#Fotos Insite
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nacorock · 1 year ago
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Fotos: INSITE en Vive Latino 2024
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riaunews · 4 months ago
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Sempat Main Lawan Ajax, Mees Hilgers Dikabarkan Cidera dan Tak Bisa Bela Timnas Indonesia Lawan Jepang Serta Arab Saudi
Mees Hilgers dikabarkan cidera dan tidak bisa membela Timnas Indonesia menghadapi Jepang serta Arab Saudi. (Foto: Pro Shot) Jakarta (Riaunews.com) – Bek Timnas Indonesia, Mees Hilgers dipastikan absen membela Garuda untuk melawan Jepang dan Arab Saudi di Kualifikasi Piala Dunia 2026. Kabar tidak mengenakkan bagi fans Timnas Indonesia tersebut disampaikan oleh akun X Twente Insite. “Hilgers niet…
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alanaxax · 2 years ago
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mi momento mas humilde en la vida fue una vez que le escribi toda una carta a insite en una pagina de metroflog que solo subia fotos de insite jajaja
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diariomisto · 6 years ago
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Dizionario dei (dis)gusti
Agrumi
Frutti a me particolarmente graditi, specie perché trovo il loro succo estremamente dissetante. Il Limone poi merita una voce a parte.
Asparagi
Non li sopporto, specie se lessi. Con il loro gusto acquosamente insignificante ed il loro retrogusto decisamente troppo amarotico. Li mangio solo se spalmati con abbondante salsa ottenuta mischiando uova sode e senape.
Baci
Mi piacciono tutti, tranne i celeberrimi cioccolatini. Li trovo eccessivamente pastosi in bocca.
Ballo
Frequentare un corso di ballo è uno dei miei sogni per poter sperimentare la complicità con il proprio partner di pista. 
Carnevale
Un periodo dell'anno che, con il passare del tempo, apprezzo sempre meno perché ho sviluppato un'avversione piuttosto acuta per i travestimenti. Tuttavia, non posso dimenticare le due occasioni in cui mi sono vestita rispettivamente da cuoca, (io che entro in cucina solo per degustare i piatti preparati da altri) e da cowgirl (io che, la prima volta che sono salita su un cavallo per affrontare alcune sedute di ippoterapia, ho esclamato spaventata: 'ma il cavallo si muove!'.).
Ciliegie
Continuano ad essere tra i miei frutti preferiti nonostante all'età di 6 anni io ne abbia mangiata mezza terrina e tale imprudenza mi sia costata un'indigestione piuttosto dolorosa. Compleanno
Si tratta di una ricorrenza a cui tengo molto perché mi consente di ricordarmi (e di essere ricordata da) tutti coloro che hanno lasciato qualche traccia nella mia vita. A quanti sostengono poi che l'avvento di Facebook abbia snaturato i ricordi del compleanno, rispondo che il social si limita a farci memoria di una data. Rimane invece sempre a noi la decisione sul se e come fare gli auguri a quella persona.
Diario
Si tratta di uno dei generi letterari a cui mi ispiro più spesso, perché consente di mantenere la dimensione quotidiana della scrittura. Mentre quand'ero adolescente, me avevo uno segreto, con l'avvento dei social network, mi piace rendere pubblici i miei diari, perché ciò mi offre l'occasione di misurarmi con la responsabilità di ciò che decido di mettere a disposizione di tutti e, soprattutto, di come lo scrivo.
Dolci
Potendo scegliere tra dolce e salato, opto per il secondo. Anche se, quando mi capita l'occasione, mi concedo un dolce con la crema: una coccola per il palato.
Empatia
Una delle doti che preferisco in una persona, perché consente una speciale sintonia che apre al confronto sincero anche partendo da posizioni molto distanti.
Enigmistica
Trovo i giochi enigmistici piuttosto noiosi e ripetitivi. Infatti mi ricordo che, quando mi cimentavo a farne qualcuno, non lo finivo mai e anzi saltavo da uno all'altro: chiaro segno di noia, appunto.
Filosofia
Oltre ad essere la Facoltà che ho scelto è anche uno stile di vita che mi impone di mantenere il pensiero sempre attivo.
Formaggio
Forse in assoluto il cibo che preferisco in tutte le sue forme. A questo alimento è anche legato un dolcissimo ricordo d'infanzia. Quando stavo a scuola fino alle 16.45, mia madre portava con sé dei piccoli pezzi di formaggio che mi gustavo lungo il tragitto da scuola a casa, non prima però di averli scovati nella borsa di mamma, in una sorta di caccia al tesoro.
Fotografie
Non mi piace scattarle per due motivi: mi vengono male anche in quest'epoca in cui si usa lo smartphone, e poi preferisco vivere le emozioni dal vivo, piuttosto che immortalarle. Adoro invece ricevere le foto dei miei Amici per sentirmi partecipe dei loro momenti speciali, anche quando non posso essere lì con loro.
Gatti
Trattasi di animali domestici che non mi sono mai piaciuti particolarmente perché, quand'ero bambina, una zia di mio padre, me li metteva sulle ginocchia e loro, percependo la mia tensione, estraevano le unghie per difendersi.
Giallo
Colore che da sempre associo alla gioia e alla positività del sole. Mi ricordo che, quand'ero piccola, avevo una tutina gialla che mi piaceva particolarmente perché sul davanti, era disegnato un cappello di paglia, ovvero quell'oggetto che ci permette di godere solo degli aspetti positivi del sole.
Goccia cinese
Definisco così l'esasperante atteggiamento di chi, persevera in comportamenti scorretti nei confronti dell'Altro, anche dopo che questi ha manifestato apertamente il suo disagio a riguardo. Una doverosa precisazione: la goccia cinese è una forma di tortura (quindi una forma di violenza su cui non mi permetterei mai di scherzare). Nella mia voce del Dizionario intendo questa espressione in maniera ironica; infatti dalla Goccia cinese si può sempre trovare il modo di scappare. Pena diventare colpevoli di Lamentele.
Gossip
Non ho alcun problema nel dire che, nelle Riviste, le pagine di gossip, non mancano mai di suscitare in me una certa curiosità (specie se riguardano i Reali). Ho scoperto che occuparsi di Gossip è un modo per essere curiosi del Mondo che ci circonda.
