#Domenico Antonio Battisti
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mioblog1507 · 2 months ago
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3/11/24
Nume Antonio penserò a te più avanti adesso devo pensare a me perché ho scoperto a 63 anni addirittura come si fa ad andare di corpo e a prendermi cura di me stesso.
A case of you Joni Mitchel
Geolier un episodio d’amore
Lucio Battisti alle prime battute
Anna Oxa Processo a me stessa
Domenico Modugno a cosa servono le nuvole
Laura Pausini scatola
Joni Mitchell Both Sides Now
Noemi la borsa di una donna
Noemi glicine
Noemi amore non lo so dire
Loredana Bertè dedicato (dedicato a chi capisce quando il gioco finisce e non si butta giù) 
Sting If You love Somebody
Giuseppe Verdi Otello un bacio ancora
Umberto Tozzi Gloria
Irene Grandi bruci la città 
Samuele Bersani replay
Annalisa Mon amour
Ivano Fossati c’è tempo 
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micro961 · 1 year ago
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Finale Nazionale de Il Cantagiro 2023
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Vince Valentina Ambrosio
Si è svolta presso il Teatro Comunale la Finalissima de Il Cantagiro 2023, con una serata densa di momenti ed ospiti speciali che ha decretato come prima classificata assoluta la cantante Valentina Ambrosio dal Lazio, premiata dal Patron Enzo De Carlo. Al secondo posto si classifica il cantautore Alessio Caterini anche lui per la regione Lazio, premio consegnato dal Direttore Generale Elvino Echeoni, artista già noto al pubblico de Il Cantagiro per aver vinto il Premio Sergio Bardotti in una passata edizione. Al terzo posto si classifica un’altra giovane artista femminile, Bonaddio Chiara dalla Calabria, premiata da Cliò. Una gioia grande per tutti e tre finalisti del podio che si sono stretti per la foto di rito finale.
Durante la serata sono stati consegnati i Premi Speciali: Premio “Sergio Bardotti” alla vincitrice Valentina Ambrosio (Lazio) consegnato dalla moglie Carmen Di Domenico; Premio “Little Tony” consegnato da Angelo Petruccetti a Meteo (Marche); Premio Radio Italia Anni 60 consegnato da Maurizio Guccini a Pasquale Nolfo (Sicilia); Premio Settimanale Mio consegnato da Gianluca Ludovici a Freakybea (Toscana); Premio Critica 2Righe consegnato da Dorina Giangrande a Mavys (Lazio); Premio Accademia Belle Arti di Frosinone (Video-Clip) consegnato da Stefano Cesaroni a Sonia Lib (Lomardia); Premio Giffoni Festival a Orsogna Leonardo (Toscana) che riceverà una borsa di studio per la partecipazione al Giffoni Festival 2024. La consegna del premio è stata affidata ad Antonio Cagnazzo (Direttore del palco del Giffoni Festival) e Angelo Saponaro. Poco prima dell’assegnazione si è svolta la lettura dei saluti da parte del Sindaco di Giffoni Valle Piana Antonio Giuliano e la consegna di una targa speciale al Patron e Direttore Artistico del Festival Nicola Delle Donne. 
Alla conduzione l’ormai fidatissimo Marco Zingaretti che ha introdotto, oltre agli artisti, i numerosi ospiti d’eccezione come Stefano Borgia – finalista a The Voice Senior ed autore della canzone “Le mamme” di Toto Cutugno insieme a Franco Tortora dal Cantagiro Story del ’72. Ed ancora la presenza speciale della “Little Tony Family” che insieme a Gianluca Giorgini si sono esibiti con il brano “Corazon Loco”. Tra le “esibizioni speciali” uno spazio emozionante è stato il “Medley di Battisti” eseguito da tutti i cantanti in gara così come l’allegria dei The Fuzzy Dice, band di Teramo dallo stile rock’n’roll anni ’50. Un altro momento di rilievo è stato quella della presentazione del libro su Pino Daniele, “Tutto quello che mi ha dato emozione viene alla luce” (Rai Libri), scritto dal figlio Alessandro, alla presenza in sala della moglie Dorina Giangrande. Infine uno spazio dedicato al ricordo del noto autore Franco Migliacci, scomparso recentemente con la cantante Alina che ha eseguito un medley dei brani “Una rotonda sul mare” e “Tintarella di Luna”. Regista dell’evento Giulia Carla De Carlo.
I ringraziamenti speciali sono andati al Presidente del Consiglio Comunale Gianluca Ludovici e al Presidente della Pro Loco Daniele Carletti e per l’Accoglienza il Dott. Stefano Giorgilli.
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fondazioneterradotranto · 5 years ago
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Gli Arcadi di Terra d'Otranto (16/x): Domenico Antonio Battisti di Scorrano
di Armando Polito
Cominciamo con un giallo, quello del cognome.
Ne Il Catalogo degli Arcadi in coda a Prose degli Arcadi, Antonio De Rossi, Roma, 1717, tomo III, p. LXXXI si legge:
Battisti si legge pure in Giammaria Mazzucchelli, Scrittori d’Italia, Bossini, Brescia, 1758, volume II, parte I, p. 557, al quale rinvio per la biografia.
Poi le cose si complicano: Battisti diventa Battista in Eustachio d’Afflitto, Memorie degli scrittori del Regno di Napoli, Stamperia Simoniana, Napoli, 1794, tomo II, p. 79, dove pure si legge in nota che Mazzucchelli a proposito della scheda relativa al nostro in Scrittori d’Italia raccolse tutto ciò dalle notizie intorno a’ Canonici, e Cherici Beneficiari Vaticani p. 24 comunicategli manoscritte da Monsignor Garampi, Canonico allora di S. Pietro, ed ora Nunzio in Vienna. Si avverta però, che il Mazzucchelli scrive il cognome del N. A. Battisti, non Battista, come dal medesimo autore si scrisse, né seppe ciò che da noi si soggiugne. Preciso che in nota 2 il Mazzucchelli aveva espressamente citato la fonte manoscritta e, quindi, gli viene imputato un errore di lettura, il che suppone che anche il D’afflitto l’abbia letta.
Non è finita, perché in rete1 leggo che il cognome sarebbe non Battista, ma Donbattista3. Putroppo manca la fonte, ma potrebbe essere una pubblicazione citata in  bibliografia: Maurizio Marra, Domenico Antonio Donbattista (note biografiche), Serafino Arti Grafiche, 2010. Non sono riuscito a reperirla ma sarei grato a chiunque l’avesse letta o allo stesso autore di una conferma o smentita circa Donbattista.
Nell’attesa nel titolo ho optato per la forma più antica (1717) all’inizio ricordata, confermata anche dai cataloghi successivi, compresi quelli recenti che si sono rifatti agli originali manoscritti conservati nell’archivio dell’accademia oggi depositato presso la Biblioteca Angelica di Roma.
Il suo nome pastorale risulta costituito dal solo Laudeno seguito da punti di sospensione, il  che denota la mancata assegnazione della campagna, cioè della seconda parte che di solito conteneva un riferimento toponomastico. Non son riuscito a trovare nessun riferimento e il fatto che Laudeno sia stato successivamente al nostro il nome pastorale pure del cardinale Giovanni Battista Barni2 non mi ha dato, come speravo, alcun aiuto.
Dello scorranese, comunque, ci restano due sonetti2.
  Poiché Belgrado la superba, e forte
sommisea al grand’Eugeniob il capo altero,
lieta tornando al dolce antico impero,
rotte l’Arabe indegne aspre ritorte c,
oh come impaziente ancor le porte
aprire a lui Bizanziod attende, e il feroe
giogo scuoter, condotta al ver sentiero
dalle vie di Maconf fallaci, e torte!
E seco Africa , ed Asia oppresse, e domeg,
Scipioh, e Alessandroi omail posti in obblio,
eterneran suo glorioso nome.
Che né il Tebrom, né il Gange o vide, o udio
di sacri lauri altre più degne chiome,
né invitto Eroe più generoso, e pio.
____________
a sottomise
b Eugenio di Savoia  (1663-1736), generale francese al servizio del Sacro Romano Impero. Tra i migliori strateghi del suo tempo (era soprannominato Gran Capitano), diede agli Asburgo la possibilità d’imporsi in Italia e nell’Europa centrale ed orientale. Per la battaglia di Belgrado, città liberata dai Turchi il 17 agosto 1717, gli venne dedicata la canzone  Prinz Eugen, der edle Ritter (Il Principe Eugenio, il nobile cavaliere).
c La ritorta era una piccola corda con cui si legavano ai prigionieri mani e piedi; qui sta nel senso metaforico di assedio.
d Bisanzio, la capitale dell’Impero Romano d’Oriente.
e feroce
f Maometto. Macone forma letteraria: Torquato Tasso, Gerusalemme liberata,  II, 2, 1: Questi or Macone adora, e fu cristiano.
g domate
h Scipione l’Africano
i Alessandro Magno
l ormai
m Tevere
    Tu che le Greche, e le Latine cartea
volgi sovente, e in dotte prose, o in carmi
discerner sai le forti gesta, e l’armi,
ch’Asia domaro, Europa, e l’altra parte,
dimmi, eccelso Alessandrob, ove di Marte
Eroe maggior potrai saggio additarmi
del gran Eugenioc, e s’unquad aie letto in marmif
egual senno, valor, consiglio, ed arte?
