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Quinta forza fondamentale per l'unificazione del Tutto
L’intuizione di una quinta forze diventa sempre più reale. L’allettante teoria secondo cui potrebbe esistere una quinta forza della natura ha ricevuto una spinta grazie all’oscillazione inaspettata di una particella subatomica, hanno rivelato i fisici. Secondo l’attuale comprensione, ci sono quattro forze fondamentali in natura, tre delle quali – la forza elettromagnetica e le forze nucleari forti e deboli – sono spiegate dal modello standard della fisica delle particelle, quindi sono prevedibili sulla base di questa legge e si parla di “unificazione delle forze”. Il modello però non spiega l’altra forza fondamentale nota, la gravità, o meglio la sua spiegazione non è completa e richiede la famosa materia oscura, che costuirebbe il 27% dell’universo. Ora i ricercatori hanno detto che potrebbe esserci un’altra, quinta, fondamentale forza della natura, che aiuterebbe a spiegare le altre quattro. Il dottor Mitesh Patel, dell’Imperial College di Londra, ha dichiarato: “Stiamo parlando di una quinta forza perché non possiamo necessariamente spiegare il comportamento con le quattro che conosciamo”.
I dati provengono da esperimenti presso la struttura dell’acceleratore di particelle statunitense del Fermilab, che ha esplorato il modo in cui le particelle subatomiche chiamate muoni – simili agli elettroni ma circa 200 volte più pesanti – si muovono in un campo magnetico. Patel dice che i muoni si comportano un po’ come la trottola di un bambino, ruotando attorno all’asse del campo magnetico. Tuttavia, quando i muoni si muovono, oscillano. La frequenza di tale oscillazione dovrebbe essere prevista dal modello standard della fisica. Bisognerebbe essere in grado di prevederle. Ma i risultati sperimentali del FermiLab non sembrano corrispondere a queste previsioni. Il prof. Jon Butterworth dell’University College di Londra, che lavora all’esperimento Atlas al Large Hadron Collider (LHC) del Cern, ha dichiarato: “Le oscillazioni sono dovute al modo in cui il muone interagisce con un campo magnetico. Possono essere calcolati in modo molto preciso nel modello standard, ma tale calcolo coinvolge loop quantistici, con particelle note che compaiono in quei loop. “Se le misurazioni non si allineano con la previsione, potrebbe essere un segno che c’è qualche particella sconosciuta che appare nei circuiti – che potrebbe, ad esempio, essere il portatore di una quinta forza”. I risultati seguono il lavoro precedente di FermiLab che ha mostrato risultati simili. Se fossero ulteriormente confermati ci sarebbe la prova che qualcosa interagisce con queste particelle, cioè un’altra forza non prevista dal modello standard. Si tratta però di costruire un esperimento ad hoc per rilevare e misurare questa forza, e questo è il lavoro della fisica sperimentale. Gli esperimenti al Fermilab non sono gli unici a suggerire la possibilità di una quinta forza: anche il lavoro all’LHC ha prodotto risultati allettanti, anche se con un diverso tipo di esperimento che guarda alla velocità con cui vengono prodotti muoni ed elettroni quando determinate particelle decadono . Ma Patel, che ha lavorato agli esperimenti LHC, ha affermato che quei risultati ora sono meno coerenti. In questo caso però gli esperimenti erano stati mirati ad altre ricerche, quindi i risultati non appaiono perfettamente coerenti con quelli del Fermilab. Non sappiamo quindi quello che verrà scoperto, ma se lo sarà, comunque, sarò la più importante scoperta della fisica degli ultimi 100 anni. Read the full article
#CERN#elettromagnetismo#fermilab#Fermioni#forzedelalnatura#gravitazionale#interazionedebole#interazioneeforte#LHC#muoni#quintaforza
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Ceccano, alla Badia si lanciano le barrozzelle, domenica 28 aprile, 8,30
Ci sarà una discesa di prova e poi 3 manches, al termine delle quali saranno decretati i vincitori della 2a discesa delle barrozzelle alla Badia a Ceccano, in occasione dei festeggiamenti per San Paolo della Croce. Gli equipaggi, una specie di bob sull’asfalto, si lanceranno dal punto più alto della pedemontana, fino a raggiungere il piazzale della Badia, in un crescendo di velocità, generata…
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Parole Libere: Infinity Train
Infinity Train: il moto perpetuo su rotaia del treno a consumo zero Il futuro dei treni è gravitazionale? Grazie del post Parole Libere
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(non è il mio caso per fortuna) però spesso vedo persone che starebbero davvero bene insieme, flirtano costantemente davanti a tutti, hanno una chimica folle, ma restano sempre in quel rapporto di amicizia contorto, quasi di desiderio platonico, che mi fa chiedere perché nessuno dei due si faccia avanti, l’unica spiegazione che mi so dare è che la paura spesso ha una forza gravitazionale più accentratrice dell’amore
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La VERA RAGIONE DEL CAMBIAMENTO CLIMATICO:
Il riscaldamento del Sole è ciclico, NON è costante. La distanza dal Sole cambia costantemente perché sia l'orbita della Terra attorno al Sole è irregolare sia il Sole stesso oscilla a causa dell'attrazione gravitazionale combinata di tutti i pianeti insieme. Guarda il ciclo solare di Schwabe di 11 anni, il ciclo solare di Jose del moto inerziale solare di 179 anni, il ciclo solare di Eddy di 1000 anni, i cicli di Bray-Halstatt di 2300-2500 anni, quindi guarda i tre cicli di Milankovitch.
