#Afroamericani
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aitan · 9 months ago
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"Generalmente, un dialetto è molto meno codificato di una lingua. Infatti, dei dialetti esistono numerose varianti, nessuna delle quali si impone sull’altra come “corretta” o preferibile; anche perché tutte le lingue vernacolari e i dialetti sono insofferenti alle regole, alle classificazioni, alle accademie ed alle grammatiche normative. In genere, non esiste nemmeno un sistema unico e standardizzato che permetta tutti di scriverlo allo stesso modo.
Se si cominciasse a insegnarlo a scuola (come hanno fatto in Spagna con il catalano, il gallego e il basco) si dovrebbe scegliere uno standard che costringerebbe le comunità di parlanti a utilizzare un unico codice scritto e orale. Cosa che a me, personalmente, non farebbe affatto piacere. Il dialetto è per sua natura anarchico e insofferente a briglie e regole fisse."
Questo scrivevo un paio di anni fa e questo credo ancora oggi, a prescindere (ma non troppo) dal caso geolier.
Aggiungo che Geolier non lo conosco, ma mi sta incuriosendo tutto questo parlare del suo napoletano scritto e orale; tuttavia, so bene che anche i rapper afroamericani scrivono spesso in un inglese difficilmente comprensibile da chi non conosce lo "Jive English" (U, B4, thru, Yo, what's crackin', homie? We chillin' on the block, keepin' it real, ya feel me?).
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colorfulprincewombat · 11 months ago
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22 DICEMBRE 2014 moriva JOE COCKER, quel soul che arrivava dalle miniere
Oscurò i Beatles con "With a little help from my friend".
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Un tono inconfondibile, un crepuscolo da Sinatra del rock
Joe Cocker, il "leone di Sheffield", la più grande voce blues della storia del rock britannico, è morto all'età di 70 anni.
Per oltre cinquanta (aveva esordito nel 1963 con la band degli Avengers, quando aveva solo 15 anni), aveva segnato la storia del rock con il suo tono roco e caldo, insegnando a un paio di generazioni di cantanti come si potesse cantare il blues ed il soul pur non essendo afroamericani, anzi arrivando dal cuore minerario dell'Inghilterra.
Impossibile non amarlo, come fecero tutti quando salì nel 1969 sul palco di Woodstock e cantò, strappando le note con la carta vetrata della sua gola, una versione incredibilmente intensa di "With a little help from my friend", facendo diventare la sua versione l'originale e cancellando addirittura quella già famosa dei Beatles cantata da Ringo in "Stg. Pepper".
Cocker aveva uno stile inconfondibile, chiaramente ispirato alla lezione dei grandi bluesman afroamericani, ma riportato nel pieno dell'evoluzione del rock, venato di gospel e di psichedelia, sostenuto con l'elettricità e caricato con la passione.
E con queste caratteristiche era riuscito negli anni a diventare la voce più riconoscibile del rock, soprattutto all'alba degli anni Settanta quando con Leon Russell e i mad Dogs & Englishman aveva conquistato l'America con uno straordinario tour e, sull'onda di quel successo, aveva spinto legioni di giovani cantanti a mettersi sulle sue orme. Imitatori del suo stile ce ne sono stati tanti, ma nessuno è riuscito a eguagliare il maestro, che sapeva essere interprete sopraffino, in grado di prendere una canzone scritta da altri e trasformarla in qualcosa di suo.
Era successo così con molte canzoni dei Beatles, dei quali era diventato eccellente interprete, ma anche con molti altri classici del rock, del soul e del ryhthm'n'blues che nei primi anni Settanta aveva inciso in album molto belli, ricchi di brani come la leggendaria "You are so beautiful".
Poi gli eccessi, l'alcol e la droga, molte crisi e difficoltà prima della rinascita, negli anni Ottanta, prima con la clamorosa vittoria dell'Oscar per "Up where we belong", cantanta con Jennifer Warnes e compresa nella colonna sonora di "Ufficiale e Gentiluomo", poi con album del calibro di "Sheffield Steel", e poi ancora con la planetaria affermazione di "you can't leave your hat on", che diventa il brano trainante del film "9 Settimane e 1/2".
Da quel momento in poi, complice la ritrovata serenità personale e familiare, con l'amore della sua vita, la moglie Pam, Cocker ritorna al successo, si trasforma in una sorta di "pontefice" del soul bianco, diventa il "Sinatra" del rock, in grado di invecchiare con infinita classe e saggezza, producendo dischi di ottimo livello, dei concerti sempre emozionanti e attraversare il passaggio del millennio come una star.
Ci manca Joe Cocker, il suo stile appassionato e travolgente, la sua inarrestabile simpatia, la disponibilità di un'artista di altri tempi, per il quale il rock non era mai morto, il soul era il sale della vita e la musica la cosa più importante del mondo.
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abr · 2 years ago
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"La notizia dell’ennesimo uso mortale della violenza da parte della polizia contro una persona afroamericana ha portato centinaia di persone a scendere in strada per protestare in varie città del paese".
PECCATO CHE I CINQUE POLIZIOTTI FOSSERO AFROAMERICANI TUTTI E CINQUE. Dettagli che rendono un po' sghemba la narrativa BLM, diciamo. Vedremo se qualche giornalaia delle nostre s'inginocchierà lo stesso, davanti a chi non si sa.
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bones39 · 1 year ago
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Apprezzo il disegno realista, davvero, quei disegni che sembrano fotografie sono incredibili, frutto di molta pazienza, cura al dettaglio, impegno e molto altro. Ma non fa per me. Più mi sento dire "sei migliorata" da chi definiva i miei disegni "infantili e stilizzati" più mi sembra di perdere qualcosa.. qualcosa di mio, di unico, uno stile che creavo sacrificato per un immagine che già c'è, per una copia invece di un idea. Più so copiare da un immagine visiva meno so fare uscire quello che sta nella mia testa.
Qui un elenco di persone che fortunatamente non hanno ascoltato certe critiche, o non ci avrebbero regalato certi scenari:
Lora Zombie,
Chiara Bautista,
Zoe Lacchei,
Robin Eisenberg
Phazed
1. Jasmine Becket-Griffith: Jasmine Becket-Griffith è un'artista statunitense con uno stile unico e distintivo. Le sue opere spesso raffigurano figure eteree e mistiche, con dettagli intricati e colori vivaci.
2. Chet Zar: Chet Zar è un artista americano noto per le sue opere che fondono horror e fantastico. Le sue raffigurazioni spesso presentano figure bizzarre, mostruose e oscure, in una miscela unica di dettagli realistici e immaginazione distorta.
3. Nicoletta Ceccoli: Nicoletta Ceccoli è un'artista italiana con uno stile fiabesco, ma al tempo stesso inquietante. Le sue opere spesso raffigurano bambine dalle espressioni malinconiche e sognanti, immerse in scenari surreali e simbolici.
4. Camille Rose Garcia: Camille Rose Garcia è un'artista americana le cui opere sono ispirate dal mondo delle fiabe, ma con un tocco oscuro. Le sue raffigurazioni sono caratterizzate da colori vibranti, figure distorte e dettagli intricati.
5. Ray Caesar: Ray Caesar è un artista canadese noto per le sue rappresentazioni di un mondo fantastico e sognante. Le sue opere spesso presentano figure femminili sofisticate e misteriose, ambientate in scenari intricati e dettagliati.
1. Ai Weiwei: Artista cinese e attivista politico, il suo lavoro affronta temi come la censura, i diritti umani, la critica al governo cinese e l'immigrazione.
2. Banksy: L'identità di Banksy è ancora sconosciuta, ma il suo lavoro di street art politica e provocatoria ha attirato l'attenzione a livello internazionale. I suoi murales spesso affrontano questioni sociali, politiche e ambientali.
3. Kara Walker: L'arte di Kara Walker indaga il razzismo, l'identità e la storia dell'oppressione degli afroamericani negli Stati Uniti con raffigurazioni provocatorie e spesso violente.
4. Marina Abramović: Conosciuta per le sue performance estreme, Abramović esplora i confini del corpo, del tempo e dell'interazione umana. Le sue performance sono spesso cariche di simbolismo e suscitano reazioni emotive intense.
5. Yayoi Kusama: Kusama è famosa per le sue installazioni immersive e ad alto impatto visivo che spesso utilizzano il concetto dell'infinito e della sovrapercezione. L'artista giapponese ha affrontato temi come la salute mentale, il consumismo e la sessualità.
6. Jenny Holzer: Holzer utilizza la parola scritta come mezzo d'espressione principale, proiettando messaggi provocatori e contestanti su facciate di edifici, installazioni lumino- testuali e scritte su supporti vari. I suoi lavori si concentrano sul potere delle parole e affrontano temi come l'oppressione delle donne, la guerra e la politica.
7. Olafur Eliasson: Eliasson creane installazioni interattive che coinvolgono il pubblico attraverso l'utilizzo di luce, specchi e elementi naturali. Le sue opere esplorano temi come il cambiamento climatico, la percezione umana e l'interazione con l'ambiente.
8. Shirin Neshat: L'arte di Neshat esplora le dinamiche culturali, le divisioni di genere e la politica nel contesto del Medio Oriente. Attraverso fotografie, video e film, l'artista iraniana-america affronta temi come l'identità, l'oppressione e il conflitto.
9. Damien Hirst: Hirst è noto per i suoi lavori che coinvolgono animali morti o parti di animali. Le sue opere sollevano questioni etiche sulla vita e la morte, il consumo e la bellezza.
10. Cindy Sherman: Sherman è famosa per le sue fotografie in cui lei stessa si trasforma in personaggi diversi, spesso stereotipi femminili. Il suo lavoro affronta la cultura dei media, l'identità e il concetto di autorappresentazione.
Questi artisti spingono i limiti dell'arte e affrontano questioni cruciali che suscitano discussioni e riflessioni sulla società, la politica, l'identità e molto altro ancora.
9. Roger Ballen: Roger Ballen è un fotografo sudafricano noto per le sue immagini disturbanti e surreali, spesso ambientate in ambienti claustrofobici e con protagonisti animali o persone marginalizzate.
10. Jock Sturges: Jock Sturges è un fotografo americano famoso per i suoi ritratti di adolescenti nudi in ambientazioni naturali, creando immagini intime e sensuali che esplorano la transizione dalla giovinezza all'età adulta
11. Elinor Carucci: Elinor Carucci è una fotografa israeliana-americana che si concentra sulla sua famiglia e sulla sua vita quotidiana, creando immagini intime e personali che rivelano emozioni complesse e universali.
12. David LaChapelle: David LaChapelle è un fotografo e regista americano noto per le sue immagini audaci ed eccentriche, spesso con icone pop, celebrità e riferimenti culturali, creando immagini che catturano l'attenzione estraendo la bellezza e l'assurdità del mondo moderno.
