#Alessandra Del Prete
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plutôt la vie… plutôt la ville. premio roberto daolio per l’arte pubblica: domani a bologna
plutôt la vie… plutôt la ville. premio roberto daolio per l’arte pubblica: domani a bologna
Mercoledì 14 dicembre alle ore 16.00, nell’Aula Magna dell’Accademia di Belle Arti di Bologna, si svolgerà la premiazione dei vincitori dell’ottava edizione di Plutôt la vie… plutôt la ville. Premio Roberto Daolio per l’arte pubblica. L’evento vedrà la partecipazione di Luca Vitone, artista che lavora tra Milano e Berlino. Nella conferenza dal titolo Agire i luoghi, racconterà la sua esperienza…
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#Accademia di Belle Arti di Bologna#Alessandra Andrini#Annalisa Cattani#Arianna Bassetto#Chengyue Luo#Chiara Mecenero#Concettina Squillace#Elena Boni#Elisa Del Prete#Eva Marisaldi#Federico Zamboni#Gino Gianuizzi#Giovanna Romualdi#Lisa Martignoni#Liu Jiying#Luca Vitone#Maria Rita Bentini#Premio Roberto Daolio#Riccardo Bellelli#Rita Canarezza & Pier Paolo Coro /little constellation/#Roberto Daolio#Roberto Pinto#SÍM Residency di Reykjavík#Stefano Daolio
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Ridatemi il tempo delle mele...
- Alessandra Del Prete
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Spazio G43: iNGaBBiaTi CoN L'aRTe Mostra collettiva di Arte Contemporanea A cura di Enzo Correnti Inaugurazione 18 Aprile 2020 Spazio G43 - Via Garella,43 Prato Omaggio a Luca De Silva Dalla Collezione CORRENTI – RIPARI Grafica di _guroga ELENCO DEI PARTECIPANTI _guroga, Alessandro Giannetti, Alessandro Pucci, Alessandra Gereschi, Alfonso Caccavale, Antonella Sassanelli, Antonio Conte, Antonio De Rose, Antonio La Gamba, Associazione Culturale Art-Art Impruneta (Firenze), Articolo 31 (Titti Gaeta), Barbara Fluvi, Beatrice Capozza, Brigata Topolino, Barbara Neri, Bruno Cassaglia, Carla Colombo, Claudia Conte, BAU Contenitore di Cultura Contemporanea n° 09 (2012) e n°14 (2017), Claudia Garrocini, Claudio Romeo, Clemente Padin, Collettivo Dada Boom Viareggio (Laura Serafin, Mario Giannelli, Virginia Orrico, Giacome Verde, Alessandro Giannetti e Sara Bellandi), Dala (Dalila Lili Leonetti), Daniela Gentili, Daniela Leonetti, Daniela Mastromauro, Daniela Pisolato, Davide Cruciata, Domenico Severino, Enzo Correnti, Erica Romano, Eva Malacarne, Francesca Confessore, Francesco Alarico, Francesco Cornello, Fulgor C. Silvi, Glauco Di Sacco, Gennaro Ippolito, Horouna Sonare, I Santini Del Prete (Franco Santini e Del Prete Raimondo), Ignazio Fresu, Ilaria Pergolesi, Ina Ripari, Irene Giannetti, Ivette Berti, Ivy Junia Grace Wuethrich & Enzo Correnti, Jakob De Chirico, Laura Coniglione, Laura Balla, Laura Serafin, Lancillotto Bellini, Lars Schumacher, Lia Pecchioli, Luca De Silva, Luca Fani, Luca Serasini, Luce Fabbri, Lucia Longo, Lucia Spagnuolo, Luther Blissett, Leti Vanna, Maria Teresa Cazzaro, Mariano Bellarosa, Marta Brodowska, Mariano Lo Gerfo, Mauro Gazzara, Maurizio Follin, Mattia Crisci, Maya Lopez Muro, Meral Agàr, Mimmo Domenico Di Caterino, Monty Cantsib, Moreno Correnti, Morice Marcuse, Meral Agàr, Murat Onol, NaCosa Napoli (Valentina Guerra & Antonio Conte), Neo Reo, Nicola Bertoglio, Nina Todorovic & Enzo Correnti, Noemi Silvera, Patrizia Cerella, Progetto No Name (Sara KO Fontana & Dario Arrighi), Redazione SKEDA Metropolitana Prato 2014, Renata e Giovanni Strada, Rita Esposito, Risouke Cohen, Roberto Scala, Sabrina Danielli, Selene Correnti, Serse Luigetti, Simona Carletti, Simona Dipasquale, Simona Giglio, Skinaz (Mimicha Finazzi), Tania Passerino, Mail art Collettiva (VeitArt, Ina Ripari, Fabiola Barna, Cecilia Bossi e Mabi Col), Ubaldo Molesti, Vittore Baroni, Walter Correnti, Walter Pennacchi, Luca Granato, Laura Violeta Dima.Nella mia casa vicinissimo al Centro per l’Arte Contemporane L. Pecci a Prato, nella parte centrale dell’appartamento c’è un ingresso, dove ci sono ben 5 porte, è grande 210 cm x 180 cm, l’altezza è 260 cm. Chiuso in casa, per i noti motivi che tutti conosciamo, si può anche sopportare ma come artista sento il bisogno di fare qualcosa. Vi ricordo che da quando è iniziata questa quarantena da solo o con altri amici ho già organizzato tre eventi. Virtual Happening Boom “DADA SIEMPRE” a cura di Enzo Correnti ed Ivette Berti, in collaborazione con Officina Dada Boom e la collaborazione esterna e grafica di _guroga. In occasione dell’equinozio di Primavere ai tempi del Coronavirus Noi artisti REO-DADA abbiamo invitato gli artisti a compiere un’azione artistica, in cui il protagonista non sia il panico, ma al contrario il VIRUS sia l’ARTE. L’evento si è svolto dalle ore 09:00 alle ore 21:00 del 21 marzo 2020. https://www.facebook.com/events/686880731852745/ . Il secondo evento organizzato è stato: ENZO CORRENTI (l'uomo carta) Presenta “Noi DeL PRiMo aPRiLe (VIII edizione)” ZoNa RoSSa CoN-CoRoNa (eSSeRCi SeNZa eSSeRCi) Opere, installazioni, mail art e performance. Grafica della locandina di _guroga - Dalle ore 16:00 alle ore 20:00 - Prato, 01 Aprile 2020 MuSeo aLTeRNaTiVo DeL BiSeNZio (Pista ciclabile Gino Bartali, Riva dx , Mezzana, Prato). Dal 22 marzo 2020 inserendo foto di tutte le precedenti edizioni, le locandine dalla prima edizione risalente al 2008 e le successive edizioni e accompagnati da ironici post che spiegavano come arrivare al Museo Alternativo Bisenzio. Fino all’ANNULLAMENTO dell’evento avvenuto il 1 aprile 2020 https://www.facebook.com/events/209176410494925 e infine dal 6 /12 aprile 2020 Photo Virtual Happening MI MANCA… NON MI MANCA… A cura di Ivette Berti & Enzo Correnti - Grafica e collaborazione di _guroga Dopo giorni e giorni chiusi in casa senza potere uscire ci siamo chiesti: Cosa mi manca? Cosa non mi manca? Pubblicate le vostre foto scrivendo: MI MANCA… NON MI MANCA… https://www.facebook.com/events/585275775417404 …Cosi per continuare in questo mio impegno, per dimostrare che la reclusione non mi ha impedito di dedicare del tempo a quello che l’arte mi ha dato e mi da, ho deciso di fare una mostra di Arte Contemporanea in questo minuscolo spazio. Esponendo 260 opere di grande e piccole dimensioni di ben 111 artisti della Collezione Privata Correnti-Ripari. L’inaugurazione è prevista per giorno 18 aprile alle ore 18:00 con una breve diretta. Nei giorni successivi vi faremo visitare virtualmente l’evento, pubblicando nella pagina foto e brevi video. Enzo Correnti (l’uomo carta) #essercisenzaesserci #iononmiarresto #lartenonvainquarantena #arteresistente #agitazioneculturale #reodada #enzocorrenti #_guroga #veitart #photovirtualhappening #inaripari #spaziog43 #ingabbiaticonlarte
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1973/4
Il sorriso del grande tentatore
Also Known As (AKA)
East Germany Das Lächeln des großen Verführers
Ireland (English title) Tempter
Portugal O Sorriso do Grande Sedutor
Spain La sonrisa del gran tentador
UK The Tempter
USA The Devil Is a Woman
Venezuela El diablo es una mujer
West Germany Verbannt
Directed by Damiano Damiani
Music by Maestro Ennio Morricone
Filming Dates 9 July 1973
Release Dates
Italy 24 January 1974
UK July 1975
Soviet Union July 1975 (Moscow Film Festival)
USA 26 October 1975 (New York City, New York)
Portugal 25 November 1977
East Germany 16 November 1979
West Germany 1988 (video premiere)
Writing Credits
Damiano Damiani ... (story/screenplay)
Fabrizio Onofri ... (screenplay
Audrey Nohra ... (screenplay)
Filming Locations
Incir De Paolis Studios, Rome, Lazio, Italy
Rome, Lazio, Italy
technical specifications
Runtime 1 hr 45 min (105 min)
2 hr (120 min) (Italy)
Cast
Claudio Cassinelli: Rodolfo Solina
Glenda Jackson: suor Geraldine
Lisa Harrow: Emilia Contreras
Arnoldo Foà .: monsignor Badensky
Adolfo Celi: padre Borelli
Gabriele Lavia: principe Ottavio Ranieri d'Aragona
Francisco Rabal: vescovo Marquez
Duilio del Prete: monsignor Salvi
Ely Galleani: fidanzata di Rodolfo
Rolf Tasna: monsignor Meitner
Sara Sperati (accreditata come Adele Sperati): Principessa Alessandra Ranieri d'Aragona
Margherita Horowitz: Madre del principe Ottavio
#il sorriso del grande tentatore#the devil is a woman#damiano damiani#glenda jackson#claudio cassinelli#gabriele lavia#lasa harrow#arnoldo foà#duilio del prete#adolfo celi#giallo fever#italian giallo#giallofever#cinema cult#italian sexy comedy#cult#italian cult#international cult#gialli#giallo
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"Oggi sono Olga.
