#Amore e Mistero
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Recensione di L'eredità di Christine di Laura Usai: Un Viaggio tra Segreti di Famiglia e Amore Proibito. Di Alessandria today
Intrighi, misteri e romanticismo nella Londra vittoriana: il nuovo romanzo di Laura Usai porta i lettori alla scoperta di verità scomode e scelte coraggiose.
Intrighi, misteri e romanticismo nella Londra vittoriana: il nuovo romanzo di Laura Usai porta i lettori alla scoperta di verità scomode e scelte coraggiose. L’eredità di Christine, scritto da Laura Usai, è un avvincente romanzo storico ambientato nel 1872 tra le campagne del Kent e l’affascinante Londra vittoriana. Christine, la protagonista, è una giovane donna che, dopo aver perso i genitori,…
#Amore e Mistero#amore proibito#convenzioni sociali#cultura vittoriana#Dramma storico#famiglia e segreti#Inghilterra del XIX Secolo#Intrighi#L&039;Eredità di Christine#Laura Usai#lettera misteriosa#Letture consigliate#Londra vittoriana#mistero#narrativa italiana#Narrativa storica#narrativa storica italiana#narrativa vittoriana#nostalgia#personaggi complessi#protagonista femminile#Recensione libro#ritratti storici#romanzo di Laura Usai#romanzo gotico#romanzo Kindle#Romanzo romantico#Romanzo storico#romanzo vittoriano#Scoperta di Sé
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La Borsa Rossa
Era una giornata come tante altre quando Laura trovò quella borsa rossa in un mercatino dell’usato. La pelle consumata e i bordi leggermente scoloriti le davano un fascino antico, come se avesse vissuto molte vite. Non riusciva a spiegarsi perché, ma sentiva un’attrazione irresistibile verso quell’oggetto. Decise di acquistarla, senza immaginare che quella scelta avrebbe cambiato la sua vita. La…
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Delitti di provincia: la circe della versilia
Maria Luigia Redoli, la Circe della Versilia. Amante, follemente innamorata di uomini e divertimento. Concupita e truffata da chi dell’incerto avvenire predisse smazzando carte, s’invaghì del giovane Carlo, bell’imbusto a cavallo. Figli adulterini squinternati, cene e spese folli, tutto alle spalle del vecchio Iacopi, l’usuraio, che tanto santo non fu nemmeno lui. Tradimenti, prodigi e magia…
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Le donne sono ossessionate dai viaggetti, poiché in essi scorgono frammenti di sogni dispersi, la promessa di un respiro diverso, un battito d’ali verso l’ignoto. Ogni viaggetto, che agli occhi distratti degli uomini appare come un semplice svago, per loro è un rito segreto, una danza sottile tra il desiderio di evasione e il richiamo di un universo nascosto.
Nell’arte del partire si rifugiano, come sirene ammaliate dal canto del vento, assetate di storie sussurrate dal tempo, e di paesaggi dipinti da mani invisibili. Ogni piccolo viaggio è una tela bianca su cui imprimere ricordi e sensazioni, un attimo di sospensione dove la quotidianità svanisce come nebbia al mattino, lasciando spazio all’inatteso, al mistero, alla seduzione dell’altrove.
E nel fervore di questi viaggi brevi, quasi furtivi, c’è la ricerca di una libertà dolceamara, di un amore sognato, di un’illusione che si fa carne. È nel vagare senza meta che trovano il senso della vita, in quel perdersi che è, in verità, un ritrovarsi. Ogni passo è un respiro nuovo, ogni sguardo un bacio rubato alla realtà.
Non è l’itinerario a chiamarle, né la destinazione a incantarle: è il percorso, quel filo invisibile che le lega all’infinito, alla speranza che ogni viaggetto sia un preludio a qualcosa di eterno. Sanno che, in quei brevi attimi lontani dal mondo conosciuto, si nasconde una promessa segreta, un desiderio sopito che, forse, si avvererà.
E così partono, sempre, con l’anima in tasca e il cuore colmo di attese, pronte a innamorarsi di un tramonto, di una strada sconosciuta, di un attimo che diventa eterno. Perché, in fondo, i viaggetti sono la loro poesia più intima, la loro ribellione più dolce, la loro unica fuga verso un altrove che, forse, esiste solo nei loro sogni.
