#capitalismo della sorveglianza
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matteoartizzu · 2 months ago
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La rappresentazione in Matrix dell'Uomo nel suo bozzolo da cui le macchine attingono linfa per il proprio sostentamento, oggi esiste e si raffigura nella logica - ben descritta e teorizzata nel libro "Il capitalismo della sorveglianza" - di archiviazione, rielaborazione, valorizzazione e monetizzazione che Alphabet, Meta, ByteDance, Microsoft e altre corporations fanno dei nostri comportamenti online.
Il succhiare dati comportamentali da parte delle Big Tech, per farne modelli che predicono consumi, targetizzano potenziali clienti, categorizzano le persone agli occhi di aziende/governi e anticipano/influenzano persino le nostre scelte (dal cosa acquistare al chi votare), è lo strumento che permette al capitalismo di oggi di espropriare non più terre o proprietà, ma il nostro stesso Essere nel mondo.
La metafora descritta, è in grado di compiersi perché Facebook, TikTok, ecc. ci rendono dipendenti, assuefatti ed influenzati; essi sono in grado di dirottare scelte pubbliche e private, del singolo e dei gruppi.
Insieme all'internet delle cose e alle smart cities, che dispongono di sensori di tracciamento tendenti all'ubiquità, possono (o potranno) di fatto scansionare l'intera esperienza umana. Per farne un prodotto.
La vera libertà, che ognuno di noi si spera possa scegliere in futuro, sarà rappresentata dalla possibilità di guadagnarsi la disconnessione perenne dal Matrix.
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clacclo · 2 years ago
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Il capitalismo della sorveglianza si appropria dell'esperienza umana usandola come materia prima da trasformare in dati sui comportamenti. Alcuni di questi dati vengono usati per migliorare prodotti o servizi, ma il resto diviene un surplus comportamentale privato, sottoposto a un processo di lavorazione avanzato noto come "intelligenza artificiale" per essere trasformato in prodotti predittivi in grado di vaticinare cosa faremo immediatamente, tra poco e tra molto tempo. Infine, questi prodotti predittivi vengono scambiati in un nuovo tipo di mercato pre le previsioni comportamentali, che io chiamo "mercato dei comportamenti futuri".
Nel futuro che il capitalismo della sorveglianza sta preparando per noi, la mia e le vostre volontà costituiscono una minaccia per il flusso di denaro che proviene dalla sorveglianza. Il suo scopo non è quello di distruggerci, ma semplicemente quello di scrivere la nostra storia per guadagnare soldi […] Siamo intrappolati senza consapevolezza, privi di alternative per sfuggire, resistere e proteggerci.
-Shoshana Zuboff -Capitalismo della sorveglianza
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passaggioalboscoedizioni · 1 year ago
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⚠️ NOVITÀ IN LIBRERIA ⚠️
Roberto Giacomelli
PSICOPOLITICA
Metodologie mentali e strategie di comunicazione per il contrattacco dei ribelli
La Psicopolitica è una nuova declinazione della psicologia sociale: essa racchiude l’arte di interpretare il messaggio politico, le scelte elettorali e i gusti dei popoli, analizzando e suscitando le emozioni. L’emozione, dal latino emovère, è un fenomeno fisiologico che genera una decisione che – pur sembrando meditata – è prodotta dall’inconscio. Chi sa evocare emozioni – dunque – ha il controllo del potere, indirizza le masse, scatena l’entusiasmo o la paura. Il “capitalismo della sorveglianza”, essenza stessa del sistema dominante, ha la grande capacità di generare e catalizzare questi fenomeni, plasmando la realtà a proprio esclusivo vantaggio.
Ma anche i ribelli – coloro che si oppongono allo sradicamento globale del “regno della quantità” e alla post-democrazia delle governance tecno-finanziarie – possono apprenderne le tecniche. Questo manuale – agile, coraggioso e controcorrente – nasce per fornire degli spunti culturali ed operativi: creare emozioni travolgenti, leggere un’espressione corporea, interpretare un messaggio subliminale, parlare per essere compresi ed accettati.
La Psicopolitica è persuasione, comunicazione, strategia mentale: utilizzarla consapevolmente, quindi, è determinante e necessario. Perché lo scontro ideologico del futuro è il controllo delle emozioni per il dominio delle menti: un’arma terribile, da non lasciare nelle mani del nemico.
