#Delegato Beretta
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pier-carlo-universe · 8 days ago
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Un'ombra sul lago - Dario Galimberti. Un’indagine oscura sul rapimento di una bambina e il mistero che avvolge il lago. Recensione di Alessandria today
Nel secondo volume dedicato al delegato di polizia Ezechiele Beretta, Dario Galimberti ci conduce in una nuova, intricata indagine ambientata sul suggestivo sfondo delle acque blu del lago di Lugano
TramaNel secondo volume dedicato al delegato di polizia Ezechiele Beretta, Dario Galimberti ci conduce in una nuova, intricata indagine ambientata sul suggestivo sfondo delle acque blu del lago di Lugano. La storia prende avvio in un tranquillo mattino al bar Lugano, interrotto da un trambusto proveniente dalla piazza. Mosè Guerreschi, disperato, arriva con i suoi due figli: la piccola Ombretta e…
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newspoint24 · 4 years ago
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Discarica Pompiod di Aymavilles: amianto e mercurio al posto di inerti
La Procura di Aosta ha chiuso le indagini sulla discarica Pompiod di Aymavilles.
All’amministratore delegato e al direttore tecnico di Ulisse 2007 Srl, società che gestisce la discarica di Pompiod, è stato invece contestato il reato di smaltimento illecito di rifiuti.
L’ex rappresentante legale di Agrigarden Ambiente Srl (collegata di Ulisse 2007) e l’ex gestore della discarica escono invece di scena per insufficienza di prove in merito al reato di inquinamento.
Secondo la Procura la discarica di inerti di Pompiod, ora sotto sequestro giudiziario, è stata utilizzata come discarica per rifiuti speciali non pericolosi. Il sospetto è che dietro all’operazione possa esserci un’organizzazione criminale.
Dal 2018 all’agosto 2019 presso la discarica sono stati conferiti:
346,68 tonnellate di terre e rocce da scavo contaminate da mercurio;
193,49 tonnellate di scorie di fusione con parametri sopra soglia per fenolo e antimonio provenienti dalla Massifond spa di Orbassano;
659,2 tonnellate di pietrisco per massicciate ferroviarie con amianto crisolito conferito dal cantiere Si.Gi.Fer. Spa della stazione di Ivrea;
312,76 tonnellate di scorie non trattate con ph da rifiuto pericoloso conferite dal cantiere ex Fornaci Beretta di Garbagnate Milanese della Ecostile srl;
1.765,5 tonnellate di rifiuti da desabbiamento con idrocarburi pesanti C10-C40/oli minerali al di sopra dei limiti dal cantiere Ricotti di Liscate della Serveco Srl ;
205,08 tonnellate di pietrisco per massicciate ferroviarie con superamento del valore limite di amianto dal cantiere Uniferr Srl della tratta ferroviaria Trofarello-Carmagnola. Nell’ambito della stessa inchiesta sono stati iscritti nel registro degli indagati una dirigente regionale dell’Assessorato all’Ambiente e il legale rappresentante della società Enval Srl che gestisce la discarica di Brissogne. Per entrambi si ipotizza il reato di concorso in induzione indebita a dare o promettere utilità mentre la sola dirigente anche il reato di abuso di ufficio.
La dirigente avrebbe fatto assumere 2 suoi conoscenti dalla Enval Srl.
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thesundaynews · 5 years ago
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Discarica Pompiod di Aymavilles: amianto e mercurio al posto di inerti
La Procura di Aosta ha chiuso le indagini sulla discarica Pompiod di Aymavilles.
All’amministratore delegato e al direttore tecnico di Ulisse 2007 Srl, società che gestisce la discarica di Pompiod, è stato invece contestato il reato di smaltimento illecito di rifiuti.
L’ex rappresentante legale di Agrigarden Ambiente Srl (collegata di Ulisse 2007) e l’ex gestore della discarica escono invece di scena per insufficienza di prove in merito al reato di inquinamento.
Secondo la Procura la discarica di inerti di Pompiod, ora sotto sequestro giudiziario, è stata utilizzata come discarica per rifiuti speciali non pericolosi. Il sospetto è che dietro all’operazione possa esserci un’organizzazione criminale.
Dal 2018 all’agosto 2019 presso la discarica sono stati conferiti:
346,68 tonnellate di terre e rocce da scavo contaminate da mercurio;
193,49 tonnellate di scorie di fusione con parametri sopra soglia per fenolo e antimonio provenienti dalla Massifond spa di Orbassano;
659,2 tonnellate di pietrisco per massicciate ferroviarie con amianto crisolito conferito dal cantiere Si.Gi.Fer. Spa della stazione di Ivrea;
312,76 tonnellate di scorie non trattate con ph da rifiuto pericoloso conferite dal cantiere ex Fornaci Beretta di Garbagnate Milanese della Ecostile srl;
1.765,5 tonnellate di rifiuti da desabbiamento con idrocarburi pesanti C10-C40/oli minerali al di sopra dei limiti dal cantiere Ricotti di Liscate della Serveco Srl ;
205,08 tonnellate di pietrisco per massicciate ferroviarie con superamento del valore limite di amianto dal cantiere Uniferr Srl della tratta ferroviaria Trofarello-Carmagnola.
