#Esenzione Irpef?
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Sarebbe questa la famosa protesta degli AGRICOLTORI?
Da una parte il bastone
e dall'altra ...la carota?
😈😈😈😈
ME LO SPIEGASSERO...
🙈🙉🙊
Vogliamo allora la Democrazia dei tumori come nuova frontiera?
Più antiparassitari per tutti?
GLIFOSATE for President?
Io non saprò molto, ma ho dei dubbi che questa sia una buona idea.
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#protesta dei Trattori?#Esenzione Irpef?#più glifosate per tutti?#la soluzione sono più pesticidi e più tumori per tutti?#il Futuro quindi è la Democrazia Cancerogena?#urge una spiegazione
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Questi giorni non si parla d'altro che di blocchi stradali degli agricoltori, bloccano strade perche' i guadagni sono ridotti al lumicino viste alcune normative europee, aumenti di carburante, di mangimi e anche la fine di esenzione IRPEF. Sono imbufaliti perche' i loro prodotti gli vengono pagati pochissimo e rivenduti a tantissimo. Eh, gli agricoltori.. Mi riviene in mente mia Zia Maria, sposata con quello che poi divenne mio zio Mario. Furono gli unici della parentela fino al terzo grado a rimanere su quelle colline ascolane a fare gli agricoltori. Trent'anni di agricoltura campando con i loro pochi prodotti, con qualche contributo annuale dello Stato, zero tasse e contributi previdenziali figurativi ovvero, non si pagavano contributi ma risultavano come pagati ai fini pensionistici, questo prevedevano ( e prevedono ancora) certe leggi proprio a tutela di chi rimaneva o entrava nel mondo dell'agricoltura. Poi, e' arrivato il momento della pensione ( a 60anni). Sui 900 euro lui e 900 lei. Poi e' arrivato il momento dell'invalidita' civile per mio zio Mario e dopo qualche anno anche per mia zia Maria, 400 euro cadauno. Perche' racconto tutto questo? Semplice! Due persone che per una vita intera non hanno mai versato una lira di tasse ma che hanno usufruito di sanita' per loro, scuole per i figli, di pensioni e da qualche anno di casa di cura. Insomma, sembra brutto quantificare ma direi una cifra importante. Sapete, di agricoltori come i miei zii ce ne sono migliaia di migliaia nel nostro Paese e tutti nelle loro stesse condizioni. Sono quelli che adesso bloccano le strade per lanciare il loro grido di dolore, pronti a marciare su Roma. Manifestano contro chi, nel bene e nel male li sostiene da 70anni e non un fiato contro chi gli impone i prezzi, contro i grossisti e la grande distribuzione, quelli che gli tengono il cappio intorno al collo. Gente che applaude e vota convintamente chi stravede per il libero mercato ma..non per loro, non per loro. Loro vogliono le massime tutele possibili, il libero mercato va bene per tutti gli altri. Inutile dire che sto dalla parte degli agricoltori ma solo di quelli consapevoli, non dei furbetti o degli sciocchi, quelli che protestano sbagliando bersaglio. Non si puo' battere le mani a chi racconta le bellezze del capitalismo e poi lagnarsi quando si viene chiamati a pagare il conto. Non ci si puo' spellare le mani a favore di chi butta miliardi e miliardi di euro per sostenere le guerre dei potenti prepotenti e poi, un domani, lagnarsi perche' si e' invasi dal grano ucraino. Non si puo' votare chi promette "mai patrimoniali' per i grandi capitali e poi lagnarsi che mancano gli aiuti all'agricoltura. Quella parte, per me, puo' andare tranquillamente a fanculo e mi resta difficile dare loro solidarieta'.
