#Connessione artistica
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pier-carlo-universe · 12 days ago
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Marco Lodola: Sculture di Luce al Museo dei Campionissimi di Novi LigureUn’esplosione di energia e colori in un’esposizione unica
Dal 30 novembre 2024 al 2 marzo 2025, il Museo dei Campionissimi di Novi Ligure ospiterà la mostra Marco Lodola. Sculture di Luce, un’esposizione che promette di affascinare il pubblico con opere caratterizzate da vivaci colori e un’energia inconfondibile
L’arte di Marco Lodola illumina Novi LigureDal 30 novembre 2024 al 2 marzo 2025, il Museo dei Campionissimi di Novi Ligure ospiterà la mostra Marco Lodola. Sculture di Luce, un’esposizione che promette di affascinare il pubblico con opere caratterizzate da vivaci colori e un’energia inconfondibile. Le sculture di Lodola, realizzate con neon, LED e resine, trasformano gli spazi del museo in un…
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vecchiorovere · 2 months ago
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"Edith Schiele, Dying". Questo commovente lavoro dell'Espressionismo è conservato presso il Leopold Museum di Vienna ed è stato realizzato nel 1918.
L'opera ritrae Edith Schiele, la moglie dell'artista, nel suo letto di morte. Realizzata con carboncino nero su carta marrone, la composizione misura 43,8x29,5 cm. Schiele, con la sua maestria nel tratto, cattura la fragilità e la sofferenza del corpo malato, esprimendo un profondo senso di empatia e introspezione.
Il disegno rappresenta Edith distesa sul letto, avvolta da lenzuola bianche. Il suo volto pallido e le sue mani affrante suggeriscono una condizione di malattia avanzata. Schiele utilizza linee intense e decise per evidenziare l'angoscia e la vulnerabilità della figura, trasmettendo una potente carica emotiva.
La scelta del carboncino nero su carta marrone conferisce all'opera un'atmosfera intima e struggente. Schiele crea un contrasto tra la morbidezza del soggetto e la ruvidezza del supporto, creando un effetto visivo che amplifica l'emozione trasmessa dall'opera.
La firma di Schiele si trova in basso a sinistra e include la data "EGON SCHIELE gez. [disegnato] 27. X. abds. [di sera] / 28. Oktober 1918". Questa specifica datazione testimonia l'importanza dell'opera nella fase finale della vita dell'artista e l'intensità emotiva che l'ha ispirata.
Non abbiamo informazioni specifiche riguardo alle mostre in cui l'opera è stata esposta. Tuttavia, possiamo affermare che "Edith Schiele, Dying" rappresenta un punto culminante della produzione artistica di Schiele ed è considerata una delle sue opere più significative.
Attraverso questo ritratto di sua moglie morente, Schiele affronta il tema universale della morte e della sofferenza umana. Il suo stile espressivo e il suo uso intenso del tratto trasmettono un senso di intimità e di connessione emotiva con lo spettatore.
L'opera di Schiele va oltre la semplice rappresentazione fisica e penetra nell'interiorità e nella psicologia del soggetto. "Edith Schiele, Dying" invita a una riflessione profonda sulla fragilità della vita, la mortalità e il valore dell'amore e dell'empatia.
- Joe Conta - Disegni di Schiele: Edith Schiele, Dying
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Santocielo
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▷▷ Guarda Link ➠ https://t.co/TEpduN2Eig
Santocielo (2023): Streaming Ita CB01 - è un film di genere commedia del 2023, diretto da Francesco Amato, con Giovanni e Salvatore Ficarra.
❏ SUPPORTI IN STREAMING ❏
I media in streaming sono contenuti multimediali che vengono costantemente ricevuti e presentati a un utente finale mentre vengono forniti da un provider. Il verbo trasmettere in streaming si riferisce al processo di consegna o ottenimento di media in questo modo. [chiarimento necessario] Lo streaming si riferisce al metodo di consegna del mezzo, piuttosto che al mezzo stesso. Il metodo di distribuzione diverso dai media distribuiti si applica specificamente alle reti di telecomunicazioni, poiché la maggior parte dei sistemi di distribuzione sono intrinsecamente in streaming (ad es. radio, televisione, app di streaming) o intrinsecamente non in streaming (ad es. libri, videocassette, CD audio). Ci sono sfide con lo streaming di contenuti su Internet. Ad esempio, gli utenti la cui connessione Internet non dispone di una larghezza di banda sufficiente potrebbero riscontrare interruzioni, ritardi o rallentamento del buffering del contenuto. E gli utenti privi di sistemi hardware o software compatibili potrebbero non essere in grado di riprodurre in streaming determinati contenuti.
Lo streaming live è la consegna di contenuti Internet in tempo reale, proprio come la televisione in diretta trasmette contenuti sulle onde radio tramite un segnale televisivo. Lo streaming in diretta su Internet richiede una forma di supporto sorgente (ad esempio una videocamera, un'interfaccia audio, un software di cattura dello schermo), un codificatore per digitalizzare il contenuto, un editore multimediale e una rete di distribuzione del contenuto per distribuire e distribuire il contenuto. Lo streaming live non ha bisogno di essere registrato nel punto di origine, anche se spesso lo è.
Lo streaming è un'alternativa al download di file, un processo in cui l'utente finale ottiene l'intero file per il contenuto prima di guardarlo o ascoltarlo. Attraverso lo streaming, un utente finale può utilizzare il proprio lettore multimediale per avviare la riproduzione di video digitali o contenuti audio digitali prima che l'intero file sia stato trasmesso. Il termine “streaming media” può essere applicato a media diversi da video e audio, come sottotitoli dal vivo, nastri ticker e testo in tempo reale, che sono tutti considerati “streaming text”.
❏ CONTENUTI COPYRIGHT ❏
Il diritto d'autore è un tipo di proprietà intellettuale che conferisce al suo proprietario il diritto esclusivo di fare copie di un'opera creativa, di solito per un periodo di tempo limitato.[1][2][3][4][5] Il lavoro creativo può essere in una forma letteraria, artistica, educativa o musicale. Il diritto d'autore ha lo scopo di proteggere l'espressione originale di un'idea nella forma di un'opera creativa, ma non l'idea stessa.[6][7][8] Un diritto d'autore è soggetto a limitazioni basate su considerazioni di interesse pubblico, come la dottrina del fair use negli Stati Uniti.
Alcune giurisdizioni richiedono la “riparazione” di opere protette da copyright in una forma tangibile. Spesso è shaCorro date tra più autori, ognuno dei quali detiene una serie di diritti per l'uso o la licenza dell'opera, e che sono comunemente riferiti a Corro date come titolari dei diritti.[citazione necessaria][9][10][11] [12] Questi diritti includono spesso la riproduzione, il controllo su opere derivate, la distribuzione, l'esecuzione pubblica e diritti morali come l'attribuzione.[13]
I diritti d'autore possono essere concessi dal diritto pubblico e sono in tal caso considerati Con chi viaggi “diritti territoriali”. Ciò significa che i diritti d'autore concessi dalla legge di un determinato stato non si estendono oltre il territorio di quella specifica giurisdizione. I diritti d'autore di questo tipo variano in base al paese; molti paesi, e talvolta un grande gruppo di paesi, hanno stipulato accordi con altri paesi sulle procedure applicabili quando i lavori “attraversano” i confini nazionali o i diritti nazionali sono incoerenti.[14]
In genere, la durata di diritto pubblico di un diritto d'autore scade da 50 a 100 anni dopo la morte del creatore, a seconda della giurisdizione. Alcuni paesi richiedono determinate formalità sul diritto d'autore[5] per stabilire il diritto d'autore, altri riconoscono il diritto d'autore in qualsiasi opera completata, senza una registrazione formale.
È opinione diffusa che i diritti d'autore siano un must per promuovere la diversità culturale e la creatività. Tuttavia, Parc sostiene che contrariamente alle cCon chi viaggienze prevalenti, l'imitazione e la copia non limitano la creatività o la diversità culturale, ma in realtà le supportano ulteriormente. Questa argomentazione è stata supportata da molti esempi come Millet e Van Gogh, Picasso, Manet e Monet, ecc.[15]
❏ BENI DI SERVIZI ❏
Il credito (dal latino credit, “(egli/ella) crede”) è il trust che consente a una parte di fornire denaro o risorse a un'altra parte in cui la seconda parte non rimborsa immediatamente la prima parte (generando così un debito), ma promette di rimborsare o restituire tali risorse (o altri materiali di pari valore) in un secondo momento.[1] In altre parole, il credito è un metodo per rendere la reciprocità formale, legalmente vincolante ed estensibile a un ampio gruppo di persone non imparentate.