Nell’ambito della stessa inchiesta sono stati iscritti nel registro degli indagati una dirigente regionale dell’Assessorato all’Ambiente e il legale rappresentante della società Enval Srl che gestisce la discarica di Brissogne. Per entrambi si ipotizza il reato di concorso in induzione indebita a dare o promettere utilità mentre la sola dirigente anche il reato di abuso di ufficio.
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latinabiz · 4 years ago
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Tornano le mostre all'aria aperta a Latina
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Mostra Con le riaperture tornano anche le mostre all'aperto a Latina: sono due appuntamenti con l’arte all’aria aperta nati nell’ambito della call internazionale Life in the Time of Coronavirus promossa da Roma Fotografia e dal Festival della Fotografia Etica per raccontare l’emergenza sanitaria da Covid 19 nel mondo attraverso l’arte e in particolare la fotografia. Come è avvenuto nel periodo natalizio, su iniziativa di Fabio D’Achille, delegato alla Promozione dell’Arte Contemporanea, e dell’Assessore alla Cultura del Comune di Latina Silvio Di Francia, tornano per le vie della città gli scatti che raccontano il lockdown divisi stavolta in due mostre: Smile at Home (Sorridi a casa) a cura di Maria Cristina Valeri, Alex Mezzenga e Gilberto Maltinti e This is us (Questi siamo noi) a cura di Alex Mezzenga. Le mostre, fruibili attraverso la modalità delle affissioni pubbliche, constano di 10 maxi poster 6x3 m, 40 manifesti 140x200 cm e 100 manifesti 100x140 cm disseminati per le vie della città. Hanno spiegato gli organizzatori: “Smile at Home  nasce dalla fantasia, ironia a e creatività con la quale fotografi, fotoamatori e cittadini hanno voluto interpretare, attraverso i loro scatti, il desiderio di una lettura diversa, cinematografica, a volte surreale di questo evento storico: uno sguardo oltre, capace di proiettarsi già in un futuro di elaborazione, rinascita e ripartenza per tutti noi. La mostra, nel suo viaggio itinerante, vuole quindi donare un sorriso che illumini ogni volto anche se solo per pochi attimi”. This is Us, prosegue il discorso lanciato dalla call soffermandosi sulla parte più intima e riflessiva che la chiusura in casa per diverse settimane ha innescato: “ciascuno di noi si è fermato e ha vissuto come in un tempo sospeso; chi non lo aveva mai fatto prima è stato costretto a guardarsi allo specchio, a fare i conti con la propria esistenza e ridisegnare spazi e abitudini, con la certezza e il conforto che da ogni parte del mondo si stessero affrontando le stesse difficoltà e si coltivassero gli stessi sogni. #thisisus è una selezione di immagini che immortala istanti, azioni, situazioni che sembra parlare a nome di tutti e così raccontare ciò che ognuno di noi ha fatto o ha pensato almeno una volta durante i primi drammatici mesi della pandemia, senza retorica o compassione ma con l’unico intento di suscitare negli occhi di chi guarda l’emozione di ritrovarsi in tanti piccoli gesti che si sono ripetuti giorno dopo giorno in ogni angolo del mondo”.Gli autori selezionati per Smile at Home: Andrea Morelli, Angelo Marinelli, Caterina Bruzzone, Corrado Ippoliti, Danilo D’Auria, Davide Ronfini, Davide Torbidi, Fabiana Cicatiello, Fabio Eleuteri, Fabio Salvi, Fabrizio Spucches, Fortunata Scarponi, Gabriela Matoso Ferreira Gomes, Giacomo d’Orlando, Giuseppe Piazza, Hermann Bredehorst, Jenny Liedholm, Lorenzo Biffoli, Lucrecia Esteban, Michele Campagni, Miriam Carini, Negar Aghaalitari, Nella Laquintana, Paolo Quadrini, Pierangelo Bogoni, Silbino Gonçalves Matado, Simone Bardi, Tadeu Vilani, Viviana Corvaia. Per la rassegna This is Us: Categoria single shot: Davide Bertuccio, Diyanto Sarira, Adam Firman, Arianna Liseo, Giuseppe Ulizio, Alireza IravanI, Sven Delaye, Barbara Rossi, Michele Vantaggi, Leonardo Mangia, Mario Cabras, Antonio Liberatore, Giovanni Firmani, Fortunata Scarponi, Valentina Bacci, Nicola Doro, Antonello Veneri, Anna Maria Noto, Mirco pio Silvestri, Chiara Rufini, Borja Abargues, Ilaria Pascazio, Rosa Liberati, Corrado Ippoliti, Manlio Cosimo De Pasquale, Michele Porcelluzzi, Giovanna Dell’Acqua, Maurizio Ugolini, Francesco D’Alonzo, Franco Luigi Beretta, Gabriella Caparrelli, Armando Di Loreto, Elaha Sahel, Luning Cao, Oliver Gargan, Michi GalliCategoria Short Story: Alberto Mesirca, Andrea Partiti,Anuradha Abeysekera, Arek Rataj,Bente Marei Stachowske, Diana Bagnoli,Fabrizio Spucches, Gianluca Uda, Giuseppe Maione, MD Zakir Hossain, Mobin Mayeli,Nicola Doro,Nikos Pilos, Paolo Testa, Pierluigi Perfetto, Tiziano Manzoni, Jordi Cohen Coodeforns. Read the full article
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fashioncurrentnews · 6 years ago
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L’Autre Chose: Nicolò Beretta è il nuovo direttore creativo
Contemporaneità. Questo è il nuovo pilastro su cui si costruirà il futuro di L’Autre Chose. Il brand calzaturiero fondato nel 1959 ha infatti impresso una svolta alla sua strategia aziendale nominando Nicolò Beretta (già direttore creativo di Giannico) come nuovo direttore creativo.
