#capitalismo della sorveglianza
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matteoartizzu · 5 months ago
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La rappresentazione in Matrix dell'Uomo nel suo bozzolo da cui le macchine attingono linfa per il proprio sostentamento, oggi esiste e si raffigura nella logica - ben descritta e teorizzata nel libro "Il capitalismo della sorveglianza" - di archiviazione, rielaborazione, valorizzazione e monetizzazione che Alphabet, Meta, ByteDance, Microsoft e altre corporations fanno dei nostri comportamenti online.
Il succhiare dati comportamentali da parte delle Big Tech, per farne modelli che predicono consumi, targetizzano potenziali clienti, categorizzano le persone agli occhi di aziende/governi e anticipano/influenzano persino le nostre scelte (dal cosa acquistare al chi votare), è lo strumento che permette al capitalismo di oggi di espropriare non più terre o proprietà, ma il nostro stesso Essere nel mondo.
La metafora descritta, è in grado di compiersi perché Facebook, TikTok, ecc. ci rendono dipendenti, assuefatti ed influenzati; essi sono in grado di dirottare scelte pubbliche e private, del singolo e dei gruppi.
Insieme all'internet delle cose e alle smart cities, che dispongono di sensori di tracciamento tendenti all'ubiquità, possono (o potranno) di fatto scansionare l'intera esperienza umana. Per farne un prodotto.
La vera libertà, che ognuno di noi si spera possa scegliere in futuro, sarà rappresentata dalla possibilità di guadagnarsi la disconnessione perenne dal Matrix.
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clacclo · 2 years ago
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Il capitalismo della sorveglianza si appropria dell'esperienza umana usandola come materia prima da trasformare in dati sui comportamenti. Alcuni di questi dati vengono usati per migliorare prodotti o servizi, ma il resto diviene un surplus comportamentale privato, sottoposto a un processo di lavorazione avanzato noto come "intelligenza artificiale" per essere trasformato in prodotti predittivi in grado di vaticinare cosa faremo immediatamente, tra poco e tra molto tempo. Infine, questi prodotti predittivi vengono scambiati in un nuovo tipo di mercato pre le previsioni comportamentali, che io chiamo "mercato dei comportamenti futuri".
Nel futuro che il capitalismo della sorveglianza sta preparando per noi, la mia e le vostre volontà costituiscono una minaccia per il flusso di denaro che proviene dalla sorveglianza. Il suo scopo non è quello di distruggerci, ma semplicemente quello di scrivere la nostra storia per guadagnare soldi […] Siamo intrappolati senza consapevolezza, privi di alternative per sfuggire, resistere e proteggerci.
-Shoshana Zuboff -Capitalismo della sorveglianza
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passaggioalboscoedizioni · 1 year ago
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⚠️ NOVITÀ IN LIBRERIA ⚠️
Roberto Giacomelli
PSICOPOLITICA
Metodologie mentali e strategie di comunicazione per il contrattacco dei ribelli
La Psicopolitica è una nuova declinazione della psicologia sociale: essa racchiude l’arte di interpretare il messaggio politico, le scelte elettorali e i gusti dei popoli, analizzando e suscitando le emozioni. L’emozione, dal latino emovère, è un fenomeno fisiologico che genera una decisione che – pur sembrando meditata – è prodotta dall’inconscio. Chi sa evocare emozioni – dunque – ha il controllo del potere, indirizza le masse, scatena l’entusiasmo o la paura. Il “capitalismo della sorveglianza”, essenza stessa del sistema dominante, ha la grande capacità di generare e catalizzare questi fenomeni, plasmando la realtà a proprio esclusivo vantaggio.
Ma anche i ribelli – coloro che si oppongono allo sradicamento globale del “regno della quantità” e alla post-democrazia delle governance tecno-finanziarie – possono apprenderne le tecniche. Questo manuale – agile, coraggioso e controcorrente – nasce per fornire degli spunti culturali ed operativi: creare emozioni travolgenti, leggere un’espressione corporea, interpretare un messaggio subliminale, parlare per essere compresi ed accettati.
