Tumgik
#Emiliano Di Filippo
abr · 6 months
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I soliti scontati noiosi parenti serpenti in casa Pd
Se si fan questo tra loro, figuratevi cosa sian pronti a inventarsi per i non parenti.
" Il «caso Bari» (...) si era trasformata per Decaro in un atout politico: sindaco popolarissimo, con percentuali altissime di consenso e descritto dagli stessi pm che conducono le indagini penali come gran nemico dei boss locali, aveva capito al volo che il ruolo del perseguitato politico gli giovava.
All'esterno, proiettandolo sulla scena nazionale, portato in processione antimafia da Don Ciotti e acclamato sabato dalla folla barese radunata in suo supporto dalla Cgil. E all'interno, blindando la sua candidatura da capolista nel Sud alle Europee e il suo ruolo di potenziale contraltare nel Pd a Elly Schlein. Il voto del 9 giugno, nei piani dei suoi supporter dem (come il governatore campano De Luca, il sindaco di Reggio Falcomatà, il lucano De Filippo, l'abruzzese D'Alfonso) poteva diventare una sorta di primaria virtuale (...): se Decaro - come assai probabile - la battesse nelle preferenze, la segretaria ne uscirebbe indebolita. (...)
Ma Emiliano (volutamente, per qualcuno; o inavvertitamente, nell'ansia di dimostrare di essere solo lui il vero padrone di Puglia, secondo i più) gli ha rovinato la festa, sollevando un polverone con quell'imbarazzante esternazione sull'incontro con la sorella del boss, fatta dal palco di Bari (...). Grazie a lui ora Decaro è costretto a giocare in difesa, mentre alcuni suoi sostenitori picchiano duro contro Emiliano: «Parole scomposte, stile sopra le righe, fa danni», accusa Nichi Vendola. «Decaro è un bravissimo amministratore e persona perbene. Non posso dire lo stesso di Emiliano», infierisce".
via https://www.ilgiornale.it/news/politica/linciampo-sindaco-nella-scalata-nazareno-2301341.html
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rideretremando · 1 year
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Dalla bolla FB di Ivano Porpora
"Mi piacerebbe avere una piccola sezione dei 20, 25 libri più rappresentativi dei migliori autori in Italia; e credo che interessi anche i miei allievi, e chi mi segue.
Qui sotto la lista dei libri. Parte l'elezione de L'ALTRO LIVELLO. Potete votarne solo dieci. Se ne votate undici, cancello il vostro commento, perché state portando rumore. Il libro può anche non essere quello: ripeto, per me Nove ha raggiunto l'apice con La vita oscena.
Aldo Nove - Milano non è Milano, 2010
Alessandra Carnaroli - La furia, 2023
Alessandra Sarchi - L’amore normale, 2014
Alessandro Baricco - Mr Gwyn, 2011
Alessandro Piperno - Con le peggiori intenzioni, 2005
Alessio Forgione - Napoli mon amour, 2018
Alessio Mosca - Chiromantica Medica, 2022
Alfredo Palomba, Quando le belve arriveranno, 2022
Andrea Bajani - Un bene al mondo, 2016
Andrea Canobbio -
Andrea Donaera - Io sono la bestia, 2019
Andrea Pomella - L'uomo che trema, 2018
Andrea Tarabbia - La calligrafia come arte delle guerra, 2010
Andrej Longo - L'altra madre, 2016
Antonella Cilento, Lisario o il piacere infinito delle donne, 2014
Antonella Lattanzi - Questo giorno che incombe, 2021
Antonio Manzini - 7/72007, 2016
Antonio Moresco - La lucina, 2013
Aurelio Picca - Il più grande criminale di Roma è stato amico mio, 2020
Benedetta Palmieri - Emersione, 2021
Carola Susani - Eravamo bambini abbastanza, 2012
Claudia Durastanti - La straniera, 2019
Claudia Petrucci - L'esercizio, 2020
Claudio Morandini - Neve, cane, piede, 2015
Claudio Piersanti - Quel maledetto Vronskij, 2021
Daniela Ranieri - Stradario Aggiornato di tutti i miei baci, 2021
Daniele Del Giudice - Orizzonte mobile, 2009
Daniele Mencarelli - Tutto chiede salvezza, 2022
Daniele Petruccioli - La casa delle madri, 2020
Dario Voltolini - Le scimmie sono inavvertitamente uscite dalla gabbia, 2006
Davide Orecchio - Storia aperta, 2021
Demetrio Paolin - Conforme alla gloria, 2016
Domenico Starnone - Vita mortale e immortale della bambina di Milano, 2021
Donatella Di Pietrantonio - L’arminuta, 2017
Edgardo Franzosini - Questa vita tuttavia mi pesa molto, 2015
Edoardo Albinati - La scuola cattolica, 2016
Edoardo Zambelli - Storia di due donne e di uno specchio, 2018
Elena Ferrante -
Emanuela Canepa - Insegnami la tempesta, 2020
Emanuela Cocco - Tu che eri ogni ragazza, 2018
Emanuele Tonon - La luce prima, 2011
Emanuele Trevi - Due vite, 2020
Emidio Clementi - L’amante imperfetto, 2017
Emiliano Ereddia - Le mosche, 2021
Eraldo Baldini - L’uomo nero e la bicicletta blu, 2011
Ernesto Aloia - I compagni del fuoco, 2007
Ezio Sinigaglia - Eclissi, 2016
Fabio Bacà - Nova, 2021
Fabio Bartolomei - We are family, 2013
Fabio Geda - Nel mare ci sono i coccodrilli, 2010
Fabio Genovesi - Esche vive, 2011
Fabio Stassi - L'ultimo ballo di Charlot, 2012
Fabrizio Patriarca - Tokyo transit, 2016
Federico Platania - Il Dio che fa la mia vendetta, 2013
Filippo Nicosia - Come un animale, 2010
Filippo Tuena - Ultimo parallelo, 2007
Francesca Genti - Anche la sofferenza ha la sua data di scadenza, 2018
Francesca Manfredi - L’impero della polvere, 2019
Francesca Marzia Esposito - Corpi di ballo, 2019
Francesca Mattei - Il giorno in cui diedi fuoco alla mia casa, 2019
Francesco Dimitri - Pan, 2008
Francesco Maino - Cartongesso, 2014
Francesco Pacifico - Class, 2014
Francesco Pecoraro - La vita in tempo di pace, 2014
Francesco Targhetta - Perciò veniamo bene nelle fotografie, 2012
Franco Stelzer - Il nostro primo solenne stranissimo Natale senza di lei, 2003
Fulvio Abbate - Roma vista controvento, 2015
Giacomo Sartori - Anatomia della battaglia, 2005
Gian Marco Griffi - Ferrovie del Messico, 2022
Gianluca Morozzi - Blackout, 2004
Gilda Policastro - La parte di Malvasia, 2020
Giordano Meacci - Il cinghiale che uccise Liberty Valance, 2016
Giordano Tedoldi - Tabù, 2017
Giorgia Tribuiani - Blu, 2018
Giorgio Falco - La gemella H, 2014
Giorgio Fontana - Il mago di Riga, 2022
Giorgio Vasta - Il tempo materiale, 2008
Giovanni Dozzini - Qui dovevo stare, 2021
Giulio Mozzi - Le ripetizioni, 2021
Giuseppe Genna - Dies irae, 2006
Greta Pavan - Quasi niente sbagliato, 2023
Helena Janeczek - La ragazza con la Leica, 2017
Ilaria Palomba - Vuoto, 2022
Laura Pariani -La valle delle donne lupo, 2011
Laura Pugno - Sirene, 2007
Letizia Muratori - Casa madre, 2008
Licia Giaquinto - La briganta e lo straniero, 2014
Lorenza Pieri - Il giardino dei mostri, 2019
Lorenzo Mercatanti - Il babbo avrebbe voluto dire ti amo ma lo zio ne faceva anche a meno, 2014
Luca Ricci - Gli autunnali, 2018
Luigi Romolo Carrino - Non è di maggio, 2021
Maddalena Fingerle - Lingua Madre, 2021
Marcello Fois - Nel tempo di mezzo, 2012
Marco Balzano - Resto qui, 2015
Marco Drago - Innamorato, 2023
Marco Mancassola - Last love parade, 2005
Marco Missiroli - Atti osceni in luogo privato, 2015
Marco Peano - L'invenzione della madre, 2015
María Grazia Calandrone, Dove non mi hai portata, 2023
Maria Rosa Cutrufelli - Il giudice delle donne, 2016
Marino Magliani - Peninsulario, 2022
Mario Desiati - Spatriati, 2022
Marta Cai - Enti di ragione, 2019
Massimiliano Santarossa - Pane e Ferro, 2019
Matteo Cavezzali - Nero d'inferno, 2018
Matteo Galiazzo - Cargo, ne 2013
Matteo Melchiorre -Requiem per un albero, 2004
Mauro Covacich - La sposa, 2016
Michele Mari - Leggenda privata, 2017
Michele Orti Manara - Il vizio di smettere, 2018
Michele Vaccari - Un marito, 2018
Niccolò Ammaniti - Io non ho paura, 2001
Nicola Lagioia - La città dei vivi, 2020
Orso Tosco - Aspettando i naufraghi, 2018
Paola Barbato - Zoo, 2019
Paolo Cognetti - Sofia si veste sempre di nero, 2012
Paolo Colagrande - Salvarsi a vanvera, 2022
Paolo Giordano -
Paolo Nori - Vi avverto che vivo per l’ultima volta, 2023
Paolo Zanotti - Bambini bonsai, 2010
Paolo Zardi - Il giorno che diventammo umani, 2013
Piera Ventre - Gli spettri della sera, 2023
Piersandro Pallavicini - Atomico Dandy, 2005
Raul Montanari - Il buio divora la strada, 2002
Remo Rapino - Vita, morte e miracoli di Bonfiglio Liborio, 2019
Romolo Bugaro - Non c'è stata nessuna battaglia, 2019
Rosa Matteucci - Costellazione familiare, 2016
Rosella Postorino - Le assaggiatrici, 2018
Rossana Campo - Dove troverete un altro padre come il mio, 2015
Sacha Naspini - I cariolanti, 2020
Sandro Campani - I passi nel bosco, 2020
Sandro Veronesi - Caos Calmo, 2005
Sara Gamberini - Maestoso è l’abbandono, 2018
Sebastiano Vassalli - Le due chiese, 2010
Sergio Claudio Perroni - Entro a volte nel tuo sonno, 2018
Silvia Ballestra - La Sibilla. Vita di Joyce Lussu, 2022
Silvia Bottani - Il giorno mangia la notte, 2020
Simona Baldanzi - Figlia di una vestaglia blu, 2006
Simona Baldelli - Vicolo dell'Immaginario, 2018
Simona Vinci - La prima verità, 2016
Tiziano Scarpa - Cose fondamentali, 2010
Tommaso Pincio - Panorama, 2015
Tullio Avoledo -
Ugo Cornia - Quasi amore, 2001
Valentina Durante - Enne, 2020
Valentina Maini - La mischia, 2020
Valeria Corciolani - La regina dei colori, 2023
Valeria Parrella - Lo spazio bianco, 2008
Valerio Evangelisti - Noi saremo tutto, 2004
Vanni Santoni - Gli interessi in comune, 2008
Veronica Galletta - Nina sull’argine, 2021
Veronica Tomassini - L’altro addio, 2017
Vincenzo Pardini - Il valico dei briganti, 2023
Viola Di Grado - Fame blu, 2022
Vitaliano Trevisan - Works, 2016
Walter Pozzi - Carte scoperte, 2015
Walter Siti - Troppi paradisi, 2006
Wu Ming - 54, 2002"
Poi è partita una lotta nel fango di scrittori che gridano e si tirano i capelli e dicono meglio quello meglio quell' altro e poi io, ci devo essere io. Ed i miei amici x e y..."
E lui alla fine ha tolto il post.