@ilpianistasultetto
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- Va avanti la protesta ma il fronte dei trattori sembra meno compatto. Andrea Papa, uno dei portavoce di Riscatto agricolo nelle scorse ore ha sottolineato che " l'incontro al ministero è andato male, siamo usciti solo con delle promesse. Il presidio di via Nomentana quindi resta, anzi lo rafforzeremo. Sono in arrivo altri mezzi. Arriveremo a mille trattori". Ma tra gli agricoltori che appoggiano la protesta del movimento c'è chi la vede diversamente. "Secondo me è stato un confronto costruttivo - spiega Roberto Rosati - il ministro ha promesso che la porta per noi resta sempre aperta". Ieri sono successe tante cose. E' stata dal mio punto di vista una giornata positiva. Oggi al presidio faremo il punto della situazione e decideremo in maniera condivisa come procedere". In parallelo alla protesta, prosegue anche il dibattito politico. "La Lega non starà mai con chi vuole affossare il mondo agricolo "Mentre infatti c'era chi in Europa sceglieva di appoggiare una Commissione Ue disastrosa, responsabile delle folli politiche finto-green che mettono in ginocchio settori fondamentali, imprese, lavoratori e famiglie, la Lega non ha mai avuto dubbi e fin dall'inizio ha difeso gli interessi di agricoltori, pescatori e produttori italiani". Così una nota della Lega, che chiede di alzare la soglia esenzione Irpef a 30mila euro e annuncia che nelle prossime settimane respingerà "direttive e regolamenti su industria e packaging che creerebbero ulteriori danni e chiedendo una revisione anticipata di una Pac che così non funziona". Fonte
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Protesta trattori, a Palazzo Chigi tavolo con gli agricoltori | Meloni: esenzione Irpef solo ai redditi fino a 10mila euro | Salvini: fare di più
Tgcom24 Meloni: “Importante confrontarci su politiche agricole nazionali e Ue” “Abbiamo deciso di organizzare questo incontro per presentarvi brevemente quali sono le azioni prioritarie che il governo intende portare avanti, su vari livelli, a favore del settore agricolo nazionale”, ha spiegato il presidente del Consiglio alle sigle dell’agricoltura. “Non è la prima volta che ci incontriamo,…
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Tante famiglie, pur avendo i requisiti previsti dal bando per ottenere la riduzione della TARI, dopo aver perso tempo per presentare la documentazione richiesta, non potranno tuttavia beneficiare dell’agevolazione, causa il tetto massimo di spesa fissato a 15.000,00 euro dall’amministrazione comunale. La maggioranza che amministra la nostra città, per cercare di rimediare all’aumento della tassazione a carico delle fasce più deboli della popolazione causato dall’abbassamento della soglia di esenzione dell’addizionale comunale Irpef, nei giorni scorsi ha previsto, per l’anno 2024, la concessione di una riduzione della TARI in favore delle persone fisiche il cui nucleo familiare presenta un valore ISEE […]
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Canone Rai, busta paga e affitti: le novità sul Fisco, cosa cambia nel 2024
(Adnkronos) - Dalle modifiche ai regimi forfettari al ritorno del concordato, dal taglio del canone Rai al rialzo delle tasse su sigarette e assorbenti, fino agli aumenti in busta paga: sono molte le novità fiscali che entreranno in vigore nel 2024 passate in rassegna dalla Cgia di Mestre. Per i lavoratori autonomi in regime forfettario con compensi superiori ai 25 mila euro sarà obbligatorio emettere la fattura elettronica. Fringe benefits più pesanti per i lavoratori dipendenti: la soglia di esenzione passa dai 258 euro circa a 2.000 euro per i lavoratori dipendenti con figli fiscalmente a carico e a 1.000 euro per gli altri lavoratori dipendenti. Confermata per un altro anno la riduzione del cuneo fiscale per i redditi inferiori a 35 mila euro (costo totale pari a 10 miliardi di euro) con benefici medi di circa 100 euro al mese. Le lavoratrici madri di almeno due figli con un contratto di lavoro a tempo indeterminato godranno dell’esonero contributivo al 100 per cento sino al decimo anno di età del figlio più piccolo. Per tutti i contribuenti è prevista la rimodulazione delle aliquote e degli scaglioni Irpef che da quattro si ridurranno a tre, con l’unificazione dei primi due scaglioni di reddito (aliquota 23 per cento). Questa misura comporterà un alleggerimento del carico fiscale in capo ai beneficiari pari a 4,2 miliardi di euro. Ace addio. Per le imprese verrà abrogata l’Ace, Aiuto alla crescita economica. E' destinato a tornare in vigore il Concordato preventivo biennale con l'avvio della riforma fiscale. E' prevista una riduzione del canone Rai da 90 a 70 euro. Torna dal 5 torna al 10 per cento l’aliquota Iva relativa ai prodotti per l’igiene femminile come assorbenti e tamponi e per alcuni prodotti per l’infanzia come pannolini e latte in polvere. Sale dal 21 al 26 per cento l’aliquota della cedolare secca sulle locazioni brevi a partire dal secondo immobile locato. Infine nel 2024 sono destinate ad aumentare le accise sulle sigarette perché l’importo specifico fisso per unità di prodotto passerà a 29,30 euro (invece di 28,20 euro) per 1.000 sigarette. [email protected] (Web Info) Read the full article
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Flat tax, che cos'è, come funziona e a chi conviene
La flat tax è un sistema di tassazione che si contrappone a quello proporzionale in vigore nella maggior parte dei paesi europei. Negli ultimi anni anche la politica italiana l'ha presa in seria considerazione.
