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Fake news debunker pour Chrome
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Il "miracolo" delle statue che piangono
Statue che piangono: cosa dice la scienza. Il controverso caso di cronaca della statua di Gesù Cristo che sembra lacrimare nel parco di Stupinigi appena fuori Torino ha generato un'ondata virale sui social e riaperto una discussione che si protrae da tempo. Ecco a che punto siamo dal punto di vista delle ricerche. Statue che piangono e come spiegarle (con la scienza): Da qualche giorno i principali social network, soprattutto in Italia, sono invasi da immagini e video che ritraggono la statua di Gesù posizionata nella piazzola del parco naturale torinese di Stupinigi. Motivo di tanto clamore sono alcune gocce - raccontate come lacrime, dato che sembrano uscire dagli occhi - che cadono sul volto della statua. Come è facilmente immaginabile, i fedeli hanno fin da subito descritto l'accaduto come un miracolo, mentre (piccolo spoiler del prosieguo) le verifiche del caso su questa nuova statua che piange sono ancora poche e appena alle fasi preliminari. La cronaca dell'accaduto, per quel poco che si sa
immagine: una fotografia della presunta statua di Gesù lacrimante nel torinese Siamo sulla strada provinciale numero 143 che collega Biella all'autostrada A4, in corrispondenza di un luogo di preghiera nell'area del parco di Stupinigi che afferisce al comune di Nichelino. Lo scorso giovedì 8 dicembre - giorno dell'Immacolata Concezione secondo la tradizione cattolica - dopo il tramonto un gruppo di credenti dell’associazione La luce dell’Aurora era raccolto nella Taverna degli Angeli, in preghiera per una famiglia in difficoltà. Proprio in concomitanza di quel momento di culto (come riportano i presenti) la statua sarebbe stata vista nitidamente lacrimare, per almeno 4 volte e in modo copioso. A darne l'annuncio per prima sarebbe stata “una signora”, non meglio definita, che avrebbe chiamato le persone riunite in preghiera a osservare quanto stesse accadendo. Diverse fotografie sarebbero state scattate in quei momenti, e come sappiamo sono poi rapidamente diventate virali. L’autore di uno dei video più ricondivisi ha sostenuto che tutte le prove lascino pensare a una effettiva lacrimazione della statua, dato che non stava piovendo e, inoltre, sia la testa sia le altre parti del corpo di Gesù risultano perfettamente asciutte. Per di più, i presenti avrebbero anche verificato direttamente che non si trattasse di resina caduta dagli alberi del parco. In seguito al clamore mediatico sollevato dall'episodio, la Curia di Torino ha provveduto alla rimozione della statua dalla sua collocazione, portandola - con un trasporto scortato dai Carabinieri - presso la propria sede. L'acclamazione del miracolo e le reazioni perplesse Alcune coincidenze relative al presunto pianto della statua hanno portato parecchi credenti a sostenere che si sia trattato di una sorta di segno divino, di un fenomeno soprannaturale. Anzitutto, il luogo del presunto miracolo è molto vicino al punto in cui anni fa sono state segnalate alcune apparizioni della Vergine. E poi, in termini temporali, la concomitanza con la già citata festa di precetto dell'8 dicembre, particolarmente importante nell'ambito della venerazione mariana. Infine, le persone riunite in preghiera a pochi metri di distanza: segno, secondo i credenti, di una rivelazione mistica arrivata proprio in risposta alle invocazioni dei fedeli. Secondo quanto avrebbero affermato alcuni teologi cristiani, si tratterebbe forse di un messaggio di preoccupazione arrivato dall'alto. Anche se ovviamente la questione non può certo essere affidata al cosiddetto tribunale del web, va detto che dando un'occhiata ai commenti che si sono affastellati sui vari canali social si nota una certa titubanza nell'interpretare quanto accaduto come un fenomeno miracoloso. Al centro delle critiche c'è anzitutto una questione di prove tangibili: trattandosi perlopiù di fotografie, quasi tutto ciò di cui disponiamo sono immagini statiche, che in quanto tali non mostrano il pianto in sé ma di fatto solo delle gocce ferme che bagnano il volto della statua. Curiose invece le reazioni della stampa e dei media, con un numero consistente di testate giornalistiche locali e nazionali che hanno dato la notizia titolando come se il pianto o addirittura il miracolo fossero dei fatti verificati e incontrovertibili. Segno, questa volta molto esplicito, di una volontà di acchiappare