13. Antoine D'Agata: Antoine D'Agata è un fotografo francese noto per il suo lavoro provocatorio e crudo, spesso mostrando la vita nei margini della società, con immagini sessuali esplicite, droga e violenza.
14. Daido Moriyama: Daido Moriyama è un famoso fotografo giapponese noto per le sue immagini in bianco e nero che catturano la vita urbana di Tokyo, con un occhio brutale e decisamente moderno.
15. Francesca Woodman: Francesca Woodman è stata una fotografa statunitense che ha creato immagini intime e poetiche di sé stessa e del suo corpo, spesso intrecciati con l'architettura delle case e degli ambienti in cui si trovava.
16. Vivian Maier: Vivian Maier è stata una fotografa statunitense-americana scoperta in modo postumo, nota per le sue immagini di strada catturate principalmente a Chicago, offrendo uno sguardo unico sulla vita urbana degli anni '50 e '60.
1. Jan Saudek: Jan Saudek è un famoso fotografo ceco noto per le sue immagini poetiche e surreali. Le sue fotografie spesso raffigurano soggetti nudi o seminudi in pose suggestive, creando immagini che evocano emozioni profonde e complesse.
2. Sally Mann: Sally Mann è una rinomata fotografa statunitense con uno stile molto intimo e personale. Le sue fotografie spesso raffigurano la sua famiglia e la vita nella Virginia rurale, esplorando concetti di memoria, tempo e degrado.
3. Duane Michals: Duane Michals è un fotografo americano noto per il suo approccio narrativo e sperimentale. Le sue fotografie sono spesso una sequenza di immagini che raccontano una storia o esplorano temi come l'amore, la morte e l'identità.
4. Sarah Moon: Sarah Moon è una fotografa francese con uno stile onirico e poetico. Le sue immagini spesso sfocano i confini tra realtà e fantasia, creando atmosfere surreali e misteriose.
5. Joel-Peter Witkin: Joel-Peter Witkin è un fotografo americano noto per le sue fotografie provocatorie e inquietanti. Le sue immagini spesso includono soggetti "diversi" come deformità, corpi mutilati o oggetti macabri, creando immagini che sfidano le norme sociali e provocano riflessioni sulle nostre paure e perversioni.
6. Nan Goldin: Nan Goldin è una fotografa americana con uno stile documentaristico e intimo. Le sue fotografie spesso raffigurano la sua cerchia di amici e conoscenti, documentando la vita notturna, l'amore, la dipendenza e le relazioni umane con un occhio sincero e senza filtri.
7. Arno Rafael Minkkinen: Arno Rafael Minkkinen è un fotografo finlandese-americano noto per i suoi autoritratti in natura. Le sue immagini spesso esplorano la connessione e l'interazione tra il corpo umano e l'ambiente, creando composizioni suggestive e poetiche.
Ricorda che ognuno di questi fotografi ha uno stile unico e distintivo, quindi ti consiglio di esplorare il loro lavoro per trovare quello che più ti ispira.
46. Ray Troll
47. Daniel Merriam
48. Jasmine Worth
49. Sonya Fu
50. Michael Page
51. Chie Yoshii
52. Yoko D'Holbachie
53. Sarah Louise Davey
54. Kit King
55. Femmepop
56. Travis Lampe
57. Sheri DeBow
58. Mab Graves
59. Popovy Sisters
60. Amy Brown
61. Laurie Lipton
62. Mark Bryan
63. Ray Caesar
64. Joel Rea
65. Simona Candini
66. Tom Bagshaw
67. Marion Bolognesi
68. Lora Zombie
69. Heather Watts
70. Paul Rumsey
71. Brian M. Viveros
72. Nom Kinnear King
73. Brendan Monroe
74. Jeremy Geddes
75. Lesley Oldaker
76. Kim Simonsson
77. Jana Brike
78. Jeff Soto
79. Hikari Shimoda
80. Yoskay Yamamoto
81. Olek
82. Yayoi Kusama
83. Atsushi Suwa
84. Fem Jasper-King
85. Tina Lugo
86. Zoe Keller
87. Erik Jones
88. Moki
89. Justin Mortimer
90. Gustavo Rimada
91. Michael Shapcott
92. Sachin Teng
93. Laura Colors
94. Erwin Olaf
95. Fairy Teller
96. Michelle Mia Araujo
97. Martin Eder
98. Lin Fengmian
99. Marissa Oosterlee
100. Andrew Hem
Ognuno di questi artisti ha una prospettiva unica e un modo particolare di rappresentare concetti e emozioni nella loro arte. Potresti scoprire nuove ispirazioni e dimensioni artistiche esplorando il loro lavoro.
1. Audrey Kawasaki
2. Marion Peck
3. Mark Ryden
4. James Jean
5. Tara McPherson
6. Jenny Frison
7. Brandi Milne
8. Kukula
9. Amy Sol
10. Peter Gric
11. Femke Hiemstra
12. Josh Keyes
13. Brian Despain
14. Kris Kuksi
15. Nicoletta Stamatelatos
16. Gary Baseman
17. Scott Musgrove
18. Sarah Joncas
19. Natalie Shau
20. Shag (Josh Agle)
21. Greg "Craola" Simkins
22. Luke Chueh
23. Caitlin Hackett
24. Soey Milk
25. Audrey Pongracz
26. Alex Pardee
27. Travis Louie
28. Natalia Fabia
29. Chris Mars
30. Casey Weldon
31. Brandi Read
32. Jeanie Tomanek
33. Jessica Joslin
34. Scott Radke
35. Camilla d'Errico
36. Lori Earley
37. Michael Hussar
38. Benjamin Lacombe
39. Miho Hirano
40. Kindra Nikole
41. James Gurney
42. Kris Lewis
43. Martin Wittfooth
44. Timothy Robert Smith
45. Colin Christian
Questi sono solo alcuni dei tanti artisti che potrebbero piacerti.
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crazy-so-na-sega · 1 year ago
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A proposito di cherry picking, il motivo per cui eri schiavo è perché i tuoi compagni africani hanno fatto irruzione nel tuo villaggio e venduto i tuoi antenati ad arabi, turchi ed europei. Quando gli europei ti hanno liberato e ti hanno dato un paese in Africa, inizi a soggiogare e schiavizzare gli africani.
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Schiavitù #ADOS Quando la schiavitù fu abolita, gli Stati Uniti si assicurarono terre in Africa occidentale, #Liberia , dove più di 12.000 afroamericani liberati si trasferirono per stabilirsi. Joseph Jenkins Roberts, un uomo libero, divenne il governatore della colonia. Nella foto: afroamericano con schiavi liberiani
-Klaus Arminio
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spiace ma Bethencourt conferma.....:-)
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janiedean · 2 years ago
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La cosa più allucinante per me è che ci sono molti afroamericani che credono in questa teoria del complotto secondo cui loro sono i veri discendenti degli Israeliti e gli ebrei non neri hanno rubato la loro identità. Alcuni poi credono lo stesso dei nativi americani, latinoamericani e di qualsiasi altro popolo (infatti come hai detto tu c'è anche un atteggiamento ignorante/astioso riguardo altre etnie in generale, che nel caso degli asiatici è sfociata in omicidi/assalti per via del Covid).
come dire idk che cosa ci guadagni a essere discendente dei veri israeliti ma comunque è ridicolo perché cioè chiunque sia andato in europa da duemila anni fa ovviamente mo i suoi discendenti somigliano più all'europeo medio del paese dove è finito che non ai palestinesi attuali diversamente da come sarà stato prima ma di nuovo ho parlato con gente su sto sito che sosteneva che i romani bianchi avessero rubato il cristianesimo agli ebrei poc e che non sapeva che esistevano le persecuzioni/i martiri cioè di nuovo il problema è che tutti di media so ignoranti e si bevono qualsiasi cazzata perché non gli insegnano le basi di pensiero critico e come giudicare le cose dal contesto ¯\_(ツ)_/¯ che poi di nuovo essere bianco o no in europa se eri ebreo fino al 1945 non è che ti cambiasse la vita in quanto a discriminazione ma non è una cosa che sono in grado di capire
poi vabbe sui nativi americani non parliamone proprio che il giorno che la gente in generale negli usa ammette che sono la categoria messa peggio di tutti (cioè rega nelle riserve spesso non ci stanno gli indirizzi/i bagni privati in casa e hanno la percentuale più alta di police brutality per percentuale di popolazione ma figurati se qualcuno ha cazzi di dirlo X°D) n'arriverà mai ma cioè tldr se non hai scuole decenti poi diventi complottista sicuro e lì non hanno scuole decenti fine del discorso X°D poi non mettiamoci di mezzo a discutere la questione israele vs gli usa che supportano l'attuale governo ad ogni costo il che pare che per certa gente = carta libera per essere antisemiti a tutti i costi quando presumere che tutti gli ebrei del mondo siano pro israele/approvino delle politiche di israele è completamente ridicolo ma diciamo che pure lì c'è disagio X°D
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carmenvicinanza · 16 days ago
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Anita Roddick 
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Se pensi di essere troppo piccolo per lasciare il segno, prova ad andare a letto con una zanzara.
Anita Roddick è stata l’imprenditrice inglese che ha creato The Body Shop il primo modello di business legato al rispetto per l’ambiente, capace di coniugare etica e profitto e il primo brand a proibire test sugli animali.
Una filosofia imprenditoriale improntata sull’idea rivoluzionaria che il business potesse avere un impatto positivo sulla società e sul pianeta.
La sua azienda di cosmetici che produceva e vendeva prodotti di bellezza naturali è stata tra le prime a promuovere il commercio equo con i paesi in via di sviluppo.
Nata col nome di Anita Lucia Perrella a Littlehampton, il 23 ottobre 1942, era la terza di quattro figli e figlie e Gilda Di Vito, emigrata a 17 anni in Inghilterra da Atina, in provincia di Frosinone e Donato Perrella, ristoratore di Brighton.
Sua madre sognava per lei una carriera da insegnante, ma il suo desiderio di avventura l’ha portata, dopo gli studi, prima a Parigi, dove ha lavorato alla biblioteca dell’International Herald Tribune e poi a Genova presso le Nazioni Unite.
Ha poi mollato tutto e intrapreso il suo “sentiero hippie” che l’ha portata a girare attraverso l’Europa, il Pacifico meridionale e l’Africa. Ha così scoperto culture di altri mondi, rituali e usanze comprese quelle per la cura del corpo e per la salute.
Tornata in Inghilterra, nel 1970 ha sposato Gordon Roddick, viaggiatore come lei che, qualche anno dopo, ha deciso di realizzare il suo sogno andare a cavallo da Buenos Aires a New York. Entusiasta del progetto del marito, ne ha finanziato il viaggio vendendo la sua piccola attività di ristorazione. Per sostenere la famiglia ha quindi iniziato a collaborare con un erborista locale creando cosmetici naturali mettendo a frutto le conoscenze acquisite durante i suoi viaggi.