Cambiamenti climatici a breve e medio termine:
Moto inerziale solare: la massa combinata dei pianeti sposta anche la posizione del Sole attraverso la loro attrazione gravitazionale combinata, il che significa che il Sole si muove seguendo il baricentro in continuo movimento del sistema solare piuttosto che trovarsi in un punto centrale fisso nel sistema solare centrale. Questa è la cosa fondamentale da capire: il Sole si muove, oscillando in un moto a spirale mentre viaggia, non è stazionario. Una volta capito che tutti i cambiamenti climatici a medio termine possono essere spiegati semplicemente a causa della distanza variabile del Sole dalla Terra.
Niente di tutto questo ha a che fare con gli ESSERI UMANI.
Niente di tutto questo ha a che fare con la CO2.
I modelli del Sistema Solare con cui sei cresciuto da bambino erano delle semplificazioni grossolane. Ti hanno condizionato a credere che il Sistema Solare abbia una posizione fissa del Sole con un'attività solare regolare con orbite regolari, di cui la Terra è una.
Eppure questa non è la realtà: non solo la Terra si inclina e oscilla mentre orbita, ma l'orbita è un'ellisse variabile e non un cerchio perfetto, il che significa che la distanza dal Sole non è costante.
Questi sono i tre cicli di Milankovitch. Anche altri pianeti hanno orbite irregolari.
L'effetto combinato di tutte queste orbite irregolari insieme tira il Sole fuori dal centro del sistema solare verso il baricentro. Un Sole che ondeggia è la vera ragione del cambiamento climatico a breve e medio termine, e un'orbita terrestre irregolare, inclinata e oscillante è la ragione del cambiamento climatico a lungo termine.
E questo è solo l'inizio della storia dell'irregolarità nell'orbita terrestre attorno al Sole, poi ci sono cicli di attività solare, che la rendono più forte o più debole a seconda di quanto è vicina al ciclo di 11 anni di inversione dei poli magnetici, il prossimo sarà nel 2024, e a quante macchie solari e brillamenti solari siamo esposti.
Poi devi considerare l'attività vulcanica. L'eruzione vulcanica sottomarina Hunga-Tonga Hunga del gennaio 2022 ha aumentato il vapore acqueo nella stratosfera del 10%, questo di per sé causerà un notevole riscaldamento del pianeta nella maggior parte delle regioni.
Non è sicuramente una semplicistica storia in bianco e nero di CO2, un gas serra minore, poiché il 95% dei gas serra della Terra è costituito da VAPORE ACQUEO.
Gli ESSERI UMANI non hanno alcun potere di determinare né l'orbita della Terra attorno al Sole né l'attività interna ed esterna del Sole, né il vapore acqueo nell'atmosfera.
La vita si adatta molto più facilmente alle temperature più elevate e agli aumenti di CO2, in particolare piante, vegetazione, alberi, plancton e fitoplancton, rispetto alle diminuzioni di CO2.
Il vero pericolo è una diminuzione di CO2 e una diminuzione della temperatura, non un aumento di entrambe.
Ancora una volta, siamo stati ingannati da un sistema di finanziamento scientifico sistematicamente corrotto legato agli interessi degli oligarchi.