Un incarico che arriva a breve distanza dall’ingresso di Alice Carli quale nuovo Amministratore Delegato e che racconta un desiderio di profondo rinnovamento che guardi al futuro con una nuova prospettiva. Il rinnovamento non riguarda solamente il lato creativo ma anche la shopping experience firmata L’Autre Chose: oltre alle 5 boutique di Milano, Roma, Torino, Bologna e Milano Marittima, infatti, è stato inaugurato un nuovo “pop-up concept itinerante” che dal mese di ottobre fino al periodo pre-natalizio porterà le collezioni L’Autre Chose nei department store La Rinascente di Roma, Milano, Torino e Firenze. Dal 1° di settembre, inoltre, sarà operativo anche il nuovo corner permanente presso Coin Excelsior di Roma.
Il rinnovamento sotto il segno della contemporaneità ha inoltre ridefinito la strategia aaziendale secondo i principi di sostenibilità, trasparenza, flessibilità a cui si aggiunge un nuovo sguardo internazionale votato all’espansione del mondo l’Autre Chose che, a partire dal 3 settembre, può contare già su un nuovo sito multilingue con una Live Chat 24/7.
  in the photo: Alice Carli and Nicolò Beretta
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virginiamurrayblog · 6 years ago
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L’Autre Chose: Nicolò Beretta è il nuovo direttore creativo
Contemporaneità. Questo è il nuovo pilastro su cui si costruirà il futuro di L’Autre Chose. Il brand calzaturiero fondato nel 1959 ha infatti impresso una svolta alla sua strategia aziendale nominando Nicolò Beretta (già direttore creativo di Giannico) come nuovo direttore creativo.
Un incarico che arriva a breve distanza dall’ingresso di Alice Carli quale nuovo Amministratore Delegato e che racconta un desiderio di profondo rinnovamento che guardi al futuro con una nuova prospettiva. Il rinnovamento non riguarda solamente il lato creativo ma anche la shopping experience firmata L’Autre Chose: oltre alle 5 boutique di Milano, Roma, Torino, Bologna e Milano Marittima, infatti, è stato inaugurato un nuovo “pop-up concept itinerante” che dal mese di ottobre fino al periodo pre-natalizio porterà le collezioni L’Autre Chose nei department store La Rinascente di Roma, Milano, Torino e Firenze. Dal 1° di settembre, inoltre, è operativo anche il nuovo corner permanente presso Coin Excelsior di Roma.
Il rinnovamento sotto il segno della contemporaneità ha inoltre ridefinito la strategia aaziendale secondo i principi di sostenibilità, trasparenza, flessibilità a cui si aggiunge un nuovo sguardo internazionale votato all’espansione del mondo l’Autre Chose che, a partire dal 3 settembre, può contare già su un nuovo sito multilingue con una Live Chat 24/7.
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tmnotizie · 7 years ago
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SAN BENEDETTO – La Serie Aon di beach soccer entra nel vivo con le finali del campionato che si giocheranno a partire da venerdì 4 agosto sulla sabbia della Beretta Beach Arena di San Benedetto del Tronto, già sede di oltre dieci eventi nazionali ed internazionali legati alla disciplina. Fatica, agonismo, acrobazie e tanti gol (in media più di nove a gara, un tiro ogni 30’’) sono gli ingredienti inimitabili del beach soccer griffato Figc-Lega Nazionale Dilettanti che anche questa estate ha animato le spiagge italiane con le giocate spettacolari dei migliori beachers al mondo.
