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Caro affitti studenti universitari: quali strategie per pagare meno
Caro affitti studenti universitari: quali strategie per pagare meno
In questi giorni studenti e studentesse si sono accampati in tenda di fronte ad alcune università in diverse grandi città italiane, come segno di protesta contro gli affitti troppo alti, al punto da non permettere ai fuorisede di trovare una soluzione abitativa adeguata nella città in cui si trasferiscono per studiare. In questi giorni gli studenti di mezza Italia si sono accampati in tenda di…
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Caro affitti, gli studentati non bastano
Mille euro per un posto letto, vi porto nei Campus universitari pagati dallo Stato e finiti ai privati. Il ministero dell'università ha stanziato 20mila euro a posto letto per realizzare nuovi studentati, ma la partecipazione al bando è per il 99% coperta da privati. "Allo scadere dei pochi vincoli imposti alle società d'investimento i posti letto per i meritevoli e gli studenti con Isee basso potrebbero aumentare solo leggermente, con percentuali ridicole", peggiorando il problema del caro affitti nelle grandi città. Campus universitari di qua, campus universitari di là. Passeggiando nei quartieri universitari di Roma saltano all’occhio nuove costruzioni moderne e colorate che prima non esistevano. Sono alloggi per studenti con aree verdi, palestre, sale per la musica, biblioteche e tanti altri servizi. Sembrano campus americani o hotel di lusso. Strutture molto diverse dalla classica 'Casa dello studente' a cui siamo abituati (vedi foto sotto).
Casa dello studente in via Cesare de Lollis a Roma Una buona notizia per gli studenti universitari fuori sede che da anni denunciano i prezzi folli degli affitti, rivendicando il diritto allo studio con le tende davanti agli atenei. Quello delle nuove residenze per studenti però è un fenomeno che riguarda tutte le città a forte vocazione universitaria, perché dove c’è una forte domanda nasce una nuova opportunità di business, specie se ci sono i soldi del Pnrr di mezzo. Peccato però che poi i tanto sbandierati "prezzi calmierati" spesso si traducano in cifre che raggiungono anche i 1.000 euro al mese. Salta così l’obiettivo iniziale della misura, ovvero quello di aumentare il numero di posti letto per le fasce meno abbienti, come conferma Damiano Di Giovanni, responsabile della questione abitativa per l'Unione degli universitari (Udu). Ma andiamo per ordine e vediamo che cosa abbiamo scoperto. I nuovi studentati privati Più di 7.000 metri quadri, oltre 300 posti letto, aree verdi, parcheggi e strutture sportive. Sta per nascere un nuovo studentato nel quadrante est della Capitale, a poche fermate di autobus dall’università La Sapienza, in un’area industriale dismessa di 25mila metri quadri. Una buona notizia per tutti, studenti e abitanti del quartiere compresi vista la riqualificazione dell'area. Anche in questo caso si parla di "prezzi calmierati". Ma siamo davvero sicuri che questi alloggi saranno affittati a prezzi accessibili? Proviamo a scoprirlo guardando il listino di un campus realizzato a qualche chilometro da lì, riservato a "studenti, turisti e professionisti in viaggio". Nel canone di affitto sono compresi tutta una serie di servizi oltre all’alloggio: l’accesso agli spazi comuni (cucina, palestra, sale studio, sale ricreative, etc.), colazione e cena, pulizia della camera e del bagno una volta a settimana con cambio biancheria, aria condizionata, internet, manutenzione ordinaria e straordinaria. Come un albergo (vedi foto sotto).
Alloggi per studenti universitari a Roma I prezzi partono da 13.500 euro per una doppia per 11 mesi e da 14.900 per una singola. Ci sono poi tutta una serie di sconti e riduzioni di reddito e di merito cumulabili. Al massimo si arriva a una riduzione del 35 per cento. Uno studente meritevole e con un Isee basso paga 11.475 euro, più di 1.000 euro al mese per una stanza condivisa. A meno che non vinca una borsa di studio riservata a figli od orfani di dipendenti Inps.
Tariffario studentati Di campus come questi ne sono comparsi davvero tanti nella Capitale, ma anche in altre città universitarie. Uno di questi sorgerà al posto del villaggio olimpico di Porta Romana a Milano. Una volta terminati i Giochi del 2026 diventerà un campus universitario a "prezzi convenzionati", con canoni da 1.000 euro al mese per una stanza singola e 740 euro per una doppia. Tariffe che difficilmente risolveranno il problema del caro affitti anzi secondo alcuni lo peggioreranno, perché diventeranno un benchmark come dicono gli economisti, un punto di riferimento per i proprietari di case che affittano a studenti. Uno studente su 10 paga più di 800 euro Sul mercato immobiliare per studenti non siamo ancora arrivati a queste cifre, ma ci stiamo avvicinando complice l’esplosione degli affitti brevi ai turisti. Nell’ultimo anno i prezzi di una stanza sono saliti in media del 12 per cento, secondo un’indagine di Scenari Immobiliari. Questo il mercato degli affitti a Roma. Nella zona universitaria si parte da 400 euro per una stanzetta con letto, armadio a ponte e scrivania (vedi foto sotto), per arrivare a 1.000 euro per una doppia con bagno in camera. Alla stessa cifra si può prendere una singola di 9 metri quadri a due passi dall’università, con bagno condiviso ma ristrutturatissima.
