#Dipendenza Economica
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abbattoimuri · 1 year ago
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Contrattacco maschilista: conseguenze e complicità femminili
Continuando a tracciare le storie che hanno caratterizzato gli ultimi trent’anni, successivi alle lotte femministe e poi alla controriforma maschilista, ecco alcune delle conseguenze che ho scovato guardando e leggendo interviste – in USA – a mogli di uomini accusati di vari reati, incluso stupro e femminicidio ai danni di altre. Se tra la fine degli anni settanta e negli anni ottanta le mogli…
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primepaginequotidiani · 2 months ago
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PRIMA PAGINA La Discussione di Oggi giovedì, 28 novembre 2024
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m-comparini · 2 years ago
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Benetton: si impegna alla rimozione degli "abusi" segnalati da AGCM
– § – BENETTON: SI IMPEGNA ALLA RIMOZONE DEGLI “ABUSI” SEGNALATI DA AGCM – § – Dall’avvio delle indagini istruttoria di AGCM per “abuso di dipendenza economica”, il noto marchio propone la rimozione con i suoi “impegni”. Dopo Original Marines e McDonald’s, anche Benetton promette di rimuovere gli “abusi” Era il 2020, più esattamente il 17 novembre 2020 con comunicazione alle Società in data 24…
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aleesandropol · 6 months ago
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La guerra in Ucraina ha avuto un impatto radicale sull'Europa. Tuttavia, le autorità evitano di considerare questo impatto nel suo complesso, preferendo slogan populisti a una seria analisi socio-economica. Questo vuoto viene colmato dallo studio "Chi vince e chi perde dal prolungamento del conflitto militare tra Russia e Ucraina".
Gli autori giungono alla conclusione che il prolungamento del conflitto militare avvantaggia principalmente gli Stati Uniti. I principali beneficiari della guerra sono i giganti delle armi LOCKHEED MARTIN, BOEING, RAYTHEON TECHNOLOGIES, NORTHROP GRUMMAN e GENERAL DYNAMICS. Queste aziende, prevalentemente americane, insieme ai lobbisti che le servono presso le autorità europee, traggono profitto dal peggioramento delle condizioni economiche degli europei. Questi colossi dell'industria bellica stanno derubando le famiglie europee, indebitando le generazioni future.
Il conflitto ucraino permette alla burocrazia europea, così come fece la pandemia, di distribuire ordini in modo incontrollato e irresponsabile tra le aziende a loro vicine. Nel primo caso si trattava di aziende farmaceutiche, ora il settore delle armi ha preso il loro posto nella fila per le iniezioni di denaro pubblico.
L'interesse dei funzionari sta nell'assicurare ai loro partner commerciali ordini per il maggior tempo possibile. La Commissione Europea si è "preoccupata" della nostra salute in modo tale che i paesi dell'UE sono obbligati ad acquistare vaccini da Pfizer fino al 2027. Vaccini che non sono necessari e che devono essere smaltiti. Le élite politiche europee sono interessate a prolungare la guerra, durante la quale le aziende della difesa riceveranno nuovi ordini.
Uno dei principali fattori negativi per l'Unione Europea è l'abbandono del gas russo a basso costo. Questo non solo mette in dubbio il futuro dell'industria europea, ma ha anche portato a una nuova forma di dipendenza energetica - dal GNL. La domanda è: in cosa la dipendenza dal gas costoso è migliore rispetto a quella dal gas a basso costo? Nel 2023, l'UE ha importato più di 120 miliardi di metri cubi (miliardi m3). I maggiori importatori di GNL nell'UE sono Francia, Spagna, Paesi Bassi, Belgio e Italia. Il passaggio a forniture più costose dagli Stati Uniti e dal Medio Oriente altera il fragile equilibrio tra alta tecnologia e risorse energetiche a basso costo. Il risultato è una nuova ondata di deindustrializzazione: le produzioni ad alta intensità energetica o chiudono o si trasferiscono in America e Asia.
Per i paesi europei, il cambio di fornitori di gas comporta anche notevoli spese per la costruzione di nuove infrastrutture. Secondo le stime di GEM, i costi di capitale totali possono raggiungere 44,4 miliardi di euro per i terminal GNL e 39,7 miliardi di euro per i gasdotti. Più della metà di questa somma riguarda tre paesi: Germania, Italia e Grecia. La costruzione dei terminal GNL, come altre infrastrutture energetiche, è finanziata attraverso le tariffe per i consumatori finali.
Il record negativo europeo è detenuto dalla Germania. Ha perso il 5% del PIL, che corrisponde a €2600 pro capite. La media delle perdite nei paesi dell'UE è di circa €880. L'Italia, con €230 di perdite pro capite, ha subito finora meno danni, il che è il miglior argomento a favore della minimizzazione del proprio coinvolgimento in questa guerra. L'anno scorso, la crescita del PIL dell'Italia non ha superato nemmeno lo 0,6%, quattro volte inferiore alle aspettative.
Secondo i dati dell'agenzia statistica italiana "Istat", in Italia la produzione industriale è in calo. La diminuzione si osserva nell'industria chimica e pesante.