Che cos’è la Flat tax
E' un sistema di tassazione che prevede un'aliquota unica ed è già in vigore in Italia per alcune categorie di redditi come il regime forfetario e la cedolare secca.
Flat tax come funziona
A differenza dell'attuale IRPEF che prevede una tassazione per scaglioni in maniera progressiva, la flat tax viene calcolata sull'intero reddito dichiarato.
La progressività dell'IRPEF, per quanto molto più complicata da calcolare, garantisce - per come è strutturata ora - il rispetto dell'articolo 53 della costituzione che prevede "criteri di progressività" del sistema tributario.
Flat tax e regime forfetario
Il regime forfetario attualmente in vigore prevede già una flat tax per i lavoratori autonomi con una deducibilità dei costi predeterminata. Come sarà determinato il reddito imponibile con una nuova flat tax? Ci sarà una soglia di esenzione forfettaria?
Flat tax, a chi conviene
I redditi più bassi sono quelli che probabilmente meno beneficerebbero della sua applicazione a vantaggio del cosiddetto ceto medio.
Al momento sono previste delle aree di esenzione dal reddito, poco più di €8.000 per dipendenti e pensionati e 5.500 per gli autonomi, redditi inferiori a questi importi non sono tassati. Inoltre nel sistema attuale sono previste sia deduzioni fiscali che operano per ridurre l'imponibile prima che venga tassato e detrazioni fiscali che riducono l'imposta da versare.
Cosa succederebbe con l'introduzione di una flat tax in Italia? Tutte queste agevolazioni verrebbero mantenute?
Alcuni stimano che i costi dell'introduzione di una flat tax non sarebbero oggi sostenibili, dubito quindi che verrà introdotta.
Dal punto di vista tecnico la vedo favorevolmente perché mi semplificherebbe molto il lavoro, ma questa è un'altra cosa.
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Bilancio previsionale - Parte terza
Sin dal nostro insediamento abbiamo constatato che il bilancio comunale presentava un problema strutturale riguardante la parte corrente ed era evidente che, nonostante non fosse mai emerso dalle dichiarazioni dell’amministrazione precedente, tale difficoltà ha caratterizzato il bilancio comunale anche degli anni precedenti il 2019.
Questo significa che non vi erano entrate sufficienti a garantire servizi di qualità e continuativi, servizi che tutti noi apprezziamo nella vita quotidiana, dai servizi scolastici per i nostri figli, alla sicurezza, alle manutenzioni, al verde pubblico, a tutta l’operatività comunale. Le risorse necessarie per garantire un buon livello dei servizi diventano sempre maggiori perché aumentano i costi. Quelli dell’energia ne sono solo un esempio, così come anche quelli dovuti alla pandemia Covid, rispetto alla quale si è deciso di rispondere ancora di più alle necessità della nostra comunità.
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Fino ad oggi si sono individuate alcune risorse straordinarie, che non possono essere ripetibili, come il recupero dei rinnovi delle concessioni cimiteriali, i contratti pluriennali delle antenne, il recupero dell’evasione fiscale, determinante nella nostra attività, che ha permesso il recupero di 820.000€ di Imu dovuta dal demanio.
Già dal prossimo anno però, la mancanza di risorse portanti non permetterebbe il mantenimento di un livello di servizi di qualità. Sono state fatte tutte le valutazioni possibili sul taglio di spese, mentre gli investimenti sul fotovoltaico e l'illuminazione a led non riusciranno a compensare completamente gli annunciati aumenti dell’energia elettrica, per esempio. Nonostante questa situazione, fermi nell’obiettivo di non rinunciare a garantire buoni servizi alla nostra comunità, nell’impietoso gioco dei numeri di un bilancio, il nostro compito è anche quello di lavorare nella ricerca di una base di entrate solida che garantisca nel tempo la sostenibilità dei servizi irrinunciabili. Al contrario il tentativo di ricercare l’ennesima entrata una-tantum avrebbe di fatto rimandato solamente il problema. Non vi è alternativa se non quella di agire sulle entrate chiedendo ai cittadini di contribuire, oggi attraverso l’aumento dell’irpef comunale, così come fatto in passato dalla precedente amministrazione che ha introdotto tale imposta.
