#Braccano
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giardinoweb · 1 year ago
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Braccano: Un Viaggio nel Mondo dei Murales in una Piccola Frazione di Matelica
Benvenuti a Braccano, piccola frazione incantevole situata nel comune di Matelica, immersa nella bellezza della campagna marchigiana. Braccano è un vero tesoro nascosto, conosciuto per i suoi splendidi murales che adornano le sue strade. In questa stagione primaverile, diventa una meta ideale per gli amanti dell’arte, offrendo una piacevole esperienza all’aria aperta tra colori vivaci e paesaggi…
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gregor-samsung · 1 month ago
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“ La vita è talmente complicata... E talmente incongrua... Solo qualche mese fa l'Occidente non si peritava di stendermi tappeti rossi sotto i piedi, di accogliermi con tutti gli onori, di ricamare allori sulle mie spalline di colonnello. Mi hanno permesso di piantare la mia tenda in un prato al centro di Parigi, perdonando la mia rozzezza e chiudendo gli occhi sulle mie «mostruosità». E oggi mi braccano in casa mia come un volgare pendaglio da forca evaso dal penitenziario. Strani i voltafaccia del tempo: un giorno sei idolatrato, l'altro aborrito; un giorno sei il predatore, l'altro la preda. Ti fidi della Voce che ti fa sentire un dio, e l'indomani ti ritrovi nascosto in un angolo, nudo e indifeso, senza l'ombra di un amico. Nell'immensa solitudine del mio regno, laddove non si avventura nessun altro che me, non escludevo l'eventualità di venire ucciso o rovesciato. È il tributo che si paga alla sovranità assoluta, soprattutto quella usurpata nel sangue. Fra l'angoscia del peccato e la paura del tradimento c'è un interstizio di neanche un millimetro.
Vivi con un campanello d'allarme impiantato nel cervello. Nel sonno come nella veglia, in raccoglimento come in escandescenze, stai sul chi vive. Un attimo di distrazione, e tutto ciò che è stato non è più. Non esiste stress peggiore di quello che patisce un sovrano - uno stress esacerbato, ossessivo, permanente, molto simile a quello di certi animali assetati che davanti a una distesa d'acqua non possono fare a meno di guardarsi intorno dieci volte, con l'orecchio teso, annusando l'aria alla ricerca di un eventuale gas mortale. Ma neanche per un istante ho immaginato una disgrazia così squallida: finire in una scuola abbandonata, circondato da legioni di ingrati, in una città che non somiglia a niente! Come potevo concepire di cadere tanto in basso, io che avevo una luna piena a cui andava stretto persino l'infinito? Nemmeno se uccidessi con le mie mani migliaia di insorti troverei conforto al dispiacere che in questo momento mi rode il cuore come un cancro. Mi sento gabbato, tradito... Finanche la Voce che cantava dentro di me si è zittita di colpo. Il silenzio che mi pervade è spaventoso come uno spettro nella notte. “
Yasmina Khadra, L' ultima notte del Rais, traduzione di Marina Di Leo, Sellerio Editore (collana Il contesto n° 62), 2015¹, pp. 120-121.
[1ª Edizione originale: La Dernière Nuit du Raïs, Éditions Julliard, 2015]
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valeria-manzella · 1 year ago
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<E Gesù ne è felice~Nonostante il brutto momento~Giovanni il Battista è arrestato, i capi religiosi e politici lo braccano, i villaggi attorno al lago, dopo la prima ondata di entusiasmo, si sono allontanati~Ed ecco che in quell'aria di sconfitta, Gesù, anziché deprimersi, si stupisce, si incanta di Dio~una meraviglia~Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro><Ermes Ronchi>
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ildiariodibeppe · 1 year ago
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Ermes Ronchi giovedì 6 luglio 2023
In quel tempo Gesù disse: «Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza (...).«Ti rendo lode, Padre, perché hai rivelato queste cose ai piccoli». Il Vangelo registra uno di quegli slanci improvvisi che accendevano di stupore le parole di Gesù: i piccoli, i bambini, le donne, i poveri lo capiscono subito. In tutta la Bibbia l’economia della piccolezza esce diretta del cuore di Dio e attraversa come uno spartiacque la nostra storia: Dio scommette su coloro sui quali il mondo non scommette.