La CO2 è sempre stata una manopola di controllo per la prosperità economica, non per il clima".
https://www.frontiersin.org/journals/astronomy-and-space-sciences/articles/10.3389/fspas.2022.937930/full
ROBINMG 🚀
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C'è un quaderno che nascondo
Ma non ho mai scritto cosa sei per me
Perché è facile
Tu mi leggi dentro, io no
Se gli errori li cancello
Resta la peggior calligrafia
Che ho avuto in vita mia
Nuda lì sul foglio
Io sono un pescatore di asterischi
Sotto un'onda a forma di parentesi
Rotonda che mi porta via
Non si può partecipare
Subito a un concorso di poesia
Che idea intitolarla apnea
Vale un primo posto
In questo gioco di pensieri sporchi
Sopra un letto prima di abbracciarti
Mi connetto e penso insieme a te
I tuoi capelli neri a
Punta d'inchiostro
Si aggrovigliano ai miei
Io polipo, tu seppia
Non vuoi farti mangiare però
Nella vita c'è sempre un però
Un cielo che si appoggia sul mare
E tu impari chi sei
Come un giocoliere spendi
Tutto il tempo a cercare
Il senso gravitazionale che non c'è
E c'è un grillo che nascondo
Ogni tanto esce e dice che chissà
Chissà se anche lei
È pura fino in fondo
In questo gioco di pensieri sporchi
Sopra un letto prima di abbracciarti
Mi connetto più vicino a te
E tu sei bella come quella madonna
Che un giorno qualcuno pescò
Anche il polipo e la seppia
Non si fanno più male e no
Son saliti a guardare
Il cielo che si spegne nel mare
Laggiù dove sono gli dei
Siamo giocolieri
Non sprechiamo il tempo a cercare
Il senso gravitazionale che non c'è
Il senso
Siamo giocolieri
Non sprechiamo il tempo a cercare
Il senso gravitazionale che non c'è
Il senso
Siamo giocolieri
Non sprechiamo il tempo a cercare
Il senso gravitazionale che non c'è
Il senso
Il senso...
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Una nuova immagine catturata dal telescopio spaziale James Webb ritrae il quasar catalogato come RX J1131-1231, o semplicemente RX J1131. Distante circa sei miliardi di anni luce dalla Terra, è visibile in tre copie diverse, riconoscibili nella parte superiore dell'anello luminoso al centro dell'immagine, a causa di un effetto di lente gravitazionale generato da una galassia tra di esso e la Terra. In particolare, lo strumento MIRI (Mid-Infrared Instrument) è stato usato per osservare RX J1131 con diversi filtri nell'infrarosso medio all'interno di un programma di osservazione che studia la materia oscura.
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penso alla morte abbastanza spesso, a volte anche ogni giorno. è un pensiero che mi accompagna da diverso tempo e che si è sviluppato congiuntamente a maturità emotiva e umore: dieci anni fa ci pensavo quasi a indicare una comfort zone, mi addormentavo fantasticando il suicidio e, uscendo di casa, guardavo dal finestrino dell'autobus quali condomìni avessero i portoni aperti, nell'idea di trovare le forze per salire fino all'ultimo piano. oggi il pensiero della morte è assai diverso e assume un significato metafisico; non sono credente ma neppure ateo: penso che non abbiamo i mezzi per sapere, che si tratti di atti di fede, ma in genere, nel caso una divinità esistesse, non credo gli possa importare qualcosa dei nostri comportamenti. sono appassionato di astronomia dalla prima infanzia: l'universo è enorme da essere inimmaginabile e l'idea che esista un essere senziente a cui importi se ci masturbiamo o altro, ben poco si allinea all'imponenza di una supergigante blu o alla pressione gravitazionale che esercita un buco nero. quindi, la morte, è divenuta nei miei pensieri l'annullamento del proprio io e, risolta la depressione, ha iniziato a farmi paura; mi capita di pensare al nulla e di angosciarmi per questo. un conforto lo reca il pensiero di una possibile anima o della reincarnazione, ma anche qui si tratta di fede e non so se un concetto simile possa essere compatibile in un universo che, per come si suppone andrà a finire, sarà destinato alla massima entropia e cioè alla disgregazione di tutto. non ho ancora assimilato che, una volta terminata la mia coscienza, tutto questo non sarà un problema per me; questa stessa cosa, al contempo, aiuta a ridimensionare i problemi e mi da una mano nel dare la giusta percezione alle mie ansie. soprattutto, mi fa pensare quanto sia inutile l'attitudine bellicosa, xenofoba, capitalista, razzista, e quanto sia ridicola la megalomania di chi fa figli per diffondere il proprio genoma o di chi vede nei grandi letterati o condottieri dell'antichità esseri immortali, come se non fossero comunque relegati al nostro angolino di mondo, come se la storia umana non sia solo una cultura, una delle possibili narrazioni e che una volta morti non ce ne fregherà nulla
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Non riesco a stare senza gridare la pena del mio animo. Con chi altro dovrei parlare, se non con te che eri e sei tutto per me?