Con un piccolo prestito, nel 1976, ha aperto il suo primo The Body Shop nella località balneare di Brighton.
L’idea di partenza era creare prodotti di qualità per la cura della pelle in contenitori da riempire con fragranze decise al momento.
Qualcosa di diverso dalla solita profumeria, piuttosto una filosofia di vendita che metteva al primo posto nella scala dei valori ambiente e solidarietà, il recupero dei materiali e la ricerca di essenze poco note.
Ogni prodotto aveva una storia ed era fatto con ingredienti naturali provenienti da tutto il mondo. Venduto in confezioni semplici e ricaricabili, costituiva un rituale quotidiano di amor proprio, senza false promesse di dimagrimento o ringiovanimento. Una fonte di gioia, conforto e autostima.
Dopo sei mesi aveva aperto un secondo punto vendita, nel 1984 è entrata in borsa e, nel 1991, dopo 15 anni di attività, la sua impresa era a un livello tale di successo da conquistare il World Vision Award for Development Initiative.
Credo che tutte le pratiche commerciali sarebbero notevolmente migliorate se fossero governate da principi” femminili“.
Molto attiva in diverse campagne per diritti umani e ambientali, si è unita a Greenpeace nella campagna Save the Whale per combattere la crudele caccia alle balene e promuovere l’uso dell’olio di jojoba come sostituto dell’olio dei capodogli, che a quel tempo era ampiamente utilizzato nei cosmetici. Ha anche sponsorizzato The Big Issue il giornale indipendente venduto da persone senza fissa dimora. Ha finanziato Amnesty International, e supportato campagne contro la distruzione delle foreste pluviali.
Nel 1990 ha fondato Children on the Edge, organizzazione per aiutare l’infanzia svantaggiata colpita da conflitti, disastri naturali, disabilità e HIV/AIDS, con la convinzione che il mondo degli affari dovesse offrire una forma di leadership morale.
Ha contribuito a sensibilizzare l’opinione pubblica internazionale e a raccogliere fondi per aiutare gli Angola Three, prigionieri afroamericani tenuti in isolamento per decenni.
Nel 1997, in contrasto agli ideali di bellezza filiforme, ha prodotto Ruby, una bambola corpulenta e fiera che è diventata l’incarnazione della campagna promozionale più importante del suo brand.
Nel 2004, Body Shop aveva 1980 negozi con più di 77 milioni di clienti in tutto il mondo. Il secondo marchio più affidabile nel Regno Unito e il 28° più importante al mondo.
Due anni dopo, lo ha venduto al gruppo L’Oréal per 652 milioni di sterline (circa 775 milioni di euro), scatenando numerose polemiche per il fatto che il colosso della cosmesi utilizzava test sugli animali e fosse in parte di proprietà di Nestlé nota per il pessimo trattamento riservato ai produttori dei paesi in via di sviluppo.
Intanto aveva anche istituito una scuola specializzata in Business e Impresa, The Roddick Enterprise Centre, in cui ha messo a punto la sua personale ricetta per l’imprenditoria costituita da motivazione, indipendenza, entusiasmo, ingegno, determinazione, consapevolezza dei rischi e, soprattutto, ottimismo.
Per la sua leadership virtuosa, Anita Roddick ha ricevuto premi e riconoscimenti in tutto il mondo, è stata nominata prima Ufficiale e poi Dama Commendatrice dell’Ordine dell’Impero Britannico e le sono state conferite diverse lauree e dottorati ad honorem. È stata anche insignita dall’UNEP, il Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente.
Ha scritto diversi libri, tra cui Prendilo sul personale: come la globalizzazione ti influenza e modi efficaci per sfidarla e Troubled Water: Santi, peccatori, verità e bugie sulla crisi idrica globale.
Nel 2004 le è stata diagnosticata una cirrosi epatica in conseguenza di un’epatite di vecchia data. Da quel momento si è spesa per promuovere il lavoro di The Hepatitis C Trust con una campagna per sensibilizzare sulla malattia che l’ha vista ospite in importanti programmi televisivi britannici.Si è spenta, in seguito a un ictus, il 10 settembre 2007 al St Richard’s Hospital di Chichester.Ha lasciato il suo patrimonio di 51 milioni di sterline alla Roddick Foundation che, nel suo nome, continua ancora oggi a creare campagne in difesa dei diritti umani.
È stata una donna che si è fatta da sola, che ha avuto una grande intuizione e una visione. Un grande esempio di imprenditrice che ha fondato un impero partendo dal basso, nel rispetto della natura e delle persone, senza mai piegarsi a logiche e mode passeggere.
Ha creato un marchio in cui ogni prodotto e ogni decisione aziendale servivano a dare potere alle ragazze e alle donne, lottando per l’uguaglianza e creando opportunità lavorative secondo principi di inclusione, collaborazione e solidarietà.
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paoloferrario · 2 months ago
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il significato della parole WOKE
Il termine “cultura woke” è diventato molto discusso negli ultimi anni e può assumere significati diversi a seconda del contesto e di chi lo utilizza. Origini e significato originario: “Woke” è un termine inglese che significa letteralmente “sveglio”. Originariamente, è stato utilizzato dagli attivisti afroamericani per indicare una presa di coscienza riguardo alle ingiustizie razziali e…
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notiziariofinanziario · 2 months ago
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Tyreek Hills arrestato per guida ad alta velocità
Questa volta a bloccare una delle stelle del football americano non è stato un altro giocatore, ma quattro corpulenti agenti di polizia, che lo hanno fermato per guida ad alta velocità, a pochi metri dallo stadio, prima della partita, mentre era al volante di una fuoriserie nera. I poliziotti lo hanno fatto uscire dall’abitacolo e messo faccia a terra, ammanettandolo con le mani dietro la schiena come fosse un delinquente. Non lo aveva riconosciuto? Il fatto che Hill fosse alla guida di una fuoriserie con portiere ad apertura alare avrebbe dovuto mettere sull’avviso gli agenti. Ma la polizia in America vede spesso l’accostamento di afroamericani con auto di lusso come qualcosa di sospetto. La polizia lascia il giocatore a terra Fermato e multato per guida ad alta velocità e condotta scorretta, una volta messo a terra, i tre poliziotti hanno continuato a tenerlo immobilizzato nonostante la gente per strada, tra cui molti tifosi dei Dolphins diretti all’Hard Rock Stadium, si fossero fermati a riprendere la scena con il cellulare. Qualcuno ha urlato ai quattro della pattuglia che avevano appena arrestato una star di football di Miami, ma questo non li ha fermati. Altri giocatori, diretti al campo, hanno provato ad aiutare Hill. Uno di loro, il difensore Calais Campbell, è stato ammanettato brevemente. I problemi, per la polizia, sono sopraggiunti subito dopo, quando l’agente del giocatore ha chiamato la società e avvertito che l’attaccante era finito in manette. Intanto le immagini dell’arresto erano diventate virali sui social. Il giocatore viene rilasciato Nel giro di poco la situazione è stata risolta, ma il caso resta con qualche imbarazzo. “Siamo consapevoli - ha spiegato la direttrice del dipartimento della polizia di Miami, Stephanie Daniels - del recente arresto del giocatore dei Miami Dolphins. Abbiamo richiesto un rapporto dettagliato sull’incidente e stiamo controllando le immagini delle body cam”. Il poliziotto che ha ammanettato Hill è stato sospeso in attesa che l’indagine interna si concluda. Hill ha detto di avere rispetto per la polizia, al punto da sostenere di voler diventare un agente quando chiuderà con il football. “Non ho mancato di educazione - ha spiegato - non ho fatto casino, non ho fatto niente. Voglio solo capire come sia stato possibile”. I dubbi e l’esultanza “Non voglio metterla sulla questione razziale - ha aggiunto - ma a volte ti viene da pensare. E se non fossi stato Tyreek Hill? Io ho fatto quello che mio zio mi diceva di fare in queste situazioni: ascolta, metti le mani sul volante e stai zitto”. Una volta liberato dagli agenti, Hill ha chiamato la moglie per rassicurarla. Poi, in campo, ha guidato Miami alla vittoria per 20-17 con 130 yards coperte, incluso un touchdown segnato dopo una fuga di una settantina di metri e risultato decisivo per il successo. Hill ha festeggiato mettendosi le mani dietro la schiena come a simulare l’arresto. Read the full article
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newsnoshonline · 4 months ago
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I reni donati da persone di colore hanno più probabilità di essere buttati via. Un bioeticista spiega perché. La disparità nel trapianto di reni tra persone di colore La malattia renale è una sfida critica negli Stati Uniti, con i neri americani a rischio tre volte superiore rispetto ai bianchi. Un’analisi mostra che, nonostante rappresentino solo il 12% della popolazione, costituiscono il 35% dei pazienti con insufficienza renale. Un sistema iniquo Con quasi 100.000 persone in attesa di un trapianto di rene negli Stati Uniti, gli afroamericani sono più inclini alla necessità di questo intervento ma meno probabili di riceverlo. I reni donati da persone di colore tendono ad essere scartati a causa di presunti difetti nel sistema
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kinoko69saradasblog · 5 months ago
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Un cantante dell'Opera, durante un'intervista, si lamenta del fatto che il suo Otello sia stato reso bianco, anzi rosso di capelli, perché accomunato all'usanza offensiva della Black Face.
Cosa non va in questo articolo?...
Anzitutto, infrange le regole del giornalismo. Chi ha proposto questa variazione? Quando? Con quali intenti? Dove e come presumeva che il cambiamento avrebbe avuto successo?
Nessuna di queste domande essenziali è stata fatta all'artista, anzi, sembra una conversazione confidenziale del tutto priva di fonti. La maggior parte di queste "notizie", infatti, è del tutto inventata, o contiene informazioni amplificate per incontrare i gusti del pubblico.
In secondo luogo, Google, Tiktok o Facebook: essi sono guidati da un algoritmo con precisi fini commerciali. Ognuno di noi "vive" Internet secondo le proprie convinzioni (culturali, sociali, politiche, religiose) e quanto più navighiamo, tanto più queste piattaforme ci mostreranno quello che vogliamo. Se il mio profilo suggerisce che sono etero, donna di sinistra, con simpatie per la comunità LGBT, è molto difficile che la rete mi mostri delle cose che possono non piacermi, o persino che possano contraddire le mie idee. Anche se vado a cercarle, restano invisibili ai miei occhi.
Per questo, chi fa affidamento SOLO sull'informazione online, rischia di regredire sul piano culturale, assumendo la convinzione di avere sempre ragione.
