#Caino e Abele
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zillyeah · 1 month ago
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La valle dell’Eden - John Steinbeck
Incredibile, son dispiaciuto si , perché l’ho appena finito di leggere, e non volevo che finisse no non volevo proprio, 762 pagine non bastano, un mondo pieno di tutto e di più, mi ha tenuto un sacco di compagnia con la sua saga familiare, sono due famiglie che si incroceranno con il tempo, la valle, splendida, per come descrive e scrive, john steinbeck, sei lì in questa valle piena di natura,di…
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giuseppepiredda · 4 months ago
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Gli Apostoli si mossero per andare in Macedonia ad annunziare l’Evangelo, ed il Signore aprì il cuore di Lidia
Gli Apostoli si mossero per andare in Macedonia ad annunziare l’Evangelo, ed il Signore aprì il cuore di Lidia Gli Apostoli Paolo e Silvano, dopo che Dio diede una visione per dire loro di andare in Macedonia ad annunziare l’Evangelo di Gesù Cristo, giunsero nella città di Filippi, e nel giorno di sabato andarono fuori dalla porta e parlavano a delle donne, tra le quali vi era Lidia, ed a lei…
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la1parola3 · 9 months ago
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1 Giovanni 3:11 Poiché questo è il messaggio che avete udito fin dal principio: che ci amiamo gli uni gli altri.
 12 Non come Caino, che era dal maligno e uccise il proprio fratello. Perché l'uccise? Perché le sue opere erano malvagie e quelle di suo fratello erano giuste. 
13 Non vi meravigliate, fratelli, se il mondo vi odia. 
14 Noi sappiamo che siamo passati dalla morte alla vita, perché amiamo i fratelli. Chi non ama rimane nella morte. 
15 Chiunque odia suo fratello è omicida; e voi sapete che nessun omicida possiede in se stesso la vita eterna.
16 Da questo abbiamo conosciuto l'amore: egli ha dato la sua vita per noi; anche noi dobbiamo dare la nostra vita per i fratelli. 
17 Ma se qualcuno possiede dei beni di questo mondo e vede suo fratello nel bisogno e non ha pietà di lui, come potrebbe l'amore di Dio essere in lui?
18 Figlioli, non amiamo a parole né con la lingua, ma con i fatti e in verità.
 19 Da questo conosceremo che siamo della verità e renderemo sicuro il nostro cuore davanti a lui.
 20 Poiché se il nostro cuore ci condanna, Dio è più grande del nostro cuore e conosce ogni cosa. 
21 Carissimi, se il nostro cuore non ci condanna, abbiamo fiducia davanti a Dio;
 22 e qualunque cosa chiediamo la riceviamo da lui, perché osserviamo i suoi comandamenti e facciamo ciò che gli è gradito. 
23 Questo è il suo comandamento: che crediamo nel nome del Figlio suo, Gesù Cristo, e ci amiamo gli uni gli altri secondo il comandamento che ci ha dato. 
24 Chi osserva i suoi comandamenti rimane in Dio e Dio in lui. Da questo conosciamo che egli rimane in noi: dallo Spirito che ci ha dato.
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vir7ues · 1 year ago
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declan and ronan, undeniably brothers
you are jeff - richard siken / the raven boys - maggie stiefvater / the sun and her flowers - rupi kaur / caino e abele - giovanni lanfranco / the carrying - ada limon / the sun and her flowers - rupi kaur / all my friends are turning blue - løren / call down the hawk - maggie stiefvater / matthew 5:23-24
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abr · 1 year ago
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Dalla manipolazione delle nascite siamo alla gestione "pol.corr." del momento un tempo più ignoto, quello della morte. No non non sono miracoli della tecnologia, è la mentalità provincial servile.
Tipo la dipartita di un tizio davvero malvagio, un vero Caino, ritardata mediante macchine abbastanza da non coincidere, macchiandola, con la morte di un Abele benefattore, uno sia comunista che "liberale" - secondo la Neolingua - cui nessuno potrà negare viali e piazze.
Dalla mie parti c'è una antiquata "Via Martiri d'Ungheria", è ora di passare oltre a cotanta smaccata divisività, giusto?
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elperegrinodedios · 9 months ago
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Il mio dolore più grande, è quello che dopo aver studiato per 25 anni le scritture conosciuto tutta la storia di questo popolo fino dalle origini, dopo aver calpestato questa terra e dopo aver visitato questi luoghi durante i miei tre cammini in Terra Santa da Nazareth, Gerusalemme, Betlemme le terre dove è nato, vissuto, testimoniato e morto Gesù, ancora oggi si sparge sangue d'innocenti. E questo purtroppo, non finirà mai fino alla fine dei tempi. Religione certo, ma anche dittatura e bramosia, egoismo, ricchezza e vanità. Pensare che ormai quasi tutta la Palestina è musulmana e cosi è insieme agli ebrei per Israele. Io lo so, io l'ho visto con i miei occhi e ho toccato con mani che ormai i cristiani rimasti, sono soltanto i frati che gestiscono i luoghi sacri o parte di essi cosi come la Basilica del Santo Sepolcro.
