#Demetrio Castellucci
Explore tagged Tumblr posts
londranotizie24 · 13 days ago
Text
Tumblr media
Di Roberta Leotti Al MimeLondon 2025 va in scena The Rite of Spring dell’italiana Dewey Dell. Fino a sabato 25 gennaio l’appuntamento è alla Queen Elizabeth Hall del Southbank Centre di Londra. Al MimeLondon 2025 va in scena The Rite of Spring dell’italiana Dewey Dell E’ solo alla sua seconda edizione, anche se in verità potrebbe essere la quarantanovesima. Stiamo parlando di quello che fino al 2023 veniva chiamato London International Mime Festival, a nostro avviso uno dei festival di arti performative irrinunciabili della capitale britannica. Da un paio di anni ha cambiato il nome in MimeLondon e per fortuna, solo quello. La rassegna 2025 cominciata la scorsa settimana vanta in programma un gradito ritorno tutto italiano. Parliamo e ne abbiamo parlato proprio con la compagnia di danza Dewey Dell che quest’anno presenta il suo famoso The Rite of Spring (vincitore del premio Danza &  Danza 2023 come produzione italiana). Come nasce la compagnia Dewey Dell? “Dewey Dell è nata nel 2006 da alcuni ragazzi con avevano il desiderio di creare qualcosa insieme. All’inizio quello che era una forma di passatempo per sfuggire alla noia di una città di provincia, con il tempo è diventato sempre più “serio” fino a diventare, in età adulta, la nostra professione. La compagnia è formata da Agata Castellucci, Teodora Castellucci, Vito Matera e dal musicista Demetrio Castellucci. Sin dall’inizio, Dewey Dell ha svolto un lavoro molto attento su diversi aspetti nella performance. Non solo sulla fisicità, ma anche sull’espressione corporea e sulla creazione di esperienze immersive per il pubblico, spesso caratterizzate da una forte componente musicale. La danza si intreccia spesso con altri linguaggi espressivi da far sfuggire a volte il senso profondo della parola “danza”. Per noi il movimento è ovunque”. La vostra compagnia ha un nome particolare, potete dirci i motivi della scelta di chiamarvi Dewey Dell? “La compagnia prende il suo nome da uno dei personaggi del romanzo “Mentre orivo" di William Faulkner. Si tratta di una ragazzina di poche parole che si esprime soprattutto attraverso lo sguardo. Per noi il teatro è soprattutto uno scambio di sguardi, quello del pubblico e quello del “mondo” creato sulla scena verso il fuori, verso la realtà”. Tornando al presente, non nuovi al palco del Mime di Londra, che ricordo avete delle vostre partecipazioni precedenti? “La compagnia ha lavorato con Mime Festival sin dal 2017, con la rappresentazione al Barbican Pit del lavoro “Marzo”. Successivamente nel 2022 con la proiezione del corto “They Rise and They Fall”. Entrambe le esperienze sono state molto importanti seppur completamente diverse (“They Rise and They Fall” fu commissionato a distanza durante il periodo covid). Il dialogo con i direttori del Festival Helen Lannaghan e Joseph Seelig infatti è sempre stato aperto e di ampie vedute, le loro proposte ci hanno sempre entusiasmato. E’ proprio grazie a loro che oggi possiamo portare sul palco della Purcell Room del Southbank Centre la nostra ultima creazione “The Rite of Spring”. L’opera di Igor Fëdorovič Stravinskij che Pina Bausch già nel’75 concepì con una coreografia senza orpelli, volta ad ed evidenziare con una certa forza espressiva la drammaticità della storia. Uno spettacolo che ha