#Angelo Angera

[marcogiovenale]

"l'ordine sostituito", antologia déclic, è pubblicato

https://carlosperduti.wordpress.com/2024/02/16/lordine-sostituito/   Il 16 febbraio è uscita, per déclic edizioni, l’antologia L’ordine sostituito. L’ordine sostituito è il contrario di una mappa. Testi che sfiorano e provocano i generi, li eludono, li confondono, li oltrepassano.Un’antologia che sfida le correnti classificazioni letterarie, dando voce a una contemporaneità che disorienta,…

[terranulliusnarrazionipopolari]

(...) Non può che essere così, bava e parole, una corrispondenza terrificante come le montagne simili a volti umani o la forma vegetale di certi insetti (e la tua stregoneria non è nient’altro che rimestare e rimestare e rimestare e rimestare sempre le stesse forme), e così la bava nera che sto vomitando viene scambiata per un filo di parole arrotolato a spirale e indurito in un guscio sottilissimo. Dico che vomito ma cosa e da dove vomito? Attraverso il corallo e le perle della mia bocca? Il corallo e le perle, spietato e miserabile il tuo amore. E se pure essere un mostro marino o una marionetta di conchiglie sarebbe almeno essere qualcosa, lo stesso la tua crudeltà non lo permetterebbe mai. La crudeltà dei vecchi. Ma a volte quasi mi sembra che la mia voce sia davvero l’eco grigio in una manciata di gusci vuoti, i miei passi lo sfregolare di crostacei rinsecchiti sulla sabbia e lo sbatacchiare di nacchere fantasma.(...)

da “Il Male celeste” di Angelo Angera

[terranulliusnarrazionipopolari]

Il male celeste - Angelo Angera

Vorrei almeno sapere se qui (qui?) con me galleggiano altri parassiti, strappati alla tenebra da altri mesti stregoni, vermi bianchi che trascinano esistenze precarie su lettere scritte senza inchiostro su carta che non può essere carta, apparentemente in attesa di essere decifrati ma, poiché essere decifrati equivale a esistere, in verità pregando disperatamente di essere finalmente del tutto cancellati e gettati in una specie di cesto d’immondizia metafisica, loro e la bava luccicante che si lasciano dietro e che nostro malgrado ci ostiniamo a confondere con parole.