Uccisa a mani nude da colui che diceva di amarmi. Uccisa per il troppo amore. Dicono.
Perché per lui non doveva, non poteva finire.
Sono stata uccisa, ma il giudice ha stabilito che anche lui fosse stato vittima di una “tempesta emotiva” Che 30 anni fossero troppi per un raptus di gelosia...Perché se sei donna, devi fare i conti anche con questo. Perché un uomo può essere geloso, può non rassegnarsi ai tuoi "no".
Perché un uomo che uccide può essere giustificato un po’…
Oggi sono Alessandra.
Sono stata trascinata con la macchina dal mio ex fidanzato, morta in seguito ai traumi riportati.
Trascinata per 8 lunghi metri…
Ma per il giudice si è solo trattato di un incidente.
Poco importa se lui avesse accelerato.
Poco importa se io avessi urlato.
Oggi sono Sara.
Sono stata strangolata dal mio ex fidanzato che non riusciva a rassegnarsi alla fine della nostra storia.
Sono Sara che aveva paura, che aveva detto, che aveva chiesto aiuto.
Sono morta una notte di maggio, con le sue mani intorno al collo...i suoi occhi nei miei.
Una tanica di benzina in auto pronta a bruciare i miei capelli biondi e il mio futuro, mentre le auto continuavano a passare
Oggi sono Antonia
uccisa , insieme alle mie bambine da mio marito, un carabiniere.
Uccisa perché non lo amavo più.
Uccisa perché volevo scappare e proteggere le mie figlie da un uomo malato, violento, pericoloso e armato.
Uccisa perché nessuno ha voluto ascoltarmi.
Perché sembrava tanto una brava persona.
Perché non può essere.
Perché, "ma ti pare che vi possa fare del male?"
Oggi sono Francesca.
Sono stata sequestrata da mia madre e violentata da mio padre .
Perché sono lesbica.
Perché nel 2019 parlare di omosessualità è tabù.
Parlare di violenza domestica è un susseguirsi di giustificazioni e veli omertosi.
Oggi sono Francesca che ha avuto il coraggio di denunciare i suoi genitori, una famiglia "tradizionale".
Oggi sono Valentina.
Morta di setticemia, in un ospedale laico italiano , dove il 100% del personale in ostetricia è composto da obiettori.
Ricoverata incinta di 17 settimane, con utero aperto, sono stata tenuta 15 giorni senza che nessuno mi proponesse l’aborto terapeutico come opzione per salvarmi la vita.
Perché un obiettore , nel 2018, può decidere che un feto di 17 settimane non può morire, ma una madre si.
Oggi sono Claudia.
Sono appena rientrata dalla maternità
E per questo sono colpevole.
Sono chiusa in una stanza, seduta ad una scrivania vuota , senza nulla da fare.
Nella stanza accanto il mio vecchio ufficio. Con un’altra impiegata, un’altra storia.
A casa un bambino di 3 mesi che chiama "mamma". Il latte tirato nei biberon. Il mio seno che scoppia. Le lacrime .Uno stipendio solo che non basta.
Perché se non sei madre non sei donna e se sei madre sei un peso.
Oggi sono Federica.
Ho 45 anni e una brillante carriera da manager.
E non ho figli. Non voglio figli.
E vivo tra sguardi di disapprovazione e commiserazione.
Perché una donna, nel 2019, deve ancora giustificare le proprie scelte, le proprie decisioni.
In un mondo che ci considera ancora genitrici e “regine della casa”.
Sono Emanuela,
e ogni mese la mia busta paga vale esattamente 100 euro meno del mio collega .
Perché in Italia, ancora, nel 2019, il lavoro delle donne vale, a parità di mansioni, esattamente il 23% in meno di quello dei colleghi maschi.
Oggi sono Samantha, ho 2 anni e mezzo e mi hanno appena detto che non posso giocare con i robot i razzi spaziali, mi hanno messo in mano una bambola e mi hanno consigliato di fare la mamma.
Ma loro non sanno che un giorno sarò la prima donna italiana negli equipaggi dell’Agenzia Spaziale Europea.
Oggi sono Pamela, che ha preso il primo schiaffo da suo marito.
Mia madre mi ha detto che succede, che le colpe non sono mai di uno solo, che una donna a volte deve subire...
Che sono secoli che funziona così.
Sono Sara che è stata licenziata di rientro dalla maternità. Che ha intrapreso una lunga lotta legale.
Che non si è fatta intimorire.
Che non si rassegna.
Sono Pina che ha stretto al seno le sue gemelline e si è gettata nel Tevere, perché il male che avevo dentro non riusciva ad uscire, perché chi era intorno sembrava non capire, perché una mamma non può cadere, non deve cedere. E io invece mi sentivo soffocare...
Oggi sono una ragazzina di 15 anni.
Stuprata per 3 anni da quello che pensavo essere il mio grande amore e il suo branco di amici.
Oltraggiata, obbligata al silenzio, minacciata.
E poi condannata, in omelia, anche dal prete del paese.
Perché una ragazza certe cose se le va a cercare.
Perché il miglior deterrente allo stupro è stare in casa a fare la calza...
Oggi sono Luisa
che stamattina si è alzata alle 6 per sistemare la casa e preparare i bimbi,
che è tornata a casa dopo 8 ore di lavoro.
Che ha fatto la spesa
Che ha aiutato i bimbi a fare i compiti
Ha fatto loro il bagnetto
Ha preparato la cena
Ha riordinato
Ha messo a letto i bimbi
Fatto una lavatrice e stirato una cesta di vestiti.
Però lei è fortunata perché in tutto questo suo marito l’ha aiutata apparecchiando e sparecchiando.
Perché comunque è Lei che deve farlo.
Perché Lui non è tenuto a darle una mano.
Come se non fosse casa sua, come se non vivesse lì.
Oggi sono una donna.
Nata in Italia
Nell’occidente del mondo.
Sono una donna che lotta ogni giorno, tra pregiudizi e luoghi comuni.
Tra retaggi culturali e ignoranza.
Sono una donna che ogni giorno è costretta ad urlare più forte per essere ascoltata, che deve alzarsi in piedi per non risultare invisibile.
Che vorrebbe scrollarsi di dosso tante maschere, tanti cliché .
Che è stufa di veder strumentalizzare il suo ruolo solo a fini politici quando nessuno fa mai niente di concreto per eliminare gap legislativi e culturali.