Influencer
Termine che imperversa in questi ultimi anni. Sta ad indicare la persona che riesce ad avere gusti e stili di vita talmente particolari da trascinare molte altre persone nella stessa direzione. Ma, se ci pensiamo un attimo, non può certo sfuggirci il favore che questa radice di Influenza, una situazione che condiziona la nostra quotidianità a volte anche in modo piuttosto pesante.
Italiano
La nostra lingua, quella che ho amato sin da piccola a casa ma anche e soprattutto, a scuola, grazie alle ottime insegnanti che ho sempre avuto e che mi hanno fatto scoprire (anche) la passione per la scrittura.
Lamentele
Sacrosante in alcuni casi (chi dice di non lamentarsi mai, secondo me, mente in maniera spudorata). In altre circostanze esse risultano piuttosto fastidiose. Accade quando si pone al lamentante questa domanda: 'Cosa stai facendo o hai provato a fare per modificare la situazione in cui ti trovi?' E la candida risposta è: 'Nulla'.
Libri
Ho scritto molto (qualcuno potrebbe dire fin troppo), su questo tema; eppure, non me la sono proprio sentita di escludere tale parola da questo piccolo Dizionario. Questa volta però ho deciso di raccontare un un aneddoto che credo pochi conoscano. A parte quelle scolastiche, la mia prima lettura che ho affrontato da sola sono state Le avventure di Calimero. Ricordo che, mentre leggevo, chiedevo a mamma, papà e sorella il significato di ogni parola. Non sto scherzando: una volta ho chiesto persino il significato della parola il. Dopodiché le ho realizzato che, se fossi andata avanti di quel passo, non sarei mai arrivata alla fine del libro.
Limone 
Sin da piccola ho adorato il suo gusto aspro della sua polpa mescolato a quello lievemente salino della buccia. E sarà stata proprio questa mescolanza di sapori a farmi rifiutare, quella mattina a colazione, le fette di limone spolverate di zucchero perché giudicate troppo acide. Ancora oggi, nelle sere d'estate eccessivamente calde, ho l'abitudine di bere un bicchiere d'acqua fresca con il succo di mezzo limone e alcune fettine in superficie che, una volta finita l'acqua, costituiscono la gioia del mio palato. Posso permettermi di fare tutto questo in sicurezza, perché abbiamo numerose piante di limoni (non trattati, ovviamente).
Mare
Un po' come per i libri, anche sul mare ho scritto molto. Ciò di cui non ho ancora parlato è il fatto che, mentre quand'ero piccola, le vacanze al mare mi erano state prescritte dal medico e quindi sono state 'imposte' alla mia famiglia, ora ci vado solo se riesco a trovare qualcun altro con cui condividere questa esperienza. E devo dire che, in questi ultimi due anni, l'ho sempre trovato.
Menta
Ora mangio volentieri la frittata con la menta Brooklyn perché è una varietà dal sapore delicato, ma conservo un ricordo d'infanzia tutt'altro che piacevole. Un giorno, una mia vicina di casa mi offrì una caramella alla menta glaciale perché - mi disse - a mio nipote non piacciono. All'epoca, io avevo quattro anni, il nipote della generosa signora ne aveva dodici!
Montagna
La montagna, al contrario del mare, non mi è mai piaciuta. L'ho sempre considerata un luogo opprimente e deprimente; forse perché, non potendoci camminare, non ho mai trovato nulla d'interessante da fare. L'unico periodo della mia vita durante il quale mi sono divertita pur essendo in montagna appunto, sono stati gli anni dei campiscuola con l'oratorio. Perché, in fondo, le montagne facevano solo da cornice alle varie attività che spesso non aveva nulla a che vedere con essa. Un'ultima nota in punta di penna: la prima e ultima volta che ho provato a scrivere una poesia di elogio ai monti, l'ho regalata alla persona che me l'aveva chiesta, ma per me non ne ho tenuta alcuna copia, magari per rileggerla nel corso del tempo, come mi è capitato spesso con altre poesie.
Nave
Mezzo di trasporto che prediligo per i miei viaggi perché non mi costringe a fare i conti con le troppe barriere architettoniche che infestano la Terraferma.
Noci
Uno dei due frutti che proprio non sopporto (l'altro è la Zucca). Esse sono però anche protagoniste di un siparietto divertente tra me e mamma. Nel nostro dialetto le noci si chiamano Coccole e quando le chiedo di farmi le coccole, ridendo mi dice: 'Ma se le noci non ti piacciono!'.
Ordine
Mantenerlo, per esempio nella mia stanza, mi dà un senso di (ritrovata) tranquillità. Al contrario, mal sopporto l'idea di impartirli. Preferisco la condivisione, anche quando si tratta di chiedere aiuto per superare i limiti imposti dal mio corpo.
Orologio
Strumento che suscita su di me un certo fascino a causa delle sue insite contraddizioni. I suoi complicati ingranaggi, infatti, scandiscono in modo freddamente preciso, un tempo che percepisco in modo del tutto personale; passando cioè dall'ansia dell'attesa del ritorno (o dell'arrivo) di una persona cara, alla segreta speranza che se ne vada tutto in frantumi, lasciandomi il tempo di stare con te.
Pantaloni
Indumento che, specie da bambina, non sopportavo. Lo consideravo decisamente poco femminile, preferendo le meno pratiche gonne. Ricordo un giorno di Pasqua in cui, a dispetto dell'aria fredda ed umida, mi ero intestardita a voler mettere il completo di giacca e gonna, che la mamma mi aveva confezionato con tanto amore e cura. Salvo poi chiedere, più volte nel corso della Messa, quanto mancasse alla fine, per poter tornare finalmente a casa ed infilare un paio di pantaloni (che restavano sempre poco femminili, ma pur sempre più caldi.
Penne
Conoscendo la mia passione per la scrittura, molte persone a me molto care, in passato mi hanno regalato delle Penne anche molto particolari. Le conservo tutte con affetto ma, alla fine uso sempre quelle usa e getta a causa della propensione a calcare, che rovina immancabilmente le punte, nonché della mia distrazione che me ne fa perdere più di qualcuna.
Pesce
Da bambina lo odiavo, spaventata com'ero dall'idea d'ingoiare uno spino. Ora lo adoro in tutte le salse (con o senza spine). L'anno scorso è capitato che, per un periodo che mi è sembrato interminabile, per un piccolo disturbo di salute, non ho potuto mangiare pesce fritto. Dire che ne ho sofferto, sarebbe certamente esagerato, ma di sicuro mi ha leggermente infastidito. Quando il tutto è rientrato, la prima cosa che ho fatto è stata concedermi un buon fritto misto!
