#Carlo Belloli
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marcogiovenale · 7 months ago
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numero doppio di 'utsanga', appena uscito
utsanga.it, nn. 39 e 40 (marzo/giugno 2024), con opere diLamberto Pignotti, Carlo Belloli, Lucia Sapienza, Anna Guillot, Nadia Cavalera, Francesco Muzzioli, Daniel Barbiero, Francesco Aprile, Cristiano Caggiula, Dixie Denman Junius, Gianluigi Balsebre, Fernando de Filippi, Fernando Miglietta, Cecelia Chapman, Alfonso Lentini, Tim Gaze, Gian Paolo Roffi, Egidio Marullo, Shadi Fathi, Ninfa…
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myborderland · 2 years ago
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Carlo Belloli, da Tavole visuali
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schoje · 6 months ago
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A Prefeitura de Criciúma realizou a assinatura de três contratos, de aproximadamente R$ 4 milhões, para a realização de melhorias em diversas comunidades. Em solenidade organizada no Salão Ouro Negro, no Paço Municipal Marcos Rovaris, o prefeito Clésio Salvaro autorizou a construção do novo Centro Comunitário do bairro Vila Floresta II, a reforma e ampliação da Escola Municipal de Educação Básica (EMEB) Pe. Carlos Wecki e as obras de pavimentação em lajotas de 11 ruas no bairro Renascer. “Estas assinaturas são mais uma conquista para os criciumenses. Estamos, sempre, empenhados para buscar recursos visando melhorar a qualidade de vida da nossa gente e qualificar a infraestrutura de Criciúma”, comentou Salvaro. O novo Centro Comunitário do bairro Vila Floresta II receberá um investimento de R$ 495 mil, provenientes de emenda parlamentar da deputada federal Geovania de Sá. O prédio terá mais de 300 m². “Esta iniciativa busca fortalecer o vínculo comunitário e promover o bem-estar dos moradores, evidenciando o compromisso da Administração Municipal em criar uma cidade mais unida e acolhedora para todos”, ressaltou a deputada. Melhorias na EMEB Pe. Carlos Wecki No intuito de oferecer condições ainda melhores para os estudantes, a EMEB Pe. Carlos Wecki, no bairro Cidade Mineira Velha, será reformada e ampliada. O investimento para a execução das melhorias é de mais de R$ 350 mil, oriundos da Prefeitura de Criciúma. “Essa obra representa o compromisso da nossa gestão em proporcionar um ambiente educacional moderno e qualificado para os nossos estudantes. A reforma trará melhorias estruturais, garantindo a segurança e o bem-estar de todos”, afirmou o secretário municipal de Educação, Celito Cardoso. Ruas pavimentadas no bairro Renascer A pavimentação de ruas é uma das principais ações para melhorar a mobilidade urbana nas comunidades. No bairro Renascer, serão pavimentadas 11 ruas, totalizando 2,5 km em lajotas. “Esse investimento expressivo de mais de R$ 3 milhões, provenientes do Fundo de Investimento em Infraestrutura do Sistema Financeiro Nacional, o Finisa, promete transformar significativamente a infraestrutura local”, destacou o secretário municipal de Infraestrutura, Planejamento e Mobilidade, Tita Belloli. As ruas beneficiadas serão: Pedro Antônio, Miguel Patrício de Souza, Das Magnólias, Karina Minosso, 1049, 1046, 1045, 1047, 1644, SD-2440-007 e SD-2617-007. Todas as obras integram o Programa Acelera Criciúma, que prevê investimentos de mais de R$ 400 milhões em obras licitadas e programadas para o município até 2024. “Nosso objetivo é atender todas as regiões de Criciúma com obras. Estamos demonstrando que o crescimento da cidade é equilibrado em todos os seus cantos”, reforçou o secretário-geral da prefeitura e coordenador do Programa Acelera Criciúma, Arleu da Silveira.Fonte: Prefeitura de Criciúma
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bongianimuseum · 3 years ago
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Biografia di Paolo Scirpa
http://www.paoloscirpa.it/index.php?disp=home
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Paolo Scirpa nasce a Siracusa nel l934; dopo gli studi artistici in Sicilia, frequenta l’Accademia di belle arti di Salzburg, animata culturalmente da Oscar Kokoschka e lo studio di J. Friedlaender a Parigi. Nel 1965 e, successivamente, nel 2000 partecipa alle edizioni IX e XIII (Proiezioni 2000) della Quadriennale Nazionale di Roma. Nel 1968 si trasferisce a Milano, dove collaborerà con Luciano Fabro all’Accademia di Belle Arti di Brera e dove sarà, più tardi, titolare di una Cattedra di Pittura; nel 1969 tiene la sua prima personale alla galleria L’Agrifoglio, presentato da Vittorio Fagone; nel 1972 espone, alla Galleria S. Fedele, Megalopoli consumistica, un’opera di denuncia sociale. Negli anni ’70 avvia la realizzazione di opere che vengono definite Ludoscopi: attraverso un sistema di specchi e tubi fluorescenti e il gioco combinatorio di elementi minimali, essi propongono la percezione di profondità infinite, in cui “si pratica l’abolizione del limite tra il reale e l’illusorio” (Maltese, 1976). In alcuni ludoscopi egli realizza raccordi illusori che creano uno spazio plastico curvo; in altri il raccordo seminterrato è praticabile; altri ancora sono di struttura cubica. Scirpa trae spunto anche dal Manifesto tecnico della Scultura Futurista di Boccioni, che aveva teorizzato la possibilità di impiego della luce elettrica nell’opera d’arte e si proietta a sperimentazioni in cui il colore non è più dipinto, i volumi non sono più scolpiti e la luce diventa opera essa stessa.  