Oggi sono Laura, Francesca, Chiara , Matilde, Romina, Lucia, Elisa , Jessica, Giulia, Maria Chiara, Sole, Barbara, Jasmine, Elide...oggi sono mille donne e mille storie che vale la pena raccontare e ricordare.
Oggi sono una donna che non ha voglia di festeggiare nulla
Perché l’8 marzo.
Non è un giorno di festa .
E’ solo un giorno.
Fatto di belle parole e cordoglio
In cui tutti sembrano ricordarsi di diritti e quote rose
Un’assoluzione programmata per lavarsi la coscienza.
Poi da domani ognuno potrà tornare a dare della "puttana" a quella della macchina davanti.
Non serve un giorno.
Tenetevelo.
Non lo vogliamo.
Dateci i diritti, le leggi che ci tutelino, gli aiuti che ci servono.
Dateci la possibilità di scegliere, di denunciare, di salvarci.
Per essere rispettate sempre."
Laura Dogani
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16 set 2020 09:11
METTIAMO UN PO' DI COSE IN CHIARO: IL TUNISINO CHE HA UCCISO DON ROBERTO NON AVEVA PROBLEMI PSICHICI, ALMENO NON CERTIFICATI DAI SERVIZI SANITARI. ERA UNO STRONZO CONDANNATO PER MALTRATTAMENTI IN FAMIGLIA ED ESTORSIONE, E L'UNICA MANIA DI PERSECUZIONE CHE AVEVA ERA LA CONVINZIONE (GIUSTA) CHE LE AUTORITÀ VOLEVANO CACCIARLO DAL PAESE. PERCHÉ ERA QUELLO CHE AVREBBERO DOVUTO FARE SIN DAL 2014, DA QUANDO ERA DIVENTATO IRREGOLARE, E POI NEL 2018 E 2020, QUANDO SONO STATI EMESSI I DUE DECRETI DI ESPULSIONE. INVECE HANNO PERSO TEMPO, ACUITO LA SUA RABBIA ED ECCO IL RISULTATO
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Manuela D'Alessandro per www.agi.it
Davanti alla Chiesa di San Rocco, la sua Panda grigia era colma, come sempre, di biscotti, brioche e caffé. Don Roberto Malgesini stava per iniziare alle sette di una mattina di sole il suo consueto giro di colazioni per i poveri di Como quando proprio uno degli uomini in difficoltà che sfamava e aiutava da tempo, tanto da avergli procurato un avvocato per difendersi nei processi in cui era imputato, lo ha avvicinato.
Non è ancora chiaro cosa abbia detto, una fonte investigativa riferisce che avrebbe chiesto al religioso del ghiaccio, pronunciando poi delle frasi senza senso. Di certo lo ha colpito al collo con un grosso coltello da cucina procurandogli più ferite, risultate mortali. Col sangue sugli abiti, lasciando ampie chiazze per terra nel tragitto, ha imboccato un sottopasso si è presentato alla vicina caserma dei carabinieri dichiarando di avere ucciso il prete amatissimo dagli ultimi che hanno dato vita per tutto il giorno a una sorta di ‘processione’, tra lacrime e urla di dolore, davanti alla canonica.
Radhi Mahmoudi era irregolare in Italia dal 2014. Arrivato nel 1993 dalla Tunisia, si era sposato con una donna italiana e lavorava. Poi, si era sgretolato tutto. Si era separato, non lavorava più, dormiva nella parrocchia di Sant’Orsola e vagava per la città sempre con uno zaino in spalla e un vecchio cellulare, ora sotto sequestro. Spesso la colazione gliela portava proprio don Roberto. Condannato in via definitiva per estorsione e maltrattamenti in famiglia, aveva visto scivolare via anche il permesso per stare in Italia. Non risulta che fosse radicalizzato o avesse legami con ambienti di terrorismo.
Era destinatario di due provvedimenti di espulsione rimasti sulla carta. Il primo, nel 2018, che aveva impugnato e, per questo, riferiscono dalla Questura, i tempi per l’esecuzione si erano dilatati fino al 2021. Il secondo, datato aprile 2020, non era stato eseguito per via del blocco dei voli determinato dal Covid. Era uno dei tanti ‘ultimi’, non affetto da disturbi psichiatrici accertati da medici ma che, riferisce chi lo conosceva, “soffriva di sbalzi d’umore e manie di persecuzione”, che don Roberto, 51 anni, seguiva con devozione da anni. Durante l'interrogatorio, Mahmoudi ha 'giustificato' il suo gesto affermando di essere vittima di un complotto per farlo tornare nel suo Paese d'origine.
Chi era la vittima
Stefano e Pietro sono due persone in difficoltà che hanno dormito per diverso tempo nella parrocchia di San Rocco, la chiesa davanti alla quale il prete è stato accoltellato. "Una sera - racconta all'AGI il primo - gli ho detto che avevo bisogno delle scarpe perché non ne avevo. Il giorno dopo si è presentato con un paio di scarpe nuove, c'era ancora lo scontrino nella busta. Gli chiedevo quando andava a dormire perché di notte preparava le colazioni da portare in giro sulla sua Panda grigia, lui rispondeva un paio d'ore al pomeriggio".
"Era una persona eccezionale - dice in lacrime Jasminka, una donna croata in Italia da molti anni - gli dicevo sempre che non mi sembrava neanche un prete. Le mie amiche spesso si sono rivolte a lui perché avevano problemi. Gli procurava cibo e vestiti, tutto quello di cui avevano bisogno". Il medico Teresa Parrillo rievoca quando gli regalò delle scarpe nuove perché andava in giro con le calzature rotte. Lui le prese e poi le donò a un povero.
Alla fine dell'anno scorso quando il sindaco aveva vietato la distribuzione di alimenti sotto ai portici ai poveri tra le proteste della Caritas, i volontari del gruppo da lui guidato avevano continuato a nutrirli e la Polizia Locale gli aveva inflitto una multa, poi 'archiviata'. "Non aveva reagito - ricorda chi gli stava vicino - niente commenti, né interviste. Non ne ha mai concessa una sebbene fosse molto popolare".
“Era una persona mite, era cosciente dei rischi che correva - racconta all’AGI Roberto Bernasconi, direttore della Caritas di Como per la quale don Roberto si prodigava -. La città e il mondo non hanno capito la sua missione". Paragona l'omicidio a un martirio: "Voleva trasmettere un messaggio cristiano attraverso la vicinanza a queste persone. È una tragedia che nasce dall'odio che monta in questi giorni ed è la causa scatenante al di là della persona fisica che ha compiuto questo gesto. O la smettiamo di odiarci o tragedie come questa si ripeteranno. Spero che questo suo martirio possa contribuire allo svelenamento della società".
Una città divisa sui senzatetto
L’uccisione di Malgesini arriva a Como in un clima di polemiche sulla gestione dei senzatetto e degli ‘ultimi’ in città tra l’amministrazione comunale di centrodestra, guidata dal sindaco Mario Landriscina, e diverse associazioni e cittadini impegnati nel volontariato. L’ultima, quella che ha visto protagonista l’assessore alle Politiche Sociali del Comume, Angela Corengia, ripresa in un video mentre toglieva e buttava su un prato la coperta utilizzata da un senza dimora per riscaldarsi di fronte all’ex chiesa di San Francesco.
"Il mio compito è quello di fare in modo che coloro che trascorrono la notte sotto il porticato liberino temporaneamente l’area per consentire pulizia e sanificazione, anche nel loro interesse – continua – per questo personalmente sveglio con un ‘buongiorno ragazzi' e un ‘per favore puoi alzarti?' gli ospiti e capita che l’invito debba essere più volte reiterato. Succede anche che si concordi con i ragazzi quello che deve essere buttato: lo fanno loro direttamente e talvolta vengono aiutati, con il loro consenso, per accelerare le operazioni, che hanno un costo e per lasciar libera rapidamente la squadra impiegata stanza spostare alcunché sul prato bagnato”.
Negli ultimi mesi, il coronavirus ha fatto esplodere il problema, già presente da anni, dei senzatetto nel centro di Como acuito anche da un focolaio di contagi. Quasi una trentina di persone staziona ormai regolarmente sotto i portici di San Francesco, di fianco al Tribunale, e l’insofferenza dei residenti e dei commercianti sale ogni giorno di più, con sullo sfondo la discussione sul nuovo dormitorio che la Lega, parte della maggioranza di centrodestra guidata dal sindaco Mario Landriscina, non vuole. Caritas e Polizia Locale hanno più volte sgomberato e sanificato l’area, ma chi non ha una casa ha sempre recuperato la sua postazione nelle ore successive.
