#Elvira Leonardi Bouyeure
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carmenvicinanza · 6 months ago
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Biki
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Biki è stata una importante imprenditrice della moda che ha contribuito a lanciare il made in Italy nel mondo.
Ha vestito attrici e teste coronate e, soprattutto, ha forgiato lo stile di Maria Callas che si affidava completamente al suo gusto.
Nata a Milano il 1 giugno 1906 come Elvira Leonardi, portava il nome della nonna, sposata in seconde nozze con il compositore Giacomo Puccini che era solito chiamarla affettuosamente col soprannome Bicchi, birichina, più tardi trasformato in Biki, su suggerimento di Gabriele D’Annunzio. Cresciuta in un ambiente colto e raffinato, tra musica, teatro e arte, aveva sviluppato, sin da piccola, un gusto naturale per l’eleganza.
Aveva imparato a fare la maglia e cucire grazie alla nonna Elvira, durante la Grande Guerra. Dopo gli studi al liceo Manzoni, frequentando il mondo dell’arte e della cultura, aveva viaggiato spesso in Europa per seguire le tournée di Arturo Toscanini, padre della sua cara amica Wally, in Francia, allora patria della moda mondiale, aveva avuto modo di apprezzare lo stile dei couturiers e trarne ispirazione.
Nel 1934, la sua prima esperienza imprenditoriale è stata Domina, casa di biancheria intima che proponeva camicie da notte che somigliavano ad abiti da sera, scollate, trasparenti e sensuali che destarono scandalo e, insieme, ammirazione.
Dopo il successo del nuovo modo di vestire la notte, decise di mettersi in proprio e creare capi di alta sartoria, abiti da gran sera e tailleurs. In breve era diventata la sarta delle maggiori personalità del mondo della cultura, dello spettacolo e della finanza.
Nel settembre 1936 ha sposato Robert Bouyeure, antiquario francese, con il quale ebbe una forte intesa anche in campo lavorativo. L’anno seguente nacque la loro figlia Roberta, che ha seguito le orme della madre e lavorato con lei fino alla fine.
Dopo la crisi provocata dalla guerra, per risollevarsi, ebbe l’intuizione di mettere la sua arte al servizio delle mutate esigenze sociali e, in un clima profondamente cambiato, pur restando fedele al suo stile, lanciare la prima linea di prêt-à-porter.
Per prima, per sostenere i costi, ha utilizzato fibre sintetiche e artificiali e costruito alleanze con fabbriche di tessuti.
Il suo stile si caratterizzava per gli accostamenti audaci di colori e di tessuti, come il blu marino e il verde mela, il viola e il blu, il giallo e l’arancio, e l’unione di pelle e chiffon, tela e jersey di seta, feltro e raso.
Dalla metà dei Cinquanta alla metà dei Sessanta ha consolidato uno stile italiano che non imitava più la haute couture francese.
È stato il suo decennio d’oro. Grazie al contributo del couturier francese Alain Reynaud, marito di sua figlia, la sua maison ha conosciuto uno sviluppo internazionale. La trasgressione lasciava il posto alla linearità e impeccabilità dello stile.
In quegli anni ha aperto negozi in varie località italiane e svizzere, come Saint Moritz, Portofino e Roma e poi ancora in Francia, negli Stati Uniti e ancora in Giappone, dove ebbe grande popolarità.
È stata questa l’epoca della cliente più nota, Maria Callas, conosciuta nel 1951, di cui ha inventato il look e che, da testimonial d’eccellenza, con le sue tournée in giro per il mondo aveva rafforzato la fama della sartoria. Il loro è stato un sodalizio iconico di amicizia e stile.
È di Biki anche l’abito nero indossato da Jeanne Moreau nel film La notte di Michelangelo Antonioni, del 1961.
Questa signora appartenente a una classe sociale che non aveva bisogno di lavorare, si è impegnata fino all’ultimo giorno della sua vita. Non amava farsi chiamare stilista ma semplicemente sarta. Insignita del titolo di Commendatore prima e di Grande ufficiale dell’ordine al merito della Repubblica italiana, poi, è stata, per diversi anni, nel consiglio d’amministrazione del Corriere della Sera. 
Aveva ereditato dalla madre, che si era risposata con Mario Crespi, uno dei maggiori proprietari, una grossa fetta di azioni dell’impero editoriale.
Ha tenuto rubriche di moda su varie riviste e alla radio.
Dopo gli anni sessanta, che hanno visto il fiorire della rivoluzione anche negli abiti, in contro tendenza, ha lanciato una moda molto sobria, destabilizzando coi suoi abiti da sera confezionati in tweed.