Siamo consapevoli che una scelta simile, se interpretata semplicisticamente, può dare adito a insofferenze e lamentele. Dalla minoranza si solleva un grido di allarme, che sappiamo essere strumentale e che non considera minimamente la situazione nel suo complesso.
Noi vogliamo invece spiegare ai nostri cittadini che, anche in questa scelta difficile, abbiamo pensato di tutelare le famiglie che vivono con un basso reddito e che non beneficeranno delle modifiche IRPEF previste dal governo. Infatti, dopo varie simulazioni per permettere ad un numero maggiore di cittadini di non avere alcun impatto sul proprio reddito, abbiamo previsto l’aumento della soglia di esenzione dall’addizionale comunale, che passa da 12 a 18.000€ di reddito; questo significa che 596 persone in più, principalmente pensionati, famiglie monoreddito e famiglie con redditi bassi non pagheranno l’addizionale comunale. La percentuale degli esenti non paganti quindi, con le modifiche apportate passa dal 25,43% attuali al 40,40%.
Se pretendiamo che il nostro paese mantenga o migliori la qualità della vita di tutti, dobbiamo essere pronti a contribuire, sapendo che lo facciamo per noi stessi, non dimenticandoci mai del dovere, della sensibilità e dell’attenzione nei confronti delle fragilità sociali che devono essere tutelate.
Per tutti i motivi sopra esposti e per l’attenzione che questa amministrazione dimostra quotidianamente nel ponderare ogni singola decisione, il nostro voto è favorevole.
Solbiate Olona, 27/12/2021
Lista civica Più Solbiate
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La Confcommercio Ponza scrive al sindaco Ferraiuolo
Porto di Ponza Una situazione di contagio che sta preoccupando gli operatori economici dell'isola di Ponza, e per questo motivo gli associati della Confcommercio Ponza ha scritto una lettera al sindaco Francesco Ferraiuolo proponendo alcune proposte da attuare non appena la situazione ritorni alla normalità. Ecco il corpo della lettera: " Considerato lo scenario Socio-economico e sanitario che stiamo attraversando a causa dell’emergenza COVID-19, e da un’analisi fatta da Confturismo associazione di Confcommercio, la quale ha già valutato che quest’anno in Italia si registrerà una perdita del 60 per cento dei 200 miliardi di euro che di solito il turismo produce ogni anno. Bisogna insieme e fin da subito cercare di limitare i danni della nostra economia isolana, e di valutare le opportunità e le minacce che possono nascere da questa crisi. In particolare, questi scenari pessimistici comporteranno effetti negativi per tutte le attività produttive dei Ponzesi, sia grandi che piccole, procurando una grande colpo per il lavoro stagionale di tanti giovani e famiglie Ponzesi che trovavano lavoro per la stagione negli alberghi, nei bar, nei ristoranti, nei negozi, nei servizi per il turismo… Un lavoro che poi consentiva loro di accedere ad ammortizzatori per sopravvivere durante l’inverno creando così una piccola economia circolare, fonte di sussistenza dell’indotto invernale. Chiediamo di condividere ed affrontare quanto prima tali disagi e suggeriamo in questo documento alcuni punti che potrebbero alleviare i costi per le famiglie in vista della prossima stagione. 1. esenzione della tassa di occupazione del suolo pubblico comunale, ove possibile ampliamento (COSAP) per il 2020 per tutte le attività commerciali dell’isola (bar, ristoranti, negozi…) 2. posticipazione al 2021 della quota dell’offerta economica al Comune da parte degli assegnatari delle attività di noleggio delle attrezzature balneari 3. sospensione nel 2020 degli accertamenti tributari dell’imposte comunali 4. destinazione di tutti i proventi della “tassa di sbarco” (pagata dai turisti) alla ridefinizione di un nuovo modello di tutela sia per i turisti che per i residenti, come ad esempio acquisto di materiale igienizzante a supporto dei commercianti, attività di Sicurezza Sanitaria sviluppando potenziali presidi isolani ed ai porti di partenza, utilizzando la rete del Consorzio CON PONZA. 