Affitto stanza studenti 400 euro Nei meandri dell’irregolarità e dell’illegalità si trovano anche tanti tuguri a prezzi folli, scantinati o soffitte da brividi. A Milano, la città più cara di tutti per gli affitti universitari, i canoni partono da 500 euro per volare fino a 1.250 euro per una camera di 14 metri quadri in buone condizioni. In media in Italia gli studenti fuori sede pagano per l’alloggio 430 euro al mese, ma uno su dieci sborsa più di 800 euro secondo un’indagine di Skuola.Net. A più di un mese dall’inizio delle lezioni una matricola su tre non ha ancora trovato una stanza, mentre uno studente su quattro ha cambiato alloggio per motivi economici. Il 30 per cento si è rivolto a studentati universitari oppure a collegi e convitti privati. Uno universitario su tre, a dimostrazione del fatto che la domanda per gli studentati c'è ed è forte. Il business dell’housing student Di "posti letto pagati a peso d'oro accessibili solo a studenti con un certo reddito" ne avevamo parlato un anno fa con un rappresentante dell’Unione degli universitari (Udu), preoccupato per come si stavano spendendo gli 1,2 miliardi di euro del Pnrr. Risorse stanziate per portare da 40mila a 60mila i posti letto entro il 30 giugno 2026. Obiettivo: colmare il divario con il resto d’Europa dove il tasso di copertura degli alloggi per studenti fuori sede in media si attesta al 18 per cento, con punte del 30 per cento nei Paesi Bassi. In Italia, con 49mila posti letto su 600mila studenti fuori sede non pendolari, siamo solo al 7,3 per cento (vedi foto sotto). Grazie anche alle strutture di student housing gestite da operatori specializzati si spera che entro tre anni si possa superare quota 100mila. Il tasso di copertura potrebbe raggiungere così il 15 per cento. Ma le premesse non sono buone.
Posti letto negli studentati 2024 In Italia i privati fanno a gara per costruire nuovi campus universitari perché sono diventati un buon investimento. Basti sapere che con 315 milioni di euro lo student housing rappresenta il 45 per cento degli investimenti di tutto il comparto residenziale. Interessati soprattutto fondi immobiliari e società straniere, attratte in particolar modo dai soldi del Pnrr. E il pubblico cosa fa? Resta a guardare mentre i privati si accaparrano la fetta più grossa della torta. Vediamo perché. Dallo Stato 20mila euro a posto letto Il decreto n.481 del 26-02-2024 del ministero dell’Università (Mur) ha stabilito che i gestori pubblici e privati riceveranno un contributo da parte dello Stato di quasi 20mila euro a posto letto per i primi tre anni di gestione della struttura (vedi foto sotto). Cifra che ha convinto i privati a investire in vista di futuri guadagni mentre comuni, università e regioni sono rimasti inermi per mancanza di fondi, visto che ci vogliono circa 90mila euro per realizzare un posto letto.
Contributo Pnrr per posti letto alloggi universitari "Il governo ha deciso di puntare tutto sui privati", conferma a Today.it Damiano Di Giovanni, referente nazionale per la questione abitativa dell’Unione degli Universitari (Udu), aggiungendo che l’obiettivo di realizzare 60mila posti letto entro il 2026 è ancora molto lontano. "Il 99 per cento dei soggetti che a oggi partecipa al cofinanziamento statale sono privati, l’1 per cento sono pubblici. Per questa ragione abbiamo presentato un emendamento urgente per salvare il Pnrr. Chiediamo un miliardo di euro per incentivare e sostenere gli atenei e i comuni che vogliono partecipare al bando pubblico per realizzare almeno 20mila posti letto accessibili ed economici. Un contributo di almeno 50.000 euro a posto letto, perché i gestori pubblici a differenza dei privati hanno pochi soldi da investire". Da considerare anche l’assenza di alcuni vincoli importanti per i privati, come il tetto massimo al canone di locazione. "Previsto per i primi 12 anni uno sconto iniziale del 15 o del 25 per cento, in base ai casi, e un vincolo di 12 anni per la riserva dei posti letto del 30 per cento per il diritto allo studio. Quindi al termine del vincolo questi alloggi diventeranno studentati privati". Se vorranno potranno trasformali in hotel per turisti, "anche se economicamente gli conviene farsi pagare 1.000 euro a stanza dagli studenti", dichiara Di Giovanni. Ma quante famiglie riusciranno a far studiare il proprio figlio fuori casa visto che il reddito medio in Italia è di 23.650 euro lordi l’anno? "Non c’è una visione, un progetto, tra qualche anno ci sarà qualche posto in più per i meritevoli e gli studenti con Isee basso ma stiamo parlando di percentuali ridicole". Ricapitolando: senza l'intervento di soggetti pubblici l'occasione del Pnrr per far fronte all'emergenza abitativa degli studenti universitari rischia di evaporare insieme ai posti letto creati dai privati. Read the full article
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Dichiarazione dei redditi: detrazioni e deduzioni, capirci bene per risparmiare
