#Fermioni
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Quella particella che costituisce il mattone della materia
Cos’è il bosone di Higgs? La spiegazione chiara e semplice. Ecco tutto quello che c’è da sapere sul bosone di Higgs. Un viaggio storico fino alla grandiosa rilevazione nel 2012. Il bosone di Higgs è una particella estremamente importante per tutti i fisici ed è stata una scommessa, a quanto pare vinta, dei modelli che descrivono i mattoni fondamentali della materia e come essi interagiscono per formare le strutture che vediamo, dagli atomi alle stelle. A partire dagli anni 60 del secolo scorso, i fisici delle particelle avevano compreso che tutta la materia era formata dalla combinazione di alcune, poche, particelle fondamentali. A tal proposito fu compilata una tabella, una specie di tavola periodica delle particelle, detta modello standard. In questa speciale tabella trovano posto due gruppi di particelle fondamentali (particelle che non si possono più dividere): quark e leptoni sono chiamati fermioni e rappresentano le lettere dell’alfabeto attraverso le quali si costruiscono nuclei atomici e atomi. L’altro gruppo è composto dai bosoni, particelle estremamente particolari, che hanno il compito unico di trasmettere nello spazio le informazioni sulle proprietà dei fermioni. Comunicazione tra particelle
Credit: CERN for the ATLAS and CMS Collaborations Possiamo immaginare i bosoni come particelle utilizzate dai fermioni per comunicare e interagire tra di loro. Quando un fermione si avvicina ad un altro e vuole interagire con esso, prende il telefono e comunica attraverso l’emissione di bosoni. Ma rispetto ad una classica telefonata, c’è qualcosa di diverso. A seconda del modo in cui due fermioni vogliono comunicare, utilizzano un determinato bosone. In tutto i bosoni a disposizione sono quattro: quattro modi di comunicare tra le particelle elementari. Questo numero non è di certo casuale. Le particelle elementari, in effetti, hanno solamente quattro modi possibili per interagire tra di loro. I fisici le chiamano le quattro forze fondamentali della Natura. In realtà non tutti i fermioni hanno a disposizione tutte e quattro le interazioni. Solamente i quark hanno piena libertà di scelta. I leptoni, a cui appartengono l’elettrone e gli sfuggenti neutrini, ne hanno a disposizione solamente 3. A prescindere da questa piccola differenza, le interazioni fondamentali sono: forza elettromagnetica, forza gravitazionale, forza forte e forza debole. Tutto l’Universo obbedisce a queste quattro forze fondamentali, dalle galassie a noi che spingiamo il carrello della spesa ostacolati dalla forza di gravità e dall’interazione elettromagnetica con il pavimento che causa l’attrito. Le prime due sono ben conosciute, le ultime un po’ meno, perché agiscono solamente su scala subatomica. Ma non è importante capire quale sia il significato delle interazioni, piuttosto è fondamentale aver chiaro che quando due particelle fondamentali “scelgono” il modo di interagire, emettono i bosoni relativi a quella determinata interazione, i quali trasmettono nello spazio tutte le informazioni necessarie per capire come dovrà essere portata avanti l’interazione. Fin qui tutto bene
Credit: NASA/ESA/CSA James Webb Space Telescope (JWST) to study. Acknowledgement: D. Coe et al. Attraverso l’interazione forte, i quark generano le particelle costituenti dei nuclei atomici: protoni e neutroni. La combinazione tra protoni e neutroni dà luogo ai nuclei atomici tenuti insieme dalla forza forte, aiutati dalla forza debole responsabile di alcuni processi, come il decadimento beta. La combinazione dei nuclei atomici con gli elettroni dà vita agli atomi, grazie alla forza elettromagnetica. Gli atomi si combinano e danno origine a molecole, le quali danno vita a strutture più grandi, fino ai pianeti e le stelle, regolati dalla forza di gravitazione. Il modello così presentato sembra funzionare molto bene. Ogni particella è caratterizzata da un pacchetto di proprietà che ne costituisce la perfetta carta d’identità, tra cui possiamo citare la carica elettrica, lo spin, e molte altre che non ci interessano. La carta d’identità di ogni particella determina il comportamento ed il risultato una volta che sceglie di comunicare con un’altra particella attraverso l’emissione di bosoni. Tuttavia nella carta