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goalhofer · 15 days
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2024 olympics Italy roster
Archery
Federico Musolesi (Bologna)
Mauro Nespoli (Voghera)
Alessandro Paoli (Torino)
Chiara Rebagliati (Savona)
Athletics
Riccardo Orsoni (Asola)
Chituru Ali (Albate)
Lamont Jacobs; Jr. (Rome)
Eseosa Desalu (Casalmaggiore)
Filippo Tortu (Milan)
Diego Pettorossi (Bologna)
Luca Sito (Milan)
Davide Re (Milan)
Simone Barontini (Ancona)
Cătălin Tecuceanu (Savona)
Pietro Arese (Turin)
Ossama Meslek (Vincenza)
Federico Riva (Rome)
Lorenzo Simonelli (Rome)
Alessandro Sibilio (Naples)
Yassin Bouih (Reggio Nell'Emilia)
Osama Zoghlami (Bracciano)
Yeman Crippa (Trento)
Eyob Faniel (Venice)
Daniel Meucci (Pisa)
Francesco Fortunato (Andria)
Massimo Stano (Palo Del Colle)
Matteo Melluzzo (Syracuse)
Vladimir Aceti (Giussano)
Edoardo Scotti (Lodi)
Mattia Furlani (Marino)
Stefano Sottile (Borgosesia)
Gianmarco Tamberi (Civitanova Marche)
Claudio Stecchi (Bagno A Ripoli)
Andrea Dallavalle (Piacenza)
Andy Díaz (Azzurri)
Chiebuka Ihemeje (Verdellino)
Leonardo Fabbri (Bagno A Ripoli)
Zane Weir (Westville, South Africa)
Zaynab Dosso (Rome)
Anna Bongiorni (Pisa)
Dalia Kaddari (Cagliari)
Alice Mangione (Niscemi)
Elena Bellò (Schio)
Eloisa Coiro (Rome)
Ludovica Cavalli (Genoa)
Federica Del Buono (Vicenza)
Sintayehu Vissa (Bertiolo)
Nadia Battocletti (Cles)
Ayo Folorunso (Fidenza)
Alice Muraro (Vicenza)
Rebecca Sartori (Bassano Del Grappa)
Giovanna Epis (Venice)
Sofiia Yaremchuk (Rome)
Eleonora Giorgi (Milan)
Antonella Palmisano (Mottola)
Valentina Trapletti (Magenta)
Arianna De Masi (Milan)
Irene Siragusa (Poggibonsi)
Ilaria Accame (Savona)
Anna Polinari (Verona)
Gia Butler (Los Angeles, California)
Roberta Bruni (Rome)
Elisa Molinarolo (Soave)
Larissa Iapichino (Borgo San Lorenzo)
Dariya Derkach (Pagani)
Ottavia Cestonaro (Vicenza)
Daisy Osakue (Turin)
Sara Fantini (Fidenza)
Sveva Gerevini (Cremona)
Badminton
Giovanni Toti (Chiari)
Boxing
Diego Lenzi (Bologna)
Salvatore Cavallaro (Catania)
Aziz Mouhiidine (Campania)
Sirine Charaabi (San Prisco)
Giordana Sorrentino (Rome)
Irma Testa (Torre Annunziata)
Alessia Mesiano (Rome)
Angela Carini (Rome)
Breakdancing
Anti Sandrini (Livorno)
Canoeing
Raffy Ivaldi (Cazzago-Ex Polo)
Giovanni De Gennaro (Brescia)
Nicolae Craciun (Rome)
Carlo Tacchini (Verbania)
Gabriel Casadei (Turin)
Marta Bertoncelli (Ferrara)
Stefanie Horn (Sabaudia)
Climbing
Matteo Zurloni (Cassano d'Adda)
Camilla Moroni (Genoa)
Beatrice Colli (Sondrio)
Laura Rogora (Rome)
Cycling
Pietro Bertagnoli (Verona)
Alberto Bettiol (Castelfiorentino)
Luca Mozzato (Arzignano)
Elia Viviani (Isola Della Scala)
Filippo Ganna (Verbania)
Simon Consonni (Ponte San Pietro)
Francesco Lamon (Mirano)
Jonathan Milan (Tolmezzo)
Simon Avondetto (Moncalieri)
Luca Braidot (Gorizia)
Sara Fiorin (Desio)
Elisa Balsamo (Cuneo)
Elena Cecchini (Udine)
Elisa Longo-Borghini (Verbania)
Silvia Persico (Alzano Lombardo)
Miriam Vece (Crema)
Chiara Consonni (Ponte San Pietro)
Martina Fidanza (Ponte San Pietro)
Letizia Paternoster (Cles)
Vittoria Guazzini (Pontedera)
Martina Berta (Turin)
Chiara Teocchi (Bergamo)
Diving
Andreas Sargent-Larsen (Copenhagen, Denmark)
Riccardo Giovannini (Rome)
Lorenzo Marsaglia (Rome)
Giovanni Tocci (Cosenza)
Maia Biginelli (Rome)
Elena Bertocchi (Milan)
Chiara Pellacani (Rome)
Sarah Di Maria-Jodoin (Rome)
Equestrian
Emiliano Portale (Rome)
Giovanni Ugolotti (Parma)
Pietro Sandei (Parma)
Emanuele Camilli (Rome)
Evelina Bertoli (Rome)
Fencing
Federico Vismara (Milan)
Michele Gallo (Rome)
Pietro Torre (Livorno)
Davide Di Veroli (Rome)
Andrea Santarelli (Foligno)
Gabriel Cimini (Pisa)
Guillaume Bianchi (Frascati)
Filippo Macchi (Pontedera)
Tommaso Marini (Ancona)
Alessio Foconi (Terni)
Luca Curatoli (Naples)
Luigi Samele (Foggia)
Chiara Mormile (Rome)
Rossella Fiamingo (Catania)
Giulia Rizzi (Udine)
Alberta Santuccio (Catania)
Mara Navarria (Carlino)
Arianna Errigo (Monza)
Martina Favaretto (Camposampiero)
Alice Volpi (Siena)
Francesca Palumbo (Potenza)
Michela Battiston (Palmanova)
Martina Criscio (Foggia)
Irene Vecchi (Livorno)
Golf
Guido Migliozzi (Vicenza)
Matteo Manassero (Verona)
Alessandra Fanali (Alatri)
Gymnastics
Yumin Abbadini (Ranica)
Lorenzo Casali (Offagna)
Mario Macchiati (Fermo)
Carlo Macchini (Fermo)
Nicola Bartolini (Milan)
Alice D'Amato (Genoa)
Manila Esposito (Boscotrecase)
Giorgia Villa (Brescia)
Angela Andreoli (Brescia)
Elisa Iorio (Brescia)
Millie Baldassarri (Fabriano)
Sofi Raffaeli (Chiaravalle)
Alessia Maurelli (Rivoli)
Martina Centofanti (Rome)
Agnese Duranti (Spoleto)
Daniela Mogurean (Padua)
Laura Paris (Rho)
Judo
Andrea Carlino (Torino)
Matteo Piras (Torino)
Gennaro Pirelli (Naples)
Manuel Lombardo (Turin)
Antonio Esposito (Naples)
Christian Parlati (Naples)
Veronica Toniolo (Trieste)
Savita Russo (Ragusa)
Asya Tavano (Udine)
Assunta Scutto (Naples)
Odette Giuffrida (Rome)
Kim Polling (Leek, The Netherlands)
Alice Bellandi (Brescia)
Pentathlon
Matteo Cicinelli (Rome)
Giorgio Malan (Turin)
Elena Micheli (Rome)
Alice Sotero (Asti)
Rowing
Matteo Sartori (Rome)
Davide Comini (Lecco)
Giovanni Codato (Saronno)
Nicholas Kohl (Sorengo, Switzerland)
Matteo Della Valle (Como)
Jacopo Frigerio (Como)
Salvatore Monfrecola (Naples)
Emanuele Capponi (Latina)
Nicolò Carucci (Milan)
Stefano Oppo (Oristano)
Gabriel Soares (Sabaudia)
Giacomo Gentili (Cremona)
Luca Chiumento (Padua)
Andrea Panizza (Lecco)
Luca Rambaldi (Ferrara)
Giuseppe Vicino (Naples)
Matteo Lodo (Terracina)
Giovanni Abagnale (Gragnano)
Vincenzo Abbagnale (Scafati)
Gennaro Di Mauro (Massa Di Somma)
Emanuele Gaetani-Liseo (Palermo)
Leonardo Pietra-Caprina (Milan)
Davide Verità (Angera)
Alessandra Faella (Naples)
Veronica Bumbaca (Turin)
Alice Codato (Saronna)
Linda De Filippis (Varese)
Alice Gnatta (Udine)
Elisa Mondelli (Como)
Giorgia Pelacchi (Lecco)
Silvia Terrazzi (Pisa)
Stefania Gobbi (Padua)
Clara Guerra (Verona)
Aisha Rocek (Erba)
Sailing
Nicolò Renna (Rovereto)
Lorenzo Chiavarini (Rome)
Bruno Festo (Brescia)
Riccardo Pianosi (Pesaro)
Ruggero Tita (Rovereto)
Chiara Benini-Floriani (Riva Del Garda)
Jana Germani (Trieste)
Giorgia Bertuzzi (Fraglia Vela Malisine)
Marta Maggetti (Cagliari)
Maggie Pescetto (Genoa)
Elena Berta (Rome)
Caterina Banti (Rome)
Shooting
Edoardo Bonazzi (Novi Ligure)
Danilo Sollazzo (Casorate Sempione)
Paolo Monna (Fasano)
Federico Maldoni (Bologna)
Riccardo Mazzetti (Busto Arsizio)
Massimo Spinella (Reggio Di Calabria)
Mauro De Filippis (Taranto)
Giovanni Pallielo (Vercelli)
Tammaro Cassandro (Capua)
Gabriel Rossetti (Florence)
Barbara Gambaro (Silandro)
Martina Bartolomei (Laterina)
Silvana Stanco (Winterthur, Switzerland)
Jessica Rossi (Cento)
Diana Bacosi (Città Della Pieve)
Skateboarding
Alessandro Sorgente (Lake Worth Beach, Florida)
Alessandro Mazzara (Erice)
Surfing
Leonardo Fioravanti (Rome)
Swimming
Giovanni Caserta (Catanzaro)
Carlos D'Ambrosio (Valdagno)
Leonardo Deplano (Florence)
Lorenzo Zazzeri (Florence)
Alessandro Miressi (Turin)
Alessandro Ragaini (Castelplanio)
Filippo Megli (Firenze)
Marco De Tullio (Bari)
Luca De Tullio (Bari)
Matteo Lamberti (Brescia)
Michele Lamberti (Brescia)
Greg Paltrinieri (Carpi)
Thomas Ceccon (Thiene)
Matteo Restivo (Udine)
Nicolò Martinenghi (Varese)
Ludovico Viberti (Turin)
Giacomo Carini (Piacenza)
Alberto Razzetti (Lavagna)
Paolo Conte-Bonin (Thiene)
Manuel Frigo (Cittadella)
Domenico Acerenza (Potenza)
Marta Iacoacci (Rome)
Sofia Mastroianni (Desio)
Giulia Vernice (Rome)
Linda Cerruti (Savona)
Lucrezia Ruggiero (Rome)
Enrico Piccoli (Castelfranco Veneto)
Isotta Sportelli (Rome)
Francesca Zunino (Savona)
Emma Menicucci (Torino)
Chiara Tarintino (Corato)
Giulia D'Innocenzo (Rome)
Matilde Biagiotti (Bagno A Ripoli)
Viola Scotto-Di Carlo (Pozzuoli)
Sara Curtis (Savigliano)
Simona Quadarella (Rome)
Ginerva Taddeucci (Lastra A Signa)
Margherita Panziera (Montebelluna)
Lisa Angiolini (Poggibonsi)
Benedetta Pilato (Taranto)
Francesca Fangio (Livorno)
Costanza Cocconcelli (Bologna)
Sara Franceschi (Livorno)
Sofia Morini (Reggio Nell'Emilia)
Giulia Gabbriellescchi (Pistoia)
Table tennis
Giorgia Piccolin (Bolzano)
Debora Vivarelli (Bolzano)
Taekwondo
Vito Dell'Aquila (Mesagne)
Simon Alessio (Livorno)
Ilenia Matonti (Salerno)
Tennis
Matteo Arnaldi (Sanremo)
Luciano Darderi (Villa Gesell, Argentina)
Lorenzo Musetti (Monte Carlo, Monaco)
Andrea Vavassori (Pinerolo)
Simon Bolelli (Monte Carlo, Monaco)
Lucia Bronzetti (Anzio)
Elisabetta Cocciaretto (Ancona)
Sara Errani (Bologna)
Jasmine Paolini (Bagni Di Lucca)
Triathlon
Alessio Crociani (Rimini)
Gianluca Pozzatti (Trento)
Bianca Seregni (Milan)
Alice Betto (Cavaria Con Premezzo)
Verena Steinhauser (Brexen)
Volleyball
Samuele Cottafava (Formia)
Paolo Nicolai (Ortona)
Alex Ranghieri (Pordenone)
Adrian Carambula (Rome)
Alessandro Michieletto (Desenzano Del Garda)
Simon Giannelli (Bolzano)
Fabio Balaso (Camposampiero)
Riccardo Sbertoli (Milan)
Giovanni Sanguinetti (Bologna)
Mattia Bottolo (Bassano Del Grappa)
Gianluca Galassi (Trento)
Daniel Lavia (Cariati)
Yuri Romanò (Monza)
Roberto Russo (Palermo)
Alessandro Bovolenta (Rome)
Luca Porro (Genoa)
Valentina Gottardi (Formia)
Marta Menegatti (Ariano Nel Polesine)
Marina Lubian (Moncalieri)
Carlotta Cambo (Montopoli In Val d'Arno)
Ilaria Spirito (Albisola Superiore)
Monica De Gennaro (Piano Di Sorrento)
Alessia Orro (Oristano)
Caterina Bosetti (Busto Arsizio)
Anna Danesi (Brescia)
Myriam Syllo (Lecco)
Paola Egonu (Cittadella)
Sarah Fahr (Piombino)
Oghosasere Omoruyi (Lodi)
Kate Antropova (Sassuolo)
Gaia Giovannini (Bologna)
Water polo
Marco Del Lungo (Tarquinia)
Francesco Di Fulvio (Pescara)
Alessandro Velotto (Naples)
Tommaso Gianazza (Legnano)
Andrea Fondelli (Genoa)
Francesco Condemi (Catania)
Vincenzo Renzuto-Iodice (Naples)
Gonzalo Echenique (Rosario, Argentina)
Nicholas Presciutti (Rome)
Lorenzo Bruni (Prato)
Edoardo Di Somma (Genoa)
Matteo Iocchi-Gratto (Berane, Montenegro)
Gianmarco Nicosia (Rome)
Giuseppina Condorelli (Catania)
Giuditta Galardi (Prato)
Silvia Avegno (Genoa)