L’illustri sue, e memorande imprese,
d’almag , e sola virtù partig  ben chiari,
saran mai sempre ed ammirate, e intese.
Qual sien de’ lauri i degni fregi, e rari,
e quai le vie d’onore alte, e contese,
da lui sol fiah, ch’ogni Guerriero impari.
____________
a gli scritti latini e greci
b Alessandro Albani da Urbino, nipote di Clemente XI, cardinale, arcade per acclamazione col nome pastorale di Crisalgo Acidanteo.
c Vedi la nota b nel sonetto precedente.
d qualche volta
e hai
f iscrizioni
g prodotti, frutti
h avvenga
  (CONTINUA)
  Per la prima parte (premessa): http://www.fondazioneterradotranto.it/2019/07/08/gli-arcadi-di-terra-dotranto-premessa-1-x/  
Per la seconda parte (Francesco Maria dell’Antoglietta di Taranto):
http://www.fondazioneterradotranto.it/2019/07/15/gli-arcadi-di-terra-dotranto-2-x-francesco-maria-dellantoglietta-di-taranto/   
Per la terza parte (Tommaso Niccolò d’Aquino di Taranto):
http://www.fondazioneterradotranto.it/2019/07/23/gli-arcadi-di-terra-dotranto-3-x-tommaso-niccolo-daquino-di-taranto-1665-1721/   
Per la quarta parte (Gaetano Romano Maffei di Grottaglie):
http://www.fondazioneterradotranto.it/2019/07/31/gli-arcadi-di-terra-dotranto-4-x-gaetano-romano-maffei-di-grottaglie/ 
Per la quinta parte (Tommaso Maria Ferrari (1647-1716) di Casalnuovo): http://www.fondazioneterradotranto.it/2019/08/16/gli-arcadi-di-terra-dotranto-5-x-tommaso-maria-ferrari-1647-1716-di-casalnuovo/ 
Per la sesta parte (Oronzo Guglielmo Arnò di Manduria,  Giovanni Battista Gagliardo, Antonio Galeota e Francesco Carducci di Taranto):
http://www.fondazioneterradotranto.it/2019/08/26/gli-arcadi-di-terra-dotranto-6-x-oronzo-guglielmo-arno-di-manduria-giovanni-battista-gagliardo-antonio-galeota-e-francesco-carducci-di-taranto/ 
Per la settima parte (Antonio Caraccio di Nardò): http://www.fondazioneterradotranto.it/2019/09/17/gli-arcadi-di-terra-dotranto-7-x-antonio-caraccio-di-nardo/  
Per l’ottava parte (Donato Capece Zurlo di Copertino): http://www.fondazioneterradotranto.it/2019/09/21/gli-arcadi-di-terra-dotranto-8-x-donato-maria-capece-zurlo-di-copertino/  
Per la nona parte (Giulio Mattei di Lecce): http://www.fondazioneterradotranto.it/2019/09/28/gli-arcadi-di-terra-dotranto-9-x-giulio-mattei-di-lecce/ 
Per la decima parte (Tommaso Perrone di Lecce): http://www.fondazioneterradotranto.it/2019/10/03/gli-arcadi-di-terra-dotranto-10-x-tommaso-perrone-di-lecce/ 
Per l’undicesima parte (Ignazio Viva di Lecce): http://www.fondazioneterradotranto.it/2019/10/11/gli-arcadi-di-terra-dotranto-ignazio-viva-di-lecce-11-x/  
Per la dodicesima parte (Giovanni Battista Carro di Lecce):
http://www.fondazioneterradotranto.it/2019/10/18/gli-arcadi-di-terra-dotranto-12-x-giovanni-battista-carro-di-lecce/ 
Per la tredicesima parte (Domenico de Angelis di Lecce): 
http://www.fondazioneterradotranto.it/2019/10/21/gli-arcadi-di-terra-dotranto-13-x-domenico-de-angelis-di-lecce-1675-1718/ 
Per la quattordicesima parte (Giorgio e Giacomo Baglivi di Lecce):
http://www.fondazioneterradotranto.it/2019/10/26/gli-arcadi-di-terra-dotranto-14-x-giorgio-e-giacomo-baglivi-di-lecce/
Per la quindicesima parte (Andrea Peschiulli di Corigliano d’Otranto: http://www.fondazioneterradotranto.it/2019/10/31/gli-arcadi-di-terra-dotranto-15-x-andrea-peschiulli-di-corigliano-dotranto/
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1 https://it.wikipedia.org/wiki/Domenico_Antonio_Donbattista
2 In Rime degli Arcadi alle altezze Serenissime de’Principi Filippo Maurizio e Clemente Augusto di Baviera, tomo VII, Antonio de’ Rossi, Roma, 1717, p. 363.
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Siamo nell’ottobre del 1972 e il long-playing vende 150.000 copie, mentre il 45 giri 800.000 e rimane primo in classifica per oltre 5 mesi dividendo il podio con Il mio canto libero di Lucio Battisti.
Il disco è affidato all’orchestra di Tony Mimms ed è suonato da ottimi solisti: Silvano Chimenti e Franco Carli si occupano assieme a Baglioni delle chitarre, Luciano Brigidi al basso, Massimo Buzzi, Ciro Cicco e Sandro Centofanti alle percussioni. Antonio Coggio assieme a Toto Torquati suona diversi strumenti oltre a firmare la realizzazione del disco.
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QUESTO PICCOLO GRANDE AMORE
Interprete: Claudio Baglioni
Etichetta: RCA Italiana
Catalogo: DPSL 10551
Data di pubblicazione: Ottobre 1972
Matrici: BKAY 26764/BKAY 26765
Supporto:vinile 33 giri
Tipo audio: Stereo
Dimensioni: 30 cm.
Facciate: 2
Note: Copertina apribile a libretto con due ante apribili - Disegni e fumetto di Pompeo De Angelis - Della prima stampa esiste una versione con il retro della copertina in bianco e nero e priva in alcuni riquadri dei crediti dei musicisti - La ristampa con codice PSL 10551 ha la copertina non apribile / Registrato da Franco Finetti dal 27 Agosto al 30 Settembre 1972 nello studio C della RCA di Roma / Distribuito da RCA Italiana - Roma
BRANI
Lato A
PIAZZA DEL POPOLO
Autori: Claudio Baglioni, Antonio Coggio
UNA FACCIA PULITA
Autori: Claudio Baglioni, Antonio Coggio
BATTIBECCO
Autori: Claudio Baglioni, Antonio Coggio
CON TUTTO L'AMORE CHE POSSO
Autori: Claudio Baglioni, Antonio Coggio
CHE BEGLI AMICI!...
Autori: Claudio Baglioni, Antonio Coggio
MIA LIBERTÀ
Autori: Claudio Baglioni, Antonio Coggio
LA PRIMA VOLTA
Autori: Claudio Baglioni, Antonio Coggio
Lato B
QUEL GIORNO
Autori: Claudio Baglioni, Antonio Coggio
IO TI PRENDO COME MIA SPOSA
Autori: Claudio Baglioni, Antonio Coggio
CARTOLINA ROSA
Autori: Claudio Baglioni, Antonio Coggio
QUESTO PICCOLO GRANDE AMORE
Autori: Claudio Baglioni, Antonio Coggio
PORTA PORTESE
Autori: Claudio Baglioni, Antonio Coggio
QUANTO TI VOGLIO
Autori: Claudio Baglioni, Antonio Coggio
SEMBRA IL PRIMO GIORNO
Autori: Claudio Baglioni, Antonio Coggio
CON TUTTO L'AMORE CHE POSSO
Autori: Claudio Baglioni, Antonio Coggio
PRODUTTORE
Antonio Coggio
ORCHESTRA
Anthony Rutherford Mimms
EDIZIONI MUSICALI
RCA Musica
MUSICISTI
Gerardo Abate violino
Aurelio Albini violino
Claudio Baglioni chitarra
Gennaro Baldini trombone
Fernando Baratta violino
Giancarlo Becattini trombone
Luciano Brigidi basso elettrico
Massimo Buzzi percussioni
Massimo Buzzi batteria
Alvaro Capanni basso
Pietro Capodieci basso
Franco Carli chitarra
Silvestro Catacchio violino
Alessandro Centofanti coro
Alessandro Centofanti percussioni
Adalberto Cerbara viola
Adalberto Cerbara violino
Montserrat Cervera violino
Silvano Chimenti banjo
Silvano Chimenti chitarra
Ciro Cicco percussioni
Ciro Cicco batteria
Antonio Coggio tastiere
Temistocle Colloridi flauto
Enrico Colonnese violoncello
Rolando Cristifani violino
Giuseppe Cuccaro tromba
Giovanni Culasso tromba
Eraldo D'Angelo violino
Roberto Davini coro
Salvatore De Girolamo violoncello
Martino Di Fulvio tromba
Paolo Falco corno
Tino Fornai violino
Sandrino Franceschini violino
Alberto Francolini violoncello
Margherita Gabrici violino
Marianna Gazzani flauto
Sal Genovese sax
Angelo Gentile viola
 I Cantori Moderni di Alessandroni cori
Luciano Madami violoncello
Luciano Madami violino
Paola Massari voce
Paolo Mezzaroma violino
Antonio Miscia viola
Guido Mozzato violino
Alessandro Nadin viola
Marcello Palombi violino
Ilicio Perugia violoncello
Alberto Pini violino
Ernesto Pumpo trombone
Antonio Russo sax
Luigi Sagrati viola
Nicola Samale flauto
Francesco Santucci tromba
Francesco Santucci trombone
Domenico Sebastiano corno
Italo Tagliagambe tuba
Giuseppe Taurino sax
Maria Teresa Temperilli 
Toto Torquati tastiere
Mario Tucci violino
Vito Vallini violoncello
Alvise Verzella tromba
Franco Vinciguerra trombone.