Quadri
L'arte figurativa non è mai stata nelle mie corde, forse perché non l'ho mai studiata in modo serio e sistematico. Tuttavia, c'è un quadro che non ha mai mancato di suscitare emozioni: si tra de Il Bacio di Gustav Klimt, di cui ho comprato una riproduzione durante il mio viaggio a Vienna.
Quiz
Mi sono divertita a crearne alcuni per te che volevi allenarsi per partecipare ad un quiz televisivo. Io stessa, anni fa, avevo mandato la mia candidatura a Chi vuol essere Milionario e spesso, già a quei tempi, pensavo che mi sarebbe piaciuto scrivere le domande. 
Riviste
Rappresentano le mie letture leggere che alterano a quelle decisamente più impegnative dei romanzi. I rotocalchi sono anche uno spunto per scoprire nuovi stili di scrittura da sperimentare.
Roma
Città particolarmente ambigua di cui ricordo, da un lato, il viaggio con i miei più cari Amici, nel 2007 e dall'altro il mio ritorno nella Capitale nel 2013. Entrambi furono viaggi piuttosto faticosi ma, mentre nel primo, ho avuto la possibilità di superare gli ostacoli attraverso l'ironia, nella seconda occasione, ci sono state solo molte difficoltà, senza spazio per l'ironia, che non sarebbe stata apprezzata dagli altri viaggiatori.
Scrittura
Così come è capitato per il Mare ed i Libri, ho scritto talmente tanto che, forse, pensereste che questa voce non sia nemmeno necessaria. Ed invece perché non ho raccontato spesso che, fino agli anni universitari, odiavo la scrittura al computer con tutte le mie forze; poi, un giorno, mio malgrado, ho dovuto persino crearmi una casella mail. Così, seppur per gradi e molto lentamente, ho cominciato ad accostarmi alla scrittura al computer. E proprio ora, mentre scrivo, mi viene in mente che il passaggio dalla scrittura a mano a quella al computer, può essere paragonata al momento in cui ho scoperto che in casa c'era una macchina da scrivere. Ricordo che sui suoi tasti, ho trascorso interi pomeriggi. 
Sedie
Le ho odiate sin da piccola, specie quelle senza braccioli che mettevano alla prova (e per la verità lo mettono alla prova tutt'ora) il mio precario senso dell'equilibrio. C'è stato un tempo poi, in cui non sopportavo la mia sedia a rotelle, ambiguo simbolo di prigione (per tutto ciò che, a causa sua, non posso fare) e libertà (di muovermi nonostante non possa camminare automamente).
Temporale
Ne ho una paura folle. Quella sera, sulla strada per Trieste, eravamo stati sorpresi da un violento acquazzone. Arrivati davanti alla palazzina in cui alloggiavo, un boato fortissimo. Un bagliore. Un grido. Poi più nulla. Se non la drammatica consapevolezza che la mamma fosse morta. Naturalmente non era vero; ma la paura dei fulmini, da quel giorno, fu qualcosa di estremamente reale, che ancora mi porto addosso.
Trieste
La città dove ho frequentato l'Università e in cui, soprattutto, ho lasciato un pezzetto di cuore; la città ricca di storia, romanticismo e di mare, dove avrei voluto vivere per continuare a studiare. 
Università
Già, lo studio. Ne avrei fatto volentieri una delle mie ragioni di vita perché mi ha sempre offerto la possibilità di mettermi in gioco, senza mai sentire il peso del mio handicap.
Urlo
Mi riferisco allo squillo del telefono che, se suona mentre sto dormendo, nella mia mente si trasforma in un annuncio di eventi drammatici. Tanto che, specie quando sono sola in casa, preferisco tenerlo a portata di mano, per non dover correre a rispondere con il respiro reso affannoso dalla paura.
Vivacità
Mi piace circondarmi di persone vivaci che mi permettono di prendermi una pausa da me stessa. Ne avverto la necessità soprattutto quando attraverso momenti leggermente cupi, quelli in cui mi ripiego ostinatamente su me stessa. 
Venezia
Città da sempre problematica ed altamente inospitale, persino nell'unico mezzo a disposizione per raggiungerla: il treno. Ricordo il giorno in cui, durante l'ultimo anno di Liceo, c'era il giro di visite agli Atenei (compreso quello in Laguna, ovviamente). Per l'occasione era stato prenotato un treno provvisto di pedana; peccato che si trattasse di una pedana fantasma. La soluzione? Caricarmi sul vagone riservato al trasporto delle biciclette. Tanto, in fatto di ruote le battevo 4 a 2!
Zia
In realtà ne ho molte, specie da parte paterna. Tuttavia, la zia a cui sono maggiormente legata è la mia madrina di Cresima. Ha chiesto di poter avere questo ruolo, proprio per essermi vicina anche e soprattutto nei momenti più difficili della mia vita. In particolare quelli in cui mia mamma è stata male ed io sono stata travolta dal folle terrore di perderla. Nell'abbraccio di mia zia ho potuto dare sfogo a tutte le mie lacrime riuscendo al tempo stesso, a pensare con relativa serenità anche a come sarà la mia esistenza oltre la mia famiglia.
Zucca
Il suo sapore eccessivamente dolciastro non mi è mai piaciuto. L'unica volta in cui sono riuscita a mangiare i tortelli di zucca trovandoli speciali, è stata appunto a casa di mia zia. Ricordo che li aveva conditi con del gorgonzola fuso, che conferiva loro un gusto piacevolmente piccante. Li ricordo con particolare affetto, nonostante fossi a pranzo dagli zii perché mamma stava male.