La Psicopolitica è persuasione, comunicazione, strategia mentale: utilizzarla consapevolmente, quindi, è determinante e necessario. Perché lo scontro ideologico del futuro è il controllo delle emozioni per il dominio delle menti: un’arma terribile, da non lasciare nelle mani del nemico.
INFO & ORDINI:
www.passaggioalbosco.it
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arcobalengo · 2 years ago
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🗓️📌 Milano, mercoledì 21 giugno, via privata Antonio Meucci 3, ore 21:
"📖 Il libro nero della Scuola"
Non solo il rapporto fra giovani, educazione, tecnologia e le sue conseguenze, ma Identità Digitale, sorveglianza e profilazione.
👉 Prendiamo in esame il caso del registro elettronico:
"In quella che Zuboff chiama l'era del capitalismo della sorveglianza, l'introduzione del registro elettronico nelle scuole, voluta in Italia da Mario Monti, sembra un ulteriore regalo ai Grandi della sorveglianza e del controllo [...] «Se i dati sono il nuovo petrolio, allora le scuole pubbliche sono il nuovo Texas» "
"La non obbligatorietà del registro elettronico è stata ribadita dalla sentenza n. 47241 del 21 novembre 2019 [...] Eppure, se un insegnante si rifiuta di utilizzarlo per salvaguardare la privacy dei propri studenti viene sanzionato."
"In altre parole, i dati delle migliaia di alunni che quotidianamente sono inseriti nei registri elettronici vengono trattati da Amazon, in Irlanda, per conto di un'azienda privata italiana, in assenza di una legge, di un Piano di dematerializzazione e di una approvazione da parte dell'Autorità Garante della privacy"
" «Il rischio forte di mettere a disposizione [...] dati importanti di bambini e di ragazzi raccolti in maniera sistematica, perché ricordiamo che non si tratta di un dato, ma della storia di un bambino o ragazzo che si forma, quello che gli accade, i suoi interessi...» "
Parliamone! Appuntamento mercoledì sera con l'autore del libro, Giorgio Matteucci. Non mancate 💥
⏰ Ore 19.30 Aperitivo / Ore 21.00 presentazione del libro e dibattito!
https://t.me/canalemiracolomilano
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octospacc · 10 days ago
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LORO VEDONO LE VOSTRE FOTO.
Tra stamattina e oggi pomeriggio è, a quanto pare (voglio dire, tutti stanno postando ora a riguardo), nato un nuovo meta: rendersi conto del grevissimo punto a cui è arrivato oggi il capitalismo della sorveglianza, e di quanti dati personali si riescono a desumere dai più minimi dati di input, per mezzo di euristiche gigantesche. E, come al solito, NOI questo ve lo abbiamo sempre detto, ma VOI…
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londranotizie24 · 4 months ago
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aneddoticamagazinestuff · 1 year ago
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Il Dizionario di Cassandra/ Archivismi
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Il Dizionario di Cassandra/ Archivismi
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 (558) —Come definire un tentativo di portare alla luce le iniziative per la conservazione della cultura? Un tentativo di preservare quello che ognuno pensa che meriti essere preservato? Un atteggiamento corretto verso la cultura, l’infosfera ed il loro futuro?
19 novembre 2023
Ar-chi-vis-mo: s.m. (pl. -mi,)
atto di preservazione della cultura, particolarmente di quella in ambito digitale
atteggiamento generale orientato alla preservazione di artefatti culturali
Ohibò — esclameranno i 24 increduli lettori — se Cassandra, dopo tanto tempo, formalizza oggi un neologismo, vuol dire che c’è qualcosa di importante all’orizzonte.
Si, ma non si tratta di una novità, al contrario un discorso portato avanti da tempo, prima in maniera quasi istintiva, poi sempre più strutturata e convinta.
Perché la necessità di preservare ciò che ogni essere umano lascia, prima o poi, in eredità agli altri non pu�� essere gravame solo di particolari categorie di persone, ma prima di tutto responsabilità di ciascuno.