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Tra una bomba ed un'altra, un'attentato e l'altro, tra una strage di innocenti ed un'altra, alla fine rimane sempre il fatto che, un solo popolo, con lo stesso sangue, combatte contro i suoi fratelli.
No, non è soltanto una disputa e una guerra tra Israele e Palestina bensì, una situazione che di fatto coinvolge l'intera umanità ed il silenzio o il non prendere posizione in merito, ci rende tutti complici. Da parte mia l'uomo, cosi come fa fin dal principio (Caino con Abele) potrebbe anche continuare ad uccidersi l'un l'altro tanto è la sua natura, ma che a pagarne le spese e a versare il sangue siano bambini innocenti e le loro madri, questo no, questo è l'abominio che toccherà la pupilla di Dio che a suo tempo farà giustizia. 💧
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Queste sono due foto che scattai durante il mio ultimo cammino in Terra Santa. Basta quella in alto, per capire quanto loro stessi sappiano che stanno combattendo una guerra fratricida. Una guerra non religiosa dicono loro, ma politica nel nome d'una propria indipendenza e di una reale autonomia. Due muli che vogliono andare per la loro via in direzioni diverse ma che non possono perchè legati dalla loro stessa natura e origine e dallo stesso sangue. Questa foto del murales, si trova sulla parete di un edificio, diviso in due dal muro di confine dalla parte di Gerusalemme e in pratica divide Israele e Palestina. Tale murales è stato di grande impatto su di me. Mentre l'altro in basso invece si trova (come si può vedere) sul muro stesso alto sette metri che segna proprio il confine tra Betlemme e Gerusalemme che dista nove km. Il leone che divora la colomba e siamo sempre all'interno della Palestina. Un anziano di quei luoghi mi raccontò che il muro al momento della costruzione, non ha avuto nessun riguardo e ha di fatto separato intere famiglie che si sono ritrovate già dal giorno dopo, ad essere cittadini palestinesi se erano nativi israeliani e, viceversa.
Uno scempio!!! Come possiamo girarci dall'altra parte? Come può questo mondo infame restare a guardare, senza almeno restarne indignato?!?!
Si spacciano dittature per democrazie contando sull'ignoranza e, sul menefreghismo del popolo, basti vedere chi tiene e tira i fili in queste guerre più conosciute, come Israele e Palestina, Russia e Ucraina o anche nel Congo. Noi non possiamo fare nulla, ma sappiamo scrivere e spargere foto e lamenti e preghiere e lacrime di condanna e di orrore. Abbiamo potere, lasciamo le cose futili e condividiamo le sofferenze ed il dolore, di quelle madri e di quelle povere anime innocenti, che la sola colpa che hanno è quella di essere nati. 💔
lan ✍️🙏
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massimogilardi · 1 year ago
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Vincent Feugere des Forts (1825-1889), scultore francese
Opera: La morte di Abel
Materiale : Marmo
Musée d'Orsay (Parigi)
Discepolo di François-Joseph Heim e dello scultore Jehan Du Seigneur, debuttò nella Sala del 1849 presentò lì il gesso del Denier de la veuve, il cui marmo espose nel 1852
Nel 1853 ha scolpito due bassorilievi raffiguranti San Juan e San Mathieu, per la cappella dell'ospedale Lariboisière di Parigi, e ha realizzato il gruppo Calvario per la cappella del Calvario nella chiesa di Saint-Jacques-Saint-Christophe a la Villette. Ha trionfato nel Salone del 1864 presentando il gesso del suo Abel morto (una copia a Chartres, Musée des Beaux-Arts), per il quale ha ricevuto una medaglia, prima di presentare il marmo nel Salone del 1866 (Parigi, Musée d'Orsay).
Una fonderia di bronzo dell'Abel si trovava alla fine del XIX secolo nello Château des Forts, vicino ad Illiers. (Eure-et-Loir). Ha vinto di nuovo medaglie nei saloni del 1865 e del 1867 (per il gesso e poi il marmo della sua Chevrier)
L'OPERA :
Rende omaggio ad Abel, protagonista assoluto, che appare sdraiato a terra, immobile. Darei l'impressione che si tratti di un giovane che sta dormendo se non fosse per la ferita che si può vedere sulla sua fronte, che traduce che si è verificato un atto violento.