calcato le scene londinesi anche nei primi anni 2000. Pensate che il pubblico del Mime sarà portato al confrontare la vostra coreografia con il lavoro della ballerina e coreografa tedesca? “Durante la creazione di questo lavoro abbiamo evitato di guardare altre interpretazioni di questa opera. Volevamo dare spazio alla musica e alle immagini che essa faceva fiorire nella nostra mente durante l’ascolto. Ne è nata una storia ambientata in un mondo microscopico naturale, dove la morte e la vita si intrecciano continuamente. Abbiamo riscoperto dunque, con sorpresa, quanto la musica stessa portasse da sola la narrazione originale, quella del sacrificio: della vita che muore per donare altra vita. Una dinamica che in natura si incontra spesso. Non abbiamo adattato o modificato nulla del lavoro per il pubblico inglese”. La danza contemporanea rispecchia la società: secondo voi è vera questa affermazione? In particolare, oggi giorno si parla tanto dell’utilizzo dell’AI (Artificial Intelligence). Secondo voi può rappresentare una risorsa o una minaccia per le arti performative? “In generale per noi il teatro e lo spettacolo dal vivo sono profondamente legati alla vita, alla sua contingenza e alla sua - possibile - inesistenza. Questo era molto chiaro durante il periodo covid; se la vita si ferma anche il teatro necessariamente si ferma. Per noi la tecnologia AI fallisce nella creazione di un lavoro artistico, dunque non rappresenta alcuna minaccia. Le fondamenta di una spinta artistica di qualsiasi genere dovrebbero provenire da un vissuto profondo, non da radici posticce o improvvisate. Il lavoro non si erge su una necessità effimera o da una idea trovata tramite AI, per tenere in piedi una idea nel campo dello spettacolo dal vivo ci vuole l’umano e la sua unica capacità di costruire storie stratificate tra i visibile e l’immaginato”. Se poteste descrivere il vostro The Rite of Spring con solo 3 aggettivi quali sarebbero? “Tellurico: la potenza del ritmo della musica di Stravinsky sembra smuovere la terra. Metamorfico, perché tutto è sempre in costante evoluzione e il terzo aggettivo è Sfrenato. La nostra pièce contiene delle scariche elettriche di energia e potenza sia musicale che fisica”. Prossima tappa? "The Rite of Spring parteciperà al Meetyou Festival di Valladolid (Spagna) il prossimo 8 marzo (Deweydell). Oltre allo spettacolo sold out al MimeLondon, la compagnia è impegnata nella produzione di un lavoro profondamente ispirato al “Dido & Aeneas” di Henry Purcell (storia tratta dal Libro IV dell’Eneide di Virgilio) e che dovrebbe debuttare nel 2026." ... Continua a leggere su
0 notes
niconote · 3 months ago
Text
NicoNote •• Bio Info
NicoNote (It/A) alias artistico creato nel 1996 da Nicoletta Magalotti Sound poetry artist, autrice, performer e cantante. Agisce nei territori di musica, teatro, installazioni, clubbing, radiofonia, con produzioni artistiche e curatele – la sua identità artistica si manifesta nella ibridazione dei linguaggi. Nel 2010 crea la sigla NicoNote Dream Action, per indicare il suo gruppo di lavoro, costellazione fluttuante e nomade. La sua ricerca vocale si intreccia all’incontro con maestri quali Yoshi Oida, Roy Hart Theatre, Gabriella Bartolomei, Akademia Ruchu, François Tanguy. Tra il 1984 e il 1988 è la voce dei Violet Eves, band della new wave italiana molto amata da Pier Vittorio Tondelli. Come