Le risorse fornite possono essere finanziarie (es. concessione di un prestito), oppure possono consistere in beni o servizi (es. credito al consumo). Il credito comprende qualsiasi forma di pagamento differito.[2] Il credito è concesso da un creditore, noto anche come prestatore, a un debitore, noto anche come mutuatario.
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gregor-samsung · 2 years ago
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“ Mentre la vita pubblica e persino quella privata assumono i caratteri dello spettacolo, è in atto un contromovimento che cerca di modellare lo spettacolo, il teatro, tutte le forme di espressione artistica, sulla realtà — di annullare la differenza stessa tra arte e vita. Entrambe le tendenze diffondono un senso dell’assurdo caratteristico della sensibilità contemporanea. Va notata la stretta connessione tra un eccesso di elementi spettacolari, il cinismo dell’atteggiamento disincantato ormai diffuso anche tra i bambini, l’impermeabilità alla sorpresa o alle emozioni violente e la conseguente indifferenza a distinguere tra illusione e realtà. Siamo troppo ciniche [scrive Joyce Maynard di se stessa e di una bambina di quattro anni che ha portato al circo], per non intuire il trabocchetto nel gioco di prestigio, l’imbottitura del Santa Claus dell’Esercito della Salvezza, i trucchi della telecamera negli show pubblicitari alla TV (“Non è la mano di un folletto che spunta fuori dalla lavatrice,” mi dice Hanna, “è soltanto un attore coi guanti.”) Non diversamente al circo... ella si appoggiò indietro sul sedile imbottito, la mia bambina di quattro anni... prevedendo capitomboli e scivoloni, severa, sveglia, triste, saggia, matura, disincantata, più assorta nello zucchero filato che affascinata dal Più Grande Spettacolo del Mondo. [...] Avevamo assistito, impassibili, a spettacoli ben più straordinari, tutto il nostro mondo era un’indigestione per gli occhi, un circo a dieci piste con cui non avrebbero potuto competere neppure i Ringling Brothers. Un uomo ficcò la testa nelle fauci di una tigre e io lo indicai alla mia gelida, imperturbabile amica, con espressioni di sbalordimento esagerato, e quando essa non si curava di guardare... le giravo la testa verso la tigre, la costringevo a seguire il numero. La tigre, penso, avrebbe potuto staccare la testa al domatore con un morso, inghiottirlo in un boccone e tramutarsi in scimmia e lei non avrebbe battuto ciglio. Davanti a noi almeno due dozzine di clown ammucchiati in una Volkswagen cercavano di uscirne senza che Hanna capisse qual era lo scopo di tutto ciò. Non è solo perché sa che escono da una botola che Hanna non riesce a entusiasmarsi. Anche se non fosse a conoscenza del trucco, non dimostrerebbe maggiore interesse.
La sovraesposizione a illusioni prefabbricate distrugge rapidamente la loro efficacia rappresentativa. La componente illusoria del reale non produce, come sarebbe prevedibile, una intensificazione del senso della realtà, ma genera, nei confronti della realtà stessa, uno stato di allarmante indifferenza. Il nostro senso della realtà si trova allora a dipendere, per quanto sembri strano, dalla nostra disponibilità ad accettare l’aspetto illusorio del reale. Persino la comprensione razionale delle tecniche illusorie non annulla la nostra capacità di considerare l’illusione prodotta come una rappresentazione della realtà. La smania di conoscere i trucchi del prestigiatore, come l’interesse suscitato recentemente dagli effetti speciali di un film quale Guerre stellari, hanno in comune con lo studio della letteratura il desiderio di apprendere dai maestri dell’illusione lezioni sulla realtà stessa. Ma quando si riscontra un’indifferenza totale persino per la meccanica dell’illusione, è prevedibile il collasso della stessa idea di realtà, che dipende in ogni suo elemento dalla distinzione tra natura e artificio, realtà e illusione. Tale indifferenza rivela l'erosione della capacità di interessarsi a qualsiasi cosa esterna al sé. Così la bambina impassibile, che ha già visto tutto, si riempie di zucchero filato e quanto succede non le importerebbe neppure se non sapesse in che modo ventiquattro clown riescono a infilarsi in una macchina. “
Christopher Lasch, La cultura del narcisismo. L’individuo in fuga dal sociale in un’età di disillusioni collettive; Nuova postfazione dell’autore, traduzione di Marina Bocconcelli, Fabbri (collana Saggi Tascabili), 1992. [Libro elettronico]
[Edizione originale: The Culture of Narcissism: American Life in an Age of Diminishing Expectations, W. W. Norton, New York City, 1979]
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Book Fotografico Attori: L'Essenza del Successo per la Tua Carriera Artistica
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Un book fotografico attori può raccontare più di mille parole, ma non tutte le immagini riescono a catturare il tuo talento e carisma. Gli attori e gli artisti sanno quanto sia essenziale avere fotografie che incantano registi, produttori e professionisti del settore. Un book fotografico attori, curato nei minimi dettagli, può essere il tuo biglietto da visita vincente. È un investimento che comunica chi sei, il tuo potenziale, e l’energia che porti sul palco o sullo schermo. Scegliere un servizio fotografico di alta qualità non è solo una scelta creativa, ma anche una strategia per emergere in un settore competitivo. Scopri come realizzare il miglior book attori con noi a Milano.
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L'importanza del Book Fotografico per Attori
Il mondo del cinema e del teatro è altamente competitivo: qui la prima impressione conta più che in qualsiasi altro campo. Il Book Fotografico Attori è il tuo lasciapassare, il modo più diretto e tangibile per trasmettere chi sei. Non si tratta solo di un ritratto. È un’opportunità unica per dimostrare la tua versatilità, dinamicità e carisma davanti all’obiettivo, lasciando un ricordo indelebile negli occhi di registi e produttori. Cosa deve contenere un Book Fotografico Un Book Fotografico Attori di successo non è solo una raccolta casuale di immagini. È uno strumento professionale pensato per raccontare le emozioni che porti sul palco o sullo schermo. Ma cosa dovrebbe includere per catturare davvero l’attenzione? - Primi Piani: Ritratti dettagliati che mettono in risalto i tuoi tratti distintivi e l’espressività del tuo volto. Un primo piano ben fatto può catturare emozioni complesse con un solo sguardo. - Piani Americani: Il piano americano (o plan américain) in fotografia è una composizione che ritrae il soggetto dalla testa fino alle ginocchia, o poco sopra, catturando la figura umana in modo che sia visibile in buona parte, ma senza includere tutto il corpo. Questo tipo di inquadratura è spesso utilizzato per ritratti o scene in cui l'interazione del soggetto con l'ambiente o gli altri personaggi è importante, ma senza sacrificare l'integrazione del corpo nella composizione. - Figura intera: Scatti che presentano pose naturali e rilassate per dare un’idea del tuo portamento complessivo e della tua fisicità. - Look Differenti: È fondamentale mostrare versatilità, includendo foto con espressioni, abiti e look differenti: dal casual, al formale, fino ai ruoli più specifici che senti di rappresentare. - Scatti Ambientati: Oltre agli scatti in studio, un paio di fotografie ambientate possono aggiungere profondità e contestualizzazione, aiutando i casting director a immaginarti in situazioni specifiche. Ogni elemento del book deve essere curato nei minimi dettagli, e per questo affidarsi a un fotografo esperto è non solo una scelta preferibile, ma una necessità. Come un Buon Book Fotografico può Cambiare la tua Carriera Hai mai considerato quanto possa essere potente un ottimo book fotografico nel modo in cui vieni percepito? Un’immagine può aprire o chiudere una porta. Per un casting director o un agente, il Book Fotografico Attori rappresenta spesso la prima connessione con te. Quando un book è ben realizzato: - Trasmette Fiducia: Foto curate e professionalmente realizzate suggeriscono che sei serio riguardo alla tua carriera e che investi in te stesso. - Mette in Luce il Tuo Talento: Un fotografo esperto saprà catturare i tuoi tratti unici e metterli in primo piano. - Aumenta la Tua Visibilità: Con immagini che catturano l'attenzione, il tuo book può distinguerti in mezzo a decine, se non centinaia, di candidati. Basta una foto forte per lasciarti ricordare nel momento giusto. Al contrario, un book mediocre potrebbe far perdere tempo prezioso e opportunità, allontanandoti proprio da quei progetti che vorresti conquistare. Un book fotografico non parla solo di stile estetico: è la rappresentazione visiva di tutto ciò che puoi essere. Quando è fatto con cura e attenzione, può diventare l’arma più potente nel tuo arsenale creativo.