Il 13 giugno scorso, circa duecento persone, su iniziativa dei volontari di ‘Como accoglie’, si erano radunate in piazza Cavour, il ‘salotto’ della città, ciascuna con una propria coperta prima in spalle e poi stesa per terra. “Como è una città ricca – aveva detto Marta Pezzati, presidente dell’associazione, in un video visibile sul sito comozero.it – ci sono tanti edifici vuoti, un terzo settore molto attivo e pieno di benessere. Ma adesso la cosa più importante è ‘basta portici’”.
I volontari chiedono da tempo un nuovo dormitorio, una prospettiva che, secondo Bernasconi, non risolverebbe tutto perché una fetta consistente dei senzatetto sono persone senza permesso di soggiorno che, come tali, non potrebbero avervi accesso. La Lega con la ex vicesindaca e parlamentare Alessandra Locatelli ha raccolto delle firme in piazza contro la prospettiva del nuovo dormitorio. Intanto, spiega una cittadina ed ex volontaria, “la situazione e non solo sotto i portici, ma anche per esempio nella ex dogana dove alcuni vivono tra i topi, è difficile. Quelli sotto i portici sono giovani e arrabbiati e vivono un forte disagio”. Il sindaco Landriscina ha proclamato il lutto cittadino, per questa sera è previsto un rosario in Duomo dove potrebbero svolgersi i funerali, in alternativa si pensa allo stadio. Saranno in tantissimo a volerlo salutare.
Il senso di aiutare gli altri per don Roberto
Un avvocato, Simone Gatto, racconta di avere incontrato il 'don' in carcere una volta e di avergli posto una domanda. "Gli chiesi che senso aveva aiutare certe persone che non dicono neanche grazie. Almeno noi abbiamo la parcella, obbiettai. La sua risposta me la ricordo perfettamente: 'Gesù perdonò e salvò coloro che lo stavano mettendo sul crocifisso".
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TauriaDance Campus 8.0
TauriaDance Campus 8.0 definito l’evento piu’ grande della Calabria; un festival interamente dedicato allo studio della Danza in tutti i suoi linguaggi e incentrato sulla crescita artistica di ogni giovane danzatore.
E’ IL MOMENTO DELLA RINASCITA E NOI SIAMO PRONTI! Accessi controllati Solo 60 posti disponibili Sale Danze altamente qualificate Igienizzazione continua dei nostri spazi
– DOCENTI 1 ALESSANDRA CELENTANO 2 VERONICA PEPARINI 3 ANDREAS MULLER 4 KLEDI KADIU 5 ROCCO GRECO 6 FABRIZIO PROLLI 7 MACIA DEL PRETE 8 ROSSELLA LUBRINO 9 CLAYTON MIFSUD 10 DAPHNE GATT 11 MARTINA DIODOVICH 12 DEMIS AUTELLITANO 13 STEFANO FORTI 14 DANILO ANZALONE 15 CIALI SPOSATO 16 GIANMARIO PASSANTI
– AREA KIDS 1 CLAYTON MIFSUD 2 DAPHNE GATT 3 VANESSA AIELLO 4 IVANO GRECO 5 CONCETTA PORCO
L’evento ospitera’ oltre 18 docenti di fama nazionale ed internazionale offrendo ai giovani talenti provenienti da tutto il mondo la possibilita’ di studiare per circa 10 ore al giorno in classi suddivise per stile, livello ed eta’.
Il Campus TauriaDance è autentico per la sua accoglienza e il suo intrattenimento serale con un fantastico cast di animazione per grandi e piccoli.
PERFOMANCE COREOGRAFICHE – AUDIZIONI – CONCERTI – SHOW E SERATE A TEMA saranno gli ulteriori appuntamenti che prenderanno vita nel corso dei 5 Giorni al TauriaDance Campus 8.0
Ospitato da una struttura alberghiera a 4 Stelle a due passi dal Mare che con tutti i suoi comfort (PISCINA INTERNA – PISCINA ESTERNA – SPA – BAR – RISTORANTE – PIZZERIA) fara’ da perfetta cornice all’evento.
La direzione Artistica e’ affidata al noto coreografo di fama nazionale ed internazionale Rocco Greco.
Discipline: DANZA CLASSICA – DANZA MODERNA – MODERN CONTEMPORARY- CONTEMPORANEO – STREET JAZZ – BREAK DANCE – HIP HOP – LAB. COREOGRAFICO – FITNESS
________DANZATORI_________ RED CARD STAGE 4 GIORNI con accesso a tutte le lezioni Pranzo non incluso GOLD CARD HOTEL STAGE . 5 NOTTI Pensione Completa . 4 GIORNI accesso a tutte le lezioni
______DANZATORI KIDS (FINO A 7 ANNI) _______ – KIDS RED CARD STAGE 4 GIORNI con accesso a tutte le lezioni Pranzo non incluso – KIDS GOLD CARD HOTEL STAGE . 5 NOTTI Pensione Completa . 4 GIORNI accesso a tutte le lezioni
_________ ACCOMPAGNATORI _______________ BLU CARD HOTEL Pensione Completa,con accesso a tutte le serate, alle attività fitness,alla piscina
N.B. – Il pranzo e la cena di giorno 24 non sono inclusi nel prezzo, La GOLD CARD E LA BLU CARD prevedono una sistemazione in camera doppia/tripla/quadrupla fino ad esaurimento posti Possibilità di scelta camera singola con supplemento.
– Durante le nostre cene le serate saranno allietate da vari ospiti legati al mondo dell’arte – spettacoli – Dj che si alterneranno con la migliore musica del momento e a farci scatenare ci sarà l’ANIMAZIONE di successo TAURIADANCE presente per tutta la durata del CAMPUS.
____BORSE DI STUDIO IN AGGIORNAMENTO____ Borse di studio per La Scuola Di Danza (RM) Borse di studio per Liceo Coreutico (Ostia) Borse di studio per TauriaDance Concorso Internazionale 2021 Borse di studio per Ionio Danza Festival 2021 Borse di studio per Roma Dance 2021 Borse di studio per Corso Professionale Danzatori TD (RC) 2020/21 Borse di studio per Dancing Center 2020/21 Borse di studio per Stabbia summer dance Borse di studio per maratona d’estate
_________SERVIZI_________ – SERVIZIO FOTOGRAFIA CON STAMPA AL MOMENTO PER TUTTI I PARTECIPANTI ALL’EVENTO
– POSSIBILITÀ DI USUFRUIRE DI AGEVOLAZIONI SU VIAGGI CON LE NOSTRE AGENZIE VIAGGIO
– PRESENZA DI UNO STAFF A COMPLETA DISPOSIZIONE PER OGNI ESIGENZA
– POSSIBILITÀ DI PRENOTARE SERVIZIO NAVETTA DALLA STAZIONE TRENO/AEREOPORTO AL PARK HOTEL
– POSSIBILITÀ DI PRENOTARE SERVIZIO NAVETTA PER LA SPIAGGIA (NON INCLUSO NEL PACCHETTO) Da prenotare in struttura.
– PERCORSO SPA’ PER TUTTI (NON INCLUSO NEL PACCHETTO) Da prenotare in struttura.
CONTATTACI tel: 334/7129862 [email protected] – www.tauriadance.it
SCARICA IL MODULO COMPLETO https://www.tauriadance.it/tauriadance-campus
https://www.eventiincalabria.it/eventi/tauriadance-campus-8-0/
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In Alto Adige, un angolo di paradiso in Alta Val Venosta
Romantik Hotel Weisses Kreuz: 3 mila metri di paesaggi mozzafiato, cucina gourmet e benessere
Credit Daniel Zangerl
Facciamo le valigie e partiamo alla scoperta dell’alta Val Venosta: un tripudio di colori, sapori e tradizioni tutti da scoprire tra un’escursione e un itinerario ad alta quota.
Per arrivare in cima senza fatica, però, bisogna essere riposati e pieni di energia: Romantik Hotel Weisses Kreuz di Burgusio (BZ) è la soluzione ideale per un soggiorno rigenerante
Burgusio – Credit Frieder Blickle
Una vacanza in alta quota…
Amanti dell’avventura e sportivi, oggi ci rivolgiamo a voi
Sapevate che poco lontano da casa, tra Italia, Austria e Svizzera esiste un piccolo angolo di paradiso tutto da scoprire? Stiamo parlando dell‘alta Val Venosta, uno scrigno magico che contiene al suo interno storia, tradizioni, paesaggi mozzafiato e sapori autentici.