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infamisparrhesiastes · 3 years ago
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this foto offrs new insite 2 the sayin, "a picture is worth a thousand words". usually i explain my posts pretty thoroughly & if u still dont get it, thn u prolly need 2 enliten yrslf in othr ways b4 tryna comprehend profesy... but this pic... this pic speaks 4 itslf. thrs so much i hav 2 say about it, but i will leave that up 2 u... hopefully u all will derive yr own meaning frm this & i hope it is mor lite harted thn mine. all i will say is... #eschaton is here, whr r u?! https://www.instagram.com/p/CXb61FnvSKx/?utm_medium=tumblr
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dietasdicas1 · 4 years ago
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Lupa de Ouro premia os melhores do Marketing Farmacêutico 2020
https://audio8.audima.co/audima-widget.js
As melhores campanhas e os melhores profissionais de marketing da indústria farmacêutica, em 25 categorias, receberam o Prêmio Lupa de Ouro 2020 na noite da última quinta-feira (26) em cerimônia on-line transmitida do estúdio instalado no salão Pátio Benitto, em São Paulo.
O prêmio, organizado pelo Sindicato da Indústria de Produtos Farmacêuticos (Sindusfarma), chega a sua 44ª edição, que este ano foi on-line devido a pandemia do novo coronavírus, apresentado pela apresentadora Amanda Klein.
O laboratório Aché foi o primeiro ganhador da noite prêmio, na categoria Prescrição Cardiovasculares, Vitaminas, Trato Alimentar e Metabolismo. 
  PRÊMIO LUPA DE OURO 2020 PRESCRIÇÃO CARDIOVASCULARES, VITAMINAS, TRATO ALIMENTAR E METABOLISMO Aché Colidis Fabio Chacon PRESCRIÇÃO DOR E SISTEMA MÚSCULO ESQUELÉTICO Mantecorp Farmasa Família Colflex Larissa Robi PRESCRIÇÃO SISTEMA NERVOSO CENTRAL Torrent Lamitor CD Natália Kihara e Nathalia Serra PRESCRIÇÃO DEMAIS CLASSES TERAPÊUTICAS Mantecorp Farmasa Lubrinat Raphaela Donato e Renata Cussiol MIP EMS Bálsamo Bengué Luana Montagnini e Marcela Jorente NON-RETAIL Pfizer Torgena Laurent Baes e Rafael Aznar MELHOR PROJETO DE ACESSO Bayer Garantia De Tratamento Para Pacientes Com EMD Mariana Aguila, Natália Ramos, Silvia Sfeir, Fernando Scandiuzzie Thaís Moreno PROJETO – IM SFE Merck Sistema Integrado Digital JJoão Teófilo Laska e Vitor Dionísio MKT DIGITAL FOCO EM CONTEÚDOS E ENGAJAMENTO DO MÉDICO Grupo 1 Sanofi Medley Apptev Bruno Landriscina MKT DIGITAL FOCO EM CONTEÚDOS E ENGAJAMENTO DO MÉDICO Grupo 2 Abbvie Campanha “É Tempo De Prevenir O VSR” Letícia Tello e Camila Zanqueta MKT DIGITAL FOCO EM TRANSFORMAÇÃO DE PROCESSOS E CULTURA Pfizer Fabi – Assistente Virtual Pfizer Viviane Arid, Elaine Menezes, Fernanda Solgate, Mayara Ala e Rafael Feitoza OUTROS PROJETOS DE MKT INCLUINDO TRADE MARKETING Zodiac Cluster De Pacientes Viver Zodiac Juliana Souza Leite PRESCRIÇÃO – LANÇAMENTO DEMAIS CLASSES TERAPÊUTICAS Novo Nordisk Ozempic Rafaela Andrade Do Prado PRESCRIÇÃO – LANÇAMENTO DOR E SISTEMA MÚSCULO ESQUELÉTICO Zodiac Oxypynal Ana Carolina Paiva PRESCRIÇÃO – LANÇAMENTO SAÚDE MASCULINA E FEMININA Besins Healthcare Ogestan Gold Guilherme Costa PRESCRIÇÃO – LANÇAMENTO SISTEMA NERVOSO CENTRAL Apsen Insit Vladimir Pereira Alves PRESCRIÇÃO – MADUROS CARDIOVASCULARES Sanofi Clexane Rafael Pianca PRESCRIÇÃO – MADUROS DOR E SISTEMA MÚSCULO ESQUELÉTICO EMS Risedross 150 Mg Juliana Goline PRESCRIÇÃO – MADUROS SISTEMA GENITURINÁRIO E DERMATOLÓGICOS Aché Flogo-Rosa Isabella Silva PRESCRIÇÃO – MADUROS SISTEMA NERVOSO CENTRAL Apsen Família Donaren Vladimir Pereira Alves PRESCRIÇÃO – MADUROS TRATO ALIMENTAR E METABOLISMO Aché Digeplus NF Ana Paula Meilan, Seimo Figueiredo E João Gabriel Lucena PRESCRIÇÃO – MADUROS DEMAIS CLASSES TERAPÊUTICAS Sanofi Puran T4 Flávio Santiago E Célio Meneses PERFORMANCE EMPRESARIAL GENÉRICOS Sanofi-Medley EXCELÊNCIA EM FORÇA DE VENDAS – MELHOR TRABALHO EM MARKETING DIGITAL Aché PRÊMIO EXCELÊNCIA EM MARKETING ADALMIRO BAPTISTA – PERFORMANCE EMPRESARIAL (DIGITAL) Aché
  Durante o evento, a pensadora digital Martha Gabriel fez uma palestra sobre o futuro do marketing pós-pandemia.
Fonte: Guia da Farmácia / Lupa de Ouro
Foto: Lupa de Ouro
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sweepsy · 5 years ago
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Per chi non lo sapesse, ho un bambino che tra poco compie tre anni. Nelle mille offerte e omaggi che invogliano le quasi mamme e le neomamme a provare prodotti di cui poi non potranno fare a meno ricevetti un buono col quale poter stampare un tot di foto omaggio collegati con una app in cui caricare le foto e condividerle in tutta sicurezza, o quanto meno privatamente, solo con i cari tramite invito email. Una buona idea, pensai. E scaricai l’app. Scelsi poi le foto e le ricevetti a casa, continuando ad usare l’app perché sì, era comoda. Non ho mai voluto condividere le foto sui social, men che meno su Facebook finché c’ero dentro, e l’app mi risparmiava di inviare singolarmente e privatamente le foto ad ognuno dei tanti “affetti stabili”: li caricavo lì ed erano immediatamente visibili solo ai contatti invitati. Il servizio, Lifecake, che era una startup acquistata da Canon nel 2015, è gratuito fino a 10 giga. Tutto bene no? In realtà ultimamente volevo verificare se l’app fosse davvero sicura, visto che ho iniziato un percorso di attenzione alla sicurezza digitale, disintossicazione social e sto cercando di avviare il degoogling anche se questo è un processo complesso e per cui ci vorrà parecchio tempo. Proprio per mancanza di tempo rinviavo la messa in questione di Lifecake, finché ci ha pensato l’app stessa: con una comunicazione senza grande preavviso, alcuni giorni fa annuncia che chiuderà il 30 giugno. Già dall’1 maggio è impossibile caricare nuove foto. Nell’app stessa però ti comunicano che gli stessi costruttori hanno fatto un’altra app in cui si possono riversare tutti i file, già operativa su mobile ma non sul web, mentre scaricare per sé tutto sarà reso possibile in breve tempo.