Secondo la Bibbia, Caino e Abele erano figli di Adamo ed Eva. Caino era il fratello maggiore. Sono cresciuti insieme, Abele si dedicò al pascolo mentre Caino all'agricoltura. Un giorno fanno un'offerta a Dio: Caino dà i prodotti della terra e Abele dà alcuni dei primi neonati del suo gregge. Dio accetta l'offerta di Abele, ma non quella di Caino. Pieno di grande rabbia e gelosia Caino uccide Abele. E' il primo omicidio della storia.
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susieporta · 1 year ago
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(AL FUNERALE CON CAINO) - L’avviso di un sms arrivato: “Mi accompagneresti tu?” mi scrive l'altro giorno un signore che, nel tempo lungo della galera, mi è diventato un po’ amico. “Dove devi andare?” gli chiedo via sms. “Vorrei andare al funerale di Giulia. Ma da solo non ho il coraggio”. Lui è un signore ancora giovane che, anni fa, quand'era ragazzo, ha commesso la stessa mattanza che ha commesso Filippo. Oggi, dopo aver scontato tutta la pena che la giustizia gli ha inflitto, è un libero cittadino che si sta rimettendo faticosamente in piedi.
“Certo che ti accompagno, così andiamo assieme!” gli rispondo. “Non voglio entrare in chiesa, per��: stiamo fuori, in Prato della Valle. Poi ti riconoscono e io non voglio le telecamere addosso. Mi bastano ancora quelle di quella volta”. Colgo la più bella delle occasioni inaspettate: partecipare al funerale di Giulia con Alessio (nome di fantasia) che è come fosse Filippo. Una cerimonia da brividi: guardavo il volto di lui, il volto di quelli vicini a lui, respiravo il silenzio freddo delle esequie funebri. Il silenzio della piazza attonita.
Al momento della comunione, un signore vicino a noi due, vedendolo così preso dalla cerimonia, gli chiede: “Ma se ti capitasse una cosa del genere, tu cosa faresti?” Non sa che quest'uomo, accanto a me, ha ucciso anche lui una donna. Quella che avrebbe voluto fosse "sua". Il mio amico scrolla la testa, tace, la abbassa. Io capisco tutta la sua fatica, l'altro capisce che anche il mio amico, in un'occasione simile, non saprebbe come comportarsi. Dall'altare parla il papà di Giulia: Alessio mi stringe la mano e da come me la stringe percepisco che le parole di Gino Cecchettin stanno incidendo la sua memoria come fossero un punteruolo. Aspettando il tram, mi dice: “Oggi, per me, è finita la galera: dovevo vedere coi miei occhi, respirare, le conseguenze di un gesto simile a quello che ho fatto io, visto che quella volta il funerale di lei io non l'ho visto nemmeno per televisione. Mi sono sempre chiesto cosa si provasse”. Colgo la palla al balzo: "Cosa si prova, Alessio?" Mi allontana dolcemente con la mano.
Siamo andati via dopo le parole di Gino, attaccate addosso come fango e diamanti: “Io non so pregare, ma voglio sperare”. Ha messo i soldi nella macchinetta, ha comprato il biglietto del tram, anche per me: “Prossima fermata: stazione”.
Anche oggi, per l'ennesima volta, Dio mi ha rieducato: mi ha fatto partecipare al funerale di Abelegiulia accompagnato (e invitato) da Cainoalessiofilippo. Ci sono giorni, questo è uno di quelli, che il Vangelo ti scotta in mano. Ma non lo puoi passare come se stessimo giocando in oratorio a “palla avvelenata”: devi accettare di tornare a casa con le tue ustioni.
Seduto accanto a Caino che non parla più.
E ad Abele che, nel frattempo, potrebbe essersi messo in moto per andare a recuperare il suo Caino personalizzato.