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italianaradio · 5 years ago
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ANTONIMINA ricorda i Caduti di tutte le guerre, inaugurata Sede F.N.A.I. (Servizio ESCLUSIVO)
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ANTONIMINA ricorda i Caduti di tutte le guerre, inaugurata Sede F.N.A.I. (Servizio ESCLUSIVO)
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ANTONIMINA ricorda i Caduti di tutte le guerre, inaugurata Sede F.N.A.I. (Servizio ESCLUSIVO)
Immagini e Video di Enzo Lacopo © 2019
ANTONIMINA –
Il par�� Cosimo Paolo Pelle, presidente della Federazione Prov. Volontari di Guerra di Reggio Calabria, con sede in Antonimina in via Umberto I, ancora una volta ha dato lustro al proprio paese, con l’inaugurazione della Federazione Prov. Arditi d’Italia.
Antonimina è un piccolo paese dell’entroterra locrideo, pieno di sani ed alti valori di accoglienza, di cordialità e di amicizia fraterna.
Sono note le sue salutari acque Termali, oltre che la nobile e salvifica figura della serva di Dio Rosella Staltari, nata a Cacciagrande, piccola frazione di Antonimina.
Il parà Cosimo Paolo Pelle, non è nuovo a questo tipo di attività.
Attento e diligente ricercatore ha dato un nome, a tutti i caduti di Antonimina, che   adesso è scolpito su due lapidi marmoree poste in Largo Tre Canali, dove è possibile deporre un semplice fiore, o racchiudersi in una preghiera  di  devozione per quei nobili figli del paese.
Cosimo, aiutato e supportato nell’organizzazione dal segretario degli Alpini della sez. di Milano Riccardo Talleri e dal segretario generale dell’ Istituto del Nastro Azzurro Domenico Caccia di Roma, ha curato ogni aspetto della manifestazione, perché avesse la migliore riuscita.
Sulle note della Banda dell’Associazione Carabinieri sez. di Roccella Jonica, diretta con sicura competenza dai maestri: Antonio Calipari e Carmelo Gramuglia, ha avuto inizio la parata.
I primi onori militari hanno avuto luogo presso il Monumento al Carabiniere, con la deposizione della corona di alloro, anche  in ricordo di Gesumino Siciliano, di recente  scomparso, a cui è stato tributato, a voce viva, il “ PRESENTE” nel  cuore di tutti.
Il corteo è proseguito in forma ordinata, con i numerosissimi Vessilli delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma, provenienti non soltanto dalla provincia reggina.
Di notevole rilievo il medagliere dell’Istituto del Nastro Azzurro di Reggio Calabria e di Crotone, che insieme a quello dei fratelli degli Arditi di Catania e quello dei Volontari di Guerra hanno arricchito di ulteriore significato la sfilata.
Dopo l’alzabandiera al largo Tre Canali con tutti gli onori militari, sfilando per le piccole e pittoresche vie di Antonimina si è giunti a piazza Don Schiavello e nella parrocchia di San Nicola di Bari don Costante ha celebrato la santa messa.
La serata di lieve frescura, dopo la messa, in via Umberto I è proseguita con la Benedizione della nascente F.N.A.I, dedicata alla MOVM Francesco Battisti di Reggio Calabria ed all’Ardito antoniminese CDVM Vincenzo Siciliano.
Cosimo Paolo Pelle, paracadutista dal cuore sensibile ha voluto fortemente che il taglio del nastro per la sede fosse effettuato dalle sorelle Iannì, in ricordo di Giuseppe Iannì, perito nella tragedia della Meloria il 9 novembre 1971.
Intensa l’emozione nelle poche parole espresse dallo stesso Cosimo: “ I caduti in guerra sono tutti uguali, senza colore di parte, e quella bandiera con la donna che piange, dipinta con maestria da Ilenia Romano, rappresenta la nostra Italia  e tutte quelle madri,  che con le lacrime agli occhi hanno visto partire i propri figli per onorare e difendere il nostro sacro tricolore e la patria, l’Italia!”.
Un intenso, significativo applauso si è levato da tutti i presenti, al ricordo del vice  brigadiere Mario Cerciello Rega, ucciso a Roma qualche giorno fa con un’aggressione  selvaggia, nell’adempimento del proprio dovere.
Non ci sono stati momenti vuoti, ma un susseguirsi di emozioni per tutti i partecipanti.
La sede di Antonimina è semplice, ma ricca di dipinti di alto valore espressivo e simbolico, elaborati con capacità e sentimento dagli alunni del Liceo Artistico di Siderno.
E’ seguita la parata degli Eroi, fino a giungere in piazza Littorio per i saluti finali.
Quest’anno in assenza del prof. Ugo Mollica, ma seguendo i suoi suggerimenti, ha coordinato il tutto in forma semplice, “alla mano”, con sentimento e con cuore, Cosimo Pelle.
Si sono susseguiti i saluti a tutti i partecipanti del Sindaco, Luciano Pelle, il quale, auspicando che si continui sempre sulla strada degli alti valori e non solo sotto l’effetto  emotivo delle cerimonie, si è congratulato con l’assessore Cosimo Pelle, per il forte valore educativo e sociale delle sue iniziative, alle quali ha augurato uno sviluppo lusinghiero.
Domenico Caccia, ha incentrato il discorso sul valore di Patria, che il “Il milite ignoto”. rappresenta. In lui sono raccolte le lacrime e le sofferenze di tutti i soldati e di tutte le  famiglie, travolte dalla sciagura della  guerra.
Tra  poco più di un anno celebreremo il centesimo anniversario della inumazione del  “Milite  Ignoto” all’Altare della Patria del Vittoriano a Roma, ed Antonimina non  mancherà di onorare nella maniera dovuta la ricorrenza.
Pietro Aldo Lamberti, con toni anche di sentita commozione, ha effettuato la descrizione della tragedia della Meloria.
Il comandate Antonio Mollica, con intensa emozione ha parlato di ideali e di valori da riscoprire, ricordando il prof. Gaetano Barletta, mancato prematuramente, che ha fatto dono  del monumento al “Carabiniere” .
Saro Di Giacomo, del gruppo “Arditi” di Catania, anche lui si è soffermato con poche e significanti parole sui alti valori della Patria.
La consegna di una pergamena  da  parte di Cosimo alle sorelle Iannì, in ricordo del fratello Giuseppe,  è stato un momento di vero calore umano e fraterno, che ha sempre contraddistinto gli uomini della Folgore.
Poi ancora, la consegna di un’altra pergamena ad Ilenia Romano, per ringraziarla profondamente, insieme a suo papà Vincenzo, per i dipinti, che danno lustro e significato  alla sede di Antonimina.
Riccardo Talleri e Domenico Caccia, hanno definito Cosimo un “rompiscatole” nel senso buono della parola, per la passione che ci mette nel fare le cose. Talleri ha consegnato   una medaglia d’argento della sez. Alpini di Milano, con la scritta:” A Cosimo Paolo Pelle, per il lavoro svolto”.
Il capitano di fregata Salvatore D’Urso ha omaggiato la Federazione di Antonimina con il Crest dell’Incrociatore P.A. G. Garibaldi.
Cosimo ha concluso i lavori, ponendo la mano sul libro dell’albo d’oro, definendolo un altare per noi  e dicendo:” Stasera ritornando a casa dedichiamo un minuto a questi ragazzi, diciamo una preghiera per questi angeli che sono adesso in cielo, per non dimenticare mai il loro sacrificio”.
Antonimina,  30  luglio  2019                 Ugo  Mollica    Cosimo  Pelle
VIDEO ESCLUSIVO
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        Immagini e Video di Enzo Lacopo © 2019 ANTONIMINA – Il parà Cosimo Paolo Pelle, presidente della Federazione Prov. Volontari di Guerra di Reggio Calabria, con sede in Antonimina in via Umberto I, ancora una volta ha dato lustro al proprio paese, con l’inaugurazione della Federazione Prov. Arditi d’Italia. Antonimina è un piccolo paese dell’entroterra
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Enzo Lacopo
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sayitaliano · 8 years ago
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About Sanremo
As I was asked a few days ago, here a few ways to watch Sanremo online starting from tomorrow (tuesday february 7th) night 8:30 pm - it’ll start with a 5 minutes “anteprima = preview” every night, until saturday when the final will be broadcasted. It will last until saturday (february 11th). I’ll try to add more asap.
/ Official website /
Raiuno -> just click on the first video on the left, or here , to open the Raiuno streaming immediately (I added the whole Rai channels things in case you had troubles connecting directly and wanted to try from there) Second streaming -> once again, just click on the Sanremo image/video Third streaming -> just click on play and it should work ;)
Promos of the event:
https://www.youtube.com/watch?v=wz9QlDhVtHM
https://www.youtube.com/watch?v=5p1cFJGxAiI
https://www.youtube.com/watch?v=kqaUUpOc8vg
https://www.youtube.com/watch?v=D1J_W2ec5nw
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A little bit more about the competition and the artists taking part and some rumors (I’ll try to keep it updated through the week):
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- Hosts & Guests - The hosts are two famous italian anchors: Carlo Conti and Maria De Filippi with the help of other actors and comedians as Maurizio Crozza and Rocco Tanica (Elio & Le Storie Tese). The announced guests are, day by day:
Day1- Tiziano Ferro (he might play a Luigi Tenco’s song too) and Carmen Consoli, Ricky Martin, Clean Bandit, Paola Cortellesi and Antonio Albanese (promoting a movie) and Raoul Bova with Rocio Munoz Morales (actors); Cusin (basketball player) and Diouf (volleyball player); Protezione Civile.