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Servizi Fotografici Professionali: Cosa Offriamo
Quando si tratta di creare immagini di alta qualità, l'attenzione ai dettagli fa la differenza. I nostri servizi fotografici professionali non si limitano a offrire semplici scatti: trasformiamo ogni sessione in un’esperienza unica, capace di rappresentare il meglio di te come artista, attore o attrice. Prenotazione del tuo Book Fotografico Professionale Vuoi prenotare il tuo book fotografico professionale, ma non sai da dove iniziare? Non c’è nulla di più semplice! Offriamo un processo di prenotazione rapido ed efficace per garantire che, già dalla prima comunicazione, ogni dettaglio venga curato. Che tu abbia bisogno di un servizio in studio o in esterna, il nostro obiettivo è rendere tutto il più fluido possibile. Non perdere l'opportunità di fare il primo passo verso il tuo successo! Prenota ora il tuo servizio fotografico professionale e valorizza il tuo talento con immagini che parlano di te! Offerte e Prezzi Competitivi Fotografare la tua immagine per un portfolio professionale non deve necessariamente essere proibitivo. Abbiamo creato un listino trasparente e competitivo, arricchito da offerte esclusive pensate per aiutarti a ottenere il massimo risultato senza superare il tuo budget. Inoltre, le nostre promozioni ti permettono di accedere a servizi di alta qualità a condizioni davvero vantaggiose. Approfitta subito delle nostre offerte. BOOK PRO 319€ Catturiamo la tua essenza, eleviamo la tua carriera. Un book fotografico professionale per attori valorizza il tuo talento, catturando espressioni uniche e dettagli che ti distinguono, per farti notare nel mondo del cinema e del teatro. BOOK ENTRY 249€ Il tuo primo passo nel mondo dello spettacolo, con qualità accessibile. Il Book Fotografico Entry per attori: un servizio essenziale, accessibile e di qualità per chi desidera iniziare la propria carriera, con scatti professionali che valorizzano il tuo talento e la tua immagine. Post-Produzione e Fotoritocco Professionale Le foto raccontano chi sei, ma a volte necessitano di un tocco finale per brillare. La post-produzione e il fotoritocco professionale non servono solo a correggere difetti o perfezionare l’immagine, bensì a conferire profondità e forza visiva. Utilizzando strumenti all’avanguardia e anni d’esperienza, garantiamo che ogni immagine rifletta la qualità e l’espressività che meritano. Tutti i dettagli su come lavoriamo li trovi qui: Post-Produzione e Servizi Fotografici Milano. Ogni dettaglio, dal primo click all'ultima finitura digitale, è studiato per aiutarti a emergere e a far risaltare la tua unicità. Sei pronto a dare il via al tuo percorso con un servizio fotografico professionale su misura?
Scelta del Fotografo: Cosa Considerare
Trovare il fotografo ideale per il tuo Book Fotografico Attori è una decisione cruciale. Non tutti i fotografi possono soddisfare le esigenze di attori, attrici e artisti. Serve un professionista che comprenda le necessità del settore, che sappia catturare l'essenza di chi sei e metterla in risalto attraverso scatti unici. Esperienza del Fotografo: L'importanza dell'esperienza nel settore cinematografico e teatrale L'esperienza è il primo aspetto da valutare. Un fotografo che ha lavorato con attori e attrici conosce l'importanza di catturare un'espressività autentica e convincente. Non si tratta solo di scattare fotografie di qualità, ma di rappresentare ciò che un regista o produttore desidera percepire. Cosa distingue un fotografo esperto? - Conoscenza delle dinamiche del settore: Il mondo artistico ha regole e bisogni ben precisi. - Esperienza specifica con ritratti per artisti: Ogni scatto trasmette carattere e versatilità. - Capacità di mettere a proprio agio i soggetti: Per catturare emozioni autentiche. Vuoi affidarti a un professionista con una vasta esperienza? Esplora Fotografo Milano: L’esperienza racchiusa in una foto. Attrezzatura e Tecniche Utilizzate: Descrivere le attrezzature fotografiche e le tecniche di scatto utilizzate Un fotografo professionista si distingue anche per l'equipaggiamento e le tecniche che usa. La qualità dell’attrezzatura può fare la differenza nei dettagli, nei colori e persino nell’illuminazione. Ecco alcune caratteristiche essenziali: - Fotocamere di alta gamma: Per scatti nitidi e di altissima risoluzione. - Illuminazione professionale: Fondamentale per esaltare i tratti del viso e creare l’atmosfera perfetta. - Tecniche avanzate di composizione e inquadratura: Per risaltare il soggetto e creare immagini accattivanti. Per approfondire l'attrezzatura necessaria per scatti perfetti, visita La Giusta Attrezzatura: Elementi Essenziali per Fotografie. Decidere a chi affidarsi è una scelta che influenzerà il tuo percorso. Scegli un fotografo che sia all’altezza delle tue aspirazioni.
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Conclusioni e Passi Successivi
La creazione di un book fotografico professionale è un passo fondamentale per consolidare il tuo percorso artistico. Attraverso immagini di qualità che riflettano il tuo carisma, stai scegliendo di investire nella comunicazione del tuo talento in modo autentico ed efficace. Contattaci per Maggiori Informazioni Se stai pensando di realizzare il tuo book fotografico o hai bisogno di informazioni, siamo qui per aiutarti. Contattaci per un preventivo personalizzato e scopri le soluzioni che possiamo offrire per far risaltare la tua immagine. Non aspettare, ogni dettaglio del tuo progetto può essere pianificato insieme. Per ulteriori informazioni su come iniziare, visita subito Servizi Fotografici a Milano per Professionisti e Imprese. Il nostro team è pronto a supportarti in ogni fase del processo!
Conclusione
Un book fotografico attori di alta qualità non è soltanto un insieme di immagini, ma una vera opportunità. Comunica chi sei, il tuo talento e il tuo potenziale, catturando l'attenzione di chi conta. L'importanza di affidarti a un fotografo professionista non può essere sottovalutata. Se stai considerando di iniziare questo percorso, scopri come ottenere il miglior supporto possibile per la tua carriera visitando Book Fotografico per Aspiranti Attori. Ogni scatto è un passo verso il successo. Read the full article
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tarditardi · 27 days ago
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“I GOT YOU”, il nuovo singolo degli Yuts and Culture
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Dal 1° novembre 2024 sarà in rotazione radiofonica "I GOT YOU", il nuovo singolo degli Yuts and Culture sulle piattaforme digitali di streaming dal 25 ottobre per Irma Records.
"I got you" è un brano che denuncia una società che ignora la sua crisi spirituale e si muove in modo cieco verso un futuro sempre più disconnesso e disarmonico. L'essere umano nella sua morbosa ricerca del piacere e della ricchezza materiale crea le basi per uno squilibrio spirituale. 
La frase "E così come ciechi camminiamo tra ciechi urtandoci uno con l'altro" evoca l'immagine di una società in cui le persone, incapaci di vedere oltre le proprie ossessioni e desideri, si muovono in modo distratto e inconscio. 
"I Forti vivranno incomprensibilmente per i deboli" suggerisce una dinamica di potere in cui chi ha forza o risorse vive per sfruttare o dominare i più vulnerabili. Questo riflette una società che, incapace di riconoscere il proprio percorso errato, continua a perpetuare disuguaglianze e ingiustizie.
Hanno collaborato alla realizzazione del singolo:  Fabio Luigi Conti Discographica (Cover e Artworks), Paolo Montinaro - Yeahjasi Spazio Recording Brindisi (Registrazione e Mix), Giovanni Versari (Master),  Sara Giannone (Cori), Emanuele Coluccia (Sax solo e Sezione fiati), Antonio Macchia (Solo tromba e sezione fiati).