La grafica è praticamente identica, cambiano i colori.
Storcendo il naso per questo cambiamento improvviso, provo a scaricare l’app per vedere un po’, leggo i termini di servizio e le regole della privacy, dopo di che decido di provare l’importazione in questa nuova app, BackThen, che tra l’altro ha la stessa grafica di Lifecake, cambiano solo i colori, ma mi fermano subito. Supero il limite dei Giga consentiti dal piano gratuito, ne ho 6,6 mentre solo 1G è gratuito nella nuova app. Per principio decido di soprassedere e cercare alternative, apro Mastodon raccontando la cosa nella speranza che qualche utente mi dia una dritta per un’alternativa realmente valida, apro twitter e cercando lifecake vedo una marea di tweet indignati per il fatto di aver scelto di chiudere l’app proprio in questo frangente. Sapete com’è, durante la pandemia quasi tutti i cari non conviventi non si possono vedere e un servizio come quello fornito da Lifecake assomiglia terribilmente a qualcosa di essenziale e non sostituibile. Molta gente aveva piani a pagamento, che comunque gli saranno rimborsati per il periodo non fruito e si lamenta dell’aumento delle tariffe. Il CEO si giustifica dicendo che l’app è autofinanziata e quindi deve stare in piedi sulle sue gambe e potrebbe anche starci come ragionamento. Alla fine ogni utente del servizio farà la propria scelta, io proseguendo il mio percorso di consapevolezza digitale cercherò un’alternativa che abbia determinati standard, già che ci sono.
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Quello che però mi fa riflettere e dovrebbe essere il punto principale nel raccontare questa storia è quanto delle nostre vite sia in mano a società terze, che all’interno del capitalismo della sorveglianza possono decidere dall’oggi al domani di cambiare le regole, cedere quel che di nostro hanno o semplicemente chiudere. Per giunta, Canon ha acquistato Lifecake quand’era una startup, l’ha masticata succhiandone i profitti e non l’ha neanche buttata via quando ha deciso che non era più profittevole, l’ha proprio uccisa. Riecheggiando Marx, noi abbiamo formalmente la scelta di decidere di quale app servirci, ma in realtà non siamo liberi di uscire da questo sistema che è ovunque uguale, un’app vale l’altra fintanto che all’interno del capitalismo tutte queste società hanno come unico obiettivo i profitti e noi siamo solo carne e dati da sfruttare per i loro interessi:
dimenticatevi il cliché secondo il quale “se qualcosa è gratis, il prodotto sei tu”: noi non siamo il prodotto, siamo le carcasse abbandonate. Il prodotto deriva dal surplus strappato alle nostre vite. (S. Zuboff, Il capitalismo della sorveglianza)
All’obiezione che si può porre, che la tecnologia funziona intrinsecamente in questo modo, si può rispondere con un’altra citazione della Zuboff messa nel già citato post sul capitalismo della sorveglianza:
il digitale può assumere molte forme, a seconda delle logiche sociali ed economiche che lo animano. È il capitalismo che impone un prezzo fatto di sottomissione e impotenza, non la tecnologia. È vitale ricordare che il capitalismo della sorveglianza è una logica in azione, non una tecnologia, perché i capitalisti vogliono farti credere che le loro pratiche siano insite nelle tecnologie che utilizzano. (…) Le tecnologie sono sempre dei mezzi al servizio dell’economia, e non dei fini: nell’epoca moderna, il Dna della tecnologia è segnato in partenza da quello che il sociologo Max Weber chiama “orientamento economico”.
Quello che occorre fare è resistere al realismo capitalista, nelle parole di Mark Fisher “la sensazione diffusa che non solo il capitalismo sia l’unico sistema politico ed economico oggi percorribile, ma che sia impossibile anche solo immaginarne un’alternativa coerente”. Per fortuna, anzi per inevitabili e contingenti ragioni storiche, sociali ed economiche, questa narrazione scricchiola ogni giorno di più e la consapevolezza cresce e si diffonde, come un contagio, e viene denunciato che il capitalismo è il vero virus.
Lifecake and Backthen to reality Per chi non lo sapesse, ho un bambino che tra poco compie tre anni. Nelle mille offerte e omaggi che invogliano le quasi mamme e le neomamme a provare prodotti di cui poi non potranno fare a meno ricevetti un buono col quale poter stampare un tot di foto omaggio collegati con una app in cui caricare le foto e condividerle in tutta sicurezza, o quanto meno privatamente, solo con i cari tramite invito email.
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chaseamira16-blog · 7 years ago
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http://archivodelmira.bibna.gub.uy/omeka/collections/show/7
Está sitio de la Biblioteca Nacional de Uruguay tiene los archivos de Delmira Agustini. Estoy muy muy muy emocionante porque los archivos tienen fotos de Agustini’s cuadernos personales. Este insite es especial y tan importante porque podemos ver de qué estaba pensaba Agustini cuando estaba escribiendo sus obras. Nunca podría encontrar un recurso más útil para mi trabajo. Hay muchos fotos de sus cuadernos, pero voy a enviar algunos que utiliza en mi trabajo. 
La primera (y última) fotos son del borrador de “Las Alas”. 
La segunda foto es de la primera pagina del cuaderno, que tiene dibujos que se asemejan a montañas u olas, y muchos otros dibujos y notas. 
La tercera foto es du una pregunta (no sé de quién) a Agustini sobre el feminismo, y Agustini’s respuesta. 