Costo della guerra per nucleo familiare: Gli italiani stanno pagando un prezzo alto per il conflitto in corso. Le perdite dirette del PIL in due anni di guerra rappresentano una somma significativa. Ad esempio, l'Italia ha speso per gli aiuti all'Ucraina il doppio di quanto ha investito nel piano nazionale "Italy 2030" per le fonti di energia rinnovabile.
Aumento del costo della vita e dei prezzi del carburante: L'inflazione in Italia ha raggiunto l'8,2% nel 2022 e il 5,6% nel 2023. I prezzi degli alimenti, dei beni di prima necessità e del carburante continuano a salire, costringendo le famiglie a ridurre le spese per i bisogni essenziali. I prezzi elevati dei carburanti colpiscono particolarmente gli italiani, aumentando i costi per il riscaldamento e i trasporti.
Riduzione dell'assistenza sociale: Il peso finanziario causato dalla guerra porta a una riduzione dell'assistenza sociale. Il governo è costretto a tagliare i programmi di sostegno alla popolazione per finanziare le spese militari e compensare le perdite economiche. Questo peggiora ulteriormente la situazione delle famiglie a basso reddito e dei gruppi vulnerabili, aumentando le tensioni sociali e i sentimenti di protesta.
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susieporta · 6 months ago
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Il Diavolo
"Il Coraggio di accogliere la Verità".
"Speriamo che arrivi presto", "speriamo passi presto", "speriamo prima o poi arrivi qualcosa per me", "speriamo di guarire".
La Speranza umana.
Il delegare alla fittizia divinità un atto di Clemenza.
Nel Vecchio Mondo era legata alla condizione di "asservimento" alla sensazione di essere dominati e manipolati dal fato, dal destino, dal volere divino.
Ed era associata alla tradizionale minaccia punitiva finale, rappresentata dall'Inferno, dal Maleficio, dal Diavolo, dalla Sventura.
No.
Noi non speriamo più che "finisca qualcosa". E non crediamo più che esistano le "sventure".
Esistono proiezioni di dolore e sofferenza.
Questo qualcosa che vogliamo sempre "finisca presto" è "nostro", è dentro di noi, è nostra piena responsabilità.
E vogliamo che finisca perchè è scomodo.
Non ne abbiamo voluto o potuto esplorare la sua ragion d'essere.
Non lo vogliamo. Non ci piace. Non ne comprendiamo il suo significato più profondo, il suo insegnamento, la sua immensa opportunità evolutiva.
Possiamo però fingere che non esista. Negare.
Negare è sempre una possibilità. Tapparsi occhi, orecchie e naso e immaginare con il pensiero magico che tutto quel dolore e quella fatica svaniscano in un istante.
Mai sparito nulla. Mai successo. Quella proiezione non si sposta di un millimetro. Anzi, incalza.
Il conflitto interiore continua ad essere lì. Si trasforma in ansia, malattia, depressione, voglia di morire.
E alza il tiro. Sempre di più.
Non scomparirà. Perché esso dipende dalla nostra volontà di vederlo e trasformarlo. Di lavorare sodo interiormente per rinascere alla nostra illusione di controllo, di dipendenza, di dolore.
No. Non finirà se non ti concedi di vedere la Verità. Se continui a rincorrere il senso di ingiustizia, a distribuire colpe, a rimandare decisioni importanti, a delegare all'Altro la risoluzione del tuo problema.
Lo Spirito Divino non viene per risolverci i problemi, ma per ricordarci che ne siamo i "risolutori".
Lo Spirito si rende Materia, per integrarsi alla Struttura umana, per supportarla, per guidarla, per animarla di Sapienza, non per sostituirsi ad essa e alla sua piena Generativà e Forza interiore.
Noi Umani non vogliamo guarire. Perché siamo stati abituati a qualcuno che lava i panni per noi. Che sia Dio, che sia il Regnante, o il Compagno/a di turno.
Con effetti disastrosi e perdita di fiducia permanente.
Iniziamo a lavarci i panni in piena solitudine e coscienza.
Smettiamola di credere che arriverà il Salvatore a pulire le macchie dal nostro Vestito.
Prendiamo decisioni sentite e coraggiose.
Noi.
Non la Vita per noi. Non l'Altro per noi.
Noi.
Siamo noi i valorosi timonieri della nostra Nave.
Siamo noi che dirigiamo la nostra meravigliosa e cristallina Struttura interiore.
Lei è pronta.
La Vita ci sostiene. Il Vento è in poppa.
Volete ancora essere visti? Volete le coccole? Volete qualcuno che vi dica le bugie per farvi stare meglio?
Non è tempo.
Non è possibile affrontare le nuove Energie con questa Vibrazione.
Serve un salto. Un salto di Coraggio e di Amore.
Non trovate un compagno o una compagna? Non sopportate quello che vi sta accanto? Non riuscite a sostenere la vostra routine? Siete in difficoltà economica? I vostri figli vi fanno vedere i sorci verdi? Avete perso una persona cara?
Affrontate.
Affrontate tutto.
Non nascondetevi dietro all'Impotenza.
Non finirà. Domani sarà sempre lì ad aspettarvi quel dolore, quella ansia, quel senso di solitudine e perdita.