Commentano gli artisti a proposito del brano: "Questo brano riveste un'importanza particolare per noi, poiché si tratta di una celebrazione della nostra ispirazione artistica. Ci siamo ispirati a Marvin Gaye, in particolare all'album 'I Want You' del 1976, che rappresenta un pilastro della musica soul e R&B. La vocalità e le sonorità di questo lavoro richiamano in modo vivido il suo inconfondibile stile, caratterizzato da melodie avvolgenti e testi profondi. Per noi, questa canzone non è solo un omaggio a Gaye, ma simboleggia anche un equilibrio tra le sonorità del passato e quelle moderne. Attraverso questa composizione, desideriamo esprimere la nostra visione artistica: un dialogo continuo tra tradizione e avanguardia, in cui le radici musicali vengono reinterpretate e rinnovate per risuonare con le esperienze attuali."
Il visual video di "I Got You" nasce dall'idea di Davis Albert Valle che, ispirato dal sound groovy del brano, in particolare dalle percussioni, immagina delle pitture tribali rupestri, che ha poi creato e animato utilizzando la tecnica dello stop motion. Con questa tecnica, consente di dare vita alle pennellate, formando immagini e forme che sembrano danzare a ritmo di musica. L'effetto è quello di far vibrare visivamente ciò che solitamente appare immobile su una tela, come se le vibrazioni sonore potessero alterare e animare il dipinto stesso.
Guarda il video su YouTube: https://youtu.be/ocDwthILEUo 
Biografia
Yuts and Culture è una band di origine pugliese che combina le radici profonde della black music con uno spirito innovativo. Inizialmente formatasi come una band di Reggae Roots, ha arricchito il proprio stile con influenze Funk,  Soul ed R'n'B. Il loro album di debutto, "Naked Truth", rappresenta questa evoluzione, fondendo ritmi in levare con groove funk e soul, mantenendo una forte connessione con la tradizione musicale degli anni '70 pur abbracciando la modernità. La loro musica autentica e spirituale mira a creare un profondo senso di empatia con l'ascoltatore. La band è composta da: Diego Martino alla batteria, Pierpaolo Polo al basso Elettrico, Alberto Zacà alla chitarra, Daniele Arnone alle tastiere, Kalad Marra alle tastiere, Angelo de Grisantis alle percussioni, Vincenzo Baldassarre alla voce, Carlo Gioia al sax, Lorenzo Lorenzoni al trombone, Carmen Melcarne e Liana Enrica ai cori.
"I got you" è il nuovo singolo degli Yuts and Culture disponibile sulle piattaforme digitali di streaming dal 25 ottobre 2024 e in rotazione radiofonica dal 1° novembre.
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djs-party-edm-italia · 27 days ago
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“I GOT YOU”, il nuovo singolo degli Yuts and Culture
Dal 1° novembre 2024 sarà in rotazione radiofonica "I GOT YOU", il nuovo singolo degli Yuts and Culture sulle piattaforme digitali di streaming dal 25 ottobre per Irma Records.
"I got you" è un brano che denuncia una società che ignora la sua crisi spirituale e si muove in modo cieco verso un futuro sempre più disconnesso e disarmonico. L'essere umano nella sua morbosa ricerca del piacere e della ricchezza materiale crea le basi per uno squilibrio spirituale. 
La frase "E così come ciechi camminiamo tra ciechi urtandoci uno con l'altro" evoca l'immagine di una società in cui le persone, incapaci di vedere oltre le proprie ossessioni e desideri, si muovono in modo distratto e inconscio. 
"I Forti vivranno incomprensibilmente per i deboli" suggerisce una dinamica di potere in cui chi ha forza o risorse vive per sfruttare o dominare i più vulnerabili. Questo riflette una società che, incapace di riconoscere il proprio percorso errato, continua a perpetuare disuguaglianze e ingiustizie.
Hanno collaborato alla realizzazione del singolo:  Fabio Luigi Conti Discographica (Cover e Artworks), Paolo Montinaro - Yeahjasi Spazio Recording Brindisi (Registrazione e Mix), Giovanni Versari (Master),  Sara Giannone (Cori), Emanuele Coluccia (Sax solo e Sezione fiati), Antonio Macchia (Solo tromba e sezione fiati).
Commentano gli artisti a proposito del brano: "Questo brano riveste un'importanza particolare per noi, poiché si tratta di una celebrazione della nostra ispirazione artistica. Ci siamo ispirati a Marvin Gaye, in particolare all'album 'I Want You' del 1976, che rappresenta un pilastro della musica soul e R&B. La vocalità e le sonorità di questo lavoro richiamano in modo vivido il suo inconfondibile stile, caratterizzato da melodie avvolgenti e testi profondi. Per noi, questa canzone non è solo un omaggio a Gaye, ma simboleggia anche un equilibrio tra le sonorità del passato e quelle moderne. Attraverso questa composizione, desideriamo esprimere la nostra visione artistica: un dialogo continuo tra tradizione e avanguardia, in cui le radici musicali vengono reinterpretate e rinnovate per risuonare con le esperienze attuali."
Il visual video di "I Got You" nasce dall'idea di Davis Albert Valle che, ispirato dal sound groovy del brano, in particolare dalle percussioni, immagina delle pitture tribali rupestri, che ha poi creato e animato utilizzando la tecnica dello stop motion. Con questa tecnica, consente di dare vita alle pennellate, formando immagini e forme che sembrano danzare a ritmo di musica. L'effetto è quello di far vibrare visivamente ciò che solitamente appare immobile su una tela, come se le vibrazioni sonore potessero alterare e animare il dipinto stesso.
Guarda il video su YouTube: https://youtu.be/ocDwthILEUo 
Biografia
Yuts and Culture è una band di origine pugliese che combina le radici profonde della black music con uno spirito innovativo. Inizialmente formatasi come una band di Reggae Roots, ha arricchito il proprio stile con influenze Funk,  Soul ed R'n'B. Il loro album di debutto, "Naked Truth", rappresenta questa evoluzione, fondendo ritmi in levare con groove funk e soul, mantenendo una forte connessione con la tradizione musicale degli anni '70 pur abbracciando la modernità. La loro musica autentica e spirituale mira a creare un profondo senso di empatia con l'ascoltatore. La band è composta da: Diego Martino alla batteria, Pierpaolo Polo al basso Elettrico, Alberto Zacà alla chitarra, Daniele Arnone alle tastiere, Kalad Marra alle tastiere, Angelo de Grisantis alle percussioni, Vincenzo Baldassarre alla voce, Carlo Gioia al sax, Lorenzo Lorenzoni al trombone, Carmen Melcarne e Liana Enrica ai cori.
"I got you" è il nuovo singolo degli Yuts and Culture disponibile sulle piattaforme digitali di streaming dal 25 ottobre 2024 e in rotazione radiofonica dal 1° novembre.
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sounds-right · 27 days ago
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“I GOT YOU”, il nuovo singolo degli Yuts and Culture
Dal 1° novembre 2024 sarà in rotazione radiofonica "I GOT YOU", il nuovo singolo degli Yuts and Culture sulle piattaforme digitali di streaming dal 25 ottobre per Irma Records.
"I got you" è un brano che denuncia una società che ignora la sua crisi spirituale e si muove in modo cieco verso un futuro sempre più disconnesso e disarmonico. L'essere umano nella sua morbosa ricerca del piacere e della ricchezza materiale crea le basi per uno squilibrio spirituale. 
La frase "E così come ciechi camminiamo tra ciechi urtandoci uno con l'altro" evoca l'immagine di una società in cui le persone, incapaci di vedere oltre le proprie ossessioni e desideri, si muovono in modo distratto e inconscio. 
"I Forti vivranno incomprensibilmente per i deboli" suggerisce una dinamica di potere in cui chi ha forza o risorse vive per sfruttare o dominare i più vulnerabili. Questo riflette una società che, incapace di riconoscere il proprio percorso errato, continua a perpetuare disuguaglianze e ingiustizie.
Hanno collaborato alla realizzazione del singolo:  Fabio Luigi Conti Discographica (Cover e Artworks), Paolo Montinaro - Yeahjasi Spazio Recording Brindisi (Registrazione e Mix), Giovanni Versari (Master),  Sara Giannone (Cori), Emanuele Coluccia (Sax solo e Sezione fiati), Antonio Macchia (Solo tromba e sezione fiati).
