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Happy BDay Mr. Smith!
Oggi è il compleanno di Robert Smith leader dei The Cure, fra i più fedeli “compagni” della mia adolescenza. Qui una playlist con 5 pezzi, non i soliti, da ascoltare oggi. Enjoy! http://www.youtube.com/playlist?list=PL47RtmKqQqu0I7mFGx7BMSh2o_g6vT5E2
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Con il Vin Santo, a Pasqua
Oggi ho portato il Vin Santo al pranzo pasquale. Non ha nulla a che vedere con i preti no: è una riduzione del Chianti, un vino liquoroso dolce che con i dolci si beve. E costa un botto. Comunque, sarà il Vin Santo, o forse il Cannonau precedentemente assunto, ma a un certo punto la discussione è scivolata su temi teologico-filosofici. E di colpo mi sono ritrovato in mezzo ad un ateo convinto che noi tutti siamo come delle lampadine, destinati ad esaurirci ma che "Cristo è esistito"; un altro che "non ci sono prove dell'esistenza di Cristo" che glielo ha detto Odifreddi; un ex neocatecumenale che Ratzinger a ortodossia gli fa un baffo e una ventenne che "son tutte favole". E io? Io ci ho provato, giuro, a mettere ordine nel minestrone che stavano imbastendo in un turbinio di luoghi comuni, mezze rivelazioni, assiomi improbabili e liturgie approssimative. Non perché io sia chissà quale Buddha illuminato per carità, ma solo perché detesto le generalizzazioni e le conclusioni "definitive" che liquidano questioni ancestrali con quel piglio risolutore a metà tra il filosofo navigato e il tuttologo da bar. Quando da Paolo di Tarso si è passati alla teoria delle stringhe no, non ce l'ho fatta più: ho preso un'altra pardula, ho sorseggiato un altro po' di Vin Santo e ho iniziato a chiacchierare con Sofia, un delizioso scricciolo di 3 anni e pochi centimetri che con il suo sorriso disarmante è lei sì, la prova inconfutabile dell'esistenza di un qualcosa di sovrannaturale. Bona Pasca Manna a tottusu!
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L’inquietante spoiler di Trump sulla Svezia
Ma ve lo ricordate quando Trump, più o meno due mesi fa parlando degli effetti collaterali delle società multiculturali disse “guardate cosa è successo in Svezia”? Venne liquidata come gaffe e lui stesso scusandosi disse “ho capito male dal notiziario”. Ma non è che aveva capito male sì, ma durante qualche riunione “strategica”? Ora, io considero il complottismo, nel migliore dei casi, una devianza sociopatica di nerd falliti - però ‘sta cosa obiettivamente inquieta non poco.
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Un mondo raro, dall'Italia al Messico e ritorno
Inutile fare i fighetti intenditori di musica, io onestamente Chavela Vargas non la conoscevo. Ma ora grazie a questo delizioso omaggio dei Dimartino e Francesco Cammarata ne ho potuto apprezzare tutto il colore e il mood messicano. Un viaggio originale, in italiano, in un universo lontano in chilometri ma non poi tanto in melodia e “blues”. Un album da ascoltare di pomeriggio, quando fa molto caldo e puoi oziare senza sensi di colpa.
https://www.rockit.it/Dimartino-Cammarata/album/un-mondo-raro/37104
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Brunori mi piace
Da buon (quasi) 40enne sono di quelli che “la musica di prima era migliore della musica di adesso” e “non ci sono più i cantautori di una volta”. Quindi mi approccio con una certa diffidenza ai cantanti nuovi. Brunori non è proprio nuovo e non è giovanissimo, lui 40anni li ha già e si sente. In senso buono. L’ultimo album “A casa tutto bene” ha una scrittura matura, equilibrata, non troppo autocompiacente (del tipo oddio quanto sono intelligente e intellettuale); una composizione a volte cinica, ironica ma non stereotipata. C’è spessore ma non ostentazione - più constatazione. Quindi mi piace, alla fine della fiera. “Canzone contro la paura” è la mia preferita. Un crescendo da brividi.
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L’ipocrita battaglia sui voucher
E’ un vero peccato che il PD abbia ceduto sui voucher, optando per l’abolizione di uno strumento certamente perfettibile e usato in modo furbetto da alcuni, ma comunque base concreta sulla quale costruire una lotta al nero seria e proficua. Lo ha fatto, il PD, per scongiurare un referendum che avrebbe lacerato ancora di più una comunità che invece dovrebbe trovare sintesi per combattere alle urne il fantasma del fascismo populista grillino e leghista. Lo ha fatto con responsabilità quindi, e di questo va dato atto a Renzi e Gentiloni, ma ha così perso parte dello smalto riformista, liberale e progressista che lo aveva contraddistinto, pur tra alti e bassi negli ultimi anni.