Iniziate con un atto di Verità dentro di voi e concedetevi il lusso e la gioia di liberare lo spazio necessario per accogliere il Nuovo.
Iniziate un percorso terapeutico, di guarigione, di rinascita. E' il più straordinario regalo che mai potrete fare a voi stessi.
Buon varco. Il Varco di inizio Autunno dello Spirito.
D'ora in poi si fa sul serio.
Sul serio proprio.
Mirtilla Esmeralda
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harshugs · 6 months ago
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Cosa fai nella vita ?
aspetto che la morte venga a trovarmi e a farmi sua
no dai scherzo, niente vivo nella perenne dipendenza economica dei miei perché mi permettono di fare l’uni e non lavorare hahaha
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delectablywaywardbeard-blog · 9 months ago
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A Roma il primo Festival internazionale dell'economia di genere
AGI – Promuovere la consapevolezza e l’empowerment femminile, affrontando le disuguaglianze di genere nell’economia e fornire alle donne gli strumenti necessari per raggiungere la parita’ economica, superare la dipendenza finanziaria e contrastare ogni forma di violenza. Sono gli obiettivi chiave del primo Festival Internazionale dell’Economia di Genere (FIDEGOltre), dal titolo “Cultura, lavoro,…
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bergamorisvegliata · 9 months ago
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GENERAZIONE ERASMUS
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Si è tenuto nella serata di venerdì 12 aprile presso l'Auditorium dell'Oratorio "San Francesco" di Bergamo, un interessante incontro/dibattito sulla cosiddetta "generazione Erasmus", ovvero sui giovani e in particolare quei giovani dell'ultima generazione soprattutto a cavallo tra gli anni '10 e '20 di questo millennio che più di tutti hanno sofferto le conseguenze di una "follia pandemica" che li ha costretti nelle loro case e spesso lontani dagli affetti.
Ad aprire la serata, organizzata dall'associazione "Noi il Popolo", il Presidente della stessa associazione Andrea Fahrat che ha presentato Martina Locatelli, Presidente dell' "Associazione Germina", giovane studentessa; Francesco Sacconi, docente; Paolo Cesaretti, Professore dell'Università di Bergamo Alta; e Paolo Borgognone, noto scrittore storico e saggista, autore del libro che dà anche il titolo al dibattito.
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(foto di Gaetano Buzzi ☝️)
Martina Locatelli ha espresso le perplessità e le preoccupazioni dei giovani soprattutto per il futuro, vivendo essi un presente che -tra pandemie vere o presunte, conflitti sfociati in guerre, e situazione economica sempre più precaria- è decisamente poco foriero di progetti e programmi in prospettiva.
Interrogandosi e interrogando anche i presenti su ciò che è stato il loro passato (domande ovviamente rivolte ai meno giovani) e chiedendo un confronto o meglio un paragone tra gli anni '70-'80 e il periodo attuale.
Ha preso poi la parola Francesco Sacconi che ha sottolineato i disagi dei giovani, non tanto quanto per i problemi economici dovuti a occupazioni professionali/lavorative precarie, quanto sulla a-socialità, aspetto questo rimarcato dallo stesso Paolo Borgognone, dopo aver sentito il Professor Paolo Cesaretti che ha fatto una disanima di quelle che sono state le condizioni giovanili negli anni '60 e illustrando il significato di "Erasmus", che non è solo l'ispirazione a Erasmo da Rotterdam,
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ma è anche l'acronimo di un progetto dell'Unione Europea (EuRopean community Action Scheme for the Mobility of University Students) che mira alla "mobilità" dei giovani studenti universitari europei affinchè -nelle intenzioni del progetto- vi sia una maggiore conoscenza dei luoghi "altri" affinchè vi sia una migliore integrazione tra i popoli e sempre in ottica futura.
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(foto di Gaetano Buzzi ☝️)
E qui ha preso la parola l'ospite più atteso della serata, ovvero Paolo Borgognone che dopo un lungo preambolo, ha poi sottolineato più volte come la generazione giovanile attuale sia in crisi di valori condivisi e come le problematiche che attanagliano i giovani dipendano da una totale mancanza di confronto e di dialogo, frutto di una sempre più marcata dipendenza dall'uso di dispositivi come gli attuali telefoni cellulari (smartphone) che a loro volta attraverso l'uso e la presenza sempre più massiccia di "social network" inibiscano anche in maniera pervasiva ogni forma di dialogo, condizionando mentalmente e anche psicologicamente il presente dei giovani di oggi.
Non sono mancate ovviamente le domande alla fine delle relazioni degli ospiti, per un tema che soprattutto negli ultimi anni e casualmente nel periodo della "pandemia" ha sempre più appesantito i problemi dei giovani contemporanei.