lettori tramite sparate un po' fuori dalle righe. Gli approfondimenti e i precedenti Al momento, da un punto di vista scientifico, non si può fare altro che sospendere l'assenso su quanto accaduto. Nel momento in cui scriviamo, secondo quanto riportato dalle cronache giornalistiche, la statua si trova sotto esame all'Arcivescovado di Torino, dove ad avere chiesto di esaminare l'oggetto è stato il vescovo in persona, Roberto Repole. Questo primo vaglio, previsto dalla prassi delle istituzioni religiose, servirà di fatto solo per verificare (attraverso un “monitoraggio costante”) l'assenza di banali trucchetti o di evidenti manipolazioni, e poi si prevede che la pratica passi alla Congregazione per la dottrina della fede della Santa Sede. Qui sarà al lavoro di un team composto da scienziati e da teologi, alla ricerca di spiegazioni tanto scientifiche quanto simboliche e spirituali sull'accaduto. Al momento non risultano essere in previsione analisi scientifiche specifiche e propriamente dette, ma sono state avanzate solo alcune considerazioni generali, da remoto. Una piuttosto ovvia è che, a differenza della maggioranza dei casi analoghi del passato, il liquido che sarebbe uscito dagli occhi pare essere trasparente, anziché rosso sangue. Mentre dall'analisi delle immagini (buie e poco risolute) di un video amatoriale girato alle 18:30 dell'8 dicembre le presunte lacrime paiono del tutto statiche per l'intero minuto di durata delle riprese: un elemento che ha indotto alcuni debunker, tra cui Bufale.net, a sottolineare come a oggi non risultino prove di questo pianto come fenomeno dinamico, dato che tutto ciò che possediamo sono immagini e filmati in cui nulla si sta muovendo e nulla sta accadendo. Va comunque sottolineato che anche la reazione della Chiesa è stata particolarmente cauta, e c'è sempre un certo scetticismo di fronte a questi fenomeni. Da un lato, anche dal punto di vista dei fedeli, i presunti miracoli delle statue che piangono o sanguinano non fanno parte del credo religioso, dunque non è affatto richiesto ai credenti di credere anche in questi specifici fenomeni. E allo stesso tempo alcuni celebri precedenti impongono a tutti cautela. In passato, infatti, per altre statue piangenti è stata stabilita la presenza di grasso di maiale nel liquido che pareva sgorgare dagli occhi, in altri sono stati individuati fenomeni di condensazione o addirittura perdite d'acqua che finivano per bagnare la statua proprio in corrispondenza degli occhi. A oggi, solo una piccola frazione delle statue piangenti resta senza una semplice giustificazione scientifica dell'accaduto, tanto da rientrare tutt'ora nella curiosa categoria dei potenziali miracoli. Un caso simile a quello torinese, anche se in quell'evento il presunto pianto consisteva di sangue anziché lacrime, è quello della Madonna di Civitavecchia del 1995: dopo cinque anni di indagini il caso fu chiuso con un nulla di dimostrato, perché dopo avere verificato che il sangue sulla statua era umano e maschile (con tanto di profilo genetico) non si è potuto confrontare il campione raccolto con il dna delle persone della famiglia proprietaria della statua, che hanno negato la disponibilità a sottoporsi al test di confronto. Gli scienziati hanno però smentito una parte specifica della storia: se secondo i testimoni la statua avrebbe sanguinato più volte, l'analisi stratigrafica ha dimostrato che invece risultava essere stato depositato sulla statua un solo strato di sangue. In altre due occasioni (giugno 2002 e maggio 1994) le presunte statue piangenti si rivelarono dei falsi inconsapevoli: il pianto, infatti, altro non era che la resina usata per tenere fissi gli occhi nelle orbite e liquefatta dal calore primaverile. Se a volte può essere scientificamente difficile discriminare tra l'ipotesi di un versamento (volontario o involontario) di liquido sulle statue che dà l'impressione di un pianto e l'arrivo di quello stesso liquido per presunte vie soprannaturali, la casistica a oggi raccolta ha comunque permesso di stabilire che nella grande maggioranza dei casi si rientra nel primo dei due casi. Statua di Gesù piange a Stupinigi (TO) - 8 Dicembre 2022 ore 18.30 Read the full article
#debunker#Gesù#Gesùchepiange#miracoli#miracolo#Nichelino#segnodivino#Statuachepiange#statuadiGesù#Stupinigi#TavernadegliAngeli#teologi
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Fare informazione | Mattia de Il Canale di Gross
Cosa spinge il debunker Mattia de Il Canale di Gross a fare informazione?