Non è della sinistra che abolisce i voucher con una battaglia ipocrita di retroguardia che il Paese ha bisogno: ma di una classe politica che smetta di tributare a figure retoriche fuori dal tempo e pensi a trovare soluzioni moderne e nuove a problemi del nostro tempo, anno Domini 2017, 21esimo secolo.
Io mi auguro sia stato l’ultimo colpo di coda della old left radicalchic e conservatrice dei vari D’Alema, Bersani, Vendola e Civati ma che ora, sgombrato il campo dal fantasma di questo ennesimo ridicolo referendum, si possa lavorare con Pisapia per la costruzione di una coalizione in grado di tenere in minoranza i grillini: ne va della democrazia e della libertà. Ma davvero stavolta - non come ai tempi di Berlusconi dove si rischiava al massimo qualche Legge pro domo sua.
#voucher#referendum lavoro#referendum#28 maggio#politica#renzi#gentiloni#partito democratico#pd#m5s#movimento 5 stelle#grillini#pisapia#elezioni
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Emiliano il fuorilegge
Forse non tutti sanno che Emiliano, il candidato grillino alla guida del Partito Democratico, è di fatto un “fuorilegge��: su di lui pende un procedimento per via della sua attività all’interno di un partito, cosa espressamente vietata dalla Legge. Il 6 aprile il CSM emetterà sentenza - che personalmente spero andrà nella direzione sacrosanta della divisione dei poteri. Lui che dice? Che l’attuale Legge crea una discriminazione per i magistrati. Peccato che perfino la Costituzione (art. 98) - sì, proprio quella che lui ha difeso con tanto fervore con il suo “Giù le mani dalla Costituzione”, dice chiaramente che è legittimo stabilire limitazioni per la vita politica dei magistrati. Sempre per il principio di cui sopra: separazione dei poteri, base dei moderni e civili stati di diritto, da Montesquieu in poi. Insomma, uno di quei cavalieri, il nostro, che “W la Costituzione, la democrazia e l’onestà”, finché non cozzano con i propri interessi. Io uno così non lo voterei mai, né come Segretario di un Partito né tantomeno come premier.
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Emiliano & Co, golpisti senza esercito
"O via Renzi o scissione" dice la minoranza PD, con un'arroganza golpista tanto insopportabile quanto vergognosa. Lo fanno per noi, dicono, perché Renzi ha fallito ed è divisivo. Perché non lasciate decidere noi, cittadini elettori democrat? Ci state considerando implicitamente, ma neanche tanto, un popolo bue incapace di senso critico e boccalone? Questo, cari Emiliano, Bersani, Speranza, Rossi, D'Alema e accozzaglia varia, pensate dei vostri elettori? Siete solo miseri arrivisti, perdenti rancorosi e violenti, slegati dalla realtà, disinteressati alla vita fuori dai vostri caminetti di potere. Vi assicuro che la storia vi ricorderà come la retroguardia conservatrice che ha soffocato l'area riformista e il Paese tutto, costringendolo a medievali lotte intestine, distogliendo così forze e risorse dalla politica vera: partecipazione, ricerca di soluzioni nuove per problemi nuovi, progresso, cambiamento. Siete dei golpisti senza esercito: quanto di più dannoso, patetico e inutile possa esistere.
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“Hanno la faccia come il culo”
Dice che è ufficiale: Rossi, Emiliano e Speranza lasciano il PD perché “Renzi non ci ha ascoltati”. Che tradotto sarebbe “Abbiamo capito di non avere alcuna speranza al congresso e dunque ce la diamo a gambe sperando così di contare qualcosina di più a livello di coalizione”. Quindi la massima aspirazione dei 3 moschettieri de no’atri è quella di fare i Bertinotti 2.0, strappare qualche poltrona, e tirare a campare in una comfort zone di rendita (pseudo)rivoluzionaria antisistema ma con qualche Ministero/Sottosegretario assicurato (in caso di vittoria di una eventuale coalizione di csx, s’intende).
Il tutto vorrebbero metterlo sotto il cappello dell’ottimo Pisapia, che invece da persona seria qual è, sta sviluppando un altro ragionamento, non basato sull’odio personale, il livore, la rivalsa nei confronti di Renzi - ma su un progetto concreto di proposte più o meno condivisibili ma con una loro dignità e fondatezza.
