicati da case editrici vicine, o collegate, in alcuni casi diretta emanazione di movimenti politici della galassia nera. Alcuni dei quali già sotto inchiesta e attualmente alla sbarra.
Controcultura nera
Un’operazione di “controcultura” in risposta al racconto mainstream. Che si snoda soprattutto tra Italia e Germania, ed è rivolta – ovviamente - alla platea dei giovani. Giovani delle scuole, anche. A cui – grazie all’iniziativa di amministrazioni comunali, sindaci, assessori, deputati – questi fumetti vengono regalati. L’elenco degli ultimi casi italiani ci porta a Ascoli Piceno. Su input del sindaco di FdI Marco Fioravanti, per il Giorno del Ricordo 2021, il Comune ha comprato e donato agli studenti della provincia il libro “Foiba Rossa. Storia di un’italiana”, dedicato a Norma Cossetto. Il volume è pubblicato da Ferrogallico, casa editrice di fumetti legata a doppio filo all’estrema destra: tra i soci fondatori (2017) figurano due esponenti di Forza Nuova (Marco Carucci, ex portavoce milanese, e Alfredo Durantini), e il cantautore “non conforme” Skoll, nome d’arte di Federico Goglio. A distribuire i volumi di Ferrogallico oggi è Altaforte, la casa editrice del dirigente-picchiatore di CasaPound Francesco Polacchi, pregiudicato per violenze come alcuni dei suoi autori, e anche proprietario del marchio di moda Pivert, nonché editore del Primato Nazionale, la testata (carta e on line) dei “fascisti del terzo millennio”. Sulle pagine del periodico di CPI trovano spazio pure i fumetti. Un esempio: la lenzuolata intitolata “Il paese normale, fatti e cronache di ordinaria integrazione”. Un collage di notizie di crimini commessi da immigrati ruota intorno al disegno di un coltello stretto in una mano dalla pelle scura.
Soldi pubblici e casse fasciste
Torniamo a Ferrogallico e al caso Ascoli Piceno. La stessa scelta di parlare del Giorno del Ricordo attraverso il fumetto su Norma Cossetto è stata assunta anche da altre amministrazioni: due anni fa, tra le prime, l’assessore all’Istruzione della Regione Veneto Elena Donazzan, di FdI, poi esibitasi in Faccetta nera ospite di una trasmissione radiofonica. Seguirono Regione Piemonte, Pavia - sempre su proposta di una consigliera del partito di Giorgia Meloni, Paola Chiesa, che distribuì personalmente il libro - , ed altri Comuni. Il tutto, tra prevedibili e incandescenti polemiche. Anche perché si tratta di soldi pubblici che finiscono dritti nelle casse di case editrici collegate a gruppi e movimenti dichiaratamente fascisti. Andiamo avanti. Sorvolando sul fumetto (sempre targato Ferrogallico) dedicato alla vita di Nino Benvenuti, esule istriano, si può ricordare un altro caso: due anni fa l’amministrazione di Verona decide di regalare alle scuole e alle biblioteche comunali il libro a fumetti pubblicato nel 2017 (l’editore è sempre lo stesso) che racconta la storia di Sergio Ramelli, giovane membro del Fronte della Gioventù ucciso nel 1975 a Milano da militanti di Avanguardia Operaia, e diventato, da allora, uno dei simboli del neofascismo.
"Immigrato criminale"
Come funziona la propaganda del fumetto nero? Da dove nasce? Chi c’è dietro questa editoria che punta su leggerezza e immediatezza per veicolare messaggi nostalgici e revisionisti? Alla base dell’ombra lunga, che trova il suo terminale nei politici che ricoprono ruoli decisionali nelle istituzioni (Ferrogallico è stata sdoganata con incontri convocati in Camera e Senato da politici di FdI e Lega), c’è una strategia di diffusione mirata a entrare in contatto coi più giovani. Che utilizza stile e modalità narrative particolari. Come spiega Emilio Cirri ne “Lo spazio bianco – nel cuore del fumetto”, queste opere “sono accomunate da alcuni elementi ricorrenti. Da una parte abbiamo la forma artistica e narrativa. Si usa uno stile realistico per dare al contenuto un effetto ‘storicamente corretto’. Uno stile spesso rigido e sgraziato, minato da errori di anatomie e prospettive, più attento a creare immagini da usare per la propaganda”. In molti fumetti spiccano immagini di stupri e uccisioni “per creare un macabro effetto shock”. Nei dialoghi nelle vignette – spiega sempre Emilio Cirri - c’è una “prosa pomposa e retorica allo sfinimento, con dialoghi lapidari utili solo per trasmettere una tesi preformata e una definizione macchiettistica dei personaggi, sia quelli ‘buoni’ sia quelli ‘cattivi’”. Altri esempi. Graficamente, diciamo, border line. La copertina di ‘Adam – una storia di immigrazione’. E’ la graphic novel del giornalista Francesco Borgonuovo uscita sempre per Ferrogallico. Suona come un inno splatter alla tesi sovranista immigrato uguale criminale. Qui non è tanto importante ricordare che l’autore è ospite abituale a eventi e convegni organizzati da gruppi neofascisti e anche di ispirazione neonazista (vedi Lealtà Azione). Più interessante è interpretare la presentazione che Ferrogallico propone dei propri fumetti. “Ostinati e contrari”. Con un presunto obiettivo: portare alla luce “storie taciute su cui grava il velo di silenzio del conformismo culturale e del politicamente corretto”.
Quelle che avete appena letto sono le classiche parole d’ordine esibite dalla narrazione neofascista in questo mezzo secolo di storia: dagli anni ’70 ad oggi. Sono anche gli slogan che rimandano a quello che oggi si può considerare un laboratorio privilegiato della fumettistica di estrema destra. La Germania. E’ da lì che rimbalza, in Italia, il fenomeno. Per raccontare la mappa tedesca delle strisce apologetiche e revisioniste, delle graphic novel inneggianti alle SS e quelle che affondano nella propaganda omofoba e anti-immigrati, conviene partire da Hydra Comics. Che è diventato un caso politico. Andiamo con ordine. Ai lettori e agli appassionati della Marvel il nome Hydra non suonerà affatto nuovo: è la denominazione di una fittizia organizzazione terroristico-sovversiva, nata come società segreta, che compare nei fumetti americani Marvel Comics nel 1965. Gli spietati agenti di Hydra puntavano a istituire un nuovo ordine mondiale di stampo nazionalsocialista. Il loro motto? “Taglia una testa, altre due penderanno il suo posto”.
Sassonia ultranazionalista
Dresda, Sassonia. Un luogo a caso? No. E’ nel capoluogo del Land divenuto tristemente celebre negli ultimi anni per la nascita e l’attività violenta di gruppi di estrema destra e neonazisti che nasce Hydra Comics. Il fondatore è Michael Schafer, ex politico della Cdu poi passato a NPD e per anni dirigente dei Junge Nationaldemokraten (JN). Chi finanzia la creazione di Hydra? I destrissimi Movimento Identitario (Identitäre Bewegung) e Ein Prozent. Islamofobici, nemici dell’immigrazione e del multiculturalismo, oppositori dei diritti Lgbt. Parliamo di movimenti che non rifiutano angolazioni nostalgiche e neonaziste. Come Pegida, anche questa made in Sassonia. Nell’opera di proselitismo mediatico di queste formazioni, in particolar modo tra i giovani, oltre a cortei, presidi, manifestazioni no-vax, giocano un loro ruolo anche i fumetti.
Venticinque febbraio scorso: il caso Hydra balza alle cronache. Sulla pagina Fb di Comixene, importante rivista tedesca dedicata al fumetto, il direttore in persona fa, di fatto, da cassa di risonanza alla nascita di Hydra: prendendo formalmente le distanze dalla pubblicazione su un numero di Comixene della notizia del lancio della casa editrice nera, e invitando a indagare sulle sue origini segrete, nella pratica le offre un graditissimo spot. Comixene – come racconta sempre “Lo Spazio bianco – il cuore nel fumetto” - viene travolto da critiche durissime. Per altro: chi siano e cosa pubblichino quelli di Hydra Comics è già noto. Strisce e vignette con riferimenti ai “veri patrioti”, simbologia delle “squadre di salvaguardia” (SS) naziste, agenti segreti al servizio del popolo. Gli eroi Marvel Capitan America e Superman decontestualizzati. “Siamo aperti a tutti quegli autori che nel panorama odierno non trovano un posto in cui pubblicare” – spiega Hydra. “Opere non conformi, anche provenienti dall’estero” in difesa di quei lettori e quegli artisti che si sentono “limitati da un settore in cui l’ideologia viene prima del talento”. Intorno al progetto editoriale Hydra e alla sua lotta alla “dittatura del buonismo” si muovono artisti tedeschi della scena dell’estrema destra: il writer Wolf PM (che usa caratteri calligrafici di epoca nazista) e Remata’Clan dalla Turingia.