Siete pronti a partire ma temete la faticosa ricerca dell’hotel perfetto in cui soggiornare?
Credit Daniel Zangerl
Nessun problema, vi consigliamo Romantik Hotel Weisses Kreuz di Burgusio (BZ).
Una vera perla architettonica dove stube gotiche e stanze rinascimentali si sposano perfettamente con camere moderne, terrazze e ampie vetrate.
Torniamo indietro nel tempo, più precisamente nel 1236, per scoprire la parte più antica della struttura tutelata dalle belle arti: Tenuta Zum Löwen. Al suo interno gli ospiti possono soggiornare in 9 lussuose suites rivestite da legni pregiati, granito della Val Martello e un rigenerante bagno turco privato incastonato fra mura secolari.
Credit Daniel Zangerl
La cucina, invece, è guidata dallo Chef Marc Bernhart. Il menù garantisce pance piene e sorrisi per tutti: dai piatti alpini a quelli mediterranei, la tavola ha un sapore internazionale e un’eccellenza da veri gourmet.
Aura Mea è il centro benessere con piscina interna ed esterna panoramica, idromassaggio, Private Spa e silent lounge con lettini ad acqua. Qui ci si può concedere una pausa rilassante dopo una faticosa giornata di trekking e ricaricare le pile per una nuova escursione.
…tra itinerari e degustazioni
In alta Val Venosta tradizioni e sapori autentici sono il fiore all’occhiello. Non potete, per esempio, ripartire senza avere prima assaggiato il pane scuro con le pere, una vera delizia.
E dopo una sosta rifocillante, zaino in spalla e si parte alla scoperta delle cave di marmo di Lasa, il campanile sommerso (Lago di Resia) e i caratteristici laghi alpini a 2mila metri d’altitudine (Laghi del Prete).
Il campanile sommerso (Lago di Resia)
Per i più sportivi, infiniti sono i percorsi che si possono esplorare in sella alla mountain bike o a piedi tra i sentieri circondati da paesaggi mozzafiato.
Un altro itinerario imperdibile è l’anello 360° alta Val Venosta. Ben 9 tappe che toccano i paesini nella valle e 80 pittoresche malghe e baite ad alta quota.
Proposte per tutti i gusti
Credit Daniel Zangerl
Weisses Kreuz loves Muchele è la proposta dedicata agli amanti del gusto. Fino all’8 novembre si può prenotare per avere la disponibilità di e-bike per un giorno, colazione, cena di 5 portate, un buono di €30 per una full immersion nello shop culinario e pernottamento di 3 notti al Romantik Hotel Weisses Kreuz e 3 notti all’Hotel Muchele di Postal.
Inoltre, sempre fino all’8 novembre, con una prenotazione di almeno 7 notti si può approfittare di un prezzo davvero speciale.
Oltre a tutte le prelibatezze (rigorosamente fatte in casa) disponibili a colazione e cena (5 portate) potrete assaggiare gli squisiti dolci di pasticceria, un aperitivo super cool e l’elegante menù di gala (6 portate).
Credit Daniel Zangerl
L’area benessere è sempre aperta con Aura Mea Spa (piscina coperta collegata con piscina scoperta (30°), idromassaggio panoramico esterno (36°), suggestiva area sauna in abete (90°) con vista panoramica, biosauna al cirmolo (60°).
E ancora bagno turco (40°), silent lounge con lettini ad acqua, area riposo con lettini relax, coperte coccolanti e luce per lettura, sala relax con impareggiabile vista sulle montagne, terrazza panoramica con posti a sedere e lettini e il programma attivo (2 escursioni guidate, esercizi aquagym in piscina, noleggio gratuito di mountain bike, zaini, racchette, borracce, Venosta Card con tanti vantaggi inclusa la Mobil Card).
Le Settimane attive
Dal 6 al 13 settembre, dal 20 al 27 settembre e dal 4 all’11 ottobre 2020 Romantik Hotel Weisses Kreuz dà il via alle Settimane attive.
Settimane molto movimentate, come suggerisce il nome, che si suddividono tra escursioni guidate, gite con colazione sulla malga e vista mozzafiato al sorgere del sole, tour in e-bike con Marlene, la padrona di casa, acquagym, bagni di vapore e tante altre attività dedicate a scoprire i luoghi più affascinanti dell’alta Val Venosta.
Alessandra Borgonovo
Romantik Hotel Weisses Kreuz Burgeis 82, 39024 Burgeis/Mals (BZ) - Italy
SITO WEB
Fuga in alta quota In Alto Adige, un angolo di paradiso in Alta Val Venosta Romantik Hotel Weisses Kreuz: 3 mila metri di paesaggi mozzafiato, cucina gourmet e benessere…
#Alto Adige#Bolzano#Burgusio#Chef Marc Bernhart#e-bike#escursioni guidate#gite#Italia#mountain bike#Resort#Romantik#Romantik Hotel Weisses Kreuz#Trentino Alto Adige#vacanza#Val Venosta
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vimeo
MERCY - NIGHT OUT - 30" cut from Davide G.G. Caci on Vimeo.
Trailer promozionale per MERCY, distribuito nei cinema italiani a ottobre 2019. Prodotto da Arancia Studio, Grey Ladder e Dimago, diretto da Andrea Scaglione, scritto da Diego Malara. Con Alessandra Corradini (Lady Hellaine) e Nicola Nocella (prete). Costumi di Silvia Mira. Voce di Domitilla D'Amico. Direzione del Doppiaggio: Fabrizio Mazzotta.
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a cura di DANIELA WOLLMANN
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Vernissage
sabato 14 settembre ore 16.30 PAN/Palazzo delle Arti di Napoli
Arte contemporanea declinata da oltre 70 artisti in una pluralità di linguaggi, sotto la comune influenza del Mediterraneo. Sarà questo il tratto distintivo della V^ edizione del Napoli Expò Art Polis che inaugura sabato 14 settembre, ore 16.30 negli spazi del secondo piano del PAN/ Palazzo Delle Arti di Napoli. Tema dell’edizione 2019, in linea con un’attualissima esigenza di amore e apertura verso il prossimo, è : Mille colori, la città dell’accoglienza. A far da apripista alla rassegna d’arte curata da Daniela Wollmann, che si prolungherà fino al 10 novembre dispiegandosi in un ricco calendario di eventi, sarà la presentazione in anteprima assoluta del corto-omaggio dedicato al grande scultore Vincenzo Gemito, per ricordarlo a 90 anni dalla sua scomparsa. Il video sarà proiettato in loop per tutto il periodo della rassegna, in una sala appositamente dedicata. Per il terzo anno consecutivo Identità insorgenti darà così un importante contributo alla manifestazione con Q1191 GEMITO NAPOLI, regia di Lucilla Parlato. Alla presentazione saranno presenti gli attori e i discendenti dell’artista. A seguire, alle ore 18, ospite il cantautore Marco Fasano che arricchirà l’evento con il dolce sound della sua musica. Domenica 15 prosegue il week end di apertura, alle 11.30, con un duo d’eccezione: sassofono e voce di Marco Zurzolo e Francesca Zurzolo, emozioni assicurate. La manifestazione artistica è organizzata dall’associazione culturale RivoluzionART/CreativiATTIVI in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Napoli. Di rilievo la collaborazione con Radio LDR, media partner ufficiale dell’evento, che sarà presente durante tutta la rassegna con la diffusione sui propri canali ( http://www.radioldr.eu – https://www.facebook.com/radioldr – DGT 861 radio). LDR è da anni è impegnata in attività socio-culturali, con uno sguardo attendo alle categorie più deboli.
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Anche quest’anno il percorso espositivo sarà affiancato da performance musicali, artistiche, coreutiche, inviti alla lettura e tanti altri magici incontri nell’ambito del Salotto “Napoli con…”, voluto dalla curatrice e da Luigi Necco al quale sarà dedicato anche un pomeriggio nel mese di ottobre, con la proiezione di un video.
Un’intera sala sarà dedicata a Gualtiero Passani, ultimo tra gli allievi di Pablo Picasso ancora in attività. Infine, un mini percorso dedicato ai non vedenti con tre opere multisensoriali (tattili e olfattive) a cura di Ambrogio Bosco e Antonio Del Prete, innovatori in questo settore.