Se guardiamo verso l’orizzonte, non quello davanti a noi, quello dietro, vediamo un percorso continuo di attività di preservazione della cultura, che parte da tradizioni orali e tavolette di argilla per arrivare alla Rete ed alle isole Svalbard; questo percorso passa attraverso di noi e continua in avanti, fino a ed oltre il nostro orizzonte.
Per questo alcune delle prossime esternazioni di Cassandra saranno dedicate a illustrare come anche un normale internauta può indossare la fascia di bibliotecario digitale, se è convinto di avere qualcosa che meriti di essere conservato.
Qualcosa che non sia destinato a rimanere chiuso nei database proprietari delle chat e dei social, foraggio per il capitalismo della sorveglianza, in cui la maggior parte degli internauti “conferisce” le proprie parole, immagini, pensieri.
Qualcosa che non sia nemmeno destinato a perdersi nel cestino della carta, nel cestino digitale delle cancellazioni volontarie, o nel Grande Cestino dei Bit, in cui finiscono i dati degli smartphone rubati, hard disk rotti, chiavette USB illeggibili, PIN crittografici dimenticati ed account cloud spariti od inaccessibili.
Qualcosa che nel prossimo futuro, quando le informazioni vere e quelle false saranno mischiate insieme , si possa più facilmente trovare dentro un’Infosfera sempre più avvelenata dalle false IA .
Stay tuned!
Scrivere a Cassandra — Twitter — Mastodon Videorubrica “Quattro chiacchiere con Cassandra” Lo Slog (Static Blog) di Cassandra L’archivio di Cassandra: scuola, formazione e pensiero
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adrianomaini · 1 year ago
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La svolta verso il controllo totale: il surplus comportamentale e la pubblicità targetizzata“Per poter continuare a contare qualcosa negli anni a venire
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finnianson · 1 year ago
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Cos'è una Smart City?
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Una Smart city, come tutte le cose che hanno " Smart " come prefisso , è una cosa intelligente per chi l'ha pensata e truffaldina e malevola per i polli che la subiscono.
Non è niente altro che il confinamento dell'umanità in una prigione di 30 minuti di diametro, in cui si è monitorati H24.
Gli unici che saranno esentati saranno i ricchi e i super ricchi che potranno entrare e uscire a piacimento e inquinare quanto gli pare , pagando per le proprie emissioni di gas serra . E saranno anche gli unici a guidare delle automobili a benzina.
Allargare a dismisura le zone a traffico limitato, rendere l’accesso in città a pagamento, impedire alle persone di utilizzare il proprio mezzo di trasporto..
Lo spiega perfettamente David Harvey - professore di antropologia al Graduate Center of the City University of New York che si occupa di economia politica e geopolitica - nel suo libro “Il capitalismo contro il diritto alla città”.
«Gli effetti della crescente polarizzazione della distribuzione della ricchezza e del potere sono indelebilmente impressi nelle forme spaziali delle nostre città, costituite sempre più da luoghi fortificati, da comunità chiuse e da spazi pubblici privatizzati tenuti sotto continua sorveglianza. [...]
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giancarlonicoli · 2 years ago
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13 ago 2023 12:10
“IL GOVERNO PREFERISCE IL CAPITALISMO PARROCCHIALE RISPETTO AL LIBERO MERCATO” – L’ECONOMISTA DELLA BOCCONI CARNEVALE MAFFÈ: “LA TASSA SUGLI EXTRAPROFITTI DELLE BANCHE? UN’AZIONE AUTOLESIONISTA. I MERCATI FINANZIARI NON SI FIDERANNO MAI PIÙ DI UN GOVERNO CHE SI SVEGLIA AL MATTINO E DICE CHE I MARGINI DEL SISTEMA BANCARIO SONO INGIUSTI - IL GOVERNO NON INTERVIENE LÀ DOVE TOCCA GLI INTERESSI DEI PROPRI ELETTORI, TASSISTI E I BALNEARI – L’OPERAZIONE MEF-KKR? IL GOVERNO PIÙ CHE PUNTARE AL 20% AVREBBE FATTO MEGLIO A LAVORARE SULLA DIGITALIZZAZIONE DEL PAESE, RENDENDO APPETIBILI GLI INVESTIMENTI SULLA RETE” -
Estratto dell’articolo di R.Am. per “la Repubblica”
«Capitalismo parrocchiale». È così che Carlo Alberto Carnevale Maffè, professore di Strategia e Imprenditorialità alla Sda Bocconi, definisce “l’interventismo” del governo Meloni, che con l’operazione Mef-Kkr ha dimostrato «di non essere contro il mercato, ma contro il mercato libero», imponendo di fatto «un capitalismo sorvegliato dallo Stato, per cui se vuoi investire in Italia lo fai alle nostre condizioni: i soldi ce li metti tu, ma le decisioni le prendiamo noi».