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creepyinwonderland · 5 years ago
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@insitemusic en el @tecatecoordenada 2019 📸 Fotos para @thechidasmx . . . #insite #emo #youmustbeemo #emoband (en Estadio Akron) https://www.instagram.com/p/B4SqznTJvlz/?igshid=1luu4k6t1pihs
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kiss-myvans · 8 years ago
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¡Platicamos con Insite en El Plaza Condesa en la celebración del décimo aniversario de Una Vida No es Suficiente!⛵⛵
Ya hace más de diez años, que la escena musical en México experimentaba el surgimiento de bandas que marcaron el nacimiento de una oleada de sonidos y propuestas auténticas. Insite, banda originaria de Mexicalli, es una de las agrupaciones más representativas que se grabaron en el soundtrack de vida de toda una generación a la que le tocó expresarse a través de sus canciones.
Con motivo del décimo aniversario del álbum Una Vida no es Suficiente, este sábado Insite junto con Tolidos y Kill Aniston, lograron revivir los recuerdos de miles de personas. Por supuesto el crew de Kiss My Vans, estuvo en el concierto y platicamos en backstage con Conrado, Kar, Johis y Miky sobre su icónico disco. ¡Descubre que nos contaron!
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Cada uno de los fans de Insite conoce el porqué es que Una Vida No es Suficiente es sinónimo de buenos tiempos, pero... ¿Que opina la banda al respecto? Después del concierto nos dimos a la tarea de resolverte ésta y una que otra pregunta.
¿Qué significa para Insite el haber creado Una Vida No Es Suficiente a diez años de su existencia?
Para nosotros, al ser nuestro primer álbum con una disquera grande, UVNES fué la oportunidad de grabar en un estudio profesional, poder ver nuestros videos en MTV y contar con una buena producción; con lo que materializamos nuestro sueño.
Significa años de trabajo y esfuerzo que nos abrió camino, nos dió la oportunidad de tocar en festivales, viajar y conocer muchas personas. Gracias a él hoy estamos aquí y aunque quizá no es nuestro disco favorito musicalmente hablando, sin duda es el más importante en la trayectoria de la banda.
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¿Que siente Insite cuando las personas mencionan que sus canciones y sobre todo este disco son el estandarte de sus buenos recuerdos?
Creemos que esa etapa significó lo mismo para nosotros, estábamos morrillos y vivíamos los mismos sucesos, escribimos literalmente lo que sentíamos, por lo que es un disco totalmente puro y personal.
Kar: En ese punto cuando escribía una canción era yo quien vivía en ella, ahora invento historias, pero Una Vida No Es Suficiente, fue un proceso creativo muy personal. Quizá es por eso que las personas se sienten tan identificadas con las canciones.
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¿Cuál es su canción favorita de Insite?
Cada que creamos algo nuevo, es lo que más disfrutamos, nos entregamos a esa etapa y la convertimos en nuestra favorita. El momento que vivimos es el que nos da inspiración para crear cosas que nos llenan.
Conrado: Mi canción favorita de  Una Vida No es Suficiente es Destrózame siempre sentí que tenía el potencial para ser sencillo, me quedé con ganas de hacerle un video.
Kar:  Yo no tengo en sí una canción favorita, pero todo el disco Ahora soy yo contra el mundo, es mi favorito de todos los de Insite. La considero mi masterpiece y creo que musicalmente no he podido superar ese disco.
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Gracias a Insite y Vans por celebrar con nosotros diez años de uno de los discos favoritos de la vida y por ese espectáculo de la naturaleza de miles de celulares encendidos en Rojo azúl.
Texto y fotos: Andrea ✨
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hannah-martin-uor · 6 years ago
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01/08/2019, ore 01:10 + ricerca
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Non so davvero da dove cominciare. Le mani mi tremano ancora per la tensione e la mia calligrafia è terribile, scusami.
Non posso nemmeno chiamare i nonni, finirei solo col farli spaventare più del necessario e sinceramente non voglio essere causa di malori. Hanno già fatto tanto, fin troppo per me e ora è giusto che faccia le cose senza di loro. Anche se sono turbata e angosciata.
Sovrumano, termine che in italiano significa "che supera, che trascende la natura umana, le possibilità e i limiti dell’umano". Nella mia lingua: surhumain. Stesso significato (qui apparaît comme au-dessus des forces, des qualités humaines, qui dépasse les moyens normaux : Force surhumaine.)
Cosa ha portato realmente quell'uomo a definire l'aggressore come un qualcosa (e non qualcuno) e di sovrumano? Un rasta, ma non lo era (?). Ne ha visto il volto e non è riuscito a descriverlo bene, solo che era pieno di non si sa cosa e brutto (?).
Non un'aggressione a sfondo sessuale, lo ha visto aggredire prima la donna "come se la volesse mangiare", affondando il viso nel suo collo (cannibalismo?). Urla e pianti. Poi si è avventato sul bambino. Mon Dieu, povera madre e povero figlio! Mi sono arrabbiata con lui per essere scappato senza fare nulla... poi mi sono sentita in colpa di averlo rimproverato di tale mancanza davanti alla sua realizzazione delle proprie azioni. Angoscia. Mi sono sentita angosciata. Nodo alla gola e lacrime agli occhi. Potevano essere entrambi morti... poteva essere troppo tardi per chiamare i soccorsi...
Ho chiamato ugualmente la PPI alla fine, sperando di essere stata di aiuto in qualche modo, terrò d'occhio i notiziari e il web per eventuali nouvelles.
E io sono qui a cercare come spiegare razionalmente quanto accaduto.
Nulla di troppo complicato se si pensa allo stato di forte shock emotivo, rasente un vero e proprio attacco di panico dell'uomo. Va da sè l'aver poi lavorato di fantasia in quel registrare i fatti non potendo più fare affidamento sul fattore razionalità.
Ma anche se fosse stato un attacco da cannibalismo, anche questo credo sia giutificabile con l'uso di qualche sostanza o deviazione mentale del soggetto.
Controllerò ora in rete se ci sono droghe con questi effetti.
Un altro appunto che mi sento di fare: qualcosa detto sul finire dal Monsieur Ranieri a Carmilla (c'erano anche loro e pure Michele) mi ha lasciata basita, confusa, inorridita. Le ha chiesto se non fosse interessata a correre a fare le foto delle due presunte vittime, non avendo avuto remore nel farlo in una precedente occasione su una sua studentessa. In tutta risposta lei ha detto "non mi tentare" e che ci sarebbe andata pure se non da sola, visto il rischio di incrociare l'ipotetico aggressore.