#citazioni#compagnia#distanza#frasi famose#frasi pensieri#mancanza#nuove amicizie#pagine di libri#sentimenti#tristezza
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Emozionarsi è vedersi in trasparenza nel mondo. È riconoscersi e ritrovarsi in quello che vediamo, sentiamo, percepiamo al di fuori di noi. È l’esperienza del fuori che si fonde col dentro. È il mistero dell’unicità dell’universo*
Aryiae
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Amore. Che cosa ho imparato sull’amore?
Quello che ho imparato sull’amore è che l’amore esiste. O forse, più semplicemente, quello che ho imparato e imparo sull’amore è quello che racconto nei miei film, in tutti i miei film. E cioè che non dimentichiamo mai le persone che abbiamo amato, perchè rimangono sempre con noi; qualcosa le lega a noi in modo indissolubile anche se non ci sono più. Ho imparato che ci sono amori impossibili, amori incompiuti, amori che potevano essere e che non sono stati. Ho imparato che è meglio una scia bruciante, anche se lascia una cicatrice: meglio l’incendio che un cuore d’inverno. Ho imparato, e in questo ha ragione mia madre, che è possibile amare due persone contemporaneamente. A volte succede: ed è inutile resistere, negare, o combattere. Ho imparato che l’amore non è solo sesso: è molto, molto di più. Ho imparato che l’amore non sa né leggere né scrivere. Che nei sentimenti siamo guidati da leggi misteriose, forse il destino o forse un miraggio, comunque qualcosa di imperscrutabile e inspiegabile. Perchè, in fondo, non esiste mai un motivo per cui ti innamori. Succede e basta. È un entrare nel mistero: bisogna superare il confine, varcare la soglia. E cercare di rimanerci in questo mistero, il più a lungo possibile.
Ferzan Ozpetek
#È un entrare nel mistero#e cercare di rimanerci#il più a lungo possibile#parlare al vento rende tutto molto leggero
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“forever close” photo by Fabrizio Pece (tumblr | 500px | instagram)
Nel cuore di una cittadina senza tempo, dove il grigio delle strade si fonde con il grigio del cielo, c'è una storia d'amore che resiste all'implacabile corso del destino. Le vite di Alex e Morgan si intrecciavano tra i vicoli stretti, un'amicizia che si sviluppò in qualcosa di più, un sentimento che sfidava la monotonia delle giornate grigie.
Alex, un lavoratore locale, e Morgan, una mente creativa senza un posto fisso nel mondo, si scoprirono l'un l'altro in un piccolo bar buio. Il loro amore crebbe nell'oscurità di strade poco illuminate, dove le luci pallide delle insegne creavano un'atmosfera di mistero e desiderio. Ma come talvolta capita, la vita ha avuto una strana maniera di chiedere il conto.
In una fredda notte d'inverno, Alex e Morgan persero la vita in un incidente che spezzò le loro storie ancor prima che potessero scrivere il loro epilogo. Le loro famiglie, spesso spartite da vedute diverse, si trovarono unite dalla stessa tristezza e rimpianto. Troppe parole non dette, troppe emozioni represse, ora sprofondavano nelle tombe di due anime che avevano trovato il loro rifugio l'una nell'altra.
Le loro tombe erano inclinate, appoggiandosi l'una all'altra come se la morte avesse finalmente concesso loro il conforto negato dalla vita. La pietra fredda divenne il testimone di un amore che, sebbene interrotto prematuramente, continuava a vibrare nell'eternità. Nelle notti tranquille, quando la pioggia scivolava via senza rumore, si diceva che le anime di Alex e Morgan si ritrovassero, non più limitate dai confini terreni.
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La leggenda dell’albero della vita
Un bel giorno, un giovane ragazzo, mentre camminava, vide un albero, completamente isolato. Ripensò allora a ciò che aveva appreso lungo il suo cammino, ovvero che esisteva una connessione tra lui e il resto del mondo, e che per questo doveva essere in grado di comunicare anche con gli alberi.