Conosce esponenti del MAC, tra cui Bruno Munari ed entra in contatto con i gruppi dell’Arte  cinetica, come il GRAV a Parigi o il Gruppo T a Milano. Sollecita l’attenzione anche di studiosi come il cibernetico Silvio Ceccato. Dal 1977 opere di Scirpa sono presenti annualmente fino al  1991 nella sezione cinetica del Salon “Grands et Jeunes d’aujourd���hui” al Grand Palais des Champs-Elysées di Parigi. Negli anni ’80 sviluppa i suoi primi interventi progettuali sul territorio che saranno presentati nel 2004 alla mostra Utopie della città presso la biblioteca dell’Accademia di Brera. Nel 1982 il Symposium de Sculture di Caen (Francia) sceglie il progetto di un suo ludoscopio per la Bibliothèque Municipale. Tiene diverse mostre personali, tra le quali, alle gallerie Arte Struktura, Vismara Arte di Milano, al Palazzo dei Diamanti di Ferrara, alla Galleria Civica d’Arte Moderna di Gallarate ed allo Studio d’Arte Valmore di Vicenza. Nel 1985 è presente a Roma alla mostra di Palazzo Venezia  Artisti oggi tra scienza e tecnologia e ad altre manifestazioni sullo stesso tema in Italia ed all’estero, tra le quali, nel 1990, al Politecnico di Milano, nel 1995 al Futur Show di Bologna, nel 1996 all’Accademia di Brera a Milano Convegno Arte, Scienza e Tecnologia; inoltre partecipa a rassegne sulla Patafisica, alla Triennale di Pittura di Osaka e nel 2003 al Museo Bargellini a Pieve di Cento (Bo) Luce vero sole dell’arte, nel 2006 alla galleria del Credito Siciliano di Acireale Sicilia!, nel 2008 allo ZKM di Karlsruhe (Germania) You ser: Das Jahrhundert des Kosumenten ed al Landesmuseum Joanneum di Graz (Austria) Viaggio in Italia, nel 2009 a Berlino presso la Rappresentanza del Baden-Württemberg alla mostra del Museum Ritter ed a Cordoba (Argentina) presso il Museo Jenero Perez alla mostra Echi futuristi ed allo ZKM di Karlsruhe, mostra  Collectors’ Choice II. Nel 2012 è presente alla mostra Arte programmata e cinetica presso la Galleria d’Arte Moderna di Roma dove è installata in permanenza una sua opera luminosa. Dal 2013 sue opere pittoriche fanno parte della Collezione Farnesina, raccolta d’arte contemporanea del Ministero degli Affari Esteri. (Roma). Nello stesso anno partecipa alla mostra Percezione e illusione presso il MACBA di Buenos Aires. Nel 2014 completa due nuove opere La porta stretta, la cui prima versione risale al 1999, l’una con fondo oro, l’altra su un tabellone consumistico, ambedue con l’inserzione di una struttura di luce triangolare a profondità ascensionale. Nel 2015 partecipa alla mostra Moderna Magna Graecia a cura di Francesco Tedeschi e Giorgio Bonomi presso FerrarinArte di Legnago. L’INDA Istituto Nazionale del Dramma Antico di Siracusa gli affida la realizzazione del nuovo manifesto degli spettacoli classici del 2015. È presente a Missoni - L’Arte - Il Colore al MAGA di Gallarate.Nel 2016 partecipa alla mostra itinerante The moving eye presso il Muo Musej di Zagabria, e Centri e Istituti Culturali di San Paolo, Brasilia e Panama. In occasione del 25° Festival della Musica di Milano, dedicato a Gérad Grisey Intonare la luce, immagini di sue opere luminose vengono utilizzate per illustrare il libro di sala e per lo spot pubblicitario su SKY classica. Il Museo del Novecento espone un Ludoscopio – Pozzo, 1979 facente parte della sua collezione. Partecipa alla mostra itinerante The moving eye presso il Muo Musej di Zagabria, e Centri e Istituti Culturali di San Paolo, Brasilia e Panama . E’ presente alla mostra Interrogare lo spazio a cura di Luigi Meneghelli presso Ferrarin Arte a Legnago (Vr). Tiene mostre personali allo Studio Arena di Verona La luce nel pozzo, a cura di Marco Meneguzzo per cui, nel pozzo che noi vediamo creato dagli specchi e dai neon, Scirpa “…mette in scena la finzione nello stato più puro” ; a Rosso Vermiglio di Padova, Labirinti di luce a cura di Vittoria Coen che vede nel Ludoscopio “…un invito alla riflessione, … un lasciarsi andare per pensare, …”, ed a ArteAGallery di Milano, L’infinito possibile a cura di Francesco Tedeschi che afferma: “…Gli elementi portanti della sua opera, nelle diverse forme che essa assume, sono la luce e lo spazio,.. la luce come strumento di colore e di forma è ad essi essenziale: una luce che concretizza le geometrie, genera figure formali in grado di attrarci e condurci in una profondità,…in uno spazio senza dimensioni..” Nel 2017 RossoVermiglioArte di Padova presenta una sua personale alla ArteFiera di Bologna.  Alle Fabbriche Chiaramontane di Agrigento si inaugura una sua personale “La forma della luce–La luce della forma” a cura di Marco Meneguzzo che sottolinea come “la forma della luce…trascende questa fisicità e diventa sostanza immateriale, diventa la luce della forma….,”  Successivamente al MACA di Acri partecipa alla mostra “Arte interattiva” a cura di Monica Bonollo e nel 2018 a Torino, Museo Ettore Fico, “100% ITALIA”, Cent’Anni di Capolavori. Nel 2019 realizza una mostra personale a Milano, Gaggenau hub,  “Sconfinamento” a cura di Sabino M. Frassà che sottolinea come “l’artista ha indagato, sperimentato e simulato l'assenza di limiti, lo “sconfinamento” appunto”. Partecipa a Senigallia alla mostra “Materie Prime – Dalla terra alla luce”, a Waldenbuch, Museum Ritter “1919-2019” e a Pontedera “Arcadia e Apocalisse”. Nel 2020 è presente alla Biennale Light di Mantova, Elogio della luce. Negli ultimi anni Scirpa realizza, con rigore geometrico e spirito innovativo, due opere scultoree in marmo bianco di Carrara ed in legno laccato bianco che evocano il Teatro greco di Siracusa: in esse le gradinate della cavea si raddoppiano, diventando circolari e sono rivolte anche all’esterno. Recentemente ha realizzato una struttura al neon che ricorda il Teatro greco, il cui progetto risale all’anno 2000. In un momento storico come il nostro in cui si manifesta la convivenza di vari linguaggi e l’artista può rivisitare esperienze passate, egli recupera il suo linguaggio delle prime denunce consumistische o quello sperimentale del mezzo elettronico e, nel proporre i suoi percorsi prospettici di spazi-luce, offre oggi nuove possibilità espressive su cui riflettere.