🔗 https://www.daniloruocco.it/2022/11/are-informazione-mattia--canale-gross.html
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This Debunker Lies When He Can't Find Evidence, Much Worse Than A Hoaxer
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@karmatsocheff in #sma #debunker #1991 📼✨ @santamonicaairlines #karmataocheff #memoryscreen https://www.instagram.com/p/CjGxCk7qwtg/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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Entlarvung der Debunker - Der wahre medizinische Wert der Aromatherapie - Wurde Aromatherapie zu Unrecht beschuldigt?Bei der Suche nach dem Begriff „Aromatherapie“ werden mehrere Seiten angezeigt, auf denen behauptet wird, dass die Aromatherapie ein Betrug ist. Dass Hersteller und Händler ätherischer Öle „zweifelhafte“ Behauptungen über die Wirksamkeit ätherischer Öle au... - #Aromatherapie #Debunker #der #Entlarvung #Medizinische #wahre #Wert
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la vera funzione dei siti debunker: chi sono e quali sono le loro modalità operative.
la nuova dittatura si presenterà con sorriso e modi gentili
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Coronavirus: Health claims debunked - BBC News
New Post has been published on https://covid19.newonline.help/2021/01/24/coronavirus-health-claims-debunked-bbc-news/
Coronavirus: Health claims debunked - BBC News
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Newest video updates related to Coronavirus. Check out this “Coronavirus: Health claims debunked – BBC News” video below:
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5G does not spread Covid-19, steam inhalation is not a cure and skin colour can’t protect from catching the virus. Reality Check’s Chris Morris tackles the latest …..(read more) amzn_assoc_placement = "adunit0"; amzn_assoc_search_bar = "false"; amzn_assoc_tracking_id = "yourid-20"; amzn_assoc_ad_mode = "search"; amzn_assoc_ad_type = "smart"; amzn_assoc_marketplace = "amazon"; amzn_assoc_region = "US"; amzn_assoc_title = "Coronavirus Sanitizer"; amzn_assoc_default_search_phrase = "purell sanitizer"; amzn_assoc_default_category = "HealthPersonalCare"; amzn_assoc_linkid = "b45319dac495d29e17b5eff312392025";
#BBC#Chris Morris#Conspiracy theories#Debunker#Deception#Fake news#Pseudohistory#Pseudoscience#Skeptics#Theories
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James "The #Amazing" #Randi, passed last week. He was a #magician, #skeptic, and #debunker of #pseudoscience and #paranormal claims. In this age of misinformation, we need more people like Randi. , #zebrabrushpen #brushpen #copic #marker #markers #copicmarkers #portrait #tributeportrait #tribute #drawing #sketch #art #portraitart #debunk #jamesrandi #theamazingrandi #amazingrandi #hink https://www.instagram.com/p/CHJNiAEDbb3/?igshid=130dvfgds1qle
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Debunking, attento alle bufale, purtroppo stiamo vivendo nel bufalocene, l’era delle fake news
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Don’t Believe the Hype. Wealth Taxes Are Nothing New. http://dlvr.it/RdwFzp
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Come riconoscere una Fake News? Parte 6
Un nuovo post è stato pubblicato su https://www.staipa.it/blog/come-riconoscere-una-fake-news-parte-6/
Come riconoscere una Fake News? Parte 6
Dopo aver approfondito e capito come funzionano le Fake News e come riconoscerle e come comportarsi a fronte dell’esserci incappati abbiamo iniziato a vedere gli strumenti tecnici che possiamo usare per indagare sulle Fake News. Molto spesso, per convincere della veridicità di una notizia vengono usate come prova delle foto. Sicuramente è il metodo più sicuro per convincere, ma spesso è anche il metodo più veloce per farsi scoprire. Nella gran parte dei casi sono i piccoli dettagli a farci scoprire l’inganno e non è assolutamente facile dare un metodo utile a scoprire tutti i casi di foto false. Proverò a proporre alcuni strumenti ed alcune metodologie, spesso una o l’altra funzionano, molto più spesso però sono l’esperienza e l’inventiva di chi indaga a fare la differenza.
Google Immagini
Avete una foto e volete sapere cosa sia e dove sia stata scattata. Non funziona sempre ma un buon tentativo è sempre quello di usare google immagini all’indirizzo https://images.google.it/
A volte, anche una foto di qualità non particolarmente alta con un scorcio non immediato da riconoscere, viene riconosciuto con facilità dai servizi di Google.