Sofia Giustini (Arenzano)
Dafne Bettini (Bentivoglio)
Domitilla Picozzi (Rome)
Valeria Palmieri (Catania)
Claudia Marletta (Catania)
Agnese Cocchiere (Lavagna)
Giulia Viacava (Genova)
Caterina Banchelli (Firenze)
Chiara Tabani (Prato)
Roberta Bianconi (Rapallo)
Weightlifting
Sergio Massidda (Ghilarza)
Antonino Pizzolato (Castelvetrano)
Lucrezia Magistris (Pavia)
Wrestling
Frank Chamizo (Ostia)
Aurora Russo (Turin)
Emanuela Liuzzi (Giugliano In Campania)
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simbac64 · 6 months
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Mi chiamo Emiliano ho 42 anni.
Nella vita faccio il papà di due figlie Marta e Carlotta di 10 e 8 anni.
La mia è una famiglia tradizionale, anche se insomma, la parola tradizionale ormai viene buona giusto per i broccoletti delle nonne.
Contrariamente alla tradizione, ho dovuto imaprare a fare tutte quelle cose che i nostri papà raramente facevano.
Cambiare pannolini prima, studiare gli Etruschi e parlare con le maestre poi.
E poi ho imparato anche a distinguere una Lol da una Winx.
A fare le treccine invece non ci sono mai riuscito.
Ma ho un’attenuante.
Sono Calvo.
Mi chiamo Giorgio e di anni ne ho 45.
La mia famiglia tradizionale, è andata a finire male.
Oh!
C’abbiamo provato,eh!
Ma alla fine separarci è stata la cosa migliore per tutti.
Il rapporto con la mia ex quanto meno è civile e coi figli piano piano le cose si stanno sistemando.
Ho un maschio e una femmina. Filippo di 12 anni e Gaia che di anni ne ha 8.
La separazione per loro è stata una bella botta.
Ma io quando stanno con me ce la metto tutta ad essere presente.
Cioè ce la metto tutta anche quando non stanno con me.
Il maschio ormai mi batte alla play.
E questo è un bel problema.
Ma almeno ho la femmina.
Che dice che comunque il più figo tra i due, rimango sempre io.
Mi chiamo Mario. 52 anni.
Figli?
Una di 19 anni.
Carla.
Cioè in verità è figlia della mia compagna.
Il padre di Carla è sparito che era piccola.
Carla sta con me da quando aveva 3 anni.
Mi chiama papà.
All’inizio era strano, eh?
Un po’ mi imbarazzava sta cosa.
Però ti assicuro che c’ho sempre messo tutto l’impegno che potevo.
E adesso un po’ sento di meritarmelo di essere chiamato papà.
Mi chiamo Alberto, ho 39 anni e sto con Gianni che di anni ne ha 37.
E si.
Abbiamo una figlia.
Raffaella di 5 anni.
La nostra è una storia complicata che a starla a raccontare non basta un libro.
Cavilli burocratici, impazzimenti di ogni tipo che a starli a spiegare è un macello.
Si.
Abbiamo mille dubbi però si capisce che la curiosità e anche un po’ di benevolenza sta sostituendo la cattiveria e il pregiudizio negli occhi della gente.
La strada da fare è tanta ma si percepisce che qualcosa sta cambiando.
Mi chiamo Gleb e di anni ne ho 28.
Qui a Kiev è un casino.
Abbiamo paura e per quanto proviamo a sforzarci questa situazione proprio non riusciamo a capirla.
Però nei momenti più duri penso ai miei due bambini.
Sono al sicuro, lontano da questo schifo.
Voglio credere che un giorno potremo rivederci.
E ricominciare a vivere.
Mi chiamo Valerio e di anni ne ho 52.
Figli non ne sono arrivati.
Ci abbiamo provato in tutti i modi ma è andata cosí.
Però ho una nipotina.
La figlia di mia sorella.
Appena posso sto con lei.
Siamo legatissimi.
Oggi per la festa del papà ha fatto un piccolo regalo anche a me.
Oh… mi è venuto da piangere.
E quando lei m’ha abbracciato con le sue manine, mi sono commosso ancora di più.
Mi chiamo Nadia.
45 anni due figli maschi Michele e Lorenzo.
Li ho cresciuti da sola che lui, il loro padre, vabbè…
E quindi mi sono ritrovata a fare anche da papà.
Vale?
Mi chiamo Gino e sulla Terra non ci sono più. Non fate quelle facce. È andata bene.
Morto a 80 anni.
Di qua non si sta poi cosí male, eh.
Ogni tanto però butto un occhio dall’altra parte.
C’ho lasciato due figli e guardarli penare mi mette di buon umore.
Oh! Non sono mica sadico,eh?
Io di qua già so come va a finire e quindi mi viene da ridere a vederli cosí preoccupati.
Perchè so che se la caveranno.
Oggi è la festa del papà.
PAPÀ ormai è una parola declinabile in mille diverse sfaccettature.
Però in questi anni da padre, forse una cosa l’ho capita.
Tutte le possibili combinazioni per dare come risultato la parola “Papà” devono raggrupparsi sotto il minimo comune denominatore dell’esempio, dell’impegno e dell’amore.
E allora a prescindere da marca e modello auguri a tutti papà.
Emiliano Miliucci
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lamilanomagazine · 8 months
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Rieti. L'atleta delle Fiamme Oro, Mattia Furlani, premiato personaggio dell'anno 2023
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Rieti. L'atleta delle Fiamme Oro, Mattia Furlani, premiato personaggio dell'anno 2023. L’atleta del Gruppo Sportivo della Polizia di Stato - “Fiamme Oro” – Mattia Furlani è stato nominato “Personaggio dell’Anno 2023 RietiLife” per i suoi successi in ambito sportivo che lo hanno reso un vanto per la città di Rieti e per la Polizia di Stato. A fargli ottenere il riconoscimento, ideato e promosso dalla redazione della nota testata giornalistica reatina “RietiLife”, hanno contribuito i primati e le vittorie sportive che l’atleta delle Fiamme Oro, che si allena da anni presso il campo sportivo “Raoul Guidobaldi” e si è formato sportivamente con la “Atletica Studentesca di Rieti – Andrea Milardi”, ha ottenuto in campo mondiale. Mattia, nato a Marino (RM) nel 2005, dopo essersi dedicato, tra gli 8 e i 13 anni, soprattutto al basket, sua grande passione che condivide con altri campioni Fiamme Oro, quali Marcell Jacobs e Paolo Dal Molin, si è avvicinato all’atletica cimentandosi, soprattutto, nella corsa veloce e nel salto in alto. A soli 16 anni ha fatto già intravedere le sue strabilianti qualità, giungendo settimo nel salto in alto ai campionati europei under 20 e salendo agli onori della cronaca sportiva dal 2022, anno in cui vince un doppio titolo italiano under 18 nel salto in lungo e nel salto in alto ma, soprattutto, ai campionati europei under 18 di Gerusalemme quando sale due volte sul gradino più alto del podio ottenendo, in particolare nel salto in lungo, il record italiano under 18 con 8.04 metri, record già strappato in precedenza, con 7.87 metri, ad Andrew Howe. E’ proprio in quell’anno che Mattia decide di arruolarsi nella Polizia di Stato per vestire la maglia delle Fiamme Oro nel settore dell’Atletica Leggera, presso il Centro Sportivo Nazionale delle Fiamme Oro di Padova. Nel 2023, Mattia ha stabilito il record europeo under 20 al coperto nel salto in lungo con 7.99 metri e, all’aperto, è atterrato a 8.44, ventoso (+2.2), miglior misura under 20 della storia in ogni condizione. Più tardi salterà anche 8.24 metri con vento nella norma, strappando un altro record ad Andrew Howe, quello italiano juniores. Mattia può ritenersi un atleta predestinato, infatti, il padre di Mattia, Marcello, è stato saltatore in alto di altissimo livello (2.27 metri nel 1985), mentre la madre, Khaty, senegalese di nascita, una velocista di livello internazionale ed ora anche sua allenatrice. Ma non solo. La sorella maggiore di Mattia, Erika è una campionessa affermata delle Fiamme Oro nel salto in alto (nel 2013 vicecampionessa mondiale allieve e nel 2017 bronzo europeo under 23). Questa mattina, nella Sala “Filippo Palieri” della Questura di Rieti si è tenuta la cerimonia di premiazione, durante la quale il Direttore Responsabile di RietiLife, Emiliano Grillotti, ha consegnato all’atleta delle Fiamme Oro, alla presenza del Questore della Provincia di Rieti, Mauro Fabozzi, l’ambito riconoscimento. Il Questore, nel corso della cerimonia odierna, ha sottolineato con orgoglio come il Gruppo Sportivo della Polizia di Stato “Fiamme Oro”, promuova l’attività sportiva a livello agonistico per accrescere il patrimonio sportivo nazionale e fornisca, tra l’altro, un positivo esempio da imitare per molti giovani che intendono fare dello sport una professione. Il Direttore di Rieti Life Emiliano Grillotti, nel ringraziare la Polizia di Stato ed il Questore della Provincia di Rieti, Mauro Fabozzi, per l’ospitalità e per aver preso parte all’importante cerimonia ufficiale ha dichiarato: “Mattia ha confermato Rieti nell’Olimpo dell’atletica e lo ha fatto da diciottenne, dando tanto, tutto, arrivando anche ai Mondiali a rappresentare l’Italia e Rieti. Come gli altri vincitori del “Personaggio dell’Anno”, ha contribuito alla crescita del Reatino e di diritto entra in un albo d’oro fatto di storie e di impegno. Grazie per ciò che hai fatto e complimenti Mattia! “Rietilife” e il gruppo “Smyle Comunicazione” monitorano tutto l’anno per decretare il vincitore di questo premio e il “poliziotto” Mattia Furlani è stata la risposta immediata alla nostra ricerca della figura che potesse mettere in risalto il nostro territorio”. Alla cerimonia erano anche presenti i genitori dell’atleta, che hanno ringraziato la città di Rieti e la Polizia di Stato per le opportunità di crescita sportiva offerte a Mattia e, in rappresentanza della “Atletica Studentesca Rieti Andrea Milardi”, Alberto Milardi, il quale, rimarcando l’elevato numero di atleti che hanno mosso i primi passi nell’atletica in questo capoluogo prima di transitare nei gruppi sportivi delle Forze dell’Ordine, ha ringraziato Mattia ed i suoi genitori per aver scelto Rieti come trampolino di lancio della sua carriera sportiva.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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bloggiuliostrocchi · 2 years
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materiali-sonori · 2 years
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disponibile TONDELLI E LA MUSICA a cura di Bruno Casini - nuova edizione (con nuovi interventi) per Interno4 Edizioni
su #thebigcatalogue
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blogexperiences · 2 years
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Milano, Teatro Menotti: Mask - Una performance di Emiliano Pellisari, Bato e Mariana P.