Sapevo fosse una fotografa, ma chi mai sano di mente e con un briciolo di coscienza, troverebbe interessante fare foto con delle vittime di aggressione come soggetti? Io proprio non capisco. Spero davvero di aver inteso male io e sia solo tutto un modo poco delicato di scherzare tra di loro.
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[Quaderno random degli appunti non universitari]
Google-> Ricerca: droghe+cannibalismo. (Grazie Internet)
A quanto pare esiste una droga associata ad atti di cannibalismo. Viene comunemente chiamata "sali da bagno", "droga del cannibale", “Settimo cielo”, “Fertilizzante per piante”, “Onda d’avorio”, “White Lightning “ o “Sexstasy”. In Francia è conosciuta anche come alpha-PVP.
>I sali da bagno sono una tipologia di miscela di varie sostanze stupefacente. Chiamati anche catinoni sintetici, essi sono sostanze sintetiche che sono chimicamente simili al catinone, uno stimolante contenuto nella pianta del khat, arbusto presente nell'Africa orientale. Anche se il nome potrebbe trarre in inganno, non sono sostante utilizzate per uso igienico. I sali da bagno agiscono stimolando il sistema nervoso. Ingrediente maggiormente utilizzato è il metilenediossipirovalerone, unito a volte con altre sostanza quali il mefedrone e il pirovalerone.
Il nome deriva dal fatto che in alcuni casi essi sono stati venduti in modo da camuffarli come dei veri e propri sali da bagno, nel tentativo di aggirare le leggi di divieto sull'utilizzo della droga.<
[Fonte: Wikipedia]
>Salita alla ribalta delle cronache recenti per il suo presunto terribile effetto, la Droga del cannibale è una sostanza stupefacente il cui consumo si è rapidamente diffuso tra i giovani, grazie alla facilità con la quale può essere reperita, anche online. Mentre dilaga la paura sugli effetti devastanti di questa sostanza, e si accendono i dibattiti tra chi sostiene che provochi istinti di cannibalismo e chi ritiene che semplicemente acutizzi tendenze già insite nei soggetti che la assumono, sono stati pubblicati sulla rivista Behavioural Brain Research i risultati dei primi studi condotti da una fonte autorevole: l'Università Health Care del North Carolina (Stati Uniti). Dagli studi effettuati è emerso che la droga è un composto di tre molecole sintetiche, la più importante delle quali è il mefedrone, una sostanza la cui vendita non è ancora soggetta a regolamentazione, anche in alcuni stati membri dell'Unione Europea. Testato sui ratti da laboratorio, il mefedrone causa effetti simili a quelli della cocaina, dell'ecstasy e della amfetamina cioè effetti stimolanti e di rapida dipendenza. La sostanza viene ricavata dal metcatinone una molecola sintetica la cui struttura può essere assimilata a quella del catinone, il principio attivo ottenuto dalla pianta del Khat consumato in Etiopia, Kenia e Yemen. La ricerca effettuata su questa sostanza ha utilizzato il parametro dell'auto stimolazione intracranica per valutare la dipendenza provocata dalla sostanza, confrontandola con la cocaina. L'esperimento è stato condotto suddividendo i ratti da laboratorio in tre gruppi ai quali sono stati somministrati per via peritoneale mefedrone, cocaina e acqua salina, dopo aver misurato in via preliminare il livello di autostimolazione. L'osservazione è stata effettuata in 4 fasi a distanza di 15, 30, 45 e 60 minuti dalla somministrazione. E' così emerso che tanto il mefedrone quanto la cocaina aumentano la frequenza con cui i ratti si autostimolano allo scopo di ottenere una maggiore gratificazione cerebrale. Questo effetto spiegherebbe anche l'insorgere della dipendenza dalla sostanza. Se questi studi hanno chiarito l'effetto eccitante e di dipendenza provocato dall'assunzione di questo temibile stupefacente, nulla hanno spiegato sui presunti istinti cannibali risvegliati dalla droga e constatati in alcuni episodi di cronaca negli Stati Uniti ed in uno recentissimo in Italia, precisamente a Genova, dove un ragazzo avrebbe assalito a morsi la sua ex sotto l'effetto di questa droga. Il professor Gian Luigi Gessa, neurofarmacologo dell'Università di Cagliari, si è espresso sull'argomento, affermando che le droghe non sono in grado di creare ex-novo degli istinti, ma semplicemente di risvegliarli, anche quelli più perversi come può essere quello di assaggiare il sapore della carne dei propri simili. <
[Fonte: combattiladroga.it]
Questo potrebbe spiegare quanto l'uomo ha sostenuto di aver visto. 
Chissà cosa ne penserebbe Adam in merito a questa di droga.
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axmboy · 6 years ago
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- Cuando empiezas a tenerle miedo a la muerte es cuando aprendes a apreciar la vida. ¿Te gusta la vida muñeca? - Sí. - Me alegro. Porque no siento ningún placer quitándole la vida a una persona que no la aprecia. “Leon el profesional” Foto tomada en punucapa muy adentro de Valdivia III/III. ———————————————————————————— Y tengo unos abrazos Guardados en un cajon Y una que otra carta Que me escribio con amor Y es mi historia Es nuestra historia Feliz de amor Y es nuestra historia Amo la historia de nuestro amor ———————————————————————————— #chile #franciscavalenzuela #nosetratadeti #photography #photographyblog #photographer #photooftheday #phothographer #photooftheday #travel #travelblog #travelblogger #blog #blogger #viajandoporelmundo #travelphoto #blogger #blogger #bloggerphotographer #blog #bloggerstyle #chile #photography #photographyblog #photographer #photooftheday #retratos #bloggerstyle #photography #chile #photography #photographyblog #photographer #photooftheday #phothographer #photooftheday #travel #travelblog #blog #blogger #viajandoporelmundo #blogger #blogger #bloggerphotographer #blog #bloggerstyle #styleblogger #chile #photography #photographyblog #photographer #photooftheday #phothographer #photooftheday #travel #travelblog #travelblogger #blog #blogger #viajandoporelmundo #phothographyurbano #insite (en Valdivia Fuerte Niebla) https://www.instagram.com/p/BzmEce5F9uG/?igshid=1jpd4n818vvqy
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phoebesdead · 6 years ago
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3:32 AM - 4 May 2019
Well, at this point in my life when I totally lost direction. I quit my full-time job, insits to follow my dream that to open my own clothing boutique.