Sue opere sono in collezioni e musei tra i quali MAGA (Gallarate), Museo del Novecento (Milano),  Civiche Raccolte Bertarelli - Castello Sforzesco (Milano), Biblioteca di Brera (Milano), MACTE Museo d’Arte Contemporanea (Termoli), MART- VAF-Stiftung ��(Trento e Rovereto), Museo MAGI ‘900 (Pieve di Cento), MAPP Museo d’Arte Paolo Pini (Milano), Musée des Beaux-Arts (Caen), Museum Ritter (Waldenbuch), Museo Civico d'Arte Contemporanea (Gibellina), Museum (Bagheria), Fabbriche Chiaramontane (Agrigento), Galleria Nazionale d’Arte Moderna (Roma), Gallerie d’Italia (Milano).
Ha realizzato opere per spazi pubblici e chiese: nel 1965, un grande mosaico al Centro Internazionale del Movimento dei Focolari a Rocca di Papa (Roma) e uno all’Auditorium del Centro Internazionale di Loppiano (Fi) e dei dipinti nella Chiesa del D. P. a Cernusco sul Naviglio (Milano) dove sono stati installati anche suoi Ludoscopi sopra l’altare e il Battistero.
Al suo lavoro hanno dedicato saggi ed annotazioni critiche:
Riccardo Barletta, Pietro Baj, Carlo Belloli, Luigi Bianco Guglielmo Boselli, Giorgio Bonomi, Rossana Bossaglia, Ginevra Bria, Domenico Cara, Luciano Caramel, Silvio Ceccato, Jacqueline Ceresoli, Claudio Cerritelli, Cesare Chirici, Vittoria Coen, Andrea Del Guercio, Mario De Micheli, Marina De Stasio, Giorgio Di Genova, Gillo Dorfles, Vittorio Fagone, Ornella Fazzina, Pedro Fiori, Carlo Franza, Sabino Frassà, Carmelo Genovese, Flaminio Gualdoni, Sara Liuzzi, Annette Malochet, Corrado Maltese, Gabriel Mandel, Giorgio Mascherpa, Luigi Meneghelli, Marco Meneguzzo, Marta Michelacci, Bruno Munari, Carlo Munari, Antonio Musiari, Daniela Palazzoli, Demetrio Paparoni, Francesco Poli, Pierre Restany, Roberto Sanesi, Giorgio Segato, Carmelo Strano, Luigi Tallarico, Francesco Tedeschi, Carlo Terrosi, Maria Torrente, Antonino Uccello, Miklos N. Varga, Alberto Veca, Francesco Vincitorio, Maurizio Vitta, Emanuele Zucchini.  
É stato docente all’Accademia di Belle Arti di Brera. Vive ed opera a Milano.
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cultureoverclout · 4 years ago
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Visuelle Poesie, Texts by Friedrich W. Heckmanns and Peter Weiermair, Westfälischer Kunstverein, Münster, 1969 [L'Arengario Studio Bibliografico, Gussago (BS)]. Feat. Vincenzo Accame, Friedrich Achleitner, Ronaldo Azeredo, Carlo Belloli, Edgard Braga, Claus Bremer, Augusto de Campos, Haraldo de Campos, Ugo Carrega, Reinhard Döhl, Carl Fernbach-Flarsheim, Luigi Ferro, Jan Hamilton Finlay, Heinz Gappmayr, Pierre Garnier, Jochen Gerz, Eugen Gomringer, Jose Lino Grünewald, Bahumila Grogerova, Josef Hiršal, Dom Sylvester Houédard, Ernst Jandl, Kitasono Katue, Jiří Kolář, Franz Mon, Ito Motoyuki, Maurizio Nannucci, bpNichol, Seiichi Niikuni, Ladislav Novák, Décio Pignatari, Dieter Rot(h), Gerard Rühm, Aram Saroyan, Siegfried J. Schmidt, Adriano Spatola, Shohachiro Takahashi, Arrigo Lora Totino, Timm Ulrichs, Franco Verdi, Rolf Wezel, Emmett Williams, Pedro Xisto https://www.instagram.com/p/CDXJlq9IAw-/?igshid=v7uoh7afz0y5
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dunkelwort · 6 years ago
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Scritture sperimentali e di ricerca dagli anni Sessanta ad oggi
Scritture sperimentali e di ricerca dagli anni Sessanta ad oggi
Alcune tirature limitate di miei lavori, qui: “Scrivere Liberi – Scritture sperimentali e di ricerca dagli anni Sessanta ad oggi”, mostra a cura di Giuseppe Garrera e Sebastiano Triulzi curators MU.SP.A.C, L’Aquila, (14.12.2018-11.01.2019).
Venerdì 14 dicembre 2018, alle ore 18,00, presso la sede del MU.SP.A.C. in Piazza d’Arti, sarà inaugurata la mostra “SCRIVERE LIBERI. Scritture sperimentali e…
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spacecamp1 · 6 years ago
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Bridget Riley, Untitled [La Lune en Rodage - Carlo Belloli], 1965, Screenprint
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niconote · 2 years ago
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2022 THANKS        
I was so grateful to share 2022 with you with live performances, music selections, radio programmes, sound and video recordings, didactic works, interviews, moments of research and study. A year full of surprises, in the revolution of everyday life, in the flow of new impulses and motivations. Thank you for your listening, support, trust, care and collaboration. Thanks for the desire, the vision, the fragility that opens up subtle insights, the inspiration, the unexpected meetings, the words, the dreams and nightmares, the hopes, the certitudes. Thanks for the horizons, for the ideas that come chasing each other, for the play that holds forgotten secrets, for the flow of time, for the space of smiles and stillness. Thank you, until the new year.   NicoNote Image: Carlo Belloli, Solo nel sole (Alone/Only in the Sun), 1964 Florence
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ciudaderrante · 6 years ago
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"Contemplación" de Gregorio Fontén publicado el año 2001 por Libros de la Elipse.
Prólogo de Claudio Bertoni:
Quién sabe lo qué es y a quién le gusta la poesía -llamémosla- concreta o visual?
Ignacio Valente vio una vez dos íes de más en un poema de Oscar Hahn y lo llamó una 'pirueta'. Ignorancia o ceguera que se abre hasta volver su espalda. ¿El libro de Gregorio Efe no se comprende? Claro que sí: ¡No!
Me dijeron que lo pasarían (el programa) round midnight -como Thelonius Monk- (mientras Gregorio Efe y su amiga de ojos claros estaban conmigo y la Ese F). Esto debe saberse porque no se parece (o sí) a su instinto atonal inicial. Esto es importante: ¿de dónde salió ese instinto reconocido después en un libro de Aaron Copland -regalado por su padre- y en la pelada sudorosa de Arnold Schoenberg fotografiado por Man Ray?