musicista e cantante ha collaborato con artisti di estrazione molto diverse – come Patrizio Fariselli, Mauro Pagani, Teresa De Sio, Mauro Sabbione, Piero Pelù e Andrea Chimenti, Ghigo Renzulli, Roberto Terzani, Antonio Aiazzi, Mas Collective, Mikael Plunian, Andrea Felli, Alfredo Nuti, Luca Bergia, Davide Arneodo, Massimo Zamboni, Enrico Gabrielli, Stefano Pilia, Dj Rocca, Extraliscio, Alfredo Nuti, Andrea Felli, Elisabeth Harnik, Howie B, Klemens Hannigan, Leifur Björnsson, Paolo Cattaneo, Andrea Belfi, Woytek Blecharz, Solistenensemble Kaleidoscop e altri. Ricercatrice trasversale e non definibile, frequenta i club quanto i teatri, senza alcun pregiudizio: negli anni ‘90, al Cocoricò, crea il Morphine con il dj David Love Calò, realizzando la prima chillout room italiana. Come attrice è stata diretta più volte da registi quali Romeo Castellucci e Socìetas Raffaello Sanzio, Patricia Allio, Maurizio Fiume, Francesco Micheli, Fabrizio Arcuri, Silvia Costa, ha creato Storytelling con Luca Scarlini, NicoNote si è dedicata in parallelo alla realizzazione di drammaturgie e performance sonore sovente diventate produzioni discografiche. Autrice di un’avventurosa discografia dal 1985 ad oggi, è stata protagonista di tournée musicali e teatrali in Europa, Canada, Argentina, Brasile. Negli ultimi anni ha pubblicato su Music from Memory, Mille Plateaux, DSPPR, Cinedelic e altre. Realizzato con il produttore Wang Inc. per Rizosfera / Rough Trade, l’album “Limbo Session Vol I” è stato tra i 10 migliori album del 2021 per la rivista Blow Up. È una voce del progetto Donnacirco ( La Tempesta dischi). Conduce regolarmente masterclass sulla vocalità e collabora con Tempo Reale Firenze, Accademia Kataklò Milano. Recentemente NicoNote ha contribuito allo spettacolo di teatro musicale sperimentale “Buffalo Gals, Won’t You Come Out Tonight”, basata sull'omonima favola utopica di Ursula K. Le Guin. Regia di Silvia Costa e musiche di Solistenensemble Kaleidoskop e dei compositori Andrea Belfi e Wojtek Blecharz. Prodotto e rappresentato a Radialsystem Berlino, luglio 2024. In uscita nel settembre 2024 REGOLA suite in 9 quadri ispirata a Hildegard von Bingen, concept album elettronico immersivo - prodotto da NicoNote / Demetrio Cecchitelli / Daniele Marzi - vinile e digitale su etichetta NIM New Interplanetary Melodies /Big Doings. Syntonic è il suo programma mensile su Radio Raheem. https://linktr.ee/NicoNote
0 notes
sguardimora · 1 year ago
Text
Tumblr media
𝗜 𝗖𝗢𝗥𝗣𝗜 𝗘 𝗟𝗘 𝗩𝗢𝗖𝗜 𝗗𝗘𝗟𝗟𝗔 𝗗𝗔𝗡𝗭𝗔 - 𝘴𝘦𝘤𝘰𝘯𝘥𝘢 𝘦𝘥𝘪𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦
Corso di alta formazione per autori e autrici della scrittura corporea e delle performing arts
Lo studio della creazione coreografica autoriale si realizzerà soprattutto in percorsi curati e seguiti da maestri della scena performativa e coreutica contemporanea quali 𝗔𝗹𝗲𝘀𝘀𝗮𝗻𝗱𝗿𝗼 𝗦𝗰𝗶𝗮𝗿𝗿𝗼𝗻𝗶, 𝗗𝗲𝘄𝗲𝘆 𝗗𝗲𝗹𝗹 / 𝗧𝗲𝗼𝗱𝗼𝗿𝗮 𝗖𝗮𝘀𝘁𝗲𝗹𝗹𝘂𝗰𝗰𝗶, 𝗔𝗴𝗮𝘁𝗮 𝗖𝗮𝘀𝘁𝗲𝗹𝗹𝘂𝗰𝗰𝗶, 𝗩𝗶𝘁𝗼 𝗠𝗮𝘁𝗲𝗿𝗮, 𝗗𝗲𝗺𝗲𝘁𝗿𝗶𝗼 𝗖𝗮𝘀𝘁𝗲𝗹𝗹𝘂𝗰𝗰𝗶, 𝗖𝗼𝗹𝗹𝗲𝘁𝘁𝗶𝘃𝗢 𝗖𝗶𝗻𝗲𝘁𝗶𝗰𝗢 / 𝗙𝗿𝗮𝗻𝗰𝗲𝘀𝗰𝗮 𝗣𝗲𝗻𝗻𝗶𝗻𝗶, 𝗗𝗮𝗻𝗶𝗲𝗹𝗲 𝗡𝗶𝗻𝗮𝗿𝗲𝗹𝗹𝗼 e altri studiosi, studiose e docenti del linguaggio contemporaneo.
Hai tempo 𝗳𝗶𝗻𝗼 𝗮𝗹 𝟮𝟱 𝗺𝗮𝗿𝘇𝗼 per inviare la tua candidatura.
Per partecipare è necessario inviare una mail all’indirizzo 𝗳𝗼𝗿𝗺𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲@𝗰𝗿𝗼𝗻𝗼𝗽𝗶𝗼𝘀.𝗶𝘁 contenente il modulo d’iscrizione scaricabile al sito www.cronopiosformazione.it e tutti i documenti richiesti.