Napoli Expò Art POLIS aderisce alla Giornata Internazionale del Contemporaneo, organizzata dall’associazione AMACI, che avrà luogo il 12 ottobre.
Per l’edizione 2019 la rassegna si avvale della collaborazione dell’architetto Bruno Cuomo e TENE per l’allestimento, di ARCSTUDIO per le referenze grafiche, catalogo bilingue, con testi a cura di Gianpasquale Greco e traduzioni di Claudia Cuomo, complementi d’arredo HYUMAN per il salotto “NECCO” e pianoforte offerto da NUNNERI strumenti musicali.
Calendario eventi del Salotto Napoli con…
14 settembre, ore17.00 Presentazione del video Q1191 GEMITO NAPOLI di Identità Insorgenti; ore 18, musica con Marco Fasano
15 settembre, ore 11,30 Marco Zurzolo e Francesca Zurzolo
16 settembre, ore 17,30 Incontro con il soprano Maja Murjikneli
18 settembre, ore 17,30 I Sisma – Arturo Caccavale e Daniele De Santo
19 settembre, ore 17,30 Monica Sarnelli
20 settembre Performance di Ciric Slobodanka
22 settembre, ore 11,30 L’uovo di Virgilio: passeggiate fotografiche con Sergio Siano e Vittorio Del Tufo
23 settembre, ore 17,30 Grazia Di Michele presenta il suo nuovo libro e cd
25 settembre, ore 17,30 Elena Saviano, presentazione libro Voglia di Memorie
26 settembre, ore 17,30 Rosalia Porcaro
27-28-29-30 settembre Premio Arte & Rivoluzione-Sala Di Stefano-
30 settembre ore 17,30 proiezione del film Bruciate Napoli di Arnaldo Delehaye 2 ottobre, ore 17,30 Il magico mondo di Puk: presentazione libro e sfilata di moda
3 ottobre, ore 17,30 Stefania Ragni con Habanera
4 ottobre 17,30 La figliata
5 ottobre, ore 17,30 Christian Deliso in Oscar della lirica
6 ottobre, ore 11,30 per La casa del sorriso con Patrizio Rispo
7 ottobre, ore 17,30
Marina Zyatkova soprano, Ilaria Barnes pianista, C. Deliso direttore
9 ottobre, ore 17,30
Maurizio De Giovanni
10 ottobre, ore17,30 G.A. Gobbato, presentazione libro, Bagno in fondo a destra 11 ottobre, ore17,30 Giovanni Sorvillo e Martina Perrotta
12 ottobre, ore 17,30
Andrea Cassese presenta il suo nuovo album, La minoranza
14 ottobre, ore 17,30 Alessandra Pepe Donna in ogni senso
16 ottobre, ore 17,30 Claudio & Diana: La posteggia napoletana con Ginevra e Virginia De Masi, ballet
17 ottobre, ore 17,30
Watercolorjazz. Incontro tra colore e musica
con Umberto Bizzarro
18 ottobre, ore 17,30
Frank Dedo band
19 ottobre, ore 17,30
Performance di Manuela Vaccaro
23 ottobre, ore 17,30
Stella Brignola e Luciano Giacca, con Guglielmo Rubino
24 ottobre, ore 17,30
Marina Albamonte, Gianpasquale Greco e Maurizio Vitiello:
dibattito Frontiere sull’arte contemporanea in Italia
25 ottobre, ore 17,30
Presentazione del libro Sterminator Vesevo di Matilde Serao
26 ottobre, ore 17,30 Medici in arte: Antonio Vitale & Co
2 novembre, ore 17,30
Performance di Antonio Esposito Majello
6 novembre, ore 17,30 Danise #scugnizzojazz
7 novembre, ore 17,30 Giovanni Imparato
9 novembre, ore 17,30 Finissage, con Lucia Cassini
Napoli Expò Art Polis - Transiti di arte mediterranea 5^edizione - Mille colori, la città dell’accoglienza a cura di DANIELA WOLLMANN Vernissage sabato 14 settembre ore 16.30 PAN/Palazzo delle Arti di Napoli…
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“Saper amare senza la nitidezza del grazie (dicono che abbondino lupi nell’altro mondo)”: Diario di Davide
…che poi ci vuole davvero poco ad addurre i cervi in angeli e a dare al corvo la dignità di un dio – la vecchia che ogni giorno viene al cimitero compie gli stessi gesti, tiene a balia i morti, le dico, non sente, cammina storta e riempie l’annaffiatoio nell’unico lavandino che c’è, quello in cui mi lavo, la mattina – poi, con ritmo caustico, gesto domestico, delicatezza casuale, bagna una tomba. Non bagna i fiori, la vecchia, con lo stesso vestito nero, le vene gonfie nel polpaccio destro, sinistre come le radici dei pini che smuovono l’asfalto, tra poco esploderanno, a mucchi, e lei volerà via come un palloncino – la vecchia bagna la terra della tomba o la lastra di marmo. Ignora i fiori. Le chiedo perché e mi sfida: tu neanche sai chi era tuo padre, neanche gli hai dato ascolto, neanche conosci la ragione per cui se ne è andato. La lascio dire finché mi dice, io abbevero i morti, i vivi, danno acqua ai fiori, non le sembra assurdo? Quando parla di mio padre mi sfida con il ‘tu’, altrimenti retrocede al ‘lei’ – penso, dall’arcata delle gambe – è bassa e decisamente brutta – che abbia lavorato nei campi, di certo ha munto. Un giorno – dei giorni so i rintocchi della luce sul cranio del cimitero e il ventaglio d’ombra del cancello – a volte è il prete a volermi dare una pace che non chiedo – la vecchia si slaccia il fazzoletto che ha in testa – e io pensavo che il rebus del suo viso fosse tenuto insieme da quel fazzoletto, che slacciandolo si snodasse in decine di pezzi, per terra – e raduna alcune pietre, bianche. La vecchia scuote le pietre nel fazzoletto, poi lo spalanca ed esercita questa malia all’ingresso del cimitero. Per quanto tu voglia rinchiuderti, qualcuno verrà sempre a elevarti, come si fa con le reliquie, e più dolore arrechi più otterrai amore, seguito, legame, mi dice. Sputa sui sassi, per sancire l’oracolo – lo minimizzo – se ti dicessi che questi sono i denti di Dio?, dice, e li sparge con il piede, beve attaccandosi all’annaffiatoio, poi sputa contro il muro, dove una lapide ricorda un ragazzo, Francesco, morto nel 1916, durante la prima guerra, a 18 anni.
*
Dicono che il macellaio di Ramello, un posto qui vicino, abbia fatto, parecchi anni fa, un favore al Sindaco, eliminando l’amante della moglie, macellandolo, predisponendolo in costine e affettati, inviati come dono natalizio alla famiglia del tradito. Da lui non compro carne – mi faccio consigliare in merito ai coltelli – quando li maneggia sembra roteare le galassie, che s’inargentano nell’aria, e sono così luminose, così fatali. Intendo armarmi per pattugliare il cimitero – qui si entra solo le dico io e i ragazzi non lo lordano più con scritte cifrate e cretine, perché farò esercito dei morti e ci riprenderemo la vita, la vitalità, i comuni. Mi chiamerò Giosuè, dedicando il mio nome ad altro, come il condottiero della Bibbia, spietato, che disse al sole di fermarsi “e il sole si fermò e la luna fu immobile finché il popolo non si vendicò dei nemici, sterminandoli”. Da sterminare, prima di tutto, c’è il nemico dentro di me – che la luce sia utile a un gesto di morte, che alla luce si compia l’assassinio, in un forsennato fiorire di raggi, abbaglia.
*
Abiterò con Veronica il cimitero – ieri ho costruito una capanna davanti alla cappella dove è sepolto mio padre, i genitori di mia madre e quelli di mia nonna. Il cognome di mia madre è “Maddalena”, ed è quello che si erge, prismatico, sul fronte della cappella – non è l’eloquente segno della penitenza, del mio ingresso nella colpa per inaugurare il biancore? Non c’è sapienza che non preveda il perdono – ho costruito la capanna con un telo cerato e alcune aste di ferro, residuo di opere di manutenzione presso altre cappelle. Ho sprangato il cancello. A chi chiede di entrare dico, chi sei? chi vuoi salutare? Poi vado dal morto a cui corrisponde il nome e gli chiedo se vuole avere visite. A volte i morti vogliono essere presi per mano – altre volte vogliono riposare. Dicono che abbondino lupi, nell’altro mondo, che nessuno abbaia davanti al dolore, che soffrire è un desiderio spiantato, e gli occhi dei morti, laggiù, sono grandi come barche, vedono tutto e non dicono nulla, inghiottono la visione, hanno bocche minuscole, ridotte a un punto.