Ogni anno, con l'avvicinarsi della scadenza per la presentazione della Dichiarazione dei Redditi, sorgono dubbi su detrazioni e deduzioni. Cosa sono? Quali sono le differenze? Quali le spese che è possibile portare in detrazione o deduzione? In questo articolo cercheremo di fare chiarezza su questi concetti, fornendo una panoramica delle principali spese detraibili e deducibili nel 2024. Detrazioni e deduzioni: le differenze fondamentali La differenza principale tra detrazioni e deduzioni risiede nel momento in cui ciascuna incide sul calcolo delle imposte: - Detrazione: opera direttamente sull'importo delle imposte da versare, riducendone il valore. In parole semplici, è come se lo Stato ti restituisse una parte delle tasse già pagate. - Deduzione: riduce il reddito imponibile, ovvero la base su cui vengono calcolate le imposte. Minore è il reddito imponibile, minore sarà l'importo complessivo delle tasse da pagare. Quali sono le principali spese detraibili? Tra le principali spese che è possibile detrarre in sede di Dichiarazione dei Redditi 2024 troviamo: - Spese sanitarie: come visite mediche, specialist, analisi, farmaci, ricoveri ospedalieri, acquisto di protesi e altri dispositivi medici. - Spese per interventi di ristrutturazione: volti al risparmio energetico o all'eliminazione delle barriere architettoniche. - Spese per l'istruzione: tasse universitarie, spese per asili nido, scuole materne e istituti scolastici di ogni ordine e grado. - Spese per l'acquisto di prima casa: interessi sul mutuo, spese per l'atto di compravendita e le relative imposte. - Canone di locazione: per chi abita in un'abitazione in affitto. - Assegno di mantenimento: per chi versa un assegno di mantenimento al coniuge separato o ai figli. Quali sono le principali spese deducibili? Tra le principali spese che è possibile dedurre in sede di Dichiarazione dei Redditi 2024 troviamo: - Contributi previdenziali e assistenziali: versati per sé o per i familiari a carico. - Premi per assicurazioni: come la RC auto, la polizza sanitaria, l'assicurazione sulla vita. - Spese per interessi: su mutui ipotecari, finanziamenti e altri debiti. - Donazioni: a favore di enti no profit, onlus e associazioni di volontariato. Come detrarre o dedurre le spese Per poter usufruire delle detrazioni e deduzioni è necessario conservare la documentazione che attesti il sostenimento delle spese stesse (scontrini, fatture, ricevute). La documentazione va poi allegata alla Dichiarazione dei Redditi, compilando i quadri e le sezioni dedicate alle spese detraibili e deducibili. Attenzione: è importante ricordare che non tutte le spese sono detraibili o deducibili. Per un elenco completo e aggiornato delle spese ammesse, si consiglia di consultare il sito web dell'Agenzia delle Entrate o di rivolgersi a un professionista abilitato. Risparmio fiscale Detrarre e dedurre le spese in sede di Dichiarazione dei Redditi può rappresentare un importante risparmio fiscale. Tuttavia, è fondamentale conoscere bene le differenze tra detrazioni e deduzioni, le spese ammesse e la documentazione da conservare. Foto di Tanja-Denise Schantz da Pixabay Read the full article
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Post in italiano a cui seguirà traduzione
Ora, questa è una cosa che si definisce una presa per il culo. L'affitto ,non solo nelle grandi città universitarie ma anche in città più piccole, è di un minimo di 200€. E sta fascista ne offre quanti? 24? a chi ha ISEE sotto i 20000€. È uno SCANDALO.
Dubito inoltre che sia una coincidenza che la notizia venga fuori in concomitanza col Festival di Sanremo. La maggior parte dell'Italia è impegnata col festival e non guarda quelle stronzate che fanno in politica. Davvero, questa è ancora un volta un vergogna per l'Italia e per tutti coloro che si definiscono civili. Rebloggate per favore così che più persone possibili sappiano di questo schifo.
English translation, as most of my followers are not italian.
Now, they are actually joking. They've GOT to be joking. The best deal you can obtain on Rent, not only in the Big College Cities but in the smaller ones as well, is 200€. This fascist offers how much? 24€? To those who have an ISEE under 20000€. This is a SCANDAL.
I doubt, moreover, that this news coming out during the Festival di Sanremo is a mere coincidence. Most of Italy is busy with the festival and is not paying any attention to whatever shit they're doing while 'leading' the country. This once more is a true shame for Italy and for all the people who call themselves civilized. Please Reblog so that as many people as possible get to know of this shit.
#italian politics#politics#student's rights#post in italiano#politica italiana#everyone with a brain hates fascists#trying to mock us students
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Sinceramente Love Again di Dua Lipa non mi è mai piaciuta troppo e anzi, mi mette un po' di ansia, però vabbe sto anche facendo quella cosa di assecondare quando ho voglia di fare qualcosa.
Comunque.
Oggi è 1° Febbraio, ho richiesto la chiusura della linea di credito ed ho estinto il finanziamento del telefono e poi ho tolto Klarna perché è proprio vero che cumuli i debiti.
In ogni modo.
Verso Marzo arriveranno gli interessi del fido aperto lo scorso anno e sarà tosta.
Però si fa.
Un anno di contratto mi spaventa, ma allo stesso tempo, purtroppo, mi spinge a fare del mio meglio.
Anche se questa volta sono molto fiduciosa. C'è da dire che l'Azienda precedente mi ha un po' distrutta.
Noto un po' di disorganizzazione sono sincera, ma questo può giocare a mio favore dato il ruolo, proprio così da poter riorganizzare a mio piacimento.
In ogni modo mi sembra di capire che inizierò il 19? Pertanto ho ben 18 giorni di serenità?
Diciamo serenità.
Un po' sono in difficoltà perché non so proprio che fare, nel senso mi scoccio con l'Università e a proposito cazzo domani devo per forza fare l'Iseeu perché devo anche pagare le tasse universitarie del cazzo e levarmi dalle palle sta storia mado.
Però ecco molto demotivata dal discorso del relatore e altre cose così cioè dai.
Poi per carità, ovviamente non è la mia prima necessità finire l'uni però è anche un po' per me perché a settembre sono 5 anni capito ahahahah e quindi vorrei banalmente concludere.