La presentazione della tappa marchigiana si è tenuta presso la sala consiliare del Comune, tra i presenti anche il delegato LND Ascoli Piceno Luigi Paoletti. Domani pomeriggio, giovedì 3 agosto, alle ore 17.30 la Happy Car Samb sfiderà i campioni d’Italia del Viareggio nella finale della Supercoppa d’Italia dando il via a quattro giorni di grande spettacolo, visto che da venerdì a domenica saranno di scena anche le finali per l’assegnazione dello scudetto maschile, di quello femminile e le gare conclusive del campionato di serie B con due posti a disposizione nella massima serie del 2018.
«Volevamo – ha detto l’assessore allo sport Pierluigi Tassotti nel corso della presentazione ufficiale delle finali – portare le finali a San Benedetto anche e soprattutto per dare la possibilità alla Happy Car di giocarsi la Supercoppa davanti al proprio pubblico e grazie alla collaborazione con la Lega nazionale dilettanti ci siamo riusciti. Sarà un grande spettacolo e mi auguro che venga tanta gente a vedere le partite.  Per il futuro mi auguro di poter ospitare altri eventi di questa importanza e di custodire la nostra beach arena che ci invidiano un po’ in tutta Italia».
Il presidente della Happy Car Samb Giancarlo Pasqualini, dopo aver ringraziato Lega e amministrazione comunale per la fiducia riposta nei loro confronti, ha parlato dei progetti sportivi e societari. «Per la beach arena – ha detto – abbiamo compiuto grandi sforzi organizzativi per raggiungere un’ottima qualità di servizi, mentre per quanto riguarda la squadra dopo aver vinto la Coppa Italia mi auguro di poter festeggiare un altro trofeo davanti al nostro pubblico. Sarebbe bellissimo! Non molleremo nulla e spero che il tifo possa accompagnarci in questa avventura tra Supercoppa e scudetto».
In rappresentanza dello sponsor Happy Car era presente Bernardo Carfagna. «Da cinque anni abbiamo questa sinergia tra noi e la Samb beach soccer – ha dichiarato – e a prescindere dagli ottimi risultati ottenuti in questa disciplina sportiva siamo orgogliosi di poter accostare il nostro nome alla città di San Benedetto. Quest’anno abbiamo vissuto già bei momenti come giocare in Piazza Santa Croce o vincere la Coppa Italia, ma l’orgoglio di poterci giocare Supercoppa e scudetto davanti al nostro pubblico è una cosa unica».
Il responsabile del beach soccer per la Lega nazionale dilettanti, Ferdinando Arcopinto, ha poi lanciato un’idea all’amministrazione comunale sambenedettese. «In questo momento il beach soccer per crescere ha bisogno di arene permanenti, che restino montate anche d’inverno. Perché a San Benedetto non progettate di poterne creare una stabile (coperta d’inverno e aperta d’estate) dove poter far confluire l’attività invernale? Questa città da quindici anni è vicina al beach soccer ufficiale, quello della federazione gioco calcio e all’unica nazionale italiana che possa fregiarsi di questo titolo, quindi potrebbe essere la città ideale per questo progetto».
Venerdì 4 agosto la Happy Car Samb giocherà alle 18 contro il Napoli per i quarti di finale scudetto.
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giuliocavalli · 7 years ago
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Ecco come Renzi li ha "aiutati a casa loro": sestuplicando l'export degli armamenti
Ecco come Renzi li ha "aiutati a casa loro": sestuplicando l'export degli armamenti Per fortuna c'è Giorgio Beretta a rimettere in ordine le date e i numeri. Ecco qui: Lo sa, ma non lo dice in pubblico. E la notizia non compare né sul suo sito personale, né sul portale “Passo dopo passo” e nemmeno tra “I risultati che contano” messi in bella mostra con tanto di infografiche da “Italia in cammino”. Eppure è stata la miglior performance del suo governo. Nei 1024 giorni di permanenza a Palazzo Chigi, Matteo Renzi ha raggiunto un primato storico di cui però, stranamente, non parla: ha sestuplicato le autorizzazioni per esportazioni di armamenti. Dal giorno del giuramento (22 febbraio 2014) alla consegna del campanellino al successore (12 dicembre 2016), l’esecutivo Renzi ha infatti portato le licenze per esportazioni di sistemi militari da poco più di 2,1 miliardi ad oltre 14,6 miliardi di euro: l’incremento è del 581% che significa, in parole semplici, che l’ammontare è appunto più che sestuplicato. Una vera manna per l’industria militare nazionale, capeggiata dai colossi a controllo statale Finmeccanica-Leonardo e Fincantieri. E’ tutto da verificare, invece, se le autorizzazioni rilasciate siano conformi ai dettami della legge n. 185 del 1990 e, soprattutto, se davvero servano alla sicurezza internazionale e del nostro paese. Renzi e il motto di Baden Powell Un fatto è certo: è un record storico dai tempi della nascita della