Asse Roma-Berlino-Tokyo
In Germania – dopo una lunga scia di violenze, molte delle quali avvenute proprio in Sassonia, e dopo la strage terroristica di Hanau del 21 febbraio 2020 – si è riaperto il dibattito sull’estremismo di destra. I servizi segreti hanno messo sotto sorveglianza AfD perché considerato un movimento pericoloso per la democrazia. AfD. Hydra. Link che si riattivano. Ci sono fumetti, in Germania, partoriti e pubblicizzati dagli stessi partiti. Tra il 2017 e il 2018 sulla pagina della sezione AfD di Berlino sono stati pubblicati sette racconti intitolati “Emilia and friends”. L’autore? Il caposezione Georg Pazderski. Protagonista dei racconti è, appunto, Emilia, una ragazza dalle sembianze di uccello, sostenitrice di AfD che difende le posizioni più estreme del partito contro una società fatta di crimini. A chi è ispirato, per la sua striscia ultranazionalista, Pazderski? Agli omologhi austriaci dell’FPÖ (Freiheitliche Partei Österreichs), partito di estrema destra austriaco il cui leader, Heinz Christian Strache, in questi anni è stato protagonista, a sua volta, di numerose vignette che lo immortalavano come un supereroe in lotta contro i mali della società liberale e globalista. Intorno a super Strache, un florilegio di riferimenti, diretti e indiretti, al nazismo e alle rune che ne hanno caratterizzato la deriva esoterica. L’elenco dei fumetti tedeschi finiti sotta accusa è lungo e fornito. Si è molto parlato, tra gli altri, di Der Vigilant. L’eroe qui – in un paradosso perfetto - è un vendicatore solitario che protegge il popolo da un partito dittatoriale ecologista. L’editore che ha dato alle stampe il fumetto si chiama Eric Zonfeld (Zonfeld-Comics). E’ noto per la pubblicazione di romanzi giovanili xenofobi, razzisti e attraversati da continui richiami al nazismo. Libri il cui contenuto – vari esposti sono finiti sul tavolo Tribunale di Colonia - “stimola l’odio razziale, glorifica o minimizza le idee del Nazionalsocialismo, glorifica i membri delle SS e discrimina gli omosessuali”. Il bisogno continuo di additare un nemico da combattere e annientare; la mitizzazione dei regimi e della razza; l'avversione verso gli "invasori” colpevoli di rovinarla. Dalla Germania all’Italia, sotto traccia, lavora la fabbrica del fumetto. L’ultimo prodotto Hydra Comics è dedicato all’artista giapponese Yukio Mishima, ultranazionalista adottato come feticcio dalle destre europee. Chi ha realizzato la nuova striscia? Semplice: Ferrogallico, l’etichetta editoriale dei fascisti di Forza Nuova distribuita dai fascisti di Altaforte-CasaPound. Siamo in tempo di pace, ma nella graphic novel si rinsalda l’asse Roma-Berlino-Tokyo.
di Paolo Berizzi - la Repubblica
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cinema-tv-etc · 5 years ago
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Franco Zeffirelli: Film and opera director who revelled in the lavish and theatrical
The last of Italy’s post-war cinema giants, Zeffirelli worked with many of the greatest stars of the 20th century
Tom Vallance  -  Saturday 15 June 2019
Franco Zeffirelli, who described his style as “lavish in scale and unashamedly theatrical”, was one of the most influential, flamboyant and controversial designer-directors of the 20th century. His Florentine background and love of the Renaissance permeated his diverse work, which encompassed theatre, cinema and his greatest love, opera.
Initially an actor, then designer of sets and costumes, Zeffirelli – who has died aged 96 – confounded his mentor and lover Luchino Visconti by successfully becoming a prolific director who triumphed at La Scala, Milan, with his first operatic production, then stunned Covent Garden with his vivid staging of Cavalleria Rusticana and Pagliacci. His Shakespearean productions at the Old Vic included a legendary version of Romeo and Juliet with Judi Dench, and a rapturously received Much Ado About Nothing with Maggie Smith, Albert Finney and Robert Stephens.
His best films were either Shakespearean or operatic ones, and included The Taming of the Shrew with Taylor and Burton, a Romeo and Juliet with two teenage unknowns, and Hamlet with Mel Gibson – plus a sumptuous film of La Traviata and a sweepingly dramatic, though drastically reshaped and cut, version of Verdi’s Otello with Placido Domingo. The treasured Covent Garden productions of Lucia di Lammermoor with Joan Sutherland and Tosca with Maria Callas were his work, and he created one of the most lavish opera productions ever seen with his Turandot at the Metropolitan.
On television his epic production Jesus of Nazareth has become a worldwide staple. He worked with both Olivier and Gielgud, and he gathered together an all-star cast for his film Tea With Mussolini, loosely based on his own childhood memories of the expatriate British ladies in Italy who helped raise him just before the Second World War. He also fought with the Italian resistance during the conflict, found God when he was nearly killed in a car accident with Gina Lollobrigida, and since 1960 had been heavily involved in right-wing politics, eventually becoming a member of the Italian senate, representing the Forza Italia party in 1996.    
Born out of wedlock in Florence, Italy in 1923, his surname was the result of an accident. Since his father would not acknowledge him, and his mother was married, he had to be given an invented name and his mother chose Zeffiretti, after the “little breezes” of an aria in Cosi Fan Tutte, but it was misspelt in the register as Zeffirelli. He was raised by a peasant woman for two years, then after his mother was widowed she took him into her family, but her death when Zeffirelli was six years old resulted in his being passed to his father’s cousin, Aunt Lide.
His initial ambition was to be an architect, but Lide’s lover Gustavo was an amateur baritone, and he introduced the boy to opera and the cinema, both of which were to be life-long passions. He later described his reaction to his first opera, Die Walkure, as “hardly a refined appreciation, more like a child of today gawping at Star Wars”.
He had his first real taste of theatre when, while fighting with the partisans in the Second World War, he met the music and ballet expert Richard Buckle and helped him stage a troop show. Seeing Olivier’s film of Henry V chrystallised Zeffirelli’s ambition. He recalled: “I knew then what I was going to do. Architecture was not for me; it had to be the stage. I wanted to do something like the production I was witnessing.”
After the war, he was working as an assistant scenic painter when he met the man he described as “probably the single most important person I have ever known”, the director Luchino Visconti. On their first meeting backstage he told Visconti that he was an actor, to which Visconti replied: “So you should be, with your looks.”
Visconti gave the youth small parts in his stage productions of Crime and Punishment (1946) and Eurydice (1947), and he made his screen debut in Luigi Zampa’s L’Onorevole Angelina (1947) starring Anna Magnani, after which Visconti used Zeffirelli and Francesco Rosi as his assistants on his film La Terra Trema (1948), filmed on location with a cast of Sicilian fishermen, and distinguished by its superb photography. Said Zeffirelli: “This is my main debt to Luchino in filmmaking: his passionate attention to detail. Everything was always researched to a point far beyond the needs of the actual scene. You immersed yourself in the period, the place, its culture, so that even though the audience might not take in every detail they would be absolutely convinced of its essential ‘rightness’.”
For a production of As You Like It (1948) Visconti hired Salvador Dali as designer but, when the surrealist’s plans proved impractical, Visconti asked  Zeffirelli to help out. He then gave Zeffirelli the first work for which he was independently credited, as designer of Tennessee Williams’ A Streetcar Named Desire (1949).
Visconti and Zeffirelli were now living together in Rome, but worked separately for a spell before reuniting for the film Bellissima (1951) starring Anna Magnani, on which Zeffirelli again served as an assistant. After working briefly with Rossellini and Antonioni, he designed one of Visconti’s greatest theatrical triumphs, a production of Chekhov’s Three Sisters (1952), and worked as his assistant on the film Senso (1954), but the often stormy relationship of the two men was coming to an end.
When Zeffirelli was asked to design a production of Rossini’s L’Italiana in Algeri at La Scala, he saw it as an opportunity to break with the world of Roman theatre. With its cast clad mainly in light blues and whites, the sunny production of 1953 was rapturously received and the manager of La Scala, Antonio Ghiringhelli, decided to follow it with La Cenerentola (1954) with the same creative team.
But director Corrado Pavolini had fallen ill, and Zeffirelli, with the backing of Simionato, asked if he could be both director and designer. The result was another great success, and the director’s first experience of handling a large chorus.  
Zeffirelli was immediately asked to direct two productions the following season, Donizetti’s L’Elisir d’amore and Rossini’s Il Turco in Italia (both 1955). He was also told that Maria Callas wanted to sing Donna Fiorilla in the Rossini and had specifically asked that he should direct it.      