I thought it will be its. The thing that I’ve alway wanted, now I have it, and suddenly I lose all of my compassion.
ZARA
Look at back then, even though I’m tried, but memories keep fading away. I didn’t take much fotos w my colleague back then, I’m not so sure do they even liked me enough to take foto with. It’s pretty miserable. But i do miss them, like a lot.
Today I’m coming to the office at 4A, Vincom to clear some insurance document. On the way to the main office, I have to cross the main Stockroom at L4, the security officer seem to recognize me, she said Hi with a big smile. That moment my heart keep beating faster, everything just like yesterday, like I’ve never been left and just like that, I know this place alway been there, keep a really big part in my heart.
I keep walk away and my head keep spinning, those days just throw back and back, all over my head. The busy camion days, the cold office that I used to be in, my boss’s scold, the deep talks with Ms.Anne, the trainings, the stares of everyone, my 1st batch colleague,etc
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ca-la-bi-yau · 5 years ago
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Emergenza coronavirus e risposte tecnologiche, qualche riflessione. Per rispondere alla sfida di questa emergenza sanitaria globale, alcuni stati (anche la Lombardia, in questo momento) stanno mettendo in campo soluzioni tecnologiche per tracciare i movimenti, i percorsi e i contatti avuti dalle persone. A questo fine si usano app, dati dei nostri telefoni, droni e altor per tenere conto degli spostamenti, per applicare misure di lockdown mirate e decidere chi mettere in quarantena. Ovviamente queste soluzioni stanno scatenando polemiche sulla violazione della privacy e sul controllo dei nostri dati da parte dello Stato. Questo però più che rappresentare un incubo alla Black Mirror, è la nostra realtà attuale. I nostri dati circolano come merce, in mano ai grandi colossi digitali del nostro tempo come Google, Facebook o Amazon. Non solo per manipolare i nostri bisogni e creare pubblicità sempre più su misura ma anche per interferire su elezioni nazionali (basti guardare il caso Cambridge Analytica); ma non è tutto, esistono anche progetti scientifici che usano o vorrebbero usare i nostri dati per la salute di tutti e tutte. Esistono già app, tramite gli smartphone o gli smartwatch, che registrano e inviano i dati, con il nostro consenso o senza, su quanti passi facciamo al giorno, quanto corriamo, quanti bicchieri d’acqua beviamo, i battiti del nostro cuore, eccetera eccetera. Da una parte troviamo la spaventosa immagine dello sviluppo di nuovi algoritmi super-intelligenti che grazie ai nostri dati – non solo il nostro colore preferito o il film che abbiamo visto ieri ma anche i nostri dati biometrici – potrebbero arrivare ad “hackerarci”, a decodificarci e a sapere su di noi più di quanto potremmo mai sapere noi stessi. Dall’altra parte abbiamo queste misure di controllo che in questi momenti di emergenza effettivamente funzionano e abbiamo progetti scientifici volti al bene comune che è ingenuo pensare di voler fermare, nonostante i costi morali ed etici. Allora, qualche riflessione: il futuro distopico che ci viene in mente ci fa paura, forse vorremmo scendere e cercare di tornare indietro. Ma come si può fermare la corsa della scienza? “Anche nel campo della bioetica si tende a porre un altro tipo di domanda: "Che cosa è proibito fare?" È accettabile compiere esperimenti genetici su esseri umani viventi? O su feti abortiti? O sulle cellule staminali? È etico clonare le pecore? E gli scimpanzé? E gli umani, allora? Sono tutte domande importanti ma è ingenuo immaginare di poter dare un colpo di freno e fermare i progetti scientifici […] Infatti questi progetti sono inestricabilmente intrecciati con la ricerca dell'immortalità - il Progetto Gilgamesh. Chiedete agli scienziati perché studiano il genoma, perché cercano di connettere il cervello al computer o perché tentano di creare una mente dentro il computer. Nove volte su dieci vi daranno la stessa risposta standard: lo facciamo per curare le malattie e salvare le vite umane. Anche se le implicazioni insite nel creare una mente dentro un computer sono assai più impressionanti di quelle che riguardano la cura delle malattie psichiatriche, questa è la normale giustificazione che viene data e che mette a tacere ogni obiezione. Ecco perché il Progetto Gilgamesh è la nave ammiraglia della scienza. Serve a giustificare tutto ciò che la scienza fa. Il dottor Frankenstein viaggia sulle spalle di Gilgamesh. Poiché non si può fermare Gilgamesh, è ugualmente impossibile fermare il dottor Frankenstein. La sola cosa che possiamo tentare di fare è di influenzare la direzione che stiamo prendendo.” La citazione è presa da “Homo sapiens” di Harari. La pagina in foto è presa dal suo seguito “Homo Deus”, un esempio di qualche progetto scientifico mandato avanti da Google.
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vetox · 7 years ago
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Una Foto del viernes !!! #MilGracias siempre a los chicos de @31producciones Me encanta lo que hacen. Opening @ Insite Night @casacordobaexperience A @gaspartroncoso @julianliander @rioslucas133 genios! Hasta la próxima! @vtxdj Facebook.com/vtxdj Twitter.com/vtxdj Soundcloud.com/vtxdj Mixcloud.com/Vtx/ #Progressivehouse #Candyflip
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soyungirasolsblog · 8 years ago
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CNCO💕
Erick-*Duele cien,veces más que si se hundiera un clavo en mi piel; Cada vez que veo tu foto y aun estas con el No aprendí a aceptar que seas de otro.... No. De fingir, me canse ya no me importa lo que creas de mi Que ni entiendo si al final quieres estar aquí Porque insites en quedarte ahí.No. Zabdi-*Y esque dudo que de verdad te ame como yo Y es que no me creó que en otro lugar eres más feliz Chris-*De lo que fuiste aqui Y que esperas tu de mi si hasta el cielo te lo di En que punto fue que te perdí, juro no lo vi Si falle me arrepentí, de rodillas antes ti Pero sabes que no te mentí, Cuando dije.... Erick-*NADIE TE AMARA COMO YO A TI TE AMO... NADIE TE AMARA... Que nadie te ama como yo a ti te amo NADIE TE AMARA...
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