#Ancoraggio
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i-libri-di-ale · 1 year ago
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Un breve Viaggio nella Programmazione Neuro-Linguistica (PNL): Comunicazione Efficace e Relazioni Persuasive
🔊🔊🔊La Programmazione Neurolinguistica al servizio di chi vuole comunicare bene ed efficacemente! 🌟🌟🌟🌟🌟
Nel mondo della comunicazione, poche metodologie hanno influenzato l’arte di interagire con gli altri tanto quanto la Programmazione Neuro-Linguistica, meglio conosciuta come PNL. Con il suo focus sulla comprensione delle dinamiche cognitive e linguistiche che guidano il comportamento umano, la PNL offre strumenti preziosi per comunicare in modo efficace e stabilire relazioni…
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primepaginequotidiani · 5 months ago
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PRIMA PAGINA La Ragione di Oggi lunedì, 23 settembre 2024
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jaspoodlesypp · 8 months ago
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I was gonna mem points buuuuut… There’s a blockade, and blockades mean $$$
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salfadog · 12 days ago
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Domanda sul "posto" dei cani.
Leggevo quanto hai scritto sull'attivismo quando arrivo all'esempio che hai fatto: "Faccio un esempio: il cane non deve dormire sul letto perché deve stare al "suo posto" altrimenti diventa dominante e poi vi mangerà nel piatto. (fallacia logica, indovinate quale?)".
Avendo conosciuto negli ultimi anni diversi allevatori, educatori e addestratori, ho notato che non c'è una posizione univoca su quali sarebbero i posti usati dagli umani che dovrebbero o no essere condivisi con i cani.
In particolare mi è sembrato di capire che c'è una certa ostilità, da parte di chi addestra cani ed è un po' più avanti con gli anni, verso il condividere il divano o il letto adducendo come motivazione una lotta di potere o, come scritto da te con quello che mi sembra sarcasmo, "ci mangerà nel piatto".
Personalmente ritengo il non condividere certi spazi come il divano una perdita di buone occasioni per stare vicini, coccolarsi e più in generale essere un branco basato sulla voglia/bisogno di essere insieme ma mi rendo conto che il mio è un pensiero dato unicamente dall'affetto che provo per Joe (il mio cane) e Sam (il cane di mia sorella).
Mi chiedevo se veramente esista per la scienza cinofila "il posto del cane" o se è una concezione nata dal bisogno di certe persone di una gerarchia, di sentirsi padroni del cane e non compagni di vita.
Tu che ne pensi?
Ciao @biggestluca
ma che bella domanda!
@kon-igi ti saprà sicuramente dire cosa sto urlando in questo momento dopo aver letto la tua domanda, qui agevolo un suggerimento.
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Intanto stabiliamo che non esiste un posto adatto al cane che non sia vicino a noi e più vicino è, più il cane avrà modo di rilassarsi completamente solo grazie al contatto fisico.
Dopotutto siamo entrambi mammiferi sociali.
Se ci sono problemi come aggressività e protezione della cuccia si lavora su quei problemi e li si risolvono, dormire insieme è un'attività che comporta limitazioni e rispetto reciproci e bisogna saperlo fare.
Se lo ricordo faccio una foto di un setter che mi dorme sul petto (ma sta imparando che non è necessario) e in quel caso gli dobbiamo insegnare che non è il modo più efficace di riposare assieme.
Se vuoi approfondire puoi leggere questo ma le nuove ricerche in etologia stanno smantellando tutta la teoria del capobranco come la intendevamo (e purtroppo alcuni ancora la intendono).
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Purtroppo un cambiamento di paradigma scientifico, soprattutto di questa portata, che promuove gli animali da semplici macchine biologiche a esseri dotati di coscienza perché, in modo equivalente al nostro, "sentono" il mondo a livello emotivo, è un passaggio che alcuni non riescono o si rifiutano di fare per il peso delle responsabilità che dovrebbero assumersi per le loro azioni passate.