Zeffirelli had first met Callas when As You Like It had been running in Rome at the same time as Parsifal, in which Callas sang the role of Kundry. Tullio Serafin, who was a major influence on Zeffirelli, introduced both him and Visconti to “this very plump Greek-American girl with a terrible New York whine allied to a rather prim, matronly manner. She sounded awful and looked worse.” Then she had sung, and Zefirelli had been entranced. “I followed her to Florence to see her Traviata and hung around her dressing room like a lovesick boy,” he recalled.
Zeffirelli would shortly realise his longstanding ambition to direct a film. Camping (1957) was a modest, sentimental story of two young lovers on a motorcycle, but the public liked it. He was then called back to Dallas, Texas, to stage La Traviata for Callas, and succeeded in eclipsing Visconti’s previous staging with an audaciously cinematic production, using multiple sets and dispensing entirely with the interval between the second and third acts.
At the end of 1959 Zeffirelli was invited back to Covent Garden to create new productions of Cavalleria Rusticana and Pagliacci, which were to prompt the Old Vic to ask him to direct Romeo and Juliet, with the particular request that he reproduce the Mediterranean feeling of his opera productions. For this Zeffirelli was determined to use a truly youthful leading pair and cast two young players starting out, Judi Dench and John Stride. “Judi was small and doll-like and looked even younger than her age, just the way I’d always imagined Juliet should be,” he said. The production, so different from all previous accounts of Shakespeare’s tragedy – the director even replaced the balcony with battlements – was loathed by London’s theatre critics next day, who condemned the acting, the sets and the direction. But the following Sunday London’s most respected critic, Kenneth Tynan, called it “a revelation, even perhaps a revolution ... The Vic has done nothing better for a decade.” Romeo and Juliet immediately became a sell-out and extended the length of its season.
The following year, 1961, Zeffirelli directed Fastaff at Covent Garden, then made his debut at Glyndebourne with L’Elisir d’amore. In Dallas, he staged a controversial Don Giovanni with Joan Sutherland and Elizabeth Schwarzkopf, setting the opera in the burnt-out aftermath of a catastrophe, then returned to England to create an Othello for the Royal Shakespeare Company at Stratford. It turned out disastrously. Wanting an elegant, cultured Othello, he cast John Gielgud, with young Ian Bannen as Iago. “Whatever chemistry makes a director and his actors work was missing with us three ... Gielgud and Bannen were like oil and water and somehow Gielgud and I never seemed to react together.” A few months later the Old Vic Romeo and Juliet opened in New York and was a critical and commercial triumph, with Zeffirelli receiving a special Tony Award for design and direction.
In 1967 he directed his first major film, The Taming of the Shrew (1967), starring Elizabeth Taylor and Richard Burton, and described by one critic as “a mixture of classical Shakespeare, the Marx brothers and a Renaissance painting”. It was a great success, and Zeffirelli followed it with Romeo and Juliet (1968), starring newcomers Leonard Whiting and Olivia Hussey. Writer Bruce Robinson, who played Benvolio in the film, later claimed that Zeffirelli tried to seduce him, and that he was the model for the lecherous Uncle Monty in Robinson’s 1987 film Withnail and I.
Given a small budget by Paramount, Romeo and Juliet made $50m – the highest ratio of investment to earnings in the history of the studio. “The effect on me was stunning,” he said. “It made me a lot of money, transforming me from someone who’d always lived at the limits of his income to someone who could be described as rich, and it elevated me from being a European celebrity to someone who was famous internationally.”
A few months later Zefferelli was critically injured when the car he was in, driven by Gina Lollobrigida, skidded and smashed into a barrier, sending him through the windscreen. Months of facial surgery preceded his return to work with a triumphant staging of Pagliacci and Cavalleria Rusticana at the Metropolitan. His accident had delayed his plans to film the life of Francis of Assissi, which he thought relevant to the “peace and love” movement of the Sixties. Titled Brother Sun, Sister Moon, the film appeared in 1972 and was criticised as simplistic and naive.
In 1975 Zeffirelli embarked on a project that would take two years to complete – an ambitious television miniseries based on the life of Christ, titled Jesus of Nazareth. Featuring a starry cast supporting Robert Powell as Jesus and Olivia Hussey as Mary, the series was screened worldwide over Easter and was given the exceptional accolade of a mention by the Pope in his Psalm Sunday message.
Zeffirelli next staged Alfred de Musset’s Lorenzaccio for the Comedie Francaise, and a triumphant Otello at La Scala (both 1976). Starring Placido Domingo, Mirella Freni and Piero Cappuccilli, with Carlos Kleiber conducting, Otello was the first La Scala premiere to be televised live.
A second de Filippo play, Filumena, was another hit for the National, after which Zeffirelli went to Hollywood. Though his films The Champ (1979) and Endless Love (1981) attracted audiences, they were decried by critics.
Returning to La Scala in 1981 to stage Cavelleria Rusticana and Pagliacci, both starring Domingo, Zeffirelli filmed both productions, partly in the opera house and partly on location in Sicily. When shown on television in the US, Pagliaci won both a Grammy and Emmy. Teresa Stratas, the film’s soprano, then starred in La Boheme for Zeffirelli at the Metropolitan, and he realised he had the perfect star for a filmed version of La Traviata. When Jose Carreras declined to play Alfredo, Domingo accepted the role.
Visually entrancing, and extremely moving, La Traviata is one of the finest opera films. The film version of Otello is comparable in its power and spectacle, though marred for purists by some drastic cutting.
In 1985 Zeffirelli designed his first ballet, Swan Lake, for La Scala, his revolutionary approach – particularly his replacement of tutus with calf-length dresses for the ballerinas – causing Mikhail Baryshnikov to withdraw from the production. He then made a film his detractors seized on – a ludicrous account of Toscanini’s early years, Young Toscanini (1988). The director was happier with an impressive Hamlet (1990) starring Mel Gibson, and a television film of Don Carlos (1992). But a version of Jane Eyre (1996) suffered from the mismatching of its leads, Charlotte Gainsbourg and William Hurt.
The cast of Tea With Mussolini (1999) was high-powered, including Maggie Smith, Judi Dench, Joan Plowright, Lily Tomlin and Cher, and made Zeffirelli’s labour of love watchable if unsatisfying.
His last films were Callas Forever (2002), a dramatisation of the singer’s last years, and Tre Fratelli (2005). In 2003 he was nominated for a Laurence Olivier Award for his set designs for Absolutely! (Perhaps), and in November 2004 he was given an honorary knighthood.
In 2009, he was awarded the inaugural Premio Colesseo, which is given to those who have enhanced Rome’s reputation.