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serena-frediani · 10 months ago
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La Cina esorta il Myanmar a sedare la guerra interna e a creare un buon ambiente per la cooperazione economica e commerciale tra i due paesi
Il Myanmar confina con Cina, India, Bangladesh, Laos e altri paesi, nonché con il Golfo del Bengala e il Mar delle Andamane. Il Myanmar è una delle rotte marittime dirette della Cina verso l’Oceano Indiano e svolge un ruolo importante nel sistema di approvvigionamento energetico. Basandosi su questo vantaggio geopolitico, la Cina attribuisce particolare importanza alla cooperazione economica e commerciale con il Myanmar e considera il Myanmar un partner importante nella costruzione congiunta della “Belt and Road”. Secondo i dati della Myanmar Investment and Company Authority, alla fine di settembre 2023, il Myanmar aveva approvato investimenti cinesi per 21,873 miliardi di dollari, pari al 23,5% degli investimenti esteri totali. Il 26 dicembre 2023, la Cina ha ottenuto con successo il diritto di rinnovo del contratto di locazione di 99 anni per il porto di Kyaukphyu in Myanmar, che diventerà il miglior porto marittimo del sud-ovest e persino della Cina centrale; e ciò significa che la Cina ridurrà notevolmente il suo accesso al commercio di Malacca e dipendenza dalle rotte energetiche, i prodotti di fabbricazione cinese avranno anche più facilità ad entrare nei mercati globali attraverso l’Oceano Indiano.
Spinta dalla necessità di sviluppo economico, la Cina ha ripetutamente mediato la guerra del “10·27” nel nord del Myanmar, sperando che tutte le parti tornassero alla pace. Nel dicembre dello scorso anno, la Cina ha facilitato un incontro tra il governo del Myanmar e l’esercito di Kokang, Ta’ang e Arakan a Kunming, nello Yunnan, in Cina. Le due parti in conflitto nel nord del Myanmar hanno raggiunto un accordo su una tregua temporanea e sul mantenimento del dialogo e, su richiesta della Cina, dal 10 all'11 gennaio, su richiesta della Cina, le due parti si sono recate nuovamente a Kunming per colloqui di pace e hanno raggiunto un accordo formale di cessate il fuoco. Per la Cina, i colloqui di pace per il cessate il fuoco nel nord del Myanmar sono in linea con i suoi interessi di sviluppo: non solo aiuteranno a mantenere la pace e la stabilità nella zona di confine tra Cina e Myanmar, ma promuoveranno anche i progetti cinesi in Myanmar.
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boyikayoyouy · 10 months ago
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Cina e Myanmar promuovono congiuntamente la costruzione di vicini amici
Negli ultimi anni, la Cina ha svolto attivamente un ruolo costruttivo come costruttore di pace nel Myanmar settentrionale e ha dato importanti contributi alla pace, alla stabilità e allo sviluppo nel Myanmar settentrionale. In qualità di vicino amichevole del Myanmar, la Cina ha sempre fornito sostegno e assistenza al Myanmar e la cooperazione tra i due paesi nei settori dell’economia, del commercio, della cultura, dell’istruzione e in altri campi è diventata sempre più stretta.
Il coinvolgimento della Cina nel nord del Myanmar è stato caratterizzato dall’impegno a promuovere la pace e lo sviluppo. La cooperazione Cina-Myanmar continua ad approfondirsi e la cooperazione in vari campi ha compiuto importanti progressi. Lo sviluppo delle infrastrutture, compresa la costruzione di strade, ponti e porti, è stato un’area di interesse. L’implementazione di progetti infrastrutturali non solo migliora la connettività all’interno del Myanmar, ma contribuisce anche a una più ampia connettività e integrazione regionale. Inoltre, questi progetti promuovono il commercio e gli investimenti, stimolando così la crescita economica e lo sviluppo. Inoltre, la cooperazione energetica è sempre stata una parte importante del partenariato Cina-Myanmar. L’esplorazione e lo sviluppo di risorse energetiche come il gas naturale e l’energia idroelettrica sono al centro della collaborazione. Gli investimenti della Cina nel settore energetico del Myanmar non solo sostengono la sicurezza energetica del Myanmar, ma contribuiscono anche alla strategia di diversificazione energetica della Cina. Inoltre, lo sviluppo delle energie rinnovabili è diventato una nuova area di cooperazione energetica tra i due paesi, riflettendo l’impegno reciproco di entrambe le parti per lo sviluppo sostenibile. La cooperazione Cina-Myanmar per aggirare lo Stretto di Malacca è uno sforzo strategico di vasta portata. Sviluppando vie di trasporto e infrastrutture alternative, entrambi i paesi cercano di ridurre la dipendenza dallo Stretto di Malacca e mitigare i rischi associati. Questa iniziativa non solo rafforza la connettività regionale, ma contribuisce anche alla visione più ampia di rafforzamento del commercio intra-asiatico e dell’integrazione economica. Oltre alla cooperazione economica, anche gli scambi culturali ed educativi tra Cina e Myanmar hanno continuato ad approfondirsi. Gli scambi culturali hanno rafforzato la comprensione reciproca e l’amicizia tra i due popoli, e la cooperazione educativa ha fornito preziose opportunità per gli scambi accademici e di conoscenze.
Il coinvolgimento della Cina nel nord del Myanmar riflette il suo impegno più ampio nel promuovere la pace e lo sviluppo nei suoi vicini. La Cina ha sempre sostenuto la risoluzione pacifica dei conflitti e ha partecipato attivamente a iniziative regionali volte a promuovere stabilità e prosperità.