È di questo che tratta "cancel culture e ideologia gender", testo universitario di Maddalena Cannito, Eugenia Mercuri, Francesca Tomatis. Con esempi chiari e grande scorrevolezza, il libro dimostra come in Italia la cancel culture sia il prodotto di un pessimo giornalismo e che la maggior parte delle persone che usa tale parola, non ne conosce il reale significato. Come il sarchiapone di Walter Chiari, nessuno lo vede, ma se ne parla in maniera così convincente che tutti lo credono reale.
La cancel culture, in realtà, è nata negli ambienti afroamericani per difendersi da una maggioranza politicamente ed economicamente aggressiva. Non avendo i mezzi per contrastarla alla pari, al pubblico non restava che il boicottaggio, il diritto a non partecipare.
E una volta convinto un numero sufficiente di persone, evitando determinati siti si poteva davvero fare la differenza, decretare l'abolizione di una serie dichiarata offensiva o la fine della carriera di un politico percepito come razzista. Nel corso degli anni, questa forma di protesta non violenta venne abbracciata anche dalle donne, dai gay e dalle persone invalide.
È nota la barzelletta: "io non sono razzista, sei tu che sei neg#o". La destra americana interpreta questa barzelletta come verità del Vangelo. Quindi rivendica il diritto di chiamare"froc1o" chi ama un uomo, mentre la cancel culture sarebbe una forma di censura che mina gli ideali e la tradizione del paese.
Analogamente questa mentalità viene ripresa da certi ambienti di sinistra, essenzialmente per motivi di ordine pubblico.
In Italia, dove non percepiamo la questione razziale allo stesso modo, la polemica contro la cancel culture si concentra sulla questione di genere e sull'educazione dei figli. E in effetti abbiamo assistito ad una involuzione, attraverso Tiktok, di genitori completamente a digiuno di nozioni pedagogiche, i quali tornano ad usare metodi abbandonati da tempo: un linguaggio sessista, il silenzio punitivo, lo scherno, la ripetizione meccanica del comportamento del proprio figlio.
Anche con bambini di un anno o di pochi mesi.
E il divieto di accesso a determinati libri, in base al soggetto, anche se pensati per i piccoli.
(Questo articolo si puo' leggere anche sul gruppo Facebook di Librosi Forever).
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micro961 · 5 months ago
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Paolo Miano - “Sparta o Atene ?”
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On Air dal 15 Giugno il nuovo singolo
In questo soul-rock dal marcato sapore anni ‘70, l’artista catanese usa la storica contrapposizione tra le città greche di Sparta e Atene per ironizzare sui “bastian contrario” di professione. Quelli che fanno la voce fuori dal coro pensando così di distinguersi dalla massa, e su coloro che trovano la propria ragione di vita nel conflitto fine a sé stesso, o che amano agitare le acque soltanto per soddisfare il proprio ego o per incolpare qualcuno delle proprie frustrazioni. Il testo di questa canzone è stato scritto a quattro mani con l’amico e rapper Dinastia. Il singolo, preceduto da “Un mazzo di fiori”, segue il disco dal titolo “Revoluzione”, uscito il 10 Aprile ed è accompagnato da un videoclip
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Dopo dieci anni dal precedente lavoro “Kokorozashi”, l’artista ritorna sulle scene musicali con un progetto musicale che esprime la maturità artistica ed umana acquisita nel corso degli anni. Nel corso dei quali ha dato vita ad un progetto parallelo con i Chrome Sky. Il brano è stato prodotto e mixato da Daniele Grasso per Dcave Records presso The Cave Studio Catania, musica Daniele Grasso e Paolo Miano, testo Paolo Miano e Maurizio Dinastia. Al singolo hanno inoltre collaborato Rosy Galeano (responsabile di produzione), Giovanni Spadaro (assistente di studio), Eleven Mastering (mastering) e Davide Gianmaria Aricò (fotografia).Paolo Miano inizia il suo percorso artistico dando il suo contributo alla ricca scena rock catanese degli anni ‘90 e ciò è evidenziato dalla sua presenza in alcune compilation dell'epoca, tra cui la celebre Lapilli, prodotta da Don Zientara, noto sound engineer dei Fugazi. Prende una lunga pausa dalla scena musicale per dedicarsi alla carriera di chimico. Ma l'irrefrenabile amore per l'arte lo chiama e così sceglie il percorso musicale a tempo pieno. Nel 2013, pubblica il suo primo album solista Kokorozashi, influenzato dal pop elettro-acustico e caratterizzato da un tocco di freschezza e brio. L'album riceve consensi di critica e pubblico, tanto da essere ripubblicato in versione spagnola per la Produlam Records, un'etichetta basca di prestigio. Paolo promuove con un tour in diverse città iberiche. Successivamente, decide di intraprendere un progetto completamente diverso con il polistrumentista e programmatore Mario Ferrarese, dando vita a Chrome Sky, un duo col quale pubblica due album e un EP. L'incontro con la Dcave Records e con il musicista e produttore Daniele Grasso (Basile, Afterhours, Twilight Singer; RadioSabir etc.)  conduce Paolo Miano alla firma di un nuovo contratto per la pubblicazione del suo e proprie frustrazioni. Il testo di questa canzone è stato scritto a quattro mani con l’amiprossimo album solista, questa volta orientato ai generi afroamericani come il blues, il soul e il funk in una visione contemporanea. I primi due singoli: "Senz'amuri" e “Un mazzo di fiori” sono già disponibili su tutte le piattaforme. Ad anticipare l’uscita di “Revoluzione”, il secondo album da solista di Paolo Miano. Questo nuovo percorso rappresenta un'importante svolta nella carriera dell’artista, evidenziando la sua continua voglia di sperimentare e di esplorare.
All’interno del video si è cercato di mettere in risalto il concetto intorno al quale ruota la canzone, l’inutilità del conflitto ed il desiderio di prevalere sull’altro. Queste sono tendenze animali dell’animo umano e come tali sono rappresentate da un interminabile incontro di braccio di ferro tra il bassista (Danilo Montagnino) e il coautore e rapper Dinastia. Il tutto si conclude con un finale inaspettato. “Farci una birra col nostro avversario anziché spaccarci la testa è il modo per neutralizzare quel manicheismo mentale che non ci fa vedere e riconoscere il cuore universale di tutti i fenomeni compresa la vita umana” dichiara il regista Alessandro Viani.
Contatti e social: instagram facebook
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wolfman75 · 7 months ago
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Albert Fish, nato Hamilton Howard Fish (Washington, 19 maggio 1870 – Ossining, 16 gennaio 1936), è stato un serial killer statunitense.
Considerato uno dei più pericolosi e famigerati serial killer di tutti i tempi,
e noto con il soprannome de l'Uomo grigio, il Lupo mannaro di Wysteria, il Vampiro di Brooklyn e il Maniaco della Luna, Fish si vantò di aver molestato più di 400 bambini e di averne uccisi più di 100, quasi tutti afroamericani, poiché agli inizi del XX secolo la loro scomparsa scandalizzava molto meno l'opinione pubblica.
In realtà fu giudicato colpevole di almeno cinque omicidi, di cui ne confessò solo tre che la polizia fu capace di collegare ad un altro ben noto, nonostante fosse fortemente sospettato di molti altri. Messo a giudizio per l'omicidio di Grace Budd, fu dichiarato colpevole e condannato a morte per sedia elettrica.
Fish è famoso per l'efferatezza dei suoi crimini (torturava, uccideva e mangiava bambini) e per i suoi innumerevoli disturbi sessuali, di cui molti sconosciuti fino a quel momento (ad esempio l'abitudine di infilarsi gli aghi nel corpo); è anche stato inserito dagli studiosi nella lista dei 20 serial killer più pericolosi di sempre.
Albert Fish nacque a Washington D.C. il 19 maggio 1870, figlio unico di Randall Fish (1795-1875), originario di Kennebec, Maine, e di sua moglie Ellen Howell (1838-1903), irlandese. Disse di essere stato chiamato molto tempo dopo la sua nascita Hamilton Fish. Suo padre, Randall Fish, era 43 anni più vecchio della madre. Fish era il più giovane dei figli e aveva tre fratelli viventi: Walter, Annie, ed Edwin.
Molti membri della sua famiglia soffrivano di disturbi mentali, e uno soffriva di mania religiosa. Suo padre era capitano di battelli fluviali, ma nel 1870 svolse la professione di fabbricante di fertilizzanti. Randall Fish morì per un attacco di cuore alla Sixth Street Station della Ferrovia della Pennsylvania nel 1875 a Washington. Sua madre, incapace di prendersi cura di Hamilton (Albert), lo mise in un orfanotrofio, dove fu frequentemente frustato e bastonato, scoprendo infine che provava piacere nel dolore fisico. Le bastonate gli avrebbero spesso procurato erezioni, cosa per la quale gli altri orfani lo canzonavano. Decise di voler essere chiamato "Albert" per sfuggire al soprannome 'Ham and Eggs' (prosciutto e uova) che gli fu affibbiato in orfanotrofio.
Nel 1879, sua madre ottenne un impiego pubblico e fu in grado di prendersi nuovamente cura di lui. Nel 1882, all'età di dodici anni, iniziò una relazione omosessuale con un garzone telegrafista. In gioventù Fish iniziò a praticare la coprofagia (ingestione di feci e urine) e a frequentare bagni pubblici, dove poteva guardare i ragazzi svestiti, trascorrendovi interi giorni nel fine settimana.
Nel 1890, Albert arrivò a New York e diventò un gigolò ("prostituta maschio" come disse lui stesso). Disse anche di aver iniziato a violentare ragazzi, crimine che continuò a commettere anche dopo il matrimonio combinatogli dalla madre nel 1898 con una donna di nove anni più giovane di lui. Ebbero sei bambini: Albert, Anna, Gertrude, Eugene, John, ed Henry Fish. Fu arrestato per appropriazione indebita e fu condannato alla detenzione, pena che scontò a Sing Sing nel 1903. Mentre era in prigione ebbe frequenti rapporti sessuali con altri detenuti. Nel gennaio del 1917 sua moglie lo lasciò per John Straube, un tuttofare pensionante dalla famiglia Fish. Fish cominciò a sentire delle voci: per esempio, una volta si ravvolse in un tappeto, spiegando che stava seguendo le istruzioni di san Giovanni.
Fish affermò di aver vagabondato da un capo all'altro degli Stati Uniti durante il 1898, lavorando come imbianchino. È in questo periodo che, a quanto disse, molestò più di 100 bambini, la maggior parte sotto i sei anni. Più tardi raccontò un episodio singolare: un suo amante lo portò ad un museo di statue di cera, dove Fish rimase totalmente affascinato dal plastico raffigurante la sezione longitudinale di un pene. Arrivò a sviluppare un morboso interesse per la castrazione, tanto che durante una relazione con un uomo mentalmente ritardato, tentò di castrarlo dopo averlo legato, ma l'uomo fuggì. Fish allora intensificò le sue visite ai bordelli, dove poteva ottenere di essere frustato e bastonato.