Con M. le cose mi sembrano ok, mi manca e gli voglio bene comunque.
Cioè non sono innamorata, ma sono sicuramente 110% presa, ci tengo ecco, ci tengo significa che è una persona della quale vorrei innamorarmi, poi amare.
Ci tengo significa che voglio il suo bene ed il suo benessere, che mi piace lui.
Potrei sicuramente ordinare un paio di cassetti ora che ci penso e mi piacerebbe fare un po' di scrap book.
Però ecco l'uni per me è a momenti, devo sentirlo io mi dispiace.
Le tasse me le pago io e so io quando è il momento, non voglio pressarmi, non per questo devo metterci altri 2 anni, però manco a fa così.
Odio il fatto che non ci sia internet in questa casa, prende di merda nonostante sia al primo piano e mi fa sbrocca.
Mi fa male lo stomaco, ho mangiato troppo e non sto attiva.
Questo tempo e questo freddo mi danno fastidio.
Potrebbe essere in realtà fra gli obiettivi quello di: farmi rinnovare indeterminato trovare casa per comprarla, di conseguenza essere riuscita ad estinguere i debiti Fineco.
Per carità non abbiamo fretta, ma nel contempo sento proprio una spinta verso questa cosa.
Proprio la mia casa capito.
Ripeto, senza fretta, ma sicuramente un obiettivo, anche perché dobbiamo aspettare l'eredità.
Sono sincera, un po' preoccupata per le multe e per ShareNow che manda cose al recupero crediti, però insomma manco troppo, cioè alla fine parliamo chiaro certo non posso aprire ora finanziamenti o cose così, ma fondamentalmente finché hai uno stipendio e un affitto va bene così.
Dovessi un attimo pensare al mio futuro comunque mi sento un po' di preoccuparmi.
Più che altro per la mia salute, voglio essere in buona salute anche per la me del futuro, perché se poi sono piena di dolori non bene.
Ho smesso di fumare e di questo me ne do atto, brava me ne do atto che oggi è il nono giorno.
La cosa che più mi preoccupa è il discorso cibo in realtà, perché sono completamente sregolata su quello ed oggettivamente io sento la stanchezza.
Dovrei ricominciare la keto, perché quella è l'unica che ti fa stare bene oggettivamente e fa bene al tuo corpo, alla tua mente.
Sicuramente non lavorare sta avendo un impatto su di me non indifferente, nonostante la stia gestendo discretamente bene.
C'è da dire che sempre gli ultimi due mesi ci sono stati tantissimi cambiamenti, tra cui cambiare casa -> trasloco, ho conosciuto M. che comunque sta avendo un impatto nella mia vita, ho smesso con la vecchia azienda e c'è stato il processo di selezione per quella nuova, dove comunque (devo ancora firmare il contratto).
La verità è che poi ecco a parte ste cose di recupero crediti del cazzo così e multe che arriveranno sono abbastanza serena.
Io credo che in 3-4 anni riesca ad arrivare a un credit score valido e senza prestiti/finanziamenti, così anche da poter acquistare una casa ed insomma lavorare ai miei progetti.
Il fatto che non mi è mai andato è che bisogna lavorare per le cose che vuoi, non c'è niente da fa è il flusso della vita! Non puoi avere le cose così, non le sapresti gestire. L'unico modo per gestirle è lavorare per quello.
Ricordiamoci sempre che poi l'Universo ha una soluzione per tutto e che ogni cosa è al suo posto.
Man mano che arriveranno le cose da pagare, si pagheranno.
Senza scontrarci con altri debiti.
Che anno tosto btw.
Per ora sono abbastanza tranquilla comunque.
Anche se ho i piedi freddi.
È bello non avere fame comunque.
È meno bello scontrarti col fatto che hai del tempo in cui fare cose.
Anche Netflix sta iniziando a stufarmi, non c'è nulla di bello e non vorrei essere presa dalla FOMO.
Sento il mio cervello intorpidirsi e lo odio.
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Appartamento in Affitto a Formia Centro via Vitruvio
Appartamento in Affitto a Via Vitruvio al primo piano di un palazzo a poca distanza dalla Stazione di Formia, la casa è composta da: L’abitazione in affitto è ideale per un gruppo di 4 studenti universitari in farmacia, l’ospedale di Formia infatti è raggiungibile in poco più di dieci minuti a piedi mentre l’ospedale di […] L’articolo Appartamento in Affitto a Formia Centro via Vitruvio proviene…
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Airbnb & Co: prezzi folli, Venezia la più cara. Cosa cambierà con la nuova legge
(Milena Gabanelli e Francesco Tortora – corriere.it) – Gli studenti fuorisede che cercano casa vengono regolarmente spennati. Già dagli anni ’70 gli affittacamere di città universitarie come Milano, Bologna, Roma, facevano affari d’oro. Da almeno un decennio nei centri storici delle città d’arte anche per i residenti è diventato quasi impossibile trovare un appartamento in affitto, e vengono…
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L’affitto del bar scade, i vicini comprano l’edificio e lo fanno chiudere per evitare i rumori
DIRETTA TV 25 Gennaio 2023 È accaduto a Padova dove uno storico bar del centro e ritrovo di universitari ha dovuto chiudere i battenti dopo che la proprietà dell’immobile non ha voluto rinnovare il contratto di affitto, che durava da 30 anni. 47 CONDIVISIONI Bar chiuso dai vicini stanchi del troppo rumore. È accaduto a Padova dove uno storico bar del centro e ritrovo di universitari ha dovuto…
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🆕TIBURTINA-In affitto 🆕 Prezzo all inclusive euro 650,00/mese In via dei Monti di Pietralata, nelle immediate adiacenze della Stazione Tiburtina, appartamento piano intermedio, arredato e libero da subito 📞0669365567 #affitto #casainaffitto #appartamentoinaffitto #affittocasa #affittoroma #calzinimmobiliare #immobiliare #stazionetiburtina #tiburtina #lasapienza #universitari (presso Roma Tiburtina) https://www.instagram.com/p/CWTPNdEqyac/?utm_medium=tumblr
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Cercare casa a Roma in vista dell’anno accademico: 5 consigli per farlo al meglio
Con l’anno accademico alle porte, gli studenti che hanno avuto accesso agli atenei di Roma devono affrettarsi per cercare un’adeguata sistemazione nella capitale. Trasferirsi a Roma per seguire i corsi universitari è una scelta importante per la carriera di ciascun studente, essa va ben ponderata e valutata. Senza seguire degli utili consigli, in effetti, risulta alquanto problematico trovare una…
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Quarantena giorno 36
Sono 36 giorni che non lavoro (ovviamente lavoro da casa). Certo, inizialmente qualche uscita l’ho fatta. Ma oggettivamente sono 36 giorni che sono in quarantena, in una zona rossa, lontana dalla mia famiglia.