Day2- Giorgia, Biffy Clyro, Sveva Alviti and Salvatore Nicotra, Enrico Brignano + Flavio Insinna + Gabriele Cirilli (comedians) and Francesco Totti (football player), japanese illusionist Hiroki Hara, Keanu Reeves, Robbie Williams.  Day3- Piccolo Coro dell’Antoniano, Mika, LP, Orquesta de Instrumentos Reciclados from Paraguay, Marcio Giallini and Alessandro Gassman (promoting a movie), Anouchka Delon and Annabelle Belmondo (models), Luca and Paolo (comedians), Maria Pollacci (ostetrician).
Day4- Zingaretti (actor), Antonella Clerici, Compagnia acrobatica Kitonb, Robi Schultz, Virginia Raffaele (comedian), Marica Pellegrinelli (Ramazzotti’s wife), Gaetano Moscato (granpa who saved his grandchildren in Nice).
Day5- Zucchero (singing a bunch of his most famous songs), Alvaro Soler, Alessandra Mastronardi, Giusy Buscemi and Diana Del Bufalo (actresses), Ladri di Carrozzelle (disabled guys band), Rita Pavone, Carlo Cracco (chef), Paolo Vallesi & Amara (singers), Geppi Cucciari & Enrico Montesano (comedians), Tina Kunakey (model), Protezione Civile, Emanuele Fasano, Checco Zalone, newbies’ winner (Lele).
- How it works - There will be 22 “Champions/Bigs” (already famous artists - the winner of Sanremo among them will partecipate at the Eurovision) and 8 “Newbies” (not so famous yet / hadn’t taken part at the competition yet / kinda confusing): Day1- 11 songs sang by 11 Champs/Bigs. The 8 most voted will pass to day4, the last 3 will take part to a special round on day3.
In order, you’ll see: - Giusy Ferreri  (X) - Fabrizio Moro  - Elodie  - Lodovica Comello  - Fiorella Mannoia  - Alessio Bernabei  - Al Bano  - Samuel  - Ron  (X) - Clementino  (X) - Ermal Meta 
(X)  = at risk of elimination Day2- 11 songs sang by 11 Champs/Bigs. The 8 most voted will pass to day4, the last 3 will take part to a special round on day3. There will be also 4 songs played by 4 Newbies (2 will be eliminated).
In order, you’ll see: - Bianca Atzei  (X) - Marco Masini - Nesli e Alice Paba  (X) - Sergio Sylvestre - Gigi D'Alessio - Michele Bravi - Paola Turci - Francesco Gabbani - Michele Zarrillo - Chiara - Raige e Giulia Luzi  (X)
(X) = at risk of elimination    Newbies: Marianne Mirage, Francesco Guasti, Braschi, Leonardo Lamacchia. 
deleted = eliminated    Day3- The 16 Champs whose songs passed to day4 will play a cover each of old italian songs, alone or with other artists not taking part to the competition. The 6 songs with the less votes will be played and 4 of them will get the chance to go on in the competition. The last 4 songs sang by the last 4 Newbies will be played (2 of them will be eliminated).
In order, you’ll see: Newbies: Maldestro, Tommaso Pini, Valeria Farinacci, Lele. deleted = eliminated   Covers: (here a newspaper article with the songs’ stories) Chiara Ermal Meta Lodovica Comello Al Bano Fiorella Mannoia Alessio Bernabei Paola Turci Gigi D’Alessio Francesco Gabbani Marco Masini Michele Zarrillo Elodie Samuel Sergio Sylvestre Fabrizio Moro Michele Bravi The Champs at risk elimination: Ron, Raige & Giulia Luzi, Bianca Atzei, Clementino, Giusy Ferreri, Nesli & Alice Paba. deleted = eliminated  
Winner of the Covers’ competition:  Ermal Meta, Amara terra mia (followed by Paola Turci and Marco Masini)
Day4- The 20 Champs will play their songs and the last 4 (after a new votation) will be eliminated. Also the 4 Newbies will play their songs and we’ll have the winner among them.
In order, you’ll see: Newbies: Leonardo Lamacchia (4th), Lele (1st), Maldestro (2nd), Francesco Guasti (3rd). bold = winner
Champs: Ron Chiara Samuel Al Bano Ermal Meta Michele Bravi Fiorella Mannoia Clementino Lodovica Comello Gigi d’Alessio Paola Turci Marco Masini Francesco Gabbani Michele Zarrillo Bianca Atzei Sergio Sylvestre Elodie Fabrizio Moro Giusy Ferreri Alessio Bernabei
deleted = eliminated 
Day5- The 16 Champs will play their songs and then we’ll have the final winner. In order, you’ll see: Elodie (8) Michele Zarrillo (11) Sergio Sylvestre (6) Fiorella Mannoia (2) Fabrizio Moro (7) Alessio Bernabei Marco Masini (13) Paola Turci (5) Bianca Atzei (9) Francesco Gabbani (1) Chiara (14) Clementino (16) Ermal Meta (3) Lodovica Comello (12) Samuel (10) Michele Bravi (4) Champs’ Winner: Francesco Gabbani - Occidentali’s Karma
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Other prizes:
Best Lyrics: Fiorella Mannoia Critics’ Choice: Ermal Meta Best Musical Arrangement: Al Bano Press’ Choice: Fiorella Mannoia Most played online song: Francesco Gabbani
- Artists and songs’ titles - “Champions/ Bigs” + lyrics under the links + videos under the X Al Bano | Di rose e di spine | X Elodie | Tutta colpa mia | X Paola Turci | Fatti bella per te | X Samuel | Vedrai | X Fiorella Mannoia | Che sia benedetta | X Nesli & Alice Paba | Do retta a te | X Michele Bravi | Il diario degli errori | X Fabrizio Moro | Portami via | X Giusy Ferreri | Fatalmente male | X Gigi D’Alessio | La prima stella | X Raige & Giulia Luzi | Togliamoci la voglia | X Ron | L’ottava meraviglia | X Ermal Meta | Vietato morire | X Michele Zarrillo | Mani nelle mani | X Lodovica Comello | Il cielo non mi basta | X Sergio Sylvestre | Con te | X Clementino | Ragazzi Fuori | X Alessio Bernabei | Nel mezzo di un applauso | X Chiara | Nessun posto è casa mia | X Francesco Gabbani | Occidentali’s karma | X Bianca Atzei | Ora esisti solo tu | X Marco Masini | Spostato di un secondo | X
“Newbies” + lyrics under the links Valeria Farinacci | Insieme | X Braschi | Nel mare ci sono i coccodrilli  | X Leonardo La Macchia | Ciò che resta | X Tommaso Pini | Cose che danno ansia | X Maldestro | Canzone per Federica | X Lele | Ora mai | X Marianne Mirage | Le canzoni fanno male | X Francesco Guasti | Universo | X
-- Day3 Covers + the original singer & song: Al Bano - Pregherò (Adriano Celentano) Alessio Bernabei - Un giorno credi (Edoardo Bennato) Bianca Atzei - Con il nastro rosa (Lucio Battisti) Chiara - Diamante (Zucchero) Clementino - Svalutation (Adriano Celentano) Elodie - Quando finisce un amore (Riccardo Cocciante) Ermal Meta - Amara terra mia (Domenico Modugno) Fabrizio Moro - La leva calcistica della classe '68 (Francesco De Gregori) Fiorella Mannoia - Sempre e per sempre (Francesco De Gregori) Francesco Gabbani - Susanna (Adriano Celentano) Gigi D'Alessio - L'immensità (Don Backy) Giusy Ferreri - Il paradiso (Patty Pravo) Lodovica Comello - Le mille bolle blu (Mina) Marco Masini - Signor tenente (Giorgio Faletti) Michele Bravi - La stagione dell'amore (Franco Battiato) Michele Zarrillo - Se tu non torni (Miguel Bosé) Nesli e Alice Paba - Ma il cielo è sempre più blu (Rino Gaetano) Raige e Giulia Luzi - C'era un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones (Gianni Morandi) Ron - Insieme a te non ci sto più (Caterina Caselli) Paola Turci - Un'emozione da poco (Anna Oxa) Samuel - Ho difeso il mio amore (Nomadi) Sergio Sylvestre - Vorrei la pelle nera (Nino Ferrer)
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fondazioneterradotranto · 5 years ago
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Gli Arcadi di Terra d'Otranto (18/x): Mauro Manieri di Lecce
di Armando Polito
Nacque a Lecce nel  1687 da Angelo, medico e letterato originario di Nardò, e da Maria Grismondi.  Utriusque iuris doctor1, è più noto come architetto, meno come pittore, meno ancora come letterato, il che sicuramente è legato all’intensità con cui si dedicò ai vari settori. Per questo non stupisce che del letterato, come vedremo, non ci è rimasto quasi nulla, nonostante un altro arcade leccese, Domenico De Angelis, in una lettera al marchese Giovanni Giuseppe Orsi di Bologna, pure lui arcade (nonché accademico della Crusca e dei Gelati) col nome pastorale di Alarco Erinnidio, lo definisca come giovane di elevatissimo ingegno, e di molte aspettazione nelle lettere latine e nonostante fosse membro dell’Accademia degli Spioni2, fondata, con altri, dal padre nel 1683.