d’identità manca un dato fondamentale: la massa. Il modello descrive perfettamente le proprietà e le modalità di interazione di tutte le particelle, arrivando a giustificare la formazione di tutta la materia e l’esistenza stessa dell’Universo, ma senza considerare la massa. Questo è un gran problema: è come dire di essere in grado di prevedere alla perfezione il comportamento e le proprietà dell’Universo, a patto di affermare che gli oggetti non abbiano massa, che pianeti, stelle, esseri umani siano fatti di particelle senza peso, non materiali. Per capire che questa è una grande contraddizione, non c’è bisogno di essere dei fisici: provate ad attraversare un muro e ditemi se non sentite la consistenza del cemento! La situazione era ancora più seria, in realtà, perché se si introduceva nel modello una nuova proprietà che in qualche modo teneva conto della diversa massa delle particelle, tutto il castello crollava su se stesso: le interazioni, addirittura l’esistenza stessa della materia, non erano più giustificabili. Com’è possibile tutto questo? Il modello è sbagliato? Ma allora perché prevede così bene la realtà, a patto di non considerare la massa delle particelle? Il fisico Higgs
Il fisico Peter Higgs Il grande imbarazzo fu superato, almeno dal punto di vista teorico, da un fisico inglese, un certo Peter Higgs, negli anni 70. Il fisico britannico affermò che la massa è una proprietà esterna alle particelle, associata ad un campo, analogo a quelli responsabili delle quattro interazioni fondamentali, detto campo di Higgs. Il campo di Higgs può essere immaginato come una fitta trama gelatinosa che permea tutto lo spazio, nella quale le particelle si muovono e per qualche motivo incontrano una resistenza al moto. L’effetto osservato è del tutto equivalente a quello di una particella dotata di una massa intrinseca che si muove nello spazio, ma l’origine è ben diversa. Di fatto, questo modello ci dice una cosa sconvolgente: le particelle, quindi tutte le strutture dell’Universo, compresi noi, abbiamo massa, una consistenza, solamente perché ci muoviamo attraverso questa fitta rete gelatinosa che trattiene e regola i nostri movimenti. L’idea non è poi così assurda, se non altro perché il campo gravitazionale è responsabile di un effetto simile: trattiene a sé i corpi, regolando le proprietà dei loro movimenti. Introducendo in termini matematici l’idea di questo campo di Higgs ed integrandola al modello standard, tutto sembra funzionare alla perfezione. Come comunicano, però, il campo di Higgs e le particelle che lo devono sentire? È qui che entra in gioco il famoso bosone di Higgs. Sappiamo infatti che i bosoni sono i modi per comunicare una precisa interazione, quindi se esiste il campo di Higgs che dà massa alle particelle, deve esistere il suo messaggero, il bosone di Higgs. Per provare l’esistenza del campo, quindi, è necessario osservare il bosone di Higgs. Rilevazione della particella
Attualmente la gran parte degli sforzi dei fisici delle particelle si rivolge verso la rilevazione sperimentale di questa particella, che si pensa avere una massa circa 200 volte maggiore del protone. Per rilevare la sua presenza, occorre che gli acceleratori di particelle siano in grado di raggiungere un’energia di 200 GeV (Giga elettronVolt), teoricamente alla portata del nuovo acceleratore LHC (Large Hadron Collider) di Ginevra e del Fermilab di Chicago. E in effetti nell’estate del 2012 gli scienziati di LHC hanno annunciato di aver trovato le prove di questa importantissima e sfuggente particella. Sembra proprio, quindi, che la teoria era corretta. Per quanto possa sembrare strano, la Natura funziona in questo modo! Read the full article
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piani
Fino a questo punto, la storia di Garrett assomiglia molto alla mia. Anch'io ho iniziato a lavorare sulla vecchia teoria di Kaluza-Klein, catturata dal suo fascino ma insoddisfatta del modo in cui tratta i fermioni. A differenza di Garrett, però, mi sono pagata l'affitto grazie alla borsa di dottorato e le mie aspirazioni erano quelle della famiglia centroeuropea di classe media da cui provenivo: un bel lavoro, una bella casa, un bimbo o due, una pensione serena e un'urna di buon gusto. Magari quantizzare la gravità, nel frattempo. Ma andare a vivere su un'isola non era nei miei piani.
