#Daria Carmi
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pier-carlo-universe · 2 days ago
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MonFest 2024: “Normale” – L’arte di Flavio Bonetti in mostra a Casale Monferrato
Dal 9 febbraio al 4 maggio, il Complesso Ebraico ospita una mostra che esplora la teatralità dei mass-media e del senso comune
Dal 9 febbraio al 4 maggio, il Complesso Ebraico ospita una mostra che esplora la teatralità dei mass-media e del senso comune Casale Monferrato, 3 febbraio 2025 – Domenica 9 febbraio 2025, alle ore 11:00, si terrà l’inaugurazione di “Normale”, la mostra di Flavio Bonetti, a cura di Daria Carmi e Marco Porta, presso il Complesso Ebraico di Casale Monferrato, in Vicolo Salomone Olper…
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tmnotizie · 7 years ago
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MACERATA – Capitalizzare il lavoro svolto, renderlo strutturato e visibile in una prospettiva triennale attraverso un Grand Tour, il viaggio delle conoscenza, delle città incluse nella top ten delle finaliste per diventare Capitale italiana della Cultura 2020. 
Da qui l’esigenza di arrivare a un protocollo d’intesa condiviso dai vari Comuni che definisca gli obiettivi delle rete, un programma delle attività e delle specificità da promuovere, progetti di formazione, fino a ipotizzare un bando per individuare un’agenzia che possa investire sul “racconto” del Grand Tour e la costruzione di una rete degli uffici stampa degli enti coinvolti.
Queste tra le tante idee emerse nella seconda tappa del percorso intrapreso dalle dieci città finaliste che ha visto la luce lo scorso aprile a  Casale Monferrato e proseguito il 26 e 27 luglio a Macerata, a Palazzo Buonaccorsi, convocato su iniziativa del vice sindaco e assessore alla Cultura, Stefania Monteverde, che ha guidato è coordinato l’incontro.
“Due giorni molto intensi e ricchi, un laboratorio tra comuni che ha dato il via a una infrastruttura culturale per l’Italia, la rete delle piccole e medie città che fanno della cultura un punto di forza per la crescita della comunità. – afferma l’assessore Monteverde,- È un progetto ambizioso e molto importante perché parte dal basso e dalle città che sono periferiche ma rappresentano l’Italia dei comuni. Mettiamo insieme i giovani, le imprese culturali, gli eventi, le storie di ciascuno per percorrere un insolito Grand Tour dell’Italia”
Al tavolo dei lavori hanno partecipato il sindaco di Macerata Romano Carancini, il sindaco e l’assessore alla Cultura di Casale Monferrato, Titti Palazzetti e Daria Carmi, il primo cittadino di Bitonto Michele Abbaticchio, gli assessori alla Cultura di Piacenza e Nuoro Massimo Polledri e Sebastiano Cocco, la responsabile dell’ufficio stampa Antonietta Demurtas e il funzionario alla Programmazione Salvatore Boeddu del Comune di Nuoro, Simona Teoldi responsabile del servizio Beni e attività culturali della Regione Marche, il sovrintendente e la direttrice artistica del Macerata Opera Festival Luciano Messi e Barbara Minghetti, la dirigente del servizio Cultura del Comune di Macerata Alessandra Sfrappini, Massimiliano Colombi e Marco Marcatili, sociologo ed economista coordinatori del dossier di candidatura di Macerata Capitale Italiana della Cultura 2020.
Tema del confronto “Una mappa  di sviluppo territoriale e progettazione integrata” intorno a cui si è sviluppato un intenso e  partecipato dibattito, ricco di contributi, che ha toccato tematiche che hanno visto al centro dello scambio di idee per la creazione della rete della città anche buone pratiche su cui costruire consenso, produzione e condivisione culturale, alleanze economiche con le realtà dei diversi territori. Sottolineata l’esigenza di stringere un rapporto con le varie Regioni di appartenenza e  la necessità di contatti con il Ministero competente.
“Questo secondo incontro – ha detto l’assessore di Casale Monferrato Daria Carmi – è stato fondamentale per delineare struttura o e obiettivi della rete delle dieci città finaliste a capitale Italiana della Cultura 2020. Abbiamo confermato l’impegno a sviluppare politiche cittadine dove la cultura è cuore di crescita e sviluppo”.