In Giovanni Mario Crescimbeni, L’Arcadia, Antonio de’ Rossi, Roma, 1711, p. 370 si legge: Liralbo …. D. Mauro Manieri Leccese e come data d’ingresso nell’Arcadia il 19 aprile 1708. Evidentemente alla data del 1711 non gli era stata ancora assegnata la seconda parte del nome pastorale, cioé Fereate come risulta nei suoi (del Crescimbeni) Comentari intorno all’Istoria della volgar poesia, Basegio, Venezia, 1730, p. 397. Se per Liralbo non ho proposte, Fereate potrebbe essere una forma aggettivale connessa con il greco Φεραῖος (leggi Feràios), che significa di Fere, città della Tessaglia.
Un suo epigramma costituito da due distici elegiaci è in Pompa accademica celebrata nel dì primo d’ottobre natale dell’augustissimo imperadore Carlo VI re di Spagna per l’anno MDCCXXI nella sala del castello di Lecce da D. Magin De Viles preside di questa provincia consagrata all’eminentis. principe Michele Federico del titolo di S. Sabina Prete Cardin. de’ Conti d’Althann, Nuova stampa del Mazzei, Lecce, 1721, p. 56.
Austriacis CAROLI Lux aurea condita fastis
nascere, et aeternum concolor inde redi.
Audior, Alma nites Magnum Imperii incrementum
et laevum nobis Juppiter intonuit 
(O luce aurea dell’austriaco Carlo, nasci fondata sui fasti e da lì ritorna dello stesso colore come cosa eterna. Sono ascoltato: tu risplendi nobile come grande incremento dell’Impero e per noi Giove ha tuonato propizio) 
Per tradizione indiretta, come spesso è successo per tante opere perdute, ci è giunto un frammento di un’elegia in lode di Fabrizio Pignatelli, che fu vescovo di Lecce dal 1696 al 1734: due distici elegiaci citati da Iacopo Antonio Ferrari, Apologia paradossica, Mazzei, Lecce, 1728, p. 6. 
Quid referam heroas naturae arcana secutos,
qui rerum ignotos explicuere sinus
quique novo caecosa explorant lumine causas,
auspicio doctos, te praeunte, gradus.
________
a Errore per caecas.
(Perché dovrei ricordare gli eroi che hanno indagato i misteri della natura, che hanno spiegato gli ignoti cuori delle cose e quelli che con nuova luce esplorano le cieche cause, passi insegnati con autorità sotto la tua guida)
Sicuramente dopo gradus o più avanti questa parte dell’elegia, che probabilmente è l’incipit, doveva concludersi con il punto interrogativo. Gli eroi sono i membri dell’accademia degli Spioni, con riferimento ai loro interessi culturali, che erano prevalentemente quelli scientifici e filosofici. La guida è quella del vescovo e sicuramente l’elegia fu scritta dopo il 24 aprile 1719, quando il prelato rientrò in Lecce da cui si sera allontanato per Roma, su ordine del viceré, nel 1711 a causa di grandissimi contrasti con l’Università.
________
1 Dottore in diritto civile e canonico.
2 Vedi  Archivio storico per le province napoletane, Giannini, Napoli, 1878, anno III, fascicolo I, pp. 150-153.
  Per la prima parte (premessa): http://www.fondazioneterradotranto.it/2019/07/08/gli-arcadi-di-terra-dotranto-premessa-1-x/       
Per la seconda parte (Francesco Maria dell’Antoglietta di Taranto): 
http://www.fondazioneterradotranto.it/2019/07/15/gli-arcadi-di-terra-dotranto-2-x-francesco-maria-dellantoglietta-di-taranto/   
Per la terza parte (Tommaso Niccolò d’Aquino di Taranto):
http://www.fondazioneterradotranto.it/2019/07/23/gli-arcadi-di-terra-dotranto-3-x-tommaso-niccolo-daquino-di-taranto-1665-1721/   
Per la quarta parte (Gaetano Romano Maffei di Grottaglie):
http://www.fondazioneterradotranto.it/2019/07/31/gli-arcadi-di-terra-dotranto-4-x-gaetano-romano-maffei-di-grottaglie/    
Per la quinta parte (Tommaso Maria Ferrari (1647-1716) di Casalnuovo): http://www.fondazioneterradotranto.it/2019/08/16/gli-arcadi-di-terra-dotranto-5-x-tommaso-maria-ferrari-1647-1716-di-casalnuovo/
Per la sesta parte (Oronzo Guglielmo Arnò di Manduria,  Giovanni Battista Gagliardo, Antonio Galeota e Francesco Carducci di Taranto):
http://www.fondazioneterradotranto.it/2019/08/26/gli-arcadi-di-terra-dotranto-6-x-oronzo-guglielmo-arno-di-manduria-giovanni-battista-gagliardo-antonio-galeota-e-francesco-carducci-di-taranto/  
Per la settima parte (Antonio Caraccio di Nardò):
http://www.fondazioneterradotranto.it/2019/09/17/gli-arcadi-di-terra-dotranto-7-x-antonio-caraccio-di-nardo/  
Per l’ottava parte (Donato Capece Zurlo di Copertino): http://www.fondazioneterradotranto.it/2019/09/21/gli-arcadi-di-terra-dotranto-8-x-donato-maria-capece-zurlo-di-copertino/  
Per la nona parte (Giulio Mattei di Lecce): http://www.fondazioneterradotranto.it/2019/09/28/gli-arcadi-di-terra-dotranto-9-x-giulio-mattei-di-lecce/ 
Per la decima parte (Tommaso Perrone di Lecce): http://www.fondazioneterradotranto.it/2019/10/03/gli-arcadi-di-terra-dotranto-10-x-tommaso-perrone-di-lecce/ 
Per l’undicesima parte (Ignazio Viva di Lecce): http://www.fondazioneterradotranto.it/2019/10/11/gli-arcadi-di-terra-dotranto-ignazio-viva-di-lecce-11-x/ 
Per la dodicesima parte (Giovanni Battista Carro di Lecce): 
http://www.fondazioneterradotranto.it/2019/10/18/gli-arcadi-di-terra-dotranto-12-x-giovanni-battista-carro-di-lecce/ 
Per la tredicesima parte (Domenico de Angelis di Lecce): 
http://www.fondazioneterradotranto.it/2019/10/21/gli-arcadi-di-terra-dotranto-13-x-domenico-de-angelis-di-lecce-1675-1718/ 
Per la quattordicesima parte (Giorgio e Giacomo Baglivi di Lecce): 
http://www.fondazioneterradotranto.it/2019/10/26/gli-arcadi-di-terra-dotranto-14-x-giorgio-e-giacomo-baglivi-di-lecce/ 
Per la quindicesima parte (Andrea Peschiulli di Corigliano d’Otranto): http://www.fondazioneterradotranto.it/2019/10/31/gli-arcadi-di-terra-dotranto-15-x-andrea-peschiulli-di-corigliano-dotranto/
Per la sedicesima parte (Domenico Antonio Battisti di Scorrano): http://www.fondazioneterradotranto.it/2019/11/05/gli-arcadi-di-terra-dotranto-16-x-domenico-antonio-battisti-di-scorrano/
Per la diciassettesima parte (Filippo De Angelis di Lecce):
http://www.fondazioneterradotranto.it/2019/11/24/gli-arcadi-di-terra-dotranto-17-x-filippo-de-angelis-di-lecce/
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fondazioneterradotranto · 5 years ago
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Gli Arcadi di Terra d'Otranto (17/x): Filippo De Angelis di Lecce
di Armando Polito
Comincio da alcune incongruenze emerse nel corso della ricerca riportando  la scheda presente in Francesco Casotti, Luigi De Simone, Sigismondo Castromediano e Luigi Maggiulli, Dizionario biografico degli Uomini Illustri di Terra d’Otranto, a cura di Gianni Donno, Alessandra Antonucci e Loredana Pellè, Lacaita, Manduria, 1999, p. 132.
Premesso che l’Accademia dell’Arcadia di Napoli  non può valere che come la colonia Sebezia (che era la sezione napoletana dell’Arcadia di Roma), debbo dire che il presunto nome pastorale Ficandro non compare in nessun catalogo. Preciso, inoltre, che Domenico Andrea De Milo entrò nell’Arcadia col nome pastorale di Ladinio Bembinio il 23 marzo 16991.
Passo ora in rassegna alcune pubblicazioni che del nostro parlano e comincio proprio dal fondatore dell’Arcadia,  Giovanni Mario Crescimbeni, con quattro suoi contributi:
1) L’istoria della volgar poesia, Antonio de’ Rossi, Roma, 1714, p. 318: Nè meno onorato luogo avrà il cultissimo Rimatore Filippo De Angelis Leccese, allorché metterà al pubblico il suo Comento sopra il Sonetto Mentre che ‘l cor dagli amorosi vermi, il quale, siccome vien detto, è diviso in tre parti, contenenti, la prima la locuzione, la seconda l’artifizio, e la terza la sentenza. 