E con alcuni sto parlando anche di me e tutto quello che sto facendo da allora è per rimediare al dolore che ho inferto inutilmente.
In generale quando senti parlare di "dominanza", "capobranco" intesi in mdo autoritario piuttosto che come "base sicura" di riferimento sei di fronte a un residuato di un mondo che non sparirà mai troppo presto ma che non ha nessun fdondamento scientifico se non i testi di 50/100 anni fa e capirete che da allora la scienza di passi avanti ne ha fatti diversi.
La prossima volta che ti diranno cose del genere (il cane non può salire sul divano) chiedi come mai e ascolta con attenzione le motivazioni: è un ottimo esercizio per imparare a riconoscere le fallacie logiche.
Infine per chi non vuole che il cane salga sul divano o sul letto perché non li vuole sporcare (punto di vista assolutamente legittimo) può trovare un compromesso usando una copertina su cui fare "ancoraggio" e insegnarli a starci sopra in modo da non rischiare di imbrattare magari tutto di fango.
Se avete dubbi, chiedete pure, ho un sacco di peccati da scontare.
E ricordate sempre il decalogo di Vaira, il punto 3 se non ricordo male recita così:
Tu non sei il capobranco.
Al massimo il suo migliore amico e mentore.
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Qui la gif di quando @kon-igi venne a trovarmi la prima volta.
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marcoleopa · 17 days ago
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Italia 2025
Vi è una riflessione di Aldo Viganò - critico cinematografico, che se in due righe descrive magistralmente il celebre (E.Scola 1974) C'eravamo tanto amati , traccia con lucida preveggenza l’attuale contesto politico, estetico e culturale della società italiana, di fatto, sospesa nel vuoto.
Si tratta di un vuoto materiale, colmato da adesioni a modelli comportamentali che seguono le logiche delle tribù postmoderne; si condivide un totem, attorno al quale ci si riunisce, disperdendo il proprio io-identità, a vantaggio delle emozioni, dell’edonismo, dell’estetica, del banale quotidiano, abbandonando la partecipazione alla vita pubblica.
Tutto è ludens. Gioco, emozione, sensazione.
E, quando tutto è in gioco, anche i capisaldi della morale (per quanto astratta, ma, universalmente valida) e della politica (come momento della progettazione), non son più interpretati come punti di riferimento.
Con la conseguenza della creazione di un “corpo acefalo" - dove l’elaborazione del pensiero è marginale, bel lontano però dalle società con sfere di rapporti interindividuali non controllate dal potere politico, ma, come afferma M. Ravelli (La politica senza la politica. Perché la crisi ha fatto entrare il populismo nelle nostre vite - Einaudi 2019), “smaterializzata, privata di quel nucleo duro collettivo che si chiamava bene comune, tipica di un tempo in cui la res pubblica non ha più un legame solido, un ancoraggio emozionale stabile e quindi fluttua, come contagiata da un male liquido”.
Il vuoto è colmato dalla ricerca spasmodica dell’appartenenza a modelli arcaici (lingua, colore della pelle, credo religioso), concetti di sangue, di territorio, espressi sotto forma di tirannide digitale, per affermare soltanto un becero populismo di basse, bassissime pulsioni.
Cosa resta quindi? Probabilmente salvifico, potrebbe essere il ritorno alla natura e i propri cicli.
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crazy-so-na-sega · 7 months ago
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Lettera aperta - Olimpiadi
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La cerimonia inaugurale delle Olimpiadi di Parigi è la rappresentazione plastica di come certi eventi di caratura internazionale siano un’operazione di indottrinamento delle masse, volta ad attuare una riformattazione dei costumi, se non antropologica, delle cosiddette società occidentali.