A te voglio dire tutto per la prima volta, parlare di una vita che forse non è neanche la mia, ma che se lo fosse, sarebbe legata a te dal suo primo momento.
Lascia che mi spieghi.
In un altro universo, io sono morto.
Non potrei dirlo in altre parole, in frasi più dolci, in virgole meno taglienti (non toccarle, graffiano la pelle e non vorrei mai ti facessi del male per causa mia.)
Perdona questo mio inizio così pesante. Pare di aver ricevuto un pugno in pieno stomaco e adesso ho la nausea e gli ematomi violacei addosso. La gola brucia e sento che quel nodo che si è formato è talmente tanto ottuso, bastardo ed egoista da non permettere neanche all’aria di passare.
Ma non preoccuparti, mio bellissimo amore, adesso capirai.
Mi hai insegnato a non pormi dei limiti, a non vergognarmi della mia essenza, a riuscire a parlare senza avere paura delle conseguenze, a tirar fuori le mie idee sia nel giorno che nella notte. Allora, non avrò paura a scrivere di noi in questo modo assai orrendo, spiacevole agli occhi, amaro sulla lingua, tossico al cuore.
Non fraintendere, non sono qui per rovinare il tuo stato d’animo, non sono qui per essere egoista e toccarti il viso con le mani sporche d’inchiostro luttuoso.
Tempo al tempo.
In un altro universo, io sono morto.
Mi spiace che sia andata così, la mia storia era già stata scritta da una penna più potente della mia.
Credi a me, ho combattuto in quel momento. Non sono stato debole, qualche pugno l’ho sferrato, ma era come lottare contro i mulini a vento: assai inutile.
Non si possono correggere a mano delle pagine già stampate senza che qualcuno non se ne accorga.
In un altro universo, io sono morto.
Mi hanno già chiuso gli occhi, congiunto le mani su una camicia bianca e ai quattro angoli del letto ardono dei ceri. Al tremolio delle fiamme le ombre scivolano sul mio viso impassibile.
Tu non ci sei tra tutti i presenti li dentro, perché non mi hai mai conosciuto.
L’ultimo mio alito di vita, me lo immagino in solitudine. Perché non esiste modo di stare bene senza il tuo tocco presente nella mia quotidianità.
Io sono morto perché tu non esistevi, non c’è altra spiegazione.
Non ho sentito alcun tipo di dolore.
Stavo steso sulla spiaggia, i granelli di sabbia si attaccavano ai miei capelli e alla schiena nuda, si infilavano in mezzo alle pieghe del solo gomito appoggiato.
L’altro giaceva gonfio sul mio addome, col braccio pieno di siringhe assassine.
Le onde mi bagnavano i piedi e il mare era illuminato dalle prime luci della notte.
Ero lì, fermo, a marcire nella certezza che le cose non sarebbero mai più tornare come prima.
In un altro universo, io sono morto.
Ma la vita era impossibile, e io ero troppo stanco.
Respiravo sempre nell’attesa di un qualcosa che non si è mai rivelata a me. Galleggiavo in una statica apatia, sempre sull’orlo di un precipizio di un buco nero generato dal collasso gravitazionale della mia testa che non riuscivo a spegnere. E per non cadere, ho cercato l’appiglio nella sostanza sbagliata che si è diffusa nel mio corpo come una febbre.
C’era la luna a guardarmi, sopra di me.
Sentivo gli ultimi secondi come finzione, recitazione, tutto era fantasia e stavo bene.
Poi ho mollato tutto, e io tutto neanche lo avevo.
Il niente invece, era il solo oggetto che possedeva la mia anima sporca e contagiata.
Mi spiace essermene andato, ma è stato meglio così.
Ma moriremo davvero tutti? Toccherà ad ognuno di noi questa mia precoce sorte?
Anche lì, avevo neanche trent’anni.
Anche lì, avevo ancora un’intera esistenza davanti.