Franco Zeffirelli, film and opera director, born 12 February 1923, died 15 June 2019
https://www.independent.co.uk/news/obituaries/franco-zeffirelli-obituary-film-theatre-director-italy-romeo-and-juliet-tosca-maria-callas-a8959971.html
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francescogarolfi · 2 years ago
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“Un tentativo di spiegare la dinamica del lupo, lo fanno gli scrittori Lorenzo Pavolini e Davide Sapienza nel loro primo podcast dal titolo "Nelle tracce del lupo" su RaiPlaySound, con le splendide musiche di Francesco Garolfi”. Su Piemonte Parchi il bellissimo articolo firmato da Alessandra Corrà. . . “An attempt to explain the dynamics of the wolf is done by the writers Lorenzo Pavolini and Davide Sapienza in their first podcast entitled "In the tracks of the wolf" on RaiPlaySound, with wondwrful music by Francesco Garolfi”. On Piemonte Parks the beautiful article signed by Alessandra Corrà. . . . . #lupo #tracce #impronte #podcast #rai #raiplay #sound #download #poetico #wild #francescogarolfi #davidesapienza #lorenzopavolini #wolf #wolfpack #wolfdogsofinstagram #wolfdogsofig #wolfdogsofig #wolfdogpuppy #wolflover #wolflove #wolfdogcommunity #wolfdogofinstagram #wolfmix #wolflovers #wolfgirl #wolflife #wolfdog #wolfpuppy (presso Rai Radio 2) https://www.instagram.com/p/Cj91FVZMJZR/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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lamilanomagazine · 3 years ago
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Fano, "Passaggi Festival": nella quarta giornata ospiti Nando Della Chiesa, Malena e Vincenzo Spadafora
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Fano (Pesaro e Urbino), "Passaggi Festival": nella quarta giornata ospiti Nando Della Chiesa, Malena e Vincenzo Spadafora.  Continuano a Fano gli appuntamenti di Passaggi Festival, dedicati al mondo dei libri e della cultura: giovedì 23 giugno in programma un momento dedicato alla commemorazione del trentennale delle strage di Capaci con la presenza sul palco di piazza XX Settembre di Nando dalla Chiesa. Attesi tra gli ospiti, Vincenzo Spadafora, Gianni Cuperlo, Malena e Maurizio Ferraris. Primo appuntamento per la rassegna dedicata al benessere al Chiostro delle Benedettine mentre proseguono i laboratori e le presentazioni librarie per i più piccoli, le mostre d’arte, gli aperitivi scientifici e la Masterclass della scuola di scrittura Passaggi. Buongiorno Passaggi. Libri a colazione La quarta giornata di Passaggi Festival inizia con l’appuntamento mattutino “Buongiorno Passaggi. Libri a colazione”. Due le presentazioni librarie in programma alle 9,30: a Fano, Matteo Giusti parla di “La loro Africa” (Castelvecchi) in compagnia di Annarita Briganti, scrittrice e giornalista (Bon Bon Art Cafè, Lido). A Torrette Monica Germani presenta “La tua dieta sei tu. Liberati dalle ossessioni alimentari e trasforma la tua vita” (Mondadori). L’autrice ne discute con Andreina Bruno, redattrice culturale (Bagni Torrette). Lo sai perché? …te lo spiega la Chimica, Il codice misterioso e Ma che musica maestro Nel pomeriggio, al via le attività alla Mediateca Montanari Memo: si parte alle 17 con i laboratori per i più piccoli che prevedono tre appuntamenti: il primo a cura dell’Università di Camerino è “Lo sai perché? …te lo spiega la Chimica”, segue “Il codice misterioso” a cura di Manuela Alessandrini e Monica Bernacchia (Museo Tattile Statale Omero) e il momento dell’ascolto e della didattica musicale per i piccolissimi, dai 6 ai 24 mesi, “Ma che musica maestro” realizzato nell’ambito del programma nazionale Nati per la musica (i laboratori sono al completo). Le figure del romanzo: come si creano i personaggi Prosegue la Masterclass della Scuola di Scrittura Passaggi (alle 18) con la prima lezione su “Le figure del romanzo: come si creano i personaggi”. Intervengono Giulia Ciarapica e Lorenzo Pavolini. La rassegna “Chiedersi perché. Libri filosofici per bambine e bambini” vede la partecipazione di Paolina Baruchello che presenta “La prova dei cinque petali” (Sinnos) in compagnia di Ippolita Bonci Del Bene, esperta in pratiche di filosofia con i bambini (alle 18,30 - età da 10 a 11 anni). Senza riserve. In politica e nella vita Gli incontri alla chiesa di San Francesco iniziano alle 18 con la presentazione dell'attività editoriale della Banca di Credito Cooperativo di Fano. Intervengono il presidente Romualdo Rondina, il giornalista Massimo Foghetti e gli autori delle pubblicazioni. Ai presenti sarà consegnata una copia omaggio del libro. Atteso l’arrivo alle 19 di Vincenzo Spadafora che presenterà il suo libro “Senza riserve. In politica e nella vita” (Solferino) intervistato da Giorgio Santelli, giornalista di  Rainews24 e componente del Comitato Scientifico di Passaggi Festival. L’Uccellin bel verde e Il gioco dell'oca. Quaderni di frontiera Immancabile l’appuntamento con gli aperitivi scientifici nella sala da tè ‘L’Uccellin bel verde’ dove si parlerà di come lo scarto alimentare può diventare una risorsa con la chimica Serena Gabrielli. In alternativa, l’altro aperitivo è in riva al mare: a Bagni Elsa (Fosso Sejore) Matthias Canapini converserà sul suo libro “Il gioco dell'oca. Quaderni di frontiera” (Prospero Editore) con Davide Morresi (Read and Play). Entrambi gli appuntamenti iniziano alle 18,30. Le sfumature del verde. Storie di donne e ambiente Primo appuntamento per la rassegna di saggistica dedicata al benessere al Chiostro delle Benedettine: Paola Turroni parlerà di “Le sfumature del verde. Storie di donne e ambiente” (Laurana Editore). L’autrice conversa con Barbara Meggetto, presidente Legambiente Lombardia, e Pamela Lucia Canistro, presidente Legambiente Fano (alle 19). Ostinati e contrari. La sfida alla mafia nelle parole di due grandi protagonisti: Giovanni Falcone e Paolo Borsellino con Nando Dalla Chiesa Momento dedicato alla memoria in piazza XX Settembre: in occasione del trentennale della strage di Capaci, alle 21.00 Nando dalla Chiesa parlerà del suo libro “Ostinati e contrari. La sfida alla mafia nelle parole di due grandi protagonisti: Giovanni Falcone e Paolo Borsellino” (Solferino) in una conversazione con Lidia Calamia, docente di Lettere e bookstagrammer Ossi_di_secchia. Passaggi diVersi con Ex voto. Tre sogni e un ruggito Prosegue nella Chiesa di San Francesco la rassegna Passaggi diVersi: sul palco per il momento dedicato agli ‘editori coraggiosi’ ci saranno Vincenzo Bagnoli con il libro “Waves” (Industria & Letteratura) e Antonio Riccardi che presenterà “Ex voto. Tre sogni e un ruggito” (Amos Edizioni). Gli Autori conversano con Fabrizio Lombardo, poeta e redattore della rivista VersoDove. Lorenzo Lotto. Catalogo generale dei dipinti Al Chiostro delle Benedettine per la rassegna dedicata all’arte ospite Enrico Maria Dal Pozzolo con il libro “Lorenzo Lotto. Catalogo generale dei dipinti” (Skira) sul palco con Anna Maria Ambrosini Massari (Università di Urbino). Rinascimento europeo con Gianni Cuperlo e Pura. Il sesso come liberazione con Malena Il secondo appuntamento della serata in piazza XX Settembre sarà con Gianni Cuperlo e il suo libro “Rinascimento europeo” (Il Saggiatore). L’autore ne parla con Alessandra Longo, giornalista (alle 22). Malena sarà alla stessa ora al Pincio per la rassegna “Fuori Passaggi Music&Social” con il suo libro “Pura. Il sesso come liberazione” (Mondadori). L’autrice conversa con il direttore di Passaggi Festival Giovanni Belfiori e con la docente di lettere e critica letteraria Carolina Iacucci. I sandali del filosofo con Maurizio Ferraris Alle 22.00, al Chiostro delle Benedettine è il momento della filosofia con la rassegna “I sandali del filosofo”: Maurizio Ferraris parla di “Documanità. Filosofia del mondo nuovo” (Laterza) con Armando Massarenti, filosofo e giornalista, Passaggi fra le Nuvole con Bidibartleby Gli ultimi appuntamenti della giornata saranno alle 23 con le graphic novel, la narrativa straniera e la scienza sotto le stelle. Al Pincio, per la rassegna “Passaggi fra le Nuvole” interverrà Stefano Ricci con il libro “Bidibartleby" (Sigaretten) intervistato da Alessio Trabacchini. Emicrania. Storia di un senso di colpa Nella Chiesa di San Francesco Tamás Gyurkovics presenterà il suo libro “Emicrania. Storia di un senso di colpa” (Bottega Errante). L’autore conversa con Giulia Ciarapica, scrittrice e critica letteraria. Fosforo: la festa della scienza Al Chiostro delle Benedettine, sarà Daniele Scaglione a chiudere la rassegna dedicata alla scienza con “Più idioti dei dinosauri” (Edizioni e/o). L’autore dialoga con Mattia Crivellini, direttore “Fosforo: la festa della scienza”. L’evento è organizzato in collaborazione con UNICAM. Read the full article
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jacopocioni · 3 years ago
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Risveglio di Firenze
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Negli anni 30 del ‘900, Firenze torna capitale della cultura. Quando nel 1870 fu compiuta l’Unità d’Italia, la capitale del nuovo stato venne spostata a Roma, come progettato dal Re Vittorio Emanuele II e dal Primo Ministro Camillo Conte di Cavour, lasciando la nostra città priva dei suoi tesori medievali, deturpata e in povertà. Firenze negli anni in cui era stata il centro della politica italiana, aveva subito un avventato risanamento radicale del vecchio centro storico con la indiscriminata distruzione di tanti palazzi storici, chiese, le mura trecentesche e monumenti vari. Tutto questo era stato fatto per ricevere la nuova massa di abitanti provenienti dal Piemonte; soldati, ministri, impiegati statali e ministeriali, al seguito del Re Vittorio Emanuele II e di tutta la sua Corte. Dopo lo stravolgimento del vecchio tuorlo cittadino, al posto di quello che era stato distrutto, vennero costruiti enormi anonimi palazzoni, per alloggiare i nuovi arrivati, che i fiorentini con il loro spirito salace chiamarono “Buzzurri”. Quando in seguito tutti si trasferirono nella nuova Capitale, al Comune di Firenze, non rimasero che i debiti, tanto da costringere il Sindaco Ubaldino Peruzzi a dichiarare il fallimento. Per un settantennio, la città rimase chiusa nel suo bozzolo a leccarsi le ferite. Negli anni trenta del ‘900, ci fu un risveglio insospettabile, che la riportò agli onori della cronaca italiana, dando prova di un nuovo vigore intellettuale nel campo delle Arti. La svolta avvenne negli ultimi anni venti, quando sotto la protezione del segretario Fascista Gaetano Turati, venne nominato vice federale della nostra città il fiorentino Alessandro Pavolini, il quale prese in seguito il posto del marchese Ridolfi, quando il nobile venne eletto alla Camera dei Deputati del Regno d’Italia. Iniziò fondando la rivista letteraria il “Bargello”, accogliendo fra i vari autori il giovane Indro Montanelli allora emergente. Nel 1934 con Giuseppe Bottai diede vita ai “Littoriali della Cultura e dell’Arte”.