Fish commise la sua prima aggressione letale nel 1910 a Wilmington, Delaware: vittima dell’omicidio fu Thomas Bedden, un ragazzo di 24 anni; a questa seguì, intorno al 1919, l'accoltellamento di un ragazzo disabile a Georgetown.
L' 11 luglio 1924 Fish trovò Beatrice Kiell, una bambina di quattro anni, che giocava da sola nella fattoria dei suoi genitori a Staten Island. Le offrì delle monete per andare ad aiutarlo a cercare piante di rabarbaro nei campi vicini. La bambina stava per lasciare la fattoria quando sua madre scacciò via Fish, che se ne andò. Questi ritornò più tardi al granaio, dove provò a passare la notte prima di essere scoperto e scacciato nuovamente da Hans Kiell.
Il 27 maggio 1928, Edward Budd mise un'inserzione nell'edizione domenicale del New York World che diceva: "Giovane uomo, 18, desidera impiego nel paese. Edward Budd, 406 West 15th Street". Il 28 maggio Fish, allora cinquantottenne, visitò la famiglia Budd a Manhattan, New York. Si presentò come Frank Howard, un industriale di Farmingdale, dicendo di voler assumere Edward (in realtà aveva intenzione di portarlo in un luogo isolato e ucciderlo castrandolo e lasciandolo dissanguare).
Quando arrivò, Fish incontrò la giovane sorella di Edward, Grace, di dieci anni, e cambiò obiettivo. Alla seconda visita acconsentì ad assumere Budd e poi convinse i genitori, Delia Flanagan e Albert Budd I, a farsi accompagnare da Grace ad una festa di compleanno a casa della sorella. Nessuno dei due fece più ritorno.
La polizia arrestò Charles Edward Pope il 5 settembre del 1930 come sospetto di rapimento. Era un sessantaseienne sovrintendente di un palazzo, e fu accusato dalla moglie, una mitomane. Passò 108 giorni in prigione tra il suo arresto ed il processo avvenuto il 22 dicembre 1930.
Sette anni più tardi, nel novembre del 1934, una busta contenente una lettera anonima fu spedita ai genitori della ragazza e indusse la polizia a sospettare di Albert Fish. La lettera è di seguito riportata (nell'originale sono presenti gli errori di ortografia e grammatica di Fish):
«Cara Signora Budd. Nel 1894 un mio amico, John Davis, s'imbarcò come marinaio sulla Steamer Tacoma. La nave salpò da San Francisco per Hong Kong, Cina. Arrivati lui ed altri due sbarcarono e andarono a bere. Quando ritornarono la nave era partita. A quell'epoca c'era la carestia in Cina. La carne, di ogni tipo, andava da 1 a 3 dollari a libbra. Talmente era grande la sofferenza tra le persone molto povere che tutti i bambini sotto i dodici anni venivano venduti come cibo allo scopo di evitare di far morire di fame gli altri. Un ragazzo o una ragazza sotto i quattordici anni non era al sicuro per strada. Potevate andare in qualsiasi negozio e chiedere una bistecca, delle braciole o della carne stufata. Parti del corpo nudo di un ragazzo o di una ragazza sarebbero state tirate fuori e il pezzo che volevate sarebbe stato tagliato. Il posteriore di un ragazzo o di una ragazza, che è la parte più dolce del corpo, era venduta come costoletta di agnello e data via al prezzo più alto. John rimase lì così a lungo che prese ad apprezzare il gusto della carne umana. Al suo ritorno a N.Y. rapì due bambini, uno di 7 e l'altro di 11 anni. Li portò a casa sua, li spogliò e li legò nudi in un ripostiglio. Poi bruciò ogni cosa avessero addosso. Molte volte, giorno e notte, li sculacciava e li torturava per rendere la loro carne buona e tenera. Per primo uccise il ragazzo di undici anni, perché aveva il culo più grasso e ovviamente più carne su di esso. Ogni parte del suo corpo fu cucinata e mangiata eccetto la testa, le ossa e le budella. Fu arrostito nel forno (tutto il suo culo), bollito, grigliato, fritto e stufato. Il ragazzino più piccolo fu il prossimo, andò allo stesso modo. All'epoca, vivevo al 409 E 100 St., lato destro. Lui mi disse così spesso quanto era buona la carne umana che decisi di provarla. La domenica del 3 giugno 1928 vi chiamai al 406 W 15 St. Vi portai del formaggio fresco e delle fragole. Pranzammo. Grace si sedette sul mio grembo e mi baciò. Decisi che l'avrei mangiata. Con la scusa di portarla ad una festa. Diceste che sarebbe potuta venire. La portai in una casa vuota a Westchester che avevo già scelto. Quando arrivammo lì, le dissi di rimanere fuori. Si mise a raccogliere fiori di campo. Andai al piano di sopra e mi strappai tutti i vestiti di dosso. Sapevo che se non l'avessi fatto si sarebbero macchiati del suo sangue. Quando tutto fu pronto andai alla finestra e la chiamai. Allora mi nascosi in un ripostiglio fino a che non fu nella stanza. Quando mi vide tutto nudo cominciò a piangere e provò a correre giù per le scale. L'afferrai e lei disse che l'avrebbe detto alla sua mamma. Per prima cosa la spogliai. Lei scalciava, mordeva e graffiava. La soffocai fino ad ucciderla, poi la tagliai in piccoli pezzi così avrei potuto portare la mia carne a casa. La cucinai e la mangiai. Come era dolce e tenero il suo piccolo culo, arrostito nel forno. Mi ci vollero nove giorni per mangiarne l'intero corpo. Non l'ho scopata anche se avrei potuto se lo avessi voluto. Morì vergine.
Mrs. Budd era analfabeta e non poteva leggere la lettera. In verità, Fish più tardi ammise alla sua procura di aver violentato Grace, ma essendo incline a dire bugie questa sua dichiarazione potrebbe essere falsa.
Un anno prima dell’omicidio di Grace Budd, l'11 febbraio 1927, un bambino chiamato Billy Gaffney stava giocando sulla veranda dell'appartamento della sua famiglia a Brooklyn, New York, con il suo amico, Billy Beaton. Entrambi i ragazzi sparirono, ma l'amico fu ritrovato sul tetto dell'appartamento. Quando gli chiesero cosa fosse successo a Billy, Beaton disse "Boogeyman l'ha portato via". Inizialmente Peter Kudzinowski fu sospettato dell'omicidio di Billy Gaffney.
Joseph Meehan, un autista di una linea tranviaria di Brooklyn, vide una foto di Fish nel giornale e lo identificò come un anziano signore che aveva visto l'11 febbraio 1927, mentre stava provando a calmare un ragazzino seduto accanto a lui sul tram. Il ragazzo non indossava una giacca e stava piangendo per sua madre e fu trascinato dall'uomo su e giù dal tram. La polizia identificò Billy Gaffney con la descrizione del bambino visto da Meehan. Il corpo di Billy non fu mai recuperato dalla fossa nel fiume nel quale Fish disse di aver gettato parti del suo corpo. I genitori di Billy erano Elizabeth ed Edward Gaffney. Elizabeth visitò Fish a Sing Sing per provare ad ottenere (e li ebbe) più dettagli sulla morte del figlio. Fish confessò l'assassinio:
«Lo accompagnai alle fosse di Riker Avenue. C'è una casa solitaria, non lontano da dove l'ho portato. Portai il bambino lì ("I took the G boy there"). Lo spogliai e gli legai mani e piedi e lo imbavagliai con un pezzo di straccio sporco che avevo raccolto dalla fossa. Poi bruciai i suoi vestiti. Gettai le sue scarpe nella fossa. Poi tornai indietro e presi il tram della 59 Street alle 02:00 e da lì camminai fino a casa. Il giorno dopo verso le due del pomeriggio, presi gli strumenti, un gatto a nove code. Fatto in casa. Manico corto. Tagliai una delle mie cinture a metà, incisi queste metà in sei strisce lunghe circa otto pollici. Frustai il suo posteriore nudo fino a che il sangue non scorse sulle sue gambe. Tagliai le sue orecchie, il naso, incisi la sua bocca da orecchio a orecchio. Gli cavai gli occhi. Allora morì. Ficcai il coltello nel suo ventre e tenni la mia bocca vicino al suo corpo e bevvi il suo sangue. Scelsi quattro vecchi sacchi di patate e riunii una pila di pietre. Poi lo feci a pezzi. Avevo una valigetta con me. Misi il suo naso, le sue orecchie e alcune fette del suo ventre nella valigetta. Poi lo tagliai a metà nel mezzo del suo corpo. Appena sotto l'ombelico. Poi le sue gambe, circa due pollici sotto il suo sedere. Misi questo nella mia valigetta con un sacco di carta.
Tagliai la testa, i piedi, le braccia, le mani e le gambe sotto le ginocchia. Misi questo nei sacchi appesantiti con le pietre, legai le estremità e li gettai negli stagni di acqua melmosa che voi vedrete lungo tutta la strada che porta a North Beach. L'acqua è profonda da 3 a 4 piedi. Affondarono tutti in una volta. Tornai a casa con la mia carne. Mangiai la parte del suo corpo che mi piaceva di più. Il suo pisellino e le palline ("His monkey and pee wees") e un bel piccolo posteriore grasso da arrostire nel forno e mangiare. Feci uno stufato con le sue orecchie, il naso, pezzi della faccia e della pancia. Misi cipolle, carote, rape, sedano, sale e pepe. Era buono.
Poi aprii la carne delle chiappe, tagliai il suo pisellino e i testicoli e per prima cosa li lavai. Misi strisce di bacon su ogni chiappa del suo sedere e le misi nel forno. Poi presi quattro cipolle e quando la carne si fu arrostita per circa un quarto d'ora, versai circa una pinta di acqua su di essa per il sugo e misi le cipolle. Ad intervalli frequenti ungevo il suo sedere con un cucchiaio di legno. Così la carne sarebbe stata bella e succosa. In circa due ore, era bella e scura, cucinata da parte a parte. Non ho mai mangiato un arrosto di tacchino buono la metà di quel suo dolce grasso piccolo didietro ("I never ate any roast turkey that tasted half as good as his sweet fat little behind did"). Mangiai ogni bocconcino della carne in circa quattro giorni. Il suo pisellino era dolce come una nocciola, ma le sue palline non sono riuscito a masticarle. Le buttai nel gabinetto»
Il processo di Albert Fish per l'omicidio premeditato di Grace Budd iniziò il lunedì 11 marzo 1935, a White Plains (New York) con il giudice Frederick P. Close e l'assistente capo procuratore distrettuale Elbert F. Gallagher come pubblico ministero. James Dempsey fu l'avvocato a cui la procura affidò la difesa di Fish. Il processo durò dieci giorni. Fish addusse a pretesto l'insanità e finse di aver ascoltato voci da Dio che gli dicevano di uccidere bambini. Affermava inoltre che la violenza perpetrata a se stesso e agli altri gli purificasse l'anima e che Dio, se fosse stato contrario ai suoi omicidi, avrebbe già mandato un angelo a fermarmi la mano, come fece con il profeta Abramo.