Ho preso una stanza in affitto esattamente la settimana prima della quarantena e ora mi ritrovo a pagare un affitto per essere più vicina al mio luogo di lavoro senza andare a lavoro e presumibilmente senza andarci più sino a fine contratto.
Ho visto gente fare finta di nulla finchè la paura non li ha presi, finchè la situazione non è diventata grave. Ho visto gente impanicarsi come non mai. E ho visto meme, quintalate di meme tra bugo, morgan e il coronavirus.
Ho ricevuto messaggi da amici in Francia, in Marocco, in America, convinti che non gli sarebbe toccata per poi sentirmi dire “Siamo anche noi sulla stessa barca”.
Ho visto gente impazzire in giro, che ti guarda male se non hai la mascherina, che ti insulta se ritiene che tu non stia facendo come farebbe lui. Ho visto gente insultare i terroni perchè tornati a casa, ho visto gente insultare i ricchi milanesi andati in Francia a sciare, ho visto gente uscire e fotografare la gente uscita lamentandosi come se il loro motivo dell’uscita fosse più valido di quello altrui.
Ho discusso con addetti dei supermercati perchè sono andata a fare la spesa con la coinquilina poichè abbiamo una sola macchina. Continuava a ripetermi “uno per famiglia” e io continuavo a dirgli “uno per famiglia non vuol dire uno per casa”. E pensare che nelle città di oggi la realtà maggiore è quella di co-housing che non viene nemmeno considerata. “L’importante è avere un bagno privato”. si certo, e tu le hai viste le case degli universitari?
Ho discusso con il commesso della comet che pretendeva che mi mettessi un tovagliolo davanti alla bocca per parlargli mentre il suo collega aveva la mascherina appesa al collo.
Ho visto gente guardarmi male perchè ridevo e scherzavo con una mia amica in fila davanti ad un negozio, bardato di guanti, mascherina, cazzi e mazzi, per poi togliersi la mascherina per fumare.
Ho visto persone anziane, tantissime persone anziane andare in giro poichè pensano “Se mi becca me ne andrò”, senza pensare che però a contagiare gli altri potrebbero essere loro.
Ho visto la scuola ritrovarsi impreparata completamente. Da insegnanti che prima ti guardavano smarrite anche solo per accendere un pc ritrovarsi a fare quintalate di videolezioni, g suite, classroom, videocall, meet, google moduli etc.
Ho visto una scuola che “costretta a lavorare”, sta riempiendo questi ragazzi di cose da fare, il risveglio muscolare, la videolezione, i compiti i compiti i compiti.
Genitori che si lamentano che fanno troppo, quelli che fanno troppo poco, e nel frattempo mi commuovo al mio collega compagno napoletano che consiglia ai 12enni “I diari della motocicletta”. Ma poi viene additato perchè non fa le videolezioni in presenza per impegnare le mattine dei ragazzi.
E poi ci sono io che continuo a cercare di accontentarli tutti e di rendermi utile mentre penso a tante cose.
A quanto fossi convinta che il mondo e l’italia avesse un problema di sovrappopolazione e in natura, le epidemie, nascono proprio per questo. Ma ormai noi siamo lontani dalla natura, dalla biologia, da come e perchè facciamo determinate cose. Noi abbiamo la ragione, la scienza, i libri, i computer, le tecnologie, mentre io ancora mi dissocio mentre sono in macchina e immagino le strade piene di traffico come le linee dei tunnel delle formiche nei formicai. E che prima o poi la natura si riprende il suo spazio e il suo potere.
A quanto mi sorprenda la gente che si meraviglia che queste cose possano accadere anche a noi. C’è un mondo molto più vasto di quello occidentale che ha a che fare con sistemi sanitari di gran lunga differenti, e situazioni igieniche decisamente peggiori, che con le epidemie ci hanno a che fare sempre. Con malattie che noi curiamo con un antibiotico qualcun altro, da un’altra parte, ci muore. E quindi? dobbiamo fare i conti con la fine dei nostri privilegi.
Vorrei ricordarvi che non sappiamo più stare senza un cazzo di telefono, senza aprire instagram, senza fare una videochiamata, senza sparare il cazzo fuori dalle mutande nelle chat. Non sappiamo più fare niente senza mostrarci agli altri, senza fingere di essere connessi.