Nos dice Gregorio en la introducción a su ensayo "Enfoque a lo Intraducible": "...y al compositor John Cage, quien llevará la apreciación del caos en su totalidad y quien gozará con el fenómeno del mundo sin trastocar nada, sin la manifestación del sujeto... Esto es por supuesto imposible. O casi. ¿Cómo sacar del cuerpo al sujeto? ¿Y hasta qué punto? Cage llegó hasta un bien lejano punto: Notas que son las manchitas e imperfecciones del papel en que compone, I-Ching, conciertos a piano cerrado, música de la era del swing, clases de alemán, emisoras radiales, tos y voces o encontrones en el pasillo. Ahora Gregorio Efe toma el dinosaurio a cuerda de su hermano chico y lo hace cantar como un pajarito de lata durante horas. (Aunque aquí se manifiesta el sujeto: Sacando el dinosaurio descompuesto de la tina de baño y sometiendo su rebuzno a la electricidad de las frecuencias).
Que nada sea el símbolo de nada. Que nada nos conduzca a nada. Que nada esté en vez de nada. Que nada remplace a nada.
Dejar atrás, es lo ideal, una estela de incomprensión.
¡Todo es estupor!
Una cita favorita -de la Introducción del Ensayo de Gregorio-: "¿Podrá haber un enfoque al mundo que no pierda de vista su complejidad abismal y que permanezca asombrado de su grandeza, sin caer en clasificaciones, que más que acercarse al mundo lo encierran dentro de los propios parámetros del sujeto?"
A estas alturas del partido hay montones de 'poesía concreta', pero todas coinciden en su preocupación por la materialidad física del poema.
Ian Hamilton Finlay, un absoluto escocés de la poesía concreta universal, dice que a él le gusta esa poesía porque es beatiful. También dice que su adjetivo es inadecuado teóricamente y que "un poema visual debe verse como una pintura" (aunque esto lo dice, creo, no sé si jonathan Williams o la Mary Ellen Solt). Lo que sí estoy seguro que dijo J. Williams es q e la poesía concreta es The poem manufactures as an object of contemplation (el poema como objeto de contemplación).
Una letra estalla en puntitos mallas vientres vibraciones muslos remolinos enjambres dunas brisas curvas y tembladas en la pantalla del dubi dubi internet?
Grichka Bogdanov: "Si planteamos que en el seno del vacío existe una energía residual, ésta puede perfectamente convertirse en materia durante el curso de sus 'fluctuaciones de estado': nuevas partículas surgir entonces de la nada". ¿Poemas entre otros -de Gregorio Efe? Poemas que también son (¡quizá!) "... una red infinita de interconexiones, una reserva ilimitada de planos y modelos posibles que se cruzan y combinan" (Bogdanov).
Soledad Fariña le mostró a Juan Luis Martínez, al grupo Noigandres, a Guillermo Deisler y su Poesía Visiva en el Mundo (Gregorio Berchenko, Clemente Padin, Sarenco, Karel Admus...); pero no le mostró a Eugen Gomringer, Pedro Xisto, Claus Bremer, Max Bense, Erns Jandl, Diter Rot, Jirí Kolár, Öyvind Fahlström, Henri Chopin, Paul de Vree, Carlo Belloli, Fernando Millán, ni al sobre todo extraordinario Ian Hamilton Finlay. ¿De dónde salió entonces su poesía? la de Gregorio Efe-.
La Soledad también grabó una conversación entre nosotros, pero cuando escuché la cinta en Con Con, estaba vacía, así es que se la dedicamos a John Cage y sobre todo a Buda.
Gregorio pasó de la música vía Internet- a las palabras y ahora último incluso a las letras y de vuelta a las palabras en textos más convencionales y buenos hasta el punto de la envidia personal e intransferible.
¿Qué más puedo hacer? ¿Ni soy capaz de hacer? Mirar su poesía.
Si supieran todo el frío (parte ruido, parte frío)
No hagamos un prólogo, hagamos un ruido.
'¿Es tu primer libro?'.
Claudio Bertoni, septiembre 2001
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marcogiovenale · 7 months ago
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numero doppio di 'utsanga', appena uscito
utsanga.it, nn. 39 e 40 (marzo/giugno 2024), con opere diLamberto Pignotti, Carlo Belloli, Lucia Sapienza, Anna Guillot, Nadia Cavalera, Francesco Muzzioli, Daniel Barbiero, Francesco Aprile, Cristiano Caggiula, Dixie Denman Junius, Gianluigi Balsebre, Fernando de Filippi, Fernando Miglietta, Cecelia Chapman, Alfonso Lentini, Tim Gaze, Gian Paolo Roffi, Egidio Marullo, Shadi Fathi, Ninfa…
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gdbot · 6 years ago
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In quadrato: 30 x 30, Curated by Carlo Belloli, with Licia... https://ift.tt/2n86ij5
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giuliocavalli · 7 years ago
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Carlo Tavecchio ha molestato Elisabetta Cortani (ma lei è troppo "vecchia", dice il PM) e non ne parla quasi nessuno
[Misteri del giornalismo italiano e (in fondo) naturale superficialità nell'approccio alle battaglie: quando alcuni mesi fa girò voce che Tavecchio avesse molestato una dirigente del calcio femminile (Tavecchio era presidente della FIGC) tutti i giornali si buttarono a capofitto, divisi come al solito tra chi urlavano "impossibile!" e chi invece si divertiva a entrare nei dettagli spinti per qualche pugno di clic. E in quei giorni che ho conosciuto lei, Elisabetta Cortani. In questi mesi ho vissuto la sua paura di non essere creduta, gli schizzi che le sono arrivati addosso e tutte quelle altre pessime pratiche che vengono utilizzate contro le donne quando denunciano gli uomini soprattutto se sono uomini di potere. Elisabetta ha preferito tacere e denunciare. Sì, denunciare ("denuncia! denuncia!" urlano sempre i giornali fallocrati: ecco, lei ha denunciato). Ora un tribunale dice che le molestie ci sono state. Eppure, non so se notate in giro, non ne parla quasi nessuno. Nel mondo escono il The Guardian e il New York Times ma qui poco o niente. Allora vale la pena rimettere in fila la storia dall'inizio. E lo faccio qui nel mio piccolo blog. Sul perché io lo faccia qui ognuno può fare le proprie considerazioni.] Ci sono le prove. E c'è anche una denuncia, depositata al