INFO & ORDINI:
www.passaggioalbosco.it
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arcobalengo · 1 year ago
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🗓️📌 Milano, mercoledì 21 giugno, via privata Antonio Meucci 3, ore 21:
"📖 Il libro nero della Scuola"
Non solo il rapporto fra giovani, educazione, tecnologia e le sue conseguenze, ma Identità Digitale, sorveglianza e profilazione.
👉 Prendiamo in esame il caso del registro elettronico:
"In quella che Zuboff chiama l'era del capitalismo della sorveglianza, l'introduzione del registro elettronico nelle scuole, voluta in Italia da Mario Monti, sembra un ulteriore regalo ai Grandi della sorveglianza e del controllo [...] «Se i dati sono il nuovo petrolio, allora le scuole pubbliche sono il nuovo Texas» "
"La non obbligatorietà del registro elettronico è stata ribadita dalla sentenza n. 47241 del 21 novembre 2019 [...] Eppure, se un insegnante si rifiuta di utilizzarlo per salvaguardare la privacy dei propri studenti viene sanzionato."
"In altre parole, i dati delle migliaia di alunni che quotidianamente sono inseriti nei registri elettronici vengono trattati da Amazon, in Irlanda, per conto di un'azienda privata italiana, in assenza di una legge, di un Piano di dematerializzazione e di una approvazione da parte dell'Autorità Garante della privacy"
" «Il rischio forte di mettere a disposizione [...] dati importanti di bambini e di ragazzi raccolti in maniera sistematica, perché ricordiamo che non si tratta di un dato, ma della storia di un bambino o ragazzo che si forma, quello che gli accade, i suoi interessi...» "
Parliamone! Appuntamento mercoledì sera con l'autore del libro, Giorgio Matteucci. Non mancate 💥
⏰ Ore 19.30 Aperitivo / Ore 21.00 presentazione del libro e dibattito!
https://t.me/canalemiracolomilano
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londranotizie24 · 1 month ago
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aneddoticamagazinestuff · 10 months ago
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Il Dizionario di Cassandra/ Archivismi
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Il Dizionario di Cassandra/ Archivismi
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 (558) —Come definire un tentativo di portare alla luce le iniziative per la conservazione della cultura? Un tentativo di preservare quello che ognuno pensa che meriti essere preservato? Un atteggiamento corretto verso la cultura, l’infosfera ed il loro futuro?
19 novembre 2023
Ar-chi-vis-mo: s.m. (pl. -mi,)
atto di preservazione della cultura, particolarmente di quella in ambito digitale
atteggiamento generale orientato alla preservazione di artefatti culturali
Ohibò — esclameranno i 24 increduli lettori — se Cassandra, dopo tanto tempo, formalizza oggi un neologismo, vuol dire che c’è qualcosa di importante all’orizzonte.
Si, ma non si tratta di una novità, al contrario un discorso portato avanti da tempo, prima in maniera quasi istintiva, poi sempre più strutturata e convinta.
Perché la necessità di preservare ciò che ogni essere umano lascia, prima o poi, in eredità agli altri non può essere gravame solo di particolari categorie di persone, ma prima di tutto responsabilità di ciascuno.
Se guardiamo verso l’orizzonte, non quello davanti a noi, quello dietro, vediamo un percorso continuo di attività di preservazione della cultura, che parte da tradizioni orali e tavolette di argilla per arrivare alla Rete ed alle isole Svalbard; questo percorso passa attraverso di noi e continua in avanti, fino a ed oltre il nostro orizzonte.
Per questo alcune delle prossime esternazioni di Cassandra saranno dedicate a illustrare come anche un normale internauta può indossare la fascia di bibliotecario digitale, se è convinto di avere qualcosa che meriti di essere conservato.
Qualcosa che non sia destinato a rimanere chiuso nei database proprietari delle chat e dei social, foraggio per il capitalismo della sorveglianza, in cui la maggior parte degli internauti “conferisce” le proprie parole, immagini, pensieri.
Qualcosa che non sia nemmeno destinato a perdersi nel cestino della carta, nel cestino digitale delle cancellazioni volontarie, o nel Grande Cestino dei Bit, in cui finiscono i dati degli smartphone rubati, hard disk rotti, chiavette USB illeggibili, PIN crittografici dimenticati ed account cloud spariti od inaccessibili.
Qualcosa che nel prossimo futuro, quando le informazioni vere e quelle false saranno mischiate insieme , si possa più facilmente trovare dentro un’Infosfera sempre più avvelenata dalle false IA .
Stay tuned!