Decise allora di rivolgersi proprio a quell’albero che se ne stava solitario su quel campo. Gli si avvicinò, e cominciò a parlargli, chiedendogli il permesso di avvicinarsi ancor di più, per condividere con lui il proprio campo di energia.
L’albero acconsentì con gioia. “Sono venuto a condividere le mie esperienze con te”, gli disse. “Vuoi vedere quello che ho visto nella mia vita?” “Certo, sono felice di questo dono.”
Il corpo del ragazzo si avvicinò e abbracciò l’albero. Non appena a suo agio, il ragazzo iniziò a portare alla sua mente tutte le immagini più amate nella sua vita. Il mare e le onde, le montagne e la neve, gli estesi campi che attraversano i paesi, le grandi città affollate da persone che corrono frettolose verso nessun luogo, gli animali liberi e quelli in cattività, i libri, la televisione. Il giovane mostrò all’albero i suoi percorsi di vita ed esperienze, accompagnate da intensi sentimenti, come amore, odio, paura, speranza, amicizia, condivisione e solitudine.
Improvvisamente il ragazzo si sentì in colpa: stava mostrando all’albero tutto ciò che è in grado di muoversi, di poter vedere altri paesaggi, altre parti del pianeta, mentre invece l’albero non poteva spostarsi da quel punto della terra, costretto a rimanere nel mezzo di un campo vuoto.
“Oh, mi dispiace albero, non volevo renderti triste!” “Triste? Oh, piccolo uomo, l’unico modo che ho di sperimentare la tristezza è attraverso i vostri sentimenti. Tutto ciò che hai condiviso con me, quello che hai visto e sentito con il cuore, non era affatto nuovo per me. Le mie radici sono nella terra e i miei rami nel cielo, il mondo non è un mistero, né lo sono i suoi mari e monti, le sue valli e i suoi cieli.
Le persone hanno pensieri e pensano molto. E grazie a questi pensieri, noi riusciamo a sentire. Noi sentiamo tutto ciò che viene da un uomo o un animale, da un vegetale o dal cielo. Piccolo uomo, tu hai bisogno di viaggiare per vedere il mondo, noi abbiamo bisogno di toccare solo la brezza. Quello che non si vede, in realtà esiste Tutto ciò che esiste, esiste ovunque. Non abbiamo bisogno di andare da nessuna parte per essere ovunque. Noi alberi siamo benedetti. Vai in pace giovane uomo e vieni da noi, se ti senti solo di nuovo”.
Il ragazzo, in soggezione, si scostò di qualche metro dall’albero. Quello che avrebbe dovuto rattristare l’albero in verità aveva reso triste lui. Quello che non conosceva prima, il bisogno di poter credere, la necessità di toccare, annusare, parlare, sentire … improvvisamente si rese conto che tutto quello che pensava di aver raggiunto, di fatto già esisteva nella natura di tutte le cose. Essere connessi non è un obiettivo da raggiungere, è sufficiente ricordare la natura di ognuno. L’albero della vita è uno dei simboli cabalistici più antichi ed importanti.
L’albero stabilisce la comunicazione fra i tre livelli dell’universo: la terra, tramite le sueradici; la superficie, tramite il tronco, ed il cielo, attraverso i propri rami. L’albero è quindi l’epicentro del mondo, che stabilisce la relazione tra terra e cielo. L’albero della vita sorge da un insieme che simboleggia la madre terra, dalla quale nasce la vita
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La sposa del lago di Rita Bonfanti: Un amore perduto nella Como di fine Ottocento. Recensione di Alessandria today
La struggente storia vera di una giovane sposa sul Lago di Como, tra passione, mistero e tragedia, nell'affascinante scenario della fine del XIX secolo.