E Gesù ne è felice. Nonostante il brutto momento: Giovanni il Battista è arrestato, i capi religiosi e politici lo braccano, i villaggi attorno al lago, dopo la prima ondata di entusiasmo, si sono allontanati. Ed ecco che in quell’aria di sconfitta, Gesù, anziché deprimersi, si stupisce, si incanta di Dio: una meraviglia.Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro: le sue mani, dove appoggiare la stanchezza e riprendere il fiato del coraggio.Imparate da me... Andare da Gesù è andare a scuola di vita. Quest’uomo senza poteri ma regale, libero come il vento, che nessuno ha mai potuto comprare o asservire e fonte di libere vite, insegna a vivere bene.
Imparate da me che sono mite e umile di cuore...Il maestro è il cuore. Andare tutti a scuola di cuore! Tutti a imparare il cuore di Dio! Dove c’è l’alfabeto della vita. Dio stesso non è un concetto, ma il cuore dolce e forte della vita. Imparate da me, dal mio modo, delicato, senza violenza e senza arroganza. Il mio giogo è dolce e il mio peso è leggero. Un giogo: che cosa è oltre che un oggetto da museo della civiltà contadina? Oltre il ricordo degli animali da tiro, la loro grande fatica? È una metafora che non sentiamo amica: abbiamo fatto di tutto per scuoterceli di dosso, i gioghi. Gesù però dice: il mio giogo, un giogo che rimane suo, non ce lo butta addosso, con il duro della vita. Il giogo resta il suo, lui continua aggiogato allo stesso legno.
A me dice: «amico d’avventura, siamo in due; non sei solo, inchiodato alla fatica del vivere, del prenderti cura di qualcuno; siamo insieme allo stesso solco, allo stesso aratro». Don Tonino Bello immaginava: «Siamo angeli con un’ala soltanto e possiamo volare solo abbracciati». Gesù è l’altra mia ala, il mio ‘cireneo’, aggiogato ai miei amori, alla mia fatica, ai miei sogni, il vero maestro che non dà ulteriori obblighi, ma ulteriori ali. Prendete il mio giogo, cioè prendete su di voi l’antica novità del vangelo, che è ossigeno, che non ferisce mai ciò che sta al cuore dell’uomo, non proibisce mai ciò che all’uomo dà gioia e vita. E coglierete la legge profonda, la corrente calda che scorre sotto tutte le pagine del libro dell’esistenza, le feconda, le colora. E le fa profumare d’universo.
(Letture: Zaccaria 9, 9-10; Salmo 144; Romani 8,9.11-19; Matteo 11,25-30)
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utente-null · 2 years ago
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non so perché ho sto cazzo di problema che non riesco a stare dritta sulla mia strada sul mio binario per più di un tot di tempo, ad un certo punto a caso succede sempre che devio e sbando di brutto ed è come se mi buttassi in mezzo ai rovi e rimanessi con questi addosso attorcigliati alle caviglie che mi braccano e tengono ferma e tutto ciò per colpa mia, perché sono io il problema che mi faccio mille pare e la mia testa viene tempestata da mille pensieri e io cerco inutilmente di zittirli parlandoci sopra facendo obiezione o provando a non ascoltarli ma questi parlano più forte e io rimango lì a sentirmi una cogliona perché non riesco a fare un passo mentre vedo tutti gli altri andare dritti e avanti per la loro strada
non mi sopporto mi sento proprio na pittima in questi momenti
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marcheinfoto · 6 years ago
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Braccano, Matelica (MC).
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pierpaologattari · 3 years ago
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Oggi si resta bassi esplorando il #montesanvicino #montecanfaito #elcito #goladijana #braccano #murales #nonsolosibillini (presso Riserva Naturale Regionale Monte San Vicino e Monte Canfaito) https://www.instagram.com/p/CXrhjPTssGd/?utm_medium=tumblr
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gippix · 3 years ago
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#Repost @ubi_75 Bellissimo! ... #braccano #matelica #borghi #marche #Tags4SocialLikes #volgosocial #arteurbana #murales #graffitiart #graffiti #gippix74 #streetart #italyturism #travelingram #sprayart #tourism #gippix #streetart_and_co #discoveringitaly #instagraf #tags4likes #instagood #rsa_graffiti #instalike #muridipinti https://www.instagram.com/p/CVvlPgeoWpq/?utm_medium=tumblr
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itinerariodiviaggio · 3 years ago
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Nella provincia di Macerata, nelle Marche, esiste il borgo di Braccano, meglio conosciuto come il paese dei murales.