Per Sebastiano Cocco, vice sindaco e assessore alla Cultura del Comune di Nuoro “il sistema reticolare, proprio della proposta culturale di Nuoro 2020, trova maggiore compimento nella costituzione della rete delle città finaliste. L’intreccio delle varie specificità, la connessione tra le buone pratiche in ambito culturale, la promozione di una dimensione insolita delle varie realtà italiane, diventando un soggetto unico, rappresenteranno un interlocutore importante per le realtà pubbliche e private, nell’ottica delle rigenerazione dei territori e della creazione di nuove opportunità di sviluppo”.
“L’Italia è l’Italia del Comuni – ha affermato invece nel corso dei lavori l’assessore alla Cultura di Piacenza Massimo Polledri –  dove identità, storia, usanze di vita hanno creato una cultura ineguagliabile. Metterle vicino e accostarle rappresenta un valore umano di convivenze e turistico senza uguali”.
Prossima tappa del laboratorio permanente delle dieci città finaliste al titolo di capitale Italiana della Cultura 2020 sarà  il 28 e 29 settembre a Nuoro dove verrà definito il protocollo d’intesa che ogni Amministrazione dovrà approvare e sottoscrivere,  un comune documento di identità  che aprirà le porte delle successive fasi attuative della rete.
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nofomoartworld · 8 years ago
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Hyperallergic: In a Fight for the Soul of Milan, Artist-Occupiers Face Off Against Developers and City Council
The breadbasket-shaped Qatari pavilion with Expo Milano’s on-site McDonald’s branch — with solar panels and a garden on its roof — in the foreground (photo by Benjamin Sutton/Hyperallergic)
MILAN — This city has transformed over the last 10 years, largely due to property development ahead of the international Expo of 2015, which featured over 130 national pavilions dedicated to the theme of food. The event met with widespread criticism even before it opened, not least because its curator, Germano Celant — a stalwart of the Italian art scene, responsible for the promotion of the Arte Povera movement in the 1970s — took a stipend of €750,000 (~$815,000), which many saw as excessive. This reflected the wider internal contradictions of an event that was ostensibly dedicated to issues of food scarcity and abundance (under the title “Feeding the Planet, Energy for Life”), yet, far from sustaining the planet or even its host city of Milan, appeared to be nothing more than a vast profit-making opportunity. Entrance tickets cost €40, and the food offered inside by participating nations cost more. Beyond the prohibitive expense of the expo itself, activists in Milan protested the government’s use of the project as an excuse to redevelop and gentrify vast swathes of the city. Contracts for the developments went mostly to large multinational corporations, such as Hines, a firm whose motto is “Intelligent Real Estate Development” and whose global headquarters is located in Houston, Texas.
But the remaking of Milan — and the contestation of it — goes back to a time before the Expo. In 2003, architect Stefano Boeri, who was on the Milan city council at the time, undertook a development project in the Isola neighborhood as part of a wider planning scheme by the city council in conjunction with real estate investors including Hines. The development threatened the existence of a recreational and play area. In response, a group of activists, artists, and even local artisans occupied a former warehouse named the Stecca, managing the Isola Art Center on its second floor. In its brief life as a museum, the Stecca had hosted 27 exhibitions involving over 200 local and international artists, among them Ian Tweedy and Tania Bruguera. In 2007, however, the Stecca was cleared and destroyed. In its place, Boeri built Bosco Verticale (Vertical Forest), a set of luxury residential towers with tree plantings on large balconies on each of its levels. This novel solution certainly presented green spaces, but not ones that local residents could enjoy, unless they happened to inhabit one of the “forest’s” luxury apartments.
Macao’s occupation of Torre Galfa (photo by Eugenio Marongiu, courtesy Macao)
Four years after the dismantling of the Stecca, a group called the Lavoratori dell’arte (the art workers) was formed in the tradition of the Italian workerism movement, which sought in the 1960s to place labor conditions at the center of leftist struggle. The group, which included activists and artists Bert Theis, Emanuele Braga, Maddalena Fragnito, Aria Spinelli, and Daria Carmi (now councilor for culture in the town of Casale Monferrato), occupied Milan’s Torre Galfa, a disused 1950s skyscraper, under the name Macao; they were evicted by police after 10 days. Though short lived, their gesture pointed to the failings of aggressive real estate investment: a functioning cultural space, the Isola Art Center, had been broken up to build more skyscrapers while others in the city sat empty.