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Per omaggiare il grande Capitano Fiorentino Francesco Ferrucci, caduto a Gavinana nella montagna pistoiese, nel disperato tentativo di difendere la libertà della Repubblica Fiorentina, dalle mire del papa Clemente VII. Istituì le Feste Ferrucciane e diede nuovamente vita all’annuale partita del Calcio in Costume o Livrea, per esaltare il coraggio dei fiorentini assediati. La mostra dei prodotti artigianali fiorentini la “Fiera dell’Artigianato” inizia negli anni 1923/26, quando gli artigiani dettero inizio alla manifestazione, ma è nel 1931 che assume la denominazione “Prima Fiera dell’Artigianato” con sede nel palazzo delle Esposizioni al Parterre. All’inaugurazione è presente l’allora ministro delle Corporazioni Giuseppe Bottai. Ad oggi sono circa 85 edizioni ed è diventata internazionale, ed è stata trasferita nei locali della Fortezza da Basso o di San Giovanni.
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Inizia in quell’anno la vita del “Maggio Musicale Fiorentino” per iniziativa del Marchese Luigi Ridolfi e del Maestro Vittorio Gui. Venne ristrutturato il Teatro comunale, divenuto in seguito anche la casa del Maggio. Da Presidente dell’Atletica Leggera Italiana, rimise a nuovo la sede della Società Assi Giglio Rosso. Con molto impiego di risorse fece costruire un avveniristico stadio di calcio per la sua Fiorentina di cui era il Presidente. Sempre in quegli anni venne deciso di unire tutti i siti di produzione dei generi di Monopolio, allora situati in svariati punti della città. La produzione della manifattura era divisa fra l’ex convento di Sant’ Orsola e l’ex chiesa di San Pancrazio. II Deposito dei sali era ubicato in via Santa Caterina da Siena, e il Deposito delle polveri al Barco delle Cascine. Il Ministro Tahon de Revel affidò la costruzione del nuovo stabilimento agli architetti Giovanni Bartoli e Luigi Nervi (già progettista e costruttore dello stadio G. Berta). Il nuovo opificio venne realizzato secondo lo stile Razionalista allora in voga, fra il Mugnone e il Fosso Macinante vicino al Parco delle Cascine occupando una area di otto ettari. Quando furono terminati i lavori il nuovo complesso venne inaugurato dal Ministro Tahon de Revel e dal Cardinale Eccellenza Elia dalla Costa. La nuova manifattura a pieno regime diede lavoro a 1400 fra operai e impiegati, la maggior parte del personale era costituito da donne. Oltre alla fabbrica vera e propria, vi si trovavano gli uffici degli impiegati, gli alloggi di servizio, la portineria con il corpo di guardia, una officina, la falegnameria, la mensa per i dipendenti. Inoltre vi era l’asilo nido per i loro figli (dove le mamme si recavano per allattare i loro piccoli), una infermeria con medico, il Deposito di vendita Sali e Tabacchi, l’Ispettorato Compartimentale, e l’ufficio per le Coltivazioni dei Tabacchi. Vi era un Dopolavoro con cinema, teatro, un bar con biliardi, un giardino estivo con possibilità di ballare, due campi da bocce, campi da tennis con docce, e infine una cooperativa alimentare gestita dagli operai.
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Un altro esempio di Razionalismo Italiano, è rappresentato dalla Stazione Ferroviaria di Santa Maria Novella. Firenze possedeva all’epoca tre stazioni costruite nell’ottocento dai Lorena. La stazione Maria Antonia (dedicata alla moglie del Granduca), La Leopolda, e in ultimo quella chiamata di Campo di Marte. Negli anni trenta del novecento, con l’aumento del traffico ferroviario, venne deciso dal Ministro Costanzo Ciano la costruzione di una nuova stazione destinata a prendere il posto della vetusta e inadeguata Maria Antonia. Venne affidato il progetto all’architetto Angiolo Mazzoni, ma non piacque. Fu bandito un concorso con oltre cento partecipanti, e venne vinto dal Gruppo Toscano costituito da: Pier Niccolò Berardi, Nello Baroni, Italo Gamberini, Sarre Guarnieri, Leonardo Lusanna e Giovanni Michelucci. La novità era rappresentata dalla sua costruzione secondo una logica di funzionalità. Mussolini pur notando nel progetto l’assenza delle tendenze architettoniche del trionfalismo del fascismo, ne comprese la funzionalità, e affermò che la costruzione rappresentava un fascio littorio. Ma questa vittoria divise il mondo della cultura, C’era chi ne esaltava la bellezza e chi diceva che sembrava una scatola messa lì senza una ragione plausibile. Solo nel 1934 l’allora Capo del Governo chiamò a Roma il Gruppo Toscano, ordinando loro di procedere senza indugio alla costruzione. Inoltre venne edificata la così detta Palazzina Reale, per ospitare il re e la sua famiglia nei brevi soggiorni fiorentini. Malgrado il passare del tempo e le modifiche aggiunte, la stazione e rimasta inalterata nella sua bellezza.
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La Scuola di Guerra Aerea, è un altro esempio di Razionalismo Italiano. Sempre negli anni trenta il Ministero dell’Aeronautica, per salvaguardare da eventuali attacchi aerei in caso di guerra, provenienti da oltralpe, decise di spostare sa sede della Scuola da Torino. Doveva essere un luogo sicuro, mimetizzato fra gli alberi, in modo da avere una adeguata protezione in caso di bombardamenti. La scelta cadde sulla città di Firenze, precisamente nel Parco delle Cascine, che presentava tutte le soluzioni alle proposte del Ministero. Il luogo si presentava bene e mimetizzato fra gli alberi, che nascondevano la costruzione ai nemici. Il Comune regalò il terreno al Ministero per la realizzazione, e nel 1936 l’architetto Raffaele Fagnoni, incaricato per la progettazione e costruzione dette inizio ai lavori. Nel 1937 vennero gettate le fondamenta, terminando l’opera dopo 335 giorni esattamente i 20 gennaio 1938. L’inaugurazione della Scuola di Guerra Aerea avvenne il 27 marzo 1938 alla presenza delle autorità. Il complesso ospita oggi diversi istituti, fra i quali l’Istituto di Scienze Aeronautiche. Dall’anno 2005 l’Aeronautica e le Università di Firenze e Napoli, permettono agli ufficiali dell’Accademia Aeronautica di Pozzuoli di completare il loro percorso formativo a Firenze conseguendo la Laurea Magistrale in Scienze Aeronautiche.