Commentano gli artisti a proposito del brano: "Questo brano riveste un'importanza particolare per noi, poiché si tratta di una celebrazione della nostra ispirazione artistica. Ci siamo ispirati a Marvin Gaye, in particolare all'album 'I Want You' del 1976, che rappresenta un pilastro della musica soul e R&B. La vocalità e le sonorità di questo lavoro richiamano in modo vivido il suo inconfondibile stile, caratterizzato da melodie avvolgenti e testi profondi. Per noi, questa canzone non è solo un omaggio a Gaye, ma simboleggia anche un equilibrio tra le sonorità del passato e quelle moderne. Attraverso questa composizione, desideriamo esprimere la nostra visione artistica: un dialogo continuo tra tradizione e avanguardia, in cui le radici musicali vengono reinterpretate e rinnovate per risuonare con le esperienze attuali."
Il visual video di "I Got You" nasce dall'idea di Davis Albert Valle che, ispirato dal sound groovy del brano, in particolare dalle percussioni, immagina delle pitture tribali rupestri, che ha poi creato e animato utilizzando la tecnica dello stop motion. Con questa tecnica, consente di dare vita alle pennellate, formando immagini e forme che sembrano danzare a ritmo di musica. L'effetto è quello di far vibrare visivamente ciò che solitamente appare immobile su una tela, come se le vibrazioni sonore potessero alterare e animare il dipinto stesso.
Guarda il video su YouTube: https://youtu.be/ocDwthILEUo 
Biografia
Yuts and Culture è una band di origine pugliese che combina le radici profonde della black music con uno spirito innovativo. Inizialmente formatasi come una band di Reggae Roots, ha arricchito il proprio stile con influenze Funk,  Soul ed R'n'B. Il loro album di debutto, "Naked Truth", rappresenta questa evoluzione, fondendo ritmi in levare con groove funk e soul, mantenendo una forte connessione con la tradizione musicale degli anni '70 pur abbracciando la modernità. La loro musica autentica e spirituale mira a creare un profondo senso di empatia con l'ascoltatore. La band è composta da: Diego Martino alla batteria, Pierpaolo Polo al basso Elettrico, Alberto Zacà alla chitarra, Daniele Arnone alle tastiere, Kalad Marra alle tastiere, Angelo de Grisantis alle percussioni, Vincenzo Baldassarre alla voce, Carlo Gioia al sax, Lorenzo Lorenzoni al trombone, Carmen Melcarne e Liana Enrica ai cori.
"I got you" è il nuovo singolo degli Yuts and Culture disponibile sulle piattaforme digitali di streaming dal 25 ottobre 2024 e in rotazione radiofonica dal 1° novembre.
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koufax73 · 2 months ago
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Folcast, "Tutti i miei piani": la recensione
Tutti i miei piani è il nuovo ep di Folcast, un lavoro autobiografico sul conflitto interiore tra solitudine e incontro, sulla nostra ambivalenza: l’espressione artistica dell’eterna lotta tra il desiderio di isolamento e il bisogno di connessione, tra fatica e conforto, sostenuta da eventi che possono trasformare radicalmente la nostra vita, come la nascita di un figlio. Sette tracce che…
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guidobenedetti · 2 months ago
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“Le pietre e il popolo” di Tomaso Montanari 
“… il vero capolavoro della nostra tradizione artistica è quella rete di relazioni tra oggetti, luoghi e persone che chiamiamo città. E, più precisamente, ciò che davvero conta è il nesso fra l’urbs (la città delle pietre) e la civitas (la città degli uomini).” “… nulla si può capire dell’urbs, della città materiale, se non la si mette in connessione con le vicende morali e spirituali della…
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promuovimi · 3 months ago
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Fare business su Instagram è un'opportunità potentissima:
Per un musicista o un artista in generale, fare business su Instagram è un'opportunità potentissima per farsi conoscere e, se gestito correttamente, può portare a un notevole successo. Instagram è diventato una piattaforma indispensabile per chi lavora nel mondo creativo, grazie alla sua capacità di promuovere la propria arte in modo visivo e diretto. Ecco come Instagram può aiutare un artista a crescere e ottenere successo:
1. Visibilità globale
Instagram permette di raggiungere un pubblico globale, rompendo le barriere geografiche. Un musicista o artista può far conoscere il proprio lavoro a persone di tutto il mondo senza la necessità di intermediari tradizionali come case discografiche o gallerie d’arte.
2. Crescita organica e viralità
I contenuti possono diventare virali molto rapidamente, soprattutto grazie a funzionalità come i Reels, le storie e le live. Un video musicale, una performance, o una clip che mostra l'artista al lavoro può essere condivisa e apprezzata da migliaia, o addirittura milioni, di utenti.
3. Connessione diretta con i fan
Instagram consente di instaurare un rapporto personale con i fan. Attraverso i commenti, i messaggi diretti e le interazioni sulle storie, un musicista o artista può creare una comunità intorno alla propria arte, rispondendo direttamente ai fan e coinvolgendoli nel processo creativo.
4. Storytelling del processo creativo
Instagram è perfetto per raccontare la propria storia. Gli artisti possono condividere il dietro le quinte del loro lavoro, mostrando processi di registrazione, prove, sketch, esperimenti e tutto ciò che rende unico il proprio percorso creativo. Questo aumenta l'autenticità e permette ai fan di sentirsi parte dell'evoluzione artistica.
5. Promozione di nuove uscite e progetti
Per i musicisti, Instagram è ideale per annunciare nuove canzoni, album, o tour. Per gli artisti visivi, possono promuovere nuove mostre, collaborazioni o vendite di opere. Ogni post o storia può diventare uno strumento di promozione, creando attesa e coinvolgimento per ogni nuovo progetto.
6. Collaborazioni con altri artisti e influencer
Instagram è una piattaforma che facilita le collaborazioni. Un musicista può collegarsi facilmente con altri artisti, produttori o persino influencer del settore musicale, ampliando così il proprio pubblico. Collaborazioni visive tra artisti di diverse discipline possono anche generare contenuti innovativi e di impatto.
7. Monetizzazione e vendite dirette
Instagram offre la possibilità di monetizzare il proprio pubblico. Ad esempio, i musicisti possono vendere merchandise o biglietti per i concerti, mentre gli artisti visivi possono vendere direttamente le loro opere. Attraverso i post con tag di prodotto o gli shop integrati, è possibile trasformare i follower in clienti.
8. Uso di contenuti multimediali
Un musicista o un artista può sfruttare Instagram per condividere vari tipi di contenuti:
Musica: Video di esibizioni, clip in studio, teaser di nuove tracce.
Visivo: Mostrare opere d'arte finite, ma anche sketch o processi di lavoro.
Testimonial: Raccontare esperienze personali o far parlare i fan del proprio lavoro. Questo mix multimediale permette di esprimere la propria creatività in modo vario e coinvolgente.
9. Espandere la propria fanbase
L'uso degli hashtag strategici, il geotagging e la creazione di contenuti rilevanti aiuta a far scoprire l'artista da nuovi follower. Il sistema di raccomandazione di Instagram, come la sezione "Esplora", può far crescere la visibilità del profilo se i contenuti sono interessanti e coinvolgenti.
10. Costruzione di un'identità artistica solida
Instagram è lo spazio perfetto per definire e costruire un’identità visiva coerente. Un profilo curato, con uno stile grafico e una narrazione visuale chiara, trasmette immediatamente la personalità dell’artista. Questo aiuta a distinguersi e a rimanere nella memoria del pubblico.
11. Engagement costante con contenuti freschi
Instagram richiede costanza, ma questo può lavorare a vantaggio degli artisti. Postando regolarmente, mantenendo aggiornati i fan con le ultime novità e creando contenuti accattivanti (come video dietro le quinte o sessioni live), un musicista o artista mantiene alto l'engagement e rafforza la propria presenza online.
12. Accesso agli strumenti di analisi
Instagram offre dati e analisi sul coinvolgimento, i follower, e la performance dei contenuti. Questi dati aiutano a comprendere meglio quale tipo di post piace di più al pubblico e a ottimizzare la strategia social, migliorando la visibilità e l’engagement.
13. Networking professionale
Oltre a promuovere l'arte, Instagram è anche un ottimo strumento di networking professionale. Un musicista può entrare in contatto con etichette discografiche, produttori, manager o altri artisti. Gli artisti visivi possono entrare in contatto con gallerie o curatori d'arte.
14. Accesso a eventi e opportunità
Molti eventi, contest, e opportunità di collaborazioni o sponsorizzazioni vengono pubblicizzati su Instagram. Partecipare attivamente alla comunità su Instagram può aprire porte a concerti, mostre, interviste, collaborazioni e progetti di grande visibilità.