2) Comentari del canonico Giovanni Mario Crescimbeni custode d’Arcadia intorno alla sua Istoria della volgar poesia, Basegio, Venezia, 1730, volume  II, parte II, p. 267: Filippo De Angelis Leccese, tra gli Arcadi Licandro Buraichiano, ha dato alle stampe, tra le altre cose, un Volume di Rime; e il saggio è preso da i Codici manoscritti d’Arcadia.  Segue il saggio costituito da un sonetto sul quale tornerò più avanti. Qui, intanto, rilevo che Licandro corregge il Ficandro del Dizionario biografico citato all’inizio.
3) La bellezza della volgar poesia, Basegio, Venezia, 1730, p. 396: Licandro Buraichiano. D. Filippo de Angelis Napolitano. Prima aveva scritto Leccese; è vero, ma Napolitano qui sta per cittadino del Regno di Napoli.
4) L’Arcadia, Antonio de’ Rossi, Roma, 1711, p. 353: Licandro … D. Filippo De Angelis Napol.
In quest’ultimo volume il nostro risulta incluso tra gli iscritti all’Arcadia il 4 luglio 1701. Basterebbe questo dettaglio per correggere il secolo XVII della scheda del citato dizionario con XVII-XVIII, tanto più che non manca nell’elenco il simbolo relativo dell’eventuale avvenuto decesso alla data del 1711. Accanto al nome del nostro non compare, infatti, tale segno. I puntini di sospensione che seguono Licandro fanno pensare che alla data del 1711 non gli fosse stata ancora assegnata la seconda parte del nome pastorale, che di solito conteneva un riferimento topografico detto campagna.
Se Licandro fa pensare ad un composto dal greco λύκος (leggi liùcos), che significa lupo/lupa (con riferimento a Lecce2), e il tema ἀνδρ– (leggi andr-) di ἀνήρ (legi anèr), che significa uomo, per Buraichiano ipotizzerei una derivazione dal greco Βουραικός (leggi Buraikòs) fiume dell’Acaia, a sua volta dal nome della città Βούρα (leggi Bura).
Dopo aver integrato la scheda del citato Dizionario biografico … informando che le Rime uscirono per i tipi di Mutio a Napoli nel 1698, che il testo è molto raro (l’OPAC segnala la presenza di due soli esemplari:, entrambi nella  Biblioteca statale del Monumento nazionale di Montecassino a Cassino) e che il titolo originale è Prima parte delle rime di D. Filippo De Angelis dedicate al molto illustre signore il signore Paolo De Matthaeis3, Mutio, Napoli, 16984, riproduco e commento il testo del sonetto, saggio riportato dal  Crescimbeni e da me lasciato in sospeso, che sviluppa il consueto tema di una sorta di riconciliazione tra la religione pagana e la cristiana.
  Cercai, è ver, ma indarnoa, i fonti, e l’acque
del bel Parnasob, e la sacrata fronde
di monte in monte, e fra la terra, e l’onde,
ma stanco il corpo al fin dal sonno giacque.
Quando Donna regal, non so se nacque
simile al mondo ancor: – Tu cerchi altrondec
i lauri – disse – e i fonti; e l’almed sponde
del Tebroe lasci , e ‘l vero Apollof – e tacque.
E l’immago di te, Signorg sovrano,
mostrommi h tutta di piropii ardenti
fregiata, con le Muse intorno assisel.
Disse posciam: – Ogni luogo ermon, e lontano
ben riconosce le virtù splendenti
del mio gran Pietroo; ed io son Roma –  e rise.
_________
a invano
b Monte della Grecia consacrato ad Apollo ed alle nove Muse.
c altrove
d nobili
e Tevere
f dio
g Dio
h mi mostrò
i pietre preziose. Il piropo  è un minerale della famiglia dei granati; dal greco πυρωπός (leggi piuropòs) che alla lettera significa dallo sguardo di fuoco, composto da πῦρ (leggi piùr), che significa fuoco, e da ὄψ (leggi ops), che significa sguardo.
l sedute
m poi
n solitario
o S. Pietro
  Quanto al sonetto citato nel Dizionario biografico … e presente alla fine della Poesia di Lorenzo Grasso, preciso anzitutto che Grasso va corretto in Crasso,  che l’opera ebbe diverse edizioni, anche postume, con titoli diversi5 e che, comunque, Lorenzo morì nel 1681, quasi dieci anni prima che l’Arcadia fosse fondata,  ragion per cui il sonetto in questione esula, per motivi cronologici, dal taglio di questo lavoro.
Un altro sonetto ho reperito, invece, in Alcuni componimenti poetici di Giuseppe Baldassare Caputo detto fra gli Arcadi Alamande per le nozze degli Eccellentissimi Signori Pasquale Gaetano d’Aragona Conte d’Alife e la Principessa Maria Maddalena di  Croy de’ Duchi d’Aurè, sorella della Serenissima Principessa Darmstatt, dedicati alla Eccellentissima Signora la Signora D. Aurora Sanseverino de’ Principi di Bisignano, Duchessa di Laurenzano, etc., Muzio, Piedimonte, 1711, p. 15. A differenza di altri componimenti di altri autori inseriti in questa raccolta, in testa a questo c’è la dicitura Di Filippo De Angelis, senza aggiunta del nome pastorale. Tuttavia il fatto che Giuseppe Baldassare Caputo, abate napoletano, fosse arcade (col nome pastorale di Alamande  Meliasteo) dal 7 febbraio 17076 rende più probabile che si tratti proprio del leccese.
Gioisca lieto omaia il bel Tirreno
in questo giorno avventuroso, e caro;
ogni tristo pensier, fosco,  e amaro
sgombri il Sebetob dal profondo seno.
E ‘l gran Padre Ocean, la Scheldac appieno
faccian Eco gioconda al doppio, e raro
di virtù, di valor ben degno, e chiaro
essemplod, al cui lodar l’arte vien menoe.
E dove muore, e dove nasce il Sole
faccia pompaf Imeneog de l’almah, e illustre
coppia gentil, che qui s’ammira, e gode.
E risuoni con fama eccelsa, industre
Maddalena e Pascale; anzi in lor lode
s’alzi eterno trionfo, eterna molei.
__________
a ormai
b Fiume antico di Napoli. Tirreno e Sebeto sono legati alla figura dello sposo duca d’Alife (in provincia di Caserta).
c Fiume che attraversa Francia, Belgio e Paesi bassi. Ocean e Schelda qui sono legati alla figura della sposa di origine fiamminga.
d esempio
e la cui lode adeguata l’arte non è in grado di fare
f solenne celebrazione
g In origine personificazione del canto nuziale, poi dio conduttore dei cortei nuziali.
h nobile
i testimonianza
(CONTINUA)
Per la prima parte (premessa): http://www.fondazioneterradotranto.it/2019/07/08/gli-arcadi-di-terra-dotranto-premessa-1-x/   
Per la seconda parte (Francesco Maria dell’Antoglietta di Taranto):
http://www.fondazioneterradotranto.it/2019/07/15/gli-arcadi-di-terra-dotranto-2-x-francesco-maria-dellantoglietta-di-taranto/   
Per la terza parte (Tommaso Niccolò d’Aquino di Taranto):
http://www.fondazioneterradotranto.it/2019/07/23/gli-arcadi-di-terra-dotranto-3-x-tommaso-niccolo-daquino-di-taranto-1665-1721/   
Per la quarta parte (Gaetano Romano Maffei di Grottaglie): 
http://www.fondazioneterradotranto.it/2019/07/31/gli-arcadi-di-terra-dotranto-4-x-gaetano-romano-maffei-di-grottaglie/      
Per la quinta parte (Tommaso Maria Ferrari (1647-1716) di Casalnuovo): http://www.fondazioneterradotranto.it/2019/08/16/gli-arcadi-di-terra-dotranto-5-x-tommaso-maria-ferrari-1647-1716-di-casalnuovo/  
Per la sesta parte (Oronzo Guglielmo Arnò di Manduria,  Giovanni Battista Gagliardo, Antonio Galeota e Francesco Carducci di Taranto):
http://www.fondazioneterradotranto.it/2019/08/26/gli-arcadi-di-terra-dotranto-6-x-oronzo-guglielmo-arno-di-manduria-giovanni-battista-gagliardo-antonio-galeota-e-francesco-carducci-di-taranto/  
Per la settima parte (Antonio Caraccio di Nardò): http://www.fondazioneterradotranto.it/2019/09/17/gli-arcadi-di-terra-dotranto-7-x-antonio-caraccio-di-nardo/  
Per l’ottava parte (Donato Capece Zurlo di Copertino): http://www.fondazioneterradotranto.it/2019/09/21/gli-arcadi-di-terra-dotranto-8-x-donato-maria-capece-zurlo-di-copertino/
Per la nona parte (Giulio Mattei di Lecce):
http://www.fondazioneterradotranto.it/2019/09/28/gli-arcadi-di-terra-dotranto-9-x-giulio-mattei-di-lecce/  
Per la decima parte (Tommaso Perrone di Lecce): http://www.fondazioneterradotranto.it/2019/10/03/gli-arcadi-di-terra-dotranto-10-x-tommaso-perrone-di-lecce/  
Per l’undicesima parte (Ignazio Viva di Lecce): http://www.fondazioneterradotranto.it/2019/10/11/gli-arcadi-di-terra-dotranto-ignazio-viva-di-lecce-11-x/  
Per la dodicesima parte (Giovanni Battista Carro di Lecce): 
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Per la tredicesima parte (Domenico de Angelis di Lecce): 
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Per la quattordicesima parte (Giorgio e Giacomo Baglivi di Lecce): 
http://www.fondazioneterradotranto.it/2019/10/26/gli-arcadi-di-terra-dotranto-14-x-giorgio-e-giacomo-baglivi-di-lecce/ 
Per la quindicesima parte (Andrea Peschiulli di Corigliano d’Otranto): http://www.fondazioneterradotranto.it/2019/10/31/gli-arcadi-di-terra-dotranto-15-x-andrea-peschiulli-di-corigliano-dotranto/
Per la sedicesima parte (Domenico Antonio Battisti di Scorrano): http://www.fondazioneterradotranto.it/2019/11/05/gli-arcadi-di-terra-dotranto-16-x-domenico-antonio-battisti-di-scorrano/