Dio, il destino, Buddha, Allah o chicchessia che governi questo mondo mi aveva dato buca anche se all’appuntamento mi ci ero presentato per una buona volta puntuale.
Quella notte, la mia ultima, io ti sognai.
E mi incazzai.
Perché riuscii a vedere il tuo viso solo in quel momento. Ad averlo conosciuto prima, li avrei anche distrutti quei mulini.
Non mi sarei perso per sempre.
Non mi sarei addormentato.
Avrei ritrovato la via e la vita.
Avrei urlato.
Graffiato.
Ucciso.
Pur di trovarti.
In un altro universo, io sono morto.
E non ho mai conosciuto le tue stranezze.
Non ho mai conosciuto le tue mani aggrappate alle mie.
Non ho mai conosciuto i tuoi sguardi tanto profondi da contenere un universo.
La tua voce la mattina.
La vibrazione della tua risata che arriva nell’orecchio e va a sbattere contro ogni costola creando una meravigliosa canzoncina.
La temperatura dei tuoi pensieri che riscaldano i miei.
Persino i tuoi baci.
Troppo? Mi sembra di averti versato addosso una colata di calcestruzzo.
Respira, adesso.
Ti ho sentito titubante, durante tutto questo tempo.
Respira, mio meraviglioso amore.
Rilassa la fronte,
rilassa le spalle.
Andrà tutto bene, me l’hai detto tu.
In un altro universo, io sono morto.
Ma in questo no.
In questo è tutta un’altra storia.
Tu sei l’impeto di un’urgenza che non ho mai provato per nessuno.
Posso viverti, e affermare che sei bello e trasparente come una poesia che non sa nascondere niente.
Perché ti conosco!
Ti respiro,
ti parlo,
ti rispondo anche male.
Ma siamo insieme e strapperei a mani nude un pezzo della mia anima come se fosse un foglio di carta per dimostrarti la concreta realtà che esiste tra noi.
Pensare tutto ciò è come estrarre dalla ferita, il coltello che blocca un’emorragia di sentimento smielato. Concedimelo, solo per questa volta.
So che un piccolo periodo può assomigliare ad un per sempre, ma se è questa l’illusione che mi dai, è così bella che mi lascerò violentare.
In questo universo, le cose le viviamo momento per momento.
Ma mi piace da…morire(?) anche solo l’idea che tu mi conosca, che io ti conosca.
Di te, mi sono innamorato in un’istante, ma non sarà sufficiente un’eternità per smettere.
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Dallo Spacer a Goldrake: la discesa di Actarus e la misteriosa rotazione a 360° della poltrona di comando Rimedio alla spinta gravitazionale o coreografica messa in scena da parte degli animatori? Info:--> https://www.gonagaiworld.com/dallo-spacer-goldrake-la-discesa-actarus-la-misteriosa-rotazione-360-della-poltrona-comando/?feed_id=463783&_unique_id=66b6fa92d4ad2 #GoNagai #Goldrake #ToeiAnimation #Trivia #UFORobotGrendizer #UFOロボグレンダイザー
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Non è possible parlare di una realtà oggettiva uguale per tutti, la Fisica stessa ce lo conferma. La realtà dipende dalla percezione dello spazio-tempo attorno a noi, che si modica a seconda del campo gravitazionale, fisico, ma anche emotivo e mentale, in cui siamo immersi, che determina maggiore o minore libertà di movimento all’interno della nostra vita.
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Ceccano, Pizzuti's family, tre fratelli in corsa gravitazionale, prova del campionato italiano speed down a Gualdo di Macerata
Bella soddisfazione la la Pizzuti’s family, nella speed down, la specialità sportiva che si basa sulla corsa gravitazionale su carrozzette, tre fratelli impegnati nella classe N5KA, che utilizza mezzi derivati dai kart, mantenendone tutte le caratteristiche di sicurezza attiva e passiva. A Gualdo di Macerata si è svolto il Campionato Italiano di Speed Down e anche per la Coppa Europa della…
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L'attrazione gravitazionale del rosso
I.S.A.
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Do not remove the captions pls.
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Pianeta Terra
Ma davvero non abbiamo altri posti dove andare? Beh, ci sono asteroidi, lune, corpi minori e pianeti nani ma l’atmosfera rarefatta, le dimensioni e l’attrazione gravitazionale troppo debole non ci consentono di abitarli. A parte, forse, Plutone che ha una atmosfera, ma un’attrazione gravitazionale almeno 12 volte inferiore alla nostra.