Milano, Teatro Menotti: Mask – Una performance di Emiliano Pellisari, Bato e Mariana P.
MASK(Levi Strauss Project) Una performance di Emiliano Pellisari, Bato e Mariana P. Venerdì 7 ottobre 2022 alle ore 19:00 Teatro Menotti Filippo Perego Via Ciro Menotti, 11 – Milano Dall’incontro delle COREOGRAFIE NOGRAVITY di Emiliano Pellisaricon le SCULTURE-MASCHEREdi Bato e le PHYSICAL SCULPTURES di Mariana/P, nascono le performances dedicate alle VIE DELLE MASCHERE di Levy Strauss. Per…
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dergarabedian · 4 years
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Pedido de oración por Ludmila, Isabella, Luis y Marcela
Pedido de oración por Ludmila, Isabella, Luis y Marcela
Te comparto un pedido de oración urgente, que se prolongará por un tiempo: este 7 de enero de 2021 falleció Juan Di Filippo (en la foto superior), esposo de Ludmila Heinzmann, padre de Isabella (en la foto), y uno de los siete hijos de mis amigos Luis María Di Filippo y Marcela Granado. Mi pedido de oración es por ellos. Continue reading
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nonleggerlo · 4 years
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#fotodipolitici - Politici che videogiuocano: #Regionali 2015, ufficio di Matteo #Orfini. Aspettando l’esito delle urne, il presidente del #Pd sfida alla Play il premier Matteo #Renzi. Si gioca a Pro Evolution Soccer, e grazie ad un tweet del portavoce presidenziale Filippo #Sensi si conoscono pure scelte futboliste e risultati. Orfini non lascia prigionieri: “Per la cronaca #Barça (Renzi) - #RealMadrid (Orfini) 1-2, #Milan (Orfini) - #Fiorentina (Renzi) 1-0. #cosedipd #clasico”. Sì, ma il voto? A oggi, sarà l’ultima tornata elettorale a sorridere al #Pd. Tra i governatori eletti annoveriamo alcuni protagonisti dell’attuale scenario socio-politico: #Rossi in #Toscana, #DeLuca in #Campania, #Emiliano in #Puglia (centrosinistra), #Zaia in #Veneto e #Toti in #Liguria (centrodestra)- #Pes #Playstation #cosedipd #politicichegiocano #governoRenzi (foto via @nomfup) https://www.instagram.com/p/B_SKQT4lv9P/?igshid=hf0q3kee9tge
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corallorosso · 5 years
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Ehi, guarda, è proprio come noi! Sale in console al Papeete Beach mentre le cubiste ballano l’inno di Mameli! Che sciccheria! Che classe! Che culi! Che tette! È come noi, ma meglio di noi! Anche lui ha il fisico da lanciatore di coriandoli ma lo mostra fieramente! Anche lui odia i ne*ri e gli zing*racci! Anche lui si ingozza di Nutella! Anche a lui piace la fica! Lui è dalla parte dei giovani che sanno vivere come noi, mica come le zekkerosse, che prendono tutto sul serio e si fanno le canne nei centri a-sociali! Ehi, guarda, è proprio come noi! Anche lui va in montagna con i figli che gli interrompono le dirette su Facebook! Anche lui fa cose “da papà”, come ad esempio far salire il pargolo sulla moto d’acqua della polizia! Anche lui è contrario alle vaccinazioni obbligatorie imposte da quella roba lì, come si chiama... CTS... Ah, no, OMS, che di sicuro è una roba pagata da Soros per avvelenare i nostri figli! Lui è dalla parte dei genitori che lavorano tutto l’anno e finalmente si godono un po’ i figli in vacanza! È come noi, è uno di noi! Ehi, guarda, è proprio come noi! Anche lui gira col crocifisso e il rosario! Anche lui chiede la protezione a Santi e Santini, anche lui vuole fare la lotta ai musulmani che ci vogliono privare dei nostri crocifissi e dei nostri presepi! Lui è dalla parte di noi anziani cattolici! Anche lui detesta questo Papa falsobuonista (che dovrebbe prenderseli a casa sua, se gli piacciono tanto i ne*ri) e tifa per quello prima, quello tedesco! Anche lui ascolta solo musica d’altri tempi, solo in spiaggia fa un’eccezione, ma del resto capita anche a noi! Ehi, guarda, è proprio come noi! Anche il suo partito ha rubato 49 milioni di euro allo Stato e ora che l’hanno beccato li sta restituendo in comode rate, proprio come lo zio Filippo! E adesso dicono pure che il suo partito volesse un’altra tangente di decine di milioni dalla Russia. Ma noi non ci crediamo. E pure se fosse, Putin è un bravo ragazzo, non sarebbe tanto male, in fondo. È come noi, oh. Chi di noi non ha mai cercato di fregare un po’ di soldi a uno Stato che ci toglie tutto e non ci dà niente? E MAALOX X LE ZEKKE!! Per chi non l’avesse ancora capito, funziona così. SU LE MANI, ITALIANI! Emiliano Rubbi
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Incantiniamoci - o quando il terzo in comodo è il vino
Ciao a tutti! Io sono Asia aka @itsziapalla​, l’altra metà di questo blog e oggi vi illustrerò la cosa più trash (mi piacerebbe) che il mio cervelletto bacato abbia mai partorito.
questa è quella che mi piace chiamare una paesello™!au, perché è in un paesello™ del sud Italia che è ambientata. Un paesello dove, per inciso, non c’è il mare.
 Ermal si annoia. Ma tipo… tantissimo. A 17 anni è stanco di passare ogni singola estate nello stesso modo, bloccato nel maledetto paesello nell’entroterra pugliese, lontano dal mare, lontano dalla felicità. È stanco di passare tutte le sere seduto sulla solita panchina, mentre i suoi amici si scolano Forst dopo Forst fino ad essere ubriachi fradici, parlando di cose per le quali non nutre il benché minimo interesse, facendo battutine sulle loro coetanee che a volte si uniscono e scroccano da bere e altre volte li guardano da lontano, altezzose e giudicanti, non riservando ai ragazzi nulla più che uno sguardo disgustato. È stanco delle infinite pare di Marco per Anna, che sarebbe molto lieta di lanciarla all’amico con la fionda se solo lui si decidesse a fare qualcosa, qualsiasi cosa. È stanco di Rinald e Andrea che lo mettono in mezzo alla loro relazione, ammesso che sia una relazione e non il delirio di due quindicenni rincoglioniti. È stanco di Pace che si lamenta di non scopare e di Dino che ha solo il basso in testa e di Emiliano che se non c’è è la stessa cosa. È stanco di tutto e non vede l’ora che torni settembre, così che ricominci la scuola e ci sia qualcosa di interessante a cui pensare.
Ermal si annoia. Questo fino ad una serata di luglio, quando Andrea arriva in piazza con due ragazzi e una ragazza alle spalle, esordendo con “raga, loro sono i miei cugini, Romina, Filippo e Fabrizio, ve li ricordate?” e no, Ermal non se li ricordava. Più che altro non si ricordava che Fabrizio fosse così. Il Fabrizio che ricorda lui è bello sì e silenzioso anche, ma non è questo ragazzo con i bicipiti enormi e tatuati che fuoriescono da una camicia di jeans tagliata e con un sorriso in grado di illuminare qualsiasi cosa, compresa quest’estate buia
Quindi no, Ermal non si annoia più, anzi. Ora non vede l’ora di uscire di casa, sfuggendo anche all'asfissianti premure della mamma e agli irritanti giochi di Sabina, per andare in piazza e farsi offrire una birra o un gelato da Fabrizio, mentre insieme, sempre vicini, parlano di musica e di Roma e prendono in giro gli strambi soggetti tipici dei paeselli™.
Ed è geloso, quando Fabrizio sfugge alle sue attenzione per dedicarsi a quelle degli amici - compagni di mille avventure, finalmente ritrovati dopo anni in cui non tornava nel paesello di origine della madre - o a quelle dei parenti, gli zii che lo tengono ore a chiacchierare, il cugino che lo prega di insegnargli a guidare, la nonna che lo vizia o il nonno che se lo porta in campagna, a zappare e cogliere ortaggi
Fabrizio, dal canto suo, sta passando una delle estati più belle della sua vita, alla riscoperta dei luoghi che hanno allietato la sua infanzia e di giochi puerili in compagnia di amici mai davvero dimenticati. E quanto si beve qui! È un sogno: il giorno sempre in giro, la sera ubriaco e chiassoso, la mattina allungato a terra all’ombra di un faggio a fumare una sigaretta con il nonno, il sudore che imperla la fronte di entrambi, dopo ore passate a muoversi e a controllare ogni germoglio
E poi, ovviamente, c’è Ermal, il ragazzino che Andrea considera il proprio cognato e il proprio migliore amico e Fabrizio considera incredibilmente bello e intelligente e affascinante sotto ogni punto di vista, trovando divertente il suo essere così permaloso, non spaventandosi quando si rende conto che potrebbe passare ore ad ascoltarlo. O anche a baciarlo, visto che Ermal è davvero davvero bello. O anche a fare altro, perché again, quanto è bello? Troppo
E il buon Bizio non è un ragazzino, quindi dall’alto dei suoi 22 anni lo invita ad uscire. O, almeno, lui crede di averlo invitato ad uscire, perché esordisce dal nulla
“Tra una settimana c’è Incantiniamoci, tu fai il giro con noi vero?”
Ed è altrettanto stupidamente che Ermal batte le palpebre e risponde “certo, con chi vuoi che lo faccia altrimenti?”
Ed è stupido, perché potrebbe farlo con Dino e Pace ed Emiliano, ma ovviamente preferisce farlo con Bizio, il buon Bizio, che adora il suo nuovo, geniale soprannome
Cos’è Incantiniamoci? Beh, la festa del vino. 6 cantine, 6 vini diversi, 6 pietanze diverse. Un itinerario da seguire senza indugi, alla fine del quale vi ritroverete felicemente brilli o totalmente sbronzi, a seconda di quanto reggete l’alcol. E grazie tante.