Diversi psichiatri affermarono il feticismo sessuale di Fish, includendo coprofilia, urofilia, pedofilia e masochismo, ma ci furono disaccordi sul fatto che quelle attività significassero oppure no che l'uomo era infermo di mente. Il capo testimone della difesa fu Fredric Wertham, uno psichiatra specializzato nello sviluppo dei bambini che condusse esami psichiatrici per le corti criminali di New York; Fish gli raccontò con freddezza tutti i suoi crimini e le sue perversioni sessuali; in seguito Wertham dichiarò che Fish era malato di mente. Un altro testimone della difesa era Mary Nicholas, la figliastra diciassettenne di Fish. La ragazza descrisse come Fish insegnò a lei e ai suoi fratelli e sorelle un "gioco" implicando masochismo e molestie a minori.
"Andò nella sua camera con un piccolo paio di calzoncini, calzoncini marroni. Li indossò e venne fuori davanti alla stanza, mettendosi sulle ginocchia e sulle mani, a gattoni, e aveva un pennello con il quale mescolava la pittura; dava quel bastoncino ad ognuno di noi, e poi dovevamo sederci sulla sua schiena, uno alla volta, e alzare su molte dita. Lui doveva indovinare quante dita avevamo alzato, cosa che non ha mai fatto, perché altrimenti noi non avremmo dovuto colpirlo. A volte, diceva anche più dita di quelle che noi avevamo veramente. Quando sbagliava, avremmo dovuto colpirlo tante volte quante dita avevamo alzato".
La giuria lo giudicò sano di mente e colpevole ed il giudice espresse la condanna a morte.
Dopo la sentenza, Fish confessò l'assassinio di Francis X. McDonnell, 8 anni, ucciso a Staten Island. Francis stava giocando sul portico della sua casa vicino a Richmond, Staten Island, il 15 luglio 1924. La madre di Francis vide un "anziano signore" camminare stringendo e rilassando i suoi pugni. Camminava senza dire niente. Più tardi, l'anziano signore fu visto ancora, ma questa volta stava guardando Francis e i suoi amici giocare. Il corpo di Francis fu trovato nei boschi nei pressi dove un vicino vide Francis e un "anziano signore" andare quel pomeriggio presto. Francis fu assalito e strangolato con le sue bretelle.
Fish negò implicazioni con altri omicidi. Fu comunque sospettato per altri tre assassinii. Il detective William King credeva che Fish potesse essere stato il "Vampiro di Brooklyn", uno stupratore e assassino che prediligeva tormentare i bambini. Erano:
1926 - Emma Richardson (5) uccisa il 3 ottobre 1926
1927 - Yetta Abramowitz (12) nel Bronx. Fu strangolata sul tetto di un edificio a cinque piani al 1013 Simpson Street. Morì in ospedale subito dopo che fu trovata. L'assassino fuggì, ma 20 detective e molti poliziotti in borghese si misero alla caccia di un "Giovane uomo alto" che fu visto più volte tentare di attirare la ragazzina dal vicinato negli scuri corridoi e vicoli il 14 maggio 1927. Yetta aveva una sorella, Becky Abramowitz.
1931 - Robin Jane Liu (6) ucciso il 2 maggio 1931
1932 - Mary Ellen O'Connor (16) a Far Rockaway nel Queens il 15 febbraio 1932. Il suo corpo mutilato fu trovato nei boschi vicino ad una casa pitturata da Fish.
1932 - Benjamin Collings (17) ucciso il 15 dicembre 1932
1933 - Diego Maracuya e Veronika Lazul (15) sgozzati vivi nell'abitazione della ragazza a New York. Furono ritrovati dalla loro vicina di casa il giorno seguente.
Fish inserì decine di aghi e spilli di diverse dimensioni in tutto il corpo, specialmente nell'inguine e nel perineo. 29 di questi erano incastrati permanentemente, come dimostra la radiografia. Lui disse che aveva provato ad infilarsi un ago nel suo scroto ma era troppo doloroso. Accettò di essere esaminato da Fredric Wertham per la sua convenienza a supportare la tesi di instabilità mentale. Fish ebbe moltissime parafilie. Per esempio, voleva inserire un lungo gambo di rosa nel suo pene e guardarsi allo specchio, poi voleva rimuovere la rosa e mangiarne i petali (era cioè affetto da dendrofilia). Le altre parafilie includevano sadismo, masochismo, flagellazione, esibizionismo, voyeurismo, piquerismo, pedofilia, coprofagia, feticismo, urofilia, cannibalismo, Travestitismo, castrazione e vampirismo. Era anche particolarmente ossessionato dalla religione e più volte gli capitavano attacchi di delirio e visioni a sfondo mistico, suggerendo che potesse essere affetto da Schizofrenia.
I dottori che lo esaminarono per il processo scoprirono che Fish aveva molti aghi nel suo corpo, la maggior parte intorno ai suoi genitali. Avrebbe inserito nel proprio retto dei batuffoli di cotone imbevuti di alcool e dato loro fuoco. Wertham raccontò molte storie, alcune furono confermate dalla sua famiglia e dall'evidenza fisica (ad esempio sul corpo erano rimasti i segni delle frustate e dei tagli che si autoinfliggeva); le altre non si opponevano a nessuna testimonianza legale. Wertham trovò che Fish si mostrava estremamente crudele e violento verso animali di giovane età. Fish disse che lui e un suo amico impregnarono la coda di un cavallo nel cherosene e la diedero alle fiamme per vedere i risultati. Una volta cadde da un ciliegio e non si riprese mai completamente dalla ferita. Quando era all'orfanotrofio bagnò il suo letto, e per questo fu deriso dai suoi compagni. La sua inclinazione per il cannibalismo, pretese Fish, venne da quando suo fratello maggiore Walter ritornò dalla US Navy e gli raccontò storie di cannibalismo e sado-masochismo ai quali Walter assistette.
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bones39 · 1 year ago
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Alcuni degli artisti contemporanei più riconosciuti che sollevano quesiti e stimolano dibattiti:
1. Ai Weiwei: Artista cinese e attivista politico, il suo lavoro affronta temi come la censura, i diritti umani, la critica al governo cinese e l'immigrazione.
2. Banksy: L'identità di Banksy è ancora sconosciuta, ma il suo lavoro di street art politica e provocatoria ha attirato l'attenzione a livello internazionale. I suoi murales spesso affrontano questioni sociali, politiche e ambientali.
3. Kara Walker: L'arte di Kara Walker indaga il razzismo, l'identità e la storia dell'oppressione degli afroamericani negli Stati Uniti con raffigurazioni provocatorie e spesso violente.
4. Marina Abramović: Conosciuta per le sue performance estreme, Abramović esplora i confini del corpo, del tempo e dell'interazione umana. Le sue performance sono spesso cariche di simbolismo e suscitano reazioni emotive intense.
5. Yayoi Kusama: Kusama è famosa per le sue installazioni immersive e ad alto impatto visivo che spesso utilizzano il concetto dell'infinito e della sovrapercezione. L'artista giapponese ha affrontato temi come la salute mentale, il consumismo e la sessualità.
6. Jenny Holzer: Holzer utilizza la parola scritta come mezzo d'espressione principale, proiettando messaggi provocatori e contestanti su facciate di edifici, installazioni lumino- testuali e scritte su supporti vari. I suoi lavori si concentrano sul potere delle parole e affrontano temi come l'oppressione delle donne, la guerra e la politica.
7. Olafur Eliasson: Eliasson creane installazioni interattive che coinvolgono il pubblico attraverso l'utilizzo di luce, specchi e elementi naturali. Le sue opere esplorano temi come il cambiamento climatico, la percezione umana e l'interazione con l'ambiente.
8. Shirin Neshat: L'arte di Neshat esplora le dinamiche culturali, le divisioni di genere e la politica nel contesto del Medio Oriente. Attraverso fotografie, video e film, l'artista iraniana-america affronta temi come l'identità, l'oppressione e il conflitto.
9. Damien Hirst: Hirst è noto per i suoi lavori che coinvolgono animali morti o parti di animali. Le sue opere sollevano questioni etiche sulla vita e la morte, il consumo e la bellezza.
10. Cindy Sherman: Sherman è famosa per le sue fotografie in cui lei stessa si trasforma in personaggi diversi, spesso stereotipi femminili. Il suo lavoro affronta la cultura dei media, l'identità e il concetto di autorappresentazione.
Questi artisti spingono i limiti dell'arte e affrontano questioni cruciali che suscitano discussioni e riflessioni sulla società, la politica, l'identità e molto altro ancora.
Ci sono diverse splendide installazioni e mostre permanenti di arte contemporanea in Italia. Ecco alcuni esempi:
1. Museo MAXXI a Roma: Il Museo Nazionale delle Arti del XXI Secolo comprende una vasta collezione di arte contemporanea italiana e internazionale. Il museo ospita anche mostre temporanee che presentano artisti contemporanei di spicco.
2. Fondazione Prada a Milano: La Fondazione Prada offre una combinazione di mostre temporanee e una collezione permanente che include opere di artisti internazionali emergenti e di grande calibro. Il complesso museale, progettato dall'architetto Rem Koolhaas, promuove l'arte, l'architettura e il cinema contemporanei.
3. Museo MADRE a Napoli: Il Museo d'Arte Contemporanea Donnaregina presenta una collezione permanente con opere di artisti come Francesco Clemente, Anish Kapoor e Jeff Koons. Oltre alla collezione, il museo organizza mostre temporanee e progetti artistici.
4. Museo MACRO a Roma: Il Museo di Arte Contemporanea di Roma ospita mostre e installazioni permanenti di arte contemporanea italiana e internazionale. Il suo edificio principale, l'ex stabilimento industriale Peroni, è una cornice suggestiva per l'arte moderna.
5. Museo MAD di Bassano del Grappa: Il Museo d'Arte moderna e contemporanea Mario Rimoldi è situato in una storica villa vicino a Bassano del Grappa, in Veneto. La collezione permanente comprende opere di artisti come Giorgio Morandi, Lucio Fontana e Mario Sironi.
6. Museo Castello di Rivoli a Torino: Il Museo d'Arte Contemporanea di Castello di Rivoli è uno dei principali musei di arte contemporanea in Italia. Situato in un castello storico, il museo presenta mostre e installazioni permanenti che coprono diversi periodi e movimenti artistici.
7. Museo MADeC a Cosenza: Il Museo MADeC (Museo Arte contemporanea e del '900) di Cosenza espone una vasta collezione di opere d'arte moderna e contemporanea di artisti italiani e internazionali. Il museo è ospitato in un ex convento e offre un'esperienza artistica unica nel panorama calabrese.