Salire a quota 20% nella nuova infrastruttura di Rete costerà allo Stato italiano 2,6 miliardi, una somma non facile da reperire. Era davvero necessario?
«Kkr ha fatto una scelta intelligente, sbloccando tra l’altro investimenti congelati da anni visto che qui nessuno disponeva delle risorse. Il governo più che puntare al 20% avrebbe fatto meglio a lavorare sul lato della domanda, cioè sulla digitalizzazione del Paese, rendendo appetibili gli investimenti sulla Rete. E invece ha agito in senso opposto, da rialzo del tetto del contante al tentativo di abolire lo Spid».
Con l’ultimo decreto si è deciso anche di calmierare i prezzi dei voli e di incassare parte degli extraprofitti delle banche.
«A giudicare dai commenti dei mercati internazionali l’ultimo decreto ha avuto l’effetto della tela di Penelope: in una notte ha disfatto la fragile tela di credibilità che il governo era riuscito faticosamente a costruirsi. […]».
Il prelievo sugli extraprofitti però ha raccolto un certo consenso, al di là del centrodestra.
«Si tratta di un’azione autolesionista, priva di fondamento economico […] I mercati finanziari non si fideranno mai più di un governo che si sveglia al mattino e dice che i margini del sistema bancario sono ingiusti perché negli ultimi sei mesi hanno incassato profitti non dovuti. […]».
Allora ha ragione l’ad di Ryanair, Eddie Wilson, che accusa il governo di interventismo di tipo sovietico?
«[…] non sta al governo dire loro quali algoritmi usare, o imporre qualunque altro meccanismo di definizione dei prezzi. Intervenire d’imperio sui prezzi tra l’altro è un’azione regressiva che tratta allo stesso modo ricchi e poveri, mentre il governo dovrebbe intervenire, con risorse pubbliche, solo a sostegno dei meno abbienti».
Al contrario il governo è molto poco interventista nei confronti di categorie come i tassisti e i balneari.
«Non interviene là dove tocca gli interessi dei propri elettori […] Ha un concetto del Made in Italy ottocentesco, un capitalismo parrocchiale che non premia l’imprenditoria che fa grande l’Italia, quella legata alle grandi catene internazionali del valore. Una visione paternalistica di un Paese autoreferenziale, che ha bisogno di una stretta sorveglianza da parte della politica perché altrimenti rischia di essere saccheggiato dalle multinazionali cattive».