A view of Milan from the Torre Galfa (photo by Eugenio Marongiu, courtesy Macao)
Macao’s action was part of a national movement of occupations that swept Italy beginning in August 2011, when workers occupied Rome’s Teatro Valle — the city’s oldest functioning theater — with the intention of declaring the space a bene comune, or “common good.” They were referencing article 43 of the Italian Constitution and following on a precedent set earlier in the year, when Italy’s water system was declared a bene comune by an overwhelming referendum. By the summer of 2012, the bene comune movement extended from Venice (Teatro Marinoni and Sale Docks), Milan, Rome, and Naples (La Balena) to Catania (Teatro Coppola) and Palermo (i Cantieri Culturali della Zisa and Teatro Garibaldi). Each space worked within the wider network to create a cultural program that demonstrated how public services could be offered via a model that was not state-, council-, or privately operated. Since then, Teatro Valle and Teatro Garibaldi have shut down. The former was evacuated in 2014 by the authorities, despite widespread public support and an internationally acclaimed theater program being offered for free.
“If there wasn’t Macao” public assembly to launch the path to collectively buy Macao’s building, Arco della Pace, April 24, 2017 (photo by Eugenio Marongiu, courtesy Macao)
Macao’s initial expulsion from the Torre Galfa did not deter them. The group, made up of artists, cultural workers, and activists, moved to Palazzo Cittiero in Milan’s Brera zone, and from there to its current and third home, an early-20th-century slaughterhouse in the Calvairate district. The group is now fighting eviction, following an announcement by the Milan city council that it intends to sell the building. In the time since Macao’s June 2012 occupation, the space has hosted over 2,000 artists from across the world to participate in exhibitions, talks, workshops, and musical events, while holding regular assemblies and events on the theme of fair treatment of cultural workers. In fact, their situation became semi-formalized in 2014, when the city council held a roundtable discussion on the use and abuse of public space and finally passed a resolution conferring “the management of abandoned spaces to grassroots communities.” However, in August 2017, Beppe Sala, the newly elected mayor of Milan and former CEO of the Expo, appointed Cesare Ferrero, the former CEO of Bnp Paribas Real Estate Italia, as president of the parapublic entity which owns the building that Macao occupies. Ostensibly motivated by a desire to overcome a budget shortfall, Ferrero and his company, Sogemi SpA, are adamant that the building be sold at market value.
Macao has responded with a petition demanding that it be allowed to buy the property at a discounted price via the formation of a cultural association comprising artists, citizens, and activists, and it has, to date, more than 1,700 signatories. But the occupiers are just as interested in purchasing the building as they are in making clear the political motivations for the planned sale of it. Interviewed by the Italian language website Effimera.org, activist Emanuele Braga — among the principal organizers of Macao — argued that the Milan council’s real goal is ending a culture of occupation that challenges the doctrine of private ownership and makes clear the benefits of communal space. Macao has done this through projects such as the Wandering School, created in collaboration with around 30 students from the Dirty Art Department of the Sandberg Institute of Amsterdam, who lived and worked for three weeks at Macao on a laboratory for creative questioning. Following its development period, the project, which aimed to subvert the usual hierarchies of the exhibition space, opened to the public in April 2016 and featured the option of a dinner for two amid an ongoing rave; a rotating series of 24-hour solo exhibitions; and a symposium on alternative schooling hosted by radical educator Cyril de Menouillard.
Macao’s eclectic programming acts as an antidote to capitalist logic — the group is an advocate of the notion, shared by thinkers as diverse as Adorno and Debord, that the irrationality of art making can somehow upset the forward march of a market mentality devoid of humanity. In this light, it’s worth noting that swathes of the newly redeveloped Milan have in recent years been sold off to foreign investors, including the Qatari Emirates, which owns 100% of Porta Nuova, an area of the city that’s worth over $2 billion and was planned and completed to coincide with the Expo. To Macao, this is indicative of an underlying ideological motivation to redevelop Milan in line with a neoliberal vision of property investment. Under this vision, the needs of the community come second to profit.
An exhibition of work by VOINA, Soon we’ll be completely fearless, at Macao in December 2012 (photo by Luca Chiaudano, courtesy Macao)
“This is our body of revolution” during Non una di meno march, Piazza Duca d’Aosta, March 8, 2017 (photo by Eugenio Marongiu, courtesy Macao)
The bene comune movement, of which Macao is now a central focus, aims to address this social malady at both a macro and micro level. For art workers involved in it, the fight is as much about how culture is produced as how real estate impacts the wider society within which the politically committed artist lives. As Eva Neklyaeva, the director of the Santarcangelo theater festival, argued in an open letter of support for Macao:
What is the most exciting art institution in Italy now?
For me, it’s definitely Macao in Milan.
And now it’s under threat of eviction.
After spending some days at Documenta, the most precious thing I’ve ‘learnt from Athens’ is it’s not only about What, it’s about How.