Questi sono solo alcuni esempi di installazioni e mostre permanenti di arte contemporanea in Italia. Ci sono molti altri musei e spazi espositivi in tutto il paese che offrono al pubblico l'opportunità di immergersi nell'arte contemporanea italiana e internazionale.
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Alcuni fotografi sullo stile di soggetto di Dohroty Bahwi:
1. Jan Saudek: Jan Saudek è un famoso fotografo ceco noto per le sue immagini poetiche e surreali. Le sue fotografie spesso raffigurano soggetti nudi o seminudi in pose suggestive, creando immagini che evocano emozioni profonde e complesse.
2. Sally Mann: Sally Mann è una rinomata fotografa statunitense con uno stile molto intimo e personale. Le sue fotografie spesso raffigurano la sua famiglia e la vita nella Virginia rurale, esplorando concetti di memoria, tempo e degrado.
3. Duane Michals: Duane Michals è un fotografo americano noto per il suo approccio narrativo e sperimentale. Le sue fotografie sono spesso una sequenza di immagini che raccontano una storia o esplorano temi come l'amore, la morte e l'identità.
4. Sarah Moon: Sarah Moon è una fotografa francese con uno stile onirico e poetico. Le sue immagini spesso sfocano i confini tra realtà e fantasia, creando atmosfere surreali e misteriose.
5. Joel-Peter Witkin: Joel-Peter Witkin è un fotografo americano noto per le sue fotografie provocatorie e inquietanti. Le sue immagini spesso includono soggetti "diversi" come deformità, corpi mutilati o oggetti macabri, creando immagini che sfidano le norme sociali e provocano riflessioni sulle nostre paure e perversioni.
6. Nan Goldin: Nan Goldin è una fotografa americana con uno stile documentaristico e intimo. Le sue fotografie spesso raffigurano la sua cerchia di amici e conoscenti, documentando la vita notturna, l'amore, la dipendenza e le relazioni umane con un occhio sincero e senza filtri.
7. Arno Rafael Minkkinen: Arno Rafael Minkkinen è un fotografo finlandese-americano noto per i suoi autoritratti in natura. Le sue immagini spesso esplorano la connessione e l'interazione tra il corpo umano e l'ambiente, creando composizioni suggestive e poetiche.
Ricorda che ognuno di questi fotografi ha uno stile unico e distintivo, quindi ti consiglio di esplorare il loro lavoro per trovare quello che più ti ispira.
9. Roger Ballen: Roger Ballen è un fotografo sudafricano noto per le sue immagini disturbanti e surreali, spesso ambientate in ambienti claustrofobici e con protagonisti animali o persone marginalizzate.
10. Jock Sturges: Jock Sturges è un fotografo americano famoso per i suoi ritratti di adolescenti nudi in ambientazioni naturali, creando immagini intime e sensuali che esplorano la transizione dalla giovinezza all'età adulta.
11. Elinor Carucci: Elinor Carucci è una fotografa israeliana-americana che si concentra sulla sua famiglia e sulla sua vita quotidiana, creando immagini intime e personali che rivelano emozioni complesse e universali.
12. David LaChapelle: David LaChapelle è un fotografo e regista americano noto per le sue immagini audaci ed eccentriche, spesso con icone pop, celebrità e riferimenti culturali, creando immagini che catturano l'attenzione estraendo la bellezza e l'assurdità del mondo moderno.
13. Antoine D'Agata: Antoine D'Agata è un fotografo francese noto per il suo lavoro provocatorio e crudo, spesso mostrando la vita nei margini della società, con immagini sessuali esplicite, droga e violenza.
14. Daido Moriyama: Daido Moriyama è un famoso fotografo giapponese noto per le sue immagini in bianco e nero che catturano la vita urbana di Tokyo, con un occhio brutale e decisamente moderno.
15. Francesca Woodman: Francesca Woodman è stata una fotografa statunitense che ha creato immagini intime e poetiche di sé stessa e del suo corpo, spesso intrecciati con l'architettura delle case e degli ambienti in cui si trovava.
16. Vivian Maier: Vivian Maier è stata una fotografa statunitense-americana scoperta in modo postumo, nota per le sue immagini di strada catturate principalmente a Chicago, offrendo uno sguardo unico sulla vita urbana degli anni '50 e '60.
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Ecco altri 45 artisti che potrebbero raffigurare soggetti simili a quelli di L'ora Zombie, Chiara Bautista, Zoe Lacchei, Robin Eisenberg e Phazed:
1. Audrey Kawasaki
2. Marion Peck
3. Mark Ryden
4. James Jean
5. Tara McPherson
6. Jenny Frison
7. Brandi Milne
8. Kukula
9. Amy Sol
10. Peter Gric
11. Femke Hiemstra
12. Josh Keyes
13. Brian Despain
14. Kris Kuksi
15. Nicoletta Stamatelatos
16. Gary Baseman
17. Scott Musgrove
18. Sarah Joncas
19. Natalie Shau
20. Shag (Josh Agle)
21. Greg "Craola" Simkins
22. Luke Chueh
23. Caitlin Hackett
24. Soey Milk
25. Audrey Pongracz
26. Alex Pardee
27. Travis Louie
28. Natalia Fabia
29. Chris Mars
30. Casey Weldon
31. Brandi Read
32. Jeanie Tomanek
33. Jessica Joslin
34. Scott Radke
35. Camilla d'Errico
36. Lori Earley
37. Michael Hussar
38. Benjamin Lacombe
39. Miho Hirano
40. Kindra Nikole
41. James Gurney
42. Kris Lewis
43. Martin Wittfooth
44. Timothy Robert Smith
45. Colin Christian
46. Ray Troll
47. Daniel Merriam
48. Jasmine Worth
49. Sonya Fu
50. Michael Page
51. Chie Yoshii
52. Yoko D'Holbachie
53. Sarah Louise Davey
54. Kit King
55. Femmepop
56. Travis Lampe
57. Sheri DeBow
58. Mab Graves
59. Popovy Sisters
60. Amy Brown
61. Laurie Lipton
62. Mark Bryan
63. Ray Caesar
64. Joel Rea
65. Simona Candini
66. Tom Bagshaw
67. Marion Bolognesi
68. Lora Zombie
69. Heather Watts
70. Paul Rumsey
71. Brian M. Viveros
72. Nom Kinnear King
73. Brendan Monroe
74. Jeremy Geddes
75. Lesley Oldaker
76. Kim Simonsson
77. Jana Brike
78. Jeff Soto
79. Hikari Shimoda
80. Yoskay Yamamoto
81. Olek
82. Yayoi Kusama
83. Atsushi Suwa
84. Fem Jasper-King
85. Tina Lugo
86. Zoe Keller
87. Erik Jones
88. Moki
89. Justin Mortimer
90. Gustavo Rimada
91. Michael Shapcott
92. Sachin Teng
93. Laura Colors
94. Erwin Olaf
95. Fairy Teller
96. Michelle Mia Araujo
97. Martin Eder
98. Lin Fengmian
99. Marissa Oosterlee
100. Andrew Hem
1. Jasmine Becket-Griffith: Jasmine Becket-Griffith è un'artista statunitense con uno stile unico e distintivo. Le sue opere spesso raffigurano figure eteree e mistiche, con dettagli intricati e colori vivaci.
2. Chet Zar: Chet Zar è un artista americano noto per le sue opere che fondono horror e fantastico. Le sue raffigurazioni spesso presentano figure bizzarre, mostruose e oscure, in una miscela unica di dettagli realistici e immaginazione distorta.
3. Nicoletta Ceccoli: Nicoletta Ceccoli è un'artista italiana con uno stile fiabesco, ma al tempo stesso inquietante. Le sue opere spesso raffigurano bambine dalle espressioni malinconiche e sognanti, immerse in scenari surreali e simbolici.
4. Camille Rose Garcia: Camille Rose Garcia è un'artista americana le cui opere sono ispirate dal mondo delle fiabe, ma con un tocco oscuro. Le sue raffigurazioni sono caratterizzate da colori vibranti, figure distorte e dettagli intricati.
5. Ray Caesar: Ray Caesar è un artista canadese noto per le sue rappresentazioni di un mondo fantastico e sognante. Le sue opere spesso presentano figure femminili sofisticate e misteriose, ambientate in scenari intricati e dettagliati.
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Questi sono ulteriori artisti che potrebbero interessarti se ami gli stili e i soggetti di L'ora Zombie, Chiara Bautista, Zoe Lacchei, Robin Eisenberg e Phazed. Ognuno di questi artisti ha una prospettiva unica e un modo particolare di rappresentare concetti e emozioni nella loro arte. Potresti scoprire nuove ispirazioni e dimensioni artistiche esplorando il loro lavoro.
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janiedean · 2 years ago
Note
Non so se segui quello che succede con K*nye W*st, però bazzicando su Twitter ho notato che c'è un numero assurdo di afroamericani che lo difendono, hanno posizioni antisemitiche e che sostengono che gli afroamericani non possono essere antisemiti perché non hanno potere istituzionale, oltre che una buona parte di loro che crede nella teoria dei "Black Hebrew Israelites". La cosa (o più che altro la sua proporzione) mi ha lasciato basita. Secondo te da cosa deriva questo pensiero?