*
Penso che con Veronica possiamo amarci solo qui, in un cimitero – perché siamo calcificati in un’altra vita, pure se siamo in questa. Qui, penso: amarla, nudi e disintegrati, mentre dalle grate del cancello il Sindaco, i carabinieri, la corte dei chiacchieroni, ci guarda con distinta voglia e volti pieni di funambolica morale.
*
Da un anno e mezzo continuano le repliche del Malatesta di Henry de Montherlant e teatro – il merito del successo è mio. Ho ritradotto il testo, l’ho razziato, segato, calpestato, in vaste zone riscritto. Mi sono messo nella gola di Montherlant, scrittore granitico e oscuro, senza speranza di essere compreso in Italia, tradotto, nei Cinquanta, dal pavido Camillo Sbarbaro, in una lingua per eruditi, marmorizzata nella sfinge formale, pallida, impallinata di vizi lirici. Naturalmente, nella mia vecchia vita tra gli uomini, ho fatto in modo di portarmi a letto la madama attrice che interpretava Isotta – dialoghi improntati all’astratto e al platonico a cena si sono tradotti in fragore carnale, con la necessità, per entrambi, di fingere bene per non vederci mai più. Mi hanno cercato fin quassù – il lacchè del produttore, il fido cagnolino del regista di lusso – perché concedessi la mia sceneggiatura allo scopo di farne un film. Montherlant aveva la faccia di un lupo: sanguinaria e sgomenta. Penso che mi avrebbe ammazzato, a meno che non mi riducessi a un torello buono e sedare le sue voglie. Allora, ho scavalcato il cancello e ho cominciato a camminare lungo il muro che delimita il cimitero. Ho espresso le mie opinioni facendo il suono del cuculo e quello del gufo, mostrando il sedere – i servi mi hanno preso per pazzo e se ne sono andati, offesi, immagino, che neppure la cifra importante che mi hanno offerto bastasse a sanarmi, idioti.
*
Essere attratti dalle bassezze significa elevarsi, scrivo a Veronica. Rivolgersi a ciò che è alto e aureo è il difetto degli gnostici, fiondarsi nel fango quello degli eretici, dei maghi che pensano, peccando, di poter redimere il male. “Ci siamo persi nel momento in cui abbiamo adempiuto alla scrittura – nella scrittura siamo aderenti uno all’altro in una intimità di parola irraggiungibile: se così non è, è sempre il solito affarismo della carne e degli sguardi. Non ci siamo mai guardati se non tramite il verbo, e penso sia un privilegio, un dono. Il resto, è la vita, l’uomo, gli uomini, da accogliere nella loro onestà”, scrivo a Veronica. Con quella finezza monastica per cui mi spaccherei la faccia con una pietra.
*
Stacco le lettere di ferro che indicano il nome del morto, sulle tombe – dall’iride di vetro tolgo la fotografia. Combino altri nomi, scambio le fotografie – chi si chiamava Giorgio ora è Fabiana, chi era Leonardo ora è Stefano oppure Alessandra. Così i vivi non estenderanno più una complicità con i morti – per ciascuno di loro definisco un destino diverso, un destriero verso un’altra vita. Non è questo il compito dello scrittore? Decrittare una vita e inventarne un’altra, spaiata, dispari, impareggiabile. Di notte, sento che i morti ridono, sono felici di questa nuova possibilità, di questo gioco.
*
Quando mio figlio verrà a cercarmi, non mi riconoscerà – chiederà a me, uno sconosciuto sulla soglia del cimitero, dove è andato suo padre. Io gli darò delle risposte evasive, senza farmi riconoscere. Perché è questo il vero riconoscimento, la vera unione – saper amare senza la nitidezza del grazie.
*In copertina: Giovanni Gerolamo Savoldo, “Pietà”, Vienna, Kunsthistorisches Museum
L'articolo “Saper amare senza la nitidezza del grazie (dicono che abbondino lupi nell’altro mondo)”: Diario di Davide proviene da Pangea.
from pangea.news http://bit.ly/2UGITnn
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“SELFIE / Searching for Identity” Mostra Collettiva Internazionale dedicata al Selfie e alla ricerca dell’identità
SPAZIO OPHEN VIRTUAL ART GALLERY
“SELFIE / Searching for Identity”
a cura di Sandro Bongiani
Dal 28 dicembre 2018 al 28 aprile 2019
S’inaugura venerdì 28 dicembre, alle ore 18.00, la mostra collettiva internazionale a cura di Sandro Bongiani dal titolo: “SELFIE / Searching for Identity”, una mostra sull’identità che si sviluppa intorno al tema del selfie e dell’autoritratto. In mostra 72 opere di altrettanti artisti internazionali che hanno sviluppato con diverse tecniche espressive una ricerca improntata sulla continua evoluzione delle sensazioni contrastanti della contemporaneità mettendo in luce l’essenza problematica e vera del nostro precario esistere.
Quale identità?
Viviamo in un'epoca uniformata con esseri profondamente omologati e scissi, caratterizzati da una profonda dissociazione dalla realtà che condiziona pesantemente il nostro inquieto esistere. Come scrive nella presentazione Sandro Bongiani: La perdita dell’identità dell’uomo contemporaneo ormai assuefatto a modi precostituiti e imposti dal sistema sociale genera confusione e dissociazione in questa società carica di profondi cambiamenti culturali, sociali e politici, segnata dall'alterità e dai nuovi e possibili modi nella costruzione dell’io, smantellando i consueti concetti tradizionali sostituiti da nuove e provvisorie percezioni e dal nuovo modo di relazionarsi; non più l’immagine di come siamo, ma come possiamo “essere” sostituendo all’immagine di se stesso quella riflessa e appetibile dell’altro. Tutto ciò fa apparire l’uomo complicatamente inespressivo e inutile. Solo l'artista, da bravo e curioso analista mette a nudo l’uomo di fronte a se stesso, al suo specchio culturale e sociale, facendo intendere come la tecnologia odierna abbia sconvolto definitivamente in nostro vivere. Con ciò non desidera affatto costruire l’io come registrazione del bello, bensì come possibilità per accedere ad un livello più profondo di coscienza nella realtà, definendo un modello molto più concreto rispetto alla convinzione di un modello stereotipato e anonimo dell'attuale presente, imposto e condizionato attraverso la pubblicità e gli strumenti di persuasione occulta. L'essere ridotto a “una dimensione” evidenzia in modo problematico la propria fragilità condividendo la similitudine, la ripetitività, la somiglianza dell'altro e negando la conoscenza di un’io che non riesce e non desidera definirsi e consolidarsi in forme più stabili. Di certo, questi condizionamenti accettati ormai per consueti e normali smantellano la costruzione di un io personale accettando passivamente i luoghi comuni e preferendo un falso modo di “essere” nel tentativo estremo di appropriazione di una pseudo unità per trovare se stesso. Nel sentirci smarriti e indifesi siamo costretti tutti a scrutarci allo specchio del nostro “io impersonale” alla ricerca di una qualsiasi identità anonima e sterilizzata, ma perfettamente aderente alla precarietà del nostro esistere e di come siamo diventati.
Artisti presenti: Guglielmo Achille Cavellini I Picasso Gaglione I Luc Fierens I Reid Wood I Noriko Shimizu I John M. Bennett I Rosalie Gancie I Mailarta I Snappy I Maria Alejandra Besozzi I Matthew Rose I Miguel Jimenez I Coco Gordon I Cracker Jack Kid I Mustafa Cevat Atalay I C. Mehrl Bennett I Fernando Aguiar I Monsenhor enVide neFelibata I Anja Mattila I Marina Salmaso I Remy Penard I Pedro Bericat I Michel Della Vedova I Maria Josè Silva – Mizè I Clemente Padin I Maya Lopez Muro I Jacob de Chirico I Ruggero Maggi I Emilio Morandi I Ernesto Terlizzi I Mauro Molinari I Pier Roberto Bassi I Rolando Zucchini I Gino Gini I Carlo Iacomucci I Fernanda Fedi I Claudio Grandinetti I Luisa Bergamini I Giovanni Fontana I Enzo Patti I Giancarlo Pucci I Vittore Baroni I Elisa Zadi I Marcello Diotallevi I Alfonso Caccavale I Alessandra Angelini I Antonio Sassu I Calogero Barba I Anna Boschi I Giovanni Bonanno I Lamberto Caravita I Bruno Cassaglia I Maria Credidio I Renata e Giovanni Stada I Maria Grazia Martina I Cinzia Farina I Domenico Severino I Daniele Virgilio I Gian Paolo Roffi I Antonella Sassanelli I Gianni Romizi I Pierpaolo Limongelli I I Santini del Prete I Lancillotto Bellini I Domenico Ferrara Foria I Bruno Pierozzi I Claudio Romeo I Fulgor G. Silvi I Roberto Scala I Francesco Cornello I Fiorentina Giannotta I Roberta Savolini.