Malgrado il dietro front di chi lancia il sasso per poi nascondere la mano con l’incalzare delle polemiche, alludendo a margine delle scuse ufficiali che la disposizione attorno a un tavolo di transessuali agghindati ad arte per l’occasione, manco le Olimpiadi siano il Carnevale di Rio de Janeiro, non sia una caricatura blasfema dell’Ultima Cena rappresentata dal Da Vinci, ma secondo la direttrice della comunicazione delle Olimpiadi Anne Descamps e Thomas Jolly, il direttore artistico (se così possiamo definirlo) della cerimonia, si voleva invece educare alla tolleranza e alla comunione.
Le Olimpiadi quali giochi che si svolgevano in Grecia iniziavano con celebrazioni religiose in favore di Zeus e si concludevano con la premiazione degli atleti vincitori, vennero riprese in epoca moderna a fine ‘800, ma sempre hanno conservato un universo estetico e simbolico arcaico proprio di quella civiltà ellenica che ha permeato l’Europa: dalla fiamma olimpica alla traslazione in altre nazioni a testimoniarne l’universalità.
E con la competizione insita nella natura dell’essere umano di confrontarsi con avversari al proprio pari, si veicolava un’immagine di sé salubre, forte ed atletica. E quindi indiscutibilmente bella. Perché nonostante le infezioni culturali contemporanee che propinano un relativismo tout court, esiste un canone oggettivo della bellezza, che la classicità ci suggerisce da tempi immemori che è rappresentato dall’armonia delle forme e da un ordine che è sintesi dell’unità che domina la diversità.
Bellezza, ordine, sostanza e FORMA. Ciò che abbiamo interpretato e riprodotto in tutti gli ambiti e in ogni epoca. Fino ad oggi. Perché noi siamo europei e proveniamo da una Civiltà.
Di contro, ciò che più di ogni altra cosa mina l’esistenza di una civiltà è l’informe. Perché l’assenza di Forma genera una sostanza malata. E là dove la sostanza è malata, la bellezza non può trovare posto e si finisce inesorabilmente per imbruttirsi. Prima nel singolo, poi nella moltitudine e infine nella società. E quindi si avvia il declino di una civiltà in decadenza.
E quando una società è decadente si può arrivare ad assistere all’esibizione della cerimonia inaugurale delle Olimpiadi con un personaggio come Barbara Butch investita dal ruolo di frontman. 
Conferitole recentemente il premio di personalità LGBT dell’anno per via della moltitudine di battaglie coraggiosissime a difesa delle minoranze arcobaleno condotte temerariamente al fianco di pressoché tutte le multinazionali, dei magnati della finanza e del mainstream globale. Allora comprendiamo perfettamente che il concetto di Forma quale riflesso di bellezza e di un ordine superiore suggeritoci dalla classicità dei greci, quegli europei che hanno dato vita alle Olimpiadi nel 776 a.C., difficilmente possa attecchire su chi come Barbara Butch conduce audacemente crociate in difesa de “l’accettazione dei grassi”. 
Perché l’immagine della cerimonia inaugurale in salsa woke è la più fulgida rappresentazione di come sia ripugnante l’esaltazione delle devianze promosse da chi essendo informe per natura, ha in spregio tutto ciò che essendo bello e giusto secondo natura, costituisce saldezza e ancoraggio: la famiglia e la Nazione, la Cultura e l’identità.
L’agenda cosmopolita della società aperta in fase di consolidamento mira alla distruzione di questi cardini e opera attraverso il condizionamento sociale di una propaganda che si fa sempre più spinta e pervasiva.
Nell’industria dell’intrattenimento, quella cinematografica, musicale o sportiva come in questo caso, ormai è prassi ordinaria rendere espliciti aspetti occulti di un certo misticismo sinistro: dall’ostentazione di modelli devianti per giungere all’esposizione di immagini sempre più spesso esplicitamente sataniste.