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sweepsy · 4 years ago
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Innovation zones, futuro e distopie possibili
Innovation zones, futuro e distopie possibili
Una storia come quella della Superlega è esplosa sui social e da ventiquattr’ore tiene banco lì e suppongo anche sui media tradizionali con tante discussioni sull’appropriazione da parte dei ricchi di uno sport popolare anche se non è proprio così   https://twitter.com/pisto_gol/status/1384167206750064647 https://twitter.com/lazialeantifa/status/1384108066363174913 e mancando spesso il…
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ilsimplicissimusblog · 3 years ago
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Concorso a premi per il miglior servo
Concorso a premi per il miglior servo
Anna Lombroso per il Simplicissimus Oggi primo aprile a oltre mezzo milione di adolescenti è ancora interdetto lo sport , centinaia di migliaia di sanitari, medici, infermieri, continueranno a essere sospesi dal lavoro, anche se immunizzati a seguito di un’infezione. La libertà ritrovata ci riporta a quando gli essenziali erano autorizzati a stare pigiati in metro o sul bus per recarsi in luoghi…
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superfuji · 3 years ago
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Dal 17 marzo 2020 Marcucci non può uscire di casa prima delle 7, avvicinarsi a qualsiasi locale pubblico dopo le 18 o rincasare oltre le 21. Non dispone di patente né di passaporto, non può uscire autonomamente dal Comune di Torino e porta sempre con sé un libretto rosso, dove la polizia tiene nota dei suoi movimenti. Non può inoltre partecipare a pubbliche riunioni né entrare in contatto con persone che hanno processi in corso – provvedimento particolarmente limitante per chi ha convissuto per anni con gli attivisti della Val di Susa. Negli ultimi mesi ad alcune di queste restrizioni l’attivista ha disobbedito, prendendo parte, per esempio, a una manifestazione pacifica contro i femminicidi o, pochi giorni fa, alla presentazione del libro Kobane Calling del fumettista Zerocalcare – scelta che le è poi costata una denuncia della Digos. La sorveglianza speciale di Marcucci – confermata, il 23 settembre, anche dalla Corte di Cassazione – scadrà a marzo 2022. La sua vicenda ricorda per molti aspetti quelle di Dana Lauriola e Nicoletta Dosio, entrambe attiviste NoTav punite con il carcere per aver partecipato ad alcune manifestazioni di protesta, armate esclusivamente di un megafono. Non ultimo: Lauriola, Dosio e Marcucci sono tutte donne, elemento rispetto al quale la Procura sembra nutrire più di un pregiudizio. Fra gli indizi di pericolosità sociale di Marcucci rientrano, a questo proposito, la sua personalità “instabile” e la sua camminata decisa, che la Procura paragona a un “passo marziale”; né lo stato mentale dei restanti componenti del gruppo, né il loro modo di muovere il proprio corpo sono però mai stati menzionati. Nicoletta Dosio La difficoltà manifestata dell’istituzione giudiziaria nel riconoscere la differenza fra chi utilizza le armi per danneggiare la società e chi per combattere un’organizzazione terroristica è preoccupante. La vicenda evidenzia, però, anche la contraddittorietà di un sistema per cui la militanza attiva, l’espressione del dissenso e la rivendicazione dei propri diritti sono comportamenti accettabili se intrapresi nell’ambito della lotta al fondamentalismo, ma non entro i confini della propria nazione, dove il mantenimento dello status quo passa anche per la repressione di chi “ha fatto della lotta al capitalismo la propria ragione di vita”. Opporsi alle decisioni del Governo senza usare la violenza non può essere considerata una prova di pericolosità. Imporre a Marcucci la sorveglianza speciale a causa del suo attivismo politico è in netta contraddizione con i princìpi fondanti dello Stato di diritto che, almeno sulla carta, l’Italia dice di essere.
Maria Edgarda Marcucci ha combattuto l’Isis ma per lo Stato italiano resta “socialmente pericolosa”
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artide · 4 years ago
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Se dovessi citare una parte significativa del libro che sto leggendo sarebbe una citazione dalla prima all’ultima parola. Ho l’impressione di leggere un libro che farà da spartiacque nella riflessione sul capitalismo. Come la grammatica si scrive a posteriori, analizzando i processi linguistici in corso, così leggere  Il capitalismo della sorveglianza è un esercizio di consapevolezza sulla grammatica di questo sistema pervasivo che genera profitti inimmaginabili. Penso che siano i venticinque euro più ben spesi di questo 2021 insieme ai libri di Byhung-Chul Han. Sapere costa, diceva la mia professoressa di filosofia, non posso che darle ragione.