E può essere un buon punto di partenza per un’indagine. Spesso è in grado di riconoscere il volto di persone note, scorci di ambienti, oggetti e molto altro. Tra l’altro cercando in questo modo un’immagine ci viene indicato se la stessa è stata pubblicata altrove in altri momenti. Spessissimo ci permette ad esempio di scoprire che la foto usata in un articolo e spacciata come scoop possa essere in realtà una foto di repertorio o peggio una foto decontestualizzata e riutilizzata altrove. Allo stesso modo se la foto è già nuova è possibile cercare a ritroso nel tempo per trovare quale sia la fonte che l’ha pubblicata per prima. Per le ricerche per data invito a leggere il mio precedente articolo https://wp.me/pQMJM-1TD
Altre volte, più semplicemente ci permette di trovare la foto originale da cui è stata creata quella contraffatta.
In tutti i browser moderni, facendo click con il tasto destro del mouse è in genere possibile fare una ricerca per immagini.
Visualizzazione dei Metadata della foto
Se un autore di Fake News è un bravo mentiore sa sicuramente che nei file di immagine possono esserci delle informazioni che si chiamano metadata e che possono dirci molto della foto, ma se la foto arriva da una fonte meno raffinata è possibile fare un tentativo. Aprendo un file da computer, con qualunque sistema moderno, c’è la possibilità di visualizzare le informazioni di una foto
A volte possiamo sapere perfino dove sia stata scattata, in che data, che tipo di obbiettivo e di dispositivo sia stato usato. Raramente questo accade sulle foto pubblicate sulle testate giornalistiche ma quasi sempre sulle foto inviate da amici.
Google Street View
Google Street view? Cosa c’entra con le foto? C’entra moltissimo. Il servizio Google Maps https://www.google.it/maps, permette di visualizzare una versione “passeggiabile” delle mappe, in una versione fotografica.
Molto spesso in caso di attentati, incidenti o fatti di cronaca viene indicato il luogo dove è avvenuto. Con Google Street View è possibile visitare virtualmente il luogo. Ovviamente le immagini sono prese in un momento nel passato che potrebbe non esserci utile, ma ad esempio nel caso delle notizie sui danni precedenti al crollo del ponte di Genova anche Google Street View è stato utile per ricostruire parecchie informazioni
Qualcuno sostiene che sia una foto scattata molti anni fa, addirittura nel 2006. C'è un elemento che è presente nella foto (evidenziato) che non è presente nelle foto scattate per Google Street View nel 2011 (https://t.co/aR535oXnGJ) e 2015 (https://t.co/Xw0kGT4PYu). pic.twitter.com/649IJP2hym
— David Puente (@DavidPuente) August 15, 2018
Lo stesso in altre situazioni come nella “Strage di Nizza” (https://it.wikipedia.org/wiki/Strage_di_Nizza) dove alcuni complottisti hanno urlato al “False Flag” (https://it.wikipedia.org/wiki/False_flag) portando a prova alcune foto.
jpeg-snoop
Jpeg-snoop è una piccola applicazione scaricabile gratuitamente a questo indirizzo: tinyurl.com/y8u8rkw3. Fornisce moltissime informazioni su una foto, compresi numerosi dati tecnici. Alla fine dell’analisi fornisce anche la probabilità che la foto sia contraffatta ma per i test che ho fatto quest’ultima funzione non è molto affidabile perché probabilmente si basa sui livelli di compressione delle varie zone dell’immagine e i software delle fotocamere degli smartphone di oggi tendono a migliorare le immagini di fatto modificandole a monte e quindi vanificando questo genere di software.
Metodi empirici
Molto più spesso si riesce a scoprire il falso in una foto da metodi empirici, ossia osservando i dettagli. I dettagli più difficili da contraffare sono ad esempio le ombre ed i riflessi. Non è affatto facile realizzare con un editor di immagini un ombra che sia esattamente coerente con la posizione della luce o con la forma del terreno, per questo spesso ci si accorge della contraffazione analizzando le differenze tra la parte di foto aggiunta e il resto. Lo stesso vale con i riflessi. Per esempio se qualcuno ha creduto che ci si possa fare un selfie guidando un aereo, basta guardar il riflesso negli occhiali del pilota per scorgere la pista di atterraggio e il selfie stick.
Altre volte invece ci vuole un certo spirito di osservazione. Tempo fa questa foto è stata considerata come la foto di un terrorista che si è fatto esplodere in un attentato suicida a Parigi.