5. alleggerimento del 60% della TARI per l’anno 2020 6. posticipare dal 31 maggio al 31 ottobre il pagamento della TARI 7. riduzione al minimo dell’addizionale Irpef per l’annualità 2020 8. riduzione al minimo dell’addizionale IMU per il 2020 9. concordare con la ditta del Trasporto Pubblico Locale il potenziamento delle corse, 10. Ridefinizione di potenziali eventi, viste le future restrizioni normative in materia e ridistribuire tali investimenti su nuove forme di sviluppo turistico, 11. creazione di una sorta di Direttorio (maggioranza- opposizione –associazioni di categoria) per la gestione dell’emergenza sanitaria in vista della prossima stagione estiva, evidenziando il concetto di ISOLA COVID-FREE, attuando misure di prevenzione di concerto con le ASL e la Regione, che hanno l’obiettivo di tutelare turisti e lavoratori attraverso presidi fissi medici nei porti di imbarco verso l’isola 12. Coinvolgimento delle società di Trasporto Marittimo, nella ridefinizione dei flussi turistici, seguendo una strategia comune di gestione degli stessi (i vettori date le restrizioni viaggeranno con limitazioni forti sui posti disponibili), pertanto si potrebbero chiedere corse aggiuntive affinché venga garantita una parziale copertura dei flussi. 13. Concordare la convocazione di un tavolo tecnico per la ridefinizione del Piano Traffico/sbarchi estate 2020 Attendiamo un vostro riscontro in merito e disponibili ad una riunione anche video con i responsabili amministrativi." Read the full article
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Irpef, esenzione dell’addizionale fino a 23 mila euro: patto tra Sala e i sindacati confederali
Irpef, esenzione dell’addizionale fino a 23 mila euro: patto tra Sala e i sindacati confederali
Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, e vertici lombardi di Cgil, Cisl e Uil hanno presentato l’accordo per l’estensione dell’esenzione dell’addizionale Irpef, da 21 a 23 mila euro, una novità di cui beneficeranno “oltre 45mila” contribuenti e che vale “14-15 milioni di euro” di mancati incassi per il Comune. “E’ una cifra non indifferente per […]
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L'agricoltura, troppo spesso utilizzata come semplice strumento di propaganda elettorale, torna al centro dell'azione di governo. Con la manovra, infatti, il settore diventa il perno del Green New Deal. ☑️ Un'agricoltura più accessibile, con credito di imposta e esenzione IRPEF per tutte le imprese agricole. ☑ Un'agricoltura resiliente, che si attrezza per combattere gli effetti dei mutamenti climatici e le fitopatie. ☑ Un'agricoltura che investe su ricerca e innovazione, tramite la stabilizzazione dei ricercatori del Crea e gli investimenti in "Agricoltura 4.0" e blockchain. ☑ Un'agricoltura sostenibile, con incentivi alla transizione ecologica e lo stanziamento di nuove risorse per lo sviluppo del biologico. ☑ Un'agricoltura più "rosa", con la creazione di un fondo di 15 milioni di euro per l'imprenditoria femminile. ☑ Un'agricoltura più competitiva, grazie all'introduzione del credito d'imposta per gli investimenti in beni strumentali e formazione. C'è ancora molto da fare, ma un primo passo fondamentale è stato fatto. Un'Italia più verde e più forte passa anche dalla valorizzazione del suo straordinario territorio. (presso Asti) https://www.instagram.com/p/B60fpuEioDS/?igshid=fx7oqsiyp2z6
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Emendamento n. 2 Inserimento di una soglia di esenzione all’applicazione dell’addizionale comunale IRPEF
Al Sindaco del Comune di Poirino
Poirino 20 MARZO 2017
Emendamento n. 2 al Bilancio di previsione per gli anni 2017, 2018 e 2019.