Inutile dire che i tre moschettieri hanno davvero la “faccia come il culo” parafrasando Giachetti: gettano da mesi odio e fango sopra il PD tutto, non solo sopra Renzi ma pure sui militanti/attivisti e elettori che meriterebbero grande rispetto; avanzano pretese surreali su tempi e modi di assemblee, congressi, direzioni, agende, salvo poi rovesciare il tavolo se messi alla prova democratica del voto; s’iscrivono a pieno titolo al partito della “post-verità” insieme a Salvini e Grillo, con le loro violente accuse alle politiche di Renzi, sostenute da dati strumentalmente manipolati o da opinioni personali spacciate per verbo oggettivo. Ma la faccia come il culo ce l'hanno soprattutto perché si riempiono la bocca quotidianamente del "Partito personale di Renzi", loro, incapaci di accettare votazioni assembleari democratiche, e ora si costruiscono, come un Civati qualsiasi, il proprio partitino iperpersonale.
Mi auguro davvero, per il bene della sinistra e del Paese, che Renzi trovi il punto di contatto con Pisapia e che lo stesso Pisapia lasci al proprio ineluttabile oblio questa accozzaglia di personaggi dal grosso ego, dal grande arrivismo, ma dal miserrimo spessore umano e politico.
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Di Greta Menchi e Bob Dylan
La ratio che porta Greta Menchi in giuria a Sanremo è la stessa del Nobel a Bob Dylan: attirare nuove utenze (nel modo sbagliato).
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Perché con la bocciatura dell'Italicum la Consulta ha salvato la democrazia in Italia
No, non perché l'Italicum fosse una Legge elettorale liberticida di per sé; personalmente la ritengo una buona Legge - magari un po’ pasticciata nella composizione delle liste, ma perfetta per una credibile stabilità di un Paese civile.
La Consulta ha salvato la democrazia in Italia perché con il ballottaggio il rischio di una vittoria dei grillini sarebbe stato pericolosamente alto. E un Paese governato da un movimento di chiara ispirazione liberticida, totalitaria, populista e fascista avrebbe rappresentato l'inizio di un periodo di putinismo del quale francamente possiamo (e dobbiamo) fare a meno. Senza ballottaggio il Movimento 5 Stelle non governerà mai. Il belante popolo grillino, con i suoi accoliti mediatici, ce li dovremo insomma sorbire solo lato “opposizione” e questo, alla fine, non è per niente una cattiva notizia. Con il tempo il Movimento di Grillo, passata questa ondata populista e perso il treno del Governo, è destinato a diventare folclore o poco più.
Insomma, la bocciatura dell'Italicum ci consente di “prendere un po’ di tempo” e aspettare che la bufera populista/totalitarista che aleggia in occidente passi.
Ci aspetta un quinquennio buono di governissimo non molto diverso da quello attuale, e visto come se la passano in GB, USA etc, è davvero il minore dei mali. E più in là nel tempo? Magari una nuova Legge o finalmente un PD che, completata in modo virtuoso la rivoluzione renziana, stia saldamente sopra il 40%. Vedremo. Intanto io tiro un sospiro di sollievo.
E alla fine della fiera penso proprio che pure in casa Grillo/Casaleggio oggi si stia stappando la migliore bottiglia, dato che potranno continuare a speculare (anche e soprattutto finaziariamente) sul “piove, Governo ladro” senza doversi sporcare le mani con proposte serie e soluzioni concrete.
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E c'è solo da pochi giorni, Trump
Quelli che “Almeno aspettiamo di vedere cosa fa, Trump” sono stati accontentati subito: - stop finanziamento onlus che danno info su aborto consapevole e sicuro; - stop assitenza sanitaria per 40mln di indigenti; - no TPP, il trattato che favoriva lo scambio commerciale con i Paesi del Pacifico (con il plauso di Fassina, novello protezionista). Basta? E tutto questo in pochi giorni. @massimomarini
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Ma Renzi ha davvero sbagliato a personalizzare?
Io davvero non so se quelli che “Matteo Renzi ha sbagliato a personalizzare - è stata una sua scelta quella di dimettersi in seguito al NO” ci sono o ci fanno.
Quando Renzi ha messo sul tavolo il suo incarico non ha fatto altro che anticipare la mossa delle opposizioni che avrebbero comunque pilotato il Referendum Costituzionale verso un plebiscito pro o contro il Governo in carica. Anzi, a parer mio ha sbagliato dopo, quando ha fatto parziale marcia indietro per far contenti quei campioni della sinistra interna, Bersani e D’Alema in primis.