commissariato di Polizia di Roma il 24 novembre del 2017. La vicenda delle presunte molestie dell'ex presidente della FIGC Carlo Tavecchio è più di una semplice voce di corridoio e sta tutta scritta nell'esposto che Elisabetta Cortani, presidente della SS Lazio Calcio Femminile, ha inviato alla Procura di Roma. Dentro quelle carte c'è una storia che merita di essere raccontata, insieme al materiale video e audio che lei stessa ha registrato nell'ufficio di Tavecchio in occasione di uno dei loro incontri su suggerimento di un esponente delle forze dell'ordine. Elisabetta Cortani è una dirigente molto conosciuta nel calcio femminile italiano: iscritta alla FIGC fin dal 2004 nell'anno successivo rileva la Lazio femminile che si trovava sull'orlo del fallimento. In quel periodo a presiedere la Lega Nazionale Dilettanti (che governa anche tutto il comparto del calcio femminile) c'era fin dal 1999 Carlo Tavecchio, che  poi l'undici agosto del 2014 diventerà presidente della FIGC. Un rapporto che, come racconta Elisabetta Cortani, sarebbe iniziato con un «atteggiamento molto distaccato» per diventare negli anni sempre «più cordiale» e sempre «meno improntato al rigido protocollo comportamentale in vigore all'interno della FIGC» fino a scivolare, nell'ultimo periodo, in «apprezzamenti» che sarebbero avvenuti «sempre - come racconta Cortani - nei momenti in cui non vi erano altre persone presenti». I temi degli incontri sono più o meno sempre gli stessi: le difficoltà del settore femminile, le iniziative da intraprendere e la cessione del titolo sportivo per il campionato di serie B femminile al presidente della Lazio Claudio Lotito, avvenuta nel 2015. Cortani è un elemento vitale e attivo: nel maggio del 2015 il calcio femminile viene travolto dalle dichiarazioni del nuovo presidente della Lega Nazionale Dilettanti Felice Belloli (succeduto a Tavecchio dopo l'elezione di quest'ultimo a capo delle FIGC) che dichiarò pubblicamente di non voler dare ulteriori fondi al calcio femminile etichettando le giocatrici come «quattro lesbiche» e Cortani, lo racconta lei stessa, «indignata per tutto ciò e soprattutto per come venivano trattate dai vertici istituzionali le tesserate» decide di farsi portavoce di una gran numero di squadre del calcio femminile e chiede un incontro a Tavecchio per svincolare il settore femminile dalla Lega Nazionale Dilettanti. Il primo incontro contestato risale proprio a quell'occasione. Il presidente Tavecchio l'avrebbe ricevuta nella sala d'aspetto al quinto piano della sede della FIGC a Roma in via Allegri perché, secondo il racconto della vittima, nel suo ufficio sarebbero state presenti altre persone. «Ha immediatamente chiuso la porta - denuncia Elisabetta - e, mentre continuava a parlare, passava davanti alle finestre chiudendo tutte le tende», poi si avvicinò e «mi mise le mani addosso toccandomi il seno dicendomi testualmente - ti trovo in forma, che belle tette che hai - e cercando di baciarmi sulle labbra». Elisabetta racconta di essere rimasta pietrificata, basita per quelle avances che seppur intuite nel tempo ora erano diventate così esplicite e violente; apre la porta della stanza e scappa. In auto, ad aspettarla, c'è il suo compagno. Lei scoppia in una crisi di pianto, lui sconcertato la invita a denunciare. Lei decide, per il momento, di non denunciare e nella sua deposizione ci sono poche parole che contengono tutto: «per mille problemi, ovvero, per paura». Passano i mesi. Elisabetta decide di iscrivere la sua S. S. Lazio Calcio Femminile al campionato regionale per la stagione 2016-17 e proprio per questo nei primi giorni di agosto del 2016 deve rincontrare Tavecchio. Questa volta però decide di tutelarsi: consigliata da alcuni esponenti delle forze dell'ordine si munisce di un paio di occhiali in grado di videoregistrare l'incontro e in tasca ha un registratore. Per questo il loro dialogo è stato in parte registrato in video e totalmente registrato in audio. Siamo al quinto piano della FIGC. Dopo l’ingresso della Cortani nel proprio ufficio Carlo Tavecchio comincia a raccontare della sua salute, della pressione mediatica e delle vicissitudini della nazionale maschile. Poi, improvvisamente, cambia tono: “sei in forma, scopi tanto!”. Elisabetta racconta: «talmente sono rimasta imbarazzata e interdetta da tale affermazione che non so per quale motivo ho risposto in modo secco. “Abbastanza”, ho detto». Il presidente non si scompone, allunga la mano per toccarle il seno e senza accorgersene disattiva la telecamera nascosta. Da qui in poi rimane comunque l’audio dell’incontro. «Ho cercato di respingere ogni avance con diplomazia - racconta Elisabetta Cortani - anche perché mi trovavo di fronte al Presidente della FIGC di cui sono tesserata ma nonostante i miei sforzi lui mi ha baciato velocemente e inaspettatamente per poi pulissi le sue labbra con le mani. Io gli ho detto (come si sente dall’audio nda) “non ho il rossetto”. E non solo. Quando Elisabetta fa per andarsene Tavecchio avrebbe cercato di spingerla sul divano vicino all’entrata dell’ufficio: «cercava con forza di spingermi sul dicano palpandomi contemporaneamente su tutto il corpo tanto che io cercavo di bloccarlo con una scusa, cercando di parlare di altre cose. Gli ho anche detto “Presidente ma è tutto aperto, smettila!” E lui mi ha risposto “…e chi se ne frega, non ci vede nessuno”. Elisabette si divincola e scende dal palazzo. In auto questa volta ad aspettarla oltre al compagno c’è anche la figlia: «sono scoppiata in una crisi di pianto. Mi sono vista umiliata e ferita profondamente come donna da un rappresentante istituzionale, dal mio Presidente, la persona che dovrebbe tutelarci». È un fiume in piena mentre ripercorre quei momenti: Elisabetta Cortani è un misto altalenante di paura e indignazione. Sa bene che questa storia è un tormento di cui difficilmente riuscirà a liberarsene e, soprattutto, ha già vissuto la gogna: il 21 novembre scorso si è confidata con la giornalista Federica Seneghini