Scrivere a Cassandra — Twitter — Mastodon Videorubrica “Quattro chiacchiere con Cassandra” Lo Slog (Static Blog) di Cassandra L’archivio di Cassandra: scuola, formazione e pensiero
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adrianomaini · 1 year ago
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La svolta verso il controllo totale: il surplus comportamentale e la pubblicità targetizzata“Per poter continuare a contare qualcosa negli anni a venire
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finnianson · 1 year ago
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Cos'è una Smart City?
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Una Smart city, come tutte le cose che hanno " Smart " come prefisso , è una cosa intelligente per chi l'ha pensata e truffaldina e malevola per i polli che la subiscono.
Non è niente altro che il confinamento dell'umanità in una prigione di 30 minuti di diametro, in cui si è monitorati H24.
Gli unici che saranno esentati saranno i ricchi e i super ricchi che potranno entrare e uscire a piacimento e inquinare quanto gli pare , pagando per le proprie emissioni di gas serra . E saranno anche gli unici a guidare delle automobili a benzina.
Allargare a dismisura le zone a traffico limitato, rendere l’accesso in città a pagamento, impedire alle persone di utilizzare il proprio mezzo di trasporto..
Lo spiega perfettamente David Harvey - professore di antropologia al Graduate Center of the City University of New York che si occupa di economia politica e geopolitica - nel suo libro “Il capitalismo contro il diritto alla città”.
«Gli effetti della crescente polarizzazione della distribuzione della ricchezza e del potere sono indelebilmente impressi nelle forme spaziali delle nostre città, costituite sempre più da luoghi fortificati, da comunità chiuse e da spazi pubblici privatizzati tenuti sotto continua sorveglianza. [...]
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giancarlonicoli · 1 year ago
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13 ago 2023 12:10
“IL GOVERNO PREFERISCE IL CAPITALISMO PARROCCHIALE RISPETTO AL LIBERO MERCATO” – L’ECONOMISTA DELLA BOCCONI CARNEVALE MAFFÈ: “LA TASSA SUGLI EXTRAPROFITTI DELLE BANCHE? UN’AZIONE AUTOLESIONISTA. I MERCATI FINANZIARI NON SI FIDERANNO MAI PIÙ DI UN GOVERNO CHE SI SVEGLIA AL MATTINO E DICE CHE I MARGINI DEL SISTEMA BANCARIO SONO INGIUSTI - IL GOVERNO NON INTERVIENE LÀ DOVE TOCCA GLI INTERESSI DEI PROPRI ELETTORI, TASSISTI E I BALNEARI – L’OPERAZIONE MEF-KKR? IL GOVERNO PIÙ CHE PUNTARE AL 20% AVREBBE FATTO MEGLIO A LAVORARE SULLA DIGITALIZZAZIONE DEL PAESE, RENDENDO APPETIBILI GLI INVESTIMENTI SULLA RETE” -
Estratto dell’articolo di R.Am. per “la Repubblica”
«Capitalismo parrocchiale». È così che Carlo Alberto Carnevale Maffè, professore di Strategia e Imprenditorialità alla Sda Bocconi, definisce “l’interventismo” del governo Meloni, che con l’operazione Mef-Kkr ha dimostrato «di non essere contro il mercato, ma contro il mercato libero», imponendo di fatto «un capitalismo sorvegliato dallo Stato, per cui se vuoi investire in Italia lo fai alle nostre condizioni: i soldi ce li metti tu, ma le decisioni le prendiamo noi».
Salire a quota 20% nella nuova infrastruttura di Rete costerà allo Stato italiano 2,6 miliardi, una somma non facile da reperire. Era davvero necessario?
«Kkr ha fatto una scelta intelligente, sbloccando tra l’altro investimenti congelati da anni visto che qui nessuno disponeva delle risorse. Il governo più che puntare al 20% avrebbe fatto meglio a lavorare sul lato della domanda, cioè sulla digitalizzazione del Paese, rendendo appetibili gli investimenti sulla Rete. E invece ha agito in senso opposto, da rialzo del tetto del contante al tentativo di abolire lo Spid».
Con l’ultimo decreto si è deciso anche di calmierare i prezzi dei voli e di incassare parte degli extraprofitti delle banche.
«A giudicare dai commenti dei mercati internazionali l’ultimo decreto ha avuto l’effetto della tela di Penelope: in una notte ha disfatto la fragile tela di credibilità che il governo era riuscito faticosamente a costruirsi. […]».
Il prelievo sugli extraprofitti però ha raccolto un certo consenso, al di là del centrodestra.