It doesn’t really matter what kind of amazing content we create as art organisations; if we don’t find the way to restructure the production process to reflect the same values we advocate for in our programs (feminism, anti-capitalism, ecological or post-colonial perspective…) – we are doomed.
The Expo was, in essence, the opposite of Macao: a spectacular example of culture being co-opted in the interests of capital. The unabashedly corporate event practically redefined Italy’s idea of commercialism. The boulevard along which the national pavilions were lined appeared as a Simpsons-esque parody of the experience of shopping: a city made solely for the purpose of consumption. A neoliberal model of eating was imported to supplant the naturally communitarian leanings of the Italian population.
Packaged foods, heated up on the spot in microwaves and ovens, in the Thai pavilion at Expo Milano (photo by Benjamin Sutton/Hyperallergic)
As Macao awaits a response from Milan’s city council, it’s clear that a way of life is at stake, and  that communal space is essential to it. As Camilla Pin, a curator and activist involved both with the Isola Art Center and Macao told Hyperallergic, “There is an innate will in the process associated with Macao to dismantle segregation after passing a life immersed in a culture based on individualism.”
When I asked the council whether Macao would get a chance to buy the building it occupies at a reduced price, a press officer answered, “The administration needs to evaluate the value of the property in accordance with the value of the market so as to avoid possible damage to revenues.” When I asked if there would be any effort to fund alternative cultural activities in the area, to help fill the gap left by Macao’s absence, should they be evicted, the officer replied that the council would evaluate different cultural proposals and accept the one it deemed most suitable for the property in terms of “social value.” The question then becomes whether the council, with its strong links to real estate corporations, can be entrusted with the cultural vitality of Milan — or whether the logic of Expo is indicative a corrosive neoliberal policy that local inhabitants would do well to resist.
A Macao event at Torre Galfa (photo by Eugenio Marongiu, courtesy Macao)
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Monferrato 1050: Daria Carmi presidente del comitato promotore fino a metà giugno
Appuntamenti di tipo formativo ed esperienziale per valorizzare sempre più il Monferrato sotto tutti i punti di vista. È questo che si propone il progetto “Monferrato 1050” che, a distanza di 1050 dal diploma imperiale al Marchese Aleramo del 967, organizza fino alla fine del 2017 tanti mesi di eventi, visualizzabili e in continuo aggiornamento sul portale www.monferrato1050.it. Ieri, lunedì 10 aprile, la carica di presidente del comitato promotore, itinerante come fu la corte del Monferrato, è passata dallo storico Roberto Maestri all’assessore alla cultura e turismo del Comune di Casale Monferrato Daria Carmi, che la manterrà fino alla metà di giugno. In occasione del passaggio di consegne è stata organizzata una presentazione del programma e dei temi che verranno maggiormente valorizzati in questi mesi nella Sala Consiliare del Palazzo Municipale. «Vogliamo fungere da cassa di risonanza per eventi che già si svolgono sul territorio» ha introdotto Efrem Bovo, membro della commissione tecnica di Monferrato 1050. «Il Monferrato superi i campanilismi, deve essere valorizzato sempre più» ha continuato Alberto Fumi dell’Unione Giornalisti e Comunicatori Europei. Ha poi proseguito il presidente della Camera di Commercio di Asti – e primo presidente di Monferrato 1050 - Erminio Renato Goria: «Questo territorio ha molta storia, è importante che le aree che lo compongono si dividano questa presidenza per farlo conoscere». «Il suo ruolo di Capitale del Monferrato, Casale lo sta conservando fornendo tanti servizi ai paesi vicini, come ad esempio per la Polizia del Monferrato, ma la nostra bellezza è ancora uno scrigno inesplorato» ha affermato il sindaco Titti Palazzetti. Ha proseguito il presidente uscente Roberto Maestri: «Non dobbiamo commettere l’errore di chiuderci nel riconoscimento Unesco, dobbiamo andare oltre!». In chiusura, le parole di Daria Carmi: «Casale è il Monferrato assieme ai comuni più grandi e ai paesi più piccoli, in queste settimane di eventi affronteremo i temi del nostro castello, porta del Monferrato, dell’Unesco e dei suoi gemellaggi, di European Community of Sport 2017, un riconoscimento importante perché di livello europeo e ovviamente ci sarà Riso e Rose e il suo ruolo di ambasciatore delle nostre peculiarità. Ci impegniamo a dare il nostro contributo a questo progetto di altissimo livello trasmettendo la nostra passione». http://dlvr.it/NsFKn1
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tmnotizie · 7 years ago
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MACERATA – Il percorso compiuto dalle città per arrivare nella short list delle finaliste per diventare Capitale Italiana della Cultura 2020 non si è interrotto ma ha dato vita al laboratorio permanente delle dieci  città finaliste.  Su iniziativa del Comune di Casale Monferrato, infatti, sabato 7 e domenica 8 aprile nella città piemontese si è tenuto il convegno “Capitale Culturale: essere o avere?” al quale Macerata ha portato il proprio contributo con la partecipazione dell’assessore alla Cultura e vicesindaco Stefania Monteverde, coordinatrice dei lavori del dossier di candidatura Macerata Estroversa, e del vicesegretario Gianluca Puliti, responsabile amministrativo del progetto.