del Corriere della Sera e la notizia di presunte molestie di Tavecchio (senza nessun riferimento all’identità della vittima) aveva già scatenato la solita, prevedibile orda difensiva. Qualcuno è anche risalito al suo nome ma lei aveva deciso di rimanere nell’ombra in attesa che si muovesse l’autorità giudiziaria: «un dirigente della FIGC nei giorni in cui uscì la notizia mi chiamò consigliandomi di smentire. Mi disse che “il presidente avrebbe sicuramente gradito”». Del resto all’uscita della notizia furono in molti a praticare un sinistro silenzio e il solito arroccamento difensivo: il presidente del CONI Malagò (che a Elisabetta Cortani non ha mai concesso un appuntamento per discutere di questa vicenda) il 22 novembre ha detto di avere chiamato Tavecchio “innanzitutto perché sono una persona educata - si legge in una nota di agenzia - e poi gli ho dato la mia solidarietà. Non do giudizi, ma senza elementi certi la componente umana prescinde dal ruolo che ricopre”; nessuna parola dal ministro Lotti e in più c’è il disinvolto tentativo di qualcuno (anche su questo punto le denunce sono in corso) di lucrare sulla vendita del materiale audio e video. La reazione alla denuncia di una donna molestata anche in questo caso assomiglia terribilmente allo scenario degli ultimi mesi, così è Elisabetta a temere di essere giudicata: «qualcuno potrebbe ritirare fuori la storia del mio ex marito (condannato per reati di droga) per cercare di screditarmi. Eppure con tutti i suoi problemi è un padre meraviglioso per i miei figli e sta pagando il suo conto con la giustizia», mi dice con un filo di voce. Qualcuno prova a raccontare che quella vecchia notizia del Corriere su Tavecchio (perché da noi invecchiano subito le notizie di cui si preferisce non parlare) fosse un bufala visto che non ci sono né prove né denuncia. E invece ecco le prove. E la denuncia. Il 28 marzo il Pubblico Ministero della Procura di Roma Francesca Passaniti ha dichiarato chiuse le indagini preliminari riconoscendo le molestie e chiedendo al GIP l'archiviazione "ritenendo l'azione improcedibile per la tardività della querela" e non ravvisando nella figura dell'ex presidente Tavecchio la qualifica di pubblico ufficiale (come invece aveva chiesto l'avvocato di Elisabetta Cortani) che avrebbe permesso di rientrare nei termini. Secondo il PM infatti "è evidente che le ragioni dei due incontri [...] seppur si siano svolti nell'ambito di vicende che riguardavano genericamente profili organizzativi o di promozione del calcio femminile, non rientrano nell'attività in senso stretto di «esercizio di pratica sportiva», e non tendevano direttamente allo scopo la cui attuazione può (eventualmente) determinare l'inserimento dell'attività svolta dalla Federazione nell'ambito della struttura pubblica del CONI". E non è tutto: secondo il PM Elisabetta Cortani sarebbe troppo vecchia per essere intimidita. Sul punto l'avvocato della Cortani ha già annunciato opposizione al GIP e dichiara di intravedere a tutti gli effetti la possibilità di un'azione civile: il PM infatti riscontra nella registrazione dell'incontro tutti gli elementi contenuti nella denuncia.
[Misteri del giornalismo italiano e (in fondo) naturale superficialità nell’approccio alle battaglie: quando alcuni mesi fa girò voce che Tavecchio avesse molestato una dirigente del calcio femminile (Tavecchio era presidente della FIGC) tutti i giornali si buttarono a capofitto, divisi come al solito tra chi urlavano “impossibile!” e chi invece si divertiva a entrare nei dettagli spinti per…
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bongianimuseum · 3 years ago
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Mostra Antologica di Paolo Gubinelli “Segni, graffi e colore” (Carte, ceramiche, vetri e progetti in plexiglass) Opere dal 1977- 2021 a cura di Sandro Bongiani 11 dicembre 2021 - 13 febbraio 2022 Via S. Calenda 105/D, 84126  SALERNO (Italy). http://www.collezionebongianiartmuseum.it
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Paolo Gubinelli
Biografia
    Nato a Matelica (MC) nel 1945, vive e lavora a Firenze. Si diploma presso l’Istituto d’arte di Macerata, sezione pittura, continua gli studi a Milano, Roma e Firenze come grafico pubblicitario, designer e progettista in architettura. Giovanissimo scopre l’importanza del concetto spaziale di Lucio Fontana che determina un orientamento costante nella sua ricerca: conosce e stabilisce un’intesa di idee con gli artisti e architetti:  Giovanni Michelucci, Bruno Munari, Ugo La Pietra, Agostino Bonalumi, Alberto Burri, Enrico Castellani, Piero Dorazio, Emilio Isgrò, Umberto Peschi, Edgardo Mannucci, Mario Nigro, Emilio Scanavino, Sol Lewitt, Giuseppe Uncini, Zoren.
Partecipa a numerose mostre personali e collettive in Italia e all’estero.
 Le sue opere sono esposte in permanenza nei maggiori musei in Italia e all’estero.
Nel 2011 ospitato alla 54 Biennale di Venezia Padiglione Italia presso L’Arsenale invitato da Vittorio Sgarbi e scelto da Tonino Guerra, installazione di n. 28 carte cm. 102x72 accompagnate da un manoscritto inedito di Tonino Guerra.
 Sono stati pubblicati cataloghi e riviste specializzate, con testi di noti critici:
Giulio Carlo Argan, Giovanni Maria Accame, Cristina Acidini, Mariano Apa, Mirella Bandini, Carlo Belloli, Paolo Bolpagni, Mirella Branca, Vanni Bramanti, Anna Brancolini, Carmine Benincasa, Luciano Caramel, Ornella Casazza, Claudio Cerritelli, Bruno Corà, Roberto Cresti, Giorgio Cortenova, Enrico Crispolti, Fabrizio D’Amico, Roberto Daolio, Angelo Dragone, Luigi Paolo Finizio, Alberto Fiz, Paolo Fossati, Carlo Franza, Francesco Gallo, Roberto Luciani, Mario Luzi, Marco Marchi, Luciano Marziano, Lara Vinca Masini, Marco Meneguzzo, Fernando Miglietta, Bruno Munari, Antonio Paolucci, Sandro Parmiggiani, Elena Pontiggia, Pierre Restany, Davide Rondoni, Maria Luisa Spaziani, Carmelo Strano, Claudio Strinati, Toni Toniato, Tommaso Trini, Marcello Venturoli, Stefano Verdino, Cesare Vivaldi.