Così, Ermal e Fabrizio pregustano, a distanza di una settimana, una notte intera da passare l’uno al fianco dell’altro, passando di cantina in cantina, chiacchierando e bevendo e infine ballando in piazza, sperando che, nell’ebbrezza dovuta al vino, riusciranno a scambiarsi il bacio che per un motivo o per un altro non sono ancora riusciti a darsi
Se non fosse che, come ricorda Ermal la mattina dopo, aprendo whatsapp, le cantine non funzionano da sole. Dentro ci sono persone, che cucinano, versano il vino, preparano i piatti, puliscono. Volontari, più che altro, che spesso però vengono pregati in ginocchio dalla proloco. E che ancor più spesso sono ragazzini che non dovrebbero nemmeno voler fare il giro
Ed Ermal è tra questi volontari
Perché si annoiava
E per un anno aveva deciso di affiancare il fratello e Andrea e Marco in una cantina
Ciò vuol dire che lui non potrà fare il giro e che se tutto va bene, per quanto potrà raggiungere Fabrizio, si saranno fatte le due di notte
“Non è un problema, davvero” gli dice Fabrizio, sorridendo “vuol dire che balleremo insieme invece che bere insieme” “Ammesso che tu sia abbastanza sobrio da reggerti in piedi” e quanto è bella la risata di Fabrizio? Quanto?
Ma il fatto è che non va tutto bene
E quando quel pomeriggio arriva alla proloco con gli amici e Rinald, la sua maglia rossa con la stampa bianca in perfetto stato, e Claudio Baglioni, il direttore della proloco, gli viene vicino e dice “tu sarai nella 6 con me, Pierfrancesco e Annalisa, va bene?”, Ermal vorrebbe dire che no, non va bene
Ma non riesce, perché appena apre bocca per replicare, Sabrina Impacciatore, una dei tanti personaggi che ha sempre preso in giro con Fabrizio, lo indica malamente, facendo un gesto simile a quello che si fa per scacciare le mosche, esclamando “e anche se non ti va bene, fa nulla! Lodo e quei deficienti dei suoi amici si sono tirati indietro all’ultimo e noi siamo proprio nella m-” “nei guai fino al collo” la corregge Pierfrancesco, guardandolo con occhi da cucciolo che dovrebbero stonare sul viso di un uomo adulto
E no, di nuovo, non va bene per niente. Perché la cantina 6 è l’ultima cantina. Quella alla quale approdano tutti ubriachi fradici. Quella che chiude più tardi. E che potrebbe fargli perdere la possibilità non solo di ballare con Fabrizio, ma di vederlo quella sera, punto.
E poi quello non è il suo unico problema. Si volta a guardare Marco nel panico “Non potrebbe venire Marco con noi, anziché…” ma prima che Baglioni possa anche solo prestargli orecchio, c’è Anna accanto a loro e sta dicendo a Marco che è felice di stare alla 3 con lui. “Ci vediamo dopo, E’” lo saluta il traditore, scodinzolando dietro alla sua bionda. Spariscono anche Rinald e Andrea, chiacchierando amichevolmente con la sua ex Silvia, seguendo quella invasata di Sabrina verso la cantina 2. In breve, la sede della proloco si svuota, mentre tutti seguono gli ordini e le indicazioni del dittatore Baglioni ed ecco che alla fine sono rimasti solo lui, Ermal, Pierfrancesco e…
…Annalisa Scarrone. Per la quale Ermal prova un odio viscerale e ricambiato fin dalla quarta elementare, quando non era che un bambino di dieci anni che sapeva poco l’italiano e lei gli era stata posta al fianco perché abbastanza paziente da dargli una mano. Per quando avevano finito le elementari e si erano ritrovati di nuovo compagni di banco alle medie, non facevano altro che tirarsi i capelli a vicenda e farsi i dispetti più stupidi.
Ricordava con incredibile irritazione i cinque anni passati accanto a lei, a ignorarsi per la maggior parte del tempo, ad accezione di quando il gomito di Ermal era di un centimetro sul banco di Annalisa oppure lei lo urtava con la testa nel raccogliere la penna che le era caduta. O quando uno dei due dimenticava di odiare l’altro e ne riconosceva l’esistenza facendo un commento su qualche compagno o su un esercizio troppo difficile o su una stramberia di un professore
Di buono c’era stato soltanto che, non rivolgendosi la parola, erano diventati i primi della classe, sempre attenti alle lezioni perché liberi da ogni tipo di distrazione. Le maestre prima e i professori poi li avevano messi inconsapevolmente (o consapevolmente) in competizione l’uno con l’altra. Competizione che durava ancora adesso, nonostante Ermal frequentasse lo scientifico e Annalisa il classico. Solo di ciò le era grato, perché la consapevolezza che in qualche modo a lei sarebbe arrivata all’orecchio la propria pagella era il motivo che lo spronava ad essere il migliore anche in una scuola che, essenzialmente, non faceva per lui.
Pierfrancesco li osserva curioso mentre si guardano astiosi. “Non vorrete ringhiarvi addosso” commenta, scherzando, ricevendo in cambio delle occhiate assassine “Sarà una lunga notte” commenta rivolto a Baglioni, che però lo ignora, intimando solo di uscire e muoversi. “Siamo in ritardo pazzesco”
Ed è davvero una lunga notte. Sono le dieci, le cantine sono state aperte alla otto, e nessuno si è ancora presentato alla 6. Baglioni è sparito, mentre Pierfrancesco gira e rigira, sperando di non trovare nulla fuori posto. Ermal è sorpreso quando Annalisa si avvicina a lui con un bicchiere di vino bianco, porgendoglielo e sedendosi sul tavolo
“Mi hanno detto che a settembre andrai a Ginevra” Non c’è niente di più bello del tono invidioso della sua voce e per la prima volta dall’inizio della giornata Ermal sorride “Sono il migliore in fisica e matematica di tutte le terze del mio liceo, vedi un po’ tu… chi mandare se non me al Cern?” “Non te lo meriti” “Tu hai scelto la scuola sbagliata” “Ma sono pur sempre nella top 10 della classifica finale dei giochi matematici ogni anno” “Lo so e non mi interessa. Io non partecipo, sono stupidi. E poi mi dicono che Ginevra è più bella di Parigi” commenta, facendo il sorriso da voce.su.base
“Mi annoio” dice lei, mandando giù il proprio bicchiere di vino “pensavo che mi sarei divertita un sacco al pensiero che perderai il tuo primo appuntamento con Mobrici, ma non me ne frega niente”
Ed Ermal capisce che è stata lei a proporre lui per quella cantina “Certo che sei stronza” “No, sono annoiata. Non succede mai niente qui. Nemmeno due idioti che si piacciono riescono a scopare dopo una settimana di sguardi languidi. Che palle”
Vorrebbe replicare, ma proprio in quel momento cominciano ad arrivare i primi ubriaconi. E non hanno più il tempo di litigare o anche solo parlarsi. E dopo nemmeno un’ora, Ermal vorrebbe urlare, perché Baglioni sarà anche ricomparso, ma il fiume di gente non diminuisce e a lui sembra che la sua unica alleata in questa stupida cantina sia proprio Annalisa
E poi, all’improvviso, lui
Fabrizio gli appare davanti come una visione divina, tendendogli il proprio bicchiere, con le guance rosse e gli occhi socchiusi
“Un po’ di vino” biascica, scoppiando a ridere quando uno dei suoi amici (Ra o Maccaroni) gli dà una paca sul sedere
Ermal gli tende il bicchiere e gli domanda gioviale “come sta andando?”
Fabrizio afferra il bicchiere, facendo cadere quello di vetro in cui è stato versato tutto il vino nelle altre cantine, ma lo stringe troppo forte, rovesciandosi tutto il vino addosso, ridendo ancora e togliendosi la maglietta, facendola girare sulla testa, sotto gli urli di approvazione dei suoi amici
“Oh madre Russia” sente sussurrare ad Annalisa affianco a lui e capisce di non essere l’unico che si è perso a guardare la pelle tatuata di Fabrizio,  bagnata di sudore e di vino 
“Glieli leccherei quei pettorali” si lascia sfuggire arrossendo violentemente, ma sorridendo quando Annalisa replica “perché gli addominali no?”
Fabrizio non li ha sentiti, troppo indento a prendersi altri due bicchieri di vino e a scolarseli come fossero shottini, per poi lanciare la propria maglia in faccia ad Ermal
Ermal.exe
“Avete visto Ermal?” domanda poi Fabrizio, guardandolo dritto negli occhi, facendo morire dal ridere Annalisa
“ma Fabrizio” balbetta Ermal, mentre l’altro gli dà un buffetto sulla guancia, per poi mettergli le mani sulle orecchie e tirargli la testa in avanti, a dargli un bacio tra i capelli ricciuti
E poi gli dà un altro bacio. Sulle labbra. E ci mette anche un po’ di lingua
Ermal.exe comincia a volare
Atterra di schianto quando Fabrizio si tira indietro e afferra Annalisa per la vita e dà un bacio con la lingua anche a lei
E poi lo dà anche al suo amico Claudio che fa l’errore di mettergli una mano sulla spalla nel tentativo di portarlo via
“Se vedi Ermal” gli dice poi, posando una mano sul tavolo e indicandolo con l’altra “digli che…” si interrompe per scolarsi il terzo bicchiere di vino “…lo aspetto in piazza per ballare” e fa un movimento del bacino che vuol dire tutto tranne che lo aspetta per ballare
E poi se ne va, seguito dagli altri, Claudio che rimane indietro e recupera la maglietta di Fabrizio dalla spalla di Ermal, balbettando delle scuse
Ermal si volta a guardare Annalisa piegata in due, che si tiene la pancia “potrei farmela addosso” balbetta tra le risa
Ed Ermal può fare due cose: scappare in Messico o ridere con lei
Ride con lei
“Ma che fate? Muovetevi!” li sgrida Pierfrancesco, asciugandosi il sudore
“AVETE DATO TRE BICCHIERI, T R E BICCHIERI, DI VINO AL NIPOTE DI ZI’ ROCCO?” grida loro Baglioni, davanti a tutti, con i più ubriachi che scoppiano a ridere e gli altri che si lamentano della poco professionalità.
Ed Ermal e Annalisa ridono, perché sono alla festa del vino e Fabrizio Mobrici ha appena baciato con la lingua entrambi e professionalità? Cos’è? Si mangia?
Infine, il fiume in piena prende a scorrere normalmente, finché non rimane nemmeno una goccia d’acqua, ma soltanto due adulti e due ragazzini stremati, che spazzano a terra e si liberano di scatoloni
Alla fine Baglioni li guarda e fa un sorriso tirato: “Siete stati bravi. Almeno non vi siete ubriacati. Ecco, per il disturbo” dice, porgendo una e solo una bottiglia di vino ad entrambi “Potete andare, andatevi a godere la festa”
Ed Ermal la festa se la godrebbe anche, se non fosse che, quando finalmente arriva in piazza, tra i tanti che ballano e ancora bevono non compare Fabrizio
È con una certa preoccupazione che chiede a chiunque dove sia e sente un po’ di panico ad ogni risposta che non è una risposta che incontra
Fabrizio è sparito. Probabilmente sarà a casa a vomitare. O in qualsiasi altro luogo a vomitare
E la loro serata è definitivamente finita. Non esiste. Morta. Out. The end. Caput. M’ha popo rotto er cazzo
è strisciando i piedi che segue i suoi amici, Marco che parla con Anna, Dino che chiacchiera con uno degli amici di Fabrizio, quello carino, anche lui di fuori, con i capelli lunghi. Guarda con odio Pace, il braccio attorno alle spalle di Annalisa, e non sa se sta corteggiando lei o la loro bottiglia di vino. Sobbalza quando Emiliano, accanto a lui, gli chiede com’è andata la serata. Non si era accorto che fosse lì.