Non sappiamo più concentrarci, non sappiamo più annoiarci.
Forse per noi è tardi, ma sti bambini fateli annoiare, fategli scoprire come ci si può ingegnare.
Basta non so più cosa dire
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Affitti studenti: gli effetti dell'inflazione
La realtà degli affitti per gli studenti universitari in Italia ha vissuto profonde trasformazioni negli ultimi anni. I prezzi degli affitti nelle città universitarie hanno assunto un ruolo sempre più centrale nelle discussioni, con aumenti considerevoli che suscitano preoccupazione e sollevano interrogativi sulla reale accessibilità delle soluzioni abitative. In un recente rapporto di Immobiliare.it emergono dettagliate analisi che tracciano i modelli e le dinamiche nelle diverse città italiane. Anche nelle città di "seconda fascia", caratterizzate da dimensioni urbane meno imponenti rispetto alle metropoli, ma dotate di servizi di alta qualità, si assiste a un inquietante incremento dei costi delle abitazioni. Centri come Parma, Modena, Ferrara, Brescia, Varese, Pisa e Siena, pur offrendo eccellenze nei settori dei trasporti, dell'istruzione e della sanità, stanno sorprendentemente attraversando un'esplosione dei prezzi degli affitti. Affitti studenti: i numeri dello studio Un recente studio, condotto da Immobiliare.it e diffuso da Il Sole 24 Ore, ha rivelato una preoccupante tendenza: gli studenti sono i più colpiti dall'aumento dei canoni d'affitto. In diverse città italiane, spesso impossibilitati a sostenere i costi delle metropoli come Roma e Milano, gli studenti si trovano ora a fronteggiare un crescente onere finanziario. Il confronto tra i dati del 2019 e la situazione attuale dipinge un quadro allarmante. Mentre alcune città come Bologna, Torino e Roma hanno subito un incremento di circa il 10% nei prezzi degli affitti, nei centri urbani di fascia inferiore si è riscontrato un aumento che oscilla dal 30% al 40%. Tale andamento dimostra che l'aumento dei costi non è confinato alle metropoli, ma si estende anche alle città di minori dimensioni. Il rapporto di Immobiliare.it svela, inoltre, un aumento del 34% nell'offerta di camere in affitto rispetto al 2022, senza però una diminuzione dei prezzi. Al contrario, i costi degli affitti sono in crescita in tutto il paese. Le città come Milano, Roma e Firenze registrano ora costi medi mensili per una stanza singola rispettivamente di 626 euro, 482 euro e 435 euro. Modena ha subito un incremento del 28,6% rispetto al periodo pre-pandemico. Bari, Brescia e Palermo hanno visto un aumento rispettivamente del 29%, 18% e 18% nell'ultimo anno. L'emergenza abitativa non riguarda solo gli studenti universitari, ma coinvolge anche i docenti, con circa 80 insegnanti che hanno declinato trasferimenti in città a causa dei costi degli affitti troppo elevati. Anche al di fuori delle grandi città, come a Venezia, si è registrato un impressionante aumento del 373,2% nell'ultimo anno. L'inflazione gioca un ruolo significativo nell'aumento dei costi abitativi. Oltre al prezzo degli affitti, stanno aumentando anche le spese condominiali e il costo delle utenze, come la fornitura di luce e gas. Questi incrementi mettono a rischio il bilancio delle famiglie e potrebbero portare il 2023 a diventare uno degli anni più costosi nella storia recente dell'Italia. Il ruolo del Governo L'ondata di proteste studentesche, emersa tre mesi fa, ha evidenziato l'urgente questione dell'emergenza abitativa, causata dalla crescente carenza di alloggi accessibili. Sebbene le promesse iniziali del governo Meloni sembrassero rassicuranti, finora non è stato intrapreso alcun passo significativo per affrontare la situazione, lasciando gli studenti e le loro famiglie alle prese con costi sempre più gravosi e l'arduo compito di trovare un alloggio dignitoso. L'attuale governo guidato da Meloni ha destato polemiche cancellando un emendamento da 660 milioni di euro destinato agli alloggi universitari, precedentemente introdotto nel 2022 sotto la gestione di Draghi. Questa decisione ha aumentato la frustrazione degli studenti, che percepiscono un mancato impegno nel fronteggiare il problema del caro affitti. Una sfida in sospeso Le promesse del governo Meloni di affrontare la crisi abitativa non si sono tradotte in miglioramenti concreti. Invece, gli affitti sono saliti ulteriormente, raggiungendo il picco massimo nell'estate del 2023. Questo è un duro colpo per gli studenti e le loro famiglie, che avevano sperato in soluzioni pratiche per alleviare la pressione finanziaria. Gennaro Cifinelli, rappresentante degli studenti dell'Università di Bari, insiste sulla necessità di politiche chiare per contrastare la speculazione immobiliare. Egli richiede una pianificazione mirata per la costruzione di alloggi pubblici e nuove normative sugli affitti. Nonostante le promesse delle istituzioni, come l'annunciato investimento di 660 milioni nei collegi universitari da parte della ministra dell'Università Anna Maria Bernini, i risultati tangibili sembrano ancora mancare. La questione degli alloggi per studenti rimane una sfida in sospeso, richiedendo un intervento urgente e concreto. Fonte : https://www.prontobolletta.it/news/affitti-in-ascesa/ Read the full article
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sfogo - rabbia e frustrazione, ansia.