“Creare la rete delle Capitali della Cultura 2020 rappresenta una straordinaria occasione per mettere a frutto gli importanti percorsi di progettazione che le città hanno fatto – afferma Stefania Monteverde.- Tutte abbiamo un capitale in mano, una visione strategica a base culturale che ora possiamo promuovere insieme come uno speciale Gran Tour Italiano2020 per conoscere le nostre piccole belle città. Ma anche come occasione per fare le cose insieme e scambiare buone pratiche. Per questo abbiamo deciso che questo è solo il primo appuntamento. Il prossimo sarà Macerata 27-29 luglio in occasione del Macerata Opera Festival: lavoreremo insieme, tutte Capitali Italiane della Cultura”.
Alla giornata di studio hanno partecipato le delegazioni delle dieci città finaliste, Casale Monferrato, Bitonto, Nuoro, Piacenza, Merano, Agrigento, Reggio Emilia, Treviso, Macerata e Parma, nominata Capitale Italiana della Cultura 2020, insieme ai membri della Commissione Giudicatrice di nomina ministeriale, il presidente Stefano Baia Curioni, Cristina Loglio, Maria Luisa Polichetti, Luca Dal Pozzolo.
I lavori del convegno sono stati guidati dalla sindaca di Casale Monferrato Titti Palazzetti e dall’assessore alla cultura Daria Carmi. Al centro del confronto la progettazione del dossier di candidatura, l’interesse per una consapevolezza collettiva sul concetto di cultura, sui processi di produzione e fruizione, sui valori proiettati, sulle peculiarità della cultura italiana messa a confronto con quella internazionale, sul futuro del progetto Capitale Italiana della Cultura.
Al convegno ogni città ha presentato il proprio dossier di candidatura rispondendo  alla domanda “Quale paradigma culturale esprime?” Dal confronto tra le città è nata la volontà di chiedere al nuovo governo l’impegno a confermare per i prossimi anni il progetto Capitale Italiana della Cultura, un’esperienza di progettazione strategica a base culturale che si è rivelata per tutti molto positiva. Inoltre sono emerse alcune indicazioni per rivedere i criteri premianti che valorizzino davvero i processi innovativi e di trasformazione che le piccole città sanno mettere in atto, piuttosto che la premialità di chi già può contare su una eredità patrimoniale.
Al centro la volontà di dare seguito alla costruzione di una rete delle Capitali della Cultura 2020 che possa rappresentare un percorso di marketing territoriale, ma anche avviare processi di relazione e di scambi positivi. I risultati saranno il punto di partenza per i successivi appuntamenti del laboratorio permanente. Prossimo appuntamento Macerata 27-29 luglio 2018.