____________
1 Giovanni Mario Crescimbeni, L’Arcadia, Antonio de’ Rossi, Roma, 1711, p. 348
2 Vedi http://www.fondazioneterradotranto.it/2014/02/17/la-terra-dotranto-ieri-e-oggi-814-lecce/
3 Non è dato sapere se e quando uscì la seconda parte.
4 Al di là della rarità del volume, anche se l’avessi reperito in rete, non sarebbe stato possibile qui riprodurne e commentarne il contenuto, che occupa 144 pagine. Di seguito, però, riporto il sonetto  da Filippo dedicato al fratello Domenico ed inserito (nell’originale è a p. 140) nella parte che raccoglie la recensione delle opere di quest’ultimo a p. 260 del secondo volume di Le vite de’ letterati salentini, Raillard, Napoli, 1713:
Domenico fra tanti Archi ed illustri/trofei, che già leggesti onde fu Roma/adorna, or vedi al variar de’ lustri/spenti, ed appena il sito oggi si noma./Ma mirando gl’ingegni alti, ed illustri,/che furo, e che di lauro ornar la chioma,/eterni, e appar di fragili ligustri/avesser sciolta la terrena soma./Teco dirai, che non in bronzi, e in marmi/s’eterna il nome,od in sepolcri alteri:/ma ‘l saper sol può rintuzzar l’obblio.Ma più Signor da’ tuoi laudati carmi,/che per istudio altrui s’attende il rio/tempo già vinto, e che la fama imperi.
5 Epistole heroiche. Poesie di Lorenzo Crasso Napoletano Baba, Venezia, 1655; Poesie di Lorenzo Crasso barone di Pianura, Combi e la Noù, Venezia, 1663; Epistole heroiche. Poesie di Lorenzo Crasso Napoletano Baba, Venezia, 1665; Epistole heroiche. Poesie di Lorenzo Crasso Napoletano, Combi e la Noù, Venezia, 1667; Poesie di Lorenzo Crasso (terza edizione), Conzatti, Venezia, 1668;  Epistole heroiche. Poesie di Lorenzo Crasso Napoletano, Combi e la Noù, Venezia, 1678; Pistole eroiche. Poesie di Lorenzo Crasso Napoletano, Lovisa, Venezia, 1720
6 Giovanni Mario Crescimbeni, L’Arcadia, op. cit. p. 368
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italianaradio · 5 years ago
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CONCORSO “POESIA BIANCONERA” Tutti i premiati della terza edizione
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CONCORSO “POESIA BIANCONERA” Tutti i premiati della terza edizione
CONCORSO “POESIA BIANCONERA” Tutti i premiati della terza edizione
R. & P. Si è svolta Il 31 luglio 2019 la cerimonia di premiazione della terza edizione del Premio Letterario Nazionale “POESIA BIANCONERA” organizzato dallo Juventus Official Fan Club di Locri “Andrea Agnelli” e patrocinato dal Comune di Locri. L’evento, con la consueta premiazione dei vincitori, che si è tenuta presso la Corte del Palazzo di città del Comune di Locri (RC). Immensa soddisfazione, da parte del Presidente e ideatore Francesco Tomaselli dell’esito di questa terza edizione che come le precedenti ha ottenuto grandi consensi sia per le poesie presentate che per l’alto livello qualitativo. Hanno partecipato moltissimi autori di ogni età, compresi poeti provenienti da varie regioni d’Italia, Lombardia, Piemonte, Toscana, Lazio, Puglia, Sicilia, e Veneto, ha confermare che l’amore per la poesia ha una diffusione capillare su tutto il territorio nazionale e in tutte le fasce di età. L’originalità di questo concorso nazionale di Poesia in lingua Italiana e Dialettale ispirata alla squadra della Juventus, la sua Società, i suoi Presidenti, Dirigenti, Allenatori, Giocatori di ieri e di oggi, le sue imprese sportive, i suoi record e quant’altro riguarda la sua storia ultracentenaria, ha dato la possibilità a molti poeti,
tifosi e sportivi dell’intero territorio nazionale di poter esprimere in versi l’amore per la Juventus. Con questa iniziativa lo Juventus Official Fan Club di Locri, intende contribuire a ripristinare i valori eterni dello sport e della cultura, esortando i giovani a cimentarsi nell’arte dello scrivere. Lo scrivere è un’attività importante che aiuta a capire il mondo, ma anche a far capire noi stessi agli altri. Tra le finalità di questo concorso vi è quello di un avvicinamento comunitario allo sport, al mondo del calcio in particolare che è lo sport più diffuso al mondo, tramite la poesia in quanto potente strumento educativo sia sul piano individuale che su quello sociale. Inoltre, quello di contribuire ad aiutare i tifosi di squadre diverse ad aggregarsi tra loro con la possibilità di condividere le emozioni che il calcio ci offre e per costruire un rapporto positivo tra tifoserie nel tempo. La dimostrazione che presso la Corte del Palazzo non vi erano solo tifosi della Juventus bensì di altre squadre è un segnale positivo, una vittoria della comunità. L’obiettivo è sempre quello di mettere in risalto i valori eterni dello sport, ricordando i principi di rispetto, di correttezza e di lealtà. L’intervento del dr. Salvatore Cosentino nel monologo “La violenza è complesso di inferiorità” è molto apprezzato dal pubblico presente che ha ringraziato con scroscianti applausi. Un particolare ringraziamento alla Giuria, presieduta dal dr. Salvatore Cosentino, Sostituto Procuratore Generale della Repubblica presso la Corte di Appello di Lecce e composta dai Giurati Prof. Gianni Pittari, Sindaco del Comune di San Giovanni di Gerace, dalla Professoressa e poetessa Daniela Ferraro, dall’architetto Antonio Milicia, dall’avvocato e giornalista Antonio Tassone, dal Professore e giornalista Ugo Mollica, dal dr. Domenico Clemente, responsabile dell’aerea medica del centro Federale Territoriale della Locride e dal Direttore dell’Ufficio Catechistico di Locri-Gerace Bruno Cirillo che con tanta solerzia, pazienza e competenza hanno assolto il
difficile compito di analizzare più volte e giudicare gli elaborati, scegliendo le poesie migliori tra le tantissime presentate. La cerimonia di premiazione è stata egregiamente condotta dal bravissimo Pino Carella. La serata è stata allietata dal gruppo musicale “Battisti four Ever”. Un doveroso riconoscimento all’addetto stampa dello Juventus Official Fan Club Alessio Giannitti. Durante le fasi della premiazione, c’è stato il grande, inatteso e ancor più graditissimo messaggio vocale di Andrea Barzagli che si è voluto congratulare con il Presidente dello Juventus Official Fan Club di Locri, Francesco Tomaselli per l’originale iniziativa prima ed unica in Italia, ringraziando tutti gli iscritti, i tifosi, i poeti e tutti coloro che hanno partecipato all’evento. Il numeroso pubblico presente ha apprezzato le parole di elogio di Andrea Barzagli per l’importante evento , esprimendogli gratitudine con calorosi e scroscianti applausi. Siamo Felicissimi di constatare come questo Premio Letterario stia crescendo e ottenendo sempre più consensi. Di seguito vengono elencati i premiati di entrambe le sezioni: Sezione “A” – Poesie in lingua Italiana: 1^ Classificato Corrado Di Pietro di Siracusa (SR) con la poesia“ Il Bianco e il Nero”; 2^ Classificato Paride Espinosa di Salzano (Venezia) con la poesia “Roberto Baggio”; 3^ Classificato Domenico Pedullà di Marina di Gioiosa Ionica(RC) con la poesia “Il Campione Normale”; Poesie con Segnalazione di merito sezione “A” in lingua Italiana : Luca Cianferoni di Firenze con la poesia “1977 “ Guido Di Sepio di Roma con la poesia “Novant’anni” (Boniperti) Poesia con Menzione della Giuria “A” in lingua Italiana: Irene e Carlo Cerniglia di Villafrati (Palermo) con la poesia “Stralci Juventini di vita familiare” ;
Sezione “B” – Poesie in lingua Dialettale: 1^ Classificato Paolo Cardillo di Villa San Giovanni (RC) con la poesia“’Zittu tifosu Juventinu”; 2^ Classificato Mimmo Bonavita di Locri (RC) con la poesia “Doluri i cori”; 3^ Classificato Nicola Pelle di Antonimina (RC) “Fu na calamita”. Poesie con Segnalazione di merito sezione “B” in lingua Dialettale : Demetrio Latella di Gallina (RC) con la poesia “Vinciri”; Francesco Reitano di Locri (RC) con la poesia “Chi squatra”; Guido La Tartara di Torino (TO) con la poesia “L’unechè zuccher de sta vite”; Poesia con Menzione della Giuria “B” in lingua Dialettale. Gaetano Verduci di Piale frazione di Villa San Giovanni (RC) con la poesia “Heysel” La manifestazione si è conclusa intorno alle ore 23,30 tra scroscianti applausi. Il Presidente dello Juventus Official Fan Club di Locri Francesco Tomaselli ha salutato e ringraziato il pubblico dando appuntamento all’anno prossimo per la 4^ edizione del concorso “Poesia Bianconera” che sarà destinata a regalare altrettante soddisfazioni ed emozioni. Locri, 01 agosto 2019 IL PRESIDENTE (Francesco Tomaselli)
R. & P. Si è svolta Il 31 luglio 2019 la cerimonia di premiazione della terza edizione del Premio Letterario Nazionale “POESIA BIANCONERA” organizzato dallo Juventus Official Fan Club di Locri “Andrea Agnelli” e patrocinato dal Comune di Locri. L’evento, con la consueta premiazione dei vincitori, che si è tenuta presso la Corte del Palazzo
Gianluca Albanese
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fondazioneterradotranto · 7 years ago
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La Grecìa salentina nell'atlante del Pacelli (1803)
di Armando Polito
Dopo essermi occupato (http://www.fondazioneterradotranto.it/2018/02/26/lalbania-salentina-nellatlante-del-pacelli-1803-posseduto-suo-tempo-giuseppe-gigli-giallo-nota/) dell’isola alloglotta albanese così come appare nell’atlante dell’erudito di Manduria Giuseppe Pacelli, la stessa operazione farò oggi con la Grecìa salentina enucleando la parte relativa dal manoscritto i cui estremi il lettore troverà nel link prima segnalato.