 Sono stati pubblicati cataloghi di poesie inedite dei maggiori poeti Italiani e stranieri:
 Adonis, Alberto Bertoni, Alberto Bevilacqua, Libero Bigiaretti, Franco Buffoni, Anna Buoninsegni, Enrico Capodaglio, Alberto Caramella, Roberto Carifi, Ennio Cavalli, Antonio Colinas, Giuseppe Conte, Vittorio Cozzoli, Maurizio Cucchi, Milo De Angelis, Eugenio De Signoribus, Gianni D’Elia, Luciano Erba, Giorgio Garufi, Tony Harrison, Tonino Guerra, Emilio Isgrò, Clara Janés, Ko Un, Vivian Lamarque, Franco Loi, Mario Luzi, Giancarlo Majorino, Alda Merini, Alessandro Moscè, Roberto Mussapi, Giampiero Neri, Nico Orengo, Alessandro Parronchi, Feliciano Paoli, Titos Patrikios, Umberto Piersanti, Antonio Riccardi, Davide Rondoni, Tiziano Rossi, Roberto Roversi, Paolo Ruffilli, Mario Santagostini, Antonio Santori, Frencesco Scarabicchi, Fabio Scotto, Michele Sovente, Maria Luisa Spaziani, Enrico Testa, Paolo Valesio, Cesare Vivaldi, Andrea Zanzotto.
 Stralci critici:
 Giulio Angelucci, Biancastella Antonino, Flavio Bellocchio, Goffredo Binni, Sandro Bongiani, Fabio Corvatta, Nevia Pizzul Capello, Claudio Di Benedetto, Debora Ferrari, Antonia Ida Fontana, Franco Foschi, Mario Giannella, Armando Ginesi, Claudia Giuliani, Vittorio Livi, Olivia Leopardi Di San Leopardo, Luciano Lepri, Caterina Mambrini, Elverio Maurizi, Carlo Melloni, Eugenio Miccini, Franco Neri, Franco Patruno, Roberto Pinto, Anton Carlo Ponti, Osvaldo Rossi, Giuliano Serafini, Patrizia Serra, Maria Luisa Spaziani, Maria Grazia Torri, Francesco Vincitorio.
 Nella sua attività artistica è andato molto presto maturando, dopo esperienze pittoriche su tela o con materiali e metodi di esecuzione non tradizionali, un vivo interesse per la “carta”, sentita come mezzo più congeniale di espressione artistica: in una prima fase opera su cartoncino bianco, morbido al tatto, con una particolare ricettività alla luce, lo incide con una lama, secondo strutture geometriche che sensibilizza al gioco della luce piegandola manualmente lungo le incisioni.
 In un secondo momento, sostituisce al cartoncino bianco, la carta trasparente, sempre incisa e piegata; o in fogli, che vengono disposti nell’ambiente in progressione ritmico-dinamica, o in rotoli che si svolgono come papiri su cui le lievissime incisioni ai limiti della percezione diventano i segni di una poesia non verbale.
 Nella più recente esperienza artistica, sempre su carta trasparente, il segno geometrico, con il rigore costruttivo, viene abbandonato per una espressione più libera che traduce, attraverso l’uso di pastelli colorati e incisioni appena avvertibili, il libero imprevedibile moto della coscienza, in una interpretazione tutta lirico musicale.  Oggi questo linguaggio si arricchisce sulla carta di toni e di gesti acquerellati acquistando una più intima densità di significati.
 Ha eseguito opere su carta, libri d’artista, su tela, ceramica, plexiglass, vetro con segni incisi e in rilievo in uno spazio lirico-poetico.
  Eng
Paolo Gubinelli, biography.
Born in Matelica (province of Macerata) in 1945, lives and works in Florence. He received his diploma in painting from the Art Institute of Macerata and continued his studies in Milan, Rome and Florence as advertising graphic artist, planner and architectural designer. While still very young, he discovered the importance of Lucio Fontana’s concept of space which would become a constant in his development: he became friends with such artists as :
Giovanni Michelucci, Bruno Munari, Agostino Bonalumi, Alberto Burri, Enrico Castellani, Piero Dorazio, Emilio Isgrò, Ugo La Pietra, Umberto Peschi, Emilio Scanavino, Edgardo Mannucci, Mario Nigro, Sol Lewitt, Giuseppe Uncini, and Zoren, and established a communion of ideas and work.
His work has been discussed in various catalogues and specialized reviews by such prominent critics as:
Many others have also written about his work:
Giulio Carlo Argan, Giovanni Maria Accame, Cristina Acidini, Mariano Apa, Mirella Bandini, Carlo Belloli, Paolo Bolpagni, Mirella Branca, Vanni Bramanti, Anna Brancolini, Carmine Benincasa, Luciano Caramel, Ornella Casazza, Claudio Cerritelli, Bruno Corà, Roberto Cresti, Giorgio Cortenova, Enrico Crispolti, Fabrizio D’Amico, Roberto Daolio, Angelo Dragone, Luigi Paolo Finizio, Alberto Fiz, Paolo Fossati, Carlo Franza, Francesco Gallo, Roberto Luciani, Mario Luzi, Marco Marchi, Luciano Marziano, Lara Vinca Masini, Marco Meneguzzo, Fernando Miglietta, Bruno Munari, Antonio Paolucci, Sandro Parmiggiani, Elena Pontiggia, Pierre Restany, Davide Rondoni, Maria Luisa Spaziani, Carmelo Strano, Claudio Strinati, Toni Toniato, Tommaso Trini, Marcello Venturoli, Stefano Verdino, Cesare Vivaldi.
His works have also appeared as an integral part of books of previously unpublished poems by major Italian poets foreigners:
Adonis, Alberto Bertoni, Alberto Bevilacqua, Libero Bigiaretti, Franco Buffoni, Anna Buoninsegni, Enrico Capodoglio, Alberto Caramella, Ennio Cavalli, Antonio Colinas, Giuseppe Conte, Vittorio Cozzoli, Maurizio Cucchi, Milo De Angelis, Eugenio De Signoribus, Gianni D’Elia, Luciano Erba, Giorgio Garufi, Tony Harrison, Tonino Guerra, Emilio Isgrò, Clara Janés, Ko Un, Vivian Lamarque, Franco Loi,  Roberto Luciani, Mario Luzi, Giancarlo Majorino, Alda Merini, Alessandro Moscè, Roberto Mussapi, Giampiero Neri, Nico Orengo, Ko Un, Alessandro Parronchi, Feliciano Paoli, Titos Patrikios, Umberto Piersanti, Antonio Riccardi, Davide Rondoni, Tiziano Rossi, Roberto Roversi, Paolo Ruffilli, Mario Santagostini, Antonio Santori, Frencesco Scarabicchi, Fabio Scotto, Michele Sovente, Maria Luisa Spaziani, Enrico Testa, Paolo Valesio, Cesare Vivaldi, Andrea Zanzotto.