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periferiagalattica · 8 years ago
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Oggi, 24 marzo, ricorre l’anniversario dell’eccidio di Braccano, strage nazifascista avvenuta alle pendici del monte San Vicino. Persero la vita: Don Enrico Pocognoni, Demade Lucernoni, Ivano Marinucci, Raghè Mohamed, Temistocle Sabbatini e Nur Thur. Qualche anno fa, per un ebook intitolato Schegge di liberazione, scrissi questo breve racconto, un dialogo immaginario ispirato a quei tragici fatti. Vale la pena riproporlo. Pessima memoria Una panchina del parco. Nella penombra di fine aprile. – Te lo ricordi il somalo? – … – Ivano! – Cos’hai da gridare? Ti prende il matto? – T’eri addormentato. – E allora lasciami dormire. – Te lo ricordi il somalo? – Di che parli? – Il somalo, com’è che si chiamava? – Mai conosciuto somali. – Era con noi, su a Roti. – Roti. Roti me la ricordo, c’ero anch’io? – Certo che c’eri anche tu. – E cosa ci facevamo a Roti? – Nur Thur! – Cosa? – Si chiamava Nur Thur, il somalo. – Non ricordo somali. – Un tipo piacevole. – Ed era a Roti. – Sì, era insieme a noi. – E cosa ci facevamo a Roti io, tu e Nurtù? – Nur Thur, non Nurtù. – Io, questi somali, perché non usano nomi normali? Ivano, Umberto, o che ne so. Me lo dici che ci facevamo tutti allegri a Roti? – Allegri mica tanto, c’era la guerra. – La guerra, addirittura. Non mi ricordo. – Nur Thur morì lo stesso giorno di Don Enrico. – Ecco, il prete me lo ricordo. – I tedeschi lo fucilarono che non era ancora l’ora di pranzo. – Che lo ammazzarono però non me lo ricordo mica. – Aveva suonato le campane per avvertirci dell’arrivo della colonna. – Sì, suonavano le campane, quel giorno. Sicuro che c’ero anch’io? – C’eri, c’eri, porco diavolo! – E non t’arrabbiare, ci credo. Solo è tutto un po’ una nebbia. – Son passati più di sessant’anni, è normale. – Poi cos’è successo? – Siamo scesi in paese con altri due del gruppo, a vedere cos’è che andava storto. – C’era anche il somalo? – No, lui era sceso giù la mattina presto: lo avevano trovato durante il rastrellamento. – E chi altro c’era con noi? – Non mi ricordo. – Ah, lo vedi? – Cosa? – Anche tu c’hai dei buchi. – Io però non mi ricordo i dettagli, tu pare che neanche c’eri a fare il partigiano. – C’ero, c’ero. E’ la testa che… Dai, va’ avanti. – Eravamo alle porte del paese quando ci accorgemmo che avevano iniziato l’accerchiamento. – Nel mezzo della tenaglia: eravamo nient’altro che un branco di ragazzini idioti. – Potevamo solo arretrare. – Tornammo indietro, verso Roti. – Prima di buon passo, poi una corsa indiavolata. – Loro erano tanti, bene armati, e con un piano e ordini da eseguire. – Rimanemmo in due ancor prima di arrivare alla fonte. – Raggiungemmo il fienile. – Era quasi fatta. Da lì poi verso l’eremo, o verso il costone, mille vie di fuga. Quasi fatta. – Non mi ricordo mica com’è finita… – Di spari ne sento tanti, e di pallottole passarci sopra anche. I suoni si confondono, tra il fiatone, il calpestare degli scarponi, il pulsare del sangue nella testa. Poi, come isolato, arriva un colpo più nitido, definito, nemmeno uscisse da un altoparlante. La pallottola non ci sorpassa, si ferma accanto a me, a destra, nemmeno un metro. Tutto rallenta. Se mi fossi voltato un istante prima avrei visto il proiettile scostare i capelli dalla tua nuca, bruciarli, bucare la pelle e affondarvi, frantumare le ossa del cranio e finire dentro, nella testa, a fare confusione, a mischiare i ricordi e a cancellarli, a trasformarti in un’ombra. – E poi? – Poi ho solo corso, che mi pare ancora di avere il fiatone. – Dici che è andata così? Non mi ricordo mica. – Lo so. Ciao Ivano. – Ciao Umberto, a domani. Umberto s’alza e se ne va lento, lasciando vuota la panchina.