da S. Hossenfelder, Sedotti dalla matematica. Come la bellezza ha portato i fisici fuori strada (titolo originale - che secondo me è più bello, e in traduzione mi suona vagamente distorto - Lost in math. How beauty leads physics astray)
#citazioni#hossenfelder#sabine hossenfelder#piani#garrett lisi#fisica#sedotti dalla matematica#lost in math#aspirazioni#gravità#quantistica#kaluza-klein
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Tutta la materia è formata dalla combinazione di poche particelle: i fermioni e i bosoni
RELATIVELY EASY TO UNDERSTAND! IF ON A SAILING SHIP, DON’T YOU NEED A “BOSON’S MATE”? 😀
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Opposti Confini N4, Giuseppe Baroni
I "mattoni" costituenti la materia, sono di forma diversa o sono uguali ? Non è ancora chiaro se si possa descrivere un universo con le loro modificazioni, interazioni e scambi di energia. Una metafora non del tutto corretta da un punto di vista fisico, ma efficace e intuitiva, vede i fermioni come i mattoncini che costituiscono la materia dell'universo, e i bosoni come le colle o i cementi che li tengono assieme per costituire la realtà fisica. Quindi sono opposti confini che li tengono assieme.
https://www.saatchiart.com/art/Painting-Opposti-Confini-N4/27529/3567831/view
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Un nuovo studio afferma di aver trovato una spiegazione per la materia oscura, ma si basa sulla scoperta di una particella che porta ad un’altra dimensione. Funge da portale per una presunta quinta dimensione. Lo studio suggerisce che la particella possa fornire una spiegazione per la materia oscura, che non è mai stata osservata direttamente, ma si ritiene che rappresenti la maggior parte della massa dell’universo.
Le particelle possono viaggiare attraverso l’intero universo, inclusa la quinta dimensione. Gli scienziati hanno messo in discussione per anni le quattro dimensioni note del nostro universo. Questi sono: tre dello spazio e uno del tempo. Questa vasta ricerca ha prodotto equazioni 5D che esprimono le implicazioni che una dimensione extra avrebbe sull’universo e sulla realtà stessa.
Scoperto un possibile portale per una quinta dimensione
Gli autori dello studio hanno affermato che la loro intenzione originale era di spiegare la possibile origine delle masse di fermioni in teorie con una dimensione extra deformata. Durante la ricerca delle equazioni 5D in relazione alle masse delle particelle di fermioni, gli scienziati hanno abbozzato un nuovo scalare associato al fermione, che affermano essere simile al campo di Higgs.
Hanno scoperto che il nuovo campo scalare aveva un comportamento interessante e non banale lungo la dimensione extra. Se questa particella pesante esiste, collegherebbe necessariamente la materia visibile che conosciamo e che hanno studiato in dettaglio con i costituenti della materia oscura, assumendo che la materia oscura sia composta da fermioni fondamentali, che vivono nella dimensione extra.
Gli autori hanno descritto la particella come un possibile nuovo messaggero nel settore oscuro. Tuttavia, ipotizzare la particella è la parte facile. Ora, gli scienziati devono effettivamente cercarlo. Per metterla in contesto: la scoperta del bosone di Higgs, vincitrice del Premio Nobel, è avvenuta nel 2012, nonostante sia stata proposta per la prima volta nel 1964. Il bosone di Higgs è stato individuato dal Large Hadron Collider, la particella più grande e potente del mondo acceleratore. Tuttavia, non sarebbe abbastanza grande né abbastanza potente per trovare questa nuova particella, che è troppo pesante per gli attuali collisori.
I ricercatori sperano che la particella possa essere rilevata in modo più indiretto. Questa nuova particella potrebbe svolgere un ruolo importante nella storia cosmologica dell’universo e potrebbe produrre onde gravitazionali che possono essere cercate con futuri rilevatori.