con la premessa che non ho pretese di essere un'autorità sull'argomento ma ho visto abbastanza cazzate negli anni per avere un'idea dei motivi, in ordine (ho seguito molto alla buona ma tbh non ho mai sentito una canzone di KW che mi ricordi e non me ne è mai fregato un cazzo cioè già sento poco rap e quello che sento sicuro non è lui quindi cioè sia chiaro che non sono addentro e neanche intendo avventurarmici), metto sotto il cut perché non c'ho voglia di litigare con nessuno:
la scuola americana fa schifo sia pubblica che privata cioè quella pvt può costare un rene comunque farà schifo rispetto al professionale con la peggio reputazione italiano e lo dico con concezione di causa (voglio di alla pubblica fanno diplomare gente che non sa leggere ma di che stiamo a parlare) e specialmente quando si tratta di storia la insegnano male quando la insegnano di base (per dire qualsiasi roba concernente socialisti/comunisti dove escano in buona luce la saltano a pie pari)
a questo punto ci sono tre problemi
problema uno: per quanto riguarda la storia afroamericana fino a relativamente recentemente (a seconda dei posti ovviamente) si faceva sugarcoating/downplaying di quanto le cose fossero pessime wrt tratta degli schiavi e non parliamo di che fossero le pantere nere e varie ed eventuali e voglio dì il black h*story month per quello esiste, adesso credo le cose siano vagamente migliorate (ma ancora litigano se si debba insegna a scuola la critical race theory quindi insomma) ma cioè tendenzialmente le scuole americane so razziste quanto le loro istituzioni quindi c'è comprensibilmente risentimento da parte della comunità afroamericana su questa situazione (la faccio breve e grossolana la discussione che senno finiamo dopodomani)
problema due: per quanto riguarda la wwii non la sanno insegnare punto perché a parte che sorvolano sul fatto che ci fosse simpatia per hitler in buona parte della popolazione, non insegnano un cazzo di contesto di storia europea e antisemitismo in generale perché cioè ce stava un motivo per cui hitler aveva mirato gli ebrei ma questi non ne hanno la minima idea perchè non gli insegnano il contesto di niente quindi non è che se rendono conto di 90% dei motivi per cui la wwii/la shoah sono andate come sono andate, aggiungendo che la inquadrano come NOI VALOROSI AMERICANI SIAMO ANDATI A MENARE I TEDESCHI E GIAPPONESI CATTIVI MA SUI GIAPPONESI PARLIAMO SOLO DELLE BOMBE ATOMICHE E NON DICIAMO NIENTE DEL RESTO E FACCIAMO FINTA CHE I RUSSI NON ESISTESSERO (e sia chiaro che io sono estremamente critica di qualsiasi visione pro-staliniana che oMG SENZA STALIN NON SI VINCEVA LA GUERRA stalin s'è mosso come se è mosso solo perché hitler era cretino e gli ha invaso il paese senno col cazzo ma non puoi dire che non l'hanno fatta pure loro la guerra) e glissano completamente su qualsiasi conseguenza posteriore/sul contesto e parlo solo del fronte europeo i giapponesi manco li tocco quindi tendenzialmente se escludiamo il 5-10% di ammericani che sono addentro storia militare/STUDIANO QUELLO/hanno fatto studi in europa/hanno avuto culo trovando una scuola decente il 90-5% degli altri non ha la minima idea del contesto della guerra, dell'antisemitismo europeo e di come funziona la discriminazione in europa punto, e in quel 90-5% includo tutti gli americani di qualsiasi etnia e provenienza perché la loro istruzione fa schifo fine del discorso
problema tre: gli americani hanno la tendenza ad appiccicare le loro categorie di discriminazione su tutti gli altri e non sono privi di antisemitismo generale cosa che non capiscono, e con questo intendo: tutte le stronzate antisemite europee tipo che si sono create nei secoli di persecuzione (ah gli ebrei hanno i soldi e controllano tutto/sono avidi etc etc etc) sono state portate in usa con le migrazioni papali papali quindi esistono nella società loro che lo vogliano o meno nonostante si vendano come DURANTE LA WWII LA GENTE SCAPPAVA DA NOI - si, ma non è che li prendevano tutti anzi -, quindi tutte le cazzate cospiratorie antisemite esistono uguali solo che noi un minimo ce ne siamo resi conto dopo avere avuto il massacro a casa, loro no, e aggiungiamo che non avendo neanche loro ben chiaro cosa intendono per persone bianche o meno (o almeno, accademicamente una persona bianca = wasp, ma nel discourse normale di base non se ne rendono conto), quindi essendo la maggioranza di ebrei americani immigrati dall'europa ed essendo **bianchi** (ci siamo capiti) ed essendo **ricchi** o almeno percepiti come tali questi non si rendono minimamente conto che si tratta di una categoria discriminata al livello a cui lo era all'epoca, e da qui uscivano cose splendide anni fa tipo l'olocausto lo insegnano a scuola solo perché ci morivano cosiddetti white people (che non mi esprimo) o 'anne frank is overrated' post che ancora mi fa accapponare la pelle perché secondo op era unfair che anna frank si insegnasse a scuola (in quanto bianca) mentre la tratta degli schiavi no che dici dovresti fa entrambi ma vabbe tldr gli ebrei vengono generalmente percepiti come bianchi per quanto non siano wasp (poi non me addentro nel discorso se gli ebrei americani si considerino poc o meno perché non è una cosa su cui posso legiferare e l'ultima volta che ho detto che in italia sei ebreo poc solo se sei anche nero mi hanno mandato anon hate per una settimana quindi evito) e visto che non sanno riconoscere le teorie complottare antisemite di sto gran cazzo non percepiscono l'antisemitismo in generale come lo percepiamo noi ovvero come la peggiore discriminazione generale della storia o almeno di quella europea perché non esiste una categoria più discriminata nella storia europea punto
a questo aggiungiamo che in usa è popolare la totale idiotissima definizione di razzismo per cui non c'è razzismo se non si ha potere istituzionale che è una stronzata - il razzismo istituzionale è una cosa e ovviamente esiste, ma una persona latinoamericana può essere razzista coi neri che possono dire che odiano gli asiatici o i latini e quello razzismo è e razzismo rimane cioè signori miei quando insegnavo italiano l2 all'associazione di volontariato ce stava gente **bianca** che diceva che gli piaceva salvini (sto tizio era marocchino ma della tipologia pallida/pelle chiara) e la gente nera che gli sedeva vicino che era tipo ???? wtf, e di immigrati non bianchi non africani locali che erano tipo EW MO STI AFRICANI BRUTTI E CATTIVI VENGONO A ROVINARCI LA REPUTAZIONE ne ho visti a palate, e non parliamo dei poc vari che odiano i cinesi cioè uno nero in usa non può esercitare razzismo istituzionale a meno che non sia kan*e west o gente simile che sono lo 0,00000000001% della popolazione comunque ma chiunque può essere razzista fine
aggiungi pure che non avendo gli americani chiara la questione antisemitica non sanno neanche che l'antisemitismo è una roba trasversale cioè qualunque categoria può essere antisemita in virtù del fatto che gli ebrei so stati perseguitati ovunque, quindi se dicono 'x non può essere antisemita' per quei motivi dicono cazzate ma è perché non hanno proprio chiaro il quadro
mo questo secondo me è il background ma a questo punto possiamo concludere anche che
dal momento che in usa non esiste solidarietà di classe perché l'hanno uccisa con i sindacati negli anni 20 e il maccartismo negli anni 50 per quanto ci siano valorosi poveracci che provano a tirare avanti i sindacati a livelli che qui ci farebbe ridere (cioè stanno a litiga su dare una settimana di malattia ai ferrovieri e qui il peggio lavoro della pa te ne da due automatiche all'anno di malattia e se è grave prendi il permesso pagato di mesi lì proprio nei loro sogni), quindi mo uso kan*e west come cartina di tornasole ma il concetto è che nel momento che KW, che ok è nero quindi in teoria minoranza discriminata ma è a) pieno di soldi b) ha pubblicamente ammesso che è nella posizione del cishet white male coi soldi c) gira in compagnia di gente white supremacist, mentre razionalmente un* ner* dovrebbe dire ok questo è uno stronzo che si è scordato da dove viene e sta facendo anche lui il white supremacist e tra l'altro è un milionario/miliardario da cui mi separano abissi e che non gliene frega un cazzo di ridare alla sua comunità sai che c'è vaffanculo (lasciando stare l'antisemitismo), un sacco di gente che lo vede come uno che ce l'ha fatta/un modello si attacca a difenderlo perché sia mai che dici che è uno stronzo per quello, ma cioè lo stesso discorso vale per la gente normale che difende el0n musk quando licenzia la gente da twitter a cazzo perché LUI E' UN GENIO SE LA GENTE NON VUOLE LAVORARE PER LUI ALLORA NON LI OBBLIGANO o che è antisindacato a favore di jeff bezos o amazon perché EW SE UNO SI FA IL CULO POI FA I SOLDI quando non capisce che hanno infinitamente più in comune coi wannabe sindacalisti di starbucks che con el0n musk o col ceo di starbucks, ma again la solidarietà di classe in usa è morta e se provi a dirgli che sono un paese classista oltre che razzista e il classismo pesa se non uguale solo poco di meno sull'ineguaglianza sociale se la prendono quindi se ne discuterà appena inevitabilmente gli collassa il sistema
quindi tldr la gente lo difende perché non se rende conto di niente di tutto ciò e non può ammettere che chiunque può essere nammerda minoranze etniche incluse specialmente quando arrivano in posizioni di potere che com'è noto fanno passare gli ideali in decimo piano 99% del tempo
poi cercano di giustificarlo perché palesemente ha problemi di salute mentale ma cioè quando sei KW e hai quelle issues magari puoi pagarti fior fiore di psichiatri quindi onestamente non mi pare una scusante
sia chiaro che imvho manco KW ha minimamente la vaga idea di cosa succedesse durante la wwii, di cosa sia l'antisemitismo europeo e di cosa implichi dire mi piace hitler seriamente perché è ignorante uguale alla media locale e sta solo dicendo che è antisemita on main cosa che è un sacco di gente lì e che ha sicuramente problemi pesi di salute mentale che non aiutano ma la situazione quella è e onestamente dopo avere visto il discourse su anna frank e su insegnano l'olocausto solo perché la gente bianca non sono sconvolta di niente di tutto ciò ¯\_(ツ)_/¯
ps: italiani che pensano che l'antisemitismo non esiste tipo la cretina su twitter anni fa che i nazisti non erano razzisti perché gli ebrei sono bianchi che pensino eventualmente di commentare su questo post verranno ignorati di routine grazie X°D
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carmenvicinanza · 4 months ago
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Clara Belle Williams
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Clara Belle Williams è stata la prima afroamericana a laurearsi all’Università del Nuovo Messico, nonostante non le fosse permesso di entrare in classe e dovesse ascoltare le lezioni dal corridoio. Venne addirittura esclusa dalla cerimonia pubblica di conferimento della laurea.
Nata col nome di Clara Belle Drisdale a Plum, in Texas, il 29 ottobre 1885, era già sposata e con tre figli quando, nel 1928, si è iscritta al New Mexico College of Agriculture and Mechanic Arts. Ha conseguito il diploma di Bachelor of Arts in inglese nel 1937, all’età di 51 anni.  Di giorno insegnava a classi di studenti afroamericani segregate e di sera dava lezioni ai loro genitori, ex schiavi, che non avevano mai imparato a leggere e scrivere. Col suo lavoro è riuscita a mantenere i suoi figli agli studi e tutti e tre sono diventati medici.
Nel 1961, la New Mexico State University le ha intitolato una strada nel suo campus, nel 1980 le ha conferito un dottorato onorario in giurisprudenza scusandosi per il trattamento a cui era stata sottoposta come studentessa e nel 2005 l’edificio del dipartimento di inglese è stato ribattezzato ‘Clara Belle Williams Hall’.
Ancora oggi l’università offre una borsa di studio per studenti e studentesse in sua memoria.
È morta a Chicago il 3 luglio 1994, aveva 108 anni.
Clara Belle Williams è stata un esempio di tenacia e determinazione, non si è fermata davanti a umiliazioni e discriminazioni e ha messo il suo sapere a disposizione di tante persone.
È una donna che la storia non deve e non può dimenticare.
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