_____________________________
𝗖𝗼𝗿𝘀𝗼 𝗳𝗶𝗻𝗮𝗻𝘇𝗶𝗮𝘁𝗼 𝗰𝗼𝗻 𝗿𝗶𝘀𝗼𝗿𝘀𝗲 𝗱𝗲𝗹 𝗣𝗿𝗼𝗴𝗿𝗮𝗺𝗺𝗮 𝗿𝗲𝗴𝗶𝗼𝗻𝗮𝗹𝗲 𝗙𝗼𝗻𝗱𝗼 𝘀𝗼𝗰𝗶𝗮𝗹𝗲 𝗲𝘂𝗿𝗼𝗽𝗲𝗼 𝗣𝗹𝘂𝘀 𝟮𝟬𝟮𝟭-𝟮𝟬𝟮𝟳 (𝘖𝘱𝘦𝘳𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘙𝘪𝘧. 𝘗𝘈 2023-20195/𝘙𝘌𝘙, 𝘢𝘱𝘱𝘳𝘰𝘷𝘢𝘵𝘢 𝘤𝘰𝘯 𝘥𝘦𝘭𝘪𝘣𝘦𝘳𝘢 𝘥𝘪 𝘎𝘪𝘶𝘯𝘵𝘢 𝘙𝘦𝘨𝘪𝘰𝘯𝘢𝘭𝘦 𝘯. 2096 𝘥𝘦𝘭 04/12/2023 𝘦 𝘤𝘰𝘧𝘪𝘯𝘢𝘯𝘻𝘪𝘢𝘵𝘢 𝘤𝘰𝘯 𝘳𝘪𝘴𝘰𝘳𝘴𝘦 𝘥𝘦𝘭 𝘍𝘚𝘌+ 2021-2027 𝘦 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘙𝘦𝘨𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘌𝘮𝘪𝘭𝘪𝘢-𝘙𝘰𝘮𝘢𝘨𝘯𝘢)
Soggetti attuatori:
Cronopios Eventi, L'arboreto - Teatro Dimora di Mondaino, Cantieri Danza, Corpoceleste/Alessandro Sciarroni, CodedUomo Choreography and Research/ Daniele Ninarello, CollettivO CineticO/ Francesca Pennini, Dewey Dell/Teodora Castellucci, Agata Castellucci, Vito Matera, Demetrio Castellucci
Partner promotori:
ATER Fondazione, ERT - Emilia Romagna Teatro Fondazione, Santarcangelo Festival dei Teatri, Associazione Culturale Festival Danza Urbana Bologna, Ravenna Teatro Soc. Coop, Fondazione Teatro Comunale di Ferrara, La Corte Ospitale - Teatro Herberia, Associazione Culturale masque teatro APS, Gender Bender International Festival / Cassero Lgbtqia+ Center, Attitudes spazio alle arti APS, ALCHEMICO TRE APS, Teatri di Vita
1 note · View note
persinsala · 5 years ago
Text
Harleking, Chroma Keys / Short Theatre
Harleking, Chroma Keys / Short Theatre
L’edizione 2019 del Festival Short Theatre è giunta al termine dopo giornate intense di spettacoli e proposte culturali, che hanno animato in maniera poliedrica e stimolante gli ambienti della Pelanda del MACRO Testaccio di Roma.
(more…)
View On WordPress
0 notes
partymedia · 6 years ago
Text
Šnipiškės | Old Town by Sonic Vilnius
•••The audio montage of Šnipiškės and Old Town sounds (Vilnius, Lithuania)••• Recording locations: *Shopping Center "Europa" *Europa Square *White Bridge *Church of St. Philip and St. Jacob *Cathedral Square *Bernardinai Garden Recording dates: 15th and 29th of June, 2019. ✴ The audio montage created by Yiorgis Sakellariou Sounds recorded by Yiorgis Sakellariou, Demetrio Castellucci, Mavros Skylos, Akvilė Žilionytė, Masatoshi Nishimura, Inga Korlienė, Rūta Kandzerė, Marielle Vitureau. ✴
0 notes
londontheatre · 8 years ago
Link
Such was the attempted eeriness of the piped in background noise (I couldn’t exactly call it music) as the audience filed in for Trinity that someone couldn’t help but look around to see if anything was going on, curious but not in the least bit frightened. After just a minute or two of this incessant whirring and loud buzzing, I began to get the feeling that this was going to be rather more pretentious than strictly necessary. Put it this way: I wish I had brought along the sort of ear muffs used on construction sites.
It was a good choice of venue for a performance of this nature. Now known as ‘Asylum’, the Caroline Garden’s Chapel, as it was originally called, was home to the Licensed Victuallers’ Benevolent Institution, ‘licensed victualler’ being the formal name for pub landlords. The name ‘asylum’ is to be taken to mean ‘sanctuary’ or ‘refuge’ rather than a place of residence for psychiatric patients. Bombed at some point, as so many places were, during World War Two, it is on the Historic England (formerly English Heritage) list of buildings at risk.
I mention all this for two reasons – firstly, many of the locals in the audience who live within walking distance were aware of the imposing venue but didn’t know it is now used for performances and exhibitions (and weddings). Secondly, fragile and in need of refurbishment, the venue is somewhat like some of the characters depicted in this production. One in particular, dressed all in black and shuffling slowly with the aid of a long, thick tree branch that served as a walking stick, unassisted, seems to suggest that not enough is being done to help the aged.
In fact, this short performance seems to suggest a lot of things. Such is its vagueness – its deliberate lack of clarity – that there are probably as many conclusions to be teased out of this bizarre production as there are members of the audience. The almost total absence of dialogue – the only detectable words were from a religious song, probably the Magnificat – spoke volumes, as it were: the voices of women have not been heard over the centuries.
Rather than assert any given reasons why, or offer any possible solutions, the performance merely portrays various women in miscellaneous states of distress, oppression or struggle. But the lack of character development is most disappointing. They come, they go, they reincarnate quickly into someone else. Who were they? It’s difficult to have any empathy with people one knows nothing, or next to nothing, about.