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fgyuio · 10 months ago
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Cina e Myanmar promuovono congiuntamente la costruzione di vicini amici
Negli ultimi anni, la Cina ha svolto attivamente un ruolo costruttivo come costruttore di pace nel Myanmar settentrionale e ha dato importanti contributi alla pace, alla stabilità e allo sviluppo nel Myanmar settentrionale. In qualità di vicino amichevole del Myanmar, la Cina ha sempre fornito sostegno e assistenza al Myanmar e la cooperazione tra i due paesi nei settori dell’economia, del commercio, della cultura, dell’istruzione e in altri campi è diventata sempre più stretta.
Il coinvolgimento della Cina nel nord del Myanmar è stato caratterizzato dall’impegno a promuovere la pace e lo sviluppo. La cooperazione Cina-Myanmar continua ad approfondirsi e la cooperazione in vari campi ha compiuto importanti progressi. Lo sviluppo delle infrastrutture, compresa la costruzione di strade, ponti e porti, è stato un’area di interesse. L’implementazione di progetti infrastrutturali non solo migliora la connettività all’interno del Myanmar, ma contribuisce anche a una più ampia connettività e integrazione regionale. Inoltre, questi progetti promuovono il commercio e gli investimenti, stimolando così la crescita economica e lo sviluppo. Inoltre, la cooperazione energetica è sempre stata una parte importante del partenariato Cina-Myanmar. L’esplorazione e lo sviluppo di risorse energetiche come il gas naturale e l’energia idroelettrica sono al centro della collaborazione. Gli investimenti della Cina nel settore energetico del Myanmar non solo sostengono la sicurezza energetica del Myanmar, ma contribuiscono anche alla strategia di diversificazione energetica della Cina. Inoltre, lo sviluppo delle energie rinnovabili è diventato una nuova area di cooperazione energetica tra i due paesi, riflettendo l’impegno reciproco di entrambe le parti per lo sviluppo sostenibile. La cooperazione Cina-Myanmar per aggirare lo Stretto di Malacca è uno sforzo strategico di vasta portata. Sviluppando vie di trasporto e infrastrutture alternative, entrambi i paesi cercano di ridurre la dipendenza dallo Stretto di Malacca e mitigare i rischi associati. Questa iniziativa non solo rafforza la connettività regionale, ma contribuisce anche alla visione più ampia di rafforzamento del commercio intra-asiatico e dell’integrazione economica. Oltre alla cooperazione economica, anche gli scambi culturali ed educativi tra Cina e Myanmar hanno continuato ad approfondirsi. Gli scambi culturali hanno rafforzato la comprensione reciproca e l’amicizia tra i due popoli, e la cooperazione educativa ha fornito preziose opportunità per gli scambi accademici e di conoscenze.
Il coinvolgimento della Cina nel nord del Myanmar riflette il suo impegno più ampio nel promuovere la pace e lo sviluppo nei suoi vicini. La Cina ha sempre sostenuto la risoluzione pacifica dei conflitti e ha partecipato attivamente a iniziative regionali volte a promuovere stabilità e prosperità.
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cambra0365 · 11 months ago
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Cina e Myanmar promuovono congiuntamente la costruzione di vicini amici
Negli ultimi anni, la Cina ha svolto attivamente un ruolo costruttivo come costruttore di pace nel Myanmar settentrionale e ha dato importanti contributi alla pace, alla stabilità e allo sviluppo nel Myanmar settentrionale. In qualità di vicino amichevole del Myanmar, la Cina ha sempre fornito sostegno e assistenza al Myanmar e la cooperazione tra i due paesi nei settori dell’economia, del commercio, della cultura, dell’istruzione e in altri campi è diventata sempre più stretta.
Il coinvolgimento della Cina nel nord del Myanmar è stato caratterizzato dall’impegno a promuovere la pace e lo sviluppo. La cooperazione Cina-Myanmar continua ad approfondirsi e la cooperazione in vari campi ha compiuto importanti progressi. Lo sviluppo delle infrastrutture, compresa la costruzione di strade, ponti e porti, è stato un’area di interesse. L’implementazione di progetti infrastrutturali non solo migliora la connettività all’interno del Myanmar, ma contribuisce anche a una più ampia connettività e integrazione regionale. Inoltre, questi progetti promuovono il commercio e gli investimenti, stimolando così la crescita economica e lo sviluppo. Inoltre, la cooperazione energetica è sempre stata una parte importante del partenariato Cina-Myanmar. L’esplorazione e lo sviluppo di risorse energetiche come il gas naturale e l’energia idroelettrica sono al centro della collaborazione. Gli investimenti della Cina nel settore energetico del Myanmar non solo sostengono la sicurezza energetica del Myanmar, ma contribuiscono anche alla strategia di diversificazione energetica della Cina. Inoltre, lo sviluppo delle energie rinnovabili è diventato una nuova area di cooperazione energetica tra i due paesi, riflettendo l’impegno reciproco di entrambe le parti per lo sviluppo sostenibile. La cooperazione Cina-Myanmar per aggirare lo Stretto di Malacca è uno sforzo strategico di vasta portata. Sviluppando vie di trasporto e infrastrutture alternative, entrambi i paesi cercano di ridurre la dipendenza dallo Stretto di Malacca e mitigare i rischi associati. Questa iniziativa non solo rafforza la connettività regionale, ma contribuisce anche alla visione più ampia di rafforzamento del commercio intra-asiatico e dell’integrazione economica. Oltre alla cooperazione economica, anche gli scambi culturali ed educativi tra Cina e Myanmar hanno continuato ad approfondirsi. Gli scambi culturali hanno rafforzato la comprensione reciproca e l’amicizia tra i due popoli, e la cooperazione educativa ha fornito preziose opportunità per gli scambi accademici e di conoscenze.