“SELFIE / Searching for Identity”
SPAZIO OPHEN VIRTUAL ART GALLERY
Inaugurazione: venerdì 28 dicembre 2018, ore 18.00
Via S. Calenda, 105/D - Salerno, Tel/Fax 089 5648159
e-mail: [email protected]
Web Gallery: http://www.collezionebongianiartmuseum.it
Orario continuato tutti i giorni dalle 00.00 alle 24.00
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1973/4
Il sorriso del grande tentatore
Also Known As (AKA)
East Germany Das Lächeln des großen Verführers
Ireland (English title) Tempter
Portugal O Sorriso do Grande Sedutor
Spain La sonrisa del gran tentador
UK The Tempter
USA The Devil Is a Woman
Venezuela El diablo es una mujer
West Germany Verbannt
Directed by Damiano Damiani
Music by Maestro Ennio Morricone
Filming Dates 9 July 1973
Release Dates
Italy 24 January 1974
UK July 1975
Soviet Union July 1975 (Moscow Film Festival)
USA 26 October 1975 (New York City, New York)
Portugal 25 November 1977
East Germany 16 November 1979
West Germany 1988 (video premiere)
Writing Credits
Damiano Damiani ... (story/screenplay)
Fabrizio Onofri ... (screenplay
Audrey Nohra ... (screenplay)
Filming Locations
Incir De Paolis Studios, Rome, Lazio, Italy
Rome, Lazio, Italy
technical specifications
Runtime 1 hr 45 min (105 min)
2 hr (120 min) (Italy)
Cast
Claudio Cassinelli: Rodolfo Solina
Glenda Jackson: suor Geraldine
Lisa Harrow: Emilia Contreras
Arnoldo Foà .: monsignor Badensky
Adolfo Celi: padre Borelli
Gabriele Lavia: principe Ottavio Ranieri d'Aragona
Francisco Rabal: vescovo Marquez
Duilio del Prete: monsignor Salvi
Ely Galleani: fidanzata di Rodolfo
Rolf Tasna: monsignor Meitner
Sara Sperati (accreditata come Adele Sperati): Principessa Alessandra Ranieri d'Aragona
Margherita Horowitz: Madre del principe Ottavio
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Omaggio al grande aviatore lucchese Carlo del Prete, Medaglia d'oro al valore dell'Aereonautica. Durante la serata l'interessante e articolata confererenza tenuta dal tenente Colonnello Vittorio Lino Biondi, cultore di storia soprattutto militare, che ha affascinato l'auditorio ripercorrendo con competenza e passione la figura, le imprese e il valore di Carlo del Prete ai numerosi soci e ospiti presenti, fra i quali i nipoti di Carlo del Prete Alessandra e Carlo del Prete.
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SAN BENEDETTO – E’ scaduto ieri 21 novembre il termine per la presentazione delle candidature per il rinnovo dei direttivi dei Comitati di quartiere cittadini. Sono 13 i quartieri che hanno raggiunto il numero di candidature minimo previsto dal Regolamento (che era pari al numero dei componenti il direttivo da eleggere, secondo le decisioni assunte da ciascuna assemblea di residenti). Fanno eccezione Paese Alto e Salaria che hanno prorogato il termine per la raccolta delle candidature al 26 novembre, come consente il regolamento.
“Il numero di candidature, in diversi casi superiore al minimo previsto, evidenza che, nonostante tutto, in città c’è voglia di prendere parte alle decisioni che interessano la vita della propria zona – commenta soddisfatto l’assessore alla partecipazione Andrea Traini – mi auguro che lo stesso interesse si manifesti il 16 e 17 dicembre, quando dovrà essere assicurato un quorum minimo del 10% degli aventi diritto tale da rendere pienamente operativi in nuovi direttivi.”
Questo l’elenco dei candidati:
Agraria
De Ascaniis Barbara
Filippone Walter
Galli Marino
Greco Antonio Giuseppe
Illuminati Bruno
Piunti Luigi
Pulsone Giovanna
Romano Antonio
Travaglini Tiberio
Zumpano Atilio Josè Gregorio
Albula Centro
Calabresi Luciano
Di Berardino Guerino
Di Pierro Nicola
Mariani Romano
Novelli Luigi
Romani Marco
Europa
Antolini Nicola
Marinsalta Renzo
Maroni Moina
Parmigiani Paolo
Perazzoli Gianni
Fosso dei Galli
Baldassarre Antonella
Bianconi Riccardo
Bovara Andrea
Camaioni Antonio
De Angelis Claudia Maria
Falcioni Franco
Simonetti Luciano
Testa Leandro
Mare
Bocci Filippo
Bocci Ubaldo
Capriotti Bruno
Duranti Emidio
Morganti Luigi
Narcisi Pietro
Paoletti Giorgio
Perozzi Andrea
Perozzi Giampiero
Scarpantoni Fabio
Sestri Leo
Stipa Luigi
Vallese Giovanni
Marina Centro
Amato Vincenzo
Braccetti Pier Domenico
Ciccarelli Manuela
Coratella Valentino
Cosentino Dante
Gentili Chiara
Giangrossi Paolo
Liberatore Sabatina
Mascaretti Antonio
Mattioli Leandra
Micucci Mery
Piunti Elena
Trevisani Salvatore
Marina Di Sotto
Brandimarte Tonino
Cameli Angelo
Capponetti Roberta
Castelli Silvia
Giangrossi Cristiano
Isopi Alfredo
Laureati Giuseppe
Malavolta Giancarlo
Ottaviani Mario
Pacifici Eugenio
Piccinini Ernesto
Rossi Enrico
Speca Mario
Tancredi Desiderio
Virgili Umberto
Paese Alto
Proroga al 26/11
Ponterotto
Albertini Alessandro
Alesi Sara Lucia
Angelini Roberto
Biondi Umberto
Formentini Virgilio
Gabrielli Benito
Guidotti Maria Rita
Re Giovanni
Spagnolini Emmanuel
Testa Giuseppe
Porto d’Ascoli Centro
Amante Valter
Campanelli Traiano Ruffo
Cavallo Luca
Core Elio
Del Prete Giuliano
Micozzi Gino
Niccolini Sergio
Portelli Simona
Ruggieri Pasqualino
Signorile Michele
Straccia Gabriele
Talamonti Romolo
Ragnola
Balestra Cristiana
Conti Federica
Fabiani Marco
Galieni Michela
Incicco Florinda
Marucci Giovanni
Moscatelli Roberto
Pagliarulo Valeria Vanda
Paoloni Secondina
Procacci Giovanni
Sacripanti Andrea
Salaria
Proroga al 26/11
San Filippo Neri
Balloni Maria
Camela Floriano
Di Giacinto Maurizio
Di Maro Felice
Fumato Andrea
Guidotti Samuele
Ortenzi Maria Leonia
Palestini Luca
Palestini Maria
Ricci Pietro
Travaglini Giorgio
Santa Lucia
Bianconi Giuseppe
Camaioni Chiara
Fava Lino
Federzoni Amelia
Rivosecchi Andrea
Troiani Luca
Sant’Antonio Da Padova
Branciaroli Massimiliano
Caglio Alessio
Ceccarelli Renato
Colucci Pietro
Di Giacinto Ginevra
Di Salvatore Benedetto
Emidi Diego
Franco Lino
Morelli Marcello
Pellegrini Lorenzo
Polidori Ida
Rossetti Saverio
Varese Paolo
Sentina
Alessandrini Marco
Bianconi Elvezio
Geusa Tania
Isopi Pasquale
Isopi Valerio
Leli Roberto
Menzietti Simone
Mora Alessandra
Pierantozzi Bernardo
Rossi Peppino
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