Cosi sia #sullastradadiemmaus
Don Marco Pozza
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thegianpieromennitipolis · 2 years ago
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Da: SGUARDI SULL’ARTE LIBRO QUARTO - di Gianpiero Menniti 
LA BIBBIA DI PIETRA
Lo stile di Wiligelmo è sintetico, essenziale, per certi versi brutale nel suo tentativo di descrivere con potenza narrativa i temi della fede. Si consideri il ciclo delle "Storie della Genesi", le lastre in altorilievo poste sulla facciata della cattedrale di Modena. Si tratta di un racconto che prende avvio dalla “creazione”, prosegue con il “peccato originale” e la “cacciata dal paradiso” fino all’uccisione di Abele, poi la morte di Caino e il diluvio universale con “l’arca di Noè”. Sono come le "strisce" di un fumetto antico. Una in particolare mi ha attratto, per la semplicità ricca di significati nella sequenza di quattro narrazioni: al Dio incorniciato in una mandorla, retta da due figure angeliche, segue il dio “creatore” che infonde il soffio vitale ad un tozzo Adamo ancora piegato dall’inanità. Poi è da un Adamo dormiente che Dio trae Eva, donna sorta dalla costola dell’uomo.  Quindi Eva coglie la mela e Adamo la divora. Come dare intensità alla colpa suprema? Ecco il primo colpo d'artista: Adamo ed Eva che nelle fasi di creazione mostrano le proprie nudità, nella scena del peccato entrambi si coprono il pube. L'iniziale, innocente purezza è perduta per sempre e con essa sorge la condanna dell’umanità alla fatica, alla sofferenza ed alla violenza che saranno i temi delle scene successive. Come uno spot: un racconto evocativo in pochi istanti. Così, la cattedrale romanica diviene una bibbia squadernata per il popolo dei fedeli, semplificata dalla forte valenza espressiva delle immagini private di allusioni estetiche gratuite, inutili, ridondanti. Wiligelmo va “dritto al sodo”. Ma perché? Perché egli sceglie questo genere di modello, che può essere accostato alla tradizione tardo-antica? Si tratta di adattare proprio l'intuizione agiografica della Roma del IV secolo ad una sensibilità nuova, che sostiene l’atto espressivo e lo fonde in un’esigenza finalistica. La struttura paratattica delle Storie della Genesi di Wiligelmo è pura estetica della narrazione: come tale, essa non ricerca il virtuosismo se non divenendo capace di cogliere, nella successione rapida dei segni, l’intuizione esegetica dello spettatore. Poiché la cattedrale romanica è il centro vitale della città medievale nell’epoca della rinascita, tra i secoli X e XI, ebbene essa non può che assumere in sé ogni funzione di emanazione del sistema culturale che rappresenta. E poiché non esiste cultura priva di interazione comunicativa, la cattedrale romanica diventa la fonte di un modello di vita, scrigno prezioso di valori sociali fondati sull’espressione dello spirito religioso. Come nel caso dell’icona che è "soggetto-oggetto" di devozione, la cattedrale e le sue sculture sono una ponderosa icona di pietra alla quale i fedeli possono rivolgere le loro attese di conciliazione con lo spirito universale e dalla quale trarre identità. La cattedrale non è una parentesi nelle vicende dell’uomo medievale ma presenza dell’indispensabile manifestazione di valori attestati e condivisi. Ecco perché un artista come Wiligelmo plasma le figure in un'essenziale funzione estetica. Anche negli aspetti apparentemente più minuti: l’attenzione che rivolge all’articolata e naturalistica realizzazione della veste del “creatore” è esigenza di contrasto con i corpi nudi e rozzi di Adamo ed Eva, è comparazione del divino e dell’umano, è intuitiva descrizione della figura nobile. Questa è la salda ed intellegibile regola grammatica della figurazione. Tanto di cappello a Wiligelmo, il "Kubrick" del Medioevo.
- Wiligelmo (vissuto tra l'XI e il XII secolo), "Storie della Genesi" (1099 circa), facciata del Duomo di Modena.
- In copertina: Maria Casalanguida, "Bottiglie e cubetto", 1975, collezione privata
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ross-nekochan · 2 years ago
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Oggi anche se era Natale, era pure domenica per cui sono uscita a fare la mia solita passeggiata, in cui do sfogo massimo a pensieri di ogni tipo. Erano le 15 passate, pochissime auto in giro e si sentivano ancora i piatti che si muovevano dalle cucine.
Ho letto di molti anche qui che sono tornati dalle proprie famiglie facendo viaggi della speranza per festeggiare Natale assieme. E lo capisco, perché l'ho fatto anche io per vari anni e forse dovrò farlo ancora in futuro. Addirittura un Natale l'ho passato in un paese dove non esiste per niente, se non come festa commerciale come se fosse una sorta di Carnevale/Halloween diverso, e la sensazione che si prova in questi casi è davvero deprimente.
Tuttavia quest'anno, come spesso mi è capitato, non sono riuscita a fare a meno di pensare agli aspetti negativi della faccenda. Sentiamo forte l'esigenza di unirci in famiglia, ma che cosa rappresenta veramente? L'ho già detto, ma io trovo falso questo concetto. Anzi, i familiari sono sempre più spesso le persone da cui devi aspettarti le più grosse inculate della tua vita. Ma quale famiglia? Ma quale serenità e convivialità?
Lo sappiamo benissimo che è tutta una farsa e lo dimostrano i continui post su Instagram sulle domande di merda dei parenti a cui tutti vorremmo rispondere:"ma perché non ti fai i cazzi tuoi?", eppure non ce la facciamo proprio ad estrometterci, a mandare veramente a fanculo questi consanguinei falsi e opportunisti, preferendo soffrire momenti di merda pur di farne parte o perché ci sentiamo costretti dalle circostanze.