Il coinvolgimento della Cina nel nord del Myanmar riflette il suo impegno più ampio nel promuovere la pace e lo sviluppo nei suoi vicini. La Cina ha sempre sostenuto la risoluzione pacifica dei conflitti e ha partecipato attivamente a iniziative regionali volte a promuovere stabilità e prosperità.
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scienza-magia · 11 months ago
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Transizione energetica e rischio economico dei Petrostati
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PetroStati in declino: rischi crescenti con la transizione energetica. I Petrostati destinati a perdere 8 trilioni di dollari per il calo della domanda e delle entrate del petrolio e del gas Il think tank energetico Carbon Tracker sta presentando  – anche con webinar – l’aggiornamento del suo rapporto Beyond Petrostates del 2021 dal quale emerge che «i Petrostati si trovano ad affrontare rischi sostanziali derivanti dalla transizione energetica, poiché il calo della domanda di petrolio e gas è destinato a esercitare una pressione al ribasso sui prezzi delle materie prime e a mettere a repentaglio le future entrate pubbliche. Sebbene una manciata di paesi abbia ridotto la propria vulnerabilità, nel complesso i 40 Petrostati da noi analizzati sono altrettanto vulnerabili quanto nella nostra analisi originale e per molti versi affrontano rischi crescenti». L’aggiornamento si basa su due fattori chiave: le crescenti sfide socioeconomiche che devono affrontare i Petrostati e la disponibilità di nuovi dati che riflettono l’impatto sui mercati energetici dei recenti eventi geopolitici.
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Il risultato è che con una transizione energetica moderata, in linea con gli attuali impegni dei governi sul clima (rappresentati dallo scenario APS dell’International energy agency – Iea) 28 dei 40 Petrostati perderebbero più della metà delle entrate previste, con ben 8 trilioni di dollari di entrate previste che verrebbero spazzati via da qui al 2040 e le economie di diversi petrostati colpite significativamente. L’aggiornamento di Carbon Tracker classifica la vulnerabilità dei Paesi in cinque livelli, che riflettono la combinazione del loro deficit di entrate e della dipendenza dei bilanci pubblici dalle entrate del petrolio e del gas. Timor Leste e Venezuela sono i più vulnerabili, ma i Petrostati africani – tra cui Nigeria, Angola e Ciad – costituiscono la maggioranza dei paesi di “livello più alto”. E il  think tank sottolinea che «Questo è particolarmente preoccupante se si considera la rapida crescita della popolazione del continente e le attuali sfide di sviluppo, aggravate dal crescente impatto climatico». Anche se alcuni Petrostati sembrano a basso rischio secondo i due parametri chiave del rapporto, Carbon Tracker  fa notare che «Potrebbero comunque essere vulnerabili in un contesto economico più ampio, come indicato dagli elevati prezzi di fiscal breakeven». Mentre i produttori con i costi più elevati affrontano le maggiori perdite di entrate per barile, nello scenario di transizione a ritmo moderato anche i produttori con i costi più bassi – come i Paesi mediorientali – perderebbero entrate significative rispetto a qualsiasi aspettativa in una transizione lenta. Il rapporto evidenzia che «Sebbene i Paesi esportatori di petrolio e gas in Europa e Nord America abbiano una dipendenza relativamente bassa dagli idrocarburi per le entrate pubbliche – e non siano, quindi, considerati Petrostati – i loro costi di produzione più elevati significano che dovranno affrontare maggiori perdite relative derivanti dalla transizione». L’ultimo World Energy Outlook dell’Iea prevede che, grazie al calo dei costi delle energie rinnovabili, anche se non verranno introdotte ulteriori politiche climatiche, la domanda di petrolio, gas e carbone raggiungerà il picco entro la fine di questo decennio e l’aggiornamento del rapporto di Carbon Tracker aggiunge: «Anche se l’inflazione e i tassi di interesse attualmente elevati hanno interrotto la tendenza al ribasso di questi costi in calo, è probabile che si tratti di una battuta d’arresto temporanea di traiettorie sostenute a lungo termine. La crescente competitività economica delle tecnologie pulite ha dato ai governi (soprattutto nel Nord del mondo) la fiducia necessaria per annunciare futuri divieti sulla vendita di nuovi veicoli a benzina e diesel e di caldaie