Ha abbandonato le passerelle solo negli anni Ottanta, per dedicarsi al nascente mercato asiatico e alla sua Biki-Japan.
Con la sua morte, avvenuta il 24 febbraio 1999, la maison è stata chiusa.
La documentazione relativa alla sua vita e attività creativa, è depositata presso le Civiche Raccolte Storiche del Comune di Milano.
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modaitaly · 6 years ago
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Se la moda italiana è nell'Olimpo, lo si deve anche a Biki via http://www.diggita.it/v.php?id=1632813
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fashionbooksmilano · 4 years ago
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Biki
French Visions for Italian Fashion
Simona Segre Reinach, photographs by Giovanni Gastel, book design and art direction Francesco Dondina, drawings by Alain Reynaud and Brunetta
Rizzoli, Milano 2019, 160 pages, ISBN  9788891825896
euro 60,00
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This is the story of Milanese fashion, in Italy and internationally, in the words and images of one of its great protagonists, Elvira Leonardi Bouyeure. Known as Biki, and recognized as the "dressmaker" to Maria Callas, Biki would remain close to fashion her entire life. An irreplaceable personality and talent, Biki (Milan, 1906 - 1999) was engaged in all the key points in the evolution of Italian fashion during the twentieth century. From the Fascist era of the midthirties, through the eighties, gaining international recognition with Made in Italy. This volume is based on the analysis of material from Biki's private archive. Statements, notes, drawings, letters, photographs and newspaper clippings have been organized and edited by Simona Segre Reinach, with the help of rare photographs by Giovanni Gastel, the refined graphics of Francesco Dondina, the meticulous supervision of Jacques Reynaud, nephew of Biki and the historical contextualization of Emanuela Scarpellini, professor of Contemporary History at the University of Milan
30/07/20
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perfettamentechic · 6 years ago
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Missoni S.p.A.
Missoni S.p.A. è una casa di moda fondata nel 1953 da Ottavio Missoni e dalla moglie Rosita Jelmini.  Insieme sono diventati un riferimento nella moda dei mitici Sixties, e si sono imposti sulla scena mondiale. Le loro linee colorate, i zig zag, sono un marchio riconoscibile ovunque. La prima collezione Missoniè del 1958 mentre la prima sfilata è datata 1966 al teatro Gerolamo di Milano, ma è con…
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carrellismarriti · 4 years ago
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(Big) Pig #carrellismarriti #walking #areapedonale #pedestriancrossing #writing #tag #portagenova #milan (presso Passerella Elvira Leonardi Bouyeure In Arte Biki) https://www.instagram.com/p/CNCDISds8Vf/?igshid=mvysat8jghja
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c-decoco · 5 years ago
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Maria Callas
Maria Callas wearing a black crepe wool dress by Biki, photo by Richard Avedon, Milan, 1955.
Elvira Leonardi Bouyeure, with the artist name Biki, was one of the most noted names of the ‘50s fashion scene in Milan. Granddaughter of Giacomo Puccini, the majority of her affluential clients were tightly connected to the famous La Scala opera theatre and the Milan’s culture circles. Style-wise, in her designs we can notice the elegant Milan lines meeting the luxurious haute couture influence of the Alta Moda of Roma school, coming together in a mesmerizing symbiosis.
Maria Callas was her most famous client. The Milanese seamstress carries out an important transformation of the singer's style: "She weighed almost a hundred kilos, she was dressed like a “sciuretta” (Milanese slang for a mid-class lady). In one season she became a diva. "The first time Biki saw Maria, she was enlightened by how much beauty to hear her sing, how disappointed she was in her appearance, so much so that she was able to tell her that she would never look after her. IN 1953 after six months, Maria loses thirty pounds and is ready. Suddenly Biki's criticisms are put aside and she devotes all her knowledge to it.
Biki will design dresses, jackets and coats with shapes and fabrics that enhance the qualities of that body and hide its defects. The boat necklines will disguise the powerful décolleté, the long gloves will be contemplated by structured dresses, pleats and draperies will be designed specifically to lighten the figure - beloved by Biki herself - will carry it upwards and give it an even more elegant air, a string of pearls if it is undecided on the accessory it will be the perfect solution, the shawl to accompany it in delicate and distinct movements. Each garment of the singer is numbered and detailed notes explain how to wear each outfit and with which accessories.
Thus the Image that Maria deserved is born, in tune with her majestic voice, to the point of making her a real Diva ... in all aspects of her personality and her life.