Ci chiediamo se eventi come Eurovision, Berlin Fashion Show e Super Bowl ad esempio attraverso performance altamente simboliche, non siano rivelatrici di un retroterra “esclusivo” che rappresenta egregiamente Sodoma e Gomorra: costumi BDSM, ballerini vestiti da donna in perizoma, cantanti che si esibiscono nudi, sesso omosessuale di gruppo praticato in un bagno sporco, croci rovesciate, streghe e demoni che si accoppiano al centro di un pentagramma, adulti che posano davanti alle cineprese con genitali esposti in presenza di bambini.
Vorremmo esimerci anche solo dal pronunciare certe oscenità per via della natura scabrosa di certi contenuti, se non fosse che vengono trasmesse in mondovisione sintonizzando centinaia di milioni di ascoltatori, sdoganando e normalizzando un passo alla volta le più infime degenerazioni dell’uomo mascherate da creatività, arte e inclusività.
Una poderosa macchina di propaganda mondiale che aspira a cancellare le identità nazionali e sovvertendo le religioni, i costumi e le tradizioni dei popoli, mira a scalzare ciò a cui siamo profondamente legati con lo squallore di una “cultura” globale indifferenziata che si esibisce in tutta la sua ripugnanza.
Ferocemente
-Kulturaeuropa
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susieporta · 4 months ago
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Due di Denari
"I sommovimenti preparatori prima dell'Eruzione finale".
Alle pendici del Vulcano, si agitano le Menti degli stolti.
C'è chi non vede e si incammina ignaro sul sentiero di arrampicata.
C'è chi non vuole vedere e sfida l'Universo.
C'è poi chi intuisce, ma non si fida del suo istinto e si ritrova a percorrere le stesse strade dei "non vedenti".
E poi c'è il Saggio, colui che sente e osserva. Posato e di buon senso.
E realizza che il Vulcano è in procinto di una imminente Eruzione.
Avvisa gli abitanti dei luoghi limitrofi del possibile pericolo ed evita di lanciarsi in "imprese suicide e folli" in tempi di incandescente movimento tellurico.
Ma l'Umanità ha sete di gloria, di opposizione, di oltraggio.
Vuole sfidare i "genitori interiori". Ignorarli nei loro saggi consigli. Ingannare insicurezze e paure tramite la ribellione.
E, per un avventato e impellente bisogno di riconoscimento, perde lucidità. Si avventura comunque a piedi scalzi in terre di pericolo e di possibile colata lavica.
Questi non sono tempi di "follie", né di gesti dissennati. Ci viene piuttosto caldeggiato un ritiro intimo e contemplativo, una visione radicata e distaccata, attenta e presente ai movimenti interiori.
Le allucinazioni e i deliri mistici sono fuorvianti.
Non lasciamoci ingannare dal "canto delle Sirene".
Restiamo concentrati e presenti alla nostra Umanità.
Se avete ancora bisogno di "eccezionalità" per colmare le vostre lacune emotive e per tacitare l'insicurezza, allora vi ritroverete davanti al cratere del Vulcano proprio nel momento di massima Eruzione.
Non scherzate con il Fuoco.
Non ora.
Ci sarà il tempo della Connessione ed Azione "sicura". E non è oggi.
Oggi si sta fianco a fianco con la nostra Ombra terrestre. La si accompagna dolcemente a raccontarci le nostre più intime fragilità, le ferite ancora esposte, le esperienze traumatiche più profonde che stanno emergendo dalle viscere.
Stiamo decisamente raschiando il fondo del barile.
Presto finiremo i movimenti di pulizia del trauma e potremo stabilizzare un po' la nostra dimensione Umana.
Ma il pericolo di "frattura mentale" è forte, di scambiare il canto delle Sirene per realtà e restarci intrappolati per sempre.
Di oltrepassare quel varco così pericoloso tra salute mentale e pura perdita di controllo sulla nostra struttura interiore.
C'è una sottile linea che divide la spiritualità dalla follia.