Volevo tanto entrarci per aiutare me stessa nella conoscenza, affinché potessi migliorarmi e conoscere sempre più cose, e per poi aiutare gli altri. Un percorso che già nel nome fa riflettere "psicologia clinica" ma che in realtà produce solo paradossi, perché sì è paradossale che un percorso nato per aiutare il prossimo sia motivo di declino emotivo-cognitivo e di crisi d'ansia, che teoricamente attraverso questo corso un minimi dovresti imparare a gestire. Ho sempre amato questo percorso, anche quando, dopo averlo iniziato, ho scoperto che mi attendevano 10 anni di base di studio, anche quando sono venuta a conoscenza che portasse facilmente a precarietà, povertà (quantomeno iniziale), stress, frustrazione. Io l'ho amato comunque perché è così che funziono: una volta individuata qualcosa che mi piace, mi rapisce perché di base a me non piace quasi un cazzo (cioè, ho molti interessi, ma sono più dei "passatempi", niente di base riesce a farmi emozionare dopo ore di studio e farmi dire "sì, ora cerco anche questa cosa in più, per approfondire"), e mi fisso. Sono una testarda di merda, ho un'indole che a volte ammiro, ma che la maggior parte delle volte detesto perché non faccio altro che intestardirmi, provarci con tutte le mie energie, bruciare per raggiungere l'obiettivo e alla fine fare la fine di Icaro. Odio non aver dato ascolto a nessuno, odio trovare tutt'ora giuste le motivazioni per cui non ho dato ascolto a nessuno, da brava testarda rincoglionita fissata di merda che sono. Come al solito, devo prima sbattere la testa e poi realizzare la minchiata che ho fatto (o in alternativa uso troppo la testa, ci penso troppo, faccio una scelta puramente razionale e me ne pento amaramente). Ciò non toglie quanto il sistema universitario italiano mi faccia sempre più schifo. Ci dovrebbe essere meritocrazia, ma quella vera e non quella secondo cui chi più copia, ha un punteggio più alto e sfanculizza tutti gli altri scemi che perdono testa e tempo a studiare. Ci vorrebbe più chiarezza e meno tossicità negli ambienti universitari: tra graduatorie che non escono mai, compagni che non condividono un cazzo e prof che se ne sbattono i coglioni di chi, per motivi legati alla burocrazia universitaria e alla situazione caro-affitto / non c'è un cazzo in affitto, non riesce a seguire in presenza, io inizio a credere che prima di diventare un clinico, sarò paziente per tanti anni A CAUSA DELLO STRESS E DEL MIO CAZZO DI GAD + MDD AGGRAVATO DALLE VOSTRE POLITICHE DI MERDA.
Sono davvero amareggiata, questo sarebbe dovuto essere l'anno della rinascita e invece mi ritrovo nell'ennesima situazione di stallo a piangere perché tutto è totalmente fuori dal mio possibile controllo, ormai.
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Need a room or apartment in Forlì? Here’s what you need to know
First of all, don’t be discouraged if you haven’t found an accommodation yet. Despite the demand for housing has grown and prices are higher than the past, there are still chances to find available rooms for students’ contracts.
In this article, you’ll discover a list of search-spots AND relevant suggestions for a better staying ☀️
[Reading time: 2 min]
Facebook groups 🏡
Open facebook and look for open/private groups titled “Compro/affitto/vendo casa Forlì” or just “Affitto casa Forlì”. You can join them and receive notifications when new lessors post. There are also students searching for other students to rent a flat together. Most advertisement indicate the owners’ phone numbers, yet if some information is missing you can comment the post and/or write them privately (we suggest you do both). Here there are two of the most numerous groups, where also some of us managed to find a room:
https://www.facebook.com/groups/293326651011204/ (Forlì in Affitto)
https://www.facebook.com/groups/1448875741908968/?multi_permalinks=2567606980035833 (Vendo compro affitto immobili a Forlì - no agenzia)
Koinè’s housing list 💡
We know that some of you have already tried this way (you can skip this part…), but it’s still useful for those that reached out differently! Koinè is one of the two student organizations that has created the International Students&PhDs Network (the other one is Unione degli Universitari - UDU Forlì). It provides a free service named “listino alloggi”: it has helped many students since it was created, and it works similarly to facebook groups. Monthly, we receive new renting advertisement directly from the lessors and specifically for students. Then we post them on our facebook page: https://www.facebook.com/koine.forli ; and lie each house to its position on the city map: https://koineforli.it/lodging-navigator
Websites 👩🏾💻
https://www.idealista.it
https://www.immobiliare.it
https://www.bakeca.it/
https://www.subito.it
The last two are not only useful for housing: Bakeca is used for work offers and placement, too, while Subito is a wide online market that matches searchers’ requests with compatible offers (I bought a bike on Subito.it).
MIND THAT: These websites often propose rooms and flats through estate agencies. We suggest you avoid agencies as tools to find housing as you’d be supposed to pay the agency also.
Still, if you couldn’t find anything on facebook, you should give these websites a try.
@Spotted_Uni_Forlì ⤵️
You can join their group chat on telegram and ask if someone is leaving their flat by the moment you're supposed to get to Forlì. You might be lucky 🍀
Studentato Sassi Masini 🌇
Sassi Masini is the students residence in Forlì (Via Maroncelli 15). It hosts shared flats, single rooms, even monolocali and bilocali. It also offers different services, like a gym and study-rooms which are open to externals too.
To access the Studentato you should have won a scholarship with ER.GO and then select “accommodation” among the services you’re eligible to. If you're not recipient of a scholarship, you can still ask for occasional housing in Sassi Masini by requiring it through the free-access page (“Vetrina alloggi”). In this case, you’re supposed to pay the whole rent.