La struggente storia vera di una giovane sposa sul Lago di Como, tra passione, mistero e tragedia, nell’affascinante scenario della fine del XIX secolo. La sposa del lago, scritto da Rita Bonfanti, è un romanzo storico che ci riporta nella Como di fine Ottocento, raccontando una storia d’amore e mistero realmente accaduta. Il lago, con le sue acque placide e i suoi segreti, diventa il simbolo di…
#ambientazione lago#ambientazione storica#Amore e Mistero#Como di fine Ottocento#Como storica#cultura lombarda#fine Ottocento#folklore italiano#La sposa del lago#Lago di Como#Lago di Como romanzi#leggenda del lago#Lombardia#misteri storici#narrativa italiana#narrativa romantica#narrativa storica italiana#Rita Bonfanti#romanzi ambientati in Italia#Romanzi d’epoca#romanzi di Rita Bonfanti#romanzi romantici#romanzo d’amore storico#romanzo d’atmosfera#romanzo gotico italiano#Romanzo italiano#Romanzo storico#società comasca#società ottocentesca#Storia d’amore
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Il Segreto tra le Onde
Sofia camminava lungo la spiaggia deserta di Positano, il vento marino che scompigliava i suoi capelli castani e una leggera brezza che le solleticava la pelle. Il sole stava calando, tingendo il cielo di sfumature arancioni e rosa. Era una di quelle sere che sembravano uscite da un sogno, eppure Sofia non riusciva a godersela del tutto. Era venuta in quella città per ritrovare se stessa, per…
#Amore e mistero in riva al mare#Racconti d&039;amore brevi per ragazze#Racconti romantici ambientati in Italia#Romanzi brevi romantici per ragazze giovani#Storie Romantiche per Giovani Adulti
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Non riesco ad avere figli e mi sembra di aver buttato la mia vita fino ad ora e che oltre non ci sia uno scopo...
Ti racconto una cosa.
Io ho 50 anni e la nostra prima figlia è nata che avevo 25 anni... una giovane coppia per quei tempi (1997) e un'età che adesso sarebbe definita prepubere.
Non ti faccio mistero che per un certo periodo della mia vita ho provato un sentimento molto vicino al disprezzo misto rabbia per tutte quelle persone che proseguivano la loro adolescenza lunga ponendosi al centro del mondo e ignorando la lotta esistenziale che un genitore doveva portare avanti anche solo per riuscire ad andare a letto la sera senza strisciare le ginocchia sul pavimento.
Oggi dico che ognuno cresce con le esperienze che gli sono più congeniali ed essere genitori è solo uno dei tanti modi per conoscere meglio la realtà... non ti rende migliore, ti fornisce solo una buona occasione per ridiscutere la tua centralità nel mondo.
Un figlio non è uno scopo, né una benedizione né una maledizione.
Un figlio non consolida il tuo ruolo nella società né conferma la tua validità di essere umano... se proprio dobbiamo dirla tutta ti provoca un'overdose di inadeguatezza e ti svela ogni giorno una nuova sfumatura del termine 'ansia'.
La domanda che ti devi fare prima di 'Sarò una buona madre?' e un'altra...
'Saprò amare gli altri anche se non sono come me?'
In caso contrario il figlio che sarà potrebbe essere per te solo un riscatto oppure una soddisfazione personale o anche una dimostrazione. O, peggio, un modo per accontentare o legare a te qualcuno.
Un figlio, in realtà, è un atto di amore ma non verso te stessa o verso chi ti sta accanto... è un atto di amore (e di fede) verso ciò che non sei tu, verso quel mondo che, dal giorno della tua scelta, diventerà più ricco e ancora più pieno di amore.
Perchè il bambino non nasce nell'utero ma nella testa e nel cuore.
Sappi essere madre senza figli e quello che tu chiami 'scopo' diventerà una tua consapevolezza profonda con la quale potrai aprirti all'altro anche senza legami di sangue e scoprire che la famiglia non ha nulla a che vedere con la biologia o la parentela.
Io sono figlio unico ma ho mille fratelli e sorelle... e ho ben più che due figlie, credimi.
Saprai amare gli altri anche se non sono come te?
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C’è un legame misterioso
che unisce i gatti e le donne.
Un’intesa che va oltre il comune incontrarsi
Il semplice riconoscersi.
Un amore che li stringe
una storia che li lega
scritta con inchiostro divino.
Sono esseri danzanti sul filo del tempo
affamati di mistero e di vita
che danno il meglio di loro
quando nessuno li osserva.