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personal-reporter · 3 years ago
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Francesco Savio, critico dei telefoni bianchi
Francesco Savio, critico dei telefoni bianchi
Francesco Savio, pseudonimo di Francesco Pavolini, nato a Roma il 15 dicembre 1925, fu uno dei maggiori storici del periodo del muto in Italia e del cinema realizzato fino agli anni Cinquanta. Figlio del poeta e regista teatrale Corrado Pavolini, fu da sempre interessato al cinema e al teatro acquisendo anche il suo pseudonimo dal personaggio di uno spettacolo teatrale, che era il Savio…
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organisationskoval · 2 years ago
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302) Partito Nazionale Fascista, PNF, National Fascist Party, Narodowa Partia Faszystowska - utworzona w listopadzie 1921 roku przez Benito Mussoliniego, włoska partia faszystowska. Partia zaprzestała działalności wraz ze śmiercią Mussoliniego i upadkiem Włoskiej Republiki Socjalnej. Określała się jako prawicowa. Założona w Rzymie 9 listopada 1921, była efektem transformacji, jaką przeszły paramilitarne formacje Fasci Italiani di Combattimento, w kierunku struktur bardziej koherentnych (Fasci zostało założone przez Mussoliniego w Mediolanie, na Piazza San Sepolcro 23 marca 1919 roku). PNF była instrumentem popularyzacji ideologii Mussoliniego. Była też głównym uczestnikiem zamachu stanu z 28 października 1922 roku, znanego jako Marsz na Rzym, który zakończył się porozumieniem pomiędzy królem Wiktorem Emanuelem III a Mussolinim (który został premierem). Po drastycznej modyfikacji prawa wyborczego (tzw. prawo Acerbo), PNF zwyciężyła w bardzo kontrowersyjnych wyborach z kwietnia 1924 roku. Ustawa przegłosowana w 1928 r. sprawiła natomiast, iż PNF stała się jedyną legalnie działającą partią polityczną we Włoszech. Sytuacja taka miała miejsce do 1943 roku. W latach 1920–1930 partia prowadziła tzw. włoskie batalie gospodarcze. Partia ta została rozwiązana po aresztowaniu Mussoliniego po wewnętrznym przewrocie w łonie Wielkiej Rady Faszystowskiej (pod przywództwem Dino Grandiego), który miał miejsce 24 lipca 1943 roku. Działalność PNF została oficjalnie zakazana przez rząd Pietro Badoglio 27 lipca tegoż roku. Po uwolnieniu przez nazistów Mussoliniego we wrześniu 1943 r., partia została ponownie utworzona, tym razem pod nazwą Republikańska Partia Faszystowska (Partito Fascista Repubblicano – PFR, powstała 13 września). Była to jedyna legalnie działająca partia w marionetkowej Włoskiej Republice Socjalnej. Jej sekretarzem był Alessandro Pavolini. PFR nie przetrwała egzekucji Mussoliniego i zlikwidowania Włoskiej Republiki Socjalnej w kwietniu 1945 r. Obecnie jest jedyną partią polityczną, której działalność jest oficjalnie zabroniona w konstytucji Włoch.
Sekretarze PNF:
Michele Bianchi (listopad 1921 – styczeń 1923)
brak jednego przywódcy (styczeń 1923 – październik 1923); „triumwirat”: Michele Bianchi, Nicola Sansanelli, Giuseppe Bastianini
Francesco Giunta (15 października 1923 – 22 kwietnia 1924)
brak jednego przywódcy (23 kwietnia 1924 – 15 lutego 1925); „Quattuorvirate”: Roberto Forges Davanzati, Cesare Rossi, Giovanni Marinell, Alessandro Melchiorri
Roberto Farinacci (15 lutego 1925 – 30 marca 1926)
Augusto Turati (30 marca 1926 – 7 października 1930)
Giovanni Giuriati (październik 1930 – grudzień 1931)
Achille Starace (grudzień 1931 – 31 października 1939)
Ettore Muti (31 października 1939 – 30 października 1940)
Adelchi Serena (30 października 1940 – 26 grudnia 1941)
Aldo Vidussoni (26 grudnia 1941 – 19 kwietnia 1943)
Carlo Scorza (19 kwietnia 1943 – 25 lipca 1943).
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luciamosca14 · 6 years ago
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Fano, Passaggi Festival 2019: doppio appuntamento con Lino Guanciale Fano – Doppio appuntamento a Passaggi Festival Fano con Lino Guanciale: dopo la lettura Ad Alta Voce di Cuore di Tenebra di Joseph Conrad alla Chiesa di Francesco, che terminerà a mezzanotte, l'attore salirà sul palco centrale di piazza XX Settembre per conversare con Lorenzo Pavolini.
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paoloxl · 8 years ago
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 29 Aprile 1945 a Milano in Piazzale Loreto vengono esposti i corpi di 18 gerarchi fascisti, tra cui quello di Benito Mussolini stesso. I gerarchi erano stati fucilati da un gruppo di partigiani guidati da Walter Audisio (nome di battaglia comandante Valerio, che fornì la più importante ricostruzione della morte di Mussolini), il pomeriggio del 28 Aprile. Mussolini e la Petacci vennero fucilati a Giulino di Mezzegra (non è ancora chiaro chi effettivamente sparò a Mussolini) mentre gli altri gerarchi (Alessandro Pavolini, Francesco Maria Barracu, Ferdinando Mezzasoma, Augusto Liverani, Ruggero Romano, Paolo Zerbino, Luigi Gatti, Idreno Utimpergher, Nicola Bombacci, Pietro Calistri, Goffredo Coppola Ernesto Daquanno, Mario Nudi, Vito Casalinuovo, Marcello Petacci) vennero uccisi a Dongo. Non ancora chiare sono le origini dell'ordine di esporre i cadaveri in pubblico. La tesi più probabile è che il CLN non avesse esplicitamente richiesto di portare le salme in Piazzale Loreto. Sarebbero stati quindi i partigiani incaricati della fucilazione e della custodia dei gerarchi a portare i corpi intorno alle 3.40 di notte a Piazzale Loreto, luogo scelto in quanto utilizzato dai fascisti il 10 Agosto '44 per l'esposizione di quindici corpi di antifascisti fucilati dai repubblichini. Verso le 7 del mattino, quando i partigiani incaricati della custodia delle salme dormivano, i primi passanti si accorsero della presenza dei cadaveri, e soprattutto della presenza del corpo del Duce. In poche ore, tramite il passaparola ma anche tramite Radio Milano Liberata, che aveva già annunciato l'esecuzione dei gerarchi, la piazza si riempì. La folla, incredula di trovarsi di fronte i corpi dei suoi più infami aguzzini, inizio a calpestare i cadaveri, a colpirli con ortaggi e colpi di armi da fuoco. Solo grazie l'intervento di alcuni partigiani e dei vigili del fuoco, che lavarono le salme ormai ricoperte di sangue, sputi e urina, i corpi di Mussolini, Starace, Pavolini, Zerbino e della Petacci vennero sottratti dalla rabbia della folla e appesi "a testa in giù" sulla pensilina di un distributore di benzina presente nella piazza. Alcuni membri del CLN ( Sandro Pertini in primis) criticarono aspramente i fatti di Piazzale Loreto, ma quelle immagini restano impresse nella memoria dei partigiani e degli antifascisti, e ancora oggi sono l'esempio chiaro dell'esplosione di rabbia che fu la Liberazione e soprattutto della volontà di fare giustizia e condannare tutti quei fascisti che, in nome della pace, non subirono mai alcun processo.
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italianiinguerra · 6 years ago
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L'ultima raffica di Salò
L’ultima raffica di Salò
Siamo nei ultimi tragici giorni della seconda guerra mondiale, il 25 aprile il Comitato di Liberazione Nazionale ha emanato l’ordine di insurrezione generale, la Repubblica Sociale è praticamente crollata i tedeschi pensano a ritirarsi verso la Germania. Dopo il fallimento delle trattative di resa con il CLN, Mussolini, dopo una riunione al palazzo della Prefettura a Milano, decise di accettare…
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senzalinea-blog · 6 years ago
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Robin Maugham e il suo "Servo" al Teatro Nuovo
Robin Maugham e il suo “Servo” al Teatro Nuovo
Un uomo cammina lentamente, di spalle, dal proscenio verso il primo fondale, dov’è collocato un divano, elemento di arredo costante di tutto lo spettacolo. Fuori rumori che sembrano spari, ritmici, cadenzati. E’ la prima scena con cui si apre il sipario su Il servo di Robin Maugham, in scena da giovedì 8 novembre 2018 alle ore 21.00 (repliche fino a domenica 11) al Teatro Nuovodi Napoli, che vede…
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tmnotizie · 6 years ago
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FANO – Un’altra giornata ricca di incontri ed eventi quella che chiude la settimana e la VII edizione di Passaggi, il Festival della Saggistica ideato e diretto da Giovanni Belfiori che dal 24 al 30 giugno ha invaso la città di Fano (PU) dal mare al centro storico.
Tanti gli ospiti di questa domenica da Massimo Recalcati a Lino Guanciale passando per lo storico ed economista Giulio Sapelli e il sociologo Nando dalla Chiesa fino al vignettista Mauro Biani, il Rettore dell’ateneo di Camerino Claudio Pettinari e la giornalista Luciana Castellina. Ma anche Frankie hi-nrg mc e Lo Stato Sociale tra quelli più attesi al Pincio per Fuori Passaggi.
Cominciamo dalla fine di quest’ultima giornata. Tra le 22.00 e le 24.00 saliranno sui rispettivi palchi quattro tra i nomi più attesi. Ospite d’onore il secondo assegnatario dei premi del festival. Lo psicanalista Massimo Recalcati alle 22.00 sarà in piazza XX Settembre per l’ultimo incontro dei Grandi Autori per una lectio che prende spunto dal suo ultimo libro, “Mantieni il Bacio” (Feltrinelli), alla fine della quale il sindaco di Fano Massimo Seri e il presidente del comitato scientifico del festival Nando dalla Chiesa gli consegneranno il Premio Passaggi per la saggistica 2019 e, come di consuetudine dal 2013, anno di fondazione del festival, un’opera dell’artista Giulio Marcucci.