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bosoni e fermioni ovunque......;-)
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Fermioni o Bosoni? : : #bananartista #standardmodel #physics #particles #boson #contemporaryart #vaporwaveaesthetic #glitchart https://www.instagram.com/p/BqJJhFvjmrL/?utm_source=ig_tumblr_share&igshid=ytr4i5u3y969
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Tutti siamo un sorriso del vuoto e della notte, una piega dei tremendi, muti spazi pascaliani. Siamo una forma impossibile del mondo aleatorio e illimitato, siamo la caduta di taglio di una moneta col bordo così sottile da riuscire a suddividere se stesso miliardi di volte al secondo. Questo continuo squartamento di sé è la patetica nostra esistenza. Soltanto Simmia aveva ragione nella grande disputa sull’immoralità, lui che definiva lo spirito un’armonia, impossibile in assenza della lira, giacché sgorgava dall’abbinamento particolare, unico, delle sue parti: le corna d’avorio e le corde di budella di pecora, accordate con una finezza che sfiderà sempre il fracasso mostruoso della materia. Siamo corde avvolte su corde avvolte su corde, strati su strati di pieghe dello spazio e del tempo e delle energie, dal sorriso dei quark impossibili da isolare gli uni dagli altri fino a quello dei bosoni e dei fermioni, dal sorriso atomico a quello molecolare, con le loro contorsioni tridimensionali, dal sorriso della sostanza viva ultra-iper-superorganizzata, inflorescenza che si dispiega mirabilmente a dispetto delle leggi della statistica e della termodinamica, fino al grande e vincente sorriso della conoscenza di sé. Un’olarchia di sorrisi, miracoli e impossibilità che ha portato al neonato che siamo stati noi tutti, passato di braccia in braccia dagli angeli della distruzione e che è tuttavia sopravvissuto, grazie al sorriso, alla lunga sequenza di orrori che è la nostra vita a questo mondo. La coscienza umana («quell’unico oggetto di cui il nulla si fregia») è sorriso, sorriso provvidenziale. La sua morte è il crimine assoluto, quello che non può essere accettato e ancor meno perdonato. Quello contro il quale occorre gridare con tutte le forze: «Ah, grida, grida contro l’estinzione dei soli!».
Solenoide, Mircea Cărtărescu.
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Sagittarius A è un Buco Nero o un agglomerato di Materia Oscura?
Sagittarius A è un Buco Nero o un agglomerato di Materia Oscura?
A dispetto del Nobel per la Fisica appena conferito per gli studi sul buco nero al centro della Via Lattea, al suo posto potrebbe esserci un agglomerato di materia oscura fatta di fermioni!
Un gruppo internazionale di ricercatori che lavorano presso l’istituto ICRAnet (centro di astrofisica relativistica creato a Pescara da Remo Ruffini) ha recentemente pubblicatouno studio che reinterpreta…
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Filozofia fundamentem wszystkich nauk.
"Filozofia jest w przypadku ludzkiego rozumu najważniejszą nauką. Ona jest pierwszą nauką w historii nauki świata, z której wynikają wszystkie inne nauki, również teologia. Jako warsztat myślenia filozofia jest również nadal nieodzowna dla teologii. Zasady nauki, zasady bytu, myślenia i poznania – wszystko to pochodzi z filozofii i teologii."
Dlatego twierdzę , że teologia i filozofia to podstawa nauk. Poprzez fundamenty teologii i filozofii wywodzą się inne nauki. Nie można o tym zapominać. Wielu współczesnych naukowców jest w błędnym przekonaniu , że to właśnie fizyka, chemia czy astronomia jest podstawą funkcjonowania świata jak i jej teorię. Współcześni naukowcy nie wiedzą , że teologia może obalić wszystkie teorię naukowe. Do takich wniosków dochodził sam Albert Einstein który jak sam twierdził - był ateistą.
Odrzucający istnienie Boga naukowcy będą zawsze przywoływali swoje argumenty, pośród których nie ma miejsca na szaleństwo, jakim jest wiara. Zapatrzeni ślepo w prawa, prawdy, twierdzenia i reguły nie są skłonni dostrzec, że to właśnie wiara w odkrywanie niemożliwego i nieznanego jest fundamentem nauki. Bo czy ktokolwiek próbowałby odkrywać nieznane lądy, nie wierząc w to, że one istnieją?
Odpowiedź jest bardzo oczywista.
Jednak część uczonych chce usunięcia teologii z klasyfikacji dziedzin naukowych.
Poniżej przedstawię fragment książki które potwierdzają tezę moich argumentów.