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fashioncurrentnews · 7 years ago
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L’icona Maria Callas. Arriva al cinema Maria by Callas
Il film Maria By Callas diretto da Tom Wolf arriva al cinema dal 16 al 18 Aprile. Il titolo è un suggerimento alquanto esplicito al dualismo che conviveva nell’artista e icona Maria Callas: essere Maria o essere Callas. Una condizione che si capisce a pieno se ricordiamo alcune parole che essa stessa pronunciò “Ci sono due persona in me. Mi piacerebbe essere Maria, ma devo vivere all’altezza delle aspettative della Callas”.
Questa pellicola è il risultato di una lunga ricerca che ha portato il regista in giro per il mondo per più di tre anni: un ritratto intimo tra fotografie, super8, registrazioni private, lettere e filmati dietro le quinte che mostrano le diverse sfumature della Divina.
Maria Callas amava esibirsi in pubblico ma molto meno parlare di sé e così dalle copertine dei rotocalchi ne esce una figura molto spesso sfalsata, nota per le sue scelte sentimentali e per un meticoloso lavoro estetico fatto su se stessa che le permise di diventare un “levriero”.
Come spiega Tom Wolf “ basta guardare i filmati per capire come al di là del belcanto, la comunicazione visiva attraverso lo stile sia parte del mito”. Capelli raccolti in uno chignon, una netta riga di eyeliner nero e un look che esaltava il suo passo felpato. Elvira Bouyeure Leonardi, detta Biki, creò l’immagine e lo stile della Callas come Anna Wintour curò quella di Michelle Obama. La Divina girava il mondo con un quadernetto con gli appunti di stile: blu marino in città, pellicce per l’inverno, sciarpe come dettaglio in drappeggio, abitini bon ton e bellissimi gioielli di turchese, smeraldo e perle. Non mancavano cappellini, ventagli piumati ed elegantissimi guanti. Tra le firme preferite Christian Dior, Lanvin e il suo ammiratore Yves Saint Laurent.
Completamente diversa la figura di Maria, amica di Pasolini e amante di Onassis: molto spesso struccata, coi capelli sciolti, senza scarpe, in jeans e polo.
Amata per la voce e ammirata per lo stile, nella pellicola Maria By Callas troviamo le immagini inedite di Maria Callas, di un’icona alla ricerca dell’amore e della semplicità, di una donna che va oltre l’artista. Nella gallery alcuni documenti che ritroviamo nel film di Tom Wolf.
L'articolo L’icona Maria Callas. Arriva al cinema Maria by Callas sembra essere il primo su Vogue.it.
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accadde…oggi: nel 1906 nasce Biki (Elvira Leonardi Bouyeure) Biki nasce a Milano nel 1906. Nipotina acquisita di Giacomo Puccini (nonno Tato, per lei), che ne aveva sposato la nonna, da Puccini stesso viene ribattezzata scherzosamente…
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fashionbooksmilano · 5 years ago
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The Portraits of Elegance  Teatro alla Scala
Supplemento al Numero 652 di Vogue Italia. The Style & the Glamour
a cura di Cesare Cunaccia
Ed.Condé Nast, Milano 2004, 
Photos Gallery by Archivio Storico Farabola
euro 30,00
email if you want to buy [email protected]
The volume is entitled "The Portraits of Elegance - Teatro alla Scala" and was actually a supplement given out in December 2004 with Vogue Italia to celebrate the opera house reopening. The volume features several images from the Farabola archives – all taken between the early 50s and the early 70s – and portray ladies wearing glamorous evening gowns and furs at various season openings. La Scala reopened after Second World War on 11th May 1946 with a concert directed by Arturo Toscanini. At the time Paris was celebrating the rebirth of fashion with Dior, while the Milanese tailoring houses were slowly starting again to produce their own designs.In 1951 the season at La Scala was opened for the first time on 7th December rather than on the 26th as usual.  The new opening coincided with the arrival of a singer destined to become very famous, Maria Callas.           From the 50s on crowds started gathering in front of the theatre to admire the celebrities and aristocrats going to the season opening performances. Wearing glamorous dresses became the norm and while Parisian designers were still favoured by many women, the openings at La Scala also helped new designers and tailoring houses emerging, among them also Jole Veneziani, Gigliola Curiel, Pirovano, Livoli, Tizzoni, Farioli, Federico Forquet, Germana Marucelli and Mila Schön.  In 1953 Maria Callas appeared visibly thinner than on her debut, gossips spread in the theatre about the diet she had followed, but among the “authors” of her transformation into a sophisticated woman there was also an Italian designer, Elvira Leonardi Bouyeure, better known as Biki, who dressed the singer for the next 25 years. Biki would send Maria Callas dresses and accessories accompanied by little numbers and booklets that showed her how to match the various garments and items.  (text by Anna Battista)
mostra ideata da Franca Sozzani Triennale di Milano 8/12/2004 16/1/2005
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