Alle 23.00 alla Chiesa di san Francesco Lino Guanciale leggerà brani da “Cuore di tenebra” di Conrad per Ad Alta Voce di Rai Radio 3 e alla fine si trasferirà sul palco centrale di piazza XX Settembre con il curatore del programma e della rassegna Lorenzo Pavolini per parlare non solo della sua carriera e del mondo del teatro, ma anche di attualità e di cultura. Contemporaneamente al Pincio due beniamini della musica per gli ultimi appuntamenti di Fuori Passaggi.
Alle 22.00 il rap e tutto il resto raccontato nel suo primo libro “Faccio la mia cosa” (Mondadori) dal rapper Frankie hi-nrg mc, già salutato come uno scrittore di razza dalla critica, il quale converserà con il Dj e critico musicale Luca Valentini mentre alle 23.00 arriva uno dei gruppi musicali del momento, Lo Stato Sociale, che tra una nota e l’altra si sono cimentati con le parole in un fumetto ed hanno pubblicato insieme a Luca Genovese “Andrea” (Feltrinelli Comics) che presenteranno con il critico di fumetti Alessio Trabacchini.
Pe i Grandi Autori sul Palco Centrale alle 19.00 la presentazione di “Rosso Mafia” (Bompiani) in cui Nando dalla Chiesa e Federica Cabras raccontano come la mafia abbia messo radici dove non si pensava possibile; ne parleranno con il giornalista di La 7 Andrea Purgatori e il presidente di Coop Alleanza 3.0 Adriano Turrini.
Alle 21.00 l’economista Giulio Sapelli, autore di “Nulla è come prima” (Guerini Associati) fa l’analisi degli ultimi dieci anni di economia mondiale in una crisi finanziaria senza precedenti con il giornalista del Corriere della Sera Lorenzo Salvia e il presidente di BCC Fano Romualdo Rondina. Ma prima (dalle 21.00 durata 3 minuti) l’ultima pillola di Destinazione Luna, i filmati di Rai Teche dedicati allo sbarco sulla luna in ricordo di Andrea Barbato. L’incontro con Sapelli si potrà seguire anche sulla pagina Facebook di Passaggi Festival e gli utenti potranno porre domande che saranno selezionate e girate all’autore in diretta.
Al Pincio altri due incontri di Passaggi fra le Nuvole da non perdere. Alle 19.00 la mediocrità  criminale dell’indifferenza nelle tavole raccolte nel libro “La banalità del ma” (People) dal vignettista dell’Espresso e del Manifesto Mauro Biani, intervistato da Giorgio Santelli di Rainews24. L’intreccio tra scienza e fumetto sarà invece svelato alle 21.00 nell’incontro curato da Claudio Pettinari.
Per gli incontri alla San Francesco si comincia alle 17.00 con Passaggi di Benessere che propone “Lenti e Felici (come una lumaca)” (Aboca edizioni) di Alan Wayne Berti presentato dal conduttore di Caterpillar di Rai Radio 2 Massimo Cirri. La saggistica al femminile di Libri alla San Francesco ospita alle 18.00 la giornalista e fondatrice de il Manifesto Luciana Castellina che ha raccolto in un libro dal titolo “Amori Comunisti” (Nottetempo) storie di clandestinità politica e passione di cui parlerà con Flavia Fratello di La 7 e Meri Pop di Repubblica Live.
L’ultimo poeta ospite di Passaggi diVersi è Tommaso Giartosio che alle 21.00 presenta con Fabrizio Lombardo di Versodove il suo “Come sarei felice. Storia con padre” (Einaudi), mappe per un racconto autobiografico. “L’invenzione del vento” (Marsilio) di Lorenzo Pavolini verrà presentato per la rassegna Rassegna Europa-Mediterraneo. Passaggi Ad Est alle 22.00 dall’autore insieme a Chiara Grottoli di Passaggi Festival.
E poi a completare il programma. Ultimo Workshop su Intelligenza Artificiale per vincere le sfide di mercato a Palazzo Corbelli, “Il Performance Marketing, fra analisi dell’utente e azioni guidate dai dati” al mattino alle 11.00 con Paolo Dello Vicario di ByTek. Alle 17.00 alla Mediateca Montanari Piccoli Assaggi – La saggistica per diventare grandi ospita Grazia Gotti autrice di “Europa” (Primavera edizioni) con Valeria Patregnani, direttrice Sistema Bibliotecario di Fano.
Alle 18.00 torna il Magnifico Rettore di UniCam Claudio Pettinari  per Calici di Scienza alla Sala da tè L’Uccellin Bel Verde il quale spiegherà come l’Europa delle scoperte scientifiche ha cambiata la nostra vita quotidiana. L’aperitivo è offerto dalla Sala da tè e da Passaggi Cultura. Sempre alle 18.00 parte da Arco d’Augusto l’ultima visita guidata curata da Manuela Palmucci, “Fano da scoprire in bicicletta”, una pedalata alla scoperta della storia e dei segreti della città.
La prenotazione è obbligatoria al numero 3466701612 (anche Whatsapp) o tramite email all’indirizzo [email protected], il costo è di 5,00 euro. La mattina e il pomeriggio laboratori per bambini e ragazzi da 0 a 18 anni sia sulle spiagge di Lido e Sassonia sia alla Mediateca Montanari.
Tutti gli eventi e i laboratori sono gratuiti.
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italianaradio · 6 years ago
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Carlo Belmondo debutta come cantante con il brano “Non illudermi”
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Carlo Belmondo debutta come cantante con il brano “Non illudermi”
Carlo Belmondo debutta come cantante con il brano “Non illudermi”
Da venerdì 22 marzo il brano “non illudermi”, singolo di esordio di Carlo Belmondo, è in rotazione nelle radio. La canzone è stata prodotta da Massimo Di Cataldo per Dicamusica e distribuito da Believe Digital, è nato da un’esperienza vissuta dell’artista. “Il brano nasce da una storia vera, da quello che si può definire in gergo “Palo” o “Friendzonata” – dice Carlo – Ho messo su musica una descrizione dettagliata di una relazione che ho avuto a senso unico dove il mio sentimento veniva ricambiato da una grande amicizia, cosa che avevo frainteso. La “friendzonata” me la ricordo ancora ma almeno mi ha permesso di scrivere un brano che altrimenti non avrei potuto fare”. Carlo Belmondo, attore e cantautore, classe ’82, è nato a Reggio Calabria. Raggiunta la maggiore età si trasferisce a Roma dove studia il metodo Stanislawskij-Strasberg con Siddhartha Prestinari, sua coach di fiducia. Pochi anni dopo entra nell’accademia Corrado Pani diretta da Claudio e Pino Insegno, dove si approccia al doppiaggio, mimo e canto. Nel tempo compone brani inediti, sua grande prima passione. Per quattro anni entra a far parte del Teatro dell’Opera di Roma dove, con la direzione artistica di Carla Fracci, prende parte alle rappresentazioni di Giselle, Cenerentola, Serata Picasso e Dal Faust di Goethe. Nello stesso periodo inizia con Tutti in scena con Claudio e Pino Insegno presso la Sala Santa Cecilia – Auditorium Parco della Musica di Roma. Da novembre 2011 a maggio 2012 è in scena in “Lunedi non riposo” al Teatro Sala Umberto della medesima città con Roberto Ciufoli, Olen Cesari, Tiziana Foschi, Federico Perrotta, Enrico Lo Verso, Manuel Frattini, Silvia Gavarotti e Silvia di Stefano. Nel 2013 entra a far parte del cast di Colorado, programma comico in prima serata su Italia 1, con la conduzione di Paolo Ruffini, Lorella Boccia e Olga Kent, successivamente, con la stessa produzione, collabora per Eccezionale Veramente, in onda su la7, diretto da Paolo Ruffini, Diego Abatantuono, Gabriele Cirilli eSelvaggia Lucarelli. Carlo non abbandonerà mai la sua vocazione attoriale infatti, oltre alla partecipazione su Rai 1 con Ho sposato uno sbirro2 (regia di Giorgio Capitani), su Canale 5 in Amore pensaci tu (regia di Francesco Pavolini) e il film Una notte agli Studios di Claudio Insegno, e Il mondo di mezzo di Massimo Scaglione, nel 2014 è testimonial per “Avis Calabria”, collaborando a dei cortometraggi con Battaglia&Miseferi, Max Pisu, Costantino Comito, Andrea Pisani, Luca Peracino e Massimo di Cataldo, da quest’ultimo nel 2017, viene selezionato come protagonista per il suo video musicale “Prendimi l’anima”.