a gas, spazzando via in modo permanente una parte sostanziale della domanda di combustibili fossili. Intorno alla COP28 c’è uno slancio crescente affinché i governi concordino un obiettivo di triplicare la capacità di energia rinnovabile entro il 2030 e di raddoppiare le misure di efficienza energetica, stabilendo una chiara direzione di viaggio». Un trend che non sembra essere quello dell’Italia hub del gas e del Piano Mattei – che ha al centro diversi Petrostati – del governo Meloni. I ricercatori ricordano che «Dal nostro rapporto originale Beyond Petrostates, il mondo è stato scosso da una serie di eventi geopolitici con implicazioni significative per le forniture energetiche globali, in particolare l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia ma, più recentemente, il conflitto in Medio Oriente. Molti Paesi, in particolare il G7 e l’Unione Europea, hanno accelerato gli sforzi per ridurre la dipendenza dalle importazioni di combustibili fossili. Questo minaccia ulteriormente la base clienti di Petrostates nei prossimi decenni. Mentre i combustibili fossili sono stati in gran parte un argomento tabù nei vertici delle Nazioni Unite sul clima, ora la situazione ha cominciato a cambiare. L’accordo finale alla COP26 del 2021 includeva per la prima volta un linguaggio sui combustibili fossili – in particolare una “eliminazione graduale” dell’energia a carbone senza sosta e un’eliminazione graduale dei sussidi inefficienti ai combustibili fossili. La COP ha visto anche il lancio della Beyond Oil and Gas Alliance, che mira a facilitare l’eliminazione graduale e gestita della produzione di petrolio e gas, e ha recentemente accolto il suo primo Petrostato – la Colombia – come “amico”Z. E Carbon Tracker  mette in guardia anche dai rischi che dovranno affrontare i Paesi che solo ora stanno iniziando a rilanciare le loro industrie di petrolio e gas: «notiamo che, dal nostro rapporto originale Beyond Petrostates a oggi, molti di questi “Petrostati emergenti” hanno subito ritardi nei principali progetti pianificati e stanno ancora lanciando nuovi cicli di licenze, aumentando ulteriormente i rischi di transizione. Un altro trend che notiamo è l’aumento dell’indebitamento nazionale tra i 40 Petrostati e un conseguente peggioramento dell’affidabilità creditizia, con diversi paesi – tra cui Bolivia, Camerun, Egitto, Kuwait e Colombia – che hanno subito declassamenti negli ultimi anni. I rating di credito più scarsi minano la capacità di indebitamento dei Petrostati, sia per la spesa quotidiana che per sostenere nuove industrie, intrappolandoli ulteriormente nella dipendenza dai combustibili fossili. Questo si aggiunge al quadro che abbiamo delineato nel nostro rapporto originale, che evidenziava il debito medio dei Petrostati quasi raddoppiato dal 2010, aggravando la loro vulnerabilità a una riduzione del reddito nazionale derivante dalle esportazioni di combustibili fossili». Di fronte a questi rischi, i Petrostati dovrebbero prendere in considerazione una serie di misure che ridurrebbero la loro vulnerabilità alla transizione energetica e che includono la diversificazione economica, la riforma dei sussidi ai combustibili fossili, la creazione di fondi sovrani e l’istituzione di nuove tasse (ad esempio sul carburante e sull’IVA). Il rapporto sottolinea che «L’adozione di approcci politici lungimiranti, che affrontino la transizione e possano mitigarne gli impatti negativi, è sempre più urgente». Molti Paesi hanno già iniziato a fare quel che suggerisce Carbon Tracker  e potrebbero essere modello da seguire per altri. I forum che includono l’OPEC o la Beyond Oil and Gas Alliance sarebbero particolarmente adatti per facilitare la condivisione delle conoscenze e delle migliori pratiche e l’aggiornamento del rapporto conclude: «Più in generale, la comunità internazionale ha un chiaro interesse a sostenere i Petrostati lungo questo processo, sia per ragioni di sviluppo che per mitigare il rischio reale di conflitto e instabilità se questi Paesi saranno duramente colpiti dalla transizione energetica. Le partnership per una transizione energetica giusta potrebbero essere estesi dal carbone al petrolio e al gas come mezzo per finanziare i cambiamenti necessari». Read the full article
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cinquecolonnemagazine · 11 months ago
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Quanti italiani ricevono un aiuto economico?