Inserimento di una soglia di esenzione dall’applicazione
dell’addizionale comunale IRPEF per i redditi fino a 6.000 euro
riduzione del compenso per la giunta con eventuale
accorpamento deleghe attraverso la riduzione di un assessore
Premesso che nell’ambito della missione 1 programma 1 i 134.930 euro stanziati assicurano la copertura finanziaria ai compensi dei nostri amministratori;
Premesso che alla luce delle drastiche riduzioni dei budget assegnati alle loro funzioni, ad esempio la missione 14 programma 1 che è passata dai 65.000 euro del 2016 ai 42.000,00 dell’autunno scorso per il 2017 ora ulteriormente ridotti a 20.000 per gli anni 2017/2018/2019;
con questo emendamento si richiede di:
· Inserire una soglia di esenzione all’applicazione dell’addizionale comunale IRPEF per i redditi fino a 6.000 euro, con la rinuncia ad introiti per circa 17.000 euro
· Ridurre lo stanziamento della missione 1 programma 1 di euro 17.000,00
per ridurre il carico fiscale sulle fascie più deboli redistribuendo una parte del maggior gettito previsto nel 2017 per effetto dell’incremento della base imponibile per gli anni 2017, 2018 e 2019.
Nonostante questo intervento il costo della Giunta di Poirino rimane di gran lunga superiore a quello della Giunta che amministra Santena, Comune che ha un numero di abitanti di poco superiore al nostro.
GRUPPO CONSILIARE GIOVANNI CRIVELLO
#irpef#addizionale comunale#addizionale comunale irpef#esenzione#fascia di esenzione#equità#carico fiscale#ridurre#politica
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Politica, FDI: "Il Comune di Corciano aumenta la pressione fiscale sui redditi più bassi" In occasione dell’ultimo Consiglio comunale dell’anno 2023 tenutosi lo scorso 28 dicembre, tutti i consiglieri della maggioranza che sostiene l’attual...
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Agevolazioni fiscali, investimenti e sociale: comune e sindacati firmano un documento di intenti condiviso sul bilancio 2020
Agevolazioni fiscali, investimenti e sociale: comune e sindacati firmano un documento di intenti condiviso sul bilancio 2020
Firmato questa mattina, mercoledì 8 luglio, tra Amministrazione comunale, CGIL, CISL e Uil un documento d’intenti condiviso sul bilancio di previsione e le politiche economi-che per il 2020. Progressività Irpef con esenzione fino a 13mila euro, via la Cosap e ferma Tari e tariffe per servizi. Anche a causa dei pesanti postumi sul tessuto econo-mico, la riflessione di amministrazione e sindacati…
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SCADENZA IMU E TASI IL 16 DICEMBRE
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SCADENZA IMU E TASI IL 16 DICEMBRE
In occasione della scadenza del termine per la rata di saldo, è necessario richiamare l’attenzione sulla crisi del settore immobiliare, che è confermata dai dati di Eurostat
Conto alla rovescia per il pagamento del saldo di IMU e TASI per il 2019. Il prossimo lunedì 16 dicembre, scadrà infatti il termine ultimo per versare l’imposta, che riguarda l’anno in corso e che vale oltre 10 miliardi di euro. Esso, a differenza dell’acconto che si è pagato a giugno, va eseguito sulla base delle aliquote e delle detrazioni stabilite dal Comune di riferimento (quello cioè dove si trova l’immobile) per l’anno 2019.
In tale occasione, è bene rammentare che i Comuni possono aver deciso di alzare le aliquote, atteso che con la legge di bilancio 2019 il Governo aveva deciso di eliminare il blocco dell’incremento delle aliquote, in vigore sin dal 2015.
In conseguenza di ciò, singoli Comuni potrebbero aver deciso o decidere di applicare aliquote massime sino al 10,6 per mille, con un ulteriore 0,8 per i grandi centri. Come in precedenza, restano totalmente esentate dal pagamento le abitazioni principali, ovverosia le prime case, a meno che non siano abitazioni di categoria catastale A1, A8 e A9, impropriamente definite “di lusso”, e detta esenzione si applica soltanto a chi dimora nella predetta casa e ha lì anche la residenza anagrafica.
In Calabria, la media ordinaria delle aliquote cumulate IMU/TASI è pari al 10,7 per mille. La media delle aliquote per gli immobili locati a canone agevolato corrisponde invece al 9,84 per mille.
A Catanzaro l’ aliquota è pari al 10,6 e si applica anche agli immobili locati a canone concordato, per i quali Reggio Calabria ha invece stabilito, e confermato anche per il 2019, una aliquota ridotta al 7,5 per mille. Tale riduzione si aggiunge comunque a quella prevista dalla legge di Stabilità 2016, la quale ha stabilito una riduzione al 75% delle aliquote IMU e TASI deliberate dai Comuni per gli immobili locati a canone concordato, per esigenze abitative ordinarie (3+2), esigenze transitorie e per studenti universitari.