Spiriti liberi nati dalla stessa luce.
C’è un patto di bellezza
di accecante meraviglia
che unisce i gatti e le donne
entrambi capaci di offrirsi e di Amare
senza mezze misure
senza alcuna pietà.
Abitanti di un tempo antico
provenienti da un’altra epoca
doni del cielo
creature salvifiche
chiamate a raccolta
per proteggerci, per accompagnarci.
I loro gesti leggeri
la loro mite eleganza
sono tele esposte
nel museo dei miracoli.
Non avvicinatevi a loro
se non siete pronti a sognare
a mettervi in viaggio
ad abbattere muri
a conoscere parti di voi sconosciute.
I gatti e le donne
fedeli al loro sodalizio
di intima guerra
e pace suprema
de sempre conoscono le risposte
per questo mondo che non si da tregua
e incontrollabilmente
verso una sconosciuta meta, corre.
Nessuno sa cosa ci sia
di cosi magico e leale
intimo e randagio
dentro a quegli occhi
dove la gentilezza dimora
e l’infinito, spensierato
scorre.
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Una delle più note leggende greche ci rivela la più oscura natura dell’amore, e lo fa tramite il racconto di una fanciulla di nome Psiche, talmente bella da far ingelosire Venere stessa, che ordinò a suo figlio Cupido, il dio dell’amore, di scoccare una delle sue frecce e di farla innamorare dell’uomo più brutto della terra.
Cupido però sbagliò mira e si colpì un piede, avvampando subito d’amore per la bella Psiche. Per non incorrere nelle ire della madre, non gli restò che incontrarla in segreto, al buio, senza che lei potesse riconoscerlo.
La fanciulla però cominciò a essere curiosa e avrebbe voluto vedere in volto il suo amante, quindi, una notte, mentre Cupido le dormiva accanto, accese una lampada, scorgendo i lineamenti perfetti di Amore in persona. Sussultò per l’emozione e una goccia d’olio schizzò via, colpendo il dio e scottandolo. Svegliatosi e compreso che Psiche aveva trasgredito al divieto, Cupido dovette andarsene.
Psiche però non si diede per vinta, e affrontò le dure prove a cui Venere la sottopose, suddividendo una gran quantità di semi in una singola notte, portando alla dea il mitico Vello d'Oro e recuperando persino in uno scrigno un frammento della bellezza della dea infera Proserpina, dopo una lunga e complessa discesa nell'oltretomba.
Infine, stanca e afflitta, decise di aprire lo scrigno per recuperare un poco della bellezza che aveva perduto affrontando tutte quelle ardue imprese, ma nello scrigno non vi era ciò che si aspettava, bensì il terribile sonno dello Stige.
Psiche cadde in un sonno profondo, e non si sarebbe più ridestata, se solo Cupido non avesse avuto pietà di lei. Colpito dalle prove che aveva affrontato pur di ritrovarlo, comprese che il suo amore era sincero e le offrì dell'ambrosia, il nettare degli dèi, rendendola immortale.
I greci sono famosi per la loro capacità di trasporre il pensiero sotto forma di immagini, infatti questo mito ha un significato molto profondo: l’amore è un sentimento ammantato di mistero, e colui che cerca di analizzarlo e imbrigliarlo entro i lacci della razionalità, finirà solo con il farlo volare via.
Alla favola si è ispirato Antonio Canova nella creazione del gruppo scultoreo"Amore e Psiche
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Chiedo scusa al caso se lo chiamo necessità. Chiedo scusa alla necessità se tuttavia mi sbaglio. Non si arrabbi la felicità se la prendo per mia. Mi perdonino i morti se ardono appena nella mia memoria. Chiedo scusa al tempo per tutto il mondo che mi sfugge a ogni istante.