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soldan56 · 5 years ago
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Viviamo tempi eccezionali e drammatici. Il dramma sono le morti quotidiane, in Italia e ormai nel mondo, imposte da un virus sconosciuto, contro il quale, al momento, nulla può la ricerca medico-scientifica. L’eccezione senz’altro si è fatta regola di governo: dalla Cina all’Italia, dalla Francia agli Stati Uniti, miliardi di donne e di uomini vivono in casa reclusi, nel tentativo di contenere il contagio. La privacy viene messa in soffitta e nuovi dispositivi di controllo compenetrano la società del distanziamento: la quarantena di massa non finirà in tempi brevi, le riaperture saranno diversificate – rispetto ai settori produttivi – e temporanee. Un lungo periodo di stop and go ci attende. Eccezionale la crisi economica che già coincide col ritmo della pandemia. Intendiamoci, però: il neoliberalismo è in crisi da un decennio, della crisi ha fatto tecnica di governo. Che quello neoliberale sia un capitalismo della sorveglianza, poi, è vero da quando piattaforme, app e social network hanno cominciato a innervare la nostra esistenza tutta. L’eccezione si è fatta regola da tempo, ma ripetendo sicuri la formuletta non facciamo troppa strada. E certo questa eccezione ha poco in comune con quella in cui troverebbe fondamento la sovranità. Viviamo un tempo eccezionale perché il mondo non sarà più come prima. Saranno decine di milioni i posti di lavoro perduti, con la prospettiva di un impoverimento di massa. Ciò perché la crisi, a differenza del 2008, segna da subito l’economia reale e si riflette poi sui mercati finanziari. Nel giro di poche settimane, le catene globali del valore si sono frammentate. La disconnessione è logistica e della mobilità della forza-lavoro. A differenza della crisi del debito di un decennio fa, la cura neoliberale fatta di liquidità alle banche e alle imprese non basterà. Lo «sgocciolamento» verso il basso è una balla, lo sanno Trump quanto Merkel, Draghi quanto Rogoff. Dire che siamo in guerra contro il virus, come piace ai leader politici in cerca di unità nazionale, significa avere a mente il dopoguerra catastrofico. Senza soldi lanciati dall’elicottero, riprendendo una ricetta nota che si tratta di forzare andando oltre il suo originario conio neoliberale, né le banche centrali né gli Stati potranno contenere il crollo. Anche se ancora troppe sono le fabbriche aperte, pensiamo al caso lombardo in Italia, padroni e padroncini forzeranno per la fine del lockdown, e nessuno può escludere epidemie di ritorno (al centro della preoccupazione in Cina). Nella durezza delle giornate senza abbracci, della vita e del lavoro che mai sono stati così coincidenti, partiamo in primo luogo da un’esigenza appassionata: pensare assieme il mondo nuovo. Non ci manca la parola, di comunicazione ne abbiamo fin troppa – disintossicarsi dalla chiacchiera informatica, sarà obiettivo fondamentale. Semmai si tratta di rimettere in movimento l’intelligenza condivisa, di cercare nomi all’altezza del passaggio d’epoca, di «cartografare contrade a venire». Per questo avanziamo una proposta semplice: un’assemblea pubblica, telematica (su Zoom e in diretta Facebook), giovedì 9 aprile alle 18. Ovviamente già se ne stanno facendo, nell’attivazione virtuosa di campagne politiche che battono il tempo nel tempo sospeso: quella sul Reddito di quarantena e quella di Non una di meno, per fare due esempi. In quella che proponiamo, vorremmo cominciare a prefigurare il tempo del dopo, nelle sue confliggenti alternative. La seconda esigenza che ci ha spinto a promuovere il confronto è quella di pensare in grande. Mai come oggi il fallimento del capitalismo neoliberale è sotto gli occhi di tutti. Il dissanguamento della Sanità pubblica, sotto i colpi di Covid-19, mostra i suoi effetti spietati. Manca tutto: posti in terapia intensiva, ventilatori, mascherine e guanti; ma soprattutto personale e ospedali. Così come salta agli occhi lo scempio dei sotto-salari, del lavoro informale, intermittente e senza diritti: ad aggravare la malattia, l’inconsistenza degli ammortizzatori sociali, l’assenza di un welfare universale. La fiscalità si è fatta in questi decenni regressiva, i paradisi fiscali sono cresciuti ovunque, anche in Europa. Come i muri: con l’infamia europea del Mediterraneo, di Lesbo e del confine greco-turco. Pensare in grande, allora, significa immaginare un programma offensivo. Capace cioè di unificare le lotte per il welfare – ricche dell’indicazione del movimento femminista – e quelle per il salario, la critica radicale al modello di sviluppo e l’ostilità alla prospettiva di una stabile intensificazione del controllo. Ma anche capace, ed è questo il punto, di pretendere potere e democrazia. E ancora una volta una domanda cruciale è se lo spazio europeo può essere la cornice in cui coniugare questo programma, contro il neoliberalismo e contro il sovranismo. Avviamo il dibattito. Le informazioni per seguire la diretta, partecipare e intervenire saranno disponibili qui. La pagina del manifesto, insieme ad altre, ospiterà lo streaming della discussione.