Cosa rimane? Forse pianeti rocciosi, quelli gassosi e qualche grossa luna. A esempio il gigante gassoso Giove oppure Saturno, Urano, Nettuno. Se questi giganti possiedono un nucleo solido su cui poggiare i piedi potremmo tentare ma verremmo schiacciati come una lattina dall’enorme pressione dell’atmosfera. per non parlare dei venti e delle tempeste che durano decenni e che dovremmo affrontare. Non ci resta che il pianeta in cui viviamo ora.
Photo by Raymond-McClintonel on Pexels
#sostenibilità#ambiente#terra#science fiction#plutone#giove#jupiter#saturn#urano#neptune#planet B#planet#climate change
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IL VERY LARGE TELESCOPE DELL’ESO INDIVIDUA UNA RARA CROCE DI EINSTEIN
Le lenti gravitazionali forniscono intuizioni uniche in astrofisica e cosmologia. Utilizzando il Very Large Telescope dell’ESO, gli astronomi hanno scoperto un nuovo forte sistema di lenti, DESI-253.2534+26.8843. Questo sistema consiste in una galassia ellittica massiccia circondata da quattro immagini blu che formano un raro schema a croce di Einstein.
Il lensing gravitazionale forte si verifica quando un oggetto massiccio deforma lo spaziotempo e fa sì che il percorso della luce proveniente da una sorgente lontana ben allineata si pieghi, generando in genere immagini multiple.
Questi sistemi sono un potente strumento per l’astrofisica e la cosmologia.
Sono stati utilizzati per studiare la distribuzione della materia oscura nelle galassie e negli ammassi.
Quando l’allineamento è quasi perfetto e la massa della lente ha una distribuzione ellittica, la sorgente di fondo appare quadruplicata.
Questi sistemi sono molto apprezzati perché forniscono i vincoli più forti sulla distribuzione della massa della lente.
Un esempio specifico di sistema a lente quadrupla è la Croce di Einstein, dove quattro immagini distinte della sorgente di fondo formano un disegno a croce con un alto grado di simmetria.
Il sistema di lenti gravitazionali forti DESI-253.2534+26.884 è stato scoperto nei dati del DESI Legacy Imaging Surveys utilizzando le reti neurali.
“I quattro ‘petali’ di DESI-253.2534+26.884 sono immagini di una galassia lontana nascosta dietro la galassia arancione al centro“, hanno detto l’astronomo dell’Osservatorio Gemini Aleksandar Cikota e colleghi.
“Succede qualcosa di molto affascinante che ci permette di rilevare la luce di questo oggetto nascosto: la galassia al centro agisce come una lente gravitazionale, piegando la luce emessa dalla galassia lontana intorno a sé“.
“Di conseguenza, vediamo diverse immagini della galassia lontana, distorte e ingrandite“.
“Nella particolare configurazione di queste due galassie, quella nascosta appare come quattro immagini intorno alla galassia centrale ‘lente’, formando un disegno a croce (o a fiore) soprannominato Croce di Einstein“.
“Il lensing gravitazionale ci permette quindi di scoprire galassie nascoste che altrimenti sarebbero per noi invisibili”.
Gli astronomi hanno osservato DESI-253.2534+26.884 nel maggio 2023 con il Multi Unit Spectroscopic Explorer (MUSE), montato all’UT4 del Very Large Telescope (VLT) dell’ESO sul Cerro Paranal in Cile.
“MUSE divide la luce proveniente da ogni punto dell’area osservata in un arcobaleno o spettro, che ci fornisce una grande quantità di informazioni sugli oggetti all’interno del campo visivo“, hanno spiegato.
“I nostri risultati mostrano che la galassia lontana sta formando stelle a un ritmo estremamente rapido“.
“Poiché la luce ha lasciato la galassia quando l’Universo aveva circa il 20% della sua età attuale, studiarla fornisce indizi su come si sono formate le galassie nell’Universo primordiale“.
(via Il Very Large Telescope dell’ESO individua una rara croce di Einstein – La Macchina del Tempo)
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Pensieri sparsi Energia gravitazionale
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La realtà poteva essere intollerabile.
Dovevano essere trovati nascondigli teorie, visioni, per potersi salvare e vivere in modo dignitoso e perfino appagante.
Occorrevano rifugi e amicizie e case (molte case) per potersi accorgere della insostenibilità della Realtà.
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