Solo i più saggi e posati conoscitori della Materia riescono a distinguerla.
E' un viaggio senza ritorno la rottura di questo delicato equilibrio mentale ed emotivo.
Siate come gli alberi. Radicati e possenti. Resistenti al Vento, ma plastici.
Lasciate che la cadute delle foglie ingiallite completi la spoliazione della chioma, mentre le radici offrono saldo ancoraggio alla Madre terra.
Tra poco cadranno le prime bombe atomiche sul piano cosciente della Realtà.
Tante persone si porteranno al limite della loro struttura interiore fino alla frattura definitiva, fino a perdere completamente il controllo sulla loro emotività, lucidità e presenza.
La rabbia e la follia dilagheranno.
Lo sapevamo sarebbe accaduto. Era ciò che si presagiva da tempo.
E non è un passaggio di "ascensione". Non per la loro struttura.
E' la spaccatura definitiva tra lo strumento Mente e la Connessione troppo dolorosa con il trauma.
Il troppo, stroppia.
Occorreva preventivamente maturare le "basi umane". E non è stato fatto.
Oggi serve Responsabilità, Lucidità e Radicamento.
Oggi serve la Spada.
Tutto il resto avverrà dopo la tempesta.
Ma oggi è oggi. E va affrontato. Non con l'azione. Ma con la piena Coscienza e Connessione con la parte Emotiva e Fisica di noi stessi.
Siate vigili e presenti.
Ed allora potrete camminare con serenità e forza, poiché il vostro "navigatore interiore" vi guiderà lontano dai pericoli e dalle paure.
Vi accompagnerà con dolcezza e calore ad affrontare ogni passaggio finale di destrutturazione e di rilascio con relativa sicurezza e tranquillità.
Vi starà accanto come un buon genitore, tenendovi la mano nel momento più deflagrante della "perdita".
Prendetevi cura della vostra psiche. In ogni modo possibile.
Fatevi aiutare se vi sentite troppo vulnerabili. Non tralasciate i sintomi di esaurimento e stanchezza.
Non aggrappatevi al fuori, alle visioni mistiche, alle soluzioni magiche e risolutive. Non ora. Perché lo strumento di Connessione Cristallino non è ancora settato. E ci vorrà del tempo.
Restate svegli e pronti a proteggere il vostro "assetto umano". Dedicatevi a lui. Alimentatelo con amore e devozione. Offritegli il meglio.
Poi ci sarà tempo per il grande evento di ricongiunzione "Cuore Cristallino" e "Mente".
Ma davvero ora non è tempo per "giocare ai maghi e alle streghe".
Qui si fa sul serio adesso.
Mirtilla Esmeralda
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veritanascoste · 1 year ago
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Presto potremmo varcare queste mura per poter vedere gli altri continenti ❓
La diffusione in rete delle mappe ha preso piede ❗
Attualmente siamo in un ecosistema da dove è impossibile uscire. Sopra siamo chiusi da una barriera invisibile che proietta il firmamento per farci credere che vi sia lo spazio.
Oltre le mura di ghiaccio vi sono infiniti continenti in cui vivono varie civiltà ❗
Quelle sottomesse come noi e quelle tecnologicamente avanzate..