Ma se la nazione è un costrutto sociale, come può la famiglia, che è una nazione in piccolissimo, non essere la stessa cosa? Cosa cambia nella relazione tra familiari e non familiari? Il sangue? E cosa cambia il sangue se ci sono madri e padri che ripudiano i propri figli e se persino nella Bibbia abbiamo Caino e Abele? La famiglia è solo l'ennesima farsa a cui spesso non vogliamo rinunciare perché abbiamo bisogno di sentirci parte di un gruppo e sentirci in qualche modo amati, desiderati. In sostanza, lo facciamo per noi stessi, prendendoci per il culo da soli.
Ed è inutile che nonni, genitori e zii sventolino la carta del "ai miei tempi non era così, ci si voleva bene e la famiglia era un valore". Cazzate. Il valore della famiglia non è mai esistito e se prima c'era questa parvenza è perché il vero valore perseguito era quello della rispettabilità sociale. Era una vergogna, piuttosto, non prendere parte a queste farse e non aver niente da raccontare alla domanda "dove sei andato a Natale?". Se c'erano screzi, in base alla tua posizione della scacchiera, eri condannato a ingoiare il boccone o ad avere la ragione dalla tua parte. Sei un uomo che ha messo le corna a tua moglie? Ebbene, lei ti perdona per "il bene della famiglia". Sei il figlio più piccolo e i tuoi genitori ti hanno lasciato un cazzo dell'eredità? Ebbene, se arrivato dopo, i primi hanno sempre la meglio quindi zitto. Ovviamente c'era chi zitto non si stava e quei pochi coraggiosi anche in passato hanno diviso famiglie. Ma ovviamente a guardare indietro si fa presto a coprire i ricordi della solita patina d'oro.
Eppure non riusciamo a non fare parte della recita. Non riusciamo a rimanere soli, perché la solitudine è spesso un fardello pesante in situazioni del genere, dove la compagnia sembra dover essere di default. L'ho vissuto, lo so. Però allo stesso tempo non posso non essere rivoltata da questo disgustoso spettacolo che si ripete puntualmente ogni anno, sempre peggio del precendente.
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giuseppepiredda · 4 months ago
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Una parola sulle offerte di Abele e di Caino
Una parola sulle offerte di Abele e di Caino Una delle vicende più conosciute della Bibbia, anche in mezzo al mondo che non conosce Iddio, è quella che è occorsa tra i fratelli Caino e Abele. L’Apostolo Giovanni dice queste parole nella sua prima epistola, a proposito di ciò che fece Caino contro suo fratello Abele: «Poiché questo è il messaggio che avete udito dal principio: che ci amiamo gli…
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thegreenwallrabbit-blog · 2 years ago
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Explaining one of VTMB paintings (pt 7)
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Cain and Abel (Italian: Caino e Abele) oil on canvas (1542-44) by Titian
Tiziano Vecelli (known in English as just Titian) (1488/90– 27 August 1576) was a  painter of the Renaissance, considered the most important member of the 16th-century Venetian school. He was born in Pieve di Cadore, near Belluno.[4] During his lifetime he was often called da Cadore, 'from Cadore', taken from his native region. Recognized by his contemporaries as "The Sun Amidst Small Stars" (recalling the final line of Dante's Paradiso), Titian was one of the most versatile of Italian painters, equally adept with portraits, landscape backgrounds, and mythological and religious subjects. His painting methods, particularly in the application and use of colour, exercised a profound influence not only on painters of the late Italian Renaissance, but on future generations of Western artists. [1]
Renaissance art, painting, sculpture, architecture, music, and literature produced during the 14th, 15th, and 16th centuries in Europe under the combined influences of an increased awareness of nature, a revival of classical learning, and a more individualistic view of man. Scholars no longer believe that the Renaissance marked an abrupt break with medieval values, as is suggested by the French word renaissance, literally “rebirth.” Rather, historical sources suggest that interest in nature, humanistic learning, and individualism were already present in the late medieval period and became dominant in 15th- and 16th-century Italy concurrently with social and economic changes such as the secularization of daily life, the rise of a rational money-credit economy, and greatly increased social mobility. [2]
Below is an explanation of the Cain and Able story from real life and in the context of VTM. This is the same for all the Explained Cain slaying Able paintings in VTMB posts I’ve done so feel free to skip if you’ve already read this as it’s long.