24 marzo
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ideeperscrittori · 3 years ago
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COME EVITARE I MIEI POST Ieri ho parlato dei post più lunghi di quattro righe. Ho scritto che in giro c'è troppa insofferenza per questo tipo di post. Ho scritto che non mi riferivo ai miei post, nel vano tentativo di evitare variazioni di questa battuta: «Per forza, i tuoi post nessuno può reggerli per più di quattro righe». Ovviamente niente da fare. Qualcuno questa battuta l'ha fatta. Che vi devo dire? Non esiste il problema di una comunicazione che si sta appiattendo sui meme per adattarsi a Facebook. Inutile cercare di aprire un piccolo dibattito. È tutta colpa dei miei post. Ok. Per fortuna ci sono stati anche commenti contenenti riflessioni e analisi. Per via di questi interventi non cancellerò i profili social. Ma c'è dell'altro. Ho commesso un errore. Ho tirato in ballo i libri. Sì, l'ho fatto. Nella mia difesa dei testi di lunghezza superiore alle quattro righe, ho parlato di libri e di certe creature mitologiche che hanno il coraggio di leggerli. Mi sono arrivati diversi commenti a tal proposito. Un commento, in particolare, mi ha colpito. Un tizio mi ha scritto che il paragone non regge perché i libri si scelgono, mentre i miei post non si possono evitare. Eh, son problemi. Purtroppo sfuggire ai miei post non è cosa da tutti. Tu tenti di scappare ma loro ti inseguono, ti braccano, scoprono i tuoi nascondigli e ti piombano addosso come missili intelligenti. I miei post ti vedono con gli occhi della mente. I miei post sanno chi sei. I miei post pensano con la tua testa. I miei post conoscono già la tua prossima mossa. Certo, ho sentito dire che un cosplayer giapponese, dopo un intenso addestramento a base di arti marziali, training autogeno e uso del corpo astrale, si è sottratto con successo a un mio post. Egli ormai è in grado di schivare persino le pallottole. Però non vi scoraggiate. Non è necessario raggiungere un simile livello. C'è una speranza anche per chi non ha il tempo di affrontare durissimi allenamenti per anni. Sto per svelarvi un segreto che cambierà la vostra vita. Esiste una scorciatoia per evitare i miei post. Esiste un trucco impensabile. BASTA NON LEGGERLI. No, non ringraziatemi. L'ho fatto per chi proprio non sa dove rifugiarsi, dato che i miei post sono dappertutto.
[L’Ideota]
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giardinoweb · 2 years ago
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La raccolta dello zafferano a Braccano è un piccolo evento che ogni anno in questo periodo si svolge in queste bellissime colline delle Marche. Una tradizione antica che si era persa nel corso del tempo ma, grazie a giovani intraprendenti, si sta nuovamente proponendo come una realtà ricca di nuovi prodotti. Vedremo nel video la raccolta di questa spezia con il contributo di giovani famiglie e i loro bimbi. Non mi rimane che augurarvi una buona visione.
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faccia-d-angelo · 3 years ago
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Cristo c’è la madama, sbirri in elicottero cercano marijuana
guardaci volare in alto, più in alto dei radar
cani braccano i miei cani sciolti per la strada
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kon-igi · 4 years ago
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Se chiudere la mobilità tra regioni o comunque invitare a non uscire dal proprio comune non é lockdown cosa allora lo é?
Vigili che braccano i runner sulla spiaggia e carabinieri che ti fermano ai posti di blocco per chiederti cosa ci fai in giro, mentre gli elicotteri volteggiano in cielo e i supermercati esauriscono carta igienica e lievito.
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goldjackcoast · 3 years ago
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conta per quanto tempo ti braccano e pure tutto quello che resta quanto tempo ci impieghi il sonno che riesci a portare al punto di siesta in cui chiudere gli occhi finché non c'è chiamata a svegliarsi; affrontare tutto. quanto ti si concede duri un lutto quando passare oltre quanto le cose cambiano se le lasci sepolte sotto la terra che è fertile sempre, finché si tiene in vita. Che cosa serve fare tenere a mente ad oggi se il tempo a filo d'aria o a sole in raggi fila via e la memoria altro non è che un modo nuovo. casca la terra un mondo nuovo. Come ti mostri conta cosa nascondi meno avere rispetto del posto altrui tener riserve a freno trovare il nuovo solo a cercarlo e farsi coraggio, specie di notte o stare in ascolto al brusio. Sapere che cosa genera mostri che terra tiene i suoi vermi vivi come tu ti sentivi. se lui è bravo lo sa. ma non è una dimensione unica e qui sta il bello: bianca la tunica verde l'appello di un prato a seccare nel mese che corre e tiene le grida in basso finché tutto si muove ancora.
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ildiariodijughead · 5 years ago
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Miliardi di pensieri braccano i sogni.
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