The production plodded along like a London bus stuck in traffic. Points of inactivity, albeit for dramatic effect, were too long. A veil is used, then another, then yet another (this was not, I hasten to add, a variation on the Dance of the Seven Veils), as if the audience didn’t get the point the first time. Women have, historically, been largely ignored and not been given anywhere near an appropriate level of respect and visibility. But after a while, the repetitive nature of the show means it loses all the poignancy it had to begin with, eventually becoming a self-indulgent ‘woe is me’ festival of gloom.
Whenever there was significant movement, it was least choreographed well. As to what it was definitively all about, based purely on what I had seen, I couldn’t possibly say, and not for fear of revealing spoilers. An interesting but impenetrable production.
Review by Chris Omaweng
TRINITY questions the ethics and politics involved in the representation, mutation and transformation of the female form in our collective visual consciousness. Creating a highly visceral visual landscape with an immersive sound experience that explores otherness, this production features sound by Demetrio Castellucci and light by Darren Johnston.
TRINITY is an offsite event at Asylum, Caroline Garden’s Chapel, London SE15 2SQ.
http://ift.tt/2sLY84b LondonTheatre1.com
0 notes
cultural-engineer · 8 years ago
Video
vimeo
TRINITY by Brave New Worlds Trailer from Brave New Worlds on Vimeo.
Performance dates: 9th of June ACT Festival Bilbao 19th to 22nd, 26th and 27th ASYLUM London 7th July World Stage Design Festival Taipei
TRINITY explores the aesthetics of gender and the idea of sacredness in our visual culture, from the Venus of Willendorf to the Virgin Mary via renaissance art and pop culture. A visceral feast for the senses that questions gender and otherness with an original score by Demetrio Castellucci and light by Darren Johnston.
0 notes
niconote · 4 months ago
Text
Tumblr media
RELEASE LISTENING PARTY Thursday, October 24th at 6pm Libertine Records Shop Forster Str. 51, Kreuzberg, BERLIN
Release Launch Party • New Lp on NIM/Big Doings
NicoNote invites you to a COLLECTIVE LISTENING SESSION of the new album  REGOLA  suite in 9 frames inspired by Hildegard von Bingen (1098-1179) LP Limited edition 200 vinyl & digital on New Interplanetary Melodies / Big Doings 
We'll listen to the record together, followed by a Q&A. Sharing listening in the same space. The new immersive electronic project REGOLA encourages emotional and deep listening. 
[NIM014] NICONOTE - REGOLA LP vinyl 140 gr  Released by New Interplanetary Melodies & Big Doings Conception, Voice, Dramaturgy by NicoNote Sound design by Demetrio Cecchitelli Recorded and produced at Marzi Recording Studio, Italy Produced by NicoNote Dream Action
Italian-Austrian sound artist NicoNote (Music From Memory, Mille Plateaux, Rough Trade) presents new album, a conceptual work of hypnotic, immersive electronics & transcendent, experimental vocals: REGOLA inspired by the mythic medieval composer Hildegard von Bingen. REGOLA (Italian for ‘RULE’) is a record that calls for a contemplative form of deep listening, a time-dilating experience in which the polyphonic voices of NicoNote ascend, opening up a portal into an archaic, eternal past, where lost sounds coalesce with future revelations. Nine visionary and ritualistic soundscapes harnessing the voice as an instrument of transcendent expressive power; a visceral, timeless exploration of human natur ‘REGOLA’ is an enveloping masterwork that opens up an atemporal space for suspension, listening, and newly liberating states of mind.