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The tale of Cain murdering his brother Able are nearly identical in Jewish, Christian and Islamic texts with the oldest known version coming from the Dead Sea Scroll from the first century BCE. Cain was the the first born son of Adam and Eve and became a Farmer while Able was the second born son and became a shepherd. Both brothers made sacrifices to God, but God favored Abel's sacrifice instead of Cain's. In Islam the reason for their offerings is to decide which brother would marry Adam and Even’s first daughter who was also Cain’s twin sister. Able also had a twin sister and Adam wanted the brothers to marry the others twin. In multiple religions each brother has a twin sister but there is no consistently with the names as Cain’s twin sister being named Aclima, Kalmana, Lusia, Cainan, Luluwa, or Awan, and  Able’s twin sister is named Jumella, Balbira or to make it more confusing Aclima (though even when she is called this Able’s twin sister is never the one the brothers are competing to marry) depending on the source. In the Islamic text Able’s offers his fattest sheep while Cain offered only a bunch of grass and some worthless seeds. In Jewish and Christian texts the reason for the sacrifices and the exact nature of their offerings are merely described as the first born of Ables heard and products from Cain’s fields.[3] The most description we get is in Genesis when God sees that Cain is upset that his offering was not chosen God tells Cain “: Why are you angry? Why are you dejected? If you act rightly, you will be accepted; but if not, sin lies in wait at the door: its urge is for you, yet you can rule over it.”(Genesis 4:6-7)  Cain then told Able to meet him in his fields where he then murdered his brother out of jealousy by hitting Abel in the head with a stone. When God asks Cain where his brother Cain, “I do not know! he answered. Am I my brother’s keeper?”(Genesis 4:9) to which God replies   “What have you done! The voice of your brother’s blood is calling to me from the ground. From now on you’ll get nothing but curses from this ground; you’ll be driven from this ground that has opened its arms to receive the blood of your murdered brother. You’ll farm this ground, but it will no longer give you its best. You’ll be a homeless wanderer on Earth.” (Genesis 4:10-12)  When Cain objects saying the punishment is to great and that whoever finds him wandering shall kill him which then God says “No. Anyone who kills Cain will pay for it seven times over.” God put a mark on Cain to protect him so that no one who met him would kill him.” (Genesis 4:15). Cain then leaves east of Eden to wander in No-Mans-Land with his wife (who is not named in Genesis but is assumed to be his Twin sister in all tellings regardless of what name is given to her). Their first born Child was named Enoch, and Cain named the first city he built after his son. After Abel’s Death Adam and Eve had a Third son named Seth and when Eve gave birth to him she said “God has given me another child in place of Abel whom Cain killed.”Genisis 4:25-26. In some texts Seths wife and sister is named Azura. Their son is named Enosh it is through Seth’s line that humanity stems from, though both Cain and Seth had multiple decedents and confusingly used the same names (see family tree below). None of Cain’s decedents suffered the curse of their father Cain but where still seen as sinful and apart from God and where killed in the great flood. How Cain died is not as an agreed upon topic. He was ether crushed to death by the stone house he built, an irony as he used a stone to slay his brother or in some versions part of the Mark of Cain had him grow horns and his descendent Lamech (not to be confused with Lamech who decedent from Seth and was the father of Noah) who was a blacksmith and had two wives(this is viewed as sinful) killed him mistaking him for a wild animal and killed his own son Tubal-cain in the process. 
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While in the lore of Vampire the Masquerade the tale of Cain killing his brother able as told in the Book of Nod stick to the original tale regarding the murder of Able but starts to differ in God’s punishment. "Father" cursed him with a mark, and cast him out to wander in darkness in the Land of Nod alone. There is no mention of a wife or if he was still cursed to be unable to farm however it is clear that Cain was not  yet cursed to be a vampire by God. The Land of Nod was a place of utter darkness, with no source of light, where Caine was afraid and alone. There he found Lilith where they began a relationship and Cain realized that she possessed magical power and begged her to share them with him. While hesitant Lilith prepares an Awakening ceremony by cutting herself with a knife, bleeding into a bowl, and giving it to him so that he may drink. After Caine partakes of Lilith's blood, he is visited by three angels who are agents of God. Each angel offers Caine a chance to repent for the murder of Abel, but Caine rebuffed them out of pride. Michael, when denied, cursed Caine and his childer to fear his living flame. Raphael cursed Caine and his childer to fear the dawn, as the sun's rays would burn like fire. Uriel then cursed Caine and his childer to cling to Darkness, drink only blood, eat only ashes, and be frozen at the point of death, cursed so all they touch would crumble into nothing. A fourth angel, Gabriel, then appeared to offer the way of Golconda, the only way to "light", by the mercy of God. After the experience, Caine becomes officially "Awakened", possessing the following Disciplines: Celerity, Potence, Fortitude, Obfuscate, Dominate, Presence, Protean, Animalism, and Auspex. Caine then became aware of the Path of Blood, the Final Path from which all paths stem. And with all these powers, but now being cursed to be a vampire he breaks his bond with Lilith and leaves her.