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passaggioalboscoedizioni · 5 years ago
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⚠️ NOVITÀ IN LIBRERIA ⚠️
➡️ Passaggio al Bosco Edizioni
Roberto Pecchioli
ELOGIO DELL’APPARTENENZA
Identità, comunità e amor di Patria al tempo del mondialismo apolide
Il futuro appartiene a chi possiede una storia e riesce a raccontarla. Ma una storia, per essere tale, non è mai un parto individuale: è sempre la narrazione di un “Noi” che incarna un’origine, un percorso e un destino. La nostra Italia, nonostante tutto, ha ancora una storia da raccontare: sono i mille tasselli di una Civiltà profonda, che affonda le radici nel genio dei nostri antenati e nell’orizzonte dei nostri figli. Questo patrimonio perenne – di fatto – rappresenta la nostra Tradizione, colonna portante di quella comunità organica che popola la nostra Patria.
La post-modernità – liquida e apolide – ha scelto di annegare le differenze nel calderone multiculturale dell’uniforme, rimodellando il pianeta sullo schema omologante della cosmopoli globale: dal livellamento dei popoli alla distruzione del sacro; dal superamento dei confini alle migrazioni di massa; dalla sovversione degli equilibri sociali al capitalismo della sorveglianza; dalla mistica dei diritti soggettivi alla religione del progresso; dalla demolizione degli Stati sovrani alla tirannia degli apparati burocratici; dallo strapotere delle élite finanziarie all’egemonia dei colossi digitali. Il rullo compressore del mondialismo – votato all’affermazione di una “società aperta” senza volto – sta travolgendo ogni espressione specifica in nome di una globalizzazione che è delle merci e del linguaggio, ma anche dei corpi e delle anime.
La nostra Italia è in via di estinzione: afflitta dalla denatalità, invasa da esodi biblici, umiliata dai meccanismi sovranazionali, smembrata da svendite e privatizzazioni, ferita da mafie e corruzione, comprata all’asta da predoni e speculatori stranieri; un Paese stanco e sottomesso, che esporta cervelli ed importa guai, nella totale indifferenza di una classe politica dalle inclinazioni esterofile ed anti-nazionali.
Sull’orlo del baratro, allora, occorre reagire: è necessario riaffermare la vitale armonia delle nostre radici e della nostra identità, dei nostri retaggi e dei nostri princìpi, dei nostri riti e dei nostri miti. Occorre un sincero elogio dell’appartenenza, che riaccenda l’idem sentire di un popolo che ha bisogno di tornare sovrano, ritessendo la trama del proprio spirito nazionale. Perché una Patria, anzitutto, resta integra quando si salvano i suoi valori e la sua capacità di trasmetterli.
Questo saggio, scritto sotto forma di “Lettera ad un ragazzo della classe 2020”, è un affascinante viaggio attorno ai concetti di appartenenza e di comunità, attraverso le mille tracce di una cultura libera e dissidente. “Amo il mio Paese perché è mio”, si diceva un tempo: ciò che abito, condivido e riconosco – dunque – rappresenta il mio orizzonte di senso. Queste pagine, coraggiose e controcorrente, porgono al lettore il testimone di un’esortazione vitale: “Diventa ciò che sei”.
Autore: Roberto Pecchioli
Titolo: Elogio dell’appartenenza
Editore: Passaggio al Bosco
Anno: 2020
Collana: Bastian Contrari
Pagine: 310
Formato: 14,8 X 21
Legatura: Brossura
Prezzo: 16,00 euro
ISBN: 978-88-85574-44-1
Info & Acquisti:
www.passaggioalbosco.it
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