Quelle con alti valori etici morali e quelle che hanno scelto l'evoluzione tecnologica ❗Siamo circondati da questo muro di ghiaccio che non ci permette di individuare le terre infinite ❗Noi qui veniamo continuamente riciclati grazie al meccanismo di ancoraggio della luna che avvenne circa 13000 anni fa,e che impedi' la distruzione della terra ❗ Siamo chiusi in un atollo al centro del pianeta ,in una cellula che sembra essere piatta ❗
È il pianeta che ha la forma di geoide ❗
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Codice Genesi
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thegianpieromennitipolis · 2 years ago
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Da: SGUARDI SULL'ARTE LIBRO TERZO - di Gianpiero Menniti
L'IDEA IMPRECISA
La suggestione dell'idea come espressione della razionalità, come codice che fornisce identità comune alla comunità degli esseri umani, è molto antica. Il pensiero occidentale è debitore a Platone il quale seppe cogliere nel concetto di "anima" l'incontrovertibile della verità che viene in luce, in opposizione alla doxa delle sensazioni e delle espressioni soggettive: nell'anima, entità invisibile ma generatrice del pensiero, l'idea è "ἀλήθεια", svelamento, uscita dall'oblio, chiarezza, evidenza. Si comprende quale valore abbia la relazione tra luce e tenebre, non solo come metafora dell'incessante ricerca del significato: è la luce la condizione della "forma", del fenomeno, dell'apparire, del reale. "Ιδέαι" sono dunque le entità eterne costitutive della realtà, ne rappresentano l'essenza. Eppure, fuori dalle espressioni matematiche, dei numeri e delle forme geometriche, le idee circolano se fanno storia: si affermano qualora divengano una narrazione condivisa. Se con sant'Agostino l'anima platonica entra a pieno titolo nella dimensione teologica di una religione dei "corpi" - senza il concetto di corpo è impossibile capire il cristianesimo - il riflesso dell'idealismo primigenio che si porta dietro, induce a ritenere la razionalità delle idee il marchio della loro autenticità, del loro ancoraggio saldo alla verità. Così, il pensiero occidentale, da Platone in avanti, ha proseguito nel solco dell'idea come atto generativo, della creazione che ha un'origine rispetto al nulla. Il buio è il nulla. La luce è il primo atto. «In principio Dio creò il cielo e la terra. Ora la terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l'abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque. Dio disse: «Sia la luce!». E la luce fu. Dio vide che la luce era cosa buona e separò la luce dalle tenebre e chiamò la luce giorno e le tenebre notte.» - Genesi, capitolo primo - Dunque, l'occidente crede nell'essere e nel nulla, nella creazione e nel significato. Ma l'occidente cristiano. Non quello greco. Che non a caso, dimenticando la lezione di Parmenide, ha espresso, magistralmente, l'inquietudine di trovarsi di fronte al baratro del "nulla" nella tragedia. Ecco perché noi siamo cristiani e non più greci: abbiamo risolto la terribile percezione di un'assenza del significato, nella fede in un atto di creazione che ogni essente ha tratto dalle tenebre. Non importa che quest'idea sia imprecisa, non trovi fondamento in un'evidenza: l'idea stessa del rimedio alla morte nel nulla, per quanto inesplicabile, indefinibile, inconsistente sul piano materiale, ha conquistato il mondo e costituito la sua direzione storica. Ecco perché Nietzsche definì questa concezione il "colpo di genio del cristianesimo". Idea imprecisa quanto contraddittoria: Dio non è luce, ma è ciò che non può essere mai svelato. Altrimenti, Dio diverrebbe un concetto, una "cosa" come le altre cose del mondo. Per questa ragione, l'occidente designa il malefico con il termine "Lucifero", colui che porta la luce, colui che vuole svelare, colui che vuole "reificare" il Dio creatore. Idea imprecisa, dunque. Perché la perfezione dell'idea possiede qualcosa di luciferino, in sé. Mentre il dubbio e la ricerca, contengono una tensione vitale che spesso si dimentica o volutamente si tralascia. L'esperienza del viaggio ha più valore della meta. Presunta. Forse inutile.
- Gaetano Previati (1852-1920): "La creazione della luce" - 1913 circa, Galleria Nazionale d’Arte Moderna, Roma - In copertina: Maria Casalanguida, "Bottiglie e cubetto" 1975, collezione privata
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mancino · 1 year ago
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Nel profondo dell'anima, le persone sensibili custodiscono un universo in cui ogni emozione è un'entità viva, vibrante, pronta a esplodere. Le loro menti sono come l'oceano, e le emozioni, invece di essere semplici onde, sono tsunami possenti, colpi di fulmine che si schiantano contro le sponde del loro essere.
