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Non vorrei raccontare di quando con il primo mi tolse la verginità raccontandomi che in quel punto del parco le prostitute portavano i clienti e che la spazzatura di fianco a noi erano i rimasugli delle dosi di eroina. Non vorrei raccontare che mi disse che non si usava il preservativo al primo rapporto perché si sarebbe rotto e io ci credetti.
Non vorrei raccontare di quando mi tolse la parola perché aiutai un suo amico a scrostare la padella sostenendo che "gli avevo tolto delle attenzioni" e mi puní con il silenzio e io non potevo nemmeno andarmene.
Non vorrei raccontare di tutte le volte che mi costrinse ad avere rapporti, e di quel pompino nel parco che feci sotto ricatto.
Non vorrei raccontare delle nottate che passava a chiamarmi dandomi della puttana, e non potevo attaccare il telefono, altrimenti avrebbe chiamato a quello di casa svegliando la mia famiglia.
Non vorrei raccontare di quando mi impedì di andare in gita, e io per non sentirlo gli ubbidii, e non vorrei raccontare di quando lo lasciai e mi perseguitò e minacciò di mandare i miei video ai miei genitori.
Sono ancora viva probabilmente solo perché viveva a 300 km.
Non vorrei raccontare di quanto ci ho messo a tornare a letto con una persona.
Non vorrei raccontare di quelle volte che sono stata toccata e accarezzata senza consenso, da amici e non.
O di quando mi sono sentita in pericolo perché nonostante i miei no, sono stata costretta con la forza.
Non vorrei raccontare di quando un mio ex lo incontrai, e mi attaccò al muro, e prese un bastone, e lo spezzò in due per colpirmi e per fortuna non ero da sola.
Non vorrei raccontare che non ho avuto paura, ma tornai tremando dal ragazzo con cui uscivo in quel periodo e mi disse "è colpa tua"
Non vorrei raccontare di quello schiaffo, di quel livido, di quella faccia gonfia e del mio pensare "è stata colpa mia"
Eppure io le cose le so.
Eppure io lo so da cosa devo scappare.
Eppure io sono stata educata da una madre che mi ha detto "al primo schiaffo scappa"
Eppure mi è successo. Non da uno, da tanti.
Forse anche io sono solo fortunata ad essere viva.
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Ci sono 20 gradi ed è il 23 ottobre, esco di casa con il sole e questo leggero tepore e per un attimo questo è un ottobre napoletano e io non sono qui
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Elenco delle cose che mi fanno piangere in questo momento:
- Non mi vanno più i vestiti e non avevo considerato che ci sarebbero stati 30 gradi con la panza così grossa
- ho provato gli anfibi e non mi vanno nemmeno quelli causa piedi gonfi, non so che scarpe metterò da qui a dicembre
- devo organizzare un trasloco e sono a ZERO
- devo comprare tutti i mobili della futura casa e non so se HO I SOLDI
- sono povera
- sono finita in ps dopo un grosso incazzo e se non voglio sfornare sta creatura prima del tempo è il caso che io smetta di incazzarmi per qualsiasi cosa
- devo fare il trasloco in due settimane a causa dell'agenzia immobiliare e in tutto questo devo anche studiare per l'ultimo esame che se non faccio sono inculata di traverso per sempre
- mio marito sembra estraneo a tutto ciò che ci sta succedendo. Che problema avete voi uomini?
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Ah no scusate è che sono ufficialmente una milf
Poi sta cosa che rimorchio di più da incinta qualcuno me la spiega
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Poi sta cosa che rimorchio di più da incinta qualcuno me la spiega
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Ho passato così tanto tempo a cercare l'approvazione degli altri che non so più come si vive senza
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La mano sinistra è la mano del cuore, ora ci sei anche tu insieme a tuo padre. Una pietra e una luna.
Posizione "trasversa" e gambe incrociate, serrate.
Figlia di tua madre.
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Al mio addio al nubilato, una ragazza, leggendo il cartello che mi avevano appioppato sulla schiena, mi ha chiesto se fossi più spaventata dal matrimonio o dall'avere un figlio.
Non ci avevo ancora pensato, ma poi le ho risposto che un figlio vive e cresce "nonostante" te. Anche se sei un genitore di merda, anche se fai degli errori, anche se non funziona sempre... Quella persona che hai messo al mondo ad un certo punto avrà la responsabilità della sua stessa vita nonostante te. I tuoi danni saranno limitati a questo.
Il matrimonio non è questo.
Il matrimonio dipende da te e da un'altra persona. Dalla capacità di comunicare e di risolvere le cose. Se getti la spugna non funziona più. Se fai troppi errori ne pagate le conseguenze. Se non sei più in grado di, va tutto a puttane.
Forse saranno gli ormoni e questa voglia di piangere che ho da due giorni, sarà che ne mancano solo 3 di giorni, e 5 alla sua partenza, ma ho così tanta paura di non essere in grado di far funzionare tutto questo. Di sbagliare. Di ferire irrimediabilmente. Di non essere abbastanza razionale.
Come se qualcuno avesse la sfera magica e mi potesse dire cosa fare per far andare tutto bene.
Un per sempre che era già per sempre
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It's rare when somebody take your dreams back? (And I'm trippin' and fallin')
I care too much, wanna share too much
In my head too much, I shut down too
I ain't there too much, I'm a complex soul
They layered me up, then broke me down
And moralities dust, I lack in trust (and I'm trippin' and fallin')
This time around, I trust myself
Please everybody else but myself
All else fails, I was myself
Out done fear, out done myself
This year, you better one yourself (and I'm trippin' and fallin')
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La narrazione sociale delle relazioni d'amore sono falsate e credo che continuare a guardare su Instagram coppie e famiglie perfette non aiuta.