‘'Vaporous vocals joined by gothic beats worthy of Dead Can Dance. [Nicoletta] Magalotti uses a gnarled, Diamanda Galás-like voce di strega (witch voice). The sound design is as rapturous as the poetry – cavernous & driving, swirling with gritty, industrial cosmic dust'' The Wire
This fusion between modern classical music and experimental electronica whips up a storm. The ambiance together with light airy vocals make the atmosphere much bigger then what you hear at first, overhead above the melodies of the electronic music is a wondrous humming that goes into overdrive.  There’s a warmth that lures out a cascade of emotions.’  Repartiseraren
‘The composition of ’REGOLA’ has a very high quality. From ‘REGOLA I’ the rhythmic pulse begins with rising bass waves.  The second movement uses field recordings and spoken word, ‘REGOLA III’ leaves enough space for the fade out, numbers five and six are almost pop-like, while track seven is the trippy climax’ The Gap Mag (A)
NicoNote is an alias created by Nicoletta Magalotti (I/A) in 1996, an artist active in the fields of music, theatre, art installations, radio and beyond. A researcher equally attuned to the club and the theatre, NicoNote is engaged in sound art and performance as well as storytelling and dramaturgy, and has amassed an extensive discography. Her vocal research is influenced by her encounters with teachers like Yoshi Oida, Gabriella Bartolomei, Roy Hart Theatre, Akademia Ruchu, François Tanguy. In mid-80s, she was the voice of Violet Eves, a band that played a prominent role in Italian new wave. She has collaborated with musicians including Enrico Gabrielli, Stefano Pilia, DJ Rocca, Wang Inc, Elisabeth Harnik, Howie B, Solistenensemble Kaleidoskop and more, and has worked with several directors including Romeo Castellucci / Socìetas Raffaello Sanzio, Patricia Allio, Maurizio Fiume, Fabrizio Arcuri, Francesco Micheli, Luca Scarlini and Silvia Costa. In the 90s, together with DJ David Love Calò, she created Morphine in Cocoricò, the first Italian chill-out room, a place of radical musical and performative experimentation. She has toured internationally and her output has been released on labels including Rizosfera, Rough Trade, Music from Memory, Mille Plateaux, DSPPR, Cinedelic and others. She conducts vocal masterclasses regularly and works with venues and institutions including Tempo Reale, Florence and Accademia Kataklò in Milan. Syntonic is her monthly show on Radio Raheem.NicoNote recently contributed to the experimental music theatre production 'Buffalo Gals, Won't You Come Out Tonight', based on Ursula K. Le Guin's eponymous utopian fable. Directed by Silvia Costa. Featuring music by the Solistenensemble Kaleidoskop ensemble alongside composers Andrea Belfi & Wojtek Blecharz. Performed at Radialsystem, Berlin.
photo: Valentina Solfrini 
PR: unsunghungermusic
0 notes
niconote · 1 year ago
Text
NicoNote •• Bio Info
NicoNote (It/A) alias artistico creato nel 1996 da Nicoletta Magalotti Sound poetry artist, autrice, performer e cantante. Agisce nei territori di musica, teatro, installazioni, clubbing, radiofonia, con produzioni artistiche e curatele – la sua identità artistica si manifesta nella ibridazione dei linguaggi. Nel 2010 crea la sigla NicoNote Dream Action, per indicare il suo gruppo di lavoro, costellazione fluttuante e nomade. La sua ricerca vocale si intreccia all’incontro con maestri quali Yoshi Oida, Gabriella Bartolomei, Roy Hart Theatre, Akademia Ruchu, Tiziana Ghiglioni, François Tanguy. Tra il 1984 e il 1988 è la voce dei Violet Eves, band della new wave italiana molto amata da Pier Vittorio Tondelli. Come musicista e cantante ha collaborato con artisti di estrazione molto diverse – come Patrizio Fariselli, Mauro Pagani, Teresa De Sio, Mauro Sabbione, Piero Pelù e Andrea Chimenti, Ghigo Renzulli, Roberto Terzani, Antonio Aiazzi, Mas Collective, Mikael Plunian, Andrea Felli, Alfredo Nuti, Luca Bergia, Davide Arneodo, Massimo Zamboni, Enrico Gabrielli, Stefano Pilia, Dj Rocca, Extraliscio, Alfredo Nuti, Andrea Felli, Elisabeth Harnik, Howie B, Klemens Hannigan, Leifur Björnsson, Paolo Cattaneo, Andrea Belfi, Woytek Blecharz, Solistenensemble Kaleidoscop e altri. Ricercatrice trasversale e non definibile, frequenta i club quanto i teatri, senza alcun pregiudizio: negli anni ‘90, al Cocoricò, crea il Morphine con il dj David Love Calò, realizzando la prima chillout room italiana. Come attrice è stata diretta più volte da registi quali Romeo Castellucci e Socìetas Raffaello Sanzio, Patricia Allio, Maurizio Fiume, Francesco Micheli, Fabrizio Arcuri, Silvia Costa, ha creato Storytelling con Luca Scarlini, NicoNote si è dedicata in parallelo alla realizzazione di drammaturgie e performance sonore sovente diventate produzioni discografiche. Autrice di un’avventurosa discografia