Arrivano al parco giochi per bambini, dove si sono riuniti un po’ tutti i ragazzi a fare i cretini, ed Ermal va a sedersi da solo su una panchina. 
Come una mamma (come sua mamma quando lui e i suoi fratelli erano bambini) osserva gli amici giocare, salire sullo scivolo, buttarsi giù con grida sguaiate, Dino che spinge Emiliano troppo in alto sull’altalena, Rinald e Andrea nascosti in una delle casette a limonare, Marco e Anna nowhere to be seen
 Quando Annalisa si siede accanto a lui sulla panchina, la guarda sorpreso per un secondo, per poi prendere la bottiglia di vino che gli tende e mandare giù un sorso
“L’hai salvata da Roberto” “Gliel’ho fatta aprire e poi sono andata via” “Ci dev’essere rimasto male” “Molto” “Gliel’hai fatta annusare” “Un pochetto” 
Si guardano per un attimo “Verdetto?” chiede poi Ermal, alzando un sopracciglio 
“è un ottimo vino” “Bravo Roby. Se ne intende”
Rimangono in silenzio un altro po’, Ermal che beve, Annalisa che si guarda i piedi
“Ermal, ascolta... io...” esordisce l’altra, ma proprio in quel momento viene interrotta da un boato 
è arrivato Fabrizio. E sono tutti lì a festeggiarlo, mentre lui si dirige senza indugio verso Ermal
Ha i capelli un bel po’ in disordine, con addirittura qualche foglia incastrata. I jeans sono strappati in punti diversi da quelli fatti apposta e anche la maglia, che è sporca di vino e cenere di sigarette, non è messa benissimo
Eppure ad Ermal fa battere ancora il cuore a MILLEEEEE, a vederlo venire verso di sé con quello sguardo intenso e sicuro nei suoi bei occhi castani
Una miriade di scenari diversi si affacciano alla sua mente, tra i quali non mancano Fabrizio che lo bacia davanti a tutti o che lo afferra e lo porta lontano, dove nessuno può disturbarli, per poi fare cose, tante belle cose e...
Fabrizio gli è di fronte. Ermal gli sorride. Fabrizio ricambia il sorriso, alza un dito come a prendere la parola. Ermal fa per alzarsi. Fabrizio si piega in avanti. E...
Si baciano
No. Fabrizio gli vomita sulle scarpe.
Non c’è una persona che non scoppi a ridere.
Claudio arriva di gran carriera, per aiutare Fabrizio. Mormora delle scuse e, chiedendo l’aiuto degli altri, lo porta via
Ermal guarda il ragazzo dei suoi sogni andare via con le braccia attorno alle spalle degli amici, mentre grida con voce ubriaca “Ve vojo bene a tutti. Tutti! A Claudio specialmente. AO, ma ndo sta Ermal? E il tipo che ho baciato in cantina? E la tipa? E l’altro tipo? Quello era bravo” “Ero io, Fabrizio” “Raga, che serata! DAJEEEEEEE”
“Che serata” conviene Ermal, prendendo un sorso di vino “Che serata veramente di merda”
Fine
Forse?
Bene, ragazzuol*. Cosa sia questa cosa: non lo so. Spero vi piaccia. Potrebbe esserci un seguito, così come potrebbe non esserci. Ditemi voi ☺
p.s. se qualcuno dovesse riconoscere la festa e quindi ecco, conoscermi in real life: raga ho bisogno di voi. quando torno al paesello, avvicinatevi e parliamo pls
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lamilanomagazine · 10 months
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Ligabue in concerto a Messina: grande musica al PalaPescifina
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Ligabue in concerto a Messina: grande musica al PalaPescifina Giovedì 30 novembre e venerdì 1° dicembre Luciano Ligabue canterà al PalaRescifina di Messina per due unici appuntamenti in Sicilia. Il tour nei palazzetti del rocker emiliano, prodotto e organizzato da Friends&Partners e Riservarossa, apre le porte al più capiente Palazzetto dello sport della Città, adeguato al meglio dall'Amministrazione del sindaco Federico Basile per ospitare grandi eventi diversi dal contesto sportivo. L'evento sarà realizzato da Puntoeacapo, l'Associazione Development, Il Botteghino e GG Entertainment, in collaborazione con il Comune di Messina. Una scaletta diversa per ogni concerto, in cui oltre ad alcuni brani contenuti nel nuovo album "DEDICATO A NOI", non mancheranno le hit più amate dal pubblico e tante altre sorprese che renderanno ogni concerto unico. Sul palco Luciano Ligabue sarà accompagnato da "IL GRUPPO": Fede Poggipollini (chitarra), Niccolò Bossini (chitarra), Max Cottafavi (chitarra), Luciano Luisi (tastiere), Ivano Zanotti (batteria) e Davide Pezzin (basso). Entrato direttamente al primo posto della classifica ufficiale FIMI/GfK degli album e dei vinili più venduti, "Dedicato a noi" è il quattordicesimo album di inediti e la venticinquesima uscita discografica della sua carriera ultra trentennale. INGRESSI E ORARI - Apertura porte: ore 18.45 fanclub barMario / ore 19.00 ingresso al pubblico - Apertura botteghino: ore 17.00 - Inizio spettacolo: ore 21.00 Per ragioni di ordine pubblico, gli ingressi saranno presidiati e controllati da personale di sicurezza. Come per tutte le manifestazioni pubbliche per agevolare il corretto svolgimento dei due concerti il sindaco Basile, a tutela della pubblica incolumità, ha disposto con ordinanza sindacale n. 252 del 27 novembre 2023 "il divieto di vendita e/o somministrazione, ovvero la cessione a terzi a qualsiasi titolo, di bevande alcoliche superiori al 5% e di vendita e/o somministrazione di bevande o di qualsiasi altro prodotto in lattine e/o contenitori di vetro – di cui viene comunque vietato l'utilizzo anche se di provenienza personale – nonché l'uso di spray al peperoncino - all'interno del palazzetto dello sport "PalaRescifina" e in un raggio di 500 metri dallo stesso impianto sportivo, nonché la pratica del cd. "bagarinaggio", ovvero, la compravendita abusiva di biglietti nel raggio di km 3 dalla perimetrazione esterna di detto Palazzetto, in occasione dei concerti di LUCIANO LIGABUE, in programma il 30 novembre 2023 alle ore 21 e il 1° dicembre 2023, sempre alle ore 21". I titolari di attività di distributori automatici di bevande h24, che insistono nelle aree limitrofe al Palazzetto dello sport hanno l'obbligo di disattivare la distribuzione di bevande in lattina e in bottiglie di vetro e bevande alcoliche dalle ore 16 di giovedì 30 novembre sino alle ore 02.00 di venerdì 1° dicembre; e dalle ore 16.00 di venerdì 1° dicembre alle ore 02.00 di sabato 2 dicembre 2023; Vietato anche il commercio itinerante ovvero il posizionamento di venditori ambulanti lungo la perimetrazione esterna del PalaRescifina, comprese le vie limitrofe e lungo la bretella dello svincolo autostradale San Filippo; mentre è consentita la vendita di gadget e materiale promozionale esclusivamente da parte del personale autorizzato che compongono lo staff. Infine, il medesimo provvedimento sindacale autorizza l'utilizzazione di strumenti a diffusione acustica e fonica in deroga ai limiti acustici. VIABILITÀ A partire dalle ore 16.30 di giovedì 30 novembre e sino alle 03.00 di venerdì 1 dicembre e dalle 16.30 di venerdì 1 dicembre alle 03.00 del 2 dicembre sono stati disposti I DIVIETI DI SOSTA E TRANSITO: in via degli Agrumi (strada arginale), in direzione di marcia mare-monte, in corrispondenza dell'accesso ad intersezione con via Sacra Famiglia; in via Sacra Famiglia, nel tratto compreso tra via degli Agrumi e via 1 A, al fine di consentire il transito dei bus ATM; lungo la via degli Agrumi (strada arginale), nel tratto compreso tra via Sacra Famiglia e l'impianto "PalaRescifina", per rendere possibile il percorso pedonale sul lato nord della strada; e consentire altresì il transito dei bus navetta messi a disposizione degli organizzatori da ATM; dello shuttle per i fruitori provenienti dal parcheggio Z.I.R.; dei veicoli dell'organizzazione del concerto; di ciclomotori, motocicli ed autovetture degli spettatori che, dotati di apposite contrassegno, potranno sostare nell'area di parcheggio di pertinenza del PalaRescifina, fino ad esaurimento della stessa. . Inoltre, il provvedimento viabile ha previsto di dedicare per la sosta degli autobus provenienti da fuori Città, l'area di parcheggio "ospiti" (area verde) dello stadio "F. Scoglio" sino ad esaurimento della stessa area, oltre agli spazi di sosta lungo la via degli Agrumi, pressi Tribuna Stampa; mentre relativamente alla sosta di autoveicoli degli spettatori, dotati di apposito contrassegno, sono fruibili le aree di parcheggio "rossa" e "gialla" dello Stadio ", fino ad esaurimento delle stesse aree. ATM Messina per l'occasione ripropone il servizio di bus navetta per la tratta "Zir-PalaSport", che consentirà a tutti coloro si recheranno al concerto di Ligabue di raggiungere il PalaRescifina in tutta comodità. Il servizio navetta sarà a disposizione giovedì 30 novembre e venerdì 1 dicembre, dalle 18.30 alle 21. Le navette saranno poi disponibili anche per consentire il deflusso del pubblico, in sicurezza a fine concerto. Per garantire il miglior servizio possibile alla cittadinanza e alleviare ulteriormente il peso sul traffico cittadino, saranno anche aumentate le corse del tram, che sarà attivo fino al totale deflusso del pubblico. Oltre alla navetta dedicata, sarà sempre possibile usufruire della Linea 1 Shuttle 100. Il biglietto è giornaliero, al costo di 4 euro, i tagliandi si possono acquistare alle ricevitorie automatiche (TVM), box Atm e App. PERCORSI CONSENTITI AUTOBUS SHUTTLE ATM: Via A. Celi, via N. Carosio (strada di accesso allo svincolo autostradale), strada perimetrale dello stadio "F. Scoglio", via degli Agrumi (strada arginale), via Sacra Famiglia, via 1 A, via A. Celi. CICLOMOTORI, MOTOCICLI E AUTOVETTURE DEGLI SPETTATORI: Via A. Celi, via N. Carosio (strada di accesso allo svincolo autostradale), strada perimetrale dello stadio "F. Scoglio", via degli Agrumi (strada arginale) lato sud (parte delimitata dal transennamento longitudinale); PARCHEGGI Le aree parcheggio limitrofe allo stadio "Franco Scoglio" di Messina indicate con i colori: GIALLO (distante 10 min a piedi dagli ingressi); ROSSO (distante 10 min. a piedi dagli ingressi); VERDE (distante 10 min. a piedi dagli ingressi); PARCHEGGIO INTERNO PALARESCIFINA (distante 1 minuto a piedi dagli ingressi). I ticket sono acquistabili on line su questo sito... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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wdonnait · 3 years
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Manuel Bortuzzo, storia di una promessa del nuoto
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Manuel Bortuzzo, storia di una promessa del nuoto
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Manuel Bortuzzo, la promessa del nuoto, ha una storia da cui si può soltanto imparare.
Egli infatti, è rimasto sulla sedia a rotelle da un paio di anni, a causa di un colpo di pistola alla schiena, per errore. Ma nonostante le mille difficoltà che ha dovuto fronteggiare, Manuel Bortuzzo oggi ha raggiunto tantissime soddisfazioni, professionali e non. Scopriamone di più!
Manuel Bortuzzo storia
Manuel ha 22 anni ed è nato nel 1999 a Trieste.
La sua era una vita normalissima, fino al 3 febbraio 2019.