Conclusione
Per un musicista o un artista, Instagram non è solo un modo per condividere opere, ma un vero e proprio strumento di business e promozione. Con la giusta strategia, permette di costruire una fanbase solida, monetizzare il proprio lavoro, e ottenere opportunità di carriera che altrimenti sarebbero difficili da raggiungere. Se usato bene, Instagram può diventare un trampolino di lancio per il successo.
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pier-carlo-universe · 2 months ago
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"Inaugurata a Alessandria l'Opera del Quadrivio: Il Rondò e le Arti in Movimento". Un simbolo di connessione tra cielo e terra, arte e città, celebrando 40 anni di eccellenza imprenditoriale del Gruppo 3i
Alessandria, 3 ottobre 2024 – Un nuovo simbolo di connessione, estetica e sostenibilità è stato inaugurato oggi pomeriggio ad Alessandria, alla rotatoria tra via Galimberti e via Monteverde, con l'opera “Il Rondò stradale e le arti del quadrivio”.
Alessandria, 3 ottobre 2024 – Un nuovo simbolo di connessione, estetica e sostenibilità è stato inaugurato oggi pomeriggio ad Alessandria, alla rotatoria tra via Galimberti e via Monteverde, con l’opera “Il Rondò stradale e le arti del quadrivio”. Questa imponente installazione rotante, ideata dall’artista alessandrino Mario Fallini, celebra i 40 anni del Gruppo 3i e rappresenta un’importante…
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bongianimuseum · 5 months ago
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Presentazione:
Ryosuke Cohen, “Attesa tra relazione  e partecipazione condivisa”
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Ryosuke Cohen, “Attesa tra relazione  e partecipazione condivisa”
Presentazione  a cura di Sandro Bongiani 
Salerno, 10 giugno 2024
Una mostra a cura di Sandro Bongiani  in contemporanea con la  60. Biennale di Venezia 2024, incentrata  sul tema  dello straniero ovunque Una sorta di rilettura delle proposte in atto presentate per l’occorrenza in un padiglione  del tutto virtuale, con un’area immaginaria di 3 sale presso il Pavilion Lautania Valley.
Quella di Ryosuke Cohen,  è un’altra proposta decisamente ai margini del sistema dell’arte ufficiale. Vengono presentate per l’occasione tutte le 69 opere Brain Cell Coronavirus eseguite dall’artista giapponese tra il 2020 e il 2022. Un progetto che nasce da una costola dei “Brain Cell” iniziato nel 1985, quasi   quarant’anni fa. L’idea fondante è stata nell’assenza dell’essere di una positiva e fattiva connessione umana  tra artista e opera atta a riflettere  sul tormentato momento Covid tra attesa e distanziamento forzato che il virus Coronavirus ha imposto per qualche interminabile anno al mondo intero cercando di far riflettere sul concetto di partecipazione e condivisione da parte degli artisti relegati duramente a vivere in una  quarantena forzata.
Nell’assenza di un contatto e di una relazione fisica con l’altro  l’invio postale ha fornito agli artisti l’opportunità di comunicare, ciascuno secondo il suo particolare pensiero e sofferenza il proprio punto di vista, con un’esperienza unica che si riconcilia al raccordo d’insieme che fa Cohen nell’elaborazione finale dell’opera. Quello che ha fatto Ryosuke Cohen per due anni è  assemblare pazientemente i pensieri degli artisti e riunirli  ogni 10/15 giorni sotto un unico tetto collettivo.
Partecipazione,  provvisorietà  e condivisione sono le cose che da tempo interessano Cohen, sono il segno distintivo che caratterizzano anche queste 69 opere. Tutto ciò non sarebbe stato possibile senza l’orchestrazione  e la grande capacità  di un artista come Cohen capace di correlare le urgenze e i diversi momenti del vivere ora  cristallizzate in un canto corale, sotto lo sguardo vigile e partecipe dell’artista giapponese”.
Nonostante le ristrettezze imposte, l’artista ci vuol far riflettere sul potere dell’arte come forza propulsiva e collettiva capace di generare un insieme poetico. Cohen è oggi l’artista contemporaneo che non rappresenta più colui che produce un’opera d’arte secondo le vecchie idee classiciste della tradizione, ma ricopre il ruolo di mediatore e di intermediario tra la realizzazione di un’idea progettuale (la sua) e coloro che partecipano al progetto. Praticamente, egli si fa promotore di un “fare” diventando regista di un intervento provvisorio che nasce  dal contributo degli altri e  si materializza  nella collaborazione collettiva in cui tutti possono partecipare ed essere positivamente coinvolti. Le varie stampe del progetto Brain Cell realizzate da Cohen non  possono essere considerate opere “finite”, intese come opere che si completano nella realizzazione della copia grafica, ma di un’opera caratterizzata dall’indeterminatezza e provvisorietà del proprio esistere insito nel suo DNA.  Di certo, se  il risultato finale di ogni stampa fosse  davvero “un’opera compiuta”,  credo che Cohen smetterebbe  di colpo  di realizzare altre copie di “Brain Cell”, proprio perché svuoterebbe pesantemente il senso e la filosofia generatrice di questa  particolare pratica artistica.  Nelle  opere  presenti a questo evento vi è una sorta di naturale senso di leggerezza e di sospensione che per la cultura giapponese  è un elemento distintivo pregno di significati simbolici nascosti: la presenza, il vuoto (ku),  lo spazio (ma), l’incompletezza indefinita, sono concetti profondamente radicati  nella spiritualità orientale,  tra  buddismo e il pensiero zen e sono anche il "trait d'union" in cui  viene concepita espressamente questa inedita e particolare esposizione. 
La marginalità Attiva & Swarm Art come partecipazione condivisa
 La Mail Art è nata  più di 50 anni fa, nel 1962, da quando l'artista americano Ray Johnson, fondò la “New York Corrispondance School of Art” occasionalmente in contemporanea con il movimento “ Fluxus”  del lituano-americano George Maciunas (1961)  e la  Pop Art di Leo Castelli a New York (1962). Una sorta di scuola d’arte per corrispondenza nella quale gli elaborati grafici con l’inserimento di timbri e collage venivano per la prima volta spediti per posta a conoscenti e persino ignari destinatari, dando  completa autonomia alla comunicazione e rendendo questo nuovo modo di espressione totalmente libero e al di fuori di qualsiasi schema imposto e prefissato dal potere culturale e di conseguenza dal mercato ufficiale dell’arte.  Dopo Ray Johnson, anche  Guglielmo Achille Cavellini, nei primi anni 70 (1971),  aveva  inventato “l'autostoricizzazione”,realizzando  delle mostre a domicilio  e utilizzando i cataloghi che inviava  in visione agli artisti del Network.  Questi  due artisti, per primi,  avevano  solo accennato a questa  nuova e possibile strategia di messa in crisi del sistema culturale che non permetteva nessuna intrusione se non avvalorato da un  potere forte che condizionava e controllava le proposte e le scelte al fine di regolarne il flusso  e ossigenare il mercato dell’arte. E’ stato soprattutto  Cavellini (GAC), a  compiere “il grande passo”; quello di contrapporsi ad un sistema ormai monotono; un ulteriore sviluppo verso la messa in crisi del tradizionale sistema dell’arte. Negli anni 80, precisamente nel  giugno del 1985,  l’artista giapponese Ryosuke Cohen  rimette  ancora una volta in gioco le carte della sperimentazione, in  un sistema culturale antiquato che preferisce l’opera creata appositamente per essere commercializzata. Lo fa  proponendo un particolare progetto “Brain Cell” (Cervello Cellula), che lo ha visto coinvolto per oltre 30 lunghi anni, assieme a migliaia di membri  sparsi in oltre 80 paesi, in cui i singoli artisti collaborano inviando per posta a Cohen disegni, francobolli, timbri, adesivi o altro.  Egli utilizzando un vecchio  sistema serigrafico, chiamato ciclostile (ormai fuori produzione) fa 150 copie A3 (29,7x42). E’ un  progetto  ancora attivo che viene stampato ogni 7-10 giorni e rispedito ai rispettivi collaboratori,  allegando un elenco di indirizzi di collaboratori provenienti da alcuni paesi (55 in media per opera). Dal 1985 sono passati già  quasi 40 anni ed  è stato superato il 15 giugno del 2024 il “Brain Cell” n° 1215.  Da diverso tempo  l’artista Cohen  rifiuta l’opera unica e concetti  consueti come l’originalità, preferendo maggiormente il gioco, la ricerca  e la libertà dell’artista volutamente collocato ai margini di un sistema culturale antiquato e passatista.