«Si tratta di un’azione autolesionista, priva di fondamento economico […] I mercati finanziari non si fideranno mai più di un governo che si sveglia al mattino e dice che i margini del sistema bancario sono ingiusti perché negli ultimi sei mesi hanno incassato profitti non dovuti. […]».
Allora ha ragione l’ad di Ryanair, Eddie Wilson, che accusa il governo di interventismo di tipo sovietico?
«[…] non sta al governo dire loro quali algoritmi usare, o imporre qualunque altro meccanismo di definizione dei prezzi. Intervenire d’imperio sui prezzi tra l’altro è un’azione regressiva che tratta allo stesso modo ricchi e poveri, mentre il governo dovrebbe intervenire, con risorse pubbliche, solo a sostegno dei meno abbienti».
Al contrario il governo è molto poco interventista nei confronti di categorie come i tassisti e i balneari.
«Non interviene là dove tocca gli interessi dei propri elettori […] Ha un concetto del Made in Italy ottocentesco, un capitalismo parrocchiale che non premia l’imprenditoria che fa grande l’Italia, quella legata alle grandi catene internazionali del valore. Una visione paternalistica di un Paese autoreferenziale, che ha bisogno di una stretta sorveglianza da parte della politica perché altrimenti rischia di essere saccheggiato dalle multinazionali cattive».
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kommunalka-blog · 2 years ago
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LA LOGICA GENOCIDARIA DEL LENINISMO.
Lenin, 6-9 gennaio 1918.
"Solo la partecipazione benevola e coscienziosa della massa degli operai e dei contadini, dentro l'entusiasmo rivoluzionario, all'identificazione e al controllo dei ricchi, gli imbroglioni, i parassiti e i delinquenti, può avere la meglio sui rimasugli della maledetta società capitalista, questi scarti dell'umanità, questi membri irrimediabilmente marci e cancrenosi, questa infezione, questa peste, questa piaga che il capitalismo ha lasciato in eredità al socialismo. (...) nessuna pietà per questi nemici del popolo, questi nemici del socialismo, questi nemici dei lavoratori. Guerra a morte ai ricchi e ai loro scrocconi, gli intellettuali borghesi; guerra alle canaglie, ai fannulloni e ai delinquenti. (...) Ogni misura pratica presa per identificare realmente i ricchi e gli imbroglioni, per eliminarli, per sottometterli a un censimento e a una sorveglianza senza sosta, è più importante di una decina di dissertazioni sul socialismo. (...) ripulire la terra russa da tutti gli insetti nocivi, dalle pulci (i lacché), dalle cimici (i ricchi) e così via. (...) Qui li metteremo a pulire i cessi. Altrove li doteremo, all'uscita dalla galera, di un foglio giallo (il foglio degli svenduti allo zarismo) affinché l'intero popolo possa sorvegliare questa gente malvagia fino a che si redima. O, ancora, fucileremo sulla pubblica piazza un individuo su dieci colpevole di parassitismo".
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iopensomanonsono · 2 years ago
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Il dominio del regime dell’informazione si nasconde, mescolandosi del tutto con la quotidianità. Si occulta dietro la cortesia dei social media, dietro la comodità dei motori di ricerca, dietro le voci cantilenanti degli assistenti vocali o la premurosa utilità delle app intelligenti. Lo smartphone si rivela un informatore efficiente, che ci sottopone a una sorveglianza continua. La smart home trasforma l’intero appartamento in una prigione digitale, che protocolla minuziosamente la nostra vita quotidiana. L’aspirapolvere intelligente, che ci risparmia la fatica delle pulizie, mappa l’intero appartamento. Il letto intelligente con sensori connessi in rete prolunga il controllo durante il sonno. La sorveglianza s’insinua nella quotidianità sotto forma di convenienza. Nella prigione digitale come zona del benessere smart non si solleva alcuna resistenza al regime dominante. Il like esclude qualsiasi rivoluzione. Il capitalismo dell’informazione si appropria delle tecniche neoliberali del potere. Diversamente dalle tecniche del potere proprie del regime disciplinare, esse non lavorano con obblighi e divieti ma con stimoli positivi. Sfruttano la libertà, invece di sottometterla. Guidano la nostra volontà a livello inconscio, invece di piegarla con la violenza. Il potere disciplinare, repressivo, cede il posto a un potere smart, che non ordina, ma sussurra, non comanda, ma sospinge, vale a dire, induce con mezzi sottili al controllo del comportamento. Sorvegliare e punire – i contrassegni del regime disciplinare secondo Foucault – lasciano il passo al motivare e all’ottimizzare. Nel regime dell’informazione