Quella notte, il nuotatore era in un pub situato presso il quartiere romano Axa, insieme alla sua ex fidanzata Martina Rossi.
Due ragazzi di nome Daniel Bazzano e Lorenzo Marinelli (che attualmente hanno 26 e 27 anni), stavano dando la caccia ad un loro coetaneo. Così, si erano muniti di pistola calibro 38 e messi a bordo della loro moto. Non appena hanno visto Bortuzzo, hanno pensato che si trattasse proprio della persona che stavano cercando a tutti i costi.
Così, lo hanno sparato alla schiena. Manuel si è accasciato per terra e ha sussurrato alla fidanzata “Ti amo”, convinto che sarebbe morto a momenti. Dopo qualche secondo, egli ha perso i sensi e lo hanno portato all’Ospedale San Camillo.
In un primo momento, la sua situazione sembrava essere irreversibile. Ma in realtà, c’è stato un vero e proprio miracolo. Questo perché si è svegliato e per pochissimi millimetri il proiettile non ha colpito l’aorta. Se ciò fosse accaduto, Bortuzzo non sarebbe ancora qui.
Durante un’intervista per Vanity Fair, ha spiegato di aver attraversato momenti molto difficili, specialmente dal punto di vista psicologico.
Quando è fermo al letto spesso sogna la carrozzina. E allo stesso tempo, la prima volta che è uscito con la sedia a rotelle gli veniva da piangere. Si è trovato dunque trovi dinanzi a delle difficoltà a cui prima non pensava affatto. Come ad esempio, l’aspettare l’ascensore quando invece prima prendeva le scale mobili. E’ soltanto uno degli esempi da Bortuzzo riportati e che fanno capire quanto sia complicato affrontare anche la più semplice quotidianità.
Manuel Bortuzzo paralimpiadi
Per fortuna, Manuel Bortuzzo si è salvato.
Allo stesso tempo però, le ripercussioni ci sono state. Egli infatti, non può camminare e vive su una sedie a rotelle. La sua vita quindi, ha visto un cambiamento che mai si sarebbe aspettato. Tuttavia, Bortuzzo ha deciso di non mollare.
Con forza e determinazione, ha portato avanti un duro lavoro di fisioterapia. In un’intervista per Vanity Fair, ha detto che nessuno sa dire per il momento che cosa si potrà fare con quel poco che si è riuscito a salvare. Ma lui è positivo, l’alternativa sarebbe stata non esserci qui.
Ha raccontato inoltre, di aver vissuto difficili nottate in ospedale, senza prendere sonno e con la mente piena di pensieri. Manuel ha pensato le cose più brutte in un primo momento… era inevitabile. Non molto dopo però, ha deciso di rimboccarsi le maniche e di vedere il bicchiere mezzo pieno.
Così, oggi Bortuzzo sogna le paralimpiadi di Parigi 2024. E non si tratta affatto di un’utopia. Sta migliorando tantissimo e in un’intervista per Il Giornale ha detto:
“In questo periodo ho capito che non conta il risultato che raggiungi ma il percorso di vita che stai facendo. Tornare a camminare è il sogno della mia vita però se non succede vuol dire che realizzerò tutti gli altri”. (Fonte: Il Giornale).
Manuel Bortuzzo Raoul Bova                                                   
La storia di Manuel Bortuzzo è un esempio per tutti noi.
Proprio per tale motivo, su canale 5 è stato protagonista del docu-film “Ultima gara”.
Andato in onda su Canale 5 lo scorso 3 giugno, ha visto la presenza di Raoul Bova, Filippo Magnini, Massimiliano Rosolino ed Emiliano Brembilla. Il docufilm ha visto un alto tasso di share. Proprio perché si tratta di un qualcosa di realistico e commovente.
Manuel Bortuzzo fidanzata
Cosa sappiamo invece della vita privata di Manuel Bortuzzo?
All’epoca dell’incidente, egli era legato sentimentalmente a Martina Rossi.
Oggi invece, ha una nuova fidanzata che si chiama Federica Pizzi. Lei sarebbe la figlia della compagna del suo dentista. E in base a quanto riportato da Il Gazzettino, Bortuzzo avrebbe detto a riguardo:
“Volevo un San Valentino romantico perché ho conosciuto una persona speciale. Si chiama Federica Pizzi, è la figlia della compagna del mio dentista”. (Fonte: Il Gazzettino)
C’è da dire però, che la sua intervista risale allo scorso febbraio. Di conseguenza, non si sa se attualmente i due stiano ancora insieme o meno. Anche perché egli sembrerebbe essere una persona mediamente riservata e che non ama stare al centro dei riflettori e dei gossip.
La storia con la Rossi sembrerebbe invece essere acqua passata. La madre di Martina avrebbe detto su lei le seguenti parole:
“Non ha più voluto nuotare. Ha smesso di andare in piscina, la sua passione da quando aveva otto anni. Il due febbraio era uscita di sera per la prima volta per il compleanno di un’amica all’Infernetto e si è trovata all’improvviso catapultata in questa storia più grande di lei”.
Manuel Bortuzzo instagram
Dov’è possibile seguire gli aggiornamenti sul nuotatore?
Ovviamente sui social! Su Instagram infatti, ha un account ufficiale con la bellezza di 155 mila followers (lo potete trovare con il nickname @manuelmateo_).
Nella biografia del suo profilo ha scritto la frase “se non ci provi non lo saprai mai”. Ed è effettivamente il suo motto di vita: basta guardare le sue foto e i suoi video, per capire quanta determinazione ci sia in Bortuzzo. E non mancano di certo i numerosi commenti e likes da parte di chi lo segue con molta ammirazione.
Manuel Bortuzzo gf
Manuel Bortuzzo sarà molto probabilmente uno dei concorrenti della nuova edizione Gf Vip.
Il programma, comincerà lunedì 13 settembre e sarà condotto nuovamente da Alfonso Signorini. Oltre al nuotatore, vedremo la presenza dei seguenti personaggi televisivi:
Aldo Montano, Amedeo Goria, Carmen Russo, Gianmaria Antinolfi, Giucas Casella, Jessica, Lucrezia e Clarissa Hailé Selassié, Jo Squillo, Manila Nazzaro, Miriana Trevisan, Nicola Pisu, Katia Ricciarelli, Raffaella Fico, Samy Youssef, Ainett Stephens, Francesca Cipriani, Andrea Casalino, Alex Belli e Davide Silvestri (fonte: Tv Sorrisi e Canzoni).
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giancarlonicoli · 4 years
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4 ago 2020 10:08 ''I GIUDICI SONO GUIDATI DALLA SINISTRA''. GLI UNICI MAGISTRATI CHE DICONO APERTAMENTE QUESTA (COMODA) VERITÀ SONO QUELLI SPUTTANATI, TIPO PALAMARA. CHE NON HA PIÙ NIENTE DA PERDERE, ANZI HA QUALCOSA DA GUADAGNARE NEL COINVOLGERE ANCHE GLI ALTRI NEL BALLETTO DELLE CORRENTI, E AL ''TPI FEST'' NON ESCLUDE DI CANDIDARSI IN POLITICA - FACCI METTE IN FILA TUTTI I MAGISTRATI POLITICIZZATI DEGLI ULTIMI 30 ANNI: ''LE CORRENTI DI DESTRA NON ESISTONO E NON SONO MAI ESISTITE, È TUTTA UNA GARA DALLA STESSA PARTE''
VIDEO - PALAMARA AL ''TPI FEST'' DI SABAUDIA
https://video.tpi.it/video/9Q8Prrqj/tpi-fest-palamara-la-sinistra-ha-una-certa-influenza-sulla-magistratura/
https://video.tpi.it/video/16lhA9M2/tpi-fest-2020-luca-palamara-io-in-politica-non-lo-escludo-altri-lhanno-fatto/
1. PALAMARA AMMETTE: GIUDICI GUIDATI DA SINISTRA - SI ALZA IL VELO DELL'IPOCRISIA E SI SCOPRE CIÒ CHE TUTTI SANNO
Filippo Facci per ''Libero Quotidiano''
Quando una «notizia» era nota ma fa notizia lo stesso, è segno che fa parte delle grandi ipocrisie nazionali, della verità sottaciute, dei «si sa ma non si dice», spesso la si relega a berlusconata tipo «le toghe rosse» eccetera. Quindi, se un magistrato d'un tratto dice pubblicamente che «la sinistra orienta la magistratura», occorre subito vedere chi è, perché l'ha detto, se è da ritenersi credibile. Nel caso, il magistrato è Luca Palamara (intervistato durante un festival del sito Tpi, a Sabaudia) il quale è un ex componente del consiglio superiore della magistratura (Csm) che è stato il più giovane presidente dell'Associazione nazionale magistrati.
Quindi è credibilissimo: e allora perché ha parlato? Risposta: perché è sputtanato, o come si dice: non ha più niente da perdere. Sappiamo che Luca Palamara l'anno scorso è stato indagato per corruzione, compravendite di sentenze e fuga di informazioni, e che dalle intercettazioni fatte col sistema trojan è venuto fuori un trojaio. Eppure, anche ai più navigati, sentir dire pubblicamente che «la sinistra orienta la magistratura» fa ancora avere un modesto soprassalto, e perché?
Forse perché continua a sembrare grave, anomalo, distorcente l'equilibrio che dovrebbe caratterizzare il magistrato ma nondimeno il politico che lo orienta. Oppure, retrospettivamente, perché sappiamo che a una magistratura di sinistra non esiste una corrispondente magistratura di destra, o meglio: ciascuno ha le sue idee, ma chi cerca di trasfonderle nella professione togata è quasi sempre di sinistra.
MINORANZA RUMOROSA
In altre parole, esistono migliaia di magistrati (circa novemila, nel penale) che si fanno gli affari propri e cercano solo di fare il proprio lavoro, ma tra essi c'è una minoranza che si muove in una logica di potere, e queste logiche sono e rimangono di sinistra perché presuppongono un ruolo sociale della magistratura che possa contribuire al cambiamento della società. Il «campionato» del potere si gioca solo a sinistra: è così che magistrati di mentalità anche di destra (pensate a Piercamillo Davigo) li ritroviamo a giocare nella logica delle correnti togate, quelle che si spartiscono posti e potere.
Ma non esistono correnti veramente di destra: sono tutte e comunque in un campo di gioco che è dall'altra parte, l'unico disponibile: la differenza è che un tempo era una logica di sinistra incernierata ideologicamente coi partiti, oggi i partiti sono soltanto dei fragili appoggi appigli perché la magistratura militante consolidi un potere che non restituisce, ed è solo suo. La magistratura milita in se stessa, ed è soggetto politico a se stante.
Certo, le correnti «Area» e Magistratura democratica» sono considerate più di sinistra, «Unità per la costituzione» più di sinistra-centro, «Magistratura indipendente» più di centro-sinistra: ma ripetiamo, a destra non c'è nulla, solo lavoratori privilegiati (e ben lieti di essere globalmente difesi dal sindacato unico, l'Associazione magistrati) oppure ci sono cani sciolti che però difficilmente finiscono sui giornali per inchieste e arresti clamorosi (di politici, in genere) e difficilmente si spartiranno poltrone e incarichi.
E i partiti? Che c'entrano? Ormai niente: i partiti fanno capolino solo nella facoltà di candidare tizio o caio tra i consiglieri laici del Csm o altre cariche elevate. Non ci sono più le toghe rosse: nella notte della giustizia, tutti i gatti sono grigi. Il magistratura fa politica da sola, non essendo peraltro eletta dal popolo.
ARRESTI A DESTRA, CUORE A...
Poi vabbeh, ci sono tanti magistrati di sinistra che sono stati eletti a sinistra (in Parlamento o altrove) dopo aver arrestato a destra. Gli esempi sarebbero tanti: pensate solo a Felice Casson, Gerardo D'Ambrosio, Luciano Violante. L'elenco - che comprende anche tanti magistrati minori - lo facciamo un''altra volta. E non c'è solo la sinistra delle poltrone e degli scranni: c'è un passato che reclama. Francesco Greco a 33 anni fu schedato dai servizi segreti perché collaborava alla rivista clandestina Mob, ricolma di esponenti della sinistra eversiva anche collegati con la colonna brigatista Walter Alasia.