Repubblica. Ma, visto il totale silenzio, il primato sembra imbarazzare non poco il capo scout di Rignano sull’Arno che ama presentarsi ricordando il motto di Baden Powell: “Lasciare il mondo un po’ migliore di come lo abbiamo trovato”. L’imbarazzo è comprensibile: la stragrande maggioranza degli armamenti non è stata destinata ai paesi amici e alleati dell’UE e della Nato (nel 2016 a questi paesi ne sono stati inviati solo per 5,4 miliardi di euro pari al 36,9%), bensì ai paesi nelle aree di maggior tensione del mondo, il Nord Africa e il Medio Oriente. E’ in questa zona – che pullula di dittatori, regimi autoritari, monarchi assoluti sostenitori diretti o indiretti del jihadismo oltre che di tiranni di ogni specie e risma – che nel 2016 il governo Renzi ha autorizzato forniture militari per oltre 8,6 miliardi di euro, pari al 58,8% del totale. Anche questo è un altro record, ma pochi se ne sono accorti. Il basso profilo della sottosegretaria Boschi Eppure non sono cifre segrete. Sono tutte scritte, nero su bianco e con tanto di grafici a colori, nella “Relazione sulle operazioni autorizzate e svolte per il controllo dell'esportazione, importazione e transito dei materiali di armamento per l’anno 2016” inviata alle Camere lo scorso 18 aprile. L’ha trasmessa l’ex ministra delle Riforme e attuale Sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri, Maria Elena Boschi. Nella relazione di sua competenza l’ex catechista e Papa girlsi è premurata di segnalare che “sul valore delle esportazioni e sulla posizione del Kuwait come primo partner, incide una licenza di 7,3 miliardi di euro per la fornitura di 28 aerei da difesa multiruolo di nuova generazione Eurofighter Typhoon realizzati in Italia”.  Al resto – cioè ai sistemi militari invitati in 82 paesi del mondo tra cui soprattutto quelli spediti in Medio Oriente – la Sottosegretaria ha riservato solo un laconico commento: “Si è pertanto ulteriormente consolidata la ripresa del settore della Difesa a livello internazionale, già iniziata nel 2014, dopo la fase di contrazione del triennio 2011-2013”. La legge n. 185 del 1990, che regolamenta la materia, stabilisce che l’esportazione e i trasferimenti di materiale di armamento “devono essere conformi alla politica estera e di difesa dell'Italia”: autorizzare l’esportazione di sistemi militari a paesi al di fuori delle principali alleanze politiche e militari dell’Italia meriterebbe pertanto qualche spiegazione in più da parte di chi, durante il governo Renzi e oggi col governo Gentiloni, ha avuto la delega al programma di governo. I meriti della ministra Pinotti Non c’è dubbio, però, che gran parte del merito per il boom di esportazioni sia della ministra della Difesa, Roberta Pinotti. E’ alla “sorella scout”, titolare di Palazzo Baracchini, che va attribuito il riconoscimento di aver consolidato i rapporti con i ministeri della Difesa, soprattutto dei paesi mediorientali. La relazione del governo non glielo riconosce apertamente, ma la principale azienda del settore, Finmeccanica-Leonardo, non ha mancato di sottolinearne il ruolo decisivo. Soprattutto nella commessa dei già citati 28 caccia multiruolo Eurofighter Typhoon: “Si tratta del più grande traguardo commerciale mai raggiunto da Finmeccanica” – commentava l’allora Amministratore Delegato e Direttore Generale di Finmeccanica, Mauro Moretti. “Il contratto con il Kuwait si inserisce in un’ampia e consolidata partnership tra i Ministeri della Difesa italiano e del Paese del Golfo” – aggiungeva il comunicato ufficiale di Finmeccanica-Leonardo. Alla firma non poteva quindi mancare la ministra, nonostante i slittamenti della data dovuti – secondo fonti ben informate – alle richieste di chiarimenti circa i costi relativi “a supporto tecnico, addestramento, pezzi di ricambio e la realizzazione di infrastrutture”. Anche il Ministero della Difesa ha posto grande enfasi sui “rapporti consolidati” tra Italia e Kuwait: rapporti – spiegava il comunicato della Difesa – “che potranno essere ulteriormente rafforzati, anche alla luce dell’impegno comune a tutela della stabilità e della sicurezza nell’area mediorientale, dove il Kuwait occupa un ruolo centrale”. Nessuna parola, invece, sul ruolo del Kuwait nel conflitto in Yemen, in cui è attivamente impegnato con 15 caccia, insieme alla coalizione a guida saudita che nel marzo del 2015 è intervenuta militarmente in Yemen senza alcun mandato internazionale. I meriti della ministra Pinotti nel sostegno all’export di sistemi militari non si limitano ai caccia al Kuwait: va ricordato anche l’accordo di cooperazione militare con Qatar per la fornitura da parte di Fincantieri di sette unità navali dotate di missili MBDA per un valore totale di 5 miliardi di euro, che