[4] While Cain never biologically fathers any children it is clear that their names of those he embraced and their decedents are inspired by the biblical names in his line though with massive changes. For instance the first city is founded by Cain in the land of Nod and and called Ubar and is explicitly stated to be settled by “Children of Seth” with the human king being Enoch at the time Cain settles there. Enoch still becomes his son as he is embraced by Cain. Another example of the reuse of a biblical name of Cain’s line is Zillah (which in Hebrew means shade or protection). In the original story she is one of Lamech(decendents of Cain) two wives( the other named Adah). After both wives discover that discovering Lamech unwittingly kills Tubal-Cain(Lamech and Zillah son) they refuse to have sex with him because of the deaths he caused, on the pretext that they do not desire to give birth to cursed offspring. The three go together to the tribunal of Adam; Adam rules that they must obey their husband since he killed unwittingly. This midrashic tradition portrays Adah and Zillah as respected women, whose position is considered in all seriousness by the court. [5] In VTM Zillah was a human woman who lived in Udar so beautiful, Caine could not resist the Embrace. According to Nosferatu Zillah is the one of Cain’s second generation who sired their Antediluvian. Interestingly, even after the Embrace, Zillah did not desire him. It frustrated Caine to the point that he was ripping his hair out of his head. He did anything and everything to make her desire him. Yet, she would not have him. Finally, Caine sought the Crone's magic, who ultimately tricked him into a blood bond, she forced the First Vampire to Embrace her. The Crone sent her new thrall away, telling him that his blood would have the power to bond others as Caine himself was bonded to the Crone. The discovery of the blood bond was what finally made Zillah agree to marry her sire Caine. [4]
[1] “Titian.” Wikipedia, Wikimedia Foundation, 14 Mar. 2023, https://en.wikipedia.org/wiki/Titian.
[2] Britannica, The Editors of Encyclopaedia. "Renaissance art". Encyclopedia Britannica, 3 Mar. 2023, https://www.britannica.com/art/Renaissance-art. Accessed 23 March 2023.
[3]“Cain and Abel.” Wikipedia, Wikimedia Foundation, 23 Mar. 2023, https://en.wikipedia.org/wiki/Cain_and_Abel#:~:text=Abel%2C%20a%20generous%20shepherd%2C%20offered,and%20thus%20worthier%20of%20Aclima.
[4] “Caine.” White Wolf Wiki, https://whitewolf.fandom.com/wiki/Caine. 
[5] Kadari, Tamar. “Zillah: Midrash and Aggadah .” Jewish Women's Archive, https://jwa.org/encyclopedia/article/zillah-midrash-and-aggadah#:~:text=Zillah%20was%20a%20wife%20of,he%20unwittingly%20kills%20Tubal%2DCain.
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michelangelob · 7 days ago
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Vincent Feugere e la Morte di Abele che ricorda quella di Dupré
La scultura del giorno che vi propongo oggi è la Morte d’Abele, scolpita nel marmo di Carrara nel 1865 da Vincent Feugere des Forts e custodita nel Museo d’Orsay, a Parigi. Lo scultore raffigurò Abele nudo, con i pube coperto da una pelliccia. Disteso a terra oramai è privo di vita e sulla fronte porta a favore di spettatore si vede la ferita inferta dal fratello Caino. Vicino a lui si nota la…
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alephsblog · 18 days ago
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Il 29 settembre 1938 Hitler incontrò a Monaco il premier inglese Neville Chamberlain, il Primo ministro francese Édouard Daladier e Benito Mussolini. Il mattino seguente firmarono un accordo che permetteva all’esercito tedesco di completare l’occupazione della regione dei Sudeti. Gran Bretagna e Francia comunicarono al governo cecoslovacco che poteva resistere da solo all’invasione nazista o arrendersi e accettare l’accordo. Abbandonata dai suoi alleati, la Cecoslovacchia gettò la spugna rapidamente. Al loro ritorno in patria, Chamberlain e Daladier furono accolti da folle esultanti, convinte che era stato evitato un conflitto militare disastroso con il Terzo Reich e di avere placato le sue ambizioni egemoniche in Europa. Nel marzo del 1939 Hitler ruppe l’accordo annettendosi l’intera Boemia e la Moravia.
Con una palese allusione al “tradimento di Monaco”, il filosofo cattolico scrive: “Questo pacifismo, nel settembre del 1938 non aveva a cuore la giustizia dei Sudeti, né quella dei Cechi, né quella dei Trattati, né quella delle loro vittime, né l’ingiustizia della guerra, ma aveva una sola ossessione: che non si interrompessero i suoi sogni di pensionato. […] La pace è compromessa non solo dai guerrafondai ma anche dagli imbelli […]. E ’forse questo il comportamento che si addice ai fedeli di una religione la cui pietra angolare è costituita da un Dio fattosi uomo sulla terra?”. Sono parole nobili, espressione di un “realismo cristiano” sideralmente distante da quello esibito dai cattolici della “pace come bene assoluto” e della “guerra come male assoluto”.