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Sopralluogo all’antico rivellino del Castello di Casale
Ieri mattina, lunedì 10 aprile, si sono svolti i sopralluoghi di ispezione alle opere difensive sotterranee del Castello Paleologo di Casale Monferrato. L’operazione, resa possibile grazie alla Croce Rossa che ha provveduto ad imbragare nella discesa al di sotto del manto stradale i partecipanti, è diretta conseguenza dell’evento intitolato “50 anni di Castelli” e tenutosi il 25 marzo scorso nella fortezza in collaborazione con l'Associazione Casalese Arte e Storia. L’ispezione, cui hanno partecipato sotto la supervisione del sindaco Titti Palazzetti l’assessore al Patrimonio Carlo Gioria e alla cultura Daria Carmi, ha permesso di accedere nell’unico modo possibile, attraverso uno stretto pozzo antistante l’ingresso principale, all’antico rivellino del Castello, situato alcuni metri sotto il livello stradale. Al sopralluogo hanno preso parte anche Antonino Angelino e Antonella Perin di Arte e Storia, l’architetto Enrico Lusso presidente della Sezione Piemonte-Valle d'Aosta dell'Istituto Italiano dei Castelli e l’archeologo Fabrizio Zannoni, curatore delle Gallerie Pietro Micca di Torino. Agli occhi degli esperti le strutture difensive, risalenti al ‘400, sono sembrate in ottimo stato di conservazione, tanto da poter essere definite un unicum a livello europeo. «L’intenzione dell’amministrazione è portarle alla luce e valorizzarle» ha spiegato il sindaco Palazzetti. http://dlvr.it/NsFKmS
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Monferrato European Community of Sport: il calendario presentato alla San Giuseppe a Casale
Si è tenuta ieri, domenica, nell’ultimo giorno della Mostra Regionale di San Giuseppe a Casale Monferrato, la presentazione del calendario degli eventi inseriti nel ricco palinsesto di “Monferrato European Community of Sport 2017” (visibile in allegato e sul sito www.monferratontour.it), realizzato in seguito al prestigioso riconoscimento concesso a fine dello scorso anno dalla Commissione Europea attraverso AcesEurope ad un territorio vastissimo, composto da 310 comuni ed in grado di abbracciare oltre 600 mila abitanti, con centinaia di impianti sportivi e altrettante tra federazioni e associazioni sportive. All’appuntamento hanno partecipato per il Comune di Casale Monferrato il vicesindaco e assessore allo sport Angelo Di Cosmo che ha ricordato l’importante evento della Stracasale del 26 maggio e l’assessore alle manifestazioni Daria Carmi: «Il Monferrato è stato riconosciuto come meta ideale per lo sport, soprattutto outdoor, per il benessere e per il suo essere immerso nella natura. Questo calendario di eventi rappresenta un ottimo risultato di collaborazione tra pubblico e privato». L’assessore allo sport del Comune di Tortona Vittoria Colacino ha sottolineato l’importanza della tappa del centesimo Giro d’Italia del 19 maggio (Reggio Emilia – Tortona) mentre, restando alle due ruote, l’assessore al turismo del Comune di Asti Andrea Cerrato ha raccontato del prossimo “Gran Piemonte”, abbinato ai campionati italiani dal 23 al 25 giugno. Ancora, in tema di cicloturismo, ha relazionato Stefania Grandinetti, vice presidente di Alexala e responsabile di Piemonte Bike. Max Biglia ha spiegato dell’appuntamento di novembre con l’Ecomaratona di San Martino e gli Alpini di Casale Monferrato del 6° Campionato Ana di corsa in montagna che si terrà a Ozzano il 18 giugno. Hanno preso inoltre la parola i rappresentanti di tante realtà di volontariato e associazionismo del casalese: gli Amici del Po, Rafting Aventure, Casale Cammina e Junior Volley. http://dlvr.it/NkclQb
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Il Castello di Casale Monferrato: sabato presentazione libraria e visita guidata
Avrà luogo sabato 25 marzo alle ore 17 nella Cappella del Castello di Casale Monferrato la presentazione ad ingresso gratuito del volume “50 anni di Castelli”, organizzata dal Comune in collaborazione con l'Associazione Casalese Arte e Storia. Parteciperà all’appuntamento Enrico Lusso, presidente della Sezione Piemonte-Valle d'Aosta dell'Istituto Italiano dei Castelli. L’accademico farà il punto sul rilievo scientifico e di ricerca che il castello di Casale, data la sua importanza e originalità tipologica, ha avuto nel contesto delle iniziative dell'Istituto Italiano dei Castelli, ente che nel panorama nazionale si presenta come la principale associazione operante nel campo della valorizzazione dell'architettura castellana, tematica alla quale dedica la pubblicazione di testi scientifici, ma anche l'organizzazione di conferenze e di viaggi studio. L'Interesse del Castello di Casale risiede proprio nella sua tipologia costruttiva: si tratta di un esempio quasi unico di architettura militare, che riassume in sé una vasta gamma di sistemi