Le sensazioni sono un turbine di fiumi in piena, torrenti di passione e tormento. Dentro di loro, c'è una costante lotta tra il desiderio di sperimentare la bellezza della vita e l'angoscia dell'intensità emotiva. Il loro cuore è una terra martoriata da inondazioni, una dimora in cui le acque non si placano mai del tutto.
Le persone sensibili sono come navi alla deriva in queste acque turbolente, alla ricerca di un ancoraggio, di qualcuno che possa comprendere il fragore delle loro maree interiori. Hanno bisogno di qualcuno che non solo li accolga, ma che abbracci le tempeste che li travolgono. Il loro bisogno di condivisione è insaziabile, poiché è solo attraverso la connessione con gli altri che possono sperare di non affogare nelle proprie emozioni tumultuose.
Vivono due vite in parallelo. Una all'interno di se stessi, un mondo di riflessioni profonde e introspezione costante. L'altra fuori, dove affrontano il tumulto del mondo, consapevoli di ogni sfumatura dell'esperienza umana. Vivono dentro e fuori, in una danza eterna tra la passione e la vulnerabilità.
La loro sensibilità è una benedizione e una maledizione, una fiamma che brucia intensamente e può anche consumarli. Ma nelle loro anime, nel mezzo di tutto quel tumulto, c'è una bellezza senza pari. Sanno che vivere così è un dono prezioso, un dono che li rende unici. E, nonostante le tempeste, non rinunceranno mai alla loro profonda connessione con il mondo e con se stessi. Sanno che questa è la loro via per vivere due volte. Vivere dentro e fuori, in un abbraccio senza fine delle meraviglie e delle sfide dell'esistenza.
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i-libri-di-ale · 1 year ago
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La Retorica Attraverso i Secoli: Un Viaggio dalla Grecia Antica all'Era Digitale
Cari lettori de I Libri di Ale, oggi ci immergeremo in un affascinante, seppur breve, viaggio attraverso la storia della comunicazione persuasiva ed efficace, esplorando l’evoluzione della retorica dai tempi degli antichi oratori ai moderni maestri della comunicazione. La retorica, l’arte di persuadere e influenzare attraverso le parole, è un pilastro fondamentale della comunicazione umana.…
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primepaginequotidiani · 5 months ago
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PRIMA PAGINA La Ragione di Oggi domenica, 22 settembre 2024
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fiat500nelmondo · 1 year ago
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Affari Sbullonati: Fiat 500 d'epoca elettrica retrofit in mostra
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Scoprite come Affari Sbullonati ha creato una Fiat 500 d'epoca elettrica retrofit, unendo tradizione e sostenibilità.
In un mondo che cerca soluzioni sostenibili, il retrofitting (la trasformazione da auto a motore termico in auto a motore elettrico) emerge come una scelta entusiasmante. Affari Sbullonati ha abbracciato questa sfida, trasformando la classica Fiat 500 d'epoca in un'opera d'arte elettrica. A differenza di altri progetti simili, il motore è stato montato direttamente sul differnziale, rimuovendo il cambio, in questo modo si è semplificato ulteriormente il progetto guadagnando leggerezza e spazio. Il Progetto Elettrico di Affari Sbullonati "Eccola ragazzi, la Fiat 500 d'epoca elettrica di Affari Sbullonati" inizia così il video che mostra il retrofit della Cinquecento Jolly usata per questo progetto. Silenziosa e raffinata, la 500 elettrica conserva l'aspetto originale ma nasconde un cuore innovativo.
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Dettagli Tecnici della Trasformazione Questa autovettura ora ospita un motore elettrico da 48V e 4 kW, che garantisce un'autonomia di circa 70-80 km, ideale per il diletto in Beach Resort o proprietà private. "Guardate che bellezza ragazzi, tutto veramente assemblato in maniera fantastica," si sente nel video mentre vengono mostrate le celle al litio e il sistema di gestione della batteria.