Sono nella relazione più lunga della mia vita e a volte non va tutto bene. A volte però non so distinguere la "normalità" dalle cose che non si dovrebbero accettare. Un po' perché ho una deformazione professionale che mi fa guardare sempre al potenziale delle persone, un po' perché sono abituata alla vera merda e non so distinguere quando la merda è cosparsa di brillantini.
I miei giorni no sono diversi dai suoi. Un po' anche perché ho sempre paura che un mio giorno no allontani gli altri inesorabilmente e quindi "mi passa". I suoi invece durano due, tre giorni, in cui mi sento trattata male, ignorata. Poi torna. Dopo che ho pianto tutte le mie lacrime torna, mi chiede scusa, mi coccola, mi prepara la cena, mi fa venire, mi dice che mi ama, mi chiede di nuovo scusa, mi coccola nella notte, mi saluta la mattina prima di andare a lavoro, mi fa guardare quello che voglio in tv.
E io penso, is this la normalità della gente?
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La paura di essere abbandonati ti rende una People pleaser per eccellenza, se poi sei un tantino intelligente e un tantino manipolativa la capacità camaleontica che ne consegue rende il tutto un mix perfetto di autodistruzione dei propri bisogni. Per fortuna ci sarà finalmente una cosa nella mia vita che pretenderà che io metta i miei bisogni davanti a tutti quelli degli altri: scommettiamo sui pochi che rimarranno
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thank God we survived around where the terrorists hovered
Though traumatized, wouldn't trade it for nothin'
Through hard times, it was there I discovered a hustle and makin' the best out the struggle
I kept grindin' 'til this day, up a level
Respect mine, gotta stay out of trouble
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L'unico posto dove posso ancora parlare di certe cose rimane questo, è ancora un diario segreto che non dimentico, anche se non scrivo da mesi.
Per un attimo ho capito davvero Medea, la sua rabbia, il suo gesto.
Diventare madre, essere madre, è una forma di potere sugli altri unico. Sugli uomini, su tutti. La gente cambia, ti tratta diversamente. Lo so che è spesso una facciata ma è come se avessi un'arma dentro di me.
E cosa c'è di più potente di usare quell'arma per ferire chi più amiamo?
In questi anni del mio lavoro non capivo le donne che incontravo, usare i figli contro gli ex mariti, perché tradite, maltrattate, o semplicemente vittime di un non amore.
Oggi le capisco.
Gli uomini non ameranno mai di più te. Ameranno sempre di più i loro figli, il loro sangue, la loro discendenza. In questo siamo quasi preistorici.
Ma noi no, useremo quell'arma per vendicarci di non essere state amate abbastanza
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È strano che abbia raccontato la nostra storia all'alba del 25 novembre. La mia amica mi guarda e dice, la deve raccontare ciclicamente per esorcizzarla, non l'ha ancora superata.
Un'altra amica mi racconta una terribile storia di violenza psicologica dj una persona che segue per lavoro e mi racconta questo scambio tra lei e un'assistente sociale: quanta terapia serve per superare una roba così? Non bastano 3 o 4 vite, si sono risposte.
3 o 4 vite, forse ci metterò anche io
Quante volte mi sono sentita giudicata? Quante volte ho pensato che gli altri non capissero la gravità di ciò che avevo subito? Quante volte l'hanno minimizzata?
Quante volte ho pensato "se non mi ha mai picchiata non è altrettanto grave" e quindi mi costringo, a raccontare di quell'unico episodio in cui voleva prendermi a bastonate e ho ringraziato che altri lo fermassero.
Perché mi sento in colpa? Perché non avevo paura. Non avevo paura ad essere picchiata, lì così, in quel momento. Ho avuto paura solo dopo. Lo rende meno grave?
Quante volte L. Mi avrà chiesto "ma tutto quello che ti ha fatto non te lo faceva amare di meno?" No.
È questa la violenza psicologica.
Rimanere incastrata in una never ending sindrome di Stoccolma, che te lo fa ricordare con malinconia, e che comunque, nonostante tutto, non ti permette di sottrarti mai davvero.
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Mia madre un giorno mi ha detto "ma sai, la mia psicologa era convinta che mia madre fosse depressa. Sai poi comunque c'è la genetica, forse la mela non cade davvero lontana dall'albero" e io la guardo e penso e io? Quella doveva essere la nonna "buona", all'altra per la depressione le facevano gli elettroshock. Quindi io che dico, 2 su 2?
E. Un giorno mi dice che ha dimenticato di prendere le medicine ed è stata malissimo, piangendo disperatamente e avendo questi pensieri paranoici di essere un disturbo e un problema per tutti, convinta che le persone attorno a lei stessero solo fingendo di volerle bene e averla "perdonata"
Torno a casa e ci penso e prima o poi mi arrenderó al fatto che i miei neurotrasmettitori fanno abbastanza cagare
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Ringrazio tutti gli uomini di merda della mia vita, che improvvisamente capiscono di volermi solo dopo che mi hanno perso, iniziando a comportarsi nel modo in cui avrei voluto prima di prendere un'altra strada. Vi ringrazio tutti perché basti solo pensare una mezza volta al fatto che potrei avere un ripensamento che subito tornate a trattarmi di merda, ricordandomi che la prima è la scelta giusta.
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