Un altro magistrato come Antonio Bevere, che in Cassazione fu relatore della sentenza che confermò la teorica galera per Alessandro Sallusti, direttore del Giornale, era stato un «pretore d'assalto» dedito a sanare le ingiustizie di classe. Ci sono attempati e serafici magistrati che inneggiavano alla rivoluzione proletaria e a un uso alternativo del diritto. Non è un segreto.
Cecilia Gandus, giudice del primo processo Berlusconi-Mills, da giovane non era certo di destra. E Ilda Boccassini, ancora nel 1987, fu sospesa da «magistrato di turno esterno» perché firmò un appello a favore di Potere Operaio. La corrente di Magistratura democratica lamentava che il Pci non fosse abbastanza di sinistra: ma è preistoria, ne è passato di piombo sotto i ponti. Il campionato però è rimasto a sinistra.
In quale partito si candidò il destrorso Antonio Di Pietro, alla fine? E il presidente della Puglia, il piddino Michele Emiliano, che peraltro non si è ancora dimesso da magistrato? Quale partito difese Luigi De Magistris in tutti i suoi pasticci da magistrato? E Alberto Maritati, che fece arrestare il socialista Rino Formica prima di divenire senatore e sottosegretario per i Ds? L'elenco è lungo, la memoria è corta. Ieri il magistrato Palamara ha detto «la sinistra orienta la magistratura», domani - anzi, oggi - è un altro giorno.
2. PALAMARA: “LA SINISTRA ORIENTA LA MAGISTRATURA”
https://www.tpi.it/
“La magistratura è in evoluzione, bisogna essere realisti, la magistratura è composta da 9mila persone che nei fatti sono una comunità. È indubbio che la sinistra ha una forte capacità di orientamento della magistratura. A volte ti viene da pensare che la stampa non sia libera, è importante l’indipendenza della stampa così come quella della magistratura. Ho grande fiducia che la generazione dei giovani possa dare al paese una stampa libera”. Lo ha detto il magistrato Luca Palamara nel corso dell’intervista con il direttore di TPI.it Giulio Gambino durante la terza serata del TPIFest!, a Sabaudia.
“Se tornassi indietro non rifarei le stesse cose, eviterei questo meccanismo di relazioni e sarei molto più netto su reiterate e numerose richieste di raccomandazione che hanno caratterizzato la mia persona in quegli anni, mi sono pentito”, ha aggiunto Palamara, che è sotto inchiesta a Perugia.
“Il mio è un ruolo che rischia di inghiottirti, che ti esaspera e ti fa perdere il contatto con la realtà e rispetto al quale la mia capacità relazionale si favoriva. Stiamo parlando di un meccanismo di individuazione del miglior dirigente sulla base di un accordo. In magistratura così come in politica e nei giornali. In Italia tutte le nomine avvengono su questa base”.
Poi Palamara ha spiegato: “Non bastano solo le carte, spesso i curriculum sono sovrapponibili. Bisogna raccogliere maggiori informazioni e raggiungere accordi per favorire la situazione migliore perché se nel sistema delle correnti ogni corrente dice ‘io devo mettere uno qui e io uno li'”.
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giuliocavalli · 7 years
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«Non possiamo permettere che ritornino quelle parole (e quegli atti) della vergogna»: una lettera ai direttori
«Non possiamo permettere che ritornino quelle parole (e quegli atti) della vergogna»: una lettera ai direttori (la pubblica Nazione Indiana qui) Siamo studiosi e studiose, scrittori e scrittrici, preoccupati dal dilagare dell’odio nei media italiani. Odio verso le donne, i migranti, i figli di migranti, la comunità Lgbtq. Un odio che è ormai il piatto principale di moltissimi talk show televisivi nei quali vige da tempo la politica dei microfoni aperti, senza nessuna direzione o controllo. E spesso le parole che escono fuori da alcuni dibattimenti televisivi sono parole che mettono fortemente in crisi o addirittura contraddicono l’essenza stessa della nostra Costituzione, il richiamarsi a un patto antifascista e democratico. L’attentato di Macerata, dove un simpatizzante neonazista ha cercato la strage di uomini e donne africani, è qualcosa che ci interroga nel profondo. Le vittime sono diventate il bersaglio di un uomo la cui azione terroristica si è nutrita della narrazione tossica veicolata non solo da internet ma anche dal mainstream mediatico. Dopo quello che è successo non possiamo restare in silenzio. Serve una maggiore assunzione di responsabilità, serve un nuovo patto fra chi fa comunicazione e i cittadini. Le parole di odio, lo abbiamo visto chiaramente, possono tradursi in atti di violenza omicida. Azioni che, acclamate e imitate, rischiano seriamente di innescare una spirale di violenza. Per noi è evidente che il nodo mediatico ha contribuito a produrre e legittimare lo scatenarsi delle pulsioni peggiori. Per questo chiediamo ai media di non prestare più il fianco alla propaganda d’odio, ma di compiere anzi uno sforzo nel contrastarla. Intere fette di società (per esempio i migranti e i figli di migranti) nella rappresentazione mediatica esistono pressoché solo come stereotipo o nei peggiori dei casi come bersaglio dell’odio, contraltare utile a chi fa di una propaganda scellerata il suo lavoro principale. Sappiamo che nei media lavorano seri professionisti che come noi sono molto preoccupati per la piega degli eventi. Servono contenuti nuovi, modalità diverse, linguaggi aperti e trasparenti. Non possiamo permettere che nel 2018, ad 80 anni dalle leggi razziali, ritornino quelle parole (e quegli atti) della vergogna. Dobbiamo cambiare ora e dobbiamo farlo tutti insieme. Ne va della nostra convivenza e della nostra tenuta democratica. Quello che chiediamo non è un superficiale politically correct. Chiediamo invece una presa in carico di un mondo nuovo, il nostro, che ha bisogno di conoscersi e non odiarsi. Antonio Gramsci scriveva: Il vecchio mondo sta morendo. Quello nuovo tarda a comparire. E in questo chiaroscuro nascono i mostri. Dipende da noi non lasciar nascere questi mostri. Dipende da noi evitare che torni lo spettro del fascismo nelle nostre vite. Per farlo però dobbiamo lavorare in sinergia e cambiare i mezzi di comunicazione. E dobbiamo farlo ora, prima che sia troppo tardi. Giulio Cavalli Vanessa Roghi Helena Janeczek Igiaba Scego Sabrina Varani Christian Raimo Paolo di Paolo Michela Monferrini Frederika Randall Graziano Graziani Francesca Capelli Shaul Bassi Loredana Lipperini Shulim Vogelmann Amin Nour Reda Zine Sabrina Marchetti Amir Issa Alessandro Triulzi Francesco Forlani Fiorella Leone Francesca Melandri Ilda Curti Marco Balzano Alessandro Portelli Attilio Scarpellini Filippo Tuena Francesco M.Cataluccio Laura Bosio Gianfranco Pannone Antonio Damasco Franco Buffoni Evelina Santangelo Caterina Bonvicini Lisa Ginzburg Camilla Miglio Emanuele Zinato Andrea Inglese Andrea Raos Maria Grazia Meriggi Alessandra Di Maio Roberto Carvelli Francesco Fiorentino Grazia Verasani Caterina Venturini Alessandra Carnaroli Lorenzo Declich Gennaro Carotenuto Silvia Ballestra Chiara Valerio Marco Belpoliti Paola Caridi Marco Missiroli Alessandro Robecchi Valeria Parrella Nicola Lagioia Enrico Manera Jamila Mascat Maria Luisa Venuta Rossella Milone Giacomo Sartori Antonella Lattanzi Barbara del Mercato Amara Lakhous Rino Bianchi Carola Susani Roberto Carvelli Isabella Perretti Rosa Jijon Davide Orecchio Antonella Lattanzi Simone Giusti Simone Siliani Alberto Prunetti Chiara Mezzalama Elisabetta Mastrocola Teresa Ciabatti Andrea Tarabbia Antonella Anedda Elisabetta Bucciarelli Francesco Fiorentino Paola Capriolo Paolo Morelli Simona Vinci Giorgio Vasta Orsola Puecher Antonio Scurati Vins Gallico Daniele Petruccioli Enrico Macioci Maria Grazia Calandrone Eraldo Affinati Elena Pirazzoli Leonardo Palmisano Emiliano Sbaraglia Maura Gancitano Marco Mancassola Rosella Postorino Alessandra Sarchi Carlo Lucarelli Giorgio Pecorin Gianni Biondillo Ornella Tajani Mariasole Ariot Giorgio Fontana Girolamo Grammatico Francesca Ceci Brunella Toscani Tommaso Giartosio Attilio Scarpellini Simone Pieranni Elisabetta Liguori Giuliano Santoro Orofino di Giacomelli Maria Grazia Porcelli Giovanni Contini Federico Faloppa Federico Bertoni Flaminia Bartolini Dario Miccoli Emanuela Trevisan Semi Alessandro Mari Tommaso Pincio Laura Silvia Battaglia Anna Maria Crispino Andrea Bajani Renata Morresi Francesca Fiorletta Federica Manzon Angiola Codacci Pisanelli Alessandro Chiappanuvoli Società italiana delle Storiche Benedetta Tobagi Giuseppe Genna Fabio Geda Daniele Giglioli Angelo Ferracuti Alessandro Bertante Riccardo Chiaberge Giorgio Mascitelli Gherardo Bortolotti Annamaria Ferramosca Anita Benedetti Letizia Perri Luisella Aprà Masturah Atalas Rosalia Gambatesa Barbara Summa Lorenzo D’Agostino Anna Toscano Fabrizio Botti Chiara Veltri Sergio Bellino Barbara Benini Valentina Mangiaforte Maria Motta Emanuele Plasmati Giuseppe Maimone Paolo Soraci Pina Piccolo Graziella Priulla Leonardo Banchi Valentina Daniele Massimiliano Macculi Susanna Marchesi Corrado Aiello Giovanni Scotto Liliana Omegna Domenico Conoscenti Francesco Falciani Mario Di Vito Ileana Zagaglia Maria Elena Paniconi Antonio Corsi Stefano Luzi Nicola Marino Barbara Lazzarini Antonella Bottero Camilla Mauro Pietro Saitta Gianni Montieri Francesca Del Moro Adam Atik Maurella Carbone Sabrina Fusari Francesa Perlini Antonella Bastari Donatella Libani Alessandra Pillosu Lidia Massari Gianni Girola Andrea Fasulo Lidia Borghi Roberta Chimera Gaetano Vergara Camilla Seibezzi Lisa Dal Lago Nicoletta Mazzi Annamaria Laneri Sandra Paoli Cristina Nicoletta Leonardo De Franceschi Olga Consoli Chiara Barbieri Valentina De Cillis Letizia Perri Angelo Sopelsa Alessandra Greco Simone Buratti Giacomo Di Girolamo MariaGiovanna Luini Costanza Matafù Lorenza Caravelli Elena Maitrel Cavasin Leopoldina Bernardi Donatella Favaretto Simona Brighetti Margherita D’Onofrio Ivana Buono Manuela Olivieri Maria Cristina Mannozzi Helleana Grussi Elisabetta Galeotti Antonio Sparzani (si può firmare qui)
(la pubblica Nazione Indiana qui) Siamo studiosi e studiose, scrittori e scrittrici, preoccupati dal dilagare dell’odio nei media italiani. Odio verso le donne, i migranti, i figli di migranti, la comunità Lgbtq. Un odio che è ormai il piatto principale di moltissimi talk show televisivi nei quali vige da tempo la politica dei microfoni aperti, senza nessuna direzione o controllo. E spesso le…
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