K.Karoń , Historia Antykultury , Warszawa 2018 , str.19
MIT MATERIALNEJ MATERII
Ani na poziomie mikro , ani na poziomie kosmo , nie istnieję materia taka , jaką wyobrażali sobie Demokryt czy Feuerbach, tzn. jako istniejąca , obiektywnie , nieredukowalna , najmniejsza drobinka , której obecność można niepodważalnie stwierdzić tak jak - mówiąc obrazowo - wyczuwamy istnienie ziarenka maku między opuszkami palców. Takiej materii po prostu nie ma. W najprostszym modelu atomu 99.9% tego , co nazywamy jego masą jest skupiona w jądrze , którego średnica stanowi 1/100000 (jedną stutysięczną) średnicy atomu. Jeśli atom wyobrazimy sobie jako kulę o średnicy równiej długości pełnowymiarowego bliska piłkarskiego (ok.100 metrów) , to jądro atomu, czyli cała jego tzw. "materia" miałoby wielkość leżącego na środku tego boiska ziarenku maku o średnicy 1 milimetra.
Problem w tym , że w zbudowanym z cząsteczek elementarnych jądrze atomu nie ma czegoś takiego, jak intuicyjnie rozumiana "materia". Z punktu widzenia nauk ścisłych istnieje tylko coś , o czym zawodowi fizycy rozmawiają wyłącznie w języku matematycznych równań, a atomy są przestrzeniami wypełnionymi jedynie oddziaływaniami (bozony) między czymś , co można nazwać "porcjami energii" (fermiony). I to wszystko , co tworzy tzw. naturę zbudowane jest z takich właśnie niematerialnych cząstek.
Ani cząsteczek elementarnych , ani atomów nikt nigdy nie dotknął , nie widział , nie dotknie i nie zobaczy , ponieważ istnieją one poza zasięgiem ludzkich umysłów , a obrazy z mikroskopu skaningowego czy ze zderzacza hadronów to tylko plastyczne wizualizacje danych liczbowych. Nie ma żadnych "iskierek" tryskających ze zderzających się atomowych jąder. Okres życia cząsteczek elementarnych poszukiwanych w trakcie doświadczeń w zderzaczu hadronów CERN jest tak niewyobrażalnie krótki , że nie jest możliwe ich zarejestrowanie jakimkolwiek uprzedzeniem produkującym obrazy czytelne dla ludzkich zmysłów.
No tak , ale można powiedzieć , że to oczywista bzdura , bo przecież można twierdzić , iż nie istnieję coś , co widzimy. Rzecz w tym , że tym co widzimy , możemy powiedzieć , że to coś widzimy , ale to , czy to coś istnieję nie jest już takie pewne.
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Quinta forza fondamentale per l'unificazione del Tutto
L’intuizione di una quinta forze diventa sempre più reale. L’allettante teoria secondo cui potrebbe esistere una quinta forza della natura ha ricevuto una spinta grazie all’oscillazione inaspettata di una particella subatomica, hanno rivelato i fisici. Secondo l’attuale comprensione, ci sono quattro forze fondamentali in natura, tre delle quali – la forza elettromagnetica e le forze nucleari forti e deboli – sono spiegate dal modello standard della fisica delle particelle, quindi sono prevedibili sulla base di questa legge e si parla di “unificazione delle forze”. Il modello però non spiega l’altra forza fondamentale nota, la gravità, o meglio la sua spiegazione non è completa e richiede la famosa materia oscura, che costuirebbe il 27% dell’universo. Ora i ricercatori hanno detto che potrebbe esserci un’altra, quinta, fondamentale forza della natura, che aiuterebbe a spiegare le altre quattro. Il dottor Mitesh Patel, dell’Imperial College di Londra, ha dichiarato: “Stiamo parlando di una quinta forza perché non possiamo necessariamente spiegare il comportamento con le quattro che conosciamo”.