Da venerdì 22 marzo il brano “non illudermi”, singolo di esordio di Carlo Belmondo, è in rotazione nelle radio. La canzone è stata prodotta da Massimo Di Cataldo per Dicamusica e distribuito da Believe Digital, è nato da un’esperienza vissuta dell’artista. “Il brano nasce da una storia vera, da quello che si può definire in gergo “Palo” o “Friendzonata” – dice Carlo – Ho messo su musica una descrizione dettagliata di una relazione che ho avuto a senso unico dove il mio sentimento veniva ricambiato da una grande amicizia, cosa che avevo frainteso. La “friendzonata” me la ricordo ancora ma almeno mi ha permesso di scrivere un brano che altrimenti non avrei potuto fare”. Carlo Belmondo, attore e cantautore, classe ’82, è nato a Reggio Calabria. Raggiunta la maggiore età si trasferisce a Roma dove studia il metodo Stanislawskij-Strasberg con Siddhartha Prestinari, sua coach di fiducia. Pochi anni dopo entra nell’accademia Corrado Pani diretta da Claudio e Pino Insegno, dove si approccia al doppiaggio, mimo e canto. Nel tempo compone brani inediti, sua grande prima passione. Per quattro anni entra a far parte del Teatro dell’Opera di Roma dove, con la direzione artistica di Carla Fracci, prende parte alle rappresentazioni di Giselle, Cenerentola, Serata Picasso e Dal Faust di Goethe. Nello stesso periodo inizia con Tutti in scena con Claudio e Pino Insegno presso la Sala Santa Cecilia – Auditorium Parco della Musica di Roma. Da novembre 2011 a maggio 2012 è in scena in “Lunedi non riposo�� al Teatro Sala Umberto della medesima città con Roberto Ciufoli, Olen Cesari, Tiziana Foschi, Federico Perrotta, Enrico Lo Verso, Manuel Frattini, Silvia Gavarotti e Silvia di Stefano. Nel 2013 entra a far parte del cast di Colorado, programma comico in prima serata su Italia 1, con la conduzione di Paolo Ruffini, Lorella Boccia e Olga Kent, successivamente, con la stessa produzione, collabora per Eccezionale Veramente, in onda su la7, diretto da Paolo Ruffini, Diego Abatantuono, Gabriele Cirilli eSelvaggia Lucarelli. Carlo non abbandonerà mai la sua vocazione attoriale infatti, oltre alla partecipazione su Rai 1 con Ho sposato uno sbirro2 (regia di Giorgio Capitani), su Canale 5 in Amore pensaci tu (regia di Francesco Pavolini) e il film Una notte agli Studios di Claudio Insegno, e Il mondo di mezzo di Massimo Scaglione, nel 2014 è testimonial per “Avis Calabria”, collaborando a dei cortometraggi con Battaglia&Miseferi, Max Pisu, Costantino Comito, Andrea Pisani, Luca Peracino e Massimo di Cataldo, da quest’ultimo nel 2017, viene selezionato come protagonista per il suo video musicale “Prendimi l’anima”.
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tmnotizie · 6 years ago
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FANO – Tanti gli ospiti della quinta giornata di Passaggi Festival della Saggistica, a Fano (PU) fino al 30 giugno, Paolo Crepet, Antonio Padellaro, Nando Pagnoncelli, José Muñoz, Casa Surace, Andrej Nikolaidis, Angela Frenda ed altri ancora. Il festival, ideato e diretto da Giovanni Belfiori, è entrato nel vivo della sua programmazione. Tanta saggistica, per gli adulti, per i più piccoli e per i giovani, di genere e di settore, insieme a poesia, graphic novel, narrativa e poi scienza, teatro con Radio 3 Rai ed altro ancora, tutto sempre condito con un pizzico di luna.
Cominciamo dal Palco Centrale di piazza XX Settembre. Tre gli ospiti della rassegna Grandi Autori. Alle 19.00 lo psichiatra Paolo Crepet presenta con la giornalista di Repubblica Maria Novella De Luca i suoi ultimi due libri, “Passione” (Mondadori) e “Perché finisce un amore” (Solferino), svelando come passione e sentimenti possono essere anticorpi naturali alla paura.
Alle 21.00 il racconto di un episodio significativo e poco conosciuto della nostra storia recente, “Il gesto di Almirante e Berlinguer” (Paper First) in una conversazione con il direttore di Rai Radio 3 Marino Sinibaldi. L’incontro sarà preceduto (dalle 21.00 durata 3 minuti) dalla terza pillola di Destinazione Luna, i filmati di Rai Teche dedicati allo sbarco sulla luna in ricordo di Andrea Barbato.
Alle 22.00 è la volta di Nando Pagnoncelli autore di “La penisola che non c’è” (Mondadori); il più noto sondaggista italiano insieme al giornalista di Rainews24 Giorgio Santelli  e al direttore relazioni internazionali di Eni Lapo Pistelli, spiegherà come gli italiani coltivino idee false su povertà, crimine e immigrati. Questo incontro si potrà seguire anche sulla pagina Facebook di Passaggi Festival e gli utenti potranno porre domande che saranno selezionate e girate all’autore in diretta.
Seconda giornata invece per il palco del Pincio con le rassegne Fuori Passaggi e Passaggi fra le Nuvole. Matteo B. Bianchi e Daniela Collu, conduttori di Fuori Passaggi, ospitano alle 22.00 i video producer Casa Surace, al secolo Alessio Strazzullo e Andrea Di Maria, vero e proprio fenomeno virale del web sbarcati ora anche nelle librerie con “Quest’anno non scendo” (Sperling&Kupfer).
Il secondo appuntamento è con il dj LeleSacchi che racconta la notte nel libro “Club Confidential”  (Utet) insieme al conduttore di Rai Radio 2 Matteo Bordone. Due appuntamenti anche per la rassegna dedicata ai graphic novel. Alle 19.00 l’autore del webcomic italiano più premiato degli ultimi anni Lorenzo Ghetti  presenta il suo esordio su carta dal titolo “Dove non sei tu” (Coconino Press) e alle 21.00 l’indiscusso maestro del fumetto internazionale
José Muñoz presenta Billie Holiday e Carlos Gardel (Edizioni Sur), entrambi gli incontri sono condotti dal critico di fumetti Alessio Trabacchini.
Per le rassegne alla Chiesa di San Francesco cominciamo dalla fine con il primo appuntamento degli eventi proposti da Passaggi e Ad Alta Voce di Rai Radio 3, alle 23.00 “Buon Compleanno, Giacomo!”, brindisi di mezzanotte, letture e narrazioni dedicati a Giacomo Leopardi nel 221° anniversario della sua nascita e 200° dell’Infinito.
Alle 18.00 invece la saggista ospite di Libri alla San Francesco, condotta dalle giornaliste Flavia Fratello di La 7 e Meri Pop di Repubblica Live, è la famosa food blogger del Corriere della Sera autrice di “La cena perfetta” (Solferino), non solo una guida e un ricettario ma molto di più.
Quattro i poeti presentati alle 21.00 nell’appuntamento di Passaggi diVersi dal critico letterario Enrico Capodaglio in un incontro dal titolo “Vie di fuga – da Versodove a Uscite secondarie”, Marco Ferri, Vito Bonito, Vincenzo Bagnoli e Fabrizio Lombardo. Europa-Mediterraneo. Passaggi Ad Est, la nuova rassegna dedicata alla narrativa alle 22.00 ci porta in Montenegro con “L’Arrivo” (Besa edizioni) di Andrej Nikolaidis che converserà con Lorenzo Pavolini di Rai Radio 3.
La saggistica per diventare grandi e quella per imparare a leggere e a scrivere meglio la troviamo alla mediateca Montanari. Alle 17.00 Valeria Patregnani del Sistema Bibliotecario fanese per Piccoli AsSaggi incontra la storica Elisabetta Serafini e l’illustratrice Caterina Di Paolo, autrici di “Preistoria. Altri sguardi, nuovi racconti” (Settenove). Stesso luogo e ora per la rassegna Saper Fare che ospita “Parole in viaggio. Laboratorio di scrittura e letteratura di viaggio: dal reportage giornalistico al diario” con Francesca Giommi, autrice de “Il tesoro degli ashanti. Viaggio in Ghana” (Aras Edizioni).
Secondo appuntamento degli aperitivi di Calici di Scienza dell’Università di Camerino. Alle 18.00 alla Sala da tè L’Uccellin Bel Verde il chimico degli alimenti Gianni Sagratini parlerà di “Gli alimenti come fattori di benessere delle nazioni”. L’aperitivo è offerto da Passaggi Festival e dalla Sala da tè. E infine al pomeriggio tanti laboratori per bambini e ragazzi da 0 a 18 anni sia sulle spiagge di Lido e Sassonia sia alla Mediateca Montanari.
Tutti gli eventi e i laboratori sono gratuiti. Il programma completo su www.passaggifestival.it
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