però non compare nella Relazione governativa. Ma, soprattutto, non va dimenticata la visita della ministra Pinotti in Arabia Saudita per promuovere “affari navali”: ne ho parlato qualche mese fa e rimando in proposito ai miei precedenti articoli. Le dichiarazioni dell’ex ministro Gentiloni Una menzione particolare spetta all’ex ministro degli Esteri e attuale presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni. E’ lui, ex catechista ed ex sostenitore della sinistra extraparlamentare, che più di tutti si è speso in difesa delle esportazioni di sistemi militari. Lo ha fatto nella sede istituzionale preposta: alla Camera in riposta a due “Question Time”. Il primo risale al 26 novembre 2015, in riposta ad un’interrogazione del M5S, durante la quale il titolare della Farnesina, dopo aver ricordato che “… abbiamo delle Forze armate, abbiamo un’industria della Difesa moderna che ha rapporti di scambio e esportazioni con molti paesi del mondo…” ha voluto evidenziare che “è importante ribadire che l’Italia comunque rispetta, ovviamente, le leggi del nostro paese, le regole dell’Unione europea e quelle internazionali (pausa) sia per quanto riguarda gli embargo che i sistemi d’arma vietati”. Già, ma la legge 185/1990 e le “regole Ue e internazionali” non si limitano agli embarghi, anzi pongono una serie di specifici divieti sui quali Gentiloni ha bellamente sorvolato. Nel secondo, del 26 ottobre 2016, in risposta ad un’interrogazione del M5S che riguardava nello specifico le esportazioni di bombe e materiali bellici all’Arabia Saudita e il loro impiego nel conflitto in Yemen, Gentiloni ha sostenuto che “l’Arabia Saudita non è oggetto di alcuna forma di embargo, sanzione o restrizione internazionale nel settore delle vendite di armamenti”. Tacendo però sulla Risoluzione del Parlamento europeo, votata ad ampia maggioranza già nel febbraio del 2016, che ha invitato l’Alta rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza e Vicepresidente della Commissione, Federica Mogherini, ad “avviare un’iniziativa finalizzata all’imposizione da parte dell’UE di un embargo sulle armi nei confronti dell’Arabia Saudita”, in considerazione delle gravi accuse di violazione del diritto umanitario internazionale perpetrate dall’Arabia Saudita nello Yemen. Questa risoluzione, finora, è rimasta inattuata anche per la mancanza di sostegno da parte del Governo italiano. Ventimila bombe da sganciare in Yemen Rispondendo alla suddetta interrogazione, Gentiloni ha però dovuto riconoscere le “la ditta RWM Italia, facente parte di un gruppo tedesco, ha esportato in Arabia Saudita in forza di licenze rilasciate in base alla normativa vigente”. Un’assunzione, seppur indiretta, di responsabilità da parte del ministro. Il quale, nonostante i vari organismi delle Nazioni Unite e lo stesso Ban Ki-moon abbiano a più riprese condannato i bombardamenti della coalizione saudita sulle aree abitate da civili in Yemen (sono più di 10mila i morti tra i civili), ha continuato ad autorizzare le forniture belliche a Riad. E non vi è notizia che le abbia sospese, nemmeno dopo che uno specifico rapporto trasmesso al Consiglio di Sicurezza dell’Onu non solo ha dimostrato l’utilizzo anche delle bombe della RWM Italia sulle aree civili in Yemen, ma ha affermato che questi bombardamenti “may amount to war crimes” (“possono costituire crimini di guerra”). Nella Relazione inviata al Parlamento spiccano le autorizzazioni all’Arabia Saudita per un valore complessivo di oltre 427 milioni di euro. Tra queste figurano “bombe, razzi, esplosivi e apparecchi per la direzione del tiro” e altro materiale bellico. La relazione non indica, invece, il paese destinatario delle autorizzazioni rilasciate alle aziende, ma l’incrocio dei dati forniti nelle varie tabelle ministeriali, permette di affermare che una licenza da 411 milioni di euro alla RWM Italia è destinata proprio all’Arabia Saudita: si tratta, nello specifico, dell’autorizzazione all’esportazione di 19.675 bombe Mk 82, Mk 83 e Mk 84. Una conferma in questo senso è contenuta nella Relazione Finanziaria della Rheinmetall (l’azienda tedesca di cui fa parte RWM Italia) che per l’anno 2016 segnala un ordine “molto significativo” di “munizioni” per 411 milioni di euro da un “cliente della regione MENA” (Medio-Oriente e Nord Africa). La legge n. 185/1990 vieta espressamente l’esportazione di sistemi militari “verso Paesi in conflitto armato e la cui politica contrasti con i princìpi dell'articolo 11 della Costituzione”, ma – su questo punto – nessun commento nella Relazione. E nemmeno da Renzi. Men che meno da Gentiloni. Che l’attuale capo del governo si sia dato come obiettivo quello di migliorare la performance di Renzi nell’esportare sistemi militari?