 CRITICAL EXCERPTS:
 Giulio Angelucci, Biancastella Antonino, Flavio Bellocchio, Goffredo Binni, Sandro Bongiani, Fabio Corvatta, Nevia Pizzul Capello, Claudio Di Benedetto, Debora Ferrari, Antonia Ida Fontana, Franco Foschi, Mario Giannella, Armando Ginesi, Claudia Giuliani, Vittorio Livi, Olivia Leopardi Di San Leopardo, Luciano Lepri, Caterina Mambrini, Elverio Maurizi, Carlo Melloni, Eugenio Miccini, Franco Neri, Franco Patruno, Roberto Pinto, Anton Carlo Ponti, Osvaldo Rossi, Giuliano Serafini, Patrizia Serra, Maria Luisa Spaziani, Maria Grazia Torri, Francesco Vincitorio.
 He participated in numerous personal and collective exhibitions in Italy and abroad. Following pictorial experiences on canvas or using untraditional materials and techniques, he soon matured a strong interest in “paper” which he felt the most congenial means of artistic expression. During this initial phase, he used a thin white cardboard, soft to the touch and particularly receptive to light, whose surface he cut with a blade according to geometric structures to accent the play of light and space, and then manually folded it along the cuts.
In his second phase, he substituted thin white cardboard with the transparent paper used by architects, still cutting and folding it, or with sheets arranged in a room in a rhythmic-dynamic progression, or with rolls unfurled like papyruses on which the very slight cuts challenging perception became the signs of non-verbal poetry.
In his most recent artistic experience, still on transparent paper, the geometric sign with its constructive rigor is abandoned for a freer expression which, through the use of colored pastels and barely perceptible cuts, translates the free, unpredictable motion of consciousness in a lyrical-musical interpretation.
Today, he expresses this language on paper with watercolor tones and gestures which lend it a greater and more significant intensity.
He made white and colour pottery where engraved and relief signs stand out in a lyrical-poetic space.
  -       Le opere su vetro realizzate per Fiam Italia Pesaro, esposte nella collezione a Villa Miralfiore
 -       Le opere su ceramica realizzate: Ceramiche Biagioli Gubbio, Ceramiche Bizzirri, Città di Castello
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georgiathomasart · 4 years ago
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How Op Artists of the 1960s Created Their Hallucinatory Effects
Around the 1960s, artists from around the world such as Josef Albers (Germany/America), Yaacov Agam (Israel), Carlos Cruz-Diez (Venezuela), Jesús Rafael Soto (Venezuela), Bridget Riley (United Kingdom), and Victor Vasarely (France/Hungary) began using color theory and geometric principles to create optical illusions. Typical works from the era are either bright or stark black-and-white, with graphic shapes that appear to oscillate or swirl, fooling viewers into seeing movement and change within static paintings or prints.
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In Riley’s Untitled (La Lune en Rodage – Carlo Belloli) (Schubert 6) (1965), for example, the artist renders a series of horizontally oriented, curved black lines so close together that they seem to vibrate. For Duo-2 (1967), Vasarely painted a series of linked squares in alternating bright (orange, chartreuse) and dark (navy, mauve) hues. The result: stacks of three-dimensional cubes that appear to advance and recede. Many Op artworks recall the drawings of M.C. Escher: impossible patterns that, rendered in two dimensions, subvert perspectival rules.In 1965, curator William C. Seitz mounted “The Responsive Eye” at New York’s Museum of Modern Art, a group exhibition that gathered the day’s leading Op artists. Seitz posited that the movement’s origins lay in Impressionism, which had celebrated artists’ unique perceptions of the world around them, and therefore suggested that a single, common visual experience of the world is mere myth.
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Pih also connected Riley to Marcel Duchamp, who experimented with “mechanized optics” decades before Op art emerged. Throughout the 1920s and ’30s, the French artist made discs printed with concentric circles. When spun on a motorized platform, they created hypnotic, gyrating pictures that fooled the viewer into thinking the images themselves were moving. (Since these works actually spun, we might consider them an example of both Op and Kinetic art.)Yet Op art is very much a product of the 1960s. The bright, graphic colors and shapes recall the day’s mod fashion styles. And the movement’s concerns with perception interacted with the decade’s mind-altering drugs of choice: LSD and mescaline could literally change the way that people saw and experienced shapes and colors.
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theideaofthebook · 7 years ago
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‘Concrete Poetry: An Exhibition in Four Parts’ featuring the work of Ray Johnson, Michael Morris, Stephen Bann, Carlo Belloli, Henri Chopin, Hans Clavin, Eugen Gomringer, Allan Kaprow, D. A. Levy, Hansjörg Mayer, Franz Mon, Bruce Nauman, Yoko Ono, Diter Rot (Diether Roth), Victor Vasarely, Edgardo Antonio Vigo, and Emmet Williams among others. Includes twenty-five plates, a folded poster, and several essays on the topic. Elaborately produced and published in 1969 by The Fine Arts Gallery, University of British Columbia. Read more at theideaofthebook.com or DM for information.
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cultureoverclout · 4 years ago
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Visuelle Poesie, Texts by Friedrich W. Heckmanns and Peter Weiermair, Westfälischer Kunstverein, Münster, 1969 [L'Arengario Studio Bibliografico, Gussago (BS)]. Feat. Vincenzo Accame, Friedrich Achleitner, Ronaldo Azeredo, Carlo Belloli, Edgard Braga, Claus Bremer, Augusto de Campos, Haraldo de Campos, Ugo Carrega, Reinhard Döhl, Carl Fernbach-Flarsheim, Luigi Ferro, Jan Hamilton Finlay, Heinz Gappmayr, Pierre Garnier, Jochen Gerz, Eugen Gomringer, Jose Lino Grünewald, Bahumila Grogerova, Josef Hiršal, Dom Sylvester Houédard, Ernst Jandl, Kitasono Katue, Jiří Kolář, Franz Mon, Ito Motoyuki, Maurizio Nannucci, bpNichol, Seiichi Niikuni, Ladislav Novák, Décio Pignatari, Dieter Rot(h), Gerard Rühm, Aram Saroyan, Siegfried J. Schmidt, Adriano Spatola, Shohachiro Takahashi, Arrigo Lora Totino, Timm Ulrichs, Franco Verdi, Rolf Wezel, Emmett Williams, Pedro Xisto https://www.instagram.com/p/CDXJlq9IAw-/?igshid=v7uoh7afz0y5
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