dal 1985 ad oggi, è stata protagonista di tournée musicali e teatrali in Europa, Canada, Argentina, Brasile. Negli ultimi anni ha pubblicato su Music from Memory, Mille Plateaux, DSPPR, Cinedelic e altre. Realizzato con il produttore Wang Inc. per Rizosfera / Rough Trade, l’album “Limbo Session Vol I” è stato tra i 10 migliori album del 2021 per la rivista Blow Up. È una voce del progetto Donnacirco ( La Tempesta dischi). Conduce regolarmente masterclass sulla vocalità e collabora con Tempo Reale Firenze, Accademia Kataklò Milano. Recentemente NicoNote ha contribuito allo spettacolo di teatro musicale sperimentale “Buffalo Gals, Won’t You Come Out Tonight”, basata sull'omonima favola utopica di Ursula K. Le Guin. Regia di Silvia Costa e musiche di Solistenensemble Kaleidoskop e dei compositori Andrea Belfi e Wojtek Blecharz. Prodotto e rappresentato a Radialsystem Berlino, luglio 2024. In uscita nel settembre 2024 REGOLA suite in 9 quadri ispirata a Hildegard von Bingen, concept album elettronico immersivo, prodotto da NicoNote / Demetrio Cecchitelli / Daniele Marzi - vinile e digitale su etichetta NIM New Interplanetary Melodies /Big Doings. Syntonic è il suo programma mensile su Radio Raheem. https://linktr.ee/NicoNote
0 notes
sguardimora · 6 years ago
Text
Conversazione intorno a “Harleking”
In attesa di vederli giovedì 6/12 sul palco dello Snaporaz a Cattolica con Harleking in occasione della nuova rassegna di danza contemporanea “E’ bal” pubblichiamo la conversazione con Enrico Ticconi, Ginevra Panzetti e Demetrio Castellucci avvenuta a maggio dopo la prova aperta della residenza creativa per “Vorrei fare con te quello che la primavera fa con i ciliegi” al Teatro Petrella di Longiano.
Tumblr media
Come nasce e da quale immaginario attinge questo nuovo progetto, Harleking? Ginevra/Enrico: Stavamo lavorando intorno al tema della comunicazione. Le fonti iconografiche che ci hanno ispirato sono state in particolare le grottesche, delle decorazioni murarie antiche che nascondono figure mostruose inscritte all’interno di precise volute. La grottesca, che poi è all’origine del significato di grottesco, è per noi un elemento visivo, decorativo, dal quale partire. Ci affascinava come riferimento il contrasto tra l’eleganza architettonica e la mostruosità che cela. Quindi a seconda di dove focalizzi lo sguardo sei affascinato dalla bellezza dall’ornamento o spaventato da figure terrificanti. La costruzione del movimento è generata dalla metamorfosi continua di forme gestuali ognuna delle quali nasce per contraddire tutto quello che c’è stato in precedenza. Non c’è narrazione ma c’è un accenno a movimenti mimici, narrativi, che vengono però costantemente contraddetti. Tutto si genera nell’astrazione. Abbiamo lavorato per trovare un’onda che fosse scandita da una quasi impercettibile ma presente e continua trasformazione.
E Arlecchino? Ginevra/Enrico: Siamo stati attratti dalla Commedia dell’arte per l’iper-espressività delle sue maschere che fanno uscire in maniera gretta, eccessiva, espressioni e caratteri. Da qui abbiamo preso Arlecchino come maschera di riferimento sia per il suo carattere grottesco che per il contrasto sempre presente all’interno di questa figura nella netta contrapposizione tra il potere che continuamente sfida e la sua condizione di costante servitù.
Immaginario sonoro e scrittura coreografica: come nasce lo scambio? Demetrio Castellucci: Abbiamo lavorato prima a distanza e ora, qui a Longiano, stiamo stringendo le fila. Ci sono vari quadri di suono e pochi elementi da cui parto. Il punto centrale è la maschera, la figura umana quindi mi sono concentrato sulla voce.  Siamo partiti da una risata che viene resa ambigua, a tratti indistinguibile tra un pianto e un riso. Abbiamo usato la gola, la trachea e poi abbiamo usato vari filtri.
C’è un particolare momento quasi ipnotico in cui le figure si creano sulla ripetizione ossessiva di gesti alla quale è connessa una precisa mimica facciale che sembra commentare il gesto corporeo… Ginevra/Enrico: Il gesto vuole essere decorativo, una struttura ornamentale all’interno della quale far accadere qualcosa di riconoscibile e di meno astratto come succede nella grottesca. L’espressività del viso subisce lo stesso processo metamorfico che ha il movimento. Tutto è basato sul mutamento e sulla fluidità. Il viso quindi vive della stessa trasformazione che c’è nelle forme dei gesti: a volte le contraddice, altre le sottolinea o ne fa da contrappunto. È una partitura sulla quale stiamo ancora lavorando per precisare quel carattere ipnotico, caleidoscopico.
A che punto si inserisce la residenza al Petrella? Ginevra/Enrico: Il debutto sarà a Berlino il 20 e 21 luglio. Questa è la quarta residenza e ce ne mancano altre tre. Qui ci siamo concentrati con Demetrio Castellucci sulla dimensione sonora.