neoliberale il dominio si presenta come libertà, comunicazione e comunità. Anche gli influencer su YouTube e Instagram hanno interiorizzato le tecniche neoliberali del potere. Che trattino di viaggi, bellezza o fitness, gli influencer invocano costantemente libertà, creatività e autenticità. Le pubblicità, nelle quali inseriscono abilmente i prodotti mettendo in scena sé stessi, non sono percepite come fastidiose. Cosí esse vengono cercate e richieste espressamente, mentre le inserzioni pubblicitarie convenzionali vengono rimosse dagli adblocker. Gli influencer sono adorati come modelli esemplari: cosí il tutto riceve una dimensione religiosa. Gli influencer, nella veste di guide motivazionali, si atteggiano a salvatori. I follower partecipano alla loro vita come discepoli, comprando i prodotti che gli influencer ingiungono di consumare nella messa in scena della loro quotidianità. Cosí i follower prendono parte a una eucaristia digitale. I social media somigliano a una chiesa: il like è il loro Amen. Lo sharing è la comunione. Il consumo è la salvezza. La ripetizione come drammaturgia dell’influencer non produce noia e routine, piuttosto conferisce al tutto il carattere di una liturgia. Al tempo stesso, gli influencer presentano i prodotti di consumo come strumenti di auto-realizzazione. Cosí ci consumiamo fino alla morte, ci realizziamo fino alla morte. Consumo e identità arrivano a coincidere: l’identità stessa diventa una merce. Byung-chul Han - Infocrazia -Einaudi (2023)
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innovabilita · 2 years ago
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theunlifecorp · 2 years ago
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Siamo Un Animale Strano
Nonostante tutto, oggi, nel 2022 il malessere mentale è stigma.
Chi ti dice che non sei stigmatizzato, ti sta raccontando favole, semplicemente. Se potessi chiuderei con il mondo come fanno le grandi star. Come fa Jim Carrey che "annuncia il suo ritiro dalla scena" come vivessimo in un'enorme Theater ormai. Il vincente, o colui che viene presentato come tale dal capitalismo, è un individuo atomizzato, collegato perennemente attraverso lo smartphone il quale gli permette di avere accesso ad un fluire di informazioni virtualmente infinito. E questo loro lo sanno. Chi è la vittima qua? La generazione moderna, i ragazzi direi che oggi hanno 35/40 anni hanno vissuto questo nella loro vita. Hanno assistito all'atomizzazione della società, all'avvento indiscriminato del totalitarismo della sorveglianza. I fanatici delle macchine volanti non potevano assolutamente prevedere cosa sarebbe avvenuto di lì a 70 anni. Il massimo futuro distopico che nessuno avrebbe potuto immaginare.
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sweepsy · 4 years ago
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Innovation zones, futuro e distopie possibili
Innovation zones, futuro e distopie possibili
Una storia come quella della Superlega è esplosa sui social e da ventiquattr’ore tiene banco lì e suppongo anche sui media tradizionali con tante discussioni sull’appropriazione da parte dei ricchi di uno sport popolare anche se non è proprio così   https://twitter.com/pisto_gol/status/1384167206750064647 https://twitter.com/lazialeantifa/status/1384108066363174913 e mancando spesso il…
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ilsimplicissimusblog · 3 years ago
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Concorso a premi per il miglior servo
Concorso a premi per il miglior servo
Anna Lombroso per il Simplicissimus Oggi primo aprile a oltre mezzo milione di adolescenti è ancora interdetto lo sport , centinaia di migliaia di sanitari, medici, infermieri, continueranno a essere sospesi dal lavoro, anche se immunizzati a seguito di un’infezione. La libertà ritrovata ci riporta a quando gli essenziali erano autorizzati a stare pigiati in metro o sul bus per recarsi in luoghi…
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ambrenoir · 2 years ago
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Il futuro che ci attende è un futuro di controllo totale, appunto del ‘capitalismo della sorveglianza’: una società neo-orwelliana a controllo totale dove, ovviamente, la narrativa si fonda sempre e solo sulla fable convenue secondo cui per garantire la nostra sicurezza, messa a repentaglio dall’emergenza o dalle emergenze che ancora arriveranno, occorre limitare i diritti e comprimere le libertà. E tutto questo viene presentato come a fin di bene, cioè come volto a garantire la nostra sicurezza.
Diego Fusaro
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