difensivi ben conservati, databili tra il XIV e il XVIII secolo. All’incontro sono previsti l’introduzione dell’assessore alla Cultura Daria Carmi e gli interventi, oltre che di Enrico Lusso, anche di Lugi Mantovani della Biblioteca-Archivio "G. Canna", e di Antonella Perin, presidente dell'Associazione Casalese Arte e Storia. L’iniziativa si inserisce nel progetto “Monferrato 1050”. Prima della presentazione del volume, alle ore 16, si terrà una visita guidata all’intera struttura condotta da Antonino Angelino di “Arte e Storia”. Sarà occasione per osservare parti del Castello normalmente chiuse al pubblico come i camminamenti, le casematte e il cortile occidentale. «Il Castello è il cuore della città e del Monferrato. Da alcuni anni lavoriamo alla sua valorizzazione e occasioni come questa servono per permettere di goderne al meglio restituendolo ai monferrini» spiega Daria Carmi. http://dlvr.it/Nh7Yph
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A Casale nuovi progetti di valorizzazione del Bistolfi
Ieri, martedì, una delegazione del Comune di Casale Monferrato, composta dal sindaco Titti Palazzetti, dall’assessore alla cultura Daria Carmi e dalla responsabile dell’Ufficio Museo Elena Varvelli, si è recata a Torino per incontrare Andrea Bistolfi, nipote dell’artista casalese Leonardo Bistolfi. Nel corso dell’appuntamento si sono discussi progetti e proposte mirati all’obiettivo di valorizzazione del patrimonio artistico conservato nella Gipsoteca. Negli ultimi anni si è registrato un incremento delle visite e l’Amministrazione ha investito notevoli risorse per la valorizzazione di questo eccezionale patrimonio. Anche i dati parlano chiaro: dai lusinghieri risultati ottenuti da Casale Città Aperta (dal 2015 al 2016 si è passati da 10.364 a 11.134 visitatori, pari a una crescita del 7,4%) e della concomitante apertura gratuita del Museo, fino all’alleanza di territorio costituita dalla rete MoMu Monferrato Musei (che permette la visita, con un unico biglietto, di otto realtà museali monferrine). Inoltre i gessi di Bistolfi vengono costantemente richiesti in prestito e figurano nelle più importanti esposizioni nazionali, a riprova del ruolo che lo scultore rivestì tra ‘800 e ‘900 negli anni più intensi della sua attività artistica. «La visita è stata occasione per rinnovare la collaborazione e invitare Andrea Bistolfi e la moglie Vanda a visitare Casale Monferrato e rivedere la Gipsoteca, osservandone la crescita ed evoluzione, dando vita a nuovi progetti di valorizzazione di questo importante artista che tutto il mondo sta riscoprendo» spiega Daria Carmi. «La compagnia di Andrea Bistolfi e di sua moglie è stata molto piacevole. Sono due persone appassionate e consapevoli dell’opera del loro avo che si sono dette disponibili a valorizzare ulteriormente la Gipsoteca, incrementandone il patrimonio» conclude Titti Palazzetti. http://dlvr.it/Ndv9vR
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pier-carlo-universe · 4 years ago
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Casale Monferrato. Enrica Morbello Core Nome di battaglia Fasulin, Daria Carmi e altri interventi
Casale Monferrato. Enrica Morbello Core Nome di battaglia Fasulin, Daria Carmi e altri interventi
Enrica Morbello Core Nome di battaglia Fasulin, Daria Carmi e altri interventi Per tutti noi, Enrica Ci sono persone che sono parte della mia vita senza soluzione di continuità. Senza che io sappia bene come ci sono arrivate, ad essere parte di me. Persone che considero famiglia. Sono sicura che questo succede anche a voi. È qualcosa che ha che fare con quello spirito di appartenenza, con la…
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pier-carlo-universe · 5 years ago
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Daria Carmi: UNA PAGINA WIKIPEDIA PER IL PARCO E IL VIVAIO ETERNOT
Daria Carmi: UNA PAGINA WIKIPEDIA PER IL PARCO E IL VIVAIO ETERNOT
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Daria Carmi: UNA PAGINA WIKIPEDIA PER IL PARCO E IL VIVAIO ETERNOT
Casale Monferrato: Giornata Mondiale per le Vittime dell’Amianto
Un progetto di : Gea Casolaro e Legambiente Circolo Verdeblu del Monferrato Casalese.
Con il patrocinio di : Afeva Associazione Familiari e Vittime Amianto di Casale Monferrato e il Comune di Casale Monferrato.
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Il 28 Aprile 2020 sarà la Giornata Mondiale Vittime…
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pier-carlo-universe · 6 years ago
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Daria Carmi: Chi sono i vincitori del Premio Eternot 2019?  Daria Carmi: Chi sono i vincitori del Premio Eternot 2019?  Casale Monferrato: Nel comunicare i nomi dei vincitori dell’edizione 2019 del Premio Eternot la commissione selezionatrice desidera ringraziare tutti i candidati di quest’anno.