carta 49r    
Descrizione della Grecia Sallentina
Come nella Diocesi di Taranto visono delle Popolazioni, che parlano un linguaggio straniero al comune di tutta la Provincia: così ce ne sono ancora alcun’altre nella Diocesi di Otranto. Quelle di Taranto sono di lingua Albanese, e queste di Otranto di Lingua Greca. Ivi nella Mappa deòò’Albania Sallentina ne osservammo i Paesi, e donde mai avessero potuto un tal linguaggio imparare: qui nella Mappa della Grecia Sallentina faremo l’istesso.  Tredici sono i Paesi, che attualmente parlano il Greco, e sono Soleto, Sogliano, Cutrofiano, Corigliano, Zollino, Sternatia, Martignano, Calimera, Martano, Castrignano (detto perciò Castrignano de’ Greci, a differenza di Castrignano del Capo in diocesi d’Alessano), Mepignano, Cursi, e Cannole. Ma in Soleto, ed in Martano si mantiene maggiormente in vigore, ove al cuni del Popolo né parlano, né intendono altro, che il solo greco; mentre negli altri Paesi va di giorno in giorno degenerandoo la lingua, e più frequentemente del greco parlano l’italiano. L’origine però di tal linguaggio in questi Paesi non lo dobbiamo mica ripetere da tempi della nostra Magna Grecia. Poiché sebbene per la vicinanza a tal Regione ne avesse tutto il Sallento imitato il linguaggio; coll’esser però insieme colla Magna Grecia anche tutta questa Provincia caduta in poter de’ Romani, ne adottò col tempo, lasciata la propria, insieme col costume, e colle leggi, anche la lingua de’ Vincitori. Io assegno per epoca, e credo di non ingannarmi, il tempo, in cui passò ad esser Capitale dello Impero e del Mondo la città di Costantinopoli, per essere divenuta la residenza de’ Cesari. L’invasione, che i Greci Orientali allora fecero della nostra Provincia, fece ritornare fra noi la lingua Greca. Nella nostra Biobiblografia Sallentina ci occuperemo alla lunga di tal punto: e qui solamente osserviamo, che essendo cominciati nella nostra Provincia, a divenir promiscui i due riti latino e greco nella sagra Liturgia; e tanto più che alcune Scuole di Greca letteratura fra noi facevano dello strepito, e ne fomentavano la coltura, fu duopo1 alla fine, che tutte le Chiese del Sallento adottassero totalmente il rito greco, in vigor dell’Editto dell’Imperador Niceforo Foca dell’anno 968, con cui si ordinò che in tutta la Puglia, e nella Calabria in greco i divini uffici si recitassero. Allora fummo tutti di un sol linguaggio, perché era uniforme tanto a quel del Governo, che della Chiesa. Le note vicende quindi accadute, e le invasioni, che fecero in seguito delle Provincie dìItalia straniere selvagge Nazioni, sebbene linguaggio mutar facessero all’Italia tutta, dentro di cui uno particolr ne nacque, qual si fu l’Italiana favella, pur tuttavia serbassi nella nostra Provincia pe ‘l rito Chiesastico il Greco. E ne abbiamo veridiche notizie specialmente della Chiesa di Soleto (antichissima Città per l’origine, e di gloriosa ricordanza, per aver dato il nome di Sallenzia a questa parte di Provincia), in cui da Padre in Figlio per più di un secolo la Famiglia Arcudi occupò la carica di Arciprete Greco nella Chiesa Soletana. Or l’ultimo di tali Arcipreti di rito greco, e primo di rito latino fu il dotto Antonio Arcudi, che morì nel principio del secolo XVI dopo aver pubblicato in Roma per ordine di Papa Clemente VIII il suo Breviario Greco.
  carta 50v
  Sul finire dunque del secolo XV dovettero le nostre Chiese abbandonare a poco a poco il greco, adottare il rito latino, e cessare un tale linguaggio in Provincia. Que’ luoghi però, che oggi formano la Grecia Sallentina, sebbene per uniformarsi a tutti i Paesi vicini, usassero anche per la Chiesa il Latino, ritennero però per lor linguaggio il greco, ed insieme coll’Italiano lo serbano tuttora, comecché molto allontanato dalla natia purezza.     carta 51r                                                                                                                                                                     (per un’agevole lettura della mappa cliccare di sinistro e una seconda volta quando il cursore avrà assunto l’aspetto di una lente d’ingrandimento)
  Mi congedo dal lettore con le stesse amare considerazioni con cui chiudevo il post sull’Albania salentina; anche il griko, nonostante le lodevoli iniziative locali di sensibilizzazione e conservazione, è destinato a morire, sopraffatto inesorabilmente dall’assalto dei nuovi (ma non tanto …) media, tv in primis, dal pregiudizio imperante secondo cui piccolo non è bello (belle le multinazionali!…) e dalla globalizzazione. Tuttavia debbo rivendicare al Pacelli un primato. La sua ipotesi sull’origine del griko precede di parecchi anni una corposa bibliografia che annovera Griechische volkslieder in Suden von Italien pubblicato nel 1821 da K. Witte sulla rivista  Geselischalter (articolo, però, dedicato al grecanico, cioè al greco di Calabria) e poi, via via,  i contributi di Domenico Comparetti (Saggi dei dialetti greci dell’Italia meridionale, Nistri, Pisa, 1866), Giuseppe Morosi (Studi sui dialetti greci della Terra d’Otranto, Tipografia editrice salentina, Lecce, 1870). Si può dire che gli studi del Morosi costituiscono lo spartiacque  tra due scuole si pensiero che negli anni successivi si sarebbero affrontate non senza virulenza. Per il Morosi l’origine del griko era bizantina. Poi venne Gerard Rohlfs (Scavi linguistici nella Magna Grecia, Collezione meridionale editrice, Roma, 1933)  a ribaltare la teoria del Morosi (che nel frattempo era stata ripresa da Clemente Merlo, Carlo Battisti e Giovanni Alessio e che dopo la guerra sarà ripresa da Oronzo Parlangeli) sostenendo che il griko avesse un’origine molto più antica di quella bizantina, che fosse, cioè, il residuo della colonizzazione della Magna Grecia. La diatriba sulle due teorie si è via via congelata (anche per la morte  dei protagonisti) fino al 1996, anno in cui Franco Fanciullo pubblicò Fra Oriente e Occidente. Per una storia linguistica dell’Italia meridionale, ETS, Pisa, ETS. Il Fanciullo, originario di Cellino San Marco (questa nota che può sembrare campanilistica vuole essere una sorta di compensazione del fatto che un fenomeno di casa nostra è stato oggetto di indagine da parte di studiosi non locali, se si esclude il Parlangeli, o, addirittura, come nel caso del Rohlfs, stranieri), sulla base anche di principi tratti dalla moderna sociolinguistica, avanza un’ipotesi che rappresenta, in un certo senso,  un compromesso tra i due blocchi precedentemente descritti, giunge, cioè, alla conclusione che l’origine del griko non risale né alla Magna Grecia, né al periodo bizantino, ma al tardo-antico, cioè  imperiale perché, secondo il Fanciullo,  quando i Romani sconfissero definitivamente i Messapi, nel nostro Salento sarebbero arrivati sì i soldati di Roma, ma anche moltissimi greci.
Comunque siano andate le cose e per chiudere con un ulteriore briciolo di campanilismo (so benissimo che questo sentimento non va d’accordo con la neutralità della scienza, ma tant’è: ogni tanto bisogna pur cedere a qualche debolezza …), va almeno riconosciuto che il padre della teoria dell’origine bizantina non fu il lombardo, milanese Morosi ma il salentino, manduriano  Pacelli.
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1 Sic, per d’uopo.
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