Non sarebbe stato difficile capire di aver preso un granchio osservando bene la foto. Sarebbe bastato farsi alcune domande: perché il ragazzo dovrebbe essere così sorridente? Perché dovrebbe avere un copricapo Sikh se era un terrorista islamico? Perché le spine di corrente che si vedono sono quelle usate in Usa e in Canada e non quelle francesi? Perché la zona attorno alle dita, delle braccia e al presunto Corano sembra di colore così strano? Vorrei aggiungere anche che nell’angolo a destra della vasca da bagno sembra esserci un oggetto con una forma che… potrebbe far pensare ad uno scherzo.
Ovviamente si è rivelata essere una foto falsa, nonostante fosse già stata ampiamente pubblicata da tutti i giornali del mondo.
Si tratta della foto del giornalista canadese Veerender Jubbal, i religione Sikh, senza un Corano in mano. E senza quello strano oggetto nell’angolo della vasca.
Clio Makeup ha fatto una carrellata di errori tipici in fase di rielaborazione delle immagini per quanto riguarda le star. Spesso per migliorare una parte del fisico si deforma quella e di conseguenza lo sfondo, o un’altra parte su cui si focalizza meno l’attenzione. (https://blog.cliomakeup.com/2019/08/foto-ritoccate-male-photoshop-errori-star/)
Un’altra regola di oggi è “se è in bassa definizione è quasi certamente falsa”, oggi possediamo tutti uno smartphone che fa foto incredibilmente belle, ormai è quasi matematico che perfino nel rarissimo caso di un aereo che precipita qualcuno fa in tempo a farne una foto o un filmato di definizione discreta. Possibile che tutte le foto e i filmati di avvistamenti ufologici siano in bassa definizione? Probabilmente molti di questi sono artefatti grafici, o foto e filmati modificati. Perdendo molta definizione si tende a perdere anche le prove della contraffazione.
Riassumendo il metodo migliore è purtroppo l’esperienza. Controllare i riflessi, le ombre, le zone che possono presentare dei pixel di colore strano o sbagliato e guardare gli oggetti che compaiono nella foto per vedere se si nota qualcosa di fuori posto.
E per i video?
I video hanno lo stesso genere di problematica delle foto, ma spesso sono più difficili da riconoscere in quanto la Computer Grafica sotto alcuni aspetti è molto avanzata. Vanno osservati su schermi ad alta definizione e fermati di tanto in tanto per visualizzare singoli frame. Soprattutto nei momenti di “entrata in scena” e di “uscita di scena” dell’oggetto o persona o situazione che vogliamo verificare. Abbiamo l’esperienza che nei film si riescono a fare cose incredibili ma spesso le esplosioni o le scene mirabolanti ci danno la sensazione di “sbagliato” e di poco credibile. Negli ultimi anni si parla di Deepfake (https://it.wikipedia.org/wiki/Deepfake) che rappresenta la capacità di software complessi di imitare il volto di una persona e i movimenti facciali per creare un falso filmato
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I risultati non sono ancora perfetti, osservando in particolare la bocca e gli occhi si vede che qualcosa non va, ma le cose stanno procedendo abbastanza in fretta. Al momento non ci sono grandi strumenti pubblici per verificare che un video non sia un Deepfake tuttavia si stanno sviluppando parallelamente ai software in grado di realizzare questo genere di video anche quelli per scoprirli. In futuro probabilmente questa inizierà ad essere una sfida importante.
Invid project
Per quanto riguarda i video esiste un interessante progetto, Invid project (https://www.invid-project.eu/) che propone un’estensione per Google Chrome, Microsoft Edge (tutti le estensioni Chrome sono compatibili con Edge) e Firefox. Permette di fare del debunking di video, in particolare video pubblicati sui social network.
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Il servizio è in continua evoluzione e permette dei discreti risultati in poco tempo.
#Bufale#Debunker#Deepfake#Fake News#Foto False#Google#Indagini#Leggende Metropolitane#Pensiero Critico#Ricerca Avanzata
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Il Ministero della Verità https://youtu.be/mvDrRYvqBfo
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1565 : Ambroise Paré fait « avancer » la science en empoisonnant un condamné.