I dati provengono da esperimenti presso la struttura dell’acceleratore di particelle statunitense del Fermilab, che ha esplorato il modo in cui le particelle subatomiche chiamate muoni – simili agli elettroni ma circa 200 volte più pesanti – si muovono in un campo magnetico. Patel dice che i muoni si comportano un po’ come la trottola di un bambino, ruotando attorno all’asse del campo magnetico. Tuttavia, quando i muoni si muovono, oscillano. La frequenza di tale oscillazione dovrebbe essere prevista dal modello standard della fisica. Bisognerebbe essere in grado di prevederle. Ma i risultati sperimentali del FermiLab non sembrano corrispondere a queste previsioni. Il prof. Jon Butterworth dell’University College di Londra, che lavora all’esperimento Atlas al Large Hadron Collider (LHC) del Cern, ha dichiarato: “Le oscillazioni sono dovute al modo in cui il muone interagisce con un campo magnetico. Possono essere calcolati in modo molto preciso nel modello standard, ma tale calcolo coinvolge loop quantistici, con particelle note che compaiono in quei loop. “Se le misurazioni non si allineano con la previsione, potrebbe essere un segno che c’è qualche particella sconosciuta che appare nei circuiti – che potrebbe, ad esempio, essere il portatore di una quinta forza”. I risultati seguono il lavoro precedente di FermiLab che ha mostrato risultati simili. Se fossero ulteriormente confermati ci sarebbe la prova che qualcosa interagisce con queste particelle, cioè un’altra forza non prevista dal modello standard. Si tratta però di costruire un esperimento ad hoc per rilevare e misurare questa forza, e questo è il lavoro della fisica sperimentale. Gli esperimenti al Fermilab non sono gli unici a suggerire la possibilità di una quinta forza: anche il lavoro all’LHC ha prodotto risultati allettanti, anche se con un diverso tipo di esperimento che guarda alla velocità con cui vengono prodotti muoni ed elettroni quando determinate particelle decadono . Ma Patel, che ha lavorato agli esperimenti LHC, ha affermato che quei risultati ora sono meno coerenti. In questo caso però gli esperimenti erano stati mirati ad altre ricerche, quindi i risultati non appaiono perfettamente coerenti con quelli del Fermilab. Non sappiamo quindi quello che verrà scoperto, ma se lo sarà, comunque, sarò la più importante scoperta della fisica degli ultimi 100 anni. Read the full article
#CERN#elettromagnetismo#fermilab#Fermioni#forzedelalnatura#gravitazionale#interazionedebole#interazioneeforte#LHC#muoni#quintaforza
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SetThings - Principiul de excluziune Pauli
https://www.setthings.com/ro/principiul-de-excluziune-pauli/
Principiul de excluziune Pauli
(Wolfgang Pauli) Principiul de excluziune Pauli este principiul mecanicii cuantice care afirmă că doi sau mai mulți fermioni identici (particule cu spin jumătate întreg) nu pot ocupa simultan aceeași stare cuantică într-un sistem cuantic. În cazul electronilor din atomi, se poate afirma după cum...
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Dal fermione di Majorana al computer quantistico – Intervista a Fausto Intilla
Altrogiornale.org Dal fermione di Majorana al computer quantistico – Intervista a Fausto Intilla.
Sono trascorsi ormai circa quattro anni, dall’annuncio della scoperta dei fermioni di Majorana (o per essere più precisi, dalla scoperta di quasiparticelle identificabili, ma solo in termini matematici, con i fermioni di Majorana), da parte di un team di fisici dell’Università di Princeton. A circa due anni fa, risale invece la rilevazione sperimentale del liquido
Dal fermione di Majorana al computer quantistico – Intervista a Fausto Intilla Richard.
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Dal fermione di Majorana al computer quantistico – Intervista a Fausto Intilla
Dal fermione di Majorana al computer quantistico – Intervista a Fausto Intilla
Altrogiornale.org Dal fermione di Majorana al computer quantistico – Intervista a Fausto Intilla.
Sono trascorsi ormai circa quattro anni, dall’annuncio della scoperta dei fermioni di Majorana (o per essere più precisi, dalla scoperta di quasiparticelle identificabili, ma solo in termini matematici, con i fermioni di Majorana), da parte di un team di fisici dell’Università di Princeton. A circa…
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Neutrinando Oggi volevo parlarvi di qualcosa di cui, in fisica, si sente sempre più parlare: i neutrini. Sono sicuro che molti di voi avranno già sentito nominare questi, ma che cosa sono esattamente?
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Osservate le particelle di Majorana in un superconduttore
Osservate le particelle di Majorana in un superconduttore
I fisici dell’Università di Princeton hanno osservato una particella esotica che si comporta contemporaneamente come materia e antimateria, una impresa che è stata resa possibile grazie alle nostre conoscenze di matematica e di ingegneria e che in futuro potrebbe portare alla costruzione di potenti computer basati sui principi della meccanica quantistica. (more…)
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#antimateria#antiparticelle#computer quantistici#fermioni#materia scura#meccanica quantistica#neutrini#particelle di Majorana#principio di sovrapposizione#superconduttori
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