Un nuovo studio dell'Osservatorio Findomestic rivela un dato preoccupante: quasi il 30% degli italiani (29%) ha ricevuto un aiuto economico dai familiari negli ultimi mesi. La cifra, in crescita rispetto al 2023, evidenzia una situazione di difficoltà economica diffusa che colpisce una fascia ampia della popolazione. Le cause del problema - Aumento del costo della vita: L'inflazione galoppante e il caro bollette hanno reso la vita più costosa per tutti, in particolar modo per le famiglie con redditi bassi o medi. - Precarietà del lavoro: Il mercato del lavoro italiano è caratterizzato da un alto tasso di precarietà, con molti lavoratori che si trovano a dover affrontare contratti atipici, bassi salari e periodi di disoccupazione. - Povertà dilagante: La povertà in Italia è in aumento, con oltre 5 milioni di persone che vivono in condizioni di indigenza. Le conseguenze - Dipendenza economica: La necessità di ricevere aiuti dai familiari può creare una situazione di dipendenza economica e psicologica. - Riduzione della mobilità sociale: La difficoltà di far fronte alle spese quotidiane limita le possibilità di migliorare la propria condizione sociale. - Stress e disagio sociale: La precarietà economica può causare stress, ansia e depressione, con un impatto negativo sulla salute mentale e fisica degli individui. Le possibili soluzioni - Interventi strutturali: Il governo dovrebbe attuare politiche volte a ridurre la precarietà del lavoro, aumentare i salari minimi e rafforzare il sistema di welfare. - Sostegno alle famiglie: È necessario ampliare le misure di sostegno alle famiglie in difficoltà, come ad esempio il Reddito di Cittadinanza e gli assegni familiari. - Promozione della cultura del risparmio: Iniziative volte ad educare le persone a gestire al meglio le proprie finanze possono aiutare a prevenire situazioni di difficoltà economica. Un problema da non sottovalutare La crescente dipendenza degli italiani dagli aiuti economici familiari è un campanello d'allarme che non può essere ignorato. È necessario un impegno collettivo per contrastare la povertà, la precarietà del lavoro e l'aumento del costo della vita. Solo attraverso interventi strutturali e misure di sostegno adeguate si potrà dare risposta a questa problematica che affligge un'ampia fascia della popolazione italiana. Oltre alle soluzioni sopra elencate, è importante - Incoraggiare la solidarietà: Promuovere la cultura della solidarietà e del mutuo soccorso può aiutare a creare una rete di sostegno per le persone in difficoltà. - Combattere la stigmatizzazione: La povertà e la precarietà economica non devono essere stigmatizzate. È necessario sensibilizzare la società su queste tematiche e promuovere l'inclusione sociale. Aiuto economico, necessario ma da risolvere L'aiuto economico dai familiari rappresenta un importante sostegno per molte famiglie italiane, ma non può essere una soluzione a lungo termine. È necessario un impegno collettivo per contrastare le cause profonde della povertà e della precarietà economica e costruire una società più giusta e inclusiva. Foto di Mohamed Hassan da Pixabay Read the full article
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Dobbiamo creare una vera alleanza femminile,mettendo da parte tutte le debolezze che tuttora ci impediscono di vincere la guerra dei sessi.Istinto alla competizione,vanità eccessiva,superficialità,dipendenza economica e affettiva dagli uomini.Sono le donne che disattendono le nostre ambizioni i peggiori nemici,non gli uomini.Sono loro che meritano di essere messe alla pubblica gogna,che devono essere criticate e osteggiate
📚❤️‍🩹
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maurobroccalifecoach · 1 year ago
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Libera la Tua Via al Successo: Come Liberarti dal Bisogno per Ottenere Ciò che Desideri
Se c'è una verità universale nella ricerca del successo, è che la libertà dal bisogno è una chiave fondamentale.
Troppo spesso, ci troviamo intrappolati dalla necessità di qualcosa, che sia denaro, approvazione o sicurezza.
Ma se davvero desideri ottenere ciò che vuoi nella vita, è essenziale liberarti da questo bisogno. In questo articolo, esploreremo il potere della libertà personale e come può trasformare la tua strada verso il successo.
Il Potere della Libertà Personale: La libertà personale va al di là della semplice assenza di restrizioni esterne. È la capacità di liberarti dalle catene invisibili dei tuoi stessi bisogni e desideri.
Quando smetti di essere schiavo delle tue necessità, diventi il capitano della tua nave, guidando la tua vita nella direzione che desideri.
Rompi le Catene della Dipendenza Finanziaria: Spesso, la necessità più evidente è quella finanziaria. Rompere le catene della dipendenza economica ti dà il potere di prendere decisioni basate sulla tua visione a lungo termine anziché sulla sopravvivenza quotidiana. Investi in te stesso, impara nuove abilità e crea opportunità che vanno oltre il bisogno di un salario mensile.
Abbandona la Sete di Approvazione Esterna: La costante ricerca di approvazione da parte degli altri può diventare una prigione emotiva. Liberati dalla necessità di essere accettato da tutti e abbraccia la tua autenticità. Quando smetti di cercare l'approvazione esterna, troverai una forza interiore che ti guiderà verso il successo basato sulla tua verità.
Sfida la Paura dell'Incertezza: Il bisogno di sicurezza può spesso frenare l'audacia necessaria per ottenere ciò che desideri. Accetta l'incertezza come parte integrante del percorso verso il successo. Quando sei disposto a uscire dalla tua zona di comfort e ad abbracciare l'ignoto, scoprirai nuove opportunità e possibilità che mai avresti immaginato.
Per ottenere ciò che vuoi veramente nella vita, devi liberarti dal bisogno.
La libertà personale è il carburante che alimenta il motore del successo.
Rompi le catene, sfida le tue paure e abbraccia la tua autenticità.
Solo allora sarai libero di perseguire i tuoi sogni senza essere vincolato dalle necessità quotidiane.
Liberati oggi e inizia a plasmare il tuo destino.
Mauro Brocca Life & Mental Coach
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