Voici comment Ambroise Paré prouva que les bézoards, ces pierres magiques issues de l’estomac d’animaux, n’étaient pas des contrepoisons, mais une escroquerie : il proposa à un condamné à mort d’échapper à la corde, en avalant un violent poison et une mesure de potion de bézoard. La suite va vous étonner (non)
C’est alors qu’un seigneur apporte (à Charles IX) une pierre de bézoard (en persan : « pierre à venin »). Comme les chats, les chèvres sauvages ont coutume de se lécher pour faire leur toilette, et d’avaler les poils. Ceux-ci s’agglutinent dans leur estomac où ils forment fréquemment des calculs qui peuvent atteindre la grosseur d’un œuf. Telle est l’origine de ces cailloux. Les pharmacopées anciennes leur attribuaient des vertus excitantes, toniques et sudorifiques, mais surtout, on croyait qu’ils avaient le pouvoir de neutraliser les poisons. Aussi fit-on une chasse féroce aux chèvres sauvages des montagnes méditerranéennes, les princes persans se réservèrent même le monopole des bézoards. Plus tard, l’un d’eux en enverra trois pour gagner ses bonnes grâces. Les faussaires se mettront à fabriquer des pierres à venin avec des yeux d’écrevisse mêlés de musc ou d’ambre gris. Des Allemands préconiseront un ersatz : les calculs urinaires humains, qui seront commercialisés sous le nom de « bézoards d’Allemagne ». Ayant donc reçu un bézoard authentique en la ville de Clermont où il se trouvait, Charles IX fit appeler son médecin, qui se trouvait être l’illustre Ambroise Paré, déjà au service de François II et Henri II.
« Avez-vous connaissance d’une drogue qui soit bonne pour combattre tous les poisons existants ?
— Il n’est pas possible, Sire, qu’une telle drogue existe, car les poisons sont de toutes sortes et effets… Les effets étant d’une grande variété, les causes doivent l’être aussi. Voilà pourquoi il ne me semble pas qu’on puisse contre tous employer un contre-poison unique. »
Le roi lui présente alors le bézoard venu d’Espagne, le donataire insistant sur ses prodigieuses vertus, malgré les arguments d’Ambroise Paré. À la fin, celui-ci propose de recourir a l’expérience qui les départagera :
« Il faudrait, Sire, administrer d’abord le poison, puis le contre-poison sur quelque coquin condamné précédemment à la corde, et a qui l’on ferait rémission si le bézoard lui sauvait la vie. »
Le roi trouve l’idée bonne. Il fait venir M. de La Trousse, chef de sa police particulière, lui demande s’il dispose du cobaye approprié. M. de La Trousse se rend en la prison des consuls clermontois, et fait à un voleur condamné au gibet la proposition du poison et du bézoard. L’homme accepte, se disant très satisfait de ce marché, puisqu’il n’avait aucune chance d’échapper au supplice, et qu’a présent il lui en vient une. On recourt alors à un apothicaire royal pour préparer le poison et la drogue de bézoard. L’homme arrive avec ses deux fioles, et en fait boire coup sur coup le contenu au voleur. Presque aussitôt, celui-ci se met à vomir, à se tordre de douleur, à aller a la selle, criant qu’il a le feu au corps et demandant à boire, ce qui ne lui est pas refusé. Une heure après, raconte Ambroise Paré, je lui fis boire environ un demi-setier d’huile, pensant lui aider et sauver la vie, mais elle ne lui servit de rien, parce qu’elle fut baillée trop tard. Il mourut misérablement, criant qu’il lui eut mieux valu être mort a la potence. Il vécut sept heures ou environ. Et étant décédé, je fis ouverture de son corps en la présence dudit seigneur de La Trousse et de quatre de ses archers. Je trouvai le fond de son estomac noir, aride et sec, comme si un cautère y était passé, ce qui me donna connaissance qu’il avait avalé du sublimé (corrosif). Et ainsi la pierre d’Espagne, comme l’expérience le montra, n’eut aucune vertu. À cette cause, le Roy commanda qu’on la jetât au feu, ce qui fut fait.
Source : Anglade, J. (1977). Les grandes heures de l'Auvergne. FeniXX.
Pour les courageux, le récit d’Ambroise Paré dans ses œuvres (Lyon, dixième édition, 1664)
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Lo scempio delle #paleeoliche che dureranno il paesaggio e che consumano più corrente a puntarsi di quella che producono #valtaro #eco #bio #debunker #valceno #bedonia (presso Bedonia, Italy) https://www.instagram.com/p/B8l3Lufoz4G/?igshid=seod1q7kjwrj
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Chiudere i siti spargitore di Bufale. Chissà se BUTAC e vari autonominati Debunker se ne sono accorti? Dubito, non è arrivata la velina dal Nazareno et similia.
Nel frattempo rilevo che da due giorni si cerca di spargere questa falsa notizia per avvalorare la tesi preconcetta che gli italiani sono tutti razzisti.
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