Chiedo scusa al vecchio amore se do la precedenza al nuovo. Perdonatemi, guerre lontane, se porto fiori a casa. Perdonatemi, ferite aperte, se mi pungo un dito. Chiedo scusa a chi grida dagli abissi per il disco col minuetto. Chiedo scusa alla gente nelle stazioni se dormo alle cinque del mattino
Perdonami, speranza braccata, se a volte rido. Perdonatemi, deserti, se non corro con un cucchiaio d’acqua. E tu, falcone, da anni lo stesso, nella stessa gabbia, immobile, con lo sguardo fisso sempre nello stesso punto, assolvimi, anche se tu fossi un uccello impagliato. Chiedo scusa all’albero abbattuto per le quattro gambe del tavolo.
Chiedo scusa alle grandi domande per le piccole risposte. Verità, non prestarmi troppa attenzione. Serietà, sii magnanima con me. Sopporta, mistero dell’esistenza, se tiro via fili dal tuo strascico. Non accusarmi, anima, se ti possiedo di rado.
Chiedo scusa al tutto se non posso essere ovunque. Chiedo scusa a tutti se non so essere ognuno e ognuna. So che finché vivo niente mi giustifica, perché io stessa mi sono d’ostacolo. Non avermene, lingua, se prendo in prestito parole patetiche, e poi fatico per farle sembrare leggere.
-Wislawa Szymborska-
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Stamattina la nostra @ciclossigenasi mi tira giù dal letto perché pensava che la cacca di piccione che aveva sul parabrezza fosse la famosa cometa C/2023 A3 Tsuchinshan-ATLAS, oh, niente niente era proprio la cometa, nonostante il mio scetticismo, tuttavia il mio enorme amore per la scienza deve scontrarsi di recente con le necessità di Lilly, e quindi mi è venuta in mente questa famosa scena di Il Mistero di Bellavista, dove:
Il Professore Bellavista = Papero amante della scienza
Il Colonnello = @ciclossigenasi
Salvatore = Papero papà a tempo pieno
Saverio & Rachelina = i nostri Anon (anche se io posso considerarmi molto più fortunato)
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C’è un legame misterioso che unisce i gatti e le donne. Un’intesa che va oltre il comune incontrarsi Il semplice riconoscersi. Un amore che li stringe una storia che li lega scritta con inchiostro divino.
Sono esseri danzanti sul filo del tempo affamati di mistero e di vita che danno il meglio di loro quando nessuno li osserva.
Spiriti liberi nati dalla stessa luce.
C’è un patto di bellezza di accecante meraviglia che unisce i gatti e le donne entrambi capaci di offrirsi e di Amare senza mezze misure senza alcuna pietà.
Abitanti di un tempo antico provenienti da un’altra epoca doni del cielo creature salvifiche chiamate a raccolta per proteggerci, per accompagnarci.
I loro gesti leggeri la loro mite eleganza sono tele esposte nel museo dei miracoli.
Non avvicinatevi a loro se non siete pronti a sognare a mettervi in viaggio ad abbattere muri a conoscere parti di voi sconosciute.
I gatti e le donne fedeli al loro sodalizio di intima guerra e pace suprema de sempre conoscono le risposte per questo mondo che non si da tregua e incontrollabilmente verso una sconosciuta meta, corre.
Nessuno sa cosa ci sia di cosi magico e leale intimo e randagio dentro a quegli occhi dove la gentilezza dimora e l’infinito, spensierato scorre. Andrew Faber art by keltenromane **************************** There is a mysterious bond that unites cats and women. An understanding that goes beyond the common meeting The simple recognition. A love that binds them a story that binds them written with divine ink.
They are beings dancing on the edge of time hungry for mystery and life that give the best of themselves when no one is watching.
Free spirits born from the same light.
There is a pact of beauty of blinding wonder that unites cats and women both capable of offering themselves and of Loving without half measures without any pity.
Inhabitants of an ancient time coming from another era gifts from heaven saving creatures called together to protect us, to accompany us.
Their light gestures their gentle elegance are canvases exhibited in the museum of miracles.
Don't approach them if you are not ready to dream to set out on a journey to break down walls to know unknown parts of yourself.
Cats and women faithful to their partnership of intimate war and supreme peace always know the answers for this world that gives no respite and uncontrollably towards an unknown destination, runs.
No one knows what is so magical and loyal intimate and stray inside those eyes where kindness dwells and the infinite, carefree flows. Andrew Faber art by keltenromane
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