Per fortuna c’è Giorgio Beretta a rimettere in ordine le date e i numeri. Ecco qui: Lo sa, ma non lo dice in pubblico. E la notizia non compare né sul suo sito personale, né sul portale “Passo dopo passo” e nemmeno tra “I risultati che contano” messi in bella mostra con tanto di infografiche da “Italia in cammino”. Eppure è stata la miglior performance del suo governo. Nei 1024 giorni di…
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gardanotizie · 8 years ago
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Sostenuto dagli sguardi ammirati e dagli applausi di migliaia di appassionati, assiepati lungo la linea di partenza di Viale Venezia a Brescia, il corteo di ‘nobildonne a quattro ruote’ della Mille Miglia è partito e si sta muovendo verso Padova, traguardo della tappa d’apertura della 35esima rievocazione della Freccia Rossa, e 90esimo anniversario della prima mitica edizione.
Le 450 vetture in gara sono ora in viaggio. Nello spazio e nel tempo. La “corsa più bella del mondo” (come la definì Enzo Ferrari) non è soltanto una bellissima avventura motoristica, ma rappresenta un vero e proprio ‘ritorno al futuro’ nella celebrazione di un’era automobilistica dal fascino ineguagliabile. Questi capolavori di design e meccanica, costruiti prima del 1957 (l’anno dell’ultima edizione di velocità), daranno vita a una kermesse automobilistica senza paragoni, lungo circa 1.700 km di strade italiane, che sarà resa ancor più affascinante da altre 150 automobili – prodotte dopo il 1958 – partecipanti al “Ferrari Tribute to Mille Miglia” e al “Mercedes-Benz Mille Miglia Challenge”, riservati a vetture in prevalenza moderne delle due Case.
Questa mattina, alle 8.30 terminate le verifiche, non si sono presentati due equipaggi. Sono stati quindi, sostituiti da equipaggi, tra i 19 in lista. L’inchino alle signore della velocità è già iniziato ieri, quando una folla di appassionati e curiosi, giunti da ogni parte del mondo, si è raccolta in piazza della Vittoria ad ammirare da vicino le automobili schierate per il rito della punzonatura. Lungo il percorso gli spettatori cercano anche di salutare o semplicemente incrociare lo sguardo delle tante celebrities in corsa, dal numero uno della scuderia Mercedes di Formula 1 Toto Wolff ai campioni della velocità Arturo Merzario, JeanPierre Jarier, Jochen Mass e Adrian Sutil, dalle splendide Jodie Kidd, Cristina Chiabotto e Diletta Leotta, all’imprenditore e star della cucina in tv Joe Bastianich. La colonna si spinge verso le sponde del lago di Garda per toccare prima Desenzano e poi Sirmione dove, in località Colombare, va in scena la prima delle prove cronometrate, sul tratto fra corso Matteotti e via Salvo D’Acquisto.
In paese la carovana percorre la lingua di terra che si insinua nelle acque lacustri. La carovana si dirige alla volta di Moscatello, dove si tiene la seconda prova cronometrata. E di nuovo in passerella fino allo scollinamento in territorio veneto. Dopo un bagno di colori e natura nel lussureggiante Parco Sigurtà si tocca il delizioso borgo di Valeggio sul Mincio prima di risalire verso Verona per la terza crono di giornata, in piazza Bra, sullo sfondo imponente dell’Arena. Si lascia la città dell’amore e si vola tra la campagna veronese e vicentina, ai piedi dei colli, fino a raggiungere Montecchio Maggiore, e prima di approdare nella magnifica piazza dei Signori di Vicenza. Da lì le vetture coprono d’un fiato la distanza che conduce a Cittadella, Asolo e Castelfranco Veneto fino all’ultima ‘parata’ nel cuore di Padova, nell’immaginifico ovale di Prato della Valle.
“Un avvio strepitoso – commenta l’amministratore delegato di 1000 Miglia Srl Alberto Piantoni. La Lombardia e il Veneto ci hanno riservato un’accoglienza straordinaria. Senza dubbio anche i piloti, che arrivano da ogni parte del mondo, si sono goduti questa giornata inaugurale. D’altra parte il richiamo della corsa su una platea internazionale in costante crescita (gli iscritti quest’anno provengono da 43 Paesi) è la più eloquente testimonianza dell’appeal senza tempo della Mille Miglia, un brand che si identifica con l’eccellenza dal Made in Italy tra ambiente ed enogastronomia, fashion e ovviamente motori”.