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pier-carlo-universe · 6 years ago
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Daria Carmi: Chi sono i vincitori del Premio Eternot 2019?  Daria Carmi: Chi sono i vincitori del Premio Eternot 2019?  Casale Monferrato: Nel comunicare i nomi dei vincitori dell’edizione 2019 del Premio Eternot la commissione selezionatrice desidera ringraziare tutti i candidati di quest’anno.
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pier-carlo-universe · 6 years ago
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Daria Carmi: Casale Monferrato ai TM18, un modello da imitare Daria Carmi: Casale Monferrato ai TM18, un modello da imitare Anche la città di Casale Monferrato è stata protagonista a Genova, la scorsa settimana, durante la terza edizione dei Travel Marketing Days (22-25 novembre).
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pier-carlo-universe · 6 years ago
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Daria Carmi: Prorogate le mostre al Castello
Daria Carmi: Prorogate le mostre al Castello
Prorogate le mostre al Castello
Casale Monferrato: Le esposizioni a ingresso gratuito allestite al Castello del Monferrato Tracce di Cemento: Il carnet di viaggio sull’archeologia industriale e Good morning… good night. Cinque artiste e una curatrice dall’Iran. The sequel, visitabili nelle sale del secondo piano, sono state prorogate fino al 13 gennaio 2019.
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Le mostre rimarranno aperte al…
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pier-carlo-universe · 6 years ago
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Peter Assmann è cittadino di Casale Monferrato
Casale Monferrato: Giovedì, nella Sala Consiliare del Palazzo Municipale, si è tenuta la cerimonia di conferimento della cittadinanza onoraria di Casale Monferrato a Peter Assmann, direttore del Complesso Museale Ministeriale di Palazzo Ducale di Mantova.
Il riconoscimento, approvato all’unanimità dal Consiglio Comunale, riporta la seguente motivazione: “Per i suoi grandi meriti culturali nel campo dell’arte a livello internazionale, per il rapporto di collaborazione che con generosità e competenza ha instaurato tra la nostra città e Mantova, legate da un passato storico comune, permettendo di presentare il nostro patrimonio artistico a platee sempre più vaste grazie all’interazione tra il Museo mantovano di Palazzo Ducale e il Castello dei Paleologi a Casale Monferrato”.
Con l’occasione del conferimento della cittadinanza onoraria, presenti il sindaco Titti Palazzetti e l’assessore alla cultura Daria Carmi, Peter Assmann ha donato alla città 22 tavole da lui realizzate e dedicate alla Civil Conversazione di Stefano Guazzo.
Durante la cerimonia è stato inoltre presentato il catalogo dell’edizione 2018 del “Simposio Internazionale di Arte Contemporanea” dedicato al tema degli ex voto e svoltosi tra Grazie (nel Mantovano), Casale Monferrato (a settembre) e alla Rocca Palatina di Gazoldo degli Ippoliti: una delle tante iniziative culturali che, realizzate grazie anche al fondamentale contributo di Assmann, si sono tenute tra Monferrato e Mantovano.
«Sono onorato e commosso di questo riconoscimento» ha esordito Assmann prima di dedicare agli intervenuti un momento di approfondimento dal titolo “Appunti sulla cultura contemporanea tra Mantova e Casale Monferrato”.
«La cultura è un fatto strettamente correlato all’essere umano, cultura non è solo il monumento, una cosa curata da un’elite e a lei riservata; la cultura esiste perché ci sono gli umani che vi partecipano, è un loro diritto, la cultura è democrazia. Rispetto al passato, quando i valori democratici non c’erano nella società, oggi possiamo dire che la cultura è per tutti, quindi non deve essere un lusso ma un bene per il quale la partecipazione collettiva è fondamentale. Credo sia necessario aumentare ulteriormente il dialogo, prendere sul serio la percezione del visitatore, per catturare la cui attenzione bisogna usare i canali adatti. Per conquistare un pubblico sempre maggiore è necessario essere presenti, organizzando eventi sempre diversi tra loro. Arte antica e arte contemporanea in Italia hanno tra loro un rapporto complicato, talvolta si pensa che l’arte moderna non possa competere con quella del passato ma ci deve essere più spazio per sperimentare, per aprirsi al contemporaneo e guardare al futuro» ha spiegato Assmann.
Titti Palazzetti: Peter Assmann è cittadino di Casale Monferrato Peter Assmann è cittadino di Casale Monferrato Casale Monferrato: Giovedì, nella Sala Consiliare del Palazzo Municipale, si è tenuta la cerimonia di conferimento della cittadinanza onoraria di Casale Monferrato a Peter Assmann, direttore del Complesso Museale Ministeriale di Palazzo Ducale di Mantova.
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