You can get more information and further instructions here.
If you have a scholarship with ER.GO and you’re eligible for accommodation but, still, you're not beneficiary, you can ask ER.GO for a contribution to rent elsewhere in the city.
SER.IN.AR 🗼
Ser.In.Ar is a strategic partner of UniBO that provides services to improve the quality of living and studying in Forlì-Cesena. They’re specialized in welcome activities and have an office, Il Faro, that helps students (also international ones) finding accommodation with controlled prices.
The webpage (https://www.serinar.unibo.it/il-faro/) is in Italian but you can contact them at [email protected] (or call 0543 375511).
Short time permanences ⏰
If you’re staying for a short time (e.g. 1-5 month or less), you can look for a temporary accommodation in the following sites (click on the names to discover more):
Convitto Universitario Don Bosco (Istituto Salesiano)
Casa a Colori
Tower Campus
Foresteria Universitaria (Bertinoro)
We suggest you call for further information in case you can’t translate the webpages. Remember we’re here to help also <3
Other pieces of advice we’d like to remind you:
- If you’re renting an apartment with other students, make sure you get singular contracts, so you won’t have to provide the owner with other renters in case your housemates decide to move. You don’t have to put rent and bills in a person’s name;
- Don’t hesitate to contact us at [email protected] / @udu.forli (instragram) / message International Network whatsapp group in case of legal problems concerning your accommodation. 🆘 We cooperate we SUNIA (Union of Tenants and Recipients) and Federconsumatori to protect students’ rights and help solving problems related to utilities, deposit, billing and owner’s non-feasance;
- Looking for housing is stressful 😷 Take your time to choose the best option for you!
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Sì ma scusa non capisco perché dover sottolineare questa cosa come se fosse un delitto avere i genitori che ti pagano un’università o altro. Non ci sarebbe mica nulla di male. Ho fatto lo IULM so di cosa parlo, qualsiasi università ha le rette in base al reddito ciò non toglie che la retta è superiore già solo per il mantenimento dello stabile che è indubbiamente una centrale elettrica. Vediti l’ultima fascia (per comodità) dello IULM rispetto alle università statali. Lo so che sono diverse perché io ero in quella fascia e mi ero documentata. Senza contare il fatto che certi docenti si fanno pagare molto di più già solo per il prestigio di averli. Oltretutto a meno che tu non divida una stanza in Milano, un appartamento intero in città e non dico in centro, e parlo di appartamento perché questo passa dalle tue fotografie ma non per accusare, costa quasi quanto uno stipendio e a meno che una persona non convive per smezzare le spese, non ha alle spalle un aiuto, oggettivamente non riesce a farcela. Questo è bene sottolinearlo perché con la storia che volontà = potere molte volte anche no. Fosse così verrebbero tutti a Milano a pagarsi un affitto e vivere dignitosamente piuttosto che farsi un mazzo da lavoratore o studente pendolare. Puoi guadagnare molti soldi e questo non conta, i tuoi possono contribuire totalmente o parzialmente o meno alle tue spese. Questo non conta nella mia analisi il mio è un discorso generale. Quello che dico è non facciamo passare il messaggio che trasferirsi a Milano, trovare un lavoro, un monolocale e pagarsi da vivere, il Mac, le vacanze, la scuola privata sono cose che tutti possono fare perché non è così e rischi di diffondere un messaggio pericoloso perché fuorviante. Ovvio che se fai il modello puoi vivere da Dio, ma con i contratti che girano cerchiamo di essere anche pratici. E mi spiace che ti offendi o te la prendi a male perché se anche tu fossi figlio di un miliardario non ci sarebbe nulla di male e il mio non era un attacco o un’accusa. Vivo nel mondo reale, ho bazzicato il tuo ambiente universitario, conosco il mondo del lavoro a Milano quindi attenzione a illudere ragazzi di 19 anni facendogli credere che possono fare vacanze, avere un monolocale, pagarsi la vita quotidiana, lavorare e studiare con un lavoro da 1400€ che oggi li vedi se 1) hai culo 2) hai la raccomandazione 3) capiti nell’azienda giusta. Conosco persone che possono permettersi un monolocale qua perché hanno la fortuna di avere una casa affittata al sud quindi tra quell’introito e uno stipendio base possono campare altrimenti la vita a Milano la vedevano con il binocolo. In passato certo, ma oggi con il costo della vita e gli aumenti che ci sono del tutto non equiparati agli stipendi è ancora più difficile. Quindi ragazzi prima di gettarvi in una cosa simile, trasferimento università privata o meno, pensate che è un investimento e non è affatto facile se siete persone di ceto normale. Questo dico. Smaliziamo sta cosa che tutti gli studenti fuori sede e universitari si pagano tutto loro quando poi ci sono famiglie che per far studiare i figli hanno risparmiato una vita e fatto sacrifici. Non passare un messaggio facile e fuorviante per favore.
Io non parlavo minimamente del “discorso in generale”. Siccome hai fatto un appunto su un messaggio che mi era arrivato da un altro anonimo, ho risposto con la MIA situazione; situazione che è stata “giudicata” come non vera e che anche tu hai descritto malamente.
Perché è facilissimo guardare due foto e giudicare in base a quelle, ma finché non si conosce la situazione singola non ha alcun senso affermare certe cose.
Il discorso generale lo condivido a pieno, ma ripeto il punto non era quello (per me).
E sottolineo una cosa: io non ho illuso proprio nessuno, ho risposto ad una diceria sul mio conto.
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