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Motore elettrico da 48V e 4 kW, notare l'assenza del cambio e l'ampio spazio guadagnato. Rispetto per la Tradizione Uno degli aspetti più notevoli di questa Fiat 500 d'epoca elettrica è il rispetto per l'integrità originale della vettura. All'interno, il cruscotto storico è stato mantenuto, mentre sono stati aggiunti un nuovo acceleratore elettrico e un selettore per le marce. Questa trasformazione non solo è ecologica, ma anche reversibile: "I punti di ancoraggio sono stati tenuti quelli originali, quindi basta smontare queste tre piastre, rimontate il termico senza modifica per la macchina originale"
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Batterie al litio, regolatori e trasformatore di alimentazione posti nel vano anteriore Un Passo Verso il Futuro Questa Fiat 500 d'epoca elettrica non è solo un tributo al passato, ma anche un passo verso un futuro sostenibile attraverso il retrofit. "Affari Sbullonati ha fatto un lavoro fantastico, pulito e raffinato," afferma il video, sottolineando l'importanza di un'innovazione che rispetta sia la storia che l'ambiente.
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Selettore direzione al posto della leva del cambio Un grande problema Il kit di Affari Sbullonati è molto semplice. Tuttavia è proposto solo al mercato estero perché in Italia al momento, non è possibile l’omologazione dal momento che la legge sul retrofit non autorizza tale kit (deve essere mantenuto il cambio che in questo caso è stato eliminato in quanto non necessario) E' incredibile come non ci sia l’opportunità di installare questi kit elettrici e green, dagli unici venduti dalle due aziende leader autorizzate. In conclusione, la Fiat 500 d'epoca elettrica di Affari Sbullonati è una testimonianza della possibilità di unire la passione per le auto classiche con l'impegno verso un futuro più verde. Cosa ne pensate di questa straordinaria fusione tra passato e futuro? La Fiat 500 elettrica potrebbe essere il simbolo di una nuova era per la mobilità? Cosa ci dite sul problema dell'impossibilità di omologare questa vettura?
Gli ultimi articoli pubblicati su Fiat 500 nel mondo
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sarinatales · 1 year ago
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Ogni cosa sganciata dal proprio ancoraggio. Sospesa nell’aria cinerea. Sostenuta da un respiro, breve e tremante. Se solo il mio cuore fosse pietra.
La strada, McCarthy
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motori tubolari per tapparelle
Siete alla ricerca di motori tubolari per tapparelle di alta qualità da una piattaforma affidabile? Non preoccupatevi e visitate la ferramenta leader di Falco Siderurgica e Ferramenta per procurarvi motori tubolari per tapparelle di qualità superiore motori tubolari per tapparelle con una garanzia di 5 anni. Con una coppia di 30 Nm, questi motori tubolari per tende e tapparelle sono estremamente facili da montare e sono dotati di un finecorsa meccanico per l'apertura e la chiusura. Anche in questo caso, questi motori sono disponibili con alimentazione a 230V per automatizzare tapparelle in PVC o in alluminio coibentato. Inoltre, l'installazione è piuttosto semplice e non necessita di personale tecnico specializzato. All'interno della confezione si trovano adattatori per tubi ottagonali da 60 mm di diametro, staffe di ancoraggio e manuali di manutenzione.
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teodoroguadalupi · 1 month ago
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Artur Fischer, inventore tedesco, inventò il tassello di plastica, noto come "tassello Fischer", nel 1958. Questa soluzione semplice ed efficace permette di fissare oggetti a pareti solide. Il suo design, con alette che si espandono quando viene inserito in un foro, crea un ancoraggio solido e sicuro. Questa innovazione ha rivoluzionato l'industria dell'edilizia e del fai-da-te.
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