Non per caso personalità di rilievo del mondo cattolico, penso a Rosy Bindi, Andrea Riccardi e, ovviamente, Marco Tarquinio, hanno espresso grande soddisfazione per il voto di tanti europarlamentari italiani contrario all’uso delle delle armi occidentali nel territorio russo. Pacifisti radicali, per loro il ricorso alle armi è sempre un crimine e non esistono guerre giuste. Beninteso, la maledizione della guerra e dei suoi orrori risale al paleolitico superiore. Viene cavalcata anche da due leader politici, entrambi devotissimi -oltre che a Putin- uno alla Vergine e l’altro a Padre Pio, per il consenso che riscuote tra gli elettori, poiché accantona il dilemma “burro o cannoni”.
Ha scritto Norberto Bobbio: “Pacifismo non è soltanto invocare la pace, pregare per la pace, dare testimonianza di volere la pace […]. Opporre la nonviolenza assoluta in ogni forma, anche la più piccola, di violenza. Offrire l’altra guancia. Meglio morire come Abele che vivere come Caino. Ma non è forse vero che l’impotenza dell’uomo mite finisce per favorire il prepotente?” (“Il problema della guerra e le vie della pace”, il Mulino, 1997). Certo, Bobbio è un filosofo laico, e non fa testo per chi ha fede. Una fede talmente smisurata da dimenticare sistematicamente che il principio “Vim vi repellere licet” (“È lecito respingere la violenza con la violenza”), già presente nel Digesto di Giustiniano (533) e accettato da ogni ordinamento giuridico e da ogni dottrina morale, con una sua interpretazione perfino estensiva è stato accolto nel Catechismo della Chiesa Cattolica: “La legittima difesa, oltre che un diritto, può essere anche un grave dovere per chi è responsabile della vita di altri. La difesa del bene comune esige che si ponga l’ingiusto aggressore in stato di non nuocere” (n.2265).
Purtroppo, quanto afferma il Catechismo viene incredibilmente ignorato da papa Francesco. Un pontefice che dal febbraio 2022 non ha trovato il tempo per visitare la “martoriata Ucraina”, pur essendo stato in Canada, Malta, Kazakistan, Bahrein, Congo, Sudan del Sud, Ungheria, Portogallo, Mongolia, Francia, Indonesia, Papua Nuova Guinea, Timor Est, Singapore e Belgio. Un pontefice il quale non si stanca di ripetere che “la pace non si costruisce con le armi, ma attraverso l’ascolto paziente, il dialogo e la cooperazione, che rimangono gli unici mezzi degni della persona umana per risolvere i conflitti”. Chissà, forse si rivolgeva anzitutto all’autocrate del Cremlino, ma non ne sono molto sicuro.
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elperegrinodedios · 2 years ago
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"Sentirete parlare di guerre e rumori di guerre, si solleverà popolo contro popolo e regno contro regno".
Mt. 24:6-7 📖
Sempre parte di ciò che pubblicavo venti anni fà purtroppo però, ancora attuali. Cambiano città e paesi, ma non gli scenari, cambiano soltanto gli attori, ma la regìa è sempre degli stessi pupari...
"Le vere bestie non sono gli animali"
Perchè le guerre, non sono solo quelle che si combattono dentro le trincee dei militari, ma anche quelle dietro le barricate dei civili. Ogni secolo due tre guerre mondiali e in mancanza delle stesse, guerre fratricide come questa in corso, tra una nazione e l'altra, per disputa sui confini. Da Caino e Abele, c'è sempre stato un oppressore ed un oppresso e, sembrava che il Diluvio potesse ricreare un uomo diverso, una pace duratura nei secoli. E Dio promise di non sterminarci più. All'atto pratico, ci fu solo una pausa, purtroppo l'uomo era quello, è quello e resterà quello. Dunque non ci sono più guerre mondiali, ma tante guerre nel mondo. Popolo contro popolo, con i dittatori contro il popolo stesso, etnie contro etnie, razze contro razze, regioni contro regioni, e tutte comandate da uomini senza scrupoli e assetati di ricchezza. Che sia solo uno, o tanti, sono tutte dittature camuffate. E, a soffrire sono sempre cittadini indifesi e armati solo di voci, di slogan e cosi, quel povero sarà sempre più povero, e quello ricco sempre più ricco. Vieni presto Signore!
lan ✍️
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siciliatv · 1 month ago
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A grande richiesta: aggiunta una terza replica di Caino e Abele al teatro Pirandello
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A grande richiesta: aggiunta una terza replica di Caino e Abele al teatro Pirandello A grande richiesta, è stata aggiunta una terza replica del musical Caino e Abele dell'agrigentino... #SiciliaTV #SiciliaTvNotiziario Read the full article
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