0 notes
sguardimora · 7 years ago
Text
14/05/2018 - 25/05/2018 #Harleking
Inizia oggi la residenza creativa per la ricerca e la produzione del nuovo spettacolo di Panzetti & Ticconi
Harleking di e con Ginevra Panzetti, Enrico Ticconi sound design Demetrio Castellucci luci Annegret Schalke costumi Ginevra Panzetti, Enrico Ticconi graphic design Ginevra Panzetti con il sostegno di VAN;  Tanzfabrik, Berlin; PACT Zollverein, Essen; NAOcrea, Ariella Vidach – AiEP, Milano; L’arboreto – Teatro Dimora, Mondaino; Teatro Petrella, Longiano; Komm Tanz, compagnia Abbondanza/Bertoni, Rovereto; AtelierSì, Bologna. Progetto di residenza condiviso da PACT Zollverein, Essen; DiDStudio, Milano; L’arboreto – Teatro Dimora, Mondaino; Teatro Petrella, Longiano; Komm Tanz, Compagnia Abbondanza/Bertoni, Rovereto; C.L.A.P.S. Spettacolo dal vivo, Brescia; Verastasi, Tuscania
Tumblr media
HARLEKING è un demone dall’identità ambigua e multipla. Ricorda l’Arlecchino della Commedia dell’arte,  un servo furbo  mosso  dalle inclinazioni più animali e un’inappagabile fame.  Il  linguaggio di  HARLEKING ha una  specifica  qualità ipnotica in cui i contenuti, spesso estremi ed opposti, si fondono in un sistema metamorfico fluido in cui tutto può accadere, ma che tutto confonde. Affiora il ricordo di un’antica decorazione muraria, la Grottesca, in cui figure mostruose emergono e si confondono tra eleganti volute ornamentali. Figure grottesche, capaci di muovere il riso pur senza rallegrare.
1 note · View note
sguardimora · 7 years ago
Text
Waiting for #Harleking
Tumblr media
In attesa di seguire il percorso creativo di Harleking ho proposto due domande a Ginevra Panzetti ed Enrico Ticconi.
1. Con quale “bagaglio” arrivate per iniziare questo nuovo percorso di residenza? A quale punto del nuovo progetto artistico si inserisce Longiano?
2. Che cosa vi portate a casa da questa periodo di lavoro (sensazioni, immagini, pensieri)? 
Gli ho chiesto di rispondere in due tempi, alla prima all’inizio della residenza e alla seconda una volta uscito dal percorso creativo. Lo schema sarà ripetuto per tutti gli artisti che abiteranno il teatro.
***************************************************************************************
La residenza artistica che stiamo per iniziare a Longiano si inserisce esattamente nel mezzo del processo creativo e di realizzazione del nostro nuovo lavoro coreografico HARLEKING che tra i vari periodi di lavoro avrà una durata complessiva di tre mesi.
Precedentemente abbiamo avuto il piacere di lavorare a Milano grazie al progetto di residenze artistiche NAOcrea di Ariella Vidach, a Rovereto attraverso KOMM TANZ della Compagnia Abbondanza Bertoni e al PACT Zollverein di Essen
In questa prima fase di lavoro abbiamo cercato di creare una condizione di ricerca in cui il materiale potesse affiorare quanto più spontaneamente, senza l’aspettativa di trovare delle connessioni immediate tra le forme lasciate emergere e i contenuti che ci eravamo posti di portare in luce. In questa fase ci siamo lasciati sedurre da libere associazioni che sono spesso alla base di forme evocative, per poi ritrovare in esse i temi e i quesiti su cui avevamo intenzione di lavorare.
Durante questo processo abbiamo individuato nella metamorfosi e nel movimento ipnotico, gli elementi che guidano lo sviluppo drammaturgico così come l’elaborazione coreografica e la direzione concettuale del lavoro. Questi elementi si incorporano nella figura di Arlecchino e nello specifico stile decorativo delle Grottesche, riferimenti iconografici ai quali ci siamo ispirati partendo da una riflessione sull’attuale uso della comunicazione di massa.
Durante i prossimi dieci giorni di residenza al Teatro Petrella, cercheremo di approfondire la specificità di ogni fase, lavoreremo soprattutto su l’aspetto sonoro curato e creato da Demetrio Castellucci. Sarà anche la prima residenza in cui l’apparato visivo prenderà più spazio, lavorando con le luci, anche se ancora in forma embrionale e i costumi. Concluderemo infine questo periodo di lavoro con una prova aperta al pubblico, ottimo momento, che si inserisce precisamente a metà del percorso, per esporre il lavoro ad osservatori esterni. Dieci giorni fondamentali  e ricchi di collaborazioni!
Ginevra Panzetti ed Enrico Ticconi
0 notes