Il 2019 potrebbe anche essere l’ultimo anno di IMU e TASI, e dal 2020 dovrebbe scattare la nuova IMU che accorperà i due tributi, sopprimendo la TASI. Il che porterebbe con sé l’attribuzione ai proprietari dell’intero importo del tributo, ora invece in parte a carico degli occupanti degli immobili, se non utilizzati come abitazione principale
Per Sandro Scoppa, presidente di Confedilizia Calabria: «A distanza di otto anni dall’introduzione dell’IMU, qualsiasi intervento sulla disciplina dell’imposizione locale sugli immobili dovrebbe avere caratteri di incisività, da un lato dal punto di vista della riduzione del carico di tassazione, dall’altro sul piano dell’eliminazione di palesi iniquità che caratterizzano l’attuale normativa, che va totalmente ripensata.
Come più volte evidenziato, le aliquote medie di Imu e Tasi hanno ormai raggiunto il 10 per mille su basi imponibili che sono state aumentate del 60 per cento con la manovra Monti. Il tutto, senza risparmiare neppure le case affittate a canone calmierato e con un’imposizione che raggiunge livelli di accanimento in presenza di abitazioni che non si riescono a locare, per le quali in molti casi si applica persino l’Irpef (su un reddito inesistente).
In più, c’è la tassa rifiuti. In totale, la somma di Imu, Tasi e Tari pesa ogni anno per circa 31 miliardi di euro. Si tratta di un onere non più sostenibile – sottolinea ancora Scoppa – e, soprattutto, di una tassazione puramente patrimoniale, che non tiene nel minimo conto la qualità e la quantità dei servizi offerti ai cittadini. Occorre riformare radicalmente il sistema, sostituendo Imu, Tasi e Tari con un tributo ridotto, effettivamente legato ai servizi e deducibile dal reddito di persone fisiche e imprese.
Un accenno va anche fatto all’affitto non abitativo, ove la situazione è ancora più grave. Sia per le illiberali e dannose previsioni della l.n. 392/78 (c.d. legge sull’equo canone) sia, soprattutto dopo la decisione del Governo di non prorogare la cedolare secca al 21%, che era stata introdotta un anno fa con l’intento di limitare la gravissima crisi dei locali commerciali.
Si tratta di una decisione sorprendente. La misura era condivisa da tutte le forze politiche: l’hanno varata il Movimento 5 Stelle e la Lega con l’ultima manovra e per questa legge di bilancio vi erano emendamenti che ne prevedevano la conferma da parte dello stesso Movimento 5 Stelle, del Partito democratico e di Italia Viva, oltre che delle forze di opposizione (Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia). La necessità della cedolare era talmente evidente che a richiederla erano state anche le associazioni dei commercianti, convinte anch’esse che l’eccesso di tassazione sui proprietari dei locali affittati ostacolasse l’apertura di nuove attività.
In assenza della cedolare, che era stata prevista per i contratti stipulati nel 2019, il proprietario è infatti soggetto all’Irpef, all’addizionale regionale Irpef, all’addizionale comunale Irpef e all’imposta di registro, per un carico totale che può superare il 48 per cento del canone e al quale deve aggiungersi la patrimoniale Imu-Tasi, oltre alle spese di manutenzione dell’immobile e al rischio morosità (per non parlare degli effetti provocati dalla preistorica regolamentazione dei contratti di locazione interessati).
Insomma, mentre ci si straccia le vesti per l’espansione di Amazon e per la moria di negozi, si elimina l’unica misura con la quale vi era speranza di rianimare un comparto in crisi, contribuendo anche a migliorare l’aspetto delle nostre città, combattendo degrado e insicurezza. Davvero incredibile».
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Welfare aziendale ed esenzione Irpef per spese di istruzione
L’Agenzia delle Entrate, in occasione di Telefisco 2019, ha fornito numerose risposte in tema di welfare aziendale e conversione del premio di risultato da parte del lavoratore. In particolare, per accedere all’esenzione Irpef delle spese rimborsate dal datore per l’istruzione di un familiare, il dipendente deve presentare un documento da cui risulti la prestazione e il fruitore. Il documento può essere intestato al dipendente o al familiare.
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