Ma dato che al ragazzo tutto gli si può dire salvo che è uno sprovveduto, quando D’Alema prima e Bersani poi hanno esplicitato il loro NO, ha immediatamente capito il giochino nelle intenzioni della vecchia nomenclatura: far perdere il Referendum all’odiato leader, tenerlo in carica per un anno e mezzo e nel frattempo logorarlo e delegittimarlo fino a depotenziarne la carica elettorale.
Carica che invece appare intatta e anzi rafforzata con quel 41% che è sostanzialmente tutto suo e che ora vedremo come intenderà spendere. Se fosse un “genio del male” alle prossime elezioni non dovrebbe candidarsi, ma aspettare il sicuro fallimento di un quasi certo governo Grillo per poi raccogliere il 60% diciamo ad occhiometro nel 2020. E sinceramente forse, sarebbe meglio così. @massimomarini
#renzi#grillo#m5s#elezioni anticipate#elezioni#referendum#referendum costituzionale#iovotosi#iovotono#bastaunsi#movimento 5 stelle#d'alema#bersani#berlusconi#politica#politica italiana
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Ma perché, cosa ha fatto Renzi?
Quelli che "Ma perché cosa ha fatto Renzi di buono?" volevano passare dalla soglia di povertà allo yacht in Costa Smeralda in meno di due anni?
#renzi#dimissioni#dimissioni renzi#politica#politica italiana#iovotono#iovotosi#referendum#referendum costituzionale
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Il post-voto nella post-verità
A voler essere ottimisti, o quanto meno positivi, si potrebbe dire che anni, decenni, di politica e di politici mediocri hanno plasmato cittadini diffidenti e cinici, disillusi e apatici, insofferenti. E che questo esacerbarsi della famosa “lontananza dei palazzi dalla vita reale” ha prodotto una sorta di cecità, l’incapacità di riconoscere il cambiamento anche quando ti viene palesato davanti al naso.
A voler essere ottimisti, o quanto meno positivi. In realtà il risultato del Referendum Costituzionale, quel NO così largo e compiaciuto, si inserisce a pennello nell’epoca globale in cui viviamo: la oramai conclamata era della post-verità.
Farage ha convinto gli inglesi a votare per la Brexit raccontando bugie; Trump ha convinto gli americani a votare per lui raccontando bugie; Tsipras e Varoufakis, da sinistra, avevano convinto i greci raccontando loro bugie; l’accozzaglia del NO, con i grillini in testa, ha convinto gli italiani a respingere una buona riforma e soprattutto ad andare contro il Governo Renzi riempendo loro la testa di squallide falsità.
Perché l’elemento più grave che viene fuori dalle urne non è tanto la bocciatura della riforma costituzionale, quanto la fine del Governo Renzi: un governo che seppur con tanti singhiozzi, errori, passi falsi, ha generato un’inversione di tendenza seppur timida nell’occupazione, nello sviluppo; ha restituito credibilità internazionale al Paese rendendolo protagonista in Europa; ha ridato ossigeno a famiglie e imprese con detassazione, sblocco di finanziamenti e opere pubbliche, bonus e rottamazione cartelle esattoriali.
E ora? Ora ci attende probabilmente un annetto o forse qualcosa in più di governicchio tecnico, probabilmente una nuova Legge elettorale che avrà una matrice proporzionale con le preferenze (mamma mia, che orrore), e poi le elezioni. Che rischiano di diventare il trionfo della non-politica del non-partito con il non-statuto e soprattutto con la non-capacità di risolvere i problemi degli italiani.
La storia condannerà il fascismo settario dei grillini, il conservatorismo corporativista della sinistra perdente di Civati, Bersani, D’Alema e Fassina, l’opportunismo razzista di Salvini. Sono certo che la storia ricorderà questi personaggetti come i campioni del declino ultimo del Paese Italia. Di questo sono sicuro e felice. Ma intanto noi, i nostri figli, probabilmente anche i nostri nipoti, dovranno subire le conseguenze delle piccole politiche di questi piccoli politici.
Ma la storia condannerà anche il sonno della ragione dei cittadini: l’imbarazzante autolobotomizzazione che sta generando dei mostri che sarà davvero complicato abbattere.
#referendum#referendum costituzionale#renzi#iovotosi#iovotono#dimissioni renzi#dimissioni#politica italiana#politica
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L'anno che verrà
Renzi si dimette: ci attende un anno di governicchio tecnico. E fra un anno l'Italia starà peggio di oggi. Che pena.
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L'accozzaglia
Ora fossi in Renzi direi: "Beh cari miei, avete voluto l'accozzaglia? Ora arrangiatevi, auguroni e ciaone a tutti".
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