Domani mattina la carovana di auto d’epoca si dirigerà verso Roma. Informazioni sulla Mille Miglia La trentacinquesima rievocazione della Mille Miglia, la corsa su strada più celebre di ogni tempo, si disputa da giovedì 18 a domenica 21 maggio 2017. Rispettando la tradizione nata nel 1927, il percorso prende il via e termina a Brescia, attraversando in quattro tappe mezza Italia, prima e dopo il giro di boa a Roma. Con la sua capacità di coniugare tradizione, innovazione, creatività, eleganza e bellezze paesaggistiche, la Mille Miglia rappresenta un simbolo dell’eccellenza italiana nel mondo.
Dal 2013, la manifestazione è gestita da 1000 Miglia srl, società totalmente partecipata dall’Automobile Club di Brescia che l’ha appositamente creata nel 2012. Presieduta da Aldo Bonomi, affiancato dal vice presidente Franco Gussalli Beretta, 1000 Miglia srl ha chiuso l’ultimo bilancio con un fatturato di 8 milioni di euro e un ebit del 28%.
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    Folla di appassionati lungo il percorso della Mille Miglia per salutare le 450 vetture partecipanti alla 35a edizione Sostenuto dagli sguardi ammirati e dagli applausi di migliaia di appassionati, assiepati lungo la linea di partenza di Viale Venezia a Brescia, il corteo di ‘nobildonne a quattro ruote’ della Mille Miglia è partito e si sta muovendo verso Padova, traguardo della tappa d’apertura della 35esima rievocazione della Freccia Rossa, e 90esimo anniversario della prima mitica edizione.
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pier-carlo-universe · 8 days ago
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La ruggine del tempo - Dario Galimberti. Un mistero intricato tra passato e presente, dove la verità sfida il tempo. Recensione di Alessandria today
Nel terzo volume dedicato al delegato di polizia Ezechiele Beretta, Dario Galimberti intreccia passato e presente in un’indagine dal sapore storico.
TramaNel terzo volume dedicato al delegato di polizia Ezechiele Beretta, Dario Galimberti intreccia passato e presente in un’indagine dal sapore storico. Lugano, 1881: il castello di Trevano è teatro di una serie di eventi drammatici. Una banda di ladri svaligia il castello, la giovane Vera von Derwies, figlia del barone proprietario, muore cadendo da cavallo, seguita poco dopo dalle misteriose…
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virginiamurrayblog · 6 years ago
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L’Autre Chose: Nicolò Beretta è il nuovo direttore creativo
Contemporaneità. Questo è il nuovo pilastro su cui si costruirà il futuro di L’Autre Chose. Il brand calzaturiero fondato nel 1959 ha infatti impresso una svolta alla sua strategia aziendale nominando Nicolò Beretta (già direttore creativo di Giannico) come nuovo direttore creativo.
Un incarico che arriva a breve distanza dall’ingresso di Alice Carli quale nuovo Amministratore Delegato e che racconta un desiderio di profondo rinnovamento che guardi al futuro con una nuova prospettiva. Il rinnovamento non riguarda solamente il lato creativo ma anche la shopping experience firmata L’Autre Chose: oltre alle 5 boutique di Milano, Roma, Torino, Bologna e Milano Marittima, infatti, è stato inaugurato un nuovo “pop-up concept itinerante” che dal mese di ottobre fino al periodo pre-natalizio porterà le collezioni L’Autre Chose nei department store La Rinascente di Roma, Milano, Torino e Firenze. Dal 1° di settembre, inoltre, è operativo anche il nuovo corner permanente presso Coin Excelsior di Roma.
Il rinnovamento sotto il segno della contemporaneità ha inoltre ridefinito la strategia aaziendale secondo i principi di sostenibilità, trasparenza, flessibilità a cui si aggiunge un nuovo sguardo internazionale votato all’espansione del mondo l’Autre Chose che, a partire dal 3 settembre, può contare già su un nuovo sito multilingue con una Live Chat 24/7.
  in the photo: Alice Carli and Nicolò Beretta
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pier-carlo-universe · 3 months ago
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Un'ombra sul lago di Dario Galimberti: Il Delegato Beretta di fronte a un nuovo mistero. La seconda indagine del delegato Ezechiele Beretta tra ombre minacciose e misteri sul lago. Recensione di Alessandria today
Un'ombra sul lago, il secondo volume della serie che ha come protagonista il delegato di polizia Ezechiele Beretta, scritto da Dario Galimberti, immerge il lettore in un nuovo e inquietante mistero ambientato a Lugano.
Un’ombra sul lago, il secondo volume della serie che ha come protagonista il delegato di polizia Ezechiele Beretta, scritto da Dario Galimberti, immerge il lettore in un nuovo e inquietante mistero ambientato a Lugano. La narrazione si snoda tra tensione crescente e delicate introspezioni psicologiche, conducendo il protagonista a confrontarsi con i fantasmi del passato e con nuove minacce che si…
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