Nella pratica dell’arte postale non esiste un’unica ideologia o “ism” ben solida capace di sopravvivere  e prevalere  sulle altre. Secondo Ray Johnson,  “Mail Art is not a single art movement, but is quite a megatrend that insists that we change our consciousness”, quindi,   non è un unico movimento artistico ma piuttosto un grande movimento “trasversale”  a tutte le altre proposte ed esperienze artistiche che ci sollecita concretamente a prendere coscienza di noi stessi. Di conseguenza, si condividono  i frammenti  di idee con  altri artisti in una relazione libera da “copyright”,  utilizzando e trasformando persino le opere di altri autori in un incessante  “add and send by mail” collettivo.  Nella pratica  elitaria attuata dal sistema istituzionale ufficiale dell’arte si preferisce la concorrenza piuttosto che la cooperazione e la sperimentazione. Nella Mail Art questi concetti scompaiono per dare spazio alla creatività e alla ricerca  spontanea svolta in campo in modo paritario.
Nato nel 1948 a Osaka, in Giappone, Ryosuke non è il primo  e unico artista postale giapponese, prima di lui anche Shozo Shimamoto aveva condiviso la Mail Art, tuttavia, è certamente l’autore giapponese più longevo e per certi versi, anche il più  interessante e attivo oggi nel network internazionale di chiunque altro per la diffusione  capillare della pratica Mail artistica.  Dopo “Brain Cell”, nell'agosto 2001 ha iniziato anche un  altro progetto chiamato “Fractal  Portrait Project”, iniziato in Italia  al fine di realizzare più proficuamente il concetto di “Brain Cell”, facendo ritratti e Silhouette (face and body) agli amici artisti incontrati in questi anni nei in diversi incontri (Meetings) in tutto il mondo. Secondo Cohen, “Brain Cell” è come  la struttura di un cervello visto al microscopio, ci appare come lo schema  delle rete  con migliaia di neuroni accumulati  e ramificati insieme proprio come il Network dell’arte postale. La Mail art - scrive l’artista - “is dynamic", because you can be more of an individual free to create works of art with a new mind, being fragments of the entire network and sharing snippets of many other artists", e poi,  “la rete si espande da A a B,  da B a C, da C a D, da D a A, da C a A e così via,  è come un corpo unico con una costruzione cerebrale fatta di un gran numero di cellule nervose strutturate e complesse, sistemate in un ordine non lineare. Ecco perché ha definito questo tipo di esperienza “Brain Cell (cellule del cervello)”. Praticamente è il risultato di un complesso intreccio di cellule nervose del cervello, un progetto senza fine, aggiungendo, “ciò che nasce dal “flusso” Dada, Fluxus e Mail Art è l’unico modo per realizzare la nuova arte del domani”.
Fractal (frattale),  letteralmente significa figure simili fra loro, il nuovo concetto  è  stato utlizzato per prima dal matematico francese  B. Mandelbrot all’Istituto Watson IBM. La caratteristica principale dei frattali è “l’auto similarità”, la ripetizione sino all'infinito di uno stesso motivo  caratterizzato dall’indeterminatezza temporanea e provvisoria del suo esistere,  come per esempio, gli alberi della foresta Amazzonica del Sud America che si compone di numerose specie che convivono insieme. Nel 2006 Ryosuke Cohen, scrive: “Nowadays I have come to realize that we are all part of a fractal, and that I can be a piece of that fractal, and that I can create art, in a way that extends beyond myself as an individual, in communication with infinite mail artists' ideas”,  (oggi mi sono reso conto che siamo tutti parte di un frattale e che posso essere  un pezzo di quel frattale estendendomi come individuo al di là di me stesso in una infinita comunicazione di idee con gli artisti postali).
Questa particolare concezione personalmente  preferisco chiamarla  “swarm intelligence”  traducibile come: “intelligenza dello sciame”,  è un termine  più vicino a tutti gli esseri viventi coniato per la prima volta nel 1988 in seguito a un progetto ispirato ai sistemi robotici. Esso prende in considerazione lo studio dei sistemi auto-organizzati, nei quali un'azione complessa deriva da un fare collettivo, come accade in natura nel caso di colonie di insetti, stormi di uccelli, branchi di pesci oppure mandrie di mammiferi.  Secondo la definizione di Beni e Watt la swarm intelligence può essere definita come: “Proprietà di un sistema in cui il comportamento collettivo interagisce  in modo collaborativo producendo risposte funzionali al sistema”, sia ben chiaro, non inteso in senso speculativo e in funzione di un risultato economico, bensì, di una risposta partecipativa in funzione di un concreto apporto creativo  “non autoritario”, proprio come avviene  nella prassi collaborativa e democratica del movimento della  Mail art.
Una considerazione doverosa da fare sul lavoro di Cohen è quella di aver messo,  “fuori gioco”, ancora una volta,  il vecchio sistema ufficiale dell’arte,  relegando fuori dalla porta personaggi equivoci come i galleristi, i critici d’arte e persino i collezionisti di opere d’arte dal momento che  lo scambio delle opere prodotte avviene tra gli artisti del Network. Quindi, le opere realizzate non vengono trattenute e conservate dall’artista in vista di un  consueto profitto ma inviate ai rispettivi collaboratori. Con la spedizione postale  delle stampe i collaboratori, utilizzano i propri archivi, diventando altresì collezionisti delle opere ricevute Spesso, con i lavori “Brian Cell” realizzati  nei vari tour che ogni anno    l’artista fa in giro per il mondo  si organizzano delle mostre come per esempio la mostra realizzata nel 2018 a Pontassieve in occasione della “XXVII Rassegna internazionale “Incontri d’Arte”. Risulta ancora quanto mai complicato e difficile organizzare tradizionali mostre con i “Fractal Portrait Project” proprio per la reale difficoltà a reperire e raccogliere concretamente le diverse opere donate nel tempo agli amici artisti rappresentati, tuttavia qualcosa di concreto si è fatto già. Per quando riguarda i progetti “Fractal Portrait” svolti  da Cohen in quasi 24 anni nel campo della performance vogliamo evidenziare un lato ancora poco conosciuto, soprattutto alla conoscenza delle opere “Body” e della serie delle slhouette del corpo create a partire dal 2001 in poi fino a oggi, realizzate  dall’artista giapponese  in particolari momenti collettivi unendo insieme diversi fogli Brain Cell in cui i soggetti, gli amici incontrati nei vari tour vengono invitati a farsi fare un ritratto da Cohen o a  distendersi a terra sopra questi fogli Brain Cell,  con l’artista  impegnato  per l’occasione a  disegnare e rilevare il contorno immediato del corpo. Una sorta di “performance estemporanea e collettiva”, prima di procedere alla  consueta realizzazione dell’opera. Una performance “provvisoria” in funzione della realizzazione dell’opera. Tutto ciò, seppur con le dovute differenze di lavoro, lo lega indissolubilmente al suo  caro amico Shozo Shimamoto, divenendo  il naturale  attivo continuatore  dell’arte di ricerca oggi in Giappone.  Per questa mostra personale dell’artista giapponese  sono  presenti in mostra 69 opere della serie “Brain Cell Coronavirus” realizzate tra il 2020 e il 2022.
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antennaweb · 6 months ago
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micro961 · 6 months ago
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BiSOUND - Il singolo “Rifugio”
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Il brano del poliedrico duo sugli stores digitali e dal 17 maggio nelle radio
“Rifugio” è il nuovo singolo dei BiSOUND, eclettico e visionario duo, sui principali stores digitali e dal 17 maggio nelle radio italiane in promozione nazionale. Produzione impeccabile dagli arrangiamenti attuali, di tendenza e ben strutturati, che evidenziano la personalità degli artisti, figlia di una maturità artistica raggiunta a pieni voti. Melodie vincenti che entrano in testa sin dal primo ascolto e destinate a rimanerci, su cui scivola l’interpretazione vocale dei BiSOUND, autentica e sentita, che dona al tutto un forte impatto emotivo. Un mix di generi che sconfina in una evoluzione stilistica degna di nota, pronta per attirare l’attenzione di pubblico e critica. Il brano descrive un caldo rifugio che i due ragazzi scoprono dopo l'incontro di una donna elegante e dal portamento intrigante e travolgente. Parla della sensazione di sentirsi protetti non solo fisicamente, ma anche spiritualmente ed energicamente.
“Con il brano Rifugio vogliamo trasmettere sensualità, ritmo e gioia nel trovarsi in un luogo dove rifugiarsi, dove sentirsi liberi, dove amare e non solo. Far sì che le parole della canzone Rifugio e il suo instrumental possano donare una visione completa delle immagini del brano.” BiSOUND
Ascolta il brano https://open.spotify.com/intl-it/track/2bAnkqijMZtEXP2N4YAr2K?si=d7d3231dcd1e4a3d
I BiSOUND si raccontano Ci siamo incontrati per la prima volta due anni fa a Torino. All’inizio non ci frequentavamo neanche. Poi inaspettatamente, mentre eravamo in fase di allestimento per un Musical, a causa delle restrizioni date dal Covid, ci siamo ritrovati a condividere la stessa stanza. Abbiamo iniziato a conoscerci davvero e a condividere idee, passioni e sogni. Ci siamo legati immediatamente e la connessione che abbiamo scoperto nella musica ci ha davvero stupiti. Addirittura, guardando vecchie bozze di testi, ci siamo accorti che molti di questi combaciavano. Da quel momento abbiamo iniziato a scrivere tantissimo. Abbiamo provato a cercare la giusta strategia per scrivere, cercando le parole giuste, parole che potessero lasciare qualcosa. Ci piace molto comunicare con parole che donano immagini, per noi è questa la musica. Abbiamo provato a giocare di fantasia nel tentativo di trovare qualcosa di fresco, qualcosa che potesse fondere le nostre voci e nello stesso tempo le nostre emozioni. Si è creata una meravigliosa amicizia. Ma la cosa più inaspettata è stata la forte intesa artistica, che ci ha fin da subito entusiasmato. Successivamente, grazie ad una lezione individuale dove abbiamo cantato quattro nostri inediti, tra questi “Tutto Tace (Quando Sei)”, siamo riusciti a sorprendere Tony De Gruttola, che entusiasta ha deciso di portare avanti con noi e Daniel Bestonzo il progetto BiSOUND. Siamo arrivati così alla realizzazione del nostro primo singolo “Tutto Tace (Quando Sei)”. Attualmente in promozione con il singolo “Rifugio” in attesa dei live estivi.
Instagram: https://www.instagram.com/bisound__?igsh=eGd6bTcxb3JxMWZk YouTube: https://youtube.com/@bisound3913?si=OMqDUx4ws0oh3_oG TikTok: https://www.tiktok.com/@bisoundofficial?t=8mElp0FAutE&_r=1
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infopromoteatrolab · 7 months ago
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Santa Giovanna dei Macelli. Riflessioni dopo la visione
A cura di Anna Nappi
In questo articolo parleremo dell'universo teatrale della compagnia Erosanteros attraverso la loro versione di "Santa Giovanna dei Macelli". Esploreremo il processo di ideazione e co-produzione di questo spettacolo, analizzeremo la sua connessione e riflessione sulla realtà sociale ed economica contemporanea . 
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DALL’IDEAZIONE ALLA (CO)-PRODUZIONE DELLO SPETTACOLO
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In questo video Agata Tomsic, attrice, regista, dramaturg e teorica della compagnia EROSANTEROS, racconta la complessità che si cela dietro la nascita di uno spettacolo di mole artistica tanto importante come quello di “Santa Giovanna dei Macelli”.
Ideata nel 2017, (rallentata da cambi di direzione di teatri co-produttori e pandemia) , la produzione dello spettacolo di Santa Giovanna dei Macelli della compagnia Erosanteros ha goduto involontariamente di una prolungata fase di riflessione al momento della sua creazione, che ha a mio avviso raccolto pensieri, talenti e studi di un team creativo brillante riguardo il pensiero del teatro epico brechtiano  .
 La compagnia Erosanteros subito dopo aver goduto della conferma di produzione esecutiva dello spettacolo da parte di ERT ( Emilia Romagna Teatro),  sarà incoraggiata da quest’ultimo  a ricercare sostegno anche in co-produttori esteri.
Santa Giovanna dei Macelli troverà così degli altri sostenitori e co-produttori nel Teatro Nazionale del Lussemburgo e nel teatro sloveno : Slovensko mladinsko gledališče di Lubiana, da cui poi Erosanteros selezionerà alcuni attori da inserire nel cast.
Si pensi che originariamente Brecht avesse steso una sceneggiatura per un cast potenzialmente di cento persone, Strehler realizzerà invece questo spettacolo con 70 persone, la scelta invece di Erosanteros sarà molto più ristretta con soli 7 attori in scena dal vivo e ben 11 in videochiamata.
Come anche ribadito dal dramaturg Florian Hirsch in incontri precedenti, la stessa scelta di includere alcuni dei 18 interpreti dello spettacolo attraverso video proiettati in scena , è stata sia di tipo artistico che di tipo organizzativo.
Il tentativo come ci spiegherà il regista dello spettacolo Davide Sacco nella sua intervista, è quello di sottolineare la disumanità dei grandi padroni, dei grandi proprietari ai vertici, a tratti immateriali e virtuali, in grado decidere le sorti dei loro operai/sottomessi nel lusso e nella comodità delle loro vasche da bagno, durante una dello loro innumerevoli videochiamate di lavoro giornaliere.
UNO SGUARDO PERSONALE SULL’OPERA, LUNGO CENT’ANNI.
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Personalmente come spettatrice, pur trovando confusionaria e a tratti straniante la parte finale dello spettacolo di Santa Giovanna dei Macelli, come anche avanzato dai critici di Brecht in passato, ho compreso l’intento e l’obiettivo finale della scrittura del testo. 
La strategia di speculazione azionaria di Mauler, la miccia che innesca un impilamento disordinato di voci lancianti offerte, rialzi e ribassi del valore del capitale in Borsa nella parte finale dello spettacolo, rispecchia realisticamente il funzionamento dell’economia capitalistica. Proprio quel tipo di sistema che nella finzione brechtiana come nella realtà spesso non è sempre trasparente o comprensibile per molte persone, come anche ribadito dal professore dell’università della Ljubljana e dramaturg dello spettacolo Aldo Milohnić.
Tale confusione e tale suspence mi hanno fatto riflettere sull’importanza della comprensione dell’impatto diretto che il grande capitale può avere sulla vita delle piccole persone. Facendomi, di conseguenza, incuriosire al meccanismo dei processi azionari e dei giochi in borsa. A posteriori, dopo la visione dello spettacolo, traggo la conclusione che, effettivamente, il rispetto della poetica originaria didattica di Brecht e la soluzione di asciugare quanto possibile il testo originario dei dramaturg dello spettacolo di santa Giovanna dei macelli, siano state soluzioni coerenti con l’obiettivo del teatro epico dell’autore che spinge lo spettatore oltre il semplice assecondare le emozioni del pubblico e che lo porta (come nel mio caso) ad essere guidato, a ritrovare all’interno della scena un pezzo di realtà in cui riconoscersi non immedesimandosi o commuovendosi,  ma riconoscersi con l’occhio critico di un soggetto esterno che apprende vivere all’interno di una società corrotta, in cui vi è la necessità di AGIRE concretamente per scardinare ciò che vi è di sbagliato nel sistema economico reale del mondo.
Come ribadito da Giovanna Dark nella sua battuta finale:  “pensate per quando dovrete lasciare il mondo, non solo a essere stati buoni, ma a lasciare un mondo buono”.
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TEMA DI CONNESSIONE DI ATTUALITÀ- PARALLELISMI FRA PASSATO E PRESENTE
Nell’ultimo video-intervista, in presenza del regista dello spettacolo e della Compagnia di Erosanteros,  trattiamo della presenza di temi di attualità in questa versione dell’opera di Santa Giovanna dei Macelli, per mezzo soprattutto dell’utilizzo di proiezioni di foto e video documentari di realtà ritraenti proteste di lavoratori in Italia, Germania e Slovenia (nonché i paesi dei teatri co-produttori dello spettacolo).
Fra le immagini del video ci saranno anche quelle del corteo nazionale di protesta dei lavoratori, riprese